Cocquio Trevisago

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Cocquio Trevisago 1 2 AMERIGO GIORGETTI IL PAESE DI ANTICO REGIME Cocquio e Trevisago Ricerche di archivio Angelo Barbieri Grafica Varese Edizioni 3 COMUNE DI COCQUIO TREVISAGO PROVINCIA DI VARESE COMUNITA’ MONTANA DELLA VALCUVIA La Commissione editoriale Mario Ballarin Pier Cesare Malgarini Alessandro Brunella Alberto Palazzi Eva Riva in Maraggi L’autore: Amerigo Giorgetti L’archivista: Angelo Barbieri Coordinatore artistico: Luciana Schiroli Coordinatore culturale: Nadia Contini Allestimento mostra: Anna Visconti Fotografie: Alberto Lavit Grafica: Silvio Ciglia Stampa: Grafica Varese Si ringraziano i collezionisti e gli artisti per la gentile concessione delle opere. Un particolare ringraziamento va al maestro Agostino Zaliani che si è generosamente prestato ad incidere uno scorcio del comune di Cocquio Trevisago. Si ringrazia il Museo Salvini per la gentile ospitalità. Si ringrazia il Centro Commerciale Cocquio. 4 5 6 Presentazione Un libro sulla storia, sulle tradizioni, sulla cultura del nostro paese era da tempo atteso: dai più anziani, che nati a Cocquio Trevisago hanno visto il paese crescere e trasformarsi con ritmo incalzante, e dai meno giovani che l’anno visto a poco a poco perdere contatto con le tradizioni e la cultura del passato. Ci auguriamo che i più giovani, che, forse il contatto con tutto ciò, hanno, loro malgrado, completamente smarrito, con quest’opera possano in parte riprendere a conoscere così le proprie origini e le proprie radici. Nel desiderio quindi di poter preparare quanto prima una monografia completa l’Amministrazione Comunale ha pensato di affidarne la compilazione al prof. Amerigo Giorgetti studioso di storia locale e non nuovo ad imprese di questo genere. L’idea nacque e fu lanciata circa otto anni fa quando questa amministrazione si insediò per la prima volta, dall’allora presidente della biblioteca prof. Alberto Palazzi, attento osservatore delle realtà storiche locali. Tale iniziativa fu raccolta dall’Amministrazione ed oggi finalmente, con un pizzico di orgoglio, si può dire chel’opera risulta compiuta. Così è nato il presente profilo storico, risultato di lunghe ed accurate ricerche, che l’Amministrazione Comunale vuole lasciare in eredità come testimonianza della radice di ciò che fu, poiché il luogo dove si è nati o dove le vicende della vita hanno portato a vivere, ha un posto preminente nell’animo di ogni persona. E’ così che una vecchia casa, una piazzetta, un albero diventano parte integrante di noi stessi e il giorno in cui il piccone demolitore li fa scomparire per far posto ad altro si ha lo stesso vuoto della dipartita di un amico. Nell’opera i vari dati raccolti si configurano in una vera e propria storia di Cocquio Trevisago e del suo territorio nella quale le vicende di una comunità vivace ed operosa vibrano in sintonia con le vicende dell’intera zona circostante. Ma la vera storia, essendo vita non si esaurisce in un libro. L’amore per la propria terra sarà stimolo e saprà trovare molteplici vie, in ulteriori ricerche. La rilettura dei fatti e degli avvenimenti del passato ci può aiutare a capire meglio il presente. E’ in questo senso che proponiamo ai nostri cittadini il presente volume, nella speranza che a tutti riesca gradito. Resta ancora da aggiungere un atto di ringraziamento innanzi tutto al Prof. Amerigo Giorgetti, ed ai suoi collaboratori, al Prof. Alberto Palazzi promotore dell’opera, alla Dott. Nadia Contini responsabile del settore cultura del Comune di Cocquio Trevisago e a tutti gli artisti che con le loro opere hanno contribuito alle illustrazioni del libro. IL SINDACO Mario BALLARIN L’ASSESSORE ALLA CULTURA Vittorio GRIFFINI 7 Nello studiare la nostra antica società in ogni sua parte, non ho mai perduto interamente di vista la nuova. Non ho voluto soltanto sapere di quale malattia il malato era morto, ma come avrebbe potuto non morire. A. de Tocqueville 8 Ringraziamenti Un libro, qualunque libro, anche il più individuale e soggettivo, è sempre frutto di un lavoro di gruppo, se non altro perché nasce dalla rielaborazione e dalla selezione di tanti altri libri, per quanto mimetizzati nel testo finale. Nel mio caso la collaborazione risulta essere immediatamente evidente, dato che senza le ricerche di archivio di Angelo Barbieri il libro non esisterebbe nemmeno. Ci sono poi tante altre collaborazioni che qui elenco, senza la sicurezza di ricordarle tutte. Sandro Brunella e Alberto Palazzi potrebbero essere “in pectore” gli autori del mio libro, poiché l’idea iniziale è tutta loro e anche una prima consistente e significativa raccolta documentaria. A loro devo aggiungere tutti coloro che in qualche modo hanno partecipato alle riunioni preparatorie, e in primo luogo i Sofistici di Arcumeggia, che non nomino, essendo già pubbliche celebrità. Ma Gianni Pozzi mi ha messo a disposizione cose