LE ISTITUZIONI STORICHE DEL TERRITORIO LOMBARDO

le istituzioni ecclesiastiche XIII-XX secolo

diocesi di Crema

http://plain.unipv.it/civita

luglio 2005 Le istituzioni storiche del territorio lombardo – Civita

Le istituzioni ecclesiastiche XIII – XX secolo

[2000-2002] ente promotore Regione Lombardia Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie della Lombardia realizzazione Università degli Studi di Pavia, Dipartimento di Scienze Storiche e Geografiche “Carlo M. Cipolla” con il contributo di Fondazione Cariplo comitato scientifico Saverio Almini, Ezio Barbieri (Università di Pavia), sac. Paolo Bonato (Archivio storico diocesano di Vigevano), Francesca Cavazzana Romanelli (Direzione proget- to Ecclesiae Venetae), sac. Andrea Foglia (Archivio storico diocesano di ), Roberto Grassi (Regione Lombardia), Mauro Livraga (Amministrazione provinciale di Lodi), Alfredo Lucioni (Università Cattolica di Milano), sac. Giancarlo Manzoli (Archivio storico diocesano di Mantova), Carmela Santoro (Archivio di Stato di Mi- lano), Maurizio Savoja (Archivio di Stato di Milano), sac. Saverio Xeres (Archivio storico diocesano di Como) direzione generale Roberto Grassi direzione scientifica Saverio Almini, Ezio Barbieri direzione operativa Saverio Almini sviluppo informatico Michele Giordano pubblicazione web Coop. Codex, Pavia

Le istituzioni della diocesi di Crema ricerca e redazione dei profili Piero Majocchi [P. Maj.] revisione redazionale Alessandra Baretta consulenza archivistica Mauro Livraga [M. Liv.] (Amministrazione provinciale di Lodi)

Luglio 2005

(c) 2005 Regione Lombardia Si autorizza la riproduzione del presente testo con il vincolo della completa citazione della fonte.

Lombardia Storica 1 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ Sommario Nota introduttiva...... 3 Ambito della ricerca...... 3 Indicazioni metodologiche...... 4 Fonti di carattere generale...... 6 Presentazione delle informazioni...... 7 Intestazione delle schede...... 8 Il toponimo...... 9 Gli estremi cronologici delle schede...... 9 La denominazione delle istituzioni...... 10 Le relazioni tra istituzioni...... 11 La scala territoriale...... 12 La tipologia istituzionale...... 13 Limiti, problemi e prospettive...... 14 Tempi e responsabilità...... 15 Rapporti di collaborazione...... 15 Contenuti e fonti per le istituzioni della diocesi di Crema...... 17 Profili istituzionali...... 19 Apparati archivistici...... 83 Apparati legislativi...... 83 Apparati bibliografici...... 83 Lista delle istituzioni in ordine alfabetico...... 86 Lista delle istituzioni ordinate per toponimo...... 87 Sigle...... 90 Abbreviazioni...... 90

Lombardia Storica 2 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ simento e una schedatura dalle istituzioni di carattere territoriale. La stessa scelta era sta- Nota introduttiva ta attuata in passato per quanto riguardava le (di Saverio Almini) istituzioni politico-amministrative. Così, come in questo caso si era delineata in modo anali- Il giorno 15 marzo 2001, nel corso del tico la fitta trama di relazioni tra le istituzioni convegno Comunicare la biblioteca tenutosi a territoriali locali (comuni) e quelle di livello su- Milano presso il Palazzo delle Stelline in cor- periore via via succedutesi nel tempo (comu- nità, pievi, contadi, distretti, province, diparti- so Magenta, fu presentato lo studio prelimi- nare riguardante l’estensione del progetto Ci- menti), con la prosecuzione della ricerca in vita, promosso dalla Regione Lombardia a ambito ecclesiastico si è inteso avviare un partire dal 1997, alle istituzioni ecclesiastiche. analogo lavoro ricostruttivo, partendo dalle Il campo di indagine del progetto Civita era parrocchie per risalire, attraverso le circoscri- stato circoscritto nella sua prima fase alle zioni sovraparrocchiali, alle diocesi. sole istituzioni pubbliche civili che svolgevano Dalla ricerca si sono pertanto escluse pre- funzioni di carattere politico-amministrativo. liminarmente tanto le fondazioni degli ordini Nell’affrontare la nuova fase di ricerca, si è religiosi quanto le istituzioni di carattere cari- partiti dal presupposto che storia ecclesiasti- tativo, assistenziale, devozionale, la cui collo- ca e storia civile sono sempre state stretta- cazione in un preciso ordinamento (civile o mente connesse e interdipendenti1 e che un ecclesiastico) non è peraltro sempre agevole. repertorio delle istituzioni, se vuole riflettere L’analisi dei risultati potrà suggerire even- la mutevole organizzazione della società, tuali approfondimenti dello studio stesso per deve considerare, oltre agli aspetti politico- particolari settori, mediante la selezione di ammi-nistrativi, anche quelli religiosi, caritati- fonti archivistiche ancora poco sfruttate e il vi, assistenziali che da essi hanno spesso pieno utilizzo delle fonti edite, specialmente avuto origine2 . per i secoli del medioevo, fin qui solo parzial- Occorre ricordare preliminarmente che mente utilizzate. l’indagine avviata con il progetto Civita non ambisce a comporre, tramite una sistematica schedatura delle istituzioni, altrettanti saggi Ambito della ricerca storici, per quanto sintetici, ma piuttosto mira a conseguire elementi nuovi di conoscenza L’ambito geografico dell’indagine è stato sulle singole istituzioni, laddove possibile, e a stabilito sovrapponendo agli attuali confini precisare, nelle intenzioni, i dati già conosciu- della Provincia ecclesiastica di Milano i confi- ti, fornendo un quadro di insieme partendo da ni amministrativi della Regione Lombardia. Al un esame puntuale. criterio generale sono state apportate però vi- stose variazioni. Sono state infatti comprese La vastità e la complessità dello sviluppo nella ricerca le parrocchie appartenenti alla storico delle istituzioni ecclesiastiche ha com- diocesi di Tortona il cui territorio è ammini- prensibilmente consigliato di iniziare un cen- strativamente pavese, mentre sono state 1 L. Prosdocimi, Storia ecclesiastica locale e storia escluse le parrocchie del Garda bresciano della società cristiana, in Chiesa e Società. Appunti appartenenti alla diocesi di Verona, le parroc- per una storia delle diocesi lombarde, a cura di A Ca- chie pavesi delle diocesi di Piacenza-Bobbio prioli, A. Rimoldi, L. Vaccaro, Brescia, 1986, pp. 17- e di Vercelli. 28. Riassumendo, la ricerca ha finora riguar- 2 G. Rumi, Introduzione al problema storiografico del- dato le istituzioni ecclesiastiche di carattere la “storia diocesana”, in Chiesa e Società. Appunti per territoriale attualmente esistenti e quelle una storia delle diocesi lombarde, a cura di A Caprioli, estinte o soppresse che hanno o ebbero A. Rimoldi, L. Vaccaro, Brescia, 1986, pp. 29-38. Lombardia Storica 3 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ sede nelle diocesi di Milano, Bergamo, Bre- ranea, tranne nei casi di soppressione e suc- scia, Como, Crema, Cremona, Lodi, Manto- cessiva rifondazione. Poiché la ricerca svolta va, Pavia, Vigevano, e quelle comprese nel a partire dal 2001 è stata incentrata sulle par- territorio amministrativamente pavese della rocchie, il limite cronologico iniziale del pro- diocesi di Tortona, rapportate ai confini delle getto è stato generalmente fissato al XIII se- diocesi a tutto il 1989. Sul criterio di scelta di colo: ma si tratta pur sempre di un limite con questa soglia cronologica finale si rimanda al valore indicativo. commento riguardante gli estremi cronologici Va ricordato, ancora, che la realizzazione delle schede. Meritano invece un commento del progetto Civita è stata avviata in primis immediato le scelte effettuate circa i limiti per fornire strumenti di corredo ausiliari per il cronologici complessivi della ricerca e di con- lavoro archivistico. In tal senso, sono sempre seguenza circa i limiti cronologici iniziali attri- state privilegiate, per la definizione dei limiti buiti alle singole schede. cronologici delle singole istituzioni, fonti di ca- Il progetto Civita si era preoccupato fino rattere documentario, e, data la natura di al 2001 di censire le istituzioni pubbliche civili censimento del progetto, fonti di carattere ge- del territorio lombardo dall’epoca di formazio- nerale, sia edite sia inedite, laddove reperite. ne del primo stato regionale al 1971, anno di La realizzazione della ricerca sulle istitu- attivazione delle odierne regioni a statuto or- zioni ecclesiastiche di carattere territoriale dinario. Alcuni scostamenti verso i secoli cen- della Lombardia ha consentito di individuare, trali del medioevo erano giustificati dalla con- pur con le inevitabili lacune, le istituzioni ef- tinuità temporale di talune delle singole istitu- fettivamente esistite, di segnalarne almeno zioni censite. Per quanto riguarda la maggior approssimativamente l’arco cronologico di at- parte delle istituzioni schedate, vale a dire tività, di individuare eventuali vincoli di subor- quelle di livello locale, erano stati redatti pro- dinazione o di controllo rispetto ad altre istitu- fili diversificati, rispettosi delle principali cesu- zioni. Le informazioni raccolte sono state pre- re politico-istituzionali che hanno interessato sentate in testi sintetici, volutamente articolati nel tempo ciascuna realtà locale. in un formulario rigido, limitando il più possi- L’arco cronologico stabilito per il progetto bile le valutazioni interpretative. L’intento Civita si adattava quindi assai marginalmente principale, infatti, era quello di rendere facil- a illustrare in modo compiuto nascita e svi- mente disponibili informazioni preliminari su luppo delle istituzioni ecclesiastiche, che han- soggetti istituzionali che possono trovarsi di- no avuto nei secoli interferenze diversificate sperse all’interno di fonti bibliografiche e ar- con lo svolgimento della storia politica e am- chivistiche non sempre e non tutte di facile ministrativa. accesso. Le diocesi, infatti, hanno una continuità Di seguito sono fornite alcune informazio- storica che origina nella maggior parte dei ni sintetiche sull’impostazione del lavoro e casi dall’epoca tardo-antica. La compiuta or- sulle sue caratteristiche. ganizzazione pievana, preceduta dalla lenta evoluzione delle comunità cristiane, deve es- sere fatta risalire al IX-X secolo, per quanto Indicazioni metodologiche se ne abbia un quadro completo nelle fonti documentarie talora solo dopo l’XI secolo. Le La ricerca per il progetto Civita – istituzio- parrocchie sono sorte in gran parte tra il XIII ni ecclesiastiche si è articolata in diverse fasi, e il XVI secolo. Gli originari limiti cronologici illustrate puntualmente nel paragrafo riguar- generali del progetto Civita sono stati quindi dante i tempi e le responsabilità. sorpassati. La scelta era inevitabile, al di là dei problemi connessi con la schedatura delle La prima fase operativa si è conclusa nel istituzioni di carattere territoriale, in previsio- mese di giugno del 2001, e ha avuto come ne del completamento dell’indagine verso le oggetto l’individuazione delle componenti ter- fondazioni monastiche. Per le istituzioni sche- ritoriali delle diocesi. Questo primo risultato date è stato redatto un solo sintetico profilo ha consentito di sviluppare coerentemente in storico dalle origini fino all’epoca contempo- seguito la selezione delle fonti per la redazio- Lombardia Storica 4 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ ne delle schede. L’istituzione di livello più te, incluse quelle soppresse o cessate, per basso interessata dalla prima fase della ricer- intestare loro una scheda e darne una som- ca per il progetto Civita – istituzioni ecclesia- maria descrizione, sono state innanzitutto stiche è stata la parrocchia (parrocchia terri- consultate le copie degli annuari o delle guide toriale). Per quanto riguarda il fatto che il ter- diocesane, risalenti in alcuni casi agli anni mine parrocchia ha avuto un uso e una pre- 1760-1770; gli elenchi portanti le denomina- gnanza differenziati a seconda delle aree zioni dei nuovi enti parrocchia così come sta- geografiche e delle epoche storiche, si è cer- biliti dai decreti vescovili degli anni 1986- cato di contemperare l’uso di fonti nelle quali 1987; i decreti con i quali gli ordinari diocesa- è significativa l’indicazione terminologica con ni hanno rivisto la struttura territoriale delle l’attestazione di determinati contenuti giuridici diocesi negli anni successivi al Concilio Vati- e istituzionali dei soggetti censiti. A cappella- cano II; gli elenchi delle parrocchie, pievi e vi- nie, cappellanie curate, vicecure, vicarie cu- cariati desumibili dalle fonti di archivio, in par- rate, delegazioni vescovili, rettorie non sono ticolare dalle visite pastorali e dagli atti sino- invece stati dedicati autonomi profili. Se stori- dali; gli elenchi di pievi o parrocchie antiche camente hanno preceduto la parrocchia in un desumibili da fonti edite, in alcuni casi con- determinato luogo, se ne è dato conto a livel- frontati con elenchi di natura non pastorale, lo di indicazione nel profilo della parrocchia. ma ad esempio fiscale; i registri delle erezioni Sono state escluse dalla schedatura tutte le canoniche delle parrocchie laddove esistenti. cosiddette parrocchie ospedaliere, mentre Sono stati esclusi per evidenti ragioni di tem- sono state incluse le cure d’anime affidate a po e di risorse gli atti delle visite ad limina religiosi. In alcuni casi si sono formulati brevi apostolorum conservati nell’Archivio Segreto profili riguardanti parrocchie personali. Oltre Vaticano. alla parrocchia, la ricerca ha riguardato l’arti- La seconda fase della ricerca, compresa colazione per pievi, che ha costituito la prima tra i mesi di luglio e ottobre 2001, si ripromet- struttura territoriale della diocesi. A causa teva nelle intenzioni di formare un elenco del- della primaria attenzione data nella ricerca al- le istituzioni correlate a quelle parrocchiali; l’istituto parrocchiale, le schede dedicate alle formulare la parte descrittiva delle schede pievi contengono descrizioni sommarie, con con le informazioni desunte dalle fonti archivi- riferimento essenzialmente alla loro circoscri- stiche selezionate; correggere gli estremi cro- zione territoriale. Dal XVI-XVII secolo le par- nologici attribuiti provvisoriamente alle sche- rocchie sono state organizzate in vicariati o in de con i dati più corretti e precisi man mano vicariati foranei, di cui si è cercato di precisa- desunti dalle fonti. Le informazioni ritenute si- re le circoscrizioni, ma dei quali non sempre gnificative per la parte descrittiva delle sche- è stato possibile precisare la sede, stante il de dovevano riguardare in primo luogo i rap- carattere essenzialmente personale dell’isti- porti istituzionali-territoriali: in altre parole, per tuzione stessa. la parrocchia occorreva indicare l’appar-te- Dopo il Concilio Vaticano II la struttura vi- nenza alla diocesi, pieve, vicariato antico e cariale è stata rivista. Le nuove circoscrizioni circoscrizione sovraparrocchiale contempora- si chiamano ancora vicariati, oppure zone pa- nea, riportando le eventuali variazioni e l’an- storali o decanati, dei quali sono stati recupe- no o l’epoca della variazione; fornire una de- rati, laddove possibile, i decreti istitutivi. An- scrizione sommaria del territorio, cioè elenca- che in questo caso, l’istituzione non è sempre re vici, contrade, frazioni, cassinaggi ed riferibile a una sede precisa. A causa delle eventualmente i rispettivi luoghi di culto; dare difficoltà di schedatura che si presentano in un’indicazione sommaria dello status anima- questi casi alla luce dei criteri adottati nel rum ovvero della popolazione, cioè riportare il progetto Civita (per i quali si rimanda al para- numero dei fuochi, il numero degli abitanti, le grafo dedicato all’intestazione delle schede), anime da comunione; dare conto dei legami sono state trovate soluzioni empiriche per le giurisdizionali, in particolare dei diritti di ius- singole diocesi. patronato, dei legami feudali, dei diritti di ri- Per ricostruire un elenco di tutte le istitu- scossione delle decime; inserire note specifi- zioni comprese nelle tipologie or ora elenca- che sul clero, indicandone consistenza, fun- zioni, se diocesano o meno; specificare la Lombardia Storica 5 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ consistenza del beneficio parrocchiale; ac- dagine bibliografica appaia, nel suo comples- cennare alla presenza di case religiose e di so, insufficiente o per lo meno carente specie altre istituzioni quali confraternite o luoghi pii, per quanto riguarda l’esame dei contributi de- fornendone un elenco sommario. gli storici locali. Si segnalano invece qui di seguito alcune fonti dell’Archivio di Stato di Come si intuisce, il compito prefissato era Milano che sono risultate molto utili nella fase impegnativo. Il valore della rilevazione sareb- di studio preliminare, con l’avvertenza che si be stato senza dubbio molto maggiore se riferiscono in particolar modo ai territori dio- fosse stato possibile ordinare la stessa tipolo- cesani già appartenenti allo Stato di Milano gia di dati, ricavati in successione temporale, nei secoli XVI-XVIII: in aderenza con tappe significative dell’e-vo- luzione storica di una determinata area. Il  Culto p.a. cart. 1 fasc. 23 (sovrane ri- tempo effettivamente disponibile, in alcuni soluzioni in materia ecclesiastica, sec. casi la difficoltà di accesso alle fonti, il fatto XVIII); che per la maggior parte dei collaboratori coinvolti si trattasse della prima significativa  Culto p.a. cartt. 9-12 e ss. (elenchi del esperienza di ricerca hanno indubbiamente li- clero regolare e secolare, ruoli perso- mitato la profondità della rilevazione. Per ov- nali del clero secolare e regolare con viare ai problemi di contenuto cui si è ora ac- le loro rendite e spese, 1771-1780); cennato sono state effettuate scelte molto  Culto p.a. cart. 20 (notificazioni del drastiche nella selezione delle fonti, delle clero e dei benefici stato attivo e pas- quali si riferirà puntualmente nel momento di sivo dei benefici esistenti nella repub- illustrare i contenuti della ricerca sulle singole blica cisalpina, 1798); diocesi.  Culto p.a. cart. 129 (elenco delle pie adunanze autorizzate dal ministro del- Fonti di carattere generale l’interno dopo il decreto 27 dicembre 1802; organizzazione delle confrater- nite abolite dal governo francese, La ricerca per il progetto Civita – istituzio- 1814); ni ecclesiastiche si è dichiaratamente rivolta in modo preminente alle fonti di carattere ar-  Culto p.a. cartt. 229 e ss. (elenchi dei chivistico, edite in tutto o in parte, o inedite. benefici dello stato di Milano, 1770; e Un esame appropriato delle fonti utilizzate del ducato di Mantova, 1780; benefici sarà fatto descrivendo i risultati del lavoro ecclesiastici, cappellanie titolari e resi- diocesi per diocesi. La limitatezza del tempo denziali nella diocesi di Milano; regi- a disposizione per la ricerca ha portato, in li- stro dei benefici della diocesi di Mila- nea generale, a privilegiare fonti seriali, quali no e relative imposte, 1579-1585; le visite pastorali, o generali, quali gli atti si- elenco analitico dei benefici nella città nodali, piuttosto che le fonti particolari, alle di Milano e diocesi, 1770; regola per quali si devono assimilare i fascicoli dei fondi la confraternita del Santissimo Sacra- parrocchiali conservati negli archivi vescovili mento approvata dalla regia imperiale o diocesani, spesso di non agevole consulta- corte con lettere 7 febbraio 1791; ma- zione. nuale dei fabbriceri, o collezione dei decreti e regolamenti riguardanti l’am- La consultazione di fonti bibliografiche è ministrazione delle chiese, 1812; di- stata assai diversificata tra area e area, tra ri- stinta delle rendite dei beni già delle cercatore e ricercatore. Ma, considerato il confraternite, distinti per dipartimento, particolare taglio dato alla ricerca e il tipo di 1814-1815); informazioni che si intendevano in primo luo- go reperire, in non pochi casi il ricorso alla bi-  Culto p.a. cart. 252 (capitoli, collegia- bliografia è risultato dispersivo, rispetto alla te, possesso di benefici, cappellanie e disponibilità di tempo, e assai meno produtti- chiericati del ducato di Milano distinti vo rispetto alla consultazione diretta delle per pievi; perticato dei possessi eccle- fonti archivistiche. E’ quindi possibile che l’in- siastici, comprese le confraternite;

Lombardia Storica 6 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ possessi di capitoli e collegiate; esti- gevano, diocesi di Bergamo, diocesi mo teresiano in copia, sec. XVIII); di Lodi);  Culto p.a. cartt. 564-570 (sistemazio-  Progetti archivistici più articolati (av- ne delle parrocchie dello stato di Mila- viati, ad esempio, nella diocesi di no, 1770-1790); Mantova);  Culto p.a. cart. 566 (tabella di tutte le  Schedatura sperimentale di parroc- parrocchie della città e diocesi di Mila- chie storiche veneziane nell’ambito no, 1787; sommario generale degli dello studio sull’applicazione dell’I- assegni ai parroci delle città e provin- SAAR (CPF) agli enti (a cura di Er- ce di Milano, Pavia, Como, Cremona, manno Orlando, Archivio del Patriar- Lodi gravanti sul fondo di religione o cato di Venezia). con congrua non sufficiente ai sensi Devono parimenti essere ricordati, pur dell’editto 31 ottobre 1787; comparti- non trattandosi di iniziative nate in ambito ar- mento delle parrocchie della diocesi chivistico e mancando delle caratteristiche di Milano, 1787); banche dati aggiornabili:  Culto p.a. cartt. 1448-1450 (soppres-  ACOLIT (authority file degli autori cat- sioni di confraternite, 1780-1790); tolici e opere liturgiche in italiano) a  Culto p.m. cart. 124 (patronati regi, cura dell’ABEI; comunali, privati; distinta delle chiese di regio patronato in Lombardia; pro-  Dizionario della Chiesa Ambrosiana, spetto delle parrocchie di regio patro- edito dalla NED, Milano (con molte nato, con elenchi precedenti; patrona- schede che sono state parzialmente ti privati e comunali, 1856); utilizzate per il progetto Civita – istitu- zioni ecclesiastiche) per la diocesi di  Popolazione p.m. cartt. 47-50 (popo- Milano; lazione della Lombardia per provincia, censimento 1816);  La collana Storia religiosa della Lom- bardia, edita da La Scuola, Brescia,  Catasto, cart. 1655 (sommari generali con il relativo repertorio bibliografico e della popolazione nello stato di Mila- inserti cartografici. no, 1771);  Luoghi pii p.a. cartt. 4-5 (sistemazione dei luoghi pii nello stato di Milano, Presentazione delle informazioni sec. XVIII)  Censo p.a. cart. 250 (“Nota dei livelli Vengono fornite di seguito alcune indica- ecclesiastici che si trovano descritti zioni sulle modalità seguite nella redazione nel catastro ecclesiastico del Ducato delle schede e sul modo di segnalare i riferi- di Milano”, 1558, copia: possessi delle menti agli apparati critici nel testo. chiese locali secondo la distrettuazio- La mole non indifferente delle schede e la ne delle comunità civili). partecipazione di un numero considerevole di Alcune pubblicazioni e alcune ricerche o collaboratori alla ricerca ha fatto sì che dal progetti hanno parzialmente fornito modelli di punto di vista dell’omogeneità redazionale il risultato non possa essere considerato otti- ispirazione per l’indagine del progetto Civita – istituzioni ecclesiastiche nonché una serie male. La caratteristica di work in progress di dati e notizie immediatamente utilizzabili. che il progetto Civita si è dato spiega le lacu- Si citano in particolare: ne negli aspetti di presentazione delle infor- mazioni.  Censimenti di archivi parrocchiali Se le informazioni raccolte in una o più (parrocchie della diocesi di Como nel- fonti non permettevano di chiarire completa- la provincia di Sondrio; diocesi di Vi- mente un aspetto delle vicende storiche rela-

Lombardia Storica 7 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ tive a una istituzione, si è ricorsi a espressio- “regio”, “imperiale”, “sovrano” “vescovile”. Ma ni del tipo: “risulta che...”; “secondo quanto ri- per la sigla del riferimento si è usato solo il portato da...” ecc. La fonte bibliografica, ar- termine generico. Per disambiguare codici al- chivistica o legislativa alla quale si è fatto trimenti omografi è stata aggiunta a ciascuno puntuale riferimento è indicata tra parentesi dei riferimenti una lettera. Esempio: (decreto tonde alla fine del paragrafo o dopo un’affer- 10 luglio 1986 a). mazione o una citazione precisa. L’uso siste- Gli atti (costituzioni, decreti) del Concilio matico della funzione del copia-incolla da Vaticano II sono stati trattati alla stregua di parte di tutti i ricercatori nella redazione dei provvedimenti legislativi. testi può avere creato involontariamente delle ambiguità in tale tipo di indicazioni. Citazioni Per i riferimenti archivistici si è partiti ge- dirette sono state riportate tra virgolette alte neralmente dal titolo dell’unità archivistica (fa- “...”. Formule dubitative sono state usate in scicolo o registro) desumendone un elemen- caso di notizie insicure o nell’impossibilità di to particolarmente significativo e un estremo controllare tutte le fonti o le relative notizie. cronologico. Esempio: (Tabella parrocchie Nel testo della scheda sono stati indicati diocesi di Milano, 1781); oppure, se si partiva sempre e normalmente maiuscoli i soli nomi da fonti seriali come le visite pastorali o gli propri di persona e di luogo. Si avverte che atti sinodali, il riferimento è stato risolto con per quanto riguarda le istituzioni e le cariche l’indicazione del cognome del visitatore ed non è stato possibile provvedere a una uni- eventualmente l’anno o l’area geografica in- formazione nell’uso delle maiuscole. teressata. Esempi: (Visita Pozzobonelli, Pie- ve di Trenno); (Sinodo Settala 1673). Le date nel testo delle schede sono state riportate secondo l’uso corrente (giorno – mese – anno). Intestazione delle schede I rimandi alle fonti archivistiche, bibliogra- fiche, legislative sono stati resi con brevi co- Un aspetto particolarmente complesso, dici di riferimento tra parentesi tonde; nel almeno agli occhi di coloro che si occupano lembo delle schede accessibili su Internet de- con più frequenza di liste di autorità o di refe- nominato “riferimenti”, i codici sono sciolti rence file, ai quali la schedatura effettuata nelle puntuali informazioni, che, per quanto per il progetto Civita è in parte assimilabile, riguarda i riferimenti legislativi e archivistici, riguarda non tanto il contenuto, quanto l’inte- prevedono l’indicazione della fonte dalla qua- stazione delle schede. Gli elementi che com- le sono stati desunti ovvero della collocazio- pongono le intestazioni sono, all’interno del ne archivistica. progetto Civita, il toponimo, la denominazio- Per i riferimenti bibliografici (monografie, ne, gli estremi cronologici. Nella banca dati contributi, articoli di periodici) si è usato il co- del progetto Civita questi elementi sono af- gnome dell’autore o del curatore seguito dal- fiancati da altri campi, non integrati nell’inte- l’anno di edizione. Esempio: (Capra 1987); se stazione vera e propria, ma che precisano la non si è potuto risalire all’autore si è usato un collocazione della singola istituzione nello elemento del titolo particolarmente significati- spazio e nell’ordinamento storico-giuridico. vo e l’anno di edizione. Esempio: (Mantova Questi ulteriori elementi sono il am- 1988). ministrativo attuale, al cui territorio si può rap- portare il toponimo prescelto per indicare la Le edizioni di fonti sono state equiparate sede di una istituzione; la provincia attuale ai riferimenti bibliografici. nella quale è sito il comune amministrativo; la Per i riferimenti legislativi si è usato il solo tipologia istituzionale, che qualifica se un’isti- termine generico che indica il tipo di provve- tuzione è riferibile all’ordinamento civile o al- dimento seguito dalla data per esteso. Esem- l’ordinamento ecclesiastico; la scala territoria- pi: (decreto 20 agosto 1677), (bolla 23 mag- le, che stabilisce il livello di rilevanza territo- gio 1835), (dispaccio 15 giugno 1791). Natu- riale (dal massimo del livello sovrastatuale al ralmente il decreto o il dispaccio o la notifica- minimo del livello comunale o parrocchiale) zione ecc. possono essere di volta in volta

Lombardia Storica 8 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ delle istituzioni schedate, in modo trasversale lito come comportarsi nei casi in cui si trovas- rispetto alla loro tipologia. se variato uno dei due elementi che abbiamo detto essere fondamentali per l’intestazione, La determinazione dei criteri per la formu- cioè il toponimo o la denominazione. In gene- lazione delle intestazioni non è stata agevole. rale, se il toponimo è variato e l’istituzione ha Si è cercato di arrivare a una omogeneità nel cambiato sede, sono stati redatti due profili risultato, appoggiandosi a una grammatica il distinti. Se il toponimo è variato nell’uso, ma più possibile coerente. Le indicazioni in meri- l’istituzione non ha cambiato sede è stato re- to, tratte dalle diverse tipologie di fonti cui si è datto un solo profilo sotto il toponimo che ha fatto cenno nel paragrafo riguardante le indi- avuto la più lunga attestazione, o quello stori- cazioni metodologiche, erano discordanti a camente più rilevante. Questa soluzione può seconda delle epoche e dell’area geografica. prestarsi a equivoci, dal momento che alcune Si è fatto tesoro, naturalmente, dell’esperien- istituzioni attualmente esistenti sono scheda- za pregressa maturata nell’ambito del pro- te sotto toponimi ormai desueti. Si cita ad getto Civita, anche se le istituzioni ecclesia- esempio il caso, nella diocesi di Milano, del stiche, rispetto a quelle civili, presentano pe- toponimo Villincino rispetto a Erba. Diverso il culiari problematiche. Di seguito si descrivo- caso delle istituzioni che cambiano denomi- no alcune delle indicazioni fornite per la sche- nazione, pur rimanendo identificate dallo datura. stesso toponimo: per questi casi si rimanda al paragrafo dedicato alla denominazione del- Il toponimo le istituzioni.

Un aspetto particolarmente delicato ha ri- Gli estremi cronologici delle schede guardato la scelta del toponimo al quale rife- rire le istituzioni schedate, dal momento che i Per quanto riguarda l’estremo cronologico profili descrittivi del progetto Civita sono ac- iniziale della singola scheda è stato indicato il cessibili principalmente attraverso una lista preciso anno di fondazione dell’istituzione toponomastica. Alcuni criteri guida sono utili (esempio: 1513), laddove conosciuto e atte- per capire l’impostazione seguita. La lista dei stato da una fonte certa o da più fonti conver- toponimi relativi alle istituzioni ecclesiastiche genti, oppure il solo secolo di presunta fonda- schedate non coincide con l’elenco degli at- zione (esempio: sec. XV). Se dell’anno si tuali comuni amministrativi lombardi, nono- sono rintracciati gli estremi precisi (compresi stante alcuni annuari diocesani, ad esempio, mese e giorno) se ne è data ragione solo nel usino o abbiano usato come criterio identifi- corpo descrittivo della scheda, mentre nell’in- cativo delle parrocchie il toponimo corrispon- testazione si è indicato solo l’anno. Se di una dente al comune di appartenenza. Ciascuna istituzione si possedeva solo una prima cita- istituzione è associata al toponimo nel quale zione in un determinato anno o genericamen- ha o ha avuto sede, che può non coincidere te in un secolo si è data l’indicazione del solo con quello che identifica il comune ammini- secolo corrispondente (esempio: sec. XIV) strativo. Il toponimo non si ricava da un’unica dando ragione del dato preciso (cioè dell’an- fonte, ma dal confronto con l’atto fondativo, no della citazione) solo nel corpo descrittivo se conosciuto, con la tradizione e con l’uso della scheda. corrente. La forma del toponimo è, per le isti- tuzioni esistenti, la forma attuale del toponi- Per quanto riguarda l’estremo cronologico mo stesso. Per le istituzioni estinte è ancora finale, è stato indicato il preciso anno di ces- la forma attualmente usata del toponimo sazione, soppressione o scomparsa (esem- stesso. Se sono estinti toponimo e istituzio- pio: 1787), oppure il secolo di presunta ces- ne, sono state fatte di volta in volta le scelte sazione (esempio: sec. XVI). Se dell’anno si che sembravano più coerenti. Casi problema- sono rintracciati gli estremi precisi (compresi tici apparivano quelli in cui una medesima mese e giorno) se ne è data ragione solo nel istituzione si trovava indicata nel tempo sotto corpo descrittivo della scheda, mentre nell’in- diversi toponimi. In altre parole, andava stabi- testazione si è indicato solo l’anno. Se di una

Lombardia Storica 9 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ istituzione si conosceva una generica ultima riferimento, per la parrocchia e per le pievi è citazione (in un determinato anno o in un se- stato usato sempre il titolo della parrocchia o colo) si è data l’indicazione del solo secolo della pieve (nome del santo o mistero al qua- (esempio: sec. XVIII) dando ragione del dato le è dedicata la chiesa parrocchiale o pleba- preciso solo nel corpo descrittivo della sche- na più eventuali attributi). Nella denominazio- da. Se l’istituzione era esistente nel 1989 ne i termini generici sono stati scritti sempre (termine del periodo considerato per la ricer- minuscoli. Il titolo della parrocchia e della pie- ca), l’estremo cronologico finale è stato posto ve è stato formato unendo al nome proprio o tra parentesi quadre [1989]. al mistero il relativo attributo ed eventuali specificazioni. Gli attributi Santo, Santa, San, La scelta del 1989 come limite cronologi- Sant’, Santi, Santissimo, Sacro, Sacri, Beato, co finale della ricerca non è stato casuale. Beata, ecc. sono stati indicati maiuscoli in Non sono stati presi in considerazione i diver- quanto parte del nome proprio. Tutte le ab- si provvedimenti di revisione delle strutture breviazioni sono state sciolte. Il nome proprio territoriali diocesane, attuati negli anni se- è stato indicato tenendo conto della tradizio- guenti il Concilio Vaticano II, appunto perché ne e, per così dire, dell’orizzonte storico. diversificati da diocesi e diocesi. Gli adempi- Esempi: San Michele, San Paolo Miki, San menti legati alla revisione concordataria (leg- Massimiliano Kolbe, Beata Vergine del Rosa- ge 20 maggio 1985, n. 222) e all’entrata in vi- rio, Santa Maria Nascente. Tutti gli attributi gore del relativo regolamento di esecuzione comunque riferibili alle Sacre Persone della (decreto 13 febbraio 1987, n. 33), fornivano Trinità e alla Madre di Dio sono stati messi invece un valido appoggio nella definizione di maiuscoli. I completamenti del titolo, qualora una soglia temporale comune a tutte le dio- presenti nelle denominazioni ufficiali o nella cesi lombarde: il superamento del sistema tradizione locale, sono stati indicati. Esempi: beneficiale, stabilito con decreti degli ordinari parrocchia di San Michele arcangelo, parroc- diocesani, il contemporaneo riconoscimento chia di San Giorgio martire, parrocchia di della personalità giuridica dei nuovi enti par- Santa Lucia vergine e martire, parrocchia dei rocchia. Il limite fissato per l’iscrizione delle Santi Giacomo e Filippo apostoli. Altre speci- parrocchie nel Registro delle persone giuridi- ficazioni, di origine prettamente locale, sono che era appunto il 1989. sempre state riportate perché parte integran- te della denominazione. Esempi: parrocchia La denominazione delle istituzioni di San Tommaso in Terramara, parrocchia di San Giorgio al Palazzo, parrocchia di San Mattia alla Moneta, parrocchia di Santa Maria Per la denominazione ci si è attenuti di della Scala in San Fedele (maiuscoli perché norma a due principi. Il primo riguarda la for- assimilati a toponimi). ma diretta. Tutte le istituzioni, comprese quel- le la cui denominazione ufficiale non lo preve- Le fonti principali usate per derivare la de- deva, sono state indicate nella forma diretta. nominazione delle parrocchie esistenti sono Esempi: diocesi di Cremona; vicariato fora- stati i decreti vescovili per l’istituzione degli neo di Corbetta; parrocchia dell’Immacolata enti parrocchia, pubblicati sulla Gazzetta Uffi- Concezione (non: parrocchia Immacolata ciale della Repubblica Italiana negli anni Concezione); confraternita del Santissimo 1986-1987. Le esigenze di coerenza interna Sacramento; scuola delle Quattro Marie; con- della banca dati hanno sconsigliato tuttavia di sorzio della Misericordia. assumere direttamente le denominazioni pre- Il secondo principio prevedeva di formula- senti nei decreti per l’intestazione delle sche- re l’intestazione in modo che in tutte le deno- de del progetto Civita – istituzioni ecclesiasti- minazioni fosse indicato un termine generico che. Le intestazioni delle schede nel progetto (diocesi, vicariato foraneo, parrocchia, con- Civita consentono, in ogni caso, l’iden-tifica- fraternita, scuola, consorzio) variamente spe- zione puntuale delle parrocchie, nonostante il cificato. Per specificare diocesi e vicariato fo- mancato rispetto delle regole, comprese raneo è stato ritenuto sufficiente, alla luce quelle redazionali, utilizzate negli elenchi uffi- delle fonti e dell’uso comune, il toponimo di ciali. La pubblicazione dei dati del progetto Civita – istituzioni ecclesiastiche non ha la Lombardia Storica 10 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ pretesa di sostituirsi a strumenti ufficiali come omonimie, sia per collocare correttamente le gli annuari diocesani, nei quali è richiesto il ri- singole realtà nel loro contesto geografico e spetto formale (grafia compresa) della deno- storico, si ricorreva a un elemento spurio indi- minazione perché anche giuridicamente rile- viduato appunto come contesto, mediante il vante. Il fine che ci si è posto nella schedatu- quale potevano essere generate strutture ad ra per il progetto Civita – istituzioni ecclesia- albero più o meno complesse, che avevano stiche è stato quello di garantire l’i-dentifica- lo scopo di rappresentare anche graficamen- zione univoca dell’istituzione censita. Eviden- te la struttura organizzativa propria di una de- temente, per le parrocchie e per le pievi ces- terminata istituzione. Il difetto di una simile sate o soppresse, non è sempre stato possi- impostazione stava, semplificando, nell’es- bile un confronto con fonti ufficiali. Per le isti- sere monodimensionale e nel fatto di non es- tuzioni soppresse, in linea generale, sono sere adatta a descrivere compiutamente le state recuperate le denominazioni risalenti al- relazioni che non fossero propriamente quel- l’epoca della soppressione; per quelle scom- le gerarchico-funzionali o del tipo ente-orga- parse si è adoperata la forma più ricorrente no. Nel corso del 2001, è stata decisa una nelle fonti di carattere ecclesiastico (visite pa- nuova impostazione che ha cambiato la pro- storali, atti sinodali). spettiva dell’intero progetto Civita. Sono state infatti introdotte, al posto di una sola, una plu- Per quanto riguarda le denominazioni, ralità di relazioni. Va da sè che il tentativo di deve valere quest’ultima importante conside- sintetizzare in alcune e solo in alcune tipolo- razione: l’avere scelto, anche se non in forma gie di relazioni la diversità delle situazioni sto- vincolante, i decreti del 1986-1987 per stabili- riche concretamente realizzatesi tra le istitu- re la denominazione delle parrocchie esisten- zioni tanto nel tempo che nello spazio è stato ti ha fatto sì che in non pochi casi appaiono particolarmente difficile. Chiunque può perciò attribuite all’unica scheda intestata a una par- cogliere nella soluzione proposta una certa rocchia denominazioni non appropriate agli dose di arbitrarietà. Tuttavia, il tentativo non estremi cronologici stabiliti per la scheda può nemmeno essere altrettanto facilmente stessa. In altre parole, la denominazione del liquidato, dal momento che si è cercato di 1986-1987 o comunque la denominazione re- giungere a un livello di generalizzazione tale cente della parrocchia può non coincidere da consentire di utilizzare le medesime rela- con quella originaria della parrocchia. In que- zioni per il più vasto numero possibile di isti- sti casi è stata sempre valutata la continuità tuzioni, appartenenti a ordinamenti storico- istituzionale della parrocchia, indipendente- giuridici diversi. mente dai cambiamenti di denominazione. Le varianti della denominazione sono sempre re- Le proposte relazioni possono essere cuperate almeno a livello di profilo descrittivo. identificate e descritte informaticamente nella Opportuni rimandi dalla lista delle istituzioni banca dati del progetto Civita collegando tra pubblicata in calce a questo testo consento- loro le schede intestate a istituzioni distinte, no l’accesso alle istituzioni che hanno avuto ma unite appunto tra loro nel corso della sto- nel corso del tempo più di una denominazio- ria sotto i più diversi punti di vista. Il fine di un ne. simile tentativo era di rendere ragione, trami- te l’attivazione di link nella navigazione su web, della pluralità e/o complessità delle rela- Le relazioni tra istituzioni zioni istituzionali, ovvero, in altre parole, di in- dividuare astrattamente le relazioni di cui le Chi ha una qualche dimestichezza con le istituzioni costituiscono gli snodi, per ottenere prime fasi di sviluppo del progetto Civita (per alla fine la rappresentazione sommaria di un le quali si rimanda al volume Fonti Criteri Me- determinato ordinamento nella sua dimensio- todi scaricabile in formato .pdf da questa ne storica. stessa sezione del sito Le istituzioni storiche Sono state messe in luce in particolare le del territorio lombardo – Civita), osserverà relazioni seguenti: che per descrivere i rapporti intercorrenti tra istituzioni, sia per disambiguare eventuali  una istituzione precede o segue cro- nologicamente un’altra istituzione; Lombardia Storica 11 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/  una istituzione è costituita presso  parrocchia verso vicariato un’altra istituzione, senza che vi sia una dipendenza di tipo gerarchico o  parrocchia verso decanato funzionale;  parrocchia verso zona pastorale  una istituzione rientra nell’ambito giu-  parrocchia verso diocesi risdizionale-territoriale di un’altra isti- tuzione, e viceversa una istituzione La relazione precede-segue è stata in- comprende nel proprio ambito giuri- staurata, ad esempio, tra le parrocchie scom- sdizionale-territoriale altre istituzioni; parse, accorpate o soppresse rispetto a quel- la nella quale sono confluite o alla quale sono  una istituzione è sita nel territorio che state unite. identifica un’altra istituzione; La relazione di prossimità istituzionale, o  una istituzione è congiunta a un’altra “è costituito presso”, è stata usata per descri- istituzione, mediante un tipo di rela- vere il rapporto intercorrente tra la confrater- zione trasversale: è il caso di due isti- nita che è fondata canonicamente nella chie- tuzioni nelle quali l’esistenza di una sa parrocchiale e la parrocchia. determinata carica non può prescin- La relazione che indica la contemporanea dere dall’esistenza dell’istituzione cor- presenza di due istituzioni senza rapporti ge- relata, ovvero di istituzioni distinte che rarchico-funzionali tra loro su un medesimo contino, tra i rispettivi organi, la stes- territorio, o “è sito presso”, è servita a identifi- sa persona fisica; care, ad esempio, la relazione tra la confra-  una istituzione dipende in linea gerar- ternita istituita in una chiesa o in un oratorio chico-funzionale da un’altra istituzio- diverso dalla chiesa parrocchiale, ma sempre ne; nei confini territoriali di una parrocchia, rispet- to alla parrocchia.  una istituzione costituisce un’istanza dell’istituzione generica da considera- La relazione “è congiunto istituzionalmen- re astrattamente come esemplare del- te a” è stata usata per descrivere le relazioni le diverse istituzioni storicamente esi- intercorrenti tra i vicariati antichi e la parroc- stite. chia nella quale aveva sede il vicario; tra la prepositura o l’arcipretura, il collegio canoni- Il valore semantico delle dizioni prescelte cale o canonica e la scheda pieve o la sche- per individuare le singole relazioni non deve da della parrocchia plebana. trarre in inganno. Infatti, al di là delle ragioni di semplificazione, ogni relazione può abba- stanza agevolmente essere adattata a situa- La scala territoriale zioni prossime a quella enunciata. Ad esem- pio, la relazione precede-segue si adatta an- che a descrivere la relazione confluisce in, e Nella fase di redazione delle schede del così via. progetto Civita – istituzioni ecclesiastiche, il ricercatore ha compilato anche i campi relati- Per ogni tipologia di relazione è stata spe- vi alla scala territoriale e alla tipologia istitu- cificata la durata. Le relazioni che si possono zionale. Questi campi non hanno un interes- istituire sono reciproche. Una volta cioè che se diretto per chi consulta le schede, ma se nella banca dati si è istituita una relazione A ne dà notizia per completezza di informazio- verso B, ne viene istituita automaticamente ne: un’altra simmetrica e reciproca B verso A. I livelli relativi alla scala territoriale sono La relazione di appartenenza territoriale- stati impostati nel modo seguente: giurisdizionale, o “rientra nella giurisdizione di”, è stata applicata nell’ambito delle istitu-  un livello “sovradiocesano” zioni ecclesiastiche per:  un livello “diocesano”  parrocchia verso pieve  un livello “sovraparrocchiale”

Lombardia Storica 12 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/  un livello “parrocchiale” elementi sono riconducibili al mero contesto storico e giuridico contingente, bensì si inse- In conseguenza di ciò, le schede intestate riscono in un preciso quadro di riferimento a parrocchie, vicariati foranei in luogo, con- dogmatico-teologico. Dal momento che il limi- fraternite sono state inserite al livello più bas- te temporale della ricerca arrivava alle soglie so, o livello “parrocchiale”. Pievi, vicariati fo- della contemporaneità e dal momento che ranei, zone pastorali, decanati sono stati molte delle istituzioni censite hanno avuto compresi nel livello “sovraparrocchiale”. Le una continuità storica secolare o addirittura diocesi hanno avuto attribuito, come si è vi- millenaria, esse sono state collocate nel qua- sto, un livello autonomo. La provincia eccle- dro di riferimento giuridico-istituzionale attua- siastica di Milano appartiene invece al livello le della Chiesa, definito dai documenti del “sovradiocesano”. Concilio Vaticano II e dal Codice di diritto ca- nonico del 1983, accettando quindi una preci- sa visione ecclesiologica e assumendone tut- La tipologia istituzionale te le conseguenze. Nella tipologia chiesa particolare, oggetto principale della ricerca Un problema non secondario, in funzione per il progetto Civita – istituzioni ecclesiasti- soprattutto di una consultazione mirata per che, rientrano i vescovi in genere, i vescovi via telematica della banca dati unificata del diocesani, i vescovi coadiutori e ausiliari, pro- progetto Civita, è stato quello di approntare vince ecclesiastiche e regioni conciliari, i me- uno schema per il raggruppamento logico tropoliti, i concili particolari, le conferenze epi- delle tipologie istituzionali ecclesiastiche, che scopali regionali, il sinodo diocesano, la curia stesse sullo stesso piano, dal punto di vista diocesana, i vicari generali ed episcopali, il di livello di astrazione, rispetto allo schema cancelliere, il consiglio per gli affari economi- mutuato nella prima fase del progetto da una ci, il consiglio presbiterale e il collegio dei pubblicazione della collana degli Acta Italica consultori, i capitoli dei canonici, il consiglio (A. Annoni, Stato di Milano (dominio asburgi- pastorale, le parrocchie, i parroci e i vicari co 1535-1748) e Lombardia Austriaca (1749- parrocchiali, i vicari foranei, i rettori delle 1796). Piano per la pubblicazione delle fonti chiese e i cappellani. per la storia amministrativa della Lombardia Se fosse stata oggetto di ricerca per il in età moderna, Milano, 1966) (si rimanda al progetto Civita – istituzioni ecclesiastiche, volume già citato sull’uso delle fonti nel pro- nella tipologia chiesa universale, corrispon- getto Civita, contenuto nel file FCM_s.pdf). dente alla suprema autorità della Chiesa, sa- Passando dall’ordinamento civile all’ordi- rebbero rientrati il romano pontefice e il colle- namento ecclesiastico, le cose naturalmente gio dei vescovi, il sinodo dei vescovi, i cardi- sono cambiate e si sono complicate. Lo nali di santa romana Chiesa, la curia romana, sche-ma usato non si prestava più a colloca- i legati del sommo pontefice. re in modo congruente le istituzioni, anche Nella tipologia associazioni di fedeli sono solo quelle di natura territoriale. comprese nel diritto canonico vigente asso- La soluzione prescelta rappresenta un’e- ciazioni pubbliche di fedeli o loro confedera- vidente forzatura rispetto alla complessità zioni e associazioni private: a questa tipolo- dello sviluppo storico delle istituzioni di diritto gia sono state attribuite le confraternite di an- canonico. Ma di per sè una schematizzazione tico regime schedate nel corso della ricerca. non significa impoverimento. O meglio, ciò In sintesi: parrocchie, pievi, vicariati fora- che da una parte si viene a perdere in spes- nei, decanati, zone pastorali, e tutte le altre sore e precisione rispetto alla contestualizza- realtà facenti riferimento all’articolazione terri- zione storica, può essere guadagnato dall’al- toriale delle diocesi sono state schedate nella tra nella visione di sintesi, forse parziale, ma tipologia chiesa particolare; canoniche, colle- almeno coerente nelle intenzioni. L’operazio- gi canonicali, arcipreture, prepositure sono ne compiuta presuppone la coscienza che sempre state schedate nella tipologia chiesa nell’approccio a un ordinamento giuridico pe- particolare; confraternite, sodalizi, consorzi, culiare quale quello ecclesiastico, non tutti gli scole e simili come associazioni di fedeli.

