Amianto naturale in Piemonte
Cronistoria delle concessioni e dei permessi di ricerca mineraria
Amianto naturale in Piemonte
Cronistoria delle concessioni e dei permessi di ricerca mineraria
Responsabile del progetto
Ferruccio Forlati
Progetto e coordinamento generale
Ermes Fusetti
Con la collaborazione di
Lidia Giacomelli Barbara Coraglia
Coordinamento editoriale
Loredana Lattuca
Progetto grafico ed impaginazione
Art Cafè Advertising, Torino
Finito di stampare nel mese di febbraio 2008 presso
L’Artistica Savigliano, Savigliano (CN)
Stampato su carta riciclata al 100% che ha ottenuto il marchio di qualità ecologica Ecolabel Europeo; prodotta da cartiere registrate secondo il sistema comunitario di ecogestione ed audit EMAS.
ISBN: 978-88-7479-069-3 Copyright © 2008 Arpa Piemonte L’Arpa Piemonte non è responsabile per l’uso che può essere fatto delle informazioni contenute in questo documento. La riproduzione è autorizzata citando la fonte.
Per ricevere ulteriori copie del manuale: [email protected]
Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Piemonte Via Pio VII, 9 - 10135 Torino www.arpa.piemonte.it
Contributi
REDAZIONE TESTO
Il capitolo “Descrizione ed inquadramento del testo” è stato realizzato da Ermes Fusetti1. Il capitolo 1 è stato realizzato da Lidia Giacomelli1 con il contributo di Angelo Salerno2 e, per il capitolo 1.4, di
Cristiana Ivaldi5 e Ennio Cadum5.
Il capitolo 2 è stato realizzato da Paolo Falletti1 con il contributo di Lidia Giacomelli1 e Michele Morelli1. Il capitolo 3 è stato redatto da Ermes Fusetti1 con il contributo per il capitolo 3.2 sulla concessione minieraria
di Balangero-Corio (TO) di Daniela Caffaratto3 e di Massimo Bergamini4.
I capitoli 3, 4, 5, 6, 7, 8 e 9 sono stati redatti da Ermes Fusetti1 con il contributo di Barbara Coraglia1 e di Paolo Falletti1 per i paragrafi relativi agli inquadramenti geologici.
RICERCA DI ARCHIVIO
La ricerca di archivio, la raccolta dei dati e l’organizzazione delle informazioni relative ai permessi di ricerca e alle concessioni minerarie sono state realizzate da Ermes Fusetti1.
FOTO E IMMAGINI
Dove non diversamente specificato, immagini e foto inserite nel testo sono di Arpa Piemonte; il supporto cartografico utilizzato per le immagini è una base geografica territoriale raster a colori alla scala 1:50.000, ingrandita o ridotta in funzione delle diverse esigenze, derivata dagli originali vettoriali a scala 1:10.000 e 1:50.000 della C.T.R. (Carta Tecnica Regionale della Regione Piemonte) opportunamente modificati, sfoltiti ed elaborati da Luca Forestello1 (Forestello L., et alii – 2005; Esperienze per la costituzione di una base dati territoriale alla scala 1:50.000 a supporto della produzione di tematismi e dell’analisi ambientale. Atti della 9° Conferenza Nazionale ASITA).
REVISIONI
A cura di Loredana Lattuca6, Ermes Fusetti1 e Lidia Giacomelli1.
Immagini e foto di copertina: da sinistra verso destra e dall'alto verso il basso:
Lavori di manutenzione presso la miniera di Balangero (TO). Foto: La Gibuti – l’amianto non si lavora – Editori il Risveglio, Ciriè, 1994 Ingresso di un pozzo di miniera presso Sant’Ignazio, Pessinetto (TO). Foto: E. Fusetti, Arpa Piemonte. Operaio addetto alla lavorazione del fronte di coltivazione della miniera di Balangero (TO). Foto: “R.S.A.” S.r.l. Nastro trasportatore e frantoio presso la miniera di Balangero (TO). Foto: La Gibuti – l’amianto non si lavora – Editori il Risveglio, Ciriè, 1994 Originale d’autore su Tavoletta 1:25.000 I.G.M. (Sampeyre 79 IV SE) del rilevamento effettuato per la realizzazione del Foglio Geologico in scala 1:100.000 n° 78-79 “Argentera - Dronero” – in: G. Ercolani, E. Morroni (2004). Carta Geologica d’Italia interattiva; cartografia geologica storica – Apat - 2 DVD – Roma. Gradoni di coltivazione della ex-miniera di amianto di Balangero (TO). Foto: “R.S.A.” S.r.l.
