L'archivio Storico Della Camera Di Commercio Di Rieti

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L'archivio Storico Della Camera Di Commercio Di Rieti PUBBLICAZIONI DEGLI ARCHIVI DI STATO QUADERNI DELLA RASSEGNA DEGLI ARCHIVI DI STATO 83 CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA SOPRINTENDENZA� ARCHIVISTICA AGRICOLTURA ARTIGIANATO DI RIETI PER IL LAZIO L'Archivio storico della Camera di commercio di Rieti Inventario a cura di MARCO PIZZO Direzione scientifica e coordinamento di BRUNA COLAROSSI MINISTERO PER I BENI CULTURALI E AMBIENTALI UFFICIO CENTRALE PER I BENI ARCHIVISTICI 1997 UFFICIO CENTRALE PER I BENI ARCHIVISTICI DIVISIONE STUDI E PUBBLICAZIONI Direttore generale per i beni archivistici: Salvatore Mastruzzi Direttore della divisione studi e pubblicazioni: Antonio Dentoni-Letta Comitato per le pubblicazioni: Salvatore Mastruzzi, presidente, Paola Carucci; Antonio Deutoni­ Litta, Cosimo Damiano Fonseca, Romualdo Giuffrida, Lucio Lume, Enrica Ormanni, Giu­ seppe Pansini, Claudio Pavone, Luigi Prosdocimi, Leopoldo Puncuh, Antonio Romiti, Isidoro Soffietti, Isabella Zanni Rosiello, Lucia Fauci Moro, segretaria. SOMMARIO Presentazione 7 La tutela degli archivi camerali, di Bruna Colarossi 9 INVENTARIO 21 Nota storica 23 Nota archivistica 27 Serie I. Deliberazioni 31 Serie II. Protocolli 41 Serie III. Carteggio 43 Serie IV. Cantieri scuola 83 Serie V. Anagrafe delle ditte 133 Serie VI. Macinazione e panificazione:o Ditte cessate 149 Serie VII. Rendicontazione finanziaria 175 1997 Ministero per i beni culturali e ambientali © Ufficio centrale per i beni archivistici Consorzio provinciale per l'istruzione tecnica professionale 179 ISBM 88-7125-136-9 Vendita: Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato - Libreria dello Stato Indice dei nomi e delle materie 19 3 Piazza Verdi 10, 00198 Roma Elenco delle illustrazioni 197 Stampato da Arti Grafiche Nobili Sud Santa Rufina di Cittaducale (Rieti) nel mese di ottobre 1997 L 'inventario della Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Rieti costituisce il primo strumento di ricerca realizzato nel Lazio per la cono­ scenza e la consultazione degli archivi storici camerali della Regione. L 'inventario si inserisce nel programma più generale promosso dall'Unionca­ mere e dall'Amministrazione archivistica per il censimento e la progressiva inven­ tariazione delle carte storiche camerali, di cui la Guida agli Archivi storici delle Camere di commercio italiane, pubblicata nel 1996, ha rapp resentato il primo importante contributo. La Camera di commercio di Rieti ha colto sino in fo ndo la sollecitazione che è venuta da questa prima iniziativa e l'importanza di partecipare attivamente all'azione di vigilanza per disporre di un Archivio ordinato e fu nzionante, sia per la ricerca storica che per lo svolgimento dei compiti istituzionali della Camera. L'inventario che viene pubblicato è pertanto il risulta to di una volontà e di un impegno comuni, che hanno raggiunto anche nel caso di Rieti - attraverso l'a­ zione convergente della Camera di commercio e della Soprintendenza archivistica per il Lazio - la garanzia della salvaguardia e della valorizzazione di un patrimo­ nio documentario di grande rilevanza per la storia economica e della piccola e ... media impresa in Italia. L 'auspicio è quello di continuare la colla borazione isfaurata e di promuo­ vere altrove l'esempio di come istttuzioni diverse possano la vorare insieme al ser­ vizio della cultura, della scuola e della società. CESARE CHIARINELLI LUCIA SALVATORI PRINCIPE Presidente Camera di commercio di Rieti Soprintendente archivistico per il Lazio LA TUTELA DEGLI ARCHIVI CAMERALI La riforma delle camere di commercio e l'istituzione del registro delle imprese sono legge dello Stato dal 29 dicembre 1993 . Dopo 50anni di attesa la legge n.58 0 ha riformato l'assetto degli organi camerali ed istituito presso le Camere gli uffici del registro, pre visti dall'art. 2188 del Codice ci vile . La legge conferma, nell'art. l, la natura giuridica delle Camere quali enti autonomi di diritto pubblico; dal punto di vi sta archi vistico esse restano per­ tanto sottoposte al regime di vi gilanza e di tutela pre visto per gli enti pub­ blici non territoriali . Risale come è noto agli anni '6 0la prima organica legge archi vistica nazio­ nale che regola, tra l'altro, l'esercizio della vi gilanza e della tutela dello Stato sugli archi vi degli enti pubblici . La legge 1863 del 17 dicembre 1962 aveva delegato al Go verno il com­ pito di emanare norme in materia di archi vi di Stato per quello che concer­ ne va l'organizzazione di 18 soprintendenze archi vistiche con circoscrizione interpro vinciale, in luogo delle 9 esistenti, la re visione delle norme per la vi gi­ lanza sugli archi vi degli enti pubblici di versi dallo Stato e la migliore defini­ zione degli obblighi degli enti e dello Stato. Il 15 luglio del 1963 il Ministero dell'industria e del commercio ema­ na va la circolare n.1. 