Lombardia Storica 13 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ Limiti, problemi e prospettive tra intestazione e denominazione; formulare coerentemente la denominazione; scegliere di fare riferimento al toponimo sede e di col- Nello svolgimento del progetto Civita – legare questo alla circoscrizione amministra- istituzioni ecclesiastiche è emerso con chia- tiva attuale come riferimento esterno rispetto rezza che la discussione sulle questioni di all’in-testazione vera e propria; permettere il merito, soprattutto di impianto metodologico puntuale riferimento anche alle circoscrizioni e concettuale, non può essere avulsa dai ter-ritoriali ecclesiastiche; determinare la tipo- problemi e dalla risultanze portati dalla ricer- logia istituzionale ecclesiastica, in rapporto ca effettiva sul campo; nè si può immaginare con le tipologie già individuate per le istituzio- di avviare la ricerca solo una volta risolte le ni politico-amministrative; precisare la serie di questioni di natura teorica. La prospettiva del tipologie di relazioni che descrivono i rapporti progetto Civita rimane essenzialmente opera- istituzionali, in primo luogo dal punto di vista tiva, senza naturalmente per questo scadere concettuale. nell’improvvisazione per quanto riguarda l’ap- proccio ai problemi. Più volte è stato sottoli- Notevoli perplessità ha poi suscitato l’ini- neato con i componenti del comitato scientifi- zialmente proposto rilevamento dei dati di po- co che il tempo a disposizione ha permesso polazione, sia in merito alle modalità della ri- solo di mettere a fuoco ma non di discutere in levazione stessa sia alla validità e utilizzabili- modo esaustivo tutti gli aspetti legati all’impo- tà dei dati eventualmente rilevati. Alfredo Lu- stazione della ricerca e al suo significato. cioni ha insistito sulla assoluta necessita che i dati statistici sulla popolazione fossero in In particolare, Francesca Cavazzana Ro- qualche modo precisati nella loro natura, per manelli ha sollecitato diversi argomenti di di- evitare che i dati, usati in futuro in qualsiasi scussione che non si sono potuti affrontare modo, possano dare risultanze del tutto erra- compiutamente, anche per l’andamento dei te o parziali. lavori: innanzitutto, l’opportunità di avviare un confronto preliminare e costante (non solo lo- Non vanno dimenticati infine i problemi di gistico, ma programmatico) con le istituzioni allineamento della schedatura del progetto del mondo ecclesiastico, quali la Conferenza Civita rispetto all’ISAAR (CPF). (International episcopale regionale, i singoli vescovati e le Standard Archival Authority Record for Cor- loro strutture deputate ai beni culturali in ge- porate Bodies, Persons and Families), pro- nerale e archivistici in particolare, e ancora posto dall’ICA (International Council on l’Associazione archivisti ecclesiastici. Archives). L’allineamento è limitato, parzial- mente, alle sole problematiche della intesta- Alcuni problemi di fondo, inoltre, avrebbe- zione, per lo meno come emergono dal con- ro richiesto una definizione più puntuale pri- fronto con la prima versione dello standard. ma di passare alla fase propriamente esecu- tiva della ricerca. Per quanto riguarda l’inqua- Per quanto riguarda l’uso delle fonti, è dramento concettuale complessivo, non è stata sollecitata la necessità di prestare la stato possibile risolvere le problematiche che massima attenzione nell’uso di fonti attestanti una schedatura quale quella del progetto Ci- il reddito delle parrocchie, ovvero della chiesa vita comporta rispetto al mutare nel tempo o del beneficio parrocchiale (specificando e delle istituzioni cui essa si rivolge. In altre pa- ricostruendo se necessario con precisione a role, per i diversi tipi di istituzione è mancata quali cespiti fa riferimento la fonte utilizzata e una coerente contestualizzazione, con il ri- su quale base è fornito il dato, per evitare di schio di appiattimento nella descrizione delle diffondere dati imprecisi o addirittura erronei). istituzioni su un modello non storicizzato. E’ stato parimenti sollecitato un maggiore controllo nell’uso della terminologia riportata Altre considerazioni si riferiscono ad nelle fonti di carattere generale, evitando di aspetti più propriamente tecnici, legati all’in- appoggiarsi a esse senza una verifica critica. te-stazione dei profili. Segnalo i seguenti punti di discussione, sollevati in particolare E’ stata messa in discussione, in partico- da don Giancarlo Manzoli, Maurizio Savoja e lare da don Giancarlo Manzoli e da Alfredo Alfredo Lucioni: distinguere concettualmente Lucioni, l’opportunità di inserire fin da subito

Lombardia Storica 14 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ nella banca dati, oltre alle schede relative alle e costituito il gruppo dei ricercatori, che, con istituzioni di carattere territoriale, anche quel- qualche variazione, alla fine è risultato com- le relative a diverse tipologie istituzionali, posto da Caterina Antonioni (parrocchie pa- quali le confraternite, soprattutto in mancan- vesi della diocesi di Tortona); Piero Majocchi za di datazione precisa, occorrendo inoltre (diocesi di Crema, diocesi di Lodi); Mara Poz- chiarimenti rispetto alle loro relazioni con le zi e Cecilia Gatti (diocesi di Cremona, diocesi altre schede. di Pavia); Giancarlo Cobelli, Giuliano Anniba- letti, Elena Lucca (diocesi di Mantova); Ema- Alla fine di questo excursus, vorrei ritor- nuele Robbioni (diocesi di Vigevano); Ales- nare, a scanso di ogni equivoco, sul fatto che sandra Baretta, Federica Biava, Marina Regi- l’esiguità del tempo a disposizione per la ri- na (diocesi di Milano, diocesi di Como), Roc- cerca ha obbligato a procedere assai seletti- co Marzulli, Claudia Morando, Saverio Almini vamente nella presentazione delle informa- (diocesi di Milano). zioni, e che le difficoltà pratiche incontrate in non pochi casi dai ricercatori per l’accesso Tra marzo e aprile sono state definite le alle fonti degli archivi ecclesiastici hanno con- specifiche tecniche per la raccolta dei dati. sigliato di imprimere alla rilevazione un carat- Dopo alcuni incontri dedicati, in aprile, alla tere standardizzato e per certi versi limitante. formazione dei ricercatori è stata finalmente avviata, verso la metà di maggio, la fase vera e propria di schedatura. Alla fine di giugno è Tempi e responsabilità stata fatta una prima rilevazione quantitativa della banca dati prodotta. Con la fine del Nei mesi di gennaio e febbraio del 2001 è mese di ottobre si è esaurita la fase centrale stato definito il gruppo di coordinamento del della ricerca. Le settimane successive sono progetto Civita – istituzioni ecclesiastiche, del state dedicate all’affinamento e completa- quale hanno fatto parte Roberto Grassi (Re- mento dei dati e alla loro progressiva revisio- gione Lombardia), Ezio Barbieri (Università ne in vista della stesura finale, da intendersi degli Studi di Pavia), Michele Giordano, Sa- non esaustiva anche delle sole fonti essen- verio Almini, con la partecipazione assidua di ziali disponibili, ma tale da consentire comun- Maurizio Savoja (Archivio di Stato di Milano). que il rispetto dei limiti cronologici fissati per Il gruppo di coordinamento è stato affiancato la ricerca. Si dà per scontata la perfettibilità di da un comitato scientifico al quale hanno pre- tutte le informazioni presentate. so parte, con modalità e tempi diversi di coin- Per la schedatura delle informazioni rac- volgimento, don Giancarlo Manzoli (Archivio colte i ricercatori si sono avvalsi dell’applica- storico diocesano di Mantova), don Paolo Bo- tivo CIVITA, sviluppato da Michele Giordano. nato (Archivio storico diocesano di Si accenna qui che, quanto alla metodologia Vigevano), don Saverio Xeres (Archivio stori- di lavoro, i ricercatori hanno operato autono- co diocesano di Como), don Andrea Foglia mamente su file portanti ciascuno uno spez- (Archivio storico diocesano di Cremona), zone della banca dati. Il versamento dei dati Francesca Cavazzana Romanelli (Direzione da parte dei ricercatori si è completato tra i progetto Ecclesiae Venetae), Alfredo Lucioni mesi di gennaio e febbraio del 2002, per ren- (Università Cattolica di Milano), Carmela dere possibile una prima presentazione dei ri- Santoro (Archivio di Stato di Milano), Mauro sultati nel successivo mese di marzo. Livraga (Amministrazione provinciale di Lodi). Hanno partecipato a singoli incontri Stefano Vitali (Archivio di Stato di Firenze) e mons. Rapporti di collaborazione Bruno Bosatra (Archivio storico diocesano di Milano). L’esecuzione di tutto il lavoro ha richiesto Nel primo trimestre del 2001 è stato pre- l’utilizzo di fonti conservate in archivi pubblici disposto un primo repertorio delle fonti utiliz- e in archivi ecclesiastici e la consultazione di zabili per la ricerca e sono stati avviati i primi testi in biblioteche locali. Con l’Archivio di incontri presso gli archivi ecclesiastici interes- Stato di Milano, in particolare, è stato instau- sati. Tra febbraio e marzo è stato individuato rato un formale rapporto di collaborazione.

Lombardia Storica 15 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ Ma per la specificità della ricerca, è stato cer- cato un rapporto diretto di collaborazione con gli archivi diocesani, sia per un accesso facili- tato alle strutture e alle fonti, sia per una con- sulenza mirata nell’impostazione della ricer- ca. La limitatezza dei tempi a disposizione ha forse impedito di approfondire con la dovuta acribìa tutte le strade per arrivare ovunque a una condivisa adesione alle finalità della ri- cerca, al di là dell’accesso e della consulta- zione abitualmente consentiti agli studiosi. Nel concreto, si sono avuti riscontri assai di- versificati tra diocesi e diocesi. Senza nulla togliere a chi ha volenterosamente accordato aiuto fattivo ai ricercatori nel limite delle pro- prie possibilità, si desidera però ringraziare in particolare la direzione e il personale di alcuni archivi: mons. Bruno Bosatra e l’Archivio sto- rico diocesano di Milano; don Giancarlo Man- zoli e l’Archivio storico diocesano di Mantova; don Saverio Xeres e l’Archivio storico dioce- sano di Como; Paolo Paoletti, esperto cono- scitore dell’Archivio vescovile di Tortona. Sia nell'impostazione della ricerca, sia nella fase più propriamente esecutiva i singoli ricercatori hanno potuto contare sulla colla- borazione di consulenti qualificati, con speci- fiche conoscenze per i relativi ambiti geogra- fici. Questa collaborazione, peraltro, ha avuto un limite nella libertà scientifica dei ricercatori stessi. Ricordo don Andrea Foglia per la dio- cesi di Cremona, don Paolo Bonato per la diocesi di Vigevano, il prof. Ezio Barbieri per le diocesi di Pavia e Tortona, Mauro Livraga, per le diocesi di Crema, Lodi, Cremona, Vi- gevano.

Lombardia Storica 16 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ Contenuti e fonti per le istituzioni della diocesi Data la pressoché assoluta mancanza di di Crema materiale edito per le finalità della ricerca, le fonti seriali prese in esame sono state, oltre (di Piero Majocchi) ovviamente alle Guide della diocesi della se- La ricerca specifica sulla diocesi di Crema conda metà del XX secolo, le visite apostoli- nell’ambito del progetto Civita – istituzioni ec- che di Gian Battista Castelli del 1579 e di Ge- clesiastiche si è rivolta in modo preminente rolamo Regazzoni del 1583, compiute a ca- alle fonti di carattere archivistico. Sono state vallo dell’istituzione della diocesi e conserva- innanzitutto prese in considerazione fonti se- te nell’Archivio storico diocesano di Crema; la riali, quali le visite pastorali, o generali, quali visita pastorale del vescovo di Crema Gerola- gli atti sinodali, piuttosto che le fonti particola- mo Diedo del 1583 e la III e XI visita di Gian ri, come ad esempio i fascicoli dei fondi par- Giacomo Diedo, anch’egli vescovo di Crema, rocchiali conservati negli archivi diocesani. rispettivamente del 1594 e del 1611; quella di Marco Antonio Lombardi della metà del seco- Alcune pubblicazioni e alcune ricerche lo XVIII e quella di Pietro Maria Ferré del hanno fornito una consistente base informati- 1859, tutte conservate presso l’Archivio stori- va per l’indagine svolta. Si citano in particola- co diocesano di Crema. Ulteriori dati sono re l’Inventario dell’Archivio Storico Diocesano stati forniti dallo Status Animarum del 1750, e di Crema (1274-1993), a cura di M. Livraga, dal Catalogo dell’Archivio e Zibaldone Storico Crema 1996, e il volume dedicato alla diocesi fino all’anno 1871, opera di G. Scarpini, ar- di Crema della collana Storia religiosa della chivista del XIX secolo, anch’esse presso Lombardia, edita da La Scuola, Brescia. l’Archivio storico diocesano di Crema. Unica L’esame delle fonti per la realizzazione fonte seriale utilizzata non conservata a Cre- della ricerca sulla diocesi di Crema è stato ma è lo Stato delle parrocchie della città e condizionato dalle vicende stesse della for- diocesi di Crema del 30 marzo 1822, conser- mazione della diocesi, avvenuta nel 1580 sot- vata presso l’Archivio di Stato di Milano, Cul- traendo porzioni di territorio alle diocesi di to p.m. cart. 135. Piacenza e di Cremona e in minima parte di Per quanto riguarda l’analisi delle istitu- Lodi. Di conseguenza, se la ricerca sulle par- zioni ecclesiastiche del Cremasco precedenti rocchie della diocesi dopo il 1580 ha avuto il 1580, ci si è avvalsi innanzitutto delle rac- come epicentro l’Archivio storico diocesano di colte di documenti medievali editi quali L. Crema, per quanto riguarda il periodo prece- Astegiano, Codice Diplomatico Cremonese dente ci si è dovuti rivolgere agli archivi di 715-1334, II, Torino 1895-1898; Atti di Cre- Piacenza e Cremona, nelle cui diocesi era in mona, sec. X-XIII, Mosca 1937, e Atti di Cre- gran parte suddiviso il territorio cremasco. mona dei sec. XIII–XVI, a cura di V. Ruten- Il territorio che avrebbe poi composto la berg e E. Skrzynskaia, Mosca 1961, per diocesi di Crema, proprio a causa della pecu- quanto riguarda la diocesi cremonese; per liare compenetrazione giurisdizionale, non quella di Piacenza, di P. M. Campi, Dell’histo- presenta nel medioevo una precisa struttura- ria ecclesiastica di Piacenza, III voll., Piacen- zione per pievi: sono attestate le pievi di Pa- za 1651, G. Drei, Le carte degli archivi par- lazzo Pignano nella diocesi piacentina e di mensi dei sec. X–XI, II voll. Parma 1924- e in quella cremo- 1928, e Il registrum Magnum del Comune di nese, ma sono difficilmente delineabili i ri- Piacenza, V voll., Milano 1984-1997. Dopodi- spettivi ambiti giurisdizionali. A partire dal ché è stato affrontata l’analisi di alcune fonti 1580, invece, la diocesi è organizzata stabil- seriali riguardanti entrambe le diocesi. Per mente in vicariati: va sottolineato come spes- Piacenza la visita pastorale del vescovo di so le sedi dei vicariati cambino nell’arco di Piacenza Bernardino Scotti del 1566 (l’unica una o due generazioni, rimanendo nei fatti il precedente il 1580 in cui furono visitate le vicariato un istituto di carattere personale, parrocchie del cremasco), conservata nell’Ar- non necessariamente ancorato a una stabile chivio di Stato di Piacenza; per Cremona le strutturazione territoriale. visite pastorali dei vescovi di Cremona Gio- vanni Stefano Bottigella del 1470, Gerolamo Trevisano del 1519-22 e Niccolò Sfondrati del Lombardia Storica 17 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ 1576-79, nonché il Liber synodalium et cen- suum del 1385 e la Nota ecclesiarum cremo- nensis dioecesis atque decimarum del 1404- 1420, tutte conservate presso l’Archivio stori- co diocesano di Cremona. Ulteriori dati sullo stato della Chiesa cre- masca prima dell’istituzione della diocesi sono stati offerti dallo spoglio di fonti medie- vali conservate presso l’Archivio del capitolo della cattedrale di Crema, come il volume Atti d’investitura dal medioevo al sec. XVII, e presso la Biblioteca civica di Crema, come Estratti d’Istromenti, testamenti da carte e pergamene del nobile signor N. M. Benzone dal 1268 al 1519, e Registri delle provvisioni e parti delle comunità di Cremona sotto il do- minio veneto, del 1449-1580. In alcuni casi controversi, inoltre, si è ritenuto opportuno verificare notizie fornite dalla storiografia eru- dita locale con la visione delle cartelle riguar- danti le singole parrocchie in questione con- servate nell’Archivio storico diocesano di Cre- ma. Il ricorso a studi monografici sulla storia delle parrocchie della diocesi è stato il più possibile completo; generalmente, però, i contributi di storia locale sono risultati incen- trati più sugli aspetti artistici e storico-archi- tettonici degli edifici sacri che sulle vicende propriamente istituzionali, rendendone spes- so pressoché inutile la consultazione per le fi- nalità del progetto Civita. Vanno segnalati, ancora, i volumi di A. Ronna, Zibaldone. Tac- cuino cremasco, VI voll., Crema 1787-1792; il volume di A. Zavaglio, Terre nostre. Storia dei paesi del Cremasco, Crema 1946 (rist. Crema 1980). Quest’ultimo, pur contenendo l’unica trattazione sistematica delle istituzioni ecclesiastiche del cremasco, risente di un’im- postazione e di un approccio alle fonti docu- mentarie non sempre coerente, limitandosi a fornire le informazioni, spesso imprecise, senza citare la fonte dalla quale sono tratte, con un ricorso ridondante all’interpretazione di fatti storici senza un riscontro oggettivo nei documenti.

Lombardia Storica 18 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ Profili istituzionali 224 anime (Status animarum diocesi di Cre- ma, 1751-1752). La chiesa di San Lorenzo mantenne il titolo di rettoria nei secoli XVIII e Azzano XIX (Ronna 1787-1792). Nel 1822 la rendita (CR) del beneficio parrocchiale in valuta italiana 1 ammontava a 300; la parrocchia contava 200 parrocchia di San Lorenzo martire anime (Stato delle parrocchie 1822). Fino a 1514 - [1989] tutto il secolo XIX la famiglia Vimercati-San- severino, che era subentrata all’antica fami- Parrocchia della diocesi di Crema; fino al glia Vimercati, mantenne il giuspatronato del- 1580 appartenne alla diocesi di Cremona. la parrocchia (Scarpini 1871); il diritto di no- La prima attestazione di un insediamento reli- mina del parroco passò al vescovo nel 1933 gioso ad Azzano risale al secolo XIII, quando (Bianchessi, Sperolini 1987). La parrocchia di nel decreto del 19 giugno 1206 del vescovo Azzano nel 1683 venne compresa nel vicaria- di Cremona Sicardo, in cui si disponeva il nu- to di , nel quale rimase mero dei sacerdoti delle chiese dipendenti nei secoli XVIII (Visite Lombardi 1752-1777), dalla pieve di Arzago, furono citate le chiese XIX (Visita Ferré 1859) e XX (Guida diocesi di San Lorenzo e San Vincenzo (Atti Cremo- Crema 1963). Con la revisione delle strutture na 1937, n. 101). Nel 1385 la chiesa di San territoriali della diocesi attuata nel 1970 (de- Lorenzo di Azzano era soggetta alla pieve di creto 25 gennaio 1970), la parrocchia di Az- Arzago (Liber 1385). Allo stesso periodo risa- zano è stata inclusa nella zona pastorale liva l’oratorio di San Vincenzo, ancora in uso nord (Guida diocesi Crema 1981; Guida dio- in Azzano nel secolo XVI e abbattuto tra il cesi Crema 1985; Guida diocesi Crema 1750 e il 1771 (Zavaglio 1946). Nel secolo 1988). [P. Maj.] XV la famiglia Vimercati di Crema istituì nella chiesa di San Lorenzo un beneficio curato, e Relazioni: all’inizio del secolo XVI finanziò la ricostruzio- vicariato di Trescore Cremasco (sec. XVI - ne della chiesa, che con bolla di Leone X del sec. XVI), Trescore Cremasco [85] 25 agosto 1514 fu eretta in parrocchia con ti- diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] tolo di rettoria e giuspatronato perpetuo della vicariato di (sec. XVII - sec. XVII), famiglia stessa (Fondo parrocchie, Azzano). Quintano [63] Nel 1578, in occasione della visita pastorale vicariato di Trescore Cremasco (sec. XVIII - del vescovo di Cremona Niccolò Sfondrati, la 1970), Trescore Cremasco [86] parrocchia di Azzano era rettoria il cui reddito zona pastorale nord (1970 - [1989]), Crema beneficiale ammontava a 140 libre da 60 per- [38] tiche di terreno (Visite Sfondrati 1576-1579). Nel 1580 la parrocchia di Azzano fu smem- brata dalla diocesi di Cremona e unita alla diocesi di Crema, eretta con la bolla “Super Bagnolo Cremasco (CR) Universas”di Gregorio XIII dell’11 aprile 1580 2 (Diocesi di Crema 1993): la parrocchia fu vi- parrocchia di Santo Stefano protomartire sitata dal visitatore apostolico Girolamo Re- sec. XVI - [1989] gazzoni nel 1583 (Visita Regazzoni 1583). Nello stesso periodo è attestato l’oratorio di Parrocchia della diocesi di Crema; fino al Santa Maria del Popolo, cappella privata del- 1580 appartenne alla diocesi di Piacenza. la famiglia Vimercati, poi soppresso nel 1818 La prima attestazione di un insediamento reli- (Zavaglio 1946). Alla prima suddivisione della gioso a Bagnolo Cremasco risale al secolo diocesi di Crema in vicariati nel 1583, la par- XIII, periodo in cui furono eretti gli oratori di rocchia di Azzano figurava compresa nel vi- Santa Margherita e di Santo Stefano (Zava- cariato di Trescore (Visita Diedo 1583; Visita glio 1946). La chiesa di Santo Stefano fu Diedo III 1594); nel secolo XVII passò nel vi- censita come parrocchia all’inizio del secolo cariato di Quintano (Visita Diedo IX 1611). XVI, quando nel 1531 la parrocchia di Bagno- Nel 1752 la parrocchia di Azzano contava lo era una rettoria il cui diritto di nomina spet-

Lombardia Storica 19 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ tava all’arcidiacono di Santa Maria di Crema Crema 1963). Con la revisione delle strutture (Istromenti investiture, fol. 12, 1531 settem- territoriali della diocesi attuata nel 1970 (de- bre 14). Nel 1566, in occasione della visita creto 25 gennaio 1970), la parrocchia di Ba- pastorale del vescovo di Piacenza Bernardi- gnolo Cremasco è stata inclusa nella zona no Scotti, il reddito del beneficio parrocchiale pastorale ovest (Guida diocesi Crema 1981; della rettoria di Bagnolo ammontava a 1000 Guida diocesi Crema 1985; Guida diocesi libre da 220 pertiche di terreno; la parrocchia Crema 1988). [P. Maj.] contava 500 anime da comunione (Visite Scotti 1566-1570). Nel 1570 fu istituita la Relazioni: confraternita del Santissimo Sacramento vicariato di Bagnolo Cremasco (sec. XVI - (Scarpini 1871). Nel 1580 la parrocchia di 1970), Bagnolo Cremasco [3] Bagnolo fu smembrata dalla diocesi di Pia- diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] cenza e unita alla diocesi di Crema, eretta zona pastorale ovest (1970 - [1989]), Crema con la bolla “Super Universas” di Gregorio [39] XIII dell’11 aprile 1580 (Diocesi di Crema 1993). La chiesa di Santo Stefano fu visitata dai visitatori apostolici Gian Battista Castelli 3 nel 1579 e Gerolamo Regazzoni nel 1583; vicariato di Bagnolo Cremasco nelle stesse occasioni furono visitati a Ba- 1583 - 1970 gnolo gli oratori di Santo Stefano Vecchio, Vicariato della diocesi di Crema. Santa Maria delle Viti, e le chiese di Santa Alla prima suddivisione della diocesi di Cre- Croce e di Sant’Ambrogio, scomparso dal se- ma in vicariati nel 1583, Bagnolo Cremasco colo successivo, e infine l’oratorio di Santa fu dichiarato sede di vicariato: esso compren- Maria della Gaeta, nuovamente attestato nel deva le parrocchie di Bagnolo, Palazzo Pi- secolo XVII (Visita Castelli 1579; Visita Re- gnano, Scannabue, Torlino Vimercati, Monte gazzoni 1583; Zavaglio 1946). A partire dal Cremasco, e Ombriano 1611 venne ricostruita la chiesa parrocchiale, (Visita Diedo 1583; Visita Diedo III 1594). Nel terminata nel 1653 e consacrata il 3 agosto secolo XVII appartenevano al vicariato le par- 1659 (Scarpini 1871; Savoia 1993). Nel 1702, rocchie di Bagnolo Cremasco, Bolzone, Ca- nella vicina frazione di Gattolino, venne eretto pegnanica, , , l’oratorio di San Giuseppe (Zavaglio 1946). , Ombriano, Passarera, Pa- Alla prima suddivisione della diocesi di Cre- lazzo Pignano e Vaiano Cremasco (Visita ma in vicariati nel 1583, la parrocchia di Ba- Diedo IX 1611). Nel secolo XVIII comprende- gnolo fu dichiarata sede di vicariato (Visita va le parrocchie di Bagnolo Cremasco, Monte Diedo 1583; Visita Diedo III 1594); Bagnolo Cremasco, Ombriano, , rimase sede di vicariato nel secolo XVII; la Scannabue, Torlino Vimercati e Vaiano Cre- parrocchia contava 1067 anime da comunio- masco (Visite Lombardi 1752-1777). Nel se- ne (Visita Diedo IX 1611). Nel 1752 il numero colo XIX comprendeva le parrocchie di Ba- degli abitanti ammontava a 1606 anime (Sta- gnolo Cremasco, Monte Cremasco, Scanna- tus animarum diocesi di Crema, 1751-1752). bue, Palazzo Pignano, Vaiano Cremasco e Nel 1787 il parroco manteneva il titolo di pre- Ombriano (Visita Ferré 1859). Nel secolo XX vosto (Ronna 1787-1792). Nel 1822 la rendi- appartenevano al vicariato Bagnolo Crema- ta del beneficio parrocchiale in valuta italiana sco, Cascine Gandini e Capri, Monte Crema- ammontava a 2359.10; la parrocchia contava sco, Palazzo Pignano, Scannabue e Vaiano 1906 anime (Stato delle parrocchie 1822). Cremasco (Guida diocesi Crema 1963). Con Nel 1839 fu istituita la confraternita di Doro- la revisione delle strutture territoriali della dio- tea, riservata a giovani donne (Scarpini cesi attuata nel 1970 i vicariati foranei furono 1871), e nel 1828 fu istituita nuovamente la soppressi e furono istituite le zone pastorali confraternita del Santissimo Sacramento (decreto 25 gennaio 1970) (Guida diocesi (Istruzioni e regole 1877). La parrocchia di Crema 1981; Guida diocesi Crema 1985; Bagnolo Cremasco rimase sede di vicariato Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.] nei secoli XVIII (Visite Lombardi 1752-1777), XIX (Visita Ferré 1859) e XX (Guida diocesi Relazioni:

Lombardia Storica 20 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ diocesi di Crema (1583 - 1970), Crema [26] smembrata dalla diocesi di Piacenza e unita parrocchia di Santo Stefano protomartire alla diocesi di Crema, eretta con la bolla “Su- (sec. XVI - 1970), Bagnolo Cremasco [2] per Universas”di Gregorio XIII dell’11 aprile parrocchia di San Martino vescovo (1583 - 1580 (Diocesi di Crema 1993). La chiesa di 1970), Palazzo Pignano [57] Sant’Antonio fu visitata dai visitatori apostolici parrocchia di Santa Maria Assunta (1583 - Gian Battista Castelli nel 1579 e Girolamo sec. XIX), Ombriano [56] Regazzoni nel 1583 (Visita Castelli 1579; Vi- parrocchia di Sant’Ambrogio vescovo (1583 - sita Regazzoni 1583). La parrocchia manten- sec. XVII), Torlino Vimercati [83] ne la qualifica di curazia sino al 1895 (Savoia parrocchia dei Santi Nazario e Celso (1583 - 1992). Nel secolo XVI fu istituita la confrater- 1970), Monte Cremasco [47] nita del Santissimo Sacramento, mentre il parrocchia dei Santi Cornelio e Cipriano giuspatronato venne concesso al Comune di (1583 - 1970), Vaiano Cremasco [88] Bolzone (Scarpini 1871). Alla prima suddivi- parrocchia di San Giovanni Battista Decollato sione della diocesi di Crema in vicariati nel (1583 - sec. XVII), Scannabue [80] 1583, la parrocchia di Bolzone fu compresa parrocchia di San Pietro martire (1603 - nel vicariato di Chieve; il reddito del parroco 1685), Casaletto Ceredano [15] ammontava a 150 libre che gli erano versate parrocchia di Sant’Antonio abate (1603 - sec. dalla comunità (Visita Diedo 1583; Visita Die- XVII), Bolzone [4] do III 1594). Dal 1603 la parrocchia di Bolzo- parrocchia di San Giorgio martire (1603 - ne fu inclusa nel vicariato di Bagnolo (Visita 1688), Chieve [22] Diedo IX 1611). Nel 1752 il numero degli abi- parrocchia di San Martino vescovo (1603 - tanti era di a 407 anime (Status animarum sec. XVII), [11] diocesi di Crema, 1751-1752). Nel 1822 la parrocchia di San Gerolamo vescovo (1603 - rendita del beneficio parrocchiale in valuta 1685), Passarera [59] italiana ammontava a 489; la parrocchia con- parrocchia di San Rocco confessore (sec. tava 460 anime (Stato parrocchie diocesi di XVIII - sec. XIX), Vergonzana [90] Crema, 1822). Dal 1895 al 1937 la chiesa di parrocchia di Sant’Ambrogio vescovo (sec. Sant’Antonio assunse il titolo di prevostura, XVIII - sec. XIX), Torlino Vimercati [83] mentre dal 1938 assunse il titolo di rettoria parrocchia di San Giovanni Battista Decollato (Savoia 1992). Nei secoli XVIII e XIX la par- (sec. XVIII - 1970), Scannabue [80] rocchia di Bolzone appartenne al vicariato di parrocchia di Santa Maria Nascente (1936 - Chieve (Visite Lombardi 1752-1777; Visita 1970), Cascine Gandini [17] Ferré 1859); nel secolo XX passò nel vicaria- to di Capergnanica (Guida diocesi Crema 1963). Con la revisione delle strutture territo- Bolzone riali della diocesi attuata nel 1970 (decreto 25 (CR) gennaio 1970), la parrocchia di Bolzone è 4 stata inclusa nella zona pastorale sud (Guida parrocchia di Sant’Antonio abate diocesi Crema 1981; Guida diocesi Crema sec. XVI - [1989] 1985; Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.]

Parrocchia della diocesi di Crema; fino al Relazioni: 1580 appartenne alla diocesi di Piacenza. parrocchia di San Martino vescovo (sec. XVI La prima attestazione di un insediamento reli- - sec. XVI), Capergnanica [11] gioso a Bolzone risale all’inizio del secolo diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] XVI, quando fu edificata la chiesa di Sant’An- vicariato di Chieve (1583 - 1603), Chieve [23] tonio come curazia dipendente dalla parroc- vicariato di Bagnolo Cremasco (1603 - sec. chia di Capergnanica nella diocesi di Piacen- XVII), Bagnolo Cremasco [3] za (Zavaglio 1946). La chiesa di Sant’Antonio vicariato di Chieve (sec. XVIII - sec. XIX), nel 1566, in occasione della visita pastorale Chieve [24] del vescovo di Piacenza Bernardino Scotti, fu vicariato di Capergnanica (sec. XX - 1970), censita come parrocchia (Visite Scotti 1566- Capergnanica [12] 1570). Nel 1580 la parrocchia di Bolzone fu

Lombardia Storica 21 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ zona pastorale sud (1970 - [1989]), Crema vicariato (Visita Diedo IX 1611). Nel secolo [41] XVIII la parrocchia di Bottaiano passò invece nel vicariato di Offanengo (Visite Lombardi 1752-1777). Nel 1716 fu eretto l’oratorio di Bottaiano San Francesco d’Assisi, poi sconsacrato nel (CR) corso del secolo XIX (Zavaglio 1946). Nel 5 1752 il numero degli abitanti era di 276 ani- parrocchia dei Santi Faustino e Giovita me (Status animarum diocesi di Crema, sec. XVI - [1989] 1751-1752). Nel 1822 la rendita del beneficio parrocchiale in valuta italiana ammontava a Parrocchia della diocesi di Crema; fino al 1384.25; la parrocchia contava 332 anime 1580 appartenne alla diocesi di Cremona. (Stato parrocchie diocesi di Crema, 1822). La prima attestazione di un insediamento reli- Nel secolo XIX la parrocchia di Bottaiano fu gioso a Bottaiano risale al secolo XII, quando compresa nel vicariato di (Visita la chiesa di Bottaiano venne citata tra le di- Ferré 1859); nel secolo XX passò nel vicaria- pendenze del monastero benedettino di San to di Camisano (Guida diocesi Crema 1963). Benedetto di Crema (Degli Agosti 1993). Nel Con la revisione delle strutture territoriali del- 1206, inoltre, fu censita come dipendenza del la diocesi attuata nel 1970 (decreto 25 gen- monastero bresciano di Santa Giulia l’orato- naio 1970), la parrocchia di Bottaiano è stata rio di San Michele (CDCremonese 1895- inclusa nella zona pastorale est (Guida dioce- 1898, I, 58, p. 209). Nel 1385 la chiesa di si Crema 1981; Guida diocesi Crema 1985; Bottaiano, qualificata come curazia, era sog- Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.] getta alla pieve di Offanengo nella diocesi di Cremona (Liber 1385). Nel 1479 la chiesa dei Relazioni: Santi Faustino e Giovita veniva officiata da diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] un rettore secolare (Alberti 1999). Nel corso vicariato di Offanengo (1583 - sec. XVI), Of- del secolo XVI la chiesa dei Santi Faustino e fanengo [54] Giovita fu interamente ricostruita (Zavaglio vicariato di Bottaiano (sec. XVII - sec. XVII), 1946). Nel 1578, in occasione della visita pa- Bottaiano [6] storale del vescovo di Cremona Niccolò Sfon- vicariato di Offanengo (sec. XVIII - sec. drati, la chiesa dei Santi Faustino e Giovita fu XVIII), Offanengo [55] censita come parrocchia nella diocesi di Cre- vicariato di Sergnano (sec. XIX - sec. XIX), mona (Visite Sfondrati 1576-1579). Nel 1580 Sergnano [82] la parrocchia di Bottaiano fu smembrata dalla vicariato di Camisano (sec. XX - 1970), Ca- diocesi di Cremona e unita alla diocesi di misano [9] Crema, eretta con la bolla “Super zona pastorale est (1970 - [1989]), Crema Universas”di Gregorio XIII dell’11 aprile 1580 [37] (Diocesi di Crema 1993). La chiesa dei Santi Faustino e Giovita fu visitata dal visitatore apostolico Girolamo Regazzoni nel 1583; nel- 6 la stessa occasione fu visitato l’oratorio di vicariato di Bottaiano San Michele, divenuto cappella privata della sec. XVII - sec. XVIII famiglia Obizzi (Visita Regazzoni 1583). Alla Vicariato della diocesi di Crema. prima suddivisione della diocesi di Crema in All’inizio del secolo XVII Bottaiano fu dichia- vicariati nel 1583, la parrocchia di Bottaiano rato sede di vicariato: nel 1611 il vicariato fu compresa nel vicariato di Offanengo; alla comprendeva le parrocchie di Bottaiano, San fine del secolo XVI vi erano compresi gli ora- Bernardino, , , Offanengo, tori di San Michele, San Francesco e Santa Ricengo, Cremasca e Vergonzana Maria dei Miracoli; il diritto di nomina del ret- (Visita Diedo IX 1611). Nel corso del secolo tore spettava al vescovo di Crema e il reddito XVIII il vicariato di Bottaiano fu soppresso e del beneficio parrocchiale ammontava a 350 la sede del vicariato fu trasferita a Offanengo libre (Visita Diedo 1583; Visita Diedo III (Visite Lombardi 1752-1777). [P. Maj.] 1594). Nel secolo XVII Bottaiano fu sede di

Lombardia Storica 22 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ Relazioni: San Giovanni a Camisano fu censita come vicariato di Offanengo (1583 - sec. XVII), Of- parrocchia il cui reddito beneficiale ammonta- fanengo [54] va a 250 libre; la parrocchia contava 300 ani- vicariato di Offanengo (sec. XVII - sec. me da comunione (Visite Trevisano 1519- XVIII), Offanengo [55] 1522). Nel 1580 la parrocchia di Camisano fu diocesi di Crema (sec. XVII - sec. XVIII), Cre- smembrata dalla diocesi di Cremona e unita ma [26] alla diocesi di Crema, eretta con la bolla “Su- parrocchia di San Bernardino (sec. XVII - per Universas”di Gregorio XIII dell’11 aprile sec. XVIII), San Bernardino [76] 1580 (Diocesi di Crema 1993). La chiesa di parrocchia di San Biagio vescovo (sec. XVII - San Giovanni Battista fu visitata dal visitatore sec. XVIII), Izano [45] apostolico Girolamo Regazzoni nel 1583; nel- parrocchia di San Pietro apostolo (sec. XVII - la stessa occasione furono visitati l’oratorio di 1717), Ricengo [64] San Giacomo e quello dei Santi Rocco e Se- parrocchia di San Pietro apostolo (sec. XVII - bastiano (Visita Regazzoni 1583). La chiesa sec. XVIII), Salvirola [75] parrocchiale fu interamente ricostruita nel parrocchia di San Rocco confessore (sec. 1592 (Zavaglio 1946). Alla prima suddivisione XVII - sec. XVIII), Vergonzana [90] della diocesi di Crema in vicariati nel 1583, la parrocchia di Santa Maria Purificata (sec. parrocchia di Camisano figurava compresa XVII - sec. XVIII), Offanengo [52] nel vicariato di Gabbiano; nella parrocchia parrocchia dei Santi Faustino e Giovita (sec. era stata istituita la confraternita del Santissi- XVII - sec. XVII), Bottaiano [5] mo Sacramento (Visita Diedo 1583; Visita parrocchia di San Pietro Apostolo in Vincoli Diedo III 1594), mentre dall’inizio del secolo (sec. XVII - sec. XVIII), Madignano [46] successivo Camisano divenne sede di vica- riato (Visita Diedo IX 1611). Nello stesso pe- riodo nella parrocchia erano presenti gli ora- Camisano tori dei Santi Rocco e Sebastiano, e quello Camisano (CR) dei Santi Filippo e Giacomo, eretto nel 1692 7 dal conte Filippo Scotti (Savoia 1993; Zava- parrocchia di San Giovanni Battista decol- glio 1946). Nel 1752 il numero degli abitanti lato era di 702 anime (Status animarum diocesi di sec. XVI - [1989] Crema, 1751-1752). Nel 1787 la chiesa di San Giovanni aveva il titolo di prevostura Parrocchia della diocesi di Crema; fino al (Ronna 1787-1792). Nel 1822 la rendita del 1580 appartenne alla diocesi di Cremona. beneficio parrocchiale in valuta italiana am- La prima attestazione di un insediamento reli- montava a 982.89; la parrocchia contava 800 gioso a Camisano risale al secolo X, quando anime (Stato parrocchie diocesi di Crema, il 3 giugno 960 furono citate nella diocesi di 1822). Dal 1717 la parrocchia di Camisano fu Cremona le chiese di San Pietro e di Santa compresa nel vicariato di Gabbiano, dove era Maria (CDCremonese 1895-1898, I, 25, p. stato trasferito il vicariato di Camisano (Visite 33; Atti Cremona 1937, n. 1). Nel secolo XIV Lombardi 1752-1777); nel secolo successivo la chiesa di San Pietro mutò denominazione passò nel vicariato di Sergnano (Visita Ferré in San Giovanni Battista (Casirani 2000). Il 1859); nel secolo XX Camisano tornò ad es- 12 maggio 1340 furono confermati i diritti di sere sede di vicariato (Guida diocesi Crema decima ai conti di Camisano nelle località di 1963). Con la revisione delle strutture territo- Camisano e Bottaiano: l’atto fu rogato nella riali della diocesi attuata nel 1970 (decreto 25 chiesa di San Giovanni a Camisano (Atti Cre- gennaio 1970), la parrocchia di Camisano è mona 1961, n. 72). Nel 1385 la chiesa di Ca- stata inclusa nella zona pastorale est (Guida misano era soggetta alla pieve di Fornovo diocesi Crema 1981; Guida diocesi Crema (Liber 1385). Nel secolo XV la chiesa di San 1985; Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.] Giovanni era ancora soggetta alla pieve di Fornovo (Nota 1404-1420). Nel 1520, in oc- Relazioni: casione della visita pastorale del vescovo di diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] Cremona Gerolamo Trevisano, la rettoria di

Lombardia Storica 23 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ vicariato di (1583 - sec. di Camisano, Bottaiano, Casale Cremasco, XVI), Castel Gabbiano [19] Castel Gabbiano, Ricengo e Vidolasco (Gui- vicariato di Camisano (sec. XVII - 1717), Ca- da diocesi Crema 1963). Con la revisione misano [8] delle strutture territoriali della diocesi attuata vicariato di Castel Gabbiano (1717 - 1817), nel 1970 furono soppressi i vicariati foranei e Castel Gabbiano [20] istituite le zone pastorali (decreto 25 gennaio vicariato di Sergnano (1817 - sec. XIX), Ser- 1970). [P. Maj.] gnano [82] vicariato di Camisano (sec. XX - 1970), Ca- Relazioni: misano [9] diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] zona pastorale est (1970 - [1989]), Crema parrocchia di San Pietro apostolo (sec. XX - [37] 1970), Ricengo [64] parrocchia di Sant’Alessandro martire (sec. XX - 1970), Castel Gabbiano [18] 8 parrocchia dei Santi Faustino e Giovita (sec. vicariato di Camisano XX - 1970), Bottaiano [5] sec. XVII - 1717 parrocchia dei Santi Faustino e Giovita (sec. Vicariato della diocesi di Crema. XX - 1970), Vidolasco [91] All’inizio del secolo XVII Camisano fu dichia- parrocchia di Santo Stefano protomartire rato sede di vicariato: nel 1611 il vicariato (sec. XX - 1970), Casale Cremasco [14] comprendeva le parrocchie di Camisano, Ca- parrocchia di San Giovanni Battista decollato stel Gabbiano, Casale Cremasco, Sergnano, (sec. XX - 1970), Camisano [7] Trezzolasco e Vidolasco (Visita Diedo IX 1611). Nel 1717 il vicariato di Camisano fu soppresso e la sede trasferita a Castel Gab- biano (Visite Lombardi 1752-1777). [P. Maj.] Campagnola Cremasca (CR) 10 Relazioni: parrocchia di San Pancrazio martire vicariato di Castel Gabbiano (1583 - sec. sec. XVI - [1989] XVII), Castel Gabbiano [19] vicariato di Castel Gabbiano (sec. XVII - Parrocchia della diocesi di Crema; fino al 1717), Castel Gabbiano [20] 1580 appartenne alla diocesi di Cremona. diocesi di Crema (sec. XVII - 1717), Crema La prima attestazione di un insediamento reli- [26] gioso a Campagnola risale al secolo XII, parrocchia di San Martino vescovo (sec. XVII quando la chiesa di San Pancrazio fu citata - 1717), Sergnano [81] tra le dipendenze del monastero benedettino parrocchia di Sant’Alessandro martire (sec. di San Benedetto di Crema (Schiavini Trezzi XVII - 1717), Castel Gabbiano [18] 1981; Degli Agosti 1993). Nel 1578, in occa- parrocchia dei Santi Faustino e Giovita (sec. sione della visita pastorale del vescovo di XVII - 1717), Vidolasco [91] Cremona Niccolò Sfondrati, la chiesa di San parrocchia di Santo Stefano protomartire Pancrazio di Campagnola Cremasca fu cen- (sec. XVII - 1717), Casale Cremasco [14] sita come parrocchia nella diocesi di Cremo- parrocchia di San Giovanni Battista decollato na; il giuspatronato spettava al monastero di (sec. XVII - 1717), Camisano [7] San Benedetto a Crema (Visite Sfondrati 1576-1579). Il diritto di nomina del parroco di Campagnola spettò sino alla fine secolo XVIII 9 al priorato di San Benedetto di Crema (Ron- vicariato di Camisano na 1787-1792; Remagnino 1976-1977). Nel sec. XX - 1970 1580 la parrocchia di Campagnola fu smem- Vicariato della diocesi di Crema. brata dalla diocesi di Cremona e unita alla Nel corso del secolo XX Camisano fu smem- diocesi di Crema, eretta con la bolla “Super brato dal vicariato di Sergnano e fu dichiarato Universas”di Gregorio XIII dell’11 aprile 1580 sede di vicariato, conprendente le parrochie (Diocesi di Crema 1993). La chiesa di San

Lombardia Storica 24 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ Pancrazio fu visitata e dal visitatore apostoli- Parrocchia della diocesi di Crema; fino al co Girolamo Regazzoni nel 1583 (Visita Re- 1580 appartenne alla diocesi di Piacenza. gazzoni 1583). La chiesa parrocchiale fu inte- La prima attestazione di un insediamento reli- ramente ricostruita nel corso del secolo XVI gioso a Capergnanica risale al secolo XV, (Zavaglio 1946). Alla prima suddivisione della quando nel 1464 il giuspatronato della retto- diocesi di Crema in vicariati nel 1583, la par- ria di San Martino spettava al prevosto di San rocchia di Campagnola figurava compresa Martino di Palazzo Pignano (Fondo parroc- nel vicariato di Trescore (Visita Diedo 1583; chie, Capergnanica). Nel 1479 la chiesa di Visita Diedo III 1594); nel secolo successivo San Martino era officiata da un rettore seco- passò nel vicariato di Quintano (Visita Diedo lare (Alberti 1999; Bianchessi, Sperolini IX 1611). Nel 1621 nella parrocchia fu eretto 1987). Nel 1531 la chiesa di San Martino di l’oratorio dell’Immacolata; nell 1743 fu invece Capergnanica fu censita come parrocchia edificato l’oratorio della Santa Croce, poi de- nella diocesi di Piacenza; il diritto di nomina molito nel 1855 (Zavaglio 1946). Nel 1752 il del rettore era passato all’arcidiacono di San- numero degli abitanti era di 396 anime (Sta- ta Maria di Crema (Istromenti investiture, fol. tus animarum diocesi di Crema, 1751-1752). 12, 1531 settembre 14). Nel corso del secolo Nel 1822 la rendita del beneficio parrocchiale XVI la parrocchia di Capergnanica era dotata in valuta italiana ammontava a 765.28; la di fonte battesimale (Scarpini 1871). Nella parrocchia contava 400 anime (Stato parroc- seconda metà del secolo XVI fu istituita nella chie diocesi di Crema, 1822). Nei secoli XVIII parrocchia di San Martino la confraternita del (Visite Lombardi 1752-1777) e XIX (Visita Santissimo Sacramento (Lucchi 1980). Nel Ferré 1859) Campagnola Cremasca fu com- 1566, in occasione della visita pastorale del presa nel vicariato di Trescore Cremasco; nel vescovo di Piacenza Bernardino Scotti, il red- secolo XX passò nel vicariato di Sergnano dito del beneficio parrocchiale di Capergnani- (Guida diocesi Crema 1963). Con la revisione ca ammontava a 500 libre da 500 pertiche di delle strutture territoriali della diocesi attuata terreno (Visite Scotti 1566-1570). Nel 1580 la nel 1970 (decreto 25 gennaio 1970), la par- parrocchia di Capergnanica fu smembrata rocchia di Campagnola Cremasca è stata in- dalla diocesi di Piacenza e unita alla diocesi clusa nella zona pastorale nord (Guida dioce- di Crema, eretta con la bolla “Super Univer- si Crema 1981; Guida diocesi Crema 1985; sas”di Gregorio XIII dell’11 aprile 1580 (Dio- Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.] cesi di Crema 1993): la chiesa di San Martino fu visitata dai visitatori apostolici Gian Battista Relazioni: Castelli nel 1579 e Girolamo Regazzoni nel diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] 1583; nella stessa occasione furono visitati vicariato di Trescore Cremasco (1583 - sec. gli oratori di Sant’Antonino, San Bartolomeo XVI), Trescore Cremasco [85] e Santa Maria del Pilastrello (Visita Castelli vicariato di Quintano (sec. XVII - sec. XVII), 1579; Visita Regazzoni 1583). Nel 1578 fu Quintano [63] istituita nella parrocchia la confraternita di vicariato di Trescore Cremasco (sec. XVIII - San Giovanni Battista e della Trinità, detta sec. XIX), Trescore Cremasco [86] anche dei Trinitari, che officiava le proprie vicariato di Sergnano (sec. XX - 1970), Ser- funzioni nella chiesa parrocchiale; nel 1621 la gnano [82] confraternita dei Trinitari promosse e dotò la zona pastorale nord (1970 - [1989]), Crema riedificazione dell’oratorio della Santissima [38] Trinità, sede sino al 1923 della confraternita (Savoia 1984; Zavaglio 1946). Alla prima suddivisione della diocesi di Crema in vicaria- Capergnanica ti nel 1583, la parrocchia di Capergnanica fu Capergnanica (CR) compresa nel vicariato di Chieve, nella par- 11 rocchia erano compresi gli oratori di Sant’An- parrocchia di San Martino vescovo tonino, San Giovanni Evangelista e della sec. XVI - [1989] Santissima Trinità; il reddito del beneficio parrocchiale del rettore ammontava a 50 du- cati; la parrocchia contava 500 anime da co-

Lombardia Storica 25 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ munione (Visita Diedo 1583; Visita Diedo III Relazioni: 1594). Nel secolo successivo Capergnanica diocesi di Crema (sec. XIX - 1970), Crema appartenne invece al vicariato di Bagnolo (Vi- [26] sita Diedo IX 1611). Nel 1752 il numero degli parrocchia di San Martino vescovo (sec. XIX abitanti era di 1137 anime (Status animarum - 1970), Capergnanica [11] diocesi di Crema, 1751-1752). Nel 1787 il parrocchia di Santa Maria Assunta (sec. XIX parroco manteneva il titolo di prevosto (Ron- - 1970), Ombriano [56] na 1787-1792). Nel 1822 la rendita del bene- parrocchia di San Gerolamo vescovo (sec. ficio parrocchiale in valuta italiana ammonta- XIX - 1970), Passarera [59] va a 2903.54; la parrocchia contava 1216 parrocchia di Sant’Antonio abate (sec. XX - anime (Stato parrocchie diocesi di Crema, 1970), Bolzone [4] 1822). Nei secoli XVIII (Visite Lombardi parrocchia di San Lorenzo martire (1960 - 1752-1777) e XIX (Visita Ferré 1859) la par- 1970), Sabbioni [74] rocchia di Capergnanica tornò nel vicariato di Chieve; nel secolo XX divenne invece sede di vicariato (Guida diocesi Crema 1963). Con la revisione delle strutture territoriali della dioce- Capralba (CR) si attuata nel 1970 (decreto 25 gennaio 13 1970), la parrocchia di Capergnanica è stata parrocchia di Sant’Andrea apostolo inclusa nella zona pastorale ovest (Guida dio- sec. XVI - [1989] cesi Crema 1981; Guida diocesi Crema 1985; Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.] Parrocchia della diocesi di Crema; fino al 1580 appartenne alla diocesi di Cremona. Relazioni: La prima attestazione di un insediamento reli- diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] gioso a Capralba risale al secolo XIV, quan- vicariato di Chieve (1583 - 1603), Chieve [23] do nel 1385 le chiese di San Zenone e di vicariato di Bagnolo Cremasco (1603 - sec. Sant’Andrea erano soggette alla pieve di Mi- XVII), Bagnolo Cremasco [3] sano (Liber 1385). Alla fine del secolo XIV i vicariato di Chieve (sec. XVIII - sec. XIX), frati conventuali di San Francesco si insedia- Chieve [24] rono nella chiesa di Sant’Andrea; nel secolo vicariato di Capergnanica (sec. XIX - 1970), successivo essi lasciarono la chiesa di San- Capergnanica [12] t’Andrea e si trasferirono nell’oratorio dei zona pastorale ovest (1970 - [1989]), Crema Santi Gervasio e Protasio, in cui resteranno [39] fino al 1595, quando l’oratorio, abbandonato, parrocchia di Sant’Antonio abate (sec. XVI - fu demolito (Zavaglio 1946). All’inizio del se- sec. XVI), Bolzone [4] colo XV le chiese di Sant’Andrea e di San Ze- none erano soggette alla pieve di Misano (Nota 1404-1420). Nel corso dello stesso se- 12 colo la chiesa di San Zenone cadde in disu- vicariato di Capergnanica so; nel 1474 Sant’Andrea era officiata da un sec. XIX - 1970 rettore secolare (Alberti 1999). Il rettore di Vicariato della diocesi di Crema. Sant’Andrea di Capralba venne citato inoltre Alla fine del secolo XIX Capergnanica fu nella bolla di Alessandro VI del 30 ottobre smembrata dal vicariato di Chieve ed eretta 1494 (Verga Brandirali 1991). Nel 1520, in sede di vicariato: nel secolo XX il vicariato occasione della visita pastorale del vescovo comprendeva le parrocchie di Capergnanica, di Cremona Gerolamo Trevisano, la chiesa di Ombriano, Bolzone, Sabbioni e Passarera Sant’Andrea a Capralba fu censita come par- (Guida diocesi Crema 1963). Con la revisione rocchia nella diocesi di Cremona (Visite Tre- delle strutture territoriali della diocesi attuata visano 1519-1522). Nel 1580 la parrocchia di nel 1970 furono soppressi i vicariati foranei e Capralba fu smembrata dalla diocesi di Cre- istituite le zone pastorali (decreto 25 gennaio mona e unita alla diocesi di Crema eretta con 1970). [P. Maj.] la bolla “Super Universas”di Gregorio XIII dell’11 aprile 1580 (Diocesi di Crema 1993).

