RASSEGNA STAMPA del 10/05/2010 Sommario Rassegna Stampa dal 06-05-2010 al 10-05-2010

Adnkronos: Piena del Po raggiunge Parma e Reggio Emilia, allerta della Protezione Civile ...... 1 Adnkronos: Piccoli smottamenti e alcune strade chiuse in Valle d'Aosta...... 2 Adnkronos: Milano, Protezione civile simula salvataggio patrimonio biblioteca Trivulziana...... 3 Adnkronos: E' allerta per la piena del Po in Emilia Romagna...... 4 Adnkronos: Appalti G8, Bertolaso: ''Speravo in archiviazione. Mai mentito agli italiani'' ...... 5 Adnkronos: Allerta per la piena del Po a Reggio Emilia. Coldiretti: dal maltempo danni per milioni ...... 7 Adnkronos: La Regione investe 10 milioni di euro per la difesa del suolo...... 8 Adnkronos: Scossa di terremoto di magnitudo 2.5 in provincia di Brescia, nessun danno...... 9 Adnkronos: Bertolaso su Clinton, Frattini: ''Farnesina e governo si dissociano pienamente''...... 10 Adnkronos: Lieve scossa sismica in provincia di Isernia...... 11 Adnkronos: Appalti: Bertolaso, nessuna impresa coinvolta ha avuto appalti all'Aquila ...... 12 Adnkronos: Appalti: Bertolaso, speravo nell'archiviazione...... 13 Adnkronos: Terremoti: scossa in provincia di Isernia...... 14 Adnkronos: A Montaguto la terra continua a muoversi, realizzati canali di drenaggio ...... 15 Adnkronos: Islanda: alla Protezione civile riunione tecnica in attesa decisioni Enac...... 16 Adnkronos: Legambiente: piccoli Comuni del Lazio a rischio idrogeologico e incendi ...... 17 Adnkronos: Vulcano Islanda, tornano i disagi ''La nube da stanotte sull'Italia''. Matteoli: non previsto blocco voli.... 19 Adnkronos: Terremoti: sisma di magnitudo 3.6 in mare tra Siracusa e Ragusa ...... 21 Agi: 19:31 PROTEZIONE CIVILE: FVG, 358MILA EURO PER SMINAMENTO FIUME TIMAVO ...... 22 Agi: MALTEMPO: ALLERTA NEL REGGIANO MA PIENA DEL PO E' SOTTO CONTROLLO...... 23 Agi: 15:21 MALTEMPO: LOMBARDIA, REVOCATO ALLARME TEMPORALI E VENTO ...... 24 Agi: 16:08 MALTEMPO: ALLERTA NEL REGGIANO MA PIENA DEL PO E' SOTTO CONTROLLO ...... 25 Agi: ">12:48 FRATTINI, CI DISSOCIAMO DA BATTUTE DI BERTOLASO...... 26 Agi: PROTEZIONE CIVILE: TONDO, RECUPERARE SPIRITO RICOSTRUZIONE FRIULI...... 27 Agi: ">10:32 ISLANDA: IN ITALIA I CIELI TORNANO "PULITI" DALLE 2 ...... 28 America oggi online: Appalti G8. Bertolaso: sono innocente. Conferenza stampa del capo della Protezione civile ..... 29 America oggi online: L'Italia e la stampa/Riflessioni su tre recenti notizie. Libertà, sovvenzioni e raggiri ...... 30 America oggi online: Cannes. Bondi diserta il Festival. Il ministro: "Draquila ci offende"...... 32 America oggi online: Inchiesta G8. Dopo tre mesi, Anemone oggi torna libero ...... 33 ApCOM: Bergamo, oggi si chiude adunata nazionale di quasi 500mila alpini...... 34 Asca: MALTEMPO: ANCORA PIOGGE SULL'ITALIA, MIGLIORAMENTI DA DOMENICA...... 35 Asca: MALTEMPO: COLDIRETTI, PO SALE ANCORA E LAGO COMO VICINO ESONDAZIONE...... 36 Asca: MALTEMPO: E.ROMAGNA, SOTTO CONTROLLO PIENA DEL PO ATTESA NEL POMERIGGIO...... 37 Asca: INCHIESTA G8: BERTOLASO, A L'AQUILA NESSUN APPALTO ASSEGNATO AD ANEMONE...... 38 Asca: INCHIESTA G8: BERTOLASO, NESSUN FAVORE SESSUALE. SOLO MASSAGGI...... 39 Asca: INCHIESTA G8: BERTOLASO, MIA COSCIENZA PULITA E MAI MENTITO A ITALIANI...... 40 Asca: INCHIESTA G8: BERTOLASO, SPERAVO IN MIA ARCHIVIAZIONE O STRALCIO...... 41 Asca: INCHIESTA G8: BERTOLASO SCEGLIE PALAZZO CHIGI PER DIFENDERSI...... 42 Asca: INCHIESTA G8: BERTOLASO, MAI STATO RICATTABILE DA ANEMONE. NON LO TEMO...... 43 Asca: INCHIESTA G8: BERTOLASO, IO E B.CLINTON STESSO PROBLEMA DI NOME MONICA...... 44 Avvenire: Bertolaso va all'attacco: volevo l'archiviazione...... 45 Avvenire: Frane: quelli che ancora aspettano...... 46 Avvenire: gli interventi riusciti ...... 47 Dagospia.com: LO SHAMPOO DELLA CRICCA - nel dicembre del 2009, con il placet del ministro dei Beni ...... 48 Il Denaro.it: A Camerota s'insedia un nucleo della protezione civile ...... 50 Il Denaro.it: Il Vesuvio? Potrebbe svegliarsi...... 51 Dire: Appalti, la difesa di Bertolaso: "Sognavo l'archiviazione, invece..."...... 52 Il Fattoonline.com: Inchiesta Grandi Eventi, Bertolaso: ho coscienza pulita ...... 53 Il Giornale.it: G8, Bertolaso: "Speravo archiviazione Anemone non mi ha mai dato un soldo"...... 54 Il Giornale.it: Maltempo Frana sulla Milano-Asso, ma rientra l'allarme...... 55 Il Giornale.it: Così Bertolaso ha smontato l'ultima trappola ...... 56 Il Giornale.it: Polverone dopo la battuta di Bertolaso su Clinton Frattini: "Farnesina e governo si dissociano" ...... 58 Il Giornale.it: Appalti, torna in libertà Anemone il costruttore a capo della «cricca»...... 59 Il Giornale.it: Solo assegni inopportuni, non reati Ma gli inquirenti non mollano...... 60 Il Giornale.it: Un'esercitazione per salvare i libri della Trivulziana dall'allagamento ...... 61 Il Giornale.it: «Clinton», la parolina che porta sempre guai a San Guido...... 62 Il Giornale.it: Il commento Contro di lui c'è chi gioca al massacro ...... 63 Il Giornale.it: Il vulcano non dà tregua: ora tocca all'Italia...... 64 Il Grecale: Montaguto(Av), a giugno il forum nazionale sul dissesto idrogeologico ...... 65 Il Grecale: Montaguto(Av), Bertolaso diserta Montaguto ...... 66 HelpConsumatori: TRASPORTI. Frana Montaguto, on. Bordo (PD): "Notizie contraddittorie, Bertolaso ci spieghi". 67 Italia Oggi: Per il capo della Protezione civile spunta un incarico internazionale...... 68 Italia Oggi: Romani dopo Scajola, è quasi fatta ...... 69 JulieNews.it: Camerota, domani inaugurazione del Nucleo di ...... 70 JulieNews.it: Inchiesta appalti G8: Bertolaso"accuse frutto di ...... 71 JulieNews.it: Bicity 2010: la passeggiata in bicicletta più ...... 72 JulieNews.it: Appalti G8, Anemone e Della Giovampaola scarcerati...... 73 Libero Notizie.it: Terremoti: scossa 2.5 nel Bresciano...... 74 Libero Notizie.it: Inchiesta G8: Bertolaso,ho fiducia in Pm...... 75 Il Manifesto: Sabina, l'«aquilana», emoziona i terremotati ...... 76 Il Manifesto: Inchiesta G8, Bertolaso fa le prime ammissioni ...... 77 Il Manifesto: Bondi scappa, c'è Draquila ...... 78 Il Messaggero: ROMA - Piogge e temporali si stanno spostando dal nord al Centro, come prevede la Protezione...... 79 Il Messaggero: ROMA - Esordisce con una battuta, Guido Bertolaso alla conferenza stampa in grande stile...... 80 Il Messaggero: Guido Bertolaso, capo della Protezione civile, durante la conferenza stampa convocata a Palazzo..... 82 Il Messaggero: Il capo della Protezione civile ha respinto le accuse dei magistrati in una conferenza stampa ...... 83 Il Messaggero: ROMA - Una battuta sulla massaggiatrice Monica del Salaria Sport Village , rischi...... 84 Il Messaggero: dal nostro corrispondente NEW YORK - Parlare di vera e propria irrita...... 86 Il Messaggero: UNA città fantasma per il fantasma di un regime. Morbido, suadente, non dichiarato, ma regime...... 87 Il Messaggero: MOSCA Una forte esplosione, e del metano, il "gas infuocato", o forse una m...... 88 Il Nuovo.it: Cannes: tappeto rosso per 'Draquila'...... 89 Il Nuovo.it: Governo si dissocia da frase Bertolaso ...... 90 Il Nuovo.it: Terremoti: scossa 3.6 in Sicilia ...... 91 Rai News 24: La Farnesina si dissocia dalla battuta su Clinton ...... 92 Rai News 24: Bertolaso e il 'caso Monica': "Solo una battuta"...... 94 Rai News 24: Gli uomini passano la Protezione civile resta ...... 95 Redattore sociale: L'8 maggio è la Giornata mondiale della Croce Rossa ...... 96 La Repubblica: risate e rabbia all'anteprima di "draquila" - giuseppe caporale ...... 97 La Repubblica: campidoglio, il valzer degli 007 - giovanna vitale ...... 98 La Repubblica: l'autodifesa del commissario "un compenso legittimo per il giardino al salaria village" - alberto ...... 99 La Repubblica: g8, spunta un assegno di anemone 25mila euro alla moglie di bertolaso - (segue dalla prima ...... 100 La Repubblica: bertolaso avverte: "palermo come napoli" - isabella napoli...... 102 La Repubblica: "palermo rischia la fine di napoli" - isabella napoli ...... 103 La Repubblica: scuole, piscine, ospedali gli affari di anemone e soci - corrado zunino...... 104 La Repubblica: "facevo benzina" patente restituita ...... 105 La Repubblica: frana a montaguto slitta il ripristino ...... 106 La Repubblica: anemone e soci, appalti da 300 milioni ...... 107 La Repubblica: blitz del noe nella sede arpal nuovi interrogatori ...... 108 La Repubblica: un bagno di sapienza contadina - ettore livini...... 109 La Repubblica: gaffe su clinton, stop a bertolaso frattini: il governo si dissocia - alberto custodero...... 110 La Repubblica: - fulvio di giuseppe...... 111 La Repubblica: e i nuovi uffizi furono affidati a un manager di parrucchieri - carlo bonini...... 112 La Repubblica: "ora siamo più preparati il traffico non andrà in tilt"...... 113 La Repubblica: bertolaso: "inceneritori in sicilia" - antonio fraschilla ...... 114 La Repubblica: se si perde il senso dello stato...... 115 La Repubblica: l'enac dichiara l'emergenza chiusi gli aeroporti del nord - paola coppola...... 116 La Repubblica: noi, onesti e democratici perché così esige la giustizia - don paolo farinella...... 117 Reuters Italia: Russia, almeno 12 morti in esplosioni miniera di carbone ...... 118 Reuters Italia: Grandi opere, scarcerati Anemone e Della Giovanpaola ...... 119 Il Riformista.it: G8/ Bertolaso: i lavori alla Maddalena costeranno 410-415 mln ...... 120 Il Riformista.it: Islanda/ Alle 21,30 riunione in Protezione civile su nube...... 123 Il Secolo XIX: Gaffe su Clinton, Frattini "bacchetta" Bertolaso...... 126 Il Secolo XIX: Giampedrone«Galazzo gridaal lupo, ma non si muove»...... 127 Il Secolo XIX: Dal borgo di Sorbolo la richiesta di una mappa del rischio idrogeologico...... 128 Il Secolo XIX: Torna la nube, stop ai voli nel Nord ...... 129 Il Secolo XIX: Cenere, evacuatesessanta famiglie ...... 130 Il Secolo XIX: Bufera su Bondi, Bertolaso vicino all'addio ...... 131 Il Secolo XIX: Basta con la storiadei complotti...... 133 Il Secolo XIX: Ma fra due giorni cieli ancora a rischio...... 135 Il Sole 24 Ore Online: Che fine ha fatto l'emergenza petrolio nel fiume Lambro?...... 136 Il Sole 24 Ore Online: Bertolaso sull'inchiesta G-8: «Speravo in un'archiviazione, ma ho fiducia nel magistrati» .... 137 Il Sole 24 Ore Online: Scarcerato Anemone,uomo-chiave della "cricca" ...... 138 Il Sole 24 Ore Online: Scarcerato Anemone: «Ho agito sempre onestamente» ...... 139 Il Sole 24 Ore: Verdini indagato per corruzione ...... 140 Il Sole 24 Ore: Verdini presto dai pm Altri politici nel mirino ...... 141 Il Sole 24 Ore: Bertolaso: speravo nell'archiviazione ...... 142 La Stampa: Gruppi di turisti vengono a vedere la più corta striscia di arenile rimasta ...... 143 La Stampa: Protezione civile: progetto per una sede in Valle Steria...... 145 La Stampa: Corso di formazione per la Protezione civile...... 146 La Stampa: Terremoto Draquila ...... 147 La Stampa: Dalle segnalazioni dei danni all'attesa per i nuovi lavori ...... 148 La Stampa: Inferno d'acqua a Villafranca ...... 149 La Stampa: "Invasi dall'acqua e dal fango cinque volte in diciotto mesi"...... 150 La Stampa: Mezzo metro d'acqua nei campi ...... 151 La Stampa: Allarme rientrato, si contano i danni ...... 152 La Stampa: Alla "StraAsti" ritorno alle origini e qualche novità ...... 153 La Stampa: Protezione civile Al via un corso per i volontari...... 154 La Stampa: Alpini a Bergamo la città riscopre l'orgoglio tricolore ...... 155 La Stampa: L'agenda del weekend dal lago fino alle valli...... 157 La Stampa: [FIRMA]EMANUELE NOVAZIO ROMA Non è piaciuta al governo italiano la battuta di Guido ...... 159 La Stampaweb: La Maddalena teatro delle super-regate...... 160 La Stampaweb: Inchiesta G8, la verità di Bertolaso: "Non ho mai preso soldi da Anemone"...... 161 TGCom: Bertolaso: "Mai ho mentito agli italiani" Nell'inchiesta sul G8 "accuse infondate" ...... 162 TGCom: RICERCHE DISPERATE...... 163 WindPress.it: OGGI, A PALAZZO CHIGI, CONFERENZA STAMPA DEL CAPO...... 164 WindPress.it: EVENTO SISMICO IN PROVINCIA DI ISERNIA ...... 165 l'Unità.it: Show di Bertolaso: "Anemone mi ha ristrutturato la casa..." ...... 166 l'Unità.it: Bondi: "Draquila offende l'Italia" Il ministro diserta Cannes ...... 167 l'Unità.it: Feste con sesso e favori Bertolaso indagato...... 168 l'Unità.it: Inchiesta G8, Bertolaso: "Speravo nell'archiviazione" ...... 170 l'Unità.it: Battuta di Bertolaso su Clinton Frattini: il governo si dissocia...... 171 l'Unità.it: Draquila offende l'Italia , Bondi diserta Cannes. Scontro con i finiani ...... 172 l'Unità.it: Battuta su Clinton, Frattini lo rimprovera ...... 173 l'Unità.it: Conti all'estero, s'indaga su Bertolaso. Nel mirino anche gli affari del cognato...... 174 l'Unità.it: Bertolaso su Clinton, Frattini lo rimprovera...... 175 marketpress.info: MALTEMPO IN LOMBARDIA: FIUMI E LAGHI SOTTO CONTROLLO...... 176 Data: 06-05-2010 Adnkronos Piena del Po raggiunge Parma e Reggio Emilia, allerta della Protezione Civile

ultimo aggiornamento: 06 maggio, ore 17:54 Bologna, - (Adnkronos) - Fase di attenzione dalle 12 di oggi alle 12 di domenica

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Bologna, 6 mag. - (Adnkronos) - Un'allerta e' stata diramata dalla Protezione civile dell'Emilia Romagna per il maltempo. I livelli idrometrici del fiume Po, infatti, a causa delle forti piogge, si sono innalzati e la piena ha toccato ieri la zona di Piacenza, mentre oggi riguardera', piu' a sud, l'area di Parma e Reggio Emilia. La Protezione civile, in particolare, fa sapere che la fase di attenzione durera' dalle 12 di oggi per le prossime 72 ore, fino dunque alle 12 di domenica.

Argomento: NAZIONALE Pag. 1 Data: 06-05-2010 Adnkronos Piccoli smottamenti e alcune strade chiuse in Valle d'Aosta

ultimo aggiornamento: 06 maggio, ore 18:48 Aosta - (Adnkronos) - I vigili volontari stanno monitorando la zona dove il 29 marzo e' stata fatta brillare una massa rocciosa ad Arnad. La Protezione civile ha disposto la chiusura di alcune strade comunali e intercomunali a Doues, Bionaz e Valpelline

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Aosta, 6 mag. - (Adnkronos) - Cantine allagate, piccoli smottamenti e alcune strade chiuse. E' questo il bilancio dell'ondata di maltempo che ha coinvolto anche la Valle d'Aosta negli ultimi giorni con la neve che e' arrivata a bassa quota. Nella giornata di ieri, i vigili del fuoco hanno svolto 15 interventi per allagamento di cantine, garage e altri locali seminterrati. Si tratta di interventi di lieve entita' nei comuni di Aosta, Charvensod, Saint-Christophe, Quart, Pollein e Gressan.

Un piccolo smottamento ha interessato una strada secondaria tra i comuni di Fontainemore e Lillianes mentre i vigili volontari stanno monitorando la zona dove il 29 marzo e' stata fatta brillare una massa rocciosa ad Arnad. La Protezione civile ha disposto la chiusura di alcune strade comunali e intercomunali a Doues, Bionaz e Valpelline.

Argomento: NAZIONALE Pag. 2 Data: 08-05-2010 Adnkronos Milano, Protezione civile simula salvataggio patrimonio biblioteca Trivulziana

ultimo aggiornamento: 08 maggio, ore 14:49 Milano, - (Adnkronos) - L'operazione ha simulato le modalita' di intervento in caso di eventi calamitosi

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Milano, 8 mag. - (Adnkronos) - Una dimostrazione di salvataggio dei beni librari e dei documenti della biblioteca Trivulziana. E' quella che si e' tenuta stamane al Castello Sforzesco. L'operazione ha simulato le modalita' di intervento in caso di eventi calamitosi che colpiscano la sede di una biblioteca o di un archivio. La Protezione Civile era presente con 10 operatori, tra cui il direttore Leonardo Cerri, che hanno coordinato 60 volontari. E con una serie di mezzi tra cui un'idrovora, due gazebo per lo stoccaggio del materiale, una tenda pneumatica e una polifunzionale, 2 camion e un posto di comando avanzato attrezzato come ufficio.

''Le simulazioni per fronteggiare calamita' naturali che potrebbero abbattersi sul territorio sono sempre un utile palestra per saggiare le capacita' di risposta della citta' a un'emergenza - ha detto il vice sindaco Riccardo De Corato - E gli eventi disastrosi, come un allagamento, potrebbero anche colpire beni librari preziosi, come quelli appartenenti al patrimonio della Trivulziana, che vanno salvaguardati per il loro secolare valore storico-culturale. Di qui il senso di questa importante esercitazione che ha visto la Protezione Civile di Milano partecipare con 60 volontari e i propri mezzi''.

''Ringrazio i volontari per la disponibilita' -aggiunge De Corato-. Per esser in grado di affrontare professionalmente questa particolare situazione e sapere come si maneggiano documenti preziosi in caso di calamita' hanno avuto una formazione di oltre due mesi. Ma non dimentichiamo che la Protezione Civile di Milano ha gia' dato ampia dimostrazione di capacita' di intervento anche in questo specifico ambito allorche' ha compartecipato al salvataggio delle opere d'arte in occasione del terribile sisma che ha colpito l'Abruzzo''.

Argomento: NAZIONALE Pag. 3 Data: 07-05-2010 Adnkronos E' allerta per la piena del Po in Emilia Romagna

ultimo aggiornamento: 07 maggio, ore 16:46 Bologna, - (Adnkronos) - La Protezione Civile ha infatti diramato l'attivazione di una fase di preallarme a partire dalle 16 di oggi e con un periodo di validita' di circa 18-24 ore. Particolare attenzione nell'area di Reggio Emilia

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Bologna, 7 mag. - (Adnkronos) - E' allerta per la piena del Po in Emilia Romagna, in particolare nell'area di Reggio Emilia. La Protezione civile ha infatti diramato l'attivazione di una fase di preallarme a partire dalle 16 di oggi e con un periodo di validita' di circa 18-24 ore.

Le aree interessate dalla piena sono in particolare Boretto, Brescello, Gualtieri, Guastalla e Luzzara. Si prevede l'innalzamento dei livelli idrometrici fino al raggiungimento di 5,50 metri alla sezione di Boretto intorno alle 17 di oggi, mentre il colmo della piena e' previsto per la tarda serata di oggi e potra' raggiungere i 5,70 metri.

Tra gli effetti attesi, locali allagamenti delle aree golenali aperte, con possibile interessamento di strutture o attivita' pubbliche e private nei comuni rivieraschi della provincia reggiana. La fase di preallarme, tiene a precisare la Protezione civile, e' attivata in via del tutto precauzionale, dal momento che il livello massimo previsto e' di poco superioore al livello di riferimento e che non sono previsti ulteriorio apporti idrici.

Argomento: NAZIONALE Pag. 4 Data: 07-05-2010 Adnkronos Appalti G8, Bertolaso: ''Speravo in archiviazione. Mai mentito agli italiani''

Guido Bertolaso (Adnkronos) ultimo aggiornamento: 07 maggio, ore 17:40 Roma - (Adnkronos/Ign) - Il capo della Protezione Civile in una conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi: ''Voglio spiegare la mia vicenda''. Manette per Balducci, presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (SCHEDA), e per altre tre persone: scambi di favori in cambio di appalti per grandi eventi (FOTO). Berlusconi: ''Le solite persecuzioni''

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Roma, 7 mag. (Adnkronos/Ign) - Qui "per chiarire, spiegare, commentare, valutare e verificare" la sua posizione in merito alla vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto. Queste le motivazioni che il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, ha reso noto durante la conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi, nella quale ha ammesso di aver sperato di poter ''commentare con voi l'archiviazione''.

Dopo aver esordito con una battuta, spiegando di aver ricevuto una lettera da Bill Clinton - con cui l'ex presidente Usa si complimenta "per lo splendido lavoro fatto dall'Italia ad Haiti" - Bertolaso ha aggiunto: "Quando l'ho visto a fine marzo avevo voglia di fare battuta che non ho fatto. 'Caro presidente, io e lei abbiamo un problema che si chiama Monica'; solo che io - ha proseguito - non credo di avere avuto problemi con questa Monica, lui sì...".

Ma, precisa poi, "speravo di poter commentare con voi l'archiviazione o lo stralcio della mia posizione da questo procedimento". Una speranza ''nell'arco di qualche settimana o mese" ha aggiunto, ritenendo che "l'inchiesta è destinata a protrarsi nel tempo". Bertolaso ha confermato la sua "totale fiducia nella magistratura" sottolineando di non temere ''quello che Anemone potrebbe dire" in merito a presunte rivelazioni. "Avrei fatto questa conferenza stampa? - ha detto Bertolaso - Non ho nulla da temere".

Anche perché "nessuna delle imprese coinvolte in questa vicenda ha avuto appalti all'Aquila". Anemone, ha aggiunto, ''è venuto a trovarmi all'Aquila diverse volte, ma non ha avuto nessun affidamento". Bertolaso ha poi spiegato di non lamentarsi "per la mancata archiviazione", ma di sperare in un esito rapido. "Purtroppo - ha aggiunto - ogni giorno spuntano tutta una serie di cose che nulla hanno a che vedere con la Maddalena e il G8".

Il capo della Protezione civile ha poi detto che la vicenda non nasce dai magistrati di Perugia, ma "in un altro luogo e in una prima fase è stata gestita fornendo una serie di informazioni e strumentalizzando le intercettazioni, facendo apparire quello che di fatto non è". Ad ogni modo, ha sottolineato, "non ho mai mentito agli italiani per quello che riguarda il mio comportamento" e "le accuse che mi vengono rivolte non hanno fondamento".

E ancora: "Anche la Commissione europea ha riconosciuto che tutte le procedure che noi avevamo attuato e seguito sono state assolutamente corrispondenti non solo alla normativa italiana, ma anche a quella europea" ha detto Bertolaso nel corso della conferenza stampa.

Conferenza ''inusuale'', secondo la deputata del Pd Sesa Amici: "Bertolaso dovrebbe sapere che ci sono i tribunali, quella è la sede propria in cui ci si difende'' dice commentando quella che definisce ''l'inusuale conferenza stampa del sottosegretario di Stato'' dedicata ''alle indagini che lo vedono coinvolto da privato cittadino". E precisa: "E' del tutto inusuale l'uso privato degli incarichi e degli spazi istituzionali''.

Per il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi ''la conferenza stampa di Bertolaso è stata imbarazzante. Il sottosegretario dovrebbe andare a spiegarsi dai giudici non un comizio in tv''. Inoltre, ''le inchieste sugli appalti per il G8 e sul terremoto - aggiunge Donadi - stanno scoprendo un verminaio di interessi. E' una nuova tangentopoli che svela il

Argomento: NAZIONALE Pag. 5 Data: 07-05-2010 Adnkronos Appalti G8, Bertolaso: ''Speravo in archiviazione. Mai mentito agli italiani''

marcio di certi sistemi di potere''.

Argomento: NAZIONALE Pag. 6 Data: 07-05-2010 Adnkronos Allerta per la piena del Po a Reggio Emilia. Coldiretti: dal maltempo danni per milioni

ultimo aggiornamento: 07 maggio, ore 16:47 Bologna - (Adnkronos/Ign) - La Protezione civile ha diramato l'attivazione di una fase di preallarme a partire dalle 16 di oggi e con un periodo di validità di circa 18-24 ore. Continua a salire anche il livello del lago di Como. Coldiretti: ''L'abbondante pioggia dovrebbe comunque scongiurare il rischio di siccità estiva"

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Bologna, 7 mag. (Adnkronos/Ign) - E' allerta per la piena del Po in Emilia Romagna, in particolare nell'area di Reggio Emilia. La Protezione civile ha infatti diramato l'attivazione di una fase di preallarme a partire dalle 16 di oggi e con un periodo di validità di circa 18-24 ore.

Le aree interessate dalla piena sono in particolare Boretto, Brescello, Gualtieri, Guastalla e Luzzara. Si prevede l'innalzamento dei livelli idrometrici fino al raggiungimento di 5,50 metri alla sezione di Boretto intorno alle 17 di oggi, mentre il colmo della piena è previsto per la tarda serata di oggi e potrà raggiungere i 5,70 metri.

Tra gli effetti attesi, locali allagamenti delle aree golenali aperte, con possibile interessamento di strutture o attività pubbliche e private nei comuni rivieraschi della provincia reggiana. La fase di preallarme, tiene a precisare la Protezione civile, è attivata in via del tutto precauzionale, dal momento che il livello massimo previsto è di poco superiore al livello di riferimento e che non sono previsti ulteriori apporti idrici.

Continua a salire anche il livello del lago di Como. Sono gli effetti del maltempo che si è manifestato, sottolinea Coldiretti, con "frane, esondazioni e allagamenti di terreni agricoli con danni per milioni di euro anche se l'abbondante pioggia dovrebbe scongiurare il rischio di siccità estiva".

"Vento forte, piogge violente e grandinate - afferma la Coldiretti - possono mettere a rischio i raccolti delle colture orticole e delle piante da frutto oltre che compromettere le ultime semine del mais e del pomodoro". "Le precipitazioni in questa fase stagionale sono generalmente positive, ma devono avvenire - si sottolinea - in modo costante e durare nel tempo, mentre i forti temporali, soprattutto se si manifestano con precipitazioni intense, rischiano di provocare danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l'acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento".

"Una situazione che - conclude la Coldiretti - aumenta il rischio frane e smottamenti in un Paese dove il territorio di sette comuni su dieci è a rischio frane o alluvioni".

Argomento: NAZIONALE Pag. 7 Data: 07-05-2010 Adnkronos La Regione investe 10 milioni di euro per la difesa del suolo

ultimo aggiornamento: 07 maggio, ore 16:29 L'Aquila - (Adnkronos) - Serviranno per il risanamento del rischio idrogeologico nelle quattro province e saranno distribuiti sul territorio secondo i criteri di rischio attribuiti ad ogni Comune così come individuato dall'Autorità di Bacino

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L'Aquila, 7 mag. - (Adnkronos) - Dieci milioni di euro per il risanamento del rischio idrogeologico nei Comuni delle quattro province abruzzesi. Li ha stanziati il consiglio regionale approvando il provvedimento che interviene in modo determinante sulle problematiche di difesa del suolo. "Cio' permettera' - ha commentato l'assessore ai Lavori Pubblici Angelo Di Paolo - di procedere all'utilizzo dei contributi Por Fesr 2007-2013 riservati al risanamento del rischio idrogeologico nei comuni delle quattro province".

La somma di 10 milioni di euro sara' distribuita sul territorio regionale secondo i criteri di rischio 'elevato c.d. R3' e 'molto elevato c.d. R4' attribuiti ad ogni Comune cosi' come individuato dall'Autorita' di Bacino. Nel provvedimento amministrativo, inoltre, e' prevista la possibilita' di modificare le aree soggette a rischio frana gia' cartografate in relazione all'aggravarsi delle condizioni del suolo, agli studi di maggior dettaglio o accertamenti in loco che portino a valutare il rischio superiore od inferiore a quello attuale, alla possibilita' di accertare eventuali errori cartografici alla comprovata e dimostrata esigenza di completamenti urgenti.

"Questo sta a significare - conclude Di Paolo - che non e' sufficiente valutare gli interventi nei Comuni esclusivamente in ragione del rischio attuale, occorre anche tenere presente l'evolvere naturale del territorio legato alle crisi climatiche".

Argomento: NAZIONALE Pag. 8 Data: 08-05-2010 Adnkronos Scossa di terremoto di magnitudo 2.5 in provincia di Brescia, nessun danno

ultimo aggiornamento: 08 maggio, ore 15:56 Roma - (Adnkronos) - Lo comunica in una nota il Dipartimento della Protezione Civile, spiegando che le località prossime all'epicentro sono Case Nuove, Odolo e Agnosine

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Roma, 8 mag. - (Adnkronos) - Una scossa sismica e' stata avvertita dalla popolazione nella provincia di Brescia. Lo comunica in una nota il Dipartimento della Protezione Civile, spiegando che le localita' prossime all'epicentro sono Case Nuove, Odolo e Agnosine.

Dalle verifiche effettuate dalla Sala situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile non risultano al momento danni a persone o cose. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia l'evento sismico e' stato registrato alle 23,31 con una magnitudo di 2.5.

Argomento: NAZIONALE Pag. 9 Data: 08-05-2010 Adnkronos Bertolaso su Clinton, Frattini: ''Farnesina e governo si dissociano pienamente''

Guido Bertolaso (Adnkronos) ultimo aggiornamento: 08 maggio, ore 14:12 Roma - (Adnkronos/Ign) - Il ministro degli Esteri ha preso le distanze, anche a nome del governo, dalle parole pronunciate in conferenza stampa dal sottosegretario sull'ex presidente Usa con l'allusione al nome di Monica

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Roma, 8 mag. (Adnkronos/Ign) - Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha preso le distanze, anche a nome del governo, dalle parole pronunciate ieri in conferenza stampa dal capo della Protezione civile Guido Bertolaso su Bill Clinton (con l'allusione al nome di Monica). Lo riferisce la Farnesina, contattata da ADNKRONOS. ''La Farnesina - è la dichiarazione rilasciata - e il Governo si dissociano pienamente dal linguaggio e dalle affermazioni del sottosegretario".

Ieri, durante la conferenza stampa convocata dal capo della Protezione Civile, "per chiarire, spiegare, commentare, valutare e verificare", come ha spiegato lui stesso, la sua posizione in merito alla vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto, Bertolaso ha fatto una battuta sull'ex presidente Usa. Spiegando di aver ricevuto una lettera da Bill Clinton, con cui l'ex capo della Casa Bianca si complimentava "per lo splendido lavoro fatto dall'Italia ad Haiti", Bertolaso ha raccontato: "Quando l'ho visto a fine marzo avevo voglia di fare una battuta che non ho fatto, 'caro presidente, io e lei abbiamo un problema che si chiama Monica, solo che io non credo di aver avuto un problema con questa Monica, lui sì...".

Argomento: NAZIONALE Pag. 10 Data: 08-05-2010 Adnkronos Lieve scossa sismica in provincia di Isernia

ultimo aggiornamento: 08 maggio, ore 13:04 Roma - (Adnkronos) - Secondo i rilievi registrati dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l'evento sismico si e' verificato alle 9.28 con magnitudo 2.3. Dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile non risultano danni a persone o cose.

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Roma, 8 mag. - (Adnkronos) - Una scossa sismica e' stata lievemente avvertita dalla popolazione tra i comuni di Pettoranello del Molise, Carpinone, Pesche e Isernia. Secondo i rilievi registrati dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l'evento sismico si e' verificato alle 9.28 con magnitudo 2.3. Dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile non risultano danni a persone o cose.

Argomento: NAZIONALE Pag. 11 Data: 07-05-2010 Adnkronos Appalti: Bertolaso, nessuna impresa coinvolta ha avuto appalti all'Aquila

ultimo aggiornamento: 07 maggio, ore 17:38

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Roma, 7 mag. - (Adnkronos) - "Nessuna delle imprese coinvolte in questa vicenda ha avuto appalti all'Aquila". Lo ha detto il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, durante la sua conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Anemone -ha aggiunto Bertolaso- e' venuto a trovarmi all'Aquila diverse volte, ma non ha avuto nessun affidamento".

Argomento: NAZIONALE Pag. 12 Data: 07-05-2010 Adnkronos Appalti: Bertolaso, speravo nell'archiviazione

ultimo aggiornamento: 07 maggio, ore 17:03

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Roma, 7 mag. - (Adnkronos) - "Speravo di poter commentare con voi l'archiviazione o lo stralcio della mia posizione da questo procedimento". Cosi' il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, nel corso della sua conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Speravo non oggi, ma nell'arco di qualche settimana o mese", ha poi aggiunto, ritenendo che "l'inchiesta e' destinata a protrarsi nel tempo".

Argomento: NAZIONALE Pag. 13 Data: 08-05-2010 Adnkronos Terremoti: scossa in provincia di Isernia

ultimo aggiornamento: 08 maggio, ore 10:33

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Roma, 8 mag. - (Adnkronos) - Una scossa sismica e' stata lievemente avvertita dalla popolazione tra i comuni di Pettoranello del Molise, Carpinone, Pesche e Isernia. Dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile non risultano danni a persone o cose. Secondo i rilievi registrati dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l'evento sismico si e' verificato alle 9.28 con magnitudo 2.3.

Argomento: NAZIONALE Pag. 14 Data: 08-05-2010 Adnkronos A Montaguto la terra continua a muoversi, realizzati canali di drenaggio

La frana di Montaguto (Avellino) che ha paralizzato i collegamenti tra la Puglia e la Campania ultimo aggiornamento: 08 maggio, ore 16:25 Foggia - (Adnkronos) - La frana continua a spostarsi ad una velocità media giornaliera che varia da 2,5 metri sulla sommità a 1,1 metri sul lato destro

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Foggia, 8 mag. - (Adnkronos) - Proseguono senza soste le operazioni della Protezione civile per contenere la frana di Montaguto (Avellino) che sta causando pesanti disagi alla Puglia perche' ha costretto Trenitalia ad interrompere la linea Bari-Roma e l'Anas ad interrompere la strada di collegamento 'delle Puglie' tra la Puglia e la Campania dopo che la massa fangosa e' finita sui binari e sulla strada a marzo. Il movimento di terreno e' costantemente monitorato da un team della Protezione Civile che sta anche programmando una serie di nuovi interventi. La frana continua a spostarsi ad una velocita' media giornaliera che varia da 2,5 metri sulla sommita' a 1,1 metri sul lato destro.

Per valutare la velocita' della frana e' stato installato in diversi punti un sistema di monitoraggio che misura gli spostamenti superficiali del dissesto e permette la messa in sicurezza dell'area e delle infrastrutture coinvolte nelle operazioni in corso. La Protezione civile ha comunicato che i tecnici del Dipartimento effettuano costantemente sopralluoghi per individuare sorgenti e siti idonei alla realizzazione di drenaggi che possano intercettare le acque alla base della frana, che la favoriscono.

Il canale di drenaggio delle acque sul lato sinistro della frana a 450 metri e' stato completato dal XI Reggimento Genio Guastatori di Foggia che ha anche completato un canale di raccolta e convogliamento verso il fosso Tre Confini delle acque provenienti dalla parte piu' alta della frana. Prosegue inoltre lo svuotamento del laghetto che si era formato alla base. Al fine di programmare nuovi interventi, i tecnici della Protezione civile hanno raccolto documenti dal 1954 al 2006 per effettuare una ricerca storica sull'area e sul fenomeno.

Argomento: NAZIONALE Pag. 15 Data: 08-05-2010 Adnkronos Islanda: alla Protezione civile riunione tecnica in attesa decisioni Enac

ultimo aggiornamento: 08 maggio, ore 21:04

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Roma, 8 mag. - (Adnkronos) - La riunione convocata per questa sera, alle 21.30, presso la sede della Protezione Civile per esaminare l'evolversi degli spostamenti della nube vulcanica, ha carattere ''strettamente tecnico''. L'incontro, fanno sapere dalla Protezione Civile, e' stato deciso ''in attesa di conoscere le decisioni Enac rispetto alla possibilita' che possano essere chiusi gli aeroporti nella giornata di domani''. Obiettivo dell'incontro, al quale partecipano anche rappresentanti di Enac e Enav, ''e' quello di valutare eventuali iniziative che dovessero rendersi necessarie in situazioni di particolare criticita' per quei passeggeri che potrebbero non avere la disponibilita' dei voli programmati''.

Argomento: NAZIONALE Pag. 16 Data: 08-05-2010 Adnkronos Legambiente: piccoli Comuni del Lazio a rischio idrogeologico e incendi

ultimo aggiornamento: 08 maggio, ore 20:53 Roma - (Adnkronos) - Domani lungo via dei Fori Imperiali i borghi del territorio metropolitano si presenteranno ai visitatori attraverso stand in cui esporranno le eccellenze della loro terra, in occasione della settima edizione di "Voler Bene all'Italia"

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Roma, 8 mag. - (Adnkronos) - "Sono quasi tutti a rischio idrogeologico (98%) e a forte rischio incendi (32%), ma sono in gran parte entro 20 chilometri dagli snodi autostradali (77%) e soprattutto alla rete ferroviaria (88%), che offre pero' un pessimo servizio pendolare. Inoltre attraggono gli stranieri residenti in Italia, il 5,1% dell'intera popolazione, indice di una maggiore facilita' di integrazione". Questi alcuni tratti distintivi dei piccoli comuni laziali, secondo l'ultimo dossier realizzato da Legambiente.

L'associazione ambientalista presentera' il rapporto domani in occasione della settima edizione di "Voler Bene all'Italia", organizzata da Legambiente insieme alla Provincia di Roma e sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica. "Dalle ore 9 alle 17 - precisa l'associazione in una nota - i piccoli comuni saranno celebrati nella Capitale con un evento speciale, lungo Via dei Fori Imperiali, dove i borghi del territorio metropolitano si presenteranno ai visitatori attraverso stand in cui esporranno le eccellenze della loro terra".

"Laboratorio per la costruzione di cesti in vimini, esposizione di oggetti in ceramica e reperti naturalistici, degustazioni di prodotti tipici. Queste - evidenzia Legambiente - sono solo alcune delle attrattive previste all'interno della speciale iniziativa capitolina riservata a quelle comunita' con meno di 5 mila abitanti che in questi anni si sono dimostrate veri laboratori di innovazione, cogliendo sempre piu' numerose la sfida del 'Bando delle Idee' a loro riservato, giunto alla quinta edizione.

"Inoltre - aggiunge Legambiente - dalle ore 11 alle 16 ci saranno eventi musicali e folcloristici a cura dei piccoli comuni partecipanti. Si esibira', in particolare, la Banda Musicale ''V. Cipriani'' di Gorga, seguita da quella di Bellegra, che eseguira' l'inno nazionale. Sara' poi la volta della sfilata delle Majorettes di Bellegra, del Gruppo Folcloristico di Montelanico e degli Sbandieratori di Carpineto Romano. A chiudere, infine, alle ore 15, esibizione della Banda Musicale e delle Majorettes di Canale Monterano".

"Decine - continua Legambiente - le altre iniziative di festa sparse per tutto il territorio regionale, tra oggi e domani, con adesioni in continuo aumento, da parte non solo di amministrazioni comunali, ma anche di aree protette, pro loco e associazioni. Oggi, in particolare due gli eventi previsti nel reatino: a Cottanello, in programma l'apertura delle cantine del centro storico con artigiani e locande gastronomiche, iniziativa che si ripetera' domani, mentre a Poggio Moiano, degustazione di pietanze condite con il tipico asparago selvatico, che sara' anche una bella occasione per conoscere il Parco dei Monti Lucretili".

"Domani - aggiunge Legambiente - in Provincia di Viterbo, nel Comune di Castel Sant'Elia e' previsto un itineriario culturale, con aperitivo finale per tutti i partecipanti al giardino panoramico "S. Heliae. In Provincia di Rieti, ad Amatrice in programma il laboratorio della pasta omonima e la degustazione di prodotti tipici. Mentre a Cantalupo, in Sabina, si svolgeranno due differenti escursioni in bicicletta.

"In provincia di Latina, a Roccagorga - conclude Legambiente - ci sara' l'apertura dell' Etnomuseo dei Monti Lepini e verra' intonato l'inno nazionale da parte della Banda Musicale ''Giuseppe Verdi''. In provincia di Frosinone e' prevista la

Argomento: NAZIONALE Pag. 17 Data: 08-05-2010 Adnkronos Legambiente: piccoli Comuni del Lazio a rischio idrogeologico e incendi

giornata ecologica nel Comune di Campoli e una passeggiata ecologica sul Monte Acuto organizzata dal Comune di Giuliano di Roma. Tutti gli appuntamenti di Voler Bene all'Italia sono disponibili su www.piccolagrandeitalia.it".

Argomento: NAZIONALE Pag. 18 Data: 08-05-2010 Adnkronos Vulcano Islanda, tornano i disagi ''La nube da stanotte sull'Italia''. Matteoli: non previsto blocco voli

ultimo aggiornamento: 08 maggio, ore 21:39 Roma - (Adnkronos/Ign) - Colpiti Portogallo, Spagna e Francia. Il Centro allerta britannico avverte: ''La nube potrebbe spostarsi in Italia''. Il ministro dei Trasporti: ''Non c'è alcuna previsione di chiudere lo spazio aereo italiano ma tutto dipenderà dalla concentrazione delle polveri''. E torna il caos negli aeroporti. Alla Protezione civile riunione tecnica L'Enac consiglia di contattare le compagnie per informazioni sull'operatività dei voli

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Roma, 8 mag. (Adnkronos/Ign) - Continua a creare disagi nei cieli d'Europa l'eruzione del vulcano islandese: la nube che lo sovrasta arriva fino a 7 chilometri d'altezza con punte di 9 e si sta spostando verso sud-sudest. La cenere ha colpito oggi un'ampia parte dello spazio aereo dell'Europa occidentale, e ha costretto alla chiusura di vari aeroporti nel Nord del Portogallo, nel Nord della Spagna e nel Sud della Francia, in un'area compresa tra la costa ovest della penisola iberica e Marsiglia.

Il dato è stato diffuso da Eurocontrol, l'organismo Ue di coordinamento della sicurezza aerea europea. L'organismo avverte che la situazione sta comportando ritardi anche sostanziali ai voli di transito da Oltreoceano che si trovano costretti a lunghe deviazioni per evitare le zone a maggior concentrazione di cenere.

E per l'Italia l'Enac indica la possibilità che continuino a verificarsi cancellazioni e disagi anche sugli scali italiani. E' quanto riferisce l'ente nazionale per l'aviazione civile. L'Enac, in stretto coordinamento con le autorità aeronautiche comunitarie, sta monitorando l'evolversi della nube vulcanica ed il suo spostamento nello spazio aereo europeo. La situazione è sotto costante osservazione e sarà cura dell'Enac comunicare tempestivamente eventuali decisioni assunte in base all'evolversi delle condizioni. Perciò, prosegue l'Enac, si invitano i passeggeri a contattare le rispettive compagnie aeree per informazioni sull'operatività dei propri voli nelle prossime ore e nella giornata di domani.

Dodici i voli cancellati sabato presso gli aeroporti romani di Fiumicino e Ciampino a causa della chiusura di parte dello spazio aereo in Spagna e Portogallo. Sull'hub 'Leonardo da Vinci' sono stati soppressi un collegamento in arrivo e 3 in partenza, per un totale di 4 destinanazioni (Lisbona e Barcellona). A Ciampino sono stati cancellati 4 voli in arrivo e 4 in partenza.

Mentre all'aeroporto di Pisa sono stati cancellati quattro voli della compagna 'Ryan Air' per Barcellona e Siviglia. Volo da Barcellona cancellato anche all'Amerigo Vespucci di Firenze, dove è stato soppresso anche il volo Firenze-Cagliari, visto che l'aeromobile era lo stesso rimasto bloccato nella capitale catalana.

In ogni caso, nella serata di sabato il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli che sta monitorando l'evoluzione della situazione legata agli spostamenti della nube vulcanica, ha fatto sapere che ''non c'è, al momento, alcuna previsione di chiudere lo spazio aereo italiano. In atto - dice il titolare del dicastero di Porta Pia all'ADNKRONOS- non c'è alcuna previsione di bloccare i voli. La nube non è ancora arrivata e, comunque, tutto dipenderà dalla concentrazione delle polveri''.

La nube, che ha raggiunto la Spagna nel corso della notte, tra sabato e domenica, avvertono i meteorologi spagnoli, potrebbe spostarsi verso il Mediterraneo arrivando fino all'Italia. Secondo quanto si evince dalle mappe predisposte dal Centro di allerta sulle ceneri vulcaniche (Vaac) dell'Istituto metereologico britannico la nube dovrebbe arrivare intorno all'1 di questa notte sulle coste occidentali italiane per poi essere su buona parte dell'intero spazio aereo dell'Italia dalle 7 di domattina. Secondo il Vaac in Italia da domani le ceneri vulcaniche occuperanno nella massima parte del Paese la

Argomento: NAZIONALE Pag. 19 Data: 08-05-2010 Adnkronos Vulcano Islanda, tornano i disagi ''La nube da stanotte sull'Italia''. Matteoli: non previsto blocco voli fascia compresa tra il livello del mare e i 35.000 piedi (circa 11.000 metri).

Ma Marina Baldi, climatologa dell'Istituto di biometerologia del Cnr, spiega all'Adnkronos: "La nube non dovrebbe arrivare sull'Italia poiché l'attuale situazione meteorologica sulla Penisola è complessa: abbiamo un flusso di aria che viene da nordest, quindi data la circolazione atmosferica la nube islandese non dovrebbe arrivare da noi". "Il sistema di correnti, cioè i venti - ha precisato la Baldi -, portano la nube verso sud sudest".

Le autorità islandesi da Reykjavik confermano che dal ghiacciaio Eyafjallajokull sta penetrando più acqua di fusione nel cratere del vulcano, e questo provoca nuove esplosioni interne al vulcano al momento in cui l'acqua si mescola al magma. Questo a sua volta provoca una nube di fumo e cenere.

Il Centro di allerta sulle ceneri vulcaniche spiega che, "secondo le ultime informazioni ricevute dall'ufficio metereologico islandese, l'attività esplosiva del Eyjafjallajokull vulcano è ora calata e che la quota raggiunta dai fumi è leggermente scesa da 25.000 e a 20.000 piedi". Tuttavia, avverte ancora il Vaac, "l'ufficio metereologico islandese avverte che non vi sono segni che l'eruzione stia per concludersi, e che anzi la situazione del vulcano rimane dinamica".

Argomento: NAZIONALE Pag. 20 Data: 09-05-2010 Adnkronos Terremoti: sisma di magnitudo 3.6 in mare tra Siracusa e Ragusa

ultimo aggiornamento: 09 maggio, ore 11:49

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Roma, 9 mag. - (Adnkronos) - Un sisma di magnitudo 3.6 e' stato avvertito in mare tra le province di Siracusa e Ragusa la notte scorsa. Lo rende noto il Dipartimento della Protezione Civile. L'epicentro e' stato localizzato in mare a circa 12 km dalla costa. I comuni prossimi all'epicentro sono Portopalo di Capo Passero e Pachino (Siracusa), Pozzallo e Ispica (Ragusa).

Argomento: NAZIONALE Pag. 21 Data: 06-05-2010 Agi 19:31 PROTEZIONE CIVILE: FVG, 358MILA EURO PER SMINAMENTO FIU ME TIMAVO

PROTEZIONE CIVILE: FVG, 358MILA EURO PER SMINAMENTO FIUME TIMAVO Condividi: Facebook Google Yahoo Twitter Altri Preferiti Facebook Delicious LinkedIn Google Yahoo MySpace Digg Twitter Netvibes Reddit Live Stampa Invia questo articolo (AGI) - Trieste, 6 mag. - "Grazie all'attenzione dell'assessore regionale alla Protezione civile, Riccardi, la regione Fvg impegnera' ulteriori 102mila euro che vanno a sommarsi ai gia' deliberati 256mila che saranno impiegati per la messa in sicurezza e sistemazione delle sponde del fiume Timavo a salvaguardia della pubblica incolumita' della popolazione nel Comune di Duino Aurisina". Lo rende noto il consigliere regionale del Pdl e coordinatore provinciale di Trieste, Piero Tononi, che dopo aver seguito da vicino la problematica ha avuto conferma dall'assessore Riccardi dell'incremento del finanziamento che servira' per lo sminamento inserito nella delibera di Giunta. "L'impegno finanziario - precisa Tononi - sara' a carico del Fondo regionale per la protezione civile e sara' impiegato per il brillamento da parte della Marina militare italiana, con il supporto di una ditta specializzata in tali operazioni, di un considerevole numero di ordigni bellici risalenti alla seconda guerra mondiale e presenti lungo i rami della foce del Timavo che si trovano inesplosi e altamente pericolosi nell'area del Comune di Duino Aurisina". "L'incremento di ulteriori 102mila - aggiunge il consigliere regionale del Pdl - e' dovuto al fatto che gli ordigni bellici inesplosi sono risultati essere di gran lunga superiori alle stime iniziali". (AGI) Cli/Ts/Vic

Argomento: NAZIONALE Pag. 22 Data: 07-05-2010 Agi MALTEMPO: ALLERTA NEL REGGIANO MA PIENA DEL PO E' SOTTO CON TROLLO

Condividi: Facebook Google Yahoo Twitter Altri Preferiti Facebook Delicious LinkedIn Google Yahoo MySpace Digg Twitter Netvibes Reddit Live Stampa Invia questo articolo (AGI) - Bologna, 7 mag. - Attesa per oggi pomeriggio la piena del Po a Boretto (Re), a seguito delle intense piogge dei giorni scorsi nelle regioni Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna che hanno determinato un forte innalzamento dei livelli idrometrici. Anche se la situazione e' sotto controllo, l'Agenzia regionale di Protezione Civile ha deciso di diramare, in via precauzionale, l'allerta per la fase di pre-allarme a partire dalle ore 16 di oggi ai comuni reggiani di Boretto, Brescello, Gualtieri, Guastalla e Luzzara. In base ai modelli previsionali di propagazione idraulica elaborati da Aipo (Agenzia interregionale fiume Po) ed Arpa si prevede che il livello idrometrico del fiume, alla sezione di Boretto, raggiunga i 5,5 metri, pari a circa 5.500 metri cubi al secondo, e permanga tale nelle 24 ore successive. Il territorio rivierasco e' stato allertato gia' nei giorni scorsi e collabora alle attivita' di monitoraggio. L'Agenzia regionale di Protezione Civile ha costantemente monitorato la situazione insieme all'Aipo e all'Arpa servizio idro-meteo-clima ed ha allertato i comuni rivieraschi piacentini gia' il 5 maggio per la fase di attenzione per l'arrivo della piena, ed il 6 maggio i comuni rivieraschi delle province di Reggio Emilia, Parma, Modena e Ferrara. Non sono previste significative conseguenze per le aree golenali, ma si e' ritenuto opportuno informare Comuni, Province e Prefetture rivierasche per la messa in sicurezza delle attivita' previste in alveo e lungo le sponde, nonche' limitare l'accesso ai cittadini per eventuali attivita' sportive o ricreative. Non sono attese precipitazioni, salvo fenomeni temporaleschi localizzati, pertanto si prevede che il colmo dell'onda di piena, che stamattina ha attraversato la sezione di Piacenza, transiti a Pontelagoscuro (Fe) tra sabato e domenica, per poi defluire in mare nella giornata di lunedi'. L'Agenzia regionale di Protezione civile sta seguendo l'evoluzione di questo primo fenomeno di piena primaverile in stretto raccordo con Aipo, Arpa e le Province interessate, e provvedera' ad informare le Prefetture e gli enti rivieraschi del Po nel caso ci siano aggiornamenti di rilievo. (AGI) Mir

Argomento: NAZIONALE Pag. 23 Data: 06-05-2010 Agi 15:21 MALTEMPO: LOMBARDIA, REVOCATO ALLARME TEMPORALI E VEN TO

MALTEMPO: LOMBARDIA, REVOCATO ALLARME TEMPORALI E VENTO Condividi: Facebook Google Yahoo Twitter Altri Preferiti Facebook Delicious LinkedIn Google Yahoo MySpace Digg Twitter Netvibes Reddit Live Stampa Invia questo articolo (AGI) - Milano, 6 mag. - Revocato l'allarme per rischio idrogeologico-idraulico, temporali e forte vento. Nella tarda serata di ieri si sono esaurite le precipitazioni intense collegate al sistema perturbato in atto da due giorni sulla Lombardia. I maggiori accumuli (60 - 90 millimetri) si sono registrati nelle province di Milano, Pavia, Brescia e Bergamo. A comunicarlo e' il report della Sala operativa della Protezione civile della Regione Lombardia, la cui attivita' e' coordinata dall'assessore Romano La Russa. Per la giornata di oggi si prevede una debole instabilita' con precipitazioni deboli sparse, anche a carattere di rovescio su Prealpi e Pianura Occidentale. Domani si prevede variabilita' con possibilita' di pioggia molto deboli ma senza fenomeni di rilievo. E' quindi revocata con effetto immediato la criticita' per rischio idrogeologico-idraulico, temporali e forte vento. I livelli idrometrici sui corsi d'acqua lombardi nelle ultime ore non hanno destato preoccupazione, ad eccezione di esondazioni localizzate del reticolo idrico minore. Per le prossime ore non sono previste variazioni significative rispetto alle condizioni attuali. I laghi si mantengono per il momento al di sotto delle soglie di prima esondazione, con maggior attenzione per il lago Maggiore e il lago di Como. Soggetto a monitoraggio costante il fiume Oglio, il cui livello idrometrico, attualmente in prossimita' delle prime soglie di esondazione, risulta in leggera salita. Allagamenti in provincia di Cremona. La zona della Bassa Cremonese, gia' soggetta a forti precipitazioni nella notte fra il 4 e il 5 maggio, e' stata interessata nuovamente da forti temporali nel primo pomeriggio di ieri. Si sono verificati numerosi allagamenti di strade, abitazioni e scantinati. Interrotte una decina di strade provinciali con interventi di gruppi e associazioni di volontariato per un totale di circa 200 volontari impiegati. I Comuni piu' colpiti sono stati Pessina Cremonese, Voltido, Recorfano, Ostiano, Ca' d'Andrea, Torre de' Picenardi, San Daniele Po e Comuni limitrofi. Nella maggior parte di questi Comuni le scuole sono state chiuse dai sindaci. Allagamenti in Provincia di Brescia (eventi riferiti alla serata di ieri e nottata fra il 5 e il 6 maggio). Nell'Oltrepo' Pavese si segnala l'intervento di volontari con sacchi di sabbia per allagamenti diffusi, in particolare nella valle del torrente Scuropasso. Altri interventi sono stati effettuati a Mortara a causa della rottura di un argine di un torrente. (AGI) Cli/Car

Argomento: NAZIONALE Pag. 24 Data: 07-05-2010 Agi 16:08 MALTEMPO: ALLERTA NEL REGGIANO MA PIENA DEL PO E' SOTT O CONTROLLO

MALTEMPO: ALLERTA NEL REGGIANO MA PIENA DEL PO E' SOTTO CONTROLLO Condividi: Facebook Google Yahoo Twitter Altri Preferiti Facebook Delicious LinkedIn Google Yahoo MySpace Digg Twitter Netvibes Reddit Live Stampa Invia questo articolo (AGI) - Bologna, 7 mag. - Attesa per oggi pomeriggio la piena del Po a Boretto (Re), a seguito delle intense piogge dei giorni scorsi nelle regioni Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna che hanno determinato un forte innalzamento dei livelli idrometrici. Anche se la situazione e' sotto controllo, l'Agenzia regionale di Protezione Civile ha deciso di diramare, in via precauzionale, l'allerta per la fase di pre-allarme a partire dalle ore 16 di oggi ai comuni reggiani di Boretto, Brescello, Gualtieri, Guastalla e Luzzara. In base ai modelli previsionali di propagazione idraulica elaborati da Aipo (Agenzia interregionale fiume Po) ed Arpa si prevede che il livello idrometrico del fiume, alla sezione di Boretto, raggiunga i 5,5 metri, pari a circa 5.500 metri cubi al secondo, e permanga tale nelle 24 ore successive. Il territorio rivierasco e' stato allertato gia' nei giorni scorsi e collabora alle attivita' di monitoraggio. L'Agenzia regionale di Protezione Civile ha costantemente monitorato la situazione insieme all'Aipo e all'Arpa servizio idro-meteo-clima ed ha allertato i comuni rivieraschi piacentini gia' il 5 maggio per la fase di attenzione per l'arrivo della piena, ed il 6 maggio i comuni rivieraschi delle province di Reggio Emilia, Parma, Modena e Ferrara. Non sono previste significative conseguenze per le aree golenali, ma si e' ritenuto opportuno informare Comuni, Province e Prefetture rivierasche per la messa in sicurezza delle attivita' previste in alveo e lungo le sponde, nonche' limitare l'accesso ai cittadini per eventuali attivita' sportive o ricreative. Non sono attese precipitazioni, salvo fenomeni temporaleschi localizzati, pertanto si prevede che il colmo dell'onda di piena, che stamattina ha attraversato la sezione di Piacenza, transiti a Pontelagoscuro (Fe) tra sabato e domenica, per poi defluire in mare nella giornata di lunedi'. L'Agenzia regionale di Protezione civile sta seguendo l'evoluzione di questo primo fenomeno di piena primaverile in stretto raccordo con Aipo, Arpa e le Province interessate, e provvedera' ad informare le Prefetture e gli enti rivieraschi del Po nel caso ci siano aggiornamenti di rilievo. (AGI) Mir

Argomento: NAZIONALE Pag. 25 Data: 08-05-2010 Agi ">12:48 FRATTINI, CI DISSOCIAMO DA BATTUTE DI BERTOLASO

FRATTINI, CI DISSOCIAMO DA BATTUTE DI BERTOLASO

Condividi: "> Facebook "> Google "> Yahoo Twitter Altri Preferiti "> Facebook "> Delicious &summary=&source="> LinkedIn "> Google "> Yahoo "> MySpace "> Digg Twitter "> Netvibes "> Reddit "> Live Stampa Invia questo articolo '> (AGI) - Roma, 8 mag. - Non e' piaciuta al governo la battuta di Guido Bertolaso sull'affaire Monica Lewinski-Bill Clinton. Secondo una fonte diplomatica Franco Frattini si e' dissociato per conto dell'esecutivo dalla frase con cui il capo della Protezione Civile aveva associato la sua vicenda al celebre caso che stava per costare la presidenza a Clinton. "Il governo si dissocia pienamente dalle affermazioni" di Bertolaso, ha detto la fonte. "A Clinton volevo fare una battuta: 'Io e Lei abbiamo in comune un problema che si chiama Monica...'. Poi ho desistito perche' io con Monica non ho avuto problemi reali, lui probabilmente qualche problemuccio ce lo ha avuto" aveva detto ieri durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi, parlando dell'incontro avuto con Clinton ad Haiti. (AGI) .

