Baradel Nr. 4
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Associazione Nazionale Alpini - Sezione di Como Como - Anno XLIII - Ottobre-Dicembre 2017 - Numero 4 L’ultimo Natale Numero 4 - Anno XLIII - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46), art. 1, comma 2, DCB 1, comma n° 46), art. Como in L. 27/02/2004 (conv. 353/2003 - D.L. postale in abbonamento - Spedizione SpA Italiane 4 - Anno XLIII - Poste Numero di guerra La massa degli sbandati si muoveva lentamente sul dosso della collina verso Nikolajewka. […] Nella valle si era fatto silenzio che soffocava il cuore nell’attesa. […] D’improvviso si scatenò l’inferno, rabbiosamente. La neve appariva chiazzata di nero e di sangue sotto le raffiche delle mitraglie, le sventagliate dei parabellum, l’esplodere dei proiettili di mortai e di anticarro. Padre Narciso Crosara, cappellano del battaglione Tirano Nikolajewka 75° anniversario Commemorazioni sezionali 2018 Cavallasca, sabato 20 gennaio Lenno, domenica 28 gennaio AQUATTI/SHUTTERSTOCK.COM SOMMARIO In questo numero EDITORIALE Il mio augurio per Natale 2 DAL DIRETTORE L’insopprimibile bisogno di speranza 3 TERREMOTO in copertina L’Ippopotamo di Cresta Croce Vicino alla gente 4 (Foto Alberto Nardi) Como - Anno XLIII - Numero 4 LE MEDAGLIE D’ORO Ottobre-Dicembre 2017 Teresio Olivelli, un santo di casa 8 Associazione Nazionale Alpini Sezione di Como MESSA SEZIONALE Via Zezio, 53 - 22100 Como (CO) Tel. 031.304180 Memoria, gioia, preghiera, meditazione 10 www.alpinicomo.it - [email protected] Direttore responsabile SOLENNITÀ Piergiorgio Pedretti [email protected] Quando arriva il 4 Novembre 12 Caporedattore Tiziano Tavecchio 2° RAGGRUPPAMENTO Redazione Il passaggio della stecca 16 Enrico Bianchi, Enrico Gaffuri, Mario Ghielmetti, Carlo Pedraglio NON TUTTI SANNO CHE Progetto grafico e impaginazione Cos’è la stecca QG Project - Alessandro Villa 19 Stampa CENT’ANNI FA Bieffe SpA Industria Grafica Via Mariano Guzzini, 38 Il falò della speranza 20 62019 Recanati (MC) Registrazione al Tribunale di Como IN COPERTINA n. 21 del 7/10/1976. Poste Italiane SpA - Sped. in abb. postale - Un’impresa leggendaria 22 D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46), art. 1, comma 2, DCB Como SPORT Hanno collaborato a questo numero Assemblea annuale dello sport 24 Paolo Adamoli, Giorgio Battisti, Enrico Bianchi, Marta Bianchi, Giampaolo Bergna, Luca Boschini, SOLIDARIETÀ Oscar Cantoni Vescovo, Alberto Castelletti, Amelio Castelli, Mariolina Cattaneo, In carcere per donare speranza 26 Alessandro Clerici, Flaminio Colombo, Lorenzo Cordiglia, Angela Corengia, IL RACCONTO Luca Delle Vedove, Andrea Fogari, Luciano Forni, Alessandro Fumagalli, 1917, un Natale di guerra, un inno alla pace 28 Enrico Gaffuri, Renzo Gatti, Mario Ghielmetti, Silvia Gorla, Maurizio Invernizzi, Paola Marzorati, Padre Giovanni Milani, IN GRIGIOVERDE Massimiliano Molteni, Carlo Pedraglio, Piergiorgio Pedretti, Alfredo Rizzi, Marco Rolando, Ritorno in trincea 30 Marco Roncalli, Emanuele Roncoroni, Lorenzo Sala, Marco Schinzari, Tiziano Tavecchio, Camillo Volontè Buona fortuna, Comandante! 33 VIVERE IL TERRITORIO Un gioiello in riva al lago 34 TANTO DI CAPPELLO Notizie alpine intra moenia ed extra moenia 37 DALLA PENNA DEI GRUPPI A tutti coloro che abbiano salvaguardato, aiutato, Fatti col cappello alpino 42 accresciuto la Patria, è assegnata in cielo una sede ben determinata, dove nella beatitudine possano godere di una vita eterna RECENSIONI Omnibus, qui patriam servaverint, adiuverint, auxerint, certum est in caelo definitum locum, Finito di stampare 53 ubi beati aevo sempiterno fruantur Marco Tullio Cicerone, De Re Publica, Somnium Scipionis, 6, 13 La versione digitale del Baradèll è pubblicata sul sito internet www.alpinicomo.it EDITORIALE Il mio augurio per Natale A tutti voi splendidi operatori di pace Enrico Gaffuri e gli auguri di pace che ci scambia- Sarebbe sufficiente pensare al pianto in- Il Natale di quei ragazzi si è fermato tanti mo per Natale non si limitassero a consolabile delle tante mamme che non anni fa, mentre il nostro continua ad ar- essere belle parole, ma si traduces- li videro mai tornare a casa. Invece no, rivare ogni anno. sero in realtà, allora sì che rende- tutto quel dolore non è servito a mettere E allora mi piacerebbe che il primo pen- Sremmo davvero onore a quegli Alpini e a le cose a posto, a partire dalla testa e dal siero della mattina di Natale fosse rivolto tutti gli altri Soldati d’Italia che cent’anni cuore degli uomini. proprio a loro, ai nostri Caduti, che han fa si sono spesi fino all’ultima goccia di Anche quest’anno abbiamo visto e senti- fatto tutto il possibile e anche di più per sangue sull’Ortigara, a Caporetto e in tut- to di tutto, dagli attentati terroristici che conquistare la Pace, quella con la P maiu- te le altre zone in cui si combatté. Perché colpiscono nel mucchio, ai venti di guerra scola e non quella di cui si parla e basta. quegli uomini, pur inconsapevolmente, che soffiano forte da tante direzioni. Cri- E con questo pensiero, mi auguro che sia sono morti per darci un’Italia e un mondo minalità e mille forme insopportabili di davvero un Natale buono, capace di aprire in pace. Un enorme sacrificio per un risul- violenza. Parafrasando il titolo di un film mente e cuore di tutti coloro che hanno le tato durato ben poco tempo, visto che poi degli anni Cinquanta, mi verrebbe da dire grandi responsabilità nazionali e interna- è ricominciato tutto daccapo. Peccato che che “Non c’è pace tra gli ulivi”. zionali, di coloro che, a volte solo per un non si riesca mai a far tesoro delle espe- E intanto i nostri Caduti, che più di capriccio, riescono a scatenare le tempe- rienze vissute, soprattutto quelle terribili chiunque altro avrebbero apprezzato e ste più violente. della guerra. difeso la pace vera, sono rimasti là sulle A voi cari Alpini, Amici e famiglie, a voi Sarebbe sufficiente pensare a quei poveri linee del fronte e sono a malapena ricor- che siete splendidi operatori del bene e ragazzi, dilaniati dagli shrapnel o dalle raf- dati sugli elenchi di nomi incisi sui monu- della pace, auguro un Natale stracolmo di fiche della mitraglia, abbandonati a mori- menti dei nostri paesi. E, per fortuna, ci tutto il bene che meritate. re sul filo spinato in uno dei tanti assalti. siamo ancora noi e pochi altri a ricordarli. Un abbraccio veramente fraterno. 2 ottobre-dicembre 2017 DAL DIRETTORE L’insopprimibile bisogno di speranza Quel sentimento di attesa fiduciosa Piergiorgio Pedretti iviamo in un’epoca caratteriz- zata da un clima di precarietà così diffuso da indurci a crede- re in un futuro incognito e im- prevedibile.V Poche prospettive sorreggo- no la nostra esistenza e anche loro sono messe a dura prova da molti fattori nega- tivi: la violenza diffusa, le squallide riva- lità a tutti i livelli sociali, il mito del più bello e del più forte, il lavoro che manca, l’idolo del libero mercato che arricchisce pochi e impoverisce molti. È il mondo stesso che sembra essere sfuggito al con- trollo dell’uomo: la paura e l’angoscia per le molte situazioni di guerra e oppressio- ne hanno portato l’occidente non tanto ad aver paura della morte, quanto ad aver paura della vita. È venuta a mancare la speranza, quel sentimento di attesa fi- duciosa in qualcosa che si desidera. Ma ha scritto Alexandre Dumas padre: «fino al giorno in cui Dio si degnerà di svela- re all’uomo l’avvenire, tutta la saggezza umana consisterà in queste due parole: attendere e sperare». Perché la speranza Ghielmetti Mario Foto non è fantasia e non è perduta come po- Il crocifisso nella splendida cornice della basilica di Galliano a Cantù. trebbe sembrare; è ancora viva perché in- sita nell’animo umano e si rende visibile male; la speranza di libertà per coloro che Alpini sono portatori di speranza quando quando l’uomo – oggi – ricerca ciò che sono trattenuti in carcere. E il Baradèll ha si rimboccano le mani per lenire, in mille domani sarà realtà. scelto come simbolo un’opera particola- modi e con grande umiltà di cuore, le sof- La speranza ci invita a non darci per vin- re: un crocifisso realizzato dall’Alpino ferenze dei fratelli. Il premio Nobel per ti, a non accettare passivamente i mali Gabriele Migliorini di Cantù; un crocifis- la pace Martin Luther King ha scritto: del mondo; ci esorta a fare ogni tentati- so scolpito in un tronchetto di ulivo del «anche se avrò aiutato una sola persona vo per trasformarli e dar loro nuova vita lago di Como, senza braccia a significare a sperare non avrò vissuto invano». e nuovo respiro. «Quando il mondo dice le distruzioni del terremoto, fissato su E allora gli auguri di Natale che siamo “rinuncia” la speranza sussurra “prova un piano di legno raffigurante le crepe prossimi a scambiarci, siano veramente ancora una volta...” c’è qualcosa den- provocate dalla terra che trema; un cro- un segno di speranza per tutti noi, per le tro di te che nessuno ti può toccare né cifisso che sarà donato alla chiesa di uno nostre care famiglie, per i nostri figli e il togliere, se tu non vuoi: si chiama spe- dei paesi terremotati. Ma perché questa loro non sempre facile futuro. ranza». In prossimità del Natale immi- scelta? Perché il crocifisso è il simbolo in E un augurio particolare alla nostra ama- nente, il Baradèll ha voluto rinnovare il assoluto della speranza; ricorda quel Dio tissima Associazione affinché, pur nelle senso della speranza, ricordando alcune Padre che, a Natale, ha assunto la natura difficoltà che si incontrano ogni giorno, situazioni del passato o del nostro tempo umana in forma di bambino, è diventato riesca a mantenere intatta tutta la ric- che, meglio di altre, rappresentano quel pastore di tutte le genti fino a compiere chezza di quei valori che sono racchiusi «quel sentimento di attesa fiduciosa»: la il gesto supremo di morire per la salvez- in quelle tre parole “Per non dimenti- speranza di arrestare il nemico dopo la za del mondo intero che, da quel giorno, care” della colonna mozza dell’Ortigara disfatta di Caporetto; la speranza per le vive nella sua speranza.