ARA GÜLER L’OCCHIO DI ISTAMBUL

la Vocedel popolo

IMMAGINI IN BIANCO E NERO RITRAGGONO MOMENTI DI VITA DI UNA CITTÀ cultura www.edit.hr/lavoce IN CONTINUO DIVENIRE Anno 9 • n. 72 METTENDO IN LUCE I SENTIMENTI sabato, 16 marzo 2013 E LE SPERANZE DEI SUOI ABITANTI convegni MOSTRE RICERCHE TElevisione libri

Letteratura dell’esodo: Ara Güler Sandro Cergna Quel testimone I titoli più venduti per non dimenticare l’occhio di Istambul studioso di dialettologia silenzioso di questo mese Milani, Madieri, Mori Immagini poetiche di una città Un omaggio a Pietro Mattia Nel febbraio del 1996 Le testimonianze La forza della scrittura raccontata nei suoi umori Stancovich: canonico di la BBC manda in onda di Serena Dandini e le femminile 2 e nella sua straziante 3bellezza vasti interessi4|5 culturali il nuovo6|7 filone noir storie di David Mitchell8 del popolo 2 sabato, 16 marzo 2013 cultura la Voce CONVEGNO di Ilaria Rocchi

LA FORZA DELLA SCRITTURA FEMMINILE ifficile immaginarle come delle la letteratura elaborata letterariamente, Cattolica del Sacro Cuore, Milano – “Il Deus Un trio meraviglioso: Madieri, Milani, Mori Amazzoni, eppure, con la loro con tutte le retoriche e i simbolismi della Absconditus nella lirica di Lina Galli”; Anco La potenza delle parole semplici, della D“arma”, la memoria, rievocando e letteratura. Ma c’è pure la letteratura che in Marzio Mutterle, Università Ca’ Foscari, sincerità e la “microepica”: è quanto conservando esperienze e conoscenze passate, qualche modo affida il proprio messaggio, Venezia – “Storia ed ermetismo in Lina accomuna alcune delle autrici più gettonate hanno combattuto e continuano a combattere anche subliminale, a una cassa di risonanza, Galli”; Barbara Stagnitti, Università Cattolica all’interno della letteratura femminile la guerriglia contro l’oblio, contro quel all’industria culturale; cioè alcuni di del Sacro Cuore, Milano – “‘Sono venuta a dell’esodo e, in generale, di tutta la letteratura dimenticatoio in cui si voleva relegare una questi autori puntano, o hanno puntato, cercare/ciò che ho perso’. Memorie istriane dell’esodo. Una delle scrittrici più lette è pagina sofferta e complessa del Novecento direttamente alla diffusione mediatica con di Lina Galli”, Maria Pagliara, Università indubbiamente , presa in istriano-fiumano-dalmata. Loro, invece, con degli stratagemmi anche extra testuali, degli Studi di Bari – Memoria e poesia nella esame da Anna Bertini e Carla Carotenuto coraggio e sincerità, ma soprattutto senza che sono molto ben identificabili. E questo poesia di Lina Galli). L’esodo, la persecuzione (Università degli Studi di Macerata), Natalie animosità, senza rancori, con l’intima assenza consente di leggere la letteratura dell’esodo etnica, lo sradicamento, che marchiarono Dupré (Università Cattolica di Lovanio), di retorica e di tesi, hanno pescato nei loro omologamente a tutte le letterature. per sempre la comunità giuliano-dalmata, Monica Giachino (Università Ca’ Foscari, vissuti e li hanno trasformati in narrazione L’intento di chiamare esperti da più parti costituiscono il perno della poesia della Galli, Venezia), Milena Montanile (Università individuale e al contempo collettiva di ciò che del mondo ha significato anche voler la quale proprio alla parola poetica affidò il degli Studi di Salerno) ed Elena Rondena è stato il prima, il durante e il dopo dell’esodo inserire questa letteratura identificata come compito di presevare il ricordo, affinché (Università Cattolica del Sacro Cuore, giuliano-dalmata. dell’esodo e dei rimasti dentro una tradizione gli eventi che sconvolsero la sua terra Milano). letteraria che tratta temi analoghi, anche continuassero a vivere nel tempo, a memoria Se il suo “Bora” (Frassinelli, 1998), è un Esuli e rimaste, tutte «vestali della memoria» se svolti in tempi diversi, per confrontarne perenne per l’umanità. viaggio – compiuto insieme con Elette a “vestali della memoria” le polesi omologie e diversità. E uno dei risultati – nella memoria e nel cuore, “Nata in Istria” “rimaste” Ester Sardoz Barlessi e Nelida dell’incontro triestino è che si è cominciato L’agognata Itaca raggiungibile con le parole (Rizzoli, 2006) è un libro esemplare che fa Milani, le esuli Anna Maria Mori, pure lei a distinguere, dentro una tematica che Ma non ci sono solo le sue poesie: va conoscere ai più una terra nella molteplicità di Pola, le piranesi Elsa Fonda e Annamaria sembrava molto omogenea, valori letterari ricordato il libro “Il volto dell’Istria degli aspetti e delle identità; mentre il più Muiesan Gaspàri, la fiumana Marisa Madieri, molto diversi. attraverso i secoli”, che ha avvicinato storia, recente “L’anima altrove” (Rizzoli, 2012) è Lina Galli di Parenzo, Aurea Timeus di arte e cultura della penisola soprattutto ai quasi una conlcusione, non più focalizzata Portole, ma anche altre autrici non citate, Affermazione di un filone nuovo giovani (Silva Bon, Istituto regionale per la sull’esodo ma sulla condizione esistenziale come le prime, al convegno internazionale su Ed è altresì affiorata l’esistenza di un filone, Storia del Movimemto di Liberazione nel dell’esilio, del trauma, delle tenebre “L’esodo giuliano-dalmata nella letteratura”, di un genere della letteratura italiana al Friuli Venezia Giulia, – “Lina Galli dell’ignoto, il disagio dello straniamento. che ha riunito a Trieste, al Civico Museo femminile, quello della scrittura dell’esodo, per la civiltà istriana”), quindi i contribui Ecco allora che per recuperare ricordi e della Civiltà istriana, fiumana e dalmata, con i suoi contenuti, stili, linguaggio, che pubblicati sul quindicinale “La Voce identità, si dà voce alle “cose”: un angioletto una settantina di studiosi, in massima parte meriterebbe di essere ancora più conosciuto Giuliana” (più di ottanta articoli, usciti tra in marmo, una pagella ingiallita, due accademici di prestigiose università italiane per la sua qualità. Le donne affrontano in il 1958 e il 1990, che dimostrano la sua scendiletto rosa… (la Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Ca’ maniera diversa queste stesse tematiche instancabile attenzione verso l’Istria, come Oggetti quotidiani, piccole cose, profumi da Foscari di Venezia, gli atenei di Bari, della di cui hanno consapevolezza e magari le rilevato da Caterina Conti, dell’Università ritrovare per cogliere il filo della memoria, Calabria, di Chieti, Genova, Macerata, Pavia, vedono da una prospettiva diversa (Giusy degli