Note D'archivio
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NOTE D'ARCHIVIO . PER LA STORIA MUSICALE nuova serle ANNO III, 1985 EDIZIONI FONDAZIONE LEVI VENEZIA 1985 EFL.V.A.3 Rivista annuale con supplemento semestrale 1985 Abbonamento annuale: Rivista e supplemento per l'Italia L. 30.000 per l'estero L. 40.000 Volumi singoli: Rivista: per l'Italia L. 20.000 per l'estero L. 26.000 Supplemento per l'Italia L. 15.000 per l'estero L. 19.000 Arretrati 1983 Rivista e supplemento per l'Italia L. 45.000 per l'estero L. 60.000 Volumi singoli Rivista per l'Italia L. 22.000 per l'estero L. 30.000 Supplemento per l'Italia L. 30.000 per l'estero L. 35.000 1984 Rivista e supplemento per l'Italia L. 35.000 per l'estero L. 45.000 Volumi singoli Rivista per l'Italia L. 22.000 per l'estero L. 30.000 Supplemento per l'Italia L. 15.000 per l'estero L. 20.000 Direzione, redazione e amministrazione: FONDAZIONE UGO E OLGA LEVI, Palazzo Giustinian-Lolin, S. Vidal 2893, Venezia (c.a.p. 30124). Tel. (041) 5224264 / 703161 c/c postale n. 11084308 In redazione: Marcella Ilari Autorizzazione del Tribunale di Venezia n. 736/1983 © 1985 by FONDAZIONE LEVI, Venezia Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi COMITATO DIRETTIVO ALBERTO BASSO, FRANCESCO LUISI OSCAR MISCHIATI, GIANCARLO ROSTIROLLA Direttore responsabile Francesco Luisi SOMMARIO Articoli pago Osvaldo Gambassi La scuola dei «Pueri cantores» in S. Petronio (1436- 1880 ca.) 7 Piero Gargiulo Strumenti musicali alla corte medicea: nuovi docu- menti e sconosciuti inventari (1553-1609) 55 Olga Termini Organists and Chapel Masters at the Cathedral of Brescia (1608-1779) 73 Federico Marri La cappella musicale turritana della Cattedrale di Sassari nei secoli XVIII e XIX 91 Karin Andrae Der musikalienfonds der Basilica di S. Lorenzo in Damaso in Rom 119 Maurizio Tarrini Una gara musicale a Genova nel 1555 159 Opinioni Oscar Mischiati Bibliografia e musicologia 171 Libri ricevuti 193 Indice dei nomi 194 3 NORME REDAZIONALI I testi dei saggi dovranno essere redatti in forma dattiloscritta con ampi margini ai quattro lati del foglio e indirizzati alla Redazione di «Note d'Archivio per la Storia Musicale. Nuova Serie», Fondazione Ugo e Olga Levi, Palazzo Giustinian Lolin, S. Vidal 2893, cap. 30124 Venezia, tel.: (041) 2464/703161. Si richiede l'uso di nastro dattilografico nero e possibilmente l'invio in duplice co- pia. Ciascun articolo presenterà una sezione storico-critica e una sezione contenente la trascrizione dei documenti presentati; questi ultimi in sede di stampa compariran- no in corpo tipografico minore e nel dattiloscritto dovranno essere evidenziati. All'inizio dei saggi potranno essere assunte abbreviazioni e sigle che rendano scorrevoli le citazioni nel testo e nelle note; si sconsiglia tuttavia l'uso di sigle per il ricorso a fonti documentarie o bibliografiche che ricorrano con scarsa frequenza. Per la trascrizione dei documenti si raccomanda il massimo rispetto della lezione originale e tuttavia si richiama l'attenzione sull'opportunità di sciogliere tutte le ab- breviazioni senza alcuna indicazione distintiva (parentesi rotonde), evitando di con- tro inutili interventi su abbreviazioni comuni di universale comprensione (ad esem- pio: Ecc.mo non dovrà essere sciolto in Eccellentissimo). Il trascrittore dovrà inoltre intervenire per normalizzare secondo l'uso moderno le maiuscole e le minuscole e impiegherà opportunamente segni diacritici e di interpunzione per favorire la com- prensione del testo (rispettando comunque la peculiarità del documento ove si rilevi nella punteggiatura una funzione oratoria). Qualunque intervento critico del tra- scrittore (ricostruzioni o integrazioni) dovrà essere segnalato con uso di parentesi quadrate. Eventuali perdite del testo originale dovranno similmente essere segnalate con tre puntini di sospensione racchiusi da parentesi quadrate. Per quanto riguarda le abbreviazioni f. o c. (per foglio o carta), esse saranno ac- cettate indifferentemente per i saggi in lingua straniera; per quelli in lingua italiana si dovrà invece preferire l'abbreviazione c. In merito alle abbreviazioni r e v (per recto e verso) si richiede esplicita indicazione solo per la numerazione verso (ad esempio: c. 2v e non c.2r, ma c.2); solo nel caso di citazione delle carte recto-verso continue si dovrà specificare anche il recto (ad esempio: cc.2r-v). Le note e le citazioni da porre a piè di pagina dovranno pervenire dattiloscritte in fogli a parte con ampia spaziatura. Le note bibliografiche dovranno essere redatte sulla base delle seguenti norme: nome e cognome dell'autore (il nome sempre per esteso) con doppia sottolineatura (= maiuscoletto) seguito da virgola; titolo dell'opera completo con sottolineatura semplice (= corsivo) seguito da virgola; luo- go di stampa riportato in lingua originale o secondo convenzioni grafiche interna- zionali seguito da virgola; casa editrice seguita da virgola; anno seguito da virgola; p. o pp. (= pagina o pagine) seguite da numero (l'eventuale indicazione seguente o seguenti si abbrevia in sg. o sgg. avvertendo