Argomento: NAZIONALE Pag. 26 Data: 09-05-2010 Agi PROTEZIONE CIVILE: TONDO, RECUPERARE SPIRITO RICOSTRUZIONE F RIULI

Condividi: Facebook Google Yahoo Twitter Altri Preferiti Facebook Delicious LinkedIn Google Yahoo MySpace Digg Twitter Netvibes Reddit Live Stampa Invia questo articolo (AGI) - Udine, 9 mag. - "'Il significato di questo incontro e' recuperare quello spirito che ha consentito la ricostruzione e lo sviluppo del Friuli e di far diventare la nostra Protezione civile un modello nel mondo. Quello spirito oggi e' fondamentale per proiettare questa Regione verso nuovi confini in un mondo che sta cambiando". Lo ha affermato il presidente della regione Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo a conclusione del convegno ''La lunga storia della Protezione civile'', organizzato dall'amministrazione regionale in occasione della commemorazione del sisma del '76, evento introdotto dall'assessore regionale alla Protezione civile, Riccardo Riccardi e a cui ha partecipato anche il sottosegretario alla Protezione Civile Giodo Bertolaso e l'assessore regionale alle Finanze, Sandra Savino. "Cosi' come siamo stati capaci di far diventare un momento di difficolta' un'opportunita' - ha detto Tondo - altrettanto pronti dobbiamo essere adesso a trasformare la difficolta' della crisi economica in un'opportunita' per tutti". Sollecitato durante il dibattito sul tema del federalismo, Tondo ha precisato che la riforma federalista non deve essere disgiunta dalla responsabilita'. "Federalismo - ha detto Tondo - non e' una parola magica. Vorrei invece si parlasse piu' spesso di buon senso. Federalismo va collegato ad esso e alla responsabilita', che e' proprio quella che ha sempre guidato il Friuli Venezia Giulia nella gestione ad, esempio, della sanita'. Ho richiamato al buonsenso - ha aggiunto - perche' in un momento di incognite pesanti sul futuro della nostra economia occorre fare appello alla collaborazione istituzionale, alla correttezza nel porgere le notizie e le informazioni, allo sforzo per ridurre vincoli burocratici". In merito alla ricostruzione in Abruzzo, per la quale il Friuli ha fornito un modello, Tondo ha affermato rivolgendosi al sottosegretario Bertolaso, che "cio' che e' stato fatto e' straordinario, tutti i cittadini sono rientrati in una casa" e ricordando poi la figura del commissario Zamberletti, "che quando arrivava nelle zone terremotate veniva avvicinato dai friulani con affetto e immediatezza", ha richiamato alla necessita' di recuperare una stagione in cui il rispetto delle istituzioni si coniugava con una sincera vicinanza dei rappresentanti politici ai cittadini. (AGI) cli/ts/Ing

Argomento: NAZIONALE Pag. 27 Data: 09-05-2010 Agi ">10:32 ISLANDA: IN ITALIA I CIELI TORNANO "PULITI" DALLE 2

ISLANDA: IN ITALIA I CIELI TORNANO "PULITI" DALLE 2

Condividi: "> Facebook "> Google "> Yahoo Twitter Altri Preferiti "> Facebook "> Delicious &summary=&source="> LinkedIn "> Google "> Yahoo "> MySpace "> Digg Twitter "> Netvibes "> Reddit "> Live Stampa Invia questo articolo '> (AGI) - Roma, 9 mag. - Resta attiva il livello di attenzione sulla nube vulcanica che ha attraversato l'Italia perche' l'evento potrebbe di nuovo interessare l'Italia tra un paio di giorni: la misurazione e' ancora in corso per seguire l'evento in tempo reale. E' quanto riferisce Gelsomina Pappalardo dell'Istituto di Metodologie per l'Analisi Ambientale (Imaa) del Cnr che ha partecipato ai due tavoli tecnici di emergenza istituiti dal Dipartimento della Protezione Civile. "Se il vulcano continua la sua attivita' esplosiva - sottolina Pappalardo - e se il trasporto della massa d'aria e' quello previsto dai modelli, ci aspettiamo che la nube arrivi in Italia nel giro di qualche giorno, prima della fine della settimana. Ma il condizionale e' d'obbligo, precisa - perche' dipende anche dalla situazione meteo".

Argomento: NAZIONALE Pag. 28 Data: 08-05-2010 America oggi online Appalti G8. Bertolaso: sono innocente. Conferenza stampa del capo della Protezione civile 08-05-2010

ROMA. Messo sotto accusa giovedì sera durante 'Annozero' in tv, 'crocifisso' anche al cinema nel film 'Draquila' di Sabina Guzzanti, il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, convoca in tutta fretta una conferenza stampa a Palazzo Chigi - "autorizzata da Berlusconi", precisa - per raccontare la sua verità sul coinvolgimento nell'inchiesta sulla "cricca" che si spartiva gli appalti per il G8 della Maddalena. "Sono accuse senza fondamento", spiega in quella che è una vera e propria arringa difensiva, con slides e documenti. "Ci si difende nei tribunali", protestano Pd e Idv. "IO E CLINTON MONICA IN COMUNE" - Bertolaso, con l'immancabile polo della Protezione civile indosso - "screditata da quel film", denuncia - inizia in modo ‘leggero' riferendo di una lettera fattagli avere da Bill Clinton in cui si complimenta "per lo splendido lavoro fatto dall'Italia ad Haiti". "Quando ho visto Clinton alla fine di marzo - scherza - mi era venuta voglia di fargli una battuta che poi non ho fatto: gli volevo dire che lui ed io abbiamo un problema che si chiama Monica, poi ho evitato di farla perché mentre io non credo di avere avuto problemi reali con questa Monica, lui probabilmente invece qualche problemuccio lo ha avuto". "MI HA FATTO VEDERE LE STELLE, MA PER MASSAGGIO" - Il riferimento è agli ormai famigerati massaggi fatti dal sottosegretario al Salaria sport village, il centro di proprietà di Diego Anemone, costruttore accusato di far parte della "cricca". Bertolaso illustra con una slide le date dei massaggi fatti con Francesca (circa 10) e l'unico fatto con Monica, la brasiliana che in un'intercettazione pubblicata racconta di aver "fatto vedere le stelle" a Bertolaso. "Certo - spiega - mi ha fatto vedere le stelle perché mi ha 'sconocchiato', come si dice a Roma, facendomi un massaggio estremamente valido, non per prestazioni sessuali". "SOGNAVO ARCHIVIAZIONE" - "Sognavo di poter commentare con voi l'archiviazione o lo stralcio della mia posizione dall'inchiesta penale in corso", riferisce amaro il capo della Protezione civile, ma "probabilmente questa si protrarrà nel tempo". "Ho totale fiducia - sottolinea - nei magistrati, in particolare in quelli di Perugia, che non sono però fonte della vicenda che nasce in un altro luogo ed è stata gestita strumentalizzando la fonte primaria delle indagini, cioé le intercettazioni, facendo apparire quello che di fatto non è". "AD ANEMONE NESSUN APPALTO ALL'AQUILA" - Nessuna delle imprese coinvolte nell'inchiesta sulla Maddalena, sostiene, "ha avuto appalti all'Aquila. Anemone è venuto più volte a trovarmi", ma non ha ottenuto nulla. Rivela poi che "sono stato io a dare soldi a lui, non lui a me. Gli ho infatti dato 20mila euro per alcuni lavoretti che mi fece in casa per tapparelle ed armadi". "Mia moglie inoltre - prosegue - ebbe un rapporto professionale con il costruttore Diego Anemone. Lei é architetto, è stata pagata, è tutto regolare. Ciò è avvenuto comunque un anno prima che si avviassero le attività per gli appalti del G8 alla Maddalena". "FORSE ERRORI, MA MAI MENTITO AD ITALIANI" - Insomma, per il numero 1 della Protezione civile, "le accuse che mi sono state rivolte non hanno alcun fondamento e sono frutto di equivoci o mancati controlli sui documenti che ho presentato oggi". Certo, riconosce, "posso aver commesso errori, ma ho sempre cercato di guidare il Dipartimento con trasparenza, lealtà e onestà e non ho mai mentito agli italiani. Non ho quindi nulla da temere o da nascondere e non sono ricattabile". OP POSIZIONE INSORGE, "CI SI DIFENDE IN TRIBUNALE" - La conferenza stampa di Bertolaso non è piaciuta all'opposizione che protesta. "Dovrebbe sapere - dice la deputata del Pd, Sesa Amici - che ci sono i tribunali, quella è la sede propria in cui ci si difende". Sulla stessa linea Massimo Donadi (Idv), che parla di conferenza "imbarazzante. Dovrebbe andare a spiegarsi dai giudici non con un comizio in tv". Governo e maggioranza, incalza il compagno di partito Stefano Pedica, "utilizzano luoghi istituzionali per motivi che di istituzionale non hanno nulla mostrando ancora una volta la propria arroganza".

Argomento: NAZIONALE Pag. 29 Data: 07-05-2010 America oggi online L'Italia e la stampa/Riflessioni su tre recenti notizie. Libertà, sovvenzioni e raggiri di Alfredo Orlando 07-05-2010

Di Alfredo Orlando S opraffatte dal "caso" Claudio Scajola - il ministro dello Sviluppo economico dimessosi dopo essere stato accusato di avere acquistato un appartamento di 180 metri con vista sul Colosseo senza nulla sapere, stando alla sua autodifesa, del generoso aiuto di 900 mila euro che gli sarebbe venuto da un imprenditore coinvolto nella inchiesta sul G8 - sono passate in seconda linea, in Italia, alcune importanti notizie riguardanti l'informazione. La prima concerne il grado di libertà di cui la stampa gode nei vari paesi. Secondo l'ultimo rapporto stilato da Freedom House, l'Italia, quanto a indipendenza dei suoi mass media, si colloca all'ultimo posto nella zona Euro e al settantaduesimo nel mondo, a pari merito con l'India e dietro a Cile e Corea del Sud. Il che ha indotto l'autorevole organizzazione autrice del rapporto a dichiarare che l'Italia è da considerarsi un paese "parzialmente libero". La seconda notizia, sempre a proposito di libertà dei media, è stata data da Silvio Berlusconi durante una conferenza stampa organizzata nella sede del governo per illustrare il rapporto Ocse sulla capacità dell'Italia di fronteggiare le catastrofi naturali (ma con i giornalisti tenuti a debita distanza, per impedire loro di fare domande). Fissato poche ore dopo l'annuncio delle dimissioni di Scajola, oramai sommerso dai riscontri sempre più stringenti circa l'acquisto del suo appartamento romano, l'incontro con i giornalisti è servito al premier non solo per lodare il responsabile della protezione Civile, Guido Bertolaso, e per ribadire che le sue critiche agli Usa dopo il terremoto di Haiti erano giuste; ma anche per tessere gli elogi di Scajola: "Oggi si è dimesso un ministro molto capace". Ciò detto, con l'aria di dare una notizia, Berlusconi si è lasciato andare a una affermazione che suonava come una secca replica a Freedom House: in Italia "c'è fin troppa libertà di stampa". Peccato che di lì a qualche ora al Senato si sarebbe cominciato a votare la legge, fortemente voluta dal governo, che limita le intercettazioni disposte dalla magistratura, riducendone la capacità investigativa, e proibisce ai giornalisti di darne conto sino a processo avvenuto, pena sanzioni pecuniarie e l'arresto. La terza notizia, diffusa un paio di giorni prima che cominciassero a trapelare i particolari sulla singolare, a dire poco, compravendita della casa con vista Colosseo da parte dell' ex ministro Scajola, prende ancora una volta corpo durante una conferenza stampa del presidente del Consiglio, che aveva convocato i giornalisti in una delle sue ville, quella settecentesca di Lesmo, vicino Monza, alla presenza di un testimone d'eccezione, col quale aveva appena concluso un importante vertice: il primo ministro russo Vladimir Putin, al quale, tiene a far sapere tra l'altro il premier, ha chiesto di essere il primo professore dell'università del Pensiero Liberale che sta allestendo nella sua dimora in Brianza. Ma la notizia più importante è un'altra: nel corso dei colloqui con l'"amico" Putin, è stato deciso che Italia e Russia collaboreranno nel campo dell'energia: " Il nucleare -fa sapere il premier -tornerà in Italia entro tre anni, ma prima bisognerà convincere gli italiani della sicurezza dei nuovi impianti, magari anche con degli spot da trasmettere sulle reti Rai. Ne ho già parlato con esponenti della Tv di Stato...". Ha fatto un certo effetto accorgersi che l'annuncio di Berlusconi sia arrivato un 26 di aprile, proprio il giorno e il mese in cui, nel 1986, esplodeva un reattore della centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina. A parte questa singolare coincidenza, ha fatto però ancora più effetto notare in quale scarsa considerazione sia stata tenuta l'informazione italiana, per di più pubblica: nulla di strano se il premier avesse sollecitato la Rai, e con essa il resto del sistema mediatico nazionale, a occuparsi del problema con inchieste, dibattiti e confronti tra favorevoli e contrari al nucleare (opzione questa, per altro, già bocciata con un referendum, nel 1987, dalla maggioranza degli italiani). Non discussione e approfondimenti, quindi, come dovrebbe avvenire in un Paese con una stampa la cui libertà il potere politico vuole realmente difendere e rispettare, ma uno spot da ammannire ai telespettatori come se si trattasse di imporre, attraverso il lavaggio del cervello, un qualsiasi prodotto commerciale. Ed ecco sul fronte informazione l'ultima (in ordine cronologico) notizia, ma non la meno importante. La Procura della Repubblica di Roma ha accusato l'editore, nonché senatore, Giuseppe Ciarrapico, di truffa allo Stato per avere "strumentalmente" creato due case editrici e di avere percepito "indebitamente", a partire dal 2003, 20 milioni di finanziamento della legge sull'editoria. Venti milioni di euro! Alla stampa italiana edita all'estero ne sono stati appena tagliati, retroattivamente, 5, senza prendersi la briga di verificare

Argomento: NAZIONALE Pag. 30 Data: 07-05-2010 America oggi online L'Italia e la stampa/Riflessioni su tre recenti notizie. Libertà, sovvenzioni e raggiri se si colpivano editori veri, cooperative vere, giornali veramente diffusi e venduti. Sarebbe troppo chiedere che si faccia una indagine seria e approfondita per stabilire chi ha diritto ad accedere ai fondi per l'editoria, dentro e fuori l'Italia? E che una parte dei soldi che risultassero illegalmente percepiti venissero restituiti alle cooperative e agli editori seri e onesti che all'estero stampano giornali di lingua italiana?

Argomento: NAZIONALE Pag. 31 Data: 09-05-2010 America oggi online Cannes. Bondi diserta il Festival. Il ministro: "Draquila ci offende"

09-05-2010

ROMA. Venerdì il ministro del Turismo Micaela Brambilla, ieri il ministro della Cultura Sandro Bondi: il governo italiano prende le distanze da Draquila di Sabina Guzzanti, il docufilm che parla del post-terremoto abruzzese. Ieri a prendere una posizione, durissima, contro la pellicola - di scena come evento speciale fuori concorso al Festival di Cannes - è Bondi: in una nota, il ministro della Cultura annuncia di aver declinato l'invito a essere ospite sulla Croisette esprimendo attraverso una nota "rincrescimento e sconcerto per la partecipazione di una pellicola di propaganda, Draquila, che offende la verità e l'intero popolo italiano". La decisione di Bondi, accende ancora una volta il dibattito politico. E una prima reazione arriva anche dalla Francia. Per l'ex ministro della Cultura Jack Lang: la decisione del ministro, a suo giudizio, mostra "una strana concezione della libertà. La Francia è molto triste che lo Stato italiano non sia rappresentato al Festival". E Daniele Luchetti, unico regista quest'anno in corsa nella selezione ufficiale del Festival con La nostra vita, è amareggiato: "non so che dire di un ministro che si vergogna di un artista liberò. E' un bellissimo spettacolo andare all'estero con film così. Bisogna essere fieri di portare all'estero questa liberta. Questo - aggiunge - è lo spettacolo che deve dare un paese libero". Ma c'é anche chi nella maggioranza si dissocia come, i finiani del Pdl: "la decisione di Bondi - per il deputato Fabio Granata- lascia molto perplessi sia per le motivazioni addotte sia per la rilevanza dell'evento culturale dove una grande nazione come l'Italia non può non essere rappresentata ai massimi livelli". Granata, al contrario, ritiene che rappresentare l'Italia "é un dovere del ministro". L'Italia non può rischiare di perdere autorevolezza e credibilità per motivi vaghi e discutibili". E osserva, il senatore del Pd Vincenzo Vita, "se il ministro Bondi, che già ha proposto un decreto legge devastante per le fondazioni lirico-sinfoniche e per Cinecittà, non se la sente neppure di andare a Cannes a rappresentare il cinema italiano: ne tragga le dovute conseguenze. E' assai poco credibile che in queste condizioni possa davvero fare il ministro". E, sostiene Giuseppe Giulietti Portavoce di Articolo 21 se "il festival e Sabina Guzzanti se ne faranno una ragione ci dispiace tuttavia per l'Italia perché questo contribuisce a far scendere ulteriormente il nostro Paese nelle classifiche della libertà di espressione". Contro la decisione di Bondi insorge l'Italia dei valori: "Berlusconi e il suo governo mostrano sempre più insofferenza verso la satira e la libertà di espressione critica: è il tipico atteggiamento dei regimi totalitari" spiega il vicepresidente dei senatori dipietristi, capogruppo in commissione Cultura, Fabio Giambrone. L'eurodeputato Luigi de Magistris ritiene che "a offendere la verità e il popolo italiano non sono né l'arte né l'informazione, ma un ministro che invece di comportarsi come tale, onorando gli impegni istituzionali a cui è chiamato per via del ruolo che riveste, preferisce recitare la parte del fedele servitore del premier". Leoluca Orlando, portavoce nazionale dell'Idv, rileva "ci auguriamo che il ministro, per garantire la buona immagine del nostro Paese, non si faccia sostituire a Cannes dal sottosegretario Bertolaso". Ad aprire il fuoco di fila contro Draquila, era stato, qualche giorno fa, uno dei grandi protagonisti della pellicola: Guido Bertolaso. Il 4 maggio, 24 ore dopo l'anteprima in cui i cronisti avevano visto il film, il capo della Protezione civile si era espresso così: "Portandolo a Cannes credo che l'Italia non farà una bella figura". Diversi i toni del parlamentare del Pdl Paola Pelino: "Bondi, ha fatto benissimo a decidere di non andare a Cannes in segno di protesta nei confronti del film della Guzzanti. Il dolore delle vittime del terremoto in Abruzzo non può essere oggetto di propaganda".

Argomento: NAZIONALE Pag. 32 Data: 09-05-2010 America oggi online Inchiesta G8. Dopo tre mesi, Anemone oggi torna libero

09-05-2010

ROMA. L'uomo chiave della ‘cricca' messa sotto accusa dall'inchiesta sul G8 e sulle Grandi opere, il costruttore romano Diego Anemone, uscirà oggi dal carcere di Rieti, dove è rinchiuso dallo scorso 10 febbraio. Scade infatti il termine dei tre mesi di custodia cautelare disposti dal gip di Perugia, Massimo Ricciarelli, che ha dato l'ok alla scarcerazione. Sempre oggi, per lo stesso motivo, lascerà il carcere di Terni anche il funzionario pubblico Mauro Della Giovampaola, coinvolto nella stessa inchiesta. Resterà invece in carcere l'altro ‘pezzo grosso' dell'indagine, considerato ‘sodale' di Anemone, l'ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Angelo Balducci. Lui e l'ex provveditore alle opere pubbliche della Toscana, Fabio De Santis, oltre al provvedimento del gip di Perugia, hanno infatti a carico l'inchiesta dei pm di Firenze per l'appalto della scuola marescialli nell'ambito della quale è stato disposto il processo con il rito immediato in programma il prossimo 15 giugno. Ma oggi i riflettori saranno tutti per Anemone: l'uomo che, secondo le accuse dei pm, era al centro della fitta rete ‘gelatinosa' di rapporti con prelati, politici e funzionari pubblici, attraverso i quali riusciva ad ottenere appetitosi appalti per la sua impresa, dal G8 della Maddalena ai Mondiali di nuoto di Roma. L'imprenditore - ma il suo legale ha smentito - è anche accusato di aver contribuito con assegni in nero all'acquisto della casa con vista Colosseo dell'ex ministro Claudio Scajola. Sotto la lente degli investigatori, poi, i suoi legami con Guido Bertolaso. Per ingraziarsi il capo della Protezione civile, sempre secondo le tesi dell'accusa, Anemone gli avrebbe messo a disposizione il suo centro sportivo Salaria sport village per massaggi ‘particolari'. L'altro ieri il sottosegretario ha detto di non temere ciò che potrebbe dire l'imprenditore romano una volta in libertà, ribadendo di aver avuto con lui rapporti del tutto leciti e rivelando anche che la moglie Gloria Piermarini, architetto, ha lavorato per lui incassando un assegno di 25mila euro. Anemone, attraverso i suoi legali, si è sempre dichiarato estraneo ad ogni addebito e certo di chiarire tutto una volta uscito dal carcere. I prossimi passi del filone perugino dell'inchiesta prevedono per martedì il vaglio del tribunale del riesame sul ricorso dei pm contro la decisione del gip di non disporre gli arresti dell'architetto Angelo Zampolini, del commercialista Stefano Gazzani e dell'ex commissario dei mondiali di nuoto a Roma Claudio Rinaldi. Mercoledì il gip esaminerà la richiesta della procura di nominare un commissario per le imprese del gruppo Anemone. Venerdì, infine, dovrebbe comparire davanti ai pubblici ministeri Scajola per essere interrogato come persona informata dei fatti. Quanto alla parte fiorentina, l'attesa è per il prossimo 15 giugno, quando Balducci, De Santis, Francesco De Vito Piscicelli e Guido Berruti saranno processati per presunta corruzione nell'appalto per la nuova scuola marescialli dei carabinieri di Firenze. Tra le fonti di prova depositate dalla procura di Firenze ci sono le trascrizioni di due anni di intercettazioni telefoniche del Ros; gli interrogatori degli imputati e degli altri indagati; le dichiarazioni di 16 persone informate sui fatti fra cui funzionari statali, avvocati, professionisti. Gli imputati sono accusati di aver organizzato una ‘retè illegale di corruzione a favore dell'imprenditore fiorentino Riccardo Fusi, proprietario della società di costruzioni Btp per favorirlo nel riottenere l'appalto.

Argomento: NAZIONALE Pag. 33 Data: 09-05-2010 ApCOM Bergamo, oggi si chiude adunata nazionale di quasi 500mila alpini

16:27 - CRONACA- 09 MAG 2010

La sfilata delle penne nere dovrebbe concludersi intorno alle 20 Milano, 9 mag. (Apcom) - Sono quasi mezzo milione gli Alpini che oggi sfilano a Bergamo per la manifestazione di chiusura dell'83esima adunata nazionale iniziata due giorni fa. Le celebrazioni si chiuderanno, presumibilmente intorno alle 20, con l'ammainabandiera e il passaggio di consegne delle insegne dell'adunata da parte del sindaco di Bergamo, Franco Tentorio, a Sergio Chiamparino, primocittadino di Torino, città che nel 2011 ospiterà l'annuale festa delle penne nere. Intorno alle 3 di questa mattina, un alpino di 31 anni, Filippo Ricuperati, residente nella bergamasca, è morto dopo che la sua auto si è scontrata con un pullman lungo la ex strada statale 671, nei pressi dello svincolo della nuova superstrada della Valle Seriana. Al di là di questo drammatico incidente, per l'afflusso delle centinaia di migliaia di alpini, il 118 è stato chiamato ad un super lavoro: tra le 8 di sabato e le 8 di questa mattina, la centrale operativa ha ricevuto 569 chiamate che hanno portato a 350 missioni visitando 208 pazienti, mentre i sei "posti medici avanzati" hanno visitato 310 persone. Il servizio organizzato dalla Protezione civile della Provincia di Bergamo per l'adunata degli Alpini ha visti coinvolti oltre 4.600 volontari. Ascom ha stimato che la pacifica invasione delle "penne nere" nel solo fine settimana genera un giro di affari di circa 60 milioni di euro.

Argomento: NAZIONALE Pag. 34 Data: 06-05-2010 Asca MALTEMPO: ANCORA PIOGGE SULL'ITALIA, MIGLIORAMENTI DA DOMEN ICA. MALTEMPO: ANCORA PIOGGE SULL'ITALIA, MIGLIORAMENTI DA DOMENICA (ASCA) - Roma, 6 mag - Italiani ancora sotto l'ombrello, ma da domenica il tempo migliora su tutta la penisola. Secondo il mattinale del dipartimento di Protezione Civile la depressione che insiste da alcuni giorni sul nostro Paese, attualmente centrata tra il Golfo del Leone e il Mar Ligure, determina ancora forte maltempo sulle regioni settentrionali, soprattutto sul nord-est e sulle regioni centrali tirreniche. Anche domani condizioni di instabilita' interesseranno le regioni centro-settentrionali e quelle meridionali tirreniche, seppur in maniera attenuata. Per sabato un altro polo di aria fresca proveniente dal Mar del Nord portera' nuovamente instabilita' sulla nostra Penisola. Nella giornata di domenica, infine, lo spostamento della perturbazione verso est, favorira' un generale miglioramento del tempo. Sulla base delle informazioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso ieri un ulteriore avviso di avverse condizioni meteorologiche, che integra ed estende quello diffuso nei giorni scorsi. Il comunicato ha previsto dalle prime ore di oggi e per le prossime 18-24 ore, rovesci o temporali, localmente di forte intensita', su Lazio e Umbria. Le precipitazioni potrebbero essere accompagnate da fulmini e forti raffiche di vento. Il Dipartimento della Protezione Civile continuera' a seguire l'evolversi della situazione in contatto con le Prefetture, le Regioni e le strutture locali di Protezione civile. map/sam/ss

Argomento: NAZIONALE Pag. 35 Data: 07-05-2010 Asca MALTEMPO: COLDIRETTI, PO SALE ANCORA E LAGO COMO VICINO ESON DAZIONE. MALTEMPO: COLDIRETTI, PO SALE ANCORA E LAGO COMO VICINO ESONDAZIONE (ASCA) - Roma, 7 mag - Il livello del fiume Po continua a salire in misura maggiore verso la foce facendo registrare un ulteriore innalzamento di 1,5 metri in un giorno a Pontelagoscuro in provincia di Ferrara mentre tra i grandi laghi quello di Como a Melgrate ha quasi raggiunto la quota di esondazione di Piazza Cavour a Como e quello di Garda a Peschiera e' al massimo storico del periodo. E' quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti nella mattina del 7 maggio sugli effetti del maltempo che si e' manifestato con frane, esondazioni e allagamenti di terreni agricoli con danni per milioni di euro anche se l'abbondante pioggia dovrebbe scongiurare il rischio di siccita' estiva. Vento forte, piogge violente e grandinate possono mettere a rischio i raccolti delle colture orticole e delle piante da frutto oltre che compromettere le ultime semine del mais e del pomodoro. Le precipitazioni in questa fase stagionale sono generalmente positive, ma devono avvenire - sottolinea la Coldiretti - in modo costante e durare nel tempo, mentre i forti temporali, soprattutto se si manifestano con precipitazioni intense, rischiano di provocare danni poiche' i terreni non riescono ad assorbire l'acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento. Una situazione che - conclude l'associazione - aumenta il rischio frane e smottamenti in un Paese dove il territorio di sette comuni su dieci e' a rischio frane od alluvioni. res-mpd/sam/rob

Argomento: NAZIONALE Pag. 36 Data: 07-05-2010 Asca MALTEMPO: E.ROMAGNA, SOTTO CONTROLLO PIENA DEL PO ATTESA NE L POMERIGGIO. MALTEMPO: E.ROMAGNA, SOTTO CONTROLLO PIENA DEL PO ATTESA NEL POMERIGGIO (ASCA) - Bologna, 7 mag - Il Po e' sotto controllo. Attesa per oggi pomeriggio la piena del fiume alla sezione di Boretto (Re), dove, a seguito delle intense piogge dei giorni scorsi nelle regioni Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna, si e' determinato un forte innalzamento dei livelli idrometrici. L'Agenzia regionale di Protezione Civile dell'Emilia Romagna ha deciso di diramare, in via precauzionale, l'allerta per la fase di pre-allarme a partire dalle ore 16 di oggi ai comuni reggiani di Boretto, Brescello, Gualtieri, Guastalla e Luzzara. In base ai modelli previsionali di propagazione idraulica elaborati da Aipo (Agenzia interregionale fiume Po) ed Arpa si prevede che il livello idrometrico del fiume, alla sezione di Boretto, raggiunga i 5,5 metri, pari a circa 5.500 metri cubi al secondo, e permanga tale nelle 24 ore successive. Il territorio rivierasco e' stato allertato gia' nei giorni scorsi e collabora alle attivita' di monitoraggio. L'Agenzia regionale di Protezione Civile ha costantemente monitorato la situazione insieme all'Aipo e all'Arpa servizio idro-meteo-clima ed ha allertato i comuni rivieraschi piacentini gia' il 5 maggio per la fase di attenzione per l'arrivo della piena, ed il 6 maggio i comuni rivieraschi delle province di Reggio Emilia, Parma, Modena e Ferrara. Non sono previste significative conseguenze per le aree golenali, ma si e' ritenuto opportuno informare Comuni, Province e Prefetture rivierasche per la messa in sicurezza delle attivita' previste in alveo e lungo le sponde, nonche' limitare l'accesso ai cittadini per eventuali attivita' sportive o ricreative. Non sono attese precipitazioni, salvo fenomeni temporaleschi localizzati, pertanto si prevede che il colmo dell'onda di piena, che stamattina ha attraversato la sezione di Piacenza, transiti a Pontelagoscuro (Fe) tra sabato e domenica, per poi defluire in mare nella giornata di lunedi'. L'Agenzia regionale di Protezione civile sta seguendo l'evoluzione di questo primo fenomeno di piena primaverile in stretto raccordo con Aipo, Arpa e le Province interessate, e provvedera' ad informare le Prefetture e gli enti rivieraschi del Po nel caso ci siano aggiornamenti di rilievo. res-map/mcc/rob (Asca)

Argomento: NAZIONALE Pag. 37 Data: 07-05-2010 Asca INCHIESTA G8: BERTOLASO, A L'AQUILA NESSUN APPALTO ASSEGNATO AD ANEMONE. INCHIESTA G8: BERTOLASO, A L'AQUILA NESSUN APPALTO ASSEGNATO AD ANEMONE (ASCA) - Roma, 7 mag - ''Nessuna delle imprese coinvolte in questa vicenda ha avuto appalti a l'Aquila''. Lo ha detto il sottosegretario e capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, nella conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi per fare chiarezza sulla sua posizione nell'ambito dell'inchiesta sul G8. In particolare, Bertolaso ha fatto riferimento all'imprenditore romano Diego Anemone: ''E' venuto diverse volte a l'Aquila, ma non ha avuto nessun appalto. Cosi', se qualcuno pensava a una sorta di compensazione si sbaglia perche' a L'Aquila tutto e' stato fatto in assoluta trasparenza''. Quanto all'ex presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici, Angelo Balducci, il sottosegretario ha precisato: ''L'ex presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici con me e' sempre stato un gentiluomo corretto, non ho mai avuto ragione di dubitare di lui. Ogni volta che abbiamo fatto un lavoro insieme lui ha fatto presto e bene''. Tuttavia Bertolaso non ha escluso che ''quando saranno chiuse le indagini'' la Protezione civile possa citare in giudizio sia Anemone che Balducci. luq/mcc/bra

Argomento: NAZIONALE Pag. 38 Data: 07-05-2010 Asca INCHIESTA G8: BERTOLASO, NESSUN FAVORE SESSUALE. SOLO MASSAGG I. INCHIESTA G8: BERTOLASO, NESSUN FAVORE SESSUALE. SOLO MASSAGGI (ASCA) - Roma, 7 mag - Al ''Salaria sport village'' non c'e stato alcun favore sessuale ma solo semplici massaggi per problemi fisici accertati. E' quanto e' tornato a ribadire il sottosegretario e Capo della Protezione civile, Guido Bertolaso nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi. Bertolaso ha descritto una delle massaggiatrici: Francesca, come ''una signora per bene, molto seria e grande professionista conosciuta in tutta Roma''. Bertolaso ha poi aggiunto che gli incontri con lei sono avvenuti per ''problemi di tensione al collo'' e che anche dalle registrazioni telefoniche si evidenzia un rapporto ''sempre molto professionale''. Anche con l'altra donna del 'Salaria', Monica, ''non e' accaduto nulla. - ha detto Bertolaso - Nelle intercettazioni c'e' scritto che con lei ho 'visto le stelle' e lo credo bene perche' mi ha, come si dice a Roma, 'sconocchiato''. Sempre parlando di queste vicende il Capo della Protezione civile ha poi detto che ''l'importante e' non abboccare all'amo''. gc/sam/bra

Argomento: NAZIONALE Pag. 39 Data: 07-05-2010 Asca INCHIESTA G8: BERTOLASO, MIA COSCIENZA PULITA E MAI MENTITO A I TALIANI. INCHIESTA G8: BERTOLASO, MIA COSCIENZA PULITA E MAI MENTITO A ITALIANI (ASCA) - Roma, 7 mag - ''Non ho mai mentito agli italiani per quello che riguarda il mio comportamento e le mie attivita'. Francamente credo di avere assolutamente la coscienza pulita''. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e Capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, nel corso di una conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi per fare chiarezza sulla sua posizione nell'inchiesta sul G8 e, in particolare, sui rapporti con l'impenditore Diego Anemone. Nella conferenza stampa, Bertolaso ha presentato delle slide in cui ha ricostruito gli ultimi due anni, vale a dire l'arco di tempo oggetto dell'inchiesta della magistratura di Perugia: ''Ho abbinato alle intercettazioni una serie di documenti che dimostrano come la protezione civile ed io in particolare abbiamo adottato tutte le misure necessarie per contenere i costi'' delle opere per il G8 della Maddalena ''e per ricondurre nell'alveo corretto quelle che erano i possibili sforamenti economici''. luq/mcc/bra

Argomento: NAZIONALE Pag. 40 Data: 07-05-2010 Asca INCHIESTA G8: BERTOLASO, SPERAVO IN MIA ARCHIVIAZIONE O STRALC IO. INCHIESTA G8: BERTOLASO, SPERAVO IN MIA ARCHIVIAZIONE O STRALCIO (ASCA) - Roma, 7 mag - ''Non e' che mi lamento perche' la mia posizione non e' ancora stata archiviata o stralciata. Ma speravo che in un arco di tempo fisiologico in un Paese democratico certi provvedimenti venissero adottati''. Lo ha detto il sottosegretario e Capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi convocata per fare chiarezza sulla sua posizione nell'ambito dell'inchiesta sul G8. ''Purtoppo - ha aggiunto Bertolaso - ogni giorno spuntano nuove vicende che nulla hanno a che vedere con la Maddalena e il G8''. Per questo il Capo della Protezione Civile ha chiesto che ''venga fatta una distinzione tra eventuali responsabilita' nella vicenda'' del G8 ''con quello che sta venendo fuori oggi e che - ha precisato ancora Bertolaso - non c'entra assolutamente niente con quanto abbiamo fatto alla Maddalena''. luq/mcc/ss

Argomento: NAZIONALE Pag. 41 Data: 07-05-2010 Asca INCHIESTA G8: BERTOLASO SCEGLIE PALAZZO CHIGI PER DIFENDERSI . INCHIESTA G8: BERTOLASO SCEGLIE PALAZZO CHIGI PER DIFENDERSI (ASCA) - Roma, 7 mag - Il sottosegretario e capo della Protezione civile Guido Bertolaso sceglie la sala stampa di Palazzo Chigi ed una lunga e dettagliata conferenza stampa per difendersi dalle accuse rivoltegli sulla gestione dei lavori del G8 de La Maddalena in Sardegna e per rispondere ad alcune trasmissioni televisive ed inchieste giornalistiche. Una mossa, ha rivelato lo stesso Bertolaso, concordata solo stamane con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. A chi gli faceva notare se fosse proprio necessario un incontro con i giornalisti su questi temi in un momento di crisi ha risposto: ''penso che sia legittimo difendersi e portare le proprie ragioni supportate dai fatti''. E questi ''fatti'' sono stati accompagnati con slides con le trascrizioni di alcuni stralci di intercettazioni e documenti che hanno accompagnato i lavori del G8 e che, ha spiegato Bertolaso, sono serviti a riportare il costo dei lavori in Sardegna quasi all'iniziale preventivo di 300 milioni di euro dopo che, ''anche per la rapidita' con cui dovevano essere compiuti, cioe' in non piu' di 10 mesi'' erano lievitati quasi a 600 milioni, di fatto raddoppiando. ''Non ho nulla da temere e da nascondere - ha spiegato Bertolaso ai giornalisti - anche perche' non sono mai stato ricattabile ne' da Anemone ne' da altri. Poi si vedra'. Non mi lamento certo perche' il mio caso non e' stato ancora archiviato dai magistrati di Perugia anche perche' tutti i giorni spuntano cose nuove che vengono fatte risalite a quei lavori. Ma mi chiedo, queste cose c'entrano con il G8?''. Lo stesso sottosegretario Bertolaso ha poi detto di non ''illudersi'' che con una conferenza stampa accuse e attacchi cesseranno, soprattutto da parte della stampa. ''Io poi - ha chiarito - adoro la liberta' di stampa, ognuno puo' dire cio' che vuole, oggi ho solo voluto raccontare la mia, come altri hanno detto la loro. Alla fine si vedra' chi ha avuto ragione''. Bertolaso ha diviso la conferenza stampa in quattro tempi: dal luglio 2007 con ''la giusta e condivisibile'' decisione del governo Prodi di far svolgere i lavori del G8 in Sardegna, ai primi problemi di ''lievitazioni dei costi'', fino al terremoto de L'Aquila con la decisione di Berlusconi di spostare il summit dei Grandi proprio in Abruzzo e, per ultimo, all'apertura dell'inchiesta della magistratura senza tralasciare l'accusa sui presunti favori sessuali. Il capo della Protezione civile ha, pero', voluto rimarcare che ''anche la Commissione europea ha archiviato i ricorsi presentati sulle procedure di svolgimento dei lavori del G8 dimostrando che questi sono stati corrispondenti non solo alle normative italiane ma anche e quelle europee. Se permettete - ha poi aggiunto - cerco di difendermi dopo che un funzionario dello Stato e' accusato di corruzione dopo che ha passato tutta la sua vita a contrastarla''. gc/mcc/ss

Argomento: NAZIONALE Pag. 42 Data: 07-05-2010 Asca INCHIESTA G8: BERTOLASO, MAI STATO RICATTABILE DA ANEMONE. NO N LO TEMO. INCHIESTA G8: BERTOLASO, MAI STATO RICATTABILE DA ANEMONE. NON LO TEMO (ASCA) - Roma, 7 mag - ''Ho conosciuto prima il padre di Anemone e poi lui, il figlio Diego, cosi' come ho conosciuto tanti altri imprenditori. I miei rapporti sono sempre stati seri, chiari e corretti. Non mi sono mai messo in condizione di poter essere ricattato da Anemone perche' lui non ha mai dato soldi a me. Casomai il contrario''. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e Capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. Bertolaso, rispondendo ai cronisti che gli chiedono se abbia paura di eventuali dichiarazioni di Anemone ai giornali e alle Tv, come minacciato dallo stesso imprenditore, ha chiarito: ''Se uno teme qualcosa cerca di tenere un profilo basso e non farebbe mai una conferenza stampa come questa. Io non ho nulla da temere e non ho nulla da nascondere e, come detto, non sono mai stato ricattabile''. luq/mcc/bra

Argomento: NAZIONALE Pag. 43 Data: 07-05-2010 Asca INCHIESTA G8: BERTOLASO, IO E B.CLINTON STESSO PROBLEMA DI NO ME MONICA. INCHIESTA G8: BERTOLASO, IO E B.CLINTON STESSO PROBLEMA DI NOME MONICA (ASCA) - Roma, 7 mag - ''L'ultima volta che ho visto Bill Clinton in occasione del terremoto di Haiti volevo dirgli: 'Caro Bill, io e te abbiamo un problema che si chiama Monica'. Poi pero' ci ho ripensato perche' lui ha avuto realmente questo problema, mentre io no''. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e Capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi convocata per fare chiarezza sulla sua posizione nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti del G8. luq/mcc/rob

Argomento: NAZIONALE Pag. 44 Data: 08-05-2010 Avvenire Bertolaso va all'attacco: volevo l'archiviazione

CRONACA 08-05-2010

Bertolaso va allattacco: volevo larchiviazione

«AllAquila nessun appalto per Anemone» DA ROMA GIANNI SANTAMARIA N essun appalto in Abruzzo per le imprese coinvolte nellinchiesta sui Grandi Eventi. Guido Bertolaso si difende con veemenza dalle accuse di aver favorito la cosiddetta 'cricca' e in particolare limprenditore Diego Anemone. Dice di non aver «mai mentito». Di avere la coscienza a posto e di voler difendere se stesso, la famiglia e la maglietta della Protezione civile che ha indosso, «screditata » anche dal film di Sabina Guzzanti. Sarà stato per rispondere alle critiche di Annozero, che ha trasmesso un brano della discussa pellicola per la quale il ministro del Turismo Michela Brambilla si riserva di adire le vie legali per danno di immagine al Paese. Sarà perché sullasse Firenze-Perugia continuano a rincorrersi voci di possibili ulteriori clamorosi sviluppi delle indagini. Fatto sta che - in un momento in cui il Governo è sotto pressione dopo le dimissioni di Scajola, peraltro mai nominato dal sottosegretario - arriva il giorno della Bertolasos version. Berlusconi lo ha autorizzato, fa sapere quasi a stoppare subito le accuse - che poi arriveranno da esponenti di Pd e Idv - di aver usato una sede istituzionale. Nella conferenza stampa fiume il sottosegretario alla presidenza del Consiglio va nel dettaglio: data per data, intercettazione per intercettazione, atto ufficiale per atto ufficiale, ricevuta per ricevuta. «Speravo di commentare larchiviazione o lo stralcio della mia posizione, ma purtroppo non è stato così, lindagine va avanti e voglio chiarire alcune cose», ha esordito. E assicurata totale fiducia ai magistrati perugini, Bertolaso ha molti rilievi da fare su uso e interpretazione delle intercettazioni. Il G8 alla Maddalena. Alla fine di settembre 2008 i progetti sono pronti e dalloriginario costo ipotizzato di 300milioni si arriva quasi al doppio. Ma dopo che Michele Calvi in ottobre diventa su indicazione di Bertolaso 'soggetto attuatore', si torna a 380milioni. Da alcuni colloqui captati traspare il disappunto di chi si a- spettava di più. Infine, anche lEuropa ha riconosciuto la rispondenza alle normative delle procedure attuate. Gli appalti allAquila. Dopo lo spostamento del G8, seguito al sisma del 6 aprile 2009, «nessuna delle imprese coinvolte in questa vicenda ha avuto appalti allAquila», ha sottolineato Bertolaso. «Anemone è venuto a trovarmi diverse volte, ma non ha avuto nessun affidamento». E nessuna intercettazione registra disappunto degli imprenditori per un «tradimento» di favori promessi. I massaggi. Bertolaso fornisce le date delle sedute, una decina, con la fisioterapista Francesca, leggendo un sms da lei ricevuto, per dimostrare assenza di rapporti confidenziali. U- na sola volta con la brasiliana Monica - ma sempre per massaggi - che spera possa essere presto sentita. I rapporti con Anemone. Infine, il capo della Protezione civile ha voluto chiarire i rapporti con Anemone. La conoscenza risale a molti anni fa. A lui ha fatto eseguire lavori di falegnameria in casa per 20mila euro molti prima dei fatti contestati e la moglie di Bertolaso - architetto di giardini - ha avuto un regolare rapporto professionale con il Salaria Village nel 2007. Lo sfogo dopo il brano della Guzzanti in onda ad Annozero. Mentre tra Firenze e Perugia si rincorrono voci di ulteriori, clamorosi sviluppi giudiziari

Argomento: NAZIONALE Pag. 45 Data: 08-05-2010 Avvenire Frane: quelli che ancora aspettano

CRONACA 08-05-2010

Lavori a rilento e fondi mai arrivati: così le emergenze sono diventate croniche Montaguto La linea ferroviaria è interrotta E lItalia resta tagliata in due DA BARI GAETANO CAMPIONE L a frana di Montaguto, la più attiva dEuropa, non si ferma. Anzi, si muove costantemente. Otto centimetri allora. Cioè, un metro e mezzo al giorno, su un fronte di tre chilometri. Se poi dovesse piovere, i centimetri allora diventeranno 25. E lItalia, rimane ancora tagliata in due. Nonostante i festeggiamenti dellUnità del Belpaese, i 225 militari dell11° reggimento guastatori di Foggia che ogni giorno sversano 1.626 metri cubi di fango nel tentativo di canalizzare le sorgenti che alimentano il laghetto a monte della frana, le promesse di Guido Bertolaso. «Entro la fine di maggio riapriremo la tratta ferroviaria e la statale 90», aveva annunciato il capo della Protezione civile, il giorno in cui era stato nominato commissario straordinario per questa emergenza a cavallo tra Campania e Puglia. E giù cronoprogramma dei lavori, con un impegno preciso: «Sarò qui a controllare ogni settimana lesito dei lavori». Lo aspettavano giovedì, Bertolaso, sul fronte della frana che ha 12 milioni di metri cubi di fanghiglia ballerini. Lo hanno atteso anche ieri, inutilmente. È arrivato, invece, il generale Giuseppe Salotto, capo di Stato maggiore dellEsercito. Uomo carismatico e diplomatico. È toccato a lui rassicurare tutto e tutti: «Limpegno delle istituzioni è incessante». Quindi, lammissione: «Siamo in ritardo. La riapertura della ferrovia slitterà di qualche settimana. Gli eventi meteorologici di questi ultimi giorni non ci hanno aiutato». Per raggiungere la capitale da Bari o Lecce, in treno, sono necessarie almeno sette ore. Primo stop a Foggia, con i pullman fino a Benevento. Quindi, nuovo trasbordo. Se sei un disabile Trenitalia alza le mani. I pullman non consentono laccesso alle carrozzine. I percorso consigliato è via Bologna. In treno non sono meno di 10 ore. Intanto, il 10 maggio si festeggeranno i 60 giorni di chiusura della ferrovia. I disagi, dunque, continueranno. La frana di Montaguto assomiglia sempre di più al mostro dalle mille teste. Finora sono stati rimossi 12 milioni e mezzo di metri cubi di detriti. Se a monte la frana viene alimentata dallacqua che scorre nelle sue viscere (il motivo per cui cammina) a valle le ruspe rimuovono terreno e lo scaricano nei camion anche di notte. La tela di Penelope, a confronto, è roba da dilettanti. Il governo ha stanziato 38 milioni di euro da centellinare con parsimonia per questa emergenza storica. La frana di Montaguto preoccupava già nel 1763. Gli ingegneri mandati da Carlo III di Spagna, Giovanni Pollio e Francesco Varga, riuscirono a domare la belva, intervenendo direttamente nellalveo del fiume Cervaro, realizzando un muro di sostegno. Oggi si lavora sui tre fronti (ai piedi della frana, nella zona intermedia e nella parte alta del movimento franoso), puntando alla canalizzazione delle acque di scolo e alla realizzazione di terrazzamenti di contenimento per alleggerire la spinta del terreno. Più o meno, la stessa cosa del 1763. La differenza la fa la tecnologia. Sensori e radar controllano 24 ore su 24 la terra che si sbriciola. Literferometro, installato su una piattaforma sul fianco della montagna di fronte a quella franata ha sentenziato: il nemico avanza 2 metri al giorno. Dice Angelo Pepe, ingegnere e riferimento operativo di Bertolaso: «È una bestia in movimento e incontrollabile. Lavoriamo al massimo delle possibilità». «Questa frana può essere più devastante spiega Francesco Russo, presidente dei geologi campani lunico dato che ci conforta è sapere che in questa zona la densità abitativa è piuttosto bassa. Ma questo non deve far abbassare la guardia, e lazione della Protezione civile ci sembra più simile a un cerotto sulla ferita. Se cè un progetto di consolidamento del territorio chiediamo di conoscerlo». Non bastano i 12 milioni di metri cubi di detriti già rimossi: la frana avanza. Attesa, finora invano, la visita di Bertolaso: «Siamo in ritardo di qualche settimana»

Argomento: NAZIONALE Pag. 46 Data: 08-05-2010 Avvenire gli interventi riusciti

CRONACA 08-05-2010

QUI LOMBARDIA CORTENOVA, LA GALLERIA NELLA FRANA La notte della frana se la ricordano ancora tutti a Cortenova, paese tra i monti della Valsassina, nel Lecchese. In una manciata di minuti, un milione di metri cubi di roccia e fango sommerse la frazione di Bindo, spazzando via cinque aziende e quattordici abitazioni (391 le persone sfollate) e provocando 65 milioni di euro di danni. Sette anni e mezzo dopo quel drammatico 1° dicembre 2002, la frazione è ritornata a vivere con un nuovo villaggio per le famiglie che avevano perso la casa e una galleria di 215 metri scavata proprio nel cuore del mostro e inaugurata lo scorso agosto. «Preventivamente spiega il progettista Angelo Valsecchi, dirigente del settore Viabilità e Protezione civile della Provincia di Lecco, che ha finanziato lintervento con 2,6 milioni di euro sono state realizzate specifiche opere di protezione della galleria e degli operatori nelleventualità di un nuovo movimento franoso o di un sisma. In un secondo momento si è passati alla formazione della galleria vera e propria, realizzata in calcestruzzo armato ordinario, mediante lo scavo in trincea del materiale stesso della frana e procedendo poi allesecuzione dei getti direttamente in opera».Tra gli interventi strutturali che hanno permesso la ripresa della frazione, dove sono tornate in funzione anche le fabbriche danneggiate, si conta anche una realizzazione con finalità specificatamente sociali. Grazie al generoso contributo della Caritas Ambrosiana è stato, infatti, riaperto il circolo Acli, da sempre punto di riferimento per la popolazione e oggi centro di aggregazione per le attività giovanili della valle. (P. F e r.)

Argomento: NAZIONALE Pag. 47 Data: 09-05-2010 Dagospia.com LO SHAMPOO DELLA CRICCA - nel dicembre del 2009, con il placet del min istro dei Beni culturali Sandro Bondi, balducci promuove a direttore dei lavori di restauro dei Nuovi Uffizi u HomePage | Segnala articolo n tale Riccardo Micciché, ingegnere agrigentino non solo in odore di mafia, ma soprattutto ricco di una competenza maturata nel ramo del management di aziende specializzate nella "preparazione dei terreni per erbe e piante officinali", e nella «attività di parrucchiere per donna, uomo, bambino, di manicure e pedicure". Epperò, già collega di cantiere, alla Maddalena, di Francesco Piermarini, il cognato di Berto-liso.... Carlo Bonini per La Repubblica Con buona pace di Guido Bertolaso e del set allestito venerdì a Palazzo Chigi per restituire onore e lustro alla Protezione civile, c´è una storia (documentata negli atti depositati dalla Procura di Firenze per il giudizio immediato di Angelo Balducci, Fabio De Santis, Francesco De Vito Piscicelli e l´avvocato Guido Cerreti) che torna a raccontare le mosse storte della Cricca. E uno dei suoi miracoli negli appalti per le Grandi opere. Bertolaso e Moglie ANEMONE ALL'USCITA DAL CARCEREParliamo della decisione che nel dicembre del 2009, con il placet del ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, promuove a direttore dei lavori di restauro dei Nuovi Uffizi un tale Riccardo Micciché, ingegnere agrigentino non solo in odore di mafia, ma soprattutto ricco di una competenza maturata nel ramo del management di aziende specializzate nella «preparazione dei terreni per erbe e piante officinali», e nella «attività di parrucchiere per donna, uomo, bambino, di manicure e pedicure». Epperò, già collega di cantiere, alla Maddalena, di Francesco Piermarini, il cognato di Guido Bertolaso... Micciché e i Nuovi Uffizi, dunque. Per l´appalto, che vale 29 milioni e mezzo di euro (e di quelli in elenco per i 150 anni dell´Unità d´Italia), nel dicembre del 2009, un´ordinanza di "Protezione civile" della Presidenza del Consiglio dei Ministri raccomanda che sia scelto quale direttore dei lavori, «un soggetto di elevata e comprovata esperienza». E così, quando il 22 dicembre, Salvo Nastasi, capo di gabinetto del ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, comunica ad Angelo Balducci che la scelta è caduta sull´ingegnere Micciché, persino ad un tipo con due dita di pelo sullo stomaco come Fabio De Santis, sembra troppo. ANEMONE ALL'USCITA DAL CARCERE Angelo Balducci Al telefono con il suo amico e collega Enrico Bentivoglio, De Santis, allora provveditore per le Opere pubbliche della Toscana, dice: «Come cazzo si chiama... Micciché. Non ci posso credere... Non ci posso credere (ride)... Ma li mortacci. Quando lo vedo gli dico: "Siamo proprio dei cazzari... Siete proprio dei cazzari. Andate in giro a rompere il cazzo... Ma ti rendi conto? Quando siamo andati che ci stava pure Bondi, abbiamo fatto la riunione, siamo tornati in treno e ci stava pure Salvo Nastasi. Stavamo da soli e gli ho fatto: "Ma siamo sicuri di coso... il siciliano? Siamo sicuri che questo riesce a mettere d´accordo tutti? Perché un conto è fare un grande successo... La Maddalena per carità d´Iddio... un conto è fare il direttore degli Uffizi». Balducci Angelo presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici ANEMONE ALL'USCITA DAL CARCERE Evidentemente, però, l´agrigentino ha amici di peso. Sicuramente - per quel che si legge nelle intercettazioni telefoniche di De Santis - ha l´appoggio di Mauro Della Giovampaola. Certamente, ha un peso decisivo aver lavorato alla Maddalena con Francesco Piermarini, il cognato di Bertolaso, quale "rappresentante della struttura di missione" e avere avuto un qualche legame con il costruttore Diego Anemone (visto che il cellulare di Micchiché, come quello di Piermarini, in quel periodo sono in carico a una delle aziende che lavorano in subappalto per il costruttore romano). In ogni caso, annotano i carabinieri del Ros nella loro informativa del 4 gennaio 2010, «l´ingegnere non appare essere munito di particolare esperienza per condurre i lavori degli Uffizi». Se non altro, per aver seduto nel cda della società "Erbe Medicinali Sicilia" (le piante officinali) ed essere socio della "Modu´s Atelier" (parrucchiere e manicure). Fabio de Santis e Angelo Balducci parlano ad un costruttore di Roma Ma quel che è peggio - e sono ancora i carabinieri ad annotarlo - è che il fratello di Riccardo Micciché, Fabrizio, è responsabile tecnico della ditta "Giusylenia srl", impresa «sotto il controllo di esponenti della Cosa nostra agrigentina», accusati di aver favorito la latitanza di Giovanni Brusca e dunque sotto il tallone di Bernardo Provenzano. Non è dato sapere se in quel dicembre 2009, il ministro Bondi conosca le competenze di Riccardo Micciché e il contesto familiare mafioso che lo definisce. Se lo abbia informato il suo capo di gabinetto o lo abbia fatto il capo della Protezione civile Guido Bertolaso. Angelo Balducci È un fatto che Micciché diventa direttore dei lavori di restauro e che le conclusioni del Ros appaiono su questa circostanza radicali: «Si ritiene che l´affidamento dei lavori degli Uffizi sia gestito in una più ampia cornice di interscambio di favori, con la conseguenza che l´importante direzione dei lavori venga affidata a un tecnico che, da un

Argomento: NAZIONALE Pag. 48 Data: 09-05-2010 Dagospia.com LO SHAMPOO DELLA CRICCA - nel dicembre del 2009, con il placet del min istro dei Beni culturali Sandro Bondi, balducci promuove a direttore dei lato non sembra essere un soggettolavori di elevata di erestauro comprovata dei responsabilità, Nuovi Uffizi e dall´altro u ha contatti con soggetti iscritti in un contesto di condizionamento mafioso».

