Nicola Labanca
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Magg. Teobaldo Folchi - Commissariato Regionale Di Massaua - Brevi Cenni Storico Amministrativi Sulle Popolazioni, Dal Suddetto Commissariato Regionale Dipendenti
Magg. Teobaldo Folchi - Commissariato Regionale di Massaua - Brevi Cenni storico amministrativi sulle popolazioni, dal suddetto Commissariato Regionale dipendenti Nota introduttiva di Massimo Zaccaria - Università di Pavia SUMMARY The “Commissariato Regionale di Massawa” was established in 1898 and its original border included Samhar, Sahel, Northern Dankalia and part of the Acchele Guzai. The task of its very first organization fell on major Teobaldo Folchi, who spent six busy months in the Eritrean coastal town. Beside his administrative occupations, major T. Folchi wrote an impressive 552 pages report on the “Commissariato”, detailing information about people, places and resources of each single village and ethnic group of the “Commissariato”. Many the aspects covered by this unique report: history, economics, culture and politics. It shows how the Italians attempted to penetrate the complexities of this particular area of Eritrea and it offers the chance to grasp the way knowledge was produced and organized by Italian colonial administrators. This effort was aimed at strengthening the colonial control of the local peoples, nevertheless the data presented in the report offer a fascinating insight of the Eastern Lowland societies at the end of the XIX century. Si ringrazia il Museo del Risorgimento e della Resistenza di Vicenza per il permesso di pubblicare on-line questo documento e per la preziosa collaborazione fornita durante il lavoro di preparazione del testo. Massimo Zaccaria Introduzione Con le sue cinquecentocinquantadue pagine manoscritte, la relazione del maggiore Teobaldo Folchi sul Commissariato regionale di Massawa necessita, in primo luogo, di alcune informazioni sull’autore e sulle circostanze legate alla sua stesura. È questo l’obiettivo della prima parte dell’introduzione. -
L'immagine Dell'eritrea Nelle Fotografie
ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITA' DI BOLOGNA SCUOLA DI LETTERE E BENI CULTURALI Corso di laurea in Scienze storiche L’IMMAGINE DELL’ERITREA NELLE FOTOGRAFIE DI ERRARDO DI AICHELBURG (1898-1903) CONOSCENZA E DOMINIO Tesi di laurea in Storia e istituzioni dell’Africa Relatore Prof. Irma Taddia Correlatori Prof. Dianella Gagliani, Dott. Roberta Mira Presentata da: Vincenzo Lo Buglio II Sessione Anno accademico 2014-2015 INDICE Introduzione 1 Preambolo Uno spartiacque: Adwa 1896 9 L’ERITREA PRIMA DEL COLONIALISMO ITALIANO (1869-1890) Un porto in Africa per seimila talleri di Maria Teresa (1869-1885) 12 La Grande Spedizione della Società Geografica Italiana (1876) 17 Il ritorno degli italiani ad Asäb (1879) 19 Da Asäb a Massawa passando per Berlino (1885) 24 Alla conquista di una colonia per l’Italia (1885-1890) Dog’ali (1887) 27 Il trattato di Weččalē (1889) 30 VERSO UN GOVERNO CIVILE: I PRIMI GOVERNATORI ITALIANI (1890-1907) Il fallimento dell’amministrazione Gandolfi (1890-1892) Lo scontro fra potere civile e militare 36 I rapporti con gli “indigeni” e la politica dei tributi 42 Gli scandali di Massawa e commissione reale d’inchiesta: bolla di sapone o farsa? 49 Il convegno del Märäb ovvero la svolta tigrina 56 Il governo di Baratieri verso la catastrofe (1892-1896) Un governatore ad interim 59 Le relazioni con i capi eritrei 64 Cambio della guardia 67 Il precipitare degli eventi (1894-1896) 69 Verso la battaglia decisiva 73 Conseguenze della battaglia di Adwa 76 La quiete dopo la tempesta: Il governatorato di Ferdinando Martini (1897-1907) -