Lombardia Storica 26 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ La chiesa di Sant’Andrea fu visitata dal visita- parrocchia di Santo Stefano protomartire tore apostolico Girolamo Regazzoni nel 1583; sec. XVI - [1989] nella stessa occasione furono visitati gli ora- tori di Sant’Andrea, dei Santi Gervasio e Pro- Parrocchia della diocesi di Crema; fino al tasio, e di San Macario (Visita Regazzoni 1580 appartenne alla diocesi di Cremona. 1583). Alla prima suddivisione della diocesi di La prima attestazione di un insediamento reli- Crema in vicariati nel 1583, la parrocchia di gioso a Casale Cremasco risale al secolo Capralba fu compresa nel vicariato di Tresco- XIV, quando nel 1385 la chiesa di Casale era re (Visita Diedo 1583; Visita Diedo III 1594); soggetta alla pieve di Fornovo (Liber 1385). nel secolo successivo Capralba passò nel vi- Nel secolo XV si insediarono a Casale una cariato di Quintano (Visita Diedo IX 1611). comunità di frati umiliati, che eressero la Nel periodo 1648-1659 la chiesa parrocchiale chiesa e il monastero di Santa Maria; quando venne ricostruita; nel 1648, nella località di gli Umiliati furono soppressi nel 1571 ad essi Campisico, venne eretto l’oratorio di San Ni- subentrarono i Cistercensi di San Bernardo cola da Tolentino; nel secolo XVIII era ancora (Menant 1979). Nel 1520, in occasione della in uso l’oratorio di San Macario abate, bene- visita pastorale del vescovo di Cremona Ge- detto dal vescovo Antonio Maria Gardini nel rolamo Trevisano, la rettoria di Santo Stefano 1788 (Zavaglio 1946). Nel 1752 il numero de- di Casale Cremasco fu censita come parroc- gli abitanti era di 396 anime (Status anima- chia il cui reddito beneficiale ammontava a rum diocesi di Crema, 1751-1752). Nel 1787 190 pertiche di terreno; il diritto di nomina del il parroco aveva il titolo di prevosto (Ronna rettore spettava al vescovo di Cremona (Visi- 1787-1792). Nel 1822 la rendita del beneficio te Trevisano 1519-1522). Nel 1578, in occa- parrocchiale in valuta italiana ammontava a sione della visita pastorale del vescovo di 1392.19; la parrocchia contava 464 anime Cremona Niccolò Sfondrati, il reddito benefi- (Stato parrocchie diocesi di Crema, 1822). ciale del parroco ammontava a 260 libre da Nei secoli XVIII (Visite Lombardi 1752-1777), 200 pertiche di terreno; la parrocchia contava XIX (Visita Ferré 1859) e XX (Guida diocesi 120 anime da comunione (Visite Sfondrati Crema 1963) la parrocchia di Capralba fu 1576-1579; Lasagni 1993). Nel 1580 la par- compresa nel vicariato di Trescore. La nuova rocchia di Casale fu smembrata dalla diocesi chiesa parrocchiale venne riedificata tra il di Cremona e unita alla diocesi di Crema, 1933 e il 1944 (Schiavini 1990; Zavaglio eretta con la bolla “Super Universas”di Gre- 1946). Con la revisione delle strutture territo- gorio XIII dell’11 aprile 1580 (Diocesi di Cre- riali della diocesi attuata nel 1970 (decreto 25 ma 1993). La chiesa di Santo Stefano fu visi- gennaio 1970), la parrocchia di Capralba è tata dal visitatore apostolico Girolamo Regaz- stata inclusa nella zona pastorale nord (Gui- zoni nel 1583; nella stessa occasione fu visi- da diocesi Crema 1981; Guida diocesi Crema tato a Casale il monastero di Santa Maria (Vi- 1985; Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.] sita Regazzoni 1583). Alla prima suddivisione della diocesi di Crema in vicariati nel 1583, la Relazioni: parrocchia di Casale fu compresa nel vicaria- diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] to di Castel Gabbiano; il diritto di nomina del vicariato di Trescore Cremasco (1583 - sec. rettore spettava al vescovo di Crema e il red- XVI), Trescore Cremasco [85] dito del suo beneficio ammontava a 290 libre; vicariato di Quintano (sec. XVII - sec. XVII), nella parrocchia era stata istiuita la confra- Quintano [63] ternta del Santissimo Sacramento (Visita Die- vicariato di Trescore Cremasco (sec. XVIII - do 1583; Visita Diedo III 1594); nel secolo 1970), Trescore Cremasco [86] successivo la parrocchia di Casale venne zona pastorale nord (1970 - [1989]), Crema compresa nel vicariato di Camisano (Visita [38] Diedo IX 1611). Nel 1717 fu edificato nel cir- condario della parrocchia l’oratorio della Cro- cetta (Savoia 1993). Nel 1752 il numero degli Casale Cremasco abitanti era di 261 anime (Status animarum Casale Cremasco-Vidolasco (CR) diocesi di Crema, 1751-1752). Nel 1787 il 14 parroco manteneva il titolo di rettore (Ronna

Lombardia Storica 27 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ 1787-1792). Nel 1822 la rendita del beneficio sas”di Gregorio XIII dell’11 aprile 1580 (Dio- parrocchiale in valuta italiana ammontava a cesi di Crema 1993). La chiesa di San Pietro 1372.90; la parrocchia contava 338 anime fu visitata dal visitatore apostolico Girolamo (Stato parrocchie diocesi di Crema, 1822). Regazzoni nel 1583, che rilevò la dipendenza Nel secolo XVIII la parocchia di Casale Cre- della parrocchia dal monastero cistercense di masco fu compresa nel vicariato di Castel Cerreto; nella stessa occasione fu visitato a Gabbiano (Visite Lombardi 1752-1777); nel Casaletto Ceredano l’oratorio di San Rocco secolo XIX appartenne invece al vicariato di (Visita Regazzoni 1583). Alla suddivisione Sergnano (Visita Ferré 1859); nel secolo XX della diocesi di Crema in vicariati del 1583, la passò infine al vicariato di Camisano (Guida parrocchia di Casaletto Ceredano fu compre- diocesi Crema 1963). Con la revisione delle sa nel vicariato di Chieve; nella parrocchia strutture territoriali della diocesi attuata nel erano compresi gli oratori di San Rocco, 1970 (decreto 25 gennaio 1970), la parroc- San’Eurosia e della Beata Vergine delle Gere chia di Casale Cremasco è stata inclusa nella (Visita Diedo 1583; Visita Diedo III 1594). Nel zona pastorale est (Guida diocesi Crema secolo XVII appartenne invece al vicariato di 1981; Guida diocesi Crema 1985; Guida dio- Bagnolo Cremasco (Visita Diedo IX 1611). cesi Crema 1988). [P. Maj.] Nel 1752 il numero degli abitanti era di 908 anime (Status animarum diocesi di Crema, Relazioni: 1751-1752). Nel corso del secolo XVII l’orato- diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] rio della Beata Vergine delle Gere venne ri- vicariato di Castel Gabbiano (1583 - sec. denominato oratorio della Madonna delle XVI), Castel Gabbiano [19] Fontane; nel 1755 fu riedificato l’oratorio di vicariato di Camisano (sec. XVII - 1717), Ca- Sant’Eurosia (Zavaglio 1946). Nel 1790 ven- misano [8] ne ricostruita la chiesa parrocchiale, che ne- vicariato di Castel Gabbiano (1717 - 1817), gli anni immediatamente successivi venne Castel Gabbiano [20] consacrata dal vescovo di Crema Antonio vicariato di Sergnano (1817 - sec. XIX), Ser- Maria Gardini (Savoia 1993; Zavaglio 1946). gnano [82] Nel 1822 la rendita del beneficio parrocchiale vicariato di Camisano (sec. XX - 1970), Ca- in valuta italiana ammontava a 445.40; la par- misano [9] rocchia contava 1030 anime (Stato parroc- zona pastorale est (1970 - [1989]), Crema chie diocesi di Crema, 1822). Nei secoli XVIII [37] (Visite Lombardi 1752-1777), XIX (Visita Fer- ré 1859) e XX (Guida diocesi Crema 1963) la parrocchia di Casaletto Ceredano appartenne al vicariato di Chieve. Nel 1859 la parrocchia Casaletto Ceredano di Casaletto Ceredano contava 1150 anime; Casaletto Ceredano (CR) nel 1893 contava 1284 anime (Fondo parroc- 15 chie, Casaletto Ceredano). Con la revisione parrocchia di San Pietro martire delle strutture territoriali della diocesi attuata 1579 - [1989] nel 1970 (decreto 25 gennaio 1970), la par- rocchia di Casaletto Ceredano è stata inclusa Parrocchia della diocesi di Crema; fino al nella zona pastorale ovest (Guida diocesi 1580 appartenne alla diocesi di Lodi. Crema 1981; Guida diocesi Crema 1985; La prima attestazione di un insediamento reli- Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.] gioso a Casaletto Ceredano risale alla metà del secolo XVI, quando la chiesa di San Pie- Relazioni: tro veniva officiata dal clero secolare; la chie- diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] sa di San Pietro fu eretta in parrocchia nella vicariato di Chieve (1583 - 1603), Chieve [23] diocesi di Lodi con bolla di Gregorio XIII del 9 vicariato di Bagnolo Cremasco (1603 - 1685), dicembre 1579 (Zavaglio 1946). Nel 1580 la Bagnolo Cremasco [3] parrocchia di Casaletto Ceredano fu smem- vicariato di Chieve (1685 - 1970), Chieve [24] brata dalla diocesi di Lodi e unita alla diocesi zona pastorale ovest (1970 - [1989]), Crema di Crema, eretta con la bolla “Super Univer- [39]

Lombardia Storica 28 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ rettori di San Giorgio fu concesso il titolo di arciprete (Zavaglio 1946). Nel 1752 il numero degli abitanti era di 360 anime (Status anima- Casaletto Vaprio (CR) rum diocesi di Crema, 1751-1752). Il parocco 16 di Casaletto Vaprio nel 1787 aveva ancora il parrocchia di San Giorgio martire titolo di arciprete (Ronna 1787-1792). Nel sec. XVI - [1989] 1822 la rendita del beneficio parrocchiale in valuta italiana ammontava a 229.13; la par- Parrocchia della diocesi di Crema; fino al rocchia contava 391 anime (Stato parrocchie 1580 appartenne alla diocesi di Piacenza. diocesi di Crema, 1822). Nei secoli XVIII (Vi- La prima attestazione di un insediamento reli- site Lombardi 1752-1777), XIX (Visita Ferré gioso a Casaletto Vaprio risale al secolo XII, 1859) e XX (Guida diocesi Crema 1963) la quando la chiesa di San Giorgio fu citata tra parrocchia di Casaletto Vaprio fu compresa le dipendenze del monastero benedettino di nel vicariato di Trescore Cremasco. La chie- San Benedetto di Crema (Degli Agosti 1993; sa parrocchiale venne riedificata tra il 1912 e Schiavini Trezzi 1981). La chiesa di San il 1914, e consacrata dal vescovo di Guastal- Giorgio venne poi riedificata nel corso del se- la Agostino Cattaneo il 14 luglio 1914 (Zava- colo XV (Zavaglio 1946). Nel 1531 la rettoria glio 1946). Durante la ricostruzione, il 6 otto- di San Giorgio di Casaletto Vaprio fu censita bre 1913 fu istituita nella parrocchia la Com- come parrocchia nella diocesi di Piacenza; il pagnia di San Luigi Gonzaga (Statuto Com- diritto di nomina del parroco spettava all’arci- pagnia Gonzaga 1930). Con la revisione del- diacono di Santa Maria di Crema (Istromenti le strutture territoriali della diocesi attuata nel investiture, fol. 12, 1531 settembre 14). Nel 1970 (decreto 25 gennaio 1970), la parroc- 1566, in occasione della visita pastorale del chia di Casaletto Vaprio è stata inclusa nella vescovo di Piacenza Bernardino Scotti, il di- zona pastorale nord (Guida diocesi Crema ritto di nomina del parroco di Casaletto Va- 1981; Guida diocesi Crema 1985; Guida dio- prio spettava al vescovo di Piacenza; il reddi- cesi Crema 1988). [P. Maj.] to del beneficio parrocchiale ammontava a 400 libre (Visite Scotti 1566-1570). Nel 1571 Relazioni: fu istituita nella parrocchia di Casaletto Va- diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] prio la confraternita del Santissimo Sacra- vicariato di Trescore Cremasco (1583 - sec. mento (Lucchi 1980). Con la bolla “Super XVI), Trescore Cremasco [85] Universas”di Gregorio XIII dell’11 aprile 1580 vicariato di Quintano (sec. XVII - sec. XVII), la parrocchia di Casaletto Vaprio fu smem- Quintano [63] brata dalla diocesi di Piacenza e unita alla vicariato di Trescore Cremasco (sec. XVIII - diocesi di Crema (Diocesi di Crema 1993). La 1970), Trescore Cremasco [86] rettoria di Casaletto fu visitata dai visitatori zona pastorale nord (1970 - [1989]), Crema apostolici Gian Battista Castelli nel 1579 e [38] Girolamo Regazzoni nel 1583; nella stessa occasione fu visitato l’oratorio di San Michele (Visita Castelli 1579; Visita Regazzoni 1583). Cascine Gandini Alla prima suddivisione della diocesi di Cre- Palazzo Pignano (CR) ma in vicariati, la parrocchia di Casaletto Va- 17 prio fu compresa nel vicariato di Trescore; il parrocchia di Santa Maria Nascente diritto di nomina del rettore spettava al vesco- 1936 - [1989] vo di Crema e la parrocchia contava 150 ani- me da comunione (Visita Diedo 1583; Visita Parrocchia della diocesi di Crema. Diedo III 1594); nel secolo successivo appar- La prima attestazione della chiesa di Santa tenne invece al vicariato di Quintano; la par- Maria risale al secolo XVI, quando in occasio- rocchia contava 360 anime da comunione ne dell’erezione della diocesi, l’oratorio di (Visita Diedo IX 1611). La chiesa di San Gior- Santa Maria fu visitato dal visitatore apostoli- gio venne consacrata dal vescovo di Crema co Girolamo Regazzoni nel 1583 (Visita Re- Gian Giacomo Diedo nel 1611; dal 1682 ai gazzoni 1583). La chiesa della Beata Vergine

Lombardia Storica 29 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ Maria alla prima suddivisione della diocesi di alla diocesi di Crema, eretta dalla bolla “Su- Crema in vicariati nel 1583 era compresa nel- per Universas”di Gregorio XIII dell’11 aprile la parrocchia di Palazzo Pignano nel vicariato 1580 (Diocesi di Crema 1993): la parrocchia di Bagnolo (Visita Diedo 1583). La chiesa di Sant’Alessandro fu visitata dal visitatore della Natività della Beata Vergine Maria fu apostolico Girolamo Regazzoni nel 1583 (Vi- eretta in parrocchia con decreto del vescovo sita Regazzoni 1583). Nella stessa occasione di Crema Francesco Maria Franco il 27 mar- fu visitato l’oratorio di Santa Maria della zo del 1936 (Parrocchie di recente erezione, Mora, poi demolito nel 1730 (Savoia 1993). Cascine Gandini, fasc. 360), nel vicariato di Alla prima suddivisione della diocesi di Cre- Bagnolo Cremasco (Guida diocesi Crema ma in vicariati nel 1583, la parrocchia di Gab- 1963). Con la revisione delle strutture territo- biano fu dichiarata sede di vicariato; il diritto riali della diocesi attuata nel 1970 (decreto 25 di nomina del rettore spettava al vescovo di gennaio 1970), la parrocchia di Cascine Gan- Crema e nella parrocchia era stata istituita la dini e Capri è stata inclusa nella zona pasto- confraternita del Santissimo Sacramento (Vi- rale ovest (Guida diocesi Crema 1981; Guida sita Diedo 1583; Visita Diedo III 1594); nel diocesi Crema 1985; Guida diocesi Crema secolo successivo appartenne invece al vica- 1988). [P. Maj.] riato di Camisano (Visita Diedo IX 1611). Di- venuta sede di vicariato nel 1717 per decreto Relazioni: del vescovo di Crema Faustino Griffoni, la diocesi di Crema (1936 - [1989]), Crema [26] parocchia di Castel Gabbiano mantenne tale vicariato di Bagnolo Cremasco (1936 - 1970), dignità per tutto il secolo XVIII (Visite Lom- Bagnolo Cremasco [3] bardi 1752-1777). Nello stesso secolo era zona pastorale ovest (1970 - [1989]), Crema presente nella parrocchia l’oratorio dell’Imma- [39] colata Concezione, eretto nel 1698 con dota- zione e giuspatronato della famiglia Griffoni (Zavaglio 1946). Nel 1752 il numero degli abi- Castel Gabbiano tanti era di 212 anime (Status animarum dio- Castel Gabbiano (CR) cesi di Crema, 1751-1752). Se fino al 1756 la 18 parrocchia di Castel Gabbiano aveva il titolo parrocchia di Sant’Alessandro martire di rettoria, da quell’anno venne concesso ai sec. XVI - [1989] parroci di Sant’Alessandro il titolo di prevosto (Ronna 1787-1792). Nel 1822 la rendita del Parrocchia della diocesi di Crema; fino al beneficio parrocchiale in valuta italiana am- 1580 appartenne alla diocesi di Cremona. montava a 1032; la parrocchia contava 286 La prima attestazione di un insediamento reli- anime (Stato parrocchie diocesi di Crema, gioso a Castel Gabbiano, o Gabbiano, risale 1822). Nel secolo XIX la parrocchia di Castel al secolo X, quando nel 960 fu citata nella Gabbiano venne assegnata al vicariato di diocesi di Cremona la chiesa di Sant’Ales- Sergnano (Visita Ferré 1859); nel secolo suc- sandro (CDCremonese 1895-1898, I, 25, p. cessivo passò nel vicariato di Camisano (Gui- 33; Atti Cremona 1937, n. 1). Nel 1076 venne da diocesi Crema 1963). Con la revisione tenuto un placito sul sagrato della chiesa di delle strutture territoriali della diocesi attuata Sant’Alessandro (Lupi 1799). Nel 1385 la nel 1970 (decreto 25 gennaio 1970), la par- chiesa di Sant’Alessandro di Gabbiano era rocchia di Casyel Gabbiano è stata inclusa soggetta alla pieve di Fornovo (Liber 1385). nella zona pastorale est (Guida diocesi Cre- Nel 1578, durante la visita pastorale del ve- ma 1981; Guida diocesi Crema 1985; Guida scovo di Cremona Sfondrati, la rettoria di diocesi Crema 1988). [P. Maj.] Sant’Alessandro di Gabbiano fu censita come parrocchia nella diocesi di Cremona; il Relazioni: reddito del beneficio ammontava a 225 libre diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] e il diritto i nomina del parroco spettava al ve- vicariato di Castel Gabbiano (1583 - sec. scovo di Cremona (Visite Sfondrati 1576- XVII), Castel Gabbiano [19] 1579). Nel 1580 la parrocchia di Gabbiano fu vicariato di Camisano (sec. XVII - 1717), Ca- smembrata dalla diocesi di Cremona e unita misano [8]

Lombardia Storica 30 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ vicariato di Castel Gabbiano (1717 - 1817), Gabbiano, Camisano, Casale Cremasco, Pia- Castel Gabbiano [20] nengo, Ricengo, Sergnano e Vidolasco (Visi- vicariato di Sergnano (1817 - sec. XIX), Ser- te Lombardi 1752-1777). Nel 1817 il vicariato gnano [82] di Castel Gabbiano fu soppresso e la sede vicariato di Camisano (sec. XX - 1970), Ca- trasferita a Sergnano (Visita Ferré 1859). [P. misano [9] Maj.] zona pastorale est (1970 - [1989]), Crema [37] Relazioni: vicariato di Camisano (sec. XVII - 1717), Ca- misano [8] 19 vicariato di Sergnano (1717 - 1817), Sergna- vicariato di Castel Gabbiano no [82] 1583 - sec. XVII diocesi di Crema (1717 - 1817), Crema [26] Vicariato della diocesi di Crema. parrocchia di San Pietro apostolo (1717 - Alla prima suddivisione della diocesi di Cre- 1817), Ricengo [64] ma in vicariati nel 1583, Castel Gabbiano fu parrocchia di San Martino vescovo (1717 - dichiarato sede di vicariato: esso comprende- 1817), Sergnano [81] va le parrocchie di Castel Gabbiano, Camisa- parrocchia di Santa Maria in Silvis (1717 - no, Vidolasco, Casale Cremasco, Sergnano, 1817), [60] Ricengo e Pianengo (Visita Diedo 1583; Visi- parrocchia di Sant’Alessandro martire (1717 - ta Diedo III 1594). All’inizio del secolo XVII il 1817), Castel Gabbiano [18] vicariato di Castel Gabbiano fu soppresso e parrocchia dei Santi Faustino e Giovita (1717 la sede trasferita a Camisano (Visita Diedo IX - 1817), Vidolasco [91] 1611). [P. Maj.] parrocchia di Santo Stefano protomartire (1717 - 1817), Casale Cremasco [14] Relazioni: parrocchia di San Giovanni Battista decollato vicariato di Camisano (1583 - sec. XVII), Ca- (1717 - 1817), Camisano [7] misano [8] diocesi di Crema (1583 - sec. XVII), Crema [26] Castelnuovo Cremasco parrocchia di San Pietro apostolo (1583 - Crema (CR) sec. XVII), Ricengo [64] 21 parrocchia di San Martino vescovo (1583 - parrocchia del Cuore Immacolato di Maria sec. XVII), Sergnano [81] 1943 - [1989] parrocchia di Santa Maria in Silvis (1583 - sec. XVII), Pianengo [60] Parrocchia della diocesi di Crema. parrocchia di Sant’Alessandro martire (1583 - La prima attestazione di un insediamento reli- sec. XVII), Castel Gabbiano [18] gioso a Castelnuovo risale al secolo XVI, parrocchia dei Santi Faustino e Giovita (1583 quando l’oratorio di Santa Maria dipendeva - sec. XVII), Vidolasco [91] dal monastero di San Benedetto di Crema; parrocchia di Santo Stefano protomartire dalla fine del secolo XVI al 1943 la chiesa di (1583 - sec. XVI), Casale Cremasco [14] Castelnuovo appartenne alla parrocchia di parrocchia di San Giovanni Battista decollato San Bernardino di Crema; la chiesa fu abbat- (1583 - sec. XVI), Camisano [7] tuta e riedificata in occasione dell’erezione della parrocchia (Zavaglio 1946). La chiesa del Cuore Immacolato di Maria venne smem- 20 brata dalla parrocchia di San Bernardino ed vicariato di Castel Gabbiano eretta in parrocchia con decreto del vescovo 1717 - 1817 di Crema Francesco Maria Franco del 19 Vicariato della diocesi di Crema. marzo 1943 (Parrocchie di recente erezione, Nel 1717 la parrocchia di Castel Gabbiano fu Castelnuovo Cremasco, fasc. 361), nel vica- dichiarata sede di vicariato: nel secolo XVIII il riato di Offanengo (Guida diocesi Crema vicariato comprendeva le parrocchie di Castel 1963). Con la revisione delle strutture territo-

Lombardia Storica 31 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ riali della diocesi attuata nel 1970 (decreto 25 Sagradello (Visita Castelli 1579; Visita Re- gennaio 1970), la parrocchia di Castelnuovo gazzoni 1583). Alla suddivisione della diocesi è stata inclusa nella zona pastorale suburba- di Crema in vicariati nel 1583, la parrocchia di na (Guida diocesi Crema 1981; Guida diocesi Chieve fu sede di vicariato sino al 1603; il di- Crema 1985; Guida diocesi Crema 1988). [P. ritto di nomina del rettore spettava al vescovo Maj.] di Crema; il reddito del beneficio parrocchiale ammontava a 800 libre; la parrocchia contava Relazioni: 350 anime da comunione (Visita Diedo 1583; diocesi di Crema (1943 - [1989]), Crema [26] Visita Diedo III 1594). Dal 1603 al 1685 la vicariato di Offanengo (1943 - 1970), Offa- parrocchia di Chieve appartenne invece al vi- nengo [55] cariato di Bagnolo (Visita Diedo IX 1611). Nel zona pastorale suburbana (1970 - [1989]), 1752 il numero degli abitanti era di 707 ani- Crema [40] me (Status animarum diocesi di Crema, 1751-1752). Nel 1822 la rendita del beneficio parrocchiale in valuta italiana ammontava a Chieve 1681.05; la parrocchia contava 924 anime Chieve (CR) (Stato parrocchie diocesi di Crema, 1822). 22 Chieve tornò a essere sede di vicariato nei parrocchia di San Giorgio martire secoli XVIII (Visite Lombardi 1752-1777), XIX sec. XVI - [1989] (Visita Ferré 1859), e XX (Guida diocesi Cre- ma 1963). Con la revisione delle strutture ter- Parrocchia della diocesi di Crema; fino al ritoriali della diocesi attuata nel 1970 (decreto 1580 appartenne alla diocesi di Piacenza. 25 gennaio 1970), la parrocchia di Chieve è La prima attestazione di un insediamento reli- stata inclusa nella zona pastorale ovest (Gui- gioso a Chieve risale al secolo XII, quando da diocesi Crema 1981; Guida diocesi Crema nel 1144 Chieve comparve tra i beni dei mo- 1985; Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.] naci cistercensi dell’abbazia di Cerreto, che vi edificarono l’oratorio di Santa Maria del Prato Relazioni: Vecchio (CDLaudense 1879-1885, I, 114). diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] Nel 1531 la rettoria di San Giorgio di Chieve vicariato di Chieve (1583 - 1603), Chieve [23] fu censita come parrocchia nella diocesi di vicariato di Bagnolo Cremasco (1603 - 1688), Piacenza; il diritto di nomina del parroco Bagnolo Cremasco [3] spettava all’arcidiacono di Santa Maria di vicariato di Chieve (1685 - 1970), Chieve [24] Crema (Istromenti investiture, fol. 12, 1531 zona pastorale ovest (1907 - [1989]), Crema settembre 14). Nel 1566, in occasione della [39] visita pastorale del vescovo di Piacenza Ber- nardino Scotti, il reddito del beneficio parroc- chiale della rettoria di Chieve ammontava a 23 500 libre; la parrocchia contava 300 anime vicariato di Chieve da comunione (Visite Scotti 1566-1570). Nel 1583 - 1603 1579 venne terminata la costruzione della Vicariato della diocesi di Crema. chiesa di San Giorgio (Scarpini 1871). Nel Alla prima suddivisione della diocesi di Cre- 1580 la parrocchia di Chieve fu smembrata ma del 1583, Chieve fu dichiarato sede di vi- dalla diocesi di Piacenza e unita alla diocesi cariato; esso comprendeva le parrocchie di di Crema, eretta con la bolla “Super Univer- Chieve, Casaletto Ceredano, Rubbiano, Cre- sas”di Gregorio XIII dell’11 aprile 1580 (Dio- dera, Rovereto, Capergnanica, Passarera e cesi di Crema 1993). La chiesa di San Gior- Bolzone (Visita Diedo 1583; Visita Diedo III gio fu visitata dai visitatori apostolici Gian 1594). Nel 1603 il vicariato di Chieve fu sop- Battista Castelli nel 1579 e Girolamo Regaz- presso e accorpato al vicariato di Bagnolo zoni nel 1583; nelle stesse occasioni furono Cremasco (Visita Diedo IX 1611). [P. Maj.] visitati gli oratori di San Martino e di San Giorgio Vecchio, e l’oratorio di Santa Maria Relazioni: dei Prati, denominato poi di Santa Maria del diocesi di Crema (1583 - 1603), Crema [26]

Lombardia Storica 32 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ parrocchia di San Pietro martire (1583 - parrocchia dei Santi Faustino e Giovita (1685 1603), Casaletto Ceredano [15] - sec. XIX), Rovereto [72] parrocchia di Sant’Antonio abate (1583 - parrocchia di Santa Maria Maddalena peni- 1603), Bolzone [4] tente (1685 - 1970), Rubbiano [73] parrocchia di San Donnino martire (1583 - parrocchia di Sant’Antonio abate (sec. XVIII - 1603), Credera [25] sec. XIX), Bolzone [4] parrocchia di San Giorgio martire (1583 - parrocchia di San Martino vescovo (sec. XVIII 1603), Chieve [22] - sec. XIX), Capergnanica [11] parrocchia di San Martino vescovo (1583 - 1603), Capergnanica [11] parrocchia di San Gerolamo vescovo (1583 - Credera 1603), Passarera [59] (CR) parrocchia dei Santi Faustino e Giovita (1583 25 - 1603), Rovereto [72] parrocchia di San Donnino martire parrocchia di Santa Maria Maddalena peni- sec. XV - [1989] tente (1583 - 1603), Rubbiano [73] Parrocchia della diocesi di Crema; fino al 1580 appartenne alla diocesi di Cremona. 24 La prima attestazione di un insediamento reli- vicariato di Chieve gioso a Credera risale al secolo XII, quando 1685 - 1970 nel 1157 Credera comparve tra le dipenden- Vicariato della diocesi di Crema. ze dei monaci cistercensi dell’abbazia di Cer- Nel 1685 Chieve fu smembrata dal vicariato reto (CDLaudense 1879-1885, I, 169). L’ab- di Bagnolo ed eretta nuovamente sede di vi- bazia di Cerreto dal secolo XIV deteneva il cariato per decreto del vescovo di Crema giuspatronato della chiesa di San Donnino, di Marcantonio Zollio (Savoia 1993). Il vicariato cui aveva promosso l’edificazione (Agnelli nel secolo XVIII comprendeva le parrocchie 1883). Nel 1424 si insediarono a Credera una di Chieve, Casaletto Ceredano, Rubbiano, comunità di frati agostiniani, che eressero l’o- Credera, Rovereto, Capergnanica, Passarera ratorio e il convento dei Santi Giovanni Batti- e Bolzone (Visite Lombardi 1752-1777). Nel sta e Tommaso. Nel 1479 gli abitanti di Cre- secolo XIX il vicariato comprendeva le par- dera contestarono il diritto di nomina del ret- rocchie di Chieve, Passarera, Capergnanica, tore parroco di San Donnino, che spettava al- Rubbiano, Bolzone, Credera, Casaletto Cere- l’abate cistercense di Cerreto (Alberti 1999). dano e Rovereto (Visita Ferré 1859). Nel se- Nel secolo XVI le località di Rovereto e Rub- colo XX al vicariato appartenevano le parroc- biano, anch’esse dipendenze dei monaci di chie di Chieve, Casaletto Ceredano, Credera Cerreto, dipendevano dalla chiesa di Credera e Rubbiano (Guida diocesi Crema 1963). per l’amministrazione dei sacramenti (Zava- Con la revisione delle strutture territoriali del- glio 1946). Nel secolo XVI si insediarono nel- la diocesi attuata nel 1970 furono soppressi i la chiesa di San Donnino i Cistercensi di San vicariati e istituite le zone pastorali (decreto Bernardo dipendenti dall’abbazia di Cerreto 25 gennaio 1970). [P. Maj.] (Menant 1979). Nel 1578, in occasione della visita pastorale del vescovo di Cremona Nic- Relazioni: colò Sfondrati, la parrocchia di Credera era diocesi di Crema (1685 - 1970), Crema [26] soggetta al giuspatronato dell’abbazia di Cer- parrocchia di San Pietro martire (1685 - reto (Visite Sfondrati 1576-1579). La parroc- 1970), Casaletto Ceredano [15] chia di Credera con la bolla “Super Univer- parrocchia di San Donnino martire (1685 - sas”di Gregorio XIII dell’11 aprile 1580 fu 1970), Credera [25] smembrata dalla diocesi di Cremona e unita parrocchia di San Giorgio martire (1685 - alla diocesi di Crema (Diocesi di Crema 1970), Chieve [22] 1993): la chiesa di San Donnino fu visitata parrocchia di San Gerolamo vescovo (1685 - dal visitatore apostolico Girolamo Regazzoni sec. XIX), Passarera [59] nel 1583; annesso alla parrocchia vi era il monastero dei Cistercensi di San Bernardo;

Lombardia Storica 33 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ nella stessa occasione fu visitato l’oratorio di Crema (CR) San Giovanni, con annesso convento degli 26 agostiniani, attestato ancora nel secolo XVII diocesi di Crema (Visita Regazzoni 1583; Savoia 1993). Alla 1580 - [1989] suddivisione della diocesi di Crema in vicaria- ti nel 1583 la parrocchia di Credera fu com- Il territorio di Crema fu definito fin dall’antichi- presa nel vicariato di Chieve; nella parrocchia tà da una sostanziale unità, che ne giustificò erano compresi gli oratori di San Rocco e di poi la costituzione in diocesi autonoma. Ep- San Carlo “alle Cassine”(Visita Diedo 1583; pure, dal punto di vista ecclesiale, l’area cre- Visita Diedo III 1594). Nel secolo successivo masca fu divisa per secoli tra tre diocesi: Credera fu compresa invece nel vicariato di quella cremonese, che copriva un’area sulle (Visita Diedo IX 1611). Nel 1630 due sponde del fiume , quella piacenti- fu riedificato l’oratorio di San Rocco; nel 1658 na e, per un piccolo lembo a ovest, quella lo- l’antico oratorio dedicato alla Madonna fu rie- digiana. dificato e mutò dedicazione in quella a San La conformazione territoriale e le vicende Carlo Borromeo; tra il 1735 e il 1748 fu riedifi- storiche possono spiegare una simile situa- cata la chiesa parrocchiale di Credera (Savo- zione. Il territorio denominato anticamente In- ia 1993). Nel 1752 il numero degli abitanti era sula Fulcheria costituiva una sorta di cuneo di 723 anime (Status animarum diocesi di fra l’Adda e il Serio e raccoglieva la gran par- Crema, 1751-1752). Nei secoli XVII e XVIII la te dell’attuale territorio della diocesi e soprat- chiesa di San Donnino mantenne il titolo di tutto i due centri d’insediamento religioso più rettoria (Zavaglio 1946). Nel 1822 la rendita rilevanti, Crema e Palazzo Pignano. Ma il ter- del beneficio parrocchiale in valuta italiana ritorio cremasco era caratterizzato anche dal- ammontava a 678.15; la parrocchia contava la presenza del lago Gerundo, estensione 802 anime (Stato parrocchie diocesi di Cre- paludosa creatasi tra il 400 e il 750 d.C. a ma, 1822). Dal 1769, benché il giuspatronato causa delle frequenti esondazioni del Po. As- rimanesse ai monaci di Cerreto, le funzioni sieme al lago Gerundo, a segnare le vicende parrocchiali passarono al clero secolare; nel del cremasco concorse il Moso, grande palu- 1804, con la soppressione dell’abbazia cister- de che ancora nel XVIII secolo misurava ven- cense, il giuspatronato diventò regio sino al ticinquemila pertiche e che fu definitivamente 1929, quando passò al vescovo diocesano prosciugata dall’apertura del canale di Marza- (Zavaglio 1946). Nei secoli XVIII (Visite Lom- no o Vacchelli tra il 1887 e il 1890. bardi 1752-1777), XIX (Visita Ferré 1859) e Alla prima fase della cristianizzazione dell’at- XX (Guida diocesi Crema 1963) Credera fu tuale territorio di Crema vanno rapportati i ri- compresa nel vicariato di Chieve. Con la revi- trovamenti archeologici di una basilica paleo- sione delle strutture territoriali della diocesi cristiana e di una grande villa o palatium a attuata nel 1970 (decreto 25 gennaio 1970), Palazzo Pignano. L’importanza del centro di la parrocchia di Credera è stata inclusa nella Crema crebbe solamente nell’XI secolo. Ma- zona pastorale sud (Guida diocesi Crema tilde di Canossa infatti lasciò l’Insula Fulche- 1981; Guida diocesi Crema 1985; Guida dio- ria come beneficio dei cremonesi, ma i cre- cesi Crema 1988). [P. Maj.] maschi non accettarono l’ingerenza cremo- nese e si allearono ai milanesi. Nel secolo Relazioni: successivo, quando l’imperatore Federico I diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] scese in Italia per recuperare la supremazia vicariato di Chieve (1583 - 1603), Chieve [23] sull’Italia settentrionale, Crema si presentò vicariato di Montodine (1603 - 1685), Monto- come un ostacolo, poiché era nemica dei dine [49] suoi alleati cremonesi. Nel 1159 Crema subì vicariato di Chieve (1685 - 1970), Chieve [24] l’assedio congiunto di imperiali e cremonesi zona pastorale sud (1970 - [1989]), Crema che si concluse con la distruzione della città, [41] ma senza sterminio degli abitanti. Le alterne vicende delle alleanze condussero qualche anno dopo lo stesso Federico a riedificare Crema Crema, nel 1185. Tuttavia, la frammentazio-

Lombardia Storica 34 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ ne ecclesiastica non fu sanata: il territorio ri- sta Castelli vescovo di Rimini compiuta nel mase diviso nelle tre diocesi di Cremona, 1579 nelle parrocchie di competenza del ve- Piacenza e Lodi. Nel periodo della fondazio- scovo di Piacenza disegnava un quadro ac- ne della città, si insediarono anche cinque curato della situazione organizzativa del clero monasteri benedettini: San Benedetto in Cre- e di quella spirituale dei fedeli. Castelli rileva- ma, fondato da Enrico II dei Giselbertini, San va numerose irregolarità e arbitri, imputabili Pietro di Ombriano; San Pietro di Modignano; alla lontananza dei pastori e alla conseguen- Santissima Trinità in Crema e San Fabiano di te trascuratezza nelle funzioni, nella tenuta Farinate. Il favore dell’imperatore non coinci- della documentazione, nella stessa tempra se con quello del papa. Gregorio VIII nel morale. 1187 ribadì i diritti del vescovo di Cremona Dopo essere passati sotto la dominazione ve- sul territorio di Crema. D’altronde, anche le neziana, i cremaschi iniziarono a chiedere alterne vicende dell’impero isolano per un pressantemente la costituzione di una diocesi momento Crema: Enrico VI a Cremona inve- autonoma, ma due tentativi, portati da Luigi ste la città di diritti su Crema e il suo territo- Vimercati a Bergamo e nel 1497 dal sacerdo- rio. In verità, l’importanza di Crema era di na- te Andrea Clavello a Roma, furono frustrati. I tura soprattutto strategica, poiché permetteva due infelici precedenti convinsero i cremaschi il controllo dell’accesso all’Adda sul versante a pazientare fino al 1545, quando inviarono sinistro e il possesso di un territorio fertile e tre illustri concittadini a Roma per perorare la produttivo. Ma i cremaschi, alleati dei milane- nomina a vescovo di Crema di Leonardo si e dei bresciani, disattesero i dettati impe- Benzone, prevosto del duomo, il quale venne riali e successivamente quelli papali. Il conflit- sì nominato vescovo, ma di Volturara Appula to durò, con alterne vicende per tutto il XII e in Puglia. I tentativi ripresero nel 1563, con XIII secolo. Intanto, i cremaschi decisero di l’invio a Roma di Valerio Amanio, segretario dotarsi di un tempio degno del ruolo cui aspi- del cardinale Carlo Borromeo. Ma anche sta- ravano e iniziarono la costruzione del duomo, volta prevalse la contrarietà dei vescovi di che fu sottoposto alla giurisdizione del vesco- Piacenza e Cremona. vo piacentino. Intanto iniziava la presenza in Intanto la vita ecclesiale di Crema conosceva città degli miliati. ulteriori momenti di decadenza, favoriti dal Nel 1449 i veneziani assediarono la città e la fatto che i due vescovi lontani preferivano espugnarono. Nel quadro del riassetto politi- non entrare in conflitto tra di loro e quindi ab- co dell’alta Italia, sanzionato dalla pace di bandonavano a loro stesse le parrocchie lon- Lodi del 1454, l’occupazione veneziana fu ac- tane. Anche le visite pastorali furono svolte cettata da Francesco Sforza. Il dominio vene- con poca cura. to durò, con una brevissima interruzione dal Solo il Concilio di Trento costrinse i vescovi 1509 al 1512 dopo la battaglia di , piacentini Paolo Burali e Tomaso Giglio e il fino al trattato di Campoformio, quando Na- cremonese Nicolò Sfrondati a riprendere con poleone cedette la repubblica di Venezia al- serietà il ministero della visita. l’impero d’Austria. Crema però fu occupata La relazione di Castelli citata, proprio in ra- dalle truppe francesi e inclusa nella repubbli- gione della decadenza della pastorale, si di- ca cisalpina. chiarava insieme favorevole alla costituzione Lo stato del territorio dal punto di vista pasto- della diocesi e perplessa per i conflitti con gli rale nel XVI secolo è dato dalle relazioni sulle altri vescovi. Forse per intervento di Carlo visite compiute dai vescovi delle varie diocesi Borromeo, tuttavia, l’11 aprile 1580, con la che si dividevano le parrocchie. Dagli atti di bolla Super universas, papa Gregorio XIII Antonio Scarampo, vescovo di Lodi, risultava elevò Crema al rango di sede vescovile. che solo Casaletto Ceredano e Passerera di- I primi vescovi furono tutti patrizi veneti, a ga- pendevano da sempre dalla diocesi di Lodi. ranzia per la Serenissima. La collocazione Dalle relazioni di Nicolò Sfondrati, vescovo di della diocesi nella gerarchia territoriale fu Cremona, risultava che la sua giurisdizione si controversa: dapprima soggetta direttamente estendeva a nord di Crema, a sud e a oriente alla sede apostolica, Crema fu poi suffraga- per un totale di ventidue parrocchie. La rela- nea della chiesa bolognese, senza effetti pra- zione del visitatore apostolico Giovanni Batti- tici, peraltro. Rimase in questa collocazione