1 SC22 – Centro Regionale per le Ricerche Territoriali e Geologiche – Arpa Piemonte 2 SS03.05 - Polo Amianto – Area delle attività regionali per l’indirizzo e il coordinamento delle attività per il rischio industriale e sviluppo economico compatibile – Arpa Piemonte
3 Sopraintendenza archivistica per il Piemonte e la Valle d’Aosta 4 R.S.A s.r.l. - Società per il Risanamento e lo Sviluppo Ambientale dell’ex miniera di amianto di Balangero e Corio 5 SC20 - Centro Regionale per l’Epidemiologia e la Salute Ambientale – Arpa Piemonte 6 SS01.01 - Comunicazione Istituzionale – Arpa Piemonte
Ringraziamenti
Si ringraziano Paolo Piazzano e Giorgio Schellino
del Settore 10.7 “Programmazione Interventi di Risanamento e Bonifiche” della Direzione Regionale Ambiente.
Si ringrazia inoltre il personale dipendente dell’Archivio di Stato di Torino.
Indice
- PREFAZIONE
- 9
- PRESENTAZIONE
- 11
DESCRIZIONE ED INQUADRAMENTO DEL TESTO
L’idea iniziale Finalità del testo Struttura del testo e guida alla lettura Tipologia dei documenti analizzati
Documentazione d’archivio Perimetrazioni
13
13 13 15 16
16 16
- 1
- MINERALI DI AMIANTO
- 19
20 21
21 24
25 28 31
1.1 Quali sono gli amianti? 1.2 L’amianto nella storia
1.2.1 Origini 1.2.2 L’Industria Moderna
1.3 Produzione e utilizzo degli amianti 1.4 Amianto ed effetti sulla salute 1.5 Alcuni riferimenti normativi
- 2
- IL QUADRO GEOLOGICO REGIONALE
2.1 Inquadramento
2.1.1 Dominio Elvetico – Delfinese
33
34
39 40 40 40 40 41 42 42 43 43
44 47 49 52
2.1.2 Pennidico inferiore 2.1.3 Pennidico medio o Brianzonese 2.1.4 Pennidico superiore 2.1.5 Zona Piemontese 2.1.6 Dominio Austroalpino 2.1.7 Zona del Canavese 2.1.8 Alpi meridionali 2.1.9 Magmatismo oligocenico 2.1.10 Bacini Cenozoici
2.2 Sintesi della storia geologica del Piemonte 2.3 Ofioliti in Piemonte 2.4 Cenni sulle mineralizzazioni di amianto 2.5 Bibliografia essenziale
- 3
- CONCESSIONI MINERARIE
- 53
54 55
55 57 58
77
77 78 78
3.1 Introduzione 3.2 Concessioni San Vittore e Amiantifera di Balangero
3.2.1 Introduzione 3.2.2 Inquadramento geologico 3.2.3 Cronistoria
3.3 Concessione Auriol
3.3.1 Introduzione 3.3.2 Inquadramento geologico 3.3.3 Cronistoria
3.4 Concessione Bracchiello
3.4.1 Introduzione 3.4.2 Inquadramento geologico 3.4.3 Cronistoria
3.5 Concessione Alpe Rossa
3.5.1 Introduzione 3.5.2 Inquadramento geologico 3.5.3 Cronistoria
3.6 Concessioni Alpe Cruino e Punta Lunella
3.6.1 Introduzione
116
116 117 118
138
138 139 139
146
146 147 147
3.6.2 Inquadramento geologico 3.6.3 Cronistoria
45
- PERMESSI DI RICERCA
- 161
- PROVINCIA DI ALESSANDRIA
- 163
164
164 165 167
168
168 169 173
175
175 175
5.1 Erro – Visone
5.1.1 Inquadramento geologico 5.1.2 Monte Vallaccia 5.1.3 Monte Laione
5.2 Val Lemme
5.2.1 Inquadramento geologico 5.2.2 Acquestriate - Le Colle 5.2.3 Monte Lecco
5.3 Stura di Valcerrina e Rio di Cossio
5.3.1 Inquadramento geologico 5.3.2 Ramengo
- 6
- PROVINCIA DI CUNEO
6.1 Val Maira
6.1.1 Inquadramento geologico
179
180
