La Maledizione Di Pra Martino
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[12] SUL COLLE TRA VILLAR PEROSA E S. PETRO VAL LEMINA La maledizione di Pra Martino di Luca Prot - Fotografie di Marco Gallian Dieci pagine [13] Dagli antichi fasti all’abbandono: una serie incredibile di progetti che nessuno è mai riuscito a realizzare, per un luogo dal fascino unico è qualcosa di terribilmente attraen- fece costruire - uno dopo l’altro - l’albergo, te a Pra Martino. Un certo je ne sais le colonie, le bergerie, il belvedere e infine C’quoi che lo rende un luogo magico. un campo di tiro a volo all’avanguardia. Deve esserci. Perché nel bene e nel male, il Decenni di incuria e decine di progetti mai colle ha sempre esercitato un grande fascino. realizzati hanno portato all’abbandono. A Il suo periodo più luminoso è iniziato sul fini- poco a poco, tramontata l’epoca legata alla re degli anni Trenta: quella zona rurale e inac- Riv, su Pra Martino è scesa una lunga notte. cessibile, popolata soprattutto da leggende In tanti ci hanno provato, ma il luogo sembra e briganti, diventò emblema di modernità. Il stregato: nessuno, alla fine, è mai riuscito a senatore Giovanni Agnelli se ne innamorò e far sorgere una nuova alba. [14] L’EPOCA D’ORO ROCCIACOTELLO: il versante su cui sor- «Quando bombardavano, da qui era uno gono la bergeria, e più avanti il belvedere spettacolo. Ho detto tante di quelle pre- dove il grande volto della Libertà scolpito ghiere con mia mamma!». A Umberto Dalla da Edoardo Rubino si affaccia verso Pine- Vittoria sembra di rivedere i lampi e le esplo- rolo. Secondo la leggenda in quei boschi sioni, mentre dalla bergeria osserva i tre vissero il terribile brigante Barabio (o Ba- denti di Cumiana. rabicio) Cotello (o Coltello). Il vicino topo- Ma quando volge indietro lo sguardo, verso nimo Canderlanda è invece attribuito dal- la sua casa d’infanzia, dove ha vissuto tra i la tradizione a misteriosi soldati irlandesi tre e i 19 anni, a partire dal 1941, affiorano (“Camp d’arlanda”). ben altri ricordi. Con i genitori e altri quattro tra fratelli e sorella, abitava sul versante di C’era anche la luce elettrica e il vicino alber- ROCCIACOTELLO, a cinque minuti a pie- go era in funzione dal 1938: «All’epoca ave- di dall’albergo, lungo la strada selciata che va tre camere, quasi sempre riservate ai di- porta al belvedere. rigenti Riv, ma d’estate arrivava anche qual- Prima Papà Giovanni e mamma Amelia era- che famiglia in villeggiatura» racconta Mario. no dipendenti del setificio di Perosa. «La «Ancora prima dell’ampliamento – prosegue Riv offrì a mio padre lo stipendio di tutti e – ricordo che c’era un grosso salone con tan- due perché andassero a gestire le bergerie ti trofei di caccia e tavoli massicci». – racconta Umberto -. Era incaricato di alle- Poi, accanto alla strada che sale verso le vare maiali, mucche, capre e pecore e colti- colonie - costruite a partire sempre dal ‘38 vare segale e patate per rifornire l’albergo per i figli dei dipendenti della Riv - è stata e la mensa dello stabilimento. Poi durante aggiunta un’altra sala per le feste. Sotto, un la guerra gli animali sono stati tutti presi dai generatore di corrente: «Mi hanno detto che partigiani e dai tedeschi». Alla fine Giovan- fosse il motore di un sottomarino», riferisce ni è stato reintegrato in officina e nel 1957 Umberto. la moglie lo ha convinto a tornare in paese. Un anno prima della loro partenza, nel 1956, il «Non stava bene qui – ricorda Mario, fratel- senatore Giovanni Agnelli, molto affezionato lo minore di Umberto, che a Pra Martino ha a Pra Martino, farà costruire anche il campo vissuto fino a 11 anni – troppo distante dalla di tiro a volo, definito dalla stampa dell’epo- chiesa, per lei che veniva dal profondo Ve- ca tra i più moderni d’Europa e farà aumenta- neto. C’è stato per un po’ un affittuario, poi re la capienza e il confort dell’albergo. tutto è stato abbandonato». Pra Martino era al centro di un suo mondo. Ora le bergerie sono ruderi immersi tra i rovi, «Nel 1952, quando eravamo in collegio a vittime persino di una TRUFFA che ha fatto Pinerolo – ricorda ancora Mario - guardavo sparire metà delle lose del tetto. All’epoca, però, era un altro mondo. Una cascina mo- TRUFFA: Fu il fotogrado dell’Eco del Chi- derna con una stalla dotata di acqua corren- sone (e L’EM) Bruno Allaix ad assistere nel te, e una serie di altre strutture per oche e 2003 al furto delle lose del tetto da parte galline. Davanti, orti, prati irrigati e frutteti di due uomini con una Golf rossa. Pensò di meli: «Mio papà voleva sempre tutto per- che fossero iniziati i lavori per il villaggio fetto, perché al sabato veniva gente a fare i ecosostenibile (mai realizzato) della Gaia picnic». Villages. Avvertito il proprietario Benoffi, Un edificio fatto costruire dallo stabilimento, si scorpì che non ne sapeva niente. Le in- ben diverso dai tradizionali rustici immersi dagini, grazie anche a una vistosa ammac- nei boschi circostanti: «Vi farà sorridere – ag- catura su una portiera, portarono i Cara- giunge il fratello Mario – ma in quell’angolo binieri a scoprire a Barge gli autori (forse tra la casa e la stalla c’era un gabinetto con ignari) del furto. Sarebbero stati fuorviati la turca e lo sciacquone. Qui intorno nessu- da un truffatore, che aveva venduto loro no aveva una cosa del genere». le lose spacciandosi per il proprietario. PRA MARTINO - Dieci pagine [15] to dalla vegetazione, solo le colonie - ora di proprieta della parrocchia dei SS. Apostoli di Piossasco - funzionano ancora: in estate con gli studenti e nelle mezze stagioni con comitive di anziani. Fino a qualche anno fa c’era una seconda parrocchia proprietaria, quella dei SS. Pietro e Paolo di Rivalta, poi defilata. L’arrivo, nel 2009, di Giorgio Pons e della sua famiglia come custodi, ha restituito veri abitanti a Pra Martino e ha fermato gli atti vandalici subiti più volte anche da quelle strutture, i più gravi nel 2001. Tutto intorno, una proprietà privata di 70 [Mario e Umberto Dalla Vittoria hanno trascorso la loro ettari, con 165 giornate di bosco, principal- infanzia nelle bergerie: all’epoca un fiore all’occhiello che riforniva l’albergo e la mensa della Riv, oggi strutture mente a cavallo tra Villar Perosa e San Pietro diroccate invase dalla vegetazione, e saccheggiate] V.L., la seconda per estensione del Piemonte dopo quella dei Thaon di Revel a Ternavas- sempre la collina. Si vedeva il belvedere e so. Nel 1982 la società “Tre Comuni” dell’im- io avevo nostalgia di casa». Ora la vista è prenditore moncalierese Paolo Benoffi l’ha coperta dagli alberi: «Per alcuni anni – rac- acquistata dalla Riv per 100 milioni di lire. conta Umberto – sono andato a tagliarli con L’anno dopo presenterà una richiesta di va- gli Alpini di Pinerolo, d’accordo con il nuovo riante al Piano regolatore comunale di San proprietario Benoffi, ma poi mi ha detto che Pietro Val Lemina per poter costruire una aveva altri progetti e ho smesso». serie di abitazioni. Non gli sarà mai accorda- Nel 1966, quando l’avvocato Gianni Agnelli ta: «Non sono uno speculatore – si difende- organizzò a Pra Martino il trofeo automobili- rà Benoffi nel 2012 sulle colonne de “L’Eco stico in memoria del nonno, le foto d’epoca del Chisone – ho comprato i terreni perché mostrano un albergo ancora funzionante. mi piacevano. E comunque una villetta ogni Non lo è più dalla metà degli anni Settanta. due o tremila metri non sarebbe cementifi- cazione». LA CAUSA Non solo non le costruirà. Ma lo attende- Da quando l’albergo è chiuso, le bergerie rà anche una beffa. Una parte dell’enorme sono abbandonate e il belvedere è impedi- proprietà – 27mila metri quadri, tutti villa- [«A un certo punto mio papà si è comprato una moto. Una Harley Davidson, residuato bellico dell’esercito americano, con cambio al serbatoio e frizione a pedale, 750 di cilindrata, rigida dietro. Qualcuno gli aveva detto che era ottima per andare in paese». Nella foto, Giovanni Dalla Vittoria con la sua Harley davanti alla stalla. Nell’altra immagine, il rudere oggi] [16] PRA MARTINO - Dieci Pagine [17] ■ ANNI ’30 Albergo, bergerie, colonie estive. Nell’epoca d’oro di Pra Martino, il senatore Giovanni PERDUTI grafica Sefora Pons COLONIE Agnelli fa costruire le tre strutture al servizio della fab- I tesori brica Riv. ■ Oggi in uso alla parrocchi ■ 1956 Campo di tiro a volo. Il senatore Agnelli fa BELVEDERE dei Santi Apostoli di Piossasco costruire un impianto definito dalla stampa dell’epo- ■ Beauty farm ca tra i migliori d’Europa. Recentemente smantellato. BERGERIE Ricovero per anziani ■ Anfiteatro per spettacoli Recupero tossicodipendenze ■ ANNI ‘80-’90 Riti satanici. Il rudere dell’ex albergo ormai in rovina viene occupato abusivamente, anche da seguaci di sette che eseguono le cosiddette “mes- se nere”. ■ La nuova proprie- ■ Oggi in disuso ■ 1983 Serie di piccole abitazioni. Oggi in disuso tà, la soc. “Tre Comuni” di Paolo Benoffi chiede una ■ Serie di piccole abitazioni ■ Parcheggi modifica al Piano regolatore del Comune di S. Pietro ■ Villaggio della salute Ricevimento e smistamento ospiti V.L., ma non la otterrà. Mai realizzato. Farmacia erboristica Piazzale pedonale Giornalaio Bar panoramico ■ 1995 Centro della salute. Progetto dei quattro Co- Ristorante ■ Riti satanici muni di Villar Perosa, San Pietro Val Lemina, Pinerolo e Studi medici ■ Rave party Pinasca e della soc. “Tre Comuni”. Mai realizzato. Orti e serre ■ Softair ■ Parco di scienza e di gioco ■ Causa in corso tra Comune ■ 2003 Parco Pra Martino.