COMUNEdiCASALINCONTRADACOMUNEdiCASALINCONTRADA ProvinciadiChietiProvinciadi

Proponente: ““““CENTROCENTROCENTROdidididiRECUPERORECUPERORECUPEROeeee VALORIZZAZIONEVALORIZZAZIONEdidididiMATERIALIMATERIALI PROVENIENTIDASERVIZIPROVENIENTIDASERVIZIdidididi SedeLegale:VialeEuropa,7 RACCOLTADIFFERENZIRACCOLTADIFFERENZIATA”ATA”ATA” Uffici:ViaColonnetta,22/A LocalitàBrecciarola 66100CHIETI

PROGETTOPROGETTODEFINITIVODEFINITIVODEFINITIVO [Elab.0[Elab.00000RTGRTGRTG––––RelazioneRelazioneRelazioneTecnicaTecnicaTecnicaGenerale]Generale]Generale]

Elaborazione: www.ecoingegneria.com GIUGNOGIUGNO2012012012013333

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Indicegenerale

1.PREMESSA...... 5 1.1.Finalitàdell’intervento...... 6 1.2.Iterautorizzativoipotizzato...... 7

2.INDIRIZZINORMATIVIEPIANIFICAZIONEDISETTORE...... 9 2.1.PianoRegionalediGestionedeiRifiuti...... 10 2.2.PianoProvincialediGestionedeirifiuti...... 11

3.UBICAZIONEECARATTERISTICHEDELSITO...... 13 3.1.Ubicazionedell’areadiinterventoesuperficiimpegnate...... 13 3.2.Coerenzaconglistrumentidipianificazioneterritoriale...... 15 3.2.1. PIANO REGOLATORE GENERALEDEL DI CASALINCONTRADA ...... 15 3.2.2. PIANO TERRITORIALEDI COORDINAMENTO PROVINCIALEDI CHIETI ...... 16 3.2.3. PIANO TERRITORIALEDELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE PROVINCIALEDI CHIETI .....17 3.2.4. FASCEDIRISPETTODAINFRASTRUTTURE ...... 18 3.3.Viabilitàdiaccesso...... 21 3.3.1. VIABILITÀDIACCESSOESISTENTE ...... 21 3.3.2. REALIZZAZIONEDELNUOVOSVINCOLOAUTOSTRADALEDELLA A25 ASERVIZIO DELL ’I NTERPORTOD ’A BRUZZOEVIABILITÀDICOLLEGAMENTO ...... 25 3.4.Geologia,geomorfologia,idrogeologiaedindaginigeognostiche...... 27 3.4.1. INQUADRAMENTODELL ’AREADIINTERVENTO ...... 27 3.4.2. ESIGENZEDIMOVIMENTAZIONEDITERRENOESISTEMAZIONEDELL ’AREA ...... 28 3.4.3. ESITIDELL ’INDAGINEDIPRE CARATTERIZZAZIONEAMBIENTALEPERVERIFICARE L’EVENTUALESTATODICONTAMINAZIONEDELL ’AREA ...... 29 3.5.Fattorilocalizzativiedambientali...... 32 3.5.1. CARATTERI FISICIDEL TERRITORIO ...... 34 3.5.2. USIDEL SUOLO ...... 34 3.5.3. PROTEZIONEDELLA POPOLAZIONEDALLE MOLESTIE ...... 35 3.5.4. PROTEZIONEDELLE RISORSE IDRICHE ...... 36 3.5.5. TUTELADA DISSESTIE CALAMITÀ ...... 39 3.5.6. PROTEZIONEDI BENIE RISORSE NATURALI ...... 42 3.5.7. ASPETTI STRATEGICO FUNZIONALI ...... 45

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4.CARATTERISTICHEDELPROGETTO...... 50 4.1.Descrizionedelleinfrastrutture...... 51 4.1.1. CAPANNONEINDUSTRIALE ...... 51 4.1.2. CARATTERISTICHEDEIPRINCIPALIMACCHINARICOSTITUENTIL 'IMPIANTO ...... 53 4.1.3. LOCALIUFFICIESERVIZI ...... 69 4.1.4. AREEDISTOCCAGGIORIFIUTIEMATERIALITRATTATI ...... 70 4.1.5. VIABILITÀEPIAZZALI ...... 70 4.1.6. RECINZIONEECANCELLI ...... 72 4.1.7. RETITECNOLOGICHE ...... 72 4.1.8.IMPIANTO FOTOVOLTAICO ...... 77 4.2.Attrezzatureausiliare...... 80 4.3.Tempistichedirealizzazione...... 83

5.DESCRIZIONEDELCICLOPRODUTTIVO...... 84 5.1.Tipologia,classificazioneecodificadeirifiutiammissibili...... 84 5.2.Individuazionedelleareedilavorazione...... 88 5.3.Schemadiflusso...... 90 5.4.Potenzialitàdell’impianto...... 91 5.5.Descrizionedelleoperazionidirecuperoetrattamentodeirifiuti...... 92 5.5.1. DESCRIZIONEDELLOSCHEMADIPROCESSO ...... 92 5.5.2. ORGANIZZAZIONEDELPROCESSODIRECUPERODEIMATERIALIERELATIVEAREEDI STOCCAGGIO ...... 93 5.6.Efficienzadirecuperodell’impianto...... 95

6.CRITERIGESTIONALI...... 96 6.1.Descrizionedelleproceduredigestionedeirifiuti...... 96 6.2.Orariodiaperturaepersonaleimpiegato...... 98 6.3.Programmadellemanutenzioni,pulizieedisinfestazioni...... 99 6.4.Attivitàdimonitoraggioecontrollo...... 100

7.PRESIDIdiCONTROLLOAMBIENTALE...... 101 7.1.Piezometridicontrollo...... 101 7.2.Pozzettidicampionamentoscarichi...... 101 7.3.Emissioniinatmosferaesistemidiabbattimento...... 102 7.4.Presidiantincendio...... 103 RelazioneTecnicaGenerale 3

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8. PRESCRIZIONI INERENTI LA SALUTE E SICUREZZA DEI LAVORATORI...... 109

9. DISMISSIONE DELL’IMPIANTO E RECUPERO DEL SITO PER FUTUREDESTINAZIONI...... 116

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1.PREMESSA1.PREMESSA LaEdiliziaColonnettaS.r.l.,aziendaattivanelsettoredellecostruzioniedaventesede legale in Chieti, già nell’Aprile 2010 aveva elaborato un proposta progettuale riguardantelarealizzazionediunimpiantodestinatoaltrattamento(selezione,cernita, vaglio, adeguamento volumetrico) e recupero di rifiuti urbani secchi provenienti da raccolta differenziata e speciali non pericolosi, da ubicarsi nel Comune di Casalincontrada (CH), in Località Brecciarola (cfr. Elab. 0101INQ1INQ1 ––– –Inquadramento GeneraleeCorografia ). Lamedesimaditta,configurandosil’iniziativapropostacomefattispecieprevistaalpunto 7letteraz.b)dell’All.IVallaParteIIdelD.L.von.°152/2006es.m.i.,avevapresentato alla Regione l’istanza per la procedura diVerifica di Assoggettabilità ai sensi dell’art. 20 del Testo Unico Ambientale (D.L.vo 152/06 e s.m.i.), secondo le modalità definitedallanormativanazionaleelaprassistabilita dall’Entecompetente.Poichéin sede di verifica di compatibilità ambientale sono state sollevate criticità circa la localizzazionedell’impiantoeglisbancamentinecessariallapreparazionedelsito,nella sedutadel10.07.2012ilComitatoCCRVIA,congiudizion.°2043,haespressopareredi rinvioaproceduradiV.I.A.ordinaria.Allaluceditaliconsiderazioniilproponenteha avviato un processo di rielaborazione complessiva dell’intervento, facendo tesoro dell’indicazionieosservazioniprodotteinfaseistruttoria. La Edilizia Colonnetta S.r.l., infatti, dopo un ampio confronto con il territorio ed una valutazione più approfondita delle scelte impiantistiche effettuate, ha dato impulso ad una sostanziale rivisitazione dell’ipotesi progettuale originaria, imperniata su una riduzionerispettoalprecedenteinterventosiainterminidipotenzialitàcomplessivasia in termini di numero di codici CER ammissibili all’impianto; con la nuova configurazionesièridottal’improntadelcapannoneindustrialedicircail40%edèstata fortemente limitata la necessità di movimentazione di terreno, assicurando altresì il pareggiotrascavieriportidelleterre.

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LapresenteRelazioneTecnica,unitamenteaglielaboratigrafici,cartograficiedallegati acclusi,costituiscepertantoladocumentazionediProgettoDefinitivomediantelaquale sirichiedel’AutorizzazioneUnicaperinuoviimpiantidismaltimentoedirecuperodei rifiutiaisensidell’art.208,comma1delD.L.vo152/2006es.m.i. 1.1.Finalitàdell’intervento1.1.Finalitàdell’intervento LaRaccoltaDifferenziata(RD)èdefinitacome“laraccoltaidoneaaraggruppareirifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee, compresa la frazione organica umida, destinatealriutilizzo,alricicloedalrecuperodimateria...” Lapossibilitàdiintercettareirifiutiprodottiinmodoseparato,previstaedincentivatada tuttelenormenazionalieregionaliinmateriadirifiuti,consentediridurrequantopiù possibilelaquantitàdiresiduo nonriciclabile daportare in discarica odatrattarecon inceneritoriotermovalorizzatori,recuperandonelcontempo,medianteilriciclaggiodei rifiuti,tuttelematerieriutilizzabili,chedivengonocosìfontediricchezzaenonpiùdi inquinamento. Nella Regione Abruzzo, secondo i dati resi disponibili dall’Osservatorio Regionale dei Rifiuti, la raccolta differenziata è andata progressivamente aumentando nell’ultimo decennio,passandodapocopiùdel10%adoltreil30%,conpuntedioltreil60%inuna trentinadicomuni,moltideiqualiinprovinciadiChieti. Pur se molto lontano ancora dagli obiettivi fissati dal Piano Regionale di Gestione dei RifiutiapprovatoconlaL.R.n.°45/2007(60%nell’anno2011)ilcontinuotrendpositivo dell’ultimo periodo lascia prevedere un significativo incremento dei flussi di rifiuti raccoltiinmododifferenziatoneiprossimianni. E’chiaroperòchelaraccoltadifferenziata,alfineindirizzareefficacementealrecupero in modo sicuro ed economicamente sostenibile il materiale intercettato in modo separato, deve potersi integrare con un sistema di impianti di trattamento in grado di gestireevalorizzareadeguatamenteidiversiflussideirifiuti. La finalità dell’impianto oggetto della presente iniziativa è proprio quella di incrementare il sistema impiantistico regionale per il recupero di materia dalle RelazioneTecnicaGenerale 6

CENTRODIRECUPEROEVALORIZZAZIONEDIMATERIALI PROVENIENTIDASERVIZIDI RACCOLTA DIFFERENZIATA PROGETTODEFINITIVO Comm.12/2012–Rev.02del28.06.2013 componenti “secche” del rifiuto con un impianto di moderna concezione ed elevata efficienza. 1.2.Iterautorizzativoipotizzato1.2.Iterautorizzativoipotizzato Le procedure di abilitazione alla realizzazione degli impianti ed al loro esercizio sono disciplinateneiCapiIVeVdelTitoloIdellaParteIVdelD.L.vo3aprile2006,n.152, concernenti, rispettivamente, le “Autorizzazioni ed iscrizioni” e le “Procedure semplificate”. Perquantoattienealcomplessoinprogetto,inaccordoconquantostabilitodall’art.208 del c.d. Testo Unico Ambientale in merito alle competenze, alle tempistiche ed alle modalitàistruttorie,ilproponentetrasmetteallaRegioneladomandadiautorizzazione, allegandoilprogettodefinitivodell'impiantoeladocumentazionetecnicaprevistaperla realizzazionedelprogettostesso. Inoltre, poiché l’opera proposta ricade nell’elenco di progetti sottoposti alla verifica di Assoggettabilità di competenza delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano di cui all’Allagato IV alla Parte Seconda del D.L.vo n.° 152/2006 e s.m.i., e specificatamentealla letteraz.b) del punto7ditaleelenco,sirendenecessariol’avvio dellaproceduradiverificadiesclusionedallaV.I.A.aisensidell’art.20delcitatoT.U.A. Essendoaltresìpresente,suunaporzionedellasuperficieinteressatadall’intervento,un vincoloaisensidelDecretoLegislativo22gennaio2004,n.°42es.m.i.,siapplicanole disposizioni dell'articolo 146 di tale decreto in materia di autorizzazione, secondo le procedurestabilitedallaRegioneAbruzzo. Nello schema proposto nella pagina seguente è stato sinteticamente rappresentato il percorso autorizzativo che potrà portare al rilascio dell’autorizzazione per la realizzazioneedeserciziodell’impiantoinargomento,sviluppatoinconsiderazionedelle procedureindicateneglistrumentinormatividisettorevigentiespecificatineicapitoli seguenti,nonchésullabasedellaprassiproceduraleadottatadallaRegioneAbruzzoperi procedimentirelativiadimpiantiditrattamentorifiuti. RelazioneTecnicaGenerale 7

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Fig.1–Fig.1 –––Schemadelpercorsoautorizzativoipotizzatoperi lprogettoproposto AVVIO ATTIVAZIONE AVVIOdellaProcedura c/oUfficioBeni c/oServizioGestioneRifiutidella diVerificadi Ambientali(oaltro PROCEDURAdi AssoggettabilitàaV.I.A. c/oUfficioValutazioni Entecompetente) AUTORIZZAZIONEUNICAexart. 208delD.L.vo152/06s.m.i. AmbientalidellaRegione dell’iterperlaverifica Abruzzo dellacompatibilità paesaggistica dell’intervento Pubblicazionedell’avviso pubblicoediniziodel periodo(45gg)perprodurre Propostadi osservazioniechiarimenti Provvedimento GIUDIZIOdi inviatoalla COMPATIBILITA’ Esamedellapraticaal SOPRINTENDENZA AMBIENTALE CCRVIA BAPperpareredi FAVOREVOLE competenza

ConferenzadeiServizi RilasciodiNullaOsta SI c/oSERVIZIOGESTIONERIFIUTI ESC LUSIONE aisensidell'art.146del dalla conacquisizionedipareried D.L.von.°42/04es.m.i. PROCEDURAdi eventualiprescrizionifornitedagli V.I.A. Entiinteressati NO

PROCEDURAdi V.I.A.ORDINARIA Rilasciodel PROVVEDIMENTOdi AUTORIZZAZIONEalla REALIZZAZIONEed ESERCIZIOdell’IMPIANTO

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2.2.2.INDIRIZZINORMATIVI2. INDIRIZZINORMATIVIINDIRIZZINORMATIVIEPIANIFICAZIONEDISETTOREEPIANIFICAZIONEDISETTOREEPIANIFICAZIONEDISETTORE L'evoluzione del quadro normativo relativo ai rifiuti è strettamente correlata alle complessevicenderelativealTestoUnicoambientalecherappresentailrecepimentodi benquattordicidirettivecomunitarie.Dal2006,infatti,èentratoinvigoreilD.L.von.° 152 del 3 aprile 2006, recante "Norme in materia ambientale". Esso costituisce l’attuazionedellaleggedel15dicembre2004,n.308,relativaalladelegaalGovernoper ilriordino,ilcoordinamentoel’integrazionedellalegislazioneinmateriaambientale. Con tale atto normativo, il corpus legislativo sulla tutela dell'ambiente ha subito una profonda trasformazione; il cd. "Codice Ambientale" ha, infatti, riscritto le regole su Valutazione di Impatto Ambientale, difesa del suolo e tutela delle acque, gestione dei rifiuti, riduzione dell'inquinamento atmosferico e risarcimento dei danni ambientali, abrogandolamaggiorpartedeiprevigentiprovvedimentidisettore. Latrattazionerelativaallagestionedeirifiutieallebonifichevieneaffrontataall’interno della parte quarta “ Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati ”,organizzatainseititolienegliarticolicompresidal177al266. Tra le disposizioni generali e i criteri prioritari, la prevenzione e la riduzione della quantitàedellenocivitàdeirifiuti(artt.179,180)sonoritenuteprioritarierispettoalle altreformedigestione.Lasalvaguardiadell’ambientedeveessereperseguitaattraversolo sviluppodienergiepuliteperunusopiùrazionaledellerisorsenaturali,nonchétramite lo sviluppo di tecniche appropriate, atte all’eliminazione delle sostanze pericolose eventualmentecontenuteneirifiuti.Perquelcheconcernespecifichetipologiedirifiuti (elettriciedelettronici,sanitari,veicolifuoriuso,prodotticontenentiamianto,ecc…),si definiscono particolari disposizioni e sistemi di gestione, al fine di favorire la loro prevenzioneeriduzionedeglieffettidannosisull’ambiente(TitoloIII). Con il Decreto Legislativo 3 dicembre 2010, n. 205 “Disposizioni di attuazione della direttiva 2008/98/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive” , sono state introdotte alcune novità relativealledisposizionigeneraliinmateriadigestionedirifiuti;inparticolare,risulta