180 180 181 183 185 186 193 195
197
197 197 199
200
200 201 203 205
230
230 230
6.1.2 Regione Serri 6.1.3 Comba del Verous 6.1.4 Colle Verdet 6.1.5 Falco 6.1.6 Costa Aurello 6.1.7 Reina, Brione 6.1.8 Morinesio
6.2 Val Grana
6.2.1 Inquadramento geologico 6.2.2 Bottonasco 6.2.3 Fontana del Pulaset
6.3 Valle Varaita
6.3.1 Inquadramento geologico 6.3.2 Rocce della Balmassa 6.3.3 Pusterle 6.3.4 Costanza - Villaretto
6.4 Alta Val Tanaro
6.4.1 Inquadramento geologico 6.4.2 Marogna
- 7
- PROVINCIA DI TORINO
7.1 Val Pellice
7.1.1 Inquadramento geologico
233
234
234 234
236
236 236
240
240 240 244 247 249 252
254
254 255 257 257 261 261 264
266
266 266
273
273 274 276 277 280 285 286
288
288 288 322 324 326 328 329 330 335 363 367 371 373
374
374 374
7.1.2 Grange del Pis
7.2 Area Pedemontana di Piossasco
7.2.1 Inquadramento geologico 7.2.2 San Giorgio, San Isidoro, Montagnazza
7.3 Val Germanasca
7.3.1 Inquadramento geologico 7.3.2 Cugno, Cavallo Bianco 7.3.3 Pomieri 7.3.4 Trusciera 7.3.5 Martoretto 7.3.6 Punta Midi o Muret
7.4 Spartiacque Dora Riparia – Chisone - Sangone
7.4.1 Inquadramento geologico 7.4.2 Punta Chalvet 7.4.3 Chabrepan 7.4.4 Mentoulles, Fenestrelle, Clot, Prà Catinat 7.4.5 Monte Malvisin 7.4.6 Prato del Colle 7.4.7 Chardonnet (Ciardonet), Orsiera, Punta Cristalliera
7.5 Sauze d’Oulx
7.5.1 Inquadramento geologico 7.5.2 Borgo Basso, Sauze d’Oulx, Champarey
7.6 Spartiacque Dora Riparia – Stura di Viù - Ceronda
7.6.1 Inquadramento geologico 7.6.2 Monte Civrario 7.6.3 Trichera 7.6.4 Bertesseno, Torretta, Monte Crusat 7.6.5 Arpone - Messa - Ricchiaglio - Lys 7.6.6 Egrella 7.6.7 Costa della Croce
7.7 Valli di Lanzo
7.7.1 Inquadramento geologico 7.7.2 Brunetta 7.7.3 Nonassa 7.7.4 Uja di Mondrone 7.7.5 Laietto 7.7.6 Combanera 7.7.7 Ciapil 7.7.8 Cinaveri - Begone 7.7.9 Punta Serena 7.7.10 Uja di Calcante 7.7.11 Cenere - Ordagna 7.7.12 Col Paschiet 7.7.13 Madonna Parai
7.8 Area Pedemontana di Lanzo
7.8.1 Inquadramento geologico 7.8.2 Rio Fandaglia – Brich Frera
7.8.3 Tetto, Bric Cochetto 7.8.4 Torrente Fandaglia, Monte Rolei 7.8.5 Monte Basso
377 379 381
- 8
- PROVINCIA DI VERCELLI
- 383
384
384 385 390
8.1 Val Sesia
8.1.1 Inquadramento geologico 8.1.2 Scarpia, Pian Misura 8.1.3 Mud di Mezzo
- 9
- PROVINCIA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA
- 397
398
398 398 400 401
9.1 Val d’Ossola
9.1.1 Inquadramento geologico 9.1.2 Alpe Arnigò 9.1.3 Alpe Faio 9.1.4 Monte Croce
- ALLEGATI
- 403
404 409
410
ALLEGATO A – estratto da: Cenni di statistica mineralogica ALLEGATO B
Regio Decreto 29 Luglio 1927, n. 1443 Resoconti delle riunioni della Associazione Mineraria del Piemonte
- Seduta del 15 ottobre 1927
- 419
Prefazione