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Argomento: NAZIONALE Pag. 49 Data: 07-05-2010 Il Denaro.it A Camerota s'insedia un nucleo della protezione civile

News Condividi 07-05-2010 ambiente

Si inaugura domani il primo nucleo di protezione civile comunale di Camerota. La cittadina cilentana, infatti, inaugura domani, alle ore 18, la sede che sorge sul porto della frazione di Marina di Camerota. Al taglio del nastro partecipano, tra gli altri, il capo della sala operativa della Protezione civile regionale Vincenzo Cincini e il dirigente dell'Ufficio Emergenze della Protezione civile nazionale Domenico Fiorito, delgato direttamente dal capo del dipartimento Guido Bertolaso.

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Argomento: NAZIONALE Pag. 50 Data: 08-05-2010 Il Denaro.it Il Vesuvio? Potrebbe svegliarsi

Cultura Condividi 08-05-2010 il sabato delle idee

Vulcanologi ed esperti: L'attività del vulcano ha una ciclicità trentennale Giancarlo Gambalonga L'allarme rosso: quando si parla del Vesuvio è più che giusto mantenere una soglia di attenzione elevata. Di certo non si tratta di un evento imminente e non bisogna suscitare preoccupazioni ai cittadini nell'immediato ma è certo che sarebbe un grave errore sottovalutare il rischio, neanche per un minuto. Giovanni Ricciardi, studioso dell'Osservatorio Vesuviano e autore del volume "Diario del Monte Vesuvio" introduce l'argomento raccontando, di fronte alle telecamere di Denaro Tv, di essere fra i primi ad interessarsi anche per motivi familiari alla vicenda legata al rischio eruzione: "Sono fra i primi in quanto abito ai piedi del Vesuvio, ad Ercolano per l'esattezza. Tuttavia non sono preoccupato in quanto il monitoraggio continuo del vulcano permetterà l'evacuazione di tutte le abitazioni in tempo utile e in totale sicurezza". Il polverone, in merito alla vicenda vulcani, è stato sollevato dal capo della protezione civile, Guido Bertolaso. Ci si chiede se le sue dichiarazioni potevano essere evitate e se siano state troppo allarmistiche. "Il discorso di Bertolaso – afferma Nino Daniele - era sul piano generale. Passa in rassegna tutte le attività svolte quotidianamente dalla protezione civile e di conseguenza non poteva non essere tirato in ballo anche il problema Vesuvio di cui parliamo oggi". Probabilmente le espressioni utilizzate da Bertolaso hanno trovato una suscettibilità particolarmente fertile in questo periodo, anche perché in questi giorni hanno avuto inizio le operazioni di abbattimento di tutte gli immobili che si trovano nelle zone ad alto rischio adiacenti al Vesuvio."L'intervento di Marcello Martini elimina ogni dubbio sull'allarmismo suscitato da Bertolaso: "La situazione del Vesuvio è sicuramente la più seria e complicata che ci sia nel mondo in quanto non dobbiamo sottovalutare la spaventosa densità abitativa delle zone limitrofe al vulcano. Ecco spiegato il perché di tanta preoccupazione. A differenza di zone – prosegue il responsabile dell'Osservatorio Vesuviano – come quelle andine o indonesiane dove è vero che i vulcani in attività sono più di 70 ma è altresì vero che evacuare zone con una bassa densità è sicuramente più semplice di quanto lo sarebbe con il Vesuvio". La trasmissione si conclude con una riflessione del prefetto di Napoli Alessandro Pansa: "E'giustissimo a mio avviso – esordisce – usare toni del genere quando si parla di una situazione delicata come quella che riguarda il monte Vesuvio in quanto non dobbiamo dimenticare che la Regione Campania è quella che conta, purtroppo, il maggior numero di maltrattamenti ambientali e urbanistici. Per questo motivo – conclude – tutto risulta essere più complicato e farraginoso. Mancata una linea d'intervento che impedisca tali scempi e adesso siamo costretti a farne i conti nel caso di un'eventuale eruzione". Sabato delle Idee, l'edizione 2010 La città del futuro sabato 26 giugno 2010 - Fondazione Sdn dtv-denaro.it Il dibattito sul Rischio Vesuvio va in onda su DenaroTv sabato 8 maggio alle ore 23 (in replica domenica 9 alle ore 10.30, martedì 11 e giovedì 13 maggio alle ore 23)

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Argomento: NAZIONALE Pag. 51 Data: 07-05-2010 Dire Appalti, la difesa di Bertolaso: "Sognavo l'archiviazione, invece..."

Il capo della Protezione civile in conferenza stampa a Palazzo Chigi sull'inchiesta in cui è indagato: "Mai mentito agli italiani. Sesso al 'Salaria club'? Ma se ci lavorava mia moglie" ROMA - Slide, documenti, foto, persino l'abbonamento per essere socio del Salaria sport village: tutto scansionato e caricato su un pc portatile. Pronto per essere mandato sulle tv di Palazzo Chigi, la sede del governo. Per dimostrare di non avere nulla a che fare con l'inchiesta partita dal G8 e finita agli appalti per i grandi eventi che lo vede indagato. Guido Bertolaso, vestito del maglione blu 'griffato' Protezione civile, si presenta nella sede del governo a palazzo Chigi alle 16. La conferenza stampa del sottosegretario, convocata non molte ore prima, diventa in pochi minuti una difesa d'ufficio di fronte a taccuini e telecamere. Con la sede del governo trasformata di fatto in un'aula di tribunale. L'esordio è con un battuta su Bill Clinton. Sulla Monica che i due avrebbero in comune: la stagista Lewinsky l'ex presidente Usa, la massaggiatrice brasiliana il capo della Protezione civile. "Caro Bill- scherza Bertolaso- abbiamo un problema comune con Monica". Poi si fa più serio: "Speravo nell'archiviazione", ammette. E avvia la lunga difesa. Bertolaso ripercorre tutta la vicenda a partire dalla decisione del governo Prodi di tenere il G8 alla Maddalena, in Sardegna. Poi, con l'aiuto delle schermate del pc, il sottosegretario nega qualsiasi coinvolgimento nel traffico di appalti. I protagonisti della vicenda sono quelli noti: il costruttore Diego Anemone, Angelo Balducci, Monica e Francesca. Bertolaso s'interrompe solo per bere acqua ogni tanto, la voce si fa sempre più roca: la sua difesa dura 50 minuti. Poi, via alle domande dei cronisti. "SOGNAVO L'ARCHIVIAZIONE, INVECE..." - "Sognavo di poter commentare l'archiviazione- afferma Bertolaso- o lo stralcio di questa nota vicenda, nell'arco di qualche settimana o qualche mese, ma mi rendo conto che questa indagine è destinata a protarsi nel tempo e quindi visto quello che è il trattamento e i riferimenti fatti continuamente al G8 e alla Protezione civile per una serie di vicende che non hanno nulla a che fare con quello che abbiamo realizzato alla Maddalena, vorrei mettere un punto fermo". "FIDUCIA NELLA MAGISTRATURA" - "Confermo la mia totale fiducia nella magistratura. Ho incontrato i magistrati di Perugia ad aprile, sono stato con loro sei ore e penso di averli tediati con dettagliate informazioni". E, conclude, "ho apprezzato la loro serietà e il loro equilibrio nel condurre l'interrogatorio". "NESSUNA PROVA DI ACCORDI SOTTO BANCO" - Dalle intercettazioni non emerge alcun passaggio che dimostri che "Bertolaso ha tradito quelli che potevano essere accordi sotto banco". "SESSO AL SALARIA CLUB? MA SE CI HA LAVORATO MIA MOGLIE" - "Mia figlia ha fatto rieducazione al Salaria e mia moglie per un periodo ci ha lavorato. Come sarei potuto andare in un posto del genere a fare sesso a pagamento?". "FRANCESCA, PROFESSIONISTA CONOSCIUTA IN TUTTA ROMA" - Francesca, la massaggiatrice del Salaria sport village? Una "signora perbene, molto seria, una grande professionista, conosciuta in tutta Roma per la sua attenzione ai problemi dei clienti. Il numero del cellulare- aggiunge Bertolaso- l'avevo chiesto per non passare per le prenotazioni, sennò poi erano tutti lì e mi dava fastidio". Poi, il sottosegretario legge un sms finito tra quelli intercettati, inviato da Francesca e osserva: "Non mi dà del tu, non mi dà baci, mi tratta da cliente, da seria professionista quale è". "MAI MENTITO AGLI ITALIANI" - "Mai, non ho mai mentito agli italiani", chiude Bertolaso. 7 maggio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 52 Data: 07-05-2010 Il Fattoonline.com Inchiesta Grandi Eventi, Bertolaso: ho coscienza pulita

Scritto da Redazione Venerdì 07 Maggio 2010 18:37 ROMA - ''Non ho mai mentito agli italiani, per quello che riguarda il mio comportamento. Credo di avere la coscienza pulita''. Lo ha detto il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi soprattutto in relazione all'Inchiesta Grandi Eventi.

Argomento: NAZIONALE Pag. 53 Data: 08-05-2010 Il Giornale.it G8, Bertolaso: "Speravo archiviazione Anemone non mi ha mai dato un soldo"

articolo di venerdì 07 maggio 2010

G8, Bertolaso: "Speravo archiviazione Anemone non mi ha mai dato un soldo" di Redazione

Il capo della Protezione civile: "Speravo di essere qui a commentare l'archiviazione o lo stralcio della mia posizione" nell'inchiesta sul G8, "ma purtroppo non è stato così, voglio chiarire alcune cose". Sugli appalti: "Anemone è venuto a trovarmi a L'Aquila, ma lui non ha avuto appalti dalla Protezione civile". Poi scherza: "Io e Clinton abbiamo Monica in comune..."

Milano - Parla Bertolaso. A quasi tre mesi di distanza dall'inchiesta sugli appalti per il G8 alla Maddalena, il capo della Protezione civile offre la sua versione dei fatti in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Speravo di essere qui a commentare l'archiviazione o lo stralcio della mia posizione" nell'inchiesta sul G8, "ma purtroppo non è stato così, l'indagine va avanti ed io voglio chiarire alcune cose". "Fiducia nella magistratura" "Ho totale fiducia nei magistrati,in particolare in quelli di Perugia, che mi hanno ascoltato in interrogatorio per oltre sei ore, ma c'è stata una strumentalizzazione delle intercettazioni", ha proseguito il capo della Protezione civile. "Credo di aver dimostrato che tutte le accuse siano frutto di equivoci o mancati controlli dei documenti che ho presentato oggi". ha proseguito.

"Mai appalti con Anemone all'Aquila" "Anemone è venuto a trovarmi a L'Aquila, ma lui non ha avuto appalti dalla Protezione civile. Da lui non ho mai avuto un euro". Lo afferma il Capo dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso. Bertolaso, con voce rotta, beve un bicchiere d'acqua e aggiunge: "Vengo accusato di corruzione, quando per tutta la vita ho combattuto questi fenomeni". "Non ho mai mentito agli italiani per quello che riguarda il mio comportamento. Credo di avere la coscienza pulita», ha aggiunto.

Battuta su Clinton "Mi ha chiamato Bill Clinton per complimentarsi per lo splendido lavoro fatto dall'Italia ad Haiti ed io volevo fargli una battuta: "io e lei abbiamo un problema che ha lo stesso nome, Monica", ma poi ho rinunciato perchè lui qualche problema reale lo ha avuto" con Monica Lewinski. Lo ha detto il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, facendo un riferimento all'inchiesta sul G8 nella parte in cui si parla di massaggi fatti al Salaria Sport Village.

Il Pd a Bertolaso: "Ci si difende in tribunale" "Bertolaso dovrebbe sapere che ci sono i tribunali, quella è la sede propria in cui ci si difende". Così la deputata democratica, Sesa Amici commenta "l'inusuale conferenza stampa del sottosegretario di Stato, Guido Bertolaso dedicata alle indagini che lo vedono coinvolto da privato cittadino". "Non voglio neanche entrare nel merito delle questioni evidenziate da Bertolaso - afferma la deputata - faccio solo rilevare che è del tutto inusuale l'uso privato degli incarichi e degli spazi istituzionali".

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Argomento: NAZIONALE Pag. 54 Data: 08-05-2010 Il Giornale.it Maltempo Frana sulla Milano-Asso, ma rientra l'allarme

articolo di venerdì 07 maggio 2010

di Redazione

È stato interrotto dal primo pomeriggio di ieri un tratto della linea delle Ferrovie Nord Milano-Asso, tra Erba ed Asso, per uno smottamento del terreno, causato dal maltempo, nei pressi della galleria di Caslino al Piano nel comasco. Nessun treno è rimasto coinvolto. L'allarme per rischio idrogeologico-idraulico, temporali e forte vento è stato però revocato. Nella tarda serata di mercoledì si sono esaurite le precipitazioni intense collegate al sistema perturbato in atto da due giorni sulla Lombardia. I maggiori accumuli (60-90 millimetri) si sono registrati nelle province di Milano, Pavia, Brescia e Bergamo. Lo comunica il report della Sala operativa della Protezione civile della Regione, la cui attività è coordinata dall'assessore Romano La Russa. Ieri si è riscontrata una debole instabilità con precipitazioni deboli sparse, anche a carattere di rovescio su Prealpi e Pianura Occidentale. Per oggi si prevede variabilità con possibilità di pioggia molto deboli ma senza fenomeni di rilievo. È quindi revocata con effetto immediato la criticità per rischio idrogeologico-idraulico, temporali e forte vento. I livelli idrometrici sui corsi d'acqua lombardi nelle ultime ore non hanno destato preoccupazione, ad eccezione di esondazioni localizzate del reticolo idrico minore. Per le prossime ore non sono previste variazioni significative rispetto alle condizioni attuali. I laghi si mantengono per il momento al di sotto delle soglie di prima esondazione, con maggior attenzione per il lago Maggiore e il lago di Como. Soggetto a monitoraggio costante il fiume Oglio, il cui livello idrometrico, attualmente in prossimità delle prime soglie di esondazione, risulta in leggera salita. © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

Argomento: NAZIONALE Pag. 55 Data: 09-05-2010 Il Giornale.it Così Bertolaso ha smontato l'ultima trappola

articolo di sabato 08 maggio 2010

di Emanuela Fontana

Inchiesta sugli appalti del G8, il capo della Protezione civile si difende in conferenza stampa. E snocciola dati, prove e assegni «Speravo nell'archiviazione. Mai mentito agli italiani e mai preso soldi da nessuno. Balducci? Con me era un gentiluomo»

RomaSi siede sistemando veloce un computer e una pila di carte sul tavolo. Indossa la felpa blu della Protezione civile. La divisa del tecnico e non l'abito del politico. La sala delle conferenze stampa di Palazzo Chigi è tutta per lui. Guido Bertolaso mostra slide, diapositive luminose proiettate su uno schermo. Legge le intercettazioni telefoniche, anche quelle che lo riguardano. Divide il suo discorso «in quattro parti, come una partita di hockey». Un'ora e mezzo di partita, il suo match. La sua difesa davanti ai giornalisti. Anno 2008: gli elenchi delle spese evitate alla Maddalena quando si preparava il G8. 2009: la lista di tutti i massaggi a cui si è sottoposto al salaria Sport Village di Roma; l'sms testuale che la massaggiatrice Monica gli inviò un anno e mezzo fa: «Mi scusi se la disturbo...». Il lei, e non il tu. «Niente baci». Parla dei preservativi che non sarebbero mai stati utilizzati nella cabina della fisioterapia. Dice che chi ti identifica come uomo potente a volte «ti vuole compiacere». Magari offrendoti prestazioni sessuali. Ma basta «non abboccare all'amo, e io non ho abboccato». Cita Bill Clinton e la lettera che l'ex presidente Usa gli ha inviato proprio in mattinata, ironizzando sul fatto che tutti e due hanno avuto «problemi», seppur diversi, «con una Monica» (la Lewinsky per Clinton, la fisioterapista per lui). Non accusa Angelo Balducci, ex provveditore alle opere pubbliche, e l'imprenditore Diego Anemone, i due protagonisti dell'inchiesta che sta facendo tremare i palazzi della Capitale. Di Balducci anzi dice: «Con me era un gentiluomo». Non accusa nessuno, in fondo, Bertolaso. Ma difende se stesso. «Pensavo di potervi incontrare dopo l'archiviazione della mia posizione», ammette. Invece Bertolaso è ancora indagato per corruzione a Perugia e l'inchiesta avanza, nuove carte sono in circolazione. Tra pochi giorni Anemone uscirà dal carcere. Finora non ha mai parlato e potrebbe farlo adesso. Qualunque sia la ragione, il capo della Protezione civile e sottosegretario ha deciso di giocare d'anticipo. È la mossa che consente il punto in qualsiasi sport di contatto fisico: quando vedi partire il colpo, tira il pugno più veloce. E allora ecco la sua verità. Per «difendere me, la mia famiglia, la Protezione civile, e questa maglietta». Il tempo «dirà chi avrà ragione». Non parole vaghe, ma documenti, lettere riservate: «Ho chiesto stamattina a Silvio Berlusconi di poter fare questa conferenza stampa». Le «sue carte» sono scoperte: da ieri sera sono tutte consultabili sul sito della Protezione civile. Il Dipartimento sta valutando di costituirsi «parte civile» contro Anemone e Balducci. «Ho fiducia nei magistrati», dice Bertolaso. «Soprattutto in quelli di Perugia». Sottolinea però un'anomalia: nelle carte dell'inchiesta mancherebbero alcune intercettazioni, quelle delle sue telefonate dirette: in un dialogo agli atti del 31 dicembre del 2009, Balducci «dice ad Anemone che io avrei parlato di Anemone come del “nostro capo”. Ma io non ho mai detto questa frase. Avevo chiamato Balducci quello stesso giorno. Ma quell'intercettazione, guarda caso, non c'è». Manca la telefonata di controprova. Domanda di un giornalista di Repubblica: «Ha mai mentito agli italiani?». Risposta istantanea: «No, io non ho mai mentito agli italiani». Anno 2006: Bertolaso legge il numero dell'assegno con cui, il 29 settembre, saldò con un'impresa di Anemone alcune piccole ristrutturazioni alla sua abitazione. Mostra anche la fattura con cui il centro di Settebagni pagò sua moglie, architetto di giardini, all'inizio del 2007: 7mila euro «regolarmente denunciati» Questa conoscenza con la famiglia d'imprenditori parte «nel '99», prima il padre, poi il figlio, Diego, con cui «ho avuto rapporti come con altri imprenditori, trasparenti, che in nessun modo avrebbero potuto rendermi ricattabile». «Da Anemone non ho mai preso soldi, anzi, glieli ho dati» Estate del 2008: l'assegnazione dei lavori alla Maddalena agli Anemone, oltre che ad altre aziende, fu decisa non da Bertolaso, ma dal «soggetto attuatore» (Angelo Balducci). Una gara regolare secondo la stessa «commissione europea». Ottobre: Bertolaso si rende conto che i costi nel cantiere del G8 stanno raddoppiando. Per questo chiama come nuovo

Argomento: NAZIONALE Pag. 56 Data: 09-05-2010 Il Giornale.it Così Bertolaso ha smontato l'ultima trappola

commissario l'ingegnere Gian Michele Calvi, che riesce a riportare il budget a 380 milioni. Poi il terremoto: L'Aquila, 6 aprile 2009. Sfumata la torta della Maddalena, Anemone voleva certamente «avere un ruolo» anche lì: «È venuto varie volte a trovarmi», ma senza successo. Sabina Guzzanti e il suo Draquila?, gli chiedono. L'ha visto al cinema? «No, ma sono felice di vivere in un Paese democratico - dice, e sorride -. Amo la libertà di stampa. È giusto che ognuno possa dire quello che vuole. Questo è quello che avevo da dire io oggi». © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

Argomento: NAZIONALE Pag. 57 Data: 09-05-2010 Il Giornale.it Polverone dopo la battuta di Bertolaso su Clinton Frattini: "Farnesina e governo si dissociano"

articolo di sabato 08 maggio 2010

Polverone dopo la battuta di Bertolaso su Clinton Frattini: "Farnesina e governo si dissociano" di Redazione

Il ministro degli Esteri sulla battuta del capo della Protezione civile che ieri ha alluso al caso Monica Lewinski: "La Farnesina e il governo si dissociano pienamente dal linguaggio e dalle affermazioni di Bertolaso". Poi chiarisce: "La battuta del sottosegretario non voleva essere offensiva" Roma - "La Farnesina e il governo si dissociano pienamente dal linguaggio e dalle affermazioni" del capo della Protezione civile Guido Bertolaso "che non riflettono in alcun modo il pensiero del Governo italiano, il quale in maniera ferma e compatta riafferma la massima stima e considerazione nei confronti dell'ex presidente americano Bill Clinton". È quanto ha affermato il ministro degli esteri Franco Frattini, interpellato sulla battuta pronunciata ieri da Bertolaso sul fatto di aver avuto "un problema che ha lo stesso nome: Monica". Poi il chiarimento Quella del capo della protezione civile è stata "una battuta certo non offensiva e non indirizzata in alcun modo a mettere in dubbio l'amicizia e la stima profonda del governo e del popolo italiano nei confronti dell'ex presidente americano Bill Clinton" ha precisato ancora Frattini "a chiarimento definitivo" della vicenda della battuta detta ieri da Bertolaso su Clinton. La conferenza stampa Nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi, organizzata per per raccontare la sua verità sul coinvolgimento nell'inchiesta sugli appalti per il G8 della Maddalena, Bertolaso ha, tra l'altro, fatto riferimento ai complimenti ricevuti dall'ex presidente Usa per il lavoro fatto dall'Italia ad Haiti. Ed ha aggiunto: "Quando ho visto Clinton alla fine di marzo mi era venuta voglia di fargli una battuta che poi non ho fatto: gli volevo dire che lui ed io abbiamo un problema che si chiama Monica, poi ho evitato di farla perché mentre io non credo di avere avuto problemi reali con questa Monica, lui probabilmente invece qualche problemuccio lo ha avuto". La Monica a cui fa riferimento Bertolaso è la massaggiatrice brasiliana del Salaria Sport Village che in un'intercettazione pubblicata nell'ambito dell'inchiesta sul G8 racconta di aver "fatto vedere le stelle" al capo della Protezione Civile. Quella di Clinton è la famosa "stagista" della Casa Bianca Monica Lewinski che causò un impeachment all'ex presidente degli Usa per i rapporti sessuali consumati nello Studio Ovale.

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Argomento: NAZIONALE Pag. 58 Data: 09-05-2010 Il Giornale.it Appalti, torna in libertà Anemone il costruttore a capo della «cricca»

articolo di domenica 09 maggio 2010

di Mariateresa Conti

Torna libero il leader della «cricca», il fulcro di tutte le ultime inchieste che hanno scosso il mondo politico, da quella su G8 e Grandi eventi a, ultima, quella sulla casa dell'ormai ex ministro Claudio Scajola. Diego Anemone, il costruttore romano che per gli inquirenti era al vertice del sistema basato su favori a politici e potenti in cambio di appalti, lascerà con ogni probabilità già oggi il carcere di Rieti, dove è rinchiuso dallo scorso 10 febbraio. Motivo della scarcerazione, la decorrenza dei termini di custodia cautelare, tre mesi per il reato di corruzione. Il gip di Perugia, che pure nel marzo scorso aveva detto no al ritorno in libertà richiesto dai legali dell'imprenditore e degli altri esponenti della «cricca», stavolta non si è opposto. E, dunque, Anemone tornerà a casa. Così come tornerà a casa un altro dei membri della «cricca», il funzionario della Protezione civile Mauro della Giovampaola, coinvolto nell'inchiesta sul G8. Restano invece in carcere gli altri due presunti componenti del sodalizio, Angelo Balducci e Fabio De Santis: entrambi, indagati anche nell'ambito dell'inchiesta della procura di Firenze per l'appalto della Scuola marescialli, hanno scelto il rito abbreviato, e non potranno quindi lasciare il carcere. Il fulcro di tutte le grandi inchieste degli ultimi mesi, Diego Anemone e la sua «cricca». Sì, perché dallo scorso 10 febbraio, il giorno in cui è scattato l'ormai celebre blitz sui Grandi appalti della Protezione civile e il G8 della Maddalena, non c'è indagine in cui l'imprenditore e la sua rete pronta a elargire favori non compaiono: la macchina a tizio, il posto di lavoro a caio, l'aiutino - si fa per dire - in denaro per comprare o ristrutturare casa a sempronio. Insomma, quello che gli investigatori hanno ribattezzato il «sistema Anemone». Un sistema che aveva un ottimo fondo cassa, ben custodito da Don Bancomat, al secolo don Evaldo Biasini, il missionario che secondo gli inquirenti avrebbe fatto da cassaforte della «cricca». Un sistema che nel giro di neanche dieci anni avrebbe fatto di Anemone il principe degli appalti, con una corsia preferenziale per ogni affare ghiotto. L'ultima vicenda in ordine di tempo in cui è comparso ancora una volta Anemone è quella della compravendita dell'appartamento con vista Colosseo dell'ex ministro Claudio Scajola. La provvista da 900mila euro in assegni circolari sarebbe arrivata proprio da Anemone, tramite l'architetto Angelo Zampolini. Quest'ultimo ha confermato che quei soldi erano dell'imprenditore romano. Anemone stesso, però, ascoltato in carcere qualche giorno fa, ha smentito di aver mai comprato casa al ministro o ad altri politici. © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

Argomento: NAZIONALE Pag. 59 Data: 09-05-2010 Il Giornale.it Solo assegni inopportuni, non reati Ma gli inquirenti non mollano

articolo di sabato 08 maggio 2010

di Gian Marco Chiocci

Se Guido Bertolaso se n'è uscito, così, dal nulla, e ha convocato una conferenza stampa per dire la sua sull'inchiesta degli appalti-G8 che lo vede indagato per corruzione, è perché sente il fiato sul collo degli investigatori che non hanno ancora archiviato la sua posizione dopo averlo a lungo interrogato. E se si è dilungato per quasi due ore proiettando slide e trascrizioni di telefonate è perché ha preferito giocare d'anticipo (Scajola insegna) provando ad abbozzare una difesa su quanto stava per uscire in edicola: il Giornale infatti gli aveva chiesto conto e spiegazione sia di un misterioso assegno di 25mila euro versato nel 2007 da Diego Anemone a Gloria Piermarini (consorte di Bertolaso) sia dei prelievi in due tranches, per un totale di 60mila euro, fatti da «don Bancomat» per Diego Anemone - così ha appurato il Ros - nei due incontri del 21 e 23 settembre 2008 organizzati a Roma dall'imprenditore con il capo della Protezione civile. Anziché rispondere alle domande del Giornale, Bertolaso ha preso tempo, si è documentato con gli avvocati, e ha dato appuntamento a Palazzo Chigi per spiegare meglio il perché di alcune apparenti anomalie. A cominciare dal lavoro ottenuto dalla moglie a quel Salaria Sport Village di proprietà di Anemone, noto per i massaggi di Bertolaso con la fisioterapista Francesca (presto convocata dai pm di Perugia) che in una dichiarazione raccolta dall'avvocato Filippo Dinacci, difensore di San Guido, smentì le «allusioni erotiche» riportate dal gip nell'ordinanza di arresto per Balducci, Anemone e compagnia di «cricca». Quanto all'assegno da 25mila euro sequestrato dai carabinieri nel corso di una perquisizione, Bertolaso ha confermato la circostanza emersa precisando che sì, l'assegno ci fu, ma venne emesso da una società di Anemone solo a seguito dei lavori che Gloria Piermarini in Bertolaso, architetto di giardini, ultimò al centro sportivo nel 2007. «Lavori di studio e progettazione, preliminare, definitivo ed esecutivo, del verde del Salaria sport center». La parcella complessiva, scoprono i carabinieri, in realtà era molto più alta. E questo, Bertolaso, non lo nasconde ai giornalisti: effettivamente erano 99mila euro. «Mia moglie, insieme ai suoi colleghi, ha fatto solo lo studio preliminare e lo ha consegnato nel marzo del 2007, emettendo regolare fattura per circa 25mila euro che al netto delle ritenute, dell'Iva e del compenso degli altri collaboratori, le sono rimasti in cassa 7-8mila euro». Non è andata oltre per «motivi di opportunità», dice, perché nel frattempo Anemone si stava interessando al business dei Mondiali di nuoto. Il tutto, sempre a detta di Bertolaso, avvenne in «tempi non sospetti». Così come in «tempi non sospetti» a suo dire vennero svolti da Anemone «lavoretti» di ristrutturazione («da me saldati con 20mila euro») a casa della moglie di Bertolaso, sorella di Francesco Piermarini, impiegato nei cantieri della Maddalena relativi al G8 e secondo il gip «in evidente conflitto di interessi»: da un lato cognato di Bertolaso, dall'altro in rapporti con Anemone pure lui. Niente di penalmente rilevante, inopportuno forse sì. © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

Argomento: NAZIONALE Pag. 60 Data: 10-05-2010 Il Giornale.it Un'esercitazione per salvare i libri della Trivulziana dall'allagamento

articolo di domenica 09 maggio 2010

di Redazione

Le calamità naturali che potrebbero abbattersi sul territorio, come un allagamento, potrebbero anche colpire beni librari preziosi, come quelli appartenenti al patrimonio della biblioteca Trivulziana, che vanno salvaguardati per il loro secolare valore storico-culturale. Questo il senso dell'importante esercitazione che ha visto la Protezione Civile di Milano partecipare con 60 volontari e i propri mezzi ieri mattina alla dimostrazione di salvataggio dei beni librari e dei documenti della Trivulziana, dalle ore 9 alle 13 al Castello sforzesco. L'operazione ha simulato le modalità di intervento in caso di eventi calamitosi che colpiscano la sede di una biblioteca o di un archivio. La Protezione Civile era presente con 10 operatori, tra cui il direttore Leonardo Cerri, che hanno coordinato 60 volontari. E con una serie di mezzi tra cui un'idrovora, due gazebo per lo stoccaggio del materiale, una tenda pneumatica e una polifunzionale, 2 camion e un posto di comando avanzato attrezzato come ufficio. «Ringrazio i volontari per la disponibilità - ha detto il vicesindaco Riccardo De Corato -. Per esser in grado di affrontare professionalmente questa particolare situazione e sapere come si maneggiano documenti preziosi in caso di calamità hanno avuto una formazione di oltre due mesi. Ma non dimentichiamo che la Protezione Civile di Milano ha già dato ampia dimostrazione di capacità di intervento anche in questo specifico ambito allorché ha compartecipato al salvataggio delle opere d'arte in occasione del terribile sisma che ha colpito l'Abruzzo» L'evento rappresenta la prima dimostrazione pubblica organizzata dal gruppo di lavoro interistituzionale Emergenza in biblioteche e archivi, promosso e coordinato dalla Regione Lombardia attraverso la Soprintendenza Beni Librari, ed è reso possibile grazie alla collaborazione della Protezione Civile del Comune di Milano che ha messo a disposizione le attrezzature necessarie e l'impegno dei suoi volontari, ai quali è stato affidato, in particolare, il trasferimento del materiale da salvare dalla scena del disastro al luogo di raccolta, imballaggio e primo trattamento. Oggetto di intervento non sono stati naturalmente i beni effettivamente appartenenti al prezioso patrimonio della Trivulziana, bensì materiali raccolti e sistemati per l'occasione in scaffalature opportunamente predisposte in un deposito sotterraneo al fine di creare uno scenario di simulazione. Il gruppo regionale svolge le proprie attività sotto l'egida dell'Associazione italiana Biblioteche e dell'International Federation of Library Associations. © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

Argomento: NAZIONALE Pag. 61 Data: 10-05-2010 Il Giornale.it «Clinton», la parolina che porta sempre guai a San Guido

articolo di domenica 09 maggio 2010

di Emanuela Fontana

La Farnesina contro la battuta di Bertolaso sulle «due Monica»: «Il governo si dissocia»

RomaCiascuno ha le sue parole impronunciabili. Quelle parole che conviene non far uscire mai dalla bocca, o perché non si riescono a scandire correttamente, per motivi fonetici, o perché sono parole innocue per gli altri ma per sé fatali, che si portano dietro problemi, polemiche, malefici. Le parole indicibili. Per il capo della Protezione civile e sottosegretario Guido Bertolaso la parola coperta da incantesimo sembra essere Clinton. Pubblicamente ha proferito questo nome appena due volte: a gennaio, dopo il terremoto di Haiti, criticando gli aiuti americani, gestiti da Bill Clinton, e venerdì, a Roma, accennando al noto scandalo sessuale di Monica Lewinsky che costrinse Clinton a un clamoroso processo da parte del Congresso. In entrambi i casi l'evento ha innescato rischi serissimi di crisi diplomatiche con gli Stati Uniti, allarme negli ambienti consolari, ripercussioni nella famiglia Clinton. Raramente, anzi, il nostro ponderatissimo capo della Farnesina Franco Frattini ha dovuto enunciare giudizi così netti per «dissociarsi» come nei due casi del Clinton-Gate creato da Bertolaso. È successo, appunto, anche ieri. All'inizio della sua lunga conferenza stampa di venerdì a Palazzo Chigi sull'inchiesta di Perugia, Bertolaso aveva esordito con una «buona notizia»: la telefonata dell'ex inquilino della Casa Bianca. Bill, chiamandolo «dear Guido», gli faceva i complimenti per il lavoro svolto ad Haiti dopo il terremoto. Segno di sintonia, amicizia, di nuvole scomparse. Nuvole, sì, perché con Clinton Bertolaso aveva avuto problemi di risonanza mondiale alla fine di gennaio, quando, da Port au Prince aveva criticato la gestione «militare» degli americani. Hillary Clinton, segretario di Stato, si era dichiarata «profondamente ferita dalle critiche». Frattini si era trovato la grana tra i piedi proprio mentre volava a Washington per incontrare l'omologa Hillary. Era corso ai ripari con dichiarazioni affettuose per i Clinton e un'accorta presa di distanza da Bertolaso. Dopo la premessa sulla telefonata, venerdì il capo della Protezione civile ha quindi aggiunto: «Poi volevo fare a Bill Clinton una battuta che non ho fatto: “Io e lei abbiamo un problema che ha lo stesso nome: Monica. Ma poi ho rinunciato perché lui qualche problema lo ha avuto”». Con Monica Lewinsky naturalmente. La Monica di Bertolaso, invece, è la massaggiatrice brasiliana del Salaria Sport Village che alcuni giornali gli avevano attribuito come amante, ruolo completamente smentito dall'inchiesta. I collaboratori di Frattini ieri sono stati inondati dalle telefonate dei giornalisti. Risposta: «La Farnesina e il governo si dissociano pienamente dal linguaggio e dalle affermazioni» del capo della Protezione civile, «che non riflettono in alcun modo il pensiero del governo italiano, il quale in maniera ferma e compatta riafferma la massima stima e considerazione nei confronti dell'ex presidente americano Bill Clinton». Successiva precisazione: quella del sottosegretario era certamente una «battuta senza intenzione di offendere nessuno», che «non può ovviamente in alcun modo mettere in dubbio l'amicizia e la considerazione profonda che abbiamo verso Bill Clinton». Un colloquio telefonico con Washington, si fa sapere, non è ancora avvenuto a causa del «fuso orario». Anche stavolta il ministro Frattini sta per incontrare Hillary, attesa per un incontro bilaterale ai primi di giugno. Frattini non poteva fare altro che dissociarsi. Alla fine con i Clinton se la deve vedere lui, per motivi di competenze. E, a proposito di parole stregate, se c'è un nome che l'ospite Hillary non vuol proprio sentire nemmeno per ridere, quel nome è Monica. © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

Argomento: NAZIONALE Pag. 62 Data: 10-05-2010 Il Giornale.it Il commento Contro di lui c'è chi gioca al massacro

articolo di domenica 09 maggio 2010

di Redazione

Nel gioco al massacro può accadere che la pena di un uomo e il senso dello Stato vengano chiamati «show sbagliato». È quanto fa Giovanni Bianconi sul Corriere di ieri criticando la scelta di Guido Bertolaso di spiegare la sua posizione ai giornalisti in un incontro a Palazzo Chigi. Secondo Bianconi «il risultato si è rivelato una sorta di talk show senza ospiti, anzi con uno solo che faceva anche il conduttore». Strane riflessioni pochi giorni dopo l'insistente richiesta di spiegazioni davanti al Parlamento al ministro Scajola. Qual è la differenza? Le orecchie dei deputati invece di quelle dei giornalisti? Il luogo? Sembra essere questa la critica della fin qui sconosciuta Sesa Amici, del Pd, che protesta contro «l'inusuale uso privato degli incarichi e degli spazi istituzionali». Bertolaso non è andato a difendersi per una vicenda personale, come l'acquisto di una casa, ma in quanto sottosegretario e responsabile alla Protezione civile, coinvolto in un'indagine con persone che hanno probabilmente tratto un illecito vantaggio anche dai rapporti con lui, ma nell'ambito di un'azione, in tutti i modi sputtanata senza fondamento, di assistenza a cittadini terremotati in situazione di emergenza. Si tratta o no di una questione di Stato? Dove doveva difendersi Bertolaso, in attesa che con suo comodo il Tribunale lo processasse? Bianconi parla di «spot difensivo», ma di «sede non idonea. Lecito difendersi, ma un po' meno a Palazzo Chigi, sede di decisioni e comunicazioni istituzionali, con cui la vicenda giudiziaria del sottosegretario c'entra poco. È questione di rispetto dei ruoli, dei luoghi, e un po' anche dei simboli». A me pare un delirio. Mi pare che in molti ci sia un Fuksas che insulta Bertolaso perché ha già deciso che è colpevole. Per me è innocente e ha fatto bene il suo lavoro. © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

Argomento: NAZIONALE Pag. 63 Data: 10-05-2010 Il Giornale.it Il vulcano non dà tregua: ora tocca all'Italia

articolo di domenica 09 maggio 2010

di Maria Sorbi

Gli aeroporti del Nord saranno chiusi fino alle 14. Spiragli per gli scali di Venezia, Trieste e Rimini, a rischio le rotte in partenza da Malpensa e Fiumicino. Bloccati ieri i cieli in Spagna e Portogallo: 5.000 aerei a terra

Oggi i cieli del Nord saranno chiusi per cenere dalle 8 alle 14. La decisione dell'Ente nazionale dell'aviazione civile è arrivata nella tarda serata di ieri: chiusura di tutti gli scali, a eccezione di Venezia, Trieste e Rimini. «Domani (oggi, ndr) alle 6 si leverà in volo l'aereo dell'Enav - dice Matteoli - e lì prenderemo una decisione. Conto in una riapertura nella tarda mattinata». Ma l'esito sembra scontato, tanto che gli scali di Genova e Torino hanno già deciso di restare chiusi. Tutta colpa del «gioco» delle correnti aeree in quota che hanno spinto la nube dell'impronunciabile vulcano islandese Eyjafjallajokull dalla Spagna verso l'Italia. Favorite da un'area anticiclonica sull'alto Atlantico e da un'area depressionaria a ridosso della penisola iberica, infatti, le correnti saranno dirette da Nord verso Sud, dall'Islanda alla Spagna, e poi da Ovest Sud-ovest verso Est Nord-est. La situazione non sembra destinata a cambiare nei prossimi giorni. Sono quindi attesi nuovi disagi per i passeggeri aerei, dopo quelli registrati anche ieri, quando oltre cinquemila voli sono stati cancellati in Europa e migliaia di passeggeri sono rimasti a terra. Paralizzato il traffico su Barcellona (dove è in corso il Gran Premio di Formula 1), Madrid e Marsiglia. Ieri, l'Aena, l'autorità aerea spagnola, ha ufficializzato l'amara decisione e ha chiuso 19 aeroporti. Alle 14, il numero dei voli annullati ammontava già a 673. Immediate le conseguenze sui nostri scali, con tre voli cancellati a Fiumicino e decine saltati a Malpensa, Venezia, Pisa e Firenze e negli altri scali italiani. «Non ci posso credere - commenta un passeggero rimasto a terra mentre torna a Milano a bordo del Malpensa Express, con la valigia intonsa - è già la seconda volta che mi capita. Proprio non riesco ad andare a Barcellona. Prima a metà aprile, e adesso ci risiamo. Guardi, ho ancora nel portafogli il fogliettino con il numero da chiamare per avere aggiornamenti su 'sta benedetta nube». Lamentele anche a Roma, dove i passeggeri bloccati a terra sono rimasti per ore in fila di fronte ai banchi della compagnia Vueling in attesa di risposte: «Quando possiamo partire?», chiedono in un unico coro. Tutto fermo anche in Portogallo e traffico rallentato in serata per decisione della Nav, l'agenzia della navigazione aerea. Chiusi sei aeroporti delle Azzorre per l'arrivo della nube sull'arcipelago. Tanti i disagi anche a Sud della Francia: l'aeroporto di Marsiglia ha annunciato l'annullamento di una quindicina di voli ed è probabile che ci sia qualche ripercussione anche sui viaggi delle star dirette al Festival del cinema di Cannes. Sempre ieri però sono stati riaperti gli scali spagnoli di Saragozza e Valladolid, oggi sarà la volta di La Coruna-Santiago di Compostela mentre Vigo potrebbe riaprire domenica. E in Italia? «È tutto sotto costante osservazione - spiegano - e sarà cura dell'Enac comunicare tempestivamente eventuali decisioni assunte in base all'evolversi delle condizioni». Per evitare le inutili e lunghe attese in aeroporto della volta scorsa, l'Enac invita «i passeggeri a contattare le rispettive compagnie aeree per informazioni sull'operatività dei propri voli nelle prossime ore e nella giornata di domani». La speranza è che non si ripetano le stesse disavventure di metà aprile, con i passeggeri accampati in aeroporto e soccorsi, con cibo e acqua, dalla Protezione civile. «Il rischio della chiusura degli scali c'è - spiega Alfredo Roma, ex presidente Enac, ora incaricato dalla Commissione europea per uno studio sugli aerei senza pilota - ma servono dei riscontri oggettivi che non ci sono stati durante la scorsa eruzione del vulcano. Chiudere gli aeroporti è una giusta precauzione ma sarebbe bene capire di cosa è fatta la nube e qual è la sua reale pericolosità». E intanto Eyjafjallajökull continua a eruttare. © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

Argomento: NAZIONALE Pag. 64 Data: 06-05-2010 Il Grecale Montaguto(Av), a giugno il forum nazionale sul dissesto idrogeologico

giovedì 06 maggio 2010 10:20

Un summit dei geologi campani a Montaguto nell'anniversario del disastro di Sarno

Montaguto(Av) - Si svolgerà il prossimo 16 giugno, a Roma, il Forum Nazionale sul Dissesto Idrogeologico, promosso dall'ordine dei geologi della Campania, con la partecipazione di tutti gli ordini dei geologi d'Italia. L'evento, patrocinato dal presidente della Repubblica Napolitano e che vedrà la partecipazione di molti ministri e deputati, ha il preciso scopo di elaborare proposte di riordino del piano idrogeologico nazionale e dei piani di protezione civile, come ci riferisce il vicepresidente dell'ordine dei geologi della Campania, Francesco Peduto. Le proposte elaborate il 16 giugno, con l'aiuto dei deputati presenti, si trasformeranno in disegni di legge. Una giornata necessaria, sostiene ancora Peduto, per arrivare a soluzioni concrete dato l'elevato numero di frane in Italia. Solo in Campania se ne stimano 23.000.La frana di Montaguto sarà oggetto di studio del forum come caso nazionale. E proprio per non spegnere i riflettori sulla frana di Montaguto, ieri, 5 maggio, anniversario del disastro di Sarno, si è svolto il summit dei geologici campani. Un'intera giornata di studio e riflessioni, ricordando Sarno e tutte le situazioni di rischio in Campania, cominciata ai piedi della frana di Montaguto. In mattinata, quindi, una ricognizione sul cantiere per verificare lo stato dei lavori e nel pomeriggio un convegno sul dissesto idrogeologico nell'auditorium del comune di Savignano Irpino. Al convegno, promosso dall'ordine dei geologi della Campania, rappresentato da Francesco Russo e Francesco Peduto, rispettivamente presidente e vicepresidente dell'ordine, hanno partecipato tutti i geologi campani, l'assessore all'ambiente della provincia di Avellino, Domenico Gambacorta, il sindaco di Montaguto, Giuseppe Andreano, e i sindaci di Savignano Irpino e Greci, rispettivamente Oreste Ciasullo e Bartolo Zoccano.Principali relatori del corso, Francesco Maria Guadagno, preside della facoltà di scienze Unisannio, e Domenico Calcaterra, docente alla facoltà di ingegneria dell'università Federico II di Napoli. Durante la manifestazione, anche la consegna del premio di laurea Iaccarino.Aspettando il nuovo sopralluogo del capo della protezione civile Bertolaso, in programma domani mattina, si registra un continuo avanzamento della frana e la gente del posto, sempre più arrabbiata chiede risposte e interventi concreti(Il Grecale/Flavia Squarcio)

Argomento: NAZIONALE Pag. 65 Data: 07-05-2010 Il Grecale Montaguto(Av), Bertolaso diserta Montaguto

venerdì 07 maggio 2010 10:35 Il Capo della protezione civile doveva controllare lo stato dei lavori ( foto Montaguto.com) Montaguto(Av) - Ma non doveva essere a Montaguto ogni settimana? E' il commento di cronisti e gente del posto alla notizia del nuovo forfait dato questa mattina da Bertolaso. Il capo della protezione civile era atteso alle 11 al campo base di Montaguto per un controllo dello stato dei lavori. Ancora non si conosce il reale motivo della mancata visita. Confermata la presenza dell'altro ospite della mattinata,il generale di corpo d'armata Giuseppe Valotto,capo di stato maggiore dell'esercito, che controllerà lo stato dei lavori dell'undicesimo reggimento genio guastatori di Foggia.

Argomento: NAZIONALE Pag. 66 Data: 07-05-2010 HelpConsumatori TRASPORTI. Frana Montaguto, on. Bordo (PD): "Notizie contraddittorie, Bertolaso ci spieghi" News

07/05/2010 - 15:50 L'11 marzo scorso una frana ha invaso il tratto ferroviario tra Panni (Foggia) e Montaguto (Benevento). Trenitalia ha sospeso il servizio ferroviario tra Foggia e Benevento, attivando un servizio sostitutivo con i pullman. Ad oggi, dopo quasi due mesi, la situazione è ancora critica e non ci sono notizie chiare sulla riapertura della linea ferroviaria. Qualche giorno fa la Protezione Civile ha detto che il servizio avrebbe ripreso a fine maggio, ma sulla stampa sono circolate notizie sullo slittamento di 'qualche settimana' della riapertura della linea ferroviaria. "E' bene che il sottosegretario Bertolaso intervenga personalmente a spiegarci cosa sta accadendo, se ci sono problemi inaspettati da affrontare e quale influenza avranno sulla ripresa dei collegamenti ferroviari e stradali". E' la richiesta dell'on. Michele Bordo (PD) che scaturisce dalle dichiarazioni del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito Italiano, Giuseppe Valotto, in visita questa mattina a Montaguto, dove anche i militari sono impegnati nell'attività di rimozione della terra che ha sommerso la statale 90 e la linea ferroviaria che collega la Puglia alla capitale. Il 16 aprile scorso il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza conferendo tutti i poteri al capo della Protezione Civile. Il giorno prima lo stesso sottosegretario Guido Bertolaso incontrò una delegazione di deputati del PD per annunciare il ripristino dei collegamenti ferroviari e stradali tra la Puglia e la Campania prima dell'estate. "Come non ho dubitato delle affermazioni fatte da Bertolaso - riprende Bordo - non ho dubbi che le dichiarazioni del generale Valotto siano più che fondate". "E' opportuno, quindi, che sia ufficialmente spiegato alle comunità e alle istituzioni locali a che punto sono i lavori e cosa impedisce il rispetto del crono programma iniziale. Come preannunciammo al sottosegretario - conclude Michele Bordo - saremo attenti e vigili affinché gli impegni assunti siano rispettati quanto ai tempi ed alle modalità di esecuzione, perché l'isolamento della Puglia deve cessare al più presto". 2010 - redattore: GA

Argomento: NAZIONALE Pag. 67 Data: 08-05-2010 Italia Oggi Per il capo della Protezione civile spunta un incarico internazionale

Dopo l'arringa di Palazzo Chigi, il sottosegretario ci crede. Il dipartimento verso la riforma

Strana coincidenza. Ieri Guido Bertolaso, in un'accorata conferenza stampa a Palazzo Chigi, spiegava il suo operato alla guida decennale della Protezione civile, l'essenza della sua onestà contro le valanghe di fango che gli si sono arrivate addosso con l'inchiesta di Perugia sulla cosiddetta cricca («speravo», ha detto ai giornalisti, «di poter festeggiare lo stralcio della mia posizione dall'inchiesta, ma sono fiducioso...mi ha colpito la serietà dei magistrati che mi hanno ascoltato»), ha ricordato la stima nazionale e internazionale di cui gode. Il giorno prima, sulla Gazzetta Ufficiale, veniva pubblicato il decreto del presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, con cui si assegna a Bertolaso la delega da sottosegretario: coordinamento degli interventi di prevenzione in ambito europeo ed internazionale rispetto ad eventi di protezione civile. E sarebbe proprio questo il nuovo ruolo politico di Bertolaso, a cui pure il premier aveva promesso un incarico da ministro. Ma il vento giudiziario spira sempre più forte su Palazzo Chigi e il Cav vuole evitare, dopo l'uscita di Claudio Scajola, di ritrovarsi a perdere, anche solo per il pressing mediatico, nuovi pezzi del suo esecutivo. Insomma, si impone cautela. E allora la conferenza di ieri potrebbe essere il canto del cigno di Bertolaso («non ho mai mentito agli italiani»), l'ultima uscita da capo della Protezione civile. L'addio potrebbe avvenire magari contestualmente alla nomina di Paolo Romani a ministro dello Sviluppo economico. Oppure, poco dopo, nell'ambito di un riassetto complessivo del dipartimento di via Ulpiano. Pare infatti, raccontano rumors di palazzo, che vi sia il progetto di rimettere mano alla Protezione civile, ridisegnandone le funzioni e i poteri, anche per renderla più incisiva nella sinergia con le regioni e gli enti locali che hanno ereditato, con il federalismo, una grossa fetta delle competenze in materia di prevenzione del rischio. Il dossier è all'attenzione anche del ministro dell'interno, Roberto Maroni. E non è escluso che, con un ritorno della Protezione civile sotto il controllo più diretto del Viminale, al posto di comando del dipartimento possa andare un vertice dei vigili del fuoco. Intanto, per la successione al Dipartimento, c'è pronta da calare pure la carta di Franco Gabrielli, già prefetto dell'Aquila ed ex capo degli 007 del Sisde, approdato in questi giorni alla Protezione civile, come anticipato da ItaliaOggi il 4 marzo scorso, nelle vesti, al momento, di vice capo.Il ruolo di respiro sovranazionale di Bertolaso potrebbe diventare ancora più di peso, rispetto alle deleghe che detiene come sottosegretario, nel caso in cui dovesse andare in porto la costituzione, presso le Nazioni Unite, di un organismo di coordinamento a livello globale, previsto tra l'altro dal trattato di Lisbona, degli interventi contro i rischi e gli eventi di calamità naturali. E in quella sede la stima internazionale di cui gode Bertolaso potrà tornare certamente utile.

Argomento: NAZIONALE Pag. 68 Data: 08-05-2010 Italia Oggi Romani dopo Scajola, è quasi fatta

Ma il vero outsider sarebbe Bertolaso cui Berlusconi, a gennaio, ha promesso un dicastero

Il nuovo ministro terrebbe per sè la delega alle Comunicazioni Nel Palazzo dicono tutti che il nuovo ministro allo Sviluppo economico, al posto di Claudio Scajola, sarà uno dei due suoi vice: per la precisione Paolo Romani. Una prospettiva confermata a Italia Oggi, ieri, anche dall'assistente del premier, Sestino Giacomoni, impegnato in questi giorni per l'interim di Silvio Berlusconi. Se a dirlo apertamente, poi, è addirittura uno dei tre coordinatori del Pdl, Ignazio La Russa, allora c'è da crederlo: «Non è stato ancora deciso», ha affermato il ministro della Difesa ieri, «ma Paolo Romani è una persona che ha tutti i requisiti per poterlo fare. Ce ne sono anche altri, ma ripeto: Paolo Romani sicuramente ha tutti i requisiti per poter ricoprire questo ruolo». Tuttavia, va notato che secondo il linguaggio della politica, caldeggiare anzitempo un nominativo, in vista di un incarico, può avere soltanto due significati: bruciare la candidatura (e non sembra questo il caso) o tentare di scongiurare un'altra prospettiva, che proprio non si vuole vedere. Quale? Il punto è che forse Berlusconi, non si è dimenticato della sua promessa pronunciata all'Aquila, a fine gennaio, per la cerimonia del passaggio di consegne tra Protezione civile e Regione. Nessun giornale ebbe dubbi sul titolo: «Farò Bertolaso ministro». Berlusconi aveva affermato per la precisione: «Dopo quello che ha fatto all'Aquila, farlo ministro è il minimo che possiamo fare». Dopo l'addio di Scajola, è dunque venuto il momento di Bertolaso? A pensarci bene, tra le indiscrezioni raccolte a palazzo Grazioli da una pattuglia di senatori in visita, c'è quella che il premier vuole «promuovere un tecnico» o «valorizzare un giovane». Peraltro con una chiosa altrettanto significativa: «Bisognerà vedere se me lo faranno fare». Sì, perché, nel clima di pre-crisi che la maggioranza sta vivendo, ogni pedina che si tocca apre questioni e conflitti. Per esempio, sul posto da vice-ministro che Romani lascerebbe libero nell'ipotesi principale, la Lega si è fatta avanti e il pompiere La Russa ha dovuto un'altra volta compiere il suo dovere: «Non è un argomento che è sul tappeto. I rapporti con la Lega sono già stati definiti». Figurarsi, se Berlusconi spiazzasse tutti con Bertolaso: succederebbe un terremoto.

Argomento: NAZIONALE Pag. 69 Data: 07-05-2010 JulieNews.it Camerota, domani inaugurazione del Nucleo di ...

07/05/2010, ore 13:08 - Attesi centinaia di volontari Camerota, domani inaugurazione del Nucleo di Protezione Civile Comunale di: Redazione CAMEROTA (Sa) - Sarà inaugurato domani alle 18, a Marina di Camerota, il primo nucleo di protezione civile comunale. Al taglio del nastro saranno presenti il sindaco di Camerota Domenico Bortone, il consigliere comunale delegato alla Protezione Civile Nicodemo Saggiomo, il capo della sala operativa della Protezione Civile regionale Vincenzo Cincini e il dirigente dell'ufficio emergenze della Protezione Civile nazionale Domenico Fiorito (delegato per l'occasione direttamente dal capo del dipartimento Guido Bertolaso). Oltre a loro interverrà Giuseppe Galliani, sindaco di Cittiglio (comune gemellato con Camerota), il presidente dell'Associazione Cilento Emergenza Vincenzo Rubano, Fabio Fraiese della Direzione Nazionale ANPAS e numerosi rappresentati delle forze dell'ordine, dell'associazionismo e della società civile. La sede della Protezione civile, affidata per la gestione ai volontari dell'Anpas di Camerota, è stata collocata sul porto della frazione Marina, nei pressi della sede della Croce Rossa, in modo da costituire una sorta di centro unificato delle risorse e dei mezzi operativi per le finalità peculiari del sistema locale di Protezione Civile. "E' un giorno importante per il nostro Comune - ha dichiarato il consigliere Nicodemo Saggiomo - l'apertura di questa nuova sede rappresenta un considerevole passo in avanti nel settore del volontariato e della protezione civile. Il neo-gruppo comunale in tal modo potrà garantire un più efficace presidio sul territorio locale". Soddisfatto il primo cittadino Domenico Bortone: "Un altro obiettivo è stato raggiunto da questa amministrazione - ha spiegato il sindaco - Quando mi sono insediato lo scorso anno, la Protezione Civile comunale non esisteva nemmeno. Ora, grazie al lavoro di tanti volontari siamo pronti ad affrontare qualsiasi tipo di emergenza". Riproduzione riservata ©

Argomento: NAZIONALE Pag. 70 Data: 07-05-2010 JulieNews.it Inchiesta appalti G8: Bertolaso"accuse frutto di ...

07/05/2010, ore 23:14 - Conferenza stampa per difendersi dalle accuse dei pm Inchiesta appalti G8: Bertolaso"accuse frutto di equivoci" di: Mario Aurilia MILANO - «Le accuse che mi sono state rivolte non hanno alcun fondamento, sono frutto di equivoci o di mancati controlli dei documenti che ho presentato oggi»» spiega il Capo della Protezione Civile Guido Bertolaso in una conferenza stampa a Palazzo Chigi presentando una serie di documenti che proverebbero la sua estraneità al polverone imbastito gli scorsi mesi contro di lui. «Speravo di essere qui a commentare l'archiviazione o lo stralcio della mia posizione» nell'inchiesta sul G8, «ma purtroppo non è stato così» ammette il Sottosegretario, sottolineando che l'inchiesta sarà lunga ma precisando anche di avere fiducia nei magistrati. Bertolaso nega con forza ogni addebito: «Non ho ricevuto alcun favore o privilegio, «nessun viaggio, nessun parente è stato assunto, nessuna casa mi è stata affittata o comperata» con implicito riferimento al caso Scajola. «Non ho mai mentito agli italiani per quello che riguarda il mio comportamento - specifica -. Credo di avere la coscienza pulita». Ai giornalisti Bertolaso chiarisce che «nessuna delle imprese coinvolte in questa vicenda ha avuto appalti a l'Aquila». Il sottosegretario cita in particolare Anemone: «È venuto diverse volte a l'Aquila, ma non ha avuto nessuna appalto. Così, se qualcuno pensava a una sorta di compensazione si sbaglia perché a L'Aquila tutto è stato fatto in assoluta trasparenza». Quanto a Balducci, il sottosegretario lo elogia: «L'ex presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici «con me è sempre stato un gentiluomo corretto, non ho mai avuto ragione di dubitare di lui. Ogni volta che abbiamo fatto un lavoro insieme lui ha fatto presto e bene». Questo non toglie che la Protezione Civile potrebbe decidere di costituirsi in giudizio contro Balducci e Anemone. «Quando saranno chiuse le indagini esamineremo questa possibilità» risponde a una precisa domanda in tal senso. Per il capo della Protezione civile le intercettazioni sono state «strumentalizzate». Bertolaso lo sottolinea facendo riferimento soprattutto alle presunte prestazioni sessuali con donne al Salaria Sport Village a Roma di cui è stato accusato. «Mia figlia ha fatto rieducazione al Salaria e mia moglie per un periodo ci ha lavorato. Come sarei potuto andare in un posto del genere a fare sesso a pagamento?» chiede il capo della Protezione civile. Poi aggiunge: «Francesca, la massaggiatrice, è una signora per bene. Una grande professionista ed è conosciuta in tutta Roma per l'attenzione ai clienti. Le ho chiesto il suo cellulare per evitare di passare attraverso le prenotazioni: io volevo fare dei massaggi alla schiena che sono ovvi per via del lavoro che faccio». «È vero: lo ammetto - aggiunge poi -. Monica (la massaggiatrice brasiliana, ndr) mi ha fatto vedere le stelle. Mi ha sconocchiato il collo e la schiena...». Quanto alla moglie, Bertolaso precisa anche che in quanto «professionista in giardini, ebbe lavori da Anemone per il Salaria sport center. Mia moglie fece solo gli studi preliminari e ricevette 25mila euro regolarmente fatturati. A mia moglie, dopo avere pagato i suoi colleghi, rimasero solo 7-8 mila euro regolarmente denunciati nella dichiarazione dei redditi».

