Regione Piemonte Provincia di

Comune di

Piano Regolatore Generale ai sensi della L.R. 56/77 e s.m.i.

Variante 2007

Relazione illustrativa Aggiornata al 20/5/2008

Il Sindaco Il Progettista

Il Segretario Comunale Il Responsabile Unico del Procedimento

Indice Indice Premessa La variante generale di PRG del 1996 2 Il PRG del 1996 2.1 Viabilità esterna di circonvallazione 2.2 Viabilità interna al capoluogo 2.3 Area per parcheggi pubblici 2.4 Dimensionamento della residenza 2.5 Aree produttive 2.6 Territorio agricolo 2.7 Aree per attrezzature e servizi pubblici Variante Organica di P.R.G. 3 LE INDAGINI CONOSCITIVE SVOLTE 3.1 Il rilievo aereofotogrammetrico ed i nuovi supporti cartografici 3.2 Indagine dell’andamento demografico e sociale così come é stato individuato dal nuovo Piano Commerciale - Attività socioeconomiche - Proiezioni 3.3 Schede di indagine dell'ambiente costruito 3.4 Indagine campione sull’indice volumetrico abitativo esistente 3.5 Caratteri geologici e idrogeologici 3.6 Le previsioni sul commercio 3.7 Le previsioni dei P.R.G. dei comuni contermini : Ceresole d'Alba: Baldissero: : Sanfré: : : : 4 Linee guida per la pianificazione urbanistica del paese Viabilità urbana e trasporti Centro storico Tessuto residenziale di trasformazione da attività produttive Nuova edificazione residenziale Aree attività produttive di nuovo impianto Attività e servizi sul territorio Tutela dell’ambiente 5 Criteri informatori del nuovo P.R.G. 5.1 Il Progetto Preliminare 5.2 Le zone normative 5.2.1 Il Centro Storico - Zone A 5.2.2 Zone residenziali di completamento non addensate B 1 5.2.3 Zone residenziali di impianto recente, di completamento B 2 5.2.4 Nuclei residenziali di origine rurale B 3 5.2.5 Zone residenziali di nuovo impianto C Studio Liveriero – Via Mazzini, 31 – 10123 Torino – – Tel. 011-8120041 – Fax 011-8390914 – e-mail [email protected] di Sommariva del Bosco – Piano Regolatore Generale - Relazione illustrativa

zone C1 residenziali di nuovo impianto collinari e di pianura le zone C2 residenziali di nuovo impianto di pianura zone C 3 residenziali di nuovo impianto dei nuclei residenziali di origine rurale 5.3 Zone D produttive zone D1 zone D2 zone D3 5.4 Zone E agricole 6 Ipotesi di sviluppo e capacità insediativa 7 Servizi ed infrastrutture 7.1 Criteri per il dimensionamento di servizi ed infrastrutture 7.2 Le aree per l’istruzione dell’obbligo S1 7.3 Le aree per attrezzature sociali S2 S 2.1 - di tipo religioso: S 2.2 - di tipo culturale: S 2.3 - di tipo sociale: S 2.4 - di tipo sanitario-assistenziale: S 2.5 - di tipo amministrativo: S 2.6 – di tipo fieristico: 7.4 Le aree per spazi pubblici a verde, per il gioco e lo sport V - Verde pubblico di quartiere S 3.1 - Gioco per i più piccoli, per i giovani e per gli anziani S 3.2 - Parchi urbani 7.5 Le aree per parcheggi e la viabilità Parcheggi: Viabilità: 7.2 Zone di tipo F 8 SP Zone per attrezzature sportive private 8.1 Acque per la pesca 8.2 Cava Mombelletto Allegato A: Schede di indagine dell’ambiente costruito - esempi Allegato B: Linee guida per la pianificazione urbanistica del paese Allegato C: Elenco dei beni vincolati Gabrielassi Maniga Tavelle Agostinassi Paolorio

4 Studio Liveriero – Via Mazzini, 31 – 10123 Torino – Italy – Tel. 011-8120041 – Fax 011-8390914 – e-mail [email protected] Comune di Sommariva del Bosco – Piano Regolatore Generale - Relazione illustrativa

Premessa

Il Comune di Sommariva del Bosco ad oggi é dotato di un Piano Regolatore Generale vigente adottato in via definitiva con deliberazione consigliare n. 31 del 06-07-1998 ed approvata con deliberazione della Giunta Regionale n. 10-27026 del 12 aprile 1999 e successive varianti parziali approvate ai sensi dell’art. 17 L.R. n. 56/77 e s.m.i.. La necessità di redigere la odierna variante generale si é presentata a 10 anni dall’adozione della precedente ed in corrispondenza di un mutamento sostanziale nella conformazione del paese. Sin dalla sua genesi infatti il nucleo più antico, situato al limitare di un’ampia zona boscata, si trovava lungo un importante crocevia che ne ha costituito la principale risorsa prima e la maggior criticità poi. Con l’aumento esponenziale del traffico veicolare registrato negli ultimi decenni infatti il paese si è visto diviso in due dalla SP 661 e ancora maggiormente frammentato dalle altre direttrici secondarie passanti per il centro storico con le evidenti ricadute sulla vivibilità dell’area. Oggi le istituzioni regionali e provinciali si sono formalmente impegnate nella ricucitura di questa importante frattura approvando la realizzazione di una tangenziale Ovest parallela alla S.P. 661 (denominata variante all’abitato di Sommariva del Bosco - nodo di Bra) e di una tangenziale Est tra la S.P. 661 a Nord dell’abitato e la strada comunale per Ceresole. Queste importanti reti infrastrutturali si prevede portino nei prossimi anni una drastica riduzione del traffico passante per il centro storico (oggi TGM 14.000 circa) eliminando il maggior aspetto di criticità del paese. La presente variante al PRG avrà quindi, come sottolineato proprio dall’Amministrazione Comunale nella delibera programmatica, il compito di cogliere le opportunità indotte dalle modifiche viabilistiche e di programmare le necessarie misure atte a concretizzarne i benefici in favore della popolazione. Oltre a questo primo obiettivo la pressoché completa saturazione della capacità insediativa residenziale e produttiva impone la perimetrazione di nuove aree a questo preposte. La presente variante, dal punto di vista tecnico, si propone l’adeguamento del P.R.G. e la programmazione del territorio attraverso modifiche normativo-cartografiche e del supporto cartografico. La base cartografica utilizzata è la mosaicatura catastale digitalizzata e successivamente verificata tramite un fotogramma satellitare del dicembre 2006 ortorettifficato e georeferenziato.

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LA VARIANTE GENERALE DI PRG DEL 1996

2 Il PRG del 1996

La variante al Piano Regolatore Generale del 1996 tuttora vigente è stato adottato in data 02/04/1996 con delibera del Consiglio Comunale n.16. La situazione del Comune in quel periodo, affrontata dal Piano e descritta nella sua relazione, si può riassumere nei contenuti e nelle problematiche emerse nei paragrafi seguenti che indicano per sommi capi le previsioni del P.R.G. del 1996. Sono inoltre state adottate nel frattempo le seguenti varianti parziali ai sensi dell’art 17 LUR:

Oggetto Delibera Data approvazione Riclassificazione zona AIN via Motta DCC 44 27/10/1999 Modifica alle NTA DCC 29 29/09/2000 Ridefinizione del perimetro dell’area cimiteriale - Ampliamento DCC 41 22/11/2000 cimitero Ampliamento zona AIR - regione Grangia 1 DCC 27 23/11/2001 Riclassificazione zona AIE - area Maer DCC 29 18/05/2002 Precisazione NTA. Sub comparti nelle aree C a destinazione DCC 28 18/06/2002 residenziale Ampliamento zona AIR - regione Grangia 2 DCC 10 27/03/2003 Precisazione NTA. Superare il limite di 15 m di altezza per DCC 9 27/03/2003 impianti tecnici Modifica alle NTA - Sostituzione ultimo comma art. 18 punto DCC 44 27/11/2003 C4 Ridefinizione del perimetro dell’area cimiteriale - Raddoppio DCC 29 29/05/2006 del cimitero Modifica alle NTA - art. I1 - I2 - I3 circa le aree nocive, di DCC 60 29/11/2006 stoccaggio, raccolta, lavorazione e trattamento materiali nocivi o pericolosi Modifica alle NTA - Modifica art. 18 comma C2 e C4 DCC 15 3/04/2007

2.1 Viabilità esterna di circonvallazione

Come già precisato il PRG del 1996 già prevedeva entrambe le tangenziali: sia quella ad Ovest del paese che quella ad Est verso Ceresole ed il territorio del . La prima, a cura dell’Ares Piemonte prevedeva un innesto sulla SP 661 a nord del concentrico, una rotonda sulla S.P. 29 ed infine un ultimo sbocco sulla S.P. 193. La seconda, cosiddetta tangenziale Est, a cura della Provincia di Cuneo avrebbe dovuto essere realizzata a partire dalla rotonda di innesto settentrionale della tangenziale Ovest passando in trincea o

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galleria per un primo tratto per poi proseguire con andamento complanare fino ad una prima rotonda sulla Strada Comunale per Ceresole e quindi fino a congiungersi S.P.29. Dette previsioni viabilistiche di interesse sovracomunale, già recepite dal PRG del 1996, sono tuttora confermate in quanto, con limitate modifiche, lo schema generale è rimasto inalterato. Per la circonvallazione ovest approvata definitivamente dalla Conferenza dei Servizi, dovrebbero iniziare i lavori di realizzazione entro l’estate del 2008.

2.2 Viabilità interna al capoluogo

Mentre il PRG del 1996 già comprendeva le due circonvallazioni Est ed Ovest, parallele alla SP 661, così salvaguardando il territorio necessario per la loro futura realizzazione, prevedeva invece una serie di limitati interventi al tracciato viario per poter ovviare caso per caso a piccole problematiche della rete stradale di Sommariva del Bosco senza però individuare dei collegamenti alternativi alla S.S. 661 in direzione Nord-Sud, e alla provinciale n° 29 in direzione Est-Ovest. In particolare: 1) riduceva, nel rispetto degli allineamenti e delle recinzioni esistenti, la sezione della strada prevista di collegamento tra Piazza Umberto e Piazza S.Giovanni; 2) riduceva, nel rispetto degli allineamenti e delle recinzioni esistenti, la sezione della strada prevista di collegamento tra il Vicolo Leopardi e Vicolo ; 3) confermava nello stato di fatto (strada a fondo cieco) il Vicolo Pascale Lauro e quindi veniva annullato il suo prolungamento previsto dal PRG precedente; 4) veniva modificato il tracciato della strada di collegamento tra la stazione ferroviaria e Via Aldo Moro realizzando un più diretto collegamento tra i due ambiti urbani.

Nella nuova variante di PRG vengono ripresi alcuni di questi tratti viari ed altri nuovi vengono introdotti anche a seguito della prossima realizzazione delle due tangenziali est ed ovest ad opera dell’Ares Piemonte e della Provincia di Cuneo.

2.3 Area per parcheggi pubblici

Già il PRG del 1984 aveva individuato come particolarmente rilevante il fabbisogno di parcheggi pubblici a cui il si cercò di ovviare, dislocando le relative aree in punti strategici del capoluogo (ne erano previsti nuovi mq 16.250, a fronte dei mq 2.120 esistenti). Il piano del 1996 incrementava quindi questo numero portandolo a 19.600 mq contro i 19.150 mq necessari secondo la LUR. Benché quindi da diversi anni si ponga attenzione a questo aspetto, solo recentemente l’Amministrazione Comunale ha messo in atto opportune misure per la dotazione di nuovi posti auto all’interno del centro storico realizzando tra l’altro il parcheggio interrato di Piazza Seyssel e destinando a parcheggi pubblici un’ampia area in prossimità della Stazione Ferroviaria.

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2.4 Dimensionamento della residenza

Il PRG del 1996 calcolava la capacità insediativa residenziale, così come previsto dall’art. 20 della LUR, con metodo analitico quantificando il valore dell’indice volumetrico abitativo medio come media aritmetica tra quello stimato sulla base dei dati del Censimento 1991, quello dedotto da indagini a campione e quello del precedente PRG (41.24+48.56+56.20)/3= 48.66 mq/ab. Per effettuare il calcolo della capacità insediativa si assumeva pertanto il valore di 48 mq/abitante. Ne emerge la seguente tabella:

Sup. Territoriale Sup Fondiaria Area dell'intera dell'intera Indice Indice Superficie Abitanti normativa area con SUE area a conc. conv. territoriale Fondiario costruibile insediabili 1 DCU 0,50 2.015 42 PEEP 7.420 0,45 3.339 70 2DCU area satura 0 3DCU area satura 0 4CCU area satura 0 5CCU area satura 0 6CCU area satura 0 7DPU 0,50 2.380 50 8DPU 0,50 3.693 77 PEC 14.978 0,25 3.745 78 PEC 6.592 0,25 1.648 34 PEC 19.276 0,25 4.819 100 PEC 8.240 0,25 2.060 43 9DPU 0,50 1.320 28 PEEP 7.719 0,45 3.474 72 PEC 6.680 0,45 3.006 63 PEC 11.159 0,45 5.022 105 PEC 6.194 0,45 2.787 58 Convenz. 3.300 0,50 1.650 34 10DPU 0,50 3.355 70 Convenz. 3.240 0,50 1.620 34 PEEP 6.370 0,45 2.867 60 PEC 5.069 0,45 2.281 48 11DPU 0,25 3.670 76 Convenz. 4.040 0,25 1.010 21 12DPU 0,50 4.997 104 Convenz. 5.636 0,50 2.818 59 Convenz. 4.524 0,50 2.262 47 Convenz. 2.600 0,50 1.300 27 Convenz. 3.150 0,50 1.575 33 13DPU 1.566 0,33 517 11 Convenz. 17.349 0,33 5.725 119 14DPU 0,50 2.028 42 15DPU area satura 0 16DPU area satura 0 U5 0,07 1.687 35

Totale abitanti insediabili in nuove costruzioni 1.640

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Oltre agli abitanti insediabili nelle zone di espansione venivano stimati quelli insediabili a seguito di recupero del patrimonio edilizio esistente e tramite cambio di destinazione d’uso di immobili destinati ad altro uso come di seguito descritto: 1) - Ambito U1 - superfici derivate da recuperi e trasformazioni 47 abitanti 2.260 mq; 2) - Ambito U2 - superfici derivate da recuperi e trasformazioni 59 abitanti 2.840 mq; 3) - Ambito U3 - superfici derivate da recuperi e trasformazioni 38 abitanti 1.820 mq; 4) - Superfici derivanti da riusi negli ambiti U1 e U2 62 abitanti 2990 mq.