L’amianto sul nostro territorio, a causa del massiccio impiego che ne è stato fatto nel secolo scorso, storicamente costituisce una problematica di particolare rilievo e il prezzo che è stato pagato in termini di vite umane, in relazione alla lavorazione ed all’utilizzo dell’amianto in Italia ed in Piemonte, è tristemente noto. Con l’emanazione della legge n. 257/1992 – che vieta l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto – ha avuto inizio un’importante opera di bonifica tutt’ora in corso. In questo contesto, l’impegno della Regione Piemonte è stato finalizzato a giungere, quanto prima, all’eliminazione dei rischi connessi alla presenza di amianto di origine antropica, con le bonifiche di Casale Monferrato e di Balangero, siti inseriti nel programma nazionale di bonifica. L’impegno della Regione Piemonte, però, non si è limitato ad intervenire su tali fronti, ma si è ulteriormente rafforzato ed esteso a tutti i campi in cui la presenza di amianto può essere causa di criticità. In quest’ottica, l’Assessorato Ambiente negli ultimi anni ha implementato le attività già in campo, dando avvio alla realizzazione della mappatura della presenza naturale di amianto sul territorio, compito demandato alle Regioni dallo Stato con il D.M. 101/2003. A tale scopo, nello spirito della normativa vigente ed in collaborazione con Arpa Piemonte è stato dato corso ad un lavoro di individuazione delle aree caratterizzate dalla potenziale o accertata presenza di amianto “naturale”, ovvero dell’amianto non posto in opera nei manufatti ma presente nelle rocce. I risultati delle attività di mappatura ad oggi svolte hanno permesso di definire un importante quadro relativo alla presenza e distribuzione, sul territorio regionale, delle aree con potenziale ed accertata presenza di amianto. La presente pubblicazione – frutto di parte delle attività effettuate nell’ambito della mappatura - riporta quanto rinvenuto presso l'archivio dell'ex Distretto Minerario del Piemonte e della Valle d'Aosta oggi conservato nell’archivio di Stato di Torino in merito ai permessi di ricerca ed alle concessioni minerarie per amianto, permettendo al lettore di immergersi in un ambiente di vita e di lavoro ormai tanto distante dalla nostra realtà. Dalla lettura del documento emerge un quadro di indubbio interesse geologico, che evidenzia anche un cambiamento epocale nelle modalità e nelle condizioni di lavoro del secolo scorso; la presente pubblicazione si pone quindi anche come un interessante strumento che consente di riflettere e prendere coscienza dei passi che sono stati compiuti nella tutela della salute e dell’ambiente nell’arco di alcune decine di anni.
Nicola De Ruggiero
Assessore all’Ambiente della Regione Piemonte
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Presentazione
La conoscenza del territorio, prerogativa fondamentale di Arpa Piemonte, è alla base delle azioni di mitigazione dei rischi naturali, in qualsiasi forma essi si presentino, per la salvaguardia dell’incolumità e della salute dei cittadini. Nel campo dei rischi naturali, il progredire della conoscenza non è solo legato allo sviluppo scientifico e metodologico, ma anche alla conservazione della memoria storica e al recupero delle informazioni che per motivi diversi sono finite nell’oblio.
