Democrazia E Libertà. Problemi E Immagini Dello Stato Nella Riflessione Di Francesco Saverio Nitti
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Democrazia e libertà. Problemi e immagini dello Stato nella riflessione di Francesco Saverio Nitti giuseppe mecca 1. Dalla periferia all’esilio volontario la libertà di espatrio a tutti i cittadini, sot- toponeva ad una rigida regolamentazione l’attività degli agenti e dei subagenti che La libertà è il solo regime di sano vigore, che per- svolgevano attività d’intermediazione degli mette i contrasti e fa dischiudere tutte le nuove energie. Ogni restrizione di libertà che non sia emigranti. L’opera era dedicata a Giustino giustificata da un pericolo imminente o da una Fortunato, deputato lucano dal 1880, suo necessità inevitabile è un danno, perché ogni po- mentore e protettore nel cui salotto Nitti ve- tere autoritario tende a soffocare la varietà che è niva a contatto con numerosi intellettuali4. la causa di tutte le più vaste trasformazioni e di Parlare dei rapporti tra Nitti e Fortunato tutte le grandi opere dello spirito umano. La li- significa tenere anche in considerazione il bertà non si eredita, si conquista, e ogni perdita di libertà è diminuzione del carattere e delle at- contesto in cui operavano e la fitta rete di titudini1. relazioni personali e culturali. Tra Napoli e la Lucania, comune terra di origine, si era Queste parole sono state scritte da Fran- formato un ceto intellettuale, in gran parte cesco Saverio Nitti a Parigi durante l’esilio di formazione giuridica, che suscitò l’am- dall’Italia fascista. Era nato nel 1868 a Melfi mirazione di Vittorio Emanuele Orlando5. 2 da una famiglia dal passato repubblicano . La generazione è quella del menzionato Sin dalla giovinezza fu d’ingegno vivace Don Giustino, del costituzionalista France- come ricorderà Benedetto Croce. All’età di sco Racioppi, figlio dello storico Giacomo vent’anni (1888) aveva dato già prova di una di cui Fortunato fu grandissimo estimatore, grandissima sensibilità ed originalità pub- Pietro Lacava, Pasquale Grippo, Emanuele blicando un interessante lavoro su L’emigra- Gianturco, i fratelli Nicola e Leonardo Co- zione italiana e i suoi avversari3. Il saggio fu viello, solo per citarne alcuni. scritto all’indomani della riforma crispina A ventiquattro anni (il 31 luglio 1890) (legge n. 5866 del 1888) che, garantendo Nitti si laureava in Giurisprudenza all’U- giornale di storia costituzionale / journal of constitutional history 39 / I 2020, pp. 85-99 85 ISSN 1593-0793 / ISBN 978-88-6056-654-6 / © eum 2020 Ricerche niversità di Napoli e completava la pratica senza bisogno di consiglio di famiglia o garanzia forense il 20 marzo 18926. Entrato come di magistrato. In altri termini il fanciullo ricco, collaboratore nello studio legale di Ema- solo perché ricco, ha diritto a ogni difesa e tutela, quasi la ricchezza non fosse per lui tutela e difesa, nuele Gianturco, lo sosteneva nella cam- mentre il fanciullo povero, solo perché povero, pagna elettorale del 1889 per un seggio in può condannarsi ai lavori più duri e entrare in Parlamento7. La comunanza d’idee tra i due miniere o in fabbriche dove il suo debole organi- è evidente se si prende in considerazione smo si logora, il suo sviluppo mentale si arresta, che entrambi contestavano le teorie indi- la sua capacità vitale diminuisce sotto un pesante lavoro e sotto le privazioni più dure11. vidualistiche di stampo borghese sottese alla legislazione civile. Nel 1891 Gianturco Il 1894 fu un anno importante. Nitti ac- pronunciava la notissima prolusione L’in- cettava la direzione della rivista Rassegna di dividualismo e il socialismo nel diritto con- scienze sociali e politiche, trasformandone il trattuale, letta in occasione del suo primo nome ne La Riforma sociale e con gradissimo corso ufficiale di diritto civile all’Università impegno e capacità culturale ne modificò la di Napoli, attraverso cui denunciava l’arre- struttura e l’impianto sul modello della ri- tratezza del codice in materia di contratti vista inglese Economic Journal12. Frattanto in quanto si ispirava al principio di mera nel 1895 partecipava e risultava sconfitto da uguaglianza formale tra i contraenti8. Nitti Maffeo Pantaleoni nel concorso per Ordi- rifletteva sui medesimi argomenti duran- nario di Economia politica presso la facoltà te l’elaborazione della tesi di laurea revi- giuridica napoletana, sebbene avesse il fa- sionata e pubblicata nel fortunato volume vore di alcuni illustri membri del consiglio Il socialismo cattolico nel quale criticava il di facoltà tra cui il futuro suocero, Federico vecchio liberalismo che aveva diffuso l’il- Persico, docente di diritto amministrati- lusoria credenza che l’uguaglianza civile vo. Dovrà attendere il 1898 per conquista- e l’uguaglianza politica avrebbero cancel- re, nella medesima facoltà, la cattedra di lato ogni ingiustizia sociale9. Per Nitti la Scienze delle Finanze. questione non si poteva racchiudere es- Ad alcuni discenti della facoltà giuridi- clusivamente in un problema economico, ca di Napoli che gli chiedevano di dedicarsi ma aveva implicazioni di natura morale. alla politica ed entrare in Parlamento face- In un’altra