iillDialogoDPERIODICOi DELLAa COMUNITÀl OPITERGINAogopubblicazione informativa Anno LVIII - N.1 Gennaio 2021 - «Il Dialogo» periodico della Comunità Opitergina: direttore responsabile Bazzichetto mons. Pierpaolo - Aut. trib. di n. 257 del no profit 20 febbraio 1967; distr. gratuita; Poste Italiane s.p.a. - Sped. abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB TV - reg. naz. stampa n° 1932/2001. DCOSE0219 Omologato L’Ufficio di direzione e amministrazione si trova in Campiello Duomo, 1 - 31046 (Treviso) - tel. 0422.717590 - fax 0422.714928 Questo periodico è associato alla - c.c.p. N. 16546319 intestato a: Parrocchia S.G. Battista - Campiello Duomo, 1 - 31046 Oderzo (Tv) - Stampa TIPSE Vittorio . Unione Stampa Periodica Italiana UUnana comunitàcomunità capacecapace di prendersi cura dici, degli infermieri che operano negli ospedali e per il creato e nella ricerca della giustizia in tutto di tanti volontari che si sono prodigati nel silenzio ciò che riguarda il bene comune. in favore delle persone e delle famiglie più in dif- Il “prendersi cura” richiede un amore personale, fi coltà. Nessuno mai potrà calcolare questo lungo coinvolgente, empatico, gratuito e operoso e con e paziente servizio, solo Dio nel “libro della vita” questa grammatica penso che la nostra Comunità terrà conto di tutta questa generosità in benedizione cristiana possa ancora oggi farsi interprete e rac- e salvezza. contare la bellezza del Vangelo. È a partire dal segreto delle nostre case, all’interno don Pierpaolo delle nostre famiglie, che possiamo apprendere quella che papa Francesco chiama la “grammatica” della cura: la promozione della dignità di ogni persona umana, la solidarietà con i poveri e gli indifesi, la sollecitudine per il bene comune, la CLIC LUCE Sfogliando una rivista teologica, qualche anno salvaguardia del creato. DEL fa, avevo trovato un articolo con varie citazioni di Il prendersi cura e il custodire sono i verbi che MESE DI SPERANZA storie e detti musulmani riguardanti Gesù. Una di declinano meglio di altri l’esperienza che noi queste è la seguente: “Gesù incontrò un uomo e viviamo dell’amore materno e paterno. Non Piazza Grande gli chiese: «Che cosa stai facendo?». «Mi dedico a caso l’anno pastorale, iniziato con l’Avven- a Dio», rispose l’uomo. Gesù gli chiese: «Chi si to, è stato dedicato alla fi gura paterna di San prende cura di te?». «Mio fratello», rispose l’uomo. Giuseppe. Ogni genitore è la fi gura umana Gesù disse: «Il tuo fratello è più devoto a Dio di che illustra al meglio quello che signifi ca il te»”. Conosciamo la stima che i nostri fratelli mu- prendersi cura da parte di Dio della nostra fra- sulmani hanno per il “profeta” Gesù. Certo non lo gilità. riconoscono nella sua divinità, quale Figlio di Dio. Quando l’angelo comanda a Giuseppe di ri- L’insegnamento di questo aneddoto fa eco alle pa- fugiarsi in Egitto per sottrarsi alla minaccia di role di Gesù nel Vangelo: «Tutto quello che farete a Erode, il testo annota che Giuseppe “destatosi, uno solo di questi fratelli più piccoli lo avete fatto a prese con sé il bambino e sua madre nella notte, me». L’atto d’amore verso l’affamato, l’assetato, il e fuggì in Egitto”. Questa “notte” non è soltan- malato, il carcerato, il forestiero è un atto di fede e to un’indicazione cronologica delle circostanze Malgrado l’austerità dovuta alle nuove mi- di culto, ben più importante del ripetere: «Signore, della fuga precipitosa, ma segnala lo spessore sure anticovid, la città si è abbellita di luci a Signore!», come ancora osservava Gesù. Più volte simbolico della notte. In questo senso Giuseppe forma di rami d’albero e di grandi foglie che il nostro Maestro ha insegnato, con le sue parabole emerge come padre, cioè come colui che custodi- sono arrivate anche nelle frazioni. Vogliono ma ancor di più con la sua vita, il valore del “pren- sce, protegge, apre il cammino. Ebbene, Giuseppe essere “Luci di conforto e di speranza a chi dersi cura”. è il padre che non soltanto custodisce e provvede sta soffrendo, luci di coraggio e di serenità Anche Papa Francesco nel messaggio per la gior- al bambino quando è giorno, quando tutto è facile, a chi ha paura, luci di saggezza a chi deve nata mondiale della Pace, con cui ha preso avvio scontato; egli lo prende con sé nella notte, quan- prendere decisioni”. E’ l’augurio che porgono l’anno 2021, ha voluto esortare tutti a “prendersi do le diffi coltà sembrano avere il sopravvento, e si l’amministrazione civica, l’associazione Forò cura” e a riscoprire gli innumerevoli gesti di cura fanno forti nel cuore e nei pensieri le tenebre del che raggruppa i negozianti del centro storico, che sono l’unica via per la Pace: “Il 2020 è stato dubbio, dell’incertezza e della paura. Alla dolcez- gli imprenditori locali e i singoli cittadini che segnato dalla grande crisi sanitaria del Covid-19, za della madre e alla debolezza del bambino, egli hanno contribuito a rendere accogliente an- che in tempi diffi cili la nostra antica città. trasformatasi in un fenomeno multisettoriale e glo- accompagna la fermezza della sua presenza e de- Nelle immagini, veduta del centro storico e bale, aggravando crisi tra loro fortemente interre- dizione. Giuseppe sa muoversi anche nella notte, scorcio di paesaggio verso le montagne in- late, come quelle climatica, alimentare, economica mentre tiene fermo il ricordo del giorno, nevate del . e migratoria, e provocando pesanti sofferenze e quel giorno che egli ha conosciuto vivendo disagi... Questi e altri eventi, che hanno segnato una vita nella giustizia, cioè nell’atteggia- Scorcio sul Monticano, il cammino dell’umanità nell’anno trascorso, ci mento di chi è costantemente rivolto a Dio. in lontananza i monti del Friuli insegnano l’importanza di prenderci cura gli uni Giuseppe non ha giocato al ribasso, a tirar- degli altri e del creato, per costruire una società si indietro, ma ha preso con sé il bambino fondata su rapporti di fratellanza. Perciò ho scelto e Maria, diventando così per loro come un come tema di questo messaggio: La cultura della simbolo concreto, visibile, di quel Padre cura come percorso di pace. Cultura della cura per buono, di quel Dio che ha cura di tutti e di debellare la cultura dell’indifferenza, dello scarto cui Gesù parlerà sempre nel Vangelo. e dello scontro, oggi spesso prevalente.” È chiesto a noi ora di diventare uomini e Ai nostri giorni, nel segreto delle case, ci sono donne, famiglie e Comunità cristiane, ca- tante persone che consumano ore, energie, senti- paci di vivere e di educare al “prendersi menti per curare un anziano malato, un fi glio di- cura”, nelle relazioni reciproche, nel so- DIALOGO ON LINE all’indirizzo: sabile, un parente in diffi coltà. Lo abbiamo visto, stegno a chi si trova in diffi coltà, nella vicinanza www.parrocchiaoderzo.it nell’anno appena vissuto, nella stanchezza dei me- con chi vive fragilità, nel rispetto e nella custodia 2 il Dialogo attualità Gennaio 2021

Un anno di cronaca cittadina raccontata attraverso fatti e annotazioni. Quasi una rassegna stampa, riveduta e commenta- ta. Un grazie particolare va ai colleghi dei quotidiani “Il Gazzettino” e “La Tribuna di Treviso”, Annalisa Fregonese e Niccolò Budoia. Ringraziamo, inoltre, la struttura comunale per la disponibilità a fornire in- iill IALOGhetto formazioni e le poste italiane per il servizio CRONACHE DI VITA OPITERGINA che svolgono, tra immancabili diffi coltà, con la distribuzione del giornale. DSpigolature di un anno Basalghelle e missionario in centro America. La sua opera RESPIRO PROFONDO di riconciliazione gli procurò l’odio di fazioni avverse che * La piccola Farmatha, di origine senegalese, venuta alla Dell’anno 2020 rimarranno scolpite nella memoria lo uccisero il 14 giugno 1980 mentre aveva appena celebra- luce con il parto in acqua nelle prime ore del primo gen- immagini legate alla più grande pan- to la messa nella sua chiesa parrocchiale di El Salvador. Il naio 2020 all’ospedale di Ca’ Foncello, demia degli ultimi cento anni. Per gli 26 maggio scorso papa Francesco lo ha riconosciuto come pesava 3 chili e 345 grammi. Nessuna opitergini, il duomo chiuso alla par- martire, ucciso in odio alla fede, aprendogli così la strada nascita invece a Oderzo nel primo gior- tecipazione comunitaria dei fedeli, della beatifi cazione. no del nuovo decennio. L’ultimo regalo l’estremo saluto ai defunti ridotto ad * L’orario dell’uffi cio postale di via Martini arriva in era arrivato alle 17.46 del 31 dicembre una semplice benedizione in cimite- consiglio comunale, organismo deputato a vigilare sul e risponde al nome di Tommaso. Pesava ro, i locali pubblici bui, la circolazione funzionamento dei servizi rivolti ad una città di ventimila tre chili e 196 grammi, gode di ottima assente, gli appelli a “restare a casa” abitanti. All’origine del disagio si sommano le misure di salute e la mamma ha avuto un travaglio lanciati più volte al giorno dall’alto- sicurezza - che non consentono il libero accesso ai locali - e brevissimo. Un momento dell’intervista con padre Bartolomeo Sorge - man- parlante della polizia locale. il caldo estivo. Dopo una breve chiusura per lavori di ma- Andando alle statistiche riguardanti il cato in novembre scorso all’età di Tutto comincia il 23 febbraio con nutenzione e la ridistribuzione più funzionale degli spazi, calo di natalità e l’andamento della po- 91 anni - realizzata in occasione di la chiusura, inattesa, delle scuole il prolungamento dell’orario fi no alle 19.00 restituisce al polazione della parrocchia nell’ultimo una conferenza al Collegio Bran- dolini. e delle università della regione. Nel servizio il livello di effi cienza che gli opitergini apprezzano. quinquennio, i battesimi celebrati nel contempo vengono sospese le mani- * Un migliaio di persone si sono ritrovate il 23 luglio in 2019 sono stati 55, i matrimoni 23, le esequie 129. Nel festazioni di natura culturale, sportiva e religiosa. Piazza Grande per commemorare la ventina di persone - 2015 furono rispettivamente: 71, 26, 110. A seguito di ulteriori restrizioni entrate in vigore il 10 vittime del contagio virale o decedute per altre cause nello * Nel giorno dell’Epifania, direzione delle faville del marzo, la sindaca Maria Scardellato fa un accorato ap- stesso periodo senza che si potesse onorarle in forma pub- panevìn a parte, i sondaggisti dicono che l’era dell’otti- pello su facebook: “Più persone si comportano respon- blica a causa delle restrizioni igieniche - con una celebra- mismo è fi nita. Nessuna immaginava ancora gli effetti del- sabilmente e più in fretta si ridimensiona il problema”. La zione eucaristica presieduta dal vescovo Corrado. “Siamo lo tsunami che aveva investito una vasta area della Cina Chiesa locale, rispettosa dei ruoli, si adegua alle dispo- qui non per una semplice commemorazione di persone e stava per colpire l’Europa, con un focolaio partito dal sizioni della società civile “senza cedere ad allarmismi e che abbiamo dovuto seppellire in fretta, ma soprattutto per Nord Italia. paure ingiustifi cate“. Sono parole del vescovo Corrado esprimere una speranza” ha sottolineato. * “Custodire la casa comune” è il tema della settima- che aggiunge: “Ci affi diamo alla professionalità e alla * Nella consultazione elettorale del 20-21 settembre i cit- na sociale partita da Oderzo e articolata in quattro serate competenza degli organismi e degli operatori coinvolti”. tadini di Oderzo sono stati chiamati ad esprimersi per il re- nelle quali si passa ad esaminare le implicazioni delle va- E don Pierpaolo Bazzichetto apre una sottoscrizione di ferendum confermativo sul taglio da 945 a 600 parlamen- riazioni climatiche, la sostenibilità del sistema economico solidarietà per le famiglie in diffi coltà e attiva un canale tari approvato alcuni mesi prima dalle Camere alla quasi fi nanziario, la necessità di una corretta ridistribuzione della youtube per la trasmissione in rete delle celebrazioni unanimità; il secondo motivo era l’elezione del presidente ricchezza e delle risorse disponibili. Quattro le parole chia- eucaristiche, accessibile a chiunque sia dotato di com- della giunta regionale del Veneto e del consiglio regionale. ve scelte per sviluppare la rifl essione verso un’economia puter o di smartphone. Nel Veneto il “governatore” uscente, Luca Zaia, ottiene sostenibile: fraternità, verità, responsabilità, femminilità. A settembre, dopo settimane trascorse a parlare di oltre il 76 per cento dei consensi per il reincarico. * Il Nordest perde a fi ne marzo un protagonista della spazi idonei, di cattedre vuote, di banchi monoposto, di Per l’applicazione delle modifi che costituzionali, biso- vita pubblica degli ultimi trent’anni. Muore a 69 anni Bepi misure di sicurezza, di competenze per la misurazione gnerà aspettare la prossima legislatura e sperare che inter- Covre, sindaco di Oderzo per due mandati dal 1993 al della temperatura, la ripresa delle lezioni avviene in un vengano nel frattempo norme per migliorare la selezione 2001 e parlamentare della Lega Nord dal 1996 al 2001. clima di liberazione. “La riapertura della scuola”, ricorda dei rappresentanti politici e per il ripristino di importanti Malato da tempo, ha lottato fi no alla fi ne con lucidità e spi- il presidente Sergio Mattarella, “è una prova per tutti e meccanismi equilibratori. rito di accettazione. Da imprenditore, ha fondato il gruppo rappresenta una sfi da che riguarda l’intero paese”. * Si risolve positivamente l’allarme suscitato dal centro di aziende familiari Eureka e Point operanti, con 250 col- L’avevano scritto in volto le ragazze e i ragazzi che di accoglienza straordinaria di migranti richiedenti asilo, laboratori, nel settore del legno e dell’arredo. vedevamo sfi lare per piazzale Europa ma l’incanto del A metà degli anni novanta è stato, insieme con Giorgio ritrovarsi è durato poco. Sono la lezione più bella di cui istituito nell’ex caserma Zanusso, che ha mobilitato l’o- Lago e Massimo Cacciari, tra i fondatori del movimento conserviamo l’immagine e che recita; “Questo tsuna- pinione pubblica facendo intervenire le forze dell’ordine, dei sindaci per porre al centro del dibattito politico la que- mi che si è abbattuto su di noi ad un tratto ci ha reso piantonate davanti alla struttura di via per Piavon gestita stione settentrionale. vulnerabili e fragili, ma nello stesso tempo grandi e re- dalla cooperativa Nova Facility. L’ultimo giro di tamponi * Asterix, protagonista del fantastico mondo dei Galli sponsabili”. disposto dall’autorità sanitaria a metà ottobre stabilisce che irriducibili, rimane orfano. Uderzo, creatore del celebre Speriamo che la lezione interrotta bruscamente per la tutti i 168 migranti sono negativi al test del coronavirus, personaggio, ha deposto la matita. Era nato 92 anni fa in seconda volta possa riprendere e restituire alle aule la ponendo termine alla quarantena ordinata a fi ne settembre. Francia e assicurava di avere origini paterne venete, anzi funzione di cattedra del sapere e della socialità. Allora, 58 degli ospiti medesimi erano risultati positivi e opitergine. Da qui la scelta del nome d’arte. Con Goscinny Un traguardo importante, non senza ombre, conse- immediatamente collocati in isolamento fi no al completo il fumettista aveva colorato storie per intere generazioni. guito quest’anno dall’amministrazione comunale è stato spegnimento del focolaio. Una vecchia fotografi a ritrovata sui social lo riprende ap- l’avvio di piano urbano del traffi co che ha ridisegnato la * In città, un’applicazione da installare preliminarmente poggiato a un cartello stradale d’ingresso in città nei pressi viabilità in città migliorando in prospettiva la qualità del sullo smartphone consente di pagare il parcheggio in spazi dell’ex emporio gomme Momesso. vivere. blu, creando un proprio salvadanaio da cui attingere al bi- * Primo maggio in tono minore per la festa del lavoro, È probabile che la campagna elettorale per il rinnovo sogno. All’arrivo, senza ricorrere al totem, l’automobilista venuta in un momento di blocco di molte attività. In città, è tra pochi mesi dell’amministrazione comunale cavalchi fi ssa la durata della sosta e può prolungarla a distanza nel mancata anche la venticinquesima edizione della corsa in- l’onda “green” così attuale che, al di là delle contesta- caso ne ravvisi la necessità. ternazionale “Oderzo città archeologica” che richiamava zioni peraltro molto civili, non ha indebolito la formazio- * Per venire incontro al disagio di molte famiglie in dif- il meglio del podismo in Italia. Il merito di tanta longevità ne di governo della città. fi coltà Il Rotary club opitergino-mottense, presieduto da va in particolare alla Nuova Atletica Tre Comuni e alla ca- Dopo la lezione del coronavirus potrebbe essere van- Adriana Dall’O, ha donato per Natale, come da tradizione, pacità organizzativa di Piero Martin che, di anno in anno, taggioso per le liste in competizione qualifi care il dibat- alla San Vincenzo - conferenza san Tiziano di Oderzo tre ha fatto crescere il richiamo dell’appuntamento sportivo. tito andando oltre il quotidiano e rilanciare la sfi da per quintali di aiuti alimentari (principalmente riso, pasta, pe- * Biciclette in dotazione alla polizia locale: telaio ergo- un’ecologia a tutto campo, capace di ripensare l’idea di lati, tonno, caffè, olio, latte) e di prodotti per l’igiene così nomico e rinforzato, ruote antiforatura, dotazione di ca- futuro, cominciando proprio dall’ambiente e dal lavoro, preziosi di questi tempi. La conferenza di san Vincenzo de’ schetto e giubbetto. Un cambio di passo in linea con il pro- e far tesoro dei progetti di riqualifi cazione dell’agglome- Paoli opera nella comunità opitergina dal 1936 accanto ai getto comunale di sviluppo della mobilità lenta per essere rato intorno alla stazione ferroviaria sotto l’aspetto urba- più bisognosi. più vicino ai cittadini e per collaborare a rendere più respi- nistico. Sulla scia dell’ultimo rapporto Censis, appena g.m. rabile l’aria. Per il corpo dei vigili, un ritorno d’immagine. pubblicato, che non nasconde le ferite dell’emergenza sanitaria, sarebbe il caso di riconsiderare l’attenzione Per la presente rubrica, indirizzo di posta elettronica: [email protected] * Il mercato settimanale prima sospeso per alcune setti- I numeri arretrati del Dialogo sono presenti «on line» all’indirizzo: mane per esigenze di prevenzione, poi confi nato nell’area alle relazioni, l’equilibrio tra le generazioni, il valore della www.parrocchiaoderzo.it di via Donizetti, viene riammesso, con qualche strascico salute e fi ssare una scala di comportamenti sostenibili. Per l’attualità su temi d’interesse generale, osservazioni e informazioni polemico, in centro cittadino. Ridotta la densità delle ban- Per ridare slancio e motivazioni ad un Paese che ha bi- possono essere comunicate al Dialogo, Campiello Duomo 1, oppure sogno di fi ducia in se stesso. segnalate (ora cena) allo 0422 716377. carelle negli spazi tradizionali, esse occupano anche la Recapito della parrocchia di Oderzo: tel. 0422 717590. zona del municipio. In piazza Castello ritorna il mercato Con questi sentimenti, auguriamo agli affezionati let- Invio di articoli entro il 20 del mese: [email protected] agricolo del sabato. tori di saper guardare al domani con serenità. Coordinate bancarie: Parrocchia San Giovanni Battista di Oderzo A tutti, un anno 2021 di pace. - Banca Intesa San Paolo - Filiale di Oderzo Spinè 50388 * Un nuovo beato nel territorio che ha già dato molto - Iban IT 14 Q030 6961 8651 0000 0002 926 alla Chiesa universale: è padre Cosma Spessotto, nativo di Giuseppe Migotto Gennaio 2021 terza pagina il Dialogo 3 IL PADRE NOSTRO È CAMBIATO? SOLO MEGLIO TRADOTTO