Lombardia Storica 35 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ fino al 1835, quando divenne suffraganea Vimercati, poiché il vescovo designato, Mar- della chiesa metropolitana di Milano. cantonio Zollio, bergamasco, arrivò in diocesi Il primo vescovo fu Gerolamo Diedo, patrizio solo nel 1684. Zollio fu comunque un pastore veneziano e primicerio di Padova. Diedo fu attivo e premuroso verso il suo popolo. Com- sostituito presto negli atti dal vicario generale pì due visite pastorali e celebrò due sinodi, Cristoforo Torniola, gentiluomo cremasco. attento soprattutto a ripristinare la disciplina Due anni dopo monsignor Regazzoni, vesco- nel clero. Curò il seminario e scelse come vo di Bergamo, effettuò una visita pastorale, suo vicario Faustino Griffoni, poi beatificato. che portò all’istituzione dei vicariati, nel tenta- L’organizzazione ecclesiale era in questo pe- tivo di riportare ordine nell’organizzazione ter- riodo ben articolata. Il clero cremasco fu ritoriale. Alla morte di Girolamo Diedo, nel sempre numeroso, per vari fattori, non esclu- 1585, papa Gregorio XIII nominò vescovo il si il desiderio di un riconoscimento sociale e nipote Gian Giacomo Diedo. Fu costui il vero le numerose prebende. primo vescovo di Crema: si dedicò infatti a Presso la cattedrale vi era il capitolo, formato una instancabile attività organizzativa, com- dall’arcidiacono e dal prevosto della parroc- presa l’adozione del Rituale brixiense, per chia del duomo, da dodici canonici da sei porre fine alla confusione nella stessa cele- mansionari, da sacristi e chierici e da una brazione dei riti. Cercò di introdurre le riforme trentina di cappellani. tridentine e rese operativi i vicariati foranei Vi erano poi i rettori parroci delle quattro par- istituiti da Regazzoni. Monsignor Diedo cele- rocchie cittadine. I parroci rurali erano qua- brò sette sinodi, istituì una casa di accoglien- rantotto: verso di loro si indirizzarono gli sfor- za per convertite, chiamò a Crema i gesuiti, zi per innalzare la qualità dell’attività ecclesia- effettuò nove visite pastorali. Intraprese an- le. Fondamentale fu l’organizzazione della che a opere di carità, soprattutto in occasione diocesi in vicariati: di Casaletto Vaprio, poi a della rovina della industria del panno e del Trescore; di Casale Cremasco; di Offanengo, lino, nel 1611. Morì nel 1616. di Bagnolo; di Montodine. Pietro Emo, veneziano, teologo teatino, eser- Lo strumento per unificare cultura e indirizzi citò il ministero di vescovo fino al 1629. Com- pastorali fu il seminario diocesano, strutturato pì due visite pastorali, favorì il decoro delle in un curriculum studi rigoroso basato sulla chiese, l’aumento della pietà e l’osservanza grammatica, le formule dei riti e delle cerimo- delle norme canoniche. Organizzò la curia e nie, il catechismo tridentino, il canto fermo e trasferì il seminario nell’ex convento degli figurato. umiliati. Consacrò le chiese parrocchiali di La presenza di ordini religiosi in diocesi fu Casaletto Vaprio e di Pianengo. Tenne quat- quasi del tutto concentrata in Crema. tro sinodi. Durante il suo episcopato, gli spa- Agli inizi del XVII secolo erano scomparsi i gnoli saccheggiarono parte del cremasco du- benedettini e gli eremitani. I gesuiti lasciaro- rante la guerra tra Venezia e l’impero. Alla no la città nel 1609, a seguito delle sanzioni sua morte, nuovo vescovo fu nominato il pa- veneziane. Nel 1608 i domenicani istituirono trizio veneziano Marco Antonio Bragadin. Un il tribunale dell’Inquisizione. I francescani fu- anno dopo la città fu colpita dalla peste che rono presenti con ogni famiglia. Il più impor- dimezzò la popolazione. Bragadin compì una tante convento cittadino fu quello degli ago- visita pastorale, poi fu trasferito a Vicenza e stiniani, frequentato da nobili famiglie crema- quindi a Roma, dove fu eletto cardinale. A sche, che lo arricchirono di cospicui lasciti. succedergli fu chiamato nel 1633 il patrizio Furono presenti in modo significativo anche i veneziano Alberto Badoer, che governò la canonici lateranensi. I cisterciensi fondarono diocesi per quarantaquattro anni. Effettuò di- l’abbazia di San Bernardo. verse visite pastorali, consacrò le chiese par- Nel 1664 arrivarono a Crema i barnabiti, che rocchiali di Bagnolo e di Bolzone, tenne un occuparono ristrutturandolo il convento di importante sinodo diocesano nel 1650, fece San Marino. Nello stesso periodo erano pre- costruire la chiesa di Santa Maddalena e in- senti anche molti Ordini femminili: clarisse, trodusse in città i barnabiti. Fu anche un no- agostiniane, domenicane, cappuccine, con- tevole predicatore. Alla sua morte, la diocesi vertite, terzine, teresine. fu retta per sei anni dall’arcidiacono Cesare

Lombardia Storica 36 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ Furono numerose anche le confraternite, le Effettuò una accurata visita pastorale, di cui discipline e le corporazioni: dalla compagnia rimangono i diligenti documenti stilati dai suoi della carità in Sant’Antonio abate, alla confra- collaboratori, fonte preziosa per la ricostru- ternita di San Giuseppe, aperta solo ai fale- zione dello stato della diocesi. Alla sua morte, gnami e ai muratori, alla scuola della Madon- nel 1782, fu nominato vescovo il monaco ca- na della Misericordia. maldolese Antonio Maria Gardini, veneziano, Il consorzio di San Giovanni della carità rac- tenuto in grande considerazione per i suoi coglieva laici ed ecclesiastici per assistere studi teologici. Si adoperò per innalzare la poveri, ammalati, carcerati. Le più importanti preparazione del clero. Durante il suo episco- confraternite furono quelle della dottrina cri- pato Crema passò dal dominio veneziano a stiana, del Santissimo Sacramento e del Ro- quello francese e poi a quello austriaco. sario. Dopo la sua morte, avvenuta a Vicenza nel In Crema furono attive cinque associazioni di 1800, ci vollero sei anni per avere la nomina disciplini. Anche le corporazioni di arti e me- di un altro vescovo e altri due per vederlo a stieri, se non direttamente religiose, pure Crema. operarono con profondo spirito religioso so- Nella seconda metà del secolo i conventi cre- prattutto verso il santo patrono. maschi furono tutti liquidati. Cominciò il go- Anche gli istituti caritativi ebbero grande e ra- verno veneto, che nel 1769 soppresse i ci- dicata diffusione: dagli ospedali, l’Ospedale sterciensi, i minori osservanti, i terziari rego- maggiore, fondato nel 1351, istituzione laica lari e i canonici lateranensi. Continuarono i e civile e alcuni riuniti nell’Ospedale grande o francesi, che soppressero il tribunale dell’In- di Santa Maria Stella; alla casa delle zitelle: quisizione e negli anni seguenti i barnabiti, i fanciulle povere, orfane e bisognose di assi- terziari del convento di Santo Spirito, i carme- stenza; all’istituto delle ritirate, per meretrici litani i francescani conventuali e gli osservan- salvate dalla strada. Per finire con il Monte di ti, i cappuccini. Stessa sorte toccò alle case pietà, istituito per combattere l’usura. religiose femminili. Il XVIII secolo si aprì con la nomina di Fausti- Il nuovo vescovo, monsignor Tommaso Ron- no Griffoni Sant’Angelo, primo cremasco a na, milanese, si insediò a Crema nel 1808. raggiungere il soglio vescovile, nel 1702. Di Per la formazione del clero, monsignor Ron- origine nobile, si era laureato a Pavia, prima na riorganizzò il seminario; nel 1813 pubblicò di tornare a Crema dove era ben presto di- le Istituzioni del Seminario di Crema, con le ventato vicario generale. Sviluppò un’instan- quali ne riordinava l’intero funzionamento, ri- cabile attività e si dedicò con particolare cura toccando anche il curriculum scolastico. Le al seminario, che ristrutturò. Compì due ac- sue norme rimasero in vigore fino al 1902. curate visite pastorali, insistette per il catechi- Monsignor Ronna prese anche energica posi- smo ai fanciulli e per l’esame di religione agli zione contro le degenerazioni della devozione aspiranti sposi. Morì nel 1730. Clemente XII popolare, per regolare la quale introdusse nominò come successore il bresciano Lodovi- una vera e propria regolamentazione, che i co Calini, che consacrò le chiese di Rovereto, sacerdoti erano tenuti a far rispettare. In que- della Santissima Trinità, di Ripalta Vecchia, di sto quadro, sollecitò anche la ripresa della Vergonzana e di Izano, celebrò un sinodo nel devozione mariana, soprattutto attorno al 1737, tanto rilevante che le disposizioni relati- santuario di Santa Maria della Croce. ve rimasero in vigore fino al 1897. Effettuò Quando il vescovo Ronna morì nel 1828, la anche una visita pastorale. Una controversia diocesi andò incontro a un periodo di vacan- sull’ampliamento del seminario, che aveva za talmente lungo, da farne temere addirittu- dotato di una notevole biblioteca, lo convinse ra la soppressione. Tuttavia, dopo sette anni a rinunciare alla diocesi nel 1751. Il veronese arrivò il nuovo vescovo, il milanese Carlo Marco Antonio Lombardi si distinse per le nu- Giuseppe Sanguettola. Egli introdusse in dio- merose iniziative nel campo dell’edilizia ec- cesi nel 1840 le canossiane (Figlie della cari- clesiastica: portò a termine l’ampliamento del tà) 1840 e le ancelle della carità per l’assi- seminario, eresse la sontuosa villa delle Tor- stenza morale alle ragazze povere e inabili. Il ricelle a Santa Maria della Croce, rifece le vescovo curò anche l’educazione maschile, case coloniche di proprietà del vescovado. con l’apertura, grazie a un rilevante lascito

Lombardia Storica 37 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ del marchese Monticelli Strada, di un orato- don Giuseppe Quadri godè comunque sem- rio, intitolato a San Luigi. La morte di monsi- pre della stima del vescovo Fontana e anche gnor Sanguettola nel 1854 fu seguita da un del suo successore. La crisi non ebbe conse- altro periodo di vacanza, durato quasi tre an- guenze rilevanti, anche se il cardinale De Lai, ni. Fu infine nominato il cremasco Pietro Ma- segretario della Congregazione concistoriale, ria Ferré, già vicario capitolare. Ferré fu tra- insisteva sulla repressione dei modernisti cre- sferito due anni dopo a Pavia, ma non vi si maschi, peraltro non indicati. Ma monsignor potè trasferire per l’opposizione del regio go- Bernardo Pizzorno, succeduto nel 1911 al verno e rimase dunque alla guida della dioce- Fontana, non lo seguì su questa strada. Mon- si di Crema fino al 1867, quando venne tra- signor Carlo Dalmazio Minoretti sostituì Piz- sferito a Casale Monferrato. La sua ispirazio- zorno nel 1915, nel pieno della crisi bellica. ne pastorale fu indirizzata alla disciplina del Pur nelle difficoltà del dopoguerra, il vescovo clero e alla formazione cristiana del popolo. portò a termine nel 1919 una visita pastorale Rilanciò infatti la scuola della Dottrina Cristia- e organizzò nel 1923 un sinodo diocesano, na. Dal 1867 di nuovo i cremaschi si trovaro- ispirato a una riflessione non solo sui temi no senza guida spirituale, poiché il successo- classici dell’educazione del popolo e sulla for- re di Ferrè, designato fin dal 1859, non potè mazione del clero, ma anche sui nuovi impe- mai prendere possesso della diocesi, così gnativi temi dell’agire istituzionale e politico. che monsignor Carlo Macchi, milanese, non Si preoccupò anche dello sviluppo dell’Azione figura ufficialmente nella serie dei vescovi. cattolica e di sollecitare i preti allo studio della Solo nel 1871 arrivò il nuovo prelato, il cre- sacra scrittura e del diritto canonico. Monsi- masco Francesco Sabbia. Anche monsignor gnor Minoretti venne spostato alla sede me- Sabbia privilegiò l’istruzione religiosa del po- tropolitana di Genova; gli succedette monsi- polo attraverso l’insegnamento del catechi- gnor Giacomo Montanelli, che arrivò in dioce- smo, sostenne la necessità di appoggiare la si nel 1925 per rimanerci solo due anni per stampa cattolica, che peraltro ancora non essere spostato a Vercelli come coadiutore esisteva a Crema, e la presenza attiva dei dell’arcivescovo. Mantenne tuttavia il governo cattolici nelle amministrazioni, piuttosto che della diocesi di Crema fino al 1930. Il nuovo nella politica. Durante il suo episcopato si in- pastore conservò verso il regime l’atteggia- sediarono a Crema le suore del Buon Pasto- mento indipendente che aveva caratterizzato re. il precedente episcopato. Nel 1928 fu cele- A un anno dalla morte di monsignor Sabbia, brato il secondo congresso diocesano. avvenuta nel 1893, fu nominato vescovo Er- Monsignor Marcello Mimmi, arrivato a sosti- nesto Fontana, milanese. Dopo cinque mesi tuire Montanelli nel 1930, si presentò con in- dall’ingresso in diocesi, presentò ai fedeli il tenti dichiaratamente ed esclusivamente reli- suo piano pastorale: visita pastorale a tutte le giosi. Davanti all’aggressione del regime con- parrocchie, celebrazione del sinodo diocesa- tro l’Azione cattolica si comportò con grande no e rilancio della catechesi. La visita iniziò dignità, disponendo che non fossero forniti al- nel 1896 e si concluse nel 1897. A questa se- l’autorità fascista gli elenchi degli iscritti. A li- guì una seconda visita nel 1906. Nel 1897 si vello locale, il vescovo pose l’accento con an- tenne il sinodo diocesano (l’ultimo risaliva al cora maggior forza sull’insegnamento della 1738). Temi dell’assise: l’educazione del po- dottrina cattolica. Lasciò Crema per la sede polo, la lotta contro la stampa antireligiosa, la arcivescovile di Bari. sollecitazione alla frequenza ai sacramenti, la Lo sostituì il piemontese monsignor France- disciplina del clero. Si posero in quella occa- sco Maria Franco, che sostenne esplicita- sione le basi per la fondazione, avvenuta mente numerose iniziative sociali del fasci- qualche anno più tardi, della Società di mu- smo. Monsignor Franco si dedicò a un forte tua carità fra il clero cremasco. rafforzamento dell’Azione cattolica, che co- La crisi modernista sfiorò anche la diocesi nobbe una notevole espansione, e alla co- cremasca, seppure in tono minore. Solo tre struzione del nuovo seminario. Nel 1950 furono infatti i religiosi che pagarono un prez- Franco diede dimissioni irrevocabili. Fu sosti- zo repressivo per le loro idee identificate tuito da monsignor Giuseppe Piazzi, cremo- come moderniste. Il più importante dei tre, nese, che esercitò il suo magistero per soli

Lombardia Storica 38 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ tre anni. Si dedicò al problema assistenziale, parrocchia di San Martino vescovo (1580 - particolarmente sentito in una fase di trasfor- [1989]), Capergnanica [11] mazioni sociali enormi e rapidissime, che parrocchia di San Martino vescovo (1580 - spostavano la manodopera dalle campagne [1989]), Farinate [44] alle città, creando situazioni di miseria e de- parrocchia di San Martino vescovo (1580 - grado, promosse la costruzione della Casa [1989]), Palazzo Pignano [57] del cuore di Crema. Nel 1953 compì la visita parrocchia di San Martino vescovo (1580 - pastorale e convocò il sinodo diocesano. Il [1989]), Sergnano [81] suo successore, monsignor Placido Maria parrocchia di Santa Maria Rotonda (1580 - Cambiaghi, cremonese, rivalutò il catechismo [1989]), Ripalta Arpina [65] per gli adulti, l’istruzione religiosa del popolo, parrocchia di Santa Maria Assunta (1580 - a cui dedicò una settimana di studio nel [1989]), Ombriano [56] 1957, che si concluse con l’istituzione del parrocchia di San Giacomo Maggiore (1580 - corso per maestri di catechismo. Nel 1960 [1989]), Crema [32] promosse il terzo congresso eucaristico dio- parrocchia di San Gottardo vescovo (1580 - cesano. Si dedicò anche ai giovani e ai lavo- [1989]), [67] ratori, cui indirizzò lettere pastorali. E infine parrocchia di Sant’Andrea apostolo (1580 - ebbe cura di raccomandare la diffusione della [1989]), Capralba [13] stampa cattolica. L’ultimo suo impegno pa- parrocchia di Sant’Andrea apostolo (1580 - storale fu la partecipazione ai lavori del primo [1989]), Crema [35] periodo del Concilio Vaticano II. Dopo di lui parrocchia di San Pancrazio martire (1580 - altri due vescovi cremaschi parteciparono al- [1989]), Campagnola Cremasca [10] l’assise conciliare: monsignor Franco Costa e parrocchia di Santa Maria Maddalena (1580 - monsignor Carlo Manziana [M. Liv.] [1989]), [43] parrocchia di Sant’Ambrogio vescovo (1580 - Relazioni: [1989]), Torlino Vimercati [83] provincia ecclesiastica di Milano (1835 - parrocchia della Santissima Trinità (1580 - [1989]), Milano [0] [1989]), Crema [29] parrocchia di San Biagio vescovo (1580 - parrocchia di San Cristoforo martire (1580 - [1989]), Izano [45] [1989]), Ripalta Nuova [68] parrocchia di San Bernardo abate (1580 - parrocchia di Santa Maria Purificata (1580 - [1989]), Zappello [92] [1989]), Offanengo [52] parrocchia di San Pietro martire (1580 - parrocchia dei Santi Nazario e Celso (1580 - [1989]), Casaletto Ceredano [15] [1989]), Monte Cremasco [47] parrocchia di Sant’Antonio abate (1580 - parrocchia di Sant’Alessandro martire (1580 - [1989]), Bolzone [4] [1989]), Castel Gabbiano [18] parrocchia di San Lorenzo martire (1580 - parrocchia dei Santi Faustino e Giovita (1580 [1989]), Azzano [1] - [1989]), Bottaiano [5] parrocchia di San Donnino martire (1580 - parrocchia dei Santi Faustino e Giovita (1580 [1989]), Credera [25] - [1989]), Vidolasco [91] parrocchia di San Giorgio martire (1580 - parrocchia di Santo Stefano protomartire [1989]), Casaletto Vaprio [16] (1580 - [1989]), Bagnolo Cremasco [2] parrocchia di San Giorgio martire (1580 - parrocchia di Santo Stefano protomartire [1989]), Chieve [22] (1580 - [1989]), Casale Cremasco [14] parrocchia di San Pietro apostolo (1580 - parrocchia dei Santi Cornelio e Cipriano [1989]), Crema [33] (1580 - [1989]), Vaiano Cremasco [88] parrocchia di San Pietro apostolo (1580 - parrocchia di San Biagio vescovo e martire [1989]), [51] (1580 - [1989]), [61] parrocchia di San Pietro apostolo (1580 - parrocchia di Sant’Agata vergine e martire [1989]), Quintano [62] (1580 - [1989]), Trescore Cremasco [84] parrocchia di San Pietro apostolo (1580 - parrocchia di San Pietro Apostolo in Vincoli [1989]), Ricengo [64] (1580 - [1989]), Madignano [46]

Lombardia Storica 39 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ parrocchia di San Giovanni Battista Decollato vicariato di Castel Gabbiano (1717 - 1817), (1580 - [1989]), Scannabue [80] Castel Gabbiano [20] parrocchia di San Giovanni Battista decollato parrocchia di Santa Maria in Silvis (1772 - (1580 - [1989]), Camisano [7] [1989]), Pianengo [60] parrocchia di Santa Maria Maddalena peni- parrocchia dell’Immacolata Concezione tente (1580 - [1989]), Montodine [48] (1772 - [1989]), Vairano [89] parrocchia di Santa Maria Assunta nella cat- vicariato di Sergnano (sec. XIX - 1970), Ser- tedrale (1580 - [1989]), Crema [34] gnano [82] vicariato di Camisano (1580 - [1989]), Cami- vicariato di Montodine (sec. XIX - 1970), sano [9] Montodine [50] vicariato di Chieve (1583 - 1603), Chieve [23] vicariato di Capergnanica (sec. XIX - 1970), vicariato di Offanengo (1583 - sec. XVII), Of- Capergnanica [12] fanengo [54] parrocchia di Santa Maria ad Nives (1829 - vicariato di Ripalta Nuova (1583 - sec. XVII), [1989]), Santa Maria della Croce [79] Ripalta Nuova [69] parrocchia di Santa Maria Nascente (1936 - vicariato di Castel Gabbiano (1583 - sec. [1989]), Cascine Gandini [17] XVII), Castel Gabbiano [19] parrocchia del Cuore Immacolato di Maria vicariato di Bagnolo Cremasco (1583 - 1970), (1943 - [1989]), Castelnuovo Cremasco [21] Bagnolo Cremasco [3] parrocchia di San Martino vescovo (1944 - vicariato di Trescore Cremasco (1583 - sec. [1989]), Trezzolasco [87] XVII), Trescore Cremasco [85] parrocchia di San Bartolomeo apostolo (1944 parrocchia di Sant’Imerio (1584 - [1989]), Ri- - [1989]), Crema [30] palta Vecchia [71] parrocchia di Santa Maria dei Mosi (1949 - parrocchia di San Gerolamo vescovo (1584 - [1989]), Santa Maria dei Mosi [78] [1989]), Passarera [59] parrocchia del Sacro Cuore di Gesù (1955 - parrocchia di Santa Maria Maddalena peni- [1989]), Crema [27] tente (1584 - [1989]), Rubbiano [73] parrocchia di San Lorenzo martire (1960 - parrocchia di San Bernardino (1594 - [1989]), [1989]), Sabbioni [74] San Bernardino [76] zona pastorale sud (1970 - [1989]), Crema parrocchia di San Pietro apostolo (1594 - [41] [1989]), Salvirola [75] zona pastorale est (1970 - [1989]), Crema parrocchia di San Michele arcangelo (1597 - [37] [1989]), San Michele [77] zona pastorale nord (1970 - [1989]), Crema vicariato di Camisano (sec. XVII - 1717), Ca- [38] misano [8] zona pastorale ovest (1970 - [1989]), Crema vicariato di Quintano (sec. XVII - sec. XVIII), [39] Quintano [63] zona pastorale urbana (1970 - [1989]), Cre- vicariato di Bottaiano (sec. XVII - sec. XVIII), ma [42] Bottaiano [6] zona pastorale suburbana (1970 - [1989]), vicariato di Montodine (sec. XVII - sec. XVIII), Crema [40] Montodine [49] parrocchia di San Carlo Borromeo (1975 - parrocchia di San Rocco confessore (1605 - [1989]), Crema [31] [1989]), Vergonzana [90] parrocchia di Sant’Angela Merici (1984 - parrocchia dei Santi Faustino e Giovita (1647 [1989]), Crema [36] - [1989]), Rovereto [72] vicariato di Chieve (1685 - 1970), Chieve [24] vicariato di Offanengo (sec. XVIII - 1970), Of- 27 fanengo [55] parrocchia del Sacro Cuore di Gesù vicariato di Ripalta Nuova (sec. XVIII - 1970), 1955 - [1989] Ripalta Nuova [70] vicariato di Trescore Cremasco (sec. XVIII - Parrocchia della diocesi di Crema. 1970), Trescore Cremasco [86] La parrocchia del Sacro Cuore di Gesù fu eretta con decreto del vescovo di Crema Pla-

Lombardia Storica 40 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ cido Maria Cambiaghi del 12 maggio 1955 (Parrocchie di recente erezione, Crema, Sa- Relazioni: cro Cuore di Gesù, fasc. 362) tra le parroc- parrocchia della Santissima Trinità (sec. XII - chie urbane di Crema (Guida diocesi Crema sec. XVI), Crema [29] 1963). Con la revisione delle strutture territo- riali della diocesi attuata nel 1970 (decreto 25 gennaio 1970), la parrocchia del Sacro Cuore 29 di Gesù è stata inclusa nella zona pastorale parrocchia della Santissima Trinità urbana (Guida diocesi Crema 1981; Guida sec. XVI - [1989] diocesi Crema 1985; Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.] Parrocchia della diocesi di Crema; fino al 1580 appartenne alla diocesi di Piacenza. Relazioni: La prima attestazione della chiesa della San- diocesi di Crema (1955 - [1989]), Crema [26] tissima Trinità risale al secolo XI, quando nel- zona pastorale urbana (1970 - [1989]), Cre- la bolla di Urbano II del 16 marzo 1095 furo- ma [42] no confermati i beni del monastero benedetti- no cluniacense di San Paolo D’Argon, tra cui il monastero e la chiesa conventuale della 28 Santissima Trinità a Crema (Facchi 1983; parrocchia del Santo Sepolcro Verga Brandirali 1985; Degli Agosti 1993). sec. XII - sec. XVI Nel secolo successivo il monastero patì an- Parrocchia della diocesi di Piacenza. ch’esso la distruzione seguita all’assedio del La prima attestazione della chiesa del Santo Barbarossa: la chiesa venne però ricostruita Sepolcro risale al secolo XII, quando il 15 entro la fine del XII secolo (Schiavini Trezzi giugno 1268 venne nominato il rettore del 1995). Nel secolo XIII i monaci cluniacensi, Santo Sepolcro, parrocchia urbana nei pressi per continuando a risiedere nel monastero, del convento cluniacense della Santissima abbandonarono la chiesa che venne officiata Trinità (Facchi 1983). Dall’inizio del secolo dai rettori secolari della vicina parrocchia di XIV i rettori di Santo Sepolcro cominciarono San Sepolcro, benché la Santissima Trinità ad officiare anche nella chiesa della Santissi- mentenesse il titolo di priorato (Facchi 1983). ma Trinità, che era stata abbandonata dai Nel secolo XIV la casa parrocchiale di San monaci cluniacensi: il 9 luglio 1314 il rettore Sepolcro fu anch’essa trasferita presso l’ex di San Sepolcro risiedeva già presso la chie- monastero: il 9 luglio 1314 il rettore di San sa della Santissima Trinità (Lucchi 1980). Nel Sepolcro risiedeva già presso la chiesa della 1472 San Sepolcro era ancora officiata da un Santissima Trinità (Lucchi 1980). Nel secolo rettore secolare (Alberti 1999). Nel 1531 San XV il monastero cluniacense della Trinità, in Sepolcro era parrochia, il cui reddito derivava rapido declino, fu definitivamente lasciato dai da 354 pertiche di terreno; il diritto di nomina monaci e passò dal 1466 a 1492 in commen- del rettore spettava all’arcidiacono di Santa da; dal 1492 ospitò le monache benedettine Maria di Crema (Istromenti investiture, fol. del monastero di San Fabiano di Farinate, 12, 1531 settembre 14). A partire dal 1534 la che avevano fondato nel 1490 il monastero di parrocchia e il titolo di rettoria erano state tra- Santa Maria Mater Domini a Crema; nel 1514 sferite nella Santissima Trinità, che nel seco- subentrarono ad esse le Clarisse sino al lo XVI ebbe infatti il titolo di “rettoria della 1520, quando il monastero scomparve defini- Santissima Trinità e vicaria perpetua del San- tivamente (Menant 1979; Zavaglio 1991). Tra to Sepolcro”(Facchi 1983). La chiesa di San il 1520 e il 1526 la chiesa della Santissima Sepolcro venne abbandonata, e il 25 aprile Trinità fu eretta in parrocchia nella diocesi di 1547 furono trasferite nella nuova parrocchia Piacenza con il titolo di “rettoria della Santis- le campane (Remagnino 1976-1977; Lucchi sima Trinità e vicaria perpetua del Santo Se- 1980). L’ultima attestazione di San Sepolcro polcro”, titolo mantenuto sino al 1595 (Degli risale al 1579, quando nella visita apostolica Agosti 1993; Lucchi 1980). Nel corso del se- di Gian Battista Castelli fu censito come sem- colo XVI furono istituite nella parrocchia la plice oratorio (Visita Castelli 1579). [P. Maj.] confraternita di San Rocco e la confraternita

Lombardia Storica 41 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ di San Sebastiano (Savoia 1993). Nel 1566, ma, 1822). Con la revisione delle strutture in occasione della sua visita pastorale, il ve- territoriali della diocesi attuata nel 1970 (de- scovo di Piacenza Bernardino Scotti visitò la creto 25 gennaio 1970), la parrocchia della parrocchia della Santissima Trinità (Visite Santissima Trinità è stata inclusa nella zona Scotti 1566-1570). Con la bolla “Super Uni- pastorale urbana (Guida diocesi Crema versas”di Gregorio XIII dell’11 aprile 1580, la 1981; Guida diocesi Crema 1985; Guida dio- parrocchia della Santissima Trinità entrò a far cesi Crema 1988). [P. Maj.] parte della diocesi di Crema (Diocesi di Cre- ma 1993): essa fu visitata dai visitatori apo- Relazioni: stolici Gian Battista Castelli nel 1579 (Visita parrocchia del Santo Sepolcro (sec. XII - sec. Castelli 1579) e Girolamo Regazzoni nel XVI), Crema [28] 1583 (Visita Regazzoni 1583). Nello stesso diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] periodo era compreso nel circondario della zona pastorale urbana (1970 - [1989]), Cre- parrocchia l’oratorio di Santa Marta ad Elisa- ma [42] beth, sede dei Disciplini di Santa Marta poi soppressi nel 1810, e la confraternita di San- ta Maria Assunta con sede nella chiesa di 30 Sant’Antonio, dove nei secoli successivi furo- parrocchia di San Bartolomeo apostolo no attive le confraternite della Dottrina Cri- 1944 - [1989] stiana, della Divina Grazia e di Sant’Orsola (Lucchi 1980; Savoia 1993). Nella parrocchia Parrocchia della diocesi di Crema. era stato fondato inoltre il convento degli La prima attestazione della chiesa di San Umiliati dei Santi Giacomo e Filippo, nel qua- Bartolomeo risale al secolo XVI, quando nella le, dopo la soppressione dell’ordine degli visita apostolica di Gian Battista Castelli del Umiliati nel 1571, fu eretto il seminario vesco- 1579 fu censita come oratorio (Visita Castelli vile (Zavaglio 1991). Dal 1595 la parrocchia 1579). Nel secolo XVII la chiesa venne ab- mutò il titolo in rettoria della Santissima Trini- bandonata e ricostruita nel 1694 come orato- tà (Visita Diedo IX 1611). Nella parrocchia tra rio dipendente della parrocchia di San Miche- il 1601 e il 1611 fu edificato il sanutario della le (Zavaglio 1946). La chiesa di San Bartolo- Madonna delle Grazie (Savoia 1993). Nel se- meo fu eretta parrocchia per smembramento colo XVII vi furono attive le confraternite del dalla parrocchia di San Michele con decreto Santo Sepolcro, e del Santissimo Sacramen- del vescovo di Crema Francesco Maria Fran- to, istituita nel secolo XVI e ancora attiva nel co del 20 luglio 1944 (Parrocchie di recente XVIII (Savoia 1993; Capitoli Consorzio SS. erezione, Crema, San Bartolomeo apostolo, Sacramento, Crema 1712). Dal 1729 venne fasc. 363), nel vicariato di Ripalta Nuova concesso ai parroci della Trinità il titolo di (Guida diocesi Crema 1963). Con la revisione prevosto; poco dopo, dal 1737 al 1740 la delle strutture territoriali della diocesi attuata chiesa parrocchiale fu abbattuta e interamen- nel 1970 (decreto 25 gennaio 1970), la par- te ricostruita a spese della confraternita del rocchia di San Bartolomeo è stata inclusa Santissimo Sacramento, e riconsacrata dal nella zona pastorale urbana (Guida diocesi vescovo di Crema Ludovico Calini il 25 set- Crema 1981; Guida diocesi Crema 1985; tembre 1740 (Scarpini 1871; Facchi 1983). Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.] Nel 1752 la parrocchia contava 1343 anime (Status animarum diocesi di Crema, 1751- Relazioni: 1752). La chiesa della Santissima Trinità fu diocesi di Crema (1944 - [1989]), Crema [26] visitata nelle visite pastorali dei secoli XVIII e vicariato di Ripalta Nuova (1944 - 1970), Ri- XIX tra le parrocchie urbane di Crema (Visite palta Nuova [70] Lombardi 1752-1777; Visita Ferré 1859). Il 25 zona pastorale urbana (1970 - [1989]), Cre- luglio 1817 fu fondata la confraternita del ma [42] Carmine (Scarpini 1871). Nel 1822 la rendita del beneficio parrocchiale in valuta italiana ammontava a 1788.33; la parrocchia contava 31 1721 anime (Stato parrocchie diocesi di Cre- parrocchia di San Carlo Borromeo

Lombardia Storica 42 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ 1975 - [1989] eretta il 5 febbraio 1532 la confraternita del Santissimo Sacramento (Scarpini 1871). Con Parrocchia della diocesi di Crema. la Bolla “Super Universas”di Gregorio XIII La parrocchia di San Carlo Borromeo fu eret- dell’11 aprile 1580, la chiesa parrocchiale ta per smembramento dalla parrocchia della prepositurale di San Giacomo entrò a far par- Santissima Trinità di Crema con decreto del te della diocesi di Crema (Diocesi di Crema vescovo di Crema Carlo Manziana del 22 1993): essa fu visitata dai visitatori apostolici marzo 1975 (Parrocchie di recente erezione, Gian Battista Castelli nel 1579 (Visita Castelli Crema, San Carlo Borromeo, fasc. 359) nella 1579) e Girolamo Regazzoni nel 1583 (Visita zona pastorale urbana (Guida diocesi Crema Regazzoni 1583). All’epoca nel circondario 1981; Guida diocesi Crema 1985; Guida dio- della parrocchia era compreso l’oratorio di cesi Crema 1988). [P. Maj.] Santa Maria ad Elisabeth sede dei Disciplini di Porta Ripalta, i cui statuti furono editi nel Relazioni: 1565, che vennero poi soppressi nel 1810; diocesi di Crema (1975 - [1989]), Crema [26] negli anni immediatamente successivi furono zona pastorale urbana (1975 - [1989]), Cre- istituiti l’ospedale degli Infermi, le Zitelle di ma [42] San Carlo e la confraternita di San Giovanni Decollato (Lucchi 1980). Il 5 maggio 1579 venne istituita nella parrocchia la confraterni- 32 ta della Carità, che promosse la costruzione parrocchia di San Giacomo maggiore della chiesa di San Giovanni; con la soppres- sec. XV - [1989] sione della confraternita nel 1810 la chiesa divenne sussidiaria della parrocchia di San Parrocchia della diocesi di Crema; fino al Giacomo (Ronna 1787-1792; Lucchi 1980). 1580 appartenne alla diocesi di Piacenza. La chiesa parrocchiale venne consacra dal La prima attestazione della chiesa di San vescovo Gian Giacomo Diedo il 20 maggio Giacomo risale al secolo XII, quando il 27 1593 (Scarpini 1871). Nel secolo successivo giugno 1257 per decreto del vescovo di Pia- la parrocchia di San Giacomo comparve nelle cenza Alberto Prandoni la chiesa di San Gia- visite pastorali tra le parrocchie urbane di como venne concessa ai frati eremitani di Crema (Visita Diedo IX 1611). Nel secolo Sant’Agostino, provvedimento confermato XVIII venne istituita la confraternita di San- dalla bolla di Alessandro IV del 4 luglio 1257 t’Andrea Avellino (Savoia 1993; Lucchi 1980). (Lucchi 1980). Nella prima metà del secolo A partire dal 1748, la chiesa parrocchiale fu XIV, i frati lasciarono la chiesa che fu affidata nuovamente ricostruita (San Giacomo Mag- al clero secolare (San Giacomo Maggiore; giore; Lucchi 1980). Nel 1752 la parrocchia di Remagnino 1976-1977). Nel 1332 si insedia- San Giacomo contava 1467 anime (Status rono nel circondario di San Giacomo i frati animarum diocesi di Crema, 1751-1752). La predicatori che eressero la chiesa e il con- parrocchia di San Giacomo è attestata nelle vento di San Domenico; nello stesso secolo visite pastorali dei secoli XVIII e XIX tra le fu eretto il monastero di San Bartolomeo, parrocchie urbane di Crema (Visite Lombardi soppresso nel 1752 (Lucchi 1980). Alla metà 1752-1777; Visita Ferré 1859). Nel 1822 la del secolo XV risalgono le prime attestazioni rendita del beneficio parrocchiale in valuta del rettore di San Giacomo, che nel 1458 e italiana ammontava a 1559.79; la parrocchia nel 1461 era già dotato di prerogative parroc- contava 1520 anime (Stato parrocchie dioce- chiali (Estratti Benzone, 1268-1519, n° 7, si di Crema, 1822). Nel corso del secolo XIX 1458 ottobre 2; Verga Brandirali 1991). Il 28 erano presenti nella parrocchia le case delle ottobre 1473 venne istituita in San Giacomo Suore del Buon Pastore e delle Figlie della la confraternita della Beata Vergine Annun- Carità Canossiane (Lucchi 1980). Il 18 feb- ciata, e tra il 1465 e il 1512 venne interamen- braio 1893 venne istituita nuovamente la con- te riedificata la chiesa (Ronna 1787-1792). Il fraternita del Santissimo Sacramento (Con- parroco di San Giacomo, un rettore secolare, fraternita SS. Sacramento, Crema 1893). venne nuovamente nominato nel 1518 (Lasa- Con la revisione delle strutture territoriali del- gni 1993). Nella chiesa parrocchiale venne la diocesi attuata nel 1970 (decreto 25 gen-

Lombardia Storica 43 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ naio 1970), la parrocchia di San Giacomo è della diocesi di Crema (Diocesi di Crema stata inclusa nella zona pastorale urbana 1993): essa fu visitata dal visitatore apostoli- (Guida diocesi Crema 1981; Guida diocesi co Girolamo Regazzoni nel 1583 (Visita Re- Crema 1985; Guida diocesi Crema 1988). [P. gazzoni 1583). Nello stesso periodo era com- Maj.] preso nel circondario della parrocchia l’orato- rio di Santa Maria ad Elisabeth, sede dei Di- Relazioni: sciplini di Borgo San Pietro, poi denominati diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] Disciplini di San Biagio e soppressi nel 1810 zona pastorale urbana (1970 - [1989]), Cre- (Savoia 1993). Il 10 giugno 1585 con bolla di ma [42] Sisto V furono scorporati dalla parrocchia di San Pietro le località di Pianengo e Santo Stefano in Vairano (Zavaglio 1982). Nel com- 33 prensorio cittadino della parrocchia furono parrocchia di San Pietro apostolo eretti il convento degli Umiliati di San Martino, sec. XIII - [1989] fondato nel 1280 e abbandonato nel 1571; il convento delle Suore Umiliate di Borgo San Parrocchia della diocesi di Crema; fino al Pietro, attestato tra il 1345 e il 1481; il con- 1580 appartenne alla diocesi di Cremona. vento delle Clarisse di Santa Chiara, fondato La prima testimonianza della chiesa di San nel 1449 e soppresso nel 1810; il convento Pietro risale al secolo XII, quando era orato- delle Cappuccine, attestato tra il 1593 e il rio dipendente dalla chiesa di Santa Maria di 1608; il monastero dei Cistercensi di San Crema; nel 1160, successivamente all’asse- Bernardo, fondato nel 1598 e soppresso nel dio del Barbarossa e dei comuni lombardi, la 1810, e l’Ospedale Grande degli Esposti (Za- chiesa di San Pietro venne abbattuta (Zava- vaglio 1982; Lucchi 1980). Nei secoli XVII e glio 1982). Con la bolla “In Eminenti”di Inno- XVIII, la parrocchia di San Pietro fu censita cenzo III dell’8 novembre 1199, con cui la nelle visite pastorali tra le parrocchie urbane chiesa maggiore di Crema con le parrocchie di Crema (Visita Diedo IX 1611; Visite Lom- cittadine e di parte di quelle del Cremasco bardi 1752-1777). Il 5 maggio 1732 fu eretta tornarono sotto la giurisdizione della diocesi nella parrocchia la confraternita dell’Addolo- di Piacenza, San Pietro rimase nella diocesi rata (Sforza Benvenuti 1859). Nel 1752 la di Cremona: venne quindi smembrata da parrocchia di San Pietro contava 1279 anime Santa Maria di Crema ed eretta in parrocchia (Status animarum diocesi di Crema, 1751- (Zavaglio 1982). Nel 1465 la parrocchia di 1752). Nel 1760 vi fu istituita la confraternita San Pietro era officiata da un rettore secolare del Redentore (Lucchi 1980; Savoia 1993). (Registri comunità di Cremona, 1449-1580, La chiesa parrocchiale venne restaurata nel IV, 1465 giugno 26). La chiesa parrocchiale 1828 e consacrata il 24 ottobre 1841 (Scarpi- venne nuovamente ricostruita nel corso del ni 1871). Nel 1822 la rendita del beneficio secolo XV, durante il quale fu istituita la con- parrocchiale in valuta italiana ammontava a fraternita del Santissimo Sacramento, atte- 1801.34; la parrocchia contava 1250 anime stata sino alla sua soppressione nel 1803 e (Stato parrocchie diocesi di Crema, 1822). nuovamente istituita nel secolo XIX (Lucchi Nel secolo XIX fu nuovamente attestata nella 1980). Nel 1520 il reddito del beneficio par- parrocchia la confraternita dell’Addolorata rocchiale ammontava a circa libre 300, deri- (Confraternita Addolorata, Crema 1891). Con vanti da circa 200 pertiche di terreno (Visite la revisione delle strutture territoriali della dio- Trevisano 1519-1522). Nel 1578 la parroc- cesi attuata nel 1970 (decreto 25 gennaio chia di San Pietro, a cui era stato concesso il 1970), la parrocchia di San Pietro è stata in- titolo di prepositura, fu visitata dal vescovo di clusa nella zona pastorale urbana (Guida dio- Cremona Niccolò Sfondrati, che rilevò un cesi Crema 1981; Guida diocesi Crema reddito del beneficio di 500 libre circa; la par- 1985; Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.] rocchia contava circa 1000 anime (Visite Sfondrati 1576-1579). Con la bolla “Super Universas”di Gregorio XIII dell’11 aprile 1580, Relazioni: la parrocchia di San Pietro entrò a far parte diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26]

Lombardia Storica 44 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ zona pastorale urbana (1970 - [1989]), Cre- colo XIV (Duomo di Crema 1961; Duomo di ma [42] Crema 1989; Degli Agosti 1993). Nel secolo XIII la chiesa maggiore di Crema era officiata da un capitolo canonicale presieduto da un 34 preposito (Registrum Magnum PC 1984- parrocchia di Santa Maria Assunta nella 1997, III, 752, 1233 maggio 9). Nel 1379 nel cattedrale circondario della cattedrale si insediarono i sec. XI - [1989] frati francescani che eressero il convento e la chiesa di San Francesco, poi soppresso nel Parrocchia della diocesi di Crema; fino al 1810 (Lucchi 1980). Sino alla metà del secolo 1580 appartenne alla diocesi di Piacenza. XV il clero della chiesa maggiore era formato È possibile far risalire l’origine della chiesa di dal prevosto e da cinque canonici; dal 1459 Santa Maria Assunta, detta anche Maggiore, venne concesso il titolo di arcidiacono e il nu- al secolo XI, grazie ai rilevamenti architettoni- mero dei canonicati aumentò nei secoli suc- ci e archeologici condotti sul sito durante i re- cessivi (Duomo di Crema 1989; Remagnino stauri dell’edificio nel secolo XX, in cui furono 1976-1977). Nell’ottobre del 1459 i beni della rinvenuti resti della fonte battesimale an- prevostura di Palazzo Pignano furono inca- ch’essa dell’XI secolo: Santa Maria di Crema merati nella dotazione della nuova carica di pertanto svolse funzioni di chiesa matrice ur- arcidiacono di Santa Maria (Registri comunità bana sin dalla sua fondazione (Edallo, Verga, di Cremona, 1449-1580, III, f. 89, 1459 otto- Gallini, Cambiaghi 1961; Ceserani Ermentini bre 8). Per arginare le prerogative e gli abusi 1989). La lettera di papa Eugenio III a Oberto del capitolo canonicale, il vescovo di Piacen- vescovo di Cremona del 7 luglio 1148 indica- za nel 1477 e nel 1509 promulgò delle costi- va che la chiesa maggiore di Crema era offi- tuzioni sinodali (Lasagni 1993). Nella prima ciata sin dal secolo XII da un capitolo canoni- metà del secolo XVI era già attiva in Santa cale (Degli Agosti 1989; Marazzi 1993). Fino Maria la confraternita del Santissimo Sacra- alla donazione di Matilde di Canossa del 1 mento, soppressa nel 1808 (Savoia 1993, gennaio 1098 al vescovo di Cremona dell’In- Lucchi 1980). La chiesa di Santa Maria Mag- sula Fulkeria, Crema era soggetta alla dioce- giore di Crema rimase nella diocesi di Pie- si di Piacenza; successivamente le chiese del cenza sino all’erezione della diocesi di Crema territorio, che si configurerà successivamente nel 1580, avvenuta con la Bolla “Super Uni- come Cremasco, e la chiesa maggiore di versas”di Gregorio XIII dell’11 aprile 1580 Crema furono sottoposte alla giurisdizione che ne decretò la qualifica di cattedrale (De- della diocesi di Cremona, in cui rimasero fino gli Agosti 1993). La cattedrale di Crema fu vi- all’8 novenbre 1199, quando con la bolla “In sitata dai visitatori apostolici Gian Battista Eminenti”Innocenzo III restituì alla diocesi di Castelli nel 1579 (Visita Castelli 1579) e Giro- Piacenza Santa Maria di Crema e parte delle lamo Regazzoni nel 1583 (Visita Regazzoni chiese del Cremasco (Degli Agosti 1993). 1583). In tale periodo il capitolo era formato Durante il periodo cremonese nel secolo XII, da arcidiacono, preposito, diciannove preben- la chiesa di Santa Maria fu citata nella lettera de canonicali e quattordici cappellanie nei ri- di Gregorio VIII a Sicardo vescovo di Cremo- spettivi altari; il 14 gennaio 1585 la cattedrale na del 2 novembre 1187, nella quale veniva fu solennemente consacrata dal vescovo ribadita l’appartenenza di Crema alla diocesi Gian Giacomo Diedo (Marazzi 1994). Nel di Cremona (CDCremonese 1895-1898, I, 1588 fu eretto dal vescovo di Crema Gian 448, p. 165). La chiesa matrice di Crema fu Giacomo Diedo la confraternita della Madon- abbattuta dopo l’assedio del Barbarossa del na della Misericordia, che officiava presso l’o- 1160, e ricostruita in varie fasi tra il 1185 e il monimo altare; la confraternita della Miseri- 1341; dal 1199 Crema fu sottoposta alla dio- cordia era ancora attiva nel secolo XVIII (Ca- cesi di Piacenza, ma il prolungarsi delle con- pitoli Consorzio B.V. M. Misericordia, Crema troversie tra le diocesi cremonese e piacenti- 1747). Nel secolo XVII il clero cattedrale era na provocò tra il 1212 e il 1284 un arresto dei così composto: arcidiacono e preposito, dodi- lavori, che furono conclusi con la definitiva ci canonici, sei mansionari e circa trenta cap- sottomissione alla diocesi di Piacenza nel se- pellani (Savoia 1993). Nello stesso periodo

Lombardia Storica 45 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ assunse sempre maggiore peso nell’ammini- secolo XII le località di Cremosano, Campa- stazione dela chiesa di Santa Maria la confra- gnola, Ricengo, Casaletto Vaprio, Torlino, ternita del Santissimo Sacramento (Capitoli Bottaiano, Izano e Salvirola (Verga Brandirali Consorzio SS. Sacramento, Crema 1695; 1985; Schiavini Trezzi 1981; Fonseca 1988). Savoia 1993). Nel 1752 la parrocchia della Nel 1155 venne confermato al monastero di cattedrale contava 2317 anime (Status ani- San Benedetto la giurisdizione sulla chiesa di marum diocesi di Crema, 1751-1752). Nel Santa Maria ad Ombriano (Degli Agosti 1993; 1780, terminato il rifacimento barocco dell’in- Lucchi 1980). Il priorato benedettino crema- terno, la chiesa fu riconsacrata dal vescovo sco svolse funzioni di cura d’anime nella giu- di Crema Marco Antonio Lombardi (Savoia risdizione della diocesi di Piacenza sin dalla 1993). La cattedrale di Crema fu censita tra costruzione della prima chiesa tra i secoli XI le parrocchie urbane nelle visite pastorali dei e XII (Cavaletti 1979; Verga 1982). Il 12 set- secoli XVIII (Visite Lombardi 1752-1777) e tembre 1256 nella chiesa di San Benedetto XIX (Visita Ferré 1859). Nel 1822 la rendita furono eletti gli arbitri in una controversia su del beneficio parrocchiale in valuta italiana diritti di decima tra il vescovo di Cremona e i ammontava a 1918.80; la parrocchia contava conti di Offanengo (Atti Cremona 1961, n. 2110 anime (Stato parrocchie diocesi di Cre- 25). Nel 1377 il priore di San Benedetto Anto- ma, 1822). Nel secolo XIX fu nuovamente nio degli Alfieri si recò a Montecassino: il 31 istituita nella cattedrale la confraternita del marzo 1377 furono nuovamente confermate Santissimo Sacramento (Confraternita SS. al monastero beni e diritti sulle località di Om- Sacramento, Crema 1894). Con la revisione briano e Cremosano (Verga Brandirali 1985). delle strutture territoriali della diocesi attuata Nei pressi di San Benedetto il 15 ottobre nel 1970 (decreto 25 gennaio 1970), la par- 1422, su lascito testamentario di Tommaso rocchia di Santa Maria Assunta è stata inclu- Vimercati, fu istituito il convento di Sant’Ago- sa nella zona pastorale urbana (Guida dioce- stino (Lasagni 1993); sino alla loro soppres- si Crema 1981; Guida diocesi Crema 1985; sione nel 1571 i frati umilati ebbero nella par- Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.] rocchia il convento di San Marino (Zavaglio 1991). I monaci cassinesi lasciarono nel 1397 Relazioni: il monastero, che passò in commenda sino al diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] 1520 (Menant 1979; Degli Agosti 1993). Nel zona pastorale urbana (1970 - [1989]), Cre- secolo XV fu istituita la confraternita di San ma [42] Sebastiano, che proseguì la sua attivita nei sino al secolo XVIII (Regole S. Benedetto 1723). Con bolla del 16 marzo 1519 Leone X 35 concesse il monastero di San Benedetto ai parrocchia di Sant’Andrea apostolo Canonici Regolari Lateranensi della regola di sec. XVI - [1989] Sant’Agostino, concedendo inoltre prerogati- ve parrocchiali di cura d’anime alla chiesa del Parrocchia della diocesi di Crema; fino al monastero; il 24 giugno 1520 i Canonici Re- 1580 appartenne alla diocesi di Piacenza. golari Lateranensi presero possesso del be- La prima attestazione della chiesa di San Be- neficio parrocchiale e del monastero (Scarpi- nedetto risale al 1 dicembre 1097, quando ni 1871; Menant 1979; Zavaglio 1991). Nel Enrico II dei Conti Gisalbertini donò ai mona- 1566, in occasione della sua visita pastorale, ci benedettini di Montecassino beni e terre, il vescovo di Piacenza Bernardino Scotti visi- su cui vennero edificati il monastero di San tò la parrocchia di San Benedetto (Visite Benedetto e la chiesa di Sant’Andrea, che Scotti 1566-1570). Con la bolla “Super Uni- sino al secolo XVIII fu comunemente an- versas”di Gregorio XIII dell’11 aprile 1580 la ch’essa denominata San Benedetto (Schiavi- parrocchia di San Benedetto entrò a far parte ni Trezzi 1981; Fonseca 1988). Papa Callisto della diocesi di Crema (Diocesi di Crema II, nella bolla del 2 aprile 1123, confermò beni 1993): essa fu visitata dai visitatori apostolici e diritti del monastero, nuovamente confer- Gian Battista Castelli nel 1579 (Visita Castelli mati dalla bolla di Alessandro III del 30 otto- 1579) e Girolamo Regazzoni nel 1583 (Visita bre 1178: risultano soggette al monastero nel Regazzoni 1583). Nel circondario della par-

Lombardia Storica 46 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ rocchia tra 1642 e il 1647 fu riedificata la La parrocchia di Sant’Angela Merici venne chiesa conventuale di Sant’Agostino. La chie- eretta per smembramento dalla parrocchia di sa parrocchiale, riedificata tra 1621 e 1623 Santo Stefano in Vairano con decreto del ve- (Savoia 1993), fu censita nelle visite pastorali scovo di Crema Libero Tresoldi del 27 no- dei secoli XVII e XVIII tra le parrocchie urba- vembre 1984 (Parrocchie di recente erezio- ne di Crema; nel 1611 la parrocchia contava ne, Crema, Sant'Angela Merici) nella zona 1611 anime da comunione (Visita Diedo IX pastorale suburbana (Guida diocesi Crema 1611; Visite Lombardi 1752-1777). Nel seco- 1981; Guida diocesi Crema 1985; Guida dio- lo XVIII era attiva in San Benedetto la confra- cesi Crema 1988). [P. Maj.] ternita del Santissimo Sacramento, istituita nel secolo XVI (Capitoli Consorzio SS. Sacra- Relazioni: mento, Crema 1760). Nel 1752 la parrocchia diocesi di Crema (1984 - [1989]), Crema [26] di San Benedetto contava 1686 anime (Sta- zona pastorale suburbana (1984 - [1989]), tus animarum diocesi di Crema, 1751-1752). Crema [40] Il 2 novembre 1771 venne soppresso il mo- nastero dei Canonici Regolari Lateranensi di Sant’Agostino, e il il 21 maggio 1786 il vesco- 37 vo Antonio Maria Gardini nominò il primo par- zona pastorale est roco secolare con il titolo di prevosto; a San 1970 - [1989] Benedetto fu assegnata come chiesa sussi- diaria Santa Marta, demolita nel 1887 (Lucchi Zona pastorale della diocesi di Crema. 1980). Nel 1822 la rendita del beneficio par- Con la revisione delle strutture territoriali del- rocchiale in valuta italiana ammontava a la diocesi (decreto 25 gennaio 1970), nel 729.15; la parrocchia contava 1814 anime 1970 fu istituita la zona pastorale est com- (Stato parrocchie diocesi di Crema, 1822). Il prendente le parrocchie di Bottaiano, Cami- 1 luglio 1837 venne fondata nella parrocchia sano, Casale Cremasco, Castel Gabbiano, la confraternita del Sacro Cuore di Gesù, e Izano, Madignano, Offanengo, Ricengo, Ri- l’anno successivo la chiesa di San Benedetto palta Vecchia, Salvirola Cremasca e Vidola- fu riconsacrata (Scarpini 1871; Visita Ferré sco (Guida diocesi Crema 1981; Guida dio- 1859). Nel 1893 venne istituita nuovamente cesi Crema 1985; Guida diocesi Crema la confraternita del Santissimo Sacramento 1988). [P. Maj.] (Statuto SS. Sacramento, Crema 1893). Nel biennio 1955-1956 fu eretta la chiesa di Ma- Relazioni: ria Regina, sussidiaria di Sant’Andrea (Lucchi diocesi di Crema (1970 - [1989]), Crema [26] 1980). Con la revisione delle strutture territo- parrocchia di Sant’Imerio (1970 - [1989]), Ri- riali della diocesi attuata nel 1970 (decreto 25 palta Vecchia [71] gennaio 1970), la parrocchia di Sant’Andrea parrocchia di San Biagio vescovo (1970 - è stata inclusa nella zona pastorale urbana [1989]), Izano [45] (Guida diocesi Crema 1981; Guida diocesi parrocchia di San Pietro apostolo (1970 - Crema 1985; Guida diocesi Crema 1988). [P. [1989]), Ricengo [64] Maj.] parrocchia di San Pietro apostolo (1970 - [1989]), Salvirola [75] Relazioni: parrocchia di Santa Maria Purificata (1970 - diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] [1989]), Offanengo [52] zona pastorale urbana (1970 - [1989]), Cre- parrocchia di Sant’Alessandro martire (1970 - ma [42] [1989]), Castel Gabbiano [18] parrocchia dei Santi Faustino e Giovita (1970 - [1989]), Bottaiano [5] 36 parrocchia dei Santi Faustino e Giovita (1970 parrocchia di Sant’Angela Merici - [1989]), Vidolasco [91] 1984 - [1989] parrocchia di Santo Stefano protomartire (1970 - [1989]), Casale Cremasco [14] Parrocchia della diocesi di Crema.