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Argomento: NAZIONALE Pag. 71 Data: 08-05-2010 JulieNews.it Bicity 2010: la passeggiata in bicicletta più ...

08/05/2010, ore 15:22 Bicity 2010: la passeggiata in bicicletta più lunga d'Italia di: Redazione Tutto pronto a Nola per "Bicity 2010 - La passeggiata in bicicletta più lunga d'Italia", il concorso organizzato dal Ministero dell'Ambiente in collaborazione con ANCI e ANCMA, per promuovere la "mobilità dolce" in città, riservando esclusivamente alle biciclette, strade, piazze, luoghi di pregio ambientale, architettonico, storico ed artistico, per sottolineare come la bicicletta sia il mezzo di locomozione più pulito e ad impatto zero. Il percorso predisposto dal Dirigente del Settore Ambiente Felice Maggio e dal Comando della P.M., è lungo circa km 7,250, parte da Piazza Duomo e attraverserà le seguenti strade: Via Giordano Bruno, P.zza Giordano Bruno, Via Anfiteatro Laterizio, Via Mario De Sena, Via San Massimo, Via Taranto, Via Croce del Papa, Via Polveriera, Via San Liberatore, Via Saccaccio, Via Petrarca, Via Saviano, Via Feudo, Via Circumvallazione, Via San Paolo B.to, Via Vespucci, P.zza Risorgimento, Via La Rocca, Via Fonseca, Via Pietro Vivenzio, Via A. Minichini, P.zza d'Armi (arrivo). La partenza è prevista per domani, domenica 9 maggio, alle ore 9.00, l'arrivo alle 13.00. Previste anche due soste: in Via Mario De Sena, per la visita all'Anfiteatro Romano ed in Via Polveriera, per il Villaggio Preistorico. Al termine della manifestazione, invece, sono in programma le visite al Museo Archeologico ed al "Diocesano". "Da convinto sostenitore della cosiddetta mobilità dolce, sono davvero felice di questa iniziativa - ha affermato il Sindaco Geremia Biancardi -. Complimenti a chi ha organizzato il percorso, per l'inserimento dei luoghi d'arte e le visite ai musei. È il miglior modo per prepararci anche al passaggio della 17.ma tappa del Giro d'Italia, che lunedì 17 maggio, attraverserà un'ampia parte della Città, ma è anche una dimostrazione di quanto sia importante l'uso della bicicletta. Infatti, la chiusura al traffico del Centro Storico con la ztl, il restyling delle piazze più belle della nostra Città da soli non bastano se non sono accompagnati da un sana politica di mobilità. Per questo rivolgo un invito a tutti: ora che andiamo incontro alla bella stagione, lasciamo le auto in garage e utilizziamo la bici ed in particolare quelle comunali. Infine, un ringraziamento è doveroso per tutte le associazioni che ci hanno affiancato e per il Nucleo Comunale di Protezione Civile, che al suo debutto, sono sicuro, non tradirà le aspettative".

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Argomento: NAZIONALE Pag. 72 Data: 09-05-2010 JulieNews.it Appalti G8, Anemone e Della Giovampaola scarcerati

09/05/2010, ore 16:37 - I due avevano ruoli chiave nella 'cricca'

di: Nico Falco RIETI - Diego Anemone, il costruttore considerato una delle figure centrali dell'inchiesta della Procura di Perugia sugli appalti per i grandi eventi, è stato scarcerato questa mattina per decorrenza dei termini di custodia cautelare disposti dal Gip di Perugia. Sempre oggi ha lasciato il carcere anche Mauro Della Giovampaola, il funzionario pubblico arrestato nell'ambito della medesima inchiesta e detenuti a Terni. Anemone ha lasciato il carcere di Rieti alle 6,20 di oggi, dopo 3 mesi di detenzione. Visibilmente dimagrito, con giubbotto ed occhiali scuri ed al polso un orologio con cinturino blu elettrico, il costruttore ha lasciato il carcere accompagnato da una donna bionda, entrata poco prima nella casa circondariale, e da altri cinque uomini. E' salito a bordo di una Mercedes che si è allontanata insieme ad un'Audi scura. Il costruttore si è voltato per evitare di essere ripreso da telecamere e fotografi all'uscita dei cancelli. E' ritenuto dagli inquirenti al vertice della cosiddetta 'cricca' degli appalti per i grandi eventi, personaggio chiave dell'inchiesta perugina sugli appalti per i Grandi eventi (dai mondiali di nuoto a Roma al G8 che si doveva tenere alla Maddalena, passando per le celebrazioni per il 150/o anniversario dell'Unità d'Italia). Mauro Della Giovampaola ha lasciato il carcere di Terni senza fare dichiarazioni. Anche per lui il motivo della scarcerazione è lo stesso: sono scaduti oggi i termini della custodia cautelare, disposti dal gip di Perugia Paolo Micheli. Oggi sono scaduti i termini di custodia cautelare anche nei confronti degli altri due arrestati per l'inchiesta di Perugia, Angelo Balducci e Fabio De Santis. Entrambi rimangono però detenuti in quanto coinvolti nel troncone fiorentino dell'inchiesta, quello relativo all'appalto dei lavori per la scuola marescialli di Firenze. L'inchiesta della Procura di Perugia era partita da Firenze e il 10 febbraio del 2010 il gip del capoluogo toscano aveva disposto gli arresti dei quattro, la "cricca". Un provvedimento adottato in via d'urgenza con il contestuale trasferimento del fascicolo a Perugia per il coinvolgimento dell'ex procuratore aggiunto di Roma Achille Toro, indagato per favoreggiamento. Tra gli indagati illustri, anche Guido Bertolaso, capo del Dipartimento della protezione civile. Secondo la ricostruzione dell'accusa, Anemone, anche tramite persone e società a lui riferibili o collegate, riuscì a corrompere diversi funzionari pubblici, facendo compiere loro atti contrari ai doveri d'ufficio connessi all'affidamento e alla gestione degli appalti per i Grandi eventi. L'opera di convincimento, si legge negli atti giudiziari, avveniva grazie alle "utilità", che comprendevano l'uso di cellulari e di auto, arredi per la casa ma anche il pagamento di prestazioni sessuali. Una volta approdato il fascicolo a Perugia, i pm Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi, insieme al procuratore Federico Centrone, hanno chiesto una nuova misura cautelare per corruzione per Anemone, Balducci, De Santis e Della Giovampaola; il provvedimento, disposto dal gip il 27 febbraio scorso per la durata di 3 mesi, è proprio quello che oggi ha perso efficacia determinando la scarcerazione di due degli indagati. L'inchiesta perugina è in pieno svolgimento. Martedì arriva davanti al tribunale del riesame l'appello dei Pm contro la decisione del Gip di non concedere gli arresti dell'architetto Angelo Zampolini, del commercialista Stefano Gazzani e dell'ex commissario dei mondiali di nuoto a Roma, Claudio Rinaldi. Il giorno successivo il Gip esaminerà la richiesta della procura di commissariare le aziende del gruppo Anemone. Venerdì sarà quindi sentito come persona informata dei fatti l'ex ministro Claudio Scajola, coinvolto nell'indagine per l'acquisto di un'abitazione anche con assegni circolari dell'architetto Zampolini, che gli inquirenti sospettano siano riconducibili ad Anemone.

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Argomento: NAZIONALE Pag. 73 Data: 08-05-2010 Libero Notizie.it Terremoti: scossa 2.5 nel Bresciano

Avvertita ieri sera, non risultano danni a persone o cose (ANSA) - ROMA, 8 MAG - Una lieve scossa sismica di magnitudo 2.5 e' stata avvertita ieri sera dalla popolazione nella provincia di Brescia. Ne da' notizia il Dipartimento della Protezione civile. Le localita' prossime all'epicentro sono Case Nuove, Odolo e Agnosine. Al momento non risultano danni a persone o cose.

Argomento: NAZIONALE Pag. 74 Data: 07-05-2010 Libero Notizie.it Inchiesta G8: Bertolaso,ho fiducia in Pm

Mia moglie lavoro' con Anemone, e' architetto, tutto regolare (ANSA) - ROMA, 7 MAG -'Ho totale fiducia nei magistrati,in particolare in quelli di Perugia', ha detto il capo della Protezione civile Guido Bertolaso. Ma, ha affermato, 'c'e' stata una strumentalizzazione delle intercettazioni'. Bertolaso ha sostenuto che 'Nessuna delle imprese coinvolte ha avuto appalti all'Aquila: Anemone non ne ha avuti. Le accuse sono frutto di equivoci o mancati controlli degli atti che ho presentato'.'Mia moglie lavoro' con Anemone, e' un architetto', e' stata pagata regolarmente'.

Argomento: NAZIONALE Pag. 75 Data: 07-05-2010 Il Manifesto Sabina, l'«aquilana», emoziona i terremotati

DRAQUILA - In anteprima nazionale, il film della Guzzanti supera la prova «verità»

Eleonora Martini INVIATA A L'AQUILA Quando, poco prima di mezzanotte, sullo schermo scorrono i titoli di coda di Draquila - l'Italia che trema, la lunga standing ovation è un sollievo per tutti. Per le oltre mille persone accalcate da ore sotto il tendone di Piazza Duomo - un'oasi nel deserto buio e tetro che è ormai il centro storico dell'Aquila - sedute ovunque, rannicchiate, ginocchia in bocca, in qualunque anfratto libero, oppure in piedi, fuori, sotto una pioggia battente e un freddo traditore, ulteriore testimonianza di quel «tempo di merda» che costituisce «l'unico neo» del bellissimo capoluogo abruzzese, come dice la stessa autrice del film. Ma a tirare un sospiro di sollievo è soprattutto lei, Sabina Guzzanti, che se a Cannes dovrà affrontare il giudizio dei critici cinematografici di mezzo mondo, a L'Aquila - mercoledì sera, in anteprima nazionale - ha superato brillantemente la prova più difficile, quella della verità. «Mi sento sollevata, non mi aspettavo questa accoglienza al film», dice commossa davanti agli occhi lucidi di mezza platea. E il pensiero non può non andare al capo della Protezione civile che il giorno prima, in un rigurgito di "patriottismo", si era detto preoccupato della «brutta figura che l'Italia farà presto in un festival internazionale»: «Se Bertolaso dice che la mia è solo "una parte della Verità", vuol dire che un passo avanti l'ha fatto. Il campo di rieducazione aquilano - ironizza la Guzzanti - ha funzionato». Anche per Giulio Andreotti, negli anni 70, ricorda Sabina «l'aquilana» (più vicina del sottosegretario ad ottenere la cittadinanza onoraria), «il neorealismo diffondeva un'immagine distorta dell'Italia nel mondo, invece Ladri di biciclette ha fatto amare la nazione in tutto il mondo. Non è sputtanando la corruzione che facciamo un male al nostro Paese». All'Aquila, un anno dopo il terremoto, non c'è più un locale così spazioso da riuscire a contenere tutti, i presenti e i tanti che hanno rinunciato alla proiezione pur sapendo che in città il film-documentario non arriverà mai per un capriccio del proprietario dell'unica multisala tornata in funzione. Hanno applaudito, hanno fischiato, hanno riso, qualcuno ha pianto. Un silenzio di tomba, invece, è sceso mentre risuonavano le intercettazioni dei due imprenditori della cricca che ridevano durante la notte del terremoto. Frementi ed emozionati, anche per essere quasi tutti diretti o indiretti protagonisti del film, hanno assistito attoniti alla ricostruzione della loro stessa storia, quasi fosse resa più comprensibile dalla narrazione filmica, come d'altra parte spiega lo stesso Draquila a proposito dei tanti terremotati che hanno creduto più alla verità mediatica che a quella vissuta. Non è un pubblico di militanti, non lo stesso che poche settimane fa aveva assistito alla prima nazionale del film, pure bello ma meno fortunato, di Alberto Puliafito, Comando e controllo, che punta direttamente il dito contro il nuovo modello di Protezione civile, fondato sul business, che Bertolaso vorrebbe esportare nel mondo. Lo dimostrano molti degli interventi nel dibattito subito dopo la proiezione. Lo dimostra l'applauso di alcuni quando nel film un abitante delle C.a.s.e. di Berlusconi asserisce: «Non avremmo avuto niente, con la sinistra al governo». Eppure fa impressione constatare quanti sfollati si siano innamorati di Berlusconi, sedotti dalle comodità mai avute prima in casa, pur precaria. L'entusiasmo, poi, è alle stelle mentre si rivedono certe scene di resistenza quotidiana contro la militarizzazione della città, lo strapotere nelle tendopoli dei "capocampo" («una figura che credevo importante solo su Topolino», è la battuta della regista), gli assurdi divieti. Si ride fino alle lacrime quando la vecchina che si rifiuta di essere mandata in ospizio risponde ai dirigenti della Protezione civile: «Mandaci mammeta». L'amarezza prende alla gola, infine, quando una faccia da aquilano verace ricorda dallo schermo: «La grande illusione è che ciò che è vuoto e che è fasullo non possa durare: non è vero. Dura». Dopo, è solo un abbraccio collettivo a Sabina Guzzanti.

Argomento: NAZIONALE Pag. 76 Data: 08-05-2010 Il Manifesto Inchiesta G8, Bertolaso fa le prime ammissioni

A PALAZZO CHIGI Gaffe e «autodifesa show»

ROMA A Palazzo Chigi e dintorni ormai si respira un clima da stato di assedio. Tanto che Guido Bertolaso convoca in tutta fretta una lunga conferenza stampa nella sede del governo per difendersi e prendere il massimo di distanza possibile tra lui e la «cricca» della Ferratella incardinata sul tandem Anemone-Balducci. Tra «Annozero» e il Draquila di Sabina Guzzanti in arrivo a Cannes, Bertolaso annuncia di essere stato «autorizzato da Berlusconi» a raccontare «la sua verità» sugli appalti del G8 e del terremoto. «Sono accuse senza fondamento», spiega in quella che è una vera e propria arringa difensiva, con slide sul computer e documenti. Bertolaso inizia però con un mezzo disastro. Per difendere la maglia della protezione civile secondo lui «screditata da quel film» esibisce una lettera fattagli avere da Bill Clinton in cui l'ex presidente Usa si complimenta «per lo splendido lavoro fatto dall'Italia ad Haiti». «Quando ho visto Clinton a fine marzo - scherza - mi era venuta voglia di fargli una battuta che poi non ho fatto: gli volevo dire che lui ed io abbiamo un problema che si chiama Monica, poi ho evitato perché mentre io non credo di avere avuto problemi con questa Monica, lui probabilmente invece qualcuno lo ha avuto». L'«allusione» è alla stagista Lewinsky e alla massaggiatrice brasiliana che in un'intercettazione dice di aver «fatto vedere le stelle a Bertolaso» durante un incontro al famigerato Salaria Sport Village di proprietà di Diego Anemone. Con puntiglio, Bertolaso illustra con slide in powerpoint le date dei massaggi fatti con Francesca (circa 10) e l'unico fatto con Monica. «Certo - spiega - mi ha fatto vedere le stelle perché mi ha 'sconocchiato', come si dice a Roma, facendomi un massaggio estremamente valido, non per prestazioni sessuali». Più serie e più rilevanti invece le altre considerazioni del capo della protezione civile. Bertolaso ha ricordato che durante la gestione di Fabio De Santis, responsabile degli appalti, i costi dei lavori per il G8 della Maddalena lievitarono, a settembre del 2008, da 300 a circa 600 milioni di euro. Il 15 ottobre, dopo le prime notizie su irregolarità nei lavori a La Maddalena, «nominai Gianmichele Calvi nuovo soggetto attuatore». Calvi, nella ricostruzione di Bertolaso, riesce a ridurre i costi a circa 380 milioni ma «il costo finale sarà di 410-415 milioni. Comunque un +38% rispetto al preventivo. Bertolaso da un lato conferma la sua «totale fiducia fiducia nei magistrati» e «in particolare in quelli di Perugia». Dall'altro spera che il suo coinvolgimento sia solo frutto dell'uso distorto delle intercettazioni, che farebbero «apparire quello che di fatto non è». Ma visto che ormai «l'inchiesta è destinata a durare» meglio sparare le proprie contromosse almeno sul piano mediatico. Bertolaso dice che Anemone non ha avuto nessun appalto a L'Aquila anche se glielo aveva chiesto. Anzi, rivela che ha fatto lavori anche a casa sua: «Sono stato io a dare soldi a lui, non lui a me. Gli ho infatti dato 20mila euro per alcuni lavoretti che mi fece in casa per tapparelle ed armadi». Anche sua moglie, architetto, ha lavorato per Anemone in una consulenza sul Salaria Village («Ma vi pare - insiste - che sarei andato a fare sesso a pagamento proprio lì?»): «Mia moglie ebbe un rapporto professionale per cui è stata pagata, è tutto regolare. E comunque è avvenuto un anno prima che si avviassero le attività per gli appalti del G8 alla Maddalena». Secondo Bertolaso insomma il suo coinvolgimento non «ha alcun fondamento» ed è «frutto di equivoci o mancati controlli sui documenti che ho presentato oggi». Certo, afferma a denti stretti, «posso aver commesso errori ma non ho mai mentito agli italiani. Non ho quindi nulla da temere o da nascondere e non sono ricattabile». Poi l'affondo finale: «Anemone non l'ho scelto io - insiste - ma è stato scelto sulla base di una gara dal soggetto attuatore che aveva l'unica responsabilità dei lavori. Probabilmente sarà stato coinvolto in un meccanismo magari anche più grande di lui, dove di fatto con la mancanza di controlli e con questa idea che tutto è possibile e tutto è permesso», possono essere state gestite «operazioni assolutamente scorrette». (r. pol.)

Argomento: NAZIONALE Pag. 77 Data: 10-05-2010 Il Manifesto Bondi scappa, c'è Draquila

CANNES

Roberto Silvestri Polemiche, anche nella maggioranza, per la decisione del ministro Bondi di saltare Cannes 63 per non incrociare Draquila, che non sarebbe un documentario d'arte ma, secondo il ministro-critico «una pellicola di propaganda». L'addolorato (e già semi-querelato dal governo) film indipendente di Sabina Guzzanti, sull'immane tragedia di L'Aquila e contro squali e corruttori, «offenderebbe la verità e l'intero popolo italiano». Critiche al ministro da parte di cineasti, opposizione, finiani e Jack Lang. Ma questo attacco è solo l'ultimo atto del governo contro il nostro cinema critico e tutto il mondo della cultura. CONTINUA|PAGINA 13 DALLA PRIMA Il cinema italiano e il mondo della cultura (enti lirico-sinfonici, teatro, danza, tv...) è in pre-agitazione. E sarebbe ora che si ribellasse con forza contro i «riflessi autoritari» (li chiama Veltroni) crescenti. Comunque, poco a poco, la cultura sta surriscaldando la scena politica, provocando il governo a menar colpi bassi e goffi alla Totti, la Brembilla a aizzare gli avvocati e l'opposizione a capire di che si parla. «Smantellamento della cultura», sintetizza Vita (Pd), «vietare tutto», secondo Giulietti. Ma Bersani non si muove. Cosa è in gioco? 1. La libertà di espressione. 2. Il rispetto e la tutela della produzione artistica, lavoro non meno usurante e a tempo intero, di qualunque altro, anche se il finish, la performance virtuosa, possa apparire un flash. 3. L'innovazione della macchina produttiva, di cui l'invenzione estetica, lo dice la parola stessa, è l'anima. Se non c'è ricerca avanzata non c'è mercato non c'è lavoro non c'è consumo non c'è profitto. 4. Lo smantellamento del luogo comune: la cultura è assistita troppo: ma 1 euro elargito, se non altro in tasse, ne frutta il doppio e sarebbe il quintuplo, se fosse aiutata come altrove. 5. «La corruzione» e altre criminalità non sono mai problemi di chi le denuncia, ma di chi le pratica. Così. Dopo le bordate ministeriali di Bertolaso contro i film che infangherebbero la patria (lui & Spa), con tanto di processo mediatico e «esecuzione» in mondovisione dalla costa azzurra. E le minacce del'altissimo prima contro Saviano «l'imbrattatore» e poi contro una leggenda vivente del teatro, Ascanio Celestini, colpevole di pensare, e dunque imitare su Rai3, l'eretico Luttazzi, che al confino aspetta Dandini, il ministro dei beni culturali Bondi annuncia la ferale notizia. Andò bene ad Andreotti la battuta arrogante e farsesca dei panni sporchi che si lavano in casa. Perché a lui no? Ha così declinato, offeso, l'invito a partecipare al prossimo festival di Cannes. Perchè? Qualcuno l'ha invitato (forse Letta-Medusa)? Perché a differenza di Luca di Montezemolo non è un cinephile? O il più fedele amico del premier è indignato da Draquila, colpevole di far propaganda, «offendere la verità e l'intero popolo italiano», o come dice il genio della protezione civile: «racconta una sola verità» (ma fosse quella giusta)? O ha paura ormai della torta in faccia, dopo che Jack Lang, emissario speciale di Sarkozy, lo definisce «settario, puerile, infantile, capriccioso» e le sue parole: «incomprensibili per un ministro» e la sua concezione della libertà strana. Sappiamo che Bondi teme il cinema italiano che piace all'estero, e ama solo quello, apologetico e encomiastico, che racconta all'intero popolo italiano (il Pdl, esclusi i finiani?) «meno male che Silvio c'è». Come ha spiegato già a Locarno 2009 e l'altro ieri, rifiutando di rendere omaggio ai 4 premi David più adorati dalla critica mondiale, La bocca del lupo di Marcello, Vincere di Bellocchio, Tarantino (e Sergio Corbucci). E credo stia maturando anche una viscerale sindrome anti-Cannes perché sulla Croisette bivaccano film faziosi che disonorano non solo gli italiani (e non ha visto ancora Frammartino!) ma perfino i cugini cristiani francesi, descritti come un covo di fetenti tagliagola nei talentuosi Robin Hood di Ridley Scott o Fuori dalla legge di Bouchareb, senza che Sarkozy batta un ciglio. Che, lo sapessero Gabio Granata (finiano) e Margherita Boniver (Pdl), forse gli darebbero ragione, invece di invitarlo a desistere dai suoi propositi e a «rappresentarci». Comunque politici e ministri andranno a pavoneggiarsi a Venezia, tra il «culturame parassitario vissuto di risorse pubbliche che sputa sentenze contro il proprio Paese e leggermente schifoso», come affermò, con coraggio, l'innovativo Brunetta, senza accorgersi che il Lido è anche una trappola.

Argomento: NAZIONALE Pag. 78 Data: 06-05-2010 Il Messaggero ROMA - Piogge e temporali si stanno spostando dal nord al Centro, come prevede la Protezione Civile ...

Giovedì 06 Maggio 2010 Chiudi

ROMA - Piogge e temporali si stanno spostando dal nord al Centro, come prevede la Protezione Civile che ha emesso un'allerta meteo a partire da stamattina. Anche ieri il Nord è stato flagellato da pioggia e temporali e la neve è caduta sui monti di Trentino, Lombardia, Piemonte e Valle d'Aosta. L'altra notte a Grottammare (Ascoli Piceno) è naufragato il peschereccio Iris: i 4 membri dell'equipaggio si sono gettati in mare ma il comandante, Francesco Voltattorni, 60 anni di San benedetto, è annegato.

Argomento: NAZIONALE Pag. 79 Data: 08-05-2010 Il Messaggero ROMA - Esordisce con una battuta, Guido Bertolaso alla conferenza stampa in grande stile indetta...

Sabato 08 Maggio 2010 Chiudi

di VALENTINA ERRANTE ROMA - Esordisce con una battuta, Guido Bertolaso alla conferenza stampa in grande stile indetta in fretta a Palazzo Chigi, con tanto di autorizzazione di Silvio Berlusconi. «Volevo dire a Bill Clinton che abbiamo entrambi un problema con Monica. Forse lui per motivi più concreti». E' il giorno successivo ad alla messa in onda di ”Anno zero” su L'Aquila e mancano poche ore alla scarcerazione di Diego Anemone, il costruttore al centro dell'inchiesta di Perugia sui ”Grandi eventi”. E Bertolaso, in divisa come sempre, vuole raccontare la sua verità. Slides e documenti su maxi schermo, per replicare a ogni intercettazione contestata dai pm. Quelle conversazioni che gli sono costate l'iscrizione sul registro degli indagati per corruzione. Rivela anche nuovi particolari, che probabilmente nei prossimi giorni avrebbero trovato spazio sui giornali: un incarico conferito a sua moglie da Anemone e i lavori di ristrutturazione eseguiti dall'imprenditore proprio in casa Bertolaso. Non nasconde l'amarezza il capo della Protezione civile: «Sognavo di commentare con voi l'archiviazione o lo stralcio della mia posizione. Ma probabilmente questa si protrarrà nel tempo. Ho totale fiducia nei magistrati, in particolare in quelli di Perugia, che non sono però origine della vicenda, nata in un'altra procura e gestita strumentalizzando la fonte primaria delle indagini: le intercettazioni, facendo apparire quello che di fatto non è». Parte così l'arringa difensiva del numero uno della protezione civile «Sono accuse senza fondamento. Non ho mai mentito agli italiani». L'assegno ad Anemone. «Anemone è venuto più volte a trovarmi - dice Bertolaso - ma non ha avuto appalti a L'Aquila. E non è stato lui a darmi soldi, semmai sono stato io a pagarlo. Nel 2006 infatti gli ho dato 20 mila euro. Non una casa comperata in modi diversi, la casa di mia moglie, abitavamo lì dagli anni '90. Tutto assolutamente regolare. Non una ristrutturazione, ma lavori di falegnameria: tapparelle, tavoli e armadi. Io non ho avuto case, né regali». E Bertolaso cita puntualmente il numero dell'assegno con il quale ha pagato. I massaggi al Salaria sport Village. Si parte dall'intercettazione oggi agli atti della procura di Perugia. Quella in cui Stefano, dipendente del Salaria sport Village, parla con l'amministratore, Stefano Rossetti, dopo uno dei massaggi di Bertolaso: «Io ho cercato tracce di preservativi…ma non li ho visti…». Rossetti: «Ma sai dove ha fatto il massaggio?… L' ha fatto alla prima sala a destra». E Bertolaso ribadisce: «Solo massaggi terapeutici. Per alleggerire la tensione alla colonna vertebrale. Con un lavoro come il mio è normale avere qualche problema alla schiena». Nè Francesca, della quale mostra il testo di un sms assolutamente formale, né con Monica «ha mai avuto percezione di atteggiamenti ambigui o avances». Le ragazze si sarebbero mai spinte oltre il limite. Bertolaso illustra con una slide le date dei massaggi fatti con Francesca (circa 10) e l'unico fatto con Monica, la brasiliana che in un sms agli atti dell'inchiesta racconta di avergli «fatto vedere le stelle». «Certo - dice Bertolaso - mi ha fatto vedere le stelle perché mi ha ”sconocchiato”, come si dice a Roma, facendomi un massaggio estremamente valido, non per prestazioni sessuali». La lettera di Balducci. E' una delle contestazioni mosse dalla procura di Perugia ad Angelo Balducci e Diego Anemone. Una lettera, scritta con l'aiuto del commercialista Simone Gazzani, in cui i due su input del numero uno della Protezione civile sostenevano di non avere interessi comuni. (Fino a qualche anno prima il figlio di Balducci era socio del Salaria sport village). Bertolaso sostiene di avere chiesto chiarimenti a Balducci dopo un articolo pubblicato su L'Espresso. «Balducci presentò una relazione - spiega - che fu inviata a Palazzo Chigi. Solo in questo senso avevo sollecitato il documento». Le spese del G8. «Alla presentazione dei progetti esecutivi per il G8 della Maddalena - dice Bertolaso - i costi lievitarono. Era settembre del 2008 e da 300 milioni di euro si era arrivati a circa 600 milioni. Per questo al posto di Fabio De Santis nominai Gianmichele Calvi nuovo soggetto attuatore dei lavori». Calvi, nella ricostruzione di Bertolaso, riesce a ridurre le spese a circa 380 milioni, andando contro gli interessi di Anemone e degli altri imprenditori interessati agli appalti. «Il costo finale sarà di 410-415 milioni - ha aggiunto Bertolaso - le accuse che mi sono state rivolte non hanno alcun fondamento e sono frutto di equivoci o mancati controlli sui documenti che ho presentato oggi». Ma Bertolaso sostiene di

Argomento: NAZIONALE Pag. 80 Data: 08-05-2010 Il Messaggero ROMA - Esordisce con una battuta, Guido Bertolaso alla conferenza stampa in grande stile indetta... non avere nutrito mai sospetti. Intanto l'opposizione insorge. «Bertolaso dovrebbe sapere - dice la deputata del Pd, Sesa Amici - che ci sono i tribunali, quella è la sede propria in cui ci si difende». Sulla stessa linea Massimo Donadi (Idv), che parla di conferenza «imbarazzante. Dovrebbe andare a spiegarsi dai giudici non con un comizio in tv». Governo e maggioranza, incalza il compagno di partito Stefano Pedica, «utilizzano luoghi istituzionali per motivi che di istituzionale non hanno nulla mostrando ancora una volta la propria arroganza». RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 81 Data: 08-05-2010 Il Messaggero Guido Bertolaso, capo della Protezione civile, durante la conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi per difendersi dalle accuse dei magistrati

Sabato 08 Maggio 2010 Chiudi I LAVORI ALLA MADDALENA

Guido Bertolaso, capo della Protezione civile, durante la conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi per difendersi dalle accuse dei magistrati

Argomento: NAZIONALE Pag. 82 Data: 08-05-2010 Il Messaggero Il capo della Protezione civile ha respinto le accuse dei magistrati in una conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi: Solo equivoci, ho sempre agito con onestà Sabato 08 Maggio 2010 Chiudi

Il capo della Protezione civile ha respinto le accuse dei magistrati in una conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi: «Solo equivoci, ho sempre agito con onestà»

Argomento: NAZIONALE Pag. 83 Data: 09-05-2010 Il Messaggero ROMA - Una battuta sulla massaggiatrice Monica del Salaria Sport Village , rischi...

Domenica 09 Maggio 2010 Chiudi

di FABRIZIO RIZZI ROMA - Una battuta sulla massaggiatrice Monica del «Salaria Sport Village», rischia di far esplodere, dopo il caso Haiti, un nuovo incidente diplomatico tra Italia e Stati Uniti. E Guido Bertolaso, che quella battuta ha pronunciato nei confronti di Bill Clinton, «abbiamo una Monica in comune», è finito nell'occhio del ciclone provocando irritazione sia dell'ambasciata americana che del ministro degli Esteri, Franco Frattini. Una precisa quanta pacata puntualizzazione. «La Farnesina e il Governo si dissociano pienamente dal linguaggio e dalle affermazioni» del capo della Protezione civile. Aggiungendo che quelle parole «non riflettono in alcun modo il pensiero del governo italiano, il quale in maniera ferma e compatta riafferma la massima stima e considerazione nei confronti dell'ex presidente americano». Poi ha dichiarato che si è trattato di «una battuta che non voleva offendere». La questione, però, non è finita. Perché l'argomento si riaffaccerà il prossimo primo giugno quando il Segretario di Stato americano, Hillary Clinton, farà tappa a Roma durante un viaggio per partecipare a un vertice sui Balcani a Sarajevo. Non è chiaro se incontrerà Bertolaso, ma è assai probabile che lo faccia. In ogni caso, Frattini, avrà modo di ricucire nel corso di un incontro a quattr'occhi, già segnato in agenda. La scossa è arrivata ieri mattina dall'ambasciata americana di via Veneto, da cui è giunto un segnale direttamente a Palazzo Chigi. Quelle parole di Bertolaso che, durante una conferenza stampa sugli appalti di Firenze per i quali è indagato, aveva detto, «avrei voluto dire a Bill Clinton che abbiamo un problema in comune che si chiama Monica», (lui, la massaggiatrice del «Salaria sport Village», Bill, la stagista Levinsky) non sono andate giù agli americani. Una protesta ferma, pacata, che sottintendeva comunque una replica ufficiale. E ciò ha messo in allarme la sede del governo. La palla è passata al ministro Frattini, reduce dal tour de force alla «Mille miglia» dove ha sfrecciato, da Brescia a Roma, a bordo di una vecchia «Giulietta» con la collega Stefania Prestigiacomo. A scopo preventivo, onde evitare ulteriori strascichi alla vicenda, si è cercato di prendere le immediate distanze, circoscrivendo l'episodio a una frase infelice, senza accentuare i toni delle scuse, che comunque sono palesi. E lo stesso Bertolaso ha provveduto ieri in proprio ad abbassare il tiro: «Era solo una battuta - ha tenuto a precisare, - che non voleva offendere nessuno». Insomma, disinnescare da subito l'ordigno per non ripetere il caso Haiti quando Bertolaso, dopo aver denunciato l'inefficienza dei soccorsi guidati dagli ex presidenti Bush e Clinton, fece salire la temperatura diplomatica con un intervento del Dipartimento di Stato e di Hillary Clinton. Stavolta, la miccia è stata disinserita da subito. Palazzo Chigi ha chiesto di «tamponare» immediatamente la falla. Alla Farnesina hanno subito preso in esame il dossier, tra i più roventi degli ultimi tempi. Si sono limati gli aggettivi, si è stabilita una cornice del quadro. Ma la «dissociazione» dalle parole di Bertolaso ha innescato alcuni interrogativi di natura politico-giudiziaria, peraltro subito smentiti. Frattini ha unicamente voluto ridurre la questione a una battuta che, ha sottolineato. non voleva di certo offendere nessuno. «Non si può in alcun modo mettere in dubbio l'amicizia e la considerazione profonda che abbiamo verso Bill Clinton». Non è la prima volta, come si diceva, che Frattini interviene per fare chiarezza dopo dichiarazioni di Bertolaso. Appena quattro mesi, in piena emergenza Haiti, il capo della protezione civile criticò la gestione degli aiuti sull'isola - dove Bill Clinton ha avuto un ruolo rilevante - definendo la «situazione patetica e senza coordinamento». Parole che indussero il ministro - il caso volle che era appena sbarcato a Washington per un colloquio con Hillary Clinton - a spiegare quelle di Bertolaso non erano parole contro il ruolo degli Usa e delle organizzazioni internazionali, quanto piuttosto «valutazioni logiche e tecniche, non politiche con l'unico intento di cercare di suggerire soluzioni per migliorare la situazione sul campo». RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 84 Data: 09-05-2010 Il Messaggero ROMA - Una battuta sulla massaggiatrice Monica del Salaria Sport Village , rischi...

Argomento: NAZIONALE Pag. 85 Data: 09-05-2010 Il Messaggero dal nostro corrispondente NEW YORK - Parlare di vera e propria irrita...

Domenica 09 Maggio 2010 Chiudi

ANNA GUAITAdal nostro corrispondente NEW YORK - Parlare di vera e propria irritazione non è esatto. Negli ambienti politici di Washington c'è semmai un senso di incredulità. Il secondo scivolone di Guido Bertolaso proprio sulla coppia Clinton non viene discusso ufficialmente, ma non è passato inosservato. E ci sono vari motivi: per quanto lo scandalo d Monica Lewinski abbia profondamente danneggiato la presidenza di Bill Clinton, oggi anche i suoi avversari politici, nonché quelli della moglie, hanno deciso di ”dimenticarlo”. Bill Clinton, e la moglie Hillary stanno vivendo una seconda (fortunatissima) fase della loro vita di coppia e delle loro carriere politiche, e Monica appartiene a un'epoca lontana, diversa, completamente chiusa. Bill è tanto dedito alla sua attività umanitaria, che il segretario generale dell'Onu, Ban ki-Moon, lo ha scelto come personale rappresentante nella ricostruzione di Haiti. E Hillary è così lanciata nella sua missione di Segretario di Stato, che non solo si è meritata la citazione come ”migliore ministro dell'Amministrazione Obama”, in un referendum fra politologi, ma si è aggiudicata la copertina di Newsweek che l'ha definita «il mastino di Obama» per la determinazione con cui affronta leader e problemi ostici senza batter ciglio. Insomma, rivangare Monica oggi è fuori luogo. Un politico vicino alla Casa Bianca, che ha drasticamente rifiutato di farsi intervistare ufficialmente, ha però ridacchiato per le parole di Guido Bertolaso, avanzando l'ipotesi che esse vadano lette come un contrasto culturale più che un incidente diplomatico: certe battute che in Italia farebbero sorridere, fanno inorridire gli americani e viceversa. Insomma, avremmo un caso di scontro fra il senso dell'umorismo mediterraneo e quello anglosassone. Niente a che vedere con il vero incidente diplomatico causato da Bertolaso dopo le sue dichiarazioni critiche circa l'intervento americano nel terremoto di Haiti. Le frasi che il responsabile della protezione civile pronunciò durante il programnmna tv di Lucia Annunziata, ebbero - allora sì - un'immediata e irritata reazione da parte di Hillary Clinton, che le definì «chiacchiere da processo del lunedì». Ci vollero gli interventi congiunti del ministro Frattini e del premier Berlusconi per ammansire la furibonda segretario di Stato. Per l'appunto, con il senno di poi, si è capito che invece l'intervento Usa è stato prezioso, e che lo spiegamento di ”stellette” - che Bertolaso lamentava - è servito a evitare che l'isola precipitasse nell'anarchia (e comunque le truppe stanno ritirandosi, con buona pace di Castro che aveva gridato all'occupazione militare dell'isola caraibica da parte degli Yankee). Dopo la pace ottenuta da Frattini e Berlusconi, lo stesso Bertolaso potè incontrare Bill Clinton e avere con lui un amichevole scambio di vedute, proprio su quella pista di atterraggio di Haiti riaperta dai militari Usa. In quell'occasione, Bertolaso stava per profferire la battuta su Monica, invece si limitò a invitare l'ex presidente in Italia. Per fortuna. Bill ha fama di essere un uomo spiritoso. Ma su quegli anni atroci, voglia di scherzare ne ha proprio poca. RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 86 Data: 09-05-2010 Il Messaggero UNA città fantasma per il fantasma di un regime. Morbido, suadente, non dichiarato, ma regime. ...

Domenica 09 Maggio 2010 Chiudi

UNA città fantasma per il fantasma di un regime. Morbido, suadente, non dichiarato, ma regime. È la tesi sostenuta con dovizia di esempi da una Guzzanti poco satirica e molto preoccupata in questo docu-horror che dà della ricostruzione dell'Aquila un'immagine ben diversa da quella ufficiale. Centro sbarrato e militarizzato, nessuno sforzo per recuperare la città storica, massimo impulso alla new town (con annessi centri commerciali a venire), repressione di qualsiasi dissenso, uso propagandistico dell'operazione a maggior gloria del premier e della Protezione Civile. Facile dissociarsi, come fa il ministro Bondi. Più difficile confutare volti, immagini, racconti. Che lasciano addosso un disagio lucido e persistente. In 8 sale (vedi rubrica Le Trame).

Argomento: NAZIONALE Pag. 87 Data: 09-05-2010 Il Messaggero MOSCA Una forte esplosione, e del metano, il "gas infuocato", o forse una m...

Domenica 09 Maggio 2010 Chiudi

di LUCIA SGUEGLIA MOSCA – Una forte esplosione, e del metano, il “gas infuocato”, o forse una miscela di polvere di carbone, esplode invadendo le viscere della miniera di carbone di Raspadskaya, letteralmente, assurda ironia, il nome significa “del crollo”. Sono le 20,55 a Mosca, 23.55 a Mezhdurechenskie, provincia di Kemerovo, cuore della regione mineraria russa del Kuzbass. Raspadskaya è la più grande miniera di carbone russa in Siberia Occidentale. Al momento dell'esplosione vi lavorano sul 359 minatori, 4 subito feriti, gli altri intrappolati sottoterra. Otto i morti secondo ultimi dati, 282 portati in salvo in superficie, imprigionati in profondità rimarrebbero in 66, a gruppi separati, con loro i soccorritori sarebbero in contatto. A mezzanotte e mezza il governatore del Kuzbass, Aman Tuleev, riceve una telefonata da Mosca, è il premier Vladimir Putin che chiede aggiornamenti sulla situazione e l'incidente. Tuleev illustra le misure prese per il salvataggio degli uomini finiti sotto le macerie, poi corre sul luogo della tragedia, dove è atteso oggi anche il vice ministro dell'Energia Vladimir Azbukin. Poco dopo, è l'una di notte a Mosca, ad attivarsi è il presidente Dmitri Medvedev: ordina al ministro per le Emergenze Sergei Shoigu di tenerlo informato tempestivamente sulle operazioni di salvataggio e «fare tutto ciò che è nelle sue forze per salvare le vite dei minatori». «Disponiamo di tutti gli strumenti necessari per assistere e soccorrere le vittime» assicura Shoigu, e invia sul posto unità ausiliare di soccorso da Novokuznetsk, e allerta i Pronto Soccorso nelle regioni limitrofe. Sul luogo della tragedia all'opera 12 squadre di soccorso della protezione civile, coordinati da una brigata paramilitare. La drammaticità dell'incidente è aumentata dalla coincidenza con il giorno di festa, oggi 9 maggio a Mosca si celebra il 65esimo della Vittoria nella seconda guerra mondiale, la commemorazione più importante per il paese. Dal 2004 a oggi in Russia si sono verificati 15 incidenti in miniere, l'ultimo il 18 febbraio 2010 in quella di Uralkaly. I più gravi proprio nel Kuzbass, nel 2007: il 24 maggio un'esplosione di metano nella miniera “del Giubileo” uccide 39 minatori, la commissione d'inchiesta sull'incidente indica tra le cause l'interferenza nel lavoro di apparecchiature di sicurezza; il 19 marzo il metano a Ulyanovskaya uccide 110 persone, il sistema di sicurezza s'era disattivato. E quello di stanotte non è il primo incidente a Raspadskaya: a fine gennaio un lavoratore morì per il collasso del tetto della miniera, e già il 30 marzo 2001 un esplosione di metano uccise 4 minatori. Il gruppo Raspadskaya, fondato nel 1973, oggi partecipato da Evraz, è uno dei leader sul mercato russo del coke e il maggior fornitore di prodotti di carbone ai più grandi impianti metallurgici e fonderie in Russia, Ucraina, Europa orientale e Asia. RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 88 Data: 07-05-2010 Il Nuovo.it Cannes: tappeto rosso per 'Draquila'

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Sabina Guzzanti: riflessione su deriva autoritaria italiana

(ANSA) - ROMA, 7 MAG - Tappeto rosso al Festival di Cannes per il film di Sabina Guzzanti 'Draquila, L'Italia che trema', nonostante il film non sia in competizione. Il film, uscito oggi in sala, e' il documentario sulla ricostruzione del dopo terremoto. Ha suscitato anche polemiche perche' e' una dura accusa al governo Berlusconi e alla protezione civile. Il mio film e' una riflessione sulla deriva autoritaria italiana: questo il senso dell'intervista rilasciata da Sabina Guzzanti ad Articolo 21 sul suo film.

Argomento: NAZIONALE Pag. 89 Data: 08-05-2010 Il Nuovo.it Governo si dissocia da frase Bertolaso

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Frattini, affermazioni su Clinton non riflettono nostro pensiero

(ANSA) - ROMA, 8 MAG - Il governo si dissocia 'dal linguaggio e dalle affermazioni' del capo della Protezione civile Bertolaso sull'ex presidente Usa Clinton.Frase, afferma il ministro degli Esteri Franco Frattini, che non riflette 'in alcun modo il pensiero del Governo italiano, il quale in maniera ferma e compatta riafferma la massima stima e considerazione nei confronti dell'ex presidente americano Bill Clinton'. Bertolaso aveva detto di aver avuto, come Clinton 'un problema che ha lo stesso nome: Monica'.

Argomento: NAZIONALE Pag. 90 Data: 09-05-2010 Il Nuovo.it Terremoti: scossa 3.6 in Sicilia

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Localizzata tra le province di Siracusa e Ragusa

(ANSA) - ROMA, 9 MAG - Una scossa sismica e' stata avvertita dalla popolazione tra le province di Siracusa e Ragusa. Ne da' notizia la Protezione civile.Secondo l'Istituto nazionale di geofisica l'evento sismico e' stato registrato alle 00:23 con una magnitudo di 3.6. L'epicentro e' stato localizzato in mare a circa 12 km dalla costa. Le localita' prossime all'epicentro sono Portopalo di Capo Passero e Pachino (Siracusa), Pozzallo e Ispica (Ragusa). Al momento non risultano danni a persone o cose.

Argomento: NAZIONALE Pag. 91 Data: 08-05-2010 Rai News 24 La Farnesina si dissocia dalla battuta su Clinton

ultimo aggiornamento: 08 may 2010 12:30

Guido Bertolaso (foto di Domenico di Cesare)

Roma. "La Farnesina e il Governo si dissociano pienamente dal linguaggio e dalle affermazioni" del capo della Protezione civile Guido Bertolaso "che non riflettono in alcun modo il pensiero del Governo italiano, il quale in maniera ferma e compatta riafferma la massima stima e considerazione nei confronti dell'ex presidente americano Bill Clinton". E' quanto ha affermato il ministro degli esteri Franco Frattini, interpellato sulla battuta pronunciata ieri da Bertolaso sul fatto di aver avuto come Clinton "un problema che ha lo stesso nome: Monica". Bertolaso ieri si era riferito allo scandalo che ha coinvolto il presidente Usa, quello del rapporto orale con una stagista, Monica Lewinsky, nello studio ovale della Casa Bianca. Un fatto che indusse Clinton a chiedere scusa per aver mentito su quella circostanza con un messaggio alla nazione. Una delle due massaggiatrici del Salaria Sport Village di Bertolaso si chiama Monica e il capo della Protezione civile ha giocato sulla omonimia facendo anche dei distinguo: in sostanza ha detto che Clinton qualcosa ha fatto, lui no. Autodifesa mediatica con slides "Speravo di poter commentare con voi l'archiviazione o lo stralcio della mia posizione da questo procedimento". Cosi' il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, nel corso della sua conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Speravo non oggi, ma nell'arco di qualche settimana o mese", ha poi aggiunto, ritenendo che "l'inchiesta e' destinata a protrarsi nel tempo". Bertolaso, che ha ricordato di aver incontrato ad aprile i magistrati di Perugia, si e' detto "impressionato dalla loro serieta' e professionalita' e dall'equilibrio con cui hanno gestito l'interrogatorio", confermando la sua "totale fiducia nella magistratura". Durante la conferenza stampa si è avvalso di slides con i testi delle intercettazioni e riproduzione di documenti e dia rticoli di giornale relativi all'inchiesta. Bertolaso ha poi aggiunto che la vicenda che lo riguarda non nasce dai magistrati di Perugia, ma "in un altro luogo e in una prima fase e' stata gestita fornendo una serie di informazioni e strumentalizzando le intercettazioni, facendo apparire quello che di fatto non e'". Non è accaduto assolutamente nulla" al Salario Sport village". Il Capo della Protezione civile respinge di aver mai ricevuto presunte prestazioni sessuali 'mascherate' da massaggi nel Centro. Bertolaso ribadisce centro per sottoporsi a sedute di massaggi per alleviare i dolori alla schiena con Francesca e una volta con Monica. "Francesca - ha detto - è una signora molto seria . E' una grande professionista conosciuta in tutta Roma". "Al Salaria Sport Village Monica ha detto di avermi fatto vedere le stelle: ti credo, mi ha 'sconocchiato', come si dice a Roma, mi ha fatto cioe' un massaggio estremamente valido, per questo ho visto le stelle, non certo per altri motivi". "Non ho mai mentito agli italiani su questa vicenda. Protezione civile ha adottato tutte le procedure per contenere i costi. Credo di avere assolutamente la coscienza pulita" "Nessuno di noi - ha proseguito - puo' dimenticare gli articoli, i titoli, i commenti sulla mia figura e sulla Protezione civile. Credo di aver dimostato con fatti concreti e documenti che tutte le accuse a me formulate non hanno fondamento. Auspico che sia chiaro a tutti che la Protezione civile continua ad essere un partimonio e una risorsa per il suo paese e che il suo capo potra' avere commesso degli errori ma cerca di guidarla con senso istituzionale di trasparenza e con la lealta' che dovrebbe avere ogni funzionario dello Stato". Il Pd chiede le dimissioni "Ma Bertolaso quando si dimette?". A porre la domanda e' Doris Lo Moro, parlamentare PD, che aggiunge: "Siamo stanchi di mogli, figli, amanti, parenti e

Argomento: NAZIONALE Pag. 92 Data: 08-05-2010 Rai News 24 La Farnesina si dissocia dalla battuta su Clinton

amici dei politici che dilagano dappertutto. Gli italiani, di destra e di sinistra, hanno diritto di pensare che chi e' al Governo si occupi della crisi ed in generale dei problemi pubblici e non solo e sempre dei fatti propri. E poi - conclude la Lo Moro - con quale senso delle Istituzioni si usa Palazzo Chigi per difendersi da indiscrezioni su fatti personali?".

Gli sviluppi dell'inchiesta sulla stampa Sull'inchiesta G8, che ha portato alle dimissioni del ministro Claudio Scajola, sono in corso altri accertamenti su somme di denaro movimentate dall'architetto Angelo Zampolini, che - secondo l'accusa - erano provento di illeciti riconducibili all'imprenditore Diego Anemone e agli appalti per i Grandi Eventi. In particolare, l'attenzione degli investigatori e' ora concentrata su un'operazione fatta dall'architetto il 7 luglio 2004, giorno successivo al contratto con il quale Scajola acquisto' l'appartamento di fronte al Colosseo. Quel 7 luglio Zampolini - secondo quanto scrive oggi La Stampa - si reco' nell'agenzia di largo Argentina della Deutsche Bank (dove aveva ottenuto gli assegni finiti - secondo l'accusa - nell'operazione Scajola) e negozio' 520 mila in contanti, chiedendo e ottenendo l'emissione di 52 assegni da 10 mila euro ciascuno all'ordine di un tale Maurizio De Carolis. Gli investigatori ritengono possa trattarsi di un'altra provvista che abbia concorso al pagamento di un appartamento, ma non hanno finora rintracciato - sempre secondo quanto scrive la Stampa - ne' il beneficiario degli assegni, ne' l'operazione di compravendita. In questo contesto, sarebbero all'esame numerosi rogiti fatti davanti al notaio romano Gianluca Napoleone, lo stesso dell'acquisto della casa da parte dell'ex ministro Scajola. Un altro fronte investigativo - scrivono Corriere della Sera e Repubblica - mira ad approfondire i rapporti che l'imprenditore Diego Anemone aveva stretto in Vaticano. Tali accertamenti muovono dalle dichiarazioni fatte dall'autista di Angelo Balducci (tuttora in carcere), il tunisino Laid Ben Hidri Fathi: questi ha, tra l'altro, riferito di aver piu' volte accompagnato Anemone oltre Tevere e che l'imprenditore era in rapporti frequenti con mons. Francesco Camaldo, per 15 anni segretario del cardinale Ugo Poletti e poi cerimoniere del Papa. In un'altra inchiesta - della quale era titolare l'allora pm di Potenza Henry John Woodcock - era emerso che mons. Camaldo aveva chiesto ed ottenuto da Angelo Balducci, una somma di denaro (280 mila euro) per estinguere un debito. Quali erano i motivi dei frequenti incontri tra Anemone e mons. Camaldo? Ed e' stato mons. Camaldo ad aver introdotto Balducci ed Anemone tanto "dentro" le mura vaticane da consentire loro di gestire i presunti "affari" attraverso Propaganda Fide e la Congregazione del preziosissimo Sangue, di cui era economo don Evaldo Biasini, ormai noto come don Bancomat?: Sono due aspetti sui quali - secondo quanto scrivono Corriere della sera e Repubblica - i magistrati di Perugia vogliono vederci chiaro.

Argomento: NAZIONALE Pag. 93 Data: 09-05-2010 Rai News 24 Bertolaso e il 'caso Monica': "Solo una battuta"

ultimo aggiornamento: 09 may 2010 08:56

Guido Bertolaso

Roma. "E' stata solo una battuta, che non voleva offendere nessuno". Cosi' Guido Bertolaso, capo della Protezione civile, ha commentato oggi, a Pavia, il suo intervento dell'altro giorno sulla vicenda della massaggiatrice brasiliana, Monica, per cui e' finito sotto inchiesta. Bertolaso aveva paragonato questo caso a quello di Monica Lewinsky. "Solo una battuta", ha detto oggi Bertolaso, che a Pavia ha ricordato Stefano Ciceri, il cooperante medaglia d'oro al valor civile morto a 42 anni, nel Duemila, in Mozambico.

Critiche a 'Draquila' Bertolaso si e' anche soffermato brevemente sulla scelta del ministro della Cultura Sandro Bondi di non andare al festival del cinema di Cannes per protestare contro la presenza del film "Draquila" di Sabina Guzzanti che parla della gestione del dopo-terremoto in Abruzzo e lancia pesanti critiche al governo. "Sono scelte di un ministro che non rientrano nelle mie competenze - ha detto Bertolaso - Quanto al film, racconta una realta' diversa".

Argomento: NAZIONALE Pag. 94 Data: 09-05-2010 Rai News 24 Gli uomini passano la Protezione civile resta

ultimo aggiornamento: 09 may 2010 13:04

Guido Bertolaso

Udine. Guido Bertolaso ha confermato a Udine, in un dibattito a 34 anni dal sisma del Friuli, la sua intenzione di lasciare la Protezione civile. "Gli uomini passano - ha detto - la Protezione civile, con il suo straordinario bagaglio di esperienza, resta. E questo e' l'importante". "Non e' un mistero per nessuno - ha poi aggiunto Bertolaso - che gia' mesi fa dissi di voler lasciare la Protezione civile. Poi mi fu chiesto di rimanere vista l'emergenza per il terremoto dell'Aquila. Ora che al Dipartimento e' arrivato il mio vice penso di poter lasciare". Nel dibattito con Giuseppe Zamberletti, ex Commissario straordinario per il terremoto in Friuli, Bertolaso ha fatto un cenno alla cronaca usando alcuni aneddoti. "Zamberletti - ha spiegato - venne 'trombato' e non venne rieletto mentre stava ancora lavorando a una delle tante emergenze affrontate. Il suo successore, Guido Barberi, a dieci anni di distanza, sta ancora aspettando giustizia per il cosiddetto scandalo 'arcobaleno'. Non vi annoio - ha aggiunto Bertolaso - con le questioni che mi riguardano perche' le conoscete. Oggi non si puo' contrastare l'immediatezza e la velocita' dell'informazione. Basta una fotografia messa su YouTube per annullare il lavoro di mesi - ha aggiunto - e per rovinare le persone. Ma gli uomini passano e debbono passare. L'importante e' che resti la Protezione civile".

Argomento: NAZIONALE Pag. 95 Data: 07-05-2010 Redattore sociale L'8 maggio è la Giornata mondiale della Croce Rossa

07/05/2010

12.37 VOLONTARIATO

Con 120 milioni tra volontari e operatori rappresenta la più grande organizzazione umanitaria. L'8 e il 9 maggio, al Circo Massimo di Roma, gli operatori della Cri faranno conoscere da vicino le loro attività di sostegno e soccorso MILANO La Croce Rossa, la più grande organizzazione umanitaria del mondo, festeggia domani la sua giornata mondiale. L'8 maggio è una data che in particolare rende omaggio al suo fondatore, il filantropo Henry Dunant, premio Nobel per la pace nel 1901, che nacque l'8 maggio 1824. Ad oggi, la Croce Rossa rappresenta una forza composta da 120 milioni di persone animate dalla stessa vocazione e dalla stessa generosità, unite da sette principi fondamentali. Sabato 8 e domenica 9, per celebrare la Giornata Mondiale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, il Circo Massimo a Roma ospiterà il Villaggio della Croce Rossa Italiana. Due giorni, per conoscere da vicino le attività di sostegno e soccorso che i volontari e gli operatori della CRI compiono tutto l'anno in favore di chi ha bisogno. La Croce Rossa è l'istituzione che, da quasi un secolo e mezzo, si prodiga per fornire aiuto e soccorso anche nel territorio milanese. Era infatti il 15 giugno del 1864 quando, per opera del Comitato medico Milanese, si costituì a Milano il Comitato dell'Associazione Italiana per il soccorso ai feriti ed ai malati di guerra, ben due mesi prima della firma della Convenzione di Ginevra (primo atto internazionale per il riconoscimento dei diritti dei feriti di guerra) che diede vita alla Croce Rossa. Dopo tanti anni c'è l'impegno di sempre, quotidiano e costante, da parte dei 3000 volontari e degli oltre 250 dipendenti suddivisi in 26 sedi operative in attività, che vanno dall'assistenza ai senza fissa dimora ai progetti di aiuto internazionale, dalla logistica e soccorso durante grandi appuntamenti (come la Stramilano) ai concorsi nelle scuole, dalle campagne di sensibilizzazione agli interventi di Protezione Civile, dal soccorso in ambulanza, alla raccolta sangue, dalle attività ambulatoriali ai progetti di reinserimento lavorativo nella società.