Studi di Trieste), la stestura del ritrovare il legame con il luogo di nascita e Siena, Salerno e Siracusa, oltre a quello di Criscione, di Roma, nel suo excursus su romanzo “Vita di mio marito” di Livia la propria identità: elementi presenti nella Trieste), nonché straniere (come Bucarest, più autrici ha illustrato come il rapporto Veneziani Svevo (contenente inediti di fiumana Marisa Madieri, di cui al convegno Oxford, Parigi, Lovanio, Murcia, Salonicco, con il proprio ambito familiare, il passato, ), le testimonianze e gli appunti si sono occupati Corinna Gerbaz Giuliano Belgrado, ma pure Zara, Pola e Fiume, la lingua, le usanze, le storie di tanti che raccolti dalla Galli tra il 1943 e i primi (Università di Fiume), Pedro Luis Ladrón le ultime due rappresentate da studiose non hanno avuto la voce diventino, nelle anni Cinquanta (Roberto Spazzali, ISIS De Guevara (Università di Murcia), Stefania connazionali). autrici dell’esodo, elemento creativo per “Leonardo da Vinci”, Trieste), riguardanti Nociti (Università della Calabria), e Barbara la scrittura). Le vicende drammatiche che le condizioni in cui si trovarono l’Istria e la Strumar (Università degli Studi di Trieste) La dimensione universale hanno vissuto in prima persona permettono sua popolazione in quella travagliata fase quest’ultima con una proposta inedita, Organizzato dall’Istituto regionale per di inserirle a pieno merito in quelli che sono storica. attraverso l’approfondimento e il confronto la Cultura Istriano-fiumano-dalmata, i filoni della narrativa femminile. E si è poi parlato della sua singolare delle memorie olfattive. unitamente all’Università di Trieste e Il periodo storico in cui questi si sono religiosità (Pietro Zovatto, Università degli Tasselli della produzione di Nelida Milani – coordinato da Giorgio Baroni e Cristina sviluppati è del resto favorevole a questo tipo Studi di Trieste), delle tipologie e delle “Una valigia di cartone” (Sellerio, 1991), il Benussi, il simposio ha trattato la produzione di operazione anche perché queste autrici – il funzioni assunte dal “gioco” nei suoi lavori citato “Bora” con la Mori, “Crinale estremo” letteraria di autori che hanno parlato riferimento in particolare è ad Anna Maria (Paola Ponti, Università Cattolica), ma (EDIT, 2007), “Racconti di guerra” (Il dell’esodo giuliano-dalmata, sia per superare Mori – hanno fatto anche testi di altro genere anche della percezione del presente, della Ramo d’Oro, 2008) è stata al centro delle l’alienazione dello sradicamento sia per e che rientra no in quelli della letteratura sua rappresentazione e della persistenza relazioni di Michela Rusi (Università Ca’ combattere il silenzio su una pagina di storia “rosa”. della patria nei suoi lavori (Edda Serra, Foscari, Venezia), Tiziana Piras (Università rimossa. Una tematica e un genere forse poco Centro Studi Biagio Marin, Grado). Poste degli Studi di Trieste) e Titus Heydenreich noti, ma che assumono una valenza e una Lina Galli, poesie del dolore a confronto (Graziella Semacchi Gliubich, (Università di Erlangen-Nürnberg). Nella dimensione universale attraverso le pagine Il simposio triestino ha cercato di focalizzare giornalista pubblicista di Trieste) le voci narrativa della Milani – questa una delle di scrittori e poeti divenuti espressione della maggiormente l’attenzione (anche) su questa di Lina Galli, Marisa Madieri e Annamaria conclusioni –, l’esperienza dell’esodo trova la letteratura italiana tout court. produzione, a partire dal percorso letterario Muiesan Gaspári, tre esuli e tre scrittrici e sua espressione più origiale e profonda. La Sono emerse delle coordinate molto di Lina Galli, parentina esule a Trieste, in una amiche personali; tracciati pure parallelismi scrittura diventa per l’autrice una battaglia importanti, le diverse prospettive e i vari sorta di omaggio nel ventennale della morte. con Luigi Miotto: per entrambi la tanto culturale che aiuta i vinti a diventare vittime livelli attraverso i quali questa letteratura La figura e l’opera della Galli sono state agognata Itaca diventa meta sempre più invincibili. Altra conclusione: sono passaggi si è espressa. Da una parte c’è la letteratura analizzate mediante i suoi versi, immediati irragiungibile, che può essere riacquisita solo che andrebbero tematicamente scelti, che parte dal cuore, che è testimonianza, e schietti, in cui si riscontra un approccio tramite la scrittura, dice Marianna Deganutti pubblicati in un’antologia e possibilmente che è memorialistica semplice; c’è poi dolente e originale (Paola Baioni, Università (Università di Oxford). tradotti in croato, sloveno, inglese... del popolo la Voce cultura sabato, 16 marzo 2013 3 MOSTRE di Helena Labus Bačić ISTANBUL L’OBIETTIVO PUNTATO SULL’ANIMA DELLA CITTÀ n primo piano due silhouette scure di cosa più facile è essere un’artista, in barcaioli che conversano contro uno quanto questa attività non richiede Isfondo ricco di sfumature di grigio: il un diploma. Diventa, invece, dottore, mare luccicante sovrastato dal ponte di filosofo, fisico nucleare... se puoi. Artisti! Galata e la sagoma della Moschea Nuova Non mi piacciono gli artisti. La fotografia con il minareto, in parte nascosti da una mostra la realtà e per questo motivo non fitta coltre di fumo. È una fotografia di è arte”. Certo, un punto di vista che molti Ara Güler del 1956, intitolata “I barcaioli non condividono, soprattutto dopo aver del Corno d’Oro, il vecchio ponte di ammirato le composizioni intense ed Galata e la Moschea Nuova”, che l’autore emozionanti dei suoi scatti. stesso indica come la sua preferita tra Nelle sue fotografie di Istanbul, Ara le migliaia di scatti realizzati nel corso Güler coglie l’anima della città divisa tra della sua ricca carriera. “La moschea due continenti, che negli anni Cinquanta sullo sfondo sta a significare che questa è e Sessanta (periodo al quale risalgono terra musulmana e che la vita qui è stata le fotografie presentate alla mostra al modellata dalla cultura musulmana. Il Piccolo salone) subiva dei profondi ponte di Galata collega due civiltà. Tutta cambiamenti. la scena è coperta da una nube di fumo. La città di Güler è popolata da gente Vedo i due pescatori in primo piano come povera, pescatori e barcaioli, da bambini un simbolo della vita”, spiega il famoso intenti a giocare oppure a sorridere fotografo turco il cui amore viscerale per all’obiettivo, da angoli incantevoli la propria città, della quale è