In conseguenza dell’emanazione del D.M. n. 101 del 18 marzo 2003 “Regolamento per la realizzazione di una mappatura delle zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto, ai sensi dell’articolo 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93”, la Direzione Ambiente della Regione Piemonte ha affidato ad Arpa Piemonte la realizzazione della “mappatura della presenza di amianto nell’ambiente naturale”. Il sopraccitato D.M. prevede siano individuati sul territorio regionale gli ammassi rocciosi caratterizzati dalla presenza di amianto, oltre ai siti estrattivi di lavorazione di minerali e rocce possibili sede di mineralizzazioni di amianto.
Successivamente all’emanazione del D.M., la problematica della presenza naturale di amianto nell’arco alpino occidentale è stata ripetutamente agli onori della cronaca, si pensi alla realizzazione di alcuni impianti in Val di Susa per le Olimpiadi invernali di Torino 2006 (Bob e Freestyle) ed alle vicende, ancor oggi non risolte, legate alla progettazione del tracciato della “Linea Ferroviaria Torino-Lione”, oltre ad una generale maggiore sensibilità verso le problematiche ambientali.
Già da alcuni anni l’attività di Arpa Piemonte, che vanta una lunga esperienza nel campo delle analisi di controllo, monitoraggio e bonifica degli ambienti inquinati da fonti di emissione di origine antropica (industrie, manufatti, cantieri, ecc.), si è orientata e specializzata anche verso le problematiche connesse all’individuazione delle possibili “sorgenti naturali”; è questo ad esempio il caso delle mineralizzazioni di amianto, che in conseguenza dell’azione degli agenti atmosferici o di attività di scavo/movimentazione potrebbero indurre una dispersione di fibre nell’aria.
Per quanto le mineralizzazioni di amianto siano peculiarità di particolari unità geologiche, la loro reale distribuzione è difficilmente prevedibile ed individuabile a priori se non con un rilevamento geologico di dettaglio e con l’impiego di tecniche analitiche complesse e dispendiose non facilmente e sistematicamente applicabili sull’intero territorio regionale. In passato, dove tali mineralizzazioni presentavano concentrazioni interessanti dal punto di vista estrattivo, si svilupparono delle attività di ricerca mineraria. Il riconoscimento e l’individuazione dei settori dove le attività estrattive ebbero luogo, concorrono in modo significativo a delineare il quadro della distribuzione delle principali concentrazioni di amianto “naturale”. Il Piemonte, grazie alle specifiche caratteristiche geologico-strutturali e litologiche che hanno reso possibile la cristallizzazione di minerali di amianto nelle rocce, è stato sede non solo di una delle miniere di amianto più importanti al mondo (miniera di “San Vittore” di Balangero – Corio che arrivò a produrre verso la fine degli anni ’70 cir-
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ca 160.000t annue di amianto), ma anche di concessioni minerarie e di numerosi permessi di ricerca “minori” dei quali in gran parte oggi si è persa memoria. Il presente volume, che deriva da una minuziosa e sistematica ricerca eseguita presso l’archivio dell’ex Distretto Minerario di Torino oggi conservato nell’Archivio di Stato di Torino, da un lato contribuisce al recupero di una notevole mole di informazioni, dall’altro costituisce una solida ed omogenea base di riferimento per chiunque, amministratore, tecnico o cittadino, fosse interessato in misura diversa a conoscere l’ubicazione delle attività minerarie legate all’amianto, o semplicemente, quali erano le modalità e le condizioni di lavoro nelle aree minerarie. Allo stesso modo il dettaglio e la rigorosità con sui è stata condotta l’analisi d’archivio forniscono un importante contributo verso l’individuazione della distribuzione sul territorio piemontese dell’amianto “naturale”, rappresentando un primo fondamentale tassello nel progetto “mappatura della presenza di amianto naturale” in Piemonte. La strutturazione del volume è simile a quella di un atlante e la scelta di riportare integralmente i documenti così come rinvenuti in archivio, inquadrati in uno schema rigidamente cronologico, concorrono a definire un documento oggettivo, valido nel tempo, dove l’interpretazione è chiaramente separata dal dato.