La preghiera del Padre nostro in italiano ha avuto 2017 è passata da «ne nous soumets pas à la tenta- un paio di modifi che e magari molti non sanno il mo- tion» (non sottometterci alla tentazione), alla versio- tivo di questi cambiamenti. Nel pregarlo in chiesa, ne più corretta «ne nous laisse pas entrer en tenta- dalla prima domenica di avvento, abbiamo sentito tion» (non lasciarci entrare in tentazione). Secondo dire anche noi e non abbandonarci alla tentazione. quanto ha scritto il quotidiano Le Figaro, «non sot- “Hanno cambiato il Padre nostro”, hanno detto al- tometterci» ha fatto credere a generazioni di fedeli cuni e “questo papa sta cambiando la nostra religio- che Dio potesse tendere in qualche modo una sor- ne”. Di fronte a sciocche osservazioni come queste, ta di tranello; chiedendo loro di compiere il bene, è bene precisare fi n da subito che: li sottometteva alla tentazione del male. La frase • nessuno cambierà mai il Padre Nostro originale lasciava supporre che Dio volesse tentare l’essere che è nel vangelo di Matteo (Mt 6,9-13) e in forma umano, mentre egli vuole che l’uomo sia un esse- più breve nel vangelo di Luca (Lc 11,1-4) e, come re libero. (cfr. http://www.settimananews.it/liturgia/ sappiamo, tutto il nuovo Testamento, di cui i van- francia-il-nuovo-padre-nostro/). Anche in Germa- geli fanno parte, è scritto in greco, non in italiano nia ha preso nuovo vigore la discussione, dove vari e quindi tutto il Nuovo Testamento è stato tradotto; teologi chiedono un simile adattamento anche nel • ciò che è cambiato sono solo due piccoli punti del- loro paese. Il testo tedesco infatti dice: «und führe la traduzione, per rendere in modo più fedele e uns nicht in Versuchung» («e non ci indurre in tenta- adeguato il senso; zione»). La formula traduce sì correttamente il latino • queste modifi che non le ha fatte il papa (che è di della Bibbia-Vulgata, ma non il testo originale greco lingua spagnola…) ma la commissione di biblisti e dei Vangeli. In questo modo i fedeli che sono senza teologi della Conferenza episcopale italiana (CEI), una conoscenza della dottrina della giustifi cazione cioè dell’insieme dei vescovi italiani; che ci ha la- possono formarsi un’idea sbagliata di Dio. vorato e studiato per diverso tempo; • questi piccoli adattamenti erano già presenti nella In conclusione nuova traduzione della Bibbia CEI e nel lezio- Le piccole modifi che al Padre Nostro italiano ci ri- nario che si legge in chiesa dal 2008, ma non an- Perdona le nostre offese come cordano che la fede non è legata ai nostri schemi, cora nel Messale Romano che è stato rinnovato e anche noi perdoniamo a chi ci alla nostra cultura, ma ci precede e richiede fedeltà, per l’occasione si è introdotta la nuova traduzione ha offeso. Fa’ che non cadiamo approfondimento continuo e aggiornamento per ren- anche nella preghiera; già la Bibbia interconfessio- derla cocomprencomprensibile e signifi cativa nale in lingua corrente del 1985 traduceva il senso nella tentazione, maa per l’l’uomouomo didi oggi, per portare a in modo ancora più evidente; liberaci dal Male.. tutti lala buobuonan notizia (vangelo) cheche DDioio è PPadre.a Quando Gesù Qual è il senso profondo e di fede di questi adatta- dica: “Sono tentato da Dio”;io”; insegnòinsegnò la sua preghiera agli menti di traduzione? perché Dio non può essere tentatontato apostoliapostoli nonno trasmise un’im- 1) Come anche noi: la prima piccola modifi ca è per al male ed egli non tenta nessuno.essuno. maginemagine arcignaar di Dio: lo rendere il testo letterale: il xaì greco era stato perso Ciascuno piuttosto è tentatoo dalldallee chiamòchiamò PaPadre, vuole il nostro dopo la traduzione latina (sicut et nos dimíttimus) proprie passioni, che lo attraggonoraggono bene,bene,e è uunn Dio misericordio- nella versione italiana. Questo per fedeltà al testo. e lo seducono; poi le passioniioni ccon-on- so,so, Dio è amorea (1Gv 4,8). Un 2) Non abbandonarci alla tentazione cepiscono e generano il peccato,eccato, e PadrePadre mmisericordioso, che Il passare del tempo crea sensibilità nuove e cam- il peccato, una volta commesso,esso, ppro-ro- amaamma e sostieneso i suoi fi gli. biamenti di signifi cato dei vocaboli che richiedono duce la morte» (Gc 1,12-15).5). EventiEventi “Dio“Dio infattiinfa ha tanto amato il nuove formulazioni per mantenere intatto e com- o situazioni, piacevoli ma soprasoprattuttottutto mondomondo dad dare il suo Figlio prensibile nel tempo il signifi cato originario. Oggi dolorosi, possono trasformarsisi in popotentiotenti unigenito,unigeni perché chiunque in italiano dire “non ci indurre in tentazione” sembra tentazioni che bloccano o affi evolisconoevolisscono crede iin lui non muoia, ma dire che è Dio che ci mette nella tentazione, quando l’adesione di fede o in provee purifi ca- abbia la vita eterna. Dio trici che la rinvigorisconoigoriscono nonnon hah mandato il Figlio e la rilanciano. CChihi si tro- nelnel mondomon per giudicare il va a vivere tali esperienzesperieenzenze è mondo,momondondo ma ma perché perché ili l momondondo si salvi per mezzo spesso incapace di distinguere di lui”. (Gv 3, 16-17). È questo il nostro vangelo. se si tratti dell’una o dell’altra, verifi - E’ questa la nostra preghiera cristiana, al di là di cando immancabilmente la propria fragi- ogni sottigliezza letterale e di traduzione. Per que- lità di fronte ad esse. Dicendo al Padre sto Gesù ci ha detto: Quando pregate, non siate si- «non metterci alla prova», il credente mili agli ipocriti… Tu invece, quando preghi, prega assume la propria fragilità, ammettendo il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede come Gesù nel Getsemani che «la carne nel segreto, ti ricompenserà… Non sprecate parole è debole». Pur riconoscendone la fi nalità come i pagani, i quali credono di venire ascoltati positiva, egli mette in conto la possibi- a forza di parole... il Padre vostro sa di quali cose lità che la prova si trasformi, come per avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. Voi Gesù e gli altri personaggi biblici, in una dunque pregate così... (Mt 6,5-9) siamo noi che nella tentazione possiamo retrocedere “tentazione” che porti alla sfi ducia o disobbedienza o cadere nel peccato. L’inducere latino (o l’eisphe- nei confronti del Padre. Di fronte a questo rischio, il don Massimo Rocchi rein greco) non ha quella connotazione quasi di co- cristiano è chiamato ad accogliere l’invito di Gesù strizione che invece ha assunto per noi moderni il a “vegliare e pregare” come mezzo per «non cadere verbo “indurre”, quasi dando a Dio la responsabilità. nella tentazione» (Mt 26,41; Mc 14,38), per non far Si è scelta la traduzione “non abbandonarci alla” sì, cioè, che un momento salutare permesso da Dio che ha una doppia valenza: “non lasciare che noi en- si trasformi in occasione d’inciampo o di arresto nel triamo dentro la tentazione” ma anche “non lasciar- cammino di fede. (cfr. https://www.rassegnaditeolo- ci soli quando siamo dentro la tentazione”. gia.it/focus119.pdf). La tentazione non è il peccato, quindi dire non ab- bandonarci alla tentazione signifi ca allontana da In altri paesi e lingue noi le tentazioni e anche non lasciarci cadere quan- Nella lingua spagnola (la più vicina all’italiano) do siamo nella tentazione. Signifi ca chiedere aiuto la traduzione era già stata sistemata ancora alla fi ne al Padre, perché, nei frequenti momenti di tentazio- degli anni ottanta. La nuova versione francese del ne della vita, possiamo non cadere, ma scegliere il bene. Una chiarifi cazione del concetto è presente nel perdona nuestras ofensas, como Nuovo Testamento: «Beato l’uomo che resiste alla tambien nosotros perdonamos tentazione, perché, dopo averla superata, riceverà a los que nos ofenden; no nos la corona della vita, che il Signore ha promesso a dejes caer en tentación, y líbra quelli che lo amano. Nessuno, quando è tentato, nos del mal. 4 il Dialogo agenda Gennaio 2021 L’arte nel territorio portantissimo profeta ma che ha “frequentato” altri scelta voluta dall’artista, che non conosciamo, e dal territori e per questo lo si sente più distante. committente che oltre a pagare l’opera, affi dava al San Tiziano San Tiziano in Duomo, oltre che sull’affresco del- pittore l’incarico di far “dialogare” l’immagine con la controfacciata, è raffi gurato anche sulla parete di i fedeli che a questi Santi affi davano le loro richieste sinistra vicino alle scale che salgono alla cappella di intercessione per i mali fi sici e spirituali. Potremo Il 16 Gennaio si ricorda S. Tiziano patrono della così suppore che a San Rocco ci si affi dasse per i Diocesi di e della città di Oderzo. In malanni fi sici e a San Tiziano per quelli spirituali. Oderzo la questione dei Santi patroni è un po’ ano- Fermiamoci ad osservarli attentamente noteremo mala poiché si festeggia S. Tiziano come patrono, che le loro bocche sembrano muoversi. Proviamo il Duomo però è titolato a San Giovanni Battista e ad ascoltare cosa ci vogliano dire. Diffi cile per noi, la festa popolare più importante “la sagra” si fa in che andiamo sempre di fretta, aprire un dialogo, onore di Santa Maria Maddalena … perché il dialogo ha bisogno di tempo di parlare ma Un tempo, non troppo lontano, si è anche tentato soprattutto di ascoltare, di fermarsi, di osservare, di di fare un po’ di ordine, così si trova scritto; sentendo conoscere chi ti sta parlando. Questo vale sia nel- il parere dei cittadini per capire se volessero tenere la relazione con le persone sia per la relazione con San Tiziano come festa del patrono o San Giovanni i Santi; sembra un paradosso eppure è così. Se ci Battista. Stando a quello che scrive il Bellis, sembra pensiamo bene come facciamo a metterci in dialogo, abbia prevalso S. Tiziano perché ricorre in un gior- che non vuol dire parlare a vanvera, con qualcuno no in cui si fa scuola e pertanto confermando il 16 che non conosciamo? Il nostro tempo ha perso la Gennaio, la festa del patrono, si regalava un giorno capacità di relazioni sia con gli altri ma anche con di vacanza a tutti gli scolari. Questa conclusione ha le espressioni dell’arte perché abbiamo perso le co- il carattere di una trovata umoristica più che di una noscenze che ci permettono di decifrare i linguag- decisione ponderata, noi azzardiamo, che l’affetto al gi espressi nelle immagini, nei suoni, nella danza, Santo, che ad Oderzo è stato Vescovo, abbia preval- eppure siamo continuamente connessi e presenti nei so sulla devozione a S. Giovanni Battista che è im- del Santissimo, subito dopo l’altare che conserva social. Abbiamo perso, con la superfi cialità dell’uso la sua reliquia, ha pastorale e mitria e indossa un improprio di questi mezzi, le competenze che ci per- mantello quasi un pellegrino che, in compagnia mettono di cogliere il signifi cato di quanto gli arti- di S. Rocco, si trovano a fi anco di Maria seduta sti hanno voluto esprimere anche se il nostro istinto in trono con il Bambino che sta in piedi sulle sue ci suggerisce che stiamo vedendo cose belle che ci ginocchia. I due Santi sembrano dialogare con chi piacciono ma che non sappiamo coglierle a pieno sta loro davanti come a raccogliere le loro invoca- nel loro signifi cato. Calendario liturgico zioni e a presentarle a Maria e al Piccolo perché In questi momenti nei quali ci viene raccomandato GENNAIO 2021 intercedano presso il Padre. Sono posti a mediare di tenere il distanziamento, di non uscire, di evitare la grazia, grazie di cui si ha la certezza che siano gli incontri potremo usare un po’ di tempo per co- 1 VENER DÌ: MARIA SANTISSIMA MADRE DI concesse poiché il Bambino è rappresentato bene- noscere la vita di qualche Santo, qualche pagina di DIO dicente con la manina destra alzata. Sacra Scrittura, rileggere i classici della letteratura • Giornata della Pace, a tutte le Messe viene Questo affresco era sicuramente parte di un al- per poi contemplare qualche opera d’arte, ci verrà cantato il “Veni Sancte Spiritus” tare, uno dei tanti che si trovavano in Duomo, la poi facile cogliere aspetti e dettagli che non aveva- sua conservazione non è ottimale anche se poter- mo mai notato prima. Chissà che non si trovi anche 2 SABATO. Santi Basilio Magno e Gregorio lo ancora ammirare ha del miracoloso visto i tanti il tempo per affi darsi a San Tiziano, che ci sta guar- Nazianzeno, vescovi e dottori della Chiesa stravolgimenti che la chiesa ha subito nel tempo. dando, e a Lui che ha tanto amato questa Chiesa e 3 DOMENICA II DOPO NATALE I colori sono sbiaditi e molte sono le lacune tanto questa città affi dare la richiesta di liberarci defi niti- 6 MERCOLEDÌ: EPIFANIA DEL SIGNORE da non essere molto appariscente ma resta ugual- vamente dai tanti problemi che stiamo vivendo. • Solennità e giornata della Santa Infanzia. Be- mente leggibile ed interessante. Le quattro fi gure nedizione dei bambini. non si guardano fra loro hanno tutte lo sguardo ri- Maria Teresa Tolotto 15 VENERDÌ volto a chi li osserva, sembrano discorrere con chi per il comitato scientifi co • Alle ore 20.00, Primi vespri solenni nella li guarda. Questa impostazione è sicuramente una “Beato Toniolo. Le vie dei Santi” Festa di San Tiziano 16 SABATO. SAN TIZIANO, vescovo e patrono di Oderzo e della nostra diocesi, solennità. • Alle ore 18.30 il nostro Vescovo presie- derà in Duomo la Santa Messa solenne animata dai Giovani del coro “Cuori-sono- SANT’ANGELA MERICI - 27 GENNAIO ri” del nostro Duomo. Tutta la Comunità è invitata. Desenzano sul Garda (Brescia), 21 marzo 1474 17 DOMENICA II DEL TEMPO ORDINARIO Brescia, 27 gennaio 1540 • Settimana di preghiera per l’unità dei Cri- Angela Merici fondò nel 1535 Tornata in patria, diede vita alla stiani la Compagnia di Sant’Orso- nuova congregazione, le cui pri- 21 GIOVEDÌ. S. Agnese, vergine e martire la, congregazione le cui suo- me aderenti vestivano come le 24 DOMENICA III DEL TEMPO ORDINARIO re sono ovunque note come altre ragazze di campagna. La 25 LUNEDÌ. CONVERSIONE DI SAN PAOLO, Orsoline. Le sua idea di aprire regola venne stampata dopo la apostolo. scuole per le ragazze era ri- morte, avvenuta a Brescia il 27 26 MARTEDÌ. Santi Timoteo e Tito, vescovi voluzionaria per un’epoca in gennaio del 1540. Sant’Angela solina claustrale di Roma, si fa- 28 GIOVEDì. S. Tommaso d’Aquino, sacerdote cui l’educazione era privilegio Merici, vergine, che dapprima cesse postulatrice della causa e dottore della Chiesa quasi solo maschile. Nata nel prese l’abito del Terz’Ordine di di beatifi cazione, ottenendo il 31 DOMENICA IV DEL TEMPO ORDINARIO 1474 a Desenzano del Garda San Francesco e radunò delle decreto di conferma del culto (Brescia) in una povera famiglia giovani da formare alle opere come Beata, il 30 aprile 1768, contadina, entrò giovanissima di carità; quindi, istituì sotto il da parte di papa Clemente XIII. FEBBRAIO 2021 tra le Terziarie francescane. nome di sant’Orsola un Ordine Il 24 maggio 1807, Angela 2 MARTEDÌ. PRESENTAZIONE del SIGNORE Rimasta orfana di entrambi i femminile, cui affi dò il compito Merici fu proclamata Santa • Giornata per la vita consacrata genitori a 15 anni, partì per la di cercare la perfezione di vita da papa Pio VII e papa Pio IX 5 VENERDÌ. S. Agata, vergine e martire Terra Santa. Qui avvenne un nel mondo e di educare le ado- nel 1861, ne estese il culto a 6 SABATO. Santi Paolo Miki e Compagni Martiri fatto insolito. Giunta per vedere lescenti nelle vie del Signore; tutta la Chiesa universale. Una 7 DOMENICA V DEL TEMPO ORDINARIO i luoghi di Gesù, rimase colpita infi ne, a Brescia rese l’anima a statua scolpita nel 1866 dallo • 43a Giornata nazionale per la vita da cecità temporanea. Dentro Dio. Nel 1568 furono raccolte le scultore Pietro Galli, la ricorda 10 MERCOLEDÌ. Santa Scolastica di sé, però, vide una luce e una deposizioni di quattro testimoni nella Basilica di S. Pietro in Va- scala che saliva in cielo, dove la che avevano conosciuto Ange- ticano. Nella liturgia ebbe varie 11 GIOVEDÌ: Beata VERGINE DI LOURDES attendevano schiere di fanciul- la, ma dovettero trascorrere al- date di celebrazione, prima il • Giornata mondiale del malato le. Capì allora la sua missione. tri due secoli, prima che un’or- 31 maggio, poi dal 1955 il 10 14 DOMENICA. VI DEL TEMPO ORDINARIO giugno e infi ne il 27 gennaio, 17 MERCOLEDÌ DELLE CENERI giorno della sua morte. • Inizio della QUARESIMA Etimologia: Angela = messaggero, nunzio, dal greco (dal sito web: santiebeati.it) Gennaio 2021 itinerari il Dialogo 5 SCOUT indicare a che tappa fossimo arrivati, quan- Comunic@re te specialità avessimo ottenuto e quali altre REPARTO specialità avremmo voluto incominciare. Fi- storie da raccontare, emozioni da vivere nito il lavoro, abbiamo detto una preghiera di Domenica 29 novembre ringraziamento e abbiamo fatto una gustosa MMaradona,aradona, 2020 ci siamo ritrovati tut- merenda, gentilmente offerta da una novizia. ti insieme alla messa delle Dopo la pausa i capi ci hanno preparato mmareare mmossoosso a NNapoliapoli 8 e poi ci siamo spostati un gioco semplice ma spassoso: hanno cre- in patronato, abbiamo fatto quadrato, e per ato un rettangolo con le corde e due ragazzi La domenica in TV c’era un calciatore che segnava, scaldarci abbiamo fatto un divertente ban. all’esterno dell’area del rettangolo dovevano abbracciato dai compagni di squadra, ammirati dalle Finito anche il riscaldamento, i capi ci han- colpire con la palla gli avversari all’interno. prodezze. no diviso in gruppi, tra secondo, terzo, quar- Terminato il gioco, ci siamo nascosti per il Non tifavo per lui, ma capi- to anno e quinto: i novizi hanno quadrato fi nale di chiusura delle attività e, vo che il suo modo di giocare approfondito la storia di Robert con i saluti, i capi ci hanno distribuito i era da fenomeno. Baden-Powell, il fondatore degli calendari da vendere, In quegli anni vedevo l’allena- scout, mentre noi abbiamo fatto il per raccogliere fondi tore Ottavio Bianchi, Paolo Va- punto della situazione del nostro per le nostre attività. lenti a Novantesimo Minuto e la cammino scout grazie a un foglio pasta Buitoni sulle casacche. dato dai capi, in cui dovevamo Sq. Panda Diego e Napoli trovarono un’intesa perfetta. Con un pallone ai piedi Maradona faceva cose mirabolanti, riu- LA NOSTRA DOMENICA sciva a scartare una squadra Domenica 13 dicembre, ci siamo riuniti come tutte le domeniche davanti alla intera. chiesa di Oderzo. Dopo la messa siamo andati al patronato Turroni e Kaa ci ha E palleggiava bene anche raccontato una storia interessante. Poi abbiamo fatto come prima attività un gio- con un’arancia o un piccolo co dove dovevamo superare la giungla. Seconda attività: dovevamo indovinare limone. una parola. Terza attività abbiamo mimato delle immagini. Quarta attività con dei Generoso, con l’approccio bicchieri di carta, fi li e elastici abbiamo creato una torre che andavaava del bambino povero, si pre- distrutta allo stesso modo di come era stata costruita. Abbiamo sentava a volte al campetto Foto originale dell’omag- anche creato con le foglie disegnate da noi nella video attività e di una comunità per ragazzi, gio a Diego Armando Ma- le candele fatte dai nostri cari capi scout la corona dell’ Avvento. Poi ci siamo per calciare con loro il po- radona dei tifosi nei Quar- fermati un attimo per far ricreazione condividendola con tutti e poi ci hanno meriggio. tieri Spagnoli di Napoli donato il bellissimo quaderno da caccia e il fazzolettone bianco per i nuovi (inin Gianni Minà ha ricordato attesa di quello defi nitivo azzur-ur- la lealtà del campione argentino, da lui sperimentata ro, che ci sarà dato dopo la pro-ro- nel rapporto franco. E ha continuato a difenderlo anche messa) e i distintivi per i lupettietti quando la vita ha tirato il sipario sul campione e ha la- più grandi. Prima di ritornaree a sciato in scena solo un uomo fragile. casa ad ognuno di noi è statoto La recente scomparsa ha riaperto molti cassetti dei dato un compito. Il mio erara ricordi, da Ciro Ferrara che lo vedeva allenarsi a casa, ai quello di scrivere la cronacaa ragazzini che non riuscivano a trovarne la fi gurina. della giornata. Momento riccoo Diffi cile dimenticare la sua fraternità nel rapporto con di attività interessanti, un po’’ la squadra, Fernando De Napoli, Carnevale, Antonio Ca- stancante, bravissimi e pa- reca, Alemao. E lo scudetto cucito sulla maglia azzurra. zienti i nostri cari capi, ma Armando Maradona non è il primo che ha sacrifi cato la ci siamo divertiti tantissimo propria vita al ruolo. Potrebbe essere un “artista” dei tempi moderni, che Il lupetto “vende” l’equilibrio alla passione per cui è nato. Giacomo Giusino Nella sua vita rocambolesca al calciatore capi- tò anche di essere arrestato, ancora per droga. Il poliziotto che imbarazzato gli strinse le manette ai polsi gli disse “Eri l’eroe di mio fi glio”. Diego sep- pe essere fuori dagli schemi anche in quell’occa- GIORNALE DI BORDO sione ribattendo “L’eroe di tuo fi glio sei tu”. Domenica 22 novembre ci siamo ritrovati, come quasi sem- Purtroppo Maradona è morto senza avere ac- pre, alle 7.45 davanti alla chiesa, chi più in ritardo chi meno. canto i familiari, si è circondato di persone in cer- Dopo aver ascoltato la messa ci siamo diretti in patronato, dove ca di celebrità e non ha fatto nella vita i capolavori abbiamo iniziato un gioco. I capi ci hanno dato degli spaghi del campo. di nylon per giocare una variante di scalpo, dove l’obbiettivo Non rimpiangiamogiamo la faciloneria che emergeva a è “scalpare” il fazzolettone dell’avversario. Questa volta, per tratti, la cacciaaccia in Argentina preferita alla squadra, mantenere le distanze, al fazzolettone abbiamo legato questo la vicinanzaanza a persone poco raccomandabili o la fi lo e, per scalpare l’avversario, dovevamo pestare il fi lo e far schiavitùavitù dalleda sostanze. cadere il fazzolettone. In aggiunta ci hanno dato 3 bigliettini a Ci è impossibile,im allo stessoesso modo, dimenticadimenticare testa, che servservivano come delle vite: l’avversario, infatti, una laa dedizionedediz a un mondo,do, il pallone, che coltivavacoltiva volta scalpato doveva consegnarci un biglietto. fi n daida campetti di periferia. Finita questa divertente attività, ci siamo divisi PerPe noi è stato spesso un sogno e per lui deve in guide (femmine) e scout (mas chi) e abbiamo essereess stato unn chiaroscuro, a tratti probabilmenteproba unn letto i bigliettini: contenevano delle frasi che ci incuboinc in cui perdereerdere la luce.l avrebbero aiutato a formare le squadriglie. Dopo FerraraF gli ha fatto un’ipotetica telefonatelefonata dalle pagi-- un tentativo che si è rivelato fallimentare da parte ne del Corriere,ere, ricordando con commozione quando nostran di collocare le giuste persone delle giuste arrivavaarriv in ritardoardo al campo di allenamento e gli diceva, squadriglie,s abbiamo fatto un quadrato dove, con autorevole,auto dii partire con gli esercizi. Ha rivelato chech unau sorta di Cappello Parlante alla Harry Potter, MaradonaMara si defi niva “un calciatore normale”. E invinvece abbiamoab formato le vere squadriglie (che hanno noioi sappiamo che assomigliava a Michelangelo,Michelange non a confermatoco il nostro fallimento nella creazione di uno scalpellinoscalp qualunque. E lo sappiamo fratello di esse).es Il tutto si è concluso con un quadrato fi nale e una città,ttà, Napoli, che gli ha intitolato ora lo stadio e unaun promessa di ritrovo la prossima volta intestato da tempotem il cuore. Francescocesco MigoMigotto Sq. Albatros www.francescomigotto.itwww.fran t 6 il Dialogo scuola Gennaio 2021