cronista della vecchia Istanbul che oggigiorno devoto e instancabile, gli ha procurato non c’è più. Nelle sue composizioni l’appellativo di “occhio di Istanbul”. trovano spesso il loro posto le moschee Era intitolata proprio così la splendida con i minareti, i quartieri cittadini più mostra di fotografie di Ara Güler ospitata squallidi, incantevoli vedute della città al Piccolo salone di Fiume e organizzata affacciata sullo stretto del Bosforo su iniziativa dell’Associazione con miriadi di barche di pescatori in dell’amicizia croato-turca del capoluogo primo piano, il vecchio ponte di Galata, quarnerino. Il pubblico fiumano ha avuto angoli della cittavecchia... Secondo modo di ammirare Pamuk, la città non un segmento fa semplicemente da rappresentativo della sfondo, né è presente creatività del grande ARA GÜLER: per evocare strane fotografo turco e immagini, poetiche captare, attraverso le «LA FOTOGRAFIA o esotiche: Istanbul immagini in bianco e resta una parte nero che ritraggono i MOSTRA LA REALTÀ E inalienabile della vari aspetti della vita gente che Güler ha a Istanbul, l’atmosfera PER QUESTO MOTIVO immortalato. vivace della città, il È stato pure un brusìo del traffico, il NON È ARTE» importante ritrattista vociare dei bambini con al suo attivo durante il gioco e tanti un vasto numero altri aspetti che rendono così affascinanti di ritratti di personaggi famosi del XX le sue fotografie tecnicamente perfette. secolo. Sono stati immortalati dal suo Noto soprattutto per i suoi magnifici cicli obiettivo Pablo Picasso, Marc Chagall, di scatti della città natale, Ara Güler, Indira Ghandi, Bertrand Russell, Winston classe 1928, è stato proclamato uno dei Churchill, Salvador Dalì, ma anche il sette migliori fotografi del mondo ed presidente jugoslavo Josip Broz Tito e è entrato a pieno titolo nelle antologie tanti altri. Tra i suoi soggetti c’è stato della fotografia mondiale. anche Orhan Pamuk, il quale ricorda Ha iniziato la sua carriera fotografica che “ Güler era conosciuto anche come fotoreporter di testate come fotografo ritrattista di famosi internazionali quali “Time Life”, “Paris scrittori e artisti... solo dopo che mi ha Match”, “Stern” e diversi giornali e riviste fotografato per la prima volta nel 1994 turche. Lo scrittore turco Orhan Pamuk, ho sentito di aver finalmente raggiunto il premio Nobel nel 2006, un altro artista riconoscimento come scrittore”. innamorato della propria città, scrive Infaticabile cronista della sua città - che in un articolo pubblicato sul “Financial all’epoca contava circa un milione di Times” nel 2009 di aver notato il nome abitanti, mentre oggigiorno ne conta di Ara Güler per la prima volta negli anni quindici - ma anche di altre parti Sessanta, quando alcune sue fotografie della Turchia, trasformata da profondi apparvero sulla rivista “Hayat”. cambiamenti politici e sociali, Güler ha “Ogniqualvolta i giornali degli anni realizzato stupendi cicli di fotografie Settanta avessero bisogno di un della regione dell’Anatolia, dei villaggi fotografo che realisticamente riflettesse sparsi ovunque nel Paese, di magnifiche lo spirito della città che lavora, sapevano località archeologiche, ma sempre che Güler avrebbe fornito loro le pervasi da una profonda umanità e un immagini migliori” - ha detto di lui rispetto per le genti che li popolano. Orhan Pamuk. Oggigiorno, a 85 anni, Ara Güler gode Sempre restio a farsi chiamare fotografo, dello status del miglior fotografo turco e come tale, artista, Ara Güler ha di tutti i tempi, insignito nel 1999 dichiarato in più occasioni che il del titolo di “fotografo del secolo” fotogiornalismo non ha nessuna affinità in Turchia. Resterà, però, ricordato con l’arte. “Oggigiorno ci sono persone principalmente come autore di che, appena assomigliano a Beethoven, leggendarie immagini della sua città vengono definite degli artisti. […] La natale. del popolodel popolo 4 sabato, 16 marzo 2013 lala V Voceoce OMAGGIO A PIETRO MATTIA RICERCHE di Daria Deghenghi STANCOVICH (PETAR MATIJA STANKOVIĆ) – CANONICO DI VASTI INTERESSI CULTURALI OLTRE CHE TEOLOGICI

gni anno il Comune di Barbana rende omaggio al suo Pietro OMattia Stancovich (Petar Matija Stanković) – canonico di vasti interessi culturali oltre che teologici, storico, bibliofilo, appassionato di lettere e di archeologia, verseggiatore (medriocre) e traduttore dai gusti classicheggianti – con un convegno che riunisce scrittori, studiosi di lingua e letteratura, poeti e pubblicisti. Per il suo limitato oggetto di studio e l’inevitabile condizione “periferica” nel panorama culturale nazionale sia del personaggio, sia della località che gli diede i natali sul finire dell’Ottocento e lo celebra a distanza di un secolo, oltre che, ovviamente, per l’approccio accademico che vi regna, il convegno di Barbana risulta poco frequentato dal pubblico ed è generalmente snobbato dalle cronache, se non per interessi specifici come quello che affronteremo di seguito. Alla sua ultima edizione in ordine di tempo appena conclusa, l’esperto di dialettologia e poesia istriota, Sandro Cergna, docente al Dipartimento di studi in lingua italiana dell’Università degli studi di Pola “Juraj Dobrila”, ha partecipato al convegno con un’interessante intervento sulla traduzione di Stancovich dall’istrioto al croato ciacavo di un antico sonetto di Dignano che è di fatto il primo componimento letterario in dialetto istrioto che si conosca, conservato nell’archivio della Biblioteca universitaria di Pola. Ebbene il canonico Pietro Stancovich, ha, tra i tanti, anche il merito d’aver tradotto il sonetto In laudo del Siur Calonigo Trampus che i ho fatto una Pridiga in sul Piccato in Barbana SANDRO CERGNA (ma ci basterà chiamarlo Sul piccato, per liberare l’esposizione dagli orpelli di una titolatura sovrabbondante tipica del genere e dell’epoca). Ora, quel che c’interessa in questa sede di Stancovich in particolare (e di glottologia romanza in generale) è il fatto egli abbia reso, con LA PASSIONE E L’IMPEGNO DEDICATI ALLA le sue traduzioni in croato-ciacavo, un “importantissimo servizio alla dialettologia italiana dell’Istria”. Con Cergna, che ha studiato e scritto “La produzione poetica istriota dell’Istria sudoccidentale dal 1835 ad oggi” (tesi di dottorato) e steso una serie di “Osservazioni su uno scambio di poemetti tra Pietro Stancovich e Martino DIALETTOLOGIA E ALLA POESIA ISTRIOTA Fioranti” in “Studia polensia” (in corso di pubblicazione), ne vedremo i motivi. Il