sede, rimarcava l’inadeguatezza va notare che: «alla vita politica si accede della legislazione sociale italiana e l’«influ- attraverso due porte: una meno faticosa, enza deleteria del diritto romano» sul dir- difficile, cioè apprendendo all’arte di sa- itto privato10. Evidenziava i tratti borghesi lutare, di sorridere, di parlare con accenti del codice Pisanelli notando che mistici od eroici, di adattarsi alla adunan- non riconosce ne’ fanciulli quasi nessuna za della folla e saperne incensare la parte capacità giuridica. Il pupillo, che resta erede di un meno buona; per la seconda porta si passa, patrimonio più o meno vistoso, non può far nulla invece, acquistando preventivamente un senza il consiglio di famiglia […] Invece il codice nome rispettabile»13. Bisognerà attende- civile italiano trova perfettamente logico che un re il 1904 per l’avvio della carriera politica fanciullo di 9 anni, solo perché appartenente alle classi povere […] possa disporre delle sue forze, come deputato eletto nel collegio di Muro del suo corpo, del suo lavoro, scegliere il mestie- Lucano. La prima esperienza di governo la re che più gli piace, accettare il salario offertogli, ebbe nel 1911 durante il quarto Ministero 86 Mecca Francesco Saverio Nitti durante la sua missione negli Stati Uniti nel corso della Prima guerra mondiale guidato da Giovanni Giolitti allorquando 2. La ‘dimensione costituzionale’ nel pensiero fu nominato Ministro dell’Agricoltura, In- di uno studioso eclettico dustria e Commercio. Il 23 giugno 1919, a seguito della fine del governo Orlando, nel Di cultura vasta, suffragata da letture dotte quale ricoprì la carica di Ministro del Te- e variegate, Nitti è stato correttamente con- soro, diventava Presidente del Consiglio, il siderato come un esponente dell’ultima primo della Basilicata14. Dovette gestire le generazione di studiosi eclettici in grado di trattative post-belliche e la difficile situa- concepire diritto ed economia come aspet- zione di Fiume che gli causò le rimostranze ti rilevanti dei più ampi problemi sociali15. di Gabriele D’Annunzio. Con la fine del suo Nel 1932, dalla casa di rue Vavin a Parigi, un governo, la devastazione della casa da parte luogo d’incontro per gli antifascisti, dava degli squadristi fascisti, l’esilio volontario alle stampe, inizialmente in lingua spagno- prima nella villa di Acquafredda, situa- la, poi nel ’33 in lingua francese ed italiana, ta nella suggestiva Maratea, poi a Zurigo e La Democrazia. Una versione in forma di Parigi, iniziava una nuova fase per la sal- compendio usciva in lingua portoghese nel vaguardia delle istituzioni liberali, per una 1937. L’autore dichiarava di aver pensato e corretta partecipazione alla vita democrati- lavorato all’edizione sin dal 1902. L’opera, ca e per la costruzione di un’Europa fondata che supera il migliaio di pagine, è scritta in sulla pace e sulla libertà. occasione dei cent’anni dalla pubblicazione 87 Ricerche della Démocratie en Amérique di Tocqueville Qual è la via d’uscita dall’egoismo indi- il quale – sosteneva Nitti – aveva già pre- vidualistico? In questa sede prenderò in visto che la trasformazione democratica si considerazione questi ed altri quesiti con sarebbe verificata in tutto il mondo civile16. lo scopo di dare forma alla teoria costituzio- I due volumi si possono considera- nale di Nitti da intendersi come peculiare re come la sintesi dell’intera esperienza costruzione di una dottrina dello Stato in culturale, scientifica e politica. In questo una prospettiva liberale18. Tale dimensione ampio lavoro, pieno di ripetizioni e non si- andrà a coincidere con il suo programma stematico, si coglie, inoltre, tutto il dram- politico ed istituzionale. Per comprendere ma di uomo che si faceva interprete del suo questi aspetti si dovrà tener conto, inoltre, tempo. Nitti prendeva una posizione chiara della cultura di assoluto livello europeo ac- contro la catastrofe di una guerra dalla por- compagnata dai numerosi viaggi all’estero tata mondiale, parlando delle sue cause e e mediata dalle sue notevoli competenze contro ogni forma di regime autoritario di- linguistiche. Nitti parlava, infatti, fluente- fendeva la libertà e la pace. mente inglese, francese e tedesco. La metodologia usata si basava sull’os- servazione diretta delle forme politico- costituzionali. I fenomeni erano indagati ed interpretati alla luce del contesto di ri- 3. Le condizioni di esistenza della democrazia ferimento e le argomentazioni erano spes- so corroborate per il tramite di accadimenti Il 31 luglio 1925 Nitti fu invitato a Cambridge storici. Attento osservatore della realtà, dalla Liberal Summer School per pronuncia- Nitti non riconosceva come efficace il me- re un discorso sulla libertà. Egli dichiarava todo che Orlando inaugurava alla fine degli che la generazione nata prima della Grande anni Ottanta con la prolusione I criteri tecni- guerra era stata educata al rispetto della li- ci per la ricostruzione giuridica del diritto pub- bertà e alla fede nella democrazia tanto che blico (1889)17. Secondo lui non era possibi- era un sentimento diffuso ritenere che non le, come pretendeva il ‘metodo giuridico’, ci potesse essere progresso senza libertà19.