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LAGO DI COMABBIO

Bacino imbrifero del Lago di Comabbio Latitudine (°N): 46° 45’ Longitudine (°E): 08° 41’ Altitudine (m s.l.m.) 243 Altitudine max bacino imbrifero (m s.l.m.) 471 Superficie lago (km2) 3,57 Superficie bacino imbrifero naturale (km2) 15,8 Rapporto areale bacino /lago 4,41 Lunghezza della costa (km) 9 Profondità massima (m) 8 Profondità media (m) 4,5 Volume d’acqua (km3) 0,016

Tempo teorico di ricambio 1,47 (anni)

Origine Glaciale – sbarrato da morena Emissario Canale Brabbia → Lago di → Fiume → Lago maggiore → Fiume Ticino → Fiume Po

Il Lago di Comabbio, situato nella fascia collinare che si estende ai piedi delle Prealpi Varesine, tra il Lago Maggiore ed il Fiume Olona, si formò, come i contigui bacini lacustri di Varese, di Monate e di , in seguito al ritiro dell’imponente ghiacciaio del Verbano. Il fatto di trovarsi in una zona collinare, caratterizzata dalla presenza di numerosi corpi idrici, giustifica le dimensioni piuttosto ridotte del bacino. Il bacino imbrifero, che si estende su una superficie di circa 16 km2, si sviluppa in una zona pre- valentemente collinosa, che culmina con il Monte Pelada a 471 metri s.l.m. e degrada verso la conca lacustre, la cui superficie si trova a 228 metri s.l.m (zero idrometrico). Il limite superficiale del bacino corre per oltre il 50% del suo sviluppo lineare su terreni rocciosi, per la rimanente parte su terreni incoerenti. La rete idrica superficiale del bacino è piuttosto modesta: il Canale Brabbia, emissario del lago, assicura il deflusso del bacino del Lago di Comabbio verso il Lago di Varese, attraverso un percorso di circa 3,5 km lungo la palude torbosa situata ad est di (Palude Brabbia).

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Le portate di questo canale sono caratterizzate da un’elevata variabilità temporale, ascrivibile al regime pluviometrico ed al breve tempo di corrivazione del bacino idrografico. Le portate del Canale Brabbia sono regolate attraverso una stazione di chiusura ubicata nel punto di emissione; in questo modo è possibile controllare sia il livello del lago, sia le portate dell’emis- sario, che attualmente si aggirano attorno ad un valore medio annuo di circa 0,3 m3/s. Il Lago di Comabbio, già a rischio di eutrofizzazione a causa della sua scarsa profondità, è stato interessato dal fenomeno a partire dagli anni ’70 e da allora la sua situazione è andata progressiva- mente peggiorando fino alla realizzazione del Collettore Consortile del Lago di Comabbio. Quest’opera, parte integrante del progetto per il risanamento delle acque del Lago di Varese, è stata progettata con lo scopo di raccogliere le acque reflue di tutti i comuni che si affacciano sul lago: in questo modo l’apporto di nutrienti al lago sarebbe tornato ad essere prossimo a quello naturale.

Caratterizzazione chimico-fisica delle acque In questa parte viene analizzato l’andamento dei parametri chimico-fisici: è stata considerata l’e- voluzione temporale dei quattro parametri nel periodo 1995 – 1999.

Dal grafico relativo all’evoluzione termica del lago (Figura 93), si notano due importanti caratteri- stiche del Lago di Comabbio: 1. non si verifica un’evidente stratificazione termica estiva: benché il gradiente termico tra super- ficie e fondo sia dell’ordine di 8 – 10 °C, tale differenza non è sufficiente a garantire una sepa- razione stabile tra epilimnio ed ipolimnio; 2. sembrerebbe che la temperatura estiva del lago sia soggetta ad un trend crescente: in Figura 93 si nota, infatti, che la temperatura di 27 °C è stata superata per un periodo progressivamente più lungo ed abbia interessato uno strato sempre più profondo. Tale considerazione necessita di essere però verificata su una serie storica di dati ben più consistente. Per quanto concerne la termica del lago si ricorda, infine, che il Lago di Comabbio è spesso inte- ressato dal fenomeno invernale della stratificazione inversa, durante il quale si ha la formazione di uno strato di ghiaccio in superficie.