sonetto del “Piccato” è stato composto VERSI dal dignanese Martino Fioranti, di cui possediamo scarse notizie. Nacque nel Trascrizione della lezione più antica 1795 a Dignano, dove pure morì nel 1856 e dove, a varie riprese, tra il 1818 e il 1855, ricoprì la carica di sostituto del del sonetto «Sul piccato» podestà, subentrando occasionalmente al più noto Giovanni Andrea dalla Zonca. In laudo del Siur Calonigo Trampus E tanta rabbia i jè visto che l’ hà bù Il sonetto è per sua natura una lauda che i ho fatto una Pridiga in sul Piccato Che un cuorno della testa i gho cascà. con cui l’autore ringrazia il canonico Sebastiano Trampus – conterraneo e coevo in Barbana Mei subaito che arrivi a casa mèja di Stancovich, anch’egli sacerdote nella Sonnitto Catà me vadi un bon Confessadùr sua stessa collegiata – per un sermone Suoduoghe el sacco, e i piccài ch’ el bùtta vèja pronunciato nella chiesa parrocchiale. Per farla breve, in quell’occasione, come Compàro Pridigadùr mei i vo seintù E mai piùn voi piccà, perché in etierno, risulta dal sonetto, il sacerdote avrebbe In sul piccato ancùi a pridigà, Delle robe del moundo per amoùr, esortato i credenti dal commettere azioni peccaminose illustrando loro la condanna E tanta gran pagura mi jè chiapà, I no voi mei brusàme nell’Infierno. alle pene infernali nella quale sarebbero Ch’ el cour me salta in pitto che main più. In santificàto de amoùr incorsi lasciando questa vita. L’immagine El Djavo four de Chiesa mi è osservà Comparo Mart[*ei]n Fioranto inquietante della dannazione eterna deve aver scosso profondamente il poeta, Vuoldir in fessa che dixi de lù Dig[*nano] al punto che, vissuta la visione atroce del diavolo, decise immediatamente di rivolgersi ad un confessore per confidargli della traduzione ciacava contenuta nella della produzione poetica istriota, facendola depennate, illeggibili o macchiate i propri peccati. Dal manoscritto originale “Parabola del Figlio prodigo”, conservata alla iniziare non più, com’era considerato finora, d’inchiostro, vuoi perché vi si ritrovano rinvenuto nella Biblioteca universitaria Biblioteca di Pola, a rivelarsi particolarmente al 1835, anno della stesura della Parabola voci, parzialmente depennate, che solo un di Pola, non ci è dato, però, conoscere importante per lo studio della poesia del Figlio prodigo in vari dialetti istriani, ottimo conoscitore del dialetto ciacavo- l’epoca della composizione a causa del istriota: in quella, infatti, il canonico di tra cui nei dialetti istrioti di Rovigno, Valle istriano locale coevo avrebbe potuto laceramento del foglio alla base. Tuttavia Barbana aggiunge al componimento il e Dignano – oltre che nel dialetto croato- indicare con certezza, la versione finale Fioranti fece pervenire il sonetto a titolo (croato) e la data della composizione, ciacavo, istroveneto e albanese – ma al risulta per fortuna perfettamente leggibile Stancovich, che ne redasse una prima annotando sul manoscritto: ‘Jedàn Grisnik 1828, appunto. e interpretabile, redatta com’è in bella versione della traduzione croato-ciacava, Slissajuchi Prediku od Griha u Barban copia e con un’elegante grafia. Rispetto a sulla quale intervenne a varie riprese con na dan 12. od Marza 1828. Se oberne na La traduzione: novità lessicali, fonetiche e grafemiche quelle, infatti, la traduzione definitiva non nuove varianti, aggiunte, cancellazioni dobar put, i govori Gospodinu Predicaçu Sorvoliamo sui due tentativi di traduzione solo presenta novità lessicali (il sostantivo e sostituzioni. Ebbene stando a quanto Sonnet’. Il referente temporale aggiunto da preliminari, nei quali il testo non sempre Cume è stato sostituito dal più dotto osserva Sandro Cergna nel suo saggio, Stancovich – scrive Cergna – ci permette così risulta comprensibile, vuoi perché Gospodin), formali (strach toliki passa in sarà solo la terza e definitiva versione di retrodatare di almeno sette anni gli inizi vi compaiono voci completamente stragh toliko e trepet in trepat) ma anche e del popolo culturala Voce sabato, 16 marzo 2013 5

resa della nasale palatale in gniega e gnièga (mentre in govorenja il traduttore preferisce la corretta realizzazione croata del nesso “nj”. “Da quanto esposto, e considerando la perfetta padronanza di Stancovich del dialetto istroveneto – scrive infine Cergna in chiusura di saggio – si può concludere che Pietro Stancovich si formò ed operò in un contesto di intensa diglossia, usando egli, in situazioni formali e nella socializzazione secondaria, la lingua italiana standard (accanto al latino e, ove richiestio, al francese, al tedesco, all’inglese) e riservando invece i codici più bassi, cioè i dialetti, al solo ambito informale, colloquiale e familiare. Dall’attenzione, inoltre, dell’autore per la corretta pronuncia dei diversi termini croato-ciacavi, possiamo arguire una sua vicinanza affettiva con quelle parlate, trovandosi egli, come giustamente gli ricordava in una lettera l’amico capodistriano Giuseppe de Lugnani, “sopra la frontiera italo-slava”. Così facendo, Stancovich riesce quasi a far percepire, al lettore odierno, il modo in cui, all’incirca, un parlante di cultura italiana pronunciasse e si esprimesse A Gallesano all’epoca nel dialetto croato-ciacavo dell’Istria meridionale.” l’istrioto Un attento colloquio con la poesia si parla ancora Traduzione a parte, la lauda dedicata al canonico Tromba, stando a quanto ed è musica afferma Cergna ne “La produzione poetica istriota dell’Istria sudoccidentale per le orecchie dal 1835 ad oggi”, si iscrive nel “filone della produzione didattico-religiosa d’ambientazione popolare, caratterizzato da un registro stilistico basso, a tratti Troppo tardi, viene da dire. Eppure me- quasi spregiudicatamente ingenuo, con glio che mai, si dovrà pur aggiungere. I un’elaborazione elementare dei nuclei dialetti istrioti non hanno scampo e tut- tematici trattati, ma al contempo non tavia c’è chi si dedica al loro recupero nei priva, per noi oggi, di una nota ironico- limiti del possibile. L’impegno corre su due giocosa dei concetti esposti. Quasi in binari paralleli: quello accademico da un controcanto con quella, poi, il sonetto lato, con lo studio della sintassi, del les- non manca di un’attenta elaborazione sico e della fraseologia, e quello popolare, metrico-formale: la cadenza perfetta della divulgativo, dei vari concorsi letterari rima, il ritmo austero dell’endecasillabo promossi nel tentativo di stimolare una cui si accompagna, tra