607/C che dirama va alle camere di commercio, indu­ stria e agricoltura un titolario unico e aggiornato per l'archi vio corrente ed istruzioni generali per la formazione e la tenuta dell'archi vio. Erano allegati alla circolare: il titolario dell'archi vio riser vato e segreto, il titolario dell'archi vio corrente e di deposito, il modello di registro di proto ­ collo, lo schema di formazione dei fascicoli indi viduali degli impiegati ed un regolamento sul funzionamento dell'archi vio . lO L 'Archivio storico della Camera di commercio di Rieti La tutela degli archivi camerali 11 L'art. 18 del regolamento prescriveva che gli atti concernenti gli affari trollo sulla buona tenuta e la corretta formazione degli archivi correnti e di compiuti da oltre dieci anni fossero trasferiti ogni cinque anni all'archivio di deposito. St ato della provincia, salvo che questo non avesse autorizzato la Camera a L'art. 22 della legge estende inoltre agli archivi degli enti pubblici le dispo­ conservare gli atti medesimi in apposito «archivio storico». sizioni sull'accesso ai documenti dello St ato: tutti sono liberamente consulta­ Il trasferimento degli atti all'archivio di St ato doveva esser � eseguito dopo bili, storici, di deposito e correnti. aver affettuato le operazioni di scarto. I limiti posti a questa disposizione di massima sono gli stessi: sono con ­ L'art. 19 stabiliva che lo scarto degli atti d'archivio fosse effettuato ogni sultabili 50 anni dopo la loro data i documenti a carattere riservato che si rife­ cinque anni, secondo le disposizioni vigenti sull'ordinamento degli archivi riscono alla politica estera o interna dello St ato; sono consultabili 70 anni dopo di St ato. la loro data i documenti riservati a situazioni puramente private di persone. Il DPR 1409 del 30 settembre 1963 «Norme relative all'ordinamento ed Il diritto di accesso può essere pertanto limitato solo in relazione all'esi­ al personale degli archivi di St ato» muta il quadro di riferimento legislativo genza di salvaguardare : la sicurezza, la difesa nazionale e le relazioni interna ­ anche per gli archivi delle camere di commercio. zionali; la politica monetaria e valutaria; l'ordine pubblico e la riservatezza Il decreto affida infatti all'amministrazione degli archivi di St ato la vigi­ di terzi, persone, gruppi ed imprese. lanza sugli archivi degli enti pubblici, che viene esercitata da 18 soprinten­ È evidente che potrebbe trovarsi negli archivi camerali documentazione denze archivistiche (diventeranno successivamente 20) con competenze inter­ che si riferisce a queste materie. provinciali. In base alle eccezioni ricordate, una camera di commercio può oggi limi ­ È da notare che l'art. l del decreto parla di vigilanza sugli archivi degli tare la consultazione di atti d'archivio a carattere riservato successivi al l947; enti pubblici in generale, non restringendo pertanto il campo di competenza l'eccezione alla consultabilità per l'ultimo cinquantennio non potrebbe natu­ delle soprintendenze al solo archivio storico, quello cioè che deve dare luogo ralmente riguardare documenti a carattere ufficiale o semi ufficiale, quali ad alla sezione separata o essere depositato presso il competente archivio di St ato. esempio le delibere di giunta o di consiglio o i listini dei prezzi. Con l'art. 20 viene tra l'altro affidata ai sovrintendenti archivisti la tutela Per gli enti pubblici distribuiti territorialmente, quali le Camere, sarebbe dei documenti degli enti pubblici, che si esercita tuttavia in modi diversi da opp rtuno varare un regolamento generale per le tipologie di documenti sot­ quelli previsti dall'art. 823 del Codice civile per la tutela dei documenti dello � tratti alla libera consultazione. St ato. Su eventuali eccezioni infatti possono insorgere contestazioni da parte I documenti dello St ato fanno parte del demanio pubblico statale. di utenti dell'archivio, ricercatori e studiosi. Per gli archivi degli enti pubblici occore distinguere: quelli degli enti pub­ La legge affida infatti alle soprintend enz e il compito di autorizzare o meno blici territoriali - regioni, provincie e comuni - sono soggetti comunque al regime le richieste di consultazione di archivi e documenti di enti pubblici. del demanio pubblico; gli archivi ed i singoli documenti degli enti pubblici In caso di dubbio o di contestazione sulla riservatezza degli atti richiesti non territoriali sono inalienabili. Per essi, l'esercizio della tutela si esplica ne ll' azione che il soprintendente in consultazione, si sottopone l'istanza al giudizio della prefettura provinciale archivistico promuove, qualora accerti che documenti di proprietà degli enti competente. pubblici si trovino in possesso di altri : ne informa immediatamente l'ente pro ­ Per l'eccezione alla consultabilità
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