Dalle stime sopra espresse si ricavava un totale di abitanti insediabili a seguito di recuperi e mutamenti di destinazioni d’uso del patrimonio edilizio esistente pari a 206 unità. Il PRG del 1996 stimava quindi in 1.640 + 206 l’incremento di abitanti derivante dalle previsioni di piano per un totale di abitanti previsti per il Comune di Sommariva del Bosco di 7.660 abitanti. Oggi il recupero del patrimonio edilizio esistente si è esteso grazie ai recenti provvedimenti regionali e sono state adottate differenti ipotesi di calcolo.

2.5 Aree produttive

Il PRG del 1996 confermava tutte le aree esistenti già definite nello strumento urbanistico previgente ampliando quelle lungo la SP 661 e le aree di pertinenza delle Ditte Sovit e Delta Intec lato autostrada. L’area industriale già assoggettata a PIP nel PRG precedente veniva riconfermata nei suoi limiti dimensionali ma trasformando lo strumento urbanistico in PEC di più semplice realizzazione. Infine, a Sud del capoluogo e dell’attuale area mercatale era stata perimetrata un area di nuovo impianto a destinazione produttiva.

2.6 Territorio agricolo

Le aree agricole mantenevano le stesse prescrizioni del PRG previgente. L’area individuata con la sigla A3 era un ambito di nuova definizione istituito per regolamentare le pertinenze agricole del CUFRAD (Centro Universalistico Francescano per il Reinserimento di Amici in Difficoltà): comunità di accoglienza residenziale, riabilitazione psico-fisica e reinserimento sociale di giovani emarginati che opera in loc. Paolorio dal 23 Luglio 1984. Nell’ambito di tale area, allo scopo di favorire la prosecuzione e l’ulteriore sviluppo dell’esistente Centro di Accoglienza, oltre alla possibilità edificatoria derivante dall’applicazione degli indici e parametri edilizi previsti nell’area agricola A1, era consentito l’integrale recupero delle volumetrie esistenti del complesso alla data di adozione del PRG del 1996.

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2.7 Aree per attrezzature e servizi pubblici

Il PRG confermava tutte le aree esistenti già previste nello strumento urbanistico previgente. L’area per attrezzature scolastiche ubicata tra la Ferrovia e via Giansana era stata ampliata al fine di poter accorpare in un secondo tempo tutte le strutture scolastiche allora esistenti come effettivamente si è verificato. A Nord dell’area di cui sopra destinata ad attrezzature scolastiche era stata perimetrata una nuova area per attrezzature di interesse generale-assistenziale. L’area per attrezzature sportive era stata riconfermata nella sua posizione prevedendo un ampliamento ed in essa si era prevista una nuova viabilità di accesso e disimpegno. Le aree per attrezzature di carattere amministrativo erano state riconfermate. Lo stesso dicasi per le aree a verde attrezzato ed aree a parco; erano però state meglio distribuite nel tessuto urbano nuove aree di quartiere per consentire una più diretta fruibilità da parte dell’utenza. Era stata inoltre individuata una nuova area a parco adiacente all’Area Mercatale di nuova creazione. Circa le aree a parcheggio pubblico oltre alle esistenti che erano state riconfermate, ne vennero individuate altre meglio distribuite nel Centro Abitato per permetterne un più razionale uso. Nelle Frazioni, come già descritto in precedenza erano state individuate aree a verde e a parcheggio dimensionate in base alle esigenze di ogni singolo nucleo. Verifica delle aree per attrezzature e servizi per insediamenti residenziali

AREE PER AREE PER AREE A PARCO, AREE A TOTALE L’ISTRUZIONE ATTR. DI GIOCO E SPORT PARCHEGGIO INTER. COM. 5 mq/ab 5 mq/ab 12,5 mq/ab 2,5 mq/ab 25 mq/ab Esistenti e 40.518 39.215 105.949 19.600 205.282 di previsione Standard 38.300 38.300 95.750 19.150 191.500

La verifica degli standards urbanistici era stata eseguita conteggiando gli ambienti residenti a cui si aggiunge l’incremento di abitanti previsti dal PRG: 1) abitanti residenti: 5.814 2) incremento abitanti di PRG: 1.846 3) totale abitanti: 7.660

Totale aree a standards urbanistici risultanti pari a 26,80 mq/abitante.

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VARIANTE ORGANICA DI P.R.G.

3 LE INDAGINI CONOSCITIVE SVOLTE

3.1 Il rilievo aereofotogrammetrico ed i nuovi supporti cartografici

Al fine di ottenere un risultato qualitativamente corretto, per la stesura della variante al P.R.G. l’amministrazione comunale si è avvalsa di tre basi cartografiche differenti in relazione alla scala di rappresentazione dei temi di piano. Per le tavole di inquadramento in scala 1:25.000 è stata adottata la Carta Tecnica Regionale in scala 1:10.000 nella versione disponibile al Dicembre 2006. Per le tavole a scala intermedia (1:10.000, 1:5.000, 1:2.000) che sono la larga maggioranza è stata predisposta dalla ditta Haims Tech di una mosaicatura catastale digitale georeferenziata dell’intero territorio comunale. Questa base cartografica è stata successivamente aggiornata sempre dalla ditta Haims Techcon le concessioni edilizie dell’ultimo ventennio e con una ripresa satellitare ortorettificata e georeferenziata del Dicembre 2006. Oltre a ciò, per le tavole riguardanti il centro storico in scala 1:1.000, è stato aggiornato, sempre con l’immagine satellitare dalla ditta Haims Tech, un rilievo aereofotogrammetrico realizzato nel settembre 1993. Questo procedimento ha permesso di ottenere supporti con un dettaglio che aumenta progressivamente in funzione della scala di rappresentazione. Queste mappe costituiscono la base su cui e stato disegnato il piano: tutte le informazioni sono in formato digitale. E’quindi possibile effettuare misure e modifiche planimetriche con più facilità.

3.2 Indagine dell’andamento demografico e sociale così come é stato individuato dal nuovo Piano Commerciale - Attività socioeconomiche - Proiezioni

Il territorio di Sommariva del Bosco si estende per kmq 35,57 con una densità abitativa di 171,15 abitanti per kmq., ponendosi come comune con una discreta densità rispetto a quelli appartenenti alla stessa area commerciale il cui polo di riferimento e Carmagnola. Tale densità abitativa é aumentata rispetto al 1981, quando era di 155,02 ab./kmq., denotando un incremento della popolazione nel periodo considerato. La popolazione é infatti aumentata, nei dieci anni intercorsi dal 1981 al 1991, del 7% mentre dal 1995 al 2005 l’incremento è stato del 4% circa e con un trend molto positivo dal 1998. Il Comune di Sommariva del Bosco, in termini di caratteristiche demografiche, si presenta con degli elementi abbastanza omogenei.

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Analizzando l’età della popolazione residente si può rilevare che essa é più consistente nelle classi anziane a scapito di quelle giovani, ad indicare una flessione nella natalità. E’ una caratteristica tipica dei centri dall’assetto demografico maturo, contestualmente alla fuga dalla città. Anche per quanto riguarda il livello di istruzione, Sommariva del Bosco si può considerare un centro, in cui é presente, a fronte di valori deboli sia per i laureati che per gli analfabeti, una consistente fascia di popolazione in possesso d’istruzione intermedia. Le figure professionali prese in considerazione denotano che il Comune in questione é caratterizzato da una economia mista, nella quale si riscontra la presenza sia di lavoro in proprio che di lavoro dipendente. E’ il caso sovente di comuni orientati all’agricoltura ed all’artigianato, con frange di popolazione che trovano occupazione in centri di maggiori dimensioni. Al fine di stimare la dinamica della capacità insediativa nel prossimo decennio, periodo di validità del Piano, é necessario prevedere l’evoluzione della consistenza demografica nel periodo stesso.

Data Residenti 31/12/1981 5734 Analisi demografica 31/12/1991 5900 31/12/1992 5885 8800 31/12/1993 5865 8600 31/12/1994 5860 8400 8200 31/12/1995 5814 8000 31/12/1996 5755 7800 7600 31/12/1997 5733 7400 31/12/1998 5704 7200 7000

31/12/1999 5741 Residenti 6800 6600 31/12/2000 5760 6400 31/12/2001 5799 6200 6000 31/12/2002 5812 5800 31/12/2003 5868 5600 31/12/2004 5923 1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016 2018 31/12/2005 6054 Anni 31/12/2006 6122

Per la stima della popolazione al 2017 si é proceduto eseguendo l’interpolazione basata sulla la serie storica della popolazione residente dal 1991 ad oggi. In base all’andamento della popolazione negli anni considerati si é ritenuto che la curva che meglio rappresenta l'evoluzione futura sia quella espressa dalla seguente funzione polinomiale di secondo ordine che può essere espressa dalla formula: Popolazione dell’anno ennesimo = POPn = n 2 x 5.0844 - n x 20310 + 20288150 e quindi ad esempio la popolazione stimata al 2007 sarebbe pari a:

POP 2007 = 2007 2 x 5.0844 - 2007 x 20310 + 20288150 = 6192 abitanti

Seguendo tale metodo si può prevedere che la popolazione residente al 2017 si attesti su un valore compreso tra le 6.900 e le 8.500 unità superando in una ipotesi intermedia i 7.500 abitanti. E’ evidente che questa previsione é valida a condizione che il tipo di evoluzione strutturale dei fattori economico-sociali che hanno determinato l’evoluzione della consistenza demografica del Comune permangano allo stato attuale. Per arrivare alla stima che si é adottata, oltre ai dati derivanti dai calcoli empirici, si sono considerate anche le previsioni derivanti dai piani di viabilità intercomunali e provinciali e dai

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piani degli insediamenti abitativi e produttivi che si stanno realizzando anche nei comuni limitrofi, oltre al fenomeno del progressivo esodo dalle grandi città.

3.3 Schede di indagine dell'ambiente costruito

Il tessuto urbano di Sommariva del Bosco è stato analizzato con una indagine edilizia puntuale attuata per mezzo di un’apposita schedatura con la quale è stato classificato nel 1994, a cura di due architetti incaricati dall’amministrazione, ogni edificio del territorio urbanizzato (v. all. A) . E’ stato quindi possibile effettuare un esatto censimento della situazione esistente ed in particolare per ogni singolo fabbricato sono state riportate: 1) alcune viste fotografiche; 2) l’inquadramento planimetrico (derivante dalla suddivisione della mappa aerofotogrammetrica in quadranti di dimensioni reali di m 100x100 numerati, in ordine a due assi ortogonali disposti in direzione Nord-Sud ed Est-Ovest, con origine in prossimità del palazzo comunale sulla piazza Seyssel; 3) il nome del proprietario e l’indirizzo; 4) l’indicazione vuoto o occupato; 5) il numero dei piani fuori terra o interrati; 6) la descrizione del lotto; 7) le preesistenze; 8) i vincoli; 9) l’uso attuale ed il numero delle unità immobiliari; 10) l’intorno; 11) lo stato di conservazione; 12) la trasformabilità e l’utilizzo; 13) l’accessibilità ed il parcheggio; 14) le urbanizzazioni esistenti; 15) l’epoca di costruzione; 16) i caratteri costruttivi; 17) alcune note utili a poter ulteriormente identificare il fabbricato in oggetto.

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L’analisi di queste schede ha permesso non solo di conoscere in modo approfondito le caratteristiche del tessuto urbano, ma anche di condurre una verifica a livello cartografico attraverso l’individuazione di tutti gli elementi accessori dell’unità abitativa, quali tettoie, stalle, fienili, bassi fabbricati e strutture provvisorie (baracche, verande, pensiline, ecc.). Tutto ciò ha consentito inoltre di evidenziare le incongruenze od omissioni che compaiono nella restituzione aerofotogrammetrica (dalle foto aeree spesso é difficile distinguere un basso fabbricato da una struttura provvisoria o individuare dei fabbricati non sempre accessibili e che sono nascosti in una macchia boscata verde) e dunque ha permesso di effettuare un migliore aggiornamento della base cartografica. Queste schede successivamente sono state suddivise in aree omogenee e numerate per zone sulla base dell’azzonamento definito dalla variante generale di P.R.G. redatta in quegli anni. Parallelamente all’indagine edilizia fin qui descritta, effettuata solo sul tessuto urbano, l’immagine satellitare dell’intero territorio realizzata nel novembre 2006 ha dato la possibilità di effettuare una verifica della situazione dell’uso del suolo e delle urbanizzazioni ed infrastrutture esistenti. Per mezzo del gran numero di dati emersi é stato possibile stilare le tavole dello stato di fatto riguardanti le urbanizzazioni dell’intero territorio, dove sono state evidenziate tutte le reti infrastrutturali (linea elettrica, acqua, gas, strade asfaltate, fognature, ecc.) e quella indicante l’uso del suolo del centro storico (tettoie, bassi fabbricati, porticati, logge, etc.).