DADALLL A SCUC OLO A DED LLLL'IINFNFANNZIZIA

Un pacchetto rosso e un cuore grande Siamo già a dicembre e tutti noi, maestre e lo hanno riproposto facendolo girare di aula in bambini, siamo in fermento: fra poco arriva Na- aula, negli uffi ci, nella comunità delle suore, fi no tale e non ci siamo ancora attivati per celebrare in Canonica e ritorno. l’evento più bello e signifi cativo dell’anno. Un Pacchetto Rosso che ha destato molta Sì, ma cosa si fa?...o meglio, che cosa si potrà curiosità e fatto scendere qualche lacrimuccia. fare? Ma non basta: un altro dono è partito verso quei Si chiacchiera nei pochi momenti, dove noi bimbi che non conoscono la gioia di ricevere. maestre riusciamo a vederci e, come al solito, le Così hanno partecipato all’iniziativa “ Scatole di idee iniziano a fl uire. Natale “, coinvolgendo anche qualche famiglia. Nel progetto dei Piccoli, si parla di tane e di I bambini dei Grandi, sensibili alle persone più case e il pensiero di famiglia viene alla luce. La fragili, si sono rivolti ai nonni di Casa Simonetti, famiglia di Gesù, la famiglia di ognuno di noi ed con la quale, da qualche anno abbiamo intrapre- Il nostro Centro Infanzia , come ogni anno, ha è così che ogni bambino e ogni bambina, con la so il Progetto di inter generazionalità, per allie- preso vita, perché è vita. mamma e il papà costruiscono case per il prese- tarli attraverso un video nel quale, a suon di mu- E non è mancato nemmeno il Presepe che pe; case con le foto di famiglia e ancora nuclei sica, si esprimono con danze natalizie e festose coinvolge e avvolge tutti: quello progettato e re- famigliari per addobbare l’albero. La collabora- poesie di auguri. alizzato da un gruppo di mamme, papà e nonni, zione scuola-famiglia è stata un tutt’uno. Non sono mancati i presepi e gli abbellimenti posto nel giardino della scuola che dà senso di I Bambini e le bambine dei Medi hanno dato in ogni aula. unione di tutte le nostre famiglie, che abbraccia- senso a questo look down pensando di mani- Anche i più Piccoli del Nido hanno potuto no e vivono nella Comunità Cristiana di Oderzo. festare la loro presenza donandosi e donando. godere di laboratori fatti con materiali natalizi e Anche tutto questo è Natale! Partendo dal racconto di un Pacchetto Ros- gli angioletti confezionati con mamma e papà, so, comparso in un paese triste, dove nessuno esprimendo tutta la creatività racchiusa negli era amico di qualcuno, al suo passaggio ha fat- animi. to sorridere e aprire il cuore a tutti gli abitan- ti. I bambini e le bambine, con le loro maestre, Gennaio 2021 in famiglia il Dialogo 7 La scena del Presepio di quest’anno è di- prio voluta per portare il divino nella vita versa dal solito: rappresenta il frontone di della gente, per celebrare la messa in una una Chiesa, con un porticato che domina lo IIll PresPres e epiopio deldel DuomoDuomo mangiatoia, per ricordare a tutti che la pover- spazio e lo separa dal paesaggio circostante. tà del bambino è il suo messaggio di amore Davanti, vicino a noi, la natività con Ma- per noi. Egli poteva inventare scene stupe- ria, Giuseppe, il Bambino e gli animali della facenti e sontuose per presentarsi al mondo, stalla. aveva modi incredibili per salvare l’uomo. Appena dietro, le colonne e gli archi di Scelse invece di essere povero e fragile bam- un porticato, quasi un chiostro, un corridoio bino, nella povertà di una stalla, tra pastori e vuoto. popolani stupiti e meravigliati, con la natura Sullo sfondo, i tetti di un paese, la vita del- che partecipava all’evento con le stelle che la città. lo annunciavano. Vorremmo poter superare quello spazio, Ogni nostra nuova rappresentazione del attraversare il porticato, unire e fondere la presepio non fa che richiamare il valore della scena della nascita con la vita della città. nascita, la storia di un Dio-bambino, la vo- Insomma dare vita ad un passaggio, ad una lontà del Creatore di farsi creatura. Per por- comunicazione, all’unione dell’umano al di- tare Gloria in Cielo e Pace in terra. vino, di Gesù bambino con la quotidiana cronaca della nostra vita. Speriamo ch e questo presepio dia ai visitatori un momento di serenità, di ri- L’avvento del resto proprio questo dovrebbe essere: una preparazione, una con- fl essione, di conversione. In un anno come questo funestato dalla Pandemia, tra versione, una revisione della nostra esistenza: la verifi ca dei nostri comportamen- limitazioni nel quotidiano e preoccupazioni per l’avvenire. Il piccolo bambino ti, delle nostre priorità, dei nostri valori. Passare dalla prosa delle abitudini alla Gesù ci porti la conversione del cuore, ci faccia scoprire la gioia della semplicità, santità dei valori cristiani. il valore della misericordia, la grazia di sentirci fratelli. La scena che San Francesco nel 1223 Il Gruppo Scout Presepio. preparò nella notte di Greccio fu pro-

MIGLIAIA DI QUADRATINI DI LANA COLORATA quest’anno il Patrocinio e il sostegno Sulla parete della casetta è affi ssa una unità signifi cativa, superando il economico del Comune di Oderzo. Il una locandina con il codice IBAN e senso di solitudine e di isolamento, suo primo esordio è avvenuto lo scor- le modalità per chi intende sostenere che in questo periodo ci caratterizza. so Natale in Piazza del Foro Romano, questa iniziativa. Per quanto è possi- Esso rappresenta la forza di tanti fi li tuttavia quest’anno si presenta più alto bile, l’idea che si intende comunicare che si uniscono in un grande caloro- di due metri e con una confi gurazione attraverso quest’albero è un messag- so abbraccio, oggi purtroppo proibito, diversa. Esso è frutto di un lavoro lun- gio di condivisione e di appartenenza perché, come dice Pablo Neruda “Il go e paziente, sia per il rivestimento a una comunità che mira a promuove- più delle volte un abbraccio è stac- che per la costruzione della struttura re valori e prospettive, permettendo a care un pezzettino di sé per donarlo per la quale è doveroso ringraziare i ciascun individuo di sentirsi parte di all’altro affi nché possa continuare il signori Renato e Carlo, e che è stato proprio cammino meno solo.” portato a compimento nonostante le diffi coltà e i divieti dovuti alla situa- zione presente. Il gruppo di Associa- zioni opitergine “INSIEME DIAMO LUCE” appoggia e sostiene questa iniziativa, pur rammaricandosi per l’impossibilità di promuovere in que- sto periodo eventi signifi cativi che, in Durante questo periodo di festività altri tempi, avrebbero potuto realiz- natalizie, le persone che giungono in zarsi. Tuttavia, allo scopo di riscoprire Piazza Grande a Oderzo non possono il vero signifi cato del Natale, fi naliz- non ammirare il colorato e insolito zato a creare momenti di solidarietà albero di Natale che si erge maesto- e di profonda condivisione, il gruppo so tra il verde, composto da migliaia “INSIEME DIAMO LUCE” invita la di quadratini di lana colorata lavorati cittadinanza a sostenere l’associazio- all’uncinetto, ottenuti attraverso il la- ne San Vincenzo De Paoli Conferenza voro creativo e paziente delle aderenti San Tiziano facendo una donazione al gruppo di Knit Cafè del Centro di per essere vicini al prossimo, oggi più Consulenza Familiare di Casa Moro. che mai. L’iniziativaL’iniziativa hhaa otottenutotenuto anancheche La magia “Presepe“ fatto con materiale appesa ad un filo di recupero, per le nipotine Attorno ad una bacchetta che si agita si da due nonni geniali!!!” avvolgono una spirale di melodie, suoni ed emozioni. La musica, un pentagramma, le Anna D’Alpaos note Quest’anno il nostro pentagramma bianco è come un foglio di carta candido, non scritto. Note non scritte, non suonate, non ascoltate, non condivise. Appesi ad un fi lo anche tanti pacchetti regalo che per noi contengono tutto quello che ci è mancato, la speranza, la serenità e il vivere appieno tutte le emozioni. Ora tutto è appeso ad un fi lo in attesa, in silenzio a movimento lento. La banda Cittadina Turroni augura a tutti un sereno Natale ma soprattutto un nuovo anno tranquillo e normale. Dimitri Redigolo 8 il Dialogo nel mondo Gennaio 2021

ORIZZONTE MISSIONARIO

L’AZIENDA AGRICOLA DI PADRE GILDAS IN BENIN L’idea di Padre Gildas di dare alla sua gente, soprattutto ai giovani, un’op- portunità in più sia lavorativa che formativa è nata nel 2011, poco dopo il suo rientro in Benin dall’Italia. Il suo desiderio è la lotta contro l’emigrazione dei giovani e il pericolo che vengano reclutati nel terrorismo. All’inizio aveva a di- sposizione solo Pam Pam, così si chiama la prima zona, in piena savana: zona con terreno roccioso e tanta sabbia, ma tantissima buona volontà. Succes- sivamente ha avuto la possibilità di trovare del terreno in una zona molto più ampia. Grazie agli aiuti ricevuti dal nostro paese da pri- seguito di questa visita anche la responsabile regionale vati, Associazione Famiglie Rurali AFR e AVS, ha potuto dell’agricoltura ha visto l’azienda approvando la formazione gradualmente dare avvio ad una azienda agricola. Prima il che all’interno di questa viene data ai giovani, le tipologie ricovero per gli animali, i mezzi agricoli per la coltivazione di coltivazioni adatte al territorio e gli allevamenti che con- del terreno, il pozzo con generatore….Negli anni abbiamo tribuiscono a creare un eco sistema sostenibile e determi- potuto seguire da lontano (e talvolta toccare anche con nante per l’autosuffi cienza alimentare. mano...) lo sviluppo dell’azienda, la passione, il tempo e le Perché raccontiamo tutto questo? Perché a seguito di risorse che padre Gildas ha dedicato a questo progetto. queste visite Padre Gildas ha ricevuto dal Ministero la Da qualche anno ormai, ci invia bellissime foto sui tanti proposta di collaborare con la facoltà di agraria del Benin prodotti che coltiva: grano, fagioli, riso, sesamo, patate, per usare la sua fattoria come campo di praticantato per i inoltre dell’allevamento di suini, ovini, pollame e della pian- giovani studiosi di agraria. Cosa comporta però questo? tagione di frutta e verdura. Un ulteriore sforzo, per padre Gildas, che deve adeguare Questo grande lavoro ha visto il coinvolgimento di molti il personale in azienda ad una competenza universitaria … ragazzi che hanno avuto modo di fare un’esperienza di la- da solo non può più controllare tutto e per questo dovrà voro in azienda, apprendendo tecniche di base e imparan- assumere del personale qualifi cato, degli agronomi che se- do letteralmente sul campo. Oggi Padre Gildas, sollecita- guano questi corsi e diano così la possibilità a molti giovani to anche dalle istituzioni del suo paese, vorrebbe dare un di raggiungere le competenze che permetteranno loro di nuovo impulso a questo progetto, indirizzandolo ancora di poter avviare altre aziende nel paese. più verso un luogo di formazione. Assumere degli specialisti è un costo molto oneroso ma Di recente la scuola di Agricoltura di Padre Gildas è in questo caso necessario per dare continuità al lavoro stata segnalata al Ministro dell’Agricoltura del Benin, che svolto fi no ad oggi, dare sviluppo all’azienda e possibilità ha voluto recarsi di persona, affrontando anche la tremen- di lavoro ai giovani nel loro paese. Motivazioni che spingo- da strada per arrivare, per vedere la realtà dell’azienda no Padre Gildas a chiederci ancora sostegno anche se il faticosamente realizzata. Nel visitarla è rimasto molto col- momento che stiamo attraversando non è facile neppure in pito dalla serietà e il livello della Scuola di Agricoltura e Italia. Ci siamo interrogati sul come aiutarlo e poche sono l’importanza che questa rappresenta per i giovani, in particolare per la zona le idee che si possono mettere in atto visto il perdurare della pandemia. Così del sahel colpita dal terrorismo, emigrazione, islamismo e tanta povertà. A proviamo a lanciare un’idea che potrebbe permettere di raggiungere questo importante obbiettivo con uno sforzo minimo se saremo in tanti ad aderire. Se tante persone donano anche una piccola somma con impegno costante, magari 9/10 € al mese, assicurando per un anno la continuità del sostegno il progetto sarà sicuramente realizzabile. La generosità non manca, nella nostra gente, e siamo fi duciosi che l’amicizia che molti condividono con Gildas e la certezza che anche 1€ dato sarà impiegato per il bene degli altri farà si che lo sviluppo di questa azienda possa diventare realtà. Per facilitare tutti coloro che vogliono partecipare all’iniziativa mettiamo le coordinate bancarie dell’associazione ODV DANDANI per i progetti di Padre Gildas : l’IBAN IT 72 S 07084 61860 034003500702 Banca della Marca, Ass.one ODV causale Scuola di agricoltura Un grazie dal cuore a tutti, Padre Gildas ci assicura che saremo ricordati nella preghiera.

