Data creazione: 23.01.2006 Autore: Alissa Nembrini Revisione: MN

Biografia di Corena, Fernando (1916-1984) (di Alissa Nembrini)

Basso buffo

Nato a Carouge (Ginevra) il 22 dicembre 1916 da madre italiana e padre di origine turca, a si prospetta in gioventù la carriera ecclesiastica: comincia in effetti lo studio della teologia all'Università di Friborgo, in Svizzera.

Avvicinatosi al canto per motivi sentimentali, (la leggenda vuole che si fosse innamorato di una giovane cantante locale ascoltata in concerto e che avesse deciso, come strategia di conquista, di farsi dare lezioni di canto da lei), esso diventa però una vera e propria passione che comincia a coltivare con Charles Denizot a Ginevra, dove sale per la prima volta pubblicamente sul palco della Salle Cardinal Mermillod nel novembre 1933, per partecipare all'operetta La dernière valse dell'eclettico Oscar Strauss.

Sempre a Ginevra Corena vince un concorso locale, a cui presenziava anche il direttore d'orchestra , di passaggio in città. Gui, colpito dalle qualità del giovane, lo sprona ad intraprendere la carriera di cantante professionista: il futuro basso-buffo parte così a Milano (1936), dove studierà con Enrico Romano.

L'anno successivo (1937) ottiene il suo primo contratto da professionista a Milano: è chiamato a partecipare all'allestimento de Il Trovatore.

Ma le prime collaborazioni regolari lo legano, dal 1938 al 1947, negli anni difficili della Seconda Guerra Mondiale e dopo una breve parentesi con la radio romanda, alla Radio della Svizzera italiana, (RSI), dove diventa membro attivo del quartetto vocale formato, per volontà del Mo. Edwin Löhrer, dal soprano di origine tedesca Marianna Caula, dal notevole contralto Margherita De Landi (vero nome Margot Ruth, di origine lituana e polacca, ma nata a Berlino) e dal tenore lettone Simons Bermanis.

Con Loehrer debutterà in effetti alla Radio della Svizzera Italiana nel Requiem di Verdi (in occasione dell'inaugurazione dello studio di Cassarate, oggi smantellato).

A partire dal 1947 e fino al 1948, orena è legato come basso serio allo Stadttheater di Zurigo, dove veniva eseguito soprattutto il repertorio wagneriano (Il vascello fantasma).

Il vero debutto sulle scene liriche avviene, ancora nel 1948, al Teatro Verdi di Trieste come Varlaam nel di Mussorgsky. Lo stesso anno giunge felice il ruolo (allora nuovo per lui) che gli garantirà il definitivo successo: è Bartolo, a Verona, nel Barbiere di Siviglia di Rossini, con Gino Bechi, , Nicola Rossi-Lemeni: è la svolta verso la sfolgorante carriera di basso-buffo.

Seguono numerose collaborazioni con vari teatri della provincia italiana (è ad es. a Bergamo, Napoli, Firenze), ma anche a Zurigo, Edimburgo, Salisburgo, Lione e Bruxelles (dove nel 1980 sarà Bartolo nel Barbiere di Siviglia di Rossini).

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Nel maggio 1949 si assiste al suo debutto alla Scala come Cannizares nell' comica in 1 atto Il cordovano di Goffredo Petrassi, su libretto di Eugenio Montale (primo tentativo operistico del compositore, intenzionato con quest'opera a dimenticare gli orrori della guerra). Si trattava della prima assoluta di questo lavoro che Petrassi cominciò ad abbozzare nel 1944 sulla traduzione realizzata da Montale di un "entremesa" di Cervantes, d'ispirazione boccaccesca. A dirigerla, Nino Sanzogno.

Altri successi lo attendono al Maggio Musicale Fiorentino (il prestigioso Festival creato nel 1933 proprio da Vittorio Gui), all'Arena di Verona, come pure al Festival di Edimburgo e Glyndebourne, nel trionfale ruolo di .

Nel 1950 impersona per la prima volta Fra Melitone (un altro dei suoi ruoli-culto) ne di Verdi, all'Arena di Verona, accanto a Beniamino Gigli.

Nel 1951 sposa Elisabeth Boldt, di Castagnola, dove fissa la sua abituale residenza.

Il debutto al prestigioso Metropolitan, il teatro che gli regalerà fama internazionale, avviene nel 1954, come Leporello nel di Mozart: sarà il primo successo d'oltreoceano. La collaborazione col Met durerà a lungo (fino al 1978 come ospite fisso delle varie stagioni teatrali) e lo porterà a vestire i panni di personaggi a lui assolutamente congeniali, tanto per esigenze vocali quanto teatrali (Corena era insuperabile nel dare vita e volto ai personaggi di basso buffo): si avvicenderà dunque nel ruolo di Bartolo (Rossini, Barbiere di Siviglia), forse il ruolo con cui lo si identifica più facilmente; in quello di Dulcamara (Donizetti, )e di , ..., per un totale di circa 350 collaborazioni col MET.