3.4 Indagine campione sull’indice volumetrico abitativo esistente

In sede di elaborazione dei dati ottenuti dalle schede di rilevamento é stato stabilito a norma dell’art. 20 della L.U.R. condurre un’indagine su un campione di edifici del quale fossero noti i caratteri dimensionali e la composizione dell’unità familiare insediata, allo scopo di determinare la capacità insediativa residenziale media esistente. E’ emerso che il livello qualitativo abitativo, in relazione agli standard urbanistici e più precisamente al rapporto tra volumetria residenziale e abitanti, é assai elevato in quanto l’indice volumetrico abitativo che la L.U.R. prevede pari a 100 mc/ab., in Sommariva del Bosco risulta superiore a mc/ab. 120. Ciò é dimostrato dal fatto che in una realtà di paese dove la casa uni e bifamiliare é la tipologia più diffusa, spesso più di una stanza é lasciata vuota o é abitata in modo saltuario. Il precedente PRG aveva dimensionato la residenza (v. 2.4) con metodo analitico quantificando il valore dell’indice volumetrico abitativo medio come media aritmetica tra quello stimato sulla base dei dati del Censimento 1991, quello dedotto da indagini a campione e quello del precedente PRG (41.24+48.56+56.20)/3= 48.66 mq/ab. Con lo stesso criterio si è operato al fine di attualizzare il valore stimato nel 1996. La seguente tabella è ottenuta quindi sulla base delle sezioni di censimento del 2001 e delle SUL stimate con l’ausilio delle schede del 1994 e dei sopralluoghi effettuati.

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S.L.P. SF via Galvagno, 1 218 via Galvagno, 3 92 via Galvagno, 5 276

via Galvagno, 9 308 15 persone

via Galvagno, 11 256 persona) mq a (76.6 1150 1264

Via IV novembre 65 69 106 Via IV novembre 71 73 143 Via IV novembre 75 77 160 Via IV novembre 79 96 Via IV novembre 81 312 Via IV novembre 87 89 369 63 persone Via IV novembre 91 488 Via IV novembre 93 273 a persona) (35,2 mq Via IV novembre 97 270

2217 2878

Via IV novembre 44 231 Via IV novembre 46 48 416 Via IV novembre 52 54 477 Via IV novembre 58 146 Via IV novembre 60 274 42 persone (36,7 mq a persona) (36,7 1544 1375

Superficie totale dell'indagine = mq 5.517 Superficie totale residenziale lorda = mq 4.911 Numero degli abitanti presi in esame = n° 120 Indice planimetrico abitativo medio = mq/ab 40,92 Indice volumetrico abitativo medio = mq/ab x 3 = 122,75 mc/ab

L’indice planimetrico abitativo medio stimato è quindi pari alla media matematica tra quello del precedente piano e quello stimato sulla base dei dati del censimento del 2001 ottenendo un valore pari a (48.66+40,95)/2= 44.85 approssimato a 44 mq per abitante.

Per quanto attiene ai nuclei frazionali, caratterizzati da grandi volumetrie accessorie alla residenza destinate ad attività agricole ed artigianali e da un esiguo numero di residenti, dovuto ai fenomeni di spopolamento dei nuclei stessi, si è proceduto con una analisi a campione prendendo in esame l’intera frazione denominata della Maniga che per compattezza e dimensione di insediamento è stata giudicata la più adatta ai fini del presente studio. Il territorio perimetrato, di circa 85.000 mq, è stato analizzato in dettaglio individuando, all’interno delle volumetrie esistenti, le destinazioni d’uso in atto suddividendole in: residenza, garages, officine, stalle, fienili, tettoie, depositi, e bassi fabbricati.

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La superficie coperta da edifici residenziali risulta quindi pari a circa 6.450 mq con valori compresi tra 293 e 30 mq. Nella gran parte dei casi si tratta di edifici residenziali isorientati a due piani fuori terra con annessi stalla e soprastante fienile accostati ad altri simili a formare dei complessi a “I” di lunghezze che raggiungono anche i 130 m. Ipotizzando quindi che la correlazione tra la superficie coperta e la SUL, in relazione ai tipi edilizi prevalenti, possa essere approssimata da un coefficiente paria 1.8 (due piani fuori terra meno i cornicioni e gli altri elementi in aggetto non costituenti SUL) è possibile stimare: Superficie totale residenziale lorda = mq 6.450 x 1.8 = 11.610 mq; Abitanti residenti = 131 ab; Indice planimetrico abitativo medio = mq/ab 88.6; Indice volumetrico abitativo medio = mq/ab x 3 = 256 mc/ab;

L’indice planimetrico abitativo medio stimato per i nuclei frazionali è pari a 88.6 mq/ab approssimato a 88 mq/ab.

3.5 Caratteri geologici e idrogeologici

Il P.R.G. del 1996, già normava in modo puntuale gli interventi da effettuarsi sul territorio comunale e nella zona sottoposta a vincolo idrogeologico. Agli atti progettuali dovevano infatti essere allegati i dati geotecnici forniti da uno studio geologico che evidenziassero la successione litostratigrafica locale con definizione dei processi geomorfologici in atto e della loro evoluzione in funzione dell'intervento previsto, con l'indicazione del modello idrogeologico locale e delle condizioni di rischio idrogeologico. Inoltre fra gli elaborati tecnico-amministrativi costituenti il progetto definitivo di P.R.G. esistevano due planimetrie (la prima, una carta geolitologica e dei dissesti idrogeologici; la seconda, una carta idrologica e delle condizioni di drenaggio) e una relazione geomorfologica e idrologica che indicavano la situazione dei terreni, soprattutto là dove il P.R.G. prevedeva zone d'espansione insediativa residenziale e produttiva. Il presente P.R.G., sulla base di ciò che il vecchio piano aveva stabilito, si è mosso per portare alcune sostanziali modifiche dovute sia all’alluvione del Settembre 2002 sia alla adozione del PAI da parte della Regione Piemonte. Le indagini di carattere geomorfologico ed idrogeologico sono state appositamente effettuate secondo quanto disposto dalla Cric. P.G.R. 8 maggio 1996 7/LAP e dalla successiva N.T.E./99 nonché dall’allegato 2 alla Del. G.R. del 15 luglio 2002 n. 45-6656 acquisendo in oltre i risultati dello studio idraulico per quanto riguarda i dissesti legati all’attività torrentizia dei corsi d’acqua principali: il Rio ed il torrente Ricchiardo. Il presente Piano individua alcune questioni fondamentali alle quali dover dare risposta in tempi brevi per la salvaguardia delle condizioni ambientali e di tutela del suolo: 1) la nuova perimetrazione delle aree esondabili, tenendo conto che il Rio Pocapaglia, responsabile di inondazioni nel passato, è stato arginato per un lungo tratto del suo corso; 2) la nuova perimetrazione della zona sottoposta classe di utilizzazione II comprendente gran parte del concentrico che potrà essere ridefinita in seguito alla realizzazione di due vasche di laminazione a monte dell’abitato, di cui una parzialmente in comune di Sanfrè, per la regimentazione della portata del Rio Pocapaglia;

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3) la individuazione, il censimento e la regolamentazione dei pozzi privati e pubblici e degli invasi naturali ed artificiali in considerazione soprattutto dell'inquinamento da atrazina rilevato nell'acquedotto che serve le frazioni Maniga, Tavelle e Agostinassi; 4) la eventuale segnalazione di una o più zone per cava di terra da riporto, visto il progetto della variante alla S.S. 661 che prevede un consistente prelievo di terra per il tracciato viario in rilevato dal piano di campagna.

3.6 Le previsioni sul commercio

Il presente piano è stato redatto contestualmente ai criteri di programmazione urbanistica per l’insediamento del commercio al dettaglio in sede fissa e su aree pubbliche mercatali condividendo con questo documento, d’ora in poi per semplicità chiamato piano del commercio, obiettivi e scelte strategiche. In particolare la filosofia comune ai due documenti è quella di manifestare la forte volontà espressa dall’Amministrazione Comunale circa la definizione delle condizioni ottimali affinché le nuove espansioni residenziali non soffrano di una eccessiva perifericità rispetto al centro storico ma rappresentino dei nuclei residenziali completi, dotati dei necessari spazi ed esercizi commerciali. In un ottica accentuatamente progettuale evidentemente legata alla contestuale redazione del presente PRG il piano del commercio individua all’interno del tessuto residenziale quattro nuove localizzazioni L1 in posizioni periferiche rispetto all’addensamento A1.

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Due di queste aree, site in posizione diametralmente opposta rispetto al concentrico, hanno principalmente l’obiettivo di servire gli ambiti oltre ferrovia e collinare che ad oggi sono scarsamente serviti mentre quelle poste al limitare del territorio di Sanfrè sono finalizzate al potenziamento del sistema commerciale di ambito sovracomunale riqualificando al contempo un’area industriale per la quale il presente PRG auspica la ricollocazione all’esterno del centro abitato. Il PRG prende quindi atto di indirizzi e criteri espressi dal piano del commercio condividendone obiettivi e scelte strategiche nell’interesse comune che i due piani possano, interagendo tra di loro, produrre i maggiori benefici per la comunità. L’individuazione della localizzazione collinare L1b è attualmente in attesa di conferma/rigetto dell’osservazione da parte del C.C. con la contestuale ipotesi di traslazione in zona Nord del concentrico.

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3.7 Le previsioni dei P.R.G. dei comuni contermini

Circa le grandi opere infrastrutturali o i servizi comprensoriali e sovracomunali, sono stati esaminati gli indirizzi dei piani regolatori dei comuni limitrofi al Comune di Sommariva del Bosco oltre che i piani e programmi di livello superiore quali quelli Regionale, Provinciale, etc.. L’analisi degli elaborati di P.R.G. di questi comuni, indica ciò che può incidere, in modo positivo o in modo negativo, sullo sviluppo di questo piano, sia che si tratti di interventi nel centro abitato sia che si tratti di modificazioni del tessuto agricolo più vicino al confine con Sommariva del Bosco.

Carmagnola: Il progetto più significativo a livello comprensoriale è relativo alla costruzione di una bretella stradale di collegamento all'autostrada Torino-Savona, posta Sud dell' abitato della Città di Carmagnola, includendo, oltre al concentrico, le frazioni adiacenti. La bretella si innesta sulla viabilità esistente per mezzo di apposite rotatorie ed in particolare si collega alla S.P. 661 in località Due Province e quindi proprio in corrispondenza del confine comunale di Sommariva del Bosco. Questa bretella che direttamente interessa il comune di Sommariva del Bosco, collega l'autostrada Torino - Savona alla S.P. 661 raccogliendo la quota di transito origine Sud e destinazione Nord di tre direttrici principali: 1) S.S. 20 del Colle di Tenda T.G.M. 14.000 2) S.R. 20 Strada Reale T.G.M. 12.000 3) S.P. 661 delle Langhe (ex S.P. 218) T.G.M. 19.000

Il progetto è completato con la soppressione dell’attuale barriera autostradale e la sua traslazione al confine con il territorio sommarivese. Da qui uno stacco di superstrada collegherà il nuovo casello con il comune di Caramagna e quindi con la S.R. 20.

Ceresole d'Alba: Dall'analisi delle tavole di P.R.G. e dalle N.T.A. di Ceresole d'Alba, non emergono particolari caratteristiche che possano in qualche modo influire sull'iter progettuale della presente variante al P.R.G. di Sommariva del Bosco. C'è da segnalare tuttavia che la fascia di rispetto fluviale del Torrente Richiardo, che attraversa anche il comune di Sommariva del Bosco, è stata dimensionata di m 100 applicando l'art. 27 della L.R.56/77, ma non è stato fatto alcun cenno alla normativa ambientale (legge Galasso).

Baldissero: Il comune di Baldissero confina solo marginalmente (per un breve tratto) con il territorio di Sommariva del Bosco, e risulta essere estraneo ai processi urbanistici presenti lungo la S.P.661 delle Langhe, in quanto si trova essenzialmente tagliato fuori dall'ambito di questa direttrice di traffico e di commercio.

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Sommariva Perno: Osservando la cartografia di PRG del Comune di Sommariva Perno si coglie immediatamente la notevole superficie di zone boscate, collocate anche in prossimità del confine di Sommariva del Bosco per le quali il P.R.G. prevede una delimitazione a zona protetta. Ancora non lontana dal confine il piano di Sommariva Perno individua due tipi di zone che hanno valenza sovracomunale. Una è un'area di circa 16 ettari di proprietà del "Consorzio raccolta e smaltimento rifiuti urbano Albese", adibita a discarica e impianto di compostaggio. L'altra è un'area per servizi sociali di tipo privato di 5 ettari circa denominata C.U.F.R.A.D. Centro Universalistico Francescano per il Reinserimento di Amici in Difficoltà, che insiste anche sul territorio di Sommariva del Bosco, e per la quale il piano prevede la possibilità di limitati ampliamenti e di ristrutturazioni. Insistono inoltre sul territorio di Sommariva Perno, due aree in progetto di una certa rilevanza territoriale: il campo da golf presso la cascina Vite e un area per attrezzature sportive quali il tiro a segno, all'interno dell'ambito boschivo protetto.

Sanfré: Il centro urbano di Sanfré è situato lungo l'asse della S.P. 661 che conduce a Bra in posizione particolarmente prossima all’abitato di Sommariva del Bosco tanto che gli estremi delle perimetrazioni dei relativi territori urbanizzati distano meno di 600 m. Proprio per questa caratteristica la programmazione comunale del comune di Sanfrè acquista particolare importanza. Nei precedenti P.R.G. i due comuni prevedevano una breve zona di filtro all'edificato. Il presente piano conferma questa caratteristica ipotizzando lungo la suddetta direttrice zone prive di significative costruzioni: rispettivamente l'ampliamento degli impianti sportivi e un ambito a verde fieristico mercatale. Al contrario, nelle ultime varianti del proprio PRG, il comune di Sanfrè ha individuato sino al confine con Sommariva del Bosco tra la S.P. 661 e la ferrovia un’ampia area industriale e commerciale dove la preesistente attività commerciale “La Margherita” è stata riconosciuta come grande distribuzione esistente e quindi consolidata. Tale aspetto presenta importanti ricadute sulla pianificazione territoriale comunale, in particolare per quanto attiene agli aspetti commerciali: la presenza a ridosso del concentrico del comune di Sommariva del Bosco di un’attività già riconosciuta come localizzazione urbano-periferica produce l’automatica esclusione di ogni analogo riconoscimento nella parte meridionale del concentrico di Sommariva.