Argomento: NAZIONALE Pag. 96 Data: Estratto da pagina: 07-05-2010 La Repubblica 25 risate e rabbia all'anteprima di "draquila" - giuseppe caporale

- Cronaca A L´Aquila proiezione del nuovo film di Sabina Guzzanti: mille persone in piazza Risate e rabbia all´anteprima di "Draquila" La commozione del racconto della notte del 6 aprile. E l´indignazione per le intercettazioni degli sciacalli GIUSEPPE CAPORALE L´AQUILA - Sussultavano gli oltre mille aquilani raccolti sotto il tendone di piazza Duomo. Sussultavano di rabbia, ascoltando l´intercettazione degli «sciacalli» che ridevano al telefono dell´immane tragedia. Sussultavano di paura, nel rivedere proiettata sul maxischermo quella notte tremenda - tra il 5 e 6 aprile dello scorso anno - quando una scossa di terremoto ha ucciso 308 persone. Sussultavano davanti al resoconto di questo terremoto raccontato dal nuovo film di Sabina Guzzanti: «Draquila, l´Italia che trema». Quella andata in scena nel cuore del centro storico della città ancora in macerie è stata una visione riservata ad un pubblico speciale, ai veri protagonisti della storia: gli aquilani. E con la Guzzanti il terremoto è finito davanti ad uno specchio impietoso. E così il pubblico, seppure in piedi (le sedie erano appena 300) e quasi sotto la pioggia, ha assistito in silenzio ad un´ora e mezza di racconto tra cronaca, comicità e cinema: dal G8 alle inchieste giudiziarie; dai mancati allarmi (prima della tragedia) all´odissea delle tendopoli. Dentro i campi della Protezione Civile la regista e attrice ha ambientato buona parte del suo film, documentando (come già raccontato da Repubblica), del divieto di somministrare Coca Cola, del divieto di volantinaggio e di assemblee, della «limitazione delle libertà individuali» come lei dice nel film. Pian piano, le immagini della distruzione lasciano il posto ai primi soccorsi, alle squadre di volontari, all´esercito, alla polizia e alla Protezione civile. Molto applaudita la testimonianza dello storico, Raffaele Colapietra: l´unico ad essere riuscito, forzando il divieto della Protezione Civile, a restare a vivere nella sua casa semiagibile, nel cuore della zona rossa. C´è poi Guido Bertolaso, capo della Protezione Civile che fugge alla richiesta di intervista. La Guzzanti racconta anche degli appalti per i Grandi Eventi, dell´immondizia di Napoli. E molto altro ancora.

Argomento: NAZIONALE Pag. 97 Data: 07-05-2010 La Repubblica campidoglio, il valzer degli 007 - giovanna vitale

Pagina IX - Roma Campidoglio, il valzer degli 007 Sicurezza, dopo Mori arriva Mantici: anti-terrorismo alla polizia urbana, indagini sulle macellerie islamiche L´ex funzionario del Sisde al posto della Cologgi: guiderà una delle direzioni del gabinetto del sindaco GIOVANNA VITALE C´è un nuovo 007 che si aggira in Campidoglio: formalmente non ha alcun incarico ma è l´uomo su cui Alemanno ha deciso di puntare, affidandogli le politiche della sicurezza, la protezione civile e persino l´allestimento dei futuri campi rom. Talmente indispensabile, ormai, da aver ottenuto un proprio ufficio a Palazzo Senatorio e l´accesso libero al colle capitolino, che scala quotidianamente a bordo della sua Panda gialla. Anche se al momento nessun contratto è stato ancora firmato. Nel frattempo lui presidia anche (sempre a titolo ufficioso) la riservatissima Sala Sistema Roma, dove confluiscono le banche dati e le telecamere di controllo sulla città intera. È dunque intorno ad Alfredo Mantici - vicino a Fabrizio Cicchitto, ex direttore dell´ufficio analisi del Sisde poi passato alla Protezione civile nazionale, pare per dissidi con l´allora numero uno Franco Gabrielli - che Alemanno intende riorganizzare la sicurezza. Folgorato, l´inquilino del Campidoglio, dalle idee di questo sessantenne esperto in sistemi di intelligence che ormai si muove come un comandante in capo. Partorendo progetti a raffica, non sempre risultati convincenti in verità. Come quello lanciato nel corso di una riunione riservata presso l´ufficio del capo di gabinetto Sergio Gallo, dove Mantici ha proposto di affidare ai vigili urbani un servizio anti-terrorismo a partire dalle macellerie islamiche, indicate dallo 007 come fabbrica dei potenziali kamikaze romani. È dunque un altro "agente segreto" la carta che Alemanno intende giocare per evitare che il suo cavallo di battaglia (elettorale) si trasformi in un cavallo di Troia. Nel giro di due anni, infatti, non solo l´ufficio extradipartimentale Sicurezza guidato dal generale Mario Mori è stato depotenziato e ridotto al rango di ufficio di staff (una delle ragioni per cui l´ex prefetto lascerà alla scadenza di agosto), ma le competenze in materia si sono moltiplicate dando vita a una cacofonia ingovernabile. Ecco perché il sindaco ha ora deciso di rimettere mano ad assetti, competenze e funzioni: per la terza volta in due anni, nella speranza che sia quella buona. Tuttavia non sarà facile. Non a caso la delibera di riorganizzazione giace da settimane chiusa nel cassetto. La ragione? Mantici. Che oltre ad assurgere al ruolo di terzo vice-capo di gabinetto (un record, nel suo piccolo), dovrebbe sostituire Patrizia Cologgi alla guida del Terza Direzione operativa del gabinetto (Coordinamento attività emergenziali, ordine e sicurezza pubblica), dove confluirà l´ufficio comandato ancora per poco da Mori e retto da Mario Redditi, anch´egli del Sisde ma all´epoca più alto in grado di Mantici. Un nuovo ordine che capovolgerà i ruoli: sarà l´ex capo, stavolta, a prendere ordini dall´ex sottoposto. L´avviso di sfratto è già stato recapitato alla Cologgi: peccato, però, che lei non abbia alcuna intenzione di muoversi. Nominata neppure sei mesi fa, le sarebbe stato proposto di tornare là da dove è partita. Alla protezione civile comunale, per il momento governata ad interim dal vice-capo di gabinetto Tommaso Profeta. Al quale, per far trangugiare il rospo, è stata a sua volta affidata la direzione del X Dipartimento. Un vorticoso giro di poltrone, dunque, per far posto al nuovo pupillo di Alemanno. SEGUE A PAGINA VI

Argomento: NAZIONALE Pag. 98 Data: Estratto da pagina: 08-05-2010 La Repubblica 13 l'autodifesa del commissario "un compenso legittimo per il giardino al salaria village" - alberto custodero

- Cronaca Clinton e Monica L´autodifesa del commissario "Un compenso legittimo per il giardino al Salaria Village" Conferenza stampa-lampo dopo le indiscrezioni Mi ha scritto Clinton per farmi i complimenti su Haiti ed io volevo dirgli: abbiamo un problema in comune che si chiama Monica ALBERTO CUSTODERO ROMA - «Non ho mai mentito agli italiani, credo di avere la coscienza pulita». Guido Bertolaso, capo della Protezione Civile, convoca a sorpresa una conferenza stampa dopo aver saputo che sarebbe uscita la notizia di un assegno di 25 mila euro ricevuto dalla moglie dall´imprenditore della "cricca" Diego Anemone. Non lo dice esplicitamente, il motivo ufficiale è la replica ai j´accuse in tv di Annozero e al cinema del film "Draquila" di Sabina Guzzanti. Decide dunque di parlare delle vicende familiari e giudiziarie che lo riguardano non nello studio del suo legale. Ma a Palazzo Chigi, sede del governo, «autorizzato - precisa - dal premier Berlusconi» suscitando le proteste delle opposizioni. E così, nel posto dove in genere vengono presentati i decreti governativi, il sottosegretario Bertolaso, indagato per corruzione dai pm di Perugia per i lavori del G8 alla Maddalena, ha parlato ieri delle sue vicende processuali («Speravo in un´archiviazione. Ho letto che si parla di 50 mila euro, francamente sarebbe un po´ umiliante»). Di quelle familiari, come, ad esempio, un assegno di circa 25 mila euro pagato a sua moglie, architetto, dall´imprenditore Anemone per un lavoro svolto al Salaria Village. «Mia moglie - s´è giustificato - professionista in giardini, ebbe lavori da Anemone per il Salaria sport center. Fece solo gli studi preliminari e ricevette 25mila euro regolarmente fatturati. A lei, dopo avere pagato i suoi colleghi, rimasero solo 7-8 mila euro regolarmente denunciati nella dichiarazione dei redditi». E di quelle sue personali, come i massaggi sempre al Salaria Village che gli «han fatto vedere le stelle» perché, precisa, «mi hanno sconocchiato collo e schiena. E non certo in quanto a sfondo sessuale». Bertolaso non ha aggiunto nulla di nuovo, ieri a Palazzo Chigi. Tra una slide con stralci di intercettazioni e l´altra con lettere e documenti, tuttavia, il sottosegretario alla Protezione civile ha approfittato per lanciare almeno due segnali forti. Con il primo ha scaricato definitivamente gli ex amici della "cricca", l´imprenditore Diego Anemone («Non sono ricattabile - ha detto Bertolaso - non è lui ad avere dato soldi a me, ma io a lui, 20 mila euro per lavori di falegnameria fatti a casa mia»). E Angelo Balducci, direttore del Consiglio superiore dei lavori pubblici. «Come Protezione Civile - ha dichiarato - stiamo esaminando la possibilità di costituirci parte civile contro Anemone e Balducci». Il secondo messaggio, una vera accusa bipartisan, Bertolaso l´ha scagliato al mondo politico, svelando un retroscena finora inedito su un emendamento voluto sia dalla maggioranza, che dall´opposizione, che avrebbe favorito gli imprenditori finiti nell´inchiesta del G8 con il ricorso allo strumento dell´"arbitrato". E «grazie a me - ha precisato - fatto togliere per evitare che somme richieste nei progetti degli imprenditori e tagliate dalla Protezione civile venissero in seguito impegnate (e recuperate) in sede di arbitrati». A Palazzo Chigi, sede del Governo, Bertolaso ha gridato la sua «innocenza» iniziando con una battuta infelice, raccontando di aver incontrato Clinton che si è complimentato con l´Italia per i soccorsi ad Haiti. E di avergli voluto dire che avevano una Monica in comune. «Non glielo dissi - ha chiosato Bertolaso - perché lui qualche problema reale con Monica l´ha avuto». «Io invece agli italiani non mento», dice. Ieri è stato il giorno della sua «verità» urlata dopo i. Legge le intercettazioni gridando la sua «innocenza», ma non chiarisce il punto cruciale di opportunità politica che lo chiama in causa direttamente. E cioè i rapporti di estrema amicizia che intratteneva, essendo a capo di un sistema che utilizzava un regime eccezionale per l´assegnazione di appalti, con l´imprenditore Anemone, appaltatore del sistema Protezione Civile. E, fra l´altro, titolare di quel Salaria Village presso il quale, ha ammesso Bertolaso, «lavorarono mia figlia e mia moglie». «Figuriamoci - ha concluso - se io là mi sarei mai fatto fare massaggi sessuali».

Argomento: NAZIONALE Pag. 99 Data: Estratto da pagina: 08-05-2010 La Repubblica 12 g8, spunta un assegno di anemone 25mila euro alla moglie di bertolaso - (segue dalla prima pagina) francesco viviano

- Cronaca Appalti e massaggi G8, spunta un assegno di Anemone 25mila euro alla moglie di Bertolaso Perugia, la procura analizza i conti del capo della Protezione civile Il sottosegretario non aveva mai accennato a rapporti di lavoro con l´imprenditore Sospetti su un possibile versamento di 50 mila euro in contanti Il pagamento scoperto quasi casualmente dai carabinieri del Ros (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) FRANCESCO VIVIANO Si tratterebbe del pagamento per una consulenza per lavori di giardinaggio presso il Salaria Sport Village di Roma. Ma Bertolaso, già indagato per corruzione nell´inchiesta che ha coinvolto i gestori dei miliardari appalti del G8 della Maddalena, dei Grandi Eventi e di altre opere pubbliche, non vuole correre il rischio di essere coinvolto in un altro scandalo. Già troppe difficoltà gli aveva provocata la scoperta che il cognato, il fratello della moglie, aveva ottenuto una "consulenza" per i lavori del G8 alla Maddalena. Altrettanti imbarazzi gli avevano causato i "massaggi" che facevano "vedere le stelle", sempre presso il Salaria Sport Village, e che, sostiene, avrebbe pagato regolarmente. E infine il sospetto, mai provato fino ad ora, che Diego Anemone, in alcuni incontri, preceduti da conversazioni che gli investigatori definiscono "in codice", di avere ricevuto soldi in contanti. Che sarebbero stati prelevati dalla cassaforte di "Don Bancomat", il sacerdote della Congregazione dei Missionari del preziosissimo sangue, che gestiva una cassa di fondi neri che servivano, come ha accertato l´indagine della Procura di Firenze e di Perugia, a pagare tangenti ai funzionari pubblici della struttura guidata da Guido Bertolaso, per i grandi lavori del G8. E così ieri, quando è venuto a conoscenza del fatto che un paio di quotidiani sapevano, ed avrebbero scritto, di un pagamento fatto da Diego Anemone a sua moglie, per una "consulenza" per la realizzazione di un giardino del "Salaria Sport Village", il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, ha deciso di anticipare i tempi. E in fretta e furia, "autorizzato" da Silvio Berlusconi, ha convocato una conferenza stampa a Palazzo Chigi. È stato per questa ragione che Guido Bertolaso ha convocato la conferenza stampa, ufficialmente dichiarando di voler dare una risposta alla trasmissione di "Anno Zero". «Sognavo di poter commentare con voi l´archiviazione o lo stralcio della mia posizione dall´inchiesta penale in corso. Ma probabilmente questa si protrarrà nel tempo Ho totale fiducia - sottolinea - nei magistrati, in particolare in quelli di Perugia, che non sono però fonte della vicenda che nasce in un altro luogo ed è stata gestita strumentalizzando la fonte primaria delle indagini, cioè le intercettazioni, facendo apparire quello che di fatto non è». Ma come mai, fino ad ora, ci si chiede, Guido Bertolaso non ha fatto cenno dei rapporti di "consulenze" dei suoi familiari, di sua moglie e del cognato, con il costruttore Diego Anemone? Ne ha parlato con i magistrati di Perugia di questa "consulenza" della moglie? Ne ha parlato solo ieri perché un cronista del "Il Giornale" lo ha chiamato chiedendogli conferma della fattura pagata alla moglie dal costruttore Diego Anemone. A quel punto dopo essersi consultato con i suoi "consulenti" (e con Silvio Berlusconi, come lui stesso ha svelato) ha deciso che la via migliore era quella di rivelare, lui per primo, la notizia. Anticipando, appunto, la pubblicazione sui giornali, del fatto che i carabinieri avevano ritrovato, casualmente, un assegno un bonifico intestato alla moglie Gloria Piermarini. E così ha convocato la conferenza stampa. Anche ieri Guido Bertolaso aveva ha adottato la strategia difensiva di sempre, respingendo ogni accusa e ogni sospetto. Il primo quello degli ormai famosi massaggi rilassanti al "Salaria Sport Village", dieci con "Francesca" ed uno con "Monica", la brasiliana che gli ha fatto «vedere le stelle». «Certo - spiega Bertolaso - mi ha fatto vedere le stelle perché mi ha "sconocchiato", come si dice a Roma, facendomi un massaggio estremamente valido, non per prestazioni sessuali». Prestazioni che ha regolarmente pagato, dice Bertolaso. La "consulenza della moglie per il rifacimento del giardino del Salaria Sport Village" di proprietà di Diego Anemone ed Angelo Balducci, che proprio dalla Protezione Civile hanno gestito ed ottenuto decine di appalti di milioni e milioni di euro, non è l´unica nuova scoperta fatta dai magistrati perugini e dai carabinieri del Ros. Gli investigatori concentrano la loro attenzione sul 21 settembre del 2009, quando furono registrate le telefonata intercorse tra Bertolaso e Diego Anemone, e tra quest´ultimo e "don Bancomat", al quale l´imprenditore chiedeva con

Argomento: NAZIONALE Pag. 100 Data: Estratto da pagina: 08-05-2010 La Repubblica 12 g8, spunta un assegno di anemone 25mila euro alla moglie di bertolaso - (segue dalla prima pagina) francesco viviano urgenza di recuperargli soldi in contanti, perché doveva incontrarsi con Guido Bertolaso a Piazzale Ungheria a Roma. Dalle intercettazioni telefoniche fin qui note sembrava che "Don Bancomat" rispondendo alle richieste di contanti da parte di Anemone, non fosse riuscito a recuperarli. Invece gli investigatori hanno scoperto che subito dopo le conversazioni telefoniche Don Evaldo Biasini era riuscito a recuperare, in contanti, prima 10 mila e subito dopo altri 50 mila euro. Non è stato mai provato che Anemone abbia prelevato e consegnato a Bertolaso 50 mila euro in contanti, ma dalla lettura del "registro" delle "entrate" ed "uscite" che il sacerdote annotava scrupolosamente, si è scoperto adesso che il 22 settembre del 2009 il sacerdote era riuscito a consegnare quei 50 mila euro. «Anemone ritira cash per 50 mila euro». Bertolaso nega che fossero destinati a lui, ma carabinieri e Guardia di finanza da qualche tempo hanno avuto la delega dalla Procura della Repubblica di Perugia di controllare i conti del capo della Protezione Civile e gli investigatori sospettano che, come i due principali componenti della banda d´affari, Angelo Balducci e Claudio Rinaldi, anche Guido Bertolaso abbia dei conti all´estero.

Argomento: NAZIONALE Pag. 101 Data: 08-05-2010 La Repubblica bertolaso avverte: "palermo come napoli" - isabella napoli

Pagina X - Palermo Bertolaso avverte: "Palermo come Napoli" Lombardo contro Cammarata. Il sindaco: "Serve il termovalorizzatore" Via libera dell´assessorato al trasferimento dei compattatori dell´Ato Simeto ISABELLA NAPOLI «Palermo potrebbe diventare la Napoli degli anni scorsi». A lanciare l´allarme è il capo della protezione civile Guido Bertolaso in una giornata in cui la città è devastata anche dai roghi in pieno giorno. Da Palazzo Chigi le sue parole approdano a palazzo d´Orleans e alimentano lo scontro ormai aperto sul "caso Palermo" tra Regione e Comune. «L´affermazione di Guido Bertolaso - dice una nota della presidenza della Regione - trova pieno consenso del governo della Regione siciliana. Il giudizio ha riscontro nella gestione disastrosa dell´Amia, di cui il Comune di Palermo è socio unico. Una gestione che ha condotto la società alla dichiarazione dello stato di insolvenza e al rischio di fallimento». A sostenere ancora le preoccupazioni di Bertolaso sono, secondo la Regione, varie ragioni: «Dall´omessa vigilanza sugli accumuli di percolato a Bellolampo che hanno creato una bomba ecologica per i palermitani alle incertezze del socio unico nella promozione di un giudizio di responsabilità nei confronti degli amministratori dell´Amia. Per non parlare di quella che è apparsa una malcelata nostalgia per la realizzazione del termovalorizzatore». Ma il sindaco Diego Cammarata rimanda al mittente punto per punto tutte le accuse, senza prendere le distanze dai timori di Bertolaso. «Condivido l´avvertimento lanciato dal capo della protezione civile - dice il primo cittadino - ho lanciato io stesso un allarme analogo sulla futura capienza della discarica nel gennaio 2009. Allora chiesi lo stato di emergenza per la realizzazione di interventi strutturali sulla discarica, quando ebbi la consapevolezza che la Regione non avrebbe più realizzato il termovalorizzatore». Cammarata non usa mezzi termini e parla di «una lunga e infruttuosa interlocuzione fra le amministrazioni locali e il governo regionale per il Piano regionale dei rifiuti e la riforma degli Ato». Il primo cittadino ritorna su alcuni passaggi della querelle con il governatore, il cui ultimo atto è stato pochi giorni fa lo scontro sulle responsabilità dell´inquinamento a Bellolampo. «Qui non si tratta, come ho già scritto a Lombardo - continua il sindaco - di essere innamorati del termovalorizzatore, si tratta piuttosto di individuare un sistema di smaltimento idoneo e rispettoso dell´ambiente che sia veramente efficace e sostituivo della discarica». E incalza: «La presidenza della Regione anziché utilizzare una giusta e corretta preoccupazione di Bertolaso per aprire nuovi ed inutili fronti di polemica, si adoperi per dotare Palermo e la Sicilia di un Piano regionale dei rifiuti che risponde alle esigenze della Regione, come ho più volte sollecitato». Ieri ci sono state schermaglie pure sul caso dei 16 compattatori dell´Ato Simeto 3 tra l´assessore regionale all´Energia Piercarmelo Russo e il direttore del Comune Gaetano Lo Cicero, incaricato dal sindaco Cammarata di continuare a seguire per conto del socio unico. Russo ha annunciato il trasferimento dei compattatori da Catania a Palermo. «Non c´è stato nessun ritardo nel passaggio dei mezzi - ha ribadito Russo - all´origine della questione c´è una truffa ai danni dell´Unione europea: i compattatori fermi in un garage da 4 anni non potevano essere trasferiti a Palermo, in quanto prima andava chiusa l´indagine amministrativa per frode». «Li attendiamo con fiducia - ribatte ironico il direttore del Comune Gaetano Lo Cicero - erano stati promessi mesi fa».

Argomento: NAZIONALE Pag. 102 Data: 08-05-2010 La Repubblica "palermo rischia la fine di napoli" - isabella napoli

Pagina III - Palermo Dopo il vertice nel suo ufficio sull´emergenza rifiuti in Sicilia, il sottosegretario alla Protezione civile ammette la gravità della situazione "Palermo rischia la fine di Napoli" Bertolaso lancia l´allarme, Regione e Comune si rinfacciano le colpe ISABELLA NAPOLI «Palermo potrebbe diventare la Napoli degli anni scorsi». L´allarme è del capo della Protezione civile Guido Bertolaso. La sua dichiarazione fa riaccendere lo scontro tra Regione e Comune. «Il giudizio espresso da Bertolaso ha riscontro nella gestione disastrosa dell´Amia di cui il Comune è socio unico», attaccano da Palazzo d´Orleans. Immediata la reazione del sindaco Cammarata: «Condivido l´allarme di Bertolaso. Ho lanciato io stesso un analogo allarme nel gennaio 2009, chiedendo lo stato di emergenza per la realizzazione di interventi strutturali sulla discarica, quando ebbi la consapevolezza che la Regione non avrebbe più realizzato il termovalorizzatore». A PAGINA VIII

Argomento: NAZIONALE Pag. 103 Data: 08-05-2010 La Repubblica scuole, piscine, ospedali gli affari di anemone e soci - corrado zunino

Pagina IV - Roma Scuole, piscine, ospedali gli affari di Anemone e soci Appalti da trecento milioni a Roma e in provincia Dalla capitale a Zagarolo fino a Nettuno: il cemento della "banda delle emergenze" CORRADO ZUNINO Hanno sversato cemento a tonnellate tra Roma e la sua provincia, gli imprenditori del giro Anemone. Hanno gettato fondamenta e alzato campate in centro storico, poi sul litorale. Si sono allargati verso Zagarolo (una scuola), Nettuno (alle "Opere pubbliche" di Francesco Maria Piscicelli è stata affidata un´ala della scuola di polizia), hanno sconfinato a Formia (la caserma della guardia di finanza). Sì, hanno preso appalti a mani basse, in tutto il Lazio. A una prima stima, che si desume tarando le carte raccolte dalla Procura di Perugia, la banda dei costruttori della Protezione civile si è aggiudicata nella capitale e nella sua immediata periferia 12 appalti negli ultimi quattro anni. Per un valore complessivo di 300 milioni. Per altri sei lavori gli imprenditori privilegiati si sono attivati, come hanno rivelato le intercettazioni di polizia: il nuovo aeroporto di Frosinone (qui è intervenuta la Btp del fiorentino Riccardo Fusi), poi diversi appalti per il porto di Civitavecchia. Ma quei cantieri non sono mai partiti e l´arrivo dei magistrati ha fermato nuovi profitti. Gli edili di Bertolaso, Anemone in testa con le sue Cosport, Tecnocos e Redim, hanno lavorato molto con il pubblico grazie al rapporto di ferro saldato con l´ex provveditore del Lazio Angelo Balducci. Si sono presi ospedali come lo Spallanzani, all´interno del quale hanno edificato l´ambizioso progetto Anti-Sars (una partita da 80 milioni). Poi dépendance del Senato, con undici appartamenti da ristrutturare in largo Toniolo affidati all´architetto Angelo Zampolini, progettista vero, utilizzato in surplus da Diego Anemone come riciclatore delle tangenti del gruppo. I costruttori privilegiati si sono lanciati, poi, su piccoli lavori nelle scuole di provincia: i funzionari Maria Pia Forleo ed Enrico Bentivoglio, fidati di Balducci, alla vigilia dell´ultimo capodanno hanno assegnato a Diego Anemone (Anemone costruzioni srl) e al padre (Tecno Edil srl) l´edificazione della nuova scuola di Zagarolo: un appaltino da 2,8 milioni di euro, assegnato senza attendere i termini di legge minimi per eventuali ricorsi. La Italwork consorzio, seconda alla gara, si è già presentata al Tar. Per offrire il miglior ribasso gli architetti di Anemone avevano stornato dall´offerta fogne, porte di sicurezza, rilevazioni dei fumi, calcoli strutturali del cemento armato. La banda delle emergenze ha lavorato fianco a fianco con lo sport, Coni Servizi nello specifico. Anemone ha costruito per 28 milioni e con un anno di ritardo il Centrale del tennis, dove in queste ore si sta svolgendo l´edizione numero 80 degli Internazionali. Lo stesso gruppo ha fatto suo il secondo lavoro nell´area del Foro Italico: il Museo dello sport, spostato da Tor Vergata all´ex aula bunker. Il riciclatore Zampolini ha messo la firma, poi, sul "triplete" dello scandalo: le piscine pubbliche di Ostia, Valco San Paolo e Pietralata. Qui siamo ampiamente oltre i cento milioni di spesa, due poli su tre sono chiusi e Valco San Paolo è stato affidato - con esiti disastrosi - ancora alle Opere pubbliche spa di Piscicelli. L´impianto natatorio di Pietralata, aperto in queste settimane, è stato un affare riservato alla Cogei di Roberto Petrassi. Un altro del giro. Il Polo di Ostia è stato a lungo al centro di una guerra tra il costruttore Marziali e il presidente della Federnuoto, Paolo Barelli. Come merce di scambio l´imprenditore, tutt´oggi creditore di 8 milioni, ha ottenuto dal commissario per "Roma 2009" Claudio Rinaldi la ristrutturazione del vicino Palafjilkam: un risarcimento da 5,7 milioni. Quando i comitati locali hanno segnalato l´ennesima gara anomala il bando è stato bloccato. Ecco, non c´è solo il Salaria Sport Village con i suoi 38 milioni di investimento tra le opere romane degli Anemone boys. L´instancabile Piscicelli, per esempio, ha volteggiato per giorni attorno agli uomini fidati di Gianni Alemanno per ottenere la sistemazione della sede Istat di Roma, ma la fine dei fondi per il 150° anniversario dell´Unità d´Italia ha fermato ogni velleità. Interessante è la storia della Pinacoteca Propaganda Fide, allocata in piazza di Spagna, considerata "zona vaticana". Monsignor Crescenzio Sepe ottenne dal gentiluomo del Papa, Angelo Balducci, l´avvio di una profonda ristrutturazione con regole da Protezione civile. La direzione della pinacoteca, era deciso, sarebbe stata affidata alla moglie del ministro Scajola, Maria Teresa Verda. La grande fabbrica, però, non ha mai aperto.

Argomento: NAZIONALE Pag. 104 Data: 08-05-2010 La Repubblica "facevo benzina" patente restituita

Pagina XIII - Bologna Il ricorso Il maltempo In via Mattei Dipendente Unicredit sventa una truffa

La protezione civile "Il Po è sotto controllo" Si è visto ritirare la patente mentre stava facendo benzina. Ma è riuscito a dimostrare che l´automobilista accusato di sorpasso pericoloso non era lui. Il documento gli è stato riconsegnato nel giro di una settimana dopo aver fatto ricorso. Un dipendente dell´agenzia Unicredit Banca, ieri mattina, ha sventato una truffa ai danni di un´anziana cliente della filiale di via Mattei che stava per essere raggirata da uno sconosciuto che le aveva chiesto di saldare un presunto debito contratto dal di lei figlio. ANche se c´è un´allerta precauzionale nel reggiano, per le abbondanti piogge dei giorni scorsi, «la prima piena primaverile del Po è sotto controllo». Lo comunica la Protezione civile dell´Emilia-Romagna,

Argomento: NAZIONALE Pag. 105 Data: 08-05-2010 La Repubblica frana a montaguto slitta il ripristino

Pagina VIII - Bari Bertolaso non viene, i lavori ritardano L´Agenzia replica alle obiezioni del Comune

L´Arpa: "Per il parcheggio un parere non vincolante" Le parole del capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, pronunciate quindici giorni fa, non hanno avuto un riscontro immediato. Il ripristino della tratta ferroviaria Foggia-Benevento, infatti, non avverrà entro fine mese, ma più tardi. Bertolaso non si è presentato, ma sul posto è giunto Giuseppe Valotto, capo di stato maggiore dell´esercito, che ha confermato che le piogge degli ultimi giorni hanno provocato un ulteriore aggravio del movimento franoso e che la mole di terra e detriti da togliere è ancora molta. Sul posto stanno lavorando i guastatori di Foggia. "Il Parere dell´Arpa non è vincolante, sui lavori notturni di piazza Cesare Battisti il Comune può decidere indipendentemente dal nostro giudizio tecnico". Così il presidente dell´agenzia regionale per l´ambiente, Giorgio Assennato ha risposto al sindaco Michele Emiliano che aveva accusato l´Arpa di far slittare i tempi di consegna del parcheggio interrato. "Sarebbe opportuno che la Pubblica Amministrazione mostrasse più rispetto verso l´autonomia operativa di un organo tecnico-scientifico come l´Arpa" ha accusato Assennato.

Argomento: NAZIONALE Pag. 106 Data: 08-05-2010 La Repubblica anemone e soci, appalti da 300 milioni

Pagina III - Roma L´inchiesta sui lavori della Protezione civile si concentra sulla capitale: oltre al Salaria Village, i cantieri allo Spallanzani e una pinacoteca vaticana

Il business delle grandi opere a Roma e in provincia: scuole, ospedali, piscine Appalti da trecento milioni a Roma e in provincia. Scuole, piscine, ospedali: questi gli affari di Diego Anemone e soci. Va da Zagarolo fino a Nettuno il cemento pagato a suon di milioni dalla "banda delle emergenze". Gli edili di Bertolaso hanno lavorato molto con il pubblico grazie al rapporto di ferro saldato con l´ex provveditore del Lazio Angelo Balducci. E scoppia un altro caso: una lettera accusa la fedelissima dell´ex ministro Scajola Fabiana Santini, neo assessore regionale, di avere beneficiato di agevolazione da parte di Anemone per l´acquisto della sua casa. RIGHETTI, VITALE E ZUNINO ALLE PAGINE II E III

Argomento: NAZIONALE Pag. 107 Data: 08-05-2010 La Repubblica blitz del noe nella sede arpal nuovi interrogatori

Pagina VIII - Genova Convocati cinque testimoni

Altra visita del Noe dei carabinieri ieri mattina all´Arpal della Fiumara. Due uomini dell´Arma hanno consegnato 5 atti di convocazione, riferiti a tecnici del laboratorio di analisi e personale ispettivo. Tutti invitati a comparire come persone informate sui fatti, cioè testimoni. Inoltre, al direttore generale è stato consegnato un verbale del materiale sequestrato giovedì scorso. Restano invece sotto sequestro la sala server dei computer e la posta elettronica. Tanto che i vertici dell´agenzia lamentano l´impossibilità ad utilizzarla anche per i servizi di protezione civile. Intanto, sulla vicenda dei controlli "addomesticati" rimangono indagati il direttore generale, Bruno Soracco, i dirigenti Gino Vestri, Stefano Maggiolo e Riccardo Sartori. Sul versante degli appalti hanno ricevuto l´avviso di garanzia Carlo Rizzuto e Mauro Zambelli, entrambi genovesi ma dipendenti della Sincrotrone di Trieste, più un altro loto collega friulano; inoltre, Luigi Frassetto della Sige.

Argomento: NAZIONALE Pag. 108 Data: 08-05-2010 La Repubblica un bagno di sapienza contadina - ettore livini

Pagina V - Milano Un bagno di sapienza contadina ETTORE LIVINI La parabola evolutiva dell´homo agricolus arriva sempre, prima o poi, al bivio. Esplorate tutte le possibili coltivazioni in orto, inclusi pischedelici ibridi di provenienza esotica, piantate tutte le zucchine (anche quelle a stella) dei cataloghi di giardinaggio, resta solo una scelta: farsi coraggio, abbandonare le certezze garantite dalla terra e mettere alla prova la propria sapienza contadina in un mondo nuovo: l´acqua dello stagno. La decisione non è facile. Bisogna convincere famiglia e parenti a destinare un angolo di giardino o di terrazzo al sogno idrico. L´impiantistica, tra troppo-pieno, filtri, muretti artistici ed effetti-cascata, richiede competenze da intervento della Protezione civile. Terminata l´opera e posizionate ninfee e papiri, la manutenzione ha livelli di complicazione simili a quella del telescopio Hubble. E per quante gambusie anti-anofele si introducano in acqua, il piccolo angolo di paradiso tende a trasformarsi in poche settimane in un´oasi naturale per il ripopolamento della zanzara. I sogni sono una cosa. La realtà un´altra. Basta saper prendere il buono che c´è in ogni cosa: nello stagno – almeno – non è necessario bagnare le piante.

Argomento: NAZIONALE Pag. 109 Data: Estratto da pagina: 09-05-2010 La Repubblica 12 gaffe su clinton, stop a bertolaso frattini: il governo si dissocia - alberto custodero

- Cronaca Il terremoto Monica e Bill Gaffe su Clinton, stop a Bertolaso Frattini: il governo si dissocia Inchiesta G8, nuova bufera sul sottosegretario. Oggi Anemone libero Dopo Haiti, seconda sconfessione in pochi mesi "Ma non voleva offendere" Troppe stellette, gli Usa tendono a confondere l´intervento militare con quello di emergenza Mi ha scritto Clinton Volevo dirgli: noi abbiamo un problema in comune che si chiama Monica ALBERTO CUSTODERO ROMA - «Io e Clinton abbiamo un problema in comune, Monica». È stata talmente infelice la battuta di Guido Bertolaso pronunciata venerdì a Palazzo Chigi in una improvvisata conferenza stampa per fornire la sua verità sull´assegno di 25 mila euro pagato a sua moglie dall´imprenditore della "cricca" Diego Anemone, che il ministro degli Esteri, ieri, ne ha preso ufficialmente le distanze. «La Farnesina e il Governo - ha dichiarato Franco Frattini - si dissociano pienamente dal linguaggio e dalle affermazioni del capo della Protezione civile che non riflettono in alcun modo il pensiero del governo italiano, il quale, in maniera ferma e compatta, riafferma la massima stima e considerazione nei confronti dell´ex presidente americano Bill Clinton». Frattini, dopo aver bacchettato il capo della Protezione civile, gli ha concesso poi il beneficio della buona fede, tentando in qualche modo di giustificarlo. «È stata - ha precisato il titolare della Farnesina - una battuta certo non offensiva e non indirizzata in alcun modo a mettere in dubbio l´amicizia e la stima profonda del governo e del popolo italiano nei confronti dell´ex presidente americano Bill Clinton». Non è la prima volta che Frattini è costretto a intervenire per un incidente diplomatico internazionale con gli americani provocato da Bertolaso. All´indomani del terremoto di Haiti del 12 gennaio, il sottosegretario alla Protezione civile denunciò l´inefficienza dei soccorsi Usa guidati, manco a farlo apposta, proprio da Bill Clinton. Hillary Clinton, segretario di Stato, bollò quelle critiche come «polemiche da bar». Frattini allentò la tensione anche allora più o meno con le stesse parole usate ieri: «Il governo non si riconosce nelle parole di Bertolaso». Che l´accostamento fra la "sua" Monica, la massaggiatrice del Village Center di Anemone, e quella di Clinton, la Lewinsky, apparisse inopportuno o quantomeno fuori luogo, del resto, è stato fatto notare subito a Bertolaso durante l´incontro coi giornalisti. Clinton, infatti, fu posto sotto accusa per aver mentito agli americani, per aver negato la sua relazione con la stagista. «Ma io - s´è affrettato a precisare allora Bertolaso - agli italiani non ho mai mentito». Questa affermazione non ha convinto però l´europarlamentare Luigi De Magistris: «Il capo della Protezione civile - dice l´ex pm - offende la verità e il popolo italiano». L´infelice battuta sulla «Monica in comune con Clinton» e la scelta di fare a Palazzo Chigi la conferenza stampa per parlare delle sue vicende private, personali e familiari, hanno suscitato le proteste dell´opposizione. A chiedere le dimissioni di Bertolaso - che ieri non ha commentato la presa di distanza di Frattini - è Doris Lo Moro, parlamentare del Pd. «Siamo stanchi - dice - di mogli, figli, amanti, parenti e amici dei politici che dilagano dappertutto». Bobo Craxi, del Partito Socialista, approva l´intervento del ministro degli Esteri: «Ha fatto bene Frattini a tappargli la bocca». A tornare sull´assegno pagato da Anemone (che sarà scarcerato oggi), è il parlamentare Leoluca Orlando, dell´Idv. «Il sottosegretario - ha denunciato - ha occupato la sala stampa di Palazzo Chigi cercando di giustificare la "spontanea" scelta dell´imprenditore Anemone di optare per la moglie di Bertolaso, neanche fosse l´unica esperta di giardini in Italia».

Argomento: NAZIONALE Pag. 110 Data: 09-05-2010 La Repubblica - fulvio di giuseppe

Pagina IV - Bari FULVIO DI GIUSEPPE In principio erano trenta giorni. È la stima che il commissario per l´emergenza frana, Mario De Biase, indicò all´indomani dello smottamento: la circolazione sulla Statale 90 e la tratta ferroviaria tra Benevento e Foggia, sarebbero state ripristinate entro l´11 aprile. Utopia. Di giorni ne sono passati quasi sessanta e non basteranno, perché domani sarà una giornata come le altre, con i treni che continueranno a non viaggiare e i pendolari che vedranno spezzettato il proprio percorso da Roma verso la Puglia, utilizzando bus sostitutivi al confine con la Campania. In mezzo all´utopia, però, ci sono le promesse, puntualmente disattese. Come quella del capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, nominato ad aprile commissario straordinario da un Consiglio dei ministri che ha fatto slittare per tre volte la discussione sullo stato di calamità naturale, rallentando i tempi dei lavori. "La priorità è il ripristino della tratta ferroviaria e avverrà entro il 30 maggio" annunciò poco profeticamente Bertolaso, a cui il CdM aveva anche assicurato un finanziamento speciale di 19 milioni di euro. Lo fece sottolineando inoltre che sarebbe stato presente fisicamente quanto più possibile nella zona tra Montaguto e Panni, per monitorare di persona la situazione. In realtà, gli uomini della Protezione civile e i militari del Genio guastatori, operativi giorno e notte senza sosta per liberare la zona da detriti e fango, lo hanno visto raramente. Anche quando ha annunciato la propria presenza, ha poi rinviato i sopralluoghi: in questa settimana è accaduto due volte, la più importante delle quali venerdì, quando la sua assenza ha costretto il generale Giuseppe Vallotto, capo di stato maggiore dell´esercito, ad assumersi la responsabilità di annunciare lo slittamento di diverse settimane del ripristino della circolazione ferroviaria. Dal commissario straordinario, invece, nessun cenno. Solo comunicati ufficiali in cui si evidenzia l´indubbio "lavoro sul campo" del personale, in un momento in cui la frana continua quotidianamente ad avanzare con una media di due metri al giorno. Qualcuno, però, comincia a chiedere conto. Le perplessità sull´operato del capo della protezione civile, cominciano però a diffondersi. Dopo i geologi, che in un vertice di qualche giorno fa avevano preannunciato che la scadenza di fine mese non sarebbe stata rispettata, tocca nuovamente alle istituzioni politiche. Proprio a seguito dell´annuncio dell´ulteriore rinvio della conclusione dei lavori, l´onorevole Michele Bordo (Partito democratico) ha chiesto "che il sottosegretario Bertolaso intervenga personalmente a spiegarci cosa sta accadendo, se ci sono problemi inaspettati da affrontare e quale influenza avranno sulla ripresa dei collegamenti ferroviari e stradali». Il timore infatti è che il blocco della circolazione possa penalizzare ulteriormente la regione Puglia soprattutto nell´imminenza della stagione estiva. Già nel periodo pasquale i disagi per pendolari e turisti hanno influenzato negativamente la presenza nel territorio, contribuendo a ridimensionare lo sviluppo economico e turistico pugliese.

Argomento: NAZIONALE Pag. 111 Data: Estratto da pagina: 09-05-2010 La Repubblica 13 e i nuovi uffizi furono affidati a un manager di parrucchieri - carlo bonini

- Cronaca Il via libera E i Nuovi Uffizi furono affidati a un manager di parrucchieri Con il placet di Bondi. Anche De Santis si sfogò: è troppo La nomina di Micciché a direttore dei lavori. E il Ros avverte: legami con ambienti mafiosi CARLO BONINI ROMA - Con buona pace di Guido Bertolaso e del set allestito venerdì a Palazzo Chigi per restituire onore e lustro alla Protezione civile, c´è una storia (documentata negli atti depositati dalla Procura di Firenze per il giudizio immediato di Angelo Balducci, Fabio De Santis, Francesco De Vito Piscicelli e l´avvocato Guido Cerreti) che torna a raccontare le mosse storte della Cricca. E uno dei suoi miracoli negli appalti per le Grandi opere. Parliamo della decisione che, nel dicembre del 2009, con il placet del ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, promuove a direttore dei lavori di restauro dei Nuovi Uffizi un tale Riccardo Micciché, ingegnere agrigentino non solo in odore di mafia, ma soprattutto ricco di una competenza maturata nel ramo del management di aziende specializzate nella «preparazione dei terreni per erbe e piante officinali», e nella «attività di parrucchiere per donna, uomo, bambino, di manicure e pedicure». Epperò, già collega di cantiere, alla Maddalena, di Francesco Piermarini, il cognato di Guido Bertolaso. Micciché e i Nuovi Uffizi, dunque. Per l´appalto, che vale 29 milioni e mezzo di euro (e di quelli in elenco per i 150 anni dell´Unità d´Italia), nel dicembre del 2009, un´ordinanza di "Protezione civile" della Presidenza del Consiglio dei Ministri raccomanda che sia scelto quale direttore dei lavori, «un soggetto di elevata e comprovata esperienza». E così, quando il 22 dicembre, Salvo Nastasi, capo di gabinetto del ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, comunica ad Angelo Balducci che la scelta è caduta sull´ingegnere Micciché, persino ad un tipo con due dita di pelo sullo stomaco come Fabio De Santis, sembra troppo. Al telefono con il suo amico e collega Enrico Bentivoglio, De Santis, allora provveditore per le Opere pubbliche della Toscana, dice: «Come cazzo si chiama... Micciché. Non ci posso credere... Non ci posso credere (ride)... Ma li mortacci. Quando lo vedo gli dico: "Siamo proprio dei cazzari... Siete proprio dei cazzari. Andate in giro a rompere il cazzo... Ma ti rendi conto? Quando siamo andati che ci stava pure Bondi, abbiamo fatto la riunione, siamo tornati in treno e ci stava pure Salvo Nastasi. Stavamo da soli e gli ho fatto: "Ma siamo sicuri di coso... il siciliano? Siamo sicuri che questo riesce a mettere d´accordo tutti? Perché un conto è fare un grande successo... La Maddalena per carità d´Iddio... un conto è fare il direttore degli Uffizi». Evidentemente, però, l´agrigentino ha amici di peso. Sicuramente – per quel che si legge nelle intercettazioni telefoniche di De Santis – ha l´appoggio di Mauro Della Giovampaola. Certamente, ha un peso decisivo aver lavorato alla Maddalena con Francesco Piermarini, il cognato di Bertolaso, quale "rappresentante della struttura di missione" e avere avuto un qualche legame con il costruttore Diego Anemone (visto che il cellulare di Micchiché, come quello di Piermarini, in quel periodo sono in carico a una delle aziende che lavorano in subappalto per il costruttore romano). In ogni caso, annotano i carabinieri del Ros nella loro informativa del 4 gennaio 2010, «l´ingegnere non appare essere munito di particolare esperienza per condurre i lavori degli Uffizi». Se non altro, per aver seduto nel cda della società "Erbe Medicinali Sicilia" (le piante officinali) ed essere socio della "Modu´s Atelier" (parrucchiere e manicure). Ma quel che è peggio – e sono ancora i carabinieri ad annotarlo – è che il fratello di Riccardo Micciché, Fabrizio, è responsabile tecnico della ditta "Giusylenia srl", impresa «sotto il controllo di esponenti della Cosa nostra agrigentina», accusati di aver favorito la latitanza di Giovanni Brusca e dunque sotto il tallone di Bernardo Provenzano. Non è dato sapere se in quel dicembre 2009, il ministro Bondi conosca le competenze di Riccardo Micciché e il contesto familiare mafioso che lo definisce. Se lo abbia informato il suo capo di gabinetto o lo abbia fatto il capo della Protezione civile Guido Bertolaso. È un fatto che Micciché diventa direttore dei lavori di restauro e che le conclusioni del Ros appaiono su questa circostanza radicali: «Si ritiene che l´affidamento dei lavori degli Uffizi sia gestito in una più ampia cornice di interscambio di favori, con la conseguenza che l´importante direzione dei lavori venga affidata a un tecnico che, da un lato non sembra essere un soggetto di elevata e comprovata responsabilità, e dall´altro ha contatti con soggetti iscritti in un contesto di condizionamento mafioso».

Argomento: NAZIONALE Pag. 112 Data: Estratto da pagina: 09-05-2010 La Repubblica 6 "ora siamo più preparati il traffico non andrà in tilt"

- Esteri Il generale Masetti della Protezione civile: rischio sicurezza, cieli vietati

ROMA - «È difficile ipotizzare uno scenario di blocco totale dei voli come la scorsa volta», con il traffico aereo in tilt e milioni di passeggeri a terra. Il generale Luciano Massetti, responsabile del settore aereo del dipartimento della Protezione civile, chiarisce che oggi «abbiamo degli strumenti in più» per evitare la paralisi dei cieli provocata a metà aprile dalla nuvola di cenere che si è sprigionata dal vulcano islandese, anche se - precisa - «molto dipenderà dalle condizioni meteo».

Perché allarma meno l´arrivo della cenere sui nostri cieli? «La gran parte dell´Europa al momento è libera dalla nuvola, quindi i voli di connessione possono circolare. I circuiti aerei così si compensano e non si verificherà la carenza di aeromobili di aprile, quando la paralisi è stata provocata dal fatto che i velivoli erano fermi e non potevano raggiungere gli scali rimasti aperti». Come possiamo scongiurare un´altra emergenza del traffico aereo? «Prima la situazione era "bianco o nero", apertura o chiusura degli spazi aerei in base alla presenza o meno della nube. Ora le decisioni vengono prese dopo aver considerato la concentrazione della cenere». Basterà a scongiurare un nuovo "blocco"? «La "no-fly zone" riguarda solo le zone con la maggiore concentrazione di cenere, dove questa non desta allarme i voli sono permessi con delle precauzioni che riguardano la verifica a terra sui velivoli. Visto che la maggior parte degli spazi aerei resta aperta si possono studiare rotte alternative o, sui viaggi di lunga percorrenza, considerare di volare oltre la fascia dove c´è il divieto di sorvolo». Per i passeggeri sono in arrivo nuovi disagi? «Lo scenario di oggi desta minori preoccupazioni: un mese fa c´era la chiusura totale del cielo d´Europa, dall´Islanda fino all´Italia, finora la maggior parte degli scali europei resta aperta. Per alleviare eventuali disagi, le strutture regionali della Protezione civile sono già allertate per intervenire». (p. co.)

Argomento: NAZIONALE Pag. 113 Data: 09-05-2010 La Repubblica bertolaso: "inceneritori in sicilia" - antonio fraschilla

Pagina II - Palermo Bertolaso: "Inceneritori in Sicilia" Cammarata contro Lombardo: sugli impianti ha fatto retromarcia L´immondizia Il Pd: "Il sindaco vuole nascondere le sue responsabilità nel fallimento dell´Amia" La replica del governo regionale "Affari illeciti dietro i termovalorizzatori" ANTONIO FRASCHILLA «Finalmente giochiamo a carte scoperte, il governo nazionale vuole realizzare i termovalorizzatori in Sicilia». Così a Palazzo d´Orleans commentano le frasi dette ieri del capo nazionale della protezione civile, Guido Bertolaso, sull´ennesima emergenza rifiuti a Palermo, scoppiata questa volta per colpa della discarica di Bellolampo sull´orlo del collasso e di un´Amia che, nonostante siano trascorsi oltre due anni dall´inizio del crac e su Palermo il governo nazionale abbia fatto arrivare 230 milioni di euro per salvarla, rimane sempre in difficoltà. «Per arrivare a una risoluzione del problema spazzatura in Sicilia è necessario da un lato che ci sia la massima condivisione degli obiettivi da parte di tutti gli enti locali coinvolti, e dall´altro occorre realizzare termovalorizzatori così da chiudere il ciclo dei rifiuti», ha detto Bertolaso a Pavia, rimettendo così all´ordine del giorno la parola «termovalorizzatori». Parola che il governo Lombardo aveva scacciato, con il presidente della Regione convinto di essere sotto attacco dai poteri forti, tanto da consegnare alla Procura di Palermo un dossier che dimostrerebbe come dietro l´aggiudicazione delle gare, poi bloccate dall´Unione europea, ci sia «l´ombra della criminalità organizzata». Di certo c´è però che il governo nazionale sembra pronto a intervenire con poteri straordinari per risolvere il problema immondizia a Palermo, che vive l´ennesima emergenza e uno scontro aperto sulle responsabilità tra la Regione da un lato e il sindaco Diego Cammarata dall´altro. Le parole di Bertolaso aumentano il livello dello scontro, mentre i maggiorenti del Pdl, dalla senatrice Simona Vicari al coordinatore regionale del partito Giuseppe Castiglione, attaccano la Regione. Già venerdì scorso Bertolaso aveva paventato il rischio «che Palermo diventi come Napoli», provocando la reazione della Regione che aveva accusato la gestione Cammarata sia dell´Amia che della discarica. «La nota della Regione è stata un atto di sciacallaggio - dice Cammarata - C´è un giudizio negativo sull´amministrazione comunale e sul suo operato. Il tema vero è la mancanza di termovalorizzatori e Lombardo, invece di polemizzare, dovrebbe riflettere su quanto detto da lui in un´intervista al Sole24Ore del 2008, quando disse che "l´autonomia delle discariche della Regione è di circa due anni" e che "la gara sui termovalorizzatori è stata annullata e adesso occorrerà farne una nuova"». Ieri anche il presidente del Senato, Renato Schifani, ha sollevato il tema dei termovalorizzatori: «Mi piacerebbe capire qual è il piano del governo regionale in materia di rifiuti, non solo per Palermo, ma per tutta la Sicilia - dice Schifani - Capisco le cautele sui termovalorizzatori, se ci sono rischi di infiltrazioni mafiosa, ma una soluzione bisogna trovarla». Per Lombardo, le frasi di Bertolaso legate a quelle di Schifani e Cammarata sono un chiaro indizio che il governo nazionale, sostenuto dal Pdl ufficiale, vuole fare i termovalorizzatori in Sicilia. La replica il governatore la affida a una nota della Presidenza: «Secondo quanto si legge nella relazione della commissione bicamerale, quello dei termovalorizzatori è un "affare" che vedeva la commistione di interessi illeciti, di speculazioni di un´imprenditorialità collusa se non organica a interessi criminali. La legge appena approvata all´Ars con un solo voto contrario, vieta ormai in Sicilia la realizzazione di impianti di termovalorizzazione». A dar sostegno a Lombardo arriva anche il Pd: «Bertolaso non pensi di fare rientrare dalla finestra, attraverso i meccanismi dell´emergenza e della Protezione civile, i termovalorizzatori che rappresentavano l´affare del secolo per Cosa nostra e per una parte della politica - dicono il capogruppo all´Ars, Antonello Cracolici e Pino Apprendi - L´emergenza rifiuti a Palermo ha un responsabile: Cammarata». «Per risolvere il problema dei rifiuti bisogna investire sulla raccolta differenziata», aggiunge il senatore Beppe Lumia.

Argomento: NAZIONALE Pag. 114 Data: Estratto da pagina: 09-05-2010 La Repubblica 12 se si perde il senso dello stato

- Cronaca

Persino il cauto ministro degli Esteri ha dovuto prendere le distanze da Bertolaso per l´infelice frase su Bill Clinton e Monica Lewinski. Evidentemente il capo della Protezione civile vuole imitare il premier anche nelle battute. D´altronde perché non dovrebbe: si sente talmente padrone nei palazzi del governo, che ha potuto usare Palazzo Chigi come fosse il salotto di casa sua, convocando una conferenza stampa dedicata non all´attività della Protezione civile, ma all´autodifesa nell´inchiesta sugli appalti del G8. Il governo, invece di dissociarsi dopo, avrebbe fatto bene ad impedirlo prima. Ma chiedere un po´ di senso dello Stato forse è troppo. Lo stile della casa è un altro: se il Cavaliere svolge attività pubblica nelle sue abitazioni private, perché a Bertolaso non dovrebbe essere consentito l´uso privato dei locali della Presidenza del Consiglio?

Argomento: NAZIONALE Pag. 115 Data: Estratto da pagina: 09-05-2010 La Repubblica 7 l'enac dichiara l'emergenza chiusi gli aeroporti del nord - paola coppola

- Esteri Fino alle 14 bloccato lo spazio aereo su Torino e Genova, Milano. Si vola solo a Venezia, Trieste e Rimini L´Enac dichiara l´emergenza chiusi gli aeroporti del Nord Si temono nuovi disagi per i passeggeri, pronte le misure per aiutarli PAOLA COPPOLA ROMA - Nuovo blocco dei cieli in Italia. Oggi chiusi tutti gli aeroporti del Nord fino alle 14. Fermi Malpensa e Linate, ma anche Torino, Bologna, Genova. No fly zone in questi scali, spazio aereo aperto solo su Venezia, Rimini e Trieste. Poi a metà giornata, un´altra verifica sulle misure da prendere. È di nuovo emergenza-cenere, con metà del Paese di nuovo alle prese con il caos dei voli, tra ritardi e cancellazioni. Lo stop è stato deciso in tarda serata dall´Enac dopo aver valutato l´ultimo bollettino CFMU di Eurocontrol che rielabora le previsioni e ha evidenziato la presenza di cenere vulcanica nello spazio aereo interdetto non compatibile con i parametri di sicurezza stabiliti dai costruttori di motori d´aereo. Gli esperti sono in massima allerta mentre la macchina organizzativa si mette in moto per assistere i viaggiatori negli scali colpiti dal "black-out" e in quelli rimasti aperti, dove si riverseranno per poter partire, e attenuare i disagi di un´altra giornata che si annuncia difficile. Da ieri notte la parte bassa della nube è sul nostro Paese, secondo l´ultimo aggiornamento del Vaac, il Centro di controllo europeo delle polveri vulcaniche ai fini della sicurezza del volo: «È quella più pericolosa per il volo, invaderà il mar Ligure e il Tirreno e poi il resto d´Italia a cominciare dalla parte occidentale, mentre la parte alta della nube invaderà tutta l´Italia settentrionale ma tenderà a dirigersi sui Balcani». Ieri sera è stata convocata una riunione d´emergenza nella sede della Protezione civile alla presenza dei tecnici di Enac e Enav per studiare le misure da prendere. Già ieri le prime cancellazioni e i disagi negli scali italiani per chi partiva con destinazione Spagna e Portogallo. Oggi la situazione sarà più complessa: in queste ore si ragiona su come scongiurare lo scenario peggiore, quello dei trasporti di nuovo in tilt. L´Enac ha invitato «i passeggeri a contattare le compagnie per informazioni sull´operatività dei voli». Si vuole evitare la ressa negli scali e squadre della Protezione civile sono in pre-allerta per intervenire sia a Malpensa che a Fiumicino. In allarme Ibar e Assaereo: chiedono la collaborazione delle istituzioni per «attenuare l´impatto delle eruzioni vulcaniche sui vettori e sui viaggiatori». Le compagnie hanno rafforzato i contatti con i passeggeri, Trenitalia è pronta a fare la sua parte nel caso il treno diventasse la principale alternativa per gli spostamenti, potenziando le strutture di assistenza e i servizi di biglietteria. In caso di cancellazione dei voli, i passeggeri Alitalia che hanno acquistato un biglietto dalla compagnia saranno contattati per telefono. Più complicato raggiungere chi ha prenotato attraverso agenzie. La compagnia pronta ad attivare personale di assistenza negli scali e potenziare le linee del call center. Sul sito gli aggiornamenti sui voli, mentre sul numero verde attivata una funzione automatica per controllare se il volo è cancellato. «I passeggeri devono tenersi costantemente aggiornati», chiarisce Clemente Senni, direttore relazioni esterne di Alitalia, bisogna evitare quanto accaduto ad aprile quando la decisione dell´Enac di aprire gli aeroporti li fece affluire negli scali ma poi, lo stop dopo due ore, creò il caos. Ieri è stata una giornata nera per Vueling: per la low cost l´Italia è il secondo mercato dopo la Spagna. La domenica partono fino a 4500 passeggeri. «Li contattiamo per sms se gli scali sono chiusi: gli diciamo di non raggiungere gli aeroporti», chiarisce Ana Fernandez, portavoce di Vueling.