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CENTRODIRECUPEROEVALORIZZAZIONEDIMATERIALI PROVENIENTIDASERVIZIDI RACCOLTA DIFFERENZIATA PROGETTODEFINITIVO Comm.12/2012–Rev.02del28.06.2013 utile sottolineare la previsione, nel nuovo Decreto, di un programma nazionale di prevenzionedellaproduzionedeirifiutiel’introduzionedinuoviobiettiviinmateriadi raccolta differenziata, di autosufficienza per smaltimento e recupero dei rifiuti urbani nondifferenziatiegestionedirifiutiorganici.Risultaaltresìrilevanteanchel’estensione dei principi di autosufficienza degli ATO e di vicinanza tra il luogo di produzione/raccoltaequellodismaltimento. 222.1.PianoRegionalediGestionede2.1.PianoRegionalediGestionede.1.PianoRegionalediGestionedeiRifiutiiRifiutiiRifiuti Perquantoconcernelanormativadiriferimentodicaratterelocale,conLeggeRegionale n.45del19/12/2007:“Normeperlagestioneintegratadeirifiuti”,laRegioneAbruzzoha approvatoilnuovoPianoRegionalediGestioneIntegratadeiRifiuti,parteintegrantee sostanzialedellastessa.Lanuovaleggeintendepreservarelerisorsenaturalieproteggere lasaluteumanael’ambientedaglieffettinocividelciclodigestionedeirifiuti.Ilnuovo Pianosicomponesostanzialmentedelleseguentisezioni: Normegenerali; Gestioneintegratadeirifiutiurbani; Rifiutispeciali; Gestionedeirifiutidaimballaggio; Gestionediparticolaricategoriedirifiuti; Localizzazionedegliimpiantiditrattamentoesmaltimentodeirifiuti; Fondoambientale,compensazioniesanzioni. Sitrovano,inoltre,azionieducative,diinformazioneepromozioneedimplementazione disistemidigestioneambientaleapplicatialleattivitàdelsettorerifiuti. Le priorità individuate dal PRGR, il cui fine ultimo permane la massima garanzia di tuteladell’ambiente,riguardanolariduzionedellaproduzioneepericolositàdeirifiuti,il recuperoericiclodimaterialieprodottidiconsumo,ilrecuperoenergeticodairifiuti, complementarealricicloedachiusuradelciclodigestionedeglistessielosmaltimento indiscarica,residualeedinsicurezza....

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PerquantoattieneicontenutieiprincipaliobiettividelPianoRegionale,esso,inoltre, fissaiseguentiindirizzi: Pervenire all’autosufficienza regionale, programmazione integrata, protezione ambientale, sicurezza, economicità e flessibilità del sistema di recupero e di smaltimento; Assicurareunagestioneunitariadeirifiutiurbaniall’internodiciascunAmbito TerritorialeOttimale(ATO); Incentivare il massimo recupero dai rifiuti e la massima utilizzazione di materialiriutilizzabili/riciclabili; Stabilire le condizioni ed i criteri tecnici in base ai quali gli impianti per la gestionedeirifiuti,adeccezione dellediscariche,possonoesserelocalizzatiin areedestinateadinsediamentiproduttivi; Promuovere per i rifiuti speciali, anche pericolosi (non essendo applicabile il principiodiautosufficienzadell’ambito),larealizzazionediunareteadeguatadi impiantiedassicurarelosmaltimentodeglistessiinluoghiprossimiaquellidi produzionealfinedifavorirelariduzionedellamovimentazionedeirifiuti; Perseguirelaprogressiva riduzionedelle discarichecomesistema ordinario di smaltimento.

2.2.PianoProvincialediGestionedeirifiuti2.2.PianoProvincialediGestionedeirifiuti Già con la L. R. n.° 83/2000, che ha recepito nell’ordinamento regionale il D.L.vo n.° 22/97,all’art.11illegislatoreregionaleprevedevacheleProvinceapprovasserounpiano provinciale di gestione dei rifiuti. La Provincia di Chieti, con D.C.P. n. CON/60 del 29/12/2003 ha provveduto ad approvare il proprio "Piano Provinciale di gestione dei rifiutiperl'ambitoterritorialeottimalen.4",strumentoattraversoilqualedefiniregli obiettivi e le modalità della gestione integrata e unitaria dei rifiuti secondo criteri di efficienzaesostenibilità.

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Ilpiano,cherisultaormaidecisamentedatatoedingranpartesuperatoinragionedelle profondemodificazioninelfrattempointervenutesiaintermininormativiediambitidi riferimento, sia impiantistici e funzionali, è strutturato in due sezioni: la prima, denominata “Stato di fatto”, è dedicata alla ricognizione degli strumenti normativi di carattere comunitario, nazionale e regionale ed alla descrizione dello stato di fatto in terminidiproduzionedirifiuti,organizzazionedeiservizisulterritorio,descrizionedei sistemidiraccoltaetrasporto,criteridiverificadegliimpiantidismaltimentoesistenti conrassegnadeglistessiall’epocadell’elaborazionedelPiano. La seconda sezione, invece, definita “Stato di Progetto”, indica gli scenari ipotizzati riguardoailivelliquantitatividiproduzionedeirifiutial2007,leazionidaassumereper favorire la riduzione dei rifiuti, alcune ipotesi sui flussi di raccolta e modalità organizzativedeiservizie,soprattutto,laverificadellacongruitàdellesceltedipiano,in specialmodoconriferimentoallacapacitàresiduadegliimpiantidismaltimentoabreve emediotermine.Tralasciandoconsiderazionirelativeallaparzialeincapacitàpredittiva dellevalutazionieffettuate,determinatadanumerosevariabiliingiocolacuievoluzione non è affatto semplice, risulta comunque utile sottolineare che il documento di Piano fornisce indicazioni estremamente generiche e pocorappresentative circa l’analisi e lo sviluppo dei flussi da raccolte differenziate, prevalentemente incentrate sul ruolo dei soggetti pubblici nello perseguimento degli obiettivi di recupero dei rifiuti di origine urbana. Il Piano, tuttavia, in merito alle strutture di filiera a livello locale a supporto delle raccoltedifferenziate,daunlatoriconosceimplicitamentelanecessitàdiimplementare un’impiantistica capace di valorizzare le frazioni di rifiuti recuperabili; peraltro, in considerazionedeglielevaticostid’esercizioevidenziache“ risultanopiùcompetitivied economicamentesostenibiligliimpianti,generalmentegestitidaprivati,cheraccolgono etrattanoancheirifiutidiorigineindustriali,artigianaleecommerciale ”.

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333.UBICAZIONEECARATTERISTICHEDELSITO3.UBICAZIONEECARATTERISTICHEDELSITO.UBICAZIONEECARATTERISTICHEDELSITO

3.1.Ubi3.1.Ubicazionedell’areadiinterventocazionedell’areadiinterventocazionedell’areadiinterventoesuperficiimpegnateesuperficiimpegnateesuperficiimpegnate IlsitoinoggettoèubicatoinProvincia diChieti,inun’areaindustriale/artigianaledel Comune di Casalincontrada, in Località Fosso Taverna (cfr. Elab.Elab.010101 01 INQ1INQ1 ––– – InquadramentoInquadramentoGeneraleeCorografiaGeneraleeCorografia ). Illottoditerrenointeressatodall’intervento,postonellabassaValledelFiumePescara, si trova in un’area debolmente inclinata interclusa tra il Fosso Calabrese, e la Strada Vicinale Fosso Taverna, in prossimità del bivio per Casalincontrada sulla ex S.S. n.° 5 TiburtinaValeriaalkm213+000. Lasuperficiechericomprendeillottoindicato,estesacomplessivamenteperca.56.894 m2,èdiproprietàdellaEDILIZIACOLONNETTAedèindividuatacatastalmentecome indicatonellatabellaseguente(cfr.Elab.Elab.02020202INQINQINQ2222––––InquadramentoCatastaleInquadramentoCatastale ). Tab.1Tab. 1.11.–.. –––Particelleinteressatedallarealizzazionedell’in tervento

FOGLIOFOGLIO PARTICELLEPARTICELLE SUPERFICIE(m 222)))) Comunedi 145 53.469 4 Casalincontrada 148 3.425 TOTALETOTALE 56.89456.894 Isuddettiterreni,comerisultadalCertificatodiDestinazioneUrbanisticarilasciatodal Comune di Casalincontrada in data 22.10.2010(cfr.ALLEGATOALLEGATOALLEGATOI III), hanno la seguente destinazione:“zonadestinataadattivitàartigianaliedIndustriali (B.3.3.–art.27delle N.T.A.) come da Variante al P.R.E. vigente (cfr. Elab. 050505 05 URB1URB1 ––– –Stralcio P.R.E. del ComunediCasalincontrada ). L’areacosìindividuatanellostrumentourbanisticorappresenta l’intera consistenzadel Compartodenominato“ProgettoP.I.P.n.°1”. AifinidelrispettodelleprevisionidelP.R.E.,ladisposizioneall’internodelcompartogià attivato con delibera di G.M. del Comune di Casalincontrada n. 36 del 08/04/2011 e relativa Determinazione del Responsabile del Procedimento n. 74 del 11/04/2011 di

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Approvazione Schema di Convenzione per l’attuazione Comparto, è stata adeguata all’esigenzadelnuovoprogettoperlariduzionedellasagomadelfabbricatodestinatoal trattamentoerecuperodirifiutiurbanisecchiprovenientidaraccoltadifferenziata,con relativadiminuzionedellasuperficiecopertaedellevolumetrie,oltreallalocalizzazione dei lotti artigianali oggetto di cessione in favore dell’Amministrazione Comunale. La nuova disposizione è stata approvata con delibera di G.M. del Comune di Casalincontradan.35delgiorno14/05/2013. Sullabasedeglistandardurbanisticidefinitidallanormativa disettorevigentenonché dalle NTA del Piano Regolatore comunale, descritti nei paragrafi successivi, è stato sviluppato il progetto urbanisticoarchitettonico dell’insediamento, le cui principali caratteristicheplanovolumetrichesonoriportatenellatabellaseguente. PARAMETRIURBANISTICIPARAMETRIURBANISTICILIMITIdaN.T.A.LIMITIdaN.T.A. DATIdiPROGETTODATIdiPROGETTO SuperficieTerritoriale(St) 61.112,00 0,60 SuperficieCostruibile(Sc) 36.667,20 13.585,00 SuperficieFondiaria(Sf) 32.549,00 32.549,00 SuperficieStrade 14.240,00 14.240,00 SuperficieVerdeAttrezzato 10.842,00 10.842,00 SuperficieParcheggi 2.223,00 2.223,00 SuperficieAttrezzatureTecnologiche 1.258,00 1.258,00 Distaccominimodalcigliostradale 5,00 >5,00 Distaccominimodalconfine 5,00 >5,00

Tab.2Tab. 2.22.–.. –––VerificadeiparametriurbanisticidettatidalleN TAdelPianoregolatorevigente La destinazione dei lotti artigianali, rappresentata nell’Elab.Elab.080808 08 URB4URB4 ––– –Planimetria GeneraledelGeneraledell’InterventoUrbanisticol’InterventoUrbanistico ,èlaseguente: 1. Lotton.1(L1),attivitàproduttivadellasocietàcooperativaTEA, 2. Lotton.2(L2),sedeamministrativadellasocietàcooperativaTEA. I restanti lotti 3, 4, 5, 6, 7 e 8 (L3L4L5L6L7L8) verranno urbanizzati e ceduti a parzialescomputodellespesesostenutedalComuneperurbanizzarelaparteacquisitain precedenzaneimodieneitempimegliospecificatinelloschemadiconvenzioneallegato alladeterminazionedelComunediCasalincontradan.74del11/04/2011. RelazioneTecnicaGenerale 14

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3.2.3.2.CoerenzaconglistrumentidipianificazioneterCoerenzaconglistrumentidipianificazioneterritritorialeorialeoriale

3.2.3.2.1111....PPPIANO RRREGOLATORE GGGENERALEENERALEDELDEL CCCOMUNEDI CCCASALINCONTRADA Il Comune di Casalincontrada ha adottato, con Deliberazione n. 40 del 16/11/2002, la “VarianteGeneralealPianoRegolatoreEsecutivo,redattainregimedicopianificazione conlaProvinciadiChieti(nell’applicazionediquantoprevistodall’art.58delleN.T.A. del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale – PTCP) e definitivamente approvataconDeliberazionediC.C.n.33del22/11/2003. Tra le linee guida del Piano, una delle caratteristiche strategiche della pianificazione riguardal’“assedelleattivitàproduttive”cheindividuanelterritoriocomunalepostoin direzione della Val Pescara e l’interporto di Manoppello Scalo il luogo naturale per l’insediamentoditaliattività. Larelazionetecnicaillustrativa,atalproposito,asserisceche“...laVarianteadottata,ha confermatosostanzialmentelalocalizzazioneedildimensionamentoprevistonelpiano precedentedelleareedestinateadattivitàartigianaliedindustriali,peraltrogiàinserite nelPianoTerritorialedelleAttivitàProduttivedelPTAP(tavola10). Tale riconferma è nata nella convinzione che la localizzione sulla direttrice verso la Valpescara e l’interporto di Manoppello Scalo rappresenta il luogo naturale per l’insediamentoditaliattività.” In data 31/12/2003 è stato pubblicato sul B.U.R.A. n. 41 lo stralcio della suddetta deliberazionee,pertanto,lostrumentodipianificazione“VarianteGeneralealP.R.E.”è divenutoesecutivoatuttiglieffetti. IntalesedesonostateapprovateleNormeTecnichediAttuazionee,traqueste,l’art.27 chenormaunitamentealledisposizionidicuiallaNormativaspecificaP.I.P.n.1eP.I.P. n. 2 e secondo le disposizioni di cui all’art. 26 della L.R. 18/83, nel testo vigente, l’attuazione del sottoambito di intervento destinato alle “attività artigianali ed industriali”edalleresidenzeconnesse. Con Deliberazione di C.C. n. 37, assunta nella seduta del 11/11/2010 è stata recepita “L’Interpretazione autentica del contenuto dell’art. 27 delle NTA unitamente alla

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CENTRODIRECUPEROEVALORIZZAZIONEDIMATERIALI PROVENIENTIDASERVIZIDI RACCOLTA DIFFERENZIATA PROGETTODEFINITIVO Comm.12/2012–Rev.02del28.06.2013 normativa specifica di cui all’art. 4 della Normativa P.I.P. n. 1” redatta dal progettista dellaVarianteGeneralealP.R.E.. Lostralciodella“Tavola12–Zonizzazione”allegataallavariantegeneraledelP.R.E.è comedettorappresentatanell’Elaborato0Elaborato05555UUUURB1RB1RB1chesiallegaallapresenterelazione. Il progetto redatto dalla società Edilizia Colonnetta s.r.l., per la realizzazione di un “Centro di Recupero e Valorizzazione di Materiali provenienti da servizi di raccolta differenziata”, è conforme a quanto previsto dalle norme del Piano suddetto come rappresentatonegli ElaboratElaboratiiii00006666URBURBURB2222––––AreadiInteventoAreadiInteventoAreadiInteventoZonizzazionediCompartoZonizzazionediComparto e 07070707URBURBURB3333––––VVVVerificadellaCoerenzaUrbanisticaerificadellaCoerenzaUrbanistica .