EPIFANIA: UNA GRANDE ORCHESTRA PER COMUNICARE LA FRATERNITÀ Un’ orchestra diretta da un maestro speciale, Gesù. La musica è da sem- pre considerata un linguaggio universale che consente di comunicare emozio- ni, riunire tante diversità ed essere comprensibile da tutti; nelle orchestre tanti strumenti musicali, con suoni spesso molto diversi, creano una sola armonia. E, soprattutto, in ogni orchestra ognuno deve suonare la sua parte di musica, il suo strumento per realizzare l’opera. È questa l’idea su cui si basano le illustrazionii del manifesto: i continenti si animano e diven-- tano strumenti musicali tra le mani dii bambini e ragazzi di diversa naziona-- lità che insieme eseguono un’unicaa melodia, tratta da un unico spartito, e diretta da un unico grandissimo Ma-a- estro. Nasce così anche lo slogan perer la Giornata Missionaria dei Ragazzizi 2021: Orchestriamo la fraternità; un invito a non essere suonatori solitariari ma promotori di gesti di solidarietà, ddii prossimità, di fraternità seguendo le in-n- dicazioni di Gesù, amico e maestro Gennaio 2021 servizio il Dialogo 9

QQUARANTESIMOUARANTESIMO DIDI SACERDOZIOSACERDOZIO DAMMI LA MANO... DDII DONDON SANTESANTE MODOLOMODOLO TI ASCOLTO Domenica 13 dicembre, nalo con il Tuo Santo Spirito, assistilo con la Tua gra- terza domenica di avvento zia e so stienilo con la Tua forza. Questo noi Signore Il Natale 2020 lo ricorderemo sicura- si è ricordato la gioia, dopo ti preghiamo.” Poi è intervenuto un papà, dei ragazzi mente per la sua particolarità a causa la speranza e la pace. Con animatori, che ha letto una dedica:” Caro Don Sante, della pandemia che ha colpito il mondo un clima festevole, già per noi parrocchiani siamo come tanti rametti dello stesso intero. la giornata in sé, la gioia si albero, insieme formiamo un nido, dove accogliere la Molte sono state le limitazioni a cui ci spandeva nell’aria della par- nostra comunità. Lei, caro don Sante è il collante che siamo adeguati soprattutto a livello rela- rocchia intitolata a san Gia- tiene unita questa nostra realtà di parrocchia. Per questo zionale per contenere la diffusione del como, anche per la prepara- le siamo vicini in questo lieto evento e chiediamo al “virus”. zione del santo Presepe in chiesa. I genitori dei bimbi Signore, di sostenerla in questo servizio sacerdotale.” del catechismo, che l’anno prossimo faranno la loro pri- Questo però non ci ha impedito di ac- La comunità di Colfrancui cogliere Gesù che si è fatto “uomo” per ma Comunione, avevano preparato, il sa- noi, per donarci, con la Sua Morte e Re- bato, la grotta e così la domenica, i bimbii surrezione, la “vita eterna”. hanno completato il presepe con statuinee e diversi animali, mentre recitavano laa Gesù ha scelto, per “Amore”, di donare preghiera del loro grazie. se stesso. A rendere questo momento bello e L’Amore quindi è un dono che ognuno festoso, si è aggiunto l’evento del qua- di noi può fare all’altro, a chi è in diffi col- rantesimo di sacerdozio del parroco don tà, a chi si sente solo. Sante Modolo. Nella preghiera dei fedeli Tutti noi in momenti diffi cili abbiamo è stato ricordato così: “ Nella ricorrenza bisogno di “speranza”, particolarmente del suo 40esimo anniversario di sacer- in questo periodo, abbiamo bisogno di dozio, Ti ringraziamo Signore di averci qualcuno che accolga la nostra “richie- donato don Sante come pastore delle sta di aiuto”, che non ci faccia sentire nostre anime di Colfrancui e Faè. Fa’ soli, che ci possa regalare parole inco- che non perda nessuna di quelle che gli raggianti. hai affi dato, che ci guidi con l’amore, Perciò, noi consulenti del “Centro di l’esempio, le parole e le opere; illumi- Consulenza Familiare di Casa Moro” di Oderzo abbiamo attivato un “nuovo ser- vizio” che si va ad aggiungere a quello l’antico paganesimo cercò di affer- istituzionale, ovvero la “consulenza in LLAA LUCELUCE HHAA VINTOVINTO marsi. Ed i cristiani celebrarono il presenza”, come già illustrato nell’artico- Per l’anno nuovo, non ho trovato di meglio che proporre una rifl es- giorno natalizio della luce invitta, lo pubblicato il mese scorso sul Dialogo. sione scritta molti anni prima che il Cardinale Ratzinger fosse eletto e lo celebrarono come il giorno Abbiamo chiamato questo nuovo ser- al Soglio di San Pietro. A me pare profetica e profonda, da autentico della nascita di Cristo, in cui essi vizio “Dammi la mano…ti ascolto”: “Dottore della Chiesa”. Inoltre ci si sofferma sull’origine della parola avevano trovato la vera luce del vogliamo cioè stringere con calore la “solstizio“ derivata da “sole invitto”. mondo. Dicevano ai pagani: “Il mano di colei/colui ha bisogno di aiuto, sole è buono e noi ci rallegriamo di speranza, di amore mettendoci al suo Ecco il testo: culto della “luce invitta”, del sole, quanto voi per la sua continua vit- fi anco, accogliendolo con l’ascolto, sep- A Natale, per un istante Chiesa che giorno dopo giorno fa il suo toria. Ma il sole non possiede alcu- purpur attraversoattraverso unauna semplicesemplice chiamatachiamata e mondo sembrano riconciliarsi. corso sulla terra, sicuro di vincere na forza da se stesso. Può esistere telefonica.telel fonica. Ed è bello! Le luci, l’incenso, la e forte quasi come un dio visibile e avere forza solo perché Dio lo ha musica, lo sguardo delle persone di questo mondo. Così le liturgie creato. Esso quindi ci parla della che ancora credono; e, infi ne, il della religione del sole molto abil- vera luce, di Dio. Ed è il vero Dio misterioso, antico messaggio del mente si erano appropriate di una che si deve celebrare, la sorgente bambino che nacque molto tem- paura e insieme di una speranza originaria di ogni luce, non la sua po fa a Betlemme ed è chiamato originarie dell’uomo. opera, che non avrebbe alcuna for- il redentore del mondo: “Cristo il Sapere che ogni anno tornava za senza di lui. Da Betlemme ci è Salvatore”. Questo ci commuo- il solstizio d’inverno dava in fon- dato il segno che ci fa rispondere ve; eppure, i concetti che in quel do la certezza della sempre nuo- lieti: “sì”. Perché quel bambino – momento udiamo – “redenzione”, va vittoria del sole, del suo certo, il Figlio unigenito di Dio – è posto “peccato”, “salvezza” – suonano perpetuo ritorno. È la festa in cui come segno e garanzia che, nella come parole che ci giungono da un si compendia la speranza, anzi, la storia del mondo, l’ultima parola mondo lontano, da un tempo ormai certezza dell’indistruttibilità delle spetta a Dio, proprio a quel bambi- passato: forse era bello quel mon- luci di questo mondo. Quell’epo- no lì, che è la verità e l’amore. do, ma, in ogni caso, non è più il ca, nella quale alcuni imperatori Questo è il vero senso del Nata- nostro. O lo è invece? romani, con il culto del sole invit- le appena trascorso: è il giorno di Quel mondo antico, era domina- to, cercarono di dare ai loro sudditi nascita della luce invitta, il sol- to da un sentimento diffuso molto una nuova fede, una nuova speran- stizio d’inverno della storia del simile al nostro. Si trattava di un za, un nuovo senso in mezzo all’i- mondo che, nell’andamento alta- mondo in cui il crepuscolo degli narrestabile crollo delle antiche di- lenante di questa nostra storia, ci dei non era un modo di dire, ma un vinità, coincise col tempo in cui la dà la certezza che anche qui la luce Il servizio sarà attivato nel mese di fatto reale. Tutt’a un tratto, le anti- fede cristiana tentò di guadagnare non morirà, ma ha già in pugno la gennaio 2021 a partire da lunedì 18. che divinità pagane erano divenute il cuore dell’uomo greco-romano. vittoria fi nale. Il Natale scaccia da In particolare sarà possibile contatta- irreali: non esistevano più e gli uo- Ed essa trovò proprio nel culto noi la seconda e più grande paura, re un nostro operatore/operatrice dal mini non potevano più credere in del sole uno dei suoi antagonisti quella che nessuna scienza fi sica Lunedi al Venerdi nei seguenti orari: quello che, per generazioni, aveva più insidiosi: infatti, si trattava di può fugare: è la paura per l’uomo Mattino 9,30-10,30 dato senso e stabilità alla loro vita. un segno fi n troppo visibile agli e di fronte all’uomo stesso. È una Pomeriggio 16,30-18,00 Ma l’uomo non può vivere senza occhi degli uomini, molto più vi- certezza divina, per noi, che nelle Chiamando al numero un senso, ne ha bisogno come del sibile e attraente del segno della segrete profondità della storia, la tel. 377 388 4253 pane quotidiano. E così, tramontati croce nel quale giungevano gli an- luce ha già vinto e tutti i progressi I consulenti gli antichi astri, egli dovette cerca- nunciatori della fede in Cristo. Ep- del male nel mondo, per grandi che re nuove luci. Ma dov’erano? pure, la loro fede e la loro luce in- siano, mai potranno assolutamente “Centro Consulenza Familiare Una corrente del pensiero dell’e- visibile ebbero il sopravvento sul più cambiare il corso delle cose. Moro A.P.S” poca offriva come alternativa il quel messaggio visibile col quale A cura di Angelo Ferri 10 il Dialogo cultura Gennaio 2021

AARTURORTURO BBENVENUTIENVENUTI FFONDATOREONDATORE DDELLAELLA PPINACOTECAINACOTECA

Autodidatta, spinto AALBERTOda unL anelitoBE alR sapere,TO pulsioniMMARTINIA piùR profondeTI dell’NioI e, fedele a una sensi- dall’aspirazione a dare signifi cato a fatti presenti e bilità, a una necessità spirituale, è diventato poeta passati, a realtà vicine e lontane, Arturo Benvenuti e pittore. Operatore culturale dotato di senso civi- non è stato uno specialista di settore o un operato- co e di lungimiranza progettuale, ha saputo costi- re di genere ma uno sperimentatore di linguaggi, tuire a Oderzo una pinacoteca civica, ed è questa un osservatore e interprete della contemporaneità, una storia che è doveroso ricordare. uno studioso intento ad acquisire consapevolezza Era il 1965 quando, nel corso di ricerche sulla e conoscenza storica. È stato un cittadino impe- fi gurazione artistica del primo ‘900, Benvenuti ha gnato, talvolta scomodo, un intellettuale indipen- scoperto Alberto Martini (1876-1954), singolare dente mai disposto a compromessi, che si è attiva- autore di visionari disegni in bianco e nero. Attrat- to in studi sociologici e antropologici, in ricerche to dall’iconografi a martiniana, già celebrata da Fi- d’archivio e catalogazioni per cogliere dimensioni lippo Tommaso Marinetti e Gabriele D’Annunzio, originarie, eredità arcaiche, reperti atavici: facen- registrando le origini opitergine dell’artista, ha do propria una massima socratica, ha sempre so- provato a rintracciare la vedova Maria Petringa, e stenuto che «una vita senza ricerca non è degna di nel 1966 è riuscito a stabilire un contatto epistola- essere vissuta». re, poi a farle visita nella dimora milanese. L’in- Eppure Benvenuti non si è limitato a studiare, contro è avvenuto il 5 febbraio 1967 e, a questo, Arturo Benvenuti in Pinacoteca di fronte analizzare e interpretare, ha denunciato drammi hanno fatto seguito altri appuntamenti e ulteriore all'Autoritratto di Alberto Martini corrispondenza. Benvenuti è così giunto a orga- Con la moglie Marucci nizzare una mostra antologica su Alberto Marti- Garibaldi in condivisione con la Biblioteca Civi- e la fi glia Paola all'incrocio ni fi nanziata dal Comune di Oderzo e allestita a ca. Benvenuti ha mantenuto la direzione dell’ente della -Mare (1952) Ca’ Diedo dal 30 settembre al 5 novembre 1967: museale fi no al 1984 quando, dopo la mostra sulle un’esposizione di 133 opere in buona parte pre- illustrazioni martiniane dei Racconti del terrore di state da Maria Petringa, realizzata con il sostegno E. A. Poe, essendo cambiate le fi gure di riferimen- del sindaco Piero Feltrin, dell’assessore alla cul- to istituzionale e dovendo subire limitazioni nella tura e vicesindaco Giorgio Gherlenda. La mostra programmazione culturale, ha preferito dimettersi. è stata molto visitata e ha avuto eco nella stampa Intanto la Pinacoteca aveva già acquisito opere nazionale, ottenendo il plauso della vedova Marti- di altri pittori opitergini: si è trattato di lasciti de- ni che, riconoscente, ha donato alla città il grande rivati dalle mostre retrospettive di Armando Buso Autoritratto dell’artista, già esposto alla Bienna- (1977 e 1981), Giulio Ettore Erler (1980) e Lino le veneziana del 1912. Il rapporto di fi ducia tra Perissinotti (1982), e dalla donazione Aldo Tra- Maria Petringa e l’Amministrazione comunale si vain (1973) costituita da dipinti e disegni di Giu- è ulteriormente consolidato, cosicché Benvenuti seppe ed Enrico Vizzotto Alberti. Ma Benvenuti ha cominciato a maturare l’idea di una pinacoteca ha dedicato un’esposizione anche al fotografo civica per la collezione martiniana, che pareva già Mario Giacomelli (1982) e, in collaborazione con destinata al Comune di Milano. la Biblioteca Civica, ha promosso Incontri con L’intento è stato recepito dalla vedova che, l’autore a cui hanno partecipato gli scrittori Ful- assecondando il progetto opitergino, ha donato vio Tomizza, Biagio Marin, Carlo Sgorlon e Gof- all’Amministrazione 80 opere grafi che e pitto- fredo Parise; inoltre, è stato capace di organizzare riche. Così, il 17 gennaio 1970 è stato possibile conferenze e dibattiti su temi etici ed ambientali, inaugurare, alla presenza di Maria Petringa e dei sociologici e antropologici, storici e archeologici, parenti dell’artista, delle autorità civiche e di Ben- oltreché artistici. venuti, la Pinacoteca Alberto Martini con sede Dunque, si è trattato di un’attività contraddistin- provvisoria a Ca’ Diedo. ta da impegno illuminato e signifi cativo, continuo Nel 1971 la vedova è scomparsa ma impegnan- e gratuito, di cui Oderzo ha benefi ciato cultural- do gli eredi delle famiglie Tischer e Anderloni a mente e materialmente: gli opitergini devono es- e prevaricazioni storiche, tanto che il suo libro ulteriori donazioni. E tali volontà testamentarie serne consapevoli. Per quanto mi riguarda, dopo K.Z. Disegni dai campi di concentramento (1983 sono state rispettate, tanto che il fondo Martini si venticinque anni di confronti e discussioni, di e 2015) ha avuto l’approvazione e la prefazione di è incremento ulteriormente: la collezione opitergi- amicizia impegnativa e mai scontata, giunga a lui Primo Levi. Si è prodigato a elaborare idee e vis- na è arrivata a contare circa 500 opere, e dal 1974 un ultimo e sentito “grazie Arturo”. suto in “parole” e “immagini”, misurandosi con le ha trovato sede permanente nel palazzo di via Roberto Costella