il terzo e il quarto, nuova produzione letteraria istriota di e tra il settimo e l’ottavo verso, il lieve cui la parlata autoctona è rimasta priva enjambement”, che confermano “una nei secoli. A Dignano l’istrioto, o meglio perizia poetica non superficiale, ma il boumbaro, non si parla più ma c’è chi SANDRO CERGNA maturata su una lettura e un “colloquio” ricorda di averlo sempre sentito parlare in con la poesia coltivati con interesse e casa, da bambino, e insiste a trasmetterlo gusto sincero per il verso scritto, per la ai discendenti che manifestano una certa sua sentita possibilità di farsi canto della sensibilità per la “diversità linguistica”. A quotidianità e del suo vissuto, anche di “favelà” (parlare) non c’è più nessuno, quello più ambiguo e sfuggente come ma in compenso a scrivere sono in tanti l’ultramondano, qui felicemente riportato grazie al concorso letterario omonimo LA PASSIONE E L’IMPEGNO DEDICATI ALLA attraverso un gustoso alternarsi tra il (“Favelà” per l’appunto), promosso nel serio e il faceto”. Considerato infine 2003 dalla locale Comunità degli Italiani che, “nella rappresentazione metrica, il di Dignano e dall’associazione degli esuli componimento rispetta quasi interamente “Famiglia dignanese” con sede a Torino. le tradizionali regole della versificazione Compito certamente arduo, quello di far italiana, realizzandosi tra la rima rivivere una lingua morta, ma proprio incorciata delle quartine e quella alternata per questo (la sfida sembra essere stata delle terzine”, è lecito supporre che un forte incentivo), il concorso ha mo- DIALETTOLOGIA E ALLA POESIA ISTRIOTA l’autore dovesse “possedere una notevole bilitato una trentina di neofiti del verso, padronanza della composizione in versi” della prosa e della traduzione a cimen- e una “conoscenza non occasionale tarsi nella scrittura nell’arcaico idioma della tradizione poetica italiana coeva e degli antenati, sfornando pagine e pagine anteriore”. di racconti, poesie, saggi e traduzioni, anche in assenza di una grammatica, di L’influenza della poesia veronese un lessico e di una pronuncia unificate. A conferma di un tanto, Cergna cita la Non per niente le sue variazioni fonetiche, probabile influenza della poesia veronese la diversità delle grafie e l’eterogeneità e precisamente un testo “esemplare lessicale, dovute principalmente alla sua della letteratura didattico-religiosa”: il condizione di lingua prevalentemente poemetto De Babilonia civitate infernali, orale, mettono a disagio anche le giurie in cui l’autore, Giacomino da Verona, incaricate a valutarne il valore. vissuto nel XIII secolo e frate dell’Ordine A Gallesano l’istrioto si parla ancora ed è dei Minori, descrive per l’appunto le pene musica per le orecchie di un ascoltatore peccatores puniantur incessanter. Benché estraneo all’ambiente. L’idioma mantiene se ne possa supporre un’influenza non un buon grado di conservazione, convive irrilevante sui sermoni anche in pieno col veneto e differisce da quest’ultimo Ottocento (influenza favorita peraltro quanto dall’italiano letterario, a tutti i dai contatti tra le cittadine venete e livelli linguistici e quindi sia nella morfo- le località dell’Istria veneta), specie logia che nella sintassi del periodo e nel nelle piccole comunità parrocchiali di lessico. Seguendo l’esempio della vicina paese, nell’autore istriano, secondo Dignano, anche la Comunità degli Italiani Cergna, a prevalere non tanto “l’intento “Armando Capolicchio” ha istituito un didattico-persuasivo”, quanto piuttosto concorso letterario analogo, intitolandolo || Non solo ricercatore, ma anche parlante attivo dell’istrioto vallese: Sandro Cergna un “più intimo e profondo afflato al poeta locale Michele dalla Vedova. lirico scaturente attraverso la volontà L’Università degli studi di Pola, infine, ed soprattutto fonetiche e grafemiche. E difatti il semplice simbolo “z”, così come fa di una propria, personale espiazione in particolare i docenti e i ricercatori del Cergna osserva che “un elemento innovativo nella flessione di Marza (< it. marzo)”. dell’errore” per giungere alla “catarsi e al dipartimento di studi in lingua italiana, de- è l’impiego della “c” con la cedìglia (ç) in Da notare piuttosto che “evidenti spie ricongiungimento con la comunità”. Dalla dicano all’istrioto orale e ai suoi pochi resti realizzazioni foniche diverse. Infatti, mentre della prevalenza, in Stancovich, del tradizione religiosa e iconologica popolare materiali (scritti) l’interesse che gli spetta nel titolo il simbolo “ç” è usato per indicare repertorio linguistico e del sistema derivano invece l’elemento della fiamma dopo decenni d’incuria. Il riscatto della par- l’affricata alveolare sorda [ts] (Predicaçu) comunicativo italiano sono chiaramente eterna e quello del corno del diavolo, lato in ambito universitario sta fruttando [predi’katsu], in çèkan, veçh, çistit, nèççhiu, manifeste sia a livello lessicale, sia a “rimaneggiato in chiave felicemente nuove interessanti ricerche tra cui gli studi vèçh, neçhiu lo stesso simbolo è usato per quello sintattico”. Tra gli esempi più comica e originale nell’episodio del di Cergna e quell’Atlante linguistico istrioto l’affricata postalveolare sorda [t∫], mentre vistosi, prosegue Cergna, va rilevato l’uso grottesco incidente” (la caduta del corno di Barbara Bursic-Giudici e Goran Filipi, per lo stesso suono nella parola Slissajuchi, delle geminate in termini nei quali gli per la grande irritazione e l’ira diabolica), compilato pazientemente in seguito ad usa il nesso “ch”. Un oscillare ancora di sembra che il suono consonantico debba mentre estraneo alla poesia veronese, una miriade di interviste con centinaia di Stancovich anche nella resa grafica del essere rafforzato (Slissajuchi, Sonnet, rileva Cergna, è soprattutto l’”andamento parlanti tra Sissano e Valle, che costituisce suono [ts] è ravvisabile in Predicaz (1), dove jessam, posslussat, dùssu, neççhiu) più piano e controllato del discorso uno strumento di grande utilità per tutte le al posto della cedìglia il canonico adotta oppure nell’uso del nesso “gn” per la poetico”. ricerche attuali e future. (dd) del popolo 6 sabato, 16 marzo 2013 cultura la Voce TELEVISIONE di Sandro Damiani