Lombardia Storica 47 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ parrocchia di San Pietro Apostolo in Vincoli zona pastorale ovest (1970 - [1989]), Madignano [46] 1970 - [1989] parrocchia di San Giovanni Battista decollato (1970 - [1989]), Camisano [7] Zona pastorale della diocesi di Crema. Con la revisione delle strutture territoriali del- la diocesi (decreto 25 gennaio 1970), nel 38 1970 fu istituita la zona pastorale ovest com- zona pastorale nord prendente le parrocchie di Bagnolo Crema- 1970 - [1989] sco, Capergnanica, Casaletto Ceredano, Ca- scine Gandini e Capri, Chieve, Monte Crema- Zona pastorale della diocesi di Crema. sco, Palazzo Pignano, Passarera, Scanna- Con la revisione delle strutture territoriali del- bue e Vaiano Cremasco (Guida diocesi Cre- la diocesi (decreto 25 gennaio 1970), nel ma 1981; Guida diocesi Crema 1985; Guida 1970 fu istituita la zona pastorale nord com- diocesi Crema 1988). [P. Maj.] prendente le parrocchie di Azzano, Campa- gnola Cremasca, Capralba, Casaletto Vaprio, Relazioni: Cremosano, Farinate, Pianengo, Pieranica, diocesi di Crema (1970 - [1989]), Crema [26] Quintano, Sergnano, Torlino Vimercati, Tre- parrocchia di San Giorgio martire (1907 - score Cremasco e Trezzolasco (Guida dioce- [1989]), Chieve [22] si Crema 1981; Guida diocesi Crema 1985; parrocchia di San Pietro martire (1970 - Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.] [1989]), Casaletto Ceredano [15] parrocchia di San Martino vescovo (1970 - Relazioni: [1989]), Capergnanica [11] diocesi di Crema (1970 - [1989]), Crema [26] parrocchia di San Martino vescovo (1970 - parrocchia di San Lorenzo martire (1970 - [1989]), Palazzo Pignano [57] [1989]), Azzano [1] parrocchia di San Gerolamo vescovo (1970 - parrocchia di San Giorgio martire (1970 - [1989]), Passarera [59] [1989]), Casaletto Vaprio [16] parrocchia di Santa Maria Nascente (1970 - parrocchia di San Pietro apostolo (1970 - [1989]), Cascine Gandini [17] [1989]), Quintano [62] parrocchia dei Santi Nazario e Celso (1970 - parrocchia di San Martino vescovo (1970 - [1989]), Monte Cremasco [47] [1989]), Farinate [44] parrocchia di Santo Stefano protomartire parrocchia di San Martino vescovo (1970 - (1970 - [1989]), Bagnolo Cremasco [2] [1989]), Sergnano [81] parrocchia dei Santi Cornelio e Cipriano parrocchia di San Martino vescovo (1970 - (1970 - [1989]), Vaiano Cremasco [88] [1989]), Trezzolasco [87] parrocchia di San Giovanni Battista Decollato parrocchia di Sant’Andrea apostolo (1970 - (1970 - [1989]), Scannabue [80] [1989]), Capralba [13] parrocchia di San Pancrazio martire (1970 - [1989]), Campagnola Cremasca [10] 40 parrocchia di Santa Maria in Silvis (1970 - zona pastorale suburbana [1989]), Pianengo [60] 1970 - [1989] parrocchia di Santa Maria Maddalena (1970 - [1989]), Cremosano [43] Zona pastorale della diocesi di Crema. parrocchia di Sant’Ambrogio vescovo (1970 - Con la revisione delle strutture territoriali del- [1989]), Torlino Vimercati [83] la diocesi (decreto 25 gennaio 1970), nel parrocchia di San Biagio vescovo e martire 1970 fu istituita la zona pastorale suburbana (1970 - [1989]), Pieranica [61] comprendente le parrocchie di Sant’Angela parrocchia di Sant’Agata vergine e martire Merici, San Bernardino, Castelnuovo, Santa (1970 - [1989]), Trescore Cremasco [84] Maria della Croce, Santa Maria dei Mosi, San Michele, Sabbioni, Santo Stefano, Ombriano e Vergonzana (Guida diocesi Crema 1981; 39

Lombardia Storica 48 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ Guida diocesi Crema 1985; Guida diocesi parrocchia di Santa Maria Rotonda (1970 - Crema 1988). [P. Maj.] [1989]), Ripalta Arpina [65] parrocchia di San Gottardo vescovo (1970 - Relazioni: [1989]), Ripalta Guerina [67] diocesi di Crema (1970 - [1989]), Crema [26] parrocchia di San Cristoforo martire (1970 - parrocchia di San Bernardino (1970 - [1989]), [1989]), Ripalta Nuova [68] San Bernardino [76] parrocchia dei Santi Faustino e Giovita (1970 parrocchia di San Lorenzo martire (1970 - - [1989]), Rovereto [72] [1989]), Sabbioni [74] parrocchia di Santa Maria Maddalena peni- parrocchia di Santa Maria Assunta (1970 - tente (1970 - [1989]), Montodine [48] [1989]), Ombriano [56] parrocchia di Santa Maria Maddalena peni- parrocchia di San Rocco confessore (1970 - tente (1970 - [1989]), Rubbiano [73] [1989]), Vergonzana [90] parrocchia di Santa Maria dei Mosi (1970 - [1989]), Santa Maria dei Mosi [78] 42 parrocchia di Santa Maria ad Nives (1970 - zona pastorale urbana [1989]), Santa Maria della Croce [79] 1970 - [1989] parrocchia di San Michele arcangelo (1970 - [1989]), San Michele [77] Zona pastorale della diocesi di Crema. parrocchia dell’Immacolata Concezione Con la revisione delle strutture territoriali del- (1970 - [1989]), Vairano [89] la diocesi (decreto 25 gennaio 1970), nel parrocchia del Cuore Immacolato di Maria 1970 fu istituita la zona pastorale urbana (1970 - [1989]), Castelnuovo Cremasco [21] comprendente le parrocchie di Santa Maria parrocchia di Sant’Angela Merici (1984 - nella cattedrale, Sant’Andrea, San Bartolo- [1989]), Crema [36] meo, San Carlo Borromeo, Sacro Cuore di Gesù, San Giacomo Maggiore, San Pietro e Santissima Trinità (Guida diocesi Crema 41 1981; Guida diocesi Crema 1985; Guida dio- zona pastorale sud cesi Crema 1988). [P. Maj.] 1970 - [1989] Relazioni: Zona pastorale della diocesi di Crema. diocesi di Crema (1970 - [1989]), Crema [26] Con la revisione delle strutture territoriali del- parrocchia di San Pietro apostolo (1970 - la diocesi (decreto 25 gennaio 1970), nel [1989]), Crema [33] 1970 fu istituita la zona pastorale sud com- parrocchia di San Giacomo Maggiore (1970 - prendente le parrocchie di Bolzone, Credera, [1989]), Crema [32] Montodine, Moscazzano, Ripalta Arpina, Ri- parrocchia di Sant’Andrea apostolo (1970 - palta Guerina, Ripalta Nuova, Rovereto, Rub- [1989]), Crema [35] biano e Zappello (Guida diocesi Crema 1981; parrocchia del Sacro Cuore di Gesù (1970 - Guida diocesi Crema 1985; Guida diocesi [1989]), Crema [27] Crema 1988). [P. Maj.] parrocchia della Santissima Trinità (1970 - [1989]), Crema [29] Relazioni: parrocchia di San Bartolomeo apostolo (1970 diocesi di Crema (1970 - [1989]), Crema [26] - [1989]), Crema [30] parrocchia di San Bernardo abate (1970 - parrocchia di Santa Maria Assunta nella cat- [1989]), Zappello [92] tedrale (1970 - [1989]), Crema [34] parrocchia di Sant’Antonio abate (1970 - parrocchia di San Carlo Borromeo (1975 - [1989]), Bolzone [4] [1989]), Crema [31] parrocchia di San Donnino martire (1970 - [1989]), Credera [25] parrocchia di San Pietro apostolo (1970 - Cremosano [1989]), Moscazzano [51] Cremosano (CR) 43

Lombardia Storica 49 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ parrocchia di Santa Maria Maddalena giuspatronato nel secolo XIX fu mantenuto sec. XVI - [1989] dalla famiglia Vailati (Scarpini 1871; Rema- gnino 1976-1977). Nel secolo XVIII era attiva Parrocchia della diocesi di Crema; fino al nella parrocchia la confraternita del Santissi- 1580 appartenne alla diocesi di Piacenza. mo Sacramento (Scarpini 1871). Nel 1822 la La prima attestazione di un insediamento reli- rendita del beneficio parrocchiale in valuta gioso a Cremosano risale al secolo XII, quan- italiana ammontava a 729.15; la parrocchia do nella bolla di Callisto II dell’11 maggio contava 492 anime (Stato parrocchie diocesi 1120 e nella bolla di Onorio II del 21 aprile di Crema, 1822). Nei secoli XVIII (Visite Lom- 1125 tra le dipendenze del monastero clunia- bardi 1752-1777), XIX (Visita Ferré 1859) e cense di San Paolo d’Argon fu citata la chie- XX (Guida diocesi Crema 1963) la parrocchia sa di Santa Maria (Lupi 1799, col. 907-908, di Cremosano appartenne al vicariato di Tre- 923-926; Verga Brandirali 1985). La chiesa di score. Con la revisione delle strutture territo- Santa Maria di Cremosano verso la metà del riali della diocesi attuata nel 1970 (decreto 25 secolo XIII fu sottoposta alla giurisdizione del gennaio 1970), la parrocchia di Cremosano è monastero benedettino di San Benedetto a stata inclusa nella zona pastorale nord (Gui- Crema, nella quale rimase sino all’erezione da diocesi Crema 1981; Guida diocesi Crema della diocesi di Crema (Schiavini Trezzi 1985; Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.] 1981). All’inizio del secolo XV gli abitanti di Cremosano dovevano recarsi alla pieve di Relazioni: Palazzo Pignano per il battesimo (Verga diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] Brandirali 1985; Degli Agosti 1993). Nel vicariato di Trescore Cremasco (1583 - sec. 1566, in occasione della visita pastorale del XVII), Trescore Cremasco [85] vescovo di Piacenza Bernardino Scotti, la vicariato di Quintano (sec. XVII - sec. XVIII), chiesa di Santa Maria Maddalena di Cremo- Quintano [63] sano fu censita come parrocchia nella diocesi vicariato di Trescore Cremasco (sec. XVIII - di Piacenza, il cui reddito beneficiale ammon- 1970), Trescore Cremasco [86] tava a 1500 libre; il giuspatronato spettava al zona pastorale nord (1970 - [1989]), Crema monastero di San Benedetto a Crema e la [38] parrocchia contava 331 anime da comunione (Visite Scotti 1566-1570). Nel 1580 la parroc- chia di Cremosano fu smembrata dalla dioce- Farinate si di Piacenza e unita alla diocesi di Crema, Capralba (CR) eretta con la bolla “Super Universas”di Gre- 44 gorio XIII dell’11 aprile 1580 (Diocesi di Cre- parrocchia di San Martino vescovo ma 1993): la chiesa di Santa Maria Maddale- sec. XVI - [1989] na fu visitata dai visitatori apostolici Gian Bat- tista Castelli nel 1579 (Visita Castelli 1579) e Parrocchia della diocesi di Crema; fino al Girolamo Regazzoni nel 1583 (Visita Regaz- 1580 appartenne alla diocesi di Cremona. zoni 1583). Alla prima suddivisione della dio- La prima attestazione di un insediamento reli- cesi di Crema in vicariati nel 1583, Cremosa- gioso a Farinate risale al secolo XII, quando no figurava compresa nel vicariato di Tresco- nella bolla di papa Callisto II dell’11 maggio re; il diritto di nomina del rettore spettava al 1120 tra le dipendenze del monastero clunia- monastero di San Benedetto di Crema e la cense di San Paolo d’Argon furono citati gli parrocchia contava 180 anime da comunione oratori di San Nicola e San Martino e il mona- (Visita Diedo 1583; Visita Diedo III 1594); nel stero femminile di San Fabiano (Lupi 1799, secolo successivo la parrocchia passò nel vi- col. 907-908; Verga Brandirali 1985). Nel bre- cariato di Quintano; essa contava 380 anime ve di papa Innocenzo II del 3 aprile 1130 fu da comunione (Visita Diedo IX 1611). Sino al nuovamente citato il monastero di San Fabia- 1768 il giuspatronato della parrocchia rimase no (CDLaudense 1879-1885, I, 92). La chie- ai Canonici Lateranensi di San Benedetto di sa principale di Farinate, San Martino, venne Crema; con l’alienazione dei beni e dei diritti citata nella lettera di Gregorio VIII a Sicardo del soppresso monastero di San Benedetto, il vescovo di Cremona del 2 novembre 1187,

Lombardia Storica 50 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ nella quale fu ribadita l’appartenenza di Fari- nate è stata inclusa nella zona pastorale nord nate alla diocesi di Cremona (CDCremonese (Guida diocesi Crema 1981; Guida diocesi 1895-1898, I, 448, p. 165; Degli Agosti Crema 1985; Guida diocesi Crema 1988). [P. 1989). Nel 1385 la chiesa di San Martino di Maj.] Farinate era soggetta alla pieve di Misano (Liber 1385). Nel 1472 la chiesa di San Marti- Relazioni: no era officiata da un rettore secolare (Alberti diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] 1999). Nel 1520, in occasione della visita pa- vicariato di Trescore Cremasco (1583 - sec. storale del vescovo di Cremona Gerolamo XVII), Trescore Cremasco [85] Trevisano, la chiesa di San Martino di Farina- vicariato di Quintano (sec. XVII - sec. XVIII), te fu censita come parrocchia, il cui reddito Quintano [63] del beneficio parrocchiale ammontava a 260 vicariato di Trescore Cremasco (sec. XVIII - libre da 300 pertiche di terreno (Visite Trevi- 1970), Trescore Cremasco [86] sano 1519-1522). Nel 1580 la parrocchia di zona pastorale nord (1970 - [1989]), Crema Farinate fu smembrata dalla diocesi di Cre- [38] mona e unita alla diocesi di Crema, eretta con la bolla “Super Universas”di Gregorio XIII dell’11 aprile 1580 (Diocesi di Crema 1993): Izano la chiesa di San Martino fu visitata dal visita- Izano (CR) tore apostolico Girolamo Regazzoni nel 1583; 45 nella stessa occasione furono visitati gli ora- parrocchia di San Biagio vescovo tori di Santa Maria, di San Nicola e di San sec. XVI - [1989] Sebastiano, e il monastero di monache bene- dettine di San Fabiano (Visita Regazzoni Parrocchia della diocesi di Crema; fino al 1583). Nel 1583 fu redatto un’ elenco dei 1580 appartenne alla diocesi di Cremona. beni e fondi della parrocchia e vi furono isti- La prima attestazione di un insediamento reli- tuite le confraternite del Santissimo Sacra- gioso a Izano risale al secolo XII, quando la mento e del Rosario (Scarpini 1871). Alla pri- chiesa di San Biagio venne citata tra le di- ma suddivisione della diocesi di Crema in vi- pendenze del monastero benedettino di San cariati nel 1583, la parrocchia di Farinate fu Benedetto di Crema (Degli Agosti 1993). Nel compresa nel vicariato di Trescore; il diritto di 1385 la chiesa di Izano era soggetta alla pie- nomina del rettore spettava al vescovo di ve di Bressanoro nella diocesi di Cremona Crema e il reddito del beneficio del rettore (Liber 1385). Nel 1520, in occasione della vi- ammontava a 300 libre (Visita Diedo 1583; sita pastorale del vescovo di Cremona Gero- Visita Diedo III 1594); nel secolo XVII la par- lamo Trevisano, la rettoria di San Biagio di rocchia di Farinate passò nel vicariato di Izano fu censita come parrocchia nella dioce- Quintano (Visita Diedo IX 1611). Nello stesso si di Cremona; il reddito del beneficio parroc- secolo era compreso nella parrocchia l’orato- chiale ammontava a 100 libre derivanti da 59 rio di San Pietro in Castello (Zavaglio 1946). pertiche di terreno (Visite Trevisano 1519- Nel 1752 il numero degli abitanti era di 263 1522). Nel 1572 fu istituita nella parrocchia la anime (Status animarum diocesi di Crema, confraternita del Santissimo Sacramento (Za- 1751-1752). Nel 1787 il parroco manteneva il vaglio 1946). Nel 1580 la parrocchia di Izano titolo di rettore (Ronna 1787-1792). Nel 1822 fu smembrata dall diocesi di Cremona e unita la rendita del beneficio parrocchiale in valuta alla diocesi di Crema, eretta dalla bolla “Su- italiana ammontava a 921.62; la parrocchia per Universas”di Gregorio XIII dell’11 aprile contava 310 anime (Stato parrocchie diocesi 1580 (Diocesi di Crema 1993): la chiesa di di Crema, 1822). Nei secoli XVIII (Visite Lom- San Biagio fu visitata dal visitatore apostolico bardi 1752-1777), XIX (Visita Ferré 1859) e Girolamo Regazzoni nel 1583; nella stessa XX (Guida diocesi Crema 1963) la parrocchia occasione furono visitati gli oratori di San di Farinate appartenne al vicariato di Tresco- Rocco, dei Santi Gervasio e Protasio, poi de- re Cremasco. Con la revisione delle strutture molito nel 1770, e il santuario di Santa Maria territoriali della diocesi attuata nel 1970 (de- della Pallavicina, fondato nel secolo XV (Visi- creto 25 gennaio 1970), la parrocchia di Fari- ta Regazzoni 1583). Alla suddivisione della

Lombardia Storica 51 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ diocesi di Crema in vicariati nel 1583, la par- La prima attestazione di un insediamento reli- rocchia di Izano fu compresa nel vicariato di gioso a Madignano risale al secolo XI, quan- Offanengo; il diritto di nomina del rettore do tra le dipendenze del monastero di San spettava al vescovo di Crema e il reddito del Paolo D’Argon confermate nella bolla di papa beneficio parrocchiale ammontava a 300 libre Urbano II del 16 marzo 1095, venne citato il (Visita Diedo 1583; Visita Diedo III 1594); nel monastero di San Pietro (Facchi 1983; Verga secolo successivo passò nel vicariato di Bot- Brandirali 1985; Degli Agosti 1993). Nel 1125 taiano (Visita Diedo IX 1611). Tra il 1730 e il San Pietro era già divenuto un priorato bene- 1750 la chiesa parrocchiale fu consacrata dal dettino autonomo, dato che Madignano non vescovo di Crema Lodovico Calini (Savoia compare più tra le dipendenze di San Paolo 1993). Nel 1752 il numero degli abitanti era di d’Argon nella bolla di papa Onorio II del 21 816 anime (Status animarum diocesi di Cre- aprile 1125 (Lupi 1799, col. 923-926; Verga ma, 1751-1752). Nel 1787 il parroco di Izano Brandirali 1985). Nel 1367 rimanevano nel manteneva il titolo di rettore (Ronna 1787- monastero solo due monaci (Menant 1979). 1792). Nel 1792 fu terminata la riedificazione Nel secolo XV la chiesa di San Pietro a Madi- della chiesa parrocchiale (Savoia 1993). Nel gnano era soggetta alla pieve di Offanengo 1822 la rendita del beneficio parrocchiale in (Nota 1404-1420). I monaci benedettini la- valuta italiana ammontava a 700.70; la par- sciarono Madignano entro il 1449; dal 1457 il rocchia contava 1224 anime (Stato parroc- priorato benedettino passò in commenda chie diocesi di Crema, 1822). Nei secoli XVIII (Menant 1979). Tra il 1486 e il 1503 fu com- (Visite Lombardi 1752-1777), XIX (Visita Fer- mendatario il cardinale Giuliano della Rovere, ré 1859) e XX (Guida diocesi Crema 1963) la poi papa Giulio II, che nel 1490 fece abbatte- parrocchia di Izano appartenne invece al vi- re e ricostruire a sue spese la chiesa (Degli cariato di Offanengo (Zavaglio 1946). Con la Agosti 1993; Zavaglio 1946). Nel 1520, in oc- revisione delle strutture territoriali della dioce- casione della visita pastorale del vescovo di si attuata nel 1970 (decreto 25 gennaio Cremona Gerolamo Trevisano, la chiesa di 1970), la parrocchia di Izano è stata inclusa San Pietro di Madignano fu censita come nella zona pastorale est (Guida diocesi Cre- parrocchia nella diocesi di Cremona con il ti- ma 1981; Guida diocesi Crema 1985; Guida tolo di priorato (Visite Trevisano 1519-1522). diocesi Crema 1988). [P. Maj.] Nel 1580 la parrocchia di Madignano fu smembrata dalla diocesi di Cremona e unita Relazioni: alla diocesi di Crema, eretta con la bolla “Su- diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] per Universas”di Gregorio XIII dell’11 aprile vicariato di Offanengo (1583 - sec. XVII), Of- 1580 (Diocesi di Crema 1993). La chiesa di fanengo [54] San Pietro fu visitata nel 1583 dal visitatore vicariato di Bottaiano (sec. XVII - sec. XVIII), apostolico Girolamo Regazzoni che, consta- Bottaiano [6] tata la mancata residenza dei curati nominati vicariato di Offanengo (sec. XVIII - 1970), Of- dai commedatari, consigliò la separazione fanengo [55] della cura d’anime dalla commenda del prio- zona pastorale est (1970 - [1989]), Crema rato benedettino (Visita Regazzoni 1583). La [37] bolla “Iniunctum nobis”di papa Gregorio XIII del 1 gennaio 1583 separò la cura d’anime dalla commenda, che fu trasformata in bene- Madignano ficio semplice, e istituì un beneficio curato Madignano (CR) parrocchiale con il titolo di priorato, la cui ren- 46 dita ammontava a 158 pertiche di terreno: la parrocchia di San Pietro apostolo in Vin- bolla di papa Gregorio XIII del 16 luglio 1584 coli diede esecuzione alla precedente bolla del 1 sec. XVI - [1989] gennaio 1583 (Degli Agosti 1993; Zavaglio 1991; Ghidotti 1976). Il priorato benedettino Parrocchia della diocesi di Crema; fino al di Madignano venne nuovamente concesso 1580 appartenne alla diocesi di Cremona. in commenda nel 1625; la commenda durò sino al 1797 quando il monastero fu definiti-

Lombardia Storica 52 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ vamente soppresso (Menant 1979; Degli parrocchia dei Santi Nazario e Celso Agosti 1993). Nel secolo XVI fu istituita nella sec. XVI - [1989] parrocchia la confraternita del Santissimo Sa- cramento (Scarpini 1871). Alla prima suddivi- Parrocchia della diocesi di Crema; fino al sione della diocesi di Crema in vicariati nel 1580 appartenne alla diocesi di Piacenza. 1583, la parrocchia di Madignano fu compre- La prima attestazione di un insediamento reli- sa nel vicariato di Offanengo (Visita Diedo gioso a Monte Cremasco risale al secolo XVI, 1583; Visita Diedo III 1594); nel secolo suc- quando nel 1566, in occasione della visita pa- cessivo appartenne invece al vicariato di Bot- storale del vescovo di Piacenza Bernardino taiano (Visita Diedo IX 1611). Nel 1686 fu Scotti, la chiesa dei Santi Nazario e Celso fu commendatario il cardinale Marcello Duraz- censita come parrocchia nella diocesi di Pia- zo, che promosse il restauro e l’ampliamento cenza; la parrocchia contava 160 anime da della chiesa parrocchiale di Madignano tra il comunione e il reddito del beneficio parroc- 1695 e il 1723 (Ghidotti, 1976). Nel 1752 il chiale ammontava a 100 libre derivanti da numero degli abitanti era di 915 anime (Sta- 150 pertiche di terreno (Visite Scotti 1566- tus animarum diocesi di Crema, 1751-1752). 1570). Nel 1579, quando la parrocchia di Nel 1792 il parroco di Madignano manteneva Monte fu visitata dal visitatore apostolico il titolo di priore (Ronna 1787-1792). Nel Gian Battista Castelli, il diritto di nomina del 1822 la rendita del beneficio parrocchiale in rettore dei Santi Nazario e Celso spettava an- valuta italiana ammontava a 1367.14; la par- cora dalla chiesa di Palazzo Pignano, ma la rocchia contava 1161 anime (Stato parroc- chiesa di Monte era già dotata di fonte batte- chie diocesi di Crema, 1822). Tra il 1843 e il simale (Visita Castelli 1579; Savoia 1996). 1850 venne ricostruita la chiesa parrocchiale, Nel 1580 la parrocchia di Monte Cremasco fu consacrata dal vescovo di Crema Giuseppe smembrata dalla diocesi di Piacenza e unita Sanguettola il 13 maggio 1850; nel 1848 nel alla diocesi di Crema, eretta dalla bolla “Su- circondario della parrocchia venne eretto l’o- per Universas”di Gregorio XIII dell’11 aprile ratorio del Sacro Cuore di Maria (Zavaglio 1580 (Diocesi di Crema 1993). La chiesa dei 1946). Nei secoli XVIII (Visite Lombardi Santi Nazario e Celso fu visitata dal visitatore 1752-1777), XIX (Visita Ferré 1859) e XX apostolico Girolamo Regazzoni nel 1583; nel- (Guida diocesi Crema 1963) Madignano la stessa occasione fu visitato il santuario di appartenne al vicariato di Offanengo. Con la Santa Maria della Assi, eretto nel secolo XIV revisione delle strutture territoriali della dioce- (Visita Regazzoni 1583; Savoia 1996). Nel si attuata nel 1970 (decreto 25 gennaio periodo immediatamente successivo all’ere- 1970), la parrocchia di Madignano è stata in- zione della diocesi di Crema, era attiva nella clusa nella zona pastorale est (Guida diocesi parrocchia la confraternita del Santissimo Sa- Crema 1981; Guida diocesi Crema 1985; cramento, che continuò la sua attività sino Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.] alla sua soppressione alla fine del secolo XVIII (Scarpini 1871). Alla prima suddivisione Relazioni: della diocesi di Crema in vicariati nel 1583, diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] Monte Cremasco apparteneva al vicariato di vicariato di Offanengo (1583 - sec. XVII), Of- Bagnolo; il parroco non aveva reddito e la fanengo [54] parrocchia contava 170 anime da comunione vicariato di Bottaiano (sec. XVII - sec. XVIII), (Visita Diedo 1583; Visita Diedo III 1594). Nel Bottaiano [6] 1752 il numero degli abitanti era di 357 ani- vicariato di Offanengo (sec. XVIII - 1970), Of- me (Status animarum diocesi di Crema, fanengo [55] 1751-1752). Alla fine del secolo XVIII era atti- zona pastorale est (1970 - [1989]), Crema va nella parrocchia la confraternita dell’Imma- [37] colata Concezione; nella seconda metà del secolo fu ricostruita la chiesa parrocchiale, e il 30 novembre 1826 venne ricostituita nella Monte Cremasco parrocchia la confraternita del Santissimo Sa- Monte Cremasco (CR) cramento (Savoia 1996). Nel 1822 la rendita 47 del beneficio parrocchiale in valuta italiana

Lombardia Storica 53 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ ammontava a 500; la parrocchia contava 447 Crema, eretta con la bolla “Super anime (Stato parrocchie diocesi di Crema, Universas”di papa Gregorio XIII dell’11 aprile 1822). La parrocchia fu compresa nel vicaria- 1580 (Diocesi di Crema 1993). La chiesa di to di Bagnolo Cremasco nel corso dei secoli Santa Maria Maddalena fu visitata dal visita- XVII (Visita Diedo IX 1611), XVIII (Visite tore apostolico Girolamo Regazzoni nel 1583; Lombardi 1752-1777), XIX (Visita Ferré nella stessa occasione venne visitato l’orato- 1859) e XX (Guida diocesi Crema 1963). Con rio di Santo Stefano (Visita Regazzoni 1583). la revisione delle strutture territoriali della dio- Alla prima suddivisione della diocesi di Cre- cesi attuata nel 1970 (decreto 25 gennaio ma in vicariati nel 1583, la parrocchia di Mon- 1970), la parrocchia di Monte Cremasco è todine fu compresa nel vicariato di Ripalta stata inclusa nella zona pastorale ovest (Gui- Nuova; alla fine del secolo XVI erano com- da diocesi Crema 1981; Guida diocesi Crema presi nella parrocchia gli oratori di San Zeno- 1985; Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.] ne, San Rocco e San Giovanni Battista in Boccaserio (Visita Diedo 1583; Visita Diedo Relazioni: III 1594); nel secolo successivo Montodine fu diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] dichiarato sede di vicariato (Visita Diedo IX vicariato di Bagnolo Cremasco (1583 - 1970), 1611). Nel ‘600 erano attive nella parrocchia Bagnolo Cremasco [3] la confraternita di San Rocco e la confraterni- zona pastorale ovest (1970 - [1989]), Crema ta dei Disciplinati (Scarpini 1871; Capitoli [39] Confraternita Disciplinati, Montodine 1622). Nel 1610 nel circondario della parrocchia fu riedificato l’oratorio di San Zenone, e tra il Montodine 1630 e il 1647 l’oratorio di San Rocco; tra il Montodine (CR) 1611 e il 1618 fu edificato l’oratorio del Rosa- 48 rio, sede della confraternita del Rosario (Sa- parrocchia di Santa Maria Maddalena pe- voia 1993; Zavaglio 1946). Tra il 1726 e il nitente 1731 fu ricostruita la chiesa parrocchiale; nel- sec. XVI - [1989] lo stesso secolo sono attestati l’oratorio di Sant’Antonio Abate e, in località Giardino, Parrocchia della diocesi di Crema; fino al quello di San Paolo eremita (Zavaglio 1946). 1580 appartenne alla diocesi di Cremona. Nel 1752 il numero degli abitanti era di 1723 La prima attestazione di un insediamento reli- anime (Status animarum diocesi di Crema, gioso a Montodine risale al secolo XIV, quan- 1751-1752). Nel 1755 il titolo dei parroci di do nel 1385 le chiese di Santa Maria e di Montodine venne mutato da rettori a prevosti Santo Stefano erano soggette alla pieve di (Ronna 1787-1792). Sino all’inizio del secolo Ripalta Arpina nella diocesi di Cremona (Li- XVIII era attiva nella parrocchia la confrater- ber 1385). Nel 1520, in occasione della visita nita della Santissima Trinità, che tra il 1726 e pastorale del vescovo di Cremona Gerolamo il 1737 promosse l’erezione dell’oratorio della Trevisano, la rettoria di Santa Maria Madda- Santissima Trinità, divenuto successivamente lena di Montodine fu censita come parrocchia sede della confraternita (Scarpini 1871). Nel nella diocesi di Cremona; il reddito del bene- 1822 la rendita del beneficio parrocchiale in ficio parrocchiale ammontava a 70 libre da valuta italiana ammontava a 783.37; la par- 110 pertiche di terreno (Visite Trevisano rocchia contava 2440 anime (Stato parroc- 1519-1522). Nel 1578, in occasione della visi- chie diocesi di Crema, 1822). Nel ‘700 la par- ta pastorale del vescovo di Cremona Niccolò rocchia passò nel vicariato di Ripalta Nuova Sfondrati, il reddito del beneficio parrocchiale (Visite Lombardi 1752-1777), ma Montodine della parrocchia di Montodine ammontava a tornò ad essere sede di vicariato nei secoli 400 libre; la parrocchia contava 1100 anime XIX (Visita Ferré 1859) e XX (Guida diocesi da comunione e vi era stata istituita la confra- Crema 1963). Con la revisione delle strutture ternita del Santissimo Sacramento (Visite territoriali della diocesi attuata nel 1970 (de- Sfondrati 1576-1579; Baroni 1997). Nel 1580 creto 25 gennaio 1970), la parrocchia di Mon- la parrocchia di Montodine fu smembrata dal- todine è stata inclusa nella zona pastorale la diocesi di Cremona e unita alla diocesi di sud (Guida diocesi Crema 1981; Guida dio-

Lombardia Storica 54 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ cesi Crema 1985; Guida diocesi Crema parrocchia di Santa Maria Maddalena peni- 1988). [P. Maj.] tente (sec. XVII - sec. XVIII), Montodine [48] parrocchia di San Donnino martire (1603 - Relazioni: 1685), Credera [25] diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] parrocchia di Santa Maria Maddalena peni- vicariato di Ripalta Nuova (1583 - sec. XVII), tente (1603 - 1685), Rubbiano [73] Ripalta Nuova [69] parrocchia dei Santi Faustino e Giovita (1647 vicariato di Montodine (sec. XVII - sec. XVIII), - 1685), Rovereto [72] Montodine [49] vicariato di Ripalta Nuova (sec. XVIII - sec. XIX), Ripalta Nuova [70] 50 vicariato di Montodine (sec. XIX - 1970), vicariato di Montodine Montodine [50] sec. XIX - 1970 zona pastorale sud (1970 - [1989]), Crema Vicariato della diocesi di Crema. [41] Nel secolo XIX la parrocchia di Montodine fu eretta nuovamente sede di vicariato: esso comprendeva le parrocchie di Montodine, Ri- 49 palta Arpina, Ripalta Guerina e Moscazzano vicariato di Montodine (Visita Ferré 1859). Nel secolo XX il vicariato sec. XVII - sec. XVIII comprendeva le parrocchie di Montodine, Vicariato della diocesi di Crema. Moscazzano, Ripalta Arpina e Rovereto (Gui- All’inizio del secolo XVII Montodine fu dichia- da diocesi Crema 1963). Con la revisione rato sede di vicariato: nel 1611 esso com- delle strutture territoriali della diocesi attuata prendeva le parrocchie di Montodine, Crede- nel 1970 furono soppressi i vicariati e istituite ra, San Michele, Moscazzano, Ripalta Arpina, le zone pastorali (decreto 25 gennaio 1970). Ripalta Guerina, Ripalta Nuova, Ripalta Vec- [P. Maj.] chia, Rovereto, Rubbiano e Zappello (Visita Diedo IX 1611). Nel secolo XVIII il vicariato di Relazioni: Montodine fu soppresso e la sede trasferita diocesi di Crema (sec. XIX - 1970), Crema nuovamente a Ripalta Nuova (Visite Lombar- [26] di 1752-1777). [P. Maj.] parrocchia di San Pietro apostolo (sec. XIX - 1970), Moscazzano [51] Relazioni: parrocchia di Santa Maria Rotonda (sec. XIX vicariato di Ripalta Nuova (1583 - sec. XVII), - 1970), Ripalta Arpina [65] Ripalta Nuova [69] parrocchia di San Gottardo vescovo (sec. vicariato di Ripalta Nuova (sec. XVII - sec. XIX - sec. XX), Ripalta Guerina [67] XVIII), Ripalta Nuova [70] parrocchia dei Santi Faustino e Giovita (sec. diocesi di Crema (sec. XVII - sec. XVIII), Cre- XIX - 1970), Rovereto [72] ma [26] parrocchia di Santa Maria Maddalena peni- parrocchia di Sant’Imerio (sec. XVII - sec. tente (sec. XIX - 1970), Montodine [48] XVIII), Ripalta Vecchia [71] parrocchia di San Bernardo abate (sec. XVII - sec. XVIII), Zappello [92] Moscazzano parrocchia di San Pietro apostolo (sec. XVII - Moscazzano (CR) sec. XVIII), Moscazzano [51] 51 parrocchia di Santa Maria Rotonda (sec. XVII parrocchia di San Pietro apostolo - sec. XVIII), Ripalta Arpina [65] sec. XVI - [1989] parrocchia di San Gottardo vescovo (sec. XVII - sec. XVIII), Ripalta Guerina [67] Parrocchia della diocesi di Crema; fino al parrocchia di San Michele arcangelo (sec. 1580 appartenne alla diocesi di Cremona. XVII - sec. XVIII), San Michele [77] La prima attestazione di un insediamento reli- parrocchia di San Cristoforo martire (sec. gioso a Moscazzano risale al secolo XI, XVII - sec. XVIII), Ripalta Nuova [68] quando nel 1035 fu citata in un documento la

Lombardia Storica 55 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ chiesa di San Pietro (CDCremonese 1895- contava 884 anime (Stato parrocchie diocesi 1898, I, 70, p. 66). Nel 1385 la chiesa di Mo- di Crema, 1822). Nel secolo XIX fu eretto l’o- scazzano era soggetta alla pieve di Ripalta ratorio di Sant’Antonio da Padova (Zavaglio Arpina (Liber 1385). Nel secolo XV fu edifica- 1946). Nel secolo XVIII la parrocchia di Mo- to l’oratorio di Santa Maria del Fango, poi di- scazzano passò nel vicariato di Ripalta Nuo- venuto dal secolo successivo il santuario del- va (Visite Lombardi 1752-1777), ma tornò nel la Madonna dei Prati (Savoia 1993). Nel vicariato di Montodine nei secoli XIX (Visita 1520, in occasione della visita pastorale del Ferré 1859) e XX (Guida diocesi Crema vescovo di Cremona Gerolamo Trevisano, la 1963). Con la revisione delle strutture territo- chiesa di San Pietro di Moscazzano fu censi- riali della diocesi attuata nel 1970 (decreto 25 ta come curazia (Visite Trevisano 1519- gennaio 1970), la parrocchia di Moscazzano 1522), mentre nel 1578, in occasione della vi- è stata inclusa nella zona pastorale sud (Gui- sita pastorale del vescovo di Cremona Nicco- da diocesi Crema 1981; Guida diocesi Crema lò Sfondrati, la rettoria di Moscazzano fu cen- 1985; Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.] sita come parrocchia nella diocesi di Cremo- na; il reddito del beneficio parrocchiale am- Relazioni: montava a 14 pertiche; la parrocchia contava diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] 250 anime da comunione e vi era stata istitui- vicariato di Ripalta Nuova (1583 - sec. XVII), ta la confraternita del Santissimo Sacramento Ripalta Nuova [69] (Visite Sfondrati 1576-1579). Nel 1580 la par- vicariato di Montodine (sec. XVII - sec. XVIII), rocchia di Moscazzano fu smembrata dalla Montodine [49] diocesi di Cremona e unita alla diocesi di vicariato di Ripalta Nuova (sec. XVIII - sec. Crema, eretta con la bolla “Super XIX), Ripalta Nuova [70] Universas”di papa Gregorio XIII dell’11 aprile vicariato di Montodine (sec. XIX - 1970), 1580 (Diocesi di Crema 1993). La chiesa di Montodine [50] San Pietro fu visitata dal visitatore apostolico zona pastorale sud (1970 - [1989]), Crema Girolamo Regazzoni nel 1583; nella stessa [41] occasione fu visitato il santuario di Santa Ma- ria dei Prati (Visita Regazzoni 1583). Dal 1608 sono attestate le nomine vescovili dei Offanengo rettori della parrocchia di Moscazzano (Scar- Offanengo (CR) pini 1871). Alla prima suddivisione della dio- 52 cesi di Crema in vicariati nel 1583, Moscaz- parrocchia di Santa Maria Purificata zano fu compreso nel vicariato di Ripalta sec. XVI - [1989] Nuova (Visita Diedo 1583; Visita Diedo III 1594); nel secolo successivo la parrocchia Parrocchia della diocesi di Crema; fino al appartenne al vicariato di Montodine; essa 1580 appartenne alla diocesi di Cremona. contava 560 anime da comunione (Visita Die- Nel 1553 monsignor Francesco Terni fu no- do IX 1611). Nel 1611 venne riedificato l’ora- minato arciprete della “parochial ecclesia di torio di Santa Maria, la cui dedicazione fu Offanengo”(Offanengo 1990; Moretti 1920). modificata in quella di San Carlo alle Colom- Nel 1578, in occasione della visita pastorale bare; nel 1708 venne riedificato l’oratorio di del vescovo di Cremona Niccolò Sfondrati, il San Donato, il cui giuspatronato spettava alla reddito del beneficio dell’arcipretura di Offa- famiglia Benvenuti (Zavaglio 1946). Nel 1752 nengo ammontava a 900 libre da 280 perti- il numero degli abitanti era di 671 anime (Sta- che di terreno (Visite Sfondrati 1576-1579). tus animarum diocesi di Crema, 1751-1752). Nel 1580 la parrocchia di Offanengo fu Nel 1787 il parroco conservava il titolo di ret- smembrata dalla diocesi di Cremona e unita tore; tra il 1797 e il 1801 venne riedificata la alla diocesi di Crema, eretta con la bolla “Su- chiesa parrocchiale di San Pietro, consacrata per Universas”di papa Gregorio XIII dell’11 dal vescovo di crema Tommaso Ronna il 27 aprile 1580 (Diocesi di Crema 1993): la chie- settembre 1818 (Savoia 1993). Nel 1822 la sa di Santa Maria fu visitata dal visitatore rendita del beneficio parrocchiale in valuta apostolico Girolamo Regazzoni nel 1583; nel- italiana ammontava a 1229.36; la parrocchia la stessa occasione furono visitati gli oratori