importanti con la sua solita precisione e puntualità. A quelle riunioni partecipava anche Giampiero Broglio, scomparso da qualche anno, che non ho avuto modo di conoscere a fondo, ma che mi ha immediatamente ispirato un senso di grande autorità e amor patrio. Ho letto i suoi scritti su Caldana, che rappresentano un po’ il pionierismo di questa storia locale; ma più che le cose, ho apprezzato la persona, nella quale il legame al proprio paese non è stato qualcosa di meschino e soffocante, ma perfettamente compatibile con i grandi valori e ideali della modernità, oggi quasi totalmente eclissati in una piatta contemporaneità. Dovrei aggiungere anche altri giovani uomini e donne, che sono stati in grado, con la loro presenza e curiosità, di far lievitare una materia di per sé opaca e pesante. Mi scuso se non ricordo i loro nomi. Ringrazio invece nominativamente Aurelio Pollicini, il cui prezioso apporto è tanto più invisibile quanto più è stato efficace. Soluzione dell’indovinello: ha corretto con sicura professionalità centinaia di pagine di bozze, scovando imperdonabili errori, di cui peraltro ha scagionato lo scrittore, incolpandone le di lui dita maldestre. Grazie dunque anche all’implacabile Pollicini. Temo di aver già dimenticato alcune persone; ma tiro avanti. Come si sa, un libro è anche un oggetto, prodotto nel caso nostro su committenza e finanziamento della Pubblica Amministrazione, e che vorrebbe essere di un qualche pregio estetico, come per un avvenimento che non capita spesso. L’idea di inserire il catalogo di una mostra grafico pittorica sul paese è di Alberto Palazzi; l’esecuzione finale è di Luciana Schiroli, da me apprezzata quale critico d’arte e operatore culturale di rara sensibilità ed efficienza. Come sarebbe questo libro senza la sua collaborazione? E che cosa sarebbe la mostra annessa se non si fossero impegnati artisti di grande talento e disinteresse? A tutti loro un grazie, sicuramente vile e inadeguato al loro pregio. E grazie anche ai proprietari che hanno messo a disposizione le opere. 9 E chi, mi chiedo ancora, potrebbe ammirare questi capi d’opera dal vero, se essi non ci osservassero da uno spazio ricco di storia quale il museo mulino, di cui tanto si parla nel libro? Non ho mai avuto dubbi che la signora Visconti avrebbe dato il suo discreto e importante apporto. Grazie anche a lei. Il mio discorso di ringraziamento si sta man mano dilatando, ma cercherò di ricondurlo al suo esito, non però così rapidamente da dimenticare l’Ufficio Cultura del Comune, coordinato da Nadia Contini. Il lettore sprovveduto ignora quali complicate e impegnative pratiche di scrivania devono essere espletate per arrivare a un libro, che qualcuno potrebbe rigirarsi fra le mani pensando “tutto qui?”. Grazie anche alla Commissione comunale che ne ha seguito le movimentate vicende. Nell’epoca on line mi sembra giusto ricordare che un libro non è niente di virtuale, ma un organismo con un corpo oltre che con un’anima, quindi qualcosa di materiale e pesante, soggetto a corruzione (si spera solo nel corpo), ma certamente con tutti i requisiti per poter essere sentito e goduto. Ecco perché anche l’editore- tipografo ha le sue responsabilità in tutta questa faccenda, pesanti, a quanto pare, e decisive. Un conto è stampare un libro per il mercato, un altro è realizzare qualcosa di valido in sé. Un conto è produrre qualcosa di professionalmente accettabile, un altro è metterci l’anima, smentendo nei fatti l’antico adagio “nemo profeta in patria”. Insomma, scrivere un libro può essere un piacere personale, ma pubblicarlo è un gravoso impegno collettivo. E’ giusto pertanto che l’autore sia pubblicamente riconoscente nei confronti di coloro che hanno partecipato e parteciperanno alla sua realizzazione. Anche i lettori infatti saranno presto parte del libro. Vi immaginate che cosa sarebbe un libro che nessuno legge? Leggere un libro significa mettere a disposizione il proprio tempo, che è la cosa più importante che ciascuno di noi ha avuto in dote. Certamente la lettura è un ricevere, ma è soprattutto un dare scambievole. L’unica osservazione che mi piace fare da ultimo, è che forse non sono stato pienamente all’altezza di tutte queste attenzioni, che mi sono state porte senza merito. Ma grazie ugualmente a tutti. L’autore 10 Indice sommario generale Istruzioni ai lettori per l’uso Prefazione Parte prima dove si ricercano i modi, i luoghi e i tempi, in cui il paese si è conservato e ha tramandato la sua cultura alle successive generazioni fino quasi ai giorni nostri. Segue un Laboratorio, nel quale si fa un’analisi di documenti storici opportunamente scelti, per verificare gli argomenti del Profilo. IDENTITÀ DEL PAESE, DAL PRESENTE AL PASSATO REMOTO Profilo Pag. 1. C’era una volta un paese ...............................................................................................
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