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BBLDP001 Inner Pages CDS7855 (DDD) Le Bouquet Emblématique Music by Mauro Giuliani (Bisceglie, 1781 – Naples, 1829) “Giulianate” Op. 148 36:31 Parte I 21:54 1 La Risoluzione 06:38 2 Lo Scherzo 03:53 3 L’Amoroso 05:41 4 Giocoso 05:42 Parte II 14:37 5 L’Armonia 04:28 6 Il Sentimentale 04:20 7 La Melanconia 02:57 8 L’Allegria 02:52 9 Cavatina “Bel Raggio Lusinghiero” nella Semiramide di Rossini 08:06 Choix de mes Fleurs chéries Op. 46* 20:41 10 Le Myrte 01:37 11 La Pensée 01:16 12 Le Lis 01:25 13 Le Jasmin 01:59 14 Le Romarin 01:40 15 L’ Œillet 01:31 16 Le Narcisse 01:57 17 La Violette 01:35 18 La Rose 02:52 19 Le Laurier 04:49 RUNNING TIME 65:27 * WORLD PREMIÈRE RECORDING Christian El Khouri, guitar (Gioachino Giussani “Fabricatore” model, 2011) Special thanks to Danilo Prefumo, Lena Kokkaliari, Lorenza Marelli, Associazione A. M. O., Michael El Khouri and my family MAURO GIULIANI. Le Giulianate op. 148 – Hummel, Moscheles e molti dei più importanti Choix de mes fleurs chéries op. 46 – strumentisti e compositori che nella capitale Cavatina Bel raggio lusinghiero nella austriaca erano attivi e con i quali ebbe rap - Semiramide di Rossini . porti di amicizia e di collaborazione. A Vienna Giuliani fu attivo fino al 1819, anno in cui I primi decenni del diciannovesimo secolo dovette far ritorno in Italia; nel suo paese nata - videro un’eccezionale fioritura della letteratura le, in cui la musica strumentale era ben lungi per chitarra. L’esplosione del fenomeno fu dal godere della popolarità che le arrideva pressoché concomitante con una importante oltralpe, il chitarrista pugliese non riuscì a rin - modifica nella struttura dello strumento che, novare i successi viennesi. Morì a Napoli l’8 verso la fine del Settecento, venne ad aggiun - maggio 1829. gere una sesta corda alle cinque che già pos - Dotato di uno spirito profondamente ricettivo, sedeva. Nella nuova versione a sei corde, la Giuliani seppe fondere con grande abilità chitarra divenne rapidamente assai popolare nelle sue opere l’eredità della tradizione stru - in tutta Europa. Fu così che, specialmente in mentale italiana del diciottesimo secolo, da Italia e Spagna, si affermò una schiera di chi - cui direttamente discendeva, con le acquisi - tarristi che, partendo dai loro paesi natali, por - zioni della civiltà musicale viennese, allora tarono il verbo chitarristico nelle grandi capita - all’avanguardia in Europa. Le sue opere sono li musicali europee, e in special modo a concepite nel più puro stile classico, ma rive - Vienna e Parigi, che per quasi mezzo secolo lano una grazia ed una spontaneità melodica furono dunque i principali centri di produzio - che sono tipicamente italiane. La sua produ - ne e smercio editoriale della musica per chi - zione comprende centocinquantuno numeri tarra. Questi chitarristi-compositori si chiama - d’opus, tra cui anche i tre Concerti per chitar - vano Mauro Giuliani, Ferdinando Carulli, ra e orchestra op. 30, 36 e 70, più diverse altre Fernando Sor, Dionisio Aguado, Filippo opere non numerate. Tutte le opere per chitar - Gragnani, Matteo Carcassi, etc.; ai loro nomi ra sola, dalle più modeste alle più impegnati - è legato uno dei periodi più splendidi della ve e ambiziose, rivelano sempre una sapienza storia della chitarra. di scrittura che le rende immediatamente rico - Mauro Giuliani nacque a Bisceglie, presso noscibili nel panorama chitarristico del primo Bari, il 27 luglio del 1781. Poco o nulla sappia - trentennio del XIX secolo, pur così ricco di mo dei suoi anni di formazione in Italia; ma nel esperienze musicalmente interessanti, prima 1806 lo troviamo già artista completo a tra tutte quella dello spagnolo Fernando Sor. Vienna, dove trascorrerà il periodo migliore La raccolta Choix de mes Fleurs chéries, ou della sua carriera pubblicando le sue opere Le Bouquet Emblématique op. 46 fu pubblica - per chitarra e dove conoscerà Beethoven, ta per la prima volta nel 1814 con una dedica 5 a «Monsieur Jules Giraud». Sia il titolo che il in genere molto brevi e, tranne un caso, tutti contenuto della raccolta, comprendente 10 in tonalità maggiori e di carattere prevalente - pezzi, ciascuno dei quali porta come titolo il mente gioioso. L’ipotesi, avanzata da Angelo nome di un fiore o di una pianta, sollevano Gilardino, che la raccolta sia stata scritta in non poche domande. Innanzitutto, non si sa un’epoca antecedente a quella della sua pub - con precisione chi fosse il dedicatario. Come blicazione, appare in fin dei conti quanto mai ha scritto Angelo Gilardino, «la raccolta […] verosimile. forma un mazzolino emblematico, ma di che Ritornato in Italia nel 1819, Giuliani trovò nel cosa mai è l’emblema? Pare semplicistico suo paese natale un ambiente assai poco inte - supporre che Giuliani fosse un appassionato ressato alla musica strumentale. Nondimeno, di floricultura (ciò non risulta in alcun modo continuò a comporre per il suo strumento. dalla sua biografia): lo ha forse