Direttore Generale Arpa Piemonte
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Descrizione ed inquadramento del testo
ficata e strutturata in funzione della “mappatura”. A queste informazioni sono state aggiunte le perimetra-
L’idea iniziale
zioni dei permessi di ricerca e delle concessioni minerarie di amianto accordate nel passato. È stata
L’idea di pubblicare un volume specifico per la ricerca mineraria di amianto in Piemonte è nata nel 2006 in seguito alle ricerche effettuate presso l’archivio dell’ex - Distretto Minerario di Torino dalla struttura SC22 di Arpa Piemonte, incaricata dalla Direzione Ambiente della Regione Piemonte di realizzare una “mappatura dell’amianto naturale” sul territorio regionale. quindi intrapresa una ricerca presso l’archivio dell’ex - Distretto Minerario di Torino: ai fini della “mappatura” era importante reperire alcune informazioni di base come l’ubicazione dei permesso di ricerca, i minerali ricercati (amianto in associazione o meno con altri minerali), la vigenza del permesso di ricerca o della concessione mineraria, le variazioni delle perimetrazioni dei permessi o l’alternanze di ditte e società in un permesso di ricerca o concessione mineraria. È stata raccolta una mole considerevole di materiale, più di quella strettamente utile e necessaria per la “mappatura”; questo sia per comprendere correttamente quale fu il peso reale del permesso di ricerca o della concessione esaminata (funzione non solo della presenza dell’amianto, ma anche della sua quantità e qualità, della vigenza del permesso e dell’estensione della perimetrazione), sia perché al momento in cui è stata intrapresa la ricerca non era ancora del tutto definita la tipologia di informazioni necessaria per la “mappatura”. Inoltre, sono state raccolte più informazioni possibile per non precludere o per non dover nuovamente esaminare i documenti nell’eventualità tale ricerca avesse sviluppi futuri o portasse ad intraprendere studi di natura varia (studi statistici, epidemiologici, storici, geologici, studi di dettaglio su singole aree, ecc.). Alla fine del lavoro di ricerca in archivio è emerso un quadro complessivo vasto, articolato e, se non inedito, almeno in parte ormai dimenticato, e dal quale si è compreso che la ricerca mineraria di amianto fu nel passato in Piemonte un’attività diffusa ed importante anche se ebbe spesso carattere locale e fu condotta talvolta a livello famigliare (escludendo chiaramente aree conclamate come quelle di Balangero e Sampeyre-Casteldelfino). Vista la necessità di non “lasciare nei cassetti” la mole di informazioni considerevole raccolta e considerata l’importanza e l’attenzione rivolta all’amianto ai nostri giorni, è stato deciso di pubblicare un volume specifico per la ricerca mineraria di amianto in Piemonte.
Tale incarico è stato affidato in seguito all’emanazione del D.M. n° 101 del 18 marzo 2003 “Regolamento per la realizzazione di una mappatura delle zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto, ai sensi dell’articolo 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93”. L’allegato A del suddetto D.M. elenca quattro categorie di “mappatura”, tre relative all’amianto cosiddetto “antropico” in senso generale ed una specifica per l’amianto “naturale”; per la realizzazione della “mappatura” di quest’ultima categoria il D.M. prevede l’individuazione degli ammassi rocciosi caratterizzati dalla presenza di mineralizzazioni di amianto e delle attività estrattive (attività sia in esercizio e sia dismesse) che coinvolgono rocce con presenza di amianto o comunque ubicate in aree indiziate per la sua presenza. La Direzione Ambiente della Regione Piemonte è stata individuata come struttura competente per le attività di indirizzo e coordinamento della “mappatura” della presenza di amianto “naturale” della cui realizzazione è stata incaricata la SC22 di Arpa Piemonte con Determinazione Dirigenziale n. 413 del 30/11/20041. Per la realizzazione della “mappatura” sono state raccolte e prese in considerazione informazioni provenienti da fonti di varia natura (dati bibliografici, campionamenti, segnalazioni e monitoraggi ambientali realizzati nell’ambito di procedure VIA/VAS, certificati analitici, attività estrattive di litotipi indiziati per la presenza di amianto, rilevamenti per il progetto di Cartografia Geologica d’Italia a scala 1:50.000, indagini e rilevamenti specifici, ecc.) georiferite e ubicate su una carta geologica del Piemonte a scala 1:250.000 sempli-