Argomento: NAZIONALE Pag. 116 Data: 09-05-2010 La Repubblica noi, onesti e democratici perché così esige la giustizia - don paolo farinella

Pagina XVI - Genova NOI, ONESTI E DEMOCRATICI PERCHÉ COSÌ ESIGE LA GIUSTIZIA DON PAOLO FARINELLA n Italia montano gli scandali che stanno avviluppando il governo in una ragnatela che lo soffocherà perché c´è un limite anche all´indecenza. Il cerimoniere di sua santità invece di cerimoniare vestito di pizzi e frizzi, si mescola al gioco della corruttela e salda il nesso tra religione d´accatto e potere. Malaffare e liturgia in onore del dio quattrino al cui altare gli indecenti della compagnia si inchinano e sacrificano incenso. Mi auguro che il papa faccia un bel repulisti di monsignori, gentiluomini e vanitosi che non disdegnano il portafogli pieno anzi gonfio e traboccante. A questo andazzo in cui domina l´arroganza e l´ingordigia per sé e affini possiamo rispondere con il «mugugno» e rassegnarci oppure possiamo essere protagonisti di una rivoluzione che porti un radicale cambiamento. Tutto quello che vediamo sotto i nostri occhi, dal terremoto alla protezione civile, alla cricca, al caso Scajola, Lunardi, Verdini con contorno di monsignori, uomini finti travestiti da donne, è frutto di una cultura e di una perversione spirituale: la logica del fare gli interessi esclusivi di sé e dei propri famigli. Più i politici, vecchi e nuovi, sono invischiati nel malaffare e più si affrettano a spergiurare che sono «veri cristiani» e conoscono il perdono, capovolgendo la realtà e la stessa fantasia. Semmai siamo noi che dovremmo perdonare loro e non viceversa. Di fronte a questa peste berlusconista, noi possiamo fare molto, assumendoci la responsabilità della dignità e della onestà. Non saremo disonesti perché così fan tutti, ma saremo onesti perché lo esige la giustizia e la nostra onorabilità. Sono antidemocratici? Noi rispetteremo alla lettera le regole della democrazia e onoreremo la Costituzione come ispirazione sorgiva del nostro essere e delle nostre scelte. Un altro modo per reagire è l´impegno politico e sociale di grande respiro. I nostri lettori sanno che è costituita l´Associazione di promozione sociale «Ludovica Robotti – San Torpete»: il nome di una bambina apparsa e scomparsa in nove mesi e un santo adulto che ha regalato la vita per coerenza. Ci siamo dati l´obiettivo di fare, sviluppare e diffondere la «politica» della solidarietà verso persone e famiglie in difficoltà: invece di fare i nostri interessi, noi presteremo «senza interessi», secondo le nostre possibilità. Sosterremo singoli e famiglie perché non cadano nelle mani di usurai e collaboreremo con tutti coloro che accettano la Costituzione come spinta e faro di civiltà. Sono orgoglioso di annunciare che è la prima Associazione nella storia che tra le sue finalità pone espressamente la parte prima della Costituzione Italiana del ‘47, la Carta dei Diritti e il rispetto dei cittadini e cittadine senza distinzione tra residenti e immigrati. Vogliamo celebrare l´Unità d´Italia eliminando ogni forma di discriminazione. Noi crediamo nella cooperazione e nella solidarietà vicendevole e siamo orgogliosi dei tanti che sono già soci (per ora 42) e di quanti vorranno aiutarci a costituire un fondo per dare un segno rivoluzionario di civiltà e solidarietà nel nome della Costituzione italiana e del Vangelo. Nel nostro statuto c´è scritto che non possiamo accettare denaro illecito, proveniente da malaffare, corruzione, droga, prostituzione o frutto dello scudo fiscale, ma accettiamo solo quello onesto e giusto. Per questa rivoluzione chiediamo a chi partecipa di esaminare la propria coscienza, perché è in gioco l´onore di chi dona e dell´Associazione. Chi vuole diventare socio può ritirare la domanda in San Torpete (o richiederla via e-mail) oppure, attraverso la Banca Etica, di cui siamo soci, può dare il proprio contributo, libero, disinteressato e solidale alla Associazione «Ludovica Robotti – San Torpete».

Argomento: NAZIONALE Pag. 117 Data: 09-05-2010 Reuters Italia Russia, almeno 12 morti in esplosioni miniera di carbone

domenica 9 maggio 2010 10:43

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MOSCA (Reuters) - Due esplosioni all'interno di una grande miniera di carbone siberiana hanno provocato la morte di almeno 12 persone, mentre le ricerche di decine di altri minatori intrappolati sono state sospese a causa di un guasto nel sistema di ventilazione che ha riempito le gallerie di gas e fumo. Lo hanno riferito oggi le autorità russe. Secondo l'agenzia di stampa Itar-Tass, che cita una fonte della compagnia mineraria, i morti sono 12. Altre 41 persone sono rimaste ferite nelle esplosioni, avvenute poco prima di mezzanotte nell'impianto di Raspadskaya -- il più grande impianto russo per quantità di carbone estratto -- nella regione del Kuzbass, ha detto a Reuters un funzionario della protezione civile. La prima esplosione è stata causata da una fuga di metano, mentre della seconda le autorità non hanno specificato la causa. Secondo i servizi di emergenza nella miniera ci sono ancora 64 minatori e 20 soccorritori. Secondo una fonte della compagnia citata da Itar-Tass, i contatti con i 20 soccorritori si sono interrotti. Oltre 200 minatori sono stati estratti vivi dalla miniera, dice la protezione civile. -- Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia

Argomento: NAZIONALE Pag. 118 Data: 09-05-2010 Reuters Italia Grandi opere, scarcerati Anemone e Della Giovanpaola

domenica 9 maggio 2010 12:04

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PERUGIA (Reuters) - E' stato scarcerato questa mattina Diego Anemone, il costruttore accusato di corruzione considerato una delle figure centrali dell'inchiesta condotta dalla procura di Perugia sugli appalti per le Grandi opere. Lo riferiscono fonti legali. Anemone era detenuto nel carcere di Rieti ed oggi sono scaduti i termini di custodia cautelare disposti dal Gip di Perugia Paolo Micheli. Sempre oggi per decorrenza dei termini di custodia, è uscito dal carcere di Terni anche il funzionario pubblico Mauro Della Giovanpaola, arrestato nell'ambito della stessa indagine. L'inchiesta sugli appalti per le Grandi opere -- divise in tre filoni in mano alle procure di Perugia, Roma e Firenze -- vede tra gli altri indagato anche il capo della Protezione civile Guido Bertolaso e ha avuto ripercussioni anche nel mondo politico, con il coinvolgimento -- anche se non da indagato -- del ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola, che il 4 maggio scorso si è dimesso. Oggi sono scaduti anche i termini per la custodia cautelare degli altri due arrestati nell'inchiesta perugina, l'ex presidente del Consiglio dei lavori pubblici Angelo Balducci e il provveditore alle opere pubbliche della Toscana Fabio De Santis. I due rimangono però detenuti perché coinvolti nel troncone fiorentino dell'inchiesta, quello per l'appalto dei lavori della Scuola dei carabinieri di Castello, il cui processo si aprirà a Firenze il 15 giugno. -- Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia

Argomento: NAZIONALE Pag. 119 Data: 07-05-2010 Il Riformista.it G8/ Bertolaso: i lavori alla Maddalena costeranno 410-415 mln

Riformista.it, Il "" Data: 08/05/2010 Indietro

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sabato, 8 maggio 2010 ore 06:55

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apcom G8/ Bertolaso: i lavori alla Maddalena costeranno 410-415 mln "Abbiamo fatto sempre i controlli per contenere i costi" "Abbiamo fatto sempre i controlli per contenere i costi"

Roma, 7 mag. (Apcom) - Alla fine i costi per i lavori del G8 mancato alla Maddalena si aggirano sui "410-415 milioni di euro, tutto compreso", ha spiegato il capo della protezione civile Guido Bertolaso in conferenza stampa a Roma, dove, con documenti alla mano, grafici, fatture, leggi e intercettazioni comprese "note ma mai pubblicate", ha ricostruito la vicenda degli appalti per il G8 alla Maddalena, poi trasferito dalla Maddalena all'Aquila. "I controlli li abbiamo fatti tutti, ma terminare lavori di quel tipo in 10 mesi significa inevitabilmente raddoppiare le spese: non l'ho deciso io, fu Prodi che, giustamente, volle che il vertice si svolgesse là, per valorizzare un'area tra le piu' belle al mondo, e Berlusconi poi mi disse 'dobbiamo fare per forza entro il 9 luglio'". La cifra pattuita per i lavori, il preventivo di Anemone era di 300 milioni, ha spiegato Bertolaso, poi i costi lievitarono a 600 milioni. E mentre Anemone cercava di far passare il nuovo conto, Bertolaso invece - spiega lui stesso - cercava di ridurre i costi: "Ho chiesto anche un incontro col governo per la verifica dei progetti e la congruità dei costi". E - prosegue - quando l'ingegnere Calvi diventa soggetto attuatore unico e responsabile delle spese, i costi sono stati ridotti a 380 milioni. "Con il lavoro dell'ingegnere Calvi supportato da me, siamo ritornati al costo di 380 milioni di euro, compatibili con gli interventi e il tempo stretto previsto, dieci mesi", ha sottolineato il capo della Protezione civile. Allo stato attuale alla Maddalena "sono da terminare le opere di bonifica della parte marina dall'amianto - ha spiegato Bertolaso - una volta finita la Louis Vuitton Cup faremo anche quella", ma "alla fine il costo sarà tra i 410-415 milioni tutto compreso". "L'unico timore - ha proseguito - era che qualcuno riuscisse a ottenere quello che non aveva ottenuto attraverso l'arbitrato", cosa resa impossibile grazie alla norma sul dl sulla

Argomento: NAZIONALE Pag. 120 Data: 07-05-2010 Il Riformista.it G8/ Bertolaso: i lavori alla Maddalena costeranno 410-415 mln

trasformazione della protezione civile in spa che prevede l'annullamento degli arbitrati: "Sono stato io a volere che nel disegno di legge strumentalmente presentato come quello della privatizzazione della protezione civile venisse inserita esplicitamente l'abolizione delle clausole di compromissione dai contratti. Il comma fu abolito in commissione con un emendamento bipartisan, ma sono stato io a chiedere e ottenere che fosse reintrodotto in aula. E' agli atti del Senato". "Sono fatti concreti - ha concluso - abbiamo fatto sempre i controlli, e i fatti dimostrano che non abbiamo mai mollato l'attenzione per contenere i costi. Obiettivo che direi raggiunto". Ovvero - ha detto Bertolaso in un altro passaggio della conferenza - "diciamo che qualcuno ci ha provato, ma non ci sono riusciti". Gtu

venerdì, 7 maggio 2010

foto del giorno A cleaner sweeps in front of the door of the British prime minister's residence of 10 Downing Street, in central London May 7, 2010. The Conservatives look on course to be the largest party in parliament after the closest election in three decades, but without a clear majority, leaving it uncertain who will eventually run the country. REUTERS/Stefan Wermuth (BRITAIN - Tags: POLITICS ELECTIONS)

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Argomento: NAZIONALE Pag. 122 Data: 08-05-2010 Il Riformista.it Islanda/ Alle 21,30 riunione in Protezione civile su nube

Riformista.it, Il "" Data: 09/05/2010 Indietro

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domenica, 9 maggio 2010 ore 06:44

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apcom Islanda/ Alle 21,30 riunione in Protezione civile su nube Funzionari Enac, Enav e Prot. Civile analizzeranno situazione Funzionari Enac, Enav e Prot. Civile analizzeranno situazione

Milano, 8 mag. (Apcom) - Riunione della Protezione Civile, Enac e Enav sulle ceneri della nube del vulcano Eyafjallajokull. Alle 21.30 di questa sera i rappresentanti di Enac e Enav si ritroveranno alla sede centrale della Protezione Civile di Roma per fare il punto sulla situazione della nube provocata dall'eruzione del vulcano islandese che potrebbe raggiungere presto i cieli italiani. Alp

sabato, 8 maggio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 123 Data: 08-05-2010 Il Riformista.it Islanda/ Alle 21,30 riunione in Protezione civile su nube

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Argomento: NAZIONALE Pag. 124 Data: 08-05-2010 Il Riformista.it Islanda/ Alle 21,30 riunione in Protezione civile su nube

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Argomento: NAZIONALE Pag. 125 Data: 09-05-2010 Il Secolo XIX Gaffe su Clinton, Frattini "bacchetta" Bertolaso

il capo della protezione civile aveva paragonato la sua vicenda al caso lewinsky Il governo si «dissocia», l'opposizione attacca. De Magistris: ha messo le mani avanti sull'assegno alla moglie

vittorio de benedictis ROMA. Il governo si vergogna un po' della battuta di Guido Bertolaso su Clinton e il caso Lewinsky e affida al ministro degli Esteri Franco Frattini il compito di bacchettare il Capo della Protezione Civile, incorso in una gaffe, e non è la prima. Dunque l'esecutivo «si dissocia pienamente dalle affermazioni di Bertolaso»è l'ammissione di una fonte diplomatica, e per la seconda volta si scusa con gli Stati Uniti. La prima, dopo il terremoto di Haiti: Bertolaso esternò per mettere alla berlina i soccorsi Usa. L''altro ieri invece pensava di essere ironico accostando la sua vicenda (Monica è la massaggiatrice che secondo i magistrati era il "compenso" per i suoi favori ) a quella di Clinton, incappato, come è noto, nell'affaire di Monica Lewinsky. Ma il boss della Protezione civile è riuscito anche nell'intento di scatenare l'opposizione che non gli ha perdonato la scelta di utilizzare Palazzo Chigi, sede della Presidenza del Consiglio per difendersi (e assolversi) dalle accuse dei magistrati che a Perugia lo hanno indagato nell'inchiesta sulle Grandi Opere e il G8. Di più: qualcuno lo accusa di aver anticipato ad arte la notizia che sua moglie ha incassato un assegno dall'imprenditore Diego Anemone proprio per smorzare l'impatto che la notizia avrebbe avuto se scoperta dai giornali. Attacca a testa bassa l'europarlamentare Idv Luigi De Magistris: «A offendere la verità e il popolo italiano è il comportamento di Bertolaso, che ha inscenato una debole e propagandistica apologia Forse voleva "bruciare" le rivelazioni dei media sull'esistenza di una fattura che il costruttore Anemone ha rilasciato alla moglie di Bertolaso per una consulenza al Salaria Sport Village». E aggiunge Bobo Craxi, esponente del Psi ed ex sottosegretario agli Esteri: «Il ministro Frattini ha fatto bene a "tappare" la bocca a Bertolaso, uno che se avesse un profilo etico decente avrebbe già dovuto rassegnare da tempo le dimissioni». Rincara la dose Doris Lo Moro, Pd: «Siamo stanchi di mogli, figli, amanti, parenti e amici dei politici che dilagano dappertutto. Gli italiani, di destra e di sinistra, hanno diritto di pensare che chi è al Governo si occupi della crisi e dei problemi pubblici e non solo e sempre dei fatti propri. E poi, con quale senso delle istituzioni si usa Palazzo Chigi per difendersi da indiscrezioni su fatti personali?». L'inchiesta. E c'è una novità anche sulle indagini: esce oggi dal carcere uno degli uomini chiave della "cricca": per il costruttore Diego Anemone scatta il termine dei tre mesi di custodia cautelare. A Rieti era rinchiuso dal 10 febbraio per l'inchiesta sul G8 e le Grandi opere avviata dalla procura di Perugia. Fuori dalla prigione (a Terni) anche un altro degli arrestati, il funzionario pubblico Mauro Della Giovampaola. Niente libertà invece per Angelo Balducci, ex Presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici e per l'ex Provveditore alle opere pubbliche della Toscana, Fabio De Santis: entrambi sono implicati in una seconda inchiesta del filone Grandi Opere, quella che indaga sull'appalto della Scuola marescialli di Firenze. Per questa indagine è stato disposto il rito abbreviato. [email protected] © riproduzione riservata

Argomento: NAZIONALE Pag. 126 Data: 09-05-2010 Il Secolo XIX Giampedrone«Galazzo gridaal lupo, ma non si muove»

ameglia

«QUELLA di strillare ed accusare è una strategia che mi pare davvero patetica e poco produttiva: l'amministrazione comunale di Ameglia farebbe bene a diminuire il numero delle conferenze stampa per fare clamore, e allacciare legami più proficui ed efficaci con il governo centrale e in particolare con la Protezione Civile in maniera più proficua». Così commenta Giacomo Raul Giampedrone, capogruppo della minoranza Pdl in consiglio comunale, la dura presa di posizione di ieri da parte del sindaco Umberto Galazzo, che ha apertamente accusato il sottosegretario e responsabile della Protezione Civile Guido Bertolaso e il governo di essersi dimenticati delle esondazioni del fiume Magra che hanno ridotto sott'acqua Ameglia. «Relativamente alla Protezione Civile voglio ricordare a Galazzo _ aggiunge Giampedrone _ che il commissario con pieni poteri nominato dal governo è il presidente della regione Liguria del suo stesso partito, il Pd Claudio Burlando, e quindi qualche osservazione in più dovrebbe essere rivolta proprio a lui. In quanto al dossier relativo agli aiuti più celeri nei confronti dell'alluvione del Tevere 2008, evidentemente qui la differenza la fanno i buoni amministratori, rispetto a quelli che a nostro avviso invece pensano più ad urlare rispetto alla risoluzione reale di quelli che sono problemi molto seri». La soluzione migliore per Giampedrone sarebbe stata che «Galazzo fosse andato a Roma fisicamente a bussare alle porte giuste, cosa che invece non ha fatto». Stamane alle 10,30 alla sala consigliare di palazzo civico è previsto un incontro con il deputato Andrea Orlando e il presidente della Provincia Marino Fiasella. .x/08/1005

Argomento: NAZIONALE Pag. 127 Data: 09-05-2010 Il Secolo XIX Dal borgo di Sorbolo la richiesta di una mappa del rischio idrogeologico

follo L'amministrazione comunale impegnata in un check-up delle frane

UNO screening accurato del borgo per individuare le problematiche maggiori. A Sorbolo, piccola frazione collinare del follese, la collaborazione tra amministrazione comunale e il comitato cittadino costituitosi di recente porterà nei prossimi giorni ad un'analisi completa del territorio per determinare i problemi e le criticità sulle quali intervenire. L'accordo è avvenuto a margine della riunione cittadina indetta dal Comune, dove il comitato di frazione diretto dal coordinatore Marco Frateschi ha proposto all'amministrazione comunale di verificare assieme alcune situazioni a rischio. E così sabato prossimo, i quattro membri del direttivo del comitato - oltre al coordinatore Marco Frateschi e al vice Fausto Santini saranno presenti anche Paolo Simonelli ed Emanuele Bardò? assieme all'assessore all'urbanistica Corrado Vezzi batteranno a tappeto il piccolo borgo collinare. A preoccupare è soprattutto il rischio idrogeologico cui è sottoposta la frazione, frane e piccoli smottamenti che si sono verificati con sempre più frequenza nell'ultimo inverno hanno portato, oltre ai disagi connessi e alla chiusura di alcune strade - prima fra tutte quella che collega l'abitato di Sorbolo a Tivegna - anche un po' di preoccupazione tra gli abitanti del paese. «Nella parte alta del paese si sono formati alcuni avvallamenti da verificare attentamente - spiega il coordinatore Frateschi - così come dovremo valutare la situazione inerente le strade comunali, dove la mancata canalizzazione delle acque porta grandi disagi. L'incontro sarà così l'occasione per discutere "sul campo" assieme al comune di queste questioni, individuando le problematiche sulle quali bisognerà intervenire più velocemente». Tra queste, anche il disagio venutosi a creare nei pressi dell'acquedotto comunale, dove da qualche tempo si verificano grandi perdite d'acqua: «Non sappiamo se il problema è direttamente connesso ad un malfunzionamento dell'acquedotto, di certo c'è una fuoriuscita di acqua che si riversa sulla strada provinciale, arrecando disagi». Disco verde invece per il cimitero: dopo anni di richieste, petizioni e proteste dei cittadini, il camposanto della piccola frazione del follese, ormai pieno e non più in grado di accogliere alcuna salma, sarà presto allargato e ristrutturato». m. m. .x/08/1005

Argomento: NAZIONALE Pag. 128 Data: 09-05-2010 Il Secolo XIX Torna la nube, stop ai voli nel Nord

islanda, è ripresa l'eruzione del vulcano In Europa già fermati cinquemila aerei. E oggi tocca all'Italia, almeno fino alle 14

OGGI gli aeroporti del Nord Italia saranno chiusi almeno fino alle 14. La decisione è arrivata ieri sera a mezzanotte dopo una riunione alla Protezione civile. È il ritorno della nube del vulcano islandese Eyjafjallajokull, i cui primi lembi sono arrivati nella notte sull'Italia del Nord, ricoprendo i cieli di Piemonte e Liguria, oltre che la parte alta del Mar Tirreno. Le polveri del vulcano, che ha ripreso la piena attività eruttiva, hanno già causato solo nella giornata di ieri l'annullamento di 5.000 voli in Europa. Chiusi 19 aeroporti in Spagna, compreso lo scalo di Barcellona , che è stato riaperto solo alle 22. Pesanti disagi per i team di Formula Uno. Altri sei scali spagnoli torneranno in servizio questa mattina. Cancellazioni anche in Portogallo e in Francia, con timori nel sud del Paese per l'impatto sul Festival di Cannes, in programma da mercoledì. A un mese dalla prima grande crisi provocata dall'eruzione, l'Europa ripiomba nel caos e non è possibile prevedere quando la situazione si risolverà. «La parte bassa della nube, compresa fra il suolo e circa 6.500 metri di quota - dice il bollettino del Vaac, il Centro di controllo europeo delle polveri vulcaniche - è quella più pericolosa per il volo: invaderà il Mar Ligure e il Tirreno e poi man mano il resto dell'Italia a cominciare dalla parte occidentale, mentre la parte alta della nube (compresa fra i 6.500 metri e 11 mila metri) invaderà l'Italia settentrionale ma tenderà a dirigersi sui Balcani». Entro le 13 circa di oggi, precisa la Vaac, «la parte bassa della nube (pericolosa per il traffico aereo) coprirà tutta l'Italia, esclusa la Sicilia e la Sardegna, ma compreso l'Adriatico, per spingersi fino alla Grecia». La parte alta della nube, compresa fra la quota di 6.500 metri e 11 mila metri - conclude il bollettino - scivolerà invece lungo la penisola balcanica (senza interessare l'Italia) per spingersi fino al Bosforo». L'esame di questi dati previsionali ha determinato infine la decisione di chiudere quasi tutti gli scali del Nord (Torino, Milano, Bergamo, Brescia, Genova) sicuramente fino alle 14. In mattinata altre rilevazioni serviranno a stabilire se si potrà tornare a volare in sicurezza nel pomeriggio. Ma come insegna l'esperienza precedente, si naviga a vista, di ora in ora. L'attività eruttiva, secondo Mike Burton, primo ricercatore della sezione di Pisa dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), è di nuovo ai livelli del 15-16 aprile, quando aveva raggiunto il suo massimo. La situazione è decisamente «imprevedibile» anche per le società aeroportuali. Preoccupate le compagnie aeree che stanno ancora contando i danni per il precedente blocco. Qualche settimana fa, il fermo-voli gettò nel caos anche l'Italia. Comunque già ieri a Fiumicino sono stati soppressi quattro voli, tre in partenza e uno in arrivo, per Barcellona e per Lisbona; a Ciampino otto gli annullamenti, quattro in partenza e quattro in arrivo, tutti per la Spagna. Anche in Lombardia, da Linate, Malpensa ed Orio al Serio, stop a partenze verso Lisbona, Barcellona e Valladolid. «La nostra speranza - spiega Roberto, Colaninno, presidente di Alitalia - è che le decisioni siano coerenti con una reale situazione di pericolosità di questa nube». Nella passata emergenza, secondo Colaninno, «da una parte ho compreso la necessità di prudenza di fronte ad un fenomeno così importante, ma credo che un miglior coordinamento europeo potesse creare decisioni meno drastiche». M. Mu.

Argomento: NAZIONALE Pag. 129 Data: 09-05-2010 Il Secolo XIX Cenere, evacuatesessanta famiglie

sull'isola

REYKJAVIK. Molta cenere emessa dal vulcano Eyjafjallajokull sta ricadendo sull'Islanda e una sessantina di persone che abitano nella zona ha lasciato ieri volontariamente le case. Una portavoce della protezione civile islandese, Gudrun Johannesdottir, ha reso noto che «la Croce Rossa ha aperto centri per le persone che hanno bisogno di assistenza ed ha chiesto agli abitanti che lasciano la zona di far registrare il loro spostamento». Le autorità non hanno però disposto alcuna evacuazione forzosa. Secondo un geologo dell'università di Reykjavik, Bjoern Oddsson, l'attività eruttiva si starebbe riducendo.

Argomento: NAZIONALE Pag. 130 Data: 10-05-2010 Il Secolo XIX Bufera su Bondi, Bertolaso vicino all'addio

la politica e le inchieste su appalti e affari Nuove rivelazioni sulla "Cricca". Un'intercettazione: «Berlusconi ha scaricato Guido». Spunta il nome di Di Pietro

angelo bocconetti francesco bonazziRoma. L'ultimo a protestarsi innocente, in ordine di tempo, è stato Sandro Bondi, Ministro dei Beni Culturali: «Hanno voluto lordare la mia onestà. Avrò modo per medicare queste ferite». Il primo a lasciare, però, sarà Guido Bertolaso: ieri, a Udine, ha nuovamente annunciato la sua intenzione di abbandonare il comando della Protezione civile: «Annunciai la mia intenzione di andare in pensione tempo fa e sono rimasto solo per l'emergenza del terremoto: ma ora penso sia arrivato il momento». La Procura di Firenze ascolterà sia Bondi sia Bertolaso, come "persone informate dei fatti". Per il capo della Protezione civile sembra l'amara conclusione di una storia che inizia da lontano. Un passo indietro. I carabinieri del Ros di Firenze, alle 11 e 33 del 9 maggio 2009, intercettano una telefonata rivelatrice tra due alti dirigenti delle Infrastrutture: Patrizio Cuccioletta e Fabio De Santis (il secondo verrà arrestato a febbraio del 2010, con l'accusa di far parte della "Cricca"). Cuccioletta fa notare al collega che, guardando i filmati dall'Aquila, «Bertolaso non sta mai vicino al presidente. Quelli sanno tutto? Bertolaso ha mandato le ispezioni in Sardegna». Il 3 marzo i carabinieri sentono come teste Cuccioletta per chiedergli chi sia il "presidente". Lui risponde: «Avevo rilevato che nei telegiornali Bertolaso non veniva più ripreso accanto al presidente Berlusconi, traendone a livello soggettivo il significato di una presa di distanza». Le intercettazioni proseguono. De Santis chiede se si sanno i risultati delle ispezioni alla Maddalena e e Cuccioletta risponde: «Eh, sono risultati inquietanti? cioè alle differenze tra contabilità e lavori fatti (?) Adesso lui è come il generale Custer a Little Big Rock (Horn, ndr)». Poi c'è la profezia un po' sinistra, fatta da Cuccioletta a un De Santis sempre più imbarazzato: «Eh! ma sai... Fabie', quando arrivano al Salaria Sport Center... arrivano alla casa cinematografica .. mo' tra un po' gli diranno della casa che c'ha ... come è riuscito a prendere la casa .. quella lì... io... mi auguro che lui riesca a chiarire tutto ... ma siccome lo hanno scaricato tutti 4 a 0 ... da quello che so io perchè ormai ... la persona è fuoco ... non c'ha più uno vicino a lui ... è solo... solo... solo». De Santis risponde che sa tutto: «Io... come dire ... li ho ... li ho abbandonati a ottobre». Insomma, Cuccioletta sa perfettamente che il punto debole di Bertolaso e Balducci è Diego Anemone, che è il proprietario del Salaria Sport Village (con quote concesse anche a un figlio di Balducci, come raccontato dal Secolo XIX). Allude poi alla "casa", che è l'altro modo che Anemone ha per ingraziarsi i favori dei pubblici ufficiali. E già che c'è, parla pure della "casa cinematogafica", per la quale lavora l'altro figlio di Balducci. In un'altra telefonata con De Santis del maggio 2009, Cuccioletta sostiene che "il sistema Balducci" viene da lontano: «Per adesso questo governo non c'entra niente perché tutte queste cose sono partite prima ... e lui seguita a girare il mondo intero cercando ... ma determinate porte gliele hanno pure chiuse, per paura, al Vaticano». E torniamo a Bondi: da due giorni, anche lui, è finito nel gigantesco scandalo degli appalti. Fu lui, infatti, a designare nel 2009, Riccardo Miccichè a direttore dei lavori di restauro dei Nuovi Uffizi: 29 milioni di euro di budget prelevati dai 150 stanziati per l'Unità d'Italia. L'imprenditore, che aveva già lavorato alla Maddalena per il G8, ha un fratello, Fabrizio, che i carabinieri sospettano di avere collegamenti con le cosche mafiose. «Appena avuto conoscenza delle indagini della magistratura - si difende Bondi - ho revocato immediatamente il commissariamento per agevolare le indagini». Ma non finisce qui: i tam tam che arrivano dalle varie procure, annunciano una settimana di fuoco. Le carte della inchiesta stanno, infatti, svelando un gigantesco intreccio di parentele: Francesco Piermarini, fratello di Gloria, moglie di Guido Bertolaso, infatti, risulta essere uno dei referenti del costruttore Diego Anemone. Oltre ad essere titolare o socio di aziende che, fino al 2004, avevano bilanci praticamente inattivi. Nelle nuove telefonate depositate dalla Procura di Firenze viene tirati in ballo anche Antonio Di Pietro, seppure in modo molto indiretto. Il 17 maggio 2009, i carabinieri intercettano una conversazione tra Riccardo Fusi e Roberto Bartolomei, rispettivamente presidente e vicepresidente della BTP, una delle prime dieci imprese di costruzione italiana. Fusi, che tramite l'amico Denis Verdini (coordinatore del Pdl) aveva tentato in ogni modo di agganciare il ministro Altero Matteoli per rimettere le mani sull'appalto della Scuola Carabinieri di Firenze, si lamenta del fatto che a Roma gli sembrano tutti schierati dalla parte del gruppo Astaldi. Bartolomei cerca di "consolarlo" parlando così del ministero delle Infrastrutture: "Questo è un film bell'è visto... lì sono tutti compromessi... dal ministro DI PIETRO... da LU... da... tutti... non c'è mica... non c'è da meravigliarsi di nulla... sottosegretari... voglio dire... quindi...sono tutti compromessi... tutti fin dall'inizio... io te l'ho sempre detto... che quella è

Argomento: NAZIONALE Pag. 131 Data: 10-05-2010 Il Secolo XIX Bufera su Bondi, Bertolaso vicino all'addio

una manica di banditi". E Anemone? Ieri è uscito dal carcere per la scadenza dei termini di custodia cautelare . E ha subito rilasciato dichiarazioni di questo tenore: « Ho sempre lavorato onestamente, con tenacia, senza risparmiarmi e nel massimo rispetto di tutti i miei collaboratori». [email protected] [email protected] © riproduzione riservata Accusa respintaIl triumviro del Pdl: «Nulla a che fare con i corrotti»

Argomento: NAZIONALE Pag. 132 Data: 10-05-2010 Il Secolo XIX Basta con la storiadei complotti

l'affaire scajola

L'Affaire Scajola tiene banco. Per più ragioni. Intanto l'idea che uno possa comprare una casa senza sapere chi gliel'ha pagata è di per sé fonte di commenti indignati e sarcastici. Ma c'è di più: c'è la paura di un effetto domino (altri uomini di governo sono "in pericolo"), e si è affacciato il sospetto che fossimo addirittura davanti a un complotto, in grado di compromettere la stessa stabilità del governo. E intanto - con la scusa di tutelare la privacy - è in cantiere una legge sulle intercettazioni che se fosse già stata approvata avrebbe impedito all'opinione pubblica di sapere alcunché. Stefano Rodotà sulla Repubblica accusa: c'è qualcuno che "non può tollerare che i cittadini dispongano di informazioni che consentano loro di non essere soltanto spettatori delle vicende politiche, ma di divenire opinione pubblica consapevole e reattiva". "Il ministro Scajola ha vinto l'ambitissimo 'premio internazionale Marx' (Groucho, Harpo e Chico) per la comicità involontaria. In effetti, riaffermare di non avere ricevuto soldi da chicchessia, minacciando fulmini e saette «se dovessi acclarare che la mia abitazione fosse stata pagata da altri senza saperne io il motivo, il tornaconto e l'interesse», supera in performance qualsiasi genio satirico da Aristofane a oggi": parola di Paolo Flores d'Arcais sul Fatto quotidiano. Un "premio (Faccina di Tolla)" lo assegna a Scajola anche Massimo Gramellini della Stampa. "Il bollettino della repubblica di Cialtronia, della quale siamo sudditi attoniti, assegna un riconoscimento alle persone che nel corso della settimana hanno cercato di risollevare il morale del popolo con esibizioni strepitose di facce di tolla". Il commento più paradossale, tuttavia, lo si legge nella rubrica Andrea's Version sul Foglio di Giuliano Ferrara: "Migliaia di tonnellate di petrolio continuano a uscire da quel maledetto buco nero nel Golfo del Messico - il mondo intero vive in comprensibile allarme e i cittadini di Louisiana, Mississippi, Alabama, Florida si trovano alle prese con un futuro drammaticamente diverso da quello che avevano potuto immaginare fino a ora - Quel mare vischioso potrebbe strappare troppe certezze, sconvolgere tutti. Tutti. Potrebbe. Eppure una speranza c'è. Si confida, infatti, che a veder giusto sia di nuovo il ministro Scajola quando assicura che, sembra petrolio, ma a ben guardare è chinotto". Luigi La Spina sulla Stampa scrive: "Il maggior rammarico, in queste tristi ore, dell'ex ministro Claudio Scajola dovrebbe essere quello di aver affidato la sua difesa all'avvocato Claudio Scajola. Il legale, forse per insipienza professionale, forse per arroganza provinciale, ha scavato con pertinacia, in dieci giorni di dichiarazioni inverosimili, un tale fossato di credibilità intorno al suo assistito da costringere all'inevitabile sprofondamento politico delle dimissioni". E poi: "L'allontanamento dell'ex ministro dalla realtàè documentato dal linguaggio, rivelatore infallibile ma anche inesorabile di una sindrome masochistica". Ce n'è anche per il Tg 1 di Augusto Minzolini. Ecco quello che ci racconta Gian Antonio Stella del Corriere della Sera: "Si è dimesso Scajola? Questa poi? Le dimissioni del ministro per le Attività produttive devono aver colto di sorpresa i telespettatori, persone che spesso in edicola non ci vanno e si formano le opinioni 'solo' sulla tivù? prendete ad esempio gli ascoltatori del Tg 1". Secondo Stella il Tg 1 è ricco di non notizie. Un esempio? "Negli Stati Uniti i ragazzi si salutano dicendosi 'hey guys'. Più o meno sarebbe come dire 'ciao ragazzi'. Oppure: "Anche le corde vocali invecchiano. Per tenerle in forma, secondo gli esperti, cantare è uno dei mezzi più sicuri e va'ancora meglio se si canta sotto la doccia - ieri (siamo al 5 maggio, ndr) infine le clamorose dimissioni di Scajola scodellate fresche fresche. Erano al Tg 1 delle 13,30 solo la terza notizia. E che saranno mai le dimissioni di un ministro? " Ma qual è stato l'errore davvero imperdonabile dell'ex ministro? Ce lo spiega Il Riformista. Antonio Polito, che ne è il direttore, così comincia il suo editoriale: "Le parole del dimissionario Scajola sono destinate a entrare negli annali. Dire che 'forse la mia casa è stata pagata da altri' è come dire 'forse nel mio letto ha dormito una donna'. Difficile esserne inconsapevoli. Ma sappiamo pure che gli italiani perdonano la donna e condannano la casa". Sullo stesso quotidiano, Alessandro Campi, professore, della Fondazione Fare Futuro che fa capo a Gianfranco Fini, scrive: "Agli italiani toccate e togliete tutto, anche la mamma e la squadra di calcio, ma non la casa, il segno più tangibile per essi di libertà e di benessere, quasi una ragione di vita. Lo sa bene Berlusconi - al punto di diventare quasi un collezionista di dimore e residenze - molte di queste case - diciassette, se la contabilità offerta dagli archivi è corretta - sono persino diventate, strada facendo, luoghi topici del berlusconismo: da Villa San Martino ad Arcore - da Villa Certosa a Porto Rotondo, il paradiso delle sue vacanze -" "Sivio Berlusconi, chiuso nella war room di Palazzo Chigi coi fedelissimi, ha messo in fila gli elementi di questi giorni (dopo le dimissioni di Scajola, la notizia che uno dei suoi bracci destri, Denis Verdini, è inquisito per corruzione, che il

Argomento: NAZIONALE Pag. 133 Data: 10-05-2010 Il Secolo XIX Basta con la storiadei complotti

suo uomo della Protezione civile, Guido Bertolaso, è nei guai, intanto ombre e sospetti calano anche sul fidatissimo Gianni Letta, ndr). Spiega chi ha parlato con lui: "Non siamo di fronte a una nuova tangentopoli di toghe rosse con una regia politica. Siamo passati dall'attacco a Berlusconi all'accerchiamento, attraverso l'azione giudiziaria su chi lavora con lui ispirata da alcune lobby. La manovra è il logoramento di questo governo per sostituirlo con un esecutivo di transizione": così Alessandro De Angelis in una cronaca del Riformista. Simile è la ricostruzione del Giornale di Vittorio Feltri, in una cronaca di Adalberto Signore: Si parla anche qui di "accerchiamento", di "personaggi che tramano nell'ombra". E poi: "C'è una magistratura politicizzata che non riuscendo a colpire me ora punta a chi mi sta vicino. Berlusconi lo dice chiaro incontrando un gruppo di europarlamentari. Stanno facendo di tutto per fare cadere il governo". E Maurizio Belpietro direttore di Libero sembra crederci: "Quanto può reggere un governo i cui ministri o uomini forti finiscono via via sotto il fuoco della magistratura? La risposta è facile: non serve essere un mago per immaginare che dura poco o, per dirla in milanese, dura minga ... se continuerà il tiro al piccione, è probabile che anche la preda grossa finisca impallinata e si debba tornare alle urne". Dopo la crisi della Grecia, dopo che la speculazione internazionale sta costringendo l'Europa a difendere l'euro con i denti, per di più in presenza di una crisi occupazionale pesantissima, pensare che ci sia qualcuno così irresponsabile da auspicare elezioni anticipate mi sembra impossibile. Certo è che se il governo tergiversa, fatica a prendere decisioni forti e coraggiose davanti a una deriva "limacciosa, con le sue reti di complicità e il tornaconto di tanti, il caso Scajola potrebbe essere il primo episodio di una storia ancora da scrivere" (Stefano Folli sul Sole 24 Ore). Sarebbe già un buon inizio se invece di parlare di complotti, il governo chiarisse che i colpevoli vanno cercati fra coloro che approfittano delle posizioni di potere e non fra quelli che li smascherano. Insomma fa danni chi ruba, non chi cerca i ladri.

Argomento: NAZIONALE Pag. 134 Data: 10-05-2010 Il Secolo XIX Ma fra due giorni cieli ancora a rischio

le previsioni «Tutto dipende dale condizioni meteo», sostengono i ricercatori del Cnr

Roma. Passata l'emergenza, resta comunque alto il livello di attenzione sulla nube vulcanica che ha attraversato l'Italia perché l'evento potrebbe di nuovo interessare l'Italia tra un paio di giorni. È quanto riferisce Gelsomina Pappalardo dell'Istituto di Metodologie per l'Analisi Ambientale (Imaa) del Cnr che ha partecipato al tavolo tecnico di emergenza istituito dal Dipartimento della Protezione Civile. «Se il vulcano continua la sua attività esplosiva - sottolina Pappalardo - e se il trasporto della massa d'aria è quello previsto dai modelli, ci aspettiamo che la nube arrivi in Italia nel giro di qualche giorno, prima della fine della settimana. Ma il condizionale è d'obbligo - precisa - perché dipende anche dalla situazione meteo». La rete Earlinet (European Aerosol Research Lidar Network), coordinata dal Consiglio nazionale delle ricerche, è stata allertata e le stazioni di Napoli, Potenza e Lecce hanno fornito misure nel corso della serata dell' 8 maggio, della notte e di ieri mattina. La rete osservativa di ricerca - sottolinea Pappalardo - continuerà a fornire tutto il possibile supporto alle autorità tenute a prendere eventuali decisioni in merito alla situazione del traffico aereo. Le osservazioni delle stazioni Earlinet nei giorni scorsi (6-7 maggio) sul Portogallo e la Spagna avevano evidenziato la presenza di aerosol di origine vulcanica e le previsioni da modelli davano come possibile l'evento sull'Italia a partire dall'altra notte. Le misure di ieri mattina, sia su Napoli che su Potenza, non hanno evidenziato la presenza di strati ad alta quota, ma solo un residuo di particelle di origine vulcanica confinate entro i 3 km di altezza.

Argomento: NAZIONALE Pag. 135 Data: 06-05-2010 Il Sole 24 Ore Online Che fine ha fatto l'emergenza petrolio nel fiume Lambro?

6 maggio 2010 Che fine ha fatto l'emergenza petrolio nel fiume Lambro? di Andrea Franceschi Il disastro ambientale nel golfo del Messico ha fatto tornare in mente a molti un incidente che, seppur in scala decisamente minore, è avvenuto dalle nostre parti. Stiamo parlando dello sversamento di petrolio nel fiume Lambro avvenuto a fine febbraio. Ignoti sabotatori aprirono i rubinetti delle cisterne della Lombarda petroli di Villasanta, in provincia di Monza, provocando la fuoriuscita di tonnellate di gasolio. Un'onda nera finì nel fiume Lambro e di qui nel Po, di cui è affluente. Ma raggiunse solo limitatamente l'Adriatico, perché i volontari della Protezione civile riuscirono a fermarla all'isola Serafini, nel piacentino. Allora si parlò di un disastro ecologico dalle conseguenze devastanti per l'ecosistema, oltre che per l'economia della zona. Una volta finita l'emergenza e spenti i riflettori dei media, come spesso accade nel nostro Paese, non se ne parlò più. A due mesi di distanza, però, non è ancora chiaro quale sia stato il reale impatto (ambientale ed economico) del disastro. «Siamo tornati a una situazione di normalità solo apparente» spiega Andrea Agabito, responsabile del programma acque del Wwf. «La macchia di petrolio è sparita. Ma di fatto gli sversamenti di sostanze inquinanti sono durati fino a pochi giorni fa. Solo da poco infatti è rientrato in funzione il depuratore di Monza, messo fuori uso dal gasolio uscito dalle cisterne della Lombarda petroli. Questo significa che per due mesi i liquami della Brianza sono finiti nelle acque del Po e di qui nell'Adriatico». Le analisi delle acque condotte dalle Arpa (Agenzie regionali per la protezione dell'ambiente) fanno stare tranquilli: la concentrazione di inquinanti nel fiume si è ridotta notevolmente. Ma questo dato, denuncia l'associazione ambientalista, non è indicativo. Ciò che serve è un'analisi dei sedimenti delle sponde del fiume. È da qui che le sostanze tossiche si diffondono su tutta la catena alimentare. Il meccanismo è semplice: gli inquinanti si infiltrano nei terreni e contaminando le piante. Di qui il contagio passa agli insetti e ad altri invertebrati di cui si cibano i pesci che a loro volta sono preda di uccelli. Le Arpa (Agenzie regionali protezione ambiente) per ora hanno fatto i campionamenti ma non hanno ancora diffuso i risultati delle analisi. La denuncia del Wwf è chiara: quella del Lambro è un'emergenza dimenticata e le risorse messe in campo per affrontarla non sono adeguate. Nei mesi scorsi infatti la Protezione civile aveva annunciato un'ordinanza che prevedeva lo stanziamento di 12 milioni di euro: 10 a titolo di rimborso per le spese sostenute dalle Arpa, dai comuni e dalle sezioni locali della Protezione civile e 2 per avviare un piano di bonifica dei siti inquinati. Quest'ordinanza però è ferma al ministero dell'Economia in attesa del via libera. Le uniche risorse le ha messe sul piatto il ministero dell'Ambiente: 700mila euro destinati l'Autorità Bacino Fiume Po. Questi soldi serviranno a finanziare un piano per verificare il «bioaccumulo» su flora e fauna. In parole povere per controllare che il gasolio sversato nel Lambro non abbia avvelenato i pesci, gli uccelli e le piante del Po. Il piano, però, è ancora «in fase di predisposizione». «Tutte le istituzioni sono scese in campo e si sono impegnate per far fronte a questa situazione - assicura Francesco Puma, dirigente dell'autorità Bacino Fiume Po - e se non abbiamo ancora diffuso i dati è per prudenza. Non dimentichiamoci che sulla questione sta indagando la magistratura».

6 maggio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 136 Data: 07-05-2010 Il Sole 24 Ore Online Bertolaso sull'inchiesta G-8: «Speravo in un'archiviazione, ma ho fiducia nel magistrati»

commenti - | Condividi su: |vota su | | 7 maggio 2010

«Speravo di essere qui a commentare l'archiviazione o lo stralcio della mia posizione» nell'inchiesta sul G-8, «ma purtroppo non è stato così, l'indagine va avanti e io voglio chiarire alcune cose». Così il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, convocata per chiarire la sua posizione in merito all'inchiesa sul G-8. «Questa inchiesta - ha detto - è destinata a protrarsi nel tempo. Bertolaso ha ripercorso i passi salienti della vicenda. Ha detto di non aver mai mentito agli italiani sulle inchieste che lo riguardano.

Anemone, indagato per corruzione a Perugia, ha raccontato Bertolaso, «è venuto a trovarmi a L'Aquila, ma lui non ha avuto appalti dalla Protezione civile. Nessuno dei personaggi coinvolti in questa vicenda ha avuto appalti o affidamenti all'Aquila. Se qualcuno poteva pensare che ci sarebbero state compensazioni per ciò che avevamo tagliato a La Maddalena é rimasto deluso. Nessuna impresa di Diego Anemone o delle altre persone coinvolte nella vicenda é stata contattata o ha ricevuto appalti dalla protezione civile all'Aquila». Poi ha detto con rammarico: «vengo accusato di corruzione, quando per tutta la vita ho combattuto questi fenomeni».

Bertolaso ha spiegato che esistono intercettazioni in cui l'imprenditore Anemone lamenta il fatto che con i sistemi di contabilità adottati dalla Protezione civile dopo la decisione di trasferire il G8 all'Aquila avrebbe perso parecchie decine di milioni di euro. «Sui giornali - ha detto il capo della Protezione civile - non ho letto nessun commento su Bertolaso che tradisce gli impegni presi sottobanco». Quanto alle presunte irregolarità nella gestione degli appalti relativi al G8 a La Maddalena, Bertolaso ha ricordato che la Commissione Ue «ha archiviato tutti i procedimenti di infrazione aperti per l'ipotetica compromissione ambientale, sia per irregolarità nelle procedure concorsuali. La Commissione ha riconosciuto che tutte le procedure attuate o seguite sono state assolutamente corrispondenti alla normativa italiana e alla normativa europea». «Confermo la mia totale fiducia nella magistratura», ha detto Bertolaso. «Ho incontrato i magistrati di Perugia ad aprile - ha ricordato - sono stato con loro sei ore e penso di averli tediati con dettagliate informazioni». Il capo della protezione civile ha detto di aver apprezzato «la loro serietà e il loro equilibrio nel condurre l'interrogatorio». (N.Co.)

7 maggio 2010 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 137 Data: 09-05-2010 Il Sole 24 Ore Online Scarcerato Anemone,uomo-chiave della "cricca"

Scarcerato Anemone: «Ho agito sempre onestamente»

commenti - | Condividi su: |vota su | | 9 MAGGIO 2010

Liberato per decorrenza dei termini dopo tre mesi di carcere. Le prime parole: "Ho sempre lavorato onestamente"

«Ho sempre lavorato onestamente, con tenacia, senza risparmiarmi e nel massimo rispetto di tutti i miei collaboratori». Ha atteso la serata di domenica per rendere nota la propria opinione, il costruttore Diego Anemone, considerato l'uomo-chiave della "cricca" che truccava gli appalti.

Dopo tre mesi di carcere, Anemone è stato liberato domenica mattina per decorrenza dei termini. Era detenuto dal 10 febbraio - in stato di custodia cautelare - nella casa circondariale di Rieti. Indagato dalla procura della Repubblica di Perugia, Anemone è stato scarcerato su ordine del Gip Massimo Ricciarelli. Insieme a lui, e sempre per scadenza dei termini, è stato liberato anche il funzionario pubblico Mauro Della Giovampaola. Secondo la ricostruzione dei magistrati, Anemone - al centro del gruppo di potere che pilotava l'assegnazione e la gestione degli appalti per i Grandi eventi (dai mondiali di nuoto a Roma al G8 che si doveva tenere alla Maddalena - e che poi fu trasferito all'Aquila dopo il terremoto del 6 aprile 2009 - ma anche le celebrazioni per il 150/o anniversario dell'Unità d'Italia). L'imprenditore è sospettato di aver offerto a diversi funzionari pubblici l'uso di telefoni cellulari e di auto, arredi per la casa e prestazioni sessuali, in cambio di favori per le imprese amiche. Nell'indagine sul G8 della Maddalena, in particolare, è rimasto coinvolto anche il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso.

Del tutto differente la versione di Anemone: «Il G8 è stato annullato per i fatti drammatici sopravvenuti e imprevedibili, mentre i lavori di ampliamento del Circolo sportivo sono stati realizzati sostenendone integralmente i costi, nel rispetto della procedura. La realizzazione ha contribuito in modo determinante a rendere possibile l'evento dei Mondiali di Nuoto a Roma; le Società sportive esclusivamente di proprietà mia e di mio fratello hanno dato solo lustro al mondo dello sport con la continua ricerca dell'eccellenza e tutti i numerosissimi soci e frequentatori ne sono stati e ne sono testimoni diretti quotidiani».

Restano in carcere l'ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Angelo Balducci, e l'ex provveditore alle opere pubbliche della Toscana, Fabio De Santis. Su di loro pende un'altra inchiesta: quella relativa all'appalto per la Scuola Marescialli di Firenze, condotta dalla procura della Repubblica di Firenze. Per entrambi i pubblici ministeri fiorentini hanno ottenuto il processo con il rito immediato.

L'inchiesta perugina è in pieno svolgimento. Martedì arriva davanti al tribunale del riesame l'appello dei Pm contro la decisione del Gip di non concedere gli arresti dell'architetto Angelo Zampolini, del commercialista Stefano Gazzani e dell'ex commissario dei mondiali di nuoto a Roma, Claudio Rinaldi. Il giorno successivo il Gip esaminerà la richiesta della procura di commissariare le aziende del gruppo Anemone. Venerdì sarà quindi sentito come persona informata dei fatti l'ex ministro Claudio Scajola, coinvolto nell'indagine per l'acquisto di un'abitazione anche con assegni circolari dell'architetto Zampolini, che gli inquirenti sospettano siano riconducibili ad Anemone.

9 MAGGIO 2010 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 138 Data: 09-05-2010 Il Sole 24 Ore Online Scarcerato Anemone: «Ho agito sempre onestamente»

9 MAGGIO 2010

«Ho sempre lavorato onestamente, con tenacia, senza risparmiarmi e nel massimo rispetto di tutti i miei collaboratori». Ha atteso la serata di domenica per rendere nota la propria opinione, il costruttore Diego Anemone, considerato l'uomo-chiave della "cricca" che truccava gli appalti.

Dopo tre mesi di carcere, Anemone è stato liberato domenica mattina per decorrenza dei termini. Era detenuto dal 10 febbraio - in stato di custodia cautelare - nella casa circondariale di Rieti. Indagato dalla procura della Repubblica di Perugia, Anemone è stato scarcerato su ordine del Gip Massimo Ricciarelli. Insieme a lui, e sempre per scadenza dei termini, è stato liberato anche il funzionario pubblico Mauro Della Giovampaola. Secondo la ricostruzione dei magistrati, Anemone - al centro del gruppo di potere che pilotava l'assegnazione e la gestione degli appalti per i Grandi eventi (dai mondiali di nuoto a Roma al G8 che si doveva tenere alla Maddalena - e che poi fu trasferito all'Aquila dopo il terremoto del 6 aprile 2009 - ma anche le celebrazioni per il 150/o anniversario dell'Unità d'Italia). L'imprenditore è sospettato di aver offerto a diversi funzionari pubblici l'uso di telefoni cellulari e di auto, arredi per la casa e prestazioni sessuali, in cambio di favori per le imprese amiche. Nell'indagine sul G8 della Maddalena, in particolare, è rimasto coinvolto anche il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso.

Del tutto differente la versione di Anemone: «Il G8 è stato annullato per i fatti drammatici sopravvenuti e imprevedibili, mentre i lavori di ampliamento del Circolo sportivo sono stati realizzati sostenendone integralmente i costi, nel rispetto della procedura. La realizzazione ha contribuito in modo determinante a rendere possibile l'evento dei Mondiali di Nuoto a Roma; le Società sportive esclusivamente di proprietà mia e di mio fratello hanno dato solo lustro al mondo dello sport con la continua ricerca dell'eccellenza e tutti i numerosissimi soci e frequentatori ne sono stati e ne sono testimoni diretti quotidiani».

Restano in carcere l'ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Angelo Balducci, e l'ex provveditore alle opere pubbliche della Toscana, Fabio De Santis. Su di loro pende un'altra inchiesta: quella relativa all'appalto per la Scuola Marescialli di Firenze, condotta dalla procura della Repubblica di Firenze. Per entrambi i pubblici ministeri fiorentini hanno ottenuto il processo con il rito immediato.