Cavallermaggiore: In direzione Sud-Ovest il territorio di Sommariva del Bosco confina con quello di Cavallermaggiore in prossimità della frazione Tavelle, la quale in realtà è proprio divisa lungo l'asse centrale di attraversamento (la strada di comunale delle Tavelle) dalla linea di confine fra i due Comuni. In generale il P.R.G. di Cavallermaggiore prevede per i nuclei frazionali, massicci interventi per il loro recupero fisico e funzionale, rivolto sia alla residenza che all'artigianato oltre che alla produttività agricola. In questo senso significativi sono soprattutto gli interventi nella vicinissima frazione Foresto. Alcune cautele di carattere ambientale dovranno essere concordate per la normative sugli allevamenti industriali.

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Racconigi: Non è particolarmente rilevante il confronto con il P.R.G. della città di Racconigi, in quanto non esistono elementi in comunione (strade di collegamento, urbanizzazioni, nuclei rurali a cavallo con il confine, ecc.) se non una piccola serie di lotti agricoli limitrofi con il comune di Sommariva del Bosco.

Caramagna Piemonte: Diversi risultano essere gli elementi che insistono sia sul territorio di Sommariva del Bosco che su quello di Caramagna P.te, con la quale il comune confina a Ovest per un lungo tratto, e che per questo motivo devono essere valutati in modo congiunto. Primo fra tutti la barriera dell'autostrada Torino-Savona e analogamente la barriera della linea ferroviaria Torino-Bra che con i rispettivi sovrappassi e sottopassi influiscono notevolmente sulla mobilità, anche semplicemente ai fini agricoli, fra i due comuni. Rilevante, inoltre è la questione della frazione Gabrielassi per la quale, benché non siano previste importanti espansioni del tessuto esistente, viene confermata la destinazione agricola residenziale con servizi pubblici che potrebbero essere in contrasto con le indicazioni del P.R.G. di Caramagna il quale prevede la riconferma di una zona artigianale-industriale di discrete dimensioni. Per continuità ed omogeneità delle problematiche ambientali, occorre porre attenzione alla normativa relativa ai corsi d'acqua per i torrenti Carmagnotta e Richiardo.

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4 Linee guida per la pianificazione urbanistica del paese

A norma dell'art. 17 della L.R. 56/77 le revisioni e le varianti del Piano Regolatore Generale non sono più soggette ad autorizzazione preventiva. Ai fini della partecipazione democratica al processo decisionale e gestionale dell'uso del suolo urbano ed extraurbano l'Amministrazione Comunale ha deciso di produrre una delibera programmatica di P.R.G. e portarla al voto in Consiglio Comunale (v. all. B). Alle prime bozze del luglio 2005 ha fatto seguito la verifica in sede politica e delle forze sociali e le modifiche secondo gli accordi raggiunti. Il Consiglio Comunale nella seduta del 29 Settembre 2005 ha adottato le “Linee guida per la pianificazione urbanistica del paese.” con deliberazione n. 43, formulando gli obiettivi da perseguire e definendo, sulla base della situazione esistente e delle ormai prossime modifiche alla viabilità, il quadro di riferimento in ordine alle scelte territoriali da compiere. In particolare si osserva come le due circonvallazioni in progetto cambieranno radicalmente nei prossimi anni il quadro viabilistico comunale costituendo l’unica occasione di sviluppo e miglioramento della fruizione della qualità ambientale del centro storico.

Obiettivi e criteri possono essere sintetizzati come segue:

Viabilità urbana e trasporti Le indicazioni sulla viabilità urbana ed il sistema dei trasporti traggono spunto dall’opportunità di ottimizzare gli effetti indotti delle nuove circonvallazioni sviluppando la viabilità di penetrazione ad esse correlata. La deliberazione inoltre definisce di: 1) studiare la viabilità delle nuove aree di espansione in maniera tale da integrare e supportare il sistema infrastrutturale esistente; 2) ipotizzare nuovi tracciati all’interno del territorio edificato per colmare le carenze oggi esistenti; 3) ipotizzare percorsi ciclabili; 4) individuare aree a parcheggio all’interno del concentrico.

Centro storico Il P.R.G. precedente aveva delimitato un’area A molto estesa e indifferenziata dove si è osservata qualche difficoltà a concretizzare gli interventi necessari al rinnovamento del tessuto edilizio e quelli di valorizzazione degli edifici di pregio. Il nuovo piano corregge questa impostazione riperimetrando il centro storico in maniera più puntuale ed introducendo una normativa specifica più graduale di quella attuale al fine di riqualificare e valorizzare gli elementi di pregio del contesto urbano.

Tessuto residenziale di trasformazione da attività produttive Per quanto riguarda le zone industriali incluse nel tessuto urbano si esprime la volontà di prevedere una ricollocazione più propria in apposite aree localizzate in punti strategici del territorio comunale. Per queste zone che verranno dimesse insieme con quelle di completamento esterne al centro storico si auspica la previsione di una saldatura del tessuto

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edilizio esistente con la contemporanea realizzazione di nuovi punti di incontro, posteggi, aree a verde pubblico, ed più in generale di standards.

Nuova edificazione residenziale Le nuove zone di espansione residenziale potranno essere individuate con caratterizzazioni edilizie differenti sostanzialmente in tre aree: 1) al margine dell’edificazione attuale nella fascia compresa tra la ferrovia e la nuova circonvallazione Ovest in progetto per ambiti limitati anche con l’intento di promuovere la realizzazione dell’impianto viabilistico ad oggi molto carente; 2) nella fascia a nord del territorio urbanizzato tra via Torino e la ferrovia per espansioni di buona qualità edilizia; 3) nella zona collinare verso il confine verso il comune di Sanfrè per una edificazione di medio-alta qualità e contestualmente all’adeguamento dell’impianto viario esistente.

Aree attività produttive di nuovo impianto Al fine di creare ambiti che possano raccogliere opportunamente gli investimenti dando origine a nuovi posti di lavoro l’Amministrazione Comunale intende individuare localizzazioni strategicamente disposte sul territorio comunale. Le nuove zone produttive dovranno evitare la frammentazione odierna in favore di una aggregazione degli impianti industriali e artigianali che permettano la realizzazione delle necessarie opere infrastrutturali. Le nuove aree a destinazione produttiva dovranno essere di norma individuate in prossimità di assi stradali di grande transito ed in particolare in prossimità delle uscite dalla tangenziale ovest.

Attività e servizi sul territorio Per quanto attiene le aree a servizi vengono individuate tre priorità: 1) l’ampliamento e la previsione di nuovi servizi dell’area dell’Istituto Comprensivo al fine di prevedere un certo potenziamento delle attività legate all’istruzione; 2) l’ampliamento dell’area del parco del Bersaglio; 3) l’ottimizzazione dell’area adiacente della linea ferroviaria con l’inserimento di verde e servizi.

Tutela dell’ambiente A proposito della tutela ambientale l’Amministrazione Comunale esprime una preoccupazione in proposito alle attività estrattive correlate alle nuove grandi infrastrutture in progetto ed ipotizza una accurata normativa ad integrazione di quella nazionale e regionale. Oltre a ciò si sottolinea una certa “affinità” del comune con le zone boscate e si chiede una attenzione particolare per questi aspetti in fase di redazione del P.R.G..

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5 Criteri informatori del nuovo P.R.G.

5.1 Il Progetto Preliminare

Il Progetto Preliminare della variante al P.R.G. adottato il 26/6/2007 con deliberazione C.C. n. 42 é stato elaborato tenendo conto delle indicazioni espresse dalle “Linee guida per la pianificazione urbanistica del paese”, delle questioni discusse nei ripetuti incontri avuti con l’Amministrazione, delle proposte ed osservazioni presentate in tempi successivi e verificate in numerose varianti e schemi di Piano. Determina per ogni parte del territorio comunale la disciplina di tutela e di utilizzazione del suolo e definisce l’organizzazione del territorio in relazione al sistema infrastrutturale, alle attività produttive, agli insediamenti residenziali, alle attrezzature ed ai servizi. E’ stato predisposto sulla scorta delle risultanze delle indagini conoscitive svolte, in modo da poter affrontare realisticamente il quadro delle risorse disponibili ed operare una serie di scelte prioritarie. Il Piano si fonda sull’individuazione di ambiti operativi che, per comodità di definizione, sono stati denominati con le stesse lettere del D.M. 1444/68, all’interno dei quali sono state puntualmente stabilite le destinazioni d’uso, i tipi ed i modi di intervento. In particolare si rivolge attenzione al problema dell’ambiente, perseguendo una politica di uso controllato del suolo e delle risorse ambientali, in modo tale da evitare di sprecare nuove aree territoriali. Fondamentale in tale ottica é la tendenza, propria di questa variante, a recuperare, potenziare e valorizzare il tessuto urbano preesistente, caratterizzato da tipi edilizi che consentono con una certa facilità il recupero di nuovi vani. Obiettivo del Progetto Preliminare inoltre é quello di operare una verifica e definizione delle aree sottoposte a vincoli di varia natura, ma prevalentemente volti, come si é detto, alla difesa del suolo ed alla tutela dell’ambiente. Viene infine impostata una revisione generale delle Norme Tecniche di Attuazione appropriate alle disposizioni normative recenti. Per quanto riguarda le definizioni degli indici urbanistici e degli indici edilizi, descritti nell'art. 7.8 delle N.T.A., tali definizioni, per una universalità di linguaggio, sono state cooptate dal D.P.R. 380/2001 e dal regolamento edilizio tipo della Regione Piemonte. Viene rivista, come si è detto, anche a livello normativo, la regolamentazione puntuale dei vincoli e delle destinazioni urbanistiche delle aree private, e la definizione di criteri per la gestione dei mutamenti d’uso nel tempo. Le Norme di Attuazione comprendono disposizioni sia integrative che sostitutive dell’impianto normativo vigente, e solo in parte, per quanto riguarda il settore agricolo, invece parzialmente riconfermate. Operano con particolare attenzione alle seguenti esigenze: di impostazione separata tra le disposizioni strumentali e quelle operative; di disciplina generale e prevalente per la tutela dei beni culturali ed ambientali; di chiarezza e semplicità delle norme di utilizzo urbanistico ed edilizio delle aree private e pubbliche. La Variante Generale al P.R.G. opera oltre che con modifiche normative anche con nuovi elaborati cartografici.

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Le delimitazioni del Centro Storico e del Centro Abitato a suo tempo definite, vengono modificate. Da una parte vengono stralciate all’interno dell’attuale perimetro del Centro Storico alcune zone caratterizzate da edilizia di recente trasformazione e di qualità comunque estranea ai caratteri storico-documentaristici. Dall’altra risulta indispensabile l’estensione del perimetro del centro abitato sino al limite dell’edificato attuale (consolidato) e conseguentemente l’assorbimento dei lotti ad esso pertinenti o comunque interclusi.

5.2 Le zone normative

5.2.1 Il Centro Storico - Zone A

La nuova perimetrazione del Centro Storico oltre a escludere ambiti impropri accorpa parti “nuove” che risultano essere significative. Le zone A comprendono l’area di pregio storico e ambientale. Al loro interno, al fine di poter graduare le modalità di intervento sul patrimonio edilizio esistente permettendo tramite la differenziazione delle norme di zona delle NTA al contempo la conservazione degli elementi di pregio e la riqualificazione del tessuti degradati, sono divise in tre zone pressappoco concentriche: 1) la zona A1 rappresenta il nucleo di più antico insediamento comprendente esclusivamente l’ambito del castello la chiesa della colleggiata e delle pertinenze. Per questo motivo sono solo consentite categorie di intervento sino al restauro e risanamento conservativo; 2) la zona A2 comprende sostanzialmente le fasce del tessuto residenziale adiacenti alle principali direttrici viabilistiche che attraversano il concentrico per i tratti di più antico impianto. Per questo ambito sono consentite tutte le categorie di intervento sino al restauro e risanamento conservativo ed in alcuni casi, cartograficamente indicati, anche la ristrutturazione edilizia, sostituzione edilizia e restauro urbanistico; 3) la zona A3 comprende un’area di matrice agricola costituita prevalentemente da edifici assimilabili al tipo edilizio della cascina situati a ridosso della Zona A2. Per questo ambito sono consentite tutte le categorie di intervento della zona A2 tranne il restauro urbanistico ed è prevista un’altezza massima degli edifici pari a 7,5 m proprio in ragione dello studio tipologico effettuato sulle preesistenze.

Gli elementi di maggior pregio ambientale, androni, abbaini, portali, torrette, logge, tettoie originarie, ecc., le facciate da salvaguardare, o quelle da adeguare, e gli edifici di interesse storico o architettonico, sono stati segnalati in una apposita tavola che norma gli interventi ammissibili sulle facciate. La Variante al P.R.G. prevede che all’interno delle zone A sia ammesso solo il restauro e il risanamento conservativo (come indicato nelle N.T.A., nelle Schede Normative di Zona e nelle Tavole di Piano), ad eccezione di alcuni edifici o manufatti (identificati ed elencati) per i quali é prevista la ristrutturazione e/o la sostituzione edilizia, e che le indagini di Piano dimostrano essere prevalentemente di formato recente, privi di valore storico, artistico,

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ambientale o documentaristico, per i quali la limitazione ad interventi di restauro e risanamento conservativo potrebbe costituire una forzatura. Diversamente, attraverso interventi di ristrutturazione e/o sostituzione edilizia si potrà in questi casi raggiungere risultati di riqualificazione del contesto ambientale, mediante la sostituzione di componenti strutturali, o anche solo decorativi, con altri tipologicamente coerenti con i caratteri complessivi dell’edificato originario. Un intervento di particolare significato è previsto nella completa riformulazione della piazza Seyssel accogliendo eventuali proposte di trasformazione urbana che dovranno essere oggetto di Piano di Recupero e parere ambientale regionale.

