SIENA

Cenni Storici La città di è stata prima sede di un insediamento etrusco, poi civitas romana con il nome di Sena Iulia ed infine colonia longobarda. Alla fine del X° secolo, la via Francigena, che attraversava tutta l'Europa dal nord fino a Roma, promosse un forte sviluppo della città di Siena favorendo la nascita di numerosi borghi intorno ad essa. All'inizio del XII° la città di Siena divenne Comune e proseguì la crescita economica della città sotto la protezione dell'imperatore Federico II° che le permise di battere moneta. Il benessere che ne seguì produsse un forte incremento demografico accompagnato da ondate immigratorie. Fatalmente questa nuova potenza economica, politica e militare si scontrò con gli interessi della vicina Firenze si scatenò una guerra fra le due città che culminò con la battaglia di Montaperti (4 Ottobre 1260) dove i Ghibellini di Siena sconfissero gli acerrimi nemici Guelfi di Firenze. Tra la fine del 1200 e l'inizio del 1300 fu progettata una nuova cerchia muraria e si completò il , uno degli esempi più famosi dello stile gotico toscano, vennero poi edificati numerosi edifici tra cui ilPalazzo di Giustizia, il Palazzo Chigi-Saracini, il Palazzo Salimbeni ed il Duomo Nuovo. Più recenti sono invece il Palazzo Bonsignori, oggi sede di una pinacoteca, ed il Palazzo Piccolomini, in cui oggi è ospitato l'Archivio di Stato. Questo fervore di attività fu però interrotto dalla ondata di pestilenza che, iniziata nel 1348, decimò la popolazione e portò devastazioni e tensioni sociali. La città di Siena ebbe una vita interna travagliatissima alternata a periodi di tranquillità durante i quali avvennero profonde innovazioni che la portarono a trasformarsi in centro manifatturiero e mercantile. Dopo alterne vicende politiche, l'arrivo delle truppe di Carlo V° e la conseguente cacciata dei grandi mercanti, nel 1555 la città si arrese alla Firenze dei Medici dando inizio ad un periodo di subordinazione e decadenza.

La storia di Siena è collegata con la storia delle sue Contrade. Le Contrade nacquero nel 1260 quando Siena brillò della sua gloria; esse erano in origine 60 e si configurarono come organismi municipali, con compiti amministrativi e militari. Nel 1348 la città di Siena fu colpita dalla peste che decimò la popolazione conseguentemente il numero delle Contrade si ridusse in un primo tempo a 43 e poi a 42. Nella seconda metà del sedicesimo secolo, le Contrade si ridussero a 23. Infine nel 1675, per un conflitto sorto fra loro, sei delle Contrade più violente furono soppresse arrivando così al numero attuale di 17. Nel 1729, i territori delle 17 Contrade furono definiti dalla Governatrice di Siena Violante di Baviera, e sono: Aquila, Bruco, Chiocciola, Civetta, Drago, Giraffa, Istrice, Leocorno, Lupa, Nicchio, Oca, Onda, Pantera, Selva, Tartuca, Torre, Valdimontone. Il oggi si corre nella due volte l'anno, il 2 Luglio ed il 16 Agosto con dieci delle 17 Contrade rimaste. Il Palio di Luglio è quello più antico ed è dedicato alla Madonna di Provenzano, mentre quello di Agosto è dedicato a Maria Assunta, patrona di Siena. Oggi le sedi delle Contrade sono il più importante luogo d'incontro e di cultura dei contradaioli; ognuna di esse ha un proprio Museo nel quale sono orgogliosamente conservati tutti i Palii vinti: il Palio è un tessuto dipinto a mano da famosi artisti che viene consegnato alla contrada vincente la corsa di cavalli.

PIAZZA DEL CAMPO Piazza del Campo è davvero unica ed inconfondibile: grazie alla particolare forma a conchiglia ed al color mattone dato dalla pavimentazione in cotto e dal rivestimento dei palazzi che vi si affacciano,

1 posizionandosi al centro della piazza ci si sente quasi avvolti in un caldo abbraccio. Piazza del Campo ospita, due volte l’anno, il 2 Luglio ed il 16 Agosto, il famoso Palio di Siena, l’evento più atteso da tutti i senesi. Nella Piazza potrete ammirare la , la più grande fontana cittadina decorata, nella versione originale, da sculture di Jacopo della Quercia. La Fonte che vediamo oggi è una copia, realizzata in marmo di Carrara, molto più resistente dell’originale Marmo della Montagnola Senese utilizzato da della Quercia (l’antica Fonte restaurata è visibile nel Complesso Museale di Santa Maria della Scala). Tra i palazzi affacciati su Piazza del Campo non potete perdervi il Palazzo Comunale e la . L’imponente Palazzo Comunale, in mattoni e marmo, ospita il Museo Civico della città con diversi capolavori di artisti senesi, tra cui la bellissima Maestà di Simone Martini e il Buono e Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti.

LA TORRE DEL MANGIA Uno dei panorami più belli della città si gode senza dubbio dalla Torre del Mangia, la torre civica, alta ben 87 metri. La salita è un po’ faticosa, specie se non si è allenati: vi aspettano oltre 400 scalini un po’ ripidi e stretti, ma la vista a 360° che vi aspetta è a dir poco spettacolare e ripagherà ampiamente lo “sforzo” fatto.

IL DUOMO: SANTA MARIA ASSUNTA La visita della città prosegue quindi verso la preziosa Piazza del Duomo. Qui potrete ammirare altri tesori di Siena, che vale davvero la pena di vedere: il Duomo, la Cripta e la Libreria Piccolomini.

Il Duomo di Siena, ovvero la Cattedrale di Santa Maria Assunta, è uno degli esempi più notevoli di chiesa in stile romanico-gotico italiano. Imponente, quasi abbagliante per l’ampio uso di marmo bianco, il Duomo di Siena affascina anche solo dall’esterno. Entrando non rimarrete certo delusi: la Cattedrale è arricchita da opere firmate nientemeno che da Donatello, Nicola Pisano, Michelangelo e Pinturicchio.

L’interno, come l’esterno è decorato in marmo bianco e verde scuro, quasi nero, che sono i colori rappresentativi di Siena. Una delle opere più impressionanti della Cattedrale è il pavimento, composto da 56 riquadri che rappresentano altrettante scene incise ed intagliate nel marmo. I mosaici più preziosi sono coperti per la maggior parte dell’anno per preservarli dall’usura. Se vi troverete a Siena in occasione del Palio o tra la fine di agosto ed ottobre, avrete tuttavia la possibilità di vedere il pavimento interamente svelato.

La Libreria Piccolomini La Libreria Piccolomini, dedicata a Papa Pio II, colpisce per la ricchezza dei suoi affreschi, realizzati da Pinturicchio e dai suoi allievi, tra i quali Raffaello Sanzio agli inizi del 1500.

Non sono affrescate solo le pareti della Libreria, nelle quali ammirerete alcune scene dalla vita di Papa Pio II, ma lo è anche il soffitto, splendente per l’uso abbondante del color oro. La Libreria Piccolomini è un vero piccolo gioiello, assolutamente da vedere.

La cripta La Cripta si trova sotto il Duomo. Qui sono conservati degli straordinari affreschi di scuola senese del Duecento che rappresentano scene dal Vecchio e dal Nuovo Testamento.

Il Battistero Il Battistero di Siena è intitolato a San Giovanni ed è stato costruito nel 1300 quando fu deciso di ampliare il Duomo. Al Battistero si accede dalla scalinata di Piazza San Giovanni e non si può fare a

2 meno di notare che la facciata marmorea della Pieve è rimasta incompiuta. L’interno del Battistero è magnificamente decorato con un ciclo di affreschi di artisti senesi del Rinascimento. Il capolavoro più prezioso conservato nel Battistero è tuttavia senza dubbio la splendida Fonte Battesimale a cui lavorarono alcuni dei maggiori scultori del Rinascimento: Jacopo della Quercia, Lorenzo Ghiberti e Donatello.

Il Museo dell’Opera del Duomo Il Museo dell’Opera del Duomo è uno dei più antichi musei privati in Italia e si trova nella navata destra della Cattedrale, in quello che dovrebbe essere stato un ampliamento per il progetto del “Duomo Nuovo”, mai completato. Qui ammirerete le statue trecentesce originali della facciata del Duomo, tra cui quelle realizzate da Giovanni Pisano, la vetrata dell’abside di Duccio da Buoninsegna ed uno dei maggiori capolavori di Buoninsegna e del primo Trecento: la pala della Maestà.

SANTA MARIA DELLA SCALA Il complesso di Santa Maria della Scala è prima di tutto uno dei più antichi ospedali in Europa, dove venivano accolti i pellegrini (ci troviamo lungo la Via Francigena) ed aiutati i poveri ed i bambini abbandonati . È situato proprio di fronte al Duomo, per cui dovrete fare appena pochi passi per visitarlo. Santa Maria della Scala, il cui restauro non è ancora completato, ospita un vasto patrimonio artistico ed esposizioni temporanee. Disposto su quattro livelli (di cui il secondo non è accessibile), è una sorta di “città nella città”

PALAZZO SALIMBENI, SEDE DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA Palazzo Salimbeni è certo uno dei luoghi-simbolo della città senese. Sede storica dell’istituto di credito del Monte dei Paschi, è situato nel centro della città nell’omonima piazza. La stessa piazza Salimbeni presenta la statua di Sallustio Bandini al centro e i Palazzi Tantucci e Spannocchi ai lati. Tipica costruzione d’epoca rinascimentale con facciata a mo’ di fortezza e archi ogivali di reminiscenza gotica, Palazzo Salimeni custodisce alcune bellezze ed opere d’arte tra le più importanti al mondo. Tra le opere degne di menzione ricordiamo la Madonna della Misericordia di Benvenuto di Giovanni, la Salomè e la Santa Lucia del Beccafumi, la Crocifissione di Pietro Lorenzetti o la Pietà di Arcangelo Salimbeni.

SULLE TRACCE DI SANTA CATERINA DA SIENA Visitando Siena è difficile ignorare una delle sue più famose cittadine del passato, una donna straordinaria cui fama si è diffusa in tutta Europa nei secoli. Caterina Benincasa è nata a Siena nel 1347 e secondo la leggenda era molto devota fin da piccola, rifiutò di sposarsi entrando nel terzo ordine delle suore domenicane delle Mantellate. Ha dedicato la sua vita alla cura dei malati e dei poveri. La cosa che la rende così eccezionale, è la sua corrispondenza con molte personalità importanti dell'epoca e la sua influenza negli eventi politici, come il ritorno del papato da Avignone a Roma.

Basilica di San Domenico Questa chiesa è definitivamente il luogo migliore per iniziare un itinerario su Santa Caterina, visto che era la sua chiesa di riferimento. In una cappella nella parte opposta rispetto all'altare è conservato un affresco della Santa con un credente, dipinto verso il 1375 da un pittore senese Andrea Vanni. A quel tempo Caterina era ancora viva, quindi è considerato l'unico "ritratto" con probabile somiglianza. Nella parte destra della navata c'è un'altra cappella dedicata al culto di Santa Caterina, dov'è conservata la reliqua più importante, la sacra testa in un contenitore di vetro. I senesi erano così affezionati alla loro Santa che volevano avere una parte del suo corpo nella terra

3 natale, anche se al momento della sua morte lei si trovava a Roma, dove il resto del corpo è stato sepolto.

Oltre che per S. Caterina vale la pena visitare la basilica per tante opere d'arte di importanti pittori senesi che la chiesa conserva, come per esempio la bellissima Adorazione dei Pastori di un maestro del rinascimento come Francesco di Giorgio.

Casa-Santuario di S. Caterina Dalla basilica di S. Domenico prendere Via della Sapienza e poi girare a destra in una ripida discesa dove a metà si trova la casa-santuario di Caterina costruita nel luogo dove la famiglia Benincasa viveva. Il culto di Caterina crebbe velocemente dopo la sua morte e in particolare dopo il 1461 quando il Papa senese Pio II la canonizzò. Il portico dei Comuni Italiani all'ingresso è stato costruito dopo il 1939 quando Caterina è stata proclamata Santa patrona d'Italia. Dentro il museo, ad entrata libera, si può ammirare il bel pavimento di ceramica nell'Oratorio della Cucina, che un tempo faceva parte della casa, e molti affreschi con scene dalla vita della Santa. Al piano di sotto c'è una piccola stanza dove Caterina usava riposarsi su un cuscino di pietra e dentro la piccola Chiesa del Crocifisso è conservato un crocifisso pisano del 12° secolo, che avrebbe dato le stimmate alla Santa.

Fontebranda Dalla casa si può facilmente scendere alla vicina Fontebranda. Caterina è nata vicino a questa importante fonte e suo padre che faceva il tintore usava l'acqua per la sua attività. Da qui si può prendere la scala mobile per arrivare vicino al Duomo o per i più sportivi suggerisco di salire a piedi dalla panoramica Via del Costone e godersi la vista che il percorso offre. Qui secondo la leggenda la giovanissima Caterina ebbe una visione, che è ora ricordata con un dipinto sul muro.

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