PERUGIA NASCOSTA Camminarecamminare Perper Vicolivicoli
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PERUGIA NASCOSTA CamminareCamminare perper vicolivicoli Proposte di trekking urbano PERUGIA NASCOSTA Camminare per vicoli Proposte di trekking urbano PERUGIA NASCOSTA Camminare per vicoli Proposte di trekking urbano Progetto e testi Lorena Rosi Bonci Realizzazione Quattroemme, Perugia Si ringraziano particolarmente Stefano Chiabolotti, Luigi Fressoia, Enzo Marcaccioli, Silvia Monacelli Nota per i visitatori La presente guida conduce i visitatori attraverso i vicoli e le piazzette dei cinque borghi cittadini. Ogni itinerario parte dal centro (piazza IV Novembre, piazza Matteotti, corso Vannucci) per poi tornare al punto di partenza, come è visualizzato in ciascuna mappa, lasciando la possibilità di personalizzare il percorso secondo i propri tempi e le proprie esigenze. In alcuni casi sono previste deviazioni che allungano o abbreviano l’itinerario. La visita si svolge solo in esterno, privilegiando aspetti meno noti rispetto ai monumenti più famosi della città, e può durare dalle due alle tre ore. Per informazioni più dettagliate, relative anche a visite di interni, si rinvia alla Guida di Perugia, 2006. Si consiglia comunque di rivolgersi allo IAT di Perugia, piazza Matteotti 18. Le informazioni contenute in questa guida sono state aggiornate il più scrupolosamente possibile alla data della stampa. I dati presenti nelle cartine degli itinerari sono puramente indicativi. L’Editore declina ogni responsabilità per qualsiasi conseguenza derivante dall’uso della presente guida. Cinque itinerari alla scoperta dell’identità più vera e profonda della città di Perugia, che in genere sfugge al turismo tradizionale, da percorrere a piedi attraverso un intricato reticolo di vicoli, viuzze, piazzette e scalette. Gli itinerari partono dall’acropoli, dove si trovano i monumenti più noti al turista, ed attraversano ciascuno dei cinque rioni storici della città, contraddistinti dalle porte delle cinte murarie, etrusca e medievale. La guida descrive il percorso indicando e spiegando le attrazioni e le curiosità che si incontrano, con un occhio anche agli aspetti “tecnici” e sportivi, che ne fa una originale proposta di trekking urbano. Seguendo gli itinerari è possibile assaporare il gusto profondo della storia, della cultura, delle antiche attività artigianali e commerciali che fanno parte dell’identità di Perugia. Si propone quindi un modello alternativo di visita, di turismo sostenibile e di qualità, che offre al turista l’opportunità di approfondire la conoscenza della città e di prolungare la sua permanenza a Perugia. Ilio Liberati Assessore allo Sviluppo economico e turismo PERUGIA 5 3. ITINERARIO DI PORTA SANTA SUSANNA p. 41 etro inim a M ne Li 4. ITINERARIO DI PORTA EBURNEA p. 53 2. ITINERARIO DI PORTA SANT’ANGELO p. 29 1. ITINERARIO DI PORTA SOLE p. 13 Viale S. A ntonio 5. ITINERARIO DI PORTA SAN PIETRO p. 63 PERUGIA 7 Introduzione Errando per queste vie complicate, scoscese, gibbose, fra queste erte gallerie, dai mattoni sconnessi, solcate da cordoli per frenare i piedi, in mezzo a questi strani edifici… (H.A. Taine, Voyage en Italie, I, Parigi 1866) Vagarono perciò di qua e di là, perdendosi in quegli strani e ripidi passaggi che a Perugia chiamano strade. Alcuni sono come caverne, per via delle arcate che li ricoprono lungo tutto il percorso, e si tuffano improvvisi verso un’ignota oscurità la quale, misurata che se ne abbia l’oscurità, ti riporta alla luce che quasi disperavi di rivedere. (N. Hawthorne, The marble Faun; trad. it. di G. Spina, Il fauno di marmo o il romanzo dei Monti Beni, Milano 1961, p. 282) Dopo gli Itinerari Archeologici sulle importanti testimonianze della cit- tà etrusco-romana e dopo la Guida di Perugia attraverso i principali monumenti dei suoi cinque rioni, la terza guida propone una città per molti aspetti inedita e intima, nascosta a occhi distratti e frettolosi, che permette ai visitatori di entrare nel cuore del centro storico, attraver- so una fitta rete di vicoli. Questi, dipartendosi dalle vie principali dei cinque borghi, si ramificano tortuosi e scoscesi secondo la morfologia del terreno e dell’impianto urbanistico, rimasto perlopiù immutato dalle origini medievali, o poco modificato dalle ristrutturazioni suc- cessive. L’autenticità e singolarità della città nei vicoli è tale che la sug- gestione e le sensazioni del visitatore moderno non sono troppo dissi- mili da quelle dei viaggiatori dell’Ottocento, come Taine o Hawthorne. Ma ciò che sembra fermo e immutato nel tempo nasconde invece un sovrapporsi continuo di segni, di storie, di memorie di quanto vi è ac- caduto, di chi vi è vissuto, popolani e nobili, artigiani e guerrieri, per- sonaggi sconosciuti e famosi, uomini e donne. Gli uni e le altre hanno costruito la città che è giunta fino a noi. La guida permette di decifra- re quei