Autunno carsico, 1978 Maria Petringa Martini (al centro) all’inaugurazione della Pinacoteca a Ca’ Diedo (1970) Gennaio 2021 cultura il Dialogo 11 ARTURO BENVENUTI dal rimorso di non aver potuto niente contro l’an- nullamento dell’umano consumato nell’universo DENTRO LA STORIA EUROPEA DEL ‘900 concentrazionario hitleriano, il Benvenuti ormai adulto sentì l’obbligo morale di percorrere, con È di pietre e vento, di luoghi montuosi e isole, di Marucci, le vie d’Europa, per rintracciare e racco- mare e gabbiani l’universo istro-dalmata e, soprat- gliere i disegni degli internati nei lager e offrire un tutto, quarnerino e lussignano, a cui Arturo Benve- risarcimento memoriale alle vittime della Shoah. nuti guardava come a una madre. Mi piace pensare Il lavoro terminò nel 1981 e venne pubblicato nel che, prima che il suo cuore si spegnesse serena- 1983 con il titolo K.Z.. Disegni dai campi di con- mente nel sonno nelle prime ore di lunedì 30 no- centramento nazifascisti. Arte come testimonianza, vembre 2020, Arturo si sia addormentato con l’im- un libro dall’altissimo valore umano se Primo Levi magine negli occhi di questo suo mondo dal quale ne fi rmò la Prefazione, «contravvenendo a una re- proveniva l’amatissima moglie originaria dell’iso- gola che mi sono imposta» (così Levi in una lettera la di Lussino, Maria «Marucci» Poglianich», per il a Benvenuti datata Torino, 16 ottobre 1981). pittore e poeta opitergino chiave d’accesso e sim- Arturo è stato artista e intellettuale poliedrico, bolo di quel mondo e fondamentale «occasione» di autentica fi gura di genio, personalità ironica e rigo- ricongiungimento con la realtà storica e umana di rosa, talvolta «petrosa» come le pietre del Carso di origine della famiglia paterna. Scipio Slataper e dello stesso Arturo, suo «disce- Legato all’ambiente carsico che si estende dal polo ardente» (A Scipio Slataper, v. 1). La sua ope- monte Maggiore alle Bocche di Cattaro, Benvenuti Paesaggio lussignano, 1990 ra poetica è stata per me oggetto di studio. I nostri vi ha trovato la linfa della sua vita e della sua arte incontri erano una reciproca seduta psicoanalitica. pittorica e poetica, senza tuttavia cedere a tentazio- Essergli stato amico e averlo avuto come maestro è ni di pura evasività, cosa peraltro fi n troppo facile coscienza conscia delle strade, anche insanguinate, un mio privilegio. di fronte alla seducente bellezza di quel paesaggio della storia. D’altro canto, Benvenuti scorgeva, nel Giampietro Fattorello tanto scabro quanto attrattivo. Per questo, egli è di- suo stesso mondo, i segni di un cambiamento nefa- ventato il cantore del Carso e delle sue adriatiche sto dettato da una contemporaneità consumistica, rive con l’ardore e l’entusiasmo di chi non cono- ormai indifferente a chi come Arturo guarda alla masiera, il muro a secco tipico del Carso, come a un simbolo di fede: «Guardo alla masiera / come a Meditazione una fede», proclama infatti in Masiera (vv. 25-26). Arturo Benvenuti uomo e intellettuale è sem- Nella rossa terra assetata pre stato dentro la storia europea del Novecento e la sua tenacia si è tradotta in un impegno civi- vorrei dormire. le e culturale che ha sconfi nato dal campo pittori- Esser come pietra, co e poetico, per manifestarsi nella critica d’arte, nell’indagine antropologica e nella ricerca storica come randagio cane sull’Opitergino, la venezianità storica e la cultura che ha fi nito di guaire. istro-dalmata fotografi camente documentate, sen- za tacere l’azione a favore dell’ambiente e la pro- Ma vicino a me, mozione di mostre pittoriche e fotografi che. Amico sul pendio che cala al mare, del pittore Armando Buso e discepolo del critico d’arte Giuseppe Marchiori, Benvenuti è stato inol- la radice del miro tre il fautore della riscoperta dell’opitergino Al- e quella del rovo. berto Martini, cosa che in virtù della sua determi- nazione ha portato, nel 1970, all’istituzione della Pinacoteca opitergina dedicata al grafi co e pittore E una ginestra gialla precursore del surrealismo. Impastato di storia, Benvenuti ne ha colto i con- a infi orare l’eterna pace. trasti e le lacerazioni fi n dai tempi del secondo con- fl itto mondiale; allora ventenne si rese conto che le dita sporgenti dalle fessure dei carri piombati fermi Arturo Benvenuti alla stazione ferroviaria di Treviso erano di persone (da Masiere, 1970) deportate verso una destinazione tragica e inferna- le, i lager dello sterminio nazifascista. Così, mosso Per un gabbiano, 1991 sce confi ni all’innamoramento per l’oggetto del proprio amore, al punto che così si esprime in Terra di Cherso e Lussino: «Senza misura ho amato / questo forte mondo / che sulle ruote non Annuncio laurea fugge / di fragili piaceri, / gli stregati giorni / In data 10 Dicembre 2020, nascenti con le brezze / dell’alba nell’adriatica Andrea Brai ha conseguito la / luce immersi / a serbare il senso / dell’essere Laurea in Scienze e Tecnolo- tenaci» (vv. 28-47). gie Multimediali all’Università E, tuttavia, non si consideri l’atteggiamento degli Studi di con una esistenziale di Benvenuti per il suo mondo una Tesi relativa alle tecniche ed chiusura in un luogo autosuffi ciente e protet- ai linguaggi presenti nella ci- tivo come nel più classico quadretto idilliaco. nematografi a contemporanea, Benvenuti conosceva a fondo la storia dell’I- accompagnata da un Progetto stria, della Dalmazia e della ex Jugoslavia, il Multimediale. Relatore: Chia. loro intreccio di culture, romana, veneziana, mo Prof. Marco Rossitti. Si con- slava e tedesca; anche grazie a all’esule Maruc- Se questo giorno fosse un oggetto, sarebbe una gratulano con il neodottore per l’importante traguardo raggiun- ci, sapeva delle violenze storiche che vi erano porta, che ti conduce verso nuove avventure, che state perpetrate. In quest’ottica, la tenacia a cui to il papà Antonio, la mamma Benvenuti si richiama in questi suoi versi indi- ora affronti con un anno in più, un anno più saggia Maria Pia, il fratello Matteo, pa- ca una volontà di resistenza morale verso tutto e un secolo di meraviglia. Attorniata dai suoi nipoti, in renti ed amici tutti augurandogli un futuro ricco di soddisfazioni ciò che minaccia i valori di bellezza e umanità foto, Battistella Maria in Nardo. incarnati e sublimati nell’arcipelago di Cherso e successi. 24 Dicembre 2020 Buon 100esimo compleanno. e Lussino. L’idealizzazione della terra carsica e quarnerina si accompagna pertanto a una vigile 12 il Dialogo società Gennaio 2021 terno una brioche e una bottiglia d’acqua, che ave- vamo preparato precedentemente. Durante la merenda, si sono seduti nel prato dove a farli divertire c’era un pagliaccio, con il suo colo- rato make-up, il naso dipinto di rosso, il buffo ve- stito. Egli intratteneva i bambini con le sue smorfi e, le sue battute spiritose e il suo sorriso; li sorpren- deva con giochi di magia, realizzati con le bolle di sapone, ma non solo quelle. Il clown ha creato un clima di spensieratezza e di allegria, rilassando e trasportando i bambini in un mondo fantastico. Mentre i bambini guardavano stupefatti il pa- gliaccio, noi animatori abbiamo offerto le brioches ai genitori dei bambini, agli autisti, alla Sindaca e CON I BAMBINI alla giornalista che hanno condiviso quella giornata di festa. Anche la Sindaca, assai simpatica, ha pro- vato l’ebbrezza di un giro in quad. DELLA “CASA DEL SORRISO” Grazie anche alla giornalista presente abbiamo avuto l’onore di fi nire nel giornale quotidiano, in prima pagina, certo non è un’esperienza che capita Quest’estate,, mi sono recata all’ “Abbazia Villa erano presenti, con il relativo numero di telefono, tutti i giorni. Rossi”, situata in una frazione di Levada di Ponte a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al CO- Dopo la merenda i bambini hanno avuto la possi- di Piave. La Villa è un luogo storico, molto ampio e VID-19. bilità di scorrazzare con i motocicli e hanno potuto bellissimo, in cui vivono solo due persone, mamma Dopo un po’ di tempo sono arrivati i bambini; anche guidarli, utilizzando motocross più piccole e fi glia. Con il gruppo di animatori di cui faccio erano felici di vedere tante persone ad accoglierli e aiutati dagli autisti, comunque si sono divertiti parte abbiamo scelto quel posto proprio per il suo e di avere tanto spazio per giocare. Noi animatori, tanto. A mio avviso non ci vuole molto per far enorme spazio di prato verde, adatto ai bambini già sudati a causa della temperatura torrida, abbia- divertire e rendere felici i bambini, in fondo basta della “Casa del sorriso” di Oderzo, nostri ospiti in mo continuato a scrivere anche i loro nomi e il nu- voler loro bene e accettarli per come sono. Non è quella giornata. mero telefonico dei loro genitori. semplice stare con loro, ma è una soddisfazione I primi ad arrivare in quella mattinata calda, sia- I bambini erano tanti, e agitati, quindi, abbiamo immensa. mo stati noi animatori poiché dovevamo prepara- subito realizzato dei giochi per far sbollire loro Anche noi animatori abbiamo avuto la possibilità re la merenda, organizzare i materiali necessari ad l’adrenalina. In quell’occasione c’erano anche dei di provare l’euforia mediante una corsa con i quad accogliere i bambini che presentano diverse forme bambini nuovi, che abbiamo avuto il piacere di co- ed è stata un’esperienza indimenticabile. di disabilità. C’è chi è affetto da disturbi dell’atten- noscere, ognuno con i suoi problemi. Infi ne, abbiamo voluto immortalare il ricordo di zione e di iperattività, chi presenta bisogni educa- Molti di loro partecipano anche al GrEst di Leva- quella giornata terapeutica all’insegna del diverti- tivi speciali, chi soffre di autismo, di sindrome di da, che di solito organizzavamo, ma che quest’an- mento e del sorriso con un’espressiva foto di grup- Down, chi di diffi coltà motorie, uditive, visive, ma no non è stato possibile. po. ce ne sono molti altri. Essi spesso a scuola vengono In seguito i bambini sono saliti sulle motocross e Da questa giornata ho capito che tutto è possibile giudicati e trattati come diversi, come fossero “al- nei quad, guidati dagli esperti autisti che li hanno e che la diversità ci rende unici e insostituibili. tro”, con noi, invece, non succede mai. resi felici di correre velocemente attraverso il vasto Certo non serviva questa esperienza per capirlo, Io sono la responsabile dei giochi, infatti ho tanta parco della Villa. però aiuta. fantasia, perciò ogni anno anche per il GrEst inven- Tutta la giornata si è svolta indossando le ma- to semp re giochi nuovi. scherine; a me sembrava di sciogliermi per il caldo La diversità è una ricchezza Successivamente sono arrivati i quad e le moto- afoso, tuttavia non c’erano alternative, purtroppo. cross con i relativi autisti, provenienti da Genova; Nonostante il caldo tutti i bambini sono riusciti a Oltre alla giornata descritta, ce n’è stata un’altra, vedere tanti motocicli è stato bellissimo, ma il loro fare il giro con le motocross e i quad: per me è stato trascorsa in compagnia dei bambini della “Casa rombo mi incuteva un po’ di paura. bellissimo vederli sorridere. Gli autisti erano vera- del sorriso”, passeggiando insieme con gli alpa- Noi animatori abbiamo dovuto attivare delle prpro-o- mementeent tanto bravi. ca. Un’ esperienza fantastica e memorabile! cedure , quali scrivere i nomi delle persone che NNel pomeriggio noi animatori aabbiamobb consegnato a ciascun Erika Pin, 15 anni bbambinoam una busta con all’in- Istituto Obici Oderzo

IL PROGETTO NA SCONFITTA PUò VALERE OPERATIVITÀ DI STRADAA UPIù DI UNA VITTORIA È terminata il 30 novembre 2020 l’esperien-en- za iniziata nel settembre del 2017, che per tre Mi capita spesso di parlare al lavoro, L’importante però è che ad ogni sconfi tta ci sia anni ha sostenuto e promosso iniziative e atti- con gli amici, in famiglia, di giovani e meno gio- un’autocritica, la volontà di rimettersi in gioco. vità rivolte principalmente ai giovani della co- vani che mollano alla prima diffi coltà, alla prima Se invece la frase dopo una sconfi tta è “ma non è munità di Oderzo. sconfi tta, soprattutto in questo diffi cile periodo. colpa mia” come spesso capita di sentire, magari Il percorso è stato articolato, ricco di stimoli e “Come posso fare, sono talmente deboli i gio- supportato dai genitori, ecco che la sconfi tta ri- carico di entusiasmo. vani d’oggi”: questo il commento di una mamma marrà sconfi tta e diffi cilmente ci si rialza. Questo durante una chiacchierata fra amici. è l’atteggiamento dei perdenti e dei deboli. Vogliamo ringraziare tutte le persone che ab- E’ vero, probabilmente i giovani, ma non solo, L’atteggiamento dopo una caduta deve essere biamo incontrato in questo tempo, con cui sono meno forti della nostra generazione, molto in primis il mettersi in discussione e chiedersi abbiamo potuto collaborare o semplicemente lontani dalla generazione dei nostri genitori, ma “dove ho sbagliato” e poi reagire senza mai mol- che abbiamo conosciuto. hanno le carte in regola per diventare persone lare. Con questa determinazione la vittoria arri- che possono dire la loro. Perché hanno l’intelli- verà presto e avrà un sapore diverso. Questi tre anni son stati per noi un’occasione genza. In questo periodo diffi cile, nel quale le sconfi t- di grande crescita e speriamo che così possa Io credo che la cosa importante sia far capire te possono superare le vittorie, questo messag- essere stato anche per voi. Vi salutiamo e vi che “una sconfi tta può veramente valere di più gio deve passare ancora più forte. auguriamo il meglio per i vostri percorsi indivi- di una vittoria”. La sconfi tta spesso è alla base di Ai giovani mi sento di dire che una vittoria fi ne duali e per una crescita di comunità. un percorso che porta alla vittoria. La crescita a se stessa può rimanere tale, ma una sconfi tta senza “sbattere il muso”, senza far fatica e non se analizzata bene con lo spirito e l’autocritica inciampando mai, non sarà mai una crescita che giusti può essere veramente la base per un per- Gli Operatori di Strada forma il carattere. corso ricco di soddisfazioni… e di vittorie. Matteo, Daniele, Francesca e Christian Gianni G. Gennaio 2021 scuola il Dialogo 13 Istituto Tecnico Sansovino VERSO LA SCELTA UNA LEZIONE SULLA LUDOPATIA, DELLA SCUOLA SUPERIORE

per non cadere nella trappola Si avvicina il tempo delle scelte per i ra- re un atto educativo completo, cioè di aiu- delle slot machine gazzi di terza media. Entro gennaio, infatti, tarlo a “tirar fuori” da sé il proprio desiderio dovranno decidere a quale scuola superiore e l’autoconsapevolezza. Signifi ca aiutare il Il comico Daniele Raco ha raccontato la sua esperienza agli iscriversi. Si tratta di un momento delica- ragazzo a “orientarsi”, cioè a trovare la pro- allievi del Sansovino to e di grande importanza, che quindi porta pria strada, unica e irripetibile, senza cadere Il passato degli scommettitori classici, dalle puntate sui cavalli spesso con sé dubbi, apprensioni e diffi coltà. nell’errore di “orientarlo” forzatamente su alle giocate a poker, esempi di chi ha eroso il patrimonio lasciato- Questa scelta, in molti casi, può davvero si- una via che noi abbiamo pensato per lui. Cer- gli dai suoi familiari e chi ha rubato i soldi dei risparmiatori e ci gnifi care ipotecare il proprio futuro, decidere to, a volte i nostri ragazzi hanno bisogno di ha rimesso il lavoro. Ma non è questa la piaga del gioco d’azzardo già ora “chi si sarà domani”. Questo, però, noi per essere rispecchiati nelle loro poten- di oggi. Negli ultimi anni il gioco d’azzardo è quello lecito, quel- richiede sia una forte spinta all’individuazio- zialità, che, per l’età e la scarsa attitudine alla lo di facile accesso per tutti, senza andare nei casinò o nelle sale ne personale, sia una non scontata capacità rifl essione su di sè, a volte non sanno vedere. scommesse. E anche lui, il comico Daniele Raco, è caduto nella di proiettarsi nel futuro, di immaginare Anche la scuola, in questo senso, svolge un trappola delle moderne giocate, quelle alle slot machine,hine, le llaa propropriapr vita nel lungo termi- ruolo importante. Essa, infatti, prevede un infernali macchinette che, senza che uno se ne accorga,rga, nne.e. CChiedere a un ragazzo di vero e proprio percorso di Orientamento, che gli rubano lo stipendio e anche l’anima. “Daniele sonoo 1144 anni di fare questo pas- alle medie si sviluppa nel corso dell’intero io” ha ammesso l’attore comico genovese, autore sso non è semplice, perché triennio. Gli studenti sono infatti accompa- ed interprete del video “La gallina” che lunedì 21 l’adolescente è da un lato gnati sin dal primo anno alla scoperta di sé, dicembre è stato proposto agli allievi delle classi sempre alla ricerca di delle proprie abilità e capacità e dei propri in- quarte dell’Istituto tecnico Sansovino di Oderzo poter sperimentare tutto teressi. Durante l’ultimo anno, in particolare, per mettere in guardia gli adolescenti da un gioco e dall’altro è anche im- sono poi guidati a individuare con maggior che è ormai molto diffuso, di facile accesso in bar pegnato a costruirsi una precisione le proprie competenze, le proprie e altri locali. Sembra un modo innocuo e poco di- ppropria identità. Scegliere aspirazioni e le proprie passioni, anche at- spendioso di divertirsi per qualche decina di minuti.ti. peperr sé, per la propria vita, traverso l’attivazione di molti progetti. Allo Invece ti prende la mano e fi nisci per diventare predada di peperr iil proprio futuro, rappre- stesso tempo, vengono informati sul mondo quelle macchinette. Con la sua testimonianza, Danieleele Raco senta dudunquen un momento di forte del lavoro e sulle caratteristiche delle di- è entrato a scuola con un video che punta alla prevenzione e al chiamata alla crescita e alla consapevolez- verse scuole superiori, le quali propongono contrasto della dipendenza dal gioco d’azzardo lecito, che oggi za. E’ un’esperienza che può suscitare gran- numerose occasioni per farsi conoscere, ad attira anche tanti giovani. “Non sembra pericoloso, giochi pochi de entusiasmo e speranza, ma che può anche esempio gli “Open days”, cioè giornate nelle soldi. E così continui senza renderti conto che non puoi più farne causare ansia e incertezza, perché dietro ad quali i ragazzi possono visitare gli ambienti a meno, che non riesci a smettere. Finché ti accorgi che non hai ogni scelta si nascondono sempre – soprat- scolastici, assistere a qualche lezione e ci- più un euro in tasca”. Nel lungo monologo sulla sua esperienza, tutto a questa età – il piccolo “lutto” del do- mentarsi in alcuni laboratori appositamente con giocate alle slot machine durante le pause dei suoi spettacoli ver rinunciare a qualcos’altro, forse ugual- preparati per loro. Il momento conclusivo di successo, il comico ha raccontato la sua discesa verso l’inferno, mente possibile, e l’angoscia di un eventuale di questo percorso alle scuole medie è, in- leggendo brani dal suo diario di quel periodo. “Ancora una mone- sbaglio. E’ un’apprensione, questa, che fi ne, la consegna del Consiglio Orientativo, ta, che vuoi che sia. E le monete sono diventate cento, mille, tutte spesso coinvolge anche i genitori, i quali a un documento con il quale gli insegnanti quelle che hai in tasca”. L’idea del suicidio l’ha portato sul ponte loro volta hanno ovviamente immaginato il offrono un suggerimento agli alunni circa la monumentale di Genova. Poi la presa di coscienza del problema, futuro dei loro fi gli ed hanno (più o meno scuola che sembra più indicata per loro. Da la necessità di dire la verità, di ammettere che giocava d’azzardo consciamente ed esplicitamente) coltivato alcuni anni, questo documento prevede una e non riusciva a fermarsi, di doversi curare da questa malattia. nel loro cuore delle aspettative e delle ambi- “triangolazione”, cioè tiene conto del parere “L’azzardopatia è una dipendenza” ha confermato Daniele Raco. zioni, che spesso non coincidono con quelle espresso da insegnanti, genitori ed alunni. Le Una lezione di vita vissuta, un messaggio chiaro agli studenti di dei ragazzi. Si tratta, dunque, di una scelta diverse prospettive, infatti, possono essere non farsi catturare dall’attrazione dei giochi d’azzardo. che richiede molta consapevolezza e, proprio un utile strumento di rifl essione nel momen- Sono ancora disponibili le occasioni di conoscere la realtà del perché essa non sia un “salto nel vuoto” è to della scelta. Ma che fare nel caso in cui, Sansovino. Gli allievi che devono effettuare la scelta della scuola necessario che i ragazzi siano accompagna- nonostante tutto, questa scelta si riveli sba- secondaria di secondo grado possono ancora incontrare i docenti ti e sostenuti. Il mondo adulto è chiamato a gliata? Il nostro sistema scolastico è fl essi- nelle riunioni previste nel mese di gennaio: sabato 9 gennaio dal- mettere il ragazzo nella miglior condizione bile e permette, volendo, di cambiare strada le ore 15 si terrà una presentazione generale. Nelle serate dell’11, di poter scegliere, rendendolo il più possibile nel momento in cui si dovesse scoprire più a 12 e 13 gennaio, dalle ore 18:30, si terranno invece le presenta- consapevole, ma allo stesso tempo rispettan- fondo la propria vocazione e di continuare a zioni per indirizzo. Se l’emergenza sanitaria lo permetterà, vener- do le sue attitudini, la sua personalità e anche formarsi durante tutta la vita. La scoperta di dì 22 e sabato 23 sarà possibile visitare la scuola su appuntamento. i suoi desideri. Non si tratta di lasciar fare al sé è un lungo viaggio. Informazioni e iscrizioni sul sito www.sansovino.edu.it . ragazzo ciò che vuole, ma anzi di compie- Luca Da Ros Emanuela Furlan