Lombardia Storica 56 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ di Ognissanti; di San Lorenzo; di Santo Ste- diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] fano; di San Giacomo; di San Benedetto; di vicariato di Offanengo (1583 - sec. XVII), Of- San Pietro in Ciel d’Oro, demolito alla fine del fanengo [54] secolo XVI; di San Michele, anc’esso demoli- vicariato di Bottaiano (sec. XVII - sec. XVIII), to alla fine del ‘500; della Santa Croce, sede Bottaiano [6] di una confraternita di Disciplini e demolito vicariato di Offanengo (sec. XVIII - 1970), Of- nel secolo XVIII; di San Rocco, anch’esso fanengo [55] sede di Disciplini, e infine di San Giovanni zona pastorale est (1970 - [1989]), Crema evangelista, demolito nel 1734 (Visita Regaz- [37] zoni 1583; Zavaglio 1946). Alla prima suddivi- sione in vicariati della diocesi di Crema nel 1583 Offanengo fu dichiarata sede di vicaria- 53 to; oltre agli oratori attestati nel 1583, alla pieve di Santa Maria Purificata fine del secolo XVI nella parrocchia erano sec. XI - sec. XVI compresi, oltre a quelli già citati, anche gli La prima attestazione di un insediamento reli- oratori del Portico, della Beata Vergine del gioso a Offanengo risale al secolo XI, quan- Pozzo e di San Giuseppe della Canova; il di- do il 17 giugno 1074 la chiesa di Santa Maria ritto di nomina del parroco spettava al vesco- figurava attestata nella diocesi di Cremona vo di Crema e il reddito del beneficio parroc- come una pieve dotata di capitolo canonicale chiale ammontava a 900 libre; nella parroc- (CDCremonese 1895-1898, I, 156, p. 82; Of- chia erano state istituite le confraternite del fanengo 1974). Nella conferma di papa Gre- Santissimo Sacramento e del Rosario (Visita gorio VII dei diritti e beni della chiesa di Cre- Diedo 1583; Visita Diedo III 1594); nel secolo mona del 1 febbraio 1124 venne inoltre citato successivo invece Offanengo fu compreso l’oratorio di Santo Stefano di Offanengo (CD- nel vicariato di Bottaiano (Visita Diedo IX Cremonese 1895-1898, I, 60, p. 104), del 1611). Nel 1689 nella parrocchia fu riedificato quale fu ribadita l’appartenenza alla diocesi di il santuario della Madonna del Pozzo, eretto Cremona nella lettera di papa Gregorio VIII al nel secolo XVI; tra il 1723 e il 1734 fu riedifi- vescovo di Cremona Sicardo del 2 novembre cato l’oratorio di San Giuseppe alla Canova 1187 (CDCremonese 1895-1898, I, 448, p. (Savoia 1993; Zavaglio 1946). Nel 1752 il nu- 16; Degli Agosti 1989). L’attestazione del pri- mero degli abitanti era di 1235 anime (Status mo arciprete della pieve di Santa Maria Purifi- animarum diocesi di Crema, 1751-1752). Nel cata risale al 1196; altri arcipreti e la collegia- 1787 il parroco manteneva il titolo di arciprete ta di canonici officiarono la pieve con conti- (Ronna 1787-1792). Nel 1822 la rendita del nuità nei secoli XIII, XIV e XV (Verga Brandi- beneficio parrocchiale in valuta italiana am- rali 1991). Nel 1385 la pieve di Offanengo montava a 2490.11; la parrocchia contava aveva sotto la propria giurisdizione San Pie- 1700 anime (Stato parrocchie diocesi di Cre- tro di Ricengo, gli oratori di San Michele e ma, 1822). Nei secoli XVIII (Visite Lombardi San Lorenzo a Offanengo, la chiesa di Botta- 1752-1777), XIX (Visita Ferré 1859) e XX iano e gli oratori, scomparsi nel secolo suc- (Guida diocesi Crema 1963) la parrochia di cessivo o non identificati, di San Quirico, Offanengo fu sede di vicariato. L’antica chie- Santa Maria “del Calvelo”, Santa Maria “de sa pievana venne interamente demolita e rie- Adda”, San Michele, San Giacomo e San Be- dificata a partire dal 1896 (Moretti 1920). Con nedetto (Liber 1385). Nel secolo XV la pieve la revisione delle strutture territoriali della dio- di Offanengo mantiene la propria giurisdizio- cesi attuata nel 1970 (decreto 25 gennaio ne su San Michele e San Lorenzo di Offa- 1970), la parrocchia di Offanengo è stata in- nengo, San Pietro di Madignano, Santa Maria clusa nella zona pastorale est (Guida diocesi del Calvelo, San Faustino di Bottaiano e San Crema 1981; Guida diocesi Crema 1985; Quirico “de Casalegio”(Nota 1404-1420). Nel Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.] secolo XVI la chiesa di Santa Maria, benché mantenga il titolo di arcipretura, perdette le Relazioni: funzioni e il titolo di pieve: nel 1553 monsi- pieve di Santa Maria Purificata (sec. XVI), Of- gnor Francesco Terni fu nominato arciprete fanengo [53]

Lombardia Storica 57 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ della “parochial ecclesia di Offanengo”(Offa- go, Vergonzana, Madignano, Salvirola Cre- nengo 1974; Moretti 1920). [S. Alm.] masca, San Bernardino e Izano (Visita Ferré Tipo>B>/Tipo>parrocchia di Santa Maria Pu- 1859). Nel secolo XX comprendeva le par- rificata (sec. XVI), Offanengo [52] rocchie di Offanengo, Castelnuovo, Izano, Madignano, San Bernardino, Salvirola Cre- masca e Vergonzana (Guida diocesi Crema 54 1963). Con la revisione delle strutture territo- vicariato di Offanengo riali della diocesi attuata nel 1970 furono sop- 1583 - sec. XVII pressi i vicariati e istituite le zone pastorali Vicariato della diocesi di Crema. (decreto 25 gennaio 1970). [P. Maj.] Alla prima suddivisione della diocesi di Cre- ma in vicariati nel 1583, Offanengo fu dichia- Relazioni: rata sede di vicariato: esso comprendeva le vicariato di Bottaiano (sec. XVII - sec. XVIII), parrocchie di Offanengo, Izano, Salvirola Bottaiano [6] Cremasca, Madignano, Vergonzana, San diocesi di Crema (sec. XVIII - 1970), Crema Bernardino e Bottaiano (Visita Diedo 1583; [26] Visita Diedo III 1594). All’inizio del secolo parrocchia di San Bernardino (sec. XVIII - XVII il vicariato di Offaenengo fu soppresso e 1970), San Bernardino [76] la sede trasferita a Bottaiano (Visita Diedo IX parrocchia di San Biagio vescovo (sec. XVIII 1611). [P. Maj.] - 1970), Izano [45] parrocchia di San Pietro apostolo (sec. XVIII Relazioni: - 1970), Salvirola [75] vicariato di Bottaiano (1583 - sec. XVII), Bot- parrocchia di Santa Maria Purificata (sec. taiano [6] XVIII - 1970), Offanengo [52] diocesi di Crema (1583 - sec. XVII), Crema parrocchia dei Santi Faustino e Giovita (sec. [26] XVIII - sec. XVIII), Bottaiano [5] parrocchia di San Bernardino (1583 - sec. parrocchia di San Pietro Apostolo in Vincoli XVII), San Bernardino [76] (sec. XVIII - 1970), Madignano [46] parrocchia di San Biagio vescovo (1583 - parrocchia di San Rocco confessore (sec. sec. XVII), Izano [45] XIX - 1970), Vergonzana [90] parrocchia di San Pietro apostolo (1583 - parrocchia del Cuore Immacolato di Maria sec. XVII), Salvirola [75] (1943 - 1970), Castelnuovo Cremasco [21] parrocchia di San Rocco confessore (1583 - sec. XVII), Vergonzana [90] parrocchia di Santa Maria Purificata (1583 - Ombriano sec. XVII), Offanengo [52] Crema (CR) parrocchia dei Santi Faustino e Giovita (1583 56 - sec. XVI), Bottaiano [5] parrocchia di Santa Maria Assunta parrocchia di San Pietro Apostolo in Vincoli sec. XV - [1989] (1583 - sec. XVII), Madignano [46] Parrocchia della diocesi di Crema; fino al 1580 appartenne alla diocesi di Piacenza. 55 La prima attestazione di un insediamento reli- vicariato di Offanengo gioso ad Ombriano risale al secolo XI, quan- sec. XVIII - 1970 do nella bolla di papa Urbano II del 16 marzo Vicariato della diocesi di Crema. 1095 tra le dipendenze del monastero di San Nel secolo XVIII la parrocchia di Offanengo Paolo D’Argon fu citato il monastero di San fu nuovamente dichiarata sede di vicariato: Pietro; il monastero benedettino però scom- nel secolo XVIII esso comprendeva le parroc- parve entro la metà del secolo XII (Facchi chie di Offanengo, Bottaiano, Madignano, 1983; Verga Brandirali 1985; Degli Agosti Salvirola Cremasca e Vergonzana (Visite 1993). La prima attestazione della chiesa di Lombardi 1752-1777). Nel secolo XIX il vica- Santa Maria risale al secolo XII, quando nel riato comprendeva le parrocchie di Offanen- 1155 venne confermato al monastero di San

Lombardia Storica 58 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ Benedetto di Crema la giurisdizione sulla ne invece al vicariato di Capergnanica (Guida chiesa di Santa Maria ad Ombriano (Schiavi- diocesi Crema 1963). Con la revisione delle ni Trezzi 1981; Degli Agosti 1993). Nel 1170, strutture territoriali della diocesi attuata nel in un atto di permuta di terre tra il monastero 1970 (decreto 25 gennaio 1970), la parroc- di Cerreto e la chiesa di Santa Maria di Cre- chia di Ombriano è stata inclusa nella zona ma, fu citata la chiesa di Santa Maria (CD- pastorale suburbana (Guida diocesi Crema Laudense 1879-1885, II, 50). Nel 1204 il ve- 1981; Guida diocesi Crema 1985; Guida dio- scovo di Piacenza Grimerio confermò nuova- cesi Crema 1988). [P. Maj.] mente aI priore del monastero di San Bene- detto di Crema i diritti sulla chiesa di Santa Relazioni: Maria (Campi 1651). I monaci di San Bene- diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] detto mantennero il giuspatronato di Santa vicariato di Bagnolo Cremasco (1583 - sec. Maria sino al secolo XVIII (Lucchi 1980; Re- XIX), Bagnolo Cremasco [3] magnino 1976-1977). Nel corso del secolo vicariato di Capergnanica (sec. XIX - 1970), XV la chiesa di Ombriano divenne parrocchia Capergnanica [12] nella diocesi di Piacenza: il 14 settembre zona pastorale suburbana (1970 - [1989]), 1490 fu nominato il curato parroco di Ombria- Crema [40] no (Scarpini 1871). Nel 1566, in occasione della visita pastorale del vescovo di Piacenza Bernardino Scotti, la parrocchia di Ombriano contava 230 anime da comunione (Visite Scotti 1566-1570). Nel 1577 vi fu istituita la confraternita del Santissimo Sacramento Palazzo Pignano (Lucchi 1980). Nel 1580 la parrocchia di Om- Palazzo Pignano (CR) briano fu smembrata dalla diocesi di Piacen- 57 za e unita alla diocesi di Crema, eretta con la parrocchia di San Martino vescovo bolla “Super Universas”di papa Gregorio XIII sec. XVI - [1989] dell’11 aprile 1580 (Diocesi di Crema 1993): la parrocchia di Ombriano fu visitata dai visi- Parrocchia della diocesi di Crema; fino al tatori apostolici Gian Battista Castelli nel 1580 appartenne alla diocesi di Piacenza. 1579 (Visita Castelli 1579) e Girolamo Re- Nel 1566, in occasione della visita pastorale gazzoni nel 1583 (Visita Regazzoni 1583); del vescovo di Piacenza Bernardino Scotti, il nelle stesse occasioni fu visitato in Ombriano reddito del beneficio parrocchiale di Palazzo l’oratorio di San Pietro in Promontorio. Alla Pignano ammontava a 300 pertiche di terre- prima suddivisione della diocesi di Crema in no (Visite Scotti 1566-1570). Nel 1580 la par- vicariati nel 1583, la parrocchia di Ombriano rocchia di Palazzo Pignano fu smembrata figurava nel vicariato di Bagnolo Cremasco dalla diocesi di Piacenza e unita alla diocesi (Visita Diedo 1583; Visita Diedo III 1594), di Crema, eretta con la bolla “Super Univer- così come nel secolo successivo (Visita Die- sas”di papa Gregorio XIII dell’11 aprile 1580 do IX 1611). Nel 1752 il numero degli abitanti (Diocesi di Crema 1993): la chiesa di San era di 1620 anime (Status animarum diocesi Martino fu visitata dai visitatori apostolici Gian di Crema, 1751-1752). La chiesa parrocchia- Battista Castelli nel 1579 (Visita Castelli le venne demolita e riedificata nel 1779; la 1579) e Girolamo Regazzoni nel 1583; nella chiesa fu consacrata dal vescovo di Crema stessa occasione furono visitati gli oratori di Pietro Maria Ferré nel 1865 (Savoia 1993; Sant’Antonio delle Cascine, di San Pietro, di Zavaglio 1946). Nel 1822 la rendita del bene- San Marco, di Santa Maria del Tredesino e ficio parrocchiale in valuta italiana ammonta- infine di San Giorgio, demolito nel 1824 (Visi- va a 797.94; la parrocchia contava 2330 ani- ta Regazzoni 1583). La chiesa di Palazzo nel me (Stato parrocchie diocesi di Crema, secolo XVI era officiata da un prevosto nomi- 1822). Nei secoli XVIII (Visite Lombardi nato dall’arcidiacono di Santa Maria di Crema 1752-1777) e XIX (Visita Ferré 1859) la par- ed era rimasta senza collegio canonicale: l’8 rocchia di Ombriano rimase nel vicariato di giugno 1584 l’antica prepositura fu eretta in Bagnolo Cremasco; nel secolo XX apparten- vicaria perpetua con patronato dell’arcidiaco-

Lombardia Storica 59 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ no del Duomo (Scarpini 1871). Nella seconda leocristiana di Palazzo Pignano era dotata di metà del secolo XVI fu istituita nella parroc- fonte battesimale, della quale sono stati rin- chia la Confraternita del Santissimo Sacra- venuti resti (Mirabella Roberti 1965; Mirabella mento (Lucchi 1980). Alla prima suddivisione Roberti 1968; Ceserani Ermentini 1968; Mira- della diocesi di Crema in vicariati nel 1583, la bella Roberti 1969; Ermentini 1970-1971; Sa- parrocchia di Palazzo Pignano fu compresa voia 1993). La funzione pievana della basilica nel vicariato di Bagnolo Cremasco (Visita di San Martino fu continua dal secolo VI al Diedo 1583; Visita Diedo III 1594), così come secolo X (Campi 1651, I). Nei secoli IX e X nel secolo successivo (Visita Diedo IX 1611). Palazzo Pignano era “curtis” dipendente dal Tra il 1724 e il 1729 la chiesa parrocchiale monastero di San Savino di Piacenza (Drei venne restaurata radicalmente e fu consacra- 1924-1928, I, 92, 93). Nel secolo XI la pieve ta il 15 maggio 1729 dal vescovo Faustino di Palazzo Pignano era retta da un arciprete: Griffoni (Coti Zelati 1980). Nel 1752 la par- nelle conferme dei beni del monastero di San rocchia di Palazzo Pignano contava 752 ani- Savino di Enrico II del 28 maggio 1002 e di me (Status animarum diocesi di Crema, Corrado II del 7 maggio 1037 venne citata la 1751-1752). Nel 1787 la chiesa di San Marti- pieve di Palazzo Pignano (Drei 1924-1928, II, no manteneva ancora il titolo di vicaria perpe- 3, 61). Il 18 giugno 1015 l’arciprete di San tua dell’arcidiaconato del Duomo, titolo defini- Martino cedette a livello beni e decime spet- tivamente soppresso nel 1799 (Ronna 1787- tanti alla pieve di Palazzo (Caretta 1962). Nel 1792). Nel 1822 la rendita del beneficio par- tardo secolo XI fu edificata l’attuale chiesa rocchiale in valuta italiana ammontava a parrocchiale (Ponti de Vecchi 1993). Nei se- 516.36; la parrocchia contava 854 anime coli XI e XII San Martino era una delle pievi (Stato parrocchie diocesi di Crema, 1822). principali della diocesi di Piacenza, arrivando Nei secoli XVIII (Visite Lombardi 1752-1777), ad esercitare prerogative sulla chiesa di San- XIX (Visita Ferré 1859) e XX (Guida diocesi ta Maria a Crema; dalla donazione di Matilde Crema 1963) la parrocchia di Palazzo Pigna- di Canossa del 1 gennaio 1098 alla bolla “In no fece parte del vicariato di Bagnolo Crema- Eminenti”di Innocenzo III dell’8 novembre sco. Con la revisione delle strutture territoriali 1199 Palazzo Pignano passò dalla diocesi di della diocesi attuata nel 1970 (decreto 25 Piacenza a quella di Cremona, per poi torna- gennaio 1970), la parrocchia di Palazzo Pi- re nella diocesi di Piacenza dove sarebbe ri- gnano è stata inclusa nella zona pastorale masta sino al 1580 (Degli Agosti 1993). La ovest (Guida diocesi Crema 1981; Guida dio- pieve di Palazzo Pignano venne citata nel cesi Crema 1985; Guida diocesi Crema 1174 in una controversia giurisdizionale tra la 1988). [P. Maj.] diocesi di Cremona e quella di Piacenza, dio- cesi nella quale la pieve di San Martino fu Relazioni: nuovamente attestata nella lettera di papa In- pieve di San Martino (sec. XV), Palazzo Pi- nocenzo III del 9 novembre 1199 al vescovo gnano [58] di Piacenza Grumerio (Degli Agosti 1989). diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] Dal secolo XII la pieve di Palazzo fu officiata vicariato di Bagnolo Cremasco (1583 - 1970), con continuità sino al secolo XV da un capito- Bagnolo Cremasco [3] lo formato dal preposito e quindici canonici zona pastorale ovest (1970 - [1989]), Crema (Verga 1966; Marazzi 1993). Nel secolo XV [39] la pieve conobbe un rapido declino e nell’ot- tobre del 1459 i beni della prevostura di Pa- lazzo Pignano furono incamerati nella dota- 58 zione della nuova carica di arcidiacono di pieve di San Martino Santa Maria di Crema (Registri comunità di sec. XI - sec. XV Cremona, 1449-1580, III, f. 89, 1459 ottobre 8). [S. Alm.] È possibile far risalire l’origine della chiesa di San Martino al secolo VI, grazie ai rilevamen- Relazioni: ti architettonici e archeologici condotti sul sito parrocchia di San Martino vescovo (sec. XV), durante i restauri del secolo XX: la chiesa pa- Palazzo Pignano [57]

Lombardia Storica 60 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ Relazioni: vicariato di Chieve (1583 - 1603), Chieve [23] Passarera diocesi di Crema (1584 - [1989]), Crema [26] Capergnanica (CR) vicariato di Bagnolo Cremasco (1603 - 1685), 59 Bagnolo Cremasco [3] parrocchia di San Gerolamo vescovo vicariato di Chieve (1685 - sec. XIX), Chieve 1584 - [1989] [24] vicariato di Capergnanica (sec. XIX - 1970), Parrocchia della diocesi di Crema. Capergnanica [12] La prima attestazione di un insediamento reli- zona pastorale ovest (1970 - [1989]), Crema gioso a Passarera risale al secolo XVI, quan- [39] do l’oratorio di San Gerolamo dipendeva dal- la parrocchia di Casaletto Ceredano nella diocesi di Lodi (Zavaglio 1946). Nel 1580 la Pianengo chiesa di Passarera fu compresa nella dioce- Pianengo (CR) si di Crema, eretta con la bolla “Super Uni- 60 versas”di papa Gregorio XIII dell’11 aprile parrocchia di Santa Maria in Silvis 1580 (Diocesi di Crema 1993). La chiesa di 1772 - [1989] San Gerolamo fu eretta in parrocchia per smembramento da quella di Casaletto Cere- Parrocchia della diocesi di Crema. dano con decreto vescovile del 27 settembre La prima attestazione di un insediamento reli- 1584 nella diocesi di Crema (Scarpini 1871). gioso a Pianengo risale al secolo XIV, quan- Alla suddivisione della diocesi di Crema in vi- do nel 1385 la chiesa di Pianengo era sog- cariati nel 1583, la parrocchia di Passarera fu getta alla pieve di Fornovo nella diocesi di compresa nel vicariato di Chieve (Visita Die- Cremona (Liber 1385). Nel 1425 fu eretto a do 1583; Visita Diedo III 1594), mentre nel Pianengo un convento di frati francescani secolo successivo passò nel vicariato di Ba- con chiesa conventuale di Santa Maria (Mo- gnolo; la parrocchia nel 1611 contava 350 sconi 1981). Nei secoli XV e XVI Pianengo anime da comunione (Visita Diedo IX 1611). venne compreso nella parrocchia di San Pie- Nel secolo XVII fu riedificata la chiesa parroc- tro di Crema (Zavaglio 1946). Durante il rior- chiale, dove erano state istituite le confrater- dinamento delle strutture ecclesiastiche del nite del Santissimo Sacramento e del Rosa- Cremasco dopo l’erezione della diocesi, nel rio (Ghilardi 1933); nello stesso secolo fu 1583 il visitatore apostolico Girolamo Regaz- eretto nella parrocchia l’oratorio di San Carlo zoni distaccò Pianengo dalla parrocchia di delle Zitelle (Savoia 1993). Nel 1752 la par- San Pietro a Crema e affidò la cura d’anime rocchia di Passarera contava 445 anime come vicaria perpetua ai frati francescani mi- (Status animarum diocesi di Crema, 1751- nori dell’Osservanza che officiavano nella 1752). Nel 1822 la rendita del beneficio par- chiesa di Santa Maria in Silvis, decreto sanci- rocchiale in valuta italiana ammontava a 480; to dalla bolla di Sisto V del 10 giugno 1585 la parrocchia contava 900 anime (Stato par- che auspicava l’erezione della parrocchia rocchie diocesi di Crema, 1822). Nei secoli (Zavaglio 1982). Nel 1583 furono inoltre visi- XVIII (Visite Lombardi 1752-1777) e XIX (Vi- tate dal visitatore apostolico Girolamo Regaz- sita Ferré 1859) la parrocchia di Passarera ri- zoni, oltre alla chiesa e convento dei Minori tornò nel vicariato di Chieve; nel secolo XX Osservanti di Santa Maria in Silvis, gli oratori passò nel vicariato di Capergnanica (Guida di San Bassiano e di Santa Maria ad Nives, diocesi Crema 1963). Con la revisione delle poi demolito nel 1850 (Visita Regazzoni strutture territoriali della diocesi attuata nel 1583). Alla prima suddivisione in vicariati del- 1970 (decreto 25 gennaio 1970), la parroc- la diocesi di Crema nel 1583, la chiesa di Pia- chia di Passarera è stata inclusa nella zona nengo fu compresa nel vicariato di Castel pastorale ovest (Guida diocesi Crema 1981; Gabbiano (Visita Diedo 1583; Visita Diedo III Guida diocesi Crema 1985; Guida diocesi 1594); nel secolo successivo la vicaria perpe- Crema 1988). [P. Maj.] tua di Pianengo appartenne al vicariato di Quintano (Visita Diedo IX 1611). Nel 1665 il

Lombardia Storica 61 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ vescovo di Crema Antonio Badoer tolse la vicariato di Quintano (sec. XVII - 1717), Quin- cura d’anime ai francescani ordinando di eri- tano [63] gere una nuova chiesa parrocchiale e affi- vicariato di Castel Gabbiano (1717 - 1817), dando la cura d’anime al clero secolare che Castel Gabbiano [20] officiava nell’oratorio di Santa Maria ad Ni- diocesi di Crema (1772 - [1989]), Crema [26] ves; la comunità di Pianengo però rifiutò di vicariato di Sergnano (1817 - 1970), Sergna- obbedire all’ordinanza vescovile; l’anno suc- no [82] cessivo i francescani riconobbero alcuni diritti zona pastorale nord (1970 - [1989]), Crema dell’ordinario diocesano, che riaffidò loro la [38] cura d’anime in Santa Maria in Silvis (Alpini, Cattaneo, Schiavini Trezzi 1990). Nel 1658 fu eretto l’oratorio della Madonna del Rosario, Pieranica benedetto nel 1742 e demolito nel corso Pieranica (CR) dell’800; nel 1709 fu eretto l’oratorio della 61 Santa Croce, poi demolito nel 1910; nel 1738 parrocchia di San Biagio vescovo e marti- fu edificato l’oratorio della Vergine Immacola- re ta (Zavaglio 1946). Nel 1752 la popolazione sec. XVI - [1989] di Pianengo ammontava a 1073 anime (Sta- tus animarum diocesi di Crema, 1751-1752). Parrocchia della diocesi di Crema; fino al La cura d’anime venne prestata dalla vicaria 1580 appartenne alla diocesi di Piacenza. perpetua dei francescani di Santa Maria sino La prima attestazione di un insediamento reli- alla loro soppressione il 7 settembre 1769; la gioso a Pieranica risale al secolo XIII, quan- chiesa di Santa Maria in Silvis passò al clero do nel 1286 una comunità di frati umiliati ini- secolare e fu eretta in parrocchia con decreto ziò ad erigere la chiesa di San Martino (Me- del 30 dicembre 1772 del vescovo di Crema nant 1979). Nel 1531 la rettoria di San Biagio Marcantonio Lombardi, mantenendo il titolo di di Pieranica era già parrocchia; il diritto di no- vicaria perpetua attestato nei decenni suc- mina del rettore spettava all’arcidiacono di cessivi (Scarpini 1871; Fondo parrocchie, Santa Maria di Crema (Istromenti investiture, Pianengo; Ronna 1787-1792). Nel 1772 il be- fol. 13, 1531 settembre 20). Inoltre per tutto il neficio del parroco di Pianengo ammontava a secolo XVI la chiesa di Quintano dipendeva 250 pertiche di terreno (Pianengo 1990). Nel da quella di Pieranica per quanto riguarda 1822 la rendita del beneficio parrocchiale in l’amministrazione del battesimo (Zavaglio valuta italiana ammontava a 2044.16; la par- 1946). Nel 1566 in occasione della visita pa- rocchia contava 1372 anime (Stato parroc- storale del vescovo di Piacenza Bernardino chie diocesi di Crema, 1822). La parrocchia Scotti, la parrocchia di Pieranica contava 180 di Pianengo fu compresa nel secolo XVIII nel anime; il reddito del beneficio parrocchiale vicariato di Castel Gabbiano (Visite Lombardi ammontava a 240 libre (Visite Scotti 1566- 1752-1777) e nei secoli XIX (Visita Ferré 1570). Nel 1569 fu istituita nella parrocchia di 1859) e XX (Guida diocesi Crema 1963) nel Pieranica la confraternita del Santissimo Sa- vicariato di Sergnano. Nel 1834 nella parroc- cramento (Lucchi 1980); nello stesso secolo chia fu nuovamente istituita la confraternita fu eretta la confraternita del Rosario (Scarpini del Santissimo Sacramento (Zavaglio 1946). 1871). Con la Bolla “Super Universas”di papa Con la revisione delle strutture territoriali del- Gregorio XIII dell’11 aprile 1580 la parrocchia la diocesi attuata nel 1970 (decreto 25 gen- di Pieranica fu smembrata dalla diocesi di naio 1970), la parrocchia di Pianengo è stata Piacenza e unita alla diocesi di Crema (Dio- inclusa nella zona pastorale nord (Guida dio- cesi di Crema 1993): la chiesa di San Biagio cesi Crema 1981; Guida diocesi Crema fu visitata dai visitatori apostolici Gian Battista 1985; Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.] Castelli nel 1579 (Visita Castelli 1579) e Giro- lamo Regazzoni nel 1583 (Visita Regazzoni Relazioni: 1583); nella stessa occasione a Pieranica fu vicariato di Castel Gabbiano (1583 - sec. visitato l’oratorio dei Santi Faustino e Giovita. XVII), Castel Gabbiano [19] Alla prima suddivisione della diocesi di Cre- ma in vicariati nel 1583, la parrocchia di Pie-

Lombardia Storica 62 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ ranica fu compresa nel vicariato di Trescore di rettoria; il reddito del beneficio parrocchiale Cremasco; il diritto di nomina del rettore spet- ammontava a 470 libre e la parrocchia conta- tava al vescovo di Crema e la parrocchia va 125 anime da comunione (Visite Scotti contava 170 anime da comunione; il reddito 1566-1570). Nel 1575 fu eretta nella parroc- del beneficio parrocchiale ammontava a 200 chia la confraternita del Santissimo Sacra- libre (Visita Diedo 1583; Visita Diedo III mento (Lucchi 1980; Zavaglio 1946). Nel 1594); nel secolo successivo passò nel vica- 1580 la parrocchia di Quintano fu smembrata riato di Quintano (Visita Diedo IX 1611). Nel dalla diocesi di Piacenza e unita alla diocesi 1752 la parrocchia di Pieranica contava 384 di Crema, eretta con la bolla “Super Univer- anime (Status animarum diocesi di Crema, sas”di papa Gregorio XIII dell’11 aprile 1580 1751-1752). Nel 1787 il parroco aveva il titolo (Diocesi di Crema 1993). La chiesa di San di prevosto (Ronna 1787-1792). Nel 1822 la Pietro venne visitata dai visitatori apostolici rendita del beneficio parrocchiale in valuta Gian Battista Castelli nel 1579 (Visita Castelli italiana ammontava a 1027,43; la parrocchia 1579) e Girolamo Regazzoni nel 1583; nella contava 490 anime (Stato parrocchie diocesi stessa occasione fu visitato l’oratorio di San- di Crema, 1822). Nei secoli XVIII (Visite Lom- t’Ippolito, poi riedificato nel secolo XVII, e bardi 1752-1777), XIX (Visita Ferré 1859) e quello di Sant’Antonio (Visita Regazzoni XX (Guida diocesi Crema 1963) la parrocchia 1583; Letterini 1990). Dal 1579 fu riedificata di Pieranica appartenne al vicariato di Tre- la chiesa parrocchiale, consacrata dal vesco- score Cremasco. Con la revisione delle strut- vo di Crema Gian Giacomo Diedo il 1 agosto ture territoriali della diocesi attuata nel 1970 1588 (Alpini 1987). Alla prima suddivisione (decreto 25 gennaio 1970), la parrocchia di della diocesi di Crema in vicariati nel 1583, la Pieranica è stata inclusa nella zona pastorale parrocchia di Quintano venne compresa nel nord (Guida diocesi Crema 1981; Guida dio- vicariato di Trescore Cremasco; il diritto di cesi Crema 1985; Guida diocesi Crema nomina del rettore spettava al vescovo di 1988). [P. Maj.] Crema e la parrocchia contava 140 anime da comunione (Visita Diedo 1583; Visita Diedo Relazioni: III 1594). Dal 1599 al 1683 Quintano divenne diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] sede di vicariato; la parrocchia contava 260 vicariato di Trescore Cremasco (1583 - sec. anime da comunione (Visita Diedo IX 1611). XVII), Trescore Cremasco [85] Nel 1752 il numero degli abitanti era di 225 vicariato di Quintano (sec. XVII - sec. XVIII), anime (Status animarum diocesi di Crema, Quintano [63] 1751-1752). Fino al 1732 il parroco manten- vicariato di Trescore Cremasco (sec. XVIII - ne il titolo di rettore, dal 1733 gli venne con- 1970), Trescore Cremasco [86] cesso il titolo di prevosto (Letterini 1990; zona pastorale nord (1970 - [1989]), Crema Ronna 1787-1792). Nel 1822 la rendita del [38] beneficio parrocchiale in valuta italiana am- montava a 1935.60; la parrocchia contava 272 anime (Stato parrocchie diocesi di Cre- Quintano ma, 1822). Nei secoli XVIII (Visite Lombardi Quintano (CR) 1752-1777), XIX (Visita Ferré 1859) e XX 62 (Guida diocesi Crema 1963) la parrocchia di parrocchia di San Pietro apostolo Quintano appartenne al vicariato di Trescore sec. XVI - [1989] Cremasco. Con la revisione delle strutture territoriali della diocesi attuata nel 1970 (de- Parrocchia della diocesi di Crema; fino al creto 25 gennaio 1970), la parrocchia di 1580 appartenne alla diocesi di Piacenza. Quintano è stata inclusa nella zona pastorale La prima attestazione di un insediamento reli- nord (Guida diocesi Crema 1981; Guida dio- gioso a Quintano risale al secolo XVI, quan- cesi Crema 1985; Guida diocesi Crema do nel 1566, in occasione della visita pastora- 1988). [P. Maj.] le del vescovo di Piacenza Bernardino Scotti, la chiesa di San Pietro fu censita come par- Relazioni: rocchia nella diocesi di Piacenza con il titolo diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26]

Lombardia Storica 63 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ vicariato di Trescore Cremasco (1583 - sec. parrocchia di San Biagio vescovo e martire XVII), Trescore Cremasco [85] (sec. XVII - sec. XVIII), Pieranica [61] vicariato di Quintano (sec. XVII - sec. XVIII), parrocchia di Sant’Agata vergine e martire Quintano [63] (sec. XVII - sec. XVIII), Trescore Cremasco vicariato di Trescore Cremasco (sec. XVIII - [84] 1970), Trescore Cremasco [86] parrocchia di San Giovanni Battista Decollato zona pastorale nord (1970 - [1989]), Crema (sec. XVII - sec. XVIII), Scannabue [80] [38]

Ricengo 63 Ricengo (CR) vicariato di Quintano 64 sec. XVII - sec. XVIII parrocchia di San Pietro apostolo Vicariato della diocesi di Crema. sec. XII - [1989] All’inizio del secolo XVII Quintano fu dichiara- ta sede di vicariato: nel 1611 il vicariato com- Parrocchia della diocesi di Crema; fino al prendeva le parrocchie di Quintano, Azzano, 1580 appartenne alla diocesi di Cremona. Campagnola, Capralba, Casaletto Vaprio, La prima attestazione di un insediamento reli- Cremosano, Farinate, Santo Stefano in Vai- gioso a Ricengo risale al secolo XII, quando rano, Pianengo, Pieranica, Scannabue, Torli- la chiesa di San Pietro fu citata tra le dipen- no Vimercati e Trescore Cremasco (Visita denze del monastero benedettino di San Be- Diedo IX 1611). Nel secolo XVIII il vicariato di nedetto di Crema (Schiavini Trezzi 1981). Quintano fu soppresso e la sede trasferita a Nella bolla di papa Alessandro III del 30 otto- Trescore Cremasco (Visite Lombardi 1752- bre 1178, in cui furono confermati i beni del 1777). [P. Maj.] monastero di San Benedetto di Crema, ven- ne specificato il diritto di battesimo concesso Relazioni: alla chiesa di San Pietro di Ricengo, che vicariato di Trescore Cremasco (1583 - sec. quindi godeva già dal secolo XII di prerogati- XVII), Trescore Cremasco [85] ve parrocchiali nella diocesi di Cremona vicariato di Trescore Cremasco (sec. XVII - (Fonseca 1988; Verga Brandirali 1991; Degli sec. XVIII), Trescore Cremasco [86] Agosti 1993). Nel secolo XIV i diritti del mo- diocesi di Crema (sec. XVII - sec. XVIII), Cre- nastero di San Benedetto sulla parrocchia di ma [26] Ricengo furono nuovamente confermati dal parrocchia di San Lorenzo martire (sec. XVII vicario episcopale di Cremona (Fondo par- - sec. XVII), Azzano [1] rocchie, Ricengo). Nel 1385 la chiesa di San parrocchia di San Giorgio martire (sec. XVII - Pietro di Ricengo era soggetta alla pieve di sec. XVII), Casaletto Vaprio [16] Offanengo nella diocesi di Cremona (Liber parrocchia di San Pietro apostolo (sec. XVII - 1385). Il patronato della parrocchia di Ricen- sec. XVIII), Quintano [62] go rimase al monastero di San Benedetto di parrocchia di San Martino vescovo (sec. XVII Crema sino alla sua soppressione nel 1771 - sec. XVIII), Farinate [44] (Remagnino 1976-1977). Nel 1578, in occa- parrocchia di Sant’Andrea apostolo (sec. XVII sione della visita pastorale del vescovo di - sec. XVII), Capralba [13] Cremona Niccolò Sfondrati, il giuspatronato parrocchia di San Pancrazio martire (sec. della parrocchia di Ricengo spettava al mo- XVII - sec. XVII), Campagnola Cremasca [10] nastero di San Benedetto di Crema (Visite parrocchia di Santa Maria in Silvis (sec. XVII Sfondrati 1576-1579). Nel 1580 la parrocchia - 1717), Pianengo [60] di Ricengo fu smembrata dalla diocesi di Cre- parrocchia di Santa Maria Maddalena (sec. mona e unita alla diocesi di Crema, eretta XVII - sec. XVIII), Cremosano [43] con la bolla “Super Universas”di papa Grego- parrocchia di Sant’Ambrogio vescovo (sec. rio XIII dell’11 aprile 1580 (Diocesi di Crema XVII - sec. XVIII), Torlino Vimercati [83] 1993). La chiesa di San Pietro fu visitata dal parrocchia dell’Immacolata Concezione (sec. visitatore apostolico Girolamo Regazzoni nel XVII - sec. XVIII), Vairano [89] 1583; nella stessa occasione fu visitato l’ora-

Lombardia Storica 64 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ torio di Santa Maria del Cantuello (Visita Re- vicariato di Camisano (sec. XX - 1970), Ca- gazzoni 1583). Alla prima suddivisione della misano [9] diocesi di Crema in vicariati nel 1583, Ricen- zona pastorale est (1970 - [1989]), Crema go fu compreso nel vicariato di Castel Gab- [37] biano; nella parrocchia era stata istituita la confraternita del Santissimo Sacramento (Vi- sita Diedo 1583; Visita Diedo III 1594). Nel Ripalta Arpina secolo successivo la parrocchia venne com- Ripalta Arpina (CR) presa nel vicariato di Bottaiano (Visita Diedo 65 IX 1611). Nel 1620 nella parrocchia fu eretto parrocchia di Santa Maria Rotonda l’oratorio di San Carlo al Castello; nel 1706 fu sec. XVI - [1989] invece eretto l’oratorio di San Giuseppe, il cui giuspatronato spettava alla famiglia Vimercati Parrocchia della diocesi di Crema; fino al (Zavaglio 1946). Nel 1752 la parrocchia di Ri- 1580 appartenne alla diocesi di Cremona. cengo contava 411 anime (Status animarum Nel 1578, in occasione della visita pastorale diocesi di Crema, 1751-1752). La chiesa par- del vescovo di Cremona Niccolò Sfondrati, la rocchiale venne ricostruita a partire dal 1796 parrocchia di Ripalta Arpina era officiata da e terminata tra il 1840 e il 1848 (Zavaglio un arciprete, un canonico e un chierico; il 1946). Il 12 ottobre 1836 per decreto del ve- reddito beneficiale ammontava a 250 libre e scovo di Crema Giuseppe Sanguettola fu nella parrocchia era stata istituita la confra- nuovamente istituita la confraternita del San- ternita del Santissimo Sacramento (Visite tissimo Sacramento; il giuspatronato della Sfondrati 1576-1579). Nel 1580 la parrocchia parrocchia, alienato insieme ai beni del sop- di Ripalta Arpina fu smembrata dalla diocesi presso monastero di San Benedetto nel di Cremona e unita alla diocesi di Crema, 1771, venne acquistato nel 1783 dalla fami- eretta con la bolla “Supper Universas”di papa glia Giavarina di Crema (Maccalli 1969). Nel Gregorio XIII dell’11 aprile 1580 (Diocesi di 1822 la rendita del beneficio parrocchiale in Crema 1993). La chiesa di Santa Maria fu vi- valuta italiana ammontava a 749.15; la par- sitata dal visitatore apostolico Girolamo Re- rocchia contava 496 anime (Stato parrocchie gazzoni nel 1583; nella stessa occasione fu diocesi di Crema, 1822). Nel secolo XVIII (Vi- visitato l’oratorio di Sant’Eusebio, poi demoli- site Lombardi 1752-1777) la parrocchia di Ri- to nel 1728 (Visita Regazzoni 1583). Alla pri- cengo venne inclusa nel vicariato di Gabbia- ma suddivisione della diocesi di Crema in vi- no, mentre nel successivo passò nel vicariato cariati nel 1583, la parrocchia di Ripalta Arpi- di Serganano (Visita Ferré 1859); nel secolo na fu compresa nel vicariato di Ripalta Nuo- XX fu infine compresa nel vicariato di Cami- va; il reddito dell’arciprebenda ammontava a sano (Guida diocesi Crema 1963). Con la re- 388 libre (Visita Diedo 1583; Visita Diedo III visione delle strutture territoriali della diocesi 1594); nel secolo successivo la parrocchia attuata nel 1970 (decreto 25 gennaio 1970), venne compresa nel vicariato di Montodine la parrocchia di Ricengo è stata inclusa nella (Visita Diedo IX 1611). Nel 1607 nella parroc- zona pastorale est (Guida diocesi Crema chia fu eretto l’oratorio di San Bartolomeo, 1981; Guida diocesi Crema 1985; Guida dio- soppresso nel 1659; tra il 1672 e il 1687 fu cesi Crema 1988). [P. Maj.] riedificato l’antico oratorio di San Giovanni Battista (Zavaglio 1946). Nel 1752 la parroc- Relazioni: chia di Ripalta Arpina contava 698 anime diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] (Status animarum diocesi di Crema, 1751- vicariato di Castel Gabbiano (1583 - sec. 1752). La chiesa parrocchiale venne riedifica- XVII), Castel Gabbiano [19] ta a partire dal 1776 e terminata nel 1799 vicariato di Bottaiano (sec. XVII - 1717), Bot- (Savoia 1993; Bianchessi 1997). Nel 1787 il taiano [6] parroco manteneva il titolo di arciprete (Ron- vicariato di Castel Gabbiano (1717 - 1817), na 1787-1792). Nel 1822 la rendita del bene- Castel Gabbiano [20] ficio parrocchiale in valuta italiana ammonta- vicariato di Sergnano (1817 - sec. XIX), Ser- va a 805.08; la parrocchia contava 872 anime gnano [82] (Stato parrocchie diocesi di Crema, 1822).