3.23.23.2.23.2 .2.2.2....PPPIANO TTTERRITORIALEERRITORIALEDIDI CCCOORDINAMENTO PPPROVINCIALEROVINCIALEDIDI CCCHIETI Attraverso lo strumentodel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, previsto dal D.L.vo n.° 267/2000 "Testo unico in materia di Enti locali", la Provincia (art. 20) determinaindirizzigeneralidiassettodelterritorio,inattuazionedellalegislazioneedei programmiregionali,cheriguardano: − lediversedestinazionidelterritorioinrelazioneallasuaprevalentevocazione; − lalocalizzazionedimassimadellemaggioriinfrastruttureedelleprincipalilinee dicomunicazione; − le linee di intervento per la sistemazione idraulica, idrogeologica ed idraulico forestaleeperilconsolidamentodelsuoloelaregimazionedelleacque; − leareenellequalisiaopportunoistituireparchioriservenaturali. L’AmministrazioneprovincialediChietiil22Marzo2002haapprovatodefinitivamente ilprimoPianoTerritorialediCoordinamentodellaProvinciadiChieti,chesiconfigura quale atto di base per la programmazione e la pianificazione dell’intero territorio amministrato. IntalsensoilPianofissaledirettive,gliindirizziegliobiettividisviluppoprovinciale da attuarsi attraverso specifici “progetti speciali” inerenti quattro principali strutture territoriali di riferimento, ovvero la “città metropolitana ChietiPescara”, la “fascia

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3.2.3. PPPIANOIANOTTTERRITORIALEDERRITORIALEDELLELLELLEEEE AAATTIVITÀ PPPRODUTTIVE PPPROROROVINCIALEDIRO VINCIALEDI CCCHIETI Il Piano Territoriale delle Attività Produttive (PTAP), approvato con Delibera del ConsiglioProvincialediChietin.125del11/12/2007,èstatocondottodallaProvinciadi Chieti,diconcertoconitreConsorziASIdiChietiPescara,delSangroedi. IlPTAPèintervenutosurealtàterritorialiarticolateestraordinariamenteimpegnative, grandi agglomerati industriali dove operano centinaia di aziende, ovvero su territori investitidaprocessiditrasformazionestrutturaleanchedinotevolidimensioni. Il Piano ha inteso puntare su una riconversione degli assetti produttivi del territorio, estesacoerentementeall’interosistemaprovinciale,conl’obiettivodiunaggiornamento dellaretecomplessivadegliagglomerati,tenendocontodeiruoliinnovatiedineditiacui gliagglomeratistessisonochiamatiarispondere. Nelle intenzioni del PTAP gli agglomerati produttivi industriali, così come gli agglomeratiminori,periferici,devonotrasformarsiinpiattaformeproduttiveapertealle sollecitazioni del mercato e capaci di guardare alla prospettiva di mix opportuni di attivitàindustrialiedattivitàterziarieintegrate. Le azioni programmatiche prioritarie definite dal PTAP prevedono la riqualificazione degliagglomeratidelletreASI.L’analisisvolta sull’agglomeratodelConsorzio Chieti Pescara,inparticolare,recita: “Itreagglomeratiprincipali–ChietiScalo,Sambuceto(S.GiovanniTeatino)e – risultano praticamente saturi, ed appaiono oggi suscettibili prevalentemente di operazioni di riqualificazione, riconversione produttiva, completamento infrastrutturale e di servizio, in un quadro di apertura e

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ricalibratura degli usi, anche nel rapporto con ledinamiche urbane di Chieti, PescaraeSanGiovanniTeatino. Vanno pertanto escluse espansioni d’ambito degli agglomerati – anche considerando le capacità residue di insediamento, pari a meno del 5% per puntare invece verso ragionati decentramenti lungo gli assi vallivi della Valle , della Val di Foro e sull’asse della Marrucina, tenendo conto degli attestamenti costieri come quello dell’agglomerato di per la Val di Foro – che richiede interventi di infrastrutturazione – e di Ortona per la Marrucina, fino all’agglomerato di del Consorzio Sangro; mentre l’agglomeratodiBrecciarola–Manoppellorichiedeancoramarcatiinterventidi infrastrutturazione”. L’obiettivodelPTAPèdunquequellodicostruireunsistemaarticolatoedecentratodi insediamentiproduttivi,acoronamentodeigrandiagglomeratistoricichecaratterizzano il territorio provinciale e regionale, senza dimenticare le esigenze di sostenibilità di questo sistema, dal punto di vista della fattibilità, della economicità e dell’efficienza funzionale,edanchesenzatrascurareleesigenzediintegrazioneterritorialeelogicadi distrettochecaratterizzanounmodernosistemaproduttivo. La visione dell’elaborato Tavola 10 allegata al Piano Territoriale Attività Produttive evidenzial’ubicazionedell’agglomeratodiBrecciarolaenetratteggia,sinteticamente,le caratteristicheprincipali.

3.23.23.2.3.2 ...4444....FFFASCEDIRISPETTODAASCEDIRISPETTODAINFRASTRUTTUREINFRASTRUTTURE I criteri localizzativi riportati nel Piano Regionale di Gestione Rifiuti, prevedono l’applicazione delle fasce di rispetto dalle infrastrutture, da verificare in fase di microlocalizzazione; dette fasce di rispetto sono previste da varie leggi e dalla pianificazioneterritorialelocale.

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Per le infrastrutture di trasporto, il D.P.R n. 495/92 (Regolamento di esecuzione e di attuazionedelnuovoCodicedellaStrada)all’art.26fissa,fuoridaicentriabitati,fascedi salvaguardiainfunzionedeltipodistrada;inparticolare: a) 60mperlestradeditipoA; b) 40mperlestradeditipoB; c) 30mperlestradeditipoC; d) 20 m per le strade di tipo F, ad eccezione delle "strade vicinali" come definite dall'art.3,comma1,n.52delcodice; e) 10mperle"stradevicinali"ditipoF. Il comma 3 dell’art. 26 stabilisce che, fuori dai centri abitati, come delimitati ai sensi dell'articolo 4 del Codice stesso, ma all'interno delle zone previste come edificabili o trasformabili dallo strumento urbanistico generale, nel caso che detto strumento sia suscettibilediattuazionediretta,ovverosepertalizonesianogiàesecutiviglistrumenti urbanistici attuativi, le distanze dal confine stradale, da rispettare nelle nuove costruzioni,nellericostruzioniconseguentiademolizioniintegralionegliampliamenti fronteggiantilestrade,nonpossonoessereinferioria: a) 30mperlestradeditipoA; b) 20mperlestradeditipoB; c) 10mperlestradeditipoC. Ledistanzedalconfinestradale,fuoridaicentriabitati,darispettarenellacostruzioneo ricostruzionedimuridicinta,diqualsiasinaturaeconsistenza,lateralmenteallestrade, nonpossonoessereinferioria: a) 5mperlestradeditipoA,B; b) 3mperlestradeditipoC,F. PerlestradeditipoF,nelcasodicuialcomma3,nonsonostabilitedistanzeminimedal confinestradale,aifinidellasicurezzadellacircolazione,siaperlenuovecostruzioni,le ricostruzioniconseguentiademolizioniintegraliegliampliamentifronteggiantilecase, cheperlacostruzioneoricostruzionedimuridicintadiqualsiasimateriaeconsistenza.

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Non sono parimenti stabilite distanze minime dalle strade di quartiere dei nuovi insediamentiediliziprevistioincorsodirealizzazione. Le prescrizioni urbanistiche riportate nelle NTA del PRE per la zona di interesse, riferibili alle superfici minime impegnate, ai distacchi dai confini e dalle strade, alle altezze massime, ecc…, sono state interamente recepite nel progetto architettonico sviluppatodaitecnicidellaEDILIZIACOLONNETTA. Per quanto concerne invece la fasce di rispetto dagli elettrodotti, sulla base delle indicazionifornitedalgestoredellareteditrasmissionedienergia(TERNA),inaccordo conquantostabilitodallanormativaitalianasullaprotezionedeicampielettromagnetici attualmente in vigore, per l’elettrodotto da 150 kV “Chieti Scalo Alanno” è stata considerata una Distanza di Prima Approssimazione (DPA) pari a 23 m dall’asse dell’elettrodotto. Tale fascia di rispetto, ottenuta applicando la metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto di cui all’art. 6 del D.P.C.M. 08.07.2003 (approvata con D.M. Ambiente n.° 160 del 29 Maggio 2008), è la distanza tale da garantire che in ogni punto posto all’esterno del buffer così individuato si trovi una valore di induzione magnetica inferiore a 3 Tesla, obiettivo di qualità previsto per permanenzenoninferioriaquattrooregiornaliereinprossimitàdilineeedistallazioni elettriche. Come si evince anche dall’dall’EEEElablablablab . 22232333PLV2PLV2PLV2––– –Fascia di rispettorispettoElettrodotto , nella progettazionesiètenutoindebitocontoditalifascedirispetto,cheattraversanol’area di impianto solo in corrispondenza di rampe ed aree di manovra, mentre sono totalmente esterne le aree destinate alla lavorazione o alla permanenza di addetti ed operatori.

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3.3.Viabilitàdiaccesso3.3.Viabilitàdiaccesso L’areadiinserimentodell’iniziativapropostaèubicatainunaposizioneindubbiamente favorevole in termini logistici, in considerazione della prossimità di aree di maggior produzione di rifiuti (area metropolitana PescaraChieti e area industriale della Val Pescara) e della dotazione infrastrutturale viaria che nella stessa area raggiunge livelli moltosoddisfacenti,siainterminidiconsistenza,siadistandardqualitativi. Nei paragrafi successiviè riportata l’analisi dell’assetto attuale relativo alla mobilità su gomma a diverse scale, nonché un cenno all’importante opera connessa all’Interporto ChietiPescara, rappresentata dallo svincolo autostradale sulla A25 con casello di ingresso/uscitaadelevataautomazioneaManoppelloScalo(PE).

3.3.1. VVVIABILITÀDIACCESSOIABILITÀDIACCESSOESISTENTEESISTENTE Laricognizionedellaviabilitàesistenteèstatasviluppatasiainambitodiscalavasta,sia suunorizzonteristrettoprossimoall’areadiintervento. Per quanto riguarda la mesoscala potenzialmente interessata dai flussi da e per l’impianto,adoggilaretestradaleprimariaècostituitadalleAutostradeA24edA25 (RomaL’AquilaTeramo e ToranoAvezzanoPescara) ed A14 (BolognaAnconaBari), chegarantiscono,rispettivamente,agevolicollegamenticonRomaeconlemaggioriaree metropolitanedelladirettriceadriatica. La rete stradale secondaria longitudinale è rappresentata dalle seguenti infrastrutture stradali: S.S.n.°16Adriaticachecorrelungolatuttafascialitoranea, S.S.n.°81PicenoAprutinachesisnodalungolafasciacollinare(AscoliPiceno– Teramo–Penne–Chieti), S.S.n.°17dell’AppenninoAbruzzesecherappresentailcollegamentotralearee internedelsettoremontano(Antrodoco–L’Aquila–Sulmona–Isernia). Trasversalmente,laretestradalesecondariaèrappresentatadaiseguentiassiviari: S.S.n.°5TiburtinaValeria,orientataparallelamenteall’asseautostradaleA25,

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S.S.80delGranSassod’Italia,ubicatanellapartesettentrionaledellaregioneche connetteilcapoluogoaquilanoconTeramoelacostaadriatica, numerosestradedifondovalle(S.S.n.°150dellaValVomano,S.S.n.°263della ValledelForo,S.S.n.°538MarrucinachedaOrtonapenetrafinoaGuardiagrele). Accanto agli assi di collegamento stradale sopracitati, si collocano due infrastrutture strategicheascorrimentoveloceedaltapercorrenza: − la superstrada interna all’area metropolitana ChietiPescara, denominata Asse Attrezzato(porzionedell’E80relativaalRaccordoAutostradaleChieti–Pescara) checonnetteilcentrodiPescaraconl’autostradaA25,all’altezzadelcasellodi BrecciarolapostoadOvestdiChieti; − la circonvallazione della città di Pescara, in variante alla S.S. 16, che con le recenti aperture delle tratte Francavilla Foro S. Silvestro e Santa Filomena CimiterodiMontesilvano,sisviluppaperoltre20chilometri.

Fig.2Fig.2 –Inquadramentodiareavastaedotazioneinfrastr utturaleesistente RelazioneTecnicaGenerale 22

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Per quanto concerne, invece, la viabilità su scala ridotta certamente interessata dal trafficodeimezziconferentiimaterialiinimpiantooinuscitadaesso,èdaevidenziare ilfattocheilsitodiubicazionedell’impiantoèdavveroprossimodallaS.S.n.5Tiburtina Valeria, distante solo circa 450 metri dall’area di progetto e facilmente raggiungibile dalla comoda viabilità rappresentata dalla strada della Bonifica Brecciarola Casalincontrada.

Fig.3Fig. 333–Areadipiùstrettapertinenzarelativaall’iniz iativainprogetto Risultapertantodirapidoaccessol’inserimentosull’autostradaA25periltramitedella stazionediesazioneChietiPescara,postaacirca6kmindirezionenordestdalsitodi studio, che permette laconnessione diretta conl’autostrada A14 mediante innesto in prossimità della stazione di Villanova (cfr. Elab. 0404INQ4INQ4 ––– –Carta delle Connessioni Infrastrutturali ). PercorrendolaS.S.n.°5indirezionePescaraèovviamenteassaiagevoleanchel’ingresso all’Asse Attrezzato (Raccordo Autostradale Chieti –Pescara) posto a circa 4 km, a sua RelazioneTecnicaGenerale 23

CENTRODIRECUPEROEVALORIZZAZIONEDIMATERIALI PROVENIENTIDASERVIZIDI RACCOLTA DIFFERENZIATA PROGETTODEFINITIVO Comm.12/2012–Rev.02del28.06.2013 voltainterconnessoconlacitatavarianteallaS.S.n.°16,anch’essaascorrimentoveloce. Risultaaltresìottimal’accessibilitàalfuturosvincoloautostradaledell’A25,descrittoal paragrafoseguente,distantedalsitodiinteressesoltanto2,8km:intalsenso,loscenario futuro della dotazione infrastrutturale del contesto di riferimento risulterà ancor più idoneaallosvolgimentodell’attivitàpianificata. Inmerito,infine,allastradadiaccessoallazonaproduttivaincuisorgeràl’impianto,è opportuno puntualizzare alcuni aspetti: l’ingresso all’area PIP che s’imbocca dalla viabilità ex Strada di Bonifica Fosso Calabrese, oggiVia Parco Nazionale d’Abruzzo, è statarealizzatadalComunediCasalincontradanell’ambitodelleoperediurbanizzazione dell’areadestinataadinsediamentiindustrialieartigianali:talestradaèstatadefinitain progetto, regolarmente approvato, come svincolo sulla allora Strada di Bonifica Fosso Calabrese,peraltrofinanziatadallaRegioneAbruzzoconfondiDOCUPePIT.

Apropositodidettaviabilità,inriferimentoallanotaprot.n.°8141del21.12.2011del Comune di Manoppello, inerente alla richiesta di chiarimenti circa lo stato delle autorizzazioni della strada di accesso alla zona produttiva in cui sorgerà l’impianto ed alla successiva diffida trasmessa con nota prot. n.° 02889 del 28.02.2012 per la demolizionedelleopere,vaprecisatochelastessaattraversaunsedimedelConsorziodi BonificaCentroincuièalloggiataunacondottairrigua,inmeritoalquale,aseguitodi una specifica richiesta del Comune di Manoppello (prot. 1644 del 31.01.2007) il Consorzio ha rilasciato autorizzazione all’adeguamento dello svincolo per la strada d’accessoall’areaartigianaledelComunediCasalincontrada.

Conriferimentoallacitatadiffida,ilConsorziohaprecisato,connotaprot.n.°0274del 03.04.2012 indirizzata ai Sindaci dei comuni di Manoppello e Casalincontrada, che lo svincoloattualmenteesistenteèutilizzatoperlamanutenzionedell’impiantoirriguodel consorzioepertantonessuninterventoèconsentitosenzapreventivaautorizzazionedel Consorziostesso.