ll’inizio fu... un testimone silenzioso. Poi arrivarono le... A scene del crimine. Siamo a metà degli anni Novanta, il genere poliziesco, in televisione, sta arrancando. Che sia in “zona frutta” lo si avverte (la cosa in sé al pubblico non dispiace, ma – si chiedono sceneggiatori e produttori – quanto può durare?) dal frequente intrufolamento nelle TESTIMONE vicende personali dei protagonisti di tutti i serial: gente “normalissima”, con i problemi e le disgrazie quotidiane di tutti noi, un modo astuto – appunto - per tenere inchiodato lo spettatore: farlo identificare con i personaggi che segue (“anche lui... pure io...”). Ma le major TV sanno benissimo che il SILENZIOSO genere sta perdendo terreno. Ci vogliono idee nuove. Non bastano crimini “nuovi” Colombo’ (Peter Falk), ‘Ironside’ pochissimi in tutti gli USA. (la cronaca nera è un pozzo senza fondo), (Raymon Burr), ‘Police Women’ Ma come, si chiedono i telespettatori, si ci vogliono un’impostazione generale nel (Angie Dickinson); ‘Hill Street Blues’ parla di morti assassinati e voi ci fate vedere raccontarne le dinamiche e i modi per (debutto di Denis Franz), ‘In the Heat gente che passa il tempo a fare (ciò che sono, far trionfare la giustizia. Nei Paesi più of the Night’, un sequel che nasce peraltro) i chimici, i biologi, gli entomologhi, evoluti – è questo il mercato cui guardano dall’omonimo film con ‘Sidney Poatier’ i fotoperatori-patologi, mentre il medico gli inserzionisti, gli effettivi produttori e ‘Rod Steiger’; ‘Miami Vice’ (Don legale seziona corpi e spiattella loro in faccia cinetelevisivi – il pubblico ha le tasche Johnson) e dal 1993 con il crime reni, cuori, viscere e ogni bendidio del morto piene sia dell’eroe ammazzatutti, sorta di procedural ‘Law & Order’ che tiene di turno? Che sono tutti questi primi piani semidio contemporaneo; sia del geniale banco come pochi. su provette, fiale, batuffoli di cotone? Non investigatore solitario alla Sherlock Holmes, bastasse, le atmosfere sono rigorosamente Poirot, Nero Wolf, Maigret, Miss Murple... e USA: la risposta tarda.. ma è un successo cupe, predomina il blu scuro, ombre e relativi nipotini in salsa americana. violenza, di sparatorie non se ne parla o Viene da chiedersi come mai la “risposta penombre... sporadicamente, si respira quasi, rari momenti processuali. Protagonista americana” abbia atteso tanto a venire. l’aria del giorno, ma solo come prosieguo Un aiuto dalla medicina forense è il laboratorio di Medicina forense, diretto Beh, negli States, lo spettacolo, qualsiasi dell’attività notturna. Ma è la britannica BBC che per prima dalla professoressa Sam Ryan, che opera al sua forma, è business, è industria: il “Signor Ma ciò che più colpisce è la città in cui trova quello che sarà il nuovo filone. E lo di fuori delle Forze dell’ordine, a cui Scotland Caso” non esiste. Se floppi sono dolori: ha luogo l’azione: Las Vegas. Un assurdo! trova dopo essersi rivolta alla Medicina Yard si rivolge per i casi più problematici. saltano poltrone, bruciano carriere, si La capitale del gioco d’azzardo ha mezzo forense. La quale pochi anni prima aveva Nel ruolo della Ryan c’ è Amanda Burton, pagano penali spropositate. Insomma, sin milione di abitanti, quasi tutti vivono dato un’inattesa mano a inquirenti, polizia attrice prevalentemente televisiva (oggi dall’esordio, il prodotto deve provocare tra i dell’economia del gioco d’azzardo, la polizia (ovvero, alla sua Scientifica) e magistratura anche produttrice) assai amata dal pubblico telespettatori vere e proprie ola. sa tutto di tutti, la popolazione è fluttuante. È per incastrare un criminale, per anni del Regno Unito, al punto che quando Alla CBS studiano tutto nei minimi dettagli, una fisarmonica!? “invisibile”, dunque imprendibile: tale Colin nel 2004, dopo otto stagioni consecutive, naturalmente dopo essersi sincerati che il Infatti, di solito sia assassini che assassinati Pitchfork (autore di due assassinii, incastrato abbandona il campo, si assiste a una delle pubblico gradirà qualcosa alla ‘Silent witness’, provengono da fuori, il che complica le cose nel 1988). Il merito è del metodo sviluppato rare “rivolte” dei telespettatori della BBC... quindi si passa a pensare a dove collocare le e costringe la polizia a indagini frenetiche, se dal genetista Alec Jeffrys e sperimentato per La civilissima protesta naturalmente rientra storie, che tipo di storie, chi le “vive”, infine no l’omicida scappa, e quando lo ripigli? Tutto la prima volta nel 1984. subito, anche perché dopo tanti anni i a chi affidare i sei, sette ruoli fissi presenti diventa più complicato, al limite del caotico. Del DNA già si sapeva abbastanza, ma sotto telespettatori si sono affezionati pure ai in ogni episodio. Questo è il punto più Se non fosse che le redini del gioco, del il profilo giudiziario faceva acqua. Grazie colleghi della Ryan. E, comunque, non si delicato: non devono essere attori nuovissimi, nostro gioco televisivo, sono in mano a gente alla scoperta di Sir Jeffrys anche la Legge si perda di vista che stiamo parlando di una ma nemmeno star consacrate. Il divo, il qualificatissima: patologi, biologi, chimici, adegua. Egli riesce a isolare il DNA e venire produzione BBC, il marchio di fabbrica trascinatore ci vuole, ma deve scaturire dal di esperti in armi e affini. Prevalentemente a capo di chi ci sta “dietro”: da una goccia di dell’eccellenza professionale. Il gradimento, dentro, puntata dopo puntata. giovani e geniali, freddi, razionali, dalle sangue, da un pezzettino di pelle, da un po’ dunque, è altissimo: niente sbavature ed A questo punto bisogna ricordare che il 6 impercettibili “cadute” emotive; introversi più di saliva, dai fluidi biologici o da altri tessuti. esagerazioni, una recitazione che “non ottobre 2000 va in onda in prima serata sì che no, ognuno con una storia personale Ecco, quindi, dicono alla BBC è stata trovata sembra recitino”, una fotografia che “non il primo episodio di CSI: Crime Scene affatto originale (l’ex giocatore d’azzardo, la “chiave”, il resto viene da sé: in fondo, pare una fiction”, storie inverosimili e niente Investigation (CSI- Scena del crimine). l’ex spogliarellista), e tutti mossi da un senso qual è il punto centrale di ogni poliziesco? sesso... siamo inglesi! Luogo dell’azione, Las Vegas. Protagonista, oserei dire fanatico, ma non della giustizia, Scovare il colpevole. Bene, andiamo a Passano ben quattro anni prima che ‘Silent l’equipe notturna della Scientifica, che, a bensì della ricerca e reperimento della prova. cercarlo partendo dal... morto. witness’ riesca a far proseliti. A raccogliere differenza dei colleghi londinesi, lavora Talvolta, magari sono dispiaciuti, perché È il 21 febbraio del 1996, quando l’ente il testimone, negli USA, è la CBS, la quale fianco a fianco della polizia, della quale l’assassino è un povero diavolo e l’ammazzato televisivo di Stato inglese manda in onda peraltro non è un colosso per quanto fanno parte alcuni di loro. un delinquente superprotetto... sulla BBC ‘One Silent witness’ (Il testimone concerne il genere, a pannaggio invece La novità è enorme. È uno shock! Oltre Naturalmente, c’ è un primus inter pares: è il silenzioso): poca azione, pochi esterni, poca dell’NBC, da decenni, con i suoi ‘Tenente tutto il serial britannico lo conoscono in capo della Scientifica, il dottor Gil Grissom, del popolo la Voce cultura sabato, 16 marzo 2013 7 CC-BY-SA-3.0/Matt H. Wade CC-BY-SA-3.0/Matt