Università Degli Studi Di Padova Politica Estera E Colonialismo Nell
Università degli Studi di Padova Dipartimento di scienze storiche, geografiche e dell'antichità Corso di laurea Magistrale in Scienze Storiche Politica estera e colonialismo nell'opinione pubblica in età giolittiana. «Il Gazzettino» di Venezia, 1911 Relatore: Prof. Enrico Francia Laureando: Michele Iseppi Matricola: 1040945 Anno accademico 2015-2016 INDICE Introduzione p. 3 CAPITOLO PRIMO: LE POTENZE 1.1 La corsa dei giganti p. 9 1.2 Funamboli tra giganti p. 24 1.3 Da funamboli a saltimbanchi p. 35 1.4 Cambiare per non cambiare p. 41 1.5 La rivincita del saltimbanco p. 48 CAPITOLO SECONDO: CULTURA E IMPERIALISMO IN ITALIA 2.1 Nel «nuovo secolo» verso lo «Stato nuovo» p. 57 2.2 La crisi del liberismo e la necessità imperiale p. 61 2.3 Una coscienza coloniale p. 65 2.4 Presentare l’impresa p. 72 2.5 La stampa nazionale p. 84 CAPITOLO TERZO: VENEZIA 3.1 La nobile decaduta p. 101 3.2. L’eccezionale stabilità p. 106 3.3. La «discesa in piazza» p. 109 3.4. La destra modernizzatrice p. 112 3.5. La stampa p. 120 1 CAPITOLO QUARTO: IL GAZZETTINO 4.1 Gli occhi d’altri p. 127 4.2 Libia: non pervenuta p. 129 4.3 Il vicino d’oriente e l’autodeterminazione nazionale p. 133 4.4 Il lungo respiro p. 141 4.5 L’omologazione p. 148 APPENDICE p. 173 FONTI, BIBLIOGRAFIA, SITOGRAFIA p. 187 2 INTRODIZIONE Nel corso dell’Ottocento la guerra acquisisce un protagonista: l’opinione pubblica. Questa novità ha varie madri tra cui il maturare dello spirito nazionale, la politica liberale che porta ad un maggior coinvolgimento dei cittadini nella vita dello stato, lo sviluppo della stampa e l’abbattimento dell’analfabetismo. -
I. Il Governo Civile E Militare in Eritrea. Lettere Del Generale A. Gandolfi Sd
Inventario 1855-1902, con docc. fino al 1936 bb. 26 I. Il Governo civile e militare in Eritrea. Lettere del generale A. Gandolfi s.d. [1896-1900], bb. 3 La sezione è costituita dal corposo manoscritto intitolato «Il Governo Civile e Militare in Eritrea (dal giugno 1890 al marzo 1892). Lettere del generale A. Gandolfi», che raccoglie le memorie, strutturate in forma di epistolario, relative al periodo del governatorato di Antonio Gandolfi in Eritrea.57 L’opera appare incompiuta, probabilmente anche a causa delle dimensioni notevoli dello scritto, tali da adattarsi con difficoltà al modello dell’epistolario e da rivelarne in modo troppo scoperto il carattere artifi- cioso. Oltre ad adottare la forma epistolare, nel testo l’autore si riferisce al «Governatore» generalmente in terza persona, utilizzando quindi espe- dienti retorici che potessero conferire allo scritto una parvenza di distac- cata oggettività nel riferire delle vicende accadute. Nella «Lettera Ia», datata 25 giugno 1890,58 si legge: 57 Per il titolo dell’opera, vedi l’etichetta originale con titolo di mano di Gandolfi presente sulla car- tella che contiene la «Parte IIa» (b. 2, cartella 1), il frontespizio della «Parte IIIa», conservato nella b. 3, cartella 1 e il frontespizio della «Parte IIa» compreso nel «Sommario» dell’opera inviato da Gandolfi al re nel 1900 (b. 8, cartella 1, fasc. 4). Il manoscritto è suddiviso in tre parti, contenute in altrettante car- telle, rispettivamente di cc. 436, di cc. 441 e di cc. 518; le carte (mm 310x210), ricavate da fogli proto- collo a righe tagliati, sono scritte solamente sul recto.