A partire dall'esperienza americana, si apriranno a Corena le porte dei maggiori teatri europei ed internazionali (Londra, Parigi, Berlino, , Buenos Aires, Madrid, Chicago, San Francisco, Città del Messico, Caracas -dove nel 1978 affronta Don artolo del Barbiere rossiniano e il sagrestano della -, - dove nel 1959 ottiene vivo successo nella rappresentazione di Falstaff -) e dei più prestigiosi Festival musicali: memorabile la partecipazione, nel 1965, come Osmin nel Ratto dal serraglio mozartiano, al Festival di Salisburgo.

I teatri svizzeri, invece, lo vedranno salire molto più sporadicamente sulle proprie scene liriche: Corena sarà al Maggio Castagnolese nel 1959 come Don Pasquale nell'omonima opera comica di Donizetti; al Grand-Théâtre di Ginevra (dove il fratello Richard era regista di scena), dal 1963 al 1977; alla stagione autunnale del Teatro Apollo di , nel 1963, come Don Pasquale nell'omonima opera donizettiana e nel 1964 come Don Bartolo nel Barbiere di Siviglia di Rossini e come Falstaff nell'omonima opera verdiana; alle Luzerner Festwochen nel 1976 come Dr. Bartolo nel Barbiere di Siviglia di Paisiello e nel 1979 come Fra Melitone ne La forza del destino di Verdi.

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Da sottolineare anche che nel 1976, collaborando con la Televisione Svizzera italiana (TSI) per la realizzazione de Il maestro di Cappella di Cimarosa, vince il Premio per la migliore interpretazione al Festival della Televisione a Praga. Sempre per la TSI nel 1979 crea anche un programma antologico intitolato Il basso obbligato.

Non si contano poi i ruoli meno noti fatti rivivere da Corena grazie alle sue apprezzate doti di sagace e lepido interprete: nel 1938, grande avvenimento di quella stagione lirica ginevrina, sarà il Vizir (con voce ampia e duttile) l Grand Théâtre di Ginevra nell'opera di Henri Rabaud Mârouf, savetier du Caire; nel 1943, ancora al teatro ginevrino sarà un "jeune artiste" ne Les Armaillis del noto compositore romando Gustave Doret; nel 1949 Corena sulla scena della Scala diviene il comicissimo "Don Annibale", nell' in n atto Il campanello di Donizetti, diretto da Nino Sanzogno; mentre nel 1950 è uno "spassoso e felice Veroel" (così lo definisce il critico del Popolo), nella Lodoïska di Cherubini ed è anche il primo cavalier Astolfi nel Campiello di Wolf-Ferrari, alla Scala; nel 1959 Corena è "Mandoza" nell'allora semi-sconosciuta opera Il matrimonio al convento di Prokof'ev, al S. Carlo di Napoli.

Parallelamente agli impegni teatrali, Corena ha realizzato anche numerose registrazioni discografiche (se ne contano all'incirca 70):

di Bellini (con la Sutherland, Nicola Monti e il dir. Richard Bonynge); • Il maestro di cappella di Cimarosa (con l'Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano e il dir. Bruno Amaducci, con cui vince anche il "Grand Prix du disque"; col Collegium Academicum di Ginevra e il dir. Robert Dunand, nel 1967; con l'Orchestra del Covent Garden, il dir. Argeo Quadri); • Don Pasquale di Donizetti (con La Gatta, Lazzari, l'Orchestra della Scala e il dir. Armando La Rosa Parodi; con Peters, l'Orchestra del Metropolitan e la direzione di Thomas Schippers; con Sciutti, Oncina, l'Orchestra dell'opera di Vienna e il dir. Istvan Kertesz); • L'elisir d'amore ancora di Donizetti (con Di Stefano, Capecchie, l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e il dir. Francesco Molinari Pradelli; con la Scotto, Bergonzi e Sereni, «live», per la direzione nuovamente di Francesco Molinari Pradelli); • l'Andrea Chénier di Giordano (con la Tebaldi, Del Monaco, Bastianini, l'Accademia di S. Cecilia e il dir. Andrea Gavazzeni); • il Don Giovanni di Mozart (con la Della Casa, Siepi, la Filarmonica di Vienna, il dir. ; con la Della Casa, Streich, Siepi, la Filarmonica di Vienna e il dir. Dimitri Mitropoulos); • Le nozze di Figaro di Mozart (con Bruscantini, la Gatti, l' Orchestra della radio TV italiana, il dir. Fernando Previtali; con la Della Casa, Siepi, la Filarmonica di Vienna, per la direzione di Carlos Kleiber); • Il ratto dal serraglio di Mozart (con Rothenberger, Wunderlich, la Filarmonica di Vienna, il dir. Zubin Mehta); • La Bohème di Puccini (con la Tebaldi, Bergonzi, Bastianini, Siepi, l'Accademia di S. Cecilia, e la direzione di Tullio Serafin; con la Tebaldi, Prandelli, l'Accademia di S. Cecilia, il dir. );