L'inchiesta perugina è in pieno svolgimento. Martedì arriva davanti al tribunale del riesame l'appello dei Pm contro la decisione del Gip di non concedere gli arresti dell'architetto Angelo Zampolini, del commercialista Stefano Gazzani e dell'ex commissario dei mondiali di nuoto a Roma, Claudio Rinaldi. Il giorno successivo il Gip esaminerà la richiesta della procura di commissariare le aziende del gruppo Anemone. Venerdì sarà quindi sentito come persona informata dei fatti l'ex ministro Claudio Scajola, coinvolto nell'indagine per l'acquisto di un'abitazione anche con assegni circolari dell'architetto Zampolini, che gli inquirenti sospettano siano riconducibili ad Anemone. 9 MAGGIO 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 139 Data: 07-05-2010 Il Sole 24 Ore Verdini indagato per corruzione

Inchiesta appalti pubblici. Sospetti su un giro di appoggi per favorire alcuni imprenditori - Coinvolto anche Flavio Carboni

I pm: irregolarità nei progetti sull'eolico in Sardegna - Il coordinatore Pdl: non lascio Domenico Lusi ROMA Ancora guai giudiziari per Denis Verdini. Il coordinatore del Pdl,già coinvolto nell'indagine fiorentina sugli appalti della Protezione civile, è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Roma per un'altra inchiesta su un grande intreccio di affari e tangenti relativo ad appalti in Sardegna, Campania, Lombardia e altre regioni. L'ipotesi di reato è sempre la stessa: corruzione. Gli accertamenti, affidati al procuratore aggiunto, Giancarlo Capaldo, e ai sostituti Rodolfo Sabelli e Ilaria Calò, riguardano un presun-to comitato d'affari che si sarebbe occupato, in maniera illecita, di favorire l'aggiudicazione ad imprenditori amici dei lavori per la realizzazione di impianti per la produzione di energia eolica, per la costruzione di carceri e altri appalti pubblici. Oltre a Verdini, sono indagati, per concorso in corruzione, l'imprenditore sardo Flavio Carboni e altre quattro persone che, a vario titolo, avrebbero cercato e ottenuto l'appoggio di politici per favorire i loro imprenditori di riferimento. Si tratta di: Ignazio Farris, direttore generale dell'Agenzia regionale sarda per la protezione dell'ambiente; Pinello Cossu, ex assessore Udc ai Servizi sociali della provincia di Cagliari; l'ex assessore socialista al Comune di Napoli, Arcangelo Martino, arrestato e poi prosciolto ai tempi di Tangentopoli, tornato alla ribalta per aver presentato a Silvio Berlusconi il padre della giovane Noemi, Elio Letizia; il geometra Pasquale Lombardi, applicato come giudice in alcune commissioni tributarie. Al centro dell'indagine, partita nel 2008 sulla base di un'informativa della Direzione distrettuale antimafia, c'è il nuovo business dell'eolico in Sardegna. Nelle scorse settimane gli inquirenti hanno sequestrato nella sede della regione, a Cagliari, tutte le pratiche relative ai progetti sull'eolico presentati da privati dal 2009 in poi, tra cui quello per un parco nella zona industriale di Cagliari. Non a caso, il personaggio chiave dell'inchiesta è proprio Carboni. Alcuni nomi di primo piano dell'imprenditoria nazionale si sarebbero rivolti a lui per ottenere, in cambio di tangenti, gli appoggi politici necessari ad aggiudicarsi gli appalti al vaglio dei pm. I magistrati sospettano che Verdini sia uno dei terminali politici di tale intreccio. Parte dei soldi pagati dagli imprenditori sarebbero infatti transitati per il Credito cooperativo fiorentino, la banca di cui Verdini è presidente, per finire in società che, secondo gli inquirenti, venivano utilizzate per pagare tangenti a politici e ad amministratori pubblici. Per questo motivo lunedì, a Firenze, la sede della banca, già perquisita lo scorso 20 febbraio, è stata nuovamente visitata dai Carabinieri del Comando provinciale della capitale che hanno raccolto documenti e altro materiale contabile. «Mi descrivono come un boss mafioso. Sono estraneo alle accuse, non mi dimetto, non fa parte della mia mentalità e non ho nessuna necessità di farlo » si è difeso Verdini. Che punta l'indice contro la «sistematica violazione » del segreto istruttorio e la «giustizia mediatica», un modo per colpire con lo «sputtanamento» chiunque abbia la sfortuna di finire nelle maglie della giustizia. Secondo fonti vicine agli inquirenti, Verdini non è l'unico politico coinvolto. Nelle intercettazioni spuntano i nomi di deputati, senatori, politici sardi. Tutte persone che, al momento, non risultano indagate. Tra loro, il senatore Marcello Dell'Utri e il sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino. Indiscrezioni che nel centrodestra suscitano reazioni discordanti. «C'è qualcosa di poco chiaro e di allarmante in questa nuova ondata di inchieste a caricodi esponenti del nostro movimento politico» ha rincarato il coordinatore Sandro Bondi. © RIPRODUZIONE RISERVATA ALTRI POLITICI Dalle carte spuntano i nomi di alcuni deputati e senatori che però non risultano indagati: tra questi Marcello Dell'Utri e Nicola Cosentino Di nuovo nella bufera. Il coordinatore del Pdl Denis Verdini OLYCOM

Argomento: NAZIONALE Pag. 140 Data: 08-05-2010 Il Sole 24 Ore Verdini presto dai pm Altri politici nel mirino

Inchiesta sugli appalti. Il coordinatore del Pdl: solo telefonate, nulla di sostanziale

Verifiche sulla compravendita di immobili di Propaganda Fide Marco Ludovico Domenico Lusi ROMA I magistrati della Procura di Roma sono pronti a interrogare Denis Verdini. Il coordinatore nazionale del Pdl, indagato per corruzione, sarà presto convocato a Piazzale Clodio per chiarire il suo ruolo nell'inchiesta su appalti e tangenti legati all'eolico e alle carceri in Sardegna, Campania e Lombardia. In attesa della fissazione delladata dell'interrogatorio Verdini, già inquisito nell'inchiesta fiorentina sugli appalti della Protezione Civile, si difende: «Avrò fatto qualche telefonata, cosa normale per chi fa politica ma non c'è niente di sostanziale ». I politici in ballo L'indagine del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo continua ad agitare i palazzi della politica. Oltre a quello di Verdini, nelle intercettazioni spuntano i nomi di numerosi altri politici, nessuno dei quali risulta al momento indagato. Tra loro, il senatore Marcello Dell'Utri, il sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino, i deputati del Pdl Ignazio Abbrignani e Massimo Parisi, il governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci. Che replica: «Non ho notizie dell'inchiesta. Leggere suggestioni basate su atti che non si sa da dove vengano non è da paese civile». Cappellacci è tirato in ballo da una serie di telefonate con Verdini e Flavio Carboni, anche lui indagato. In un colloquio, Verdini avrebbe chiesto al governatore di incontrarsi con Carboni, capofila di un gruppo di imprenditori interessati alle energie rinnovabili e ad altri appalti in Sardegna. L'incontro si sarebbe svolto a Roma: al tavolo Cappellacci, Verdini e Carboni, in pressing per avere un accordo con gli imprenditori da lui rappresentati. «Sulla partita delle rinnovabili - ribatte Cappellacci - mi ha contattato l'universo mondo. Ma non ho mai ricevuto richieste meno che lecite». Intanto l'inchiesta prosegue nel massimo riserbo. A Piazzale Clodio si sospetta che le fughe di notizie siano finalizzate a sabotare gli accertamenti. Quella sul business dell'eolico in Sardegna è infatti solo la parte iniziale dell'indagine. Che parte dalle procure di Tempio Pausania e Sassari, per approdare a Roma e prendere tutt'altra direzione: i palazzi della politica e gli appoggi a imprenditori amici per avere appalti in cambio di tangenti. I pm sospettano che Verdini sia uno dei terminali politici di questo intreccio. Per questo, nei giorni scorsi, hanno acquisito documentazione contabile, definita «interessante» nella sede del Credito Cooperativo Fiorentino, la banca di cui l'esponente del Pdl è presidente. Propaganda Fide nel mirino A Roma, invece, Guardia di Finanza e Ros dei Carabinieri indagano per conto della procura di Perugia sulle compravendite immobiliari sospette, come quelle già finite sotto inchiesta degli ex ministri Claudio Scajola e Pietro Lunardi e del generale del Sisde Francesco Pittorru. Uno dei filoni più interessanti potrebbe essere quello spuntato con l'immobile acquistato da Lunardi: apparteneva al patrimonio di Propaganda Fide, il "ministero delle missioni" del Vaticano che annovera migliaia di unità immobiliari, a cominciare da Roma. E giova ricordare che Angelo Balducci, ex presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici e oggi in carcere per l'inchiesta G-8, aveva un formidabile accredito presso la Chiesa visto che era un «Gentiluomo di Sua Santità» finché non è stato rimosso dopo le ultime vicende. Gli inquirenti, poi, intendono passare al setaccio due anni di compravendite immobi-liari, rogiti e contratti registrati, stipulati tra le mura dello studio del notaio Gianluca Napoleone. Secondo i pm Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi lì si sarebbero concretizzate buona parte delle operazioni che l'architetto Angelo Zampolini eseguiva per conto di Diego Anemone, l'imprenditore ritenuto al centro della cricca degli appalti. Sotto inchiesta. Il coordinatore del Pdl Denis Verdini è indagato per corruzione nell'inchiesta su presunti illeciti per appalti pubblici in Sardegna

Argomento: NAZIONALE Pag. 141 Data: 10-05-2010 Il Sole 24 Ore Bertolaso: speravo nell'archiviazione

Inchiesta G-8. Il sottosegretario si difende

Domenico Lusi ROMA «Le accuse contro di me non hanno alcun fondamento, sono frutto di equivoci». Guido Bertolaso conclude così la sua lunga arringa difensiva. Poco più di un'ora di conferenza stampa per respingere le accuse di corruzione che gli contestano i magistrati di Perugia: avere favorito le imprese di un imprenditore "amico", Diego Anemone, negli appalti per il G8 della Maddalena in cambio di denaro e prestazioni sessuali. La sede scelta dal capo della Protezione civile è inconsueta: Palazzo Chigi. «Mi ha autorizzato il presidente Berlusconi, devo difendere la mia dignità, l'istituzione che rappresento, questa maglietta » si giustifica Bertolaso, indicando la felpa blu con lo stemma della Protezione civile che indossa. Parole che non convincono l'opposizione. «Dovrebbe sapere che ci sono i tribunali, quella è la sede propria in cui ci si difende » gli risponde Sesa Amici (Pd). «Una conferenza imbarazzante» chiosa il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi. «Speravo di essere qui a commentare l'archiviazione o lo stralcio della mia posizione nell'inchiesta sul G8, ma non è stato così, le indagini si protrarranno a lungo» esordisce il numero uno della Protezione civile. Che esibisce slide, trascrizioni di intercettazioni, documenti, persino l'abbonamento da socio del Salaria Sport Village di Roma. Tutto messo in onda nel circuito interno della sala stampa di Palazzo Chigi. «Non ho ricevuto favori, viaggi, nessun parente è stato assunto, nessuna casa mi è stata affittata o comperata» si difende Bertolaso. Che ribadisce la fiducia nei magistrati di Perugia. E ammette: «Posso avere commesso degli errori, ma non ho mai mentito agli italiani». Il sottosegretario passa alla ricostruzione dei fatti. Durante la gestione dell'allora commissario straordinario Fabio De Santis (indagato) i costi dei lavori per il G8 della Maddalena lievitarono da 300 a circa 600 milioni di euro. «Il 15 ottobre 2008 -prosegue -dopo le prime notizie di irregolarità, nominai nuovo soggetto attuatore dei lavori Gianmichele Calvi». Che riesce a ridurre i costi a 380 milioni, andando quindi contro gli interessi di Anemone, che si era aggiudicato l'appalto per l'ex arsenale della Maddalena. «Il costo finale sarà di 410-415 milioni. La commissione Ue ha riconosciuto che non ci sono state irregolarità » aggiunge. Che ammette i rapporti con Anemone. Fu lui a ristrutturare la casa della moglie, 20mila euro regolarmente fatturati. «Non mi sono mai messo in condizione di potere essere ricattato - sottolinea Bertolaso -. Nessuna delle imprese dei soggetti coinvolti nell'inchiesta ha avuto appalti a l'Aquila.Non ci sono state compensazioni per ciò che avevamo tagliato a La Maddalena». Quanto ad Angelo Balducci, anche lui indagato, lo elogia: «L'ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici è sempre stato un gentiluomo ». Bertolaso passa poi alle presunte prestazioni sessuali al Salaria Sport Village: «Mia figlia ha fatto rieducazione lì, mia moglie ci ha lavorato. Vi pare che sarei andato a fare sesso a pagamento proprio lì?». Quanto a Monica, la massaggiatrice brasiliana con cui, secondo i pm, avrebbe consumato un rapporto per favorire Anemone negli appalti, Bertolaso scherza: «Lo ammetto, mi ha fatto vedere le stelle, mi ha sconocchiato, ma era solo un massaggio». Quindi svela un retroscena:«L'ultima volta che ho visto Clinton volevo fargli una battuta: io e lei abbiamo in comune un problema che si chiama Monica. Poi ho desistito». © RIPRODUZIONE RISERVATA CONFERENZA A PALAZZO CHIGI «Le accuse dei pm frutto di equivoci, mia moglie architetto ha lavorato per il costruttore Anemone in modo regolare»

Argomento: NAZIONALE Pag. 142 Data: 06-05-2010 La Stampa Gruppi di turisti vengono a vedere la più corta striscia di arenile rimasta

In Italia Maggio 2010 IN CENTRO FESTA ROVINATA GLI ULTIMI DANNI, LA FORZA DEL MARE ROVINA ALCUNE SPIAGGE MA I PADRONI DEGLI STABILIMENTI ASSICURANO: IN UN MESE TUTTO OK Gruppi di turisti vengono a vedere la più corta striscia di arenile rimasta Colpito il Baba Beach appena inaugurato e interamente rinnovato Piacenza, chiuso il ponte A Piacenza è stato chiuso il ponte provvisorio sul Po che collega la sponda piacentina a quella lodigiana. Inaugurato il 14 novembre scorso, è posto cinquanta metri più a valle del ponte crollato il 30 aprile 2009. L'intervallo di chiusura durerà dalle 36 alle 48 ore quindi il ponte non dovrebe essere riaperto prima di domani. Il Po è un sorvegliato speciale, monitorato dalla Protezione civile che in Emilia ha diramato l'allerta ai Comuni rivieraschi del Piacentino e ha attivato la fase di attenzione. Fratello, o amico vero, di certo socio in affari senza ricavi. Il mare - che qui ad Alassio si spalma su una spiaggia di sabbia oltremodo fine - è il perno di un'industria turistica ricca e fiera di sé. Ma come un fratello o un amico o un socio può tradire: lo fa quasi una volta l'anno, devastando le strutture di qualche azienda balneare, mangiandosi arenile e riducendolo a una striscia. Passata la furia della mareggiata, le correnti, il vento di tramontana, le braccia dell'uomo ripristinano l'antico sodalizio e la nuova fortuna. E' successo anche tra lunedì e ieri. Accompagnate da scirocco, meno devastante del libeccio, le onde hanno attaccato da Savona a Varazze, da Pietra Ligure a Ceriale e Albenga, a volte arrivando alla via Aurelia, abbandonando rena sul lungomare, non potenti come quelle in Costa Azzurra ma loro parenti. Ad Alassio hanno colpito in pieno Baba Beach, dove sabato si era appena fatta una festa d'inaugurazione con 1200 persone per annunciare l'apertura, tutto rinnovato, del 4 giugno. Invece è stata abbattuta la recinzione, spianato il campo per il beach volley, quasi sradicata la vasca per l'idromassaggio. In pieno centro, a due passi dal municipio, perfino gruppi di turisti vengono a vedere la più corta striscia di spiaggia che sia rimasta. Proprio lì si affaccia il ristorante di Iano Gangi, determinato ripulitore di ogni danno davanti al locale dopo i «tradimenti» del mare: «Lui avanza e noi, la natura aiutandoci, lo rimandiamo al suo posto. Alassio senza spiaggia non rimane mai». La pena Senza spiaggia non rimane mai. E' vero, ma che fatica. Come quella di Sisifo, figlio di Eolo, condannato da Giove a spingere in eterno un masso fino alla cima di un pendio, sasso destinato a rotolare giù non appena portato in vetta. Qui, almeno, la pena non è inflitta a ripetizione, dà tregua e in questa tregua quasi ogni volta si salva con buona volontà la stagione su sette chilometri di stabilimenti, dal porto fino a Laigueglia. «Già. Ma come si riparte?», domandava ieri Cristina Cardonato, contitolare di Baba Beach devastata: «Perché non si fa nulla? L'anno scorso hanno istituito la calamità naturale ma qui non è arrivato un euro». Se ne riparlava ieri di stato di calamità, ma con pericoloso dirupo che separa il chiederlo o no. Gli albergatori, con un comunicato anche duro, contestano giornali e telegiornali, dicendo che sul territorio non è in pericolo la stagione. Il dirupo è questo: ci si cade dentro se si chiedono soldi alla Regione mentre si grida che i danni sono limitati. Ma se danni ci sono, non si possono lasciare soli i più sfortunati, aiutati da una splendida posizione quando il mare è calma piatta, obiettivo dell'acqua quando il mare si agita. Mentre i turisti tedeschi scendevano alla spiaggia per ora divorata, seguendo il passo sulla sabbia di una pittoresca guida che portava puntato al cielo un ombrellino arancione come uno stendardo, già c'erano al lavoro bagnini a livellar sabbia, a creare lieve pendio, a ripulire la struttura delle cabine.

Argomento: NAZIONALE Pag. 143 Data: 06-05-2010 La Stampa Gruppi di turisti vengono a vedere la più corta striscia di arenile rimasta

Pacato il presidente degli albergatori, Egidio Mantellassi: «Dove ci sono i danni, si devono contare i danni. Ma, attenzione, diverso è dire che Alassio è senza spiaggia. Questo non è vero. Ci sono mareggiate che la rapinano, poi vengono venti che la restituiscono e lavoro che ripulisce, riordina». Succede così da sempre. Sfogliando dieci anni di immagini, il rituale di Sisifo è battente. Basta scegliere qualche istantanea. Novembre 2000: Alassio isolata, pesca in ginocchio, litorale devastato e barche affondate. Aprile 2005: assalto furioso del mare e fiducia di rimando, con l'assessore al Demanio Rocco Invernizzi che ribadiva, allora come oggi, che «la sabbia tornerà, con il nostro lavoro, giorni di bonaccia e venti amici». Dicembre 2006, maggio 2008, dicembre 2008, giugno 2009 e ancora gennaio 2010. Ogni volta un titolo: «Spiagge distrutte». E poi: «Le spiagge ci sono». Aveva e ha ragione Invernizzi, perché qui sotto il talento turistico - talora cinicamente imprenditoriale - c'è forte la cultura marinara. Conoscono e spiegano l'inclinazione della corrente, la violenza del libeccio che mangia la spiaggia e il graduale lenimento della tramontana - «arriva sempre» - che la restituisce, «e con gli interessi». Fino a pochi giorni fa un inverno di venti giusti aveva rimandato indietro il mare, la sabbia aveva ricoperto il vuoto creato dalle montagne di minuti granelli scagliati verso il lungomare. La difesa Ad Alassio sono prudenti nell'avventurarsi in strutture di difesa, come le isole soffolte, isolotti di pietra a un metro e mezzo di profondità, con funzione di frangiflutti, ostacolo che stempera l'onda: «Occorrono studi meticolosi in vasca, uno solo costa 300 mila euro». Servirebbero i «pennelli», come dita di una interminabile mano aperta verso il largo, con la sabbia tra un dito e l'altro ad arginare e proteggere secondo la direzione del vento, ma interromperebbero lo spettacolo, lo sfondo teatrale del golfo. Si pensa al palliativo dei «biscioni» privi di impatto ambientale, rotoloni di iuta ripieni di sabbia poggiati sul fondale, che raccolgono acqua e frenano un po' la corrente, si possono rimuovere e sostituire senza costi eccessivi. Ma la vera battaglia è quella che si gioca tra l'alternanza sacra dei venti e la periodica fatica di Sisifo con una determinazione inscalfibile: «La stagione comincia il 1° giugno? Comincerà anche quest'anno il 1° giugno, e con tutte le spiagge a posto».

Argomento: NAZIONALE Pag. 144 Data: 07-05-2010 La Stampa Protezione civile: progetto per una sede in Valle Steria

EMERGENZE ANCHE SAN BARTOLOMEO AL MARE SI APPOGGERA' ALLA NUOVA BASE OPERATIVA Protezione civile: progetto per una sede in Valle Steria L'iniziativa è portata avanti dal Comune di Cervo CERVO Una sede per la Protezione civile del comprensorio della Valle Steria. Il progetto arriva dal Comune di Cervo, che per realizzarlo ha messo a bilancio centomila euro. L'area è già stata individuata, ed è quella sulla sponda sinistra del torrente Steria, a monte dell'area camper, a pochi metri dal confine con San Bartolomeo al Mare. «Per finanziare l'opera pubblica abbiamo intenzione di ricorrere a un mutuo», precisano il sindaco Gianpaolo Giordano e il vicesindaco Giuseppe Raimondo, che hanno accennato all'iniziativa nell'ultima riunione consiliare, presentando il bilancio di previsione. Luciano Barone, assessore delegato alla Protezione civile, spiega: «Il nostro obiettivo è quello di allestire una sede per i mezzi della nostra Protezione civile, ed eventualmente anche per i mezzi di quella di San Bartolomeo al Mare, Comune che ha già espresso interesse a questa nostra iniziativa. Nei prossimi giorni incontreremo proprio gli amministratori comunali di San Bartolomeo per intavolare un'eventuale «alleanza» per realizzare il progetto». Luciano Barone aggiunge: «La nuova sede - aggiunge Barone - dovrebbe diventare la base operativa per la Protezione civile in Valle Steria. Ma, in verità, almeno da parte mia, c'è la volontà di creare tutti i presupposti per poter contare, in futuro, su una squadra polifunzionale della Protezione civile, in grado di intervenire ad ogni emergenza in tutto il golfo dianese». Complessivamente i gruppi comunali di Protezione civile di Cervo e di San Bartolomeo al Mare possono contare su una decina di mezzi e su una settantina di persone, specializzate soprattutto negli interventi anti-incendio boschivo». A San Bartolomeo al Mare, intanto, il Comune sta per allestire l'attrezzatura che consente di intervenire in caso di incendio nell'area camper in via Manzoni, davanti alla bocciofila, sull'argine destro del torrente Steria. Nelle scorse settimane un rogo divampato per cause accidentali aveva distrutto due caravan, e l'episodio - che fortunatamente non aveva avuto conseguenze per i turisti che occupavano i camper - ha convinto l'Amministrazione a prevedere un impianto in grado di spegnere le fiamme in caso di incendio. Il vicesindaco Valerio Urso spiega: «Entro l'estate l'impianto sarà pronto. La spesa? Circa duemila euro».\

Argomento: NAZIONALE Pag. 145 Data: 07-05-2010 La Stampa Corso di formazione per la Protezione civile

ALASSIO OGGI LA PRESENTAZIONE Corso di formazione per la Protezione civile Sarà presentato questa mattina alle 11 presso la sala consigliare di Alassio, dall'assessorato alla protezione civile, il corso dal titolo «Il ruolo e i rapporti tra i rispettivi livelli di coordinamento nelle attività della protezione civile». Si tratta di un'iniziativa che prenderà il via in autunno e sarà coordinato dal dipartimento di protezione civile di Roma. Questa mattina saranno presenti all'incontro l'assessore alassina Loretta Zavaroni, Fabio Palombi, formatore, che arriva direttamente dal dipartimento di Roma, oltre che forze dell'ordine e responsabili del settore sia provinciali che regionali. «Il corso, che sta toccando varie città in Italia, ha lo scopo di migliorare la macchina organizzativa durante le emergenze, piccole o grandi che siano», spiega l'assessore alla protezione civile Zavaroni. Sempre in quest'ottica, alcuni anni fa ad Alassio era stata organizzata un'esercitazione che aveva coinvolto la cittadina. Era stata fatta una simulazione di terremoto, ed erano stati ricreati gli scenari possibili in caso di calamità naturale. Il tutto era servito per testare la complessa macchina dei soccorsi che deve mettersi in moto in situazioni estreme. \

Argomento: NAZIONALE Pag. 146 Data: 07-05-2010 La Stampa Terremoto Draquila

DOCUMENTARIO Sabina Guzzanti tra le rovine abruzzesi in “stile Michael Moore”

Immagini ironiche interviste, ma anche momenti toccanti che commuovono Il titolo Draquila è una parola inventata, composta da Dracula e L'Aquila per indicare qualcosa di opposto a quanto sostenuto da quasi tutti i media italiani: ossia che gli interventi governativi durante il primo periodo seguìto al terremoto abruzzese sono stati anche azioni da vampiro. Il terzo documentario di Sabina Guzzanti dopo Viva Zapatero! e Le ragioni dell'aragosta non offre grandi rivelazioni ma sostiene con sintetica chiarezza e grande efficacia tre proprie convinzioni: per Berlusconi, il terremoto è stata un'occasione irripetibile per riprendersi da una situazione personale spinosa; più che in altri casi, la Protezione civile e i «poteri speciali all'uomo speciale» Guido Bertolaso hanno dimostrato di essere il braccio operativo del presidente del Consiglio; i cittadini aquilani non son mai stati consultati sul destino proprio e della propria città e ancora oggi patiscono. Lo stile documentario (interviste, immagini ironiche, paesaggi devastati, ricostruzioni della sciagura) è assai maturato, s'è fatto più professionale senza privarsi dello spirito critico né dello slancio. Alcuni momenti (le luci rimaste accese nel centro della città fantasma dalla notte del 5 aprile 2009, i cumuli di macerie che aprono e chiudono il film, lo smarrimento disperato delle persone) sono profondamente toccanti. Un equilibrio è salvaguardato: parlano terremotati riconoscenti prodighi di lodi per Berlusconi, e terremotati esasperati che sfilano con gli striscioni «Vergogna». Sono molti i dettagli inediti e significativi. George Clooney e Carla Bruni in visita al disastro. La dichiarazione scritta che i destinatari delle casette di legno hanno dovuto firmare, impegno a riconsegnare la fornitura domestica in buono stato e a non piantare neppure un chiodo sulle pareti. La proibizione agli attendati di bere alcol, caffè e persino Coca Cola, il divieto di assemblea pubblica nelle tendopoli, l'ingresso vietato in certi campi profughi. L'ammissione a cerimonie o visite ufficiali soltanto ai giornalisti autorizzati dalla presidenza del Consiglio. Tra i Grandi Eventi costosi compresi nei poteri della Protezione civile, piccoli fatti come la celebrazione di san Giovanni da Copertino. Le parole dure («È una dittatura della merda»). Il terremoto previsto, prevedibile. I terremotati con la maglietta gialla dalla scritta «Abruzzesi forti e gentili». \ DRAQUILA-L'ITALIA CHE TREMA di e con Sabina Guzzanti Italia, 2010 TORINO, Eliseo, Nazionale, Ugc MILANO, Anteo, Orfeo, Plinius, Uci GENOVA, Sivory ROMA, Giulio Cesare, Greenwich, Lux, Maestoso, Quattro Fontane, Tibur, Ugc, Vis Pathé PALERMO, Fiamma ***

Argomento: NAZIONALE Pag. 147 Data: 07-05-2010 La Stampa Dalle segnalazioni dei danni all'attesa per i nuovi lavori

Bagni marini pronti a ricostruire Dalle segnalazioni dei danni all'attesa per i nuovi lavori [FIRMA]MASSIMO BOERO Mentre si fa il punto sull'ultima, devastante mareggiata (martedì) e i titolari degli stabilimenti balneari colpiti dall'impetuosità delle onde si leccano le ferite, i Comuni dell'Imperiese hanno messo in moto l'iter per quantificare e segnalare i danni alla Regione. Il Ponente ligure, che ha come principale economia il turismo non può perdere tempo. Soprattutto nell'imminenza della stagione balneare, che stenta a decollare per più di un motivo. E, in questo momento, tra le bizze del meteo, la mareggiata è diventata un ennesimo, imprevedibile intoppo nella sistemazione dell'arenile per poter accogliere al più presto i turisti. La prossima settimana, il consigliere regionale del Pd, Sergio Scibilia, e il capogruppo in Provincia, Riccardo Giordano, incontreranno le associazioni di categoria dei balneari per confrontarsi e fare un bilancio sull'emergenza. «E' un momento in cui le istituzioni devono dare un segnale di interesse e fornire il loro supporto logistico», ha detto Scibilia. Quindi ha spiegato l'iter di riconoscimento dei danni che si è già attivato. «La Regione ora raccoglie le segnalazioni fatte dai Comuni. Successivamente ci sarà una ricognizione sul posto dei tecnici della protezione civile. Se ci sarà una conferma sulla situazione, verrà chiesto lo stato di calamità naturale alla protezione civile a Roma», è la trafila puntualizzata dal consigliere regionale. Intanto, mentre c'è ancora chi aspetta i rimborsi a seguito della mareggiata del primo gennaio, sarà necessaria chiedere una deroga ai Comuni per affrontare nuovamente i lavori di ripascimento degli arenili e di livellamento della sabbia, prima di poter posizionare le strutture. Il termine per questo tipo di interventi scadeva infatti il primo maggio. A Imperia, ironia della sorte, i lavori erano stati ultimati venerdì 30 aprile, per poi essere vanificati dalla mareggiata che martedì è tornata a colpire violentemente la costa. Aggiunge Scibilia: «Oltre alla spiaggia cancellata dal mare, in alcuni stabilimenti balneari sono state danneggiate le strutture. I titolari di diversi bagni marini dell'Imperiese avevano già sistemato sdraio e lettini». A Diano Marina, dove i danni maggiori li ha subiti chi aveva già aperto lo stabilimento, c'è chi vuole chiedere alla Regione di poter allestire autonomamente opere di difesa della costa. Dice Bruno Manitta, presidente dell'Associazione bagni marini: «Più di un collega è costretto a cominciare daccapo la sistemazione delle attrezzature. Attraverso la Confcommercio abbiamo intenzione di chiedere a Genova libertà d'azione per difendere al più presto le spiagge».

Argomento: NAZIONALE Pag. 148 Data: 07-05-2010 La Stampa Inferno d'acqua a Villafranca

MALTEMPO IN 40 MINUTI SONO CADUTI 20 CENTIMETRI DI PIOGGIA E GHIACCIO. DANNI A CASE, NEGOZI, OFFICINE E COLTIVAZIONI

La rabbia dei cittadini «È peggio di 10 anni fa Non si è fatto nulla per il territorio» ANTONIO GIAIMO DEVIS ROSSO VILLAFRANCA PIEMONTE Strade piene di acqua fango, cantine e abitazioni allagate, campi ridotti a paludi. È lo scenario in cui si è risvegliata ieri mattina Villafranca Piemonte, all'indomani dell'eccezionale nubifragio che ha colpito la zona mercoledì sera. Villafranca è un paese d'acqua, un paese di pescatori. Stavolta non è stato il Po a creare problemi, ma tutti i bedali che costituiscono la rete di canali in centro. «Stavo rientrando a casa dal lavoro – racconta Fulvio Soldano – l'auto davanti a me di colpo è sparita dalla visuale, inghiottita da una tormenta di pioggia e grandine». Sul paese mercoledì sera i chicchi di grandine sono caduti per oltre 40 minuti intasando tombini e scarichi. A terra si sono accumulati oltre 20 centimetri di ghiaccio, costringendo all'intervento gli spazzaneve. Poi è caduta la pioggia, per oltre un'ora, violentissima. Alle 21 la situazione è precipitata. I canali non sono più riusciti a drenare l'acqua, esondando in diversi punti. Via Fratelli Carando, via Rejnaud, via San Sebastiano, via Stobia, piazza Piave si sono trasformate in fiumi di acqua e fango. Gli allarmi lanciati pochi minuti prima dalla protezione civile hanno permesso ai cittadini di mettere almeno in salvo le auto. «Sono state due ore d'inferno, grandine, pioggia e acqua che arrivava dai campi ha invaso le vie del paese- racconta il sindaco Agostino Bottano. Tutto intorno era una mare, i canali dei campi hanno tracimato. Colpite anche la frazioni San Giovanni, San Michele, Battaglia, Cantogno e le colture». Qualcuno per salvare la autorimessa ha messo davanti all'ingresso sacchi di sabbia e mucchi di terra. «In questo modo ho evitato l'onda di piena - spiega Sandro Ferrero - ma passato il fiume d'acqua sono state le infiltrazioni a creare i problemi l'acqua affiorava fra le mattonelle del pavimento» Commenta Matteo Druetta: «È peggio di dieci anni fa, ma oggi c'è tanta rabbia, perché in questi anni non si è fatto nulla sul territorio per prevenire il problema». Per portare aiuto sono al lavoro da ore i vigili del fuoco, la protezione civile, carabinieri e tanti volontari. «Ho il cortile allagato, e due metri d'acqua nel magazzino – spiega Marco Giuliano, imprenditore edile – non ho ancora avuto il coraggio di entrare a vedere». In via San Sebastiano un abitante aggiunge: «I tombini erano intasati dalla grandine. La pioggia trascinava blocchi di ghiaccio lungo la strada e poi negli scantinati». Sott'acqua è finito pure il cimitero e il vicino palazzetto dello sport, inaugurato solo il mese scorso. In campagna molte cascine sono rimaste isolate. I danni maggiori sono stati provocati al mais, appena seminato, e ai prati. Quest'anno il maggengo non si raccoglierà. In Comune la conta dei danni è già iniziata. Nel pomeriggio sono stati distribuiti nuovi sacchi di sabbia in via san Sebastiano, per creare argini davanti ai portoni. Si attende altra pioggia e i campi, zuppi, potrebbero non farcela a drenare le nuove precipitazioni.

Argomento: NAZIONALE Pag. 149 Data: 07-05-2010 La Stampa "Invasi dall'acqua e dal fango cinque volte in diciotto mesi"

CASALE. PROTESTE IN ZONA OSPEDALE DOPO GLI ALLAGAMENTI “Invasi dall'acqua e dal fango cinque volte in diciotto mesi” La Sogegross: «In ogni occasione un danno di 30/40 mila euro» [FIRMA]FRANCA NEBBIA CASALE MONFERRATO «E' la quinta volta in un anno e mezzo che siamo invasi dall'acqua. Ogni volta il danno è di 30/40 mila euro». Lo dice sconsolato Claudio Scomparin, proprietario dell'immobile che ospita la Sogegross, settore grande distribuzione all'ingrosso in strada Asti, in zona ospedale. Anche l'altro giorno per la pioggia insistente il cash & carry era invaso dall'acqua proveniente dalla collina retrostante e al pomeriggio è stato chiuso per le operazioni di pulizia, proseguite fino a tarda sera. «Fortuna - dice Scomparin - che è intervenuta la Protezione civile, che con sacchetti di sabbia ha deviato l'acqua, altrimenti i danni sarebbero stati più alti. Come nelle altre occasioni, presenteremo al Comune la conta dei danni perché le inoltri a Regione e Stato, ma così non possiamo andare avanti. Ringraziamo l'assessore Nicola Sirchia, ieri presente qui, ma dobbiamo pensare anche ai 25 lavoratori e altrettante famiglie. Del resto in campagna elettorale ci era stato assicurato che si sarebbe intervenuti su questo problema». Fuori del complesso, operai dell'Amc stanno ripulendo la strada, invasa da acqua e fango l'altro giorno, quando la Protezione civile, coordinata dall'assessore Federico Riboldi, ha lavorato fino a tarda sera. Uno studio dell'ingegner Sandro Teruggi, richiesto dalla precedente amministrazione, aveva previsto la regimazione delle acque e il loro convogliamento verso la Gattola «un intervento - commenta l'assessore Sirchia - che costa circa 1,9 milioni. La Regione risponde che prima bisogna affrontare la messa in sicurezza completa del rio Gattola, il cui terzo lotto ha un costo di più di 8 milioni di euro, fondi non completamente disponibili al Comune». In proposito Sirchia ha avuto un recente incontro con il prefetto Francesco Paolo Castaldo e il 19 andrà al ministero dell'Ambiente a chiedere fondi. Aggiunge Sirchia: «I lavoro di manutenzione dei fossi, pulizia dei tombini e l'intervento nel sottopasso del Valentino, chiuso solo per un'ora e mezza, sono serviti, ma la criticità è più a monte». Il Comune ha a disposizione per la Gattola circa 2 milioni. A collaborare al progetto di sistemazione saranno chiamati anche i Comuni a valle di Casale: Borgo S. Martino, Frassineto, Ticineto.

Argomento: NAZIONALE Pag. 150 Data: 07-05-2010 La Stampa Mezzo metro d'acqua nei campi

MALTEMPO. GRAVI DANNI ALLE COLTIVAZIONI DI MAIS

Pioggia record a Cardè, grandine a Torre San Giorgio e Moretta MONICACOVIELLO FRANCESCO DOGLIO CUNEO È il Saluzzese a far segnare il record di precipitazioni negli ultimi due giorni, 217 millimetri di pioggia (dati Arpa). L'altra notte, tra Cardè, Staffarda e Crociera di Barge l'allerta è rimasta elevata. «L'acqua - dice il sindaco di Cardè, Carlo Manzo - non aveva mai raggiunto un livello così alto». A causa dell'esondazione dei rii che scorrono in paese sono state allagate alcune abitazioni. Problemi maggiori nelle cascine e nei campi, dove il livello dell'acqua ha raggiunto anche il mezzo metro. Sono intervenuti vigili del fuoco, protezione civile. Alcuni cittadini hanno cercato di far fronte alle emergenze con scope, attrezzi agricoli e trattori. Grandine rovinosa a Torre San Giorgio e Moretta dove, nelle frazioni Boglio, Cascine San Marco, Piattera e Roncaglia, ne sono caduti quaranta centimetri. Secondo gli agricoltori, il quaranta per cento del fieno è andato perduto. Danni anche al mais appena seminato, per 36 ore sotto la grandine. Anche l'assessore regionale all'Agricoltura, Claudio Sacchetto, ha visitato la zona per rendersi conto della situazione. «Ieri sera - dice il sindaco di Moretta, Sergio Banchio - ho incontrato gli agricoltori per discutere la situazione. Ora segnaleremo le conseguenze di questo grave evento, e chiederemo la proroga dei termini per la presentazione del modello unico». A Villafranca (nel Torinese, ai confini con la Granda) la grandine è caduta così abbondante da richiedere l'intervento dello spazzaneve per rimuoverla dalle strade. «Un quadro così critico è il chiaro segnale di un problema nel sistema idrogeologico - conclude Manzo -. In ogni caso la situazione va risolta con interventi adeguati, e non solo tamponando le emergenze. Ci sono ancora molti cittadini che non sono ancora stati risarciti per i danni degli allagamenti precedenti». La perturbazione ha portato ancora 50/80 cm di neve oltre i 1600 metri. La stazione di rilevamento nella zona di Sampeyre, a 2135 metri, ha fatto segnare ieri 14 cm (39 in due giorni). A Limone (la stazione si trova in località Pancani), 26 centimetri. Il pericolo valanghe rimane di grado 3 «marcato» anche per i prossimi giorni. Debole il consolidamento del manto, con la possibilità di distacchi spontanei anche di medie dimensioni.

Argomento: NAZIONALE Pag. 151 Data: 07-05-2010 La Stampa Allarme rientrato, si contano i danni

MALTEMPO.LA VIABILITA' IL SETTORE PIU' COLPITO DA FRANE E PIOGGE

[FIRMA]FRANCO PIRAS BIELLA Grazie alla tregua concessa dal cielo, cominciata nel tardo pomeriggio di mercoledì dopo quattro giorni di pioggia, l'allarme maltempo è rientrato in tutto il Biellese. Il livello di attenzione resta comunque prudentemente alto, soprattutto in relazione alle previsioni meteorologiche per i prossimi giorni, non proprio rassicuranti. Scampato il pericolo (gli effetti hanno prodotto molti disagi, ma nessuna emergenza), restano i tanti piccoli danni provocati dalle abbondanti piogge: frane, smottamenti, cadute massi e allagamenti che hanno contribuito alla chiusura temporanea di diverse strade. Provincia e Comuni interessati stanno già pensando a un piano urgente di interventi, per fronteggiare gli inconvenienti. Resta critica la situazione sulla Mongrando-Settimo Vittone. La strada che porta alla galleria della Serra resterà chiusa ancora nella giornata di oggi, ed è probabile che il provvedimento si prolunghi anche nel weekend per consentire i lavori di sistemazione e pulizia. Chiusa anche la provinciale 400 a Cerrione, dove però è stato creato un «bypass» in frazione Vergnasco. Riconducibili invece a interventi di messa in sicurezza e di sgombero i problemi registrati a Netro in frazione Colla, sulla Masserano-Casapinta a Tollegno, per una frana caduta sul torrente Strona, e a Camburzano, in via Matteotti, dove una frana ha fatto parzialmente crollare un muro di sostegno, minacciando seriamente una casa abitata e un vecchio rustico. Nonostante le previsioni, comunque, ieri mattina il livello d'allerta della Protezione civile regionale è sceso al primo gradino.

Argomento: NAZIONALE Pag. 152 Data: 07-05-2010 La Stampa Alla "StraAsti" ritorno alle origini e qualche novità

PODISMO.OGGI LA PRESENTAZIONE Alla “StraAsti” ritorno alle origini e qualche novità E' un rito che si ripete da 25 anni. Venerdì 29 maggio si correrà la StraAsti e oggi alle 11,30 nel salone della Cassa di Risparmio in piazza Libertà, il patron Beppe Giannini svelerà il percorso e le novità riguardanti questa nuova edizione della corsa podistica non competitiva. Non sarà facile fare meglio del 2009 in quella che è stata una delle StraAsti più belle degli ultimi anni, grazie anche al percorso molto apprezzato dai podisti e dai camminatori della manifestazione che resta la più amata dagli astigiani. Tremila erano stati i partecipanti. Il tracciato sarà nel 2010 quello classico. Si torna dunque alle origini con l'attraversamento della parte Nord-Ovest della città. Come è avvenuto negli ultimi anni saranno intensificati i controlli anti-portoghesi. Potranno infatti entrare nell'area di partenza in piazza Alfieri, che sarà transennata, soltanto coloro che indosseranno la maglietta della StraAsti. Il servizio d'ordine sul rettilineo d'arrivo farà deviare quei corridori che dovessero infiltrarsi lungo il percorso e quindi sarà loro vietato transitare sul traguardo di piazza Alfieri. Saranno un centinaio gli uomini che verranno impiegati: insieme ai vigili urbani e ai pompieri del comando di Asti, forniranno la loro collaborazione la Protezione civile «Città di Asti» e di Revigliasco, il gruppo Alpini, la Croce Verde, la Croce Rossa e i volontari che saranno coordinati da Ottorino Stocco. La StraAsti da 6 anni è intitolata al dottor Giorgio De Alexandris, che fondò il gruppo sportivo Pegaso. Il costo dell'iscrizione sarà di 6,50 euro e ci si potrà iscrivere da lunedì da Dimensione Sport in piazza Medici. Saranno come negli anni passati stilate le graduatorie per i gruppi e le scuole più numerose; omaggi speciali a chi porterà le cinque mascotte delle scorse edizioni.\

Argomento: NAZIONALE Pag. 153 Data: 08-05-2010 La Stampa Protezione civile Al via un corso per i volontari

Alassio Protezione civile Al via un corso per i volontari Incontro ieri mattina in Comune ad Alassio per parlare del corso «Il ruolo e i rapporti tra i rispettivi livelli di coordinamento nelle attività della protezione civile». L'incontro, propedeutico per la preparazione delle lezioni che si terranno in autunno, era coordinato da Fabio Palombi del dipartimento di protezione civile di Roma. «La collaborazione con Alassio è stata avviata da tempo, l'amministrazione si è sempre dimostrata sensibile a questi argomenti», ha detto lo stesso Palombi, puntualizzando l'importanza di coinvolgere anche le scuole per avvicinarli al mondo della protezione civile, una cosa che Alassio fa da tempo. «Uno degli scopi del corso è quello di esercitare il lavoro di squadra, soprattutto su scenari di rischio», ha proseguito Palombi. Non è escluso che il progetto alassino possa venire preso come progetto pilota anche per altre realtà, non solo provinciali ma anche nazionali.\

Argomento: NAZIONALE Pag. 154 Data: 08-05-2010 La Stampa Alpini a Bergamo la città riscopre l'orgoglio tricolore

L'UNITA' il caso La festa tra memoria e business Da Napoli all'Afghanistan Alpini a Bergamo la città riscopre l'orgoglio tricolore Su balconi e vetrine esposte migliaia di bandiere d'Italia In quattrocentomila per l'adunata nazionale SUSANNA MARZOLLA BERGAMO Altro che «verde padano». Saremo anche in zone pro Lega (ha il 22% in città, il 37 in provincia) ma in questi giorni Bergamo è tutta tricolore. Merito dell'adunata nazionale degli alpini - l'83ª nella storia dell'associazione - che, cominciata ieri con la cerimonia dell'alzabandiera, finisce domani con la tradizionale sfilata, accompagnata da un'esibizione delle Frecce Tricolori. Secondo le previsioni ci saranno 400mila persone: un'invasione che i bergamaschi hanno accolto favorevolmente. A partire da un «imbandieramento» che è stato sì istituzionale, ma anche spontaneo. Agli enormi stendardi (nove metri per undici) che penzolano dalle Mura venete di Bergamo alta e che rivestono colonne ed edifici pubblici, si accompagnano infatti decine di migliaia di vessilli esposti da privati cittadini. Non solo nei negozi e nei bar - che concorrono per la più bella «vetrina in tricolore» - ma dalle finestre di tantissime case. Così, grazie agli Alpini, il bianco-rosso-verde trionfa proprio nell'anniversario della partenza dei Mille: un'impresa cui Bergamo dette il contributo proporzionalmente più grande. Erano 180 i garibaldini che venivano di qua; e sono 28mila i locali iscritti all'Associazione Nazionale Alpini (Ana): a Bergamo c'è infatti la sezione più numerosa d'Italia. Non è quindi casuale la partecipazione all'avvenimento di tutta la città, che si è data particolarmente da fare per l'occasione. A cominciare dal restauro del «monumento all'alpino» che, inaugurato nel 1962 proprio in occasione di una precedente adunata, giovedì è tornato a nuova vita dopo anni di degrado. Tutto perfetto anche al parco Suardi che, fino a domani, sarà la «Cittadella degli alpini». Mobilitata anche la Chiesa locale: in Duomo viene infatti esposta la salma del beato don Carlo Gnocchi, che era stato cappellano militare degli Alpini e che, proprio da questa esperienza, aveva trovato l'ispirazione per le sue opere . Come in tutte le adunate degli alpini, però, non è tanto l'ufficialità che conta: è una dimensione popolare che coinvolge insieme le «penne nere» e chi le accoglie. Una dimensione confermata da numeri che possono snocciolare i responsabili dell'Ana: 320mila iscritti suddivisi in 103 sezioni (22 quelle estere) e 4.300 gruppi; 13mila volontari inseriti nella Protezione civile; settantamila «soci aggregati». Ed è quest'ultimo il numero di cui all'Associazione vanno più fieri: sono infatti giovani che alpini non lo sono mai stati ma che si iscrivono perché ritengono che con le «penne nere» si possa trovare un modo di essere utili agli altri. E anche un senso di appartenenza: quello che si respira in questi raduni, fatti di cerimonie, camminate, cori e - perché no - buone bevute e buone mangiate. A Bergamo, in questo senso, si sono bene attrezzati: 135 bar sono «amici degli alpini» e offrono panino e un bicchiere di vino a 4,50 euro; in 64 ristoranti si può mangiare il «menu dell'alpino» a prezzi promozionali; tutti i panificatori si sono mobilitati (si prevede un consumo di duemila quintali di pane). Si potrà bere e mangiare dall'alba fino alle due notte; aperti fino a tardi anche i negozi, cui si aggiungono stands in diverse strade. La manifestazione porterà un giro d'affari superiore ai 60milioni di euro, cui aggiungere le commesse arrivate alle ditte della zona per bandiere, manifesti e altri gadget. Così gli inevitabili disagi di questa autentica invasione (400mila alpini per 120mila abitanti) i bergamaschi li «subiscono» volentieri. La storia e il mito degli alpini nascono a Napoli il 15 ottobre 1872, quando un Regio Decreto accoglie la proposta del capitano Giuseppe Perrucchetti, considerato quindi il «padre degli Alpini», di affidare la difesa

Argomento: NAZIONALE Pag. 155 Data: 08-05-2010 La Stampa Alpini a Bergamo la città riscopre l'orgoglio tricolore

dei valichi di montagna a soldati reclutati sul luogo. Furono così create le prime 15 Compagnie Alpine, composte da uomini della stessa vallata. Il loro battesimo del fuoco non avvenne però in Italia, ma ad Adua, in Etiopia, il 1° marzo del 1896 durante la Campagna d'Africa Orientale. La gloria del corpo fu alimentata successivamente dal tributo (35 mila morti) versato durante la Grande Guerra e, nel secondo conflitto mondiale, dall'epopea della ritirata dalla Campagna di Russia. In questi anni gli alpini hanno partecipato a numerose missioni internazionali (Mozambico, Albania, Bosnia, Kosovo, Afghanistan, Iraq e Libano).

Argomento: NAZIONALE Pag. 156 Data: 08-05-2010 La Stampa L'agenda del weekend dal lago fino alle valli

APPUNTAMENTI NEL VERBANO, CUSIO E OSSOLA L'agenda del weekend dal lago fino alle valli Oggi alle 18,30, a Villa Pariani a Verbania, si inaugura la mostra «La grammatica della fantasia» con le opere realizzate durante la settimana dai partecipanti alla 9ª edizione del simposio d'arte contemporanea Siviera. Ma ecco tutti gli appuntamenti del weekend nel Vco. OGGI Verbania. Per la festa patronale di San Vittore dalle 10 messa in basilica, processione al porto vecchio e benedizione del lago. «I Pacian da Intra», attorno alla basilica, propongono dalle 9,30 mercatini, dalle 10 mostra di pittura «Con gli occhi dei bambini», pranzo alle 12,30 e cena alle 19,30. Allo stadio Pedroli, davanti al quale è allestito il lunapark, alle 16,30 stracittadina di calcio Intra-Pallanza. Nella basilica di San Vittore alle 21,15 concerto del coro San Vittore e dell'orchestra Camerata dei laghi. Dalle 8,30 alle 18,30 ingresso gratis a Villa Taranto per residenti (serve la carta d'identità) con l'iniziativa «Turista nella tua città». Alle 21 a Villa Giulia consegna delle benemerenze cittadine a Franca Olmi, Tomaso Rodari e associazione Sottosopra. In Municipio dalle 18,30 nuova mostra «Un artista a palazzo» con opere di Agostino Cappellaro, Armando Cavazzon e Luca Benetti. Aperte le mostre «Ai confini del Ducato di Milano» a palazzo Biumi Innocenti (orario 10-12 e 15,30-18,30, ingresso libero), «Tibet di terra e di cielo» a Casa Ceretti (10-12 e 15-18, ingresso libero) e «Schegge d'incanto» a Villa Giulia (11-19, ingresso 5 euro, ridotto 3 e gratis per abbonati Musei Torino Piemonte e residenti a Verbania). La collettiva dell'associazione «Amici dell'arte» è aperta tutto il giorno all'Europalace di Pallanza. Mergozzo. Nella chiesetta del parco della Croce rossa dalle 16 letture e filastrocche per bambini. Cannobio. Al teatro dalle 21 si chiude il concorso di giovani cantanti «Vco note azzurre». Ingresso 5 euro, metà del ricavato andrà in beneficenza. Oggebbio. Dalle 14,30, con ritrovo alla sede della protezione civile, gli alunni delle elementari girano nelle frazioni per distribuire le borse ecologiche di stoffa di «Porta la sporta». Ghiffa. Al Brunitoio si inaugura alle 17,30 la mostra «Nuove frontiere» di stampa digitale di Fulvio Castiglioni. San Bernardino Verbano. Alle 17 in chiesa parrocchiale festa della mamma con poesie e sketch teatrali interpretati dai bambini. Stresa. Alle 17 a Villa Pallavicino (in caso di pioggia al Regina Palace) concerto con Richard Galliano (fisarmonica) e Gonzalo Rubalcaba (pianoforte). Organizzano le Settimane musicali di Stresa. Biglietti da 10 a 25 euro: i partecipanti potranno visitare il parco di Villa Pallavicino a 5 euro. Alle 21 al Palacongressi musical «Angeli con la pistola» dell'Arcademia. Biglietti a 12 euro, ridotti a 6 euro. Organizza l'Avis di Stresa, l'incasso andrà alla Casa dell'anziano di Baveno. Omegna. Per «I sabati in officina» dalle 9,30 alle 13 in ludoteca «Espressione del colore» con Alex Dorici. Iscrizione 20 euro per i residenti nel Vco, 40 per gli altri. Meteo permettendo, in piazza Salera la Pro loco organizza i mercatini dell'antiquariato dalle 8,30 alle 19. Allo spazio Factory dalle 22 concerto degli «Edith» proposto da associazione Ycarus. Bognanco. Per la rassegna enogastronomica «Bognanco a tavola» appuntamento al ristorante Magenta. Costo 35 euro. Info: 0324.46595. Vogogna. «La cena dell'Europa», dalle 20 sotto ai portici di palazzo Pretorio. La partecipazione è gratuita, a patto che si porti almeno una pietanza europea da condividere. Domodossola. Dalle 15 alle 18 in piazza Chiossi «Giocoleria della ludoteca» con artisti da strada. Alle 20,45 nella sala della parrocchia di S.Antonio concerto del giovane tenore di Pieve Vergonte Mattia Rossi e del pianista Roberto Olzer. Ingresso libero. DOMANI Verbania. Alle 10 da piazza Ranzoni giro ciclistico non competitivo «City Bike». Per la patronale di San Vittore a cura del comitato «I Pacian da Intra» mercatini dalle 9,30, pranzo alle 12,30 e cena alle 19,30 e alle 20,30 concerto dell'Ente musicale ghiffese. Dalle 9 nella palestra del liceo Cavalieri campionato regionale di ginnastica ritmica. Alle 15,30 visita guidata gratuita alla collezione di pittura del Museo del Paesaggio per residenti con «Turista nella tua città»

Argomento: NAZIONALE Pag. 157 Data: 08-05-2010 La Stampa L'agenda del weekend dal lago fino alle valli

(prenotazione: 0323.503249). Aperte le mostre «Ai confini del Ducato di Milano» a palazzo Biumi Innocenti (orario 10-12 e 15,30-18,30), «Schegge d'incanto» a Villa Giulia (11-19) e la collettiva degli «Amici dell'Arte» all'Europalace (tutto il giorno). Alle 20,30 al Kantiere di Possaccio concerto finale dello stage di musica rock del progetto «Chit» con Marco Cassone, Michele Guaglio e Max Ferraro. Ingresso gratuito. Arizzano. Festa del pane con partenza alle 14,30 dalla chiesa di Arizzano, arrivo a Bée alle 15 e a Villa Bernocchi di Premeno alle 16,15 con incanto del pane. Cannero Riviera. Per la festa «Voler bene all'Italia» alle 10,30 ritrovo all'ufficio turistico per visita guidata del paese. Alle 15 dal porto turistico crociera guidata ai Castelli con catamarano a energia solare. Caprezzo. Alle 10,30 e alle 14 ritrovo in piazza della Chiesa per visite gratuite in paese e dintorni per «Voler bene all'Italia». Ghiffa. Al Brunitoio è aperta dalle 16 alle 19 la mostra «Nuove frontiere» di Fulvio Castiglioni. Miazzina. Dalle 9 alle 18 concorso estemporaneo e mostra di pittura, alle 12 cucina tipica locale. Baveno. Per «Voler bene all'Italia» alle 10,30 ritrovo in piazza Dante Alighieri per un giro alla ricerca di testimonianze della Resistenza in città. Omegna. All'Arcademia dalle 15 seminario del batterista Ellade Bandini (partecipazione 20 euro, info: 0323.883535). Alle 21 jam session all'Emax Cafè. Ultime audizioni dalle 9 alle 12,30 al Forum per il concorso «Insieme per suonare cantare danzare», con esibizioni di solisti e gruppi. Casale Corte Cerro. Si chiudono al Cerro le audizioni di «Insieme per suonare cantare danzare», con le ultime scuole in scena tra le 9 e le 12,30. Valstrona. Per il 66° anniversario degli eccidi di Forno e Chesio alle 9 omaggio floreale ai monumenti ai caduti, alle 9,30 ritrovo al municipio di Strona, messa e orazione di Vittorio Beltrami, presidente della Casa della Resistenza. Esposizione di cimeli nella zona del municipio. Villadossola. Festa dalle 15,30 alla Fabbrica con i giovani del concorso cusiano «Insieme per suonare cantare danzare». Ingresso libero. Domodossola. Alle 10 da piazza Mercato «Bimbinbici 2010» con la partecipazione delle scuole elementari domesi e di Crevoladossola. Trasquera. Festa di Bugliaga per tutto il giorno all'oratorio. Ritrovo alle 9 in stazione per un'escursione nei boschi (info e prenotazioni: 340.2464944). Foto: i partecipanti all'edizione 2010 del simposio d'arte contemporanea Siviera, Giovanni Compagni, Marisa Cortese, Carla Cremers, Paula Kouwenhoven, Georgia Grigoriadou, Claudia Haberkern, Susanne Muller, Pirjo Heino, Kudo Masahiede, Noriko Yida, Elisabeth Ochsenfeld e Bianca Tangande.

Argomento: NAZIONALE Pag. 158 Data: 09-05-2010 La Stampa [FIRMA]EMANUELE NOVAZIO ROMA Non è piaciuta al governo italiano la bat tuta di Guido Berto...

[FIRMA]EMANUELE NOVAZIO ROMA Non è piaciuta al governo italiano la battuta di Guido Bertolaso sull'affaire Monica Lewinski-Bill Clinton, che nel 1998 rischiò di mettere sotto impeachment l'allora presidente americano per aver mentito sui rapporti sessuali con la stagista della Casa Bianca. «La Farnesina e il governo si dissociano pienamente dal linguaggio e dalle affermazioni» del capo della Protezione civile, «che non riflettono in alcun modo il loro pensiero», ha risposto il ministro a chi gli chiedeva un commento sulla battuta pronunciata venerdì da Bertolaso («abbiamo avuto entrambi un problema con lo stesso nome, Monica»). Durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi organizzata per raccontare la sua verità sul coinvolgimento nell'inchiesta sugli appalti per il G8 della Maddalena, Bertolaso aveva fatto riferimento a Clinton: «Quando l'ho visto alla fine di marzo gli volevo dire che abbiamo un problema che si chiama Monica. Poi non l'ho detto perchè, mentre non credo di avere avuto problemi reali, lui probabilmente qualche problemuccio lo ha avuto». La Monica cui fa riferimento è la massaggiatrice brasiliana del Salaria Sport Village, che in un'intercettazione nell'ambito dell'inchiesta G8 racconta di avergli «fatto vedere le stelle». Le parole di Frattini sono state interpretate come una presa di distanza del governo da Bertolaso. Alla Farnesina si puntualizza invece che la vicenda non ha nessun risvolto di politica interna, ma riguarda le relazioni fra Italia e Stati Uniti. «Si è trattato di un'operazione preventiva», si nota, «per evitare una protesta ufficiale di Washington» a tre settimane dall'incontro fra Frattini e Hillary Clinton in occasione del vertice sui Balcani di Sarajevo il 2 giugno (e, forse, di una visita a Roma del Segretario di Stato americano nello stesso periodo). In serata, Frattini ha sdrammatizzato: «Quella di Bertolaso su Clinton è stata una battuta senza intenzione di offendere nessuno». Ma già una volta, il 25 gennaio scorso, il ministro degli Esteri era stato costretto a prendere le distanze dal capo della Protezione civile per frenare l'irritazione dei coniugi Clinton: all'epoca Bertolaso, in visita ad Haiti, aveva denunciato l'inefficienza dei soccorsi americani, coordinati dagli ex presidenti Bill Clinton e George Bush. Durante un incontro con Frattini, il giorno dopo, Hillary Clinton aveva definito con fredda ironia le parole di Bertolaso «polemiche del lunedì al bar sport», a partita conclusa dunque. Frattini aveva commentato: «Il governo non si riconosce nella posizione di Bertolaso». Proprio come ieri.

Argomento: NAZIONALE Pag. 159 Data: 07-05-2010 La Stampaweb La Maddalena teatro delle super-regate

La Maddalena è pronta a diventare l'ombelico del mondo. Almeno, di quello velico. E che mondo! Tira aria di Coppa America, bellezza. Dal 22 maggio al 6 giugno l'isola ospiterà l'unica tappa italiana del Louis Vuitton Trophy, il circuito nato in alternativa all'America's Cup (quando quest'ultima era ancora arenata nelle secche legali) e che ora - usciti di scena gli svizzeri di Alinghi - è destinato a diventare parte integrante del trofeo dei trofei nato a Cowes nel 1851. Queste super regate per la Maddalena, un paradiso della vela che dista appena un miglio nautico da «madre» Sardegna e che per oltre un secolo ha vissuto di servitù militari (Marina militare italiana e base di sommergibili Nato), però, rappresentano più di un evento sportivo. Anzi, di un «grande evento», come da decreto del premier Silvio Berlusconi, che delegò al capo della Protezione civile Guido Bertolaso la corsa contro il tempo per ricavare nelle aree dell'ex Arsenale, e non solo, la sede del G8 tricolore. Si sa come è andata: il summit è traslocato a L'Aquila, sui lavori pende un'inchiesta giudiziaria. Ma alla Maddalena c'è tanta voglia di voltare pagina. Il sindaco Angelo Comiti (ex Pci, eletto con una lista civica) parla per tutti: «Usciamo dall'inverno peggiore degli ultimi 30 anni della nostra storia. Con l'addio alla base Nato, risorsa non sostituita, abbiamo perso milioni di euro di entrate. Queste regate per noi rappresentano una vetrina per mostrare l'isola al mondo e per ricominciare una nuova vita. Per costruire un nuovo futuro. Come polo turistico, nautico, velico». «È uno dei campi di regata più belli del Mediterraneo», conferma Vincenzo Onorato, patron di Moby Lines e di Mascalzone Latino, responsabile della parte tecnico-sportiva delle regate e trait d'union tra enti locali (il commissario governativo, dunque regista dell'evento, è il presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci), Roma e gli organizzatori: la Wsta, cioè la lega dei velisti professionisti presieduta da Paul Cayard, e «maison» Louis Vuitton, con Bruno Troublè sul cassero. Il Louis Vuitton Trophy, per altro, sarà anche una data da ricordare sull'isola perché inaugura, questa volta per davvero, le nuove strutture: dall'avveniristica «casa del mare» (che farà da lounge per team e ospiti) all'hotel 5 stelle della Mita Resort di Emma Marcegaglia, che ha in gestione l'area. In verità, il sindaco ricorda che ci sono altri lavori, previsti e finanziati, da portare a termine. Ma dal rischio che l'ex Arsenale, risorto, diventasse una «cattedrale nel deserto», se non altro è scampato. Le regate, dunque. Dieci team, tre dai colori italiani (Azzurra, Mascalzone Latino e il ritorno di Luna Rossa), Oracle e i kiwi di Emirates TNZ. I più forti velisti del mondo, che si sfideranno in 5 round, tutti contro tutti, su quattro barche uguali (a rotazione): un solo vincitore. Per l'evento, sono stati stanziati 4 milioni di euro, 3,75 a carico della Protezione civile. Il resto è della Regione Sardegna, che ha investito forte anche nella promozione. Che vetrina, finalmente, sia.