che la prima verrà utilizzata quando si faccia riferimento alla sola pagina immediatamente contigua al numero riferito; ad esempio: pp. 4 e sg; = pp. 4-5, mentre pp. 4 e sgg. = pp. 4 e in avanti). Si avverte che le citazioni riguardanti enciclopedie e dizionari dovranno indicare il numero del- la colonna o delle colonne (= col. o coli.). La mancanza di anno di edizione nell'opera citata dovrà essere segnalata con s.a. (= senza anno) e l'eventuale accer- tamento dovrà essere riportato in parentesi tonde; ad esempio: s.a. (ma 1980). Nel caso di citazioni di saggi contenuti in raccolte di AA. VV., in atti di convegni 5 - o in opere miscellanee, dovrà essere citato in corsivo (= sottolineatura semplice) sia il titolo del saggio, sia il titolo dell'opera che lo contiene (ad esempio: Diario ferra- セL@ in Rerum Italicarum Scriptores); nel caso di opere miscellanee, ove indicato, si dovrà anche citare il nome del curatore nella forma espressa nella lingua originale del testo (ad esempio: a cura di oppure edited by oppure herausgegeben von etc.). Nel caso che nella bibliografia ricorrano più opere dello stesso autore, sarà op- portuno riportare sempre l'inizio del titolo dell'opera a cui si fa riferimento, seguito dall'indicazione cit. (= citato) (ad esempio: ANGELO BERTOLOTTI, La musica in Mantova cit., p.8.). Ove invece venga fatto riferimento sempre ad una sola opera di uno stesso autore, basterà ricorrere all'indicazione op.cit. (= corsivo) (ad esem- pio: ANGELO BERTOLOTTI, op.cit., p. 9). Per citazioni di seguito della stessa opera si dovrà utilizzare l'indicazione ibidem e per riferimenti allo stesso luogo toc.cit .. Nel caso di citazione di un'opera in più volumi si dovrà indicarne il numero (ad esempio: 2 voll.) e l'indicazione verrà posta dopo la virgola; dopo l'anno di edi- zione dovrà però essere specificato quale dei due volumi è stato consultato per il ri- ferimento di pagina che segue, riportando l'indicazione in numerazione romana (ad esempio: WOLFGANG OSTHOFF, Theatergesang und Darstellende Musik in der Italianischen Renaissance, 2 voll., Tutzing, Hans Schneider, 1969, I, p.48). Si richiede inoltre di citare con cura i lavori non pubblicati e riferiti in nota e l'eventuale loro classificazione come tesi di laurea (ad esempio: Ph.D.Dissertation e non Ph. Dissertation p Ph.D.) con l'indicazione esatta dell'Università di apparte': nenza (ad esempio: University of California at Berkeley e non University of Califor- nia). In quanto alle citazioni dei saggi contenuti in riviste, dopo l'indicazione dell'auto- re e del titolo nella forma sopra specificata, dovrà comparire perestçso il nome della rivista f(a virgolette preceduto dalla preposizione 'in' (non seguita da doppio punto) e seguito senza virgola dal riferimento all'annata, all'anno (tra parentesi) e alla pagi- na (ad esempio: WILLIAM F. PRIZER. Marchetto Cara at Mantua, in «Musica Disciplina» XXXII (1978) p.88). 6 LA SCUOLA DEI «PUERI CANTORES» IN S. PETRONIO (1436-1880 ca.) di Osvaldo Gambassi Non appena la struttura muraria da un lato (pur continuando l'opera edificatoria)! e l'organizzazione ecclesiastica dall'altro lo consentirono, anche in S. Petronio, come da secoli era avvenuto nel- le principali chiese cittadine bolognesi (S. Pietro, S. Francesco, S. Domenico), si dette vita ad una importante istituzione didattica: la scuola dei pueri cantores2• Un'iniziativa pedagogica concepita con lo scopo di preparare mu- sicalmente, ma anche culturalmente un determinato numero di gio- vani (inizialmente 24, in epoche successive fino a 60)3 votati al servi- zio religioso in genere, a quello musicale in particolare, con il compi- to precipuo di partecipare con canonici e mansionari alla quotidiana officiatura corale della Messa, del Vespro e delle Ore canoniche nelle loro varie cadenze giornaliere. Un vivaio di giovani leve da cui fin dall'inizio si sarebbe costantemente e abbondantemente attinto per rimpiazzare e irrobustire l'organico di quella che sarebbe diventata una delle più celebri cappelle musicali d'Europa: quella appunto di ! La costruzione della basilica, iniziata nel 1390, si concluse, restando incompiuta così come oggi l'ammiriamo, ai primi del '500. Va però precisato che l'apertura al culto fu attuata molto tempo prima, infatti, a tre anni circa dalla posa della prima pietra, terminate le prime due campate sulla parte frontale, si cominciò ad officiarla. 2 Denominazioni alternative a questa erano: pueri clerici, putti cantori, o semplicemente e più frequentemente clerid. 3 Con ottica lungimirante oltre lo scopo culturale dichiarato, apparentemente preminente, ci si riprometteva di formare quelli che oggi, con terminologia presa a prestito dal gergo dell'organizzazione aziendale, diremmo i futuri quadri della comunità religiosa nella sua du- plice valenza laica ed ecclesiastica. Per situazioni contingenti la scuola registra nel tempo note- voli disparità nella frequenza con alti e bassi determinati spesso da condizioni economiche più o meno vantaggiose offerte ai chierici per il loro servizio da altre chiese in concorrenza con S.