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• Madame Butterfly di Puccini (con la Moffo, Cesari, l'Opera di Roma, il dir. ); Gianni Schicchi di Puccini (con la Tebaldi, Washington, L'orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, e il dir. ); • la Tosca di Puccini (con la Price, Di Stefano, ava, la Filarmonica di Vienna, la direzione di Herbert Von Karajan; con la Tebaldi, Campora, Mascherini, l'Accademia di S. Cecilia e il dir. Alberto Erede; con la Tebaldi, Del Monaco, London, l'Accademia di S. Cecilia, il dir. Francesco Molinari Pradelli; con la Tebaldi, Tucker, Warren, l'orchestra del Metropolitan, il dir. Dimitri Mitropoulos; con la Ricciarelli, Carreras, i Berliner Philarmoniker, la direzione di Herbert Von Karajan.); • Lescaut di Puccini (con Albanese, Guarrera, l'Orchestra del Metropolitan, e alla direzione Dimitri Mitropoulos; con la Tebaldi, Del Monaco, Boriello, l'Accademia di S. Cecilia e il dir. Francesco Molinari Pradelli); • la Turandot di Puccini (con Borkh, la Tebaldi, Del Monaco, l'Accademia di S. Cecilia, il dir. Alberto Erede); • Il barbiere di Siviglia di Rossini (con Peters, Merrill, l'Orchestra del Metropolitan, il dir. Erich Leinsdorf; con la Simionato, Bastianini, Siepi, l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, per la direzione di Alberto Erede; con la Berganza, Ghiaurov, Benelli, l'Orchestra e il Coro Rossini di Napoli, il dir. ); • il Guglielmo Tell di Rossini (con Carteri, Sciutti,Taddei, l'Orchestra Radio TV italiana, per la direzione di Mario Rossi); • L'italiana in Algeri di Rossini (con la Berganza, Alva, Panerai, l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Silvio Varviso alla direzione); • l' di Verdi (con la Tebaldi, la Simionato, Bergonzi, la Filarmonica di Vienna, per la direzione di Silvio Varviso); • Un ballo in maschera di Verdi (con Nilsson, Simionato, Bergonzi, l'Accademia S. Cecilia, il dir. Georg Solti); • il Falstaff di Verdi (con Resnik, Ligabue, Capecchi, la New Symphony Orchestra of London, il dir. Edward Downes); • La forza del destino di Verdi (con la Tebaldi, la Simionato, Del Monaco Bastianini, Siepi, l'Accademia S. Cecilia, per la direzione di Francesco Molinari Pradelli); • l'Otello di Verdi (con la Tebaldi, Del Monaco, Protti, Krause, la Filarmonica di Vienna, il dir. Herbert Von Karajan); • il Rigoletto di Verdi (con la Sutherland, Mac Neill, Siepi, l'Accademia di S. Cecilia, Nino Sanzogno alla direzione); • I quattro rusteghi di Wolf-Ferrari (con Noni, Dubbini, Ulivi, l'Orchestra Rai-TV italiana, il dir. Alfredo Simonetto); • La Gioconda di Ponchielli.

Fra i suoi ruoli preferiti (per sua stessa ammissione in un'intervista rilasciata nel 1979 a Umberto Savolini per il Corriere del Ticino): il sagrestano della Tosca, nonostante sia una parte minore; fra i compositori italiani una nota di merito soprattutto a Rossini che con Bartolo del Barbiere di Siviglia riesce a creare un vero basso buffo.

Fernando Corena si è spento a Castagnola (Lugano), la città che lo ha ospitato per tutta una vita (a partire dal 1938), il 26 novembre 1984.

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Bibliografia:

• Paul Suter, Sänger Lexikon, Sängerinnen und Sänger in der Schweiz von 1900 bis heute, Atlantis Musikbuch, Zürich, 1989. • AAVV, Dictionnaire carougeois: Musique, Théâtre et cinéma à Carouge, vol. I, Ville de Carouge, 1994. • Ricercamusica, Dizionario dei musicisti della Svizzera italiana: Fernando Corena. http://www.ricercamusica.ch/index.htm

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