5.2.2 Zone residenziali di completamento non addensate B 1

La zona residenziale di completamento non addensata è un’ampia porzione del concentrico esterna al centro storico caratterizzata da un impianto urbano di recente costruzione (dalla seconda metà del ‘800 ad oggi) privo di un disegno preordinato. Si riscontrano tipi edilizi diversi: la casa mono e bifamiliare isolata, la casa in linea plurifamiliare, anche a tre-quattro piani, e qualche preesistente casa a schiera del tipo rurale. In quest’area, già completamente urbanizzata, sono presenti alcuni lotti inedificati che, da indagini eseguite, paiono per lo più riconducibili ai proprietari degli edifici adiacenti, i quali, con una logica piuttosto comune, mantengono l’appezzamento in prospettiva di uno sviluppo del nucleo familiare. Questa caratteristica della zona B1 incide sul dimensionamento di piano portando a considerare pressoché esaurita la capacità edificatoria di zona nonostante la presenza di lotti liberi all’interno del concentrico poiché questi appartengono a soggetti che, come evidenziato dall’attività edificatoria dell’ultimo ventennio, non intendono avvalersi dei diritti di edificabilità nell’immediato. All’interno della zona B1 un’ampia area posta a nord-est del centro storico, caratterizzata da forte acclività di pendio e individuato nella tavola di sintesi geomorfologica, è stata destinata a verde privato con un indice di edificabilità territoriale e fondiario quasi nullo e prescrizioni specifiche.

5.2.3 Zone residenziali di impianto recente, di completamento B 2

Le Zone B2 sono aree residenziali di recente impianto e situate in posizioni periferiche rispetto alla zona B1. In queste zone, che complessivamente investono un’area piuttosto ridotta del concentrico, si riscontrano quasi tutti i tipi edilizi: la casa mono e bifamiliare isolata ed in misura minore la casa plurifamiliare. Proprio a causa dell’impianto recente del tessuto edificato si osserva la presenza più evidente rispetto alle altre zone di lotti liberi che però, a differenza di quanto detto per le zone B1, sono già in via di completamento o lo saranno presumibilmente nei prossimi anni. Nelle zone B2 sono previsti alcuni interventi viabilistici diffusi ma di limitata entità che presumibilmente potranno essere realizzati direttamente dai soggetti privati a mezzo di permesso di costruire convenzionato.

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5.2.4 Nuclei residenziali di origine rurale B 3

I nuclei residenziali di origine rurale sono nuclei frazionali costituiti da un tessuto edilizio piuttosto denso originariamente destinato al presidio del territorio agricolo. Gli edifici appartengono, nella maggior parte dei casi, del tipo edilizio della cascina piemontese a manica semplice e due piani fuori terra con una porzione utilizzata a fini residenziali e la restante parte a stalle e fienile. Oltre a questo tipo edilizio per ogni nucleo è presente una chiesa o cappella ed in generale è previsto un edificio destinato a servizi pubblici. Oggi molte famiglie hanno cessato l’attività agricola riconvertendo gli ambienti a semplice residenza. Al fine di poter tutelare in maniera opportuna l’edificato che è perlopiù di matrice ottocentesca e di permettere eventuali mutamenti di destinazione d’uso dei locali esistenti in funzione delle reali esigenze dei proprietari, la zona B3 è stata dotata di una normativa analoga a quella delle zone B1 ma con l’obbligo di salvaguardia dei caratteri tipologici tradizionali. Circa il dimensionamento di piano i nuclei residenziali di origine rurale sono stati considerati a capacità insediativa esaurita mentre i lotti liberi sono stati puntualmente individuati.

5.2.5 Zone residenziali di nuovo impianto C

Per soddisfare la carenza di lotti liberi sono state previste nuove aree di espansione residenziale a completamento dell’edificato esistente. Al fine di promuovere l’aggregazione sociale e di correggere l’attuale tendenza centripeta che potrebbe condurre alla formazione di periferie carenti di spazi pubblici e servizi, e quindi in favore di un benessere diffuso e di una maggiore qualità della vita si è tentato, ove possibile, di legare la crescita edilizia allo sviluppo delle aree a servizi. Grande attenzione è stata posta alla previsione di piazze di varie dimensioni e ad un adeguato sistema viablistico che si potranno attuare ad opera diretta dei promotori dei SUE a scomputo degli oneri di urbanizzazione. La viabilità generalmente non prescrittiva potrà essere definita in fase di redazione dei SUE tranne per il nuovo asse di scorrimento e distribuzione connesso alla rotatoria posta su Via Racconigi (oggi in fase di definizione con ARES la opportunità di un accesso diretto in rotatoria) della tangenziale Ovest. Questo viale alberato, che dovrà essere realizzato secondo le indicazioni delle NTA con una corsia per senso di marcia, pista ciclabile e posteggi a raso, avrà il compito di decongestionare la viabilità centrale del capoluogo raccogliendo i flussi generati dalle aree residenziali esistenti e future comprese tra la ferrovia e la nuova tangenziale. Le zone residenziali di nuovo impianto, al fine di garantire una sufficiente varietà di tipi edilizi, sono divise in tre classi differenti.

zone C1 residenziali di nuovo impianto collinari e di pianura sono aree caratterizzate da indici edificatori inferiori rispetto a quelle C2 di pianura per indurre un’edificazione più rada e maggiormente qualificata. In particolare sono previste: C 1.1 situata in prossimità del territorio comunale di Sanfrè ed in adiacenza con una delle attuali zone B2 oggi in via di completamento e prevista come zona di espansione dal

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precedente PRG. Al fine di migliorare la rete viabilisti a servizio dell’area viene previsto l’ampliamento della strada vicinale dei Boetti in maniera da garantire una sufficiente accessibilità all’area; C 1.2 situata a nord del concentrico in una piccola area collinare particolarmente favorevole all’edificazione a fini residenziali. Contestualmente all’intervento edilizio si intende realizzare un tratto viario a prosecuzione di via Chicchignolo verso via Torino al servizio sia dell’ampliamento che del tessuto residenziale collinare esistente; C 1.3 situata in prossimità dell’accesso meridionale al concentrico lungo la SP 193 in un’area compresa tra la ferrovia a Ovest, un’area produttiva a Nord, e la propaggine meridionale del tessuto residenziale del concentrico a Est. A ricucitura di questi ambiti con prerogative estremamente differenti e al fine di potenziare l’immagine del paese nei confronti del traffico veicolare nel quadro delle politiche di marketing territoriale promosse dall’Amministrazione Comunale si prevede un’area cuscinetto a destinazione residenziale soggetta a SUE e largamente dotata di aree a verde e a parco; C 1.4 situata in adiacenza alla precedente con le stesse finalità di ricucitura delle criticità ambientali di un’area di confine con il comune di Sanfrè che rappresenterà la porta meridionale del paese. In questo caso mantenendo un rigido controllo degli indici e parametri di edificabilità dei suoli si intende sviluppare un’area residenziale a vocazione commerciale anche in vista della prossimità alla localizzazione commerciale sita in territorio di Sanfrè come esaminato al precedente punto 3.7; C 1.5 situata a nord del concentrico riprende la zona di espansione individuata sul vigente PRG sia per quanto attiene l’estensione che gli indici edificatori.

le zone C2 residenziali di nuovo impianto di pianura sono, come ipotizzato nella deliberazione programmatica, le naturali espansioni del tessuto residenziale all’interno della futura barriera della tangenziale Ovest. In particolare sono previste: C 2.1 situata a Nord del concentrico e della zona C 2.2 è un’area nella quale si conservano alcune delle prerogative della precedente zona ACTR (area commerciale, turistico, ricettiva del precedente PRG) al fine di salvaguardare gli strumenti urbanistici in atto e costituire un’area a cuscinetto tra le espansioni residenziali e le aree industriali adiacenti all’innesto della tangenziale Ovest lungo la S.P. 661. C 2.2 situata a nord del concentrico oltre via Caduti di Nassirya in un’area destinata dal precedente PRG ad insediamenti commerciali turistici e ricettivi per la quale nel passato decennio non si è riscontrato alcun interesse da parte di operatori privati. L’amministrazione Comunale, in accordo con le considerazioni espresse dai criteri per il commercio, ha quindi deciso di mutarne la destinazione d’uso in favore della residenza così da risolvere le criticità ambientali che caratterizzano l’odierno accesso settentrionale al concentrico. In accordo con i principi espressi precedentemente viene prevista una piazza pubblica da realizzarsi secondo le norme di zona. C 2.3 situata lungo il nuovo viale di distribuzione per il tratto settentrionale. Oltre alle considerazioni descritte per la zona C 2.4 è prescritta la realizzazione di una piazza di discrete dimensioni che nelle intenzioni dell’Amministrazione Comunale diventerà nel tempo un polo urbano fondamentale per territorio del concentrico oltre ferrovia che oggi soffre di una perifericità accentuata nonostante le distanze modeste dal centro storico proprio a causa della cesura costituita dalla ferrovia.

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C 2.4 situata lungo il nuovo viale di distribuzione per il tratto meridionale. Quest’area è stata individuata in accordo con le indicazioni della delibera programmatica e sarà al contempo funzionale alla realizzazione del nuovo viale di distribuzione degli ambiti residenziali oltre ferrovia. La propaggine in località detta Fornace è inoltre funzionale al recupero del rudere dell’antica fornace da parte di soggetti privati evitando quindi le criticità ambientali dovute alla presenza dello stesso nelle condizioni attuali; C 2.5 situata tra la ferrovia e il concentrico in località due acque. L’area rappresenta il naturale completamento del tessuto residenziale entro ferrovia permettendo al contempo la realizzazione del cosiddetto parco lineare nella fascia di rispetto della ferrovia.

zone C 3 residenziali di nuovo impianto dei nuclei residenziali di origine rurale sono gli ambiti di completamento contenuti all’interno dei nuclei residenziali di origine rurale. Queste aree sono quelle nelle quali contestualmente alla ricucitura dei vuoti presenti nel tessuto residenziale si prevede la cessione di aree per servizi per finalità aggregative localizzate. In particolare è individuata un’area di questo tipo per ognuna delle seguenti frazioni: - Paolorio; - Agostinassi; - Maniga; - Ricchiardo; - Gabrielassi.

5.3 Zone D produttive

Il Piano Regolatore individua le aree a destinazione d’uso produttiva e ne definisce gli interventi ammissibili attribuendo le destinazioni d’uso ed i tipi di intervento e stabilendo i modi di attuazione. Le aree produttive si distinguono in tre classi distinte.

zone D1 sono le zone produttive confermate nella loro ubicazione che, attraverso verifiche effettuate dall’Amministrazione, non necessitano di particolari interventi né di consistente ampliamento (se non fisiologico) ma solo di ristrutturazione. Queste zone dovranno tuttavia rispettare la tutela e valorizzazione dell’ambiente, per diminuire l’impatto visivo negativo soprattutto delle superfici di stoccaggio a cielo libero.

zone D2 sono le zone produttive di nuovo impianto collocate generalmente nei pressi di aree industriali preesistenti al fine di non accentuare la dispersione del territorio comunale e di permettere il raggiungimento di soglie dimensionali opportune per la realizzazione dei necessari servizi. La scelta localizzativa di aree per nuovi insediamenti produttivi di tipo industriale é più complessa sia per le diverse dimensioni dell’intervento, sia per il peso che questa può avere sul contesto territoriale anche sovracomunale. Superanodo le problematiche poste dai terreni a Nord del capoluogo lungo la S.S. 661 (ad una quota più bassa rispetto alla sede stradale), e da

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quelli ad Ovest di questa (a causa delle criticità geomorfologiche dell’area) nonchè per favorire la concentrazione degli impianti produttivi, l'Amministrazione Comunale ha individuato alcune aree di ampliamento industriale del proprio territorio. La scelta si giustifica anche con la posizione strategica delle aree in questione. Servite da importanti assi stradali, in corrispondenza degli svincoli (in progetto) della variante alla SP 661 (i terreni agricoli risulterebbero già compromessi), in vicinanza della ferrovia, ecc..

zone D3 sono le zone produttive da rilocalizzare poichè residuali all’interno di ambiti residenziali e per le quali, l’Amministrazione Comunale intende promuovere una politica di rilocalizzazione all’interno delle aree industriali di nuovo impianto come previsto dall’art. 26 della L.R. 56/77 per le aziende produttive site nel perimetro urbanizzato. Al fine di incentivare questi fenomeni di rilocalizzazione la normativa di zona prevede la possibilità di riutilizzare le aree dismesse, con opportuna bonifica ove necessario, a fini residenziali e direzionali con un bonus sugli indici di zona purchè l’intervento si compia nell’arco di 5 anni dall’approvazione del piano e che la rilocalizzazione avvenga all’interno del territorio comunale. Riassumendo sono stati previsti, a fronte dei 550.000 mq circa già insediati (D1) ulteriori 450.000 mq circa (D2), per ampliamenti e nuove strutture produttive industriali con connessi servizi, parcheggi e aree verdi, e circa 41.000 mq relativi alle D 3.