In Figura 94 è riportato l’andamento dell’ossigeno disciolto sotto forma di percentuale di satura- zione nel periodo 1995-1998. Dal grafico si nota che si verifica un fenomeno di alternanza tra fio- riture algali e deficit di ossigeno: le fioriture più imponenti, caratterizzate da un’elevata produzio- ne di ossigeno e dall’instaurarsi di condizioni di sovrasaturazione negli strati superficiali (periodo estivo), sono seguite da fasi in cui la domanda di ossigeno per la degradazione della sostanza orga- nica interessa tutta la colonna d’acqua e, di conseguenza, la concentrazione di ossigeno disciolto cala drasticamente anche in superficie. Nello strato profondo, le condizioni anossiche caratterizza- no invece tutto il periodo estivo. Durante questi periodi, la formazione di composti ridotti nello strato profondo (anossico), quali acido solfidrico, ammoniaca, metano ecc., rappresenta un danno notevole per l’ecosistema acquatico.

Per il fosforo totale, non essendoci una quantità di dati tale da poter rappresentare l’andamento tem- porale lungo la colonna d’acqua, è stato considerato l’andamento della concentrazione di fosforo totale nel periodo di completo rimescolamento, per il periodo 1995 – 1999 (Figura 95). Il fosforo si mantiene su livelli comunque superiori ai 50 µg/l, tipici di laghi eutrofizzati. Nell’ultimo ven- tennio, vi è stato in ogni modo un notevole trend decrescente: all’inizio degli anni ’80 la concen- trazione media di fosforo era, infatti, superiore a 200 µg/l.

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Per quanto concerne infine la trasparenza, si rileva un andamento tipico dei laghi eutrofizzati (Figura 96): nei periodi critici per quanto riguarda le fioriture algali si raggiungono, infatti, valori di trasparenza inferiori al metro.

Figura 93: Andamento della temperatura nel periodo 1995 –1999

Figura 94: Andamento dell’ossigeno disciolto (% di saturazione) nel periodo 1995 –1999

Figura 95: Andamento del fosforo totale nel periodo 1978 –1999

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Figura 96: Andamento della trasparenza nel periodo 1996 – 1999

Il Lago di Comabbio secondo il Decreto legislativo n°152/1999 La procedura di classificazione proposta dal Testo Unico sulla tutela delle acque dall’inquinamen- to (Dlgs n° 152/99) è stata applicata utilizzando: i valori riferiti al 1998, per quanto riguarda ossigeno disciolto, trasparenza e fosforo totale: per que- st’ultimo è stato effettuato un unico campionamento in occasione del ricircolo primaverile; il valore massimo relativo al 1993 per la clorofilla “a”, non essendo disponibili dati più recenti. La valutazione dello stato ecologico del Lago di Comabbio, secondo la metodologia di classifica- zione considerata, lo pone in CLASSE 5. Tale risultato è ascrivibile da un lato alle condizioni di anossia che si instaurano sul fondo del lago per il periodo estivo, dall’altro alle elevate concentra- zioni di clorofilla che sono state misurate in occasioni delle più imponenti fioriture algali. A tal pro- posito si ricorda che i dati relativi alla clorofilla risalgono però al 1993. Lo stato ambientale del Lago di Comabbio, secondo lo schema illustrato in Figura 97 è PESSIMO. Il Lago di Comabbio, secondo le classificazioni proposte dal recente strumento normativo, si trova quindi in condizioni scadenti.

Figura 97: Stato ecologico del Lago di Comabbio (i valori di clorofilla sono riferiti all’anno 1993, mentre il dato relativo al fosforo totale, è il risultato di un unico campiona- mento nell’anno 1998)

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Livello trofico naturale del Lago di Comabbio e classificazione trofica delle sue acque

È stata calcolata la concentrazione di fosforo naturale secondo le diverse metodiche descritte nel Capitolo 2, che fa uso dell’indice morfoedafico; analogamente è stato determinato il livello natu- rale e la concentrazione obiettivo, seguendo le indicazioni proposte da Piano Regionale di Risanamento delle Acque. I risultati sono riportati in Tabella 39.