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3.3.2. RRREALIZZAZIONEDELNUOEALIZZAZIONEDELNUOVOSVINCOLOAUTOSTRAVOSVINCOLOAUTOSTRAVOSVINCOLOAUTOSTRADALEDELLADALEDELLA AAAA25252525 ASERVIZIOASERVIZIO DELL ’I’I’I NTERPORTOD ’A’A’A BRUZZOEVIABILITÀDBRUZZOEVIABILITÀDICOLLEGAMENTOICOLLEGAMENTO L'Interportod'Abruzzo,conunasuperficiecomplessivadi960.000m 2,sicollocanell'area delsistemaurbanoChietiPescara.Talearearappresentailpoloprincipaledelleattività di interscambio e commercializzazione della Regione, trovandosi all'incrocio dei due principalicorridoidistributiviNORDSUDedESTOVEST. La scelta localizzativa di tale infrastruttura, elemento chiave nel determinare la probabilità di successo del nodo stesso, è stata operata nell’ottica di garantire l'insediamentointangenzaadunadirettriceautostradale,collegabilefacilmenteallarete ferroviariaedinprossimitàdell'AeroportodiPescaraedelportodiOrtona;inoltre,la sua posizione baricentrica rispetto ad un'area a rilevante concentrazione produttiva, pone la struttura come ideale aggancio con i sistemi industriali e commerciali locali, rappresentandoilvolanodellosviluppodellapiattaformalogistica. Nell’ambito del progetto di “Ampliamento dell’Interporto ChietiPescara ed opere esterne di collegamentoalla viabilità principale”, è stata prevista la realizzazione dello svincoloautostradalesullaA25,dedicatoall’interporto,concasellodiingresso/uscitaad elevata automazione. Si tratta della soluzione che il promotore ha individuato quale interventoingradodisupportarel’aumentodeitrafficiconnessiallafasediesercizio,a regime,dell’infrastrutturainterportuale. Come indicato nell’elaborato “ VALUTAZIONI E VERIFICHE RIGUARDANTI LE CONDIZIONID’ESERCIZIOATTUALIEFUTUREDELLAVIABILITA’,ESISTENTEE PROGRAMMATA, D’ACCESSO ALL’INTERPORTO ” allegato al progetto di ampliamento dell’interporto, risulta evidente che la realizzazione del casello dedicato sull’A25permettediassorbireinmanieraconsistenteladomandaaggiuntivagenerata dell’eserciziodellanuovainfrastrutturaintermodale,cuicorrispondeunaumentodelle percorrenze,inspecialmododeimezzipesanti. Tale nuovo accesso al sistema autostradale inoltre, ormai interamente realizzato ed in procinto di essere attivato, rappresenta una soluzione ottimale e preferenziale di collegamento con l’area di insediamento dell’iniziativa in argomento, limitando

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3.4.Geologia,geomorfologia,idrogeologiae3.4.Geologia,geomorfologia,idrogeologiaedindagindindaginidindaginii geognostichegeognostichegeognostiche

3.4.1. IIINQUADRAMENTODELL ’’’AREADIINTERVENTO L’areainesameèubicatanell’ambitodellapianuraalluvionale,indestraidrografica,del fiumePescara,adunadistanzadicirca1,5kmindirezioneNordOvest. La morfologia dell’area vasta è caratterizzata da una leggera pendenza, dovuta all’incisionedelreticoloidrograficodelbassocorsodelPescara,sullelitologieafferential sistema di alluvioni della Valle del Pescara. Tali alluvioni sono costituite prevalentemente da limi più o meno sabbiosi e da ghiaie e sabbie che si alternano andandoaformareunterrazzodelsecondoordine. Isistemicollinarichebordanolavallatainquestotratto,pressocuièindividuabileilsito in argomento, presentano forme dolci e arrotondate, con superfici spesso sub pianeggianti che degradano in maniera piuttosto delicata verso l’asse fluviale. Tale morfologia non mostra alcun segno di deformazioni superficiali, né esiste una coltre colluviale. Sulla base delle indagini geognostiche e dei sondaggi effettuati sul sito per la predisposizionedelprogettosièriscontratocheiterreniinteressatidall’interventosono costituiti da successionistratigrafiche schematizzabili in due unità caratterizzate, negli stratipiùsuperficiali,daalternanzedilimiargillosieghiaiediversificatilitologicamente e per variabilità di spessore, e nella porzione posta a maggiore profondità, da limi argillosidicoloregrigioazzurro. Inbaseaquantosievincedalleindaginieffettuatenonèpossibileipotizzarelapresenza di falde stabili, né di una vera e propria circolazione idrica in quanto la differente litologiacreacondizionidivariabilitàsupiccolascala. Perquantoconcernel’idrogeologia dell’areavasta,ilsitoricadenellapianaalluvionale delPescaracompresatraleGolediPopolieilmareAdriaticoecom’ènoto,talepiana poggiasuunsubstratodisedimentipeliticipliopleistocenicidelbacinoabruzzese.Nel complessoilsubstratosipuòconsiderarecostituitoprevalentementedadepositiargillosi eargillosomarnosi.Daunpuntodivistamorfologicolapianaalluvionaleècostituitada

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CENTRODIRECUPEROEVALORIZZAZIONEDIMATERIALI PROVENIENTIDASERVIZIDI RACCOLTA DIFFERENZIATA PROGETTODEFINITIVO Comm.12/2012–Rev.02del28.06.2013 depositialluvionaliterrazzati,conquattroordiniditerrazzi,formatidacorpilenticolari ghiaiosi,ghiaiososabbiosi,sabbiosi,sabbiosolimosielimosoargillosi. Ivaloridipermeabilitàvarianoda10 3m/s,pericorpighiaiosi,a10 4m/s,peridepositi sabbiosolimosi,a10 6m/s,perilitotipilimotorbosi.Inparticolarelafaldalocale,ilcui livellopiezometricoèinfluenzatooltrechedalclimaedallediverseportatedelfiume, anchedagliemungimentiacuièsottoposta,sitrovageneralmenteadunaquotaprossima aquelladellettodelfiume. Lanonomogeneadistribuzionedeidepositipresentinell’areastudiatae,inparticolare, l’esistenza di intercalazioni limoargillose, determinano un’irregolare variazione del gradodipermeabilità. LerisultanzedelleindaginiedeglistudicondottidaltecnicoincaricatoGeologodott.G. Rossetti iscritto al n. 23 dell’Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo, interamente riportate nella “RELAZIONE GEOLOGICA E CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE

GEOTECNICA ESISMICA ”edallegatealpresenteProgetto(ALLEGATOALLEGATOALLEGATOIIIIIIII),consentonodi fornireungiudizioampiamentepositivosull’idoneitàdelsito.

3.4.3.4.2222....EEESIGENZEDIMSIGENZEDIMOVIMENTAZIONEDITEROVIMENTAZIONEDITEROVIMENTAZIONEDITERRENOESISTEMAZIONERENOESISTEMAZIONERENOESISTEMAZIONEDELLDELL ’’’AREA L’intero comparto dell’area artigianale è stato rilevato mediante l’uso della stazione totaleGeotopmodelloGPT3005LN.Ilrilievocelerimetricohapermessodideterminare tuttiipuntidiquotautiliperindividuarelelineedisezione.Idatirilevati,salvatisufile con estensione FW1, sono stati trasferiti nel programma di topografia “Meridiana”, in modo da consentire le elaborazioni planoaltimetriche e il conseguente calcolo delle curvedilivello. Il modello tridimensionale ottenuto è univocamente identificato attraverso i dati analitici(quoterealiecoordinatereali). L’utilizzo del modello matematico adottato dal software “Meridiana” ha permesso di individuareciòcheintopografiavienedenominatoQuotaPianodiCompenso,ovveroil pianodovelaquantitàditerrenochevienetoltaèpariaquellariutilizzata.

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Avendocomeobiettivolalimitazionediterrenodasbancarenell’areadicostruzionedel nuovoimpianto,lalineaquotadisbancoèstatafissataametri2,08rispettoall’attuale quotamediadelpianocampagnanellottodiintervento. Questasceltahapermessodiavere,perquest’area,glisterriugualiairiporti,quindiun volumeresiduoditerrenopariazero.Infatti,comesievincedall’Elaborato09Elaborato09PRD1PRD1PRD1–––– Gestione delle terre e Rocce da Scavo , “nell’area di movimentazione terra 1”, che coincide con il lotto dove sorgerà il nuovo impianto, i 25.234,15 metri cubi sterrati vengono tutti reimpiegati come riporto a valle della linea rossa tratteggiata, che individualalineadicompenso. La disposizione degli altri lotti artigianali, delle aree di movimentazione e delle aree tecnologiche, generano un volume di sterro residuo totale pari a 24.642 metri cubi. Questi 24.642 metri cubi verranno tutti riutilizzati nelle aree dei piazzali dei lotti artigianali,nelleareedeiparcheggipubblicienell’areariferitaallanuovaviabilità,così comemeglioevidenziatoconlacampituraarancionesemprenell’Elaborato09Elaborato09PRD1PRD1 .

3.4.3.4.3333....EEESITIDELL ’’’INDAGINEDIINDAGINEDIPREPRE CARATTERIZZAZIONEAMCARATTERIZZAZIONEAMBIENTALEPERBIENTALEPERBIENTALEPER VVVERIFICARELVERIFICAREL ’’’EVENTUALESTATODICEVENTUALESTATODICONTAMINAZIONEDELLONTAMINAZIONEDELL ’’’AREA La Regione Abruzzo, con D.G.R. n.° 257 del 19/03/2007,ha disposto che, in caso di richiestadipermessoacostruireinareechesianostateutilizzateperattivitàproduttive (industrialioartigianali),ilcomunerichiedaalsoggettointeressato(cononeriacaricodi quest’ultimo),un’indaginedicaratterizzazioneambientalesullematriciambientalisuolo, sottosuolo e acque sotterranee, che evidenzi la compatibilità dell’intervento proposto con l’eventuale stato di contaminazione dell’area per la quale il soggetto stesso ha presentatolarichiesta. SebbeneleareericompresenelprogettodellaED.C.EdiliziaColonnettaS.r.l.nonsiano mai state utilizzate per attività produttive, la Società proprietaria dei terreni ha incaricato lo scrivente di svolgere un’indagine di precaratterizzazione ambientale per verificare comunque l’eventuale stato di contaminazione dell’area (vedi “ Indagine di

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precaratterizzazione ambientale per verificare l’eventuale stato di contaminazione dell’area ”,ALLEGATOALLEGATOALLEGATOIVIVIVIV). In considerazione della assenza di una falda acquifera e di circolazione idrica nelle litologie indagate, come evidenziato nella relazione geologica allegata, ed in ragione delleattivitàprecedentementesvoltepressolesuperficiinoggetto,ilprelievoditerreno destinatoalleproveanaliticheèstatolimitatoallostratopiùsuperficiale,ovveroquello eventualmenteinteressatodacontaminazioniriconducibiliallepraticheagricolesvolte neglianni. Nella tabella seguente si riportano i risultati delle indagini effettuate sui campioni di terreno, mentre in allegato alla relazione di cui sopra, si riportano i relativi certificati rilasciatidalLaboratorioGalenoRP. Tab.3.–Tab.3. –––Risultatidegliaccertamentianaliticieffettuati

CONCENTRAZIONE(mg/kg)CONCENTRAZIONE(mg/kg) VALOREdiRIFERIMENTO 111 PARAMETROPARAMETRO S5S5S5S5 S6S6S6S6 S7S7S7S7 S8S8S8S8 S9S9S9S9 CCCOLONNA AAAA CCCOLONNA BBB ANTIMONIO 1,7 1,8 1,7 0,7 1,5 30 10 ARSENICO 5,8 6,4 6,9 3,0 5,4 50 20 BERILLIO 0,4 0,4 0,4 0,1 0,4 10 2 CADMIO <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 15 2 COBALTO 4,2 4,5 4,5 2,0 3,7 250 20 CROMOTOTALE 22,0 25,5 28,2 9,1 19,6 800 150 CROMO VI <1 <1 <1 <1 <1 15 2 FERRO 23.324,0 18.974,3 30.746,9 6.988,5 21.703,0 MANGANESE 481,1 461,1 491,0 320,7 458,3 MERCURIO <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 5 1 NICHEL 18 19,4 21,4 7,4 16,1 500 120 PIOMBO 16,5 13,5 14,7 5,0 15,9 1000 100 RAME 21,9 9,9 12,5 3,9 9,2 600 120 SELENIO 0,2 0,2 0,3 0,1 0,2 15 3 STAGNO 5,0 4,7 4,9 1,4 4,3 350 1 TALLIO <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 10 1 VANADIO 26,1 28,1 31,7 10,2 21,7 250 90 ZINCO 24,8 24.6 28,2 9,7 21,7 1500 150 IDROCARBURI 47 46 57 13 29 750 50 PESANTI (C>12)

1 Ivalorilimiteindicatisonoriferitialleconcentrazionimassimeconsentitepersitiadusocommercialeed industriale(colonnaA)epersitiadusoverdepubblico,privatoeresidenziale(colonnaB),comeindicati nellaTab.1dell’Allegato5allaParteIV,TitoloVdelD.L.von.°152/06es.m.i. RelazioneTecnicaGenerale 30

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Dal confronto fra i risultati delle indagini condotte sui campioni di suolo (top soil) prelevati presso il sito destinato alla realizzazione del nuovo impianto (al proposito, vedere l’ Elaborato 227777AMB2AMB2 ––– –Punti di prelievo dei Campioni di Terreno ) con le concentrazioni soglia di contaminazione per siti ad uso commerciale ed industriale contenutenell’Allegato5allaParteIVdelD.L.von.°152/06,sievidenziachepernessun parametrosisuperailvalorelimiteconsentito. Sifanotare,inoltrecheadesclusionedeivaloririscontratiperlostagnosui5campionie degliidrocarburipesantisulcampioneS7,risultanorispettatiancheilimitiimpostiper sitiadusoverdepubblico,privatoeresidenziale.

Come ampiamente descritto nel paragrafo precedente, tutto il materiale scavato verrà riutilizzato a fini di costruzione allo stato naturale e nello stesso sito in cui è stato escavato;trattandosidisuolononcontaminato,aisensidell’art.185,letterac)delD.L.vo

152/06es.m.i.,talemateriale nonrientranelcampodiapplicazionedellaParteQuarta dellostessodecreto. Non risulta pertanto applicabile quanto previsto dal D.M. n.° 161/2012 del 10 Agosto 2012diadozionedel“Regolamentorecantela disciplinadell’utilizzazionedelleterree rocce da scavo” che definisce le condizioni per stabilire se le terre da scavo possano essereconsideratisottoprodottienonrifiuti.