Lombardia Storica 65 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ Nel secolo XVIII la parrocchia di Ripalta Arpi- Relazioni: na venne inclusa nel vicariato di Ripalta Nuo- parrocchia di Santa Maria Rotonda (sec. va (Visite Lombardi 1752-1777), mentre nei XVI), Ripalta Arpina [65] secoli XIX (Visita Ferré 1859) e XX (Guida diocesi Crema 1963) tornò nel vicariato di Montodine. Con la revisione delle strutture Ripalta Guerina territoriali della diocesi attuata nel 1970 (de- Ripalta Guerina (CR) creto 25 gennaio 1970), la parrocchia di Ri- 67 palta Arpina è stata inclusa nella zona pasto- parrocchia di San Gottardo vescovo rale sud (Guida diocesi Crema 1981; Guida sec. XVI - [1989] diocesi Crema 1985; Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.] Parrocchia della diocesi di Crema; fino al 1580 appartenne alla diocesi di Cremona. Relazioni: La prima attestazione di un insediamento reli- pieve di Santa Maria Rotonda (sec. XVI), Ri- gioso a Ripalta Guerina risale al secolo XVI, palta Arpina [66] quando nel 1520, in occasione della visita pa- diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] storale del vescovo di Cremona Gerolamo vicariato di Ripalta Nuova (1583 - sec. XVII), Trevisano, la rettoria di San Gottardo di Ri- Ripalta Nuova [69] palta Guerina fu censita come parrocchia vicariato di Montodine (sec. XVII - sec. XVIII), senza reddito beneficiale; gli abitanti, però, Montodine [49] dovevano ancora recarsi a Montodine per il vicariato di Ripalta Nuova (sec. XVIII - sec. battesino (Visite Trevisano 1519-1522). Nel XIX), Ripalta Nuova [70] 1580 la parrocchia di Ripalta Guerina fu vicariato di Montodine (sec. XIX - 1970), smembrata dalla diocesi di Cremona e unita Montodine [50] alla diocesi di Crema, eretta con la bolla “Su- zona pastorale sud (1970 - [1989]), Crema per Universas”di papa Gregorio XIII dell’11 [41] aprile 1580 (Diocesi di Crema 1993). La par- rocchia di Ripalta Guerina venne visitata nel- la visita apostolica di Gian Battista Castelli 66 nel 1579 (Visita Castelli 1579) e dal visitatore pieve di Santa Maria Rotonda apostolico Gerolamo Regazzoni nel 1583 (Vi- sec. XI - sec. XVI sita Regazzoni 1583). Dal 1580 venne intera- La prima attestazione di un insediamento reli- mente riedificata la chiesa parrocchiale (Za- gioso a Ripalta Arpina risale alla metà del se- vaglio 1946). Alla prima suddivisione della colo XI, quando la chiesa di Santa Maria era diocesi di Crema in vicariati nel 1583, la par- pieve nella diocesi di Cremona (Bianchessi rocchia di Ripalta Guerina fu compresa nel 1997). Nel secolo successivo la pieve di Ri- vicariato di Ripalta Nuova; nella parrocchia palta Arpina era officiata da un arciprete e da era stata istituita la confraternita del Santissi- un capitolo di canonici (Zavaglio 1946). Nel mo Sacramento e il parroco non aveva reddi- 1385 la pieve di Ripalta Arpina o “Rivoltella” to (Visita Diedo 1583; Visita Diedo III 1594); aveva sotto la propria giurisdizione le chiese nel secolo successivo venne compresa nel di Moscazzano, Rovereto e Montodine (Liber vicariato di Montodine (Visita Diedo IX 1611). 1385). Nel 1520, in occasione della visita pa- Nel 1752 la parrocchia di Ripalta Guerina storale del vescovo di Cremona Gerolamo contava 340 anime (Status animarum diocesi Trevisano, il reddito beneficiale dell’arcipretu- di Crema, 1751-1752). Nel 1822 la rendita ra di Ripalta Arpina ammontava a 170 libre del beneficio parrocchiale in valuta italiana (Visite Trevisano 1519-1522). Nel 1578, in ammontava a 275.80; la parrocchia contava occasione della visita pastorale del vescovo 870 anime (Stato parrocchie diocesi di Cre- di Cremona Niccolò Sfondrati, la parrocchia ma, 1822). Nel secolo XVIII la parrocchia di di Ripalta Arpina era officiata da un arciprete, Ripalta Guerina passò nel vicariato di Ripalta un canonico e un chierico (Visite Sfondrati Nuova (Visite Lombardi 1752-1777), mentre 1576-1579). [S. Alm.] nel secolo successivo passò nel vicariato di Montodine (Visita Ferré 1859); nel secolo XX

Lombardia Storica 66 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ Ripalta Guerina ritornò infine nel vicariato di vescovo di Cremona Niccolò Sfondrati, il red- Ripalta Nuova (Guida diocesi Crema 1963). dito del beneficio parrocchiale amontava a 50 Con la revisione delle strutture territoriali del- libre derivanti da 105 pertiche di terreno (Visi- la diocesi attuata nel 1970 (decreto 25 gen- te Sfondrati 1576-1579). Nel 1580 la parroc- naio 1970), la parrocchia di Ripalta Guerina è chia di Ripalta Nuova fu smembrata dalla dio- stata inclusa nella zona pastorale sud (Guida cesi di Cremona e unita alla diocesi di Cre- diocesi Crema 1981; Guida diocesi Crema ma, eretta con la bolla “Super Universas”di 1985; Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.] papa Gregorio XIII dell’11 aprile 1580 (Dioce- si di Crema 1993). La chiesa di San Cristofo- Relazioni: ro venne visitata dal visitatore apostolico Ge- diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] rolamo Regazzoni nel 1583; nella stessa oc- vicariato di Ripalta Nuova (1583 - sec. XVII), casione fu visitato l’oratorio di San Lorenzo Ripalta Nuova [69] (Visita Regazzoni 1583). Alla prima suddivi- vicariato di Montodine (sec. XVII - sec. XVIII), sione della diocesi di Crema in vicariati nel Montodine [49] 1583, la parrocchia di Ripalta Nuova fu di- vicariato di Ripalta Nuova (sec. XVIII - sec. chiarata sede di vicariato; nella parrocchia XIX), Ripalta Nuova [70] era stata istituita la confraternita del Santissi- vicariato di Montodine (sec. XIX - sec. XX), mo Sacramento (Visita Diedo 1583; Visita Montodine [50] Diedo III 1594); nel secolo successivo Ripalta vicariato di Ripalta Nuova (sec. XX - 1970), Nuova venne compresa nel vicariato di Mon- Ripalta Nuova [70] todine (Visita Diedo IX 1611). Nel secolo XVII zona pastorale sud (1970 - [1989]), Crema venne eretto l’oratorio di Santa Caterina, poi [41] demolito nel 1810; nel 1728 fu eretto l’orato- rio di Santa Margherita vergine e martire, e nel 1726, in località Dosso, l’oratorio di San Ripalta Nuova Sebastiano (Savoia 1993; Zavaglio 1946). Ripalta Cremasca (CR) Nel 1752 la parrocchia contava 910 anime 68 (Status animarum diocesi di Crema, 1751- parrocchia di San Cristoforo martire 1752). Nel 1759 il titolo del rettore di Ripalta sec. XVI - [1989] Nuova venne mutato in quello di prevosto (Savoia 1992; Ronna 1787-1792). Nel 1822 Parrocchia della diocesi di Crema; fino al la rendita del beneficio parrocchiale in valuta 1580 appartenne alla diocesi di Cremona. italiana ammontava a 820.64; la parrocchia La prima attestazione di un insediamento reli- contava 1056 anime (Stato parrocchie dioce- gioso a Ripalta Nuova risale al secolo XII, si di Crema, 1822). Nel 1826 venne istituita quando il 15 aprile 1174 in una controversia nuovamente la confraternita del Santissimo di giurisdizioni territoriali tra i vescovi di Cre- Sacramento (Scarpini 1871). Dal 1688 lungo mona e Piacenza venne citata la chiesa di i secoli XVIII (Visite Lombardi 1752-1777), San Lorenzo (Atti Cremona 1937, n. 44; Ver- XIX (Visita Ferré 1859) e XX (Guida diocesi ga 1966). Nel 1385 la chiesa di Ripalta Nuo- Crema 1963), Ripalta Nuova fu sede di vica- va era soggetta alla pieve di Bressanoro (Li- riato. Con la revisione delle strutture territo- ber 1385). La prima attestazione della chiesa riali della diocesi attuata nel 1970 (decreto 25 di San Cristoforo risale invece al secolo XVI, gennaio 1970), la parrocchia di Ripalta Nuo- quando nel 1520, in occasione della visita pa- va è stata inclusa nella zona pastorale sud storale del vescovo di Cremona Gerolamo (Guida diocesi Crema 1981; Guida diocesi Trevisano, la chiesa di San Cristoforo di Ri- Crema 1985; Guida diocesi Crema 1988). [P. palta Nuova fu censita come parrocchia nella Maj.] diocesi di Cremona; il reddito del beneficio parrocchiale ammontava a 200 libre (Visite Relazioni: Trevisano 1519-1522). Nel 1564 il rettore di diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] San Cristoforo fu nominato dal vescovo di vicariato di Ripalta Nuova (1583 - sec. XVII), Cremona (Savoia 1992; Scarpini 1871). Nel Ripalta Nuova [69] 1578, in occasione della visita pastorale del

Lombardia Storica 67 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ vicariato di Montodine (sec. XVII - sec. XVIII), prendeva le parrocchie di Ripalta Nuova, San Montodine [49] Michele, Zappello, Moscazzano, Ripalta Gue- vicariato di Ripalta Nuova (sec. XVIII - 1970), rina, Montodine, Ripalta Arpina e Ripalta Ripalta Nuova [70] Vecchia (Visite Lombardi 1752-1777). Nel se- zona pastorale sud (1970 - [1989]), Crema colo XIX il vicariato comprendeva le parroc- [41] chie di Ripalta Nuova, Ripalta Vecchia, San Michele e Zappello (Visita Ferré 1859). Nel secolo XX comprendeva le parrocchie di Ri- 69 palta Nuova, Ripalta Guerina, Ripalta Vec- vicariato di Ripalta Nuova chia, San Bartolomeo, San Michele e Zappel- 1583 - sec. XVII lo (Guida diocesi Crema 1963). Con la revi- Vicariato della diocesi di Crema. sione delle strutture territoriali della diocesi Alla prima suddivisione della diocesi di Cre- attuata nel 1970 furono soppressi i vicariati e ma in vicariati nel 1583, Ripalta Nuova fu di- istituite le zone pastorali (decreto 25 gennaio chiarato sede di vicariato: esso comprendeva 1970). [P. Maj.] le parrocchie di Ripalta Nuova, San Michele, Zappello, Moscazzano, Ripalta Guerina, Relazioni: Montodine, Ripalta Arpina e Ripalta Vecchia vicariato di Montodine (sec. XVII - sec. XVIII), (Visita Diedo 1583; Visita Diedo III 1594). Al- Montodine [49] l’inizio del secolo XVII il vicariato di Ripalta diocesi di Crema (sec. XVIII - 1970), Crema Arpina fu soppresso e la sede trasferita a [26] Montodine (Visita Diedo IX 1611). [P. Maj.] parrocchia di Sant’Imerio (sec. XVIII - 1970), Ripalta Vecchia [71] Relazioni: parrocchia di San Bernardo abate (sec. XVIII vicariato di Montodine (1583 - sec. XVII), - 1970), Zappello [92] Montodine [49] parrocchia di San Pietro apostolo (sec. XVIII diocesi di Crema (1583 - sec. XVII), Crema - sec. XIX), Moscazzano [51] [26] parrocchia di Santa Maria Rotonda (sec. parrocchia di Sant’Imerio (1583 - sec. XVII), XVIII - sec. XIX), Ripalta Arpina [65] Ripalta Vecchia [71] parrocchia di San Gottardo vescovo (sec. parrocchia di San Bernardo abate (1583 - XVIII - sec. XIX), Ripalta Guerina [67] sec. XVII), Zappello [92] parrocchia di San Michele arcangelo (sec. parrocchia di San Pietro apostolo (1583 - XVIII - 1970), San Michele [77] sec. XVII), Moscazzano [51] parrocchia di San Cristoforo martire (sec. parrocchia di Santa Maria Rotonda (1583 - XVIII - 1970), Ripalta Nuova [68] sec. XVII), Ripalta Arpina [65] parrocchia di Santa Maria Maddalena peni- parrocchia di San Gottardo vescovo (1583 - tente (sec. XVIII - sec. XIX), Montodine [48] sec. XVII), Ripalta Guerina [67] parrocchia di San Gottardo vescovo (sec. XX parrocchia di San Michele arcangelo (1583 - - 1970), Ripalta Guerina [67] sec. XVII), San Michele [77] parrocchia di San Bartolomeo apostolo (1944 parrocchia di San Cristoforo martire (1583 - - 1970), Crema [30] sec. XVII), Ripalta Nuova [68] parrocchia di Santa Maria Maddalena peni- tente (1583 - sec. XVII), Montodine [48] Ripalta Vecchia Madignano (CR) 71 70 parrocchia di Sant’Imerio vicariato di Ripalta Nuova 1584 - [1989] sec. XVIII - 1970 Vicariato della diocesi di Crema. Parrocchia della diocesi di Crema. Nel secolo XVIII la parrocchia di Ripalta Nuo- La prima attestazione di un insediamento reli- va fu dichiarata nuovamente sede di vicaria- gioso a Ripalta Vecchia risale al secolo XIII, to: verso la metà del secolo XVIII esso com- quando il 15 marzo 1226 il chierico della

Lombardia Storica 68 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ chiesa di Sant’Imerio comparve in un docu- palta Vecchia è stata inclusa nella zona pa- mento privato (Verga Brandirali 1985). Nel storale est (Guida diocesi Crema 1981; Gui- 1385 la chiesa di Santa Maria del Marzale, da diocesi Crema 1985; Guida diocesi Crema presso Ripalta Vecchia, era soggetta alla pie- 1988). [P. Maj.] ve di Ripalta Arpina (Liber 1385). Nel secolo XV la chiesa di Sant’Imerio di Ripalta Vecchia Relazioni: era soggetta alla pieve di Ripalta Arpina vicariato di Ripalta Nuova (1583 - sec. XVII), (Nota 1404-1420). La rettoria di Sant’Imerio Ripalta Nuova [69] fu visitata nel 1578, in occasione della visita diocesi di Crema (1584 - [1989]), Crema [26] pastorale del vescovo di Cremona Niccolò vicariato di Montodine (sec. XVII - sec. XVIII), Sfondrati (Visite Sfondrati 1576-1579). Nel Montodine [49] 1580 la chiesa di Ripalta Vecchia fu smem- vicariato di Ripalta Nuova (sec. XVIII - 1970), brata dalla diocesi di Cremona e unita alla Ripalta Nuova [70] diocesi di Crema, eretta con la bolla “Super zona pastorale est (1970 - [1989]), Crema Universas”di papa Gregorio XIII dell’11 aprile [37] 1580 (Diocesi di Crema 1993): la chiesa di Sant’Imerio fu visitata nel 1583 dal visitatore apostolico Girolamo Regazzoni; nella stessa Rovereto occasione fu visitato il santuario di Santa Ma- Credera Rubbiano (CR) ria del Marzale (Visita Regazzoni 1583). La 72 rettoria di Ripalta Vecchia venne eretta in parrocchia dei Santi Faustino e Giovita parrocchia nella diocesi di Crema con decre- 1647 - [1989] to del 27 agosto 1584 per smembramento dalla parrocchia di Ripalta Nuova (Scarpini Parrocchia della diocesi di Crema. 1871). Alla prima suddivisione della diocesi di La prima attestazione di un insediamento reli- Crema in vicariati nel 1583, la parrocchia di gioso a Rovereto risale al secolo XIV, quan- Ripalta Vecchia fu compresa nel vicariato di do nel 1385 la chiesa di Rovereto era sogget- Ripalta Nuova (Visita Diedo 1583; Visita Die- ta alla pieve di Ripalta Arpina nella diocesi di do III 1594); nel secolo successivo la parroc- Cremona (Liber 1385). Nel 1580 la chiesa di chia venne compresa nel vicariato di Monto- Rovereto fu smembrata dalla diocesi di Cre- dine (Visita Diedo IX 1611). Dal 1659 al 1703 mona e unita alla diocesi di Crema, eretta le funzioni religiose della parrocchia furono con la bolla “Super Universas”di papa Grego- officiate nel santuario del Marzale; tra il 1700 rio XIII dell’11 aprile 1580 (Diocesi di Crema e il 1703 venne riedificata la chiesa parroc- 1993): nel 1583, in occasione della visita chiale, dove dal 1704 si tennero nuovamente apostolica di Gerolamo Regazzoni, fu visitato le funzioni religiose (Zavaglio 1946). Tra il l’oratorio dei Santi Faustino e Giovita (Visita 1730 e il 1750 la chiesa parrocchiale fu con- Regazzoni 1583). Alla prima suddivisione sacrata dal vescovo di Crema Lodovico Calini della diocesi in vicariati nel 1583, la chiesa di (Savoia 1993). Nel 1752 la parrocchia di Ri- Rovereto fu compresa nella parrocchia di palta Vecchia contava 247 anime (Status ani- Credera nel vicariato di Chieve (Visita Diedo marum diocesi di Crema, 1751-1752). Nel 1583; Visita Diedo III 1594). Nel secolo suc- 1787 il parroco manteneva il titolo di rettore cessivo la chiesa di Rovereto appartenne in- (Ronna 1787-1792). Nel 1822 la rendita del vece al vicariato di Montodine (Visita Diedo beneficio parrocchiale in valuta italiana am- IX 1611). Nel 1609 fu terminata la riedifica- montava a 1182.65; la parrocchia contava zione della chiesa dei Santi Faustino e Giovi- 312 anime (Stato parrocchie diocesi di Cre- ta (Bianchessi, Bianchessi 1988; Savoia ma, 1822). Nei secoli XVIII (Visite Lombardi 1993). La parrocchia di Rovereto fu eretta 1752-1777), XIX (Visita Ferré 1859) e XX nella diocesi di Crema nel 1647 per smem- (Guida diocesi Crema 1963) la parrocchia di bramento dalla parrocchia di Credera, nel vi- Ripalta Vecchia appartenne al vicariato di Ri- cariato di Montodine (Scarpini 1871). Tra il palta Nuova. Con la revisione delle strutture 1730 e il 1750 la chiesa parrocchiale fu con- territoriali della diocesi attuata nel 1970 (de- sacrata dal vescovo di Crema Lodovico Calini creto 25 gennaio 1970), la parrocchia di Ri- (Savoia 1993). Nel 1752 la parrocchia di Ro-

Lombardia Storica 69 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ vereto contava 404 anime (Status animarum suddivisione della diocesi di Crema in vicaria- diocesi di Crema, 1751-1752). Dal 1685 lun- ti del 1583, la parrocchia di Rubbiano fu com- go i secoli XVIII (Visite Lombardi 1752-1777) presa nel vicariato di Chieve (Visita Diedo e XIX (Visita Ferré 1859) la parrocchia di Ro- 1583; Visita Diedo III 1594). La parrocchia di vereto appartenne al vicariato di Chieve; nel Rubbiano però rimase sotto la cura d’anime secolo XX passò nel vicariato di Montodine di Credera, e come tale venne censita nella (Guida diocesi Crema 1963). Nel 1822 la ren- visita pastorale Diedo del 1611, all’interno del dita del beneficio parrocchiale in valuta italia- vicariato di Montodine (Visita Diedo IX 1611). na ammontava a 446; la parrocchia contava Nel 1670 la chiesa di Santa Maria Maddalena 482 anime (Stato parrocchie diocesi di Cre- fu interamente riedificata, e fu definitivamen- ma, 1822). Con la revisione delle strutture te separata dalla parrocchia dalla cura d’ani- territoriali della diocesi attuata nel 1970 (de- me del parroco di Credera per decreto del vi- creto 25 gennaio 1970), la parrocchia di Ro- cario capitolare di Crema Antonio Obizzi del vereto è stata inclusa nella zona pastorale 15 luglio 1679: la definitiva separazione dalla sud (Guida diocesi Crema 1981; Guida dio- parrocchia di Credera fu sancita dal decreto cesi Crema 1985; Guida diocesi Crema del vescovo di Crema Marcantonio Zollio 1988). [P. Maj.] dell’8 febbraio 1686 (Parrocchia Rubbiano 1939). Nel 1686 il giuspatronato della parroc- Relazioni: chia di Rubbiano spettava ancora all’abbazia vicariato di Chieve (1583 - 1603), Chieve [23] di Cerreto, che lo mantenne sino alla sua diocesi di Crema (1647 - [1989]), Crema [26] soppressione alla fine del ‘700; con l’aliena- vicariato di Montodine (1647 - 1685), Monto- zione dei diritti dell’abbazia, il patronato di- dine [49] venne regio sino al 1929, quando passò al- vicariato di Chieve (1685 - sec. XIX), Chieve l’ordinario diocesano (Ronna 1787-1792; Re- [24] magnino 1976-1977). Nel secolo XVI fu isti- vicariato di Montodine (sec. XIX - 1970), tuita nella parrocchia la confraternita del San- Montodine [50] tissimo Sacramento, e nel 1736 la confrater- zona pastorale sud (1970 - [1989]), Crema nita del Rosario (Scarpini 1871). Nel 1752 la [41] parrocchia di Rubbiano contava 338 anime (Status animarum diocesi di Crema, 1751- 1752). Nel 1822 la rendita del beneficio par- Rubbiano rocchiale in valuta italiana ammontava a 500; Credera Rubbiano (CR) la parrocchia contava 507 anime (Stato par- 73 rocchie diocesi di Crema, 1822). Nei secoli parrocchia di Santa Maria Maddalena pe- XVIII (Visite Lombardi 1752-1777), XIX (Visi- nitente ta Ferré 1859) e XX (Guida diocesi Crema 1584 - [1989] 1963) la parrocchia di Rubbiano appartenne al vicariato di Chieve. La chiesa parrocchiale Parrocchia della diocesi di Crema. di Santa Maria Maddalena fu consacrata il 10 La prima attestazione della chiesa di Santa settembre 1933 dal vescovo Marcello Mimmi Maria Maddalena di Rubbiano risale al 1583, (Parrocchia Rubbiano 1939). Con la revisione quando in occasione dell’erezione della dio- delle strutture territoriali della diocesi attuata cesi di Crema avvenuta la bolla “Super Uni- nel 1970 (decreto 25 gennaio 1970), la par- versas”di Gregorio XIII dell’11 aprile 1580, la rocchia di Rubbiano è stata inclusa nella chiesa di Santa Maria fu visitata dal visitatore zona pastorale sud (Guida diocesi Crema apostolico Girolamo Regazzoni (Visita Re- 1981; Guida diocesi Crema 1985; Guida dio- gazzoni 1583). Nel periodo immediatamente cesi Crema 1988). [P. Maj.] successivo, dato che la chiesa di Rubbiano ancora dipendeva per la cura d’anime dalla Relazioni: parrocchia di Credera, la chiesa di Santa Ma- vicariato di Chieve (1583 - 1603), Chieve [23] ria Maddalena venne eretta in parrocchia con diocesi di Crema (1584 - [1989]), Crema [26] decreto del vescovo di Crema Gerolamo Die- vicariato di Montodine (1603 - 1685), Monto- do del 3 settembre 1584 (Scarpini 1871). Alla dine [49]

Lombardia Storica 70 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ vicariato di Chieve (1685 - 1970), Chieve [24] vicariato di Capergnanica (1960 - 1970), Ca- zona pastorale sud (1970 - [1989]), Crema pergnanica [12] [41] zona pastorale suburbana (1970 - [1989]), Crema [40]

Sabbioni Crema (CR) Salvirola 74 Salvirola (CR) parrocchia di San Lorenzo martire 75 1960 - [1989] parrocchia di San Pietro apostolo 1594 - [1989] Parrocchia della diocesi di Crema. La prima attestazione di un insediamento reli- Parrocchia della diocesi di Crema. gioso ai Sabbioni risale al secolo XVI, quan- La prima attestazione di un insediamento reli- do l’antica chiesa di San Lorenzo risultava gioso a Salvirola risale al secolo XII, quando già cadente durante la visita apostolica di nel 1191 fu citata la chiesa di San Pietro nel- Gian Battista Castelli del 1579 (Visita Castelli la diocesi cremonese (Caramatti 1995). Nel 1579), e fu quindi abbattuta nel 1583 (Zava- corso del secolo XVI aumentò l’insediamento glio 1946). Il titolo di San Lorenzo venne per- della parte cremonese di Salvirola (l’attuale tanto trasferito nella vicina chiesa conventua- Salvirola Cremonese): fu pertanto eretta in le di San Francesco dei frati cappuccini, inse- parrocchia nella diocesi di Cremona la chiesa diatisi ai Sabbioni dal 1575 (Mosconi 1981; di Sant’Antonio, in territorio cremonese; nel Savoia 1993). Durante la visita apostolica di 1578, in occasione della visita pastorale del Gerolamo Regazzoni del 1583, fu consacrata vescovo di Cremona Niccolò Sfondrati, nell’o- la nuova chiesa dei Santi Francesco e Loren- ratorio di San Pietro officiava nei giorni festivi zo; nella stessa occasione fu visitato il vicino il parroco di Sant’Antonio (Caramatti 1995). oratorio di Santa Maria del Pilastrello, eretto In occasione della sua visita apostolica, nel nel secolo XIV e riedificato nel XVI (Visita 1583 il vescovo di Bergamo Girolamo Regaz- Regazzoni 1583; Savoia 1993). Il convento zoni distaccò la chiesa di San Pietro dalla francescano venne soppresso nel 1810, ma i parrocchia di Sant’Antonio e la aggregò alla francescani tornarono ai Sabbioni a partire diocesi di Crema, ordinando di restaurare la dal 1844; tra il 1900 e il 1910 venne riedifica- chiesa e di fornirla di tabernacolo e fonte bat- ta la chiesa di San Francesco e Lorenzo, tesimale, nonché di abitazione per il parroco consacrata dal vescovo di Crema Bernardo (Visita Regazzoni 1583; Caramatti 1995). Il 4 Pizzorno nel 1913 (Bellodi 1993). Nel 1948 la settembre 1594 la chiesa di San Pietro di chiesa dei Santi Francesco e Lorenzo venne Salvirola Cremasca venne eretta in parroc- eretta in vicaria autonoma, ed eretta definiti- chia con il titolo di rettoria; nei decenni suc- vamente in parrocchia con la denominazione cessivi furono istituite nella parrocchia le con- di parrocchia di San Lorenzo per decreto del fraternite del Santissimo Sacramento, del vescovo di Crema Placido Maria Cambiaghi Suffragio e di San Giuseppe (Caramatti del 30 ottobre 1960 (Parrocchie di recente 1995). Alla prima suddivisione in vicariati del- erezione, Sabbioni, fasc. 365) nel vicariato di la diocesi di Crema nel 1583 Salvirola Cre- Capergnanica (Guida diocesi Crema 1963). masca fu compresa nel vicariato di Offanen- Con la revisione delle strutture territoriali del- go (Visita Diedo 1583; Visita Diedo III 1594); la diocesi attuata nel 1970 (decreto 25 gen- nel secolo successivo fu invece compresa nel naio 1970), la parrocchia dei Sabbioni è stata vicariato di Bottaiano (Visita Diedo IX 1611). inclusa nella zona pastorale suburbana (Gui- Nel 1752 la parrocchia di Salvrola Cremasca da diocesi Crema 1981; Guida diocesi Crema contava 205 anime (Status animarum diocesi 1985; Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.] di Crema, 1751-1752). Nel 1755 il beneficio del parroco di San Pietro consisteva in 126,5 Relazioni: pertiche di terreno (Caramatti 1995). Nel diocesi di Crema (1960 - [1989]), Crema [26] 1787 il parroco conservava il titolo di rettore (Ronna 1787-1792). Nel 1822 la rendita del

Lombardia Storica 71 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ beneficio parrocchiale in valuta italiana am- cesi di Crema nel 1583, San Bernardino fu montava a 627.83; la parrocchia contava 189 compresa nel vicariato di Offanengo; alla fine anime (Stato parrocchie diocesi di Crema, del secolo XVI nella parrocchia erano com- 1822). Nei secoli XVIII (Visite Lombardi presi gli oratori di San Giuseppe della Garzi- 1752-1777), XIX (Visita Ferré 1859) e XX de, San Francesco delle Fornaci, San Fran- (Guida diocesi Crema 1963) la parrocchia di cesco di Casa Martini, San Bartolomeo, San Salvirola Cremasca appartenne al vicariato di Giovanni della Fiera, Madonna della Pietà Offanengo. La chiesa parrocchiale fu intera- (Visita Diedo 1583; Visita Diedo III 1594). mente riedificata tra il 1912 e il 1915 (Cara- Nella parrocchia furono istituite nel secolo matti 1995). Con la revisione delle strutture XVII l’associazione del perdono d’Assisi e la territoriali della diocesi attuata nel 1970 (de- confraternita degli Angeli Custodi (Savoia creto 25 gennaio 1970), la parrocchia di Sal- 1993). L’oratorio della Pietà fu riedificato nel virola Cremasca è stata inclusa nella zona 1611, e nuovamente ricostruito nel 1760; nel pastorale est (Guida diocesi Crema 1981; 1658, in località Fornaci, fu riedificaro l’orato- Guida diocesi Crema 1985; Guida diocesi rio di San Francesco d’Assisi; nel 1685, in lo- Crema 1988). [P. Maj.] calità Garzide, fu eretto l’oratorio della Nativi- tà di Maria Vergine; nel 1703, infine, in locali- Relazioni: tà Ca’ delle Mosche, fu riedificato l’oratorio di vicariato di Offanengo (1583 - sec. XVII), Of- San Francesco d’Assisi (Savoia 1993; Zava- fanengo [54] glio 1946). La chiesa parrocchiale fu riedifica- diocesi di Crema (1594 - [1989]), Crema [26] ta entro il 1611 (Savoia 1993). Nel secolo vicariato di Bottaiano (sec. XVII - sec. XVIII), XVIII era ancora attiva nella parrocchia la Bottaiano [6] confraternita di San Francesco d’Assisi (Re- vicariato di Offanengo (sec. XVIII - 1970), Of- gole S. Bernardino 1759). Nel 1752 la parroc- fanengo [55] chia di San Bernardino contava 1154 anime zona pastorale est (1970 - [1989]), Crema (Status animarum diocesi di Crema, 1751- [37] 1752). Il 18 settembre 1780 la chiesa parroc- chiale fu consacrata dal vescovo di Crema Marco Antonio Lombardi, e il 25 novembre San Bernardino 1788 alla parrocchia venne conceso il titolo di Crema (CR) prepositura (Ronna 1787-1792). Nel 1822 la 76 rendita del beneficio parrocchiale in valuta parrocchia di San Bernardino italiana ammontava a 970.91; la parrocchia 1594 - [1989] contava 1409 anime (Stato parrocchie dioce- si di Crema, 1822). La parrocchia di San Ber- Parrocchia della diocesi di Crema. nardino nel secolo XVII era compresa nel vi- La prima attestazione di un insediamento reli- cariato di Bottaiano (Visita Diedo IX 1611), gioso a San Bernardino risale al secolo XV, mentre nei secoli XVIII (Visite Lombardi quando vi si insediarono nel 1454 i frati fran- 1752-1777), XIX (Visita Ferré 1859) e XX cescani minori Osservanti di Pianengo che (Guida diocesi Crema 1963) la parocchia di eressero il convento e la chiesa di San Ber- San Bernardino appartenne al vicariato di Of- nardino nella diocesi di Cremona; il convento fanengo. Con la revisione delle strutture terri- ebbe però breve vita, e già nel 1512 fu abbat- toriali della diocesi attuata nel 1970 (decreto tuto (Alpini, Gargioni, Zavaglio 1996). La 25 gennaio 1970), la parrocchia di San Ber- chiesa di San Bernardino divenne nel nel cor- nardino è stata inclusa nella zona pastorale so del secolo XVI oratorio dipendente dal suburbana (Guida diocesi Crema 1981; Gui- monastero dei Canonici Regolari Lateranensi da diocesi Crema 1985; Guida diocesi Crema di San Benedetto in Crema (Marazzi 1993). 1988). [P. Maj.] La chiesa di San Bernardino fu eretta in par- rocchia per decreto del vescovo di Crema Relazioni: Gian Giacomo Diedo del 14 giugno 1594 (Al- vicariato di Offanengo (1583 - sec. XVII), Of- pini, Gargioni, Zavaglio 1996; Scarpini 1871). fanengo [54] Alla prima suddivisione in vicariati della dio- diocesi di Crema (1594 - [1989]), Crema [26]

Lombardia Storica 72 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ vicariato di Bottaiano (sec. XVII - sec. XVIII), vicariato di Ripalta Nuova (1583 - sec. XVII), Bottaiano [6] Ripalta Nuova [69] vicariato di Offanengo (sec. XVIII - 1970), Of- diocesi di Crema (1597 - [1989]), Crema [26] fanengo [55] vicariato di Montodine (sec. XVII - sec. XVIII), zona pastorale suburbana (1970 - [1989]), Montodine [49] Crema [40] vicariato di Ripalta Nuova (sec. XVIII - 1970), Ripalta Nuova [70] zona pastorale suburbana (1970 - [1989]), San Michele Crema [40] Ripalta Cremasca (CR) 77 parrocchia di San Michele arcangelo Santa Maria dei Mosi 1597 - [1989] Crema (CR) 78 Parrocchia della diocesi di Crema. parrocchia di Santa Maria dei Mosi La prima attestazione di un insediamento reli- 1949 - [1989] gioso a San Michele risale al secolo XVI, quando nella chiesa di San Michele fu istituito Parrocchia della diocesi di Crema. un chiericato il cui diritto di nomina spettava La chiesa di Santa Maria dei Mosi fu eretta in all’arcidiacono di Santa Maria di Crema; nel parrocchia nel 1949 per smembramento dalla 1597 San Michele venne eretta in parrocchia parrocchia di Santo Stefano in Vairano, con per smembramento dalla parrocchia di San decreto del vescovo di Crema Francesco Ma- Giacomo a Crema con il titolo di curazia (Sa- ria Franco (Parrocchie di recente erezione, voia 1992). Alla prima suddivisione dlela dio- Santa Maria dei Mosi, fasc. 364), nel vicariato cesi di Crema in vicariati nel 1583, la parroc- di Trescore Cremasco (Guida diocesi Crema chia di San Michele fu compresa nel vicariato 1963). Con la revisione delle strutture territo- di Ripalta Nuova (Visita Diedo 1583; Visita riali della diocesi attuata nel 1970 (decreto 25 Diedo III 1594); nel secolo successivo fu gennaio 1970), la parrocchia di Santa Maria compresa nel vicariato di Montodine (Visita dei Mosi è stata inclusa nella zona pastorale Diedo IX 1611). Nel 1752 la parrocchia di suburbana (Guida diocesi Crema 1981; Gui- San Michele contava 664 anime (Status ani- da diocesi Crema 1985; Guida diocesi Crema marum diocesi di Crema, 1751-1752). La rie- 1988). [P. Maj.] dificazione della chiesa parrocchiale fu termi- nata nel 1755 (Savoia 1992). Nel 1822 la Relazioni: rendita del beneficio parrocchiale in valuta diocesi di Crema (1949 - [1989]), Crema [26] italiana ammontava a 491; la parrocchia con- vicariato di Trescore Cremasco (1949 - tava 970 anime (Stato parrocchie diocesi di 1970), Trescore Cremasco [86] Crema, 1822). Nei secoli XVIII (Visite Lom- zona pastorale suburbana (1970 - [1989]), bardi 1752-1777), XIX (Visita Ferré 1859) e Crema [40] XX (Guida diocesi Crema 1963) la parrocchia di San Michele appartenne al vicariato di Ri- palta Nuova. Fino al 1913 il parroco di San Santa Maria della Croce Michele mantenne il titolo di curato, a cui da Crema (CR) quell’anno fu concesso il titolo di prevosto 79 (Savoia 1992). Con la revisione delle struttu- parrocchia di Santa Maria ad Nives re territoriali della diocesi attuata nel 1970 1829 - [1989] (decreto 25 gennaio 1970), la parrocchia di San Michele è stata inclusa nella zona pasto- Parrocchia della diocesi di Crema. rale suburbana (Guida diocesi Crema 1981; Nel luogo dove nel 1490 Caterina Degli Uber- Guida diocesi Crema 1985; Guida diocesi ti, ferita a morte dal marito, ebbe una visione Crema 1988). [P. Maj.] miracolosa della Madonna, fu eretto un san- tuario negli anni immediatamente successivi, Relazioni: la cui edificazione fu terminata entro il 1500;

Lombardia Storica 73 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ la bolla di papa Alessandro VI del 6 marzo dal visitatore apostolico Gian Battista Castelli; 1494 dichiarava la chiesa di Santa Maria sus- la nomina del curato spettava ancora alla sidiaria dell’Ospedale Maggiore di Crema chiesa di Palazzo Pignano (Visita Castelli (Ronna 1824). Con l’erezione della parroc- 1579). Nel 1580 la parrocchia di Scannabue chia di Pianengo nel 1585, Santa Maria della fu smembrata dalla diocesi di Piacenza e uni- Croce passò sotto la sua giurisdizione; il 7 ot- ta alla diocesi di Crema, eretta con la bolla tobre 1684 il santuario di Santa Maria della “Super Universas” di papa Gregorio XIII Croce venne concesso ai frati carmelitani dell’11 aprile 1580 (Diocesi di Crema 1993): scalzi, che nel 1708 terminano la costruzione la chiesa di San Giovanni Battista fu visitata del convento annesso alla chiesa (Ronna dal visitatore apostolico Gerolamo Regazzoni 1824). Il 25 aprile 1810 il conventi dei Carme- nel 1583 (Visita Regazzoni 1583). Alla prima litani fu soppresso, e la chiesa dichiarata sus- suddivisione della diocesi di Crema in vicaria- sidiaria della parrocchia di Pianengo (Scarpi- ti nel 1583, la parrocchia di Scannabue fu ni 1871). Con decreto del 24 marzo 1829 la compresa nel vicariato di Bagnolo (Visita Die- chiesa di Santa Maria della Croce fu eretta in do 1583; Visita Diedo III 1594); nel secolo parrocchia per smembramento da Pianengo successivo passò nel vicariato di Quintano; (Fondo parrocchie, Santa Maria della Croce), nel 1611 la parrocchia contava 320 anime da nel vicariato di Sergnano (Visita Ferré 1859). comunione (Visita Diedo IX 1611). Nel 1752 il La parrocchia di Santa Maria della Croce ri- numero degli abitanti era di 579 anime (Sta- mase nel secolo XX nel vicariato di Sergnano tus animarum diocesi di Crema, 1751-1752). (Guida diocesi Crema 1963). Per la revisione Tra il 1815 e il 1820 venne abbattuta e rico- delle strutture territoriali della diocesi attuata struita la chiesa parrocchiale (Degli Agosti, nel 1970 (decreto 25 gennaio 1970), la par- Piccolo, Raggi, Zoli 1988). Nel 1822 la rendi- rocchia di Santa Maria della Croce è stata in- ta del beneficio parrocchiale in valuta italiana clusa nella zona pastorale suburbana (Guida ammontava a 455.52; la parrocchia contava diocesi Crema 1981; Guida diocesi Crema 678 anime (Stato parrocchie diocesi di Cre- 1985; Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.] ma, 1822). La parrocchia di Scannabue appartenne nei secoli XVIII (Visite Lombardi Relazioni: 1752-1777), XIX (Visita Ferré 1859) e XX diocesi di Crema (1829 - [1989]), Crema [26] (Guida diocesi Crema 1963) al vicariato di vicariato di Sergnano (1829 - 1970), Sergna- Bagnolo Cremasco. Con la revisione delle no [82] strutture territoriali della diocesi attuata nel zona pastorale suburbana (1970 - [1989]), 1970 (decreto 25 gennaio 1970), la parroc- Crema [40] chia di Scannabue è stata inclusa nella zona pastorale ovest (Guida diocesi Crema 1981; Guida diocesi Crema 1985; Guida diocesi Scannabue Crema 1988). [P. Maj.] Palazzo Pignano (CR) 80 Relazioni: parrocchia di San Giovanni Battista decol- diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] lato vicariato di Bagnolo Cremasco (1583 - sec. sec. XVI - [1989] XVII), Bagnolo Cremasco [3] vicariato di Quintano (sec. XVII - sec. XVIII), Parrocchia della diocesi di Crema; fino al Quintano [63] 1580 appartenne alla diocesi di Piacenza. vicariato di Bagnolo Cremasco (sec. XVIII - La prima attestazione di un insediamento reli- 1970), Bagnolo Cremasco [3] gioso a Scannabue risale al secolo XVI, zona pastorale ovest (1970 - [1989]), Crema quando nel 1566, in occasione della visita pa- [39] storale del vescovo di Piacenza Bernardino Scotti, la chiesa di San Giovanni Battista di Scannabue fu censita come parrocchia nella Sergnano diocesi di Piacenza (Visite Scotti 1566-1570). Sergnano (CR) Nel 1579 la chiesa di San Giovanni fu visitata 81

Lombardia Storica 74 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ parrocchia di San Martino vescovo compresa nel secolo XVIII nel vicariato di Ca- sec. XVI - [1989] stel Gabbiano (Visite Lombardi 1752-1777), mentre dal 1817 al 1970 divenne sede di vi- Parrocchia della diocesi di Crema; fino al cariato (Visita Ferré 1859; Guida diocesi Cre- 1580 appartenne alla diocesi di Cremona. ma 1963). Nel 1822 la rendita del beneficio La prima attestazione di un insediamento reli- parrocchiale in valuta italiana ammontava a gioso a Sergnano risale al secolo X, quando 1054.77; la parrocchia contava 1121 anime il 31 luglio 947 il vescovo di Cremona Dagi- (Stato parrocchie diocesi di Crema, 1822). berto permutò alcuni terreni nelle vicinanze Tra il 1927 e il 1933 la chiesa parrocchiale fu della chiesa di San Martino (Falconi 1979- radicalmente restaurata (Lucchi 1985). Con 1988, I, n. 54; Lucchi 1985). Nel 993 la chie- la revisione delle strutture territoriali della dio- sa di San Martino fu nuovamente citata in un cesi attuata nel 1970 (decreto 25 gennaio placito dei conti Gisalbertini tenuto a Sergna- 1970), la parrocchia di Sergnano è stata in- no (CDCremonese 1895-1898, I, 54, p. 39). Il clusa nella zona pastorale nord (Guida dioce- 3 agosto 1223 il prete della chiesa di San si Crema 1981; Guida diocesi Crema 1985; Martino di Sergnano fu investito di alcune de- Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.] cime dal vescovo di Cremona Omobono (Atti Cremona 1937, n. 139). Nel secolo XV la Relazioni: chiesa di Sergnano era soggetta alla pieve di diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] Fornovo nella diocesi di Cremona (Nota vicariato di Castel Gabbiano (1583 - sec. 1404-1420). Nel 1520, in occasione della visi- XVII), Castel Gabbiano [19] ta pastorale del vescovo di Cremona Gerola- vicariato di Camisano (sec. XVII - 1717), Ca- mo Trevisano, la chiesa di San Martino di misano [8] Sergnano fu censita come parrocchia; il red- vicariato di Castel Gabbiano (1717 - 1817), dito del beneficio parrocchiale ammontava a Castel Gabbiano [20] 150 pertiche di terreno (Visite Trevisano vicariato di Sergnano (1817 - 1970), Sergna- 1519-1522). Nel 1580 la parrocchia di Ser- no [82] gnano fu smembrata dalla diocesi di Cremo- zona pastorale nord (1970 - [1989]), Crema na e unita alla diocesi di Crema, eretta con la [38] bolla “Super Universas”di papa Gregorio XIII dell’11 aprile 1580 (Diocesi di Crema 1993). La chiesa di San Martino fu visitata dal visita- 82 tore apostolico Gerolamo Regazzoni nel vicariato di Sergnano 1583; nella stessa occasione furono visitati sec. XIX - 1970 gli oratori di San Rocco, di Santo Stefano e il Vicariato della diocesi di Crema. santuario della Madonna del Binengo (Visita Nel secolo XIX la parrocchia di Sergnano fu Regazzoni 1583). Alla prima suddivisione dichiarata sede di vicariato: esso comprende- della diocesi di Crema in vicariati nel 1583, la va le parrocchie di Sergnano, Pianengo, San- parrocchia di Sergnano fu compresa nel vica- ta Maria della Croce, Bottaiano, Camisano, riato di Castel Gabbiano; il diritto di nomina Gabbiano, Vidolasco, Casale e Ricengo (Visi- del rettore spettava al vescovo di Crema (Vi- ta Ferré 1859). Nel secolo XX il vicariato sita Diedo 1583; Visita Diedo III 1594); nel comprendeva le parrocchie di Sergnano, secolo successivo passò nel vicariato di Ca- Campagnola Cremasca, Pianengo, Santa misano (Visita Diedo IX 1611). Nel corso del Maria della Croce, Santo Stefano in Vairano secolo XVII furono attive nella parrocchia le e Trezzolasco (Guida diocesi Crema 1963). confraternite del Santissimo Sacramento, del Con la revisione delle strutture territoriali del- Rosario e della Dottrina Cristiana (Lucchi la diocesi attuata nel 1970 furono soppressi i 1985; Scarpini 1871). Nel 1752 la parrocchia vicariati e istituite le zone pastorali (decreto di Sergnano contava 910 anime (Status ani- 25 gennaio 1970). [P. Maj.] marum diocesi di Crema, 1751-1752). Il 23 agosto 1789 al rettore di San Martino fu con- Relazioni: cesso il titolo di prevosto (Ronna 1787-1792; vicariato di Castel Gabbiano (1717 - 1817), Lucchi 1985). La parrocchia di Sergnano fu Castel Gabbiano [20]

Lombardia Storica 75 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ diocesi di Crema (sec. XIX - 1970), Crema 1980). Nel 1580 la parrocchia di Torlino fu [26] smembrata dalla diocesi di Piacenza e unita parrocchia dell’Immacolata Concezione (sec. allla diocesi di Crema, eretta dalla bolla “Su- XIX - 1970), Vairano [89] per Universas”di papa Gregorio XIII dell’11 parrocchia dei Santi Faustino e Giovita (sec. aprile 1580 (Diocesi di Crema 1993). La chie- XIX - sec. XIX), Bottaiano [5] sa di Sant’Ambrogio fu visitata dal visitatore parrocchia di San Pietro apostolo (1817 - apostolico Gian Battista Castelli nel 1579 (Vi- sec. XIX), Ricengo [64] sita Castelli 1579) e dal visitatore apostolico parrocchia di San Martino vescovo (1817 - Gerolamo Regazzoni nel 1583 (Visita Regaz- 1970), Sergnano [81] zoni 1583). Alla prima suddivisione della dio- parrocchia di Santa Maria in Silvis (1817 - cesi di Crema in vicariati nel 1583, la parroc- 1970), Pianengo [60] chia di Torlino fu compresa nel vicariato di parrocchia di Sant’Alessandro martire (1817 - Bagnolo Cremasco; il diritto di nomina del sec. XIX), Castel Gabbiano [18] parroco spettava al vescovo di Crema e la parrocchia dei Santi Faustino e Giovita (1817 parrocchia contava 125 anime da comunione - sec. XIX), Vidolasco [91] (Visita Diedo 1583; Visita Diedo III 1594), parrocchia di Santo Stefano protomartire mentre nel secolo successivo passò nel vica- (1817 - sec. XIX), Casale Cremasco [14] riato di Quintano (Visita Diedo IX 1611). Nel parrocchia di San Giovanni Battista decollato 1752 il numero dgli abitanti era di 292 anime (1817 - sec. XIX), Camisano [7] (Status animarum diocesi di Crema, 1751- parrocchia di Santa Maria ad Nives (1829 - 1752). Nel 1787 il parroco manteneva il titolo 1970), Santa Maria della Croce [79] di rettore (Ronna 1787-1792). Nel 1822 la parrocchia di San Pancrazio martire (sec. XX rendita del beneficio parrocchiale in valuta - 1970), Campagnola Cremasca [10] italiana ammontava a 827.30; la parrocchia parrocchia di San Martino vescovo (1944 - contava 310 anime (Stato parrocchie diocesi 1970), Trezzolasco [87] di Crema, 1822). La parrocchia di Torlino Vi- mercati appartenne nei secoli XVIII (Visite Lombardi 1752-1777) e XIX al vicariato di Torlino Vimercati Bagnolo Cremasco (Visita Ferré 1859); nel Torlino Vimercati (CR) secolo XX passò nel vicariato di Trescore 83 Cremasco (Guida diocesi Crema 1963). Con parrocchia di Sant’Ambrogio vescovo la revisione delle strutture territoriali della dio- sec. XVI - [1989] cesi attuata nel 1970 (decreto 25 gennaio 1970), la parrocchia di Torlino Vimercati è Parrocchia della diocesi di Crema; fino al stata inclusa nella zona pastorale nord (Gui- 1580 appartenne alla diocesi di Piacenza. da diocesi Crema 1981; Guida diocesi Crema La prima attestazione di un insediamento reli- 1985; Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.] gioso a Torlino risale al secolo XII, quando Torlino fu citata tra le dipendenze del mona- Relazioni: stero benedettino di San Benedetto a Crema diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] (Degli Agosti 1993). Nel 1531 la chiesa di vicariato di Bagnolo Cremasco (1583 - sec. Sant’Ambrogio di Torlino fu censita come XVII), Bagnolo Cremasco [3] parrocchia nella diocesi di Piacenza; il diritto vicariato di Quintano (sec. XVII - sec. XVIII), di nomina del rettore di Torlino spettava all’a- Quintano [63] cidiacono di Santa Maria di Crema (Istromen- vicariato di Bagnolo Cremasco (sec. XVIII - ti investiture, fol. 13, 1531 settembre 14). Nel sec. XIX), Bagnolo Cremasco [3] 1566, in occasione della visita pastorale del vicariato di Trescore Cremasco (sec. XX - vescovo di Piacenza Bernardino Scotti, il red- 1970), Trescore Cremasco [86] dito del beneficio parrocchiale emmontava a zona pastorale nord (1970 - [1989]), Crema 150 libre (Visite Scotti 1566-1570). Nel 1575 [38] per decreto del vescovo di Piacenza Paolo Burali fu istituita la confraternita del Santissi- mo Sacramento (Scarpini 1871; Lucchi Trescore Cremasco

Lombardia Storica 76 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ Trescore Cremasco (CR) tuata nel 1970 (decreto 25 gennaio 1970), la 84 parrocchia di Trescore è stata inclusa nella parrocchia di Sant’Agata vergine e martire zona pastorale nord (Guida diocesi Crema sec. XVI - [1989] 1981; Guida diocesi Crema 1985; Guida dio- cesi Crema 1988). [P. Maj.] Parrocchia della diocesi di Crema; fino al 1580 appartenne alla diocesi di Piacenza. Relazioni: La prima attestazione di un insediamento reli- diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] gioso a Trescore Cremasco risale al secolo vicariato di Trescore Cremasco (1583 - sec. XVI, quando nel 1531 la chiesa di Sant’Agata XVII), Trescore Cremasco [85] fu censita come parrocchia nella diocesi di vicariato di Quintano (sec. XVII - sec. XVIII), Piacenza; il diritto di nomina del rettore spet- Quintano [63] tava all’arcidiacono di Santa Maria di Crema vicariato di Trescore Cremasco (sec. XVIII - (Istromenti investiture, fol. 13, 1531 settem- 1970), Trescore Cremasco [86] bre 14). Nel 1566, in occasione della visita zona pastorale nord (1970 - [1989]), Crema pastorale del vescovo di Piacenza Bernardi- [38] no Scotti, il reddito del beneficio parrocchiale ammontava a 250 libre; nella parrocchia era- no state istituite la confraternita del Santissi- 85 mo Sacramento e la confraternita del Rosario vicariato di Trescore Cremasco (Visite Scotti 1566-1570). Nel 1580 la parroc- 1583 - sec. XVII chia di Trescore fu smembrata dalla diocesi Vicariato della diocesi di Crema. di Piacenza e unita alla diocesi di Crema, Alla prima suddivisione della diocesi di Cre- eretta dalla bolla “Super Universas”di papa ma in vicariati nel 1583, Trescore Cremasco Gregorio XIII dell’11 aprile 1580 (Diocesi di fu dichiarato sede di vicariato: esso compren- Crema 1993). La chiesa di Sant’Agata fu visi- deva le parrocchie di Trescore, Quintano, tata dal visitatore apostolico Gian Battista Casaletto Vaprio, Farinate, Pieranica, Capral- Castelli nel 1579 (Visita Castelli 1579) e dal ba, Azzano, Cremosano, Campagnola Cre- visitatore apostolico Girolamo Regazzoni nel masca e Santo Stefano in Vairano (Visita 1583; nella stessa occasione fu visitato l’ora- Diedo 1583; Visita Diedo III 1594). All’inizio torio di San Rocco (Visita Regazzoni 1583). del secolo XVII il vicariato di Trescore Cre- Alla suddivisione della diocesi di Crema in vi- masco fu soppresso e la sede trasferita a cariati del 1583, la parrocchia di Trescore Quintano (Visita Diedo IX 1611). [P. Maj.] Cremasco fu dichiarata sede di vicariato; il di- ritto di nomina del parroco spettava al vesco- Relazioni: vo di Crema (Visita Diedo 1583; Visita Diedo vicariato di Quintano (1583 - sec. XVII), Quin- III 1594); nel secolo successivo passò nel vi- tano [63] cariato di Quintano (Visita Diedo IX 1611). diocesi di Crema (1583 - sec. XVII), Crema Nel 1752 il numero degli abitanti era di 720 [26] anime (Status animarum diocesi di Crema, parrocchia di San Lorenzo martire (sec. XVI - 1751-1752). A metà del secolo XVIII fu riedi- sec. XVI), Azzano [1] ficata la chiesa parrocchiale, terminata nel parrocchia di San Giorgio martire (1583 - 1760 (Savoia 1993; Scarpini 1871). Nel 1787 sec. XVI), Casaletto Vaprio [16] il parroco manteneva il titolo di rettore (Ron- parrocchia di San Pietro apostolo (1583 - na 1787-1792). La parrocchia di Trescore tor- sec. XVII), Quintano [62] nò ad essere sede di vicariato nei secoli XVIII parrocchia di San Martino vescovo (1583 - (Visite Lombardi 1752-1777), XIX (Visita Fer- sec. XVII), Farinate [44] ré 1859) e XX (Guida diocesi Crema 1963). parrocchia di Sant’Andrea apostolo (1583 - Nel 1822 la rendita del beneficio parrocchiale sec. XVI), Capralba [13] in valuta italiana ammontava a 667.19; la parrocchia di San Pancrazio martire (1583 - parrocchia contava 907 anime (Stato parroc- sec. XVI), Campagnola Cremasca [10] chie diocesi di Crema, 1822). Con la revisio- parrocchia di Santa Maria Maddalena (1583 - ne delle strutture territoriali della diocesi at- sec. XVII), Cremosano [43]