È IL 21 FEBBRAIO DEL 1996, QUANDO L’ENTE TELEVISIVO DI STATO INGLESE MANDA IN ONDA SULLA BBC «ONE SILENT WITNESS» (IL TESTIMONE SILENZIOSO): POCA AZIONE, POCHI ESTERNI, POCA VIOLENZA, DI SPARATORIE NON SE NE PARLA O QUASI, RARI MOMENTI PROCESSUALI. PROTAGONISTA È IL LABORATORIO DI MEDICINA FORENSE, DIRETTO DALLA PROFESSORESSA SAM RYAN, CHE OPERA AL DI FUORI DELLE FORZE DELL’ORDINE, A CUI SCOTLAND YARD SI RIVOLGE PER I CASI PIÙ PROBLEMATICI un entomologo, figlio di una sordomuta, un su tutto spiccano due personaggi, dei sette- po’ misogino, curioso col gusto del macabro, otto principali: Calleigh Duquesne, splendida faccia da schiaffi, passo krompalo, fisico poco esperta in balistica, bionda dalla voce atletico; due hobby: le parole crociate e le gare miagolesca, sorriso dolcissimo su espressione tra scarrafoni. Lo interpreta William Petterson, glaciale: veste preferibilmente di bianco, un recente passato cinematografico di tutto gira con un pistolone “alla Dirty Callaghan”. rispetto. Dopo dieci anni di onorato servizio, L’attrice è Emily Procter – parecchi film alle lascia Las Vegas e se ne va in Sud America spalle, ma, incredibile a dirsi, vi è passata a studiare vermi e fiori, ma non prima di inossevata. L’altro personaggio – ma tutto avere sposato una collega, la più bruttina. Il gira intorno a lui, moderno giustiziere – è serial prosegue senza di lui. (Nella vita reale, il suo capo: Horatio Caine, dettoGi (la Petterson nel 2003 ha si è unito in nozze ad pronuncia inglese della lettera Acca); rosso una biologa lucchese...). di capelli, slanciato, espressione spesso Facciamo un passo indietro. Siamo nel 2002. compassionevole, ma cinico; occhiali da sole famiglia e fanno in modo di accorciare i tempi a dire come il lavoro della polizia in una Tutto va a gonfie vele, ciò nonostante i di ordinanza, parla poco e quando lo fa - d’attesa, di uccisioni di ragazze piovute dal megalopoli di oltre dieci milioni di anime produttori lanciano sul mercato uno spin-off, sussurra di tre quarti; veste di nero. Ha un Nord, spesso sedicenti furbe in cerca di soldi, è mostruosamente difficile. L’equipe cioè un derivato. Perché? Sono impazziti a farsi passato dubbio, enigmatico: non si sa bene gloria, amori ricchi... medicoforense-poliziesca è molto simpatica, la concorrenza? cosa abbia combinato quando lavorava a New Secondo un’inchiesta effettuata nel 2006, molto neviorkese, quasi europea. Semplice. Data la formula del sequel – luogo, York. Scopre di avere un figlio sedicenne, dopo quattro anni di messa in onda, ‘Crime Il grande capo è il tenente Mac Taylor, personaggi, casistiche – gli sceneggiatori avuto da una truffatrice gambalunga; ha un Scene Investigation: Miami’ risultò essere la ex marine, laurea in scienze biologiche, sono costretti a tralasciare un enorme breve matrimonio con una splendida cubana, fiction seriale televisiva più vista al mondo. ha l’hobby del basso che suona in in potenziale fatto di storie e personaggi: ad sorella malata di un proprio collaboratore Nonostante ciò – è notizia di qualche mese club. A rivestirne i panni è Gary Sinise, esempio, lo spazio per avventure che vedano che una banda di latinos uccide. Pure lui è un fa – dopo dieci anni la CBS ha deciso di già candidato all’Oscar per il ruolo l’intervento dell’FBI o della CIA è minimo. Del esperto di laboratorio (ogni tanto lo troviamo metterci la parola “fine”. Per sempre? Quien secondario nel film Forrest Gump, vincitore resto, nella stessa realtà dei fatti il “mondo in camice bianco che analizza vetrini & simili: sabe.Torniamo al 2004. di un Golden Globe e di un Emmy. Ciò dei casinò “ - di suo non propriamente un da come lo osservano i colleghi, viene il A Las Vegas, la Scientifica è al quarto anno e nonostante – tale è la bravura – è riuscito ambiente da angioletti e dunque sotto la lente sospetto che il giorno prima abbia ottenuto miete successi su successi: incastra criminali assai presto a far perdere le... tracce dei d’ingrandimento della polizia - è refrattario il Nobel per la Medicina). A differenza e inchioda telespettatori alla grande. A precedenti personaggi cinematografici e al traffico di droga, di organi, alla tratta degli del collega Gil Grissom, Caine ha anche e Miami, lo abbiamo appena detto, non sono televisi, talché per i telespettatori egli è schiavi e via dicendo.Ecco, dunque, che la CBS soprattutto compiti di polizia: non gli dispiace da meno. Ma come si sa... l’appetito vien solo Mac Taylor. inventa un nuovo contenitore.È il 23 settembre usare la pistola, spesso ammazza i nemici mangiando, sicché il 20 settembre entra in Giunto al nono anno, questo spin-off si è del 2002. Nasce Crime Scene Investigation: della legge – e al pubblico generalmente pista C.S.I. New York. fermato: e andava bene, ma proprio bene! Miami (CSI: Miami). non dispiace, vista la feccia che fa fuori. A Anche qui, come a Miami, “criminalisti” Staremo a vedere, se per sempre. parte la differenza ambientale con Las Vegas, e poliziotti sono un tutt’uno. Non c’è E alcuni seriali europei: il parigino è bello e Esordio da applausi a scena aperta qui il crimine ha anche risvolti politici e nulla di particolarmente speciale nelle credibile. Quello romano, come minimo fa Si passa dalle atmosfere sulfuree della Las internazionali (traffici e prepotenze dei boss loro avventure professionali e private. La ridere. E non solo causa pressappochismo Vegas notturna – esterni ed interni - alla politici, droga, armi, tratta dei neoschiavi che novità consiste puramente nel luogo in professionale, ma perché sapendo che solarità da cartolina illustrata dell’estremo sud giungono su cargo da ovunque). Insomma, cui ci troviamo: la Grande Mela. Dunque, un buon 20 