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333.53.5.5.5....FattorilocalizzativiedambientaliFattorilocalizzativiedambientaliFattorilocalizzativiedambientali La Regione Abruzzo, nell’ambito del citato Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR)approvatoconL.R.n.°45/2007,hadefinitometodologieecriterigeneraliperla localizzazionedegliimpiantiditrattamentoesmaltimentodeirifiuti,precisandocheper l’individuazione di aree idonee per impianti di trattamento e smaltimento si devono considerate vincoli e limitazioni derivanti da molteplici aspetti, quali, in particolare, quellidinaturaambientale,sociale,economicaetecnica. Iprincipaliobiettividelprocessodiselezionedisitiidoneipossonoesserecosìriassunti: • Massimizzare la rispondenza del sito alle caratteristiche richieste dal tipo di impianto; • Minimizzaregliimpattidellastrutturasull’ambienteincuivaadinserirsi. NelPianosonostatiindividuatiparametriperlalocalizzazione deinuoviimpiantiper ciascuna tipologia impiantistica di trattamento e smaltimento, individuando 3 diversi valorideicriteridaapplicare,cosìdefiniti:  ESCLUDENTE:havaloreprescrittivoeprecludelapossibilitàdilocalizzazionedi unimpianto;  PENALIZZANTE:havalorediindirizzoedeterminal’ubicazionediunimpianto condizionato a successive verifiche per cercare di risolvere le problematiche relativealsito;  PREFERENZIALE:havalorediindirizzoedefiniscecondizionidipreferenzialità diunsitoadaccogliereunimpianto. VaosservatocheilPRGR,orientatoprevalentementeadefinireglistrumentielemisure di gestione dei rifiuti urbani, ha preso in considerazione le tipologie impiantistiche di seguitoelencate: a. impiantidisupportoalleraccoltedifferenziate,allalogisticadeiservizidiraccolta edicompostverde b. impiantiditermovalorizzazioneperrifiuti c. impiantididiscariche

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d. impiantiditrattamentochimicofisicoediinertizzazione e. impiantidicompostaggio/CDRoselezione/stabilizzazione f. impiantiditrattamentodegliinerti. Inconsiderazionedelleattivitàdirecuperochesarannoposteinesserepressol’impianto dellaEDILIZIACOLONNETTAedinvirtùdellecaratteristichedeirifiutiammissibili,si ritiene che la soluzione progettuale proposta sia ragionevolmente assimilabile alle fattispecie definite dal Piano regionale come “Centri di Trasferenza e piattaforme” ricompresinellatipologiadicuiallaletteraa.precedentementecitata(ovvero, Impianti disupportoalleraccoltedifferenziate,allalogisticadeiservizidiraccoltaedicompost verde ). Infatti, al paragrafo 7.5.1. della Relazione di Piano, in cui si descrive sinteticamentel’impiantisticadirecuperoevalorizzazionedelleraccoltedifferenziate,è esplicitoilriferimentoadimpiantiditrattamentodestinatiallavalorizzazionedeiflussi di rifiuti provenienti da raccolta differenziata (multimateriale o per singola frazione merceologica)medianteprocessidiselezionemeccanicaomanuale. IlPRGR,pertalitipologiediimpianto,indicaunalocalizzazionechesoddisfileseguenti condizioni: − baricentricitàrispettoalbacinodiproduzionerifiuti, − distanzadacentroabitato, − localizzazione, preferibilmente, in impianti di smaltimento esistenti e/o in aree industriali, − impermeabilizzazionedelsottofondo, − dotazioniperilrispettodellecondizioniigieniche, − accessibilitàaimezzidiconferimentosenzaparticolareaggravioaltrafficolocale. In ordine a tali aspetti ed ai criteri per la localizzazione di centri di trasferenza e piattaforme,siriportadiseguitol’analisidellalocalizzazionedell’interventoinoggetto.

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333.5.13.5.1.5.1....CCCARATTERI FFFISICIDEL TTTERRITORIO 333.5.1.3.5.1..5.1.1.1.1.1.LitoralimariniLitoralimariniLitoralimarini L’art.142delD.L.vo22gennaio2004n.°42,“Codicedeibeniculturaliedelpaesaggio” alcomma1,p.toa),individuatraleareedatutelare,“iterritoricostiericompresiinuna fascia della profondità di 300 m dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare”. Inlinead’ariaillitoralemarinodistadalsitocirca20kmedèpertantocompatibilecon l’interventoproposto.

333.5.23.5.2.5.2....UUUSIDEL SSSUOLO 333.5.2.3.5.2..5.2.1.1.1.1.AreeagricolediparticolareinteresseAreeagricolediparticolareinteresseAreeagricolediparticolareinteresse IlregolamentoCEdel20marzo2006n.510,chehaabrogatoesostituitoilprecedente Reg. CEE n. 2081/92, stabilisce le norme relative alla protezione dei prodotti a denominazione d’origine protetta (DOP) e delle indicazioni geografiche dei prodotti agricoli (IGP), identificando la denominazione di un prodotto la cui produzione, trasformazioneedelaborazionedevonoaver luogoinun’areageograficadeterminatae caratterizzatadaunaperiziariconosciutaeconstatata. InProvinciadiChieti,tralecategoriediprodotti“oliegrassi”,haottenutoilDOPl’olio extra vergine d’oliva “Colline teatine”. Tale denominazione è riservata all’olio extravergine d’oliva ottenuto da alcune varietà di olive, prodotte in Comuni della Provincia di Chieti, secondo le modalità di cui al disciplinare tecnico approvato dal MinisterodellePoliticheAgricole,AlimentarieForestali. PerquantoattieneilRegolamentoCEn.834/2007relativoallaproduzionebiologicae all’etichettaturadeiprodottibiologiciecheabrogailregolamento(CEE)n.2092/91,la Regione Abruzzo, ai sensi dell’art. 8 del Decreto Legislativo n. 220/95, ha aggiornato l’elenco degli Operatori nell’Agricoltura biologica al 31.12.2011 con Determina n.° DH27/176del06.09.2012(BURAOrdinarion.52del03.10.2012). Sul territorio del Comune di Casalincontrada, sono presenti operatori nel settore biologicocosìsuddivisi:

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− n.1produttoreesclusivoinproduzionevegetalebiologica − n.1aziendainconversione − n.1preparatoreesclusivo. Le aziende non ricadono né nell’area oggetto dell’intervento né nelle immediate vicinanze dell’impianto e pertanto non saranno interessate dall’attività futura della piattaforma. InmeritoallezoneD.O.C.Montepulcianod’AbruzzoedI.G.T.CollineTeatineeTerre diChieti,èopportunoevidenziarecheessecomprendono,rispettivamente,tuttalafascia collinareregionaleeprovincialedallalineadicostaversol’internopercirca20/25km. Nellavastissimaareacosìindividuatasonoricompresetutteletipologiedidestinazione d’usodelsuolo,ovveroanchedistrettiindustriali,areametropolitanaecentriabitatidi diverse dimensioni, infrastrutture viarie, commerciali e produttive, aree degradate, siti inquinatiedetrattoriambientalidivaria natura.Conciòsiintendesottolinearecheil fatto di ricadere all’interno di zone perimetrate come aree di produzione di qualità riconosciutanonrappresenta,diperse,unelementosignificativoestendibileatuttoil territorio; infatti, si evidenzia che il sito di stretta pertinenza del futuro impianto, peraltro ubicato in area industriale/artigianale e dunque non agricola, è tutt’altro che occupatodacolturedipregioodiqualità,essendoattualmentepraticatesemplicicolture cerealicoleeorticole;neiterreniprossimialsitodistudiosièanziassistito,negliultimi anni,adespiantidivignetiedialtrecoltivazionitradizionali,alfinediaccedereintal modoafinanziamentieuropei. Ilsitorisultadunquecompatibileconl’interventoproposto.

333.5.33.5.3.5.3....PPPROTEZIONEDELLA PPPOPOLAZIONEDALLE MMMOLEOLESTIESTIE 333.5.3.3.5.3..5.3.1.1.1.1.DistanzadafunzionisensibiliDistanzadafunzionisensibiliDistanzadafunzionisensibili IcriterilocalizzativiriportatinelPianoRegionalediGestioneRifiutiprevedonoche,in base alle caratteristiche territoriali del sito e delle caratteristiche progettuali dell’impianto, al fine di prevenire situazioni di compromissione o di grave disagio, è necessariodefinireunadistanzaminimatral’areadovevengonoeffettivamentesvoltele RelazioneTecnicaGenerale 35

CENTRODIRECUPEROEVALORIZZAZIONEDIMATERIALI PROVENIENTIDASERVIZIDI RACCOLTA DIFFERENZIATA PROGETTODEFINITIVO Comm.12/2012–Rev.02del28.06.2013 operazioni di movimentazione dei rifiuti e le eventuali funzioni sensibili (strutture scolastiche,asili,ospedali,casediriposo)presenti. Daindaginieffettuatepressogliufficiscolasticiprovinciali,sievidenziachelafunzione sensibile più vicina è rappresentata dall’Istituto Comprensivo S. Andrea in Località BrecciaroladiChietiScalo,ubicatocomunqueadunadistanzadioltre1.200mdalsitodi intervento(cfr. Elab.Elab.22225555PLV4PLV4PLV4––––DistanzadalleFunzioniSensibiliDistanzadalleFunzioniSensibili ). Ciòposto,inlineaconleindicazionicontenutenelPianoRegionalediGestioneRifiuti, sievidenziachelafasciadiprotezionesopraindicata,vistelecaratteristichedidettaglio siaprogettualecheterritorialiosservate,risultaampiamentecautelativa.

333.5.43.5.4.5.4....PPPROTEZIONEDELLE RRRISORSE IIIDRICHE 333.5.4.3.5.4..5.4.1.1.1.1.DistanzadaoperedicaptazionediacquaadusopoDistanzadaoperedicaptazionediacquaadusopottabileabileabile L’art.94,comma1,D.L.von.°152/2006s.m.i.insostituzionedell’art.21comma1del D.L.vo 11 maggio 1999 n.° 152, ha imposto alle Regioni, al fine di mantenere e migliorarelecaratteristichequalitativedelleacquesuperficialiesotterraneedestinateal consumoumano,diindividuareleareedisalvaguardiadistinteinzoneditutelaassoluta ezonedirispetto,nonché,all’internodeibaciniimbriferiedelleareediricaricadella falda,lezonediprotezione. La Regione Abruzzo non ha ancora eseguito tale delimitazione, mentre sono state già approvatedallaConferenzaStatoRegioninell’accordodel12.12.2002lelineeguidaper l’individuazionedelleareedisalvaguardiadellerisorseidrichedicuialD.L.vo11maggio 1999n.°152. Inattesadelladelimitazionedefinitivadellazonadirispetto,aisensidell’art.1,comma2 delcitatoaccordorestaefficacelafasciadirispettodi200mdalpuntodicaptazioneodi derivazione,cosìcometral’altroconfermatodall’art.94comma6delD.L.vo152/2006e comunquegiàstabilitodall’art.6delD.P.R.n.°236/88. Nell’area interessata dall’intervento, così come si evince dalla Carta della vulnerabilità intrinsecaall’inquinamentodegliacquiferi allegataalPianodiTuteladelleAcquedella

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Regione Abruzzo non sono presenti campi pozzi, sorgenti captate, gruppi sorgivi con sorgenticaptateegruppisorgivinoncaptati. Pertantoilsitorisultaidoneoconl’interventopropostoecompatibileconicitaticriteri localizzativi.

333.5.4.3.5.4..5.4.2.2.2.2.VulnerabilitàdellafaldaVulnerabilitàdellafaldaVulnerabilitàdellafalda Talefattore,individuatotrai criterilocalizzatividellediscarichee deisoliimpiantidi trattamentodegliinertiriportatinelPianoRegionalediGestioneRifiuti,halafunzione disalvaguardarelerisorseidrichesotterranee. La vulnerabilità è definita con l’insieme di tutte le caratteristiche naturali del sistema checontribuisconoadeterminarelasuscettibilitàdell’acquiferorispettoaunfenomeno di inquinamento; si tratta di considerare le condizioni di vulnerabilità intrinseca degli acquiferiedilvaloredavalutareèrappresentatodaunavulnerabilitàmedioalta. A tal fine si evidenzia che il Piano di Tutela delle Acque è lo strumento tecnico e programmaticoattraversocuirealizzaregliobiettividitutelaqualiquantitativaprevisti dall’art.121delD.L.vo152/06es.m.i.Essocostituisceunospecificopianodisettoreedè articolato secondo i contenuti elencati nel citato articolo 121, nonché secondo le specificheindicatenellaParteBdell’Allegato4allaParteIIIdelD.L.vo152/06es.m.i. IlPianoconsenteallaRegionediclassificareleacquesuperficialiesotterraneeefissagli obiettivi e le misure di intervento per la riqualificazione delle acque superficiali e sotterraneeclassificate. LaRegioneAbruzzogiàconDeliberazione n.° 332del21.03.2005“D.L.vo11.05.99n.° 152es.m.i.–art.19edAllegato7.Primaindividuazionedellezonevulnerabilidanitrati di origine agricola”, ha deliberato di designare quali zone vulnerabili da nitrati, zone potenzialmentevulnerabilidanitratiarischioelevato,zonepotenzialmentevulnerabili danitratiarischiomedio,zonepotenzialmentevulnerabili da nitratiarischiobassoe possibili zone di intervento, i territori riportati con i corrispondenti tematismi nell’ Elaboratocartografico52allegatoalPiano.

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Successivamente, nelle more della definizione complessiva del Piano di Tutela delle Acqueedalfinediprocederealladivulgazioneedapprovazionedeirisultatidell’attività conoscitiva svolta ai fini della redazione del Piano stesso, la Regione Abruzzo con Deliberazionen.°363del24.04.2008hadeliberatodiapprovare: − ilquadroconoscitivodelPianodiTuteladelleAcque,conlarelativacartografia tra cui la carta della prima individuazione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola (D.G.R. n.° 332 del 21.03.2005) e la carta della vulnerabilità intrinsecaall’inquinamentodegliacquiferi − n.°19schedemonograficheredatteperciascuncorpoidricosuperficialeoggetto delPiano. Il sito in oggetto, ricompreso nel bacino idrografico del Fiume Pescara ricade nella carta della vulnerabilità intrinseca all’inquinamento degli acquiferi in una zona con grado di vulnerabilità basso, mentre nella cartadelle zone a vulnerabilità da nitrati di origine agricola esso ricade esternamente alla zona denominata Piana del Pescara, perimetratatralezonepotenzialmentevulnerabili,comunqueapericolositàbassa.

333.5.4.3.5.4..5.4.3.3.3.3.Distanzadacorsid’acquaedaaltricorpiidriciDistanzadacorsid’acquaedaaltricorpiidriciDistanzadacorsid’acquaedaaltricorpiidrici L’art.80punto3dellaLeggeRegionale12aprile1983,n.°18es.m.i.ponel’interdizione dell’edificazionenellafasciadi50mdalconfineesternodell’areagolenaleoalluvionale delcorsodeitorrentiodeifiumi,mentrel’art.142commab)ec)delD.L.vo22gennaio 2004 n.° 42 e s.m.i. individua tra le aree da tutelare rispettivamente “i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 m dalla linea di battigia,ancheperiterritorielevatisuilaghi”e“ifiumi,itorrenti,icorsid’acquaiscritti neglielenchiprevistidaltestounicodelledisposizionidileggesulleacqueedimpianti elettrici,approvatoconregiodecreto11dicembre1933,n.°1775,elerelativespondeo piedidegliarginiperunafasciadirispettodi150mciascuna”. Sullabasediquantosuesposto,sievidenziacheall’internodellafasciadirispettodi50 metri dal confine esterno dell’area golenale o alluvionale del Fosso Calabrese, assunto come “fattore escludente” nei criteri localizzativi riportati nel Piano Regionale di RelazioneTecnicaGenerale 38

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Gestione Rifiuti, non sono presenti opere in progetto; tale evidenza è graficamente rappresentata nell’ElaboratoElaborato2224 2444PLPLPLPLVVVV3333––– –Fascia di rispetto Asta Fluviale , dalla quale si evince che il confine dell’area individuata dal PRE per la realizzazione dell’intero compartoèdeltuttoesternaalla“fascia”inedificabileassociataalFossoCalabrese. Inoltre, rispetto alla precedente soluzione progettuale richiamata in premessa, con l’arretramento e ridimensionamento delle aree impegnate nella nuova proposta impiantistica,sièulteriormenteampliatalafasciadirispettodalcorsod’acqua. Per quanto concerne il capannone industriale che ospiterà le operazioni di valorizzazione e recupero dei materiali conferiti, anch’esso ridimensionato ed “allontanato”dalbenetutelatorispettoallaprecedentepropostaprogettuale,ladistanza minima dal Fosso in oggetto è ora pari a m. 95,05; in ragione di tale presenza, si provvederàarichiedereilnecessarioNullaOstaalserviziocompetente,aisensidell’art. 146delcitatoD.L.von.°42/04es.m.i.,alfinediverificarelacompatibilitàpaesaggistica dell’intervento.