Per quanto concerne l’andamento trofico delle acque lacustri negli ultimi anni, sono state applica- te le metodiche OECD “a valori fissi” e “probabilistica”. In Tabella 40 sono riportati i risultati del- l’applicazione della classificazione a valori fissi secondo le classi riportate nelle metodologie. In Figura 98 è riportato il risultato della classificazione probabilistica secondo la concentrazione di fosforo totale.

Dall’applicazione delle diverse metodiche di classificazione per caratterizzare lo stato trofico del Lago di Comabbio si evince che: * La concentrazione naturale di fosforo, calcolata con la metodica MEI, risulta essere compresa tra 10 e 24 µg di P/l a cui corrisponde un livello trofico naturale di oligo-mesotrofia (Tabella 39). * La concentrazione obiettivo di fosforo, calcolata secondo la metodica proposta dal PRRA come concentrazione naturale aumentata del 25%, risulta di circa 29 µg di P/l (Tabella 39), a cui cor- risponde uno stato di mesotrofia. * secondo la classificazione OECD a valori fissi, eseguita utilizzando i dati disponibili, risulta che il lago è stato caratterizzato da condizioni eutrofiche durante tutto il periodo di studio; con- frontando i risultati della classificazione per i parametri disponibili, sembrerebbe che il lago abbia vissuto il suo momento peggiore all’inizio degli anni ’80 e stia ora gradualmente recupe- rando (Tabella 40). * dalla classificazione probabilistica OECD relativa al fosforo totale (media annua) risulta che, tra gli anni considerarti in questa analisi, quello peggiore per il lago sia stato il 1980, in cui la probabilità di trovarsi in uno stato di ipertrofia era del 51 %; le condizioni migliori si hanno anche in questo caso nel 1998, anno in cui le probabilità di trovarsi nei diversi stati trofici sono così distribuite: ipertrofia 5%, eutrofia 55%, mesotrofia 37% e oligotrofia 3% (Figura 98).

In sintesi dall’inizio degli anni ‘80, periodo in cui ha vissuto il suo momento peggiore, il lago sem- bra essere interessato da un progressivo (anche se lento) processo di miglioramento: nell’ultimo ventennio il lago è, infatti, passato da una condizione di piena ipertrofia ad un più moderato livel- lo di eutrofia che mostra una certa tendenza verso la mesotrofia. Anche secondo la classificazione probabilistica OECD, in questi anni lo stato del lago sembra essere quindi complessivamente migliorato. Dai risultati precedentemente esposti e dalla Figura 98 si vede comunque come la con- centrazione obiettivo secondo il PRRA continui ad essere un lontano obiettivo, implicando una riduzione di oltre il 50% del quantitativo di fosforo attualmente presente nelle acque lacustri.

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Tabella39: Livello trofico naturale secondo l’indice MEI

DETERMINAZIONE DEL LIVELLO TROFICO NATURALE ATTRAVERSO L’INDICEINDICE MEI Parametro Valore medio Indice MEI Livello trofico Intervallo di guida misurato [1998] naturale [µg/l] variazione [µg/l] Alcalinità 1,7 [meq / l] 0,4 21,8 20 - 24 Conducibilità 204 [µS /cm] 44,8 15,7 10 – 24

DETERMINAZIONE DEL LIVELLO TROFICO NATURALE ATTRAVERSO LE INDICAZIONIINDICAZIONI DEL PRRA Valore naturale 23,2 [µg/l] Valore obiettivo 29 [µg/l]

Tabella 40: Classificazione OECD a valori fissi

PARAMETRO 1973 1980 1993 1998 Fosforo totale Valore [µg/l] 95 151 108 58 media annua Classe trofica Eutrofia Ipertrofia Ipertrofia Eutrofia Clorofilla Valore [µg/l] 33 media annua Classe trofica Ipertrofia Clorofilla Valore [µg/l] 48 massimo annuo Classe trofica Eutrofia Trasparenza Valore [m] 1,2 2,3 media annua Classe trofica Ipertrofia Eutrofia Trasparenza Valore [m] 1 0,4 minimo annuo Classe trofica Eutrofia Ipertrofia

Figura 98: Classificazione probabilistica OECD attraverso la concentrazione media annua di fosforo.