p.c. di comandi delle forze della Florida (ma chi è stato a Miami giura l’FBI e in genere le agenzie federali sono con una varietà di crimini e criminali dell’ordine sono senza i soldi per pagare che è così!): colori caldissimi, clima estivo spesso presenti. Va da sé, non mancano delitti infiniti. Inoltre, ogni singolo episodio è la benzina delle “pantere”, far credere che dodici mesi su dodici, ville con piscina a go per mano di serial killer, di mariti cornuti o un’esauriente “passeggiata” per New York, dispongano addirittura di laboratori medico- go, belle figliole e bei giovanotti; vegetazione mogli gelose, di figli di papà che non hanno con panoramiche aeree, forse dall’intento scientifici che costano un occhio della testa... lussureggiante, coccodrilli in libera uscita. E la pazienza di aspettare di ereditare i beni di pubblicitario, ma che di certo ci stanno non è facile. del popolo 8 sabato, 16 marzo 2013 cultura la Voce recensione i libri più venduti NOVITÀ IN LIBRERIA ITALIA CROAZIA SLOVENIA Le testimonianze AUTORE AUTORE AUTORE Nicolai Lilin Howard Phillips Lovercraft J.R.R. Tolkien della Dandini TITOLO TITOLO TITOLO Educazione siberiana Kroz dveri snova Hobit e le storie intrecciate EDITORE EDITORE EDITORE di Mitchell Einaudi Zagrebačka naklada Mladinska Knjiga

Si parla di donne nelle li- AUTORE brerie italiane con Ferite a Luis Sépulveda morte (Rizzoli) di Serena TITOLO AUTORE AUTORE Dandini, volume nel quale Storia di un gatto Robert Harris Ken Follet l’autrice ha voluto dare e del topo che diventò TITOLO TITOLO voce alle vittime. Sono suo amico Imperium Propad velikanov mogli, ex mogli, sorelle, EDITORE EDITORE EDITORE figlie, fidanzate, ex fidan- Guanda Vuković & Runjić Mladinska Kniga zate che non sono state ai patti. Spesso le loro morti vengono iscritte tra quelle imprevedibili, frutto di raptus di follia, e invece tutti sanno che sono l’esito di anni di violenza continua, seguita magari da momenti di riappacifi- AUTORE AUTORE AUTORE cazione illusori. È la voce di queste vittime Simonetta A. Hornby Karen Gillence Harlan Coben quella che viene proposta. A queste donne TITOLO TITOLO TITOLO Serena Dandini ha dato la possibilità di Il veleno dell’oleandro Nošen valovima Skrajšana žoga raccontare in prima persona la storia che EDITORE EDITORE EDITORE le vede drammaticamente protagoniste. Feltrinelli Disput Mladinska Knjiga Ma non hanno un nome, non sono ricono- scibili, sono trasfigurate narrativamente, sono simboli. La seconda parte del volume è invece una sintesi della situazione globale e dell’incidenza di questo reato nei vari paesi. NARRATIVA Dal Pakistan al Messico, dal Giappone alla AUTORE AUTORE AUTORE Cisgiordania. E non si parla solo di morte di A.Gimenez Bartlett Daphne Sheldrick Tea Obreht donne adulte seppure purtroppo incapaci TITOLO TITOLO TITOLO di difendersi, ma anche di sfruttamento Gli onori di casa Afrička ljubavna priča Tigrova žena sessuale in giovane età, mutilazioni genitali, EDITORE EDITORE EDITORE infanticidio femminile. In chiusura qualche Sellerio Dvostruka Duga Mladinska Knjiga - piccola - buona notizia, con un elenco di nazioni che stanno attuando buone leggi e pratiche contro la discriminazione e la violenza che ci auguriamo verranno prese come esempio anche nel nostro Paese. AUTORE AUTORE AUTORE Con L’impero perduto (Longanesi), scritto Susanna Tamaro Orhan Pamuk E.L.James a quattro mani con il veterano di marina TITOLO TITOLO TITOLO Grant Blackwood, Clive Cussler ci trasporta Ogni angelo è tremendo Novi Život Pedest odtenkov svobode in una dimensione avventurosa, facendoci EDITORE EDITORE EDITORE rivivere le misteriose vicende dei marinai kćkć Vuković & Runjić Žepna Knjiga e dei pirati del passato, divisi fra affari di stato e tesori di inestimabile valore. Così, guidati dalla curiosità e dal coraggio dei due protagonisti i lettori non vedranno l’ora di terminare il romanzo. Nelle librerie croate si AUTORE AUTORE AUTORE presenta David Mitchell Lilli Gruber Zoran Ferić Ali Žerdin con Atlas oblaka TITOLO TITOLO TITOLO (Vuković&Runjić), un ro- Eredità Apsurd je zarazna bolest Omrežje moči manzo con una struttura EDITORE EDITORE EDITORE bizzarra nella quale si fa Rizzoli Zagrebačka naklada Mladinska knjiga fatica a districarsi. L’autore ha incastonato una storia dentro l’altra, lasciandole in sospeso e riprenden- dole in ordine inverso e seminando qua e là riferimenti fra una storia e l’altra. Ma AUTORE AUTORE AUTORE non è così semplice. Intanto le storie sono Paolo Rumiz Boris Dežulović Juanan Hinojo diversissime per ambientazione e stile: il TITOLO TITOLO TITOLO romanzo epistolare, la spy story, l’inter- Trans Europa Express Rat & mir Ukradene sanje rogatorio, il flusso di coscienza. Poi ogni EDITORE EDITORE EDITORE storia si dipana in sè stessa in maniera Feltrinelli VBZ Nobis Gorjup profondissima, si ha la sensazione di pre- cipitare in un pozzo che va allargandosi di significati e rimandi sociologici, politici, filosofici, antropologici, scientifici. Sono storie che si svolgono a dimensioni lonta- nissime nel tempo e nello spazio, eppure AUTORE AUTORE AUTORE Concita De Gregorio Nela Sršen hanno una visione comune. Più che una Paul Parsons struttura a strati, l’idea forte è quella TITOLO TITOLO TITOLO Io vi maledico Rak na duši degli universi paralleli, o del tempo come 3 minute za Einsteina concetto relativo, di fronte, invece alla EDITORE EDITORE EDITORE Einaudi Lara -Tao simultaneità di tutta la storia, in un unico Tehniška založba Slovenije puntino. Ottimo esempio di letteratura combinatoria. Vale la pena ricordare il gigante di siffatto genere su cui si appog- giano tutti gli emuli: Italo Calvino! Viviana Car AUTORE AUTORE AUTORE

PUBBLICISTICA Gianpaolo Pansa Erich von Daniken Ivan Sivec TITOLO TITOLO TITOLO La Repubblica di Barbapapà Povijest je u krvi Biseri Bolečine Anno 9 / n. 72sabato, 16 marzo 2013 la Vocedel popolo EDITORE EDITORE EDITORE IN PIÙ Supplementi è a cura di Errol Superina Rizzoli VBZ ICO [email protected] Edizione CULTURA Progetto editoriale Silvio Forza

Caporedattore responsabile Redattore esecutivo Errol Superina Diana Pirjavec Rameša Impaginazione AUTORE AUTORE AUTORE Borna Giljević Angelo Scola Sara Perry George Beahm Collaboratori TITOLO TITOLO TITOLO Daria Deghenghi, Ilaria Rocchi, Helena Labus Bačić, Sandro Damiani, Viviana Car Tenere accesa la speranza Knjiga o kavi iSteve Foto EDITORE EDITORE Goran Žiković EDITORE Centro Ambrosiano Algoritam Mladinska kniga