333.5.53.5.5.5.5....TTTUTELADA DDDISSESTIE CCCALAMITÀ 333.5.5.13.5.5.1.5.5.1....AreeesondabiliAreeesondabiliAreeesondabili Laleggen.°183del18.05.1989“Normeperilriassettoorganizzativoefunzionaledella difesadelsuolo”,prevedevalaredazionediPianidiBacino. LaRegioneAbruzzo,secondoquantoprevistodallaL.183/89,modificataedintegratada numerosenormeanchedicarattereregionale,conlaD.G.R.n.°1386del29.12.2004ha adottatoilprogettodelPianoStralcioDifesadelleAlluvioni(PSDA),aisensidegliartt.6 e6bisdellaL.R.n.°18del12.04.1983es.m.i.,daultimoapprovato,con lemodifiche apportateaseguitodelleosservazioniritenutemeritevoli,conDeliberazionen.°94/5del 29.01.2008. Il Piano Stralcio individua e perimetra le zone con pericolosità idraulica, valutando i livellidimassimapienaraggiungibili,calcolaticoniprincipidell’idraulica. Laperimetrazionedelleareeconpericolositàidraulicariguardalezonelimitrofeacorsi d’acquaesonodistintein4classiconcolorazionidiverse,definitecome: RelazioneTecnicaGenerale 39

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P4Pericolositàmoltoelevata P3Pericolositàelevata P2Pericolositàmedia P1Pericolositàmoderata. Ilsitodiubicazionedell’impianto,inquadrabilenellacartachecomprendelaporzione delbacinoidrograficodelFiumePescara,èpostoaldifuoridelleareesoggettearischioe pertantocompatibileconl’interventoproposto(cfr. Elab.Elab.222222PLV1PLV1PLV1––––CartadeiVincoliCartadeiVincoli ).

333.5.5.23.5.5.2.5.5.2....AreeinfranaoerosioneAreeinfranaoerosioneAreeinfranaoerosione InottemperanzaalD.L.von.°180/98convertitoconlaLegge03.08.98n.°267,laRegione AbruzzoconD.G.R.n.°1386del29.12.2004,haprocedutoallaadozionedelprogettodi Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico “Fenomeni Gravitativi e Processi Erosivi”,aisensidegliartt.6e6bisdellaL.R.n.°18del12.04.1983es.m.i.,edell’art.13 comma2)dellaL.R.n.°81del16.09.1998,Pianodaultimoapprovato,conlemodifiche apportateaseguitodelleosservazioniritenutemeritevoli,conDeliberazionen.°94/7del 29.01.2008. Il Piano perimetra le aree a rischio di frane e di erosione, all’interno delle aree di pericolositàidrogeologica,esclusivamentealloscopodiindividuareambitiedordini di prioritàdegliinterventidimitigazionedelrischio,nonchéalloscopodisegnalareareedi interesseperipianidiprotezionecivile. NelPianosonostateindividuate,concolorazionidiverse,4classidipericolositàdefinite come: P3PERICOLOSITA’MOLTOELEVATA:Areeinteressatedadissestiinattivitào riattivatistagionalmente P2PERICOLOSITA’ELEVATA:Areeinteressatedadissesticonaltapossibilitàdi riattivazione P1 PERICOLOSITA’ MODERATA: Aree interessate da dissesti con bassa possibilitàdiriattivazione

Pscarpate PERICOLOSITA’DASCARPATE:Areeinteressatedadissestitiposcarpate. RelazioneTecnicaGenerale 40

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Areeincuinonsonostatirilevatidissesti(areabianca). Dall’esame della cartografia della pericolosità, il sito individuato per la realizzazione dell’impianto risulta al di fuori delle aree a rischio(vedere Elab. 222222PLV1PLV1 ), come evidenziatonellaRelazioneGeologicaallegata,aseguitodellacorrezioneapportatadal ComitatoTecnicodell’AutoritàdiBacino(Deliberazionen.2del25.06.2012).

333.5.5.33.5.5.3.5.5.3....AreesismicheAreesismicheAreesismiche La prima classificazione delle “zone sismiche” della Regione Abruzzo, redatta con i criteri e le modalità della Legge 64/74, nonché l’elenco allegato al D.M. 14.07.84, escludeval’areainoggettodallezoneclassificatesismiche. LaRegioneAbruzzo,nell’ambitodellecompetenzeattribuiteledall’art.94,c.2,lett.a) delD.L.von.°112/98,haprovvedutoall’individuazione,formazioneedaggiornamento dell’elenco delle zonesismiche,sullabase deicriterigeneraliapprovati conOrdinanza delConsigliodeiMinistrin.°3274del20.03.03. LenormetecnicheapprovateconlacitataOrdinanzaindividuanoquattrozonesismiche disuddivisionedelterritorioeriportanolenormeprogettualiecostruttivedaadottare nelle singole zone; sullabase di tale nuova classificazione, tutto il territorio Regionale risultaadessoclassificatoarischiosismico. Perquantoattienel’analogiaconlaprecedenteclassificazioneprevistadallaLegge64/74, unacircolareesplicativadelDipartimentodellaProtezioneCiviledel4giugno2003,ha evidenziato che le prime tre zone (Zona 1, 2 e 3) sotto il profilo degli adempimenti previsti corrispondono alle zone di sismicità alta (S=12), media (S=9) e bassa (S=6), mentreperlazona4,dinuovaintroduzioneesostanzialmentecoincidenteconlazona precedentemente non sismica, è data facoltà alle Regioni di imporre l’obbligo della progettazioneantisismica. Perlatipologiadiopereinesame,icriteridelPRGRpongonocomecriteriopenalizzante la localizzazione degli impianti nel territorio dei Comuni classificati in Zona 1. Dall’esamedellacartadellezonesismichedellaRegioneAbruzzoredattadallaDirezione

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OO.PP. e Protezione Civile – Servizio Previsione e Prevenzione dei rischi, risulta che l’areainoggettoricadeinZona2(vedere Elab.2Elab.22222PLV1PLV1 ). Ilsito,pertanto,risultacompatibileconl’interventoproposto.

333.5.63.5.6.5.6....PPPROTEZIONEDROTEZIONEDIIII BBBENIEENIERRRISORSE NNNATURALI 333.5.6.13.5.6.1.5.6.1....AreesottoposteavincolopaesaggisticoAreesottoposteavincolopaesaggisticoAreesottoposteavincolopaesaggistico La Regione Abruzzo, con atto del Consiglio n.° 141/21 del 21.03.90, ha approvato il PianoRegionalePaesistico(P.R.P.)istituitoaisensidellaLegge08.08.1985n.°431. A seguito dell’accoglimento delle osservazioni dei Comuni in sede di recepimento del Piano, la Regione Abruzzo, fermo restando le norme tecniche attuative approvate nel 1990,haaggiornatonel2004leperimetrazionidelcitatoPiano. Ilsitoinoggettoricadenelfoglio21Quadrante147IVdelPRP,ubicatointeramentein zona“bianca”,percuiinessosonoconsentitituttigliusiprevistinelleNTCdelPiano (vedere Elab.2Elab.22222PLV1PLV1 ). Sullabaseditalepianificazionel’interventoprevistorisultapienamentecompatibile.

333.5.6.23.5.6.2.5.6.2....AreenaturaliprotetteAreenaturaliprotetteAreenaturaliprotette La Legge 6 dicembre 1991 n.° 394 “Legge quadro sulle aree protette” detta principi fondamentali per l’istituzione e la gestione delle aree naturali protette, al fine di garantire e promuovere, in forma ordinata, la conservazione e valorizzazione del patrimonionaturaledelPaese. LaRegioneAbruzzo,inottemperanzaall’art.4dellacitataLegge6dicembre91n.°394, ha approvato la L. R. 21 giugno 1996 n.° 38 “Legge quadro sulle aree protette della RegioneAbruzzoperl’AppenninoParcod’Europa”,chedettanormeperl’istituzioneela gestione di aree protette e per la tutela dell’ambiente naturale regionale, ed ha individuato,sullabaseditalinorme,leseguentiareeprotette: − ParchiNazionalieRegionali(coincidentisostanzialmenteconleZ.P.S.); − RiservenaturaliNazionalieRegionali; − SitidiImportanzaComunitaria(S.I.C.); RelazioneTecnicaGenerale 42

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− ZoneumideeAreediparticolareinteressevegetazionale; − ParchiTerritorialeAttrezzati. PerquantoconcerneilsistemadelleareeprotettenellaprovinciadiChieti,oltrealParco NazionaledellaMajella,sonopresentileseguentiareenaturali: 3RiserveStatali, 6RiserveRegionali, 1OasiNaturale, 1ParcoTerritorialeAttrezzato, posizionate tutte a notevole distanza dai terreni interessati dall’iniziativa di EDILIZIA COLONNETTA. L’area naturale protetta più prossima al sito di intervento risulta essere il Parco TerritorialeAttrezzatoSorgentidelLavino,ubicatoinlocalitàDeContradelComunedi Scafaedaventeestensioneparia40hacirca;talesitoècomunquedistantedall’areadi progettoinlinead’ariacirca9kmindirezioneSO.Pertanto,nonemergonointerferenze conl’interventoproposto.

333.5.6.33.5.6.3.5.6.3....Sitinatura2000Sitinatura2000Sitinatura2000 Sitidiinteressecomunitario(S.I.C.) Con il D.P.R. 08/09/97 n.° 357, attuativo delle Direttive del Consiglio 79/409/CEE e 92/43/CEE, le Regioni e le Province autonome hanno individuato i siti in cui si riscontrano tipi di habitat elencati negli allegati A e B al citato regolamento. I siti individuati sono stati proposti per il tramite del Ministero dell’Ambiente alla CommissioneEuropeaalfinedidefinirel’elencodelleareedenominate“SitidiInteresse Comunitario (S.I.C.)”, da inserire nella rete ecologica europea denominata “Natura 2000”; l’elenco, approvato dalla Commissione Europea è stato reso pubblico dal Ministero dell’Ambiente con il D.M. 03/04/00 allegato B che aveva individuato nella RegioneAbruzzo127“SitidiInteresseComunitario(S.I.C.)”. Successivamente, a seguito di una nuova perimetrazione dei SIC precedentemente definiti,ilMinisterodell’AmbientehaindividuatoperlaRegioneAbruzzon.53“Sitidi RelazioneTecnicaGenerale 43

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Interesse Comunitario (S.I.C.)”, elencati nel D.M. 30/03/2009 e riferiti ai siti di importanza comunitaria per la regione biogeografica alpina, continentale e mediterranea. Dall’esame della cartografia di riferimento estratta dal sito internet del Ministero dell’ambiente, si evidenzia che l’ubicazione dell’impianto è posta all’esterno delle aree S.I.C. L’area S.I.C. più prossima all’impianto, denominata Calanchi di (IT 7140110)èubicataaca.4,2Kminlinead’ariaindirezioneEst,mentreindirezionoO SO,adoltre4,6kminlinead’ariasitrovailSICIT7130105“RupediTurrivalignanie FiumePescara”;pertanto,ilsitorisultacompatibileconl’interventoproposto(cfr. Elab. 222222PLV1PLV1 ). Zonediprotezionespeciale(Z.P.S.) Perquantoattienele“ZonediProtezioneSpeciale”,conD.M.5luglio2007ilMinistero dell’Ambientehaapprovatol’elencodelleZPS,individuandoperlaRegioneAbruzzo6 modificatoedintegratoconilD.P.R.12.03.03n.°120 − IT7110128ParcoNazionaleGranSassoMontidellaLaga − IT7110130SirenteVelino − IT7110207MontiSimbruini. − IT7120132ParcoNazionaled'Abruzzo − IT7140129ParcoNazionaledellaMaiella Dall’esame della cartografia di riferimento estratta dal sito internet del Ministero dell’ambiente, si evidenzia che l’ubicazione del sito impiantistico in oggetto ricade all’esternodelleareeZ.P.S. La Zona di Protezione Speciale più prossima all’impianto, ovvero il Parco Nazionale della Majella, è ubicata a ca. 8 Km in linea d’aria in direzione Sud e, pertanto, il sito risultacompatibileconl’interventoproposto.

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333.5.6.3.5.6..5.6.4.4.4.4.Benistorici,artistici,archeologiciepaleontoloBenistorici,artistici,archeologiciepaleontologgiciiciici Per quanto concerne la presenza di beni di valore storico, artistico, archeologico e paleontologicoilsitoinargomentorisultanoninteressatodaelementidiinteresseobeni vincolati. Infatti, l’analisi della Carta del Vincolo Archeologico e Paesaggistico della RegioneAbruzzoevidenziacheibeniarcheologicipiùprossimialsito,rappresentatida unapresenzaisolata(trailcentroabitatodiCasalincontradaequellodiBucchianico)ed una necropoli (Chieti, strada San Donato) sono distanti non meno di 4,2 km in linea d’aria.RiguardoalRegioTratturoL'Aquila–Foggia,checosteggiainpartelaS.S.n.°5 bisdir.Popoliacirca3,9kmindirezioneNE,nonsonopresentiinterferenzedialcun tipo. ConriferimentoallacartografiaallegataalredigendoPianoPaesaggistico,ilcuiiterdi approvazionenonèancoraterminato,edinparticolareallaCartadeiValori,sievince chesulilsitodiubicazionedell’impiantoesulleareelimitrofenonsonopresentizone interessate da valori archeologici e risultano assenti elementi storici, artistici e monumentalidipregio:ilbenesegnalatoincartografiapiùprossimoall’areainesameè unacasainterrapostaadoltre800metridalsito; Inriferimentoall’architetturareligiosasievincelapresenzainComunediManoppello (PE) della Chiesa di San Calisto e dell’abbazia cistercense di Santa Maria di Arabona, comunqueposteanotevoledistanza,ovverorispettivamenteacirca1kmindirezione Sudeadoltre2,2kminlinead’ariaindirezioneOSO. Infine, le superfici interessate dall’intervento, correttamente ricomprese nel perimetro deisuoliurbaniinpienacoerenzaconlapianificazioneurbanisticavigente,presentano unvaloreagronomicobasso,inprossimitàdell’ampiazonaurbanizzatadiquestosettore dellavallatadelPescara.(cfr. Elab.2Elab.22222PLV1PLV1 ). Pertanto,ilsitorisultacompatibileconl’interventoproposto.

333.5.3.5..5..5.7.7.7.7. AAASPETTI SSSTRATEGICO FFFFUNZIONALI Perlacorrettaubicazionedelcomplessoimpiantisticopropostoèstataindividuatauna posizioneottimaleinterminidiaccessibilità,vicinanzaalleareedimaggiorproduzione RelazioneTecnicaGenerale 45

CENTRODIRECUPEROEVALORIZZAZIONEDIMATERIALI PROVENIENTIDASERVIZIDI RACCOLTA DIFFERENZIATA PROGETTODEFINITIVO Comm.12/2012–Rev.02del28.06.2013 deirifiutieprossimitàdialtriimpiantioareeindustriali,inmanierataledasoddisfare pienamenteicriteripreferenzialiindicatinelPianoRegionalepergliaspettistrategico funzionali. La ottima interconnessione con la viabilità sovra locale e regionale, la prossimità dell’areametropolitanaChietiPescaraelavicinanzadiareeindustrialiediimpiantistica di recupero/smaltimento con cui interfacciarsi rappresentano, infatti, elementi strategicamente imprescindibili per la positiva riuscita dell’iniziativa, consentendo di garantire economie di scala in riferimento alle condizioni logistiche, gestionali e di processo.

333.5.3.5..5..5.7777.1.1.1.1.Infrastruttureesistenti.Infrastruttureesistenti.Infrastruttureesistenti Stradedigrandecomunicazione Come già anticipato, il sistema viario sovracomunale di collegamento all’area dell’impiantoèrappresentatoda: AutostradaA14BolognaTaranto AutostradaA25ToranoPescara RaccordoAutostradale(Asseattrezzato)PescaraChieti S.S.n.°16Adriaticachecorrelungolafascialitoranea S.S. n.° 5 Tiburtina Valeria che collega Roma e Pescara ed attraversa la dorsale appenninica (passando, tra l’altro, per Tivoli, Carsoli, Avezzano, Popoli,ChietiScalo). Retestradalesecondaria Laretestradalesecondariaèrappresentatadanumerosestradedifondovalleestradedi bonifica,ilcuiutilizzoperòsaràdiverosimilmenteassailimitatoinconsiderazionedella prossimitàdiarteriedigrandecomunicazione. Per quanto concerne laviabilità di accesso al complesso impiantistico della EDILIZIA COLONNETTAsiutilizzerà,comegiàdetto,laViadiFossoCalabrese,chesiimmette direttamentenellaS.S.n.°5pochecentinaiadimetripiùavalle,echegiàpossiedeun RelazioneTecnicaGenerale 46

CENTRODIRECUPEROEVALORIZZAZIONEDIMATERIALI PROVENIENTIDASERVIZIDI RACCOLTA DIFFERENZIATA PROGETTODEFINITIVO Comm.12/2012–Rev.02del28.06.2013 accesso diretto all’area in oggetto; percorsi alternativi potranno essere individuati per particolariesigenzeonecessità. La viabilità sopraindicata presenta caratteristiche idonee al transito in sicurezza dei mezziditrasportorifiutiegarantisceunottimalecollegamentoconilsistemaviariodi grandecomunicazione. Nel complesso, dunque, è possibile affermare che il sistema infrastrutturale risulta estremamenteagevoleerendel’accessibilitàalsitopienamentecompatibileconicriteri localizzativiriportatinelPianoRegionalediGestionedeiRifiuti.

