BIBBIENA STAZIONE – PIEVE SOCANA Bibbiena Stazione
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
BIBBIENA STAZIONE – PIEVE SOCANA Bibbiena Stazione – Lucciano – Pretella – Castel Focognano – Pieve Socana Km percorso: 14,5 Tempo percorrenza: 5 ore Difficoltà: Media Traversata di medio chilometraggio che da Bibbiena Stazione sale fino all'abitato di Lucciano per poi proseguire in direzione di Castel Focognano e Pieve Socana. Molto piacevole da percorrere, soprattutto in periodi non troppo caldi, attraversa zone a bassa vegetazione e boschi di cerro. Interessante anche dal punto di vista culturale per la presenza lungo il percorso della chiesa di Pretella e i due borghi sopra citati. DESCRIZIONE DEL PERCORSO La traversata ha inizio da Bibbiena Stazione in Via Molino (facile da trovare poiché si stacca dalla strada provinciale in prossimità della Nave) sul sentiero 30 che inizialmente costeggia alcuni orti per poi arrivare al ponte sull'Arno. Oltrepassato il fiume voltiamo a sinistra sulla strada che lo costeggia fino ad arrivare ad un'altra strada che sale sulla destra in direzione di alcune abitazioni. Il percorso è ben segnalato e sale regolare attraverso un alternarsi di bosco misto e di prati fino a raggiungere l'abitato di Lucciano. Al paese si segue sempre il sentiero 30 ,che coincide con la strada bianca, voltando a sinistra. La strada è molto piacevole e regala una bella visuale sul paese di Quota e sul Pratomagno e dopo aver raggiunto quasi quota 700 metri arriva al bivio con il sentiero 31a che seguiamo abbandonando il 30 che prosegue in direzione Vanna. Il sentiero 31a invece prosegue in direzione di Castel Focognano attraversando una zona molto bella che alterna zone boscose a prati incolti dove può capitare di incontrare animali selvatici da fotografare. In breve tempo con il sentiero 31a raggiungiamo il bivio con il sentiero 31 che prendiamo a sinistra in direzione della Pretella. In questo punto occorre prestare più attenzione poiché a volte i segni non sono proprio molto chiari. Raggiunto il bivio, facile da riconoscere poiché coincide con il bivio della strada principale, si prende la prima strada a destra in discesa fino a raggiungere in breve tempo la Pretella dove troviamo una bella chiesa e una fonte di acqua. Continuiamo sul sentiero mantenendo sempre alta l'attenzione sui segni poiché è questo il punto più complicato di tutto l'itinerario. La discesa verso Castel Focognano è piacevole e attraversa spesso campi con bellissimi muri a secco a testimoniare un passato di attività agricola.Questa caratteristica ci accompagnerà fino alla nostra meta soprattutto verso la fine del percorso. Prima di arrivare a Castello il nostro sentiero scende fino al torrente Soliggine, che superiamo grazie ad una specie di ponte, per poi salire al paese con una ripida e scivolosissima stradina che specialmente con il ghiaccio può creare qualche problema. Dopo una visita alla chiesa e alla torre il percorso prosegue sempre sul sentiero 31 che per un breve tratto ( meno di un chilometro) coincide con la strada asfaltata per la Pieve. In prossimità di una bellissima casa colonica in ristrutturazione il sentiero abbandona l'asfalto per piegare a sinistra su uno stradello che porta fino al Rio Soliggine. In questo punto, specialmente nei mesi invernali, si potrebbe trovare difficoltà nel guadare il torrente poiché non ci sono ponti. Superato il Rio il sentiero 31 attraversa un campo nella sua lunghezza per arrivare ad un gruppo di abitazioni a da li continuare in mezzo ad oliveti e campi aperti in direzione di Pieve Socana. In questo tratto, molto bello da percorrere, il sentiero è ben segnalato ma occorre fare attenzione soprattutto nei tratti in mezzo ai campi a non perdere i segni. Questo tratto finale del percorso è veramente molto interessante soprattutto per il lavoro di recupero svolto sui terrazzamenti dei campi. Dopo aver percorso 14,5 chilometri raggiungiamo Pieve Socana dove ha termine la nostra traversata. CONSIGLI PRATICI Una volta raggiunto Pieve Socana se si vuole tornare a Bibbiena in treno è necessario arrivare fino a Rassina distante circa 1,5 chilometri seguendo sempre il sentiero 31. Altra possibilità è raggiungere Rassina in auto e prendere il treno fino a Bibbiena in modo che al ritorno non è necessario attendere il treno. Il percorso non presenta difficoltà particolari però è consigliabile partire muniti di mappa dettagliata e di studiare bene il percorso prima di partire. Per chi è abituato ad andare per sentieri non ci sono problemi ma chi è alle prime uscite potrebbe avere difficoltà nel seguire i segnali per cui avere con se la mappa è molto rassicurante in casi di indecisione. Nei mesi estivi è bene partire attrezzati, con cappello e crema solare, poiché in gran parte del percorso non ci sono alberi e quindi poca ombra. I BORGHI ATTRAVERSATI Castel Focognano Castel Focognano dista 5 chilometri dal capoluogo Rassina e si trova a 457 metri di altitudine arroccato su uno sperone roccioso sopra il torrente Soliggine. Il paese è stato sede del Comune, del quale conserva ancora il titolo, fino al 1778 quando la sede fu trasferita dal Granduca Pietro Leopoldo a Rassina, sorta come luogo di mercato. Di particolare interesse la Podesteria, oggi canonica, con la caratteristica loggetta del XV secolo con gli stemmi delle antiche famiglie nobiliari, la Torre di Ronda ove si trova il Centro di documentazione della cultura rurale, e la Chiesa. Pieve Socana Pieve Socana conta 2.600 anni di storia. Qui si leggono tre civiltà: l'etrusca, la romana e la cristiana. Nel corso dei lavori di restauro eseguiti negli anni 1966-72 sono venuti alla luce il tempio etrusco lungo 40 metri e largo 18,40, i dodici scalini del tempio, davanti al tempio l'ara etrusca. Il tempio è orientato ad est ed era dedicato a Tinia e Minerva. L'ara è a pianta rettangolare ed è lunga 4,99 per 3,75 metri. Presenta al centro una cavità rotondeggiante ed è costruita a tre piani con pietre legate tra loro da grappe di piombo. Nell'ara si sacrificavano capretti, agnelli e cinghiali: di questi animali si sono trovati ossa e denti. Nello scavo sono venute alla luce anche venti antefisse, alcune con bella policromia risalenti al V-IV secolo a.C., altre a testa di Minerva, risalenti al II secolo a.C. A lato del tempio sono state recuperate tre ruote circolari in pietra fetida: la piccola con la scritta "arut creine", le due grandi con molte parole etrusche. Davanti all'ara si trovano alcune stanze di epoca romana e la torre cilindrica che risale al I secolo a.C.: era una torre di segnalazione e verso Arezzo se ne trovano altre cinque. Di giorno si segnalava con gli specchi, di notte con il fuoco (fiaccole luminose). Sopra il tempio etrusco i cristiani hanno costruito tre chiese nel V, VII e X secolo. Il sito è una chiara testimonianza di religiosità etrusca, strettamente legata ad altri luoghi di culto della valle come quello del Monte Falterona e la sua stipe votiva, in alto Casentino..