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Relazione tra stato trofico e carico di nutrienti

In Figura 99 è rappresentata, sul grafico di Vollenweider, la condizione trofica del lago per i cari- chi in ingresso relativi ai quattro anni campione considerati nel precedente paragrafo. I dati utiliz- zati sono stati elaborati nel lavoro “Evoluzione trofica del Lago di Comabbio”, Graia, 1999. Il grafico di Vollenweider conferma i risultati emersi nei precedenti paragrafi: il lago, reduce da un lungo periodo in cui venivano riversate nelle sue acque elevate quantità di nutrienti, in seguito alla realizzazione di alcune strutture fognarie che dovrebbero raccogliere una fetta rilevante dei nutrien- ti che venivano riversati a lago (ad esempio il collettore consortile) si trova attualmente in una fase di miglioramento. Secondo il modello di Vollenweider, se si mantenesse costante il carico stimato per il 1998, il lago dovrebbe progressivamente raggiungere una condizione di mesotrofia.

Figura 99: Applicazione del grafico di Vollenweider per il Lago di Comabbio

La comunità ittica del lago La comunità ittica del Lago di Comabbio permane in uno stato di grave squilibrio, prevalentemen- te legato allo stato di eutrofizzazione del lago e alla introduzione di specie ittiche esotiche alta- mente infestanti. In particolare desta preoccupazione l’affermazione decisa della popolazione di siluro, del quale ne vengono sistematicamente catturati esemplari adulti durante qualsiasi giornata di pesca professionale. Il siluro viene anche attivamente pescato da riva dai pescatori dilettanti. Lo stato eutrofico del lago si esprime sulla comunità ittica determinandone una semplificazione, che porta alla proliferazione delle specie ittiche più resistenti agli stress ambientali, come la scardola ed il carassio, ed alla diminuzione delle specie più sensibili, come il pesce persico ed il lucioperca. Un’altra specie esotica che pare in espansione nel lago è il pesce gatto. I predatori, verso i quali sono indirizzate alcune pratiche gestionali, sono in discreta salute e paio- no complessivamente in crescita: il pesce persico, a favore del quale vengono annualmente posate fascine sulle legnaie esistenti, ed il luccio, del quale ne sono stati spostati numerosi soggetti adulti dal vicino Lago di Monate. La popolazione di persico trota è in leggero calo, come pare avvenga

118 Carta delle vocazioni ittiche - Risultati anche in altri laghi vicini, così come è in calo l’anguilla, che risente degli sbarramenti che ne impe- discono la risalita dal mare degli stadi giovanili, mentre il lucioperca si mantiene a livelli costanti. La pesca professionale insiste su pesce persico, lucioperca e tinca tra le specie pregiate, e sulla scar- dola adulta come specie destinata al mercato dei pesci da ripopolamento, effettuando al contempo attività di biomanipolazione e di rimozione di biomassa dal lago.

Tabella 41: la comunità ittica del Lago di Comabbio Nome comune Nome scientifico Abbondanza Tendenza ANGUILLIDI Anguilla Anguilla anguilla ++ ➘ CENTRARCHIDI Persico trota Micropterus salmoides +++ ➘ Persico sole Lepomis gibbosus +++ ↔ CIPRINIDI Triotto Rutilus erythrophthalmus + ➘ Scardola Scardinius erythrophtalmus +++++ ↔ Carassio Carassius carassius +++ ↔ Carpa Cyprinus carpio ++ ↔ Tinca Tinca tinca +++ ↔ COBITIDI Cobite Cobitis taenia ++ ↔ ESOCIDI Luccio Esox lucius +++ ➚ GOBIDI Ghiozzo padano Padogobius martensi +++ ↔ ICTALURIDI Pesce gatto Ictalurus melas +++ ↔ PECILIDI Gambusia Gambusia affinis holbrooki + ↔ PERCIDI Pesce persico Perca fluviatilis +++ ➚ Lucioperca o sandra Stizostedion lucioperca ++ ↔ SILURIDI Siluro Silurus glanis +++ ➚

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