333.5.3.5..5..5.7777.2.2.2.2....VicinanzaalleareedimaggioreproduzionedeirifVicinanzaalleareedimaggioreproduzionedeirifiiutiutiuti Pur ribadendo che i criteri localizzativi analizzati sono principalmente orientati alla ottimale collocazione dell’impiantistica legata al ciclo di gestione dei rifiuti urbani, è opportuno considerare che le aree di maggiore produzione dei rifiuti, anche in considerazionedelladistribuzionespazialedellapopolazionechenell’areametropolitana ChietiPescaratrovailsuomassimointerminididensità,sonocertamenteidentificabili nellafasciacostieraurbanizzatacheinteressalaProvinciadiTeramo,quelladiPescarae l’intero territorio litoraneo e sublitoraneo chietino: in tale macroarea si originano prevalentementeiflussidimaterialichepotrannoessereoggettodivalorizzazionepresso l’impianto in argomento; è comunque innegabile il fatto che la localizzazione della piattaformapropostasiastrategicamentevantaggiosa. Anchequestoaspettorisultapertantopienamentecompatibileconicriterilocalizzativi riportati nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, che peraltro considera come sito ottimalequellocheminimizzalasommadeiprodottideiquantitativitrasportatiperla distanzadapercorrere.

333.5.3.5..5..5.7777.3.3.3.3....Vicinanze/presenzadiimpiantidismaltimentooVicinanze/presenzadiimpiantidismaltimentooVicinanze/presenzadiimpiantidismaltimentooareareeindustrialiareeindustrialieindustriali E’ bene sottolineare che l’impianto in oggetto sarà inserito in un area a destinazione artigianale/industriale, secondo il vigente PRE; tale comparto, al quale il PTAP

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CENTRODIRECUPEROEVALORIZZAZIONEDIMATERIALI PROVENIENTIDASERVIZIDI RACCOLTA DIFFERENZIATA PROGETTODEFINITIVO Comm.12/2012–Rev.02del28.06.2013 precedentementecitatofaesplicitoriferimentopersviluppifuturi,èpostoinunazonadi privilegio per la prossimità di aree industriali, commerciali, dei servizi logistici ed infrastrutturali che rendono estremamente appetibile il sito anche in relazione alla possibilitàdiottimizzazionedeiflussifisicidimateriale,sfruttandolareteintermodale inviadicompletamentoneipressidell’areadilocalizzazione. Inmeritoallavicinanzadiimpiantidismaltimento/recuperoacuiconferireimateriali valorizzatipressolapiattaformainesame,èutileevidenziarechealcunipossibilidestini finali sono ubicati nella Val Pescara o nelle aree industriali dei fondovalle limitrofi (Valle del Vomano, Val di Sangro, ecc.) ovvero in aree comunque rapidamente raggiungibilimediantel’ottimaconnessioneinfrastrutturale. E’altresìevidentechegranpartedeimaterialiinuscitadall’impiantosarannodestinati allefilieredirecuperorelativeallevariefrazionimerceologiche(COREVE,COREPLA, RILEGNO,CIAL,COMIECO,ecc...)coerentementeconleesigenzeeledisponibilitàdei variconsorzi,fermorestandocheledestinazionifinalipiùprossimealsitodiubicazione sarannoconsideratepreferibili,perovvieragionidieconomicità. Anchetaleaspettosipuòconsiderarecompatibileconicriterilocalizzativiriportatinel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, che assegnano un fattore “preferenziale” alla localizzazionesuareevicineadimpiantidismaltimentoedinareeindustriali. Nellapaginaseguentesiriportalatabelladiconfrontoconicriterilocalizzativiindicati nelPianoRegionaleGestioneRifiuti(RelazionediPianopp.342343)perlatipologiadi impiantoassimilabiliaquelloproposto,ovvero“Centriditrasferenzaepiattaforme”.

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Tab.4Tab. 4.44.–Tabellariepilogativaperlaverificadelrispet.. todeicriterifissatidalPianoRegionale GestioneRifiutiperlalocalizzazionediCENTRIdiTRASFERENZAePIATTAFORME

SCALAdi INDICATOREINDICATORE CRITERIOCRITERIONOTENOTE VERIFICAVERIFICA APPLICAZIONE Caratteristichegeneralidalpuntodivistafisicoeantropicoincuisiindividuailsitoeantropicoincuisiindividuailsito Esternaallafasciadi Litoralimarini PENALIZZANTE COERENTE 300m (D.L.von.42/04neltestoinvigoreart.142 MACRO Esternaallafasciadi letteraa;L.R.18/83art.80punto2) ESCLUDENTE COERENTE 200m UsodelsuoloUsodelsuolo Aree agricole di particolare interesse ( D. MACRO/micro ESCLUDENTE Nonpresenti COERENTE 18/11/95,D.M.A.F.23/10/92,Reg.CEE2081/92 ) ProtezionedellapopolazionedallemolestieProtezionedellapopolazionedallemolestie

Distanzadafunzionisensibili micro PENALIZZANTE Distanza>1,2km COERENTE

ProtezionedellerisorseidrProtezionedellerisorseidricheicheiche Distanzadaoperedicaptazionediacquead micro ESCLUDENTE Nonpresenti COERENTE usopotabile(D.L.vo152/99es.m.i.) Vulnerabilitàdellafalda micro PENALIZZANTE COERENTE (D.L.vo152/06All.7) Esternaallafasciadi ESCLUDENTE COERENTE Distanza da corsi d'acqua e da altri corsi 50m idrici(D.L.voN.42/04neltestoinvigoreart. Inpartericadentenella micro 142letterac,pianoRegionalePaesisticoeL. fascia50150m PENALIZZANTE COERENTE R.18/83art.80punto3) AttivazioneProcedura N.O.BB.AA. TuteladadissestiecalamitàTuteladadissestiecalamità Areeesondabili(PSDARegioneAbruzzo) MACRO ESCLUDENTE EsternaadareeP4eP3 COERENTE Aree in frana o erosione (PAI Regione MACRO PENALIZZANTE EsternaadareeP3eP2 COERENTE Abruzzo) Areesismiche(OPCM3274/03) MACRO PENALIZZANTE Zona2 COERENTE ProtezionedibenierisorsenaturaliProtezionedibenierisorsenaturali

Aree sottoposte a vincolo paesaggistico ESCLUDENTE EsternaaZoneA COERENTE MACRO (PianoRegionalePaesistico) PENALIZZANTE EsternaaZoneB1eB2 COERENTE Areenat uraliprotette( D.L.voN.42/04neltesto MACRO PENALIZZANTE Esterna COERENTE invigoreart.142letteraf,L.394/91,L.157/92 ) Siti Natura 2000 (Direttiva Habitat MACRO PENALIZZANTE Esterna COERENTE ('92/43/CEE)Direttivauccelli(79/409/CEE)) Beni s torici, artistici, archeologici e paleontologici (L.1089/39, Piano Regionale micro PENALIZZANTE Nonpresenti COERENTE Paesistico). AspettistrategicoAspettistrategicofunzionalifunzionalifunzionali Infrastrutture esistenti, accessibilità, micro PREFERENZIALE COERENTE dotazioniimpiantistiche Vicinanze alle aree di maggiore produzione micro PREFERENZIALE COERENTE deirifiuti

Areeindustriali micro PREFERENZIALE COERENTE

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4444.CARATTERISTICHEDEL.CARATTERISTICHEDEL.CARATTERISTICHEDELPROGETTOPROGETTOPROGETTO

L'areadiprogettoèdelimitataanorddaunastradainterpoderaleeasuddallastradadi Bonifica Brecciarola Casalincontrada. Il confine occidentale è costituito da terreni agricoli su cui dovrà essere realizzata una viabilità prevista dal Piano Regolatore Esecutivo, mentre a Est confina con l’area definita dal P.R.E. come zona Sportivo Ricreativa. Ilsitodiubicazionedell’impiantoèdistantecirca450mdallaSSn.5TiburtinaValeria. Le principali infrastrutture che saranno realizzate all’interno dell’area artigianale/industriale, così come indicato nell’Elaborato 08080808 URB4URB4URB4––– –Planimetria GeneraleGeneraledell’InterventoUrbanisticodell’InterventoUrbanistico ,sono: 1. un edificio produttivo della superficie di 12.000 m 2 denominato, nell’elaborato planimetrico, Lotto “L1” e destinato al recupero ed alla valorizzazione di materialiprovenientidaservizidiraccoltadifferenziata; 2. un’unità immobiliare della superficie di 212,5 m 2 denominata Lotto “L2”, destinataall’attivitàamministrativadellasoc.coop.TEA; 3. l’urbanizzazionediun’areadellasuperficiedi3.125m2,dacederealComunedi Casalincontrada, come previsto nella Convenzione Urbanistica allegata alla Determinazione del Responsabile del Procedimento n. 74 del 11/04/2011, per i lottidenominatinell’elaboratoplanimetrico“L3,L4,L5,L6,L7,L8”; 4. 14.240m2diviabilitàpubblica; 5. 10.842m 2diverdeattrezzato; 6. 2.223m 2diparcheggi; 7. l’urbanizzazionedi1.258m 2perattrezzaturetecnologiche.

L’interolotto“L1”haunasuperficiecomplessivadim 228.500;confinaanordconuna strada vicinale, ad est con l’area destinata a verde attrezzato e con la nuova viabilità pubblicadiprogetto,asudconterrenidialtradittaeverdeattrezzato,adovestconla nuovaviabilitàpubblicadiprogettoeconiparcheggi.IlLottorisultaaccessibiletramite accessicarrabili,realizzatidallanuovaviabilitàdiprogettoedaquellaesistente. RelazioneTecnicaGenerale 50

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Illotto“L2”,aventeunasuperficiecomplessivadim 2924,confinaanordconlanuova viabilitàpubblicadiprogetto,adestconillottoL1,asudconilottiL7eL8,adovestcon illottoL3.Ilfabbricatodiformarettangolarericadenteall’internodellotto2presenta, come detto, una superficie coperta complessiva di m2 212,5 per piano. Al piano terra, sonoubicatigliufficiperl’accettazioneepesadeimaterialiiningressoedinuscitaoltre agli spogliatoi e ai servizi igienici. Al piano primo, accessibile con scala ed ascensore, sono ubicatigli ufficiamministrativi,iserviziigienicieunlocalediservizioadibitoa sala ricreazione e coffee break (cfr. EEElElllab.ab. 1212PRDPRDPRD4444 e131313 13 PRDPRDPRD5555 Area Uffici: Piante, ProspettieSeProspettieSezionizioni ).

4.1.Descrizionedelleinfrastrutture4.1.Descrizionedelleinfrastrutture

4.1.1. CCCAPANNONEAPANNONEINDUSTRIINDUSTRIINDUSTRIALEALE L'insiemedelleattivitàdelcentrodirecuperoevalorizzazionedimaterialiprovenienti da servizi di raccolta differenziata saranno svolte all’interno dell’edificio produttivo individuabilenell’allegataplanimetriadicuiall’Elab.Elab.10101010PPPPRDRDRDRD2222PianoQuotatoePiantaPianoQuotatoePianta Opificio, conilriferimentoL1. L’edificio verrà realizzato con struttura in c.a. prefabbricato con fondazioni a plinti a bicchieresupaliecoperturaintegolitipopigrecoinc.a.prefabbricato. Le tamponature esterne saranno realizzate con pannelli in c.a. prefabbricato a vista, mentreletramezzaturedeidivisoriinternisarannoinc.a.einblocchidilaterizio(cfr. Elab.11Elab.11PRD3PRD3PRD3––––ProspettieSezioniOpificioProspettieSezioniOpificio ). Il filo esterno tamponamento è di m. 120 x m. 100; l’interasse pilastri nel senso longitudinale è pari a m. 19,95; l’altezza dal piano pavimento finito all’estradosso di coperturaèdim.10,00.Lasuperficielordatotaleèdi12.000m 2. Il progetto dell’edificio è stato sviluppato sulla base delle seguenti caratteristiche tecniche:

VitaNominale: VN>50anni Classed’Uso: II SovraccaricoaccidentalesullacoperturaperneveZonaII: 0,80kN/m 2

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Spintaorizzontaledelvento: 0,70kN/m 2 Caratterizzazioneterreno: ComedaRelazioneGeologica Sollecitazionesismica: secondoNTC2008 Resistenzaalfuocodellastruttura: R=120’ Lapavimentazionedeltipoindustriale,saràrealizzatosuvespaioinpietramedispessore pari almeno a 40 cm, in modo da garantire i locali dal pericolo di risalita capillare, e verràrealizzatanelmodoseguente: - Posainoperaditeloinpolietileneda200gr/m 2perbarrieravapore; - Posainoperadelprimostratodireteelettrosaldatadeldiametrodi8mm,maglia 10x10,dispostoa4cmdalsottofondomediantedistanziatorimetallici; - Posainoperadelsecondostratodireteelettrosaldatadistanziatodalprecedente mediantedistanziatorimetallicicontinuialti9cmadinterassedi1metro; - Realizzazione del massetto dello spessore di 30 cm c.a., realizzato con calcestruzzodeltipoRck30fluidoS4; - Posainoperadeibarottiinacciaio,sezione18mm,lunghezza70cm,posizionati sututtiigiuntidicostruzionedelpavimento,distanziatifralorocirca80cmed isolatiperlametàdellalunghezzaconuncorrugatoinpvc; - Rinforzo della superficie con miscela di indurente minerale, quarzo sferoidale tedescoecementoR42.5inragionedikg4,5/m 2inspolvero; - Lavorazionedellasuperficieconmacchinefratazzatricifinoall’ottenimentodella superficie; - Formazione dei tagli per i giunti di contrazione a metri 4x4 sigillati con guarnizioniinpvc. Lesuperficiilluminantiprevistesulleparetiverticalisonoapribiliaribaltainmododa fornireilnecessarioricambiod’aria. Tutti i servizi igienici saranno provvisti di antibagno; le pareti saranno rivestite di materialeimpermeabile,lavabileedisinfettabilefinoametri2,40dialtezza. Leportepedonalisonoprovvistedimaniglioneantipanicoperleuscitedisicurezza.

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444.4...1111.2..2..2..2. CCCARATTERISTICHEDEIPARATTERISTICHEDEIPRINCIPALIMACCHINARIRINCIPALIMACCHINARIRINCIPALIMACCHINARICOSTITUENTILCOSTITUENTIL '''IMPIANTO E’ opportuno evidenziare che le caratteristiche dimensionali e descrittive delle apparecchiature indicate nel seguito hanno lo scopo di fornire le informazioni di caratteregenerale;tuttavia,infasediprogettazioneesecutivaerealizzazionedellalinea potrà rendersi necessario apportare modifiche o variazione ai dispositivi previsti, tali comunquedanonmutarenellasostanzailciclodilavorazioneprevisto.