Argomento: NAZIONALE Pag. 160 Data: 07-05-2010 La Stampaweb Inchiesta G8, la verità di Bertolaso: "Non ho mai preso soldi da Anemone"

ROMA Messo sotto accusa ieri sera durante "Annozero" in tv, "crocifisso" anche al cinema nel film di Sabina Guzzanti, il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, convoca in tutta fretta una conferenza stampa a Palazzo Chigi - «autorizzata da Berlusconi», precisa - per raccontare la sua verità sul coinvolgimento nell'inchiesta sulla 'criccà che si spartiva gli appalti per il G8 della Maddalena. «Sono accuse senza fondamento», spiega in quella che è una vera e propria arringa difensiva, con slides e documenti. «Ci si difende nei tribunali», protestano Pd e Idv. Bertolaso, con l'immancabile polo della Protezione civile indosso - «screditata da quel film», denuncia - inizia in modo "leggero" riferendo di una lettera fattagli avere da Bill Clinton in cui si complimenta «per lo splendido lavoro fatto dall'Italia ad Haiti». «Quando ho visto Clinton alla fine di marzo - scherza - mi era venuta voglia di fargli una battuta che poi non ho fatto: gli volevo dire che lui ed io abbiamo un problema che si chiama Monica, poi ho evitato di farla perchè mentre io non credo di avere avuto problemi reali con questa Monica, lui probabilmente invece qualche problemuccio lo ha avuto». Il riferimento è agli ormai famigerati massaggi fatti dal sottosegretario al Salaria sport village, il centro di proprietà di Diego Anemone, costruttore accusato di far parte della "cricca". Bertolaso illustra con una slide le date dei massaggi fatti con Francesca (circa 10) e l'unico fatto con Monica, la brasiliana che in un'intercettazione pubblicata racconta di aver «fatto vedere le stelle» a Bertolaso. «Certo - spiega - mi ha fatto vedere le stelle perchè mi ha "sconocchiato", come si dice a Roma, facendomi un massaggio estremamente valido, non per prestazioni sessuali». Dice Bertolaso: «Sognavo di poter commentare con voi l'archiviazione o lo stralcio della mia posizione dall'inchiesta penale in corso», riferisce amaro il capo della Protezione civile, ma «probabilmente questa si protrarrà nel tempo». «Ho totale fiducia - sottolinea - nei magistrati, in particolare in quelli di Perugia, che non sono però fonte della vicenda che nasce in un altro luogo ed è stata gestita strumentalizzando la fonte primaria delle indagini, cioè le intercettazioni, facendo apparire quello che di fatto non è». Nessuna delle imprese coinvolte nell'inchiesta sulla Maddalena, sostiene, «ha avuto appalti all'Aquila. Anemone è venuto più volte a trovarmi», ma non ha ottenuto nulla. Rivela poi che «sono stato io a dare soldi a lui, non lui a me. Gli ho infatti dato 20mila euro per alcuni lavoretti che mi fece in casa per tapparelle ed armadi». «Mia moglie inoltre - prosegue - ebbe un rapporto professionale con il costruttore Diego Anemone. Lei è architetto, è stata pagata, è tutto regolare. Ciò è avvenuto comunque un anno prima che si avviassero le attività per gli appalti del G8 alla Maddalena». Insomma, per il numero 1 della Protezione civile, «le accuse che mi sono state rivolte non hanno alcun fondamento e sono frutto di equivoci o mancati controlli sui documenti che ho presentato oggi». Certo, riconosce, «posso aver commesso errori, ma ho sempre cercato di guidare il Dipartimento con trasparenza, lealtà e onestà e non ho mai mentito agli italiani. Non ho quindi nulla da temere o da nascondere e non sono ricattabile». La conferenza stampa di Bertolaso non è piaciuta all'opposizione che protesta. «Dovrebbe sapere - dice la deputata del Pd, Sesa Amici - che ci sono i tribunali, quella è la sede propria in cui ci si difende». Sulla stessa linea Massimo Donadi (Idv), che parla di conferenza «imbarazzante. Dovrebbe andare a spiegarsi dai giudici non con un comizio in tv». Governo e maggioranza, incalza il compagno di partito Stefano Pedica, «utilizzano luoghi istituzionali per motivi che di istituzionale non hanno nulla mostrando ancora una volta la propria arroganza»

Argomento: NAZIONALE Pag. 161 Data: 07-05-2010 TGCom Bertolaso: "Mai ho mentito agli italiani" Nell'inchiesta sul G8 "accuse infondate"

7/5/2010 Bertolaso: "Mai mentito a italiani" G8, "accuse pm frutto di equivoci" Il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso ha chiarito la propria posizione nell'ambito dell'inchiesta sul G8 durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Le accuse che mi sono state rivolte non hanno alcun fondamento", ha detto Bertolaso sottolineando di non aver "mai mentito agli italiani". "Credo di avere assolutamente la coscienza pulita", ha affermato il sottosegretario precisando che "le accuse sono frutto di equivoci". Bertolaso ci ha tenuto a precisare che "la Protezione civile continua ad essere una risorsa per il Paese". "Il suo capo - ha detto - avrà commesso errori, ma cerca di guidare la Protezione civile con trasparenza, lealtà e onestà". Parlando del suo coinvolgimento nell'inchiesta sugli appalti del G8, il sottosegretario è convinto che "tutte le accuse siano frutto di equivoci o mancati controlli dei documenti". "Speravo di essere qui a commentare l'archiviazione o lo stralcio della mia posizione - continua - ma purtroppo non è stato così, l'indagine va avanti ed io voglio chiarire alcune cose". Durante la conferenza stampa, Bertolaso ha ricostruito gli ultimi due anni, ovvero il periodo oggetto dell'inchiesta della magistratura di Perugia. "Ho abbinato alle intercettazioni una serie di documenti - ha spiegato - che dimostrano come la protezione civile ed io in particolare abbiamo adottato tutte le misure necessarie per contenere i costi" delle opere per il G8 della della Maddalena "e per ricondurre nell'alveo corretto quelle che erano i possibili sforamenti economici". Davanti ai giornalisti, il capo della Protezione Civile ha parlato delle aziende coinvolte nell'inchiesta. "Nessuna di quelle imprese ha avuto appalti a l'Aquila: Anemone è venuto diverse volte a l'Aquila, ma non ha avuto nessuna appalto. Così, se qualcuno pensava a una sorta di compensazione si sbaglia perché a L'Aquila tutto è stato fatto in assoluta trasparenza". Bertolaso ha detto la sua anche sul presunto scandalo sessuale di cui sarebbe protagonista. "Al Salaria Sport Village Monica ha detto di avermi fatto vedere le stelle: ti credo, mi ha 'sconocchiato', mi ha fatto cioè un massaggio estremamente valido, per questo ho visto le stelle, non certo per prestazioni sessuali". "Quando mi ha chiamato Bill Clinton - ha scherzato il sottosegretario - volevo fargli una battuta: 'io e lei abbiamo un problema che ha lo stesso nome, Monica', ma poi ho rinunciato perché lui qualche problema reale lo ha avuto". "Ho totale fiducia nei magistrati - ha concluso - in particolare in quelli di Perugia, che mi hanno ascoltato in interrogatorio per oltre sei ore, ma c'è stata una strumentalizzazione delle intercettazioni. Esamineremo la possibilità di costituirci parte civile" contro Diego Anemone e Angelo Balducci "quando le indagini saranno chiuse".

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Ultimo aggiornamento ore 17:51

Argomento: NAZIONALE Pag. 162 Data: 09-05-2010 TGCom RICERCHE DISPERATE

9/5/2010 Esplode miniera in Russia: 11 morti Ministero:intrappolati altri 66 operai Almeno 11 persone sono morte nell'esplosione avvenuta nella miniera di carbone siberiana di Mezhdurechensk. Sessantaquattro minatori e 20 soccorritori sono ancora intrappolati sotto terra: le operazioni di salvataggio sono infatti state interrotte a causa di una nuova esplosione causata da una fuga di gas. Al momento dello scoppio nella miniera c'erano 359 persone; sull'accaduto è stata aperta un'inchiesta per violazione delle norme di sicurezza. Molti degli operai presenti in miniera al momento dell'esplosione, avvenuta intorno alla mezzanotte italiana, sono stati tratti in salvo. Il presidente Dmitri Medvedev ha chiesto al ministro per le situazioni di emergenza, Serghiei Shoigu, di tenerlo costantemente informato sulle operazioni ancora in corso per riportare tutti i superstiti in superficie. Il primo ministro Valdimir Putin ha parlato al telefono con il governatore della regione, Aman Tuleiev, chiedendo chiarimenti sulla dinamica del disastro e notizie sulle operazioni di soccorso ai minatori ancora bloccati all'interno dell'impianto. La miniera, secondo l'agenzia russa Interfax, appartiene alla Raspadskaya, uno dei maggiori produttori di carbone della Federazione russa. Dalle sue viscere vengono estratte circa 80 milioni di tonnellate di carbone all'anno, in gran parte esportate in Ucraina e altri paesi dell'est europeo. Gli incidenti minerari sono piuttosto frequenti in Russia a causa delle infrastrutture troppo vecchie e delle inadeguate misure di sicurezza.

Voto:

Ultimo aggiornamento ore 11:00

Argomento: NAZIONALE Pag. 163 Data: 07-05-2010 WindPress.it OGGI, A PALAZZO CHIGI, CONFERENZA STAMPA DEL CAPO

07-05-2010

FONTE : PROTEZIONE CIVILE ARGOMENTO : SICUREZZA/PROTEZIONE CIVILE, ENTI/ P. A./ ISTITUZIONI

INFORMAZIONI PER LA STAMPA A CURA DI :PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI - DIP. DELLA PROTEZIONE CIVILE REFERENTE UFFICIO STAMPA :Ufficio Stampa TEL.0668201 [email protected] Oggi, a Palazzo Chigi, conferenza stampa del Capo della Protezione civileOggi, venerd 7 maggio alle ore 15.45, il Capo Dipartimento della protezione civile Guido Bertolaso. incontrer i giornalisti presso la sala stampa di Palazzo Chigi, in relazione alla vicenda legata allinchiesta giudiziaria che a diverso titolo lo vede coinvolto.

Argomento: NAZIONALE Pag. 164 Data: 08-05-2010 WindPress.it EVENTO SISMICO IN PROVINCIA DI ISERNIA

08-05-2010

FONTE : PROTEZIONE CIVILE ARGOMENTO : SICUREZZA/PROTEZIONE CIVILE, ENTI/ P. A./ ISTITUZIONI

INFORMAZIONI PER LA STAMPA A CURA DI :PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI - DIP. DELLA PROTEZIONE CIVILE REFERENTE UFFICIO STAMPA :Ufficio Stampa TEL.0668201 [email protected] Evento sismico in provincia di IserniaUna scossa sismica stata lievemente avvertita dalla popolazione tra i comuni di Pettoranello del Molise, Carpinone, Pesche e Isernia.Dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile non risultano danni a persone o cose. Secondo i rilievi registrati dallIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia levento sismico si verificato alle ore 9.28 con magnitudo 2.3.

Argomento: NAZIONALE Pag. 165 Data: 08-05-2010 l'Unità.it Show di Bertolaso: "Anemone mi ha ristrutturato la casa..."

di Claudia Fusanitutti gli articoli dell'autore Ha ritirato fuori la polo blu con il colletto profilato tricolore, la sua divisa. Ha chiesto e ottenuto di occupare la sala stampa di palazzo Chigi, d'altra parte è sottosegretario e ne ha diritto. E per due ore ha trasformato un luogo fisico del governo in tribuna dove ha pronunciato un'arringa vibrata ed emozionata. «Io e Bill Clinton abbiamo una cosa in comune: Monica» ha esordito il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso elevando - oppure il contrario, dipende - se stesso al ruolo dell'ex presidente Usa e la stagista Monica Lewinsky a quello della massaggiatrice brasiliana in forza al Salaria sport village che si chiama per l'appunto Monica e presente in alcune intercettazioni come colei che doveva provvedere ai piaceri, non solo ai massaggi, del capo della Protezione Civile. Una battuta. E un rammarico. «Credevo che la mia posizione in quella che voi continuate a chiamare l'inchiesta G8 a questo punto fosse già stata archiviata o stralciata. Così non è e me ne rammarico», dice Bertolaso indagato per concorso in corruzione nell'inchiesta dai primi di marzo sulla scrivania dei pm perugini. L'uomo delle emergenze, ma anche dei Grandi Eventi e dei Grandi Appalti, l'uomo che non deve chiedere quasi mai - neppure a Tremonti visto che la Protezione civile gode di potere d'ordinanza - s'è portato dietro un computer con decine di slides per dichiararsi «totalmente innocente» in quanto a favori sessuali, «completamente estraneo a tangenti e non ricattabile». Forse - quello sì - «ho commesso alcuni errori, anzi chissà quanti ma tutti in buona fede». Bertolaso mette il punto, tira la riga e «tira di nuovo fuori la testa», osserva qualcuno dei presenti. Ad altri, invece, è sembrato un modo «per mettere le mani avanti», quasi a prevenire nuovi e ulteriori sviluppi. «Nessuna dietrologia - dice - sono qui per difendere questa maglietta, la mia famiglia e la Protezione civile». Quali che siano i motivi di questa uscita pubblica e ufficiale, Bertolaso spiega punto per punto perché lui non ha mai fatto sesso al Salaria sport village gestito dal costruttore Anemone e dal figlio di Calducci a cui il suo ufficio ha affidato appalti per centinaia di milioni di euro. In ogni slide un'intercettazione e la sua spiegazione. Peccato che nessuno abbia mai potuto sentire la versione di Monica, appunto, restituita al suo paese. Ma non è di ripassate che si sostanzia l'inchiesta sui Grandi appalti gestiti dalla cricca sotto il controllo della Protezione Civile. Ci sarebbe molto da spiegare, invece, sul rapporto con il costruttore Anemone. «Mai definito il grande capo (ma risulta da intercettazioni, ndr» dice. Mai ricevuto soldi da lui, «sono io invece che gliene ho dati nel settembre 2006 per lavoretti a casa di mia moglie per 20 mila euro». E subito mostra la fattura. «Mia moglie, architetto paesaggistico, ha lavorato per il Salaria sport village nel 2007 ma invece che riscuotere 99 mila euro ne ha incassati solo 25 mila perché abbiamo ritenuto opportuno interrompere quel rapporto di lavoro visto che il costruttore era coinvolto nelle grandi opere». Due particolari, questi, finora inediti che Bertolaso, già interrogato dai magistrati di Perugia per sei ore, ritiene di dover rivelare. Nulla dice il capo della Protezione Civile del cognato che ha lavorato come consulente alla Maddalena dove i lavori alla fine costeranno «410 milioni di euro», anziché i 300 preventivati e i 600 previsti dalla gestione della cricca affidata in questo caso a De Santis. Su Balducci e Anemone ripete che «con lui si sono sempre comportati in modo corretto da gentiluomini». Anemone tra due giorni tornerà libero. E forse, alla fine, potrebbe essere proprio questo il motivo di tanto parlare e chiarire e difendersi.

08 maggio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 166 Data: 08-05-2010 l'Unità.it Bondi: "Draquila offende l'Italia" Il ministro diserta Cannes

Bondi: "Draquila offende l'Italia" Cannes, il ministro declina l'invito Il ministro della Cultura Sandro Bondi ha declinato l`invito a partecipare al prossimo festival di Cannes, esprimendo «rincrescimento e sconcerto per la partecipazione di una pellicola di propaganda, Draquila, che offende la verità e l`intero popolo italiano». È quanto riferisce una nota del ministro. Per Boni la colpa è del film di Sabina Guzzanti: Draquila, inchiesta choc sulla ricostruzione in Abruzzo, evento speciale fuori concorso. IL DOCUMENTARIO delle polemiche Tutto quello che c'è da sapere sul «miracolo» della ricostruzione a L'Aquila, ma i media ufficiali non hanno mai raccontato. Dalla militarizzazione delle tendopoli, dove sono stati vietati caffè e Coca cola per «non eccitare gli animi», fino al business della «ricostruzione che non c'è». Ossia la creazione delle costosissime new town che hanno arricchito gli imprenditori e snaturato per sempre il paesaggio e il tessuto sociale di una città storica che, ancora oggi a più di un anno dal terremoto, è ridotta ad un cumulo di macerie. E, soprattutto, i super poteri della Protezione civile di Bertolaso che, in deroga ad ogni vivere democratico e giocando sull'emergenza, hanno attuato il piano Draquila. Così recita il titolo del nuovo atteso documentario di Sabina Guzzanti, da venerdì nelle sale per la Bim e in arrivo al festival di Cannes il 13 maggio. Per l'esattezza: Draquila, l'Italia che trema, con la figurina di un Berlusconi di spalle col mantello da vampiro svolazzante, ad indicare in estrema sintesi come il sisma del 6 aprile 2009 sia stato trasformato dal governo in una delle più impressionanti speculazioni economiche degli ultimi anni. Il primo esempio di «shock economy» all'italiana, di «capitalismo dei disastri» per dirla con Naomi Klein, realizzato attraverso una ferrea propaganda di regime che ha impedito in ogni modo l'affiorare della verità fuori dai confini dei territori distrutti dal terremoto. Anzi, è servito persino a ricostruire l'immagine di Berlusconi salvatore della patria, messa fin lì a dura prova dal caso Noemi, escort, festini, leggi ad-personam. Ancora adesso, del resto, come vediamo nel film, ci sono molti aquilani che parlano di «riconoscenza» nei confronti del premier. Di «affetto» addirittura. «Gli voglio bene - dice una signora - e lo vorrei abbracciare e baciare». Tanti altri, invece, denunciano il cinismo imprenditoriale con cui sono state gestite le loro disgrazie. E sono la maggioranza. Sabina Guzzanti, in stile Michael Moore, li ascolta tutti, lasciando da parte la comicità e puntando piuttosto sull'inchiesta giornalistica. La vediamo giusto un momento indossare di nuovo i panni del premier per un incontro in una tendopoli. Il resto è tutta denuncia, che viene fuori fragorosa ascoltando i racconti di chi nel sisma ha perso la casa e la famiglia. Come quel padre che la notte del terremoto, seguendo le indicazioni rassicuranti della Protezione civile, ha rimboccato le coperte della figlia. E ora che la bambina è morta sotto le macerie non se lo può perdonare. Anche di questo è responsabile la Protezione civile. Nonostante uno sciame sismico di mesi nessun allarme è stato dato, nessun piano di evacuazione previsto, denunciano gli aquilani. Tanto c'era chi rideva quella notte. Più dure ancora, le testimonianze contro quella sorta di «Stato parallelo» gestito da Bertolaso che, nei piani di Berlusconi fortunatamente stoppati dallo scandalo intercettazioni sul G8 della Maddalena, sarebbe dovuta diventare una S.p.A.: soldi pubblici a disposizione dei privati «amici». Così come è accaduto grazie al regime di emergenza applicato persino ai grandi eventi. «Cosa c'è di straordinario nei mondiali di nuoto, un evento programmato anni prima?», denuncia una funzionaria della Protezione civile che si è dimessa all'arrivo di Bertolaso, proprio perché aveva capito l'«andazzo». Intanto, i soldi pubblici sono finiti in questo modo anche in alcune visite del Papa in varie città italiane... E l'opposizione dov'era? S'interroga Sabina Guzzanti che, sconsolata, mostra la tenda del Pd a L'Aquila vuota e abbandonata.

08 maggio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 167 Data: 07-05-2010 l'Unità.it Feste con sesso e favori Bertolaso indagato

G8 e appalti, Bertolaso indagato per corruzione. "Per lui una festa megagalattica" L'imprenditore romano Diego Anemone, finito in manette per essere ritenuto il presunto corruttore del sottosegretario Guido Bertolaso e altri pubblici ufficiali per favoritismi negli appalti di alcune grandi opere, tra cui il G8 alla Maddalena, si era dato da fare per «organizzare una "cosa megagalattica" in favore del Bertolaso» a base di sesso. Lo scrive il gip nella sua ordinanza. Secondo quanto si legge nel provvedimento, infatti, «il tenore delle conversazioni intercettate non pare consentire interpretazioni diverse da quella che trattasi di prestazioni sessuali di cui il Bertolaso dovrebbe usufruire presso il centro benessere riconducibile all'Anemone; peraltro, l'occasione verrà sfruttata dal Bertolaso solo in un momento successivo». In altra parte dell'ordinanza si ribadisce che nel «centro benessere Salaria sport village, riconducibile alla stessa famiglia Anemone», Bertolaso «usufruisce non solo di 'massaggi', ma anche di vere e proprie prestazioni sessuali», come proverebbero diverse conversazioni intercettate. Secondo il gip, «appare peraltro comprensibile, attesi i rispettivi ruoli, che Anemone abbia un occhio di riguardo nei confronti dell'illustre suo conoscente, soggetto con un importante e decisivo ruolo istituzionale che gli permette di gestire e decidere la spesa pubblica connessa alla realizzazione degli appalti del G8 di cui l'Anemone è aggiudicatario». Vi sono diverse telefonate dalle quali, si legge nell'ordinanza, «appare evidente» come sia Bertolaso «ad avere le chiavi della cassaforte». Tornando alla "cosa megagalattica", Anemone avrebbe deciso di organizzarla subito dopo un incontro avuto con Bertolaso nel settembre 2008 per comunicargli i maggiori costi previsti per l'esecuzione delle opere del G8. L'imprenditore è preoccupato per la reazione che potrebbe avere Bertolaso e, mentre gli manda un sms per fissare l'appuntamento, «si attiva per raccogliere denaro contante anche utilizzando canali insospettabili quali tale don Evaldo Biasini che, dal contenuto delle conversazioni intercettate, risulta occuparsi di opere di beneficenza in Africa». Sempre dalle intercettazioni, risulta che l'incontro tra Anemone e Bertolaso c'è stato e ha avuto «esito positivo», come riferisce l'imprenditore il 21 settembre 2008 alla moglie e a Mauro Della Giovampaola, pure lui arrestato, un funzionario della struttura di missione per il G8. «Sempre parallelamente, proprio lo stesso 21 settembre - annota il gip - l'Anemone, unitamente al Rossetti (Simone Rossetti, indagato, gestore del Salaria sport village - ndr)», si attiva per organizzare la "cosa megagalatticà". «Storia di ordinaria corruzione»: così il Gip di firenze Rosario Lupo ribattezza l'inchiesta che ruota attorno al sottosegretario Guido Bertolaso e che fino a oggi ha portato agli arresti di Angelo Balducci, Diego Anemone, Fabio De Santis, e Mauro Della Giovampaola. Per spiegare l'«ordinaria corruzione» il magistrato ricostruisce le tangenti pagate con denaro, ville, auto di lusso ed escort in cambio di appalti milionari per il lavori del G8 alla Maddalena e per la realizzazione o la ristrutturazione di imponenti impianti sportivi in occasione dei mondiali di nuoto del 2009 a Roma. «I fatti sono gravissimi - scrive il gip - proprio per la sistematicità delle condotte illecite e dei rapporti illeciti di cointeressenza tra gli indagati e per le rilevantissime ripercussioni finanziarie ed economiche ai danni del bilancio dello stato rese possibili, tra l'altro, da una normativa ampiamente derogatoria delle ordinarie regole in materia di aggiudicazione degli appalti pubblici che presuppone in chi la deve gestire e applicare ancora di più rispetto delle regole di trasparenza, fedeltà, imparzialità ed efficienza imposte da legge e Costituzione ai pubblici ufficiali componenti». «La gravità appare - scrive ancora il Gip - se possibile , ancora maggiore se si pensa che il delitto oggi contestato e in relazione al quale si chiede la maggiormente afflittiva tra le misure cautelari, matura nell'ambito di un sistema non a caso definito »gelatinoso« non dagli investigatori ma da alcuni degli stessi protagonisti di tale inquietante vicenda di malaffare (che potrebbe essere ribattezzata »stopria di ordinaria corruzione«). Dai colloqui intercettati, dagli incontri avvenuti tra il sottosegretario Guido Bertolaso e l'imprenditore Diego Anemone, il gip Rosario Lupo scrive nell'ordinanza: «E' emerso che lo stesso Bertolaso intrattiene rapporti diretti con l'imprenditore Diego Anemone con il quale spesso si incontra di persona; in previsione di taluni di questi incontri Anemone si è attivato alla ricerca di denaro contante, tanto che gli investigatori ritengono che abbia una certa fondatezza ritenere che detti incontri siano stati finalizzati alla consegna di somme di denaro al Bertolaso». Intanto l'inchiesta sugli appalti per il G8 alla Maddalena continua a tenere banco anche nel dibattito politico. Dario Franceschini ha fatto appello alla «sensibilità istituzionale» di Bertolaso affinchè confermi la descione di lasciare l'incarico. «In un paese non anomalo una persona in quella situazione anche per difendersi meglio rassegna le dimissioni,

Argomento: NAZIONALE Pag. 168 Data: 07-05-2010 l'Unità.it Feste con sesso e favori Bertolaso indagato

e noi abbiamo apprezzato la sensibilità mostrata ieri da Bertolaso», ha sottolineato, «sta ora a Bertolaso confermare quella sensibilità istituzionale». «Franceschini ha detto che lascia la decisione alla sensibilità di Bertolaso: sono d'accordo con lui». Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha risposto ai cronisti che gli domandavano se Bertolaso si debba dimettere. «La magistratura deve fare il suo mestiere e lo farà, però per la politica c'è un altro problema: il G8 è una emergenza? i mondiali di nuoto sono una emergenza? Se tutto diventa una emergenza vengono meno i meccanismi normali di trasparenza. La risposta a queste domande è 'nò; dobbiamo tornare alla normalità, e questo è un problema che riguarda la politica». Ai cronisti che insistevano sulle eventuali dimissioni di BErtolaso, Bersani ha replicato: «Bertolaso non è stato condannato, e quindi è una questione di sensibilità istituzionale; certamente è stato investito di un potere personale che nessuno ha; per questo ha ragione Franceschini». Bersani chiede che il governo fermi il decreto che trasforma la protezione Civile in una spa. «Così si rischia di deprimere ulteriormente il ruolo sia del Pubblico - ha affermato - che del privato. Così si creano dei mostri che alla fine fanno pagare un prezzo». «Capisco che con il berlusconismo - ha proseguito - debba prevalere sempre l'immagine immediata sul risultato finale del processo; ma poi si paga un prezzo». L'Italia dei valori ha annunciato la presentazione di una mozione di sfiducia nei confronti del sottosegretario. «Sta emergendo un quadro sempre più preoccupante sul sistema di potere della Protezione Civile, dove emergono chiaramente le pesanti responsabilità politiche di Guido Bertolaso», hanno detto in un comunicato il leader Antonio Di Pietro e il capogruppo alla Camera Massimo Donadi. «Il sistema di potere di Bertolaso e degli imprenditori a lui vicini operava al di fuori di ogni controllo. Una rete che, da quanto si legge sui giornali, ha ingegnerizzato l'illegalità ed il malaffare nella gestione delle emergenze, vere o presunte». L'Idv ha anche chiesto di bloccare la creazione della società per azioni Protezione civile. Di ben altro avvviso Maurizio Gasparri. »È certamente singolare la tempistica«, ha osservato. »Lo stesso Bertolaso si è messo a disposizione della magistratura, alla quale ha fornito ogni documentazione, ora, però, credo che si debba fare un accertamento rapido«. Questo anche per la vicina scadenza elettorale. »C'è chi la campagna elettorale la fa con i comizi e con i candidati e c'è chi la fa con i Ciancimino che dicono frottole, che già leggo si sono rimangiati, e con queste iniziative«, ha commentato, »del resto, la sincronia tra alcuni interventi giudiziari e i tempi elettorali è un fatto che gli italiani conoscono, ma fin qui ha portato a rafforzare un centrodestra che preferisce fare anzichè ordire manovre come queste«. Per il dl sulla protezione civile spa si preannuncia un esame lampo alla Camera. L'esame si concentrerà nella sola giornata di martedì, con il termine degli emendamenti fissato alle 10 e il voto con mandato al relatore nel pomeriggio. Il dl, i cui termini di conversione scadono il 28 febbraio, sarà in aula già mercoledì.

07 maggio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 169 Data: 07-05-2010 l'Unità.it Inchiesta G8, Bertolaso: "Speravo nell'archiviazione"

«Speravo di essere qui a commentare l'archiviazione o lo stralcio della mia posizione» nell'inchiesta sul G8, «ma purtroppo non è stato così, l'indagine va avanti ed io voglio chiarire alcune cose». Il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, apre così la conferenza stampa a Palazzo Chigi. «Ho totale fiducia nei magistrati,in parTicolare in quelli di Perugia, che mi hanno ascoltato in interrogatorio per oltre sei ore, ma c'è stata una strumentalizzazione delle intercettazioni». Non temo Anemone «Non temo quello che Anemone potrebbe dire», Bertolaso risponde una domanda dei cronisti in merito alle presunte rivelazioni che l'impreditore potrebbe fare. «Avrei fatto questa conferenza stampa? -ha detto Bertolaso- non ho nulla da temere, nulla da nascondere, non sono mai stato ricattabile». Bertolaso ha poi spiegato di non lamentarsi «per la mancata archiviazione» della sua posizione nella vicenda giudiziaria, ma di sperare in un esito più rapido. «Purtroppo -ha aggiunto - ogni giorno spuntano tutta una serie di cose che nulla hanno a che vedere con la Maddalena e il G8». «Cerchiamo almeno di distinguere quelle che sono state eventuali responsabilità nelle vicende della Maddalena - ha proseguito - con quello che sta uscendo oggi, che non c'entra assolutamente nulla con la Maddalena».

"Io corrotto, è umiliante" Quanto denaro sarebbe passato da Anemone a Bertolaso? «A me nessuno ha contestato niente. Ho letto che nelle intercettazioni si parla di 50 mila euro, francamente è un pò umiliante». così risponde lo stesso capo della protezione civile a margine della conferenza stampa a Palazzo Chgi. Sport Village «Non è accaduto assolutamente nulla» al Salario Sport village«. Il Capo della Protezione civile respinge di aver mai ricevuto presunte prestazioni sessuali 'mascherate' da massaggi nel Centro. Nella conferenza stampa a Palazzo Chigi Bertolaso spiega di essersi recato presso il centro per sottoporsi a sedute di massaggi per alleviare i dolori alla schiena con Francesca e una volta con Monica. »Francesca - ha detto - è una signora molto seria . È una grande professionista conosciuta in tutta Roma. "Al Salaria Sport Village Monica ha detto di avermi fatto vedere le stelle: ti credo, mi ha 'sconocchiato', come si dice a Roma, mi ha fatto cioè un massaggio estremamente valido, per questo ho visto le stelle, non certo per altri motivi".

07 maggio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 170 Data: 08-05-2010 l'Unità.it Battuta di Bertolaso su Clinton Frattini: il governo si dissocia

Battuta infelice su Clinton. Frattini: il governo si dissocia «A Clinton volevo fare una battuta: 'Io e Lei abbiamo in comune un problema che si chiama Monica...'. Poi ho desistito perchè io con Monica non ho avuto problemi reali, lui probabilmente qualche problemuccio ce lo ha avuto». Con questa battuta Guido Bertolaso, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, ha parlato del suo incontro con Bill Clinton ad Haiti. All'indomani, però, la polemica. Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha preso le distanze, anche a nome del governo, dalle parole pronunciati dal sottosegretario alla protezione civile su Bill Clinton (con l'allusione al nome di Monica). «La Farnesina - è la dichiarazione rilasciata - e il Governo si dissociano pienamente dal linguaggio e dalle affermazioni del sottosegretario». Quella del capo della protezione civile Guido Bertolaso è stata «una battuta certo non offensiva e non indirizzata in alcun modo a mettere in dubbio l'amicizia e la stima profonda del governo e del popolo italiano nei confronti dell'ex presidente americano Bill Clinton», ha precisato il ministro degli Ester «a chiarimento definitivo» della vicenda della battuta detta ieri da Bertolaso su Bill Clinton.

08 maggio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 171 Data: 08-05-2010 l'Unità.it Draquila offende l'Italia , Bondi diserta Cannes. Scontro con i finiani

Bondi: "Draquila offende l'Italia". Cannes, il ministro declina l'invito. E scoppia la polemica con i finiani di Roberto Brunellitutti gli articoli dell'autore Bondi contro Draquila. Pare una farsa. Ma Jack Lang - sì, l'ex ministro francese alla cultura nonché emissario speciale di Sarkozy per la politica internazionale - non esita a usare parole dolenti. Sandro Bondi, ministro della cultura della repubblica italiana, ha deciso di non andare al festival di Cannes per colpa del film-inchiesta di Sabina Guzzanti sulla ricostruzione in Abruzzo? Beh, è una scelta che illustra «una strana concezione della libertà», dice Lang, che considera «molto triste che lo Stato italiano non sia rappresentato al festival». Rincara l'autorevole quotidiano francese Le Figaro sulla sua edizione on line: ««Il governo italiano boicotta il Festival di Cannes». Ebbene sì: per colpa dell'allergia tutta italiana al diritto di critica e alla satira, l'Italia di Berlusconi è quasi ai confini dell'incidente diplomatico. Senza aver visto la pellicola - che verrà presentata sulla Croisette come evento speciale fuori concorso - il responsabile delle politiche culturali del governo Berlusconi ha dettato alle agenzie una nota in cui «declina l'invito a partecipare al festival di Cannes» ed «esprime rincrescimento e sconcerto» per la proiezione «di un film di propaganda, Draquila, che offende la verità e l'intero popolo italiano». Ipse dixit. E subito si è scatenata una polemica cha surrealmente finisce persino per lambire la tenuta della maggioranza di governo, scissa tra i fedelissimi a oltranza e chi, tra i finiani, ha iniziato a ipotizzare delle critiche nei confronti di una «concezione autoritaria della vita pubblica», sempre per dirla con le parole di Jack Lang. Il quale si limita a ricordare un principio piuttosto semplice: «La libertà degli artisti va sempre rispettata». Non esita, il consigliere di Sarkozy, a usare il termine «settarismo» a proposito della decisione di Bondi, che definisce «puerile, infantile, capricciosa, incomprensibile da parte di un ministro della repubblica». L'affondo finale: «Il ministro si sta punendo da solo. Così sta solo valorizzando il film. Che a questo punto andremo tutti a vedere».

LO SDEGNO DI MICHELA Bisogna dire che la prima accorsa a vibrare di sdegno nei confronti di Draquila è stata venerdì sera Michela Vittoria Brambilla, ministro al turismo, alla trasmissione di Rai2 L'ultima parola, dove era stato mostrato un piccolo estratto dal film: «È ora di finirla di gettare discredito sul nostro paese. La sinistra da mesi cerca di gettare fango sulla nostra Italia». In linea con Brambilla e Bondi, vari coristi del Pdl, da Aprea a Pelino («il dolore delle vittime del terremoto non può essere oggetto di propaganda e tanto meno può essere strumentalizzato») al sottosegretario Giro. «Bondi contro Draquila? In effetti, non male come titolo di un film», ride amaro Daniele Luchetti. Ma al regista, unico italiano in concorso a Cannes, non va di scherzare oltre: «Non so che dire di un ministro che si vergogna di un'artista libera. È un bellissimo spettacolo andare all'estero con film così. E bisogna essere fieri di portare fuori dall'Italia questa libertà. Questo è lo spettacolo che deve dare un paese libero». Libertà, appunto. Diritto di critica. Rispetto. «Dal satirico al ridicolo il passo è proprio breve», ironizza Fabio Giambrone dell'Idv, che ricorda l'anatema del premier in pieno consiglio dei ministri contro Serena Dandini: «L'insofferenza verso la satira e la libertà di critica è tipica dei regimi totalitari». È duro anche Walter Veltroni: quella di Bondi «è una decisione assurda, che tradisce un riflesso autoritario, ovvvero l'idea che ciò che è critico è illecito». Affonda il senatore Pd Vincenzo Vita: «Se Bondi non se la sente neppure di andare a Cannes a rappresentare il cinema italiano, ne tragga le dovute conseguenze. È assai poco credibile che in queste condizioni possa davvero fare il ministro». Probabilmente è quello che pensa anche Jack Lang.

08 maggio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 172 Data: 09-05-2010 l'Unità.it Battuta su Clinton, Frattini lo rimprovera

Bertolaso su Clinton, Frattini lo rimprovera di Natalia Lombardotutti gli articoli dell'autore E due. Per la seconda volta il ministro degli Esteri, Franco Frattini, rimprovera Guido Bertolaso per la nuova stoccata che ha rifilato ai Clinton, mettendo in imbarazzo l'Italia nel rapporto con gli Stati Uniti. Se la prima riguardava l'accusa agli Usa di inefficienza nei soccorsi portati ad Haiti, questa volta Mister Protezione civile è piombato nel cattivo gusto parlando delle due «Monica» che avrebbero messo nei guai se stesso e l'ex presidente Usa. In modo netto, il ministro degli Esteri ha comunicato che «la Farnesina e il governo si dissociano pienamente dal linguaggio e dalla affermazioni» del capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, parole che «non riflettono in alcun modo il pensiero del governo italiano». E ancora, per scusarsi verso Hillary Clinton, ora segretario di Stato Usa, il ministro a nome del governo «in maniera ferma e compatta riafferma la massima stima e considerazione nei confronti dell'ex presidente americano, Bill Clinton». Poi, seguendo le orme di Silvio, Frattini intervistato a Radio Anch'io ridimensiona il giudizio a «battuta non offensiva e non indirizzata» a mettere in dubbio «l'amicizia e la stima profonda» del governo verso Bill Clinton. Che tra Frattini e Bertolaso, due esponenti del governo che si occupano direttamente o occasionalmente di affari esteri, non corra buon sangue, quanto piuttosto gelosia per conquistare il podio nella considerazione del premier, è cosa nota. Ma in questo caso ha un suo peso la reazione Usa: fonti diplomatiche americane, infatti, se pur in via non ufficiale hanno fatto trapelare presso la diplomazia italiana il loro disappunto per l'uscita di Bertolaso, definita «imbarazzante». Nel gennaio scorso Hillary Clinton aveva reagito duramente alle critiche del capo della Protezione civile pronunciate sulle rovine di Haiti: «Chiacchiere» calcistiche da «processo del lunedì», tanto che Berlusconi intervenne per bacchettare l'amico Guido e affiancare Frattini nel condannare dichiarazioni che «hanno generato equivoci». Salvo fare la solita capriola di rappresentanza di fronte ai membri dell'Ocse, martedì scorso, dando ragione a Bertolaso sulla critica alla gestione dei soccorsi Usa da Haiti. Ma la sparata del capo della Protezione civile dall'isola caraibica piombò sul ministro degli Esteri in volo notturno verso Washington, dove il giorno dovette subire l'imbarazzo di sedere accanto a una Hillary Clinton su tutte le furie. Così, in diretta, prese le distanze dalle parole di Bertolaso dettate dalla «emotività». Confermata piena stima e fedeltà verso gli Stati Uniti, il ministro riuscì a tamponare il caso diplomatico; l'altro, invece, si offese: ma quale emotività? Così venerdì il Super sottosegretario ha messo di nuovo in difficoltà il titolare della Farnesina tirando fuori lo scandalo Lewinsky per fare pulizia sul suo: «Volevo dire a Bill Clinton che io e lui abbiamo avuto un problema che si chiama Monica», ha detto Bertolaso occupando, col beneplacito del premier, la sala stampa di Palazzo Chigi per i suoi fatti privati. Ma se lui è convinto di «non aver avuto problemi reali» con la massaggiatrice brasiliana al Salaria Sport Village, «lui - Clinton - qualche problemuccio l'ha avuto» con la stagista. Dietro le quinte ci sono sia la rivalità tra i due che il conflitto di competenze che si stava aggravando con la nascita, poi sfumata, della Protezione civile Spa: sarebbe entrata spesso in conflitto con le competenze del Dipartimento cooperazione della Farnesina. al quale sono stati dimezzati i fondi. Non ultimo quel risiko di alleanze sul fronte dell'energia: l'asse Berlusconi-Putin per gli accordi Eni-Gazprom (e Bertolaso è sempre il fiduciario del premier) o i patti con la Libia: strategie che fanno storcere il naso agli Usa. Partita che si gioca su quel campo del conflitto d'interessi del ministero dello Sviluppo tanto più con l'interim. All'impettito ministro Frattini l'arduo compito di tenere saldo il filo tanto sbandierato da Silvio, ai tempi di Bush, con l'alleato americano.

09 maggio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 173 Data: Estratto da pagina: 09-05-2010 l'Unità.it 11 Conti all'estero, s'indaga su Bertolaso. Nel mirino anche gli affari del cognato

di Claudia Fusanitutti gli articoli dell'autore Guido Bertolaso fu sentito per cinque ore dai magistrati di Perugia il 13 aprile scorso. Ma gli investigatori ancora non sapevano, e lui si guardò bene dal dire, che tra lui e il costruttore Anemone c'erano stati rapporti diretti e privati di lavoro tra il 2006 e il 2007 con relativa emissione di fatture e assegni. Così ha colpito non poco gli stessi investigatori il fatto che venerdì il Capo della Protezione civile e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, indagato per corruzione nell'inchiesta sulla cricca che tra Lavori Pubblici e Protezione civile ha gestito i grandi appalti con un sistema gelatinoso di corruttela, abbia ottenuto l'uso della sala stampa di palazzo Chigi, cioè del governo, per pronunciare la sua vibrata arringa. «Si vede che si era scordato di quell'assegno, dettagli che avrà giudicato insignificanti» è stato il commento di chi cerca di capire fin dove arriva il sistema gelatinoso. In attesa che le verifiche contabili di Finanza, Ros dei carabinieri e polizia accertino altri rapporti diretti tra il costruttore Anemone e parenti e amici di pubblici funzionari e/o ministri - come quelli che hanno permesso l'acquisto delle case per i figli di Balducci, del generale Pittorru e del ministro Scajola - la procura di Perugia ha chiesto alla Banca d'Italia di avere informazioni circa eventuali conti all'estero di 70 persone tra cui anche Guido Bertolaso e il cognato Francesco Piermarini. «Si richiede la collaborazione di codesta Unità di Informazione Finanziaria - si legge nella richiesta - in relazione alla segnalazione di operazioni sospette e di informative pervenute da Fiu estere in relazione ai seguenti soggetti». Segue una lista con i nomi di tutti i protagonisti e le seconde file dell'inchiesta, da Balducci alla moglie Rosanna Thau, dagli imprenditori Fusi, Di Nardo, Carducci e Rocco Lamino a impiegate prestanome e sacerdoti come don Evaldo Biasini, la banca occulta del sistema Anemone. Tra questi, appunto, anche Bertolaso e il cognato Francesco Piermarini. Scrive il gip di Firenze Rosario Lupo a della prima ordinanza di custodia di questa vicenda: «Nel pur breve periodo di monitoraggio (telefonico ndr) a carico di Guido Bertolaso, emergeva altresì che, in evidente conflitto di interesse, il cognato di Bertolaso, Francesco Piermarini, di professione ingegnere, è stato impiegato nei cantieri della Maddalena relativi al vertice G8. Sono altresì emersi rapporti tra il predetto Piermarini e Diego Anemone». Ora, sommando queste righe alla richiesta di verifica sui capitali all'estero «al fine - scrivono i magistrati - di individuare i proventi dell'attività di corruzione», e al fatto che la posizione di Bertolaso è ancora lontana, pare, dall'essere archiviata, si capisce perchè molti potenti stanno ancora tremando. E perchè Bertolaso abbia deciso di uscire allo scoperto: meglio una conferenza stampa di una giornalata. Prima operazione: «Nel 2006 - ha spiegato Bertolaso - ho pagato con questo assegno 20 mila euro ad Anemone per lavori di falegnameria in casa mia». Prima e dopo di lui, molti altri. Seconda operazione: «Nel 2007 mia moglie Gloria, architetto paesaggistico, ha svolto una consulenza per il Salaria sport village di Anemone. Ma anzichè incassare i previsti 99 mila euro mia moglie ne ha incassati solo 25 mila. Aveva interrotto la consulenza per motivi di opportunità». Gli affari del cognato Ciò di cui il grande capo della Protezione civile non parla è il ruolo di Francesco Piermarini, il cognato, e i rapporti con Anemone. E' certo che il nome Piermarini è sinonimo di business, dai rifiuti all'edilizia, dalle consulenze di eventi alla produzione di film. Il tutto grazie a varie società che annoverano tra i soci nomi eccellenti dell'imprenditoria. Forse è questo il filo che adesso gli investigatori stanno per tirare. Bertolaso afferma: «Non sono ricattabile, non ho mai mentito agli italiani». Nulla dice, però, sul numero di appalti vinti dal gruppo Anemone negli ultimi dieci anni che dagli anni del Giubileo hanno fatto schizzare il gruppo da anonima ditta di costruzione a società con fatturato oltre i 40 milioni di euro. Con appena 26 dipendenti. Diego Anemone esce oggi dal carcere di Rieti dopo tre mesi di detenzione. Il costruttore, che nelle intercettazioni si lamentava di dover sistemare troppa gente - figli, nipoti e cognati - sa molto di tutti. Finora ha sempre negato: «Mai dato soldi ad alcuno». Oggi comincerà a fare i conti se ancora sia questa la linea difensiva che più gli conviene.

09 maggio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 174 Data: 09-05-2010 l'Unità.it Bertolaso su Clinton, Frattini lo rimprovera

di Natalia Lombardotutti gli articoli dell'autore E due. Per la seconda volta il ministro degli Esteri, Franco Frattini, rimprovera Guido Bertolaso per la nuova stoccata che ha rifilato ai Clinton, mettendo in imbarazzo l'Italia nel rapporto con gli Stati Uniti. Se la prima riguardava l'accusa agli Usa di inefficienza nei soccorsi portati ad Haiti, questa volta Mister Protezione civile è piombato nel cattivo gusto parlando delle due «Monica» che avrebbero messo nei guai se stesso e l'ex presidente Usa. In modo netto, il ministro degli Esteri ha comunicato che «la Farnesina e il governo si dissociano pienamente dal linguaggio e dalla affermazioni» del capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, parole che «non riflettono in alcun modo il pensiero del governo italiano». E ancora, per scusarsi verso Hillary Clinton, ora segretario di Stato Usa, il ministro a nome del governo «in maniera ferma e compatta riafferma la massima stima e considerazione nei confronti dell'ex presidente americano, Bill Clinton». Poi, seguendo le orme di Silvio, Frattini intervistato a Radio Anch'io ridimensiona il giudizio a «battuta non offensiva e non indirizzata» a mettere in dubbio «l'amicizia e la stima profonda» del governo verso Bill Clinton. Che tra Frattini e Bertolaso, due esponenti del governo che si occupano direttamente o occasionalmente di affari esteri, non corra buon sangue, quanto piuttosto gelosia per conquistare il podio nella considerazione del premier, è cosa nota. Ma in questo caso ha un suo peso la reazione Usa: fonti diplomatiche americane, infatti, se pur in via non ufficiale hanno fatto trapelare presso la diplomazia italiana il loro disappunto per l'uscita di Bertolaso, definita «imbarazzante». Nel gennaio scorso Hillary Clinton aveva reagito duramente alle critiche del capo della Protezione civile pronunciate sulle rovine di Haiti: «Chiacchiere» calcistiche da «processo del lunedì», tanto che Berlusconi intervenne per bacchettare l'amico Guido e affiancare Frattini nel condannare dichiarazioni che «hanno generato equivoci». Salvo fare la solita capriola di rappresentanza di fronte ai membri dell'Ocse, martedì scorso, dando ragione a Bertolaso sulla critica alla gestione dei soccorsi Usa da Haiti. Ma la sparata del capo della Protezione civile dall'isola caraibica piombò sul ministro degli Esteri in volo notturno verso Washington, dove il giorno dovette subire l'imbarazzo di sedere accanto a una Hillary Clinton su tutte le furie. Così, in diretta, prese le distanze dalle parole di Bertolaso dettate dalla «emotività». Confermata piena stima e fedeltà verso gli Stati Uniti, il ministro riuscì a tamponare il caso diplomatico; l'altro, invece, si offese: ma quale emotività? Così venerdì il Super sottosegretario ha messo di nuovo in difficoltà il titolare della Farnesina tirando fuori lo scandalo Lewinsky per fare pulizia sul suo: «Volevo dire a Bill Clinton che io e lui abbiamo avuto un problema che si chiama Monica», ha detto Bertolaso occupando, col beneplacito del premier, la sala stampa di Palazzo Chigi per i suoi fatti privati. Ma se lui è convinto di «non aver avuto problemi reali» con la massaggiatrice brasiliana al Salaria Sport Village, «lui - Clinton - qualche problemuccio l'ha avuto» con la stagista. Dietro le quinte ci sono sia la rivalità tra i due che il conflitto di competenze che si stava aggravando con la nascita, poi sfumata, della Protezione civile Spa: sarebbe entrata spesso in conflitto con le competenze del Dipartimento cooperazione della Farnesina. al quale sono stati dimezzati i fondi. Non ultimo quel risiko di alleanze sul fronte dell'energia: l'asse Berlusconi-Putin per gli accordi Eni-Gazprom (e Bertolaso è sempre il fiduciario del premier) o i patti con la Libia: strategie che fanno storcere il naso agli Usa. Partita che si gioca su quel campo del conflitto d'interessi del ministero dello Sviluppo tanto più con l'interim. All'impettito ministro Frattini l'arduo compito di tenere saldo il filo tanto sbandierato da Silvio, ai tempi di Bush, con l'alleato americano.

09 maggio 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 175 Data: 06-05-2010 marketpress.info MALTEMPO IN LOMBARDIA: FIUMI E LAGHI SOTTO CONTROLLO

Giovedì 06 Maggio 2010

Milano, 6 maggio 2010 . "Attraverso le strutture della Regione, l´Aipo e l´Autorità di Bacino, stiamo monitorando attentamente la portata dei fiumi e dei laghi lombardi". E´ quanto dichiara l´assessore regionale al Territorio e Urbanistica, Daniele Belotti. "A tutt´oggi - spiega Belotti - in base ai dati raccolti e alle valutazioni condotte su modelli matematici e su dati di esperienza da parte dell´Agenzia Interregionale per il Fiume Po e delle strutture regionali della Direzione Generale Territorio e Urbanistica, i riscontri oggettivi che si sono avuti sul reticolo idrografico lombardo portano ad ipotesi di altezze idrometriche e di portate nelle prossime ore più ridotte e quindi, in prospettiva, meno preoccupanti. Tutte le nostre strutture restano comunque in stato d´allerta". In particolare la situazione ad oggi, alle ore 16, può essere così riassunta. Fiume Ticino: condizioni di attenzione in alcuni tratti in Comune di Abbiategrasso (Mi), per un´erosione, già attiva dell´alveo di magra, in località Ca´ dei Biss che potrebbe causare rischi per un´abitazione situata in alveo, non difendibile in situazione di piena. - Fiume Serio: situazione di guardia in vari tratti del fiume, senza particolari criticità attualmente riscontrabili. - Fiume Olona: stante le caratteristiche dell´asta fluviale ed all´antropizzazione del bacino idrografico, il tratto tra i Comuni di Legnano (Mi) e Pero (Mi), sempre in sofferenza a seguito di piogge intense, è oggetto di un monitoraggio continuo da parte dell´Ufficio di Milano. Al momento non paiono necessari interventi straordinari, volti a salvaguardare centri abitati e abitazioni isolate. L´evoluzione del fenomeno meteorologico in corso pare non procurare particolari allarmi sull´andamento dei livelli e delle portate del fiume. - Fiume Oglio: il livello del Lago di Iseo è prossimo alla quota di massima regolazione stagionale, e quindi il Consorzio del Fiume Oglio, ente di gestione di regolazione dei livelli del Sebino, ha disposto l´apertura delle paratoie di regolazione di Sarnico (Bg) fino alla portata di 240 mc/sec. Si prevede nelle prossime ore un incremento dei livelli del fiume Oglio nel suo medio corso nelle Province di Cremona e Mantova. Al momento non sono ipotizzabili situazioni di particolare criticità. - Fiume Mincio: la regolazione delle portate del fiume, strettamente connessa con la gestione dei livelli del Lago di Garda, in capo ad Aipo, ha portato, nella giornata odierna, alla erogazione di 120 mc/sec complessivi dalla traversa di Monzambano (Mn). Il lago è attualmente a quota 134 cm sullo zero idrometrico. La quota di massima regolazione stagionale è pari a 135 cm, ma con l´attuale portata erogata, si conta di non superare tale livello, nonostante le previsioni meteorologiche avverse per le prossime ore. Si fa presente la sostanziale assenza di problematiche idrauliche rilevanti se il livello del lago rimane al di sotto di 160 cm sullo zero idrometrico e che la portata in uscita, comunque, potrebbe essere incrementata fino a 150/160 mc/sec. Nella situazione attuale sono stati interclusi i laghi di Mantova e quindi il Mincio transita nel Diversivo (by-pass di sicurezza). - Fiume Po: le previsioni derivate dal modello matematico realizzato da Aipo in collaborazione con l´Autorità di Bacino, basata sui dati meteorologici ipotizzati fino al 4/5/2010, fornivano portate all´idrometro di Piacenza attorno ai 6000/7000 mc/sec e quindi riferibili a situazioni di "morbida" primaverili. L´evoluzione più recente del fenomeno perturbativo forniscono dati del "colmo", previsto nella giornata di domani a Piacenza, e una portata del Po che dovrebbe attestarsi attorno ai 4500-5000 mc/sec. Le portate di cui sopra, pur non destando particolari preoccupazioni in ordine alla gestione del rischio idraulico, hanno indotto alla chiusura del ponte di barche provvisorio di Piacenza della Ss 9 (Via Emilia) tra Piacenza e San Rocco al Porto (Lo). Il ponte di barche è regolato da un protocollo di gestione, che prevede una sua chiusura giornaliera dalle ore 23 alle 9 del mattino successivo, nonché una chiusura al di sopra di tiranti d´acqua corrispondenti a portate superiori ai 3500 mc/sec. Si può ipotizzare una sua riapertura non prima di sabato 7 maggio 2010. L´estesa circolazione depressionaria che sta interessando la Regione manterrà condizioni perturbate almeno fino alle prime ore di giovedì 6 maggio con precipitazioni da moderate a forti e diffuse. Lo comunica il report della Sala operativa della Protezione civile della Regione Lombardia, la cui attività è coordinata dall´assessore Romano La Russa. Nella giornata odierna i fenomeni hanno assunto anche carattere temporalesco, specie su Appennino, pianura e Prealpi orientali. Sono previsti inoltre rinforzi di vento sull´intero territorio regionale. Le precipitazioni, di carattere temporalesco, registrate nelle ultime 24 ore, hanno insistito soprattutto su Cremonese (fino a 110 millimetri), Bresciano e Bergamasco (fino a 80 millimetri) e sull´Appennino (fino a 60 millimetri). Criticità Sul Territorio - - Caduta massi ad Ardesio (Bergamo): nella notte in località Botto alto-Bril nel territorio del Comune di Ardesio, si è verificato un distacco di massi rocciosi dalle pendici del versante soprastante la località Bril. Sono stati effettuati una serie di sopralluoghi anche con i tecnici dello Ster, che hanno evidenziato la pericolosità della situazione creatasi, sia per la presenza di blocchi instabili di notevoli dimensioni fermatisi lungo il pendio, sia per la precaria situazione in cui si trova la nicchia di stacco, da cui si

Argomento: NAZIONALE Pag. 176 Data: 06-05-2010 marketpress.info MALTEMPO IN LOMBARDIA: FIUMI E LAGHI SOTTO CONTROLLO

possono generare nuovi crolli che potrebbero arrivare a interessare un tratto della sottostante strada comunale (via Leonardo da Vinci), superando la zona della cava "della Madonna" già interessata dalla caduta di alcuni dei massi staccatisi dalle pendici soprastanti. E´ già stata emanata l´ ordinanza di chiusura al traffico del tratto di via Leonardo da Vinci in attesa di poter definire con maggior dettaglio l´entità dei rischi geologici e le misure necessarie alla mitigazione del rischio. - Esondazioni del fiume Lambro e del torrente Lura: nel pomeriggio di ieri sono state segnalate locali esondazioni del Lambro nel Comune di Milano (area del Parco Lambro) e del Lura (nella zona industriale di Lainate, in provincia di Milano), ed erosioni spondali sul fiume Ticino. - Frana a Valgreghentino (Lc): Nel pomeriggio di ieri una frana ha interessato la strada comunale. Sono rimaste temporaneamente isolate cinque famiglie. Nella serata di ieri la strada è stata riaperta parzialmente. Previsto pronto intervento nella giornata di oggi. - Allagamenti in Provincia di Cremona e Brescia: in seguito alle forti piogge a carattere temporalesco sulla Bassa Cremonese si sono verificati allagamenti diffusi di strade ed abitazioni, specie nei Comuni di Pessina Cremonese, Voltido, Recorfano, Ostiano e Cà d´Andrea e nei Comuni limitrofi. In alcuni punti il livello dell´acqua, non più in grado di defluire nel reticolo idrico minore, ha raggiunto e superato il metro di altezza. Ciò ha richiesto l´intervento dell´esercito, delle Forze dell´Ordine, della Polizia Provinciale, dei Vvff, e dei volontari di Protezione Civile; sono stati posizionati sacchetti di sabbia a Pessina nella frazione Stilo di Mariani per protezione dell´argine e nella frazione Boschetto anche a protezione delle abitazioni. Si attende il normale deflusso delle acque nella rete di scolo. - Chiusura ponte di barche a Piacenza sul fiume Po: a causa dei livelli raggiunti dal fiume Po nella giornata odierna e per le prossime 48 ore rimarrà chiuso il ponte di barche a Piacenza. - Interruzione linea ferroviaria Voghera-piacenza: sull´Oltrepò pavese, si è verificata l´esondazione del torrente Scuropasso tra i Comuni di Broni e Santa Giuletta (Pv), determinando l´interruzione della linea ferroviaria Voghera-piacenza in entrambe le direzioni.

Argomento: NAZIONALE Pag. 177