apostolica, hanno convenuto che la situazione di ma di profondo raccoglimento e di intensa pre- pandemia possa confi gurare uno dei casi di gra- ghiera. Il momento tanto atteso dell’Assoluzione ccolloquiolloqui cconon iill ppadreadre ve necessità previsti dal Diritto Canonico in cui Generale è stato commovente: tutti i fedeli in- rendere praticabile la cosiddetta “terza forma” ginocchiati, a capo chino, come se la tenerezza Cosa prova, padre, a vedere i confessionali del rito con assoluzione comunitaria e genera- della misericordia del Signore, attraverso le pa- vuoti da ben prima della pandemia in corso? le. Certo non è mai stata negata la possibilità di role del ministro, attraversasse e accarezzasse il E qual è la linea della Chiesa in questo mo- vivere anche la confessione individuale. Ovvia- capo e i cuori di tutti. mento sulla pratica del sacramento della ri- mente in condizioni di sicurezza sanitaria, quindi Questa forma mi ha fatto gustare la dimensio- conciliazione? in spazi ampi, con il penitente ed il sacerdote ne ecclesiale della Sacramento della riconcilia- (Carla, diversamente giovane) distanziati almeno di un metro e mezzo, entrambi zione in un modo mai sperimentato prima. con la mascherina e se possibile inserendo tra i Che questa terza forma possa diventare una Gentile Lettrice, grazie per la sua domanda. due un divisorio di plexiglas. via percorribile anche nel futuro, non lo so. Cer- La pandemia non ha certo facilitato l’accesso al Nelle tre parrocchie del Duomo, di Fratta e di tamente la Confessione auricolare è quella che Sacramento della riconciliazione. Le dovute at- Camino abbiamo scelto di vivere la Confessione garantisce il rapporto migliore tra il penitente ed tenzioni e le necessarie normative per evitare il nella terza forma. Inizialmente erano state pro- il ministro della riconciliazione. Sicuramente è contagio hanno frenato l’accesso al Sacramen- grammate sei celebrazioni poi divenute sette per stata un momento di grazia per me sacerdote e to. Credo però che la crisi della “Confessione” la numerosa partecipazione dei fedeli. Le cele- per tutta la Comunità, che non dimenticherò. fosse in atto già da tempo e questa pandemia brazione sono state caratterizzate da un tempo l’abbia solo ulteriormente accentuata. Tuttavia congruo di ascolto della Parola e di catechesi, devo riconoscere che sono stato colpito dalla Le domande vanno indirizzate alla rubrica ciò che normalmente non è così scontato vivere numerosa partecipazione dei fedeli alla Celebra- “Colloqui con il padre” tramite posta elettro- nella forma individuale. Tutte le celebrazioni han- zione penitenziale comunitaria con l’assoluzione nica: [email protected] no visto un affl usso importante di fedeli. Posso generale. oppure inviate a: affermare che si sono accostati al sacramento Nei giorni del Natale infatti i vescovi del Nor- Parrocchia San Giovanni Battista, della Confessione un migliaio di fedeli in un cli- dest, dopo essersi consultati con la Penitenzieria Campiello Duomo, 1 - 31046 Oderzo 14 il Dialogo storie Gennaio 2021

za le orecchie, alza la zampetta e fi ssa Come per incanto mi sembrò di ve- immobile davanti a sé. Mi fermo an- dere tanti fi occhi di neve che danzava- IL CERBIATTO ch´io. Incuriosita e titubante seguo la no nell´aria. Profumo di bosco si sparse direzione del suo sguardo, forse una nell´aria e lontano, lontano intravidi un Frequentavo le buio. La cucina era piena di bambini lepre, una nutria? Oppure una pante- bellissimo albero di Natale con tante sscuole medie dal- che giocavano e si litigavano. Un po´di gana? Strizzo bene gli occhi. luci colorate. Con un balzo il cerbiat- lele ssuore Dorotee, un tristezza mi infagottò il cuore e volevo Vedo un cerbiatto. Il suo collo lun- to si gira e rapido sparisce nella nebbia collegio privato dov’e- stare da sola in silenzio. Chiamai la no- go e nobile inchinato sull´acqua. Stava verso la montagna. ro stata ammessa perché eravamo già stra cagnolina Lola e decisi di andare a bevendo. La sua bocca risucchiava a Ritorno a casa. La cucina era stra- otto fratelli e sorelle. Dovevo mettermi fare un giretto sull´argine del fi ume Lia grandi sorsi e dalle sue narici usciva un piena di bambini vocianti. La mamma tutte le mattine la divisa: gonna blu a che scorreva in silenzio avvolto nella aveva preparato il presepio! La capan- pieghe, camicetta celeste, golfi no blu. nebbia. na, il bue e l´asino, Maria e Giuseppe, La gonna, qualche volta, era tutta ri- Non c´era nessuno in giro, tutti i con- la culla ancora vuota. Tutto intorno i gida, perché non era proprio tanto pu- tadini erano già occupati con i lavori pastorelli scesi dalla montagne con lita. Ma la mamma aveva tante cose da nelle stalle. tante pecore e agnellini. Quell´anno la lavare. Andava sempre a risciacquare Il cielo era diventato tutto rosso, for- nostra mamma aveva anche preparato il bucato nel fi ume Lia, vicino a casa. se dalla rabbia perché il sole se ne sta- una montagna coperta di neve, il bo- D´inverno l´acqua era tanto fredda che va andando da un‘altra parte. Lola mi sco con il muschio profumato, verde e la pelle delle sue mani si rompeva. Po- seguiva in silenzio. L´acqua scorreva morbido come il velluto e tanti alberi, verina la nostra mamma. placida. Qua e là un guizzo fuggente betulle, pini, abeti. Le mie compagne di classe erano tut- spezzava la superfi cie lucida e scura Era bellissimo. Incantata guardo tut- te un po´altezzose. Erano sempre ben del fi ume. Forse un luccio, oppure la to bene e poi lo intravedo...nascosto pettinate e ben pulite e si comprava- coda nervosa di un‘anguilla... La neb- dietro un pino. no al chiosco la merendina dolce che bia avvolse piano piano la riva e, in Il mio cerbiatto, con gli occhi casta- profumava di vaniglia, mentre io mi lontananza, si sentiva il muggire di una fi lo di fumo bianco che si confondeva ni e caldi come le caldarroste, e proprio mangiavo un buon pane con salame o mucca. Pensavo alle mie compagne di con la nebbia del fi ume. Rimasi lì, im- sopra il pino una bellissima stella co- formaggio. scuola, agli alberi di Natale nei salotti mobile, senza neanche respirare. meta. Tutti insieme cominciamo a can- Solo Mariarosa voleva sedersi nel caldi, ai regali sparsi. In lontananza in- Dopo alcuni attimi, lui alza la testa, tare: «Tu scendi dalla stelle/O Re del banco vicino a me, le altre dicevano travedevo nella penombra le montagne fi uta l´aria, si gira e mi vede. I suoi oc- Cielo/E vieni in una grotta/Al freddo al che puzzavo da stalla. Ma io me ne fre- piene di neve. chi castani e caldi come una caldarro- gelo». sta mi scrutano per pochi istanti. gavo, perché ero brava a scuola. Improvvisamente Lola si ferma, driz- Maristella Covre Frank Quando arrivava il Natale, ero un po´triste. Tutte le ragazze a scuola rac- contavano dell´albero pieno di luci, di regali che arrivavano da Babbo Natale re nella notte, nell’oscurità. Gesù, e da Gesù bambino, di vacanze sulle anza continua il nonno, è venuto come montagne piene di neve. La magia si fa spe Luce. Come faranno a conoscere Nella nostra casa i regali non arri- Dio se Lui, nella notte Santa, non vavano, un albero luccicante pieno di apre loro gli occhi? Come faranno a palline colorate non c´era neanche mai La magia del Natale è da sempre un rendendo tutto luccicante e dorato. conoscere se stessi, se non hanno una avvenimento che scalda il cuore. luce interiore e non vedono veramen- stato e le montagne erano lontane, le I palazzi rivestiti di luci, sembrano te come sono? Come faranno a co- potevo vedere solo quando il sole splen- La notte di Natale è chiamata anche pacchi regalo, immensi, da lasciare noscere gli altri che sono loro vicini, deva dalle fi nestrine, in alto, nel solaio. la notte dello stupore. incantata la gente col naso all’insù. Il come faranno a conoscere la realtà, il Ma c´era una cosa che la nostra In questa notte la magia si fa gran- grande abete, in centro città, addob- mondo, gli eventi nel modo giusto? Il mamma preparava tutti gli anni per noi de, si fa luce, si fa speranza. bato con mille e mille luci bianche… cieco grida per avere la luce. Il grido bambini: il Presepio! Con le candeline, è uno spettacolo!!! Lo scartare i re- La favola che il nonno racconterà al è la preghiera, commenta il nonno e la stella cometa e i Re Magi che veni- gali, desiderati da un anno intero, fa bimbo, nato in questo periodo, maga- prosegue spiegando che la preghiera vano da lontano. Per me era il più bello diventare magica la notte di Natale. ri, sarà una favola che per tanti aspetti umile, di chi sa di non vedere, sa di di tutto il paese. Nell’anno 2020 però il Natale è di- assomiglia alle favole che ci racconta- aver bisogno di luce. Aprire gli oc- Qualche giorno prima di Natale la verso. Tutto sembra ricoperto dal si- vano, un tempo i nostri nonni. Come chi del cuore signifi ca credere, avere mamma diceva: “Domani facciamo il lenzio, dal freddo e dal “contagioso”. in tutte le favole, la storia inizia con: fede. La preghiera semplice, com- presepio, chi va a raccogliere il mu- Niente lunghe fi le ai negozi…niente “C’era una volta…!” menta è conoscere il Bambinello di schio? regali superfl ui…niente risate con i Betlemme come amore. Tante volte Gabriella ed io, (lei aveva solo un Inizia così la storia dei tempi degli parenti… niente mercatini di Nata- abbiamo uno sguardo negativo su noi anno meno di me ed eravamo sempre anni 2000. Ogni cosa era bella agli le… niente profumo del vin brulè che stessi, ci vediamo in modo distorto, insieme), siamo partite la mattina pre- occhi dei bimbi. Nei paesi industria- salendo nelle narici fa starnutire… oscuro come il virus che circola si- sto, per andare nella Villa Giol, poco lizzati, tutto era moderno, pratico e a niente assembramenti…niente… La lenziosamente indisturbato, vediamo lontano dalla nostra casa, che apparte- portata di mano. Bastava chiedere e magia ha perso il suo pregio, la sua male anche la realtà. Riprende il non- neva a dei signori nobili che abitavano veniva esaudito. Le favole servivano importanza, la sua effi cacia. La gen- no: la gente ripensa alle cose normali a Venezia. a far crescere la sensibilità nel cuo- te è diventa un po’ cieca, spiegherà il e le fa diventare importanti. Alla fi ne, Si doveva saltare un fosso pieno re dei fanciulli. Era come una buona nonno al nipotino. lezione di vita. I bimbi d’oggi, stre- prosegue, siamo tutti delle barchette a d´acqua, passare sotto la rete del re- Narra che la pace nel mondo è sem- cinto. Ci infi lavamo quatte, quatte nel ghe, maghi, gnomi e folletti sanno vela, che fi lano sulle onde, di un mare bene come vincerli con i video-game pre appesa a un fi lo. E’ stato l’uomo chiamato vita, svelte e leggere, mar- parco della villa, grandissimo e bellis- ad inventare le bombe dalla potenza simo pieno di abeti e pini, sembrava un o altro... Ma questa storia ha dell’in- cando lo scuro della vita, con la linea credibile spiega il nonno. Un virus, spaventosa, e più quel che conta è bianca dell’esistenza. Illustra di come bosco, come in montagna. dalle conseguenze mostruose. Nell’a- Il muschio lì dentro era profumato, chiamato corona per la sua forma e erano belle le onde delle giornate, non per la sua regalità, ha iniziato a nimo umano è insito il desiderio di increspate dai mille impegni. Per in- di un verde sgargiante con tante sfu- supremazia, di potere, della grandez- mature. Verde scuro come nei boschi spandersi in modo subdolo, entran- canto le persone sostano sulla sabbia do dalle narici per stazionare como- za. Questo virus separa tutti, gli uni a guardare il fenomeno del mare agi- bui e tenero come i piselli a primavera. verso gli altri, con un muro di vetro Lo raccoglievamo come un tappeto, lo damente sui polmoni. La persona tato, nella nitidezza della situazione. colpita avverte la sua indesiderata trasparente, rendendo invisibile il vi- Una macchia nera di dolore, rincorre mettevamo delicatamente in una sca- sibile. Le strette di mano e gli abbrac- tola e poi via, veloci come scoiattoli, presenza, dopo qualche giorno. Da un cencio di speranza, il vaccino. E’ quel momento arrivano i sudori della ci non si possono fare… l’altro può un desiderio nuovo, è un vento buo- a casa per farlo vedere alla mamma. “ essere un nemico, prosegue il nonno. Proprio bello“ diceva,“ dove lo avete paura. Per magia lo stile di vita della no che lotta e s’incurva nel non dar persona contagiata, cambia. La sof- Una guerra fredda. Il covi-magia ha vinta al dolore. Verrà sconfi tto anche trovato?“ scombinato tutto. “Questo è un segreto“ rispondevamo ferenza e l’allontanamento dai suoi questo malefi co virus, coscienti che la “Non lo diciamo a nessuno“. cari, fa vedere una realtà ben diversa. La parola “proibito” è di uso comu- potenza non è nelle nostre mani e la Il giorno dopo, vigilia di Natale, sono Siamo nel tempo natalizio. Le voci, ne. La straordinarietà dell’amicizia, vita continua … perché il bene vin- andata a casa della mia amica Maria- delle canzoni natalizie si spandono, del condividere, è cambiata con un ce sempre sul male…nelle favole, ma rosa. Mi fece vedere il suo albero che nell’aria come petali leggeri. Le lumi- colpo di bacchetta dal virus. Prosegue anche nella vita. brillava e sotto c´erano tanti regali co- narie dondolano sulle vie della città, il nonno: la condizione è nell’esse- Valentina Martin lorati. Quando ritornai a casa era quasi Gennaio 2021 storia il Dialogo 15