AAAPRISACCHI Funzione:lacerazioneesvuotamentosacchi Qualora il materiale conferito dovesse provenire da raccolte effettuate per mezzo di sacchi o buste, è prevista l’utilizzazione di un lacerasacchi dotato di tramoggia di alimentazioneeaventeanchelafunzionedidosatore. Lamacchinaèdicostruzionerobustaedèestremamenteflessibilenell’utilizzograzieai numerosidispositividisicurezzadicuièdotata. Compongonoillacerasacchileseguentiparti: → tramoggiadicarico; → nastroestrattorealimentatore; → dispositivolacerasacchi. Latramoggiadicaricoèrealizzataconstrutturainprofilitubolarielettrosaldati,suiquali èfissataunalamieradiacciaiosagomata.Latramoggiahaunvolumedicaricodi12m³. Ilnastrodialimentazionedellamacchinaaprisacchièpostoallabasedellatramoggiadi caricoedèditipoacatena,tapparelledisupportoetappetoingomma. Il telaio è costituito da profili metallici rinforzati con traverse verticali ed orizzontali elettrosaldate. Ilnastrodialimentazioneèmosso daunmotoriduttoreelettricoconregolazione della velocitàdiavanzamentomediantevariatoredifrequenzapostoall’internodelquadrodi comandodellaaprisacchi. Il rotore aprisacchi è in pesante carpenteria metallica e si avvale di uno speciale meccanismo interno che comanda, in base alla rotazione, il movimento verticale delle lamediagganciodelmateriale. RelazioneTecnicaGenerale 53

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Durante un ciclo di rotazione del rotore, infatti,le lame fuoriescono per agganciare il materiale e sottoporlo alla controlama e rientrano all’interno, dopo quest’ultima, liberandoilsacco. Perleparticolaridotidirobustezzadelrotorelapresadellalamediaggancioavvienein profonditàsulcumulocheasuavoltaèmantenutoinpressionecontroilrotorestesso dal nastro di alimentazione; l’effetto combinato trasforma la macchina in un ottimo dosatoreapermettel’alimentazionedimaterialeprecedentementepressato. L’apertura dei sacchi avviene per dilacerazione di questi ultimi attraverso il passaggio nellacontrolamaidraulicaallaqualesonoalimentatidall’azionecombinatadelrotoree dellelamemobili. La controlama è composta da piatti di grosso spessore, opportunamente distanziati, i quali sono fissati con un perno all’assale superiore della carpenteria di supporto del rotore principale mentre nella parte inferiore la controlama è fissate per gruppi di tre elementi ad un ammortizzatore idraulico che permette alla sezione della stessa di basculareincasodipassaggiodioggettiingombranticomegrossicartonioaltrimateriali dinormapresentinelflussodirifiuti. Medianteundispositivoelettroidraulicoinoltrelacontrolamapuòesseredistanziatadal rotorealfinedivariarelasezionedipassaggiodelmaterialeedagevolarealmassimoil trattamentodimaterialiingombranti. Il rotore è mosso da un motoriduttore posto sul lato ed è dotato di un dispositivo di protezione del rotore in base all’assorbimento di energia, che arresta la rotazione del rotoreenecomandal’inversionequandoaumentalosforzoinmanierarepentina. La macchina aprisacchi prevista è dotata di un proprio quadro elettrico di potenza, comandoecontrollopostoabordomacchinasullatoesternodellatramoggiadicaricodi normaoppostoaquellodicarico.

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CARATTERISTICHETECNICHE Aprisacchi Larghezzarotore 2,0m Lunghezzatotale 9,0m Altezzatotale 2,8m Larghezzautiletramoggia 1,8m Larghezzatotale 2,24m Volumetramoggiadialimentazione 21m 3 ca. Portata 10÷25ton/h Portataconcontenitoridiplastica 15,0ton/h Potenzainstallatarotore 22,0kW Potenzainstallatanastroalimentazione 2,2kW Potenzainstallataregolazionelama 1,5kW Densitàmateriali 30÷150kg/m 3 Efficienzaaperturasacchi(dim>A2) 95% Pesototalemacchina 15,0ton

TTTRITURATOREPRIMARIO ((((OPZIONALE ))) - Funzione:aprisacchietriturazioneprimaria Iltrituratorearostrièunamacchinauniversaleingradoditrattareognitipodirifiuto. Le caratteristiche che lo rendono unico sono il rotore di grande diametro con una geometria di taglio adattabile al tipo di rifiuti e la porta di espulsione dei rifiuti non triturabili.Ilrisultatoèuntrituratorepolivalentechesicaratterizzaperlasuacapacità dirispondereaicriteripiùselettiviqualilaproduzioneelevataeibassicostidigestione. Iltrituratoreinversionestandardècompostodalleseguentiparti: → tramoggiadialimentazionecondispositivoantipolvere; → cameraditriturazioneconportaadaperturaidraulicaperespulsionedeimateriali nontriturabili; → controlamainferioreregolabileinaltezza; → centraleidraulicaadalimentazioneelettrica,conmotorizzazionecheassicurauna coppiaelevata,consistemadiraffreddamento; → unquadroelettricodicomandoecontrollo. Tramoggiadialimentazione La tramoggia del trituratore è progettata per l’alimentazione della macchina mediante mezzosemoventeconbennaapolipo.E’costruitaconlamieradiacciaioE24,spessore10 mm, elettrosaldata e rinforzata da profilati in acciaio anch’essi saldati ai lati della

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CENTRODIRECUPEROEVALORIZZAZIONEDIMATERIALI PROVENIENTIDASERVIZIDI RACCOLTA DIFFERENZIATA PROGETTODEFINITIVO Comm.12/2012–Rev.02del28.06.2013 tramoggia.Sulperimetrodellatramoggiaèinstallatoindispositivoantipolverecomposto da ugelli di micronizzazione dell’acqua che forma una nebbia ed evita alla polvere di spandersinell’ambiente. Cameradimacinazione Illaceratoreècostituitodaunacameradimacinazionechecontieneduealberirotanti munitidibecchicontrappostichesiintersecanoconlecontrolamefissedispostesuilati ed al centro tra gli alberi. Le lame agganciano il materiale per mezzo dei becchi e, ruotando,loportanoversoilcentrodoveètagliatoperl’azionedilacerazionedellelame edellacontrolamacentrale. Il trituratore/dilaceratore è dotato nella camera di macinazione di una porta idraulica chepermettel’espulsionedeglioggettinontriturabili. Questasoluzionetecnicapresentanumerosivantaggi: − riduzionedeitempidiarrestodellamacchinaincasodiingressodimaterialinon triturabili; − maggioresicurezzadelpersonaleperliberarelamacchina; − limitazionedelcontattoconilmateriale; − accessofacilitatoperlamanutenzione. Latriturazionedelmaterialealimentatoavvienepermezzodiduealberirotantisuiquali sonosaldatiidentidistrappo.Irotorisonoinacciaioforgiatoetempratoinpiùstadie sonocontrollatiadultrasuonial100%. Identiditagliopossonoessereinacciaioalmanganeseadaltaresistenzaall’abrasioneo in Hardox. La pezzatura ottenuta con il trituratore varia in funzione dei rifiuti da trituraree,soprattutto,inrapportoallaposizionedellacontrolamacentrale.Essaregola altresì,inrapportoallaposizione,laportataorariadellamacchina. Al fine di garantire il rispetto della portata e della pezzatura è necessario eseguire le operazione di “ricarica“ e affilatura dei denti di strappo del rotore ogni 10 ÷ 12.000 tonnellatedimaterialelavorato.

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Gruppoidraulico Ilgrgrgrgruppoidraulicouppoidraulicouppoidraulicoècompostodaunastrutturadisostegnoinprofilatimetallici,daun serbatoio di contenimento dell’olio idraulico, eda un gruppo motopompa elettrica. La centrale idraulica attraverso un sistema di controllo elettronico consente il funzionamentodeldilaceratoreapotenza costante,percuiquando ilcaricosullelame aumenta per la presenza di materiale molto tenace, la portata delle pompe si riduce proporzionalmente al crescere della pressione. Poiché la potenza impiegata è proporzionale alla pressione ed alla portata, si ottiene un funzionamento del motore elettrico molto regolare e senza forti sovraccarichi. In questo modo il trituratore è in grado ditrattarematerialianchemoltoconsistentipurnonavendoun’elevatapotenza installata.Inoltre,iltrituratoreèdotatodiunsistemache,incasodisovraccarico,arresta automaticamente la macchina ed inverte il senso di rotazione degli alberi, al fine di disimpegnare le lame dal materiale; quindi, sempre automaticamente, riprende il funzionamentoinmarcia"avanti".

CARATTERISTICHETECNICHE Centraleidraulica Dimensioni 2,5x1,5x2,0m Peso 3,0ton Capacitàserbatoio 600lt Motoreelettrico ABBoequivalenti N.motori 1 Velocitàdirotazione 1.480rpm Potenzaelettricainstalla ta 315kW Tensione 400V/50Hz,trifase Pompaprincipale Rexrothoequivalente(pot.2kW,raffredd.olio/aria) Cilindratapompa 355cm 3 ±5251/minca. Pressionemassima 350/420bar Pressionenominale 150bar

VVVAGLIOATAMBURO Funzione:vagliaturasottovagliofineesottovagliomedio Ognivagliorotanteècompostoda: − telaioportante − tamburovagliante − tramoggediingressoescarico

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− motorizzazione − carenatura Il telaio portante è costituito da una struttura in profilati UPN saldati ed imbullonati. Questastrutturasostienele4ruote,i2rulliditenuta,ilmotoreelevarietramoggeedi camminamenti in grigliato perimetrali al tubo vagliante. Il telaio è sorretto da una strutturaintraviHEAimbullonateamontantietraverseinprofilatimetallici.L’insieme dellastrutturarisultamoltoresistenteestabile. Il tamburo vagliante è composto da una struttura metallica di forma cilindrica o ottagonale,opportunamenterinforzata,sucuisonoimbullonatedellelamiereforatein modo da consentirne una rapida sostituzione. Alle estremità della parte cilindrica vi è una sezione piena per facilitare l’alimentazione e lo scarico dei materiali. Il cilindro vaglianteècompletamenterivestitodaunalamieraantipolvereincurvataconnervature dirinforzo,galvanizzataepreverniciata. Per il carico, lo scaricodel tamburo vagliante e per la frazione passante sono previste delletramoggediguidaecontenimentorealizzateinlamierapiegataesagomata. La tramoggia di scaricointegra, nella parte frontale, la porta di ispezione per l’accesso internoaltamburovagliante. Ilcilindrovaglianteèappoggiatosu4ruotediacciaiorivestitoingomma,dicuiunao due motrice, collegate alla struttura portante mediante supporti con cuscinetti. La distanza delle ruote è regolata mediante le viti di registro. Due rulli di tenuta impediscono lo spostamento dell’asse del vaglio. La rotazione è assicurata da motoriduttore/idirettamentecalettatisull’alberodellaruotae/odelleruotemotrici. La velocità di rotazione del cilindro vagliante può essere variata elettronicamente, a mezzoinverter,perlamodulazionedifrequenza,chepermetteinoltrel’avviograduale durantelefasidimessainmarcia. Diseguitosiriportalaschedatecnicadelvaglioatamburorotanteprimario.

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CARATTERISTICHETECNICHE –––Vaglioprimario Tipo atamburorotante,doppiostadio Portatadiesercizio 30,0ton/h Potenzialitàdiprogetto 35,0ton/h Velocitàdirotazione(nominale) 10giri/min Tamburovagliante: O sezione ottagonale diametro 3.000 lunghezzacilindropartevagliante 9.000 diametroforivaglianti1°sezionevagliatura 100 diametroforivaglianti2°sezionevagliatura 300 Tipodisostegno rulligommati Tipodiguidaassialedicontrasto rullo Tipoditrasmissionemovimentoaltamburo rullimotrici Motoreelettrico: O numerodimotori 2 totalepotenzainstallata 22,0kW totalepotenzaassorbita 12,2kW tensionedialimentazione 380 trasmissionemoto diretta Peso(esclusestrutturedisostegno) 10.000kg

Il vaglio primario alimenta direttamente il vaglio secondario, essendo i due tamburi collegatialivellodelletramoggediscaricoedicarico. Ilvagliosecondario,aventemedesimecaratteristichetecnicheedimensionali,ruotain sensoinversorispettoaltamburodelvaglioprimario.

SSSEPARATOREBALISTICO Funzione:separazionecorpirotolantidacorpipiatti Questamacchinaèprogettataperottenerelaseparazione,daunflussodirifiutisecchi, della frazione piana generalmente costituta da cartone, carta, film in plastica e tessuti dallafrazionerotolantecostituitadacontenitoriperliquidie oggettiinplasticarigida, contenitoriinmetallo,legnoealtrioggettiacorporigido. La macchina è composta da un fondo di trattamento formato da una serie di pale parallele,dotatedimotoorbitale,disposteinclinateda11a20°rispettoall'orizzontale. La velocità di rotazione delle pale imprime alle frazioni di rifiuto processate diverse traiettorie.

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Lefrazionipianetendonoadavanzareversol'estremitàaltadellepalementrelefrazioni rotolanti tendono versol'estremità bassa delle stesse. Durante questo percorso inoltre, grazieaicontinuiscuotimentidelmateriale,siottieneancheunavagliaturadellepolveri edelfineattraversolasuperficieforatadellepale;laforaturaèdimensionatainbasealla pezzatura desiderata dello scarto di sottovaglio. E’ inoltre possibile regolare i fori di vagliaturaperottenerelaseparazionedimensionalediunafrazionerispettoadunaltra come,adesempio,neltrattamentodellacartaedelcartonedoveilseparatorebalisticoè utilizzato nella separazione del cartone di grosse dimensioni del flusso di carta in pezzatura<A4. Oltre alle caratteristiche descritte, il separatore balistico offre due ulteriori dispositivi chepermettonodiaumentareilrendimentodiseparazione,dicuiindettaglio: − batteriadiventilatoriprementiincoda,avelocitàvariabile,chepermettonoun piùveloceavanzamentodellafrazioneleggeraequindimaggiorproduzione; − inclinazione variabile delle pale, manuale o elettrica, che permette una rapida regolazionedell'angolodiincidenzadellestessenelcasodicambiodelmateriale e/o per aumentare l’efficienza di vagliatura della frazione piana rispetto alla frazionerotolante,oviceversa.

CARATTERISTICHETECNICHECARATTERISTICHETECNICHESeparatorebalisticoSeparatorebalisticoSeparatorebalistico Quantità 2unità Portata 200m 3/h Larghezzatotalepianovagliante 3.650mm Lunghezzatotalepianovagliante 5.600mm Totalesuperficievagliante 20m 2 Settorivaglianti 12u Larghezzasettorivaglianti 290mm Diametroforivagliantistandard 50mm Potenzainstallata 18,5kW Peso(esclusostrutturadisupporto) 10ton Ventilatori 3u.tà Portatanominale50Hz 9.000m 3/h Potenzainstallatacadauno 1,5kW Sollevatoreelettricoperinclinazionevariabile 1u.tà Totalepotenzaelettricasollevatore 0,75kW

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SeparatoriotticiSeparatoriotticifunzione:selezionepolimeroecellulosici E’previstal’installazionedi11separatoriotticiditipomulti/binarioconcaratteristiche dimensionalieportatevariabili. I separatori ottici permettono di selezionare daun flusso di contenitori di plastica, gli oggettididiversopolimero,conl’eccezionedimaterialineriomoltoscuri,(tecnologia NIR)tramitespettrometria. Ogniseparatoreècompostoda: − doppiabarrad’illuminazione − un insieme di acquisizione ottica a fascio radente associato ad una cinepresa a colori − unfasciodifibreotticheperiltrasportodeisegnaliall’armadiodicomando. − unarmadiodicomandoclimatizzato,alimentatoda230Vmonofase50Hzcon: − unospettrometroultrarapido − un’elettronicadiacquisizionespecificadellacinepresacolore − un’unitàcentraled’analisi − Softwareintegrato − unoschermoacomandotattileconmenudifacileconsultazione − organidisicurezzaeprotezione − equipaggiamentoeconfigurazioneperlamanutenzioneadistanza − unaoduebarreadugellipneumatiche–tipobinariaoternariaperl’espulsione deglioggettiselezionati. Per garantire le efficienze di separazione e la purezza delle frazioni selezionate è necessariorispettareleseguenticondizioniottimalidiinstallazione: a) distribuzione del materiale su tutta la larghezza del nastro veloce di alimentazionedelseparatore; b) dosaggiomonostratodelmