Ricerche Sulla Prima Guerra Mondiale Classe 3^A
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Ricerche sulla prima guerra mondiale Classe 3^a 1 INDICE 1. Le cause 3 2. Le alleanze 4 3. L’Italia prima di entrare in guerra 5 4. I fronti 6 5. Le battaglie 10 6. Le trincee 11 7. Il cibo 12 8. Le armi 14 9. Le uniformi 16 10. I manifesti 18 11. La medicina 19 12. I gas tossici 22 13. I canti 23 14. La religione 25 15. La Linea Cadorna 26 16. I caduti di Bisuschio 27 17. La pace 28 2 LE CAUSE di Ilaria porta La Prima Guerra Mondiale ebbe molteplici cause di natura economica, politica, diplomatica, militare e culturale. Alla sua origine, sta la crescente tensione fra le potenze europee per il primato economico e politico. Dal punto di vista politico in Europa esistevano molti territori contesi da diversi stati: la Francia voleva sottrarre alla Germania, l'Alsazia e la Lorena, l'Italia voleva sottrarre Trieste e Trento dall'impero austro-ungarico e Austria, Russia, e Italia, volevano espandersi nella zone dei Balcani. L'Europa era divisa in due schieramenti pronti a combattersi, la Triplice Alleanza e la Triplice Intesa. Dal punto di vista militare le grandi potenze europee, la Germania soprattutto,si preparava da anni alla guerra,dotandosi di armi. Molti pensavano che la guerra sarebbe durata pochi mesi,per questo era indispensabile colpire per primo il nemico. Dal punto di vista economico tra le industrie si era scatenata una gara commerciale sempre più dura. Per espandere il proprio mercato gli stati occidentali si erano impegnati nella conquista dell'Africa e dell'Asia. Per difendere questo impero coloniale era indispensabile ricorrere alle armi: la guerra così divenne uno strumento per i propri interessi economici ed era fonte di guadagno. Dal punto di vista culturale parte della gente vedeva la guerra come l'unica possibilità di cambiamento della situazione sociale e politica. Anche intellettuali erano favorevoli alla guerra. Il 28 giugno 1914 a Sarajevo l'arciduca Francesco Ferdinando, erede del trono di Austria e Ungheria, fu ucciso con la moglie dal nazionalista serbo Gavrilo Princip. Nel 28 luglio 1914, quando l'Austria dichiarò guerra alla Serbia, entrarono in gioco le alleanze stabilite negli anni precedenti, però l'Italia si dichiarò neutrale, affermando che le condizioni della triplice Alleanza erano difensive. 3 PRIMA GUERRA MONDIALE ALLEANZE di Elisabetta Maino ALLEANZE: Nella triplice alleanza troviamo: Germania; Austria; Ungheria; Turchia; Bulgaria. Nella triplice intesa troviamo: Francia; Inghilterra; Serbia; Giappone; Russia (che esce nel 1917); Italia (che entra nel 1915);Stati Uniti (che entrano nel 1917) COME SI SONO FORMATE LE ALLEANZE: Allo scoppio della prima guerra mondiale, nel 1914, l'Italia decide di non rispettare l'alleanza con Germania e Austria e di mantenersi neutrale. Tale scelta è motivata dal fatto che la Triplice Alleanza ha un'impostazione difensiva, mentre lo scoppio del conflitto è da attribuirsi all'aggressione austriaca contro la Serbia. L'Italia decide poi, con il Patto di Londra, di unirsi ai Paesi dell'Intesa e di entrare in guerra un mese dopo, nel 24 maggio 1915. Nel 1917 in Russia scoppiò la Rivoluzione bolscevica, quindi, impegnata a farla sopprimere, la Russia esce dalla guerra. Nello stesso momento gli Stati Uniti entrarono in guerra perché dei sottomarini Tedeschi distrussero varie navi commerciali Americane, impedendo il commercio di rifornimenti per guerra tra la Triplice Intesa e gli Stati Uniti. Inoltre in Italia, nel 1916, ci fu l'entrata in guerra di tutti i ragazzi del 18199, ragazzi entusiasti di combattere per la patria anche se non addestrati. Il contributo degli Stati Uniti e dei ragazzi Italiani del 1899 portarono la fine della guerra con la vittoria della Triplice Intesa. 4 L’ITALIA PRIMA DI ENTRARE IN GUERRA di Eugenio Buonamico L'Italia un anno prima di entrare in guerra rinnova la triplice alleanza, anticipando la scadenza di un anno, in quell’occasione essa aveva rifiutato di firmare un patto riguardante i Balcani, che mandò a monte un operazione militare contro la Serbia. Per questo il governo austriaco fece conoscere all’Italia l’ultimatum verso la Serbia solo il giorno prima della sua scadenza. Per questo la Triplice alleanza era in un certo senso stata tradita moralmente. Appena la guerra scoppiò il governo italiano decise di rimanere neutrale. Questo era possibile perché la Triplice Alleanza era un patto difensivo e l’Austria non era stata attaccata ma aveva dichiarato Guerra alla Serbia. Però non tutto il popolo italiano era d'accordo con la scelta di rimanere neutrale, infatti alcuni volevano intervenire a favore della Triplice Intesa (Francia, Inghilterra e Russia) ed erano gli Interventisti, tra loro c’erano i capitalisti, che vedevano la guerra come un affare, e oltre a loro c’erano i nazionalisti che volevano terminare il risorgimento italiano gloriosamente entrando a Trento e Trieste con le armi; mentre altri volevano rimanere neutrali e chiedere Trento e Trieste all’Austria in cambio della loro neutralità, loro erano i neutralisti, tra loro c’erano cattolici che volevano questo per seguire le loro regole religiose e gli operai che pensavano la guerra come un affare capitalista si rifiutano di combattere per loro; e solo una piccola parte voleva entrare in guerra a favore della Triplice Alleanza. Anche tra i politici c’era molta indecisione infatti Salandra (primo ministro) e il Re Vittorio Emanuele erano tra gli interventisti mentre vari altri politici come Giolitti volevano la neutralità. Questi dibattiti si conclusero con una votazione al parlamento, qui la maggioranza votò l’Intervento a favore dell’Intesa. Così il 26 aprile 1915 a Londra si firmò un patto segreto nel quale era scritto che l’Italia entro un mese sarebbe dovuta entrare in guerra, contro l’Austria e la Germania. Il 24 maggio 1915 l’Italia dichiara guerra all’Austria. 5 I FRONTI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE di Lorenzo Caldogno La situazione europea è divisa in quattro principali fronti di guerra: il fronte italiano, il fronte russo (orientale), il fronte francese (occidentale) e quello balcanico. Durante i quattro anni della Grande Guerra, si affrontarono armate di dimensioni mai viste in precedenza, utilizzando armi e tecnologie completamente nuove, come i mortai, i cannoni, le mitragliatrici, i fucili, i carri armati, i sommergibili e gli aeroplani, persino le armi chimiche. La guerra non toccò gran parte della Francia e della Germania, così come dell'Italia. Al contrario, altri paesi furono interamente occupati (Serbia, Belgio, Romania, Russia e Impero Ottomano). Altri Paesi rimasero neutrali, come Spagna, Svezia, Paesi Bassi. Durante questo conflitto ci fu anche l'intervento degli Stati Uniti d'America, nei combattimenti contro l'Impero tedesco. Il Fronte italiano Il fronte italiano comprende l'insieme delle operazioni belliche combattute tra il Regno d'Italia e i suoi Alleati contro le armate di Austria-Ungheria e Germania nel settore delimitato dal confine con la Svizzera e dal Golfo di Venezia. Il conflitto è conosciuto in Italia anche con il nome di "guerra italo-austriaca" o "quarta guerra d'indipendenza". Dopo aver stipulato un patto di alleanza con le potenze della Triplice intesa e aver abbandonato lo schieramento della Triplice alleanza, l'Italia dichiarò guerra all'Austria-Ungheria il 23 maggio 1915, iniziando le operazioni belliche il giorno dopo: il fronte di contatto tra i due eserciti si snodò nell'Italia nord-orientale. Nella prima fase del confronto le forze italiane, guidate dal generale Luigi Cadorna, lanciarono una serie di massicce offensive frontali contro le difese austro-ungariche nella regione del fiume Isonzo. Il conflitto si trasformò ben presto in una sanguinosa guerra di trincea, dove si combatteva in piccoli cunicoli per proteggersi e passare al contrattacco. Le forze austro-ungariche si limitarono a difendersi lanciando contrattacchi limitati, fatta eccezione per la massiccia offensiva sull'Altopiano di Asiago nel maggio-giugno 1916, bloccata dagli italiani. 6 La situazione subì un brusco cambiamento nell'ottobre 1917, quando un'improvvisa offensiva degli austro-tedeschi nella zona di Caporetto portò a uno sfondamento delle difese italiane: il Regio Esercito fu costretto a una lunga ritirata fino alle rive del fiume Piave, lasciando in mano al nemico il Friuli e il Veneto settentrionale oltre a centinaia di migliaia di prigionieri. Passate alla guida del generale Armando Diaz e rinforzate da truppe franco-britanniche, le forze italiane riuscirono però a consolidare un nuovo fronte lungo il Piave, bloccando l'offensiva degli Imperi centrali. Dopo aver respinto un nuovo tentativo degli austro-ungarici di forzare la linea del Piave nel giugno 1918, le forze degli Alleati passarono alla controffensiva alla fine dell'ottobre 1918: nel corso della cosiddetta battaglia di Vittorio Veneto le forze austro-ungariche furono messe in rotta. Il 3 novembre l'Impero austro-ungarico firmò l'Armistizio di Villa Giusti che segnò la conclusione delle ostilità. Il Fronte russo (orientale) Il fronte orientale riguardò un numero estremamente ampio di territori, dal Mar Baltico al Mar Nero (asse nord-sud) e da Prussia e Galizia alla Lettonia e Minsk (asse est-ovest). Su questo fronte si scontrarono Germania, Austria-Ungheria, truppe ottomane di supporto da una parte, e l'Impero russo dall'altra, a cui si unì la Romania per poco tempo. Nonostante la superiorità nelle tattiche e negli armamenti delle potenze centrali, la Russia non fu mai completamente sconfitta, avvantaggiata dal suo enorme potenziale umano. La sconfitta della Russia avvenne a seguito delle rivolte interne. I combattimenti cessarono prima che sul fronte occidentale, ed in pratica non vi furono più operazioni militari significative dopo l'autunno 1917 a causa della Rivoluzione Russa. Quest'ultimo evento costrinse l'Impero Russo ad uscire dal conflitto con la Pace di Brest-Litovsk, nel marzo 1918. 7 Il Fronte francese (occidentale) Il fronte occidentale fu lo scenario di continui combattimenti dal primo all'ultimo giorno di guerra (11 novembre 1918).