immaginato Nacquero così le sue ultime composizioni, tra per compiacere un dedicatario-committente cui le Rossiniane opp. 119/124 e, appunto, le al quale piacevano i fiori? O non erano quei Giulianate op. 148 qui integralmente incise, da fiori simboli (più che emblemi) di altre e non ascriversi senza alcun dubbio a quanto di vegetali bellezze, la cui valorizzazione Giuliani meglio il musicista pugliese abbia mai dedica - professò, com’è noto, in modo assiduo e to alla chitarra sola. Giuliani, a quanto pare, si impenitente? Ma allora perché la dedica a Mr. trovava in condizioni economiche tutt’altro che Giraud? È anche lecito supporre che i fiori buone, mentre gli editori sembravano non par - simboleggiassero valori emblematici di qual - ticolarmente interessati a dare alle stampe i cuna delle associazioni più o meno segrete suoi nuovi lavori, che invece l’autore pareva sti - che, nella capitale austriaca, riunivano cultori mare parecchio e che definiva, in una lettera a di varie forme di esoterismo e sapienza, ed è Ricordi del 6 febbraio 1821, «pezzi Musicali di del tutto probabile che Giuliani, inserito nel - uno stile giammai conosciuto». l’alta società, abbia fatto parte di essa». Come Come apprendiamo dalla fondamentale che sia, la raccolta dei dieci pezzi, qui incisa monografia Mauro Giuliani di Marco Riboni, il integralmente per la prima volta da Christian 31 luglio 1827 il compositore indirizzò al suo El Khouri, presenta tratti musicali assai varie - editore viennese Domenico Artaria una lettera gati, com’è lecito supporre da una raccolta di in cui gli proponeva l’acquisto di alcuni suoi morceaux caractéristiques . Da essa sono nuovi lavori, tra cui l’op. 148, da lui citata quasi del tutto assenti spunti virtuosistici rile - esplicitamente come «Ultimi Capricci vanti, e non è affatto facile, tranne forse in un Giulianeschi». È questo il primo accenno a noi paio di casi, cogliere nei vari pezzi (i cui titoli noto a quelle che avrebbero assunto il titolo sono dati sempre in francese) un esplicito definitivo, di lì a poco, di Giulianate op. 148. simbolismo musicale. I brani, del resto, sono Dopo aver a lungo tergiversato, nel settembre 6 del 1828 Artaria pubblicò solamente due delle maggiore, di semplice forma ABA, con una sei composizioni che Giuliani gli aveva propo - sezione centrale in minore. Conclude il primo sto, cioè le opp. 147 e 148, rinunciando stoli - fascicolo il Giocoso , in La maggiore, concepi - damente a dare alle stampe il Maestoso del to come uno Scherzo con relativo Trio. Concerto n. 4 per chitarra e orchestra op. 129, Al principio del secondo fascicolo troviamo il un lavoro di cui si sono perse per sempre le n. 5, L’armonia , forse il brano più “schubertia - tracce. Il titolo stesso dato alla raccolta di no” dell’intera raccolta. È un lungo arpeggio, questi 8 pezzi, Giulianate , indica che il com - una sorta di soliloquio che partendo da Mi positore stava affidando al suo editore qual - maggiore passa attraverso varie tonalità per cosa di molto intimo e particolare, che riassu - poi concludersi gloriosamente nella tonalità meva gli aspetti più significativi del suo ultimo d’impianto. Il n. 6, intitolato Il sentimentale , è in stile e del suo linguaggio chitarristico, giunto 6/8, nella prediletta tonalità di La maggiore: ormai alla sua piena maturità. Purtroppo, una pagina molto elegante e nient’affatto “sen - meno di un anno dopo aver pubblicato l’op. timentale” nel senso tradizionale del termine, 148, Mauro Giuliani sarebbe morto a Napoli, dallo svolgimento libero e fantasioso; la tonali - non ancora quarantottenne. tà passa da La maggiore a La minore nel suc - Anche questi sono dunque, almeno esterior - cessivo n. 7, La melanconia , pensoso e riflessi - mente, dei morceaux caractéristiques ; ma la vo, di grande espressività. Chiude la raccolta e consapevolezza e la qualità artistiche sono il secondo fascicolo delle Giulianate il n. 8, qui infinitamente superiori. Come ha scritto L’allegria (anche questo in La maggiore), un Ruggero Chiesa, «nell’op. 148 appare eviden - brano effervescente con effetti di consumata te il distacco dagli schemi usati negli anni brillantezza strumentale. viennesi, e la ricerca di un mondo espressivo Completa il nostro CD una composizione semplice, incisivo, ma anche più maturo». Le senza numero d’opus, la cavatina Bel raggio Giulianate sono divise in due fascicoli di quat - lusinghiero nella Semiramide di Gioachino tro pezzi ciascuno. Il primo fascicolo si apre Rossini. Come per Niccolò Paganini, la musi - con La risoluzione , in Do maggiore, che altro ca di Rossini costituì sempre un punto di rife - non è che un primo tempo di sonata, con rimento ineludibile per Giuliani, che ad essa si esposizione di due temi contrastanti, breve ispirò in molteplici occasioni, come ad esem - ma avventurosa sezione modulante, riesposi - pio nelle già citate – e splendide – Rossiniane zione alla tonica del solo secondo tempo e op.
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