la nascita di Rizzardo, la Vergine con il bambino cir- VERDE DELLA SCALA E IL MONUMENTO condata dai santi Giuseppe e Michele ed il Da Cami- FUNEBRE A RIZZARDO III DA CAMINO no in veste di cavaliere. L’arca è sorretta da quattro armigeri della sua masnada vestiti alla longobarda Borgo Superiore di Serravalle 1340. Nel- a qualsiasi latitudine, le donne in molte occasioni che indossano un doppio cinturone con appesi sui la tenue luce e nell’odore acre delle candele, sono sorprendenti e Verde non fa fi anchi il pugnale ed il grande spa- all’interno della duecentesca Chiesa di San- eccezione. Pur non godendo più di done. Ognuno di loro ha un volto ta Giustina già cappella di famiglia dei Da alcuna rendita, ha fatto erigere per ed un’espressione diversa, segno Camino, una ancor giovane nobildonna pre- Rizzardo un monumento funebre che sono ritratte persone vera- ga sommessamente sulla tomba del defunto bellissimo e altrettanto costoso, marito. E’ Verde Della Scala, fi glia del Si- dimostrando di non tenere ranco- mente esistite. Sopra l’arca, gia- gnore di Verona Alboino della Scala, nipote re e memoria delle poco onorevoli ce supino il corpo marmoreo del del più famoso Cangrande e vedova, ormai azioni compiute in vita dal marito defunto in abiti civili, vegliato dal da cinque anni, di Rizzardo III Da Camino. nei suoi confronti. Nella cappella Vescovo di Ceneda e dal Patriarca Sono stati ventiquattro gli anni trascorsi in- di fronte a lei, Rizzardo giace in di Aquileia. La sensibilità fem- sieme e non sempre anni felici, soprattutto un’arca di pietra scolpita che può minile della committente lascia il quando la politica rapace del suocero Gue- competere con le arche scaligere suo segno nei particolari in quanto cellone, aveva costretto il giovane Rizzardo di Verona dei suoi parenti, in par- il monumento caminese, conserva a ripudiarla per un altro progettato matrimo- ticolare con quella di Cangrande sì i riferimenti all’ uomo d’arme nio di interesse non andato a buon fi ne. Con Riz- della Scala. Anche se non altret- comune anche alle arche veronesi, zardo aveva comunque dato alla luce tre splendide tanto faraonica. Questo raffi natis- ma privilegia l’uomo, solo davan- fi glie: Caterina, Ricciarda e Beatrice ma, purtroppo, simo ed artistico monumento fu- ti a Dio, ritratto nel momento del nessun erede maschio e per questo la Casata dei Da nebre giunto intatto fi no a noi non suo passaggio dalla vita terrena Camino di Sopra era considerata è da meno e, anche se celebra sicu- alla morte. Non celebra e non incensa ma incarna la estinta e tutti i loro possedimenti ramente Rizzardo III, fa più onore pietà, forse l’amore, ma certamente l’affetto di una trasferiti, dopo una lunga disputa, alla memoria di Verde della Scala. donna per un uomo e non solo la sottomissione ad ai cugini di Oderzo; I Da Camino Serravalle di Vittorio Veneto un signore feudale, per quanto marito. Personalmen- di Sotto, ormai nell’orbita di Vene- 2018. Dopo tanti tentativi andati a te la ritengo un’opera d’arte straordinaria che ogni zia. vuoto per vedere de visu il monu- volta mi fa provare sensazioni diverse. Consiglio a In questa fredda mattina, Ver- mento funebre di Rizzardo Novel- tutti di vederla almeno una volta. Recandovi a Ser- de, sta compiendo un ultimo atto lo (così era chiamato), ho trovato ravalle una domenica mattina, potrete anche appro- di pietà, di devozione e di defi - fi nalmente la porta della Chiesa di fi ttare per ammirare altri siti interessanti, come il nitivo congedo verso il consorte, Santa Giustina aperta per le fun- Convento, il Duomo e il Castello. Potrete respirare perché è in procinto di partire per zioni della domenica mattina. A l’aria antica del borgo, salire fi no a Santa Augusta e Mantova, dove convolerà a nozze fi ne messa mi sono potuto avvi- con scarpe da trekking arrivare alla Torre Nera di Re con Ugolino Gonzaga, Signore di cinare alla cappella nella quale è Matrucco. Lì godrete di una inconsueta ed appagan- quella Città costruita sulle paludi contenuta la sepoltura, sita proba- te panoramica a 360 gradi sul monte Pizzoc, sulla del Mincio. Là Verde ritroverà il bilmente ancora nella sua posizio- val Lapisina e sulla Valsana con i suoi laghi di Re- suo status ma sarà un matrimonio ne originale, anche se la chiesa è vine. Da lì potrete anche apprezzare l’intero sistema molto breve e senza prole. Morirà stata rimaneggiata completamente difensivo di Ceneda e Serravalle. A tutti auguro un nello stesso anno 1340, per essere poi sepolta con dai Veneziani nel 1500. L’impatto è stupefacente! Buon Viaggio nella nostra Storia. tutti gli onori nella città lombarda all’interno della Rizzardo giace all’interno di un’arca con intarsi in Cattedrale di San Pietro. Come spesso accade ed marmi policromi e bassorilievi tra i quali spiccano: Mauro Garolla PASSEGGIANDO NEL CUORE DI ODERZO VENEZIANA Via Umberto I ci attende. Quante vol- dio e divengono illustri personalità in poeta, fi glio di Girolamo, discende il te l’abbiamo percorsa. Eppure cosa ambito culturale. Tra questi Francesco ramo degli Amalteo opitergini. sappiamo della sua storia? Amalteo (1480-1554), dotto poeta e Il nipote Giambattista nel 1770 è Spesso siamo inconsapevoli proprio storico che sposa la nobile opitergina provveditore di Oderzo. Il casato per i del valore di ciò che ci è più familiare e Emilia Melchiori e si trasferisce a Oder- suoi grandi meriti riceve il titolo nobilia- si trova sotto i nostri occhi. zo, dove insegna greco e latino. re, ma si estingue alla fi ne del 1800. Tante vite sconosciute ci hanno Nel 1509 in Borgo Maggiore edifi ca MMAGINIAMO ORA DI ENTRARE preceduto in epoche lontane e lascia- un palazzo, la cui facciata principale INEL GRANDE COMPLESSO DEL to preziose eredità. Artisti, studiosi e riporta oggi un’iscrizione: “Nel secolo PALAZZO AMALTEO nobili, grazie all’infl uenza di Venezia e decimosesto/Girolamo, Giambattista, Siamo nel passato. La prestigiosa di- all’alto livello culturale del Rinascimen- Cornelio/fratelli Amalteo/gloria immor- mora padronale è inserita in una strut- to, hanno saputo creare un linguaggio tale di Oderzo/invidia delle più colte tura a elle che dietro si prolunga fi no di bellezza e armonia. nazioni/alcuni italiani posero 1888” alla riva del Monticano con un accesso La cultura del passato è grembo del L’ambiente familiare, molto colto e per lavare e trasportare merci. All’inter- ginario. Imponente e superba. Davvero nostro presente. Apprendere la storia dedito all’arte e alla poesia, nutre i fi gli no una corte fornita di scuderie e uno grandiosa. E nello stesso tempo linea- dei luoghi serve a recuperare la loro di Francesco: spazio ricco di piante e orti. re, sobria ed elegante. identità e quindi la nostra. Scoprire le • Girolamo (1507-1574), docente di Nella parte vicino al fi ume si trovano Ha due parti più ampie con quattro fi - proprie radici nel territorio porta al ri- medicina all’Università di Padova e la pinacoteca con quadri importanti e nestre per piano e due più piccole con conoscimento e alla cura di sé, della autore di opere letterarie. la biblioteca con circa 6000 volumi. due fi nestre per piano ed un grande Comunità e dell’ambiente. • Giambattista (1525-1573) famoso Molto famosa in Europa, è frequenta- porticato, decorato da affreschi, che si Ed eccoci arrivati di fronte al palazzo poeta e letterato, fi losofo, teologo, ta da vari intellettuali per la ricchezza di snoda ad arcate a sesto acuto e a se- della famiglia Amalteo vicino al ponte giurista. opere letterarie. Purtroppo, a fi ne ‘800, sto ribassato. Gattolè. • Cornelio (1530-1603), segretario di vengono entrambe smembrate da divi- Nel Duomo, in alto sulla parete della papa Pio IV, da lui nominato protono- sioni ereditarie e poi vendute a collezio- RAZIE AI NOSTRI CONCITTA- splendida cappella dedicata alla Ma- DINI AMALTEO, ECCELLENZA tario apostolico. nisti esteri. Per incuria e incompetenza. G donna, vola lo stemma degli Amalteo DELLA CULTURA Da Ottavio (1543-1627), medico e E l’ultima ristrutturazione all’inizio del sorretto da due angeli in un tripudio di Originari di Pordenone, allora 2000 snatura l’impianto del oro e argento. Indica la loro antica tito- dominio asburgico, per qualche complesso Amalteo. larità ed è una cornucopia con spighe, generazione si dedicano alle co- Oggi un bel viottolo, aperto simbolo augurale di abbondanza, pre- struzioni. E il loro cognome derive- lungo il verde del canale, ci sente sulla facciata del palazzo. rebbe dall’espressione “quelli della regala qualche piccolo segno Celebrare lo spirito del passato attra- malta”, usata per indicare i murato- della vecchia corte Amaltea. E verso la cultura del presente è onorare ri e ingentilita secondo l’uso degli tra le pietre si odono ancora la vita e rendere grazie. umanisti. voci antiche. E chi si apre alla bellezza, si apre al In seguito alcuni dei loro discen- La residenza invece si sta- Divino denti intraprendono la via dello stu- glia sulla via con l’aspetto ori- Donatella Moretto 16 il Dialogo opinioni Gennaio 2021 queste associazioni. Conoscono la Sarebbe auspicabile che il Gover- IMPEGNO SOLIDALE reale situazione dei bisogni sia eco- no devolvesse un sostanzioso contri- nomici, sia alimentari ed abitativi. I1 buto alla Caritas Nazionale. Sarebbe NELLA CHIESA nostro territorio ha ancora una tenu- un segnale importante per aiutare le ta economica buona. Non dobbiamo persone povere. Alla fi ne della Santa Messa dome- Quest’anno, a causa del Corona- però abbassare la guardia perché in La pandemia ha causato la morte nicale, don Andrea Dal Cin, par roco virus, queste associazioni benefi che primavera potrebbe peggiorare. di tante persone anche nel nostro ter- di Piavon, rivolge ai fedeli quest’in- hanno avuto un lavoro suppletivo. Ancora una volta Papa Francesco ritorio. Amici,parenti,anziani e meno vito: chi avesse disponibile una casa Cosa farebbero oggi le Parrocchie ci spiazza e sorprende: nomina Cardi- anziani. Non a tutti abbiamo potuto o un appartamento, è pregato di rivol- senza i volontari? Pulizie, sanifi ca- nale un parroco delle periferie roma- dare l’ultimo saluto. Nessuno oggi gersi a me. Riguarda una famiglia che zioni, controllo dei distanziamen- ne: Don Enrico Feroci. E’ stato per può ritenersi sicuro dal contagio del lavora e non ha problemi di morosità. ti. Servizio nel patronato, nei centri dieci anni responsabile della Caritas virus. Attendiamo con ansia l’arrivo E’ solo costretta a lascia re l’apparta- di Roma. Con questa nomina il Papa del vaccino. E’ inutile fare previsioni. mento al proprietario che ha necessità riconosce l’impegno caritativo della Le polemiche non servono. E’il mo- di abitarlo. Chiesa verso il popolo crescente dei mento di essere uniti a solidali. Essendo presente, m’interessava il poveri, delle persone sole, degli an- Permettetemi un appello a tutti gli commento delle persone. E’ stato ziani, dei disabili e dei profughi. Opitergini: la Caritas e i poveri atten- positivo e unanime. Non mi è dato La Caritas deve far ricorso a tutte dono il nostro aiuto! sapere se l’invito ha avuto l’esito spe- le sue risorse perché le richieste sono Fulgenzio Zulian rato da don Andrea. Eppure la dispo- tante. I dati statistici ci informano che nibilità di alloggi è molta. Basta fare i poveri stanno aumentando. L’altro P.S. Grazie, Don Pierpaolo per un giro nella periferia della città per dato, di segno opposto, è che i rispar- l’editoriale di Dicembre. Quando la notare molte case disabitate e in buo- mi degli italiani sono aumen tati di posta mi ha recapitato I1 Dialogo, no stato di conservazione Non si nota 100 miliardi. E’ ormai accertato che avevo già abbozzato questo articolo. la scritta “vendesi o affi ttasi”. certi “ristori” sono stati richiesti an- Sono particolarmente felice della co- Quando una persona si rivolge alla che da chi non ne aveva diritto. C’è munanza di idee in un momento così Chiesa per una simile richiesta è per- bisogno di più onestà! diffi cile. ché ha fi ducia. E’ la “ventata nuova” portata da Papa Francesco. Chi opera quotidianamente nel volontariato e nella Caritas conosce l’espressione sociali e circoli. Pensiamo al ruo- più autentica di questa ventata. lo fondamentale che ha il Centro di C’ERA UNA VOLTA LA DC A Padova, Capitale Europea ascolto in que sto periodo di emergen- Ho letto con piacere l’articolo dell’amico Fulgenzio, vorrei aggiunge- del Volontariato 2020,il 5 dicembre, za. Sanno di non poter esaudire cer- re le mie esperienze personali come segretario della DC di zona per si è celebrata la Giornata del Volon- te richieste, ma anche una parola di molto tempo. tariato con il motto “Insieme si può”. conforto può aiutare una persona nel Rammento per primo l’onorevole Mario Ferrari Aggradi, vero leader Un moto caro a noi Trevigiani pen- bisogno. della nostra provincia, in particolar modo dell’Opitergino. sando all’intuizione di Rina Biz, fon- Essendo i locali del Circolo Durante un consiglio comunale, mancava il voto del consigliere Mau- datrice della Cooperativa “Insieme dell’Amicizia confi nanti con quelli rizio Barattin il quale era ricoverato in Ospedale e quando seppe della si può”. Ci sono strutture come le del Banco Alimentare e della S. Vin- nostra diffi coltà, ha voluto partecipare al consiglio comunale a tutti i Residenze per anziani, che soffrono cenzo, posso testimoniare l’instanca- costi. una carenza di personale. Ne sanno bile lavoro di distribuzione di generi Questa era la DC in cui credevo, fatta di persone che provenivano qualcosa le nostre Case di Riposo alimentari che fanno i volontari. E da esperienze dell’Azione cattolica, Coltivatori diretti, Acli e dalla Cisl. che hanno dovuto più volte servirsi di cosi l’organizzazione della Caritas Poi l’avvocato Antonio Mazzarolli, che è stato per molti anni segreta- questa Cooperativa. nelle varie realtà territoriali. E’ un se- rio provinciale e che conoscevo personalmente. Aveva anche l’incarico I media mandano nelle nostre case gnale che la povertà sta aumentando come Presidente della Giac di Treviso, dov’era delegato della parroc- notizie che celebrano sportivi famosi e che le risorse fi nanziarie sono insuf- chia di San Martino. e attori, per i successi riportati. Ma fi cienti. Inoltre bisogna ricordare l’onorevole Marino Corder, anch’esso lea- parlano poco di volontariato che è Va apprezzata la collaborazione der di una parte della DC. in servizio permanente, costante e in dei servizi sociali del Comune con Ho abitato nel quartiere di San Martino (Tv), nella cui parrocchia era piena gratuità. Parroco Don Ferdinando Pasin, perseguitato dalla polizia del regime, fondatore delle Leghe bianche e salvatore di trecento Ebrei. In memo- ria di Don Ferdinando Pasin c’è un albero con l’iscrizione a ricordo: “ Giusto tra i giusti in Israele.” Da ricordare un altro maestro, l’avvocato Dino De Poli e tutti i sindaci di Oderzo candidati nelle liste della DC: l’Avvocato Giovanni Battista Maccari, il senatore Gerolamo Lino Moro, Arturo Puiatti, l’Ing. Plinio Trovo molta diffi coltà a parlarvi dell’anno appena trascorso, ha la- Fabrizio e l’Avvocato Pietro Feltrin che ha dato lustro a Oderzo. sciato uno strascico di eventi, anche sportivi, molto tragico. Parlo ov- Infi ne vorrei ricordare Aldo Cappellotto, grande amico e abile Sinda- viamente della morte di Diego Armando Maradona, ma pure del nostro co, il Professore Giorgio Gherlenda, il Cavaliere Davide Bozzo, Il Pro- campione del mondo: Paolo Rossi. fessore Mario Madonna, Il Dr Daniele Martin e l’amico Fulgenzio Zulian, Io mi considero un vero sportivo, amo in modo imparziale tutti gli sindaco e amante di Oderzo nonché di idee aperte. sport, dal ciclismo alla pallacanestro. Ho sofferto molto la morte del Purtroppo in questi giorni è venuto a mancare il grande amico Lu- “Pibe d’oro”, condivido la passione dei napoletani per il loro numero ciano Bernardi, con il quale ho collaborato sia quando ha ricoperto la 10 che per loro è meglio di Pelè! carica di consigliere comunale e capogruppo che quando ha ricevuto Nel frattempo, devo per forza, aggiungere la morte di tre amici che la nomina di Vice Sindaco di Oderzo. frequentavano la Piazza come me e che sono scomparsi quasi simul- Ho conosciuto Luciano, allora responsabile di un gruppo di studen- taneamente alla morte di Maradona, vi rammento i loro nomi: Giovanni ti di Ragioneria che chiese un incontro con il Ministro della Pubblica Merlo, Gianluigi Simonetto e mio nipote Domenico Ronchese. Mi ha Istruzione Onorevole Mario Ferrari Aggradi, per illustrargli dettagliata- rattristato molto la morte di Giovanni Merlo, presidente del Club Inte- mente i problemi degli studenti, in particolare dell’Istituto Riccati di Tre- rista di Oderzo. Soffro per la morte di questi amici, vorrei esprimere il viso, e ottenne degli ottimi risultati. mio compianto alle famiglie, si sentirà la loro mancanza. Quando spa- Nel 1963 e nel 1967 ho ricoperto la carica di consigliere comunale e riscono dei campioni sportivi il mondo è più povero, ma anche quando nonostante i miei 84 anni la mia memoria è sempre vivida. mancano degli amici il nostro piccolo mondo ne soffre. Zorro Giancarlo Franco

Sono sempre gradite le opinioni dei lettori, soprattutto su temi d’interesse generale. Condizioni per la pubblicazione sono la chiarezza di esposizione del proprio punto di vista e il rispetto delle posizioni altrui. Le opinioni pubblicate in questo spazio non impegnano la Direzione del giornale. Gennaio 2021 versi il Dialogo 17

L’angolo della poesia SILENZIO L’ultimo Ho fame... Ho fame di silenzio L’ALBERO IN AUTUNNO ed in questo silenzio, insegnamento perdermi nel Tuo silenzio, Dio. Albero svestito, Silenzio che genera vita ti stai togliendo di dosso e crea disponibilità: apertura di cuore. gli ultimi scampoli di una mamma Silenzio che non è umiliazione, mortifi cazione, di foglie ingiallite ma quasi sempre condizione, “ Mamma, sai di aspettarmi, vero?”, l’altra che tremano quale vecchio per capire più in là... paziente del letto a fi anco, rispose lei al po- ormai vicino per vedere più in là... sto della mamma : “vedrà A. che l’aspetta”, all’approdo fi nale. per sentire più in là... buon viaggio. Questo tuo movimento dove il rumore del mondo fi nisce Mamma, nei pressi dei cento anni, da una lieve, senza sosta, e si ode l’incanto di Dio. decina di giorni era in coma, forse per un’i- non mi sembra triste, E, in questo incanto, schemia celebrale; tuttavia, i medici, consi- ma quasi giocoso l’anima, tutta compresa, L’incontra: derata la sua forte fi bra, non la ritenevano in perché tu sei sicuro e, L’adora...L’adora...L’adora... uno stato di imminente pericolo di vita. che dopo l’avversa stagione, Ed Egli la chiama per nome... e le parla... tornerà la meravigliosa primavera Dovevo recarmi all’estero per motivi di la- Ed ella estasiata: L’ascolta..., L’ascolta..., L’ascolta... che ti regalerà un sontuoso voro: partii, con il cuore spezzato. Sì, perché la Sua, è parola di Vita, abito nuovo. Una mamma avrebbe rinunciato a qualsiasi è parola che rende forte la Fede, impegno se avesse un fi glio nelle sue stesse Rainelda Verardo é parola che crea dal nulla, condizioni. è parola che tocca e rinnova, La sera prima del rientro, pagai il conto e è parola che allarga la mente, informai la reception dell’Hotel di chiamar- NOTTE è parola che parla nel cuore, mi alle quattro e mezza; il volo era alle sette. Mai come stasera, è parola che infonde coraggio, Alle quattro e mezza in punto, sento un col- in una tiepida notte d’autunno, è parola che invita a pregare, po violento sulla vetrata della mia camera, al ho visto cielo così blu, é parola che accresce l’Amore. così nitido e splendente, sesto piano; vedo, incredibilmente, un gran- Luigi Valdevit de uccello fuggire, perdendo qualche piuma, adornato da miriadi di stelle. Come per magia. dopo aver sbattuto sull’ampia fi nestra: mai, nella volta celeste, LUCE in tantissimi soggiorno negli alberghi di tutto ho mirato le costellazioni Sei lì pronta a sbocciare tutte le mattine … il mondo, mi era capitato un fatto del genere del Piccolo e Grande Carro, Sei lì in fondo al tunnel pronta a dare una speranza e ad un’ora precedente l’alba. poi una sfera splendente, … Alla reception, con un po’ di sarcasmo, forse il pianeta Marte Sei lì ad illuminare l’animo delle persone donando chiesi se era consuetudine svegliare gli ospiti e una lucente Luna gioia … in quel modo, dato che il telefono in camera quasi piena, che lasciava Sei lì ad irradiare gli occhi di un bambino … …dormiva, come l’addetto…; e che, senza intravedere il suo placido volto. … e quando cala la notte sei lì nelle stelle sempre il “sacrifi cio“ del volatile, avrei certamen- Mentre il mondo intorno accese per far sentire vicino un affetto volato via … te perso l’aereo, e chissà se il giorno dopo mi raggela con tragiche notizie, Gianni G ci sarebbe stata la possibilità di ritornare a un cielo cosi, mi rassicura casa: “ sorry, sorry forgetfulness” (dispiace, con questa visione dimenticanza, dispiace)… tra uno sbadiglio di assoluta bellezza, e l’altro. mi invita alla pace interiore Durante il viaggio di ritorno, pensavo ai e a una consolante Speranza. Poesie scelte miei affari, e a tante altre cose, dimentican- R.V. do, in quelle ore, il curioso episodio mattu- tino. MMINIMAINIMA TTRANSIZIONERANSIZIONE Arrivato in Italia, dall’aeroporto mi recai al che si potesse essere imperfetti lavoro e, verso le 19, andai da mamma. SOGNI per esempio affetti da corta vista Sogni che cosa buffa La Signora accanto, mi disse subito: ha vi- lenti spesse a fondo di bottiglia parlarne alla mia età, e un po’ storditi… sto A. che sua mamma l’ha aspettato? Com- io che sono una ragazza che sbuffa mosso, ringraziai il Signore. anche se ho tante abilità; che si potesse anche così Mio cognato D., in assistenza con mia mo- essere ben accetti se non i favoriti glie, ci “costrinse” ad andare a casa, prima di Non so defi nirli bene ma so che fanno bene; nella cerchia agguerrita dei consimili ritornare per la notte, per prendere qualche una volta non riuscivo a crederci cosa, dopo una giornata così lunga e faticosa. Si può sognare in tanti Aperta la porta di casa, sentiamo squilla- in quanto i sogni sono abbondanti; adesso molta vita dopo ho capito re il telefono: D. ci informava che, appena Perché alla fi ne i sogni si possono esprimere che è proprio l’imperfezione usciti dalla stanza, la mamma aveva emesso, con delle canzoncine che servono a fare la differenza, a costituire serenamente, l’ultimo respiro; piansi, con- ad imprimere lo iato tra il perfetto noioso vintissimo che i “Segni” di quel giorno non ciò che davvero vorresti comprimere e lo stigma esclusivo di chi è vivo erano delle casualità, ma l’insegnamento, per non farlo scomparire; Luciana Moretto l’amore di un cuore di mamma che unisce il I sogni sono illimitati (testo inedito ) Cielo alla terra, fi no all’ultimo respiro è con anche se inanimati, te. a volte sono appannati Tutti noi siamo esseri imperfetti solo che spesso non Convintissimo, ancora di più, del Premio ma ammirati; riusciamo ad accettare le nostre imperfezioni perché Ricevuto, da mamma, per il sacrifi cio di Altri sono azzardati temiamo l’isolamento, il rifi uto da parte degli altri. accompagnarci alla prima Santa Messa per per poi essere baciati. Il testo offre lo spunto per una rifl essione su un fe- nove volte consecutive, ad ogni primo Ve- nomeno che forse riguarda tutte le epoche ma è pe- nerdì del Mese: devozione al Santo Cuore di I sogni sono quelli dove culiare del tempo in cui viviamo : la cura maniacale Gesù; e per i primi Cinque Sabati Mariani; ti puoi esprimere altrove; della propria immagine, l’ansia di apparire al fi ne di partecipazione che non poteva essere inter- I sogni sono quelli che ottenere il consenso, il voler uniformarsi interamente rotta per nessuna ragione, altrimenti si rico- si trovano nel cuore. a modelli precostituiti. minciava da capo. Praticamente, i Nove e Erika Pin E il mezzo televisivo offre ampio margine di prova di Cinque mesi si protraevano per…anni, con- tale assunto. siderato che eravamo quattro fi gli e l’infl uen- Se tentassimo invece di far diventare un nostro difet- za era di…casa. to un segno distintivo, qualcosa che ci renda specia- Cielo e Mamma, Grazie. li, soprattutto consapevoli del nostro valore intrinse- A. co? Il quesito è aperto. 18 il Dialogo ricordi Gennaio 2021