Lombardia Storica 77 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ parrocchia dell’Immacolata Concezione parrocchia dell’Immacolata Concezione (sec. (1583 - sec. XVII), Vairano [89] XVIII - sec. XIX), Vairano [89] parrocchia di San Biagio vescovo e martire parrocchia di San Biagio vescovo e martire (1583 - sec. XVII), Pieranica [61] (sec. XVIII - 1970), Pieranica [61] parrocchia di Sant’Agata vergine e martire parrocchia di Sant’Agata vergine e martire (1583 - sec. XVII), Trescore Cremasco [84] (sec. XVIII - 1970), Trescore Cremasco [84] parrocchia di Sant’Ambrogio vescovo (sec. XX - 1970), Torlino Vimercati [83] 86 parrocchia di Santa Maria dei Mosi (1949 - vicariato di Trescore Cremasco 1970), Santa Maria dei Mosi [78] sec. XVIII - 1970 Vicariato della diocesi di Crema. Nel secolo XVIII la parrocchia di Trescore Trezzolasco Cremasco fu nuovamente dichiarata sede di Sergnano (CR) vicariato: esso comprendeva le parrocchie di 87 Trescore, Quintano, Casaletto Vaprio, Fari- parrocchia di San Martino vescovo nate, Pieranica, Capralba, Azzano, Cremosa- 1944 - [1989] no, Campagnola e Santo Stefano in Vairano (Visite Lombardi 1752-1777). Nel secolo suc- Parrocchia della diocesi di Crema. cessivo il vicariato comprendeva le parroc- La prima attestazione di un insediamento reli- chie di Trescore, Santo Stefano in Vairano, gioso a Trazzolasco risale al secolo XIV: nel Pieranica, Cremosano, Casaletto Vaprio, Ca- 1385 la chiesa di Trezzolasco era soggetta pralba, Farinate, Campagnola e Quintano alla pieve di Fornovo nella diocesi di Cremo- (Visita Ferré 1859). Nel secolo XX apparte- na (Liber 1385). Alla prima suddivisione della nevano al vicariato Trescore Cremasco, Az- diocesi di Crema in vicariati nel 1583, la chie- zano, Capralba, Casaletto Vaprio, Cremosa- sa di Trezzolasco era compresa nella parroc- no, Farinate, Pieranica, Quintano, Santa Ma- chia di Sergnano nel vicariato di Castel Gab- ria dei Mosi e Torlino Vimercati (Guida dioce- biano (Visita Diedo 1583; Visita Diedo III si Crema 1963). Con la revisione delle strut- 1594). La chiesa di Trezzolasco fu eretta in ture territoriali della diocesi attuata nel 1970 parrocchia con decreto del 17 luglio 1944 del furono soppressi i vicariati e istituite le zone vescovo di Crema Francesco Maria Franco pastorali (decreto 25 gennaio 1970). [P. Maj.] (Parrocchie di recente erezione, Trezzolasco, fasc. 366), nel vicariato di Sergnano (Guida Relazioni: diocesi Crema 1963). Con la revisione delle vicariato di Quintano (sec. XVII - sec. XVIII), strutture territoriali della diocesi attuata nel Quintano [63] 1970 (decreto 25 gennaio 1970), la parroc- diocesi di Crema (sec. XVIII - 1970), Crema chia di Trezzolasco è stata inclusa nella zona [26] pastorale nord (Guida diocesi Crema 1981; parrocchia di San Lorenzo martire (sec. XVIII Guida diocesi Crema 1985; Guida diocesi - 1970), Azzano [1] Crema 1988). [P. Maj.] parrocchia di San Giorgio martire (sec. XVIII - 1970), Casaletto Vaprio [16] Relazioni: parrocchia di San Pietro apostolo (sec. XVIII diocesi di Crema (1944 - [1989]), Crema [26] - 1970), Quintano [62] vicariato di Sergnano (1944 - 1970), Sergna- parrocchia di San Martino vescovo (sec. no [82] XVIII - 1970), Farinate [44] zona pastorale nord (1970 - [1989]), Crema parrocchia di Sant’Andrea apostolo (sec. [38] XVIII - 1970), Capralba [13] parrocchia di San Pancrazio martire (sec. XVIII - sec. XIX), Campagnola Cremasca [10] Vaiano Cremasco parrocchia di Santa Maria Maddalena (sec. Vaiano Cremasco (CR) XVIII - 1970), Cremosano [43] 88 parrocchia dei Santi Cornelio e Cipriano

Lombardia Storica 78 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ sec. XVI - [1989] tava 1158 anime (Cornello 1980). Nel 1752 il numero degli abitanti era di 1247 anime (Sta- Parrocchia della diocesi di Crema; fino al tus animarum diocesi di Crema, 1751-1752). 1580 appartenne alla diocesi di Piacenza. Nel 1822 la rendita del beneficio parrocchiale La prima attestazione di un insediamento reli- in valuta italiana ammontava a 368; la parroc- gioso a Vaiano Cremasco risale al secolo chia contava 1556 anime (Stato parrocchie XVI, quando la chiesa dei Santi Cornelio e diocesi di Crema, 1822). La parrocchia di Va- Cipriano era curazia dipendente da Palazzo iano Cremasco rimase nel vicariato di Bagno- Pignano (Cornello 1980). Nel 1566, in occa- lo Cremasco nei secoli XVIII (Visite Lombardi sione della visita pastorale del vescovo di 1752-1777), XIX (Visita Ferré 1859) e XX Piacenza Bernardino Scotti, la chiesa dei (Guida diocesi Crema 1963). Con la revisione Santi Cornelio e Cipriano di Vaiano fu censita delle strutture territoriali della diocesi attuata come parrocchia nella diocesi di Piacenza; il nel 1970 (decreto 25 gennaio 1970), la par- parroco veniva stipendiato dalla comunità e rocchia di Vaiano è stata inclusa nella zona la parrocchia contava 400 anime (Visite Scot- pastorale ovest (Guida diocesi Crema 1981; ti 1566-1570). Nel 1565 fu istituita nella par- Guida diocesi Crema 1985; Guida diocesi rocchia la confraternita del Santissimo Sacra- Crema 1988). [P. Maj.] mento (Lucchi 1980). Nel 1580 la parrocchia di Vaiano Cremasco fu smembrata dalla dio- Relazioni: cesi di Piacenza e unita alla diocesi di Cre- diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] ma, eretta dalla bolla “Super Universas”di vicariato di Bagnolo Cremasco (1583 - 1970), papa Gregorio XIII dell’11 aprile 1580 (Dioce- Bagnolo Cremasco [3] si di Crema 1993). La chiesa dei Santi Cor- zona pastorale ovest (1970 - [1989]), Crema nelio e Cipriano fu visitata dal visitatore apo- [39] stolico Gian Battista Castelli nel 1579 (Visita Castelli 1579) e dal visitatore apostolico Ge- rolamo Regazzoni nel 1583; nelle stesse oc- Vairano casioni vennero visitati gli oratori di Santa Crema (CR) Maria e Sant’Antonino, poi riedificato nel se- 89 colo successivo (Visita Regazzoni 1583; Cor- parrocchia dell’Immacolata Concezione nello 1980). Il diritto di nomina spettava alla 1772 - [1989] comunità del paese, che eleggeva il parroco che era poi presentato al vescovo per l’ordi- Parrocchia della diocesi di Crema. nazione; il patronato rimase alla comunità La prima attestazione di un insediamento reli- sino al 1929, quando passò all’ordinario ve- gioso a Santo Stefano in Vairano risale al se- scovile (Cornello 1980). Alla prima suddivisio- colo XIV, quando nel 1385 la chiesa di Vaira- ne della diocesi di Crema in vicariati nel no era soggetta alla pieve di Fornovo nella 1583, la parrocchia di Vaiano Cremasco fu diocesi di Cremona (Liber 1385). Nel 1472 fu compresa nel vicariato di Bagnolo Cremasco; fondato a Vairano il monastero di Santa Ma- il parroco non aveva reddito e la parrocchia ria del Terz’Ordine Regolare di San France- contava 450 anime da comunione (Visita Die- sco (Savoia 1993). Nei secoli XV e XVI la lo- do 1583; Visita Diedo III 1594); anche nel se- calità di Vairano fu compresa nella parroc- colo successivo Vaiano fu compreso nel vica- chia di San Pietro di Crema (Zavaglio 1982). riato di Bagnolo Cremasco (Visita Diedo IX Nel 1583 il vescovo di Bergamo e visitatore 1611). Nel 1611 la parrocchia contava 694 apostolico Gerolamo Regazzoni unì nella anime (Cornello 1980). Il 29 luglio 1681 fu cura d’anime Santo Stefano e Pianengo, eretta nella parrocchia la confraternita della scorporandole dalla parrocchia di San Pietro Santissima Trinità (Scarpini 1871). Tra il a Crema e affidando la cura d’anime come vi- 1687 e il 1710 la chiesa parrocchiale dei San- caria perpetua ai francescani che officiavano ti Cornelio e Cipriano fu interamente riedifica- nella chiesa di Santa Maria (Visita Regazzoni ta, e fu consacrata dal vescovo di Crema 1583; Zavaglio 1982). A tali provvedimenti fu Faustino Griffoni il 10 maggio 1717 (Savoia data esecuzione con bolla di Sisto V del 10 1993). Nel 1700 la parrocchia di Vaiano con- giugno 1585 (Zavaglio 1982). Alla prima sud-

Lombardia Storica 79 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ divisione della diocesi di Crema in vicariati Crema (CR) nel 1583, Santo Stefano in Vairano fu com- 90 presa nel vicariato di Trescore (Visita Diedo parrocchia di San Rocco confessore 1583; Visita Diedo III 1594). Nel secolo suc- 1605 - [1989] cessivo la vicaria perpetua di Santo Stefano appartenne al vicariato di Quintano (Visita Parrocchia della diocesi di Crema. Diedo IX 1611). Nel 1752 Santo Stefano in La prima attestazione di un insediamento reli- Vairano contava 500 anime (Status anima- gioso a Vergonzana risale al secolo XVI, rum diocesi di Crema, 1751-1752). La cura quando l’oratorio di San Rocco fu citato tra le d’anime venne prestata dalla vicaria perpetua dipendenze del monastero di San Benedetto dei francescani di Santo Stefano sino alla di Crema (Marazzi 1993; Zavaglio 1946; Re- loro soppressione il 3 aprile 1769, quando la magnino 1976-1977). Dopo l’erezione della vicaria passò al clero secolare: con decreto diocesi di Crema, avvenuta con la bolla “Su- del vescovo Marcantonio Lombardi del 30 di- per Universas”di papa Gregorio XIII dell’11 cembre 1772 la chiesa di Santo Stefano fu aprile 1580 (Diocesi di Crema 1993), la chie- eretta in parrocchia, mantenendo il titolo di vi- sa di Vergonzana risultava dipendente dalla caria perpetua attestato nei decenni succes- parrocchia di Madignano (Bianchessi, Bian- sivi (Fondo parrocchie, Vairano; Scarpini chessi 1988). Alla prima suddivisione in vica- 1871; Ronna 1787-1792). Nel 1822 la rendita riati della diocesi di Crema nel 1583, Vergon- del beneficio parrocchiale in valuta italiana zana fu compresa nel vicariato di Offanengo ammontava a 434.13; la parrocchia contava (Visita Diedo 1583; Visita Diedo III 1594). La 710 anime (Stato parrocchie diocesi di Cre- chiesa di San Rocco fu eretta in parrocchia ma, 1822). Tra il 1903 e il 1922 venne riedifi- con decreto del vescovo di Crema Gian Gia- cata la chiesa parrocchiale (Zavaglio 1946). como Diedo il 18 gennaio 1605 (Scarpini La parrocchia di Santo Stefano fu compresa 1871; Fondo parrocchie, Vergonzana), nel vi- nei secoli XVIII (Visite Lombardi 1752-1777) cariato di Bottaiano (Visita Diedo IX 1611). e XIX nel vicariato di Trescore Cremasco (Vi- Nel secolo XVII erano attive nella parrocchia sita Ferré 1859); nel sec. XX passò nel vica- le confraternite del Santissimo Sacramento e riato di Sergnano (Guida diocesi Crema del Rosario (Vergonzana 1984). La chiesa 1963). Con la revisione delle strutture territo- parrocchiale di San Rocco fu riedificata tra il riali della diocesi attuata nel 1970 (decreto 25 1734 e il 1736, e consacrata dal vescovo di gennaio 1970), la parrocchia di Santo Stefa- Crema Lodovico Calini nel 1741 (Savoia no in Vairano, a cui fu cambiata la denomina- 1993; Bianchessi, Bianchessi 1988). Nel zione in Immacolata Concezione, è stata in- 1752 il numero degli abitanti era di 185 ani- clusa nella zona pastorale suburbana (Guida me (Status animarum diocesi di Crema, diocesi Crema 1981; Guida diocesi Crema 1751-1752). Nel 1822 la rendita del beneficio 1985; Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.] parrocchiale in valuta italiana ammontava a 422.53; la parrocchia contava 204 anime Relazioni: (Stato parrocchie diocesi di Crema, 1822). La vicariato di Trescore Cremasco (1583 - sec. parrocchia di Vergonzana appartenne al vica- XVII), Trescore Cremasco [85] riato di Bagnolo Cremasco nei secoli XVIII vicariato di Quintano (sec. XVII - sec. XVIII), (Visite Lombardi 1752-1777) e XIX (Visita Quintano [63] Ferré 1859); nel secolo XX passò nel vicaria- vicariato di Trescore Cremasco (sec. XVIII - to di Offanengo (Guida diocesi Crema 1963). sec. XIX), Trescore Cremasco [86] Con la revisione delle strutture territoriali del- diocesi di Crema (1772 - [1989]), Crema [26] la diocesi attuata nel 1970 (decreto 25 gen- vicariato di Sergnano (sec. XIX - 1970), Ser- naio 1970), la parrocchia di Vergonzana è gnano [82] stata inclusa nella zona pastorale suburbana zona pastorale suburbana (1970 - [1989]), (Guida diocesi Crema 1981; Guida diocesi Crema [40] Crema 1985; Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.]

Vergonzana Relazioni:

Lombardia Storica 80 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ vicariato di Offanengo (1583 - sec. XVII), Of- fu smembrata dalla diocesi di Cremona e uni- fanengo [54] ta alla diocesi di Crema (Diocesi di Crema vicariato di Bottaiano (sec. XVII - sec. XVIII), 1993). La parrocchia di Vidolasco fu visitata Bottaiano [6] dal visitatore apostolico Gerolamo Regazzoni diocesi di Crema (1605 - [1989]), Crema [26] nel 1583 (Visita Regazzoni 1583). Nel 1583 vicariato di Bagnolo Cremasco (sec. XVIII - risultava già costituita la confraternita del sec. XIX), Bagnolo Cremasco [3] Santissimo Sacramento; il 6 gennaio 1677 vicariato di Offanengo (sec. XIX - 1970), Of- venne istituita quella del Rosario (Ascheda- fanengo [55] mini 1975). Alla prima suddivisione della dio- zona pastorale suburbana (1970 - [1989]), cesi di Crema in vicariati nel 1583, la parroc- Crema [40] chia di Vidolasco fu compresa nel vicariato di Castel Gabbiano; il diritto di nomina del retto- re spettava alla famiglia Tadini e il reddito del Vidolasco beneficio del parroco ammontava a 270 libre Casale Cremasco-Vidolasco (CR) (Visita Diedo III 1594); nel secolo successivo 91 passò nel vicariato di Camisano (Visita Diedo parrocchia dei Santi Faustino e Giovita IX 1611). Nel 1752 la parrocchia contava 295 1482 - [1989] anime (Status animarum diocesi di Crema, 1751-1752). Nel 1787 il parroco manteneva il Parrocchia della diocesi di Crema; fino al titolo di rettore, e il giuspatronato spettava 1580 appartenne alla diocesi di Cremona. ancora alla famiglia Tadini (Ronna 1787- La prima attestazione di un insediamento reli- 1792). Nel 1822 la rendita del beneficio par- gioso a Vidolasco risale al secolo X, quando rocchiale in valuta italiana ammontava a nel 993 la chiesa di San Faustino fu citata in 1101.39; la parrocchia contava 364 anime un placito dei conti Gisalbertini (CDCremone- (Stato parrocchie diocesi di Crema, 1822). La se 1895-1898, I, 54, p. 39). Nella conferma di parrocchia di Vidolasco appartenne nel seco- Enrico IV dei beni della chiesa cremonese al lo XVIII al vicariato di Castel Gabbiano (Visite vescovo di Cremona del 1066 fu citata la lo- Lombardi 1752-1777) e nel secolo successi- calità di Vidolasco (CDCremonese 1895- vo in quello di Sergnano (Visita Ferré 1859); 1898, I, 144, p. 80). Nel 1385 la chiesa di Vi- nel secolo XX passò infine nel vicariato di dolasco era soggetta alla pieve di Fornovo Camisano (Guida diocesi Crema 1963). Con (Liber 1385). Nel 1470, in occasione della vi- la revisione delle strutture territoriali della dio- sita pastorale del vescovo di Cremona Stefa- cesi attuata nel 1970 (decreto 25 gennaio no Bottigella, la chiesa dei Santi Faustino e 1970), la parrocchia di Vidolasco è stata in- Giovita fu censita come rettoria secolare (Vi- clusa nella zona pastorale est (Guida diocesi sita Bottigella 1470). Nel secolo XV l’oratorio Crema 1981; Guida diocesi Crema 1985; dei Santi Faustino e Giovita fu riedificato a Guida diocesi Crema 1988). [P. Maj.] spese della famiglia Tadini (Zavaglio 1946). La rettoria dei Santi Faustino e Giovita fu Relazioni: eretta in parrocchia nella diocesi di Cremona diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] con bolla di Sisto IV del 26 giugno 1482, con- vicariato di Castel Gabbiano (1583 - sec. cedendo il patronato perpetuo alla famiglia XVII), Castel Gabbiano [19] Tadini (Aschedamini 1975; Scarpini 1871). vicariato di Camisano (sec. XVII - 1717), Ca- Nel 1578, in occasione della visita pastorale misano [8] del vescovo di Cremona Niccolò Sfondrati, il vicariato di Castel Gabbiano (1717 - 1817), giusparonato della parrocchia di Vidolasco Castel Gabbiano [20] spettava alla famiglia Tadini; il reddito del be- vicariato di Sergnano (1817 - sec. XIX), Ser- neficio parrocchiale ammontava a 329 libre gnano [82] derivanti da 156 pertiche di terreno, e la par- vicariato di Camisano (sec. XX - 1970), Ca- rocchia contava 100 anime da comunione misano [9] (Visite Sfondrati 1576-1579). Con la bolla zona pastorale est (1970 - [1989]), Crema “Super Universas”di papa Gregorio XIII [37] dell’11 aprile 1580 la parrocchia di Vidolasco

Lombardia Storica 81 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ territoriali della diocesi attuata nel 1970 (de- Zappello creto 25 gennaio 1970), la parrocchia di Zap- Ripalta Cremasca (CR) pello è stata inclusa nella zona pastorale sud 92 (Guida diocesi Crema 1981; Guida diocesi parrocchia di San Bernardo abate Crema 1985; Guida diocesi Crema 1988). [P. 1555 - [1989] Maj.]

Parrocchia della diocesi di Crema; fino al Relazioni: 1580 nella diocesi di Piacenza. diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] La prima attestazione di un insediamento reli- vicariato di Ripalta Nuova (1583 - sec. XVII), gioso a Zappello risale al secolo XVI, quando Ripalta Nuova [69] la chiesa di San Bernardo era oratorio dipen- vicariato di Montodine (sec. XVII - sec. XVIII), dente dalla parrocchia di San Giacomo di Montodine [49] Crema (Savoia 1992). La curazia di San Ber- vicariato di Ripalta Nuova (sec. XVIII - 1970), nardo fu eretta in parrocchia per smembra- Ripalta Nuova [70] mento da San Giacomo di Crema con decre- zona pastorale sud (1970 - [1989]), Crema to del vescovo di Piacenza Catalano Triulzi il [41] 3 ottobre 1555 (Scarpini 1871; Fondo parroc- chie, Zappello). Nel 1566, in occasione della sua visita pastorale, il vescovo di Piacenza Bernardino Scotti visitò la parrocchia di Zap- pello (Visite Scotti 1566-1570). La chiesa di Zappello nel 1579 fu visitata dal visitatore apostolico Gian Battista Castelli; nella stessa occasione fu visitato l’oratorio di San Michele (Visita Castelli 1579). Con la bolla “Super Universas”di papa Gregorio XIII dell’11 aprile 1580 la parrocchia di Zappello fu smembrata dall diocesi di Piacenza e entrò a far parte della diocesi di Crema (Diocesi di Crema 1993). La chiesa di San Bernardo fu nuova- mente visitata nel 1583 dal visitatore apostoli- co Gerolamo Regazzoni (Visita Regazzoni 1583). Alla prima suddivisione della diocesi di Crema in vicariati nel 1583, la parrocchia di Zappello fu compresa nel vicariato di Ripalta Nuova (Visita Diedo 1583; Visita Diedo III 1594); nel secolo successivo la parrocchia di Zappello fu compresa nel vicariato di Monto- dine (Visita Diedo IX 1611). Nel 1752 il nu- mero degli abitanti era di 386 anime (Status animarum diocesi di Crema, 1751-1752). Nel 1822 la rendita del beneficio parrocchiale in valuta italiana ammontava a 470; la parroc- chia contava 445 anime (Stato parrocchie diocesi di Crema, 1822). Se fino al 1930 il parroco di Zappello mantenne il titolo di cura- to, nel 1931 gli fu concesso il titolo di rettore (Savoia 1992). La parrocchia di Zappello appartenne nei secoli XVIII (Visite Lombardi 1752-1777), XIX (Visita Ferré 1859) e XX (Guida diocesi Crema 1963) al vicariato di Ri- palta Nuova. Con la revisione delle strutture

Lombardia Storica 82 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ Apparati archivistici Registri comunità di Cremona, 1449-1580: Registri delle provvisioni e parti delle comunità di Cremona sotto il domi- Estratti Benzone, 1268-1519: Estratti d’Istromenti, testa- nio veneto, 1449-1580, BCCrema. menti ecc. da carte e pergamene del nobile signor N. M. Ben- Stato parrocchie diocesi di Crema, 1822: Stato delle par- zone dal 1268 al 1519, BCCrema, Manoscritti n. 59, sec. rocchie della città e diocesi di Crema del 30 marzo 1822, XVIII. ASMi, Culto p. m. cart. 135. Fondo parrocchie, Azzano: Atti relativi alla parrocchia di Status animarum diocesi di Crema, 1751-1752: Status ani- Azzano, ASDCrema, Fondo parrocchie, fasc. 67. marum, giugno 1751-maggio 1752, ASDCrema. Fondo parrocchie, Capergnanica: Atti relativi alla parroc- Visita Bottigella 1470: Atti della visita pastorale di Stefano chia di Capergnanica, ASDCrema, Fondo parrocchie, fasc. Bottigella, ASDCr, Visite Pastorali, cart. 1, 1470. 110. Visita Castelli 1579: Atti della visita apostolica di Giovanni Fondo parrocchie, Casaletto Ceredano: Atti relativi alla Battista Castelli, ASDCrema, Visite Apostoliche, fasc. 1, parrocchia di Casaletto Ceredano, ASDCrema, Fondo parroc- 1579. chie, fasc. 134. Visita Diedo 1583: Atti della visita pastorale di Girolamo Fondo parrocchie, Pianengo: Atti relativi alla parrocchia di Diedo, ASDCrema, Visite Pastorali, fasc. 4, 1583. Pianengo, ASDCrema, Fondo parrocchie, fasc. 240. Visita Diedo III 1594: Atti della visita pastorale di Gian Gia- Fondo parrocchie, Ricengo: Atti relativi alla parrocchia di como Diedo III, ASDCrema, Visite Pastorali, fasc. 7, 1611. Ricengo, ASDCrema, Fondo parrocchie, fasc. 260. Visita Diedo IX 1611: Atti della visita pastorale di Gian Gia- Fondo parrocchie, Santa Maria della Croce: Atti relativi como Diedo IX, ASDCrema, Visite Pastorali, fasc. 10, 1611. alla parrocchia di Santa Maria della Croce, ASDCrema, Fon- Visita Ferré 1859: Atti della visita pastorale di Pietro Maria do parrocchie, fasc. 25. Ferré, ASDCrema, Visite Pastorali, fasc. 33-36, 1859. Fondo parrocchie, Vairano: Atti relativi alla parrocchia di Visita Regazzoni 1583: Atti della visita apostolica di Gerola- Vairano, ASDCrema, Fondo parrocchie, fasc. 360. mo Regazzoni, ASDCrema, Visite apostoliche, fasc. 2-3, Fondo parrocchie, Vergonzana: Atti relativi alla parrocchia 1583. di Vergonzana, ASDCrema, Fondo parrocchie, fasc. 344. Visite Lombardi 1752-1777: Atti delle visite pastorali di Fondo parrocchie, Zappello: Atti relativi alla parrocchia di Marco Antonio Lombardi, ASDCrema, Visite pastorali, fasc. Zappello, ASDCrema, Fondo parrocchie, fasc. 355. 26-28. 1752-1777. Istromenti investiture: Atti d'investitura dal medioevo al Visite Scotti 1566-1570: Atti delle visite pastorali di Bernar- sec. XVII, ACCrema, Volume del sec. XVIII contenente tra- dino Scotti, ASPc, Visite pastorali, 1566-1570. scrizioni di documenti d'investitura. Visite Sfondrati 1576-1579: Atti delle visite pastorali di Parrocchie di recente erezione, Cascine Gandini: Atti rela- Niccolò Sfondrati, ASDCr, Visite pastorali, cartt. 4, 12, 13, tivi alla parrocchia di Cascine Gandini, ASDCrema, Fondo 14. parrocchie, parrocchie di recente erezione, fasc. 360. Visite Trevisano 1519-1522: Atti delle visite pastorali di Gi- Parrocchie di recente erezione, Castelnuovo Cremasco: rolamo Trevisano, ASDCr, Visite pastorali, cart. 2, 1519- Atti relativi alla parrocchia di Castelnuovo Cremasco, ASD- 1522. Crema, Fondo parrocchie, parrocchie di recente erezione, fa- sc. 361. Apparati legislativi Parrocchie di recente erezione, Crema, Sacro Cuore di Gesù: Atti relativi alla parrocchia del Sacro Cuore di Gesù di decreto 25 gennaio 1970: Soppressione dei vicariati e istitu- Crema, ASDCrema, Fondo parrocchie, parrocchie di recente zione delle zone pastorali, (25 gennaio 1970), Carlo Manzia- erezione, fasc. 362. na, vescovo di Crema, Bollettino Diocesano Cremasco Uffi- Parrocchie di recente erezione, Crema, San Bartolomeo ciale per gli atti dell’Ordinariato, XXV 1970, p. 74-77. apostolo: Atti relativi alla parrocchia di San Bartolomeo apo- stolo di Crema, ASDCrema, Fondo parrocchie, parrocchie di Apparati bibliografici recente erezione, fasc. 363. Parrocchie di recente erezione, Crema, San Carlo Borro- Agnelli 1883: G. Agnelli, Monografia dell’Abbazia di Cerre- meo: Atti relativi alla parrocchia di San Carlo Borromeo di to, Lodi, 1883. Crema, ASDCrema, Fondo parrocchie, parrocchie di recente Alberti 1999: L. E. 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Lombardia Storica 85 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ parrocchia di San Carlo Borromeo (1975 - [1989]), Crema, Lista delle istituzioni in ordine alfabetico [31] parrocchia di San Cristoforo martire (sec. XVI - [1989]), N.B. Tra parentesi quadre è riportata la numerazione progres- Ripalta Nuova, [68] siva delle schede. parrocchia di San Donnino martire (sec. XV - [1989]), Credera, [25] diocesi di Crema (1580 - [1989]), Crema [26] parrocchia di San Gerolamo vescovo (1584 - [1989]), Pas- parrocchia dei Santi Cornelio e Cipriano (sec. XVI - sarera, [59] [1989]), Vaiano Cremasco, [88] parrocchia di San Giacomo Maggiore (sec. XV - [1989]), parrocchia dei Santi Faustino e Giovita (1482 - [1989]), Crema, [32] Vidolasco, [91] parrocchia di San Giacomo apostolo (sec. XVI - sec. XX) parrocchia dei Santi Faustino e Giovita (sec. XVI - vedi: parrocchia di San Giacomo Maggiore (sec. XV - [1989]), Bottaiano, [5] [1989]), Crema, [32] parrocchia dei Santi Faustino e Giovita (1647 - [1989]), parrocchia di San Giorgio martire (sec. XVI - [1989]), Ca- Rovereto, [72] saletto Vaprio, [16] parrocchia dei Santi Faustino e Giovita martiri (sec. XVI - parrocchia di San Giorgio martire (sec. XVI - [1989]), sec. XX) vedi: parrocchia dei Santi Faustino e Giovita Chieve, [22] (1647 - [1989]), Rovereto, [72] parrocchia di San Giovanni Battista decollato (sec. XVI - parrocchia dei Santi Nazario e Celso (sec. XVI - [1989]), [1989]), Scannabue, [80] Monte Cremasco, [47] parrocchia di San Giovanni Battista decollato (sec. XVI - parrocchia del Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria [1989]), Camisano, [7] (sec. XX - sec. XX) vedi: parrocchia del Cuore Immacolato parrocchia di San Gottardo vescovo (sec. XVI - [1989]), di Maria (1943 - [1989]), Castelnuovo Cremasco, [21] Ripalta Guerina, [67] parrocchia del Cuore Immacolato di Maria (1943 - parrocchia di San Lorenzo martire (1514 - [1989]), Azza- [1989]), Castelnuovo Cremasco, [21] no, [1] parrocchia del Sacro Cuore di Gesù (1955 - [1989]), Cre- parrocchia di San Lorenzo martire (1960 - [1989]), Sab- ma, [27] bioni, [74] parrocchia del Santo Sepolcro (sec. XII - sec. XVI), Crema, parrocchia di San Martino vescovo (sec. XVI - [1989]), [28] Capergnanica, [11] parrocchia del duomo (sec. XVI - sec. XX) vedi: parrocchia parrocchia di San Martino vescovo (sec. XVI - [1989]), Fa- di Santa Maria Assunta nella cattedrale (sec. XI - [1989]), rinate, [44] Crema, [34] parrocchia di San Martino vescovo (sec. XVI - [1989]), Pa- parrocchia della Beata Vergine Immacolata (sec. XVIII - sec. lazzo Pignano, [57] XX) vedi: parrocchia dell’Immacolata Concezione (1772 - parrocchia di San Martino vescovo (sec. XVI - [1989]), [1989]), Vairano, [89] Sergnano, [81] parrocchia della Beata Vergine Maria (sec. XX - sec. XX) parrocchia di San Martino vescovo (1944 - [1989]), Trez- vedi: parrocchia di Santa Maria dei Mosi (1949 - [1989]), zolasco, [87] Santa Maria dei Mosi, [78] parrocchia di San Michele arcangelo (1597 - [1989]), San parrocchia della Natività della Beata Vergine Maria (sec. XX Michele, [77] - sec. XX) vedi: parrocchia di Santa Maria Nascente (1936 parrocchia di San Pancrazio martire (sec. XVI - [1989]), - [1989]), Cascine Gandini, [17] Campagnola Cremasca, [10] parrocchia della Santissima Trinità (sec. XVI - [1989]), parrocchia di San Pietro apostolo in Vincoli (sec. XVI - Crema, [29] [1989]), Madignano, [46] parrocchia della Visitazione della Beata Vergine Maria (sec. parrocchia di San Pietro apostolo (sec. XII - [1989]), Ri- XIX - sec. XX) vedi: parrocchia di Santa Maria ad Nives cengo, [64] (1829 - [1989]), Santa Maria della Croce, [79] parrocchia di San Pietro apostolo (sec. XIII - [1989]), Cre- parrocchia dell’Immacolata Concezione (1772 - [1989]), ma, [33] Vairano, [89] parrocchia di San Pietro apostolo (sec. XVI - [1989]), Mo- parrocchia di San Bartolomeo apostolo (1944 - [1989]), scazzano, [51] Crema, [30] parrocchia di San Pietro apostolo (sec. XVI - [1989]), parrocchia di San Benedetto (sec. XVI - sec. XX) vedi: par- Quintano, [62] rocchia di Sant’Andrea apostolo (sec. XVI - [1989]), Cre- parrocchia di San Pietro apostolo (1594 - [1989]), Salviro- ma, [35] la, [75] parrocchia di San Bernardino (1594 - [1989]), San Bernar- parrocchia di San Pietro martire (1579 - [1989]), Casaletto dino, [76] Ceredano, [15] parrocchia di San Bernardino da Siena (sec. XVI - sec. XX) parrocchia di San Rocco confessore (1605 - [1989]), Ver- vedi: parrocchia di San Bernardino (1594 - [1989]), San gonzana, [90] Bernardino, [76] parrocchia di Santa Maria Assunta (sec. XV - [1989]), parrocchia di San Bernardo abate (1555 - [1989]), Zappel- Ombriano, [56] lo, [92] parrocchia di Santa Maria Assunta nella cattedrale (sec. parrocchia di San Biagio vescovo (sec. XVI - [1989]), Iza- XI - [1989]), Crema, [34] no, [45] parrocchia di Santa Maria Maddalena (sec. XVI - [1989]), parrocchia di San Biagio vescovo e martire (sec. XVI - Cremosano, [43] [1989]), Pieranica, [61] Lombardia Storica 86 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ parrocchia di Santa Maria Maddalena penitente (sec. XVI vicariato di Chieve (1583 - 1603), Chieve, [23] - [1989]), Montodine, [48] vicariato di Chieve (1685 - 1970), Chieve, [24] parrocchia di Santa Maria Maddalena penitente (1584 - vicariato di Montodine (sec. XVII - sec. XVIII), Montodi- [1989]), Rubbiano, [73] ne, [49] parrocchia di Santa Maria Maggiore (sec. XI - sec. XIX) vicariato di Montodine (sec. XIX - 1970), Montodine, [50] vedi: parrocchia di Santa Maria Assunta nella cattedrale vicariato di Offanengo (1583 - sec. XVII), Offanengo, [54] (sec. XI - [1989]), Crema, [34] vicariato di Offanengo (sec. XVIII - 1970), Offanengo, [55] parrocchia di Santa Maria Nascente (1936 - [1989]), Ca- vicariato di Quintano (sec. XVII - sec. XVIII), Quintano, scine Gandini, [17] [63] parrocchia di Santa Maria Purificata (sec. XVI - [1989]), vicariato di Ripalta Nuova (1583 - sec. XVII), Ripalta Nuo- Offanengo, [52] va, [69] parrocchia di Santa Maria Rotonda (sec. XVI - [1989]), vicariato di Ripalta Nuova (sec. XVIII - 1970), Ripalta Ripalta Arpina, [65] Nuova, [70] parrocchia di Santa Maria ad Nives (1829 - [1989]), Santa vicariato di Sergnano (sec. XIX - 1970), Sergnano, [82] Maria della Croce, [79] vicariato di Trescore Cremasco (1583 - sec. XVII), Tresco- parrocchia di Santa Maria dei Mosi (1949 - [1989]), Santa re Cremasco, [85] Maria dei Mosi, [78] vicariato di Trescore Cremasco (sec. XVIII - 1970), Tre- parrocchia di Santa Maria della Croce (sec. XIX - sec. XX) score Cremasco, [86] vedi: parrocchia di Santa Maria ad Nives (1829 - [1989]), zona pastorale est (1970 - [1989]), Crema, [37] Santa Maria della Croce, [79] zona pastorale nord (1970 - [1989]), Crema, [38] parrocchia di Santa Maria in Silvis (1772 - [1989]), Pia- zona pastorale ovest (1970 - [1989]), Crema, [39] nengo, [60] zona pastorale suburbana (1970 - [1989]), Crema, [40] parrocchia di Santo Stefano protomartire (sec. XVI - zona pastorale sud (1970 - [1989]), Crema, [41] [1989]), Bagnolo Cremasco, [2] zona pastorale urbana (1970 - [1989]), Crema, [42] parrocchia di Santo Stefano protomartire (sec. XVI - [1989]), Casale Cremasco, [14] Lista delle istituzioni ordinate per toponimo parrocchia di Sant’Agata vergine e martire (sec. XVI - [1989]), Trescore Cremasco, [84] N.B. Tra parentesi quadre è riportata la numerazione progres- parrocchia di Sant’Alessandro martire (sec. XVI - [1989]), siva delle schede. Castel Gabbiano, [18] parrocchia di Sant’Ambrogio vescovo (sec. XVI - [1989]), Azzano, [1], parrocchia di San Lorenzo martire (1514 - Torlino Vimercati, [83] [1989]) parrocchia di Sant’Andrea apostolo (sec. XVI - [1989]), Bagnolo Cremasco, [2], parrocchia di Santo Stefano proto- Capralba, [13] martire (sec. XVI - [1989]); [3], vicariato di Bagnolo Crema- parrocchia di Sant’Andrea apostolo (sec. XVI - [1989]), sco (1583 - 1970) Crema, [35] Bolzone, [4], parrocchia di Sant’Antonio abate (sec. XVI - parrocchia di Sant’Angela Merici (1984 - [1989]), Crema, [1989]) [36] Bottaiano, [5], parrocchia dei Santi Faustino e Giovita (sec. parrocchia di Sant’Antonio abate (sec. XVI - [1989]), Bol- XVI - [1989]); [6], vicariato di Bottaiano (sec. XVII - sec. zone, [4] XVIII) parrocchia di Sant’Imerio (1584 - [1989]), Ripalta Vecchia, Camisano, [7], parrocchia di San Giovanni Battista decollato [71] (sec. XVI - [1989]); [8], vicariato di Camisano (sec. XVII - pieve di Offanengo (sec. XI - sec. XVI) vedi: pieve di Santa 1717); [9], vicariato di Camisano (sec. XX - 1970) Maria Purificata (sec. XI - sec. XVI), Offanengo, [53] Campagnola Cremasca, [10], parrocchia di San Pancrazio pieve di Palazzo Pignano (sec. XI - sec. XV) vedi: pieve di martire (sec. XVI - [1989]) San Martino (sec. XI - sec. XV), Palazzo Pignano, [58] Capergnanica, [11], parrocchia di San Martino vescovo pieve di San Martino (sec. XI - sec. XV), Palazzo Pignano, (sec. XVI - [1989]); [12], vicariato di Capergnanica (sec. [58] XIX - 1970) pieve di Santa Maria Purificata (sec. XI - sec. XVI), Offa- Capralba, [13], parrocchia di Sant’Andrea apostolo (sec. nengo, [53] XVI - [1989]) pieve di Santa Maria Rotonda (sec. XI - sec. XVI), Ripalta Casale Cremasco, [14], parrocchia di Santo Stefano proto- Arpina, [66] martire (sec. XVI - [1989]) vicariato di Bagnolo Cremasco (1583 - 1970), Bagnolo Cre- Casaletto Ceredano, [15], parrocchia di San Pietro martire masco, [3] (1579 - [1989]) vicariato di Bottaiano (sec. XVII - sec. XVIII), Bottaiano, Casaletto Vaprio, [16], parrocchia di San Giorgio martire [6] (sec. XVI - [1989]) vicariato di Camisano (sec. XVII - 1717), Camisano, [8] Cascine Gandini, [17], parrocchia della Natività della Beata vicariato di Camisano (sec. XX - 1970), Camisano, [9] Vergine Maria (sec. XX - sec. XX) vedi: parrocchia di Santa vicariato di Capergnanica (sec. XIX - 1970), Capergnanica, Maria Nascente (1936 - [1989]); [17], parrocchia di Santa [12] Maria Nascente (1936 - [1989]) vicariato di Castel Gabbiano (1583 - sec. XVII), Castel Castel Gabbiano, [18], parrocchia di Sant’Alessandro marti- Gabbiano, [19] re (sec. XVI - [1989]); [19], vicariato di Castel Gabbiano vicariato di Castel Gabbiano (1717 - 1817), Castel Gabbia- (1583 - sec. XVII); [20], vicariato di Castel Gabbiano (1717 no, [20] - 1817) Lombardia Storica 87 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ Castelnuovo Cremasco, [21], parrocchia del Cuore Immaco- Passarera, [59], parrocchia di San Gerolamo vescovo (1584 lato della Beata Vergine Maria (sec. XX - sec. XX) vedi: par- - [1989]) rocchia del Cuore Immacolato di Maria (1943 - [1989]); Pianengo, [60], parrocchia di Santa Maria in Silvis (1772 - [21], parrocchia del Cuore Immacolato di Maria (1943 - [1989]) [1989]) Pieranica, [61], parrocchia di San Biagio vescovo e martire Chieve, [22], parrocchia di San Giorgio martire (sec. XVI - (sec. XVI - [1989]) [1989]); [23], vicariato di Chieve (1583 - 1603); [24], vica - Quintano, [62], parrocchia di San Pietro apostolo (sec. XVI riato di Chieve (1685 - 1970) - [1989]); [63], vicariato di Quintano (sec. XVII - sec. Credera, [25], parrocchia di San Donnino martire (sec. XV - XVIII) [1989]) Ricengo, [64], parrocchia di San Pietro apostolo (sec. XII - Crema, [26], diocesi di Crema (1580 - [1989]) ; [27], parroc - [1989]) chia del Sacro Cuore di Gesù (1955 - [1989]); [28], parroc - Ripalta Arpina, [65], parrocchia di Santa Maria Rotonda chia del Santo Sepolcro (sec. XII - sec. XVI); [29], parroc - (sec. XVI - [1989]); [66], pieve di Santa Maria Rotonda (sec. chia della Santissima Trinità (sec. XVI - [1989]); [30], par - XI - sec. XVI) rocchia di San Bartolomeo apostolo (1944 - [1989]); [31], Ripalta Guerina, [67], parrocchia di San Gottardo vescovo parrocchia di San Carlo Borromeo (1975 - [1989]); [32], par - (sec. XVI - [1989]) rocchia di San Giacomo maggiore (sec. XV - [1989]); [32], Ripalta Nuova, [68], parrocchia di San Cristoforo martire parrocchia di San Giacomo apostolo (sec. XVI - sec. XX) (sec. XVI - [1989]); [69], vicariato di Ripalta Nuova (1583 - vedi: parrocchia di San Giacomo maggiore (sec. XV - sec. XVII); [70], vicariato di Ripalta Nuova (sec. XVIII - [1989]); [33], parrocchia di San Pietro apostolo (sec. XIII - 1970) [1989]); [34], parrocchia del duomo (sec. XVI - sec. XX) Ripalta Vecchia, [71], parrocchia di Sant’Imerio (1584 - vedi: parrocchia di Santa Maria Assunta nella cattedrale (sec. [1989]) XI - [1989]); [34], parrocchia di Santa Maria Assunta nella Rovereto, [72], parrocchia dei Santi Faustino e Giovita cattedrale (sec. XI - [1989]); [34], parrocchia di Santa Maria (1647 - [1989]); [72], parrocchia dei Santi Faustino e Giovita Maggiore (sec. XI - sec. XIX) vedi: parrocchia di Santa Ma- martiri (sec. XVI - sec. XX) vedi: parrocchia dei Santi Fau- ria Assunta nella cattedrale (sec. XI - [1989]); [35], parroc - stino e Giovita (1647 - [1989]) chia di San Benedetto (sec. XVI - sec. XX) vedi: parrocchia Rubbiano, [73], parrocchia di Santa Maria Maddalena peni- di Sant’Andrea apostolo (sec. XVI - [1989]); [35], parrocchia tente (1584 - [1989]) di Sant’Andrea apostolo (sec. XVI - [1989]); [36], parrocchia Sabbioni, [74], parrocchia di San Lorenzo martire (1960 - di Sant’Angela Merici (1984 - [1989]); [37], zona pastorale [1989]) est (1970 - [1989]); [38], zona pastorale nord (1970 - Salvirola, [75], parrocchia di San Pietro apostolo (1594 - [1989]); [39], zona pastorale ovest (1970 - [1989]); [40], [1989]) zona pastorale suburbana (1970 - [1989]); [41], zona pastora - San Bernardino, [76], parrocchia di San Bernardino (1594 - le sud (1970 - [1989]); [42], zona pastorale urbana (1970 - [1989]); [76], parrocchia di San Bernardino da Siena (sec. [1989]) XVI - sec. XX) vedi: parrocchia di San Bernardino (1594 - Cremosano, [43], parrocchia di Santa Maria Maddalena (sec. [1989]) XVI - [1989]) San Michele, [77], parrocchia di San Michele arcangelo Farinate, [44], parrocchia di San Martino vescovo (sec. XVI (1597 - [1989]) - [1989]) Santa Maria dei Mosi, [78], parrocchia della Beata Vergine Izano, [45], parrocchia di San Biagio vescovo (sec. XVI - Maria (sec. XX - sec. XX) vedi: parrocchia di Santa Maria [1989]) dei Mosi (1949 - [1989]); [78], parrocchia di Santa Maria dei Madignano, [46], parrocchia di San Pietro apostolo in Vin - Mosi (1949 - [1989]) coli (sec. XVI - [1989]) Santa Maria della Croce, [79], parrocchia della Visitazione Monte Cremasco, [47], parrocchia dei Santi Nazario e Celso della Beata Vergine Maria (sec. XIX - sec. XX) vedi: parroc- (sec. XVI - [1989]) chia di Santa Maria ad Nives (1829 - [1989]); [79], parroc- Montodine, [48], parrocchia di Santa Maria Maddalena peni- chia di Santa Maria ad Nives (1829 - [1989]); [79], parroc- tente (sec. XVI - [1989]); [49], vicariato di Montodine (sec. chia di Santa Maria della Croce (sec. XIX - sec. XX) vedi: XVII - sec. XVIII); [50], vicariato di Montodine (sec. XIX - parrocchia di Santa Maria ad Nives (1829 - [1989]) 1970) Scannabue, [80], parrocchia di San Giovanni Battista decol- Moscazzano, [51], parrocchia di San Pietro apostolo (sec. lato (sec. XVI - [1989]) XVI - [1989]) Sergnano, [81], parrocchia di San Martino vescovo (sec. Offanengo, [52], parrocchia di Santa Maria Purificata (sec. XVI - [1989]); [82], vicariato di Sergnano (sec. XIX - 1970) XVI - [1989]); [53], pieve di Offanengo (sec. XI - sec. XVI) Torlino Vimercati, [83], parrocchia di Sant’Ambrogio ve- vedi: pieve di Santa Maria Purificata (sec. XI - sec. XVI); scovo (sec. XVI - [1989]) [53], pieve di Santa Maria Purificata (sec. XI - sec. XVI); Trescore Cremasco, [84], parrocchia di Sant’Agata vergine [54], vicariato di Offanengo (1583 - sec. XVII); [55], vicaria - e martire (sec. XVI - [1989]); [85], vicariato di Trescore Cre- to di Offanengo (sec. XVIII - 1970) masco (1583 - sec. XVII); [86], vicariato di Trescore Crema- Ombriano, [56], parrocchia di Santa Maria Assunta (sec. XV sco (sec. XVIII - 1970) - [1989]) Trezzolasco, [87], parrocchia di San Martino vescovo (1944 Palazzo Pignano, [57], parrocchia di San Martino vescovo - [1989]) (sec. XVI - [1989]); [58], pieve di Palazzo Pignano (sec. XI - Vaiano Cremasco, [88], parrocchia dei Santi Cornelio e Ci- sec. XV) vedi: pieve di San Martino (sec. XI - sec. XV); priano (sec. XVI - [1989]) [58], pieve di San Martino (sec. XI - sec. XV) Vairano, [89], parrocchia della Beata Vergine Immacolata (sec. XVIII - sec. XX) vedi: parrocchia dell’Immacolata Con-

Lombardia Storica 88 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ cezione (1772 - [1989]); [89], parrocchia dell’Immacolata Concezione (1772 - [1989]) Vergonzana, [90], parrocchia di San Rocco confessore (1605 - [1989]) Vidolasco, [91], parrocchia dei Santi Faustino e Giovita (1482 - [1989]) Zappello, [92], parrocchia di San Bernardo abate (1555 - [1989])

Lombardia Storica 89 Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Civita http://plain.unipv.it/civita/ Sigle Abbreviazioni

ACCrema = Archivio del Comune di Crema b. = busta ACVBs = Archivio della Curia vescovile di Brescia cart. = cartella ASDBg = Archivio Storico Diocesano di Bergamo cartt. = cartelle ASDCo = Archivio Storico Diocesano di Como cit. = citato ASDCrema = Archivio Storico Diocesano di Crema ep. = vescovo ASDLo = Archivio Storico Diocesano di Lodi fald. = faldone ASDMi = Archivio Storico Diocesano di Milano fasc. = fascicolo ASDMn = Archivio Storico Diocesano di Mantova n. = numero p. = pagina ASDPv = Archivio Storico Diocesano di Pavia pp. = pagine ASDRe = Archivio Storico Diocesano di Reggio nell’E- milia p.a. = parte antica ASDTortona = Archivio Storico Diocesano di Tortona p.m. = parte moderna ASDVigevano = Archivio Storico Diocesano di Vigeva- reg. = registro no scaff. = scaffale ASDVr = Archivio Storico Diocesano di Verona sec. = secolo ASMi = Archivio di Stato di Milano sez. = sezione ASPc = Archivio di Stato di Piacenza ss. = seguenti ASPv = Archivio di Stato di Pavia vol. = volume BBCrema = Biblioteca Comunale di Crema voll. = volumi CDCremonese = Codice Diplomatico Cremonese CDLaudense = Codice Diplomatico Laudense DCA = Dizionario della Chiesa Ambrosiana NED = Nuova Editrice Duomo

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