segni, di scoprire quanto ancora si cela e di restituirne le mol- te storie, attraverso cinque itinerari, che si sviluppano nell’intricato re- ticolo attorno alle vie principali dei rioni. PERUGIA 9 Ne emerge un patrimonio ricchissimo, quasi duecento tra vicoli e piaz- zette, il cui interesse è reso palese dalla varietà e singolarità dei topo- nimi. Si passa dai tanti onomastici di famiglie e personaggi famosi, a quelli di donne sconosciute (Sposa, Viola, Giulia, Gismonda), dai to- ponimi ispirati agli antichi mestieri (Canapina, Pellari, Martelli, Sol- faroli, Oro, Cera, Spade) o alle loro caratteristiche (Cupa, Rupe, La- birinto, Ritorta, Scura, Chiara, Streghe, Baciadonne), a quelli relativi ad animali esotici e no (Drago, Orso, Struzzo, Bufalo, Aquila, Pernice, Piccione, Cane, Gatti, Lucertola, Tartaruga), fino alle divertenti forme dialettali (Prome, Piscinello, Cuccuina, Bulagaio, Barutoli). È una straordinaria immagine di città che parla a chi vuole ascoltare e mostra a chi vuole vedere con occhi diversi. Lorena Rosi Bonci Itinerari PORTA SOLE Il simbolo del rione è il sole, in relazione all’esposizione topografica, volta a est; è as- sociato al colore bianco, della luce, ma anche della farina, proveniente dai mulini sul Tevere attraverso la via regale che da qui partiva. Il santo protettore è san Romualdo, dei Camaldolesi, che verso il 1000 fondarono un monastero sui resti di un tempio an- tico sull’acropoli. PERUGIA 13 ITINERARIO DI PORTA SOLE 8 7 9 10 6 14 1 4 13 5 15 16 38 3 1 37 2 39 40 m slm 9 14 492 3 39 482 35 472 462 452 25 30 442 432 422 412 300 600 900 1200 1500 1800 2100 2400 2700 3000 3300 3600 m PERUGIA 1 Piazza IV Novembre 2 Via Calderini 3 Via Volte della Pace 4 Piazza Piccinino 5 Piazza Danti 6 Via del Sole 7 Via delle Prome 8 Piazza Rossi Scotti 9 Piazza Michelotti 33 10 Via dell’Aquila 11 Piazzetta Raffaello 34 12 Via Raffaello 13 Via Mattioli 14 Via Cesarei 15 Via Bontempi 16 Via degli Azzi 17 Via del Duca 18 Piazzetta del Duca 32 31 30 19 Via della Viola 20 Via del Prospetto 21 Via e piazzetta San 29 Giovanni del Fosso 1 22 Via della Madonna 122 17 23 Via Imbriani 18 28 24 Via Bonaccia 25 Via Baciadonne 19 26 Via Abruzzo 35 27 Via Orizzonte 20 28 Piazza del Carmine 27 29 Via dell’Asilo 36 30 Via Enrico Dal Pozzo 21 31 Via dei Lanari 32 Via della Torricella 33 Corso Bersaglieri 22 34 Via del Roscetto 35 Via Sdrucciola 36 Via della Pazienza 37 Via Cartolari 26 38 Via Alessi 23 39 Via del Forno 40 Via Fani 24 Piazza IV Novembre 25 Deviazioni per via Enrico Dal Pozzo e per corso Bersaglieri PERUGIA 15 Al centro è pozzo Sorbello. La piazza è il risultato dello sventramento vo- Da piazza IV Novembre si piega per luto dal cardinale Crispo nella secon- via Calderini, dedicata al grande ar- da metà del Cinquecento verso il la- chitetto perugino (Perugia 1837-Ro- to dove fu costruita la chiesa della ma 1916), già rimbocco degli Scu- Compagnia della Morte (1573-1603), dellari, ampliato nel 1591 dal cardi- detta anche della Misericordia, nata nale Pinelli, legato pontificio, da cui per dare sepoltura ai morti insepolti prese il nome di via Pinella, poi dive- o posti su terra sconsacrata. nuta via del Commercio. Giunti in L’originario progetto di Vincenzo piazza Matteotti, a sinistra si rag- Danti fu realizzato da Bino Sozi, do- giunge via Volte della Pace (foto), po la sua morte (1576). La facciata una delle più caratteristiche della cit- incompiuta, a causa di varie difficol- tà, coperta da arcate a crociera a par- tà economiche, presenta sulla som- tire da piazza Matteotti, che segue il mità del portale il simbolo comunale percorso curvilineo della cinta etru- del grifo e i tre stemmi di papa Cle- sca, i cui tratti sono visibili nei nego- mente VII, del cardinale Bevilacqua e zi sottostanti di via Alessi. del prelato Maggi (foto). L’interno presenta rifacimenti settecenteschi. Al n. 9 è il palazzo Bourbon Sorbello, Al di sotto della via, nel 1899, vi si che come altri a fianco poggia sulla rinvenne l’epigrafe relativa al chalci- cinta muraria etrusca e su precedenti dicum romano (portico colonnato), e strutture medievali. Da segnalare i re- sopra le mura etrusche era attestato sti di una torre medievale, su cui è una un lungo porticato gotico aperto ver- lapide del 1639, che ricorda la proprie- so est, poggiante su pilastri, conside- tà degli Oddi. Passato da Diomede de- rato dagli storici luogo di grande im- gli Oddi, nel 1666, agli Eugeni, ospitò portanza politica e sociale per la cit- nel 1734 il re Carlo III di Spagna, finché tà. La si percorre fino al collegamen- nel 1785 fu scambiato con il palazzo di to con via Bontempi per raggiungere Porta Eburnea dei marchesi di Sorbello. piazza Piccinino (già dei Gigli, degli Ad essi e in particolare a Uguccione Eugeni, della Compagnia della Mor- Ranieri si deve il restauro e la creazio- te), dal celebre Nicolò, così detto per ne di una cospicua biblioteca.