Michele, catissimo anche dagli ospiti stessi per po- Luigi Dalla Pietà ter essere accompagnati con la carrozzina al pranzo. Nell’ultimo anno e mezzo, pur il medico dei bambini Luigi Dalla Pietà, per tutti Luigino, l’ot- con le diffi coltà di muoversi e di esprimersi dovute all’aggravarsi delle sue Arrivando all’ospedale to dicembre u.s. , nel giorno condizioni di salute, si è fatto di Oderzo, il dott. Miche- dell’Immacolata, alle otto di voler bene anche dagli ospiti le Rizza mostrò di trovarsi sera, è mancato ai suoi cari e e dal personale della Casa To- subito a suo agio nella pe- ai tantissimi che lo conosce- mitano e Boccassin di Motta diatria diretta dal dott. Sil- vano e ammiravano per le sue di Livenza, dove ha soggiorna- vestro Curtolo. Accettando qualità morali. Proverbiale era to negli ultimi tempi. Nei rap- l’incarico sapeva di poter la sua bontà, la mitezza era di porti con le persone riusciva contare sull’amicizia di col- casa nel suo animo, la dispo- a trasmettere gioiosità e buon leghi siciliani e sull’espe- nibilità a mettersi sempre e in umore. Concedeva qualche li- rienza professionale come ogni circostanza a servizio del cenza a tutta questa bontà e medico di base maturata a prossimo; tutto ciò era per lui si lasciava andare a qualche Nordest. del tutto naturale. Lo ha fatto bonaria e leggera insofferenza Chi lo ha conosciuto in nel settore agricolo lavorando quando il fratello Angelo, sem- quegli anni, notava subito e guidando il trattore, a lui tan- pre attento alle sue personali il tono discreto della voce, to caro, lo ha fatto nell’ambito necessità, tendeva a seguirlo in modo che l’approccio semplice alle commerciale movimentando i prodotti di lui riteneva un po’ troppo assillante. Si dice persone, la sottile vena ironica che emergeva nelle atmosfe- magazzino, lo ha fatto come collaboratore che i santi pecchino sette volte al giorno, re di confi denza o nelle situazioni critiche. volontario presso l’istituzione de La Nostra ebbene Luigino non arrivava a questi nu- Era originario di Avola, una cittadina di trentamila abitanti Famiglia di Oderzo. Presso la Casa di Ri- meri. in provincia di Siracusa, terra ospitale e incantata, e nota poso Dal Monego di Oderzo, dove ha fre- anche per la protesta contadina che, nel 1968, portò a uno quentato il Centro Diurno per alcuni anni, Con la sua dipartita Luigino lascia a tutti scontro tra i manifestanti e le forze dell’ordine. si rendeva utile agli operatori sociosanitari un grande vuoto. Sia di consolazione pen- Una foto, scattata probabilmente durante una va- per lo svolgimento di sare che adesso si è ricongiunto con sua canza nella terra natale, coglie il mare blu e Michele vari lavoretti. Era ricer- mamma Augusta e suo papà Simeone. con l’espressione serena che le mamme dei bambini seguiti con cura ricordano. Per anni, si divise tra ospedale e territorio, con pari impegno, arrivando nelle famiglie che lo chiamavano rag. Benito Silvestrini anche a tarda ora, disponibile e puntuale, al tempo stesso schietto e rassicurante. Dedicando tutto il tem- po che il caso richiedeva. I familiari ringraziano A Piavon, dove stabilì la residenza, ha trovato una comunità accogliente che gli ha dato a 84 anni l’ulti- Il nostro caro Benito, colpito dal COVID, è mancato il 15 Dicembre mo saluto, al quale hanno voluto essere presenti an- 2020 nell’Ospedale di Montebelluna, dove era giunto da Oderzo, per che colleghi e genitori riconoscenti. Per la liturgia, il l’aggravarsi della malattia. Era risultato positivo asintomatico il 24 celebrante don Andrea Dal Cin aveva scelto un brano Novembre, ma dopo pochi giorni fu necessario il ricovero in Terapia del Siracide che descrive i talenti dell’arte medica intensiva. riconosciuti anche al professionista che ha operato Lontani da lui, in trepidazione, lo abbiamo lasciato alle premurose con tanto passione nella comunità locale: Dio ha dato agli cure dei medici e degli infermieri, raccomandando di fargli sentire la nostra presenza. Nei uomini la scienza perché potessero gloriarsi delle sue me- contatti telefonici quotidiani, abbiamo sentito con quanta dedizione fosse seguito da tutti raviglie. Con esse il medico cura ed elimina il dolore e il loro. farmacista prepara le miscele… Figlio, non avvilirti nella Li ringraziamo dal profondo del cuore. Un caloroso grazie va anche alla Casa di Riposo malattia… Il Signore ha creato anche [il medico], perché “Immacolata Concezione” di Oderzo, che ospitò Benito dal 14 maggio 2020. Era contento non stia lontano da te, poiché ne hai bisogno. di soggiornarvi: si trovava bene come fosse in famiglia. Prima d’allora era stato ospite Di sicuro, il dott. Michele ha svolto la professione con diurno alla Casa di Riposo “Dal Monego” dove si trovò bene per tutto il tempo che vi l’animo di chi svolge una missione, a servizio di persone rimase. nel bisogno. E lo ha fatto con spirito “contagioso” che ha Benito, si era trasferito da Basalghelle ad Oderzo quarant’anni fa e viveva da solo, se- trasmesso in eredità al fi glio. guito da noi familiari per molti anni e in seguito anche dalle assistenti sociali a cui va il Grazie, Dottore! nostro vivissimo grazie, in particolare alla Dottoressa Toppan Paola. (Una coppia di genitori) Sorretto dalla fede affrontò, nel silenzio, le avversità della vita, offrendo al Signore le sue sofferenze e traendo conforto dal Vangelo, che gli fu di guida. Egli fece proprie le parole del Filosofo: “Il cielo stellato sopra me, la legge morale dentro di me”. Ringraziamo vivamente Monsignor Pierpaolo Bazzichetto, Monsignor Romano Nardin di Ghirano- Villanova, don Ugo Cettolin parroco di Mansuè- Basalghelle per l’assistenza spirituale prestata al caro Benito. I familiari

ANAGRAFE PARROCCHIALE

Sorella morte: 110- De Stefani Fiorindo 118- Baseotto Ernesto 126- Pradal Lucia 111- Benvenuti Arturo 119- Dalla Pietà Luigi 127- Furlan Onorina 112- Furlan Amalia 120- Cattai Maria 128- Moretto Ruggero 113- Cella Valerio 121- Cecchetto Maria 129- Trevisan Gioconda 114- Furlan Ugo 122- Vazzoler Luigi 130- Carettoni GianCarlo 115- Vasta Mario 123- Polesel Luigi 131- Basso Maria 116- Bidoggia Tarsilla 124- Crestani Teresa 117-Giuliani Armando 125- Bozzetto Giovanni FREGONAS LIVIO BATTISTELLA GEMMA 15-05-1927 17-04-2020 30-03-1929 22-01-2018 Battesimi: 48- Alessandro Corsi di Matteo e Giada Buoro Siete stati esempio di vita. Sarete sempre nei nostri cuori. 49- Amalia Rorato di Federico ed Evelina D’Agostini Figli, nuora e nipoti Gennaio 2021 Le famiglie ricordano il Dialogo 19

ZORZ ELIANA DANIEL CARLA in FURLAN PRADAL GIUSEPPE MEZZAVILLA ANNAMARIA BONATO FRANCESCA in 4-03-1935 24-01-2010 14-08-1938 15-01-1992 “PINO” 06-06-1932 18-01-2018 BELLINZANI Non ti inganni 09-03-1927 07-12-1980 16-12-1944 18-01-2013 il mio volteggiar leggiadro! Ho regalato il mio colore alle nuvole, agli uccelli i miei ricordi e i miei sospiri al vento. Piccola cosa, dolcemente ritorno lì, da dove son nata. Eppure vorrei vedere un’altra primavera! Carla PIVETTA RINO 17-10-1938 04-01-1992 PALADIN ARMANDO NARDO CINZIA RADO GERMANO 11-10-1939 24-01-2008 10-04-1976 13-01-2018 06-01-1937 31-12-2011 Il tuo cuore ci ha tanto Sono sempre con noi le Caro papà sono passati amati persone che amiamo: di nove anni, il vuoto che hai il tuo animo di lassù giorno nei pensieri, di notte lasciato riga ancora i nostri ci aiuti a restare ancora nei sogni. visi di lacrime. Sei il nostro sempre uniti nel tuo La tua famiglia. angelo custode continua a ricordo. proteggerci. Nadia, Egidia e famiglia Vizzotto

ANTONELLO GIAMBATTISTA 24-101961 22-01-2002 GIUSEPPE ZAVA Nel tuo ricordo continuiamo il 24 02 1969 30 12 2019 nostro cammino con speranza È trascorso un anno da e fede. quando il tuo sorriso buono ha smesso di illuminare il nostro quotidiano. Nessun tempo potrà mai abituarci a vivere senza quel bene FURLAN don GIUSEPPE FURLAN AMABILE FURLAN MARIA profondo e coraggioso di cui 27-07-1926 28-01-1977 13-09-1924 15-01-2000 ved. MARCON ci hai riempito. Ci manchi 14-09-1928 17-01-2020 infi nitamente. Senza alcun limite, noi continuiamo I fratelli vi ricordano con immutato affetto ad amarti. La tua famiglia e i tuoi amici. Per sopportare il dolore e la tua assenza penso a noi mentre camminiamo mano nella mano, la tua voce CATTAI GIOACCHINO morbida mi sfi ora, gli sguardi 25-05-1930 09-12-1993 volgono all’orizzonte e i nostri pensieri si toccano. Tua moglie, Gaia.

SABA GIOVANNI CAMBARAU SABA CANCIAN OTTAVIO 12-03-1901 12-05-1982 ADELINA 25-06-1933 12-01-1996 24-02-1907 01-01-1997 Sono passati ben 25 anni da quando ci hai lasciato papà e, nonostante tutto, ancora tu sei sempre con noi, coi bei ricordi che ci hai lasciato. La famiglia oggi si è arricchita con due nipotini, Giovanni e Alvise che con Azzurra riescono a MARCHESIN ANGELO CARPENE’ REMIGIA ved. far sorridere, allontanare le 11-08-1921 23-02-1993 MARCHESIN tristezze della vita alla mamma 01-10-1926 10-01-2020 e a nonoii tututti.ttii. TTii riricordiamocordiamo cconon tanto amoreamore,, i tuotuoii carcari.i.

BRUSEGHINBRUSEGHIN FEFEDERICODERICO GOBBOGOBBO dodonn ARARRIGORIGO (ILARIO)(ILARIO) 09-12-1931099-122-1931 22-22-01-198201-1982 04-10-193204-10-11932 2222-01-2016-01-2016

PERISSINOTTO PALUDO NATALINA AGOSTINO ved. PERISSINOTTO 05-06-1901 24-07-1960 25-12-1905 08-01-2000 20 il Dialogo Gennaio 2021

OOFFERTEF F E R T E Hanno manifestato stima ed apprezzamento per il Dialogo: S.M. - Manfi oletti Gino - Manfi oletti Michele - N.N. - Fam. Soldan Roberto - Saccardo Umberto - Marcuzzo Anna - Condotta Angelo - Colledan Alvise - Colledan Alessandro - N.N. - N.N. - Lunardelli Ferruccio - Faloppa Maria - Furlan detto Martin Vittorio - Scardellato Amelia - Cammareri Giupio - De Rossi Gianfranco - Pillon Maurizio - Paro Piero - Frigo Vello Parpinel Antonio - Biasini Stella - Verardo Rainelda - Stradiotto Italo - Secolo Gina - Serafi n Giovanni - N.N. - Agnolin Giovanni - Battistella Bruna - N.N. - Stefani Silvano - Tondato Dino - De Bon Franco - Sartor Claudio - Sordi Elena - Pascolin Silvana - Artuso Renzo - Bonotto Alberto - Bozzetto Tiziano - Brunetto Arnaldo - Don Roberto Battistin - Mantoan Bruno - Nuvoloni Osvaldo - N.N. - N.N. - in memoria di Pivetta Rino - Suore Elisabettine Oderzo - Accantini Anselmo - Fam. Visentin Benito - Cia Sergio - Marcuzzo Dino - Aluisio Fortunato - Baratella Walter - Presotto Nadia - Furlan Giovanni - Rottigni Amalia - Giacomin Irma - Catto Vito - Passera Umberto - N.N. - Momesso Piergiorgio - Famiglia Ronchi - in memoria di Paladin Armando moglie e fi gli - N.N. - Zanette Giancarlo - Budoia Fernando - Danilo Alessandrini - Giorgio Spadotto - Acquino Lucio - Rado Nadia - Furlan Gabriele - Baseotto Rita - Fam. Zanette Manzato Mercedes - Fam. Manzan Eugenio - N.N. - Puppin Dino - Poles Rino - Pelizzo Valerio - Fabio Zanotto - Marchesin Caterina - Andreon Domenico - Perissinotto Maria Teresa - N.N. - Battistella Agostino - Saba Bruna - in memoria dei coniugi Saba Cambarau - Saba Bruna - Cattai Maria - Dalle Vedove Teresina - Fam. Nardo - Fam. Faganello Agostino - Vidotto Elsa - Fam. Pivetta Ezio - Soldan Milena - Fregonese Gioacchino - Rizzatto Sante - Baseotto Franco - Bazzichetto Paola - Bazzichetto Pio - Tonello Pierantonio - Pillon Francesco - Cortello Mario - Lovat Renato - Marchesin Evaristo - Giorgio Mazzero - Cescon Luigi - Dassie Rita - Gerardo Anna - Fregonese Marzia - Galeazzi Enzo - Rossetto Stefano - Battaglia Giuseppe - Silvestrini Agostino - Zanchetta Sergio Fresch Maria - Luzza Antonio in memoria - in memoria di Battistella Oscar - Battaiotto Loris - Spinacè Rosanna - Linguanotto Tiziana - Vedovelli Nadia - Furlan Luisella Kattya - Zoccoletto Franca Chitarello R. - Bozzo Gianmario - Miryam Augusta - Rumazza Antonella Maccan R. - Visentin Bianca Penelope Primo - Camilotto Gianpaolo - Parro Annibale - Artico Danilo - Lesimo Giuseppina - Moro Vania - Buso Danilo Rustignè - Dalla Pietà Angelo e Anita - Fregonas e Battistella - Fregonas Danilo - Alberti Lino - Boscariol Guglielmo - Boscariol Ivana - Famiglia Cicognani - in memoria di Chitarello Novello - Palmiero Antonio - Cappellotto Giovanni e Maria - Cella Antonietta - in memoria di Martin Daniele - Ranuzzi Donato - Coden Arrigo - Fam. Lolliri - Spilimbergo Luigia - Anna Paro Roman - Fam. Mattion Luciano - N.N. - Aliprandi Antonio e Marina - N.N. - Paolin Valentino e Maria Pia - Perissinotto Giacinto - Ulderico Bernardi - Fam. Zecchinello Laura e Denis - Fam. Da Ros Adriano - Lazzer Raffaele - Fam Rebecca Caracè in memoria dei loro cari - Bianco Armando - Campodall’orto Gianfranco - Trevisan Walter - Viezzer Massimo - Cancian Maria - Barattin Donato - Battistiol Guido - Guerrera Antonino - Martin Bruno - Rossetto Ennio - Merluzzi Elena - Depellegrin Rolando - Zanchetta Angelo - Drusian Bortolo - Gattel Giancarlo - Migotto Nicolò - Gianfranco Corazza - Brugnera Tarcisio - Tadiotto Gabriele - Cella Anna Maria - Giorgio Simonella - Buso Danilo - Poletto Renzo - Altomare Sergio - Riva Adelfi na - Zanchetta Basilio - Brugnera Vittorio - Mattiuzzi Michela - Corazza Renzo - Cattai Cella Carmela - Pivetta Antonio - Barbieri Mario - Saccardi Sandro - Ros Secolo Ines - Bidoggia Elio - Bressan Carlo - Pessa Antonio - Toppan Angela - Migotto Franco - Brisotto Pio - Feltrin Giustina - Bucciol Mario - Furlan Donatella - Spilimbergo Primo - Secolo Gina - Uliana Nicolò - Tonetto Flavio - Cancian Annalisa - Rina Visnadi Cancian - N.N. - Cattai Gioacchino - Serafi n Lava - in memoria di Carpenè Antonio - Carpenè Gianni - Artico Pierluigi - Polesso Riccardo - Paludet Giovanni - Carniel Moreno - Casonato Fiorella - Perissinotto Fiorenzo - Bincoletto Bruno - M.Luisa Giabardo - Suor Furlan Rosa - Matiuzzi Maria - Marcuzzo Alessandro - Donadi Lino - Rosso Silvana - Battaiotto Loris - Fam. Faganello - Fam. Miotti Antonio - Dalla Nora Sergio - Verno Vally - Casagrande Anna Maria - Lunardelli Lucia - Calligari Giuliano - Dal Ben Carla - Padovan Lucia - Zago Roberto - Martin Roberto - Biasini Dosolina - Giordano Antonio - Buoro Dario - Mennoelli Carmine - Moras Gioacchino - Carestiato Giuseppina - Marcon Gina - Dalla Torre Pietro - Silvestrini Gabriella - Nardi Fabrizio - Cattai Laura - Longo Paola - Girotto Andrea - Faggiano Stefano - Furlanetto Teresa - Cairoli Alvaro - Antonello Evaristo - Travain Ugo - Menegaldo Clara - Samassa Gabriele - Cescon laura - Cappellazzo Romildo - Dalla Torre Bruno - Bevilacqua Stefano - Moschione Giovanni - Patres Gianfranco - Favretto Luigi - Zoppas Teresa - Momesso Giacomo - Eredi di Soldera Tarcisio - Marchesin Guido - Ceppolino Nilla - De Lazzari Clelia - Bragato Evandro - Fresch Bianca - Querin Maria - Furlan Monica - Avis Oderzo - Fam. Coden Corazza - Manzan Demetrio e Monica - Fam Bagolin Massimo - (fi no al 31 - 12 - 2020)

Hanno manifestato sensibilità per il decoro del Duomo e per le opere parrocchiali: Manfi oletti Gino - in memoria di Diana Assunta - N.N. - M.A. - N.N. - Famiglia Covre - Faloppa Maria - Amelia Scardellato - in occasione del Battesimo di Cirocco Leonardo - in occasione del Battesimo di Rosso Desiree - in memoria di Florindo De Stefani - in memoria di Bolzan Duilio - in memoria di Carpenè Caterina - fam. Visentin Benito - in memoria di Amalia Furlan i nipoti - in memoria di Furlan Ugo - in occasione di visite ad anziani - in occasione delle Cresime - Rossi Melissa - Ziotti Giampietro e Giliola - Rado Nadia - in memoria di Bidoggia Tarsilla - in memoria di Bellis Bruno - N.N. - N.N. - Battistella Agostino - in occasione del Battesimo di Rorato Amalia - Fam. Favaro Camilotto - in memoria di Cattai Maria ved. Faè - in memoria di Cecchetto Maria ved. Poletti - fam. Camilotto Gianfranco - in memoria di Antoniazzi Bruno - in memoria di Furlan Amalia - Coden Arrigo - Zamuner Rorato Rita e fi gli - Bellinzani Vittorio - Alessandra Aliprandi - in memoria di Francesco Aliprandi - in memoria di Luigi Dalla Pietà - Fabiola - Ulderico Bernardi - Zecchinello Laura e Denis - in memoria di Vazzoler Luigi - Fam. Da Ros Adriano - in memoria di Crestani Teresa - in memoria di Rosanna Carretta - in memoria di Polesel Luigi - N.N. - in memoria di Serafi n Agostino e Giselda - Elena e Antonio Maccari - in memoria di Furlan Onorina - in memoria di Trevisan Giacomo - Perissinotto Fiorenzo - in memoria defunti Casagrande - in memoria di Pietro Prizzon - Rita Giacomini Terenzi - Zoppas Teresina-Rosso Franco - fam. Gavaroli Biasini - (fi no al 31-12-2020)