Solo... Un Atto D'amore
Solo... un atto Pensare di organizzare un Festival del Cinema come atto d’amore o come estre- mo atto d’amore verso il proprio territorio, è una follia... una lucida follia. Ma ho incontrato un amico, da poco, che mi ha detto: “meno male che sei folle!” d’amore Questi abiti di “diversità”, di “opposizione”, di “animalità ribelle”, che mi por- to dentro dai tempi dell’infanzia, mi hanno fatto soffrire moltissimo, perché, indubbiamente, è più semplice entrare in un sistema collaudato seguendo mode e costumi, anziché fare gli “estremi a tutti i costi”. Ma, ogni volta che la stanchezza mi suggeriva una “allineatura”, la schiavitù del “tempo fermo” mi ha imposto di rompere le catene e tornare verso quella mia libertà primitiva, rozza, maldestra, verace. Sarà perché sono nata in campagna? SI’, sarà per questo che non capisco il “Marketing”, che non so cosa significa “burocratizzazione del pensiero” e, soprattutto, non riesco - dico - non riesco a provare interesse... ma nessun inte- resse per la guerra. NOO! non mi riferisco alla guerra che invade il globo, quella cruenta e feroce del sangue evidente, ma la guerra che tutti i giorni gli esseri umani perpetua- no per... nulla. E’ sempre una guerra per il piccolo potere, per il misero avere, per mostrare e mostrarsi... una guerra per l’apparenza, che sta consumando l’umanità intera, ormai spodestata dalla centralità del fare e posta in condizione di subire... anche solo immagini, che non lasciano spazio all’immaginazione. Nel mondo animalesco e primitivo che conosco alberga pace, colore, immagi- nazione, sogno, fantasia, estro, creatività, sacrificio e..
[Show full text]