5.4 Zone E agricole

L’Amministrazione comunale ha rivolto particolare attenzione al problema dell’agricoltura che, anche a Sommariva del Bosco, si é andata man mano modernizzando e ha assunto in taluni casi i caratteri imprenditoriali attuali. Essa rappresenta ancora oggi uno degli elementi trainanti dell’economia locale. Per questo motivo le norme di attuazione del Piano individuano una precisa e minuziosa normativa per le aree destinate ad attività agricole e definiscono come prioritari gli interventi tesi alla valorizzazione, al recupero nonché allo sviluppo delle attività agricole e del patrimonio insediativo esistente. Per tutti gli edifici esistenti destinati alla residenza ed alla conduzione dei fondi sono ammesse tutte le opere sino alla ristrutturazione anche al fine di tutelare e favorire lo sviluppo dell’attività propria. Particolare attenzione é però rivolta alla valorizzazione e recupero delle tipologie di valore ambientale e documentario, nelle quali dovranno essere rispettate le caratteristiche tipologiche edilizie, la forma planimetrica, le modalità costruttive ed i materiali ed eliminate le aggiunte improprie. Le norme sono ispirate alla conservazione di un patrimonio tipologico di discreto pregio ambientale. Inoltre a scopi agrituristici é sempre ammesso il recupero degli edifici rurali abbandonati e non. Per i nuovi interventi si fa riferimento alla L.U.R., fissando gli indici per ogni tipo di terreno e coltura. Il Piano infine individua due zone agricole speciali: una la Eca che ospita il centro di accoglienza C.U.F.R.A.D., per il recupero di individui in difficoltà, sita al confine con il Comune di Sommariva Perno ed i cui parametri urbanistici ed edilizi sono stabiliti per offrire

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alla struttura possibilità di ristrutturazionee ampliamento dei propri edifici; un'altra la Etr che il piano individua espressamente per riconoscere l’attività turistico ricettiva esistente, adiacente e complementare ad altra più ampia area sita nel Comune di Caramagna.

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6 Ipotesi di sviluppo e capacità insediativa

Il dimensionamento del PRG è stato condotto ponendo come soglia massima di sviluppo per i prossimi dieci anni una capacità insediativa al disotto dei 9.000 abitanti con un incremento della popolazione dell’ordine del 40%. Infatti, benchè l’incremento demografico Regionale previsto dall’ISTAT sia, anche negli scenari più ottimistici, piuttosto ridotto, Sommariva del Bosco ha invece visto negli ultimi decenni una tendenza molto positiva che l’Amministrazione Comunale, - anche sfruttando i benefici indotti dalle nuove tangenziali in progetto ed in accordo con lo sviluppo rurale ed industriale -, intende promuovere. Oltre a queste considerazioni di carattere demografico si osserva una presenza diffusa di volumi annessi alla residenza, e generalmente di origine rurale (stalle, fienili, etc.), oggi perlopiù dismessi. Questo patrimonio edilizio nella maggior parte dei casi non viene riqualificato e l’Amministrazione Comunale evidenzia una tendenza dell’imprenditoria locale a trascurare troppo sovente il recupero e favorire invece le nuove aree di espansione residenziale accentuando le criticità intrinseche del tessuto edilizio storico. Per consentire sia la crescita urbana nelle nuove zone di espansione ad oggi praticamente completate e per favorire il recupero del patrimonio edilizio esistente si è proceduto cercando di studiare un corpus normativo graduale e flessibile per meglio adattarsi al recupero dei tessuti edilizi caratterizzanti le differenti zone omogenee. Nel Concentrico l’obiettivo primario è stato quello di riqualificare il tessuto edilizio ed si è quindi proceduto riducendo rispetto al PRG vigente il perimetro del nucleo Storico (sulla base della schedatura di tutti gli edifici effettuata nel 1994) ed approntando una normativa da applicarsi secondo modalità opportune su tutto l’edificato che permettesse da una lato la tutela del patrimonio edilizio ed in particolare dei caratteri tipizzanti e dall’altro la flessibilità necessaria alla sua riqualificazione. Oltre alle zone A (Zona residenziale di valore storico ambientale) vengono definite delle zone B1 e B2 nelle quali si prevede il recupero del patrimonio edilizio esistente, il completamento, almeno parziale, dei lotti liberi non interclusi e di alcune percentuali delle aree di nuovo intervento in contesto urbano, differenziato dalle zone C ed, in fine, le zone C (Zona residenziale di nuovo impianto) di espansione. Nelle frazioni sono state individuate delle zone B.3 (Zona residenziale di origine rurale) che non prevedono nuovo carico antropico se non per i lotti liberi e delle zone C (Zona residenziale di nuovo impianto) di modeste dimensioni.Per quanto concerne gli indici essi sono stati calcolati parametrando con approssimazione (sempre nell’ordine del 5%) quelli calcolati dallo stato di fatto al fine di permettere una prima saldatura delle fratture presenti nel tessuto edilizio e conservando la caratteristica diffusione dei tipi edilizi di matrice rurale tipici del tessuto. Nelle nuove aree di espansione residenziale l’indice rimane in generale abbastanza contenuto, mentre con l’applicazione dei SUE possono essere previsti addensamenti in corrispondenza di alcune aree a beneficio di servizi e nodi commerciali in progetto, anche accogliendo le volumetrie generate dalle operazioni di perequazione. Delle due aree destinate all’edilizia economica e popolare, già presenti nel precedente piano, .viene conservata unicamente quella su terreni già di proprietà comunale mentre l’altra viene rimossa a causa dell’impossibilità di reiterare il vincolo in assenza di motivazioni concrete e di previsioni di attuazione dello strumento urbanistico esecutivo a medio termine. La tabella sinottica degli indici e degli abitanti insediabili riassume i concetti fin qui espressi.

I DATI DEL NUOVO P.R.G.:

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CODICE DI ZONA CLASSIFICAZIONE UF UT ST A.1 ZONE RESIDENZIALI - NUCLEO STORICO ORIGINARIO ND ND 37.993 ZONE RESIDENZIALI DI VALORE STORICO-AMBIENTALE A.2 DI ANTICO IMPIANTO ND ND 150.488 A.3 ZONE RESIDENZIALI DI VALORE STORICO AMBIENTALE ND ND 198.735 ZONA RESIDENZIALE DI COMPLETAMENTO NON B.1 ADDENSATA 0,40 0,30 803.895 ZONA RESIDENZIALE DI IMPIANTO RECENTE DI B.2 COMPLETAMENTO 0,35 0,25 141.160 B.3 NUCLEO RESIDENZIALE DI ORIGINE RURALE 0,00 0,00 266.673 C1 ZONA RESIDENZIALE DI NUOVO IMPIANTO 0,30 0,15 100.604 C2 ZONA RESIDENZIALE DI NUOVO IMPIANTO 0,35 0,20 162.226 C3 ZONA RESIDENZIALE DI NUOVO IMPIANTO 0,30 0,15 33.026 D 1.1 ZONA PRODUTTIVA ESISTENTE 0,60 0,50 15.165 D 1.2 ZONA PRODUTTIVA ESISTENTE 0,60 0,50 4.983 D 1.3 ZONA PRODUTTIVA ESISTENTE 0,60 0,50 9.720 D 1.4 ZONA PRODUTTIVA ESISTENTE 0,60 0,50 152.825 D 1.5 ZONA PRODUTTIVA ESISTENTE 0,60 0,50 29.860 D 1.6 ZONA PRODUTTIVA ESISTENTE 0,60 0,50 19.598 D 1.7 ZONA PRODUTTIVA ESISTENTE 0,60 0,50 28.954 D 1.8 ZONA PRODUTTIVA ESISTENTE 0,60 0,50 63.947 D 1.9 ZONA PRODUTTIVA ESISTENTE 0,60 0,50 126.033 D 1.10 ZONA PRODUTTIVA ESISTENTE 0,60 0,50 106.753 D 2.1 ZONA PRODUTTIVA DI NUOVO IMPIANTO 0,50 0,40 128.911 D 2.2 ZONA PRODUTTIVA DI NUOVO IMPIANTO 0,50 0,40 21.827 D 2.3 ZONA PRODUTTIVA DI NUOVO IMPIANTO 0,50 0,40 96.395 D 2.4 ZONA PRODUTTIVA DI NUOVO IMPIANTO 0,50 0,40 80.197 D 2.5 ZONA PRODUTTIVA DI NUOVO IMPIANTO 0,50 0,40 97.237 D 2.6 ZONA PRODUTTIVA DI NUOVO IMPIANTO 0,50 0,40 14.501 D 2.7 ZONA PRODUTTIVA DI NUOVO IMPIANTO 0,50 0,40 11.988 COME COME D 3.1 ZONA PRODUTTIVA DA RILOCALIZZARE ESISTENTE ESISTENTE 4.129 COME COME D 3.2 ZONA PRODUTTIVA DA RILOCALIZZARE ESISTENTE ESISTENTE 10.192 COME COME D 3.3 ZONA PRODUTTIVA DA RILOCALIZZARE ESISTENTE ESISTENTE 7.067 COME COME D 3.4 ZONA PRODUTTIVA DA RILOCALIZZARE ESISTENTE ESISTENTE 8.958 COME COME D 3.5 ZONA PRODUTTIVA DA RILOCALIZZARE ESISTENTE ESISTENTE 966 COME COME D 3.6 ZONA PRODUTTIVA DA RILOCALIZZARE ESISTENTE ESISTENTE 884 COME COME D 3.7 ZONA PRODUTTIVA DA RILOCALIZZARE ESISTENTE ESISTENTE 4.991 COME COME D 3.8 ZONA PRODUTTIVA DA RILOCALIZZARE ESISTENTE ESISTENTE 2.832 E ZONE RURALI ND ND E TR ZONA AGRICOLA SPECIALE TURISTICO RICETTIVA 0,05 0,05 41.361 E CA ZONA SPECIALE COMUNITÀ ASSISTENZA 0,40 0,03 337.999 ZONA PER ATTREZZATURE TECNOLOGICHE E DI F 1 INTERESSE GENERALE ND ND 70.083

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ZONA DI INTERESSE GENERALE S 1 AREA A STANDARD PER ATTREZZATURE SCOLASTICHE ND ND 47.906 ZONA DI INTERESSE GENERALE S 2.1 AREA A STANDARD PER ATTREZZATURE RELIGIOSE ND ND 12.331 ZONA DI INTERESSE GENERALE S 2.2 AREA A STANDARD PER ATTREZZATURE CULTURALI ND ND 3.240 S 2.3 AREA A STANDARD PER ATTREZZATURE SOCIALI ND ND 2.356 ZONA DI INTERESSE GENERALE AREA A STANDARD PER ATTREZZATURE SANITARIE S 2.4 ASSISTENZIALI ND ND 10.713 ZONA DI INTERESSE GENERALE AREA A STANDARD PER ATTREZZATURE S 2.5 AMMINISTRATIVE ND ND 1.248 ZONA DI INTERESSE GENERALE A VERDE E FIERISTICO PROMOZIONALE DELLE ATTIVITÀ AGRICOLE E S 2.6 COMMERCIALI ND ND 17.326 ZONA DI INTERESSE GENERALE S 2.7 AREA A STANDARD PER ATTREZZATURE CIMITERIALI ND ND 29.705 ZONA DI INTERESSE GENERALE AREA A STANDARD PER ATTREZZATURE PER IL GIOCO E S 3.1 LO SPORT ND ND 43.878 ZONA DI INTERESSE GENERALE S 3.2 AREE A STANDARD PER SPAZI PUBBLICI A PARCO ND ND 84.023 SP ZONE PER ATTREZZATURE SPORTIVE PRIVATE ND ND 24.774 V AREE A VERDE PUBBLICO DI QUARTIERE ND ND 8.042

CALCOLO DELLA CAPACITÀ INSEDIATIVA RESIDENZIALE (ART. 20 LUR) - PROIEZIONI AL 2018 CAPAC INDICE ITA’ VOLU INSEDI METRI ATIVA CO RESIDE CAPACITA’ ABITA NZIAL INSEDIATIV STIMA SUL TIVO E A DEGLI CAPACITÀ INSEDIATIVA RESIDENZIALE PREVIS (MQ/AB TEORI RESIDENZIA INTERV RIFERITA: TA ) CA LE ENTI AGLI ABITANTI RESIDENTI AL 31/12/2006 ESISTE (EX. ART. 20, COMMA 4, LETTERA A) NTE ND 6122 6122 100% AL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE IN ZONE A E B SOGGETTO AGLI INTERVENTI DI CUI ALLE LETTERE A), B) E C) SENZA MUTAMENTO DELLA DESTINAZIONE D'USO, DEL 3° COMMA DELL'ART. 13 LUR. (EX. ART. ESISTE 20, COMMA 4, LETTERA A) NTE ND 645 193 30% AL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE IN ZONA A E B SOGGETTO AGLI INTERVENTI DI CUI ALLE LETTERE C) CON MUTAMENTO DI DESTINAZIONE D'USO, D) ED E) DEL 3° COMMA DELL'ART. 13 LUR. (EX. ART. 20, COMMA 4, LETTERA B) 15.698 44 357 107 30% ALLA PREVISIONE DI NUOVE EDIFICAZIONI DI CUI ALLE LETTERE F) E G) DEL 3° COMMA DELL'ART. 13 LUR NEI LOTTI LIBERI INTERNI ALLE ZONE B1. (EX. ART. 20, COMMA 4, LETTERA C) 17.543 44 399 398 100%

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ALLA PREVISIONE DI NUOVE EDIFICAZIONI DI CUI ALLE LETTERE F) E G) DEL 3° COMMA DELL'ART. 13 LUR NEI LOTTI LIBERI INTERNI ALLE ZONE B2. (EX. ART. 20, COMMA 4, LETTERA C) 4.497 44 102 102 100% ALLA PREVISIONE DI NUOVE EDIFICAZIONI DI CUI ALLE LETTERE F) E G) DEL 3° COMMA DELL'ART. 13 LUR NEI LOTTI LIBERI INTERNI ALLE ZONE B3. (EX. ART. 20, COMMA 4, LETTERA C) 5.244 88 60 59 100% ALLA PREVISIONE DI NUOVE EDIFICAZIONI DI CUI ALLE LETTERE F) E G) DEL 3° COMMA DELL'ART. 13 LUR NELLE ZONE DI NUOVO IMPIANTO C.(EX. ART. 20, COMMA 4, LETTERA C) 52.490 34 1544 1543 100% RECUPERO A FINI RESIDENZIALI DELLE ZONE INDUSTRIALI D3. (EX. ART. 20, COMMA 4, LETTERA B) 10.005 44 227 68 30% TOT. 9455 8595

Come si può osservare nella tabella precedente il calcolo della capacità insediativa residenziale è stato effettuato seguendo il metodo analitico indicato dalla LUR all’art. 20 ovvero come somma delle capacità insediative rispettivamente riferite: - al patrimonio edilizio residenziale esistente soggetto agli interventi di cui alle lettere a), b) e c) senza mutamento della destinazione d’uso, del 3° comma dell’art. 13 della LUR; - al patrimonio edilizio residenziale esistente soggetto agli interventi di cui alle lettere c) con mutamento di destinazione d’uso, d) ed e) del 3° comma dell’art. 13 della LUR; - alla previsione di nuove edificazioni di cui alle lettere f) e g) del 3° comma dell’art. 13 della LUR. In riferimento ai commi 4 e 5 dell’art. 20 della LUR è stata compilata la precedente tabella nella quale la capacità insediativa residenziale teorica : - punto 1 è pari agli abitanti residenti al 31/12/2006 segnalati dall’anagrafe comunale; - punto 2 corrisponde ad una stima dei vani in abitazioni non occupate eseguita dall’UT a partire dal dato di 685 unità relativo al censimento del 2001 al quale sono stati sottratti i vani già recuperati alla data odierna; - punto 3 è stimato in funzione delle caratteristiche del tessuto edilizio evidenziate dallo studio dei tipi edilizi eseguito in base alla schedatura di cui al cap 3.3 come 5% dell’intera SUL edificabile nelle zone A e B,; - punto 4 è pari al prodotto dell’estensione di tutti gli ambiti liberi in zona B1 per l’indice di utilizzazione di zona diviso per l’indice volumetrico abitativo medio; - punto 5 è pari al prodotto dell’estensione di tutti gli ambiti liberi in zona B2 per l’indice di utilizzazione di zona diviso per l’indice volumetrico abitativo medio; - punto 6 è pari al prodotto dell’estensione di tutti gli ambiti liberi in zona B3 per l’indice di utilizzazione di zona diviso per l’indice volumetrico abitativo medio; - punto 7 è pari al prodotto dell’estensione di tutti gli ambiti di espansione delle zone C per i rispettivi indici di utilizzazione di zona diviso per l’indice volumetrico abitativo medio; - punto 8 è pari al prodotto dell’estensione di tutte le aree industriali da rilocalizzare D3 per l’indice di utilizzazione della zona B1 diviso per l’indice volumetrico abitativo medio;

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Alcune previsioni di piano come la migrazione delle attività produttive all’esterno del concentrico in favore di nuove aree residenziali (vedi punto 8) difficilmente potranno realizzarsi in breve tempo e rappresentano un tentativo di pianificare processi di lungo periodo. Un’ipotesi ottimistica è quella che nell’arco temporale di validità del PRG si attuino il 30% di questi interventi. Allo stesso tempo è difficile ritenere che nel centro storico, dove in questi anni sono stati intrapresi un numero esiguo di interventi edilizi con aumenti di SUL, dall’entrata in vigore del presente piano si verifichi una situazione che possa portare al totale recupero delle superfici di cui ai punti 2 e 3. In funzione di queste considerazioni i valori della capacità insediativa teorica sono stati corretti in base ad un indice percentuale che rappresenta la loro realizzabilità nel decennio di validità del PRG. Tale indice considera una totale saturazione degli interventi possibili per tutte le nuove edificazioni mentre le ipotesi di concreta fattibilità, che devono tenere conto della realtà del territorio, porterebbero ad una realizzabilità media non superiore all’80% riducendo ulteriormente la capacità insediativa residenziale che risulta in ogni caso dimensionata sull’ipotesi maggiore ai fini del soddisfacimento degli standard. Si ottiene quindi una capacità insediativa residenziale di 8595 abitanti con un incremento circa pari al 40% rispetto agli abitanti censiti al 31/12/2006. Di questi appena il 18 % circa corrisponde alle zone residenziali di nuovo impianto C1, C2 e C3 mentre la rimanente parte è relativa a recuperi e completamenti all’interno del concentrico.

Distribuzione delle capacità insediativa residenziale

residenti 71%

vani non occupati 2%

recuperi zone A e B 1%

completamento B1 5% completamento B2 1% completamento B3 1% zone D3 nuovo impianto C 1% 18%

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7 Servizi ed infrastrutture

7.1 Criteri per il dimensionamento di servizi ed infrastrutture

La dotazione minima di aree per servizi e infrastrutture, necessarie per soddisfare i fabbisogni pregressi e previsti, in relazione agli standard di cui all'art. 21 della L.R. 56/77 e successive modifiche ed integrazioni, è stabilita in mq./ab. 25 per servizi di livello zonale o di quartiere. La dotazione minima di aree per attrezzature al servizio degli insediamenti produttivi e commerciali, per parcheggi, verde, attrezzature sportive, centri e servizi sociali, mense e attrezzature varie, è stabilita in base ai commi 2° e 3° dell'art. 21. Le aree da cedersi per opere di urbanizzazione o convenzionate a uso pubblico in aggiunta ai parcheggi privati, sono così ripartite in sede di S.U.E.: 100% di S.L.P. per il terziario commerciale 80% di S.L.P. per il restante terziario 20% di ST per l'industria e l'artigianato produttivo

Si è cercato di localizzare all'interno del concentrico le varie aree in modo funzionale alle preesistenze (aree scolastiche) e con criteri di uniformità e di distribuzione (aree gioco e verdi), anche se la limitata estensione territoriale del capoluogo rende in linea di massima indifferente la dislocazione dei servizi al suo interno, poiché tutte le aree previste sono facilmente raggiungibili in tempi brevissimi anche a piedi. Nella redazione del Piano le aree di cui sopra sono state individuate sulla base di quelle oggi già disponibili e delle reali ed effettive necessità della popolazione esistente e prevista. Sulla base della dotazione complessiva di mq./ab. 25 di aree destinate a pubblici servizi di interesse locale, il presente P.R.G. definisce una specifica ripartizione di tale parametro secondo le seguenti quantità: 5 mq./ab. di aree per l'istruzione 5 mq./ab. di aree per attrezzature di interesse comune 12.5 mq./ab. di aree per spazi pubblici a verde, per il gioco e per lo sport 2.5 mq./ab. di aree per parcheggi pubblici

In base alla capacità insediativa residenziale è stata effettuata una verifica della dotazione di standard secondo i valori dettati dalla LUR.

VERIFICA DEGLI STANDARDS

ABITANTI PREVISTI DAL PRG 8.595 VALORI DI VALORI SUGGERITI PROGETTO DALLA LUR 47.906,00 42.975,32 AREE PER L'ISTRUZIONE 47.214,00 42.975,32 AREE PER ATTREZZATURE DI INTERESSE COMUNE 127.901,00 107.438,31 AREE PER SPAZI PUBBLICI A PARCO, GIOCO E SPORT 41.208,00 21.487,66 AREE PER PARCHEGGI PUBBLICI 264.229,00 214.876,62 TOT. (SUPERIORE A 25MQ/AB LUR)

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I valori di progetto relativi al presente PRG sono riferiti rispettivamente: - aree per l’istruzione: all’area delle scuole posta a nord del concentrico di cui al successivo 7.2; - aree per attrezzature di interesse comune: comprendono tutti i servizi di cui al successivo 7.3 tranne i cimiteri; - aree per spazi pubblici a parco, gioco e sport: comprende tutti i servizi di cui al successivo 7.4; - aree per parcheggi pubblici: comprende le aree a parcheggio pubblico di cui al successivo 7.5.

Verifica degli standards

140.000,00

120.000,00

100.000,00

80.000,00 mq

60.000,00

40.000,00

20.000,00

0,00

ione struz er l'i s... ree p teres . a di in , gi.. ture arco ci ezza i a p ubbli r attr bblic ggi p e pe zi pu rche are r spa r pa e pe e pe are are PRG LUR

Dal grafico si evince chiaramente come tutti gli standard siano assicurati anche se per quanto riguarda servizi per l’istruzione e le attrezzature di interesse comune, a causa della parzialità dei cicli scolastici oltre le medie inferiori ed alle dinamiche sociali in atto, solo con un margine più ridotto.

7.2 Le aree per l’istruzione dell’obbligo S1

La superficie necessaria in complesso risulta: abitanti residenti finali 8.595 x mq/ab 5 = mq 42.975 Tra le attrezzature scolastiche esistenti e previste (asilo nido, scuola materna, scuola elementare, scuola media dell'obbligo), completato ormai il trasferimento della scuola

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elementare "Parato" nel complesso scolastico dalla scuola media "Sales", sono stati riservati in zona S 1 oltre ai 35.000 mq circa previsti dal precedente piano una nuova espansione di ulteriori 12.000 mq circa portando l’estensione complessiva dell’area scolastica a 47.900 mq.

7.3 Le aree per attrezzature sociali S2

Le aree per attrezzature sociali non sono carenti in termini quantitativi. Tuttavia in termini qualitativi si osserva una forte preponderanza di servizi confessionali (chiese), sia nel capoluogo sia nelle frazioni. Esiste invece una carenza di strutture culturali e associative di base, totalmente assenti nelle frazioni. Il compito del Piano quindi è stato anche di tipo organizzativo; l'intento prioritario è stato quello di recuperare il più possibile il patrimonio pubblico o privato (se già di uso pubblico) per soddisfare il fabbisogno pregresso e futuro di strutture. In questa direzione il P.R.G. ha confermato tra l'altro a servizio pubblico S2 le attrezzature religiose esistenti, proponendo per queste un riuso rivolto alla realizzazione di spazi sociali, culturali e ricreativi (sale riunioni, mostre, esposizioni, concerti, ecc.). Inoltre ha individuato nel concentrico un'area sulla quale si è sviluppato un centro socioculturale, utilizzando una struttura obsoleta e riattandola alle nuove esigenze e caratteristiche (l'area dell'ex scuola elementare "Parato"). Analogamente il P.R.G. si è proposto di destinare allo stesso scopo gli edifici dismessi dall'uso scolastico e/o religioso, anche nelle frazioni. La superficie necessaria in complesso risulta: abitanti residenti finali 8.595 x mq/ab 5 = mq 42.975 Il P.R.G. suddivide le zone in oggetto in:

S 2.1 - di tipo religioso: - chiesa dei S.S. Giacomo e Filippo - chiesa dei Battuti Neri - chiesa dell'ex convento - chiesa di S. Giovanni Decollato ed annesso oratorio - chiesa di S. Orsola - chiesa di S. - chiesa di S. Maria - chiesa di S. Marcellino - chiesa della Madonna della Neve - chiesa di S. Sebastiano - chiesa di S. Rocco - santuario della Madonna di San Giovanni

TOTALE attrezzature religiose = mq 12.331

Non essendo giustificata la forte presenza attuale di attrezzature religiose (molte risultano abbandonate e particolarmente degradate), tali chiese, non utilizzate con officiazioni periodiche, potrebbero essere assimilate, come è stato detto, e considerate utili ai fini dello

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standard sociale, come strutture di incontro culturale e ricreativo, per le quali funzioni possono essere trasformate operando una importante azione di convenzionamento con la Curia e le Autorità religiose.

S 2.2 - di tipo culturale: - la casa ex “fascio” (corale sommarivese, biblioteca, ecc.) - l'ex scuola elementare "Parato" per la quale è stato attuato un recupero dei locali a favore delle attività socio culturali dell'intera cittadinanza

TOTALE attrezzature culturali = mq 3.240

S 2.3 - di tipo sociale: le S 2.3 che sono inserite nelle frazioni e che corrispondono alle superfici relative alle chiese lì ubicate ed ai piccoli nuclei scolastici in disuso: - chiesa fraz. Gabrielassi - chiesa fraz. Agostinassi - chiesa fraz. Maniga - chiesa fraz. Tavelle - chiesa fraz. Paolorio - scuola elementare fraz. Gabrielassi - scuola elementare fraz. Agostinassi - scuola elementare fraz. Maniga - scuola elementare fraz. Paolorio

TOTALE attrezzature sociali = mq 2.356

S 2.4 - di tipo sanitario-assistenziale: - la SP 2.4 che viene riconfermata nell'ambito dell'ex convento dei Giuseppini (ambulatorio, ricovero anziani "Casa Serena", sede "Croce Rossa", ecc.) = mq 10.713

S 2.5 - di tipo amministrativo: - l'area del Palazzo Comunale - le aree sparse nel capoluogo, relative a uffici postali, esattoria, peso pubblico, ecc.

TOTALE attrezzature amministrative = mq 1.248

S 2.6 – di tipo fieristico: Con lo scopo di avere una ricaduta positiva in tutto l'interland di Sommariva del Bosco, sui settori agricolo, commerciale, terziario, ecc. viene confermata un’area multifunzionale dove potranno svilupparsi, attività fieristiche (mercatali, commerciali, esposizioni, etc.) a carattere temporaneo e/o stagionale. Tale area dovrebbe contribuire a dare un immagine forte che caratterizzi il Comune nel contesto locale del Roero e in quello regionale fra due realtà provinciali così differenziate, quale Cuneo (agricola) e Torino (industriale).

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L’area fieristico mercatale denominata S 2.6 è stata localizzata in posizione strategica rispetto al tessuto residenziale del concentrico in un’area pianeggiante adiacente ai campi sportivi comunali con i quali potrà condividere le dotazioni di parcheggi, servizi pubblici, etc.. L’accesso sarà garantito dalla nuova viabilità in progetto attestata su via Due Acque. L'area di dimensioni discrete, mq. 17.326 circa, già parzialmente urbanizzata o vicina alle urbanizzazioni, sarà soggetta a valorizzazione (in quanto all'ingresso del paese ) attraverso interventi di riqualificazione ambientale con destinazione a spazio verde e fieristico promozionale delle attività agricole e commerciali.

Riepilogando per le zone S2 per attrezzature sociali si hanno le seguenti risultanze: - attrezzature religiose mq 12.331 - attrezzature culturali mq 3.240 - attrezzature sociali mq 2.356 - attrezzature sanitario-assistenziali mq 10.713 - attrezzature amministrative mq 1.248 - attrezzature per mercati mq 17.326

TOTALE mq 47.214

7.4 Le aree per spazi pubblici a verde, per il gioco e lo sport

V - Verde pubblico di quartiere Il sistema del verde urbano è oggi certamente il più carente nel Comune, nei confronti delle dotazioni necessarie. Tuttavia si è detto della richiesta molto limitata di aree verdi da parte della popolazione e ciò è logico se si considera l'hinterland di Sommariva del Bosco ricco di boschi e di prati molto vicini e a portata di mano e se si analizza la tipologia di abitazione prevalente nel concentrico che spesso risulta essere con giardino e/o con cortile verde. Detto ciò il P.R.G. soprattutto là dove pensa di creare grossi insediamenti residenziali o in vicinanza del denso Centro Storico, individua aree che verranno attrezzate con panchine, lampioni, arredi, ecc. in modo tale da ottenere un paesaggio urbano il più possibile gradevole. L’amministrazione ha inoltre predisposto un Piano di Qualificazione Urbana che potrebbe introdurre alcuni spazi a verde pubblico all’interno del centro storico. Altro importante aspetto che nel tempo porterà ad un significativo aumento degli spazi pubblici a verde è la previsione di realizzare una sorta di parco lineare attrezzato con pista ciclabile nelle fasce di rispetto dalla ferrovia in territorio urbano.

TOTALE mq 8.042

S 3.1 - Gioco per i più piccoli, per i giovani e per gli anziani Uno degli obiettivi di piano relativo alla previsione di servizi in genere, è stato quello concernente l'aumento del numero delle aree attrezzate per il gioco nel verde da distribuire in modo uniforme su tutto il territorio comprese le frazioni.

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Queste aree diffuse sono dirette soprattutto agli anziani, una categoria in continua crescita e alla quale l'Amministrazione Comunale pone particolare attenzione anche in relazione ai possibili incrementi causati dai fenomeni migratori dalle città che potranno avere risvolti anche importanti se si valuta che la vita del paese risulta essere sufficientemente tranquilla e vivibile, che il paese è fornito di tutti i servizi essenziali, e che soprattutto i collegamenti con la città sono numerosi ed efficienti grazie all'autostrada TO-SV, alla ferrovia Torino Bra e alla S.P. 661 Carmagnola-Mondovì. Oltre alle aree di limitate dimensioni diffuse sul territorio il piano regolatore, prendendo spunto dalle scelte politiche di orientamento dell'Amministrazione Comunale, ha individuato un'unica grossa area a completamento di quella esistente del centro sportivo di via Delle Due Acque, per la quale il problema maggiore è stato quello dell’opportuno dimensionamento e della predisposizione delle necessarie dotazioni infrastrutturali: strade e parcheggi. Inoltre in prossimità della palestra comunale, insistente sull'ex area dei Giuseppini, questo piano ha considerato un ampliamento impianti sportivi annessi alla attività scolastica e che verrà redatto dall'Amministrazione.

- aree a gioco e sport diffuse sul territorio - centro sportivo esistente - ampliamento del centro sportivo

TOTALE 43.878 mq

S 3.2 - Parchi urbani Come si è già detto e come è facilmente intuibile dalla etimologia del toponimo stesso Sommariva del Bosco è un comune sito in prossimità di ampie zone boscate localizzate soprattutto nella porzione collinare del territorio. Parte di queste zone riconosciuta per il suo pregio è anche ricompresa nell’area di salvaguardia dei Boschi e delle Rocche del Roero. Viste queste premesse si è operato per creare un “corridoio verde” di collegamento tra il concentrico e l’area di pianura e l’area collinare. In prossimità del territorio urbanizzato sono state quindi riconosciute ed ampliate le zone a parco esistenti prevedendo anche semplificazioni nelle modalità di acquisizione di queste aree da parte della Amministrazione Comunale per mezzo di sistemi perequativi. In oltre, ma non ricompreso nei presenti calcoli si prevede la realizzazione di un parco lineare nelle fasce di rispetto della ferrovia comprese nel territorio urbanizzato al fine di creare un corridoio verde di collegamento tra il complesso delle scuole ed i centri sportivi comunali. Il sistema dei parchi previsto dal presente PRG si estende quindi per circa 69.868 mq.

La superficie necessaria in complesso risulta: abitanti residenti finali 8.595 x mq/ab 12.50 = mq 107.438 Riepilogando per le zone S3 per spazi pubblici a parco, gioco e sport, si hanno le seguenti risultanze: - aree a gioco 43.878 mq - parchi urbani 84.023 mq

TOTALE 127.901 mq

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7.5 Le aree per parcheggi e la viabilità

Già in fase di deliberazione degli orientamenti e degli indirizzi per la Variante al P.R.G. si era posta l'attenzione su due nodi scottanti per il recupero e lo sviluppo del paese: parcheggi e viabilità. Il progetto di piano ha risposto a queste esigenze con una serie di provvedimenti che dovrebbero essere in grado, sia per la quantità che per la qualità, di risolvere un problema così fondamentale per il presente e per il futuro di Sommariva del Bosco.

Parcheggi: Sin dalle prime analisi conoscitive è emerso come non fosse sufficiente concentrare poche aree di dimensioni considerevoli nei punti nevralgici del territorio (in prossimità del Palazzo Municipale, della chiesa Parrocchiale, delle strutture scolastiche, della stazione ferroviaria, degli impianti sportivi, delle aree verdi mercatali, del cimitero, ecc.) ma fosse opportuno anche individuare piccoli ambiti, sparsi ovunque nel concentrico e soprattutto là dove si interviene a modificare l'assetto territoriale. Sono stati distinti a questo proposito, tre diversi tipi di parcheggio: - un parcheggio P1., di profondità di m 6.00, dove si può sostare con l'automobile perpendicolarmente alla strada (in questi casi è sempre una strada di notevole traffico o di discrete dimensioni); - un parcheggio P2., di profondità di m 5.00, dove l'auto è posta obliquamente; - un parcheggio P3., di profondità di m 2.50, dove l'auto è disposta parallelamente alla strada (generalmente in questi casi si tratta di strade di dimensioni modeste).

A livello normativo il piano affronta anche i criteri attuativi di queste aree a parcheggio e introduce una forma di concessione (il permesso di costruire convenzionato) che garantirne, tramite la stipula di una convenzione tra il Comune ed il soggetto privato, la possibilità di cedere il terreno per il parcheggio in cambio di una proporzionale riduzione della quota per le opere di urbanizzazione. La superficie necessaria in complesso risulta: abitanti residenti finali 8.595 x mq./ab. 2.50 = mq 21.487 In dettaglio si riscontrano le seguenti quantità: - parcheggio p.za Seyssel mq 650 (un piano interrato) - parcheggio stazione mq 400 - parcheggio scuole mq 120 - parcheggio impianti sportivi mq 300 - parcheggio aree verdi mercatali mq 200 - parcheggio cimitero mq 4.453 - parcheggio parco bersaglio mq 150 - parcheggio parco S. Marcellino mq 150 - altri parcheggi in zona A mq 2.400 - altri parcheggi in zona B mq 10.735 - parcheggi previsti in zona C mq 8.600 - altri parcheggi in zona D mq 13.050

TOTALE mq 41.208

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Inoltre una quota non indifferente, relativa ai posti auto in pubblico utilizzo potenzialmente esistenti nelle attuali strade e in quelle di futura espansione nonché a quelli che saranno previsti dai SUE, non è stata inserita in questo computo. E' intento dell'Amministrazione infatti studiare, in collaborazione con il corpo dei Vigili Urbani, un piano del traffico che introduca sensi unici, percorsi e isole pedonali, piste ciclabili, ecc. e quindi fasce di posteggio stradali diverse da quelle oggi presenti, anche sulla base delle previsioni di questo P.R.G..

Viabilità: Molte sono le variazioni apportate dal progetto di P.R.G. alla viabilità esistente, sia interna al perimetro urbanizzato, sia esterna di circonvallazione. La tavola 3.1 P ben evidenzia questo concetto in quanto evidenzia con una campitura più scura gli interventi previsti dal piano. In generale sono state individuate diverse ipotesi destinate a favorire la viabilità di scorrimento, oltre che a innervare le zone che si presume avranno uno sviluppo residenziale, segnatamente le zone B e C, collegandole strettamente alle parti più centrali del concentrico. Nelle zone degli insediamenti storico-ambientali e in quelle di conservazione e/o ristrutturazione (A e B.), vista la rigidità di configurazione viaria imposta da maxi-isolati serviti da una rete fittissima di vicoli a fondo cieco (conseguente all'origine rurale dell'abitato), ci si è limitati a prevedere il potenziamento, mediante rettificazione e/o allargamento, di alcuni percorsi, mentre in taluni casi si è riusciti a dare sfogo, mediante piazzette di manovra e/o sfondamenti, alla viabilità altrimenti interclusa. Attualmente la S.S.661 attraversa il paese da Nord a Sud generando fino a 14.000 passaggi al giorno, ma la questione più allarmante è che quasi tutta la viabilità del capoluogo gravita su questa arteria, causando, in alcune ore di punta, il collasso. L'altra arteria di primo livello, e non meno frequentata, è la S.P.29 che attraversa l'abitato da Est ad Ovest, provocando, soprattutto in coincidenza dell'attraversamento della S.S.661, in pieno centro storico, diversi problemi. Il punto di partenza progettuale di questo piano è stato pertanto la ricerca di una alternativa viaria all'attraversamento del concentrico di queste due direttrici. Le scelte sono state tuttavia obbligate da una situazione morfologica dell'abitato e del territorio che non dava spazio ad alternative. Nella direzione Nord-Sud il piano ripropone da un lato il progetto della Provincia di Cuneo per la variante alla S.S.661 che, con una circonvallazione ad Ovest dell'abitato, in territorio agricolo, oltrepassa la ferrovia, mediante cavalcavia, e va ad individuare importanti svincoli con le strade provinciali per Caramagna Piemonte e Cavallermaggiore. Parallelamente, dall'altro lato, all'interno del perimetro urbanizzato il P.R.G. delinea una viale alberato e dotato di pista ciclabile che si snoda nel territorio pianeggiante delimitato dalla tangenziale Ovest con innesto in prossimità dello svincolo di quest’ultima su Via Racconigi per andare a concludersi superando la ferrovia nell’area del campo sportivo. Questa importante via di comunicazione oltre a funzionare come direttrice di traffico, dovrà servire i futuri ampliamenti residenziali che presumibilmente verranno confermati dalle prossime varianti di piano in quell’area. Osservando le tavole di piano si può constatare che gli interventi previsti sono in grado di offrire una griglia infrastrutturale completa per l'attuazione degli interventi edilizi che dovranno essere eseguiti.

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Il Piano individua, per concludere, quattro sezioni tipo di strada, ripresi dalle “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade” applicative del C.d.S.:

4) Strade locali di servizio: due corsie e marciapiede unico

5) Strade locali di quartiere: due corsie e due marciapiedi

6) Strade locali di distribuzione: due corsie di marcia, due marciapiedi, una pista ciclabile e una sosta parallela;

7) Strade locali di scorrimento: due corsie di marcia, due marciapiedi, una pista ciclabile e una sosta parallela.

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7.2 Zone di tipo F

Il presente piano prevede le seguenti zone di tipo F per attrezzature tecnologiche e di interesse generale, e in dettaglio: F 1.1 Depuratore comunale; F 1.2 Stazione Corpo dei Carabinieri; F 1.3 Stazione di distribuzione ENEL; F 1.4 Pozzo acqua potabile; F 1.5 Impianto di preselezione rifiuti.

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8 SP Zone per attrezzature sportive private

8.1 Acque per la pesca

In prossimità della frazione Agostinassi, al di là della sede autostradale, servita da un sovrapasso, è confermata dal Piano una zona SP denominata "Acque per la pesca" che delinea una struttura che comprende diversi invasi artificiali, creati una ventina di anni fa a seguito della richiesta di terra da riporto per la costruzione della suddetta autostrada. Una seconda zona SP, analoga per genesi e per uso, è collocata a ridosso della S.P. 165 lungo il confine verso il comune di Cavallermaggiore Questi invasi vengono utilizzati oggi per la pesca sportiva e abbisognano di regolamentazione precisa, soprattutto ai fini idrogeologici, ma anche in relazione a piccoli manufatti di servizio per gli utenti (spogliatoi, deposito attrezzi, bar, ecc.) che potranno essere collocati anche in prossimità degli specchi d'acqua secondo le norme di zona..

8.2 Cava Mombelletto

Quest’area, sita a Nord del concentrico, in una cava abbandonata dovrà secondo le intenzioni dell’Amministrazione Comunale in accordo con alcuni operatori privati essere destinata ad accogliere attività sportive ed in particolare una struttura per il tiro a segno. Per questo motivo le NTA permettono la realizzazione dei fabbricati accessori allo svolgimento di questo tipo di attività regolamentandone al contempo gli aspetti più critici quali quelli ambientali.

48 Allegato A: Schede di indagine dell’ambiente costruito - esempi

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52 Allegato B: Linee guida per la pianificazione urbanistica del paese

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Allegato C: Elenco dei beni vincolati

Villa Manzella; Fornace Marucco; Villa Parato; Chiesa e cascina di S. Maria; Villa Clotilde; Chiesa di S. Marcellino; Pino dei Sette Peccati; Castello dei marchesi di Seyssel; Municipio; Casa l’Aquila Nera; Ospedale Ricovero; Villa privata (p.zza del Santuario);

Gabrielassi Chiesa di S. Antonio da Padova; Villa privata; Cascina Tetto Vecchio;

Maniga Chiesa S. Annunziata; Cappella S. Barbara;

Tavelle Chiesa di S. Giovanni Battista; Cascina Pessine;

Agostinassi Cappella dell’Assunta; Cascina Grangia e cappella di S. Giovanni; Molino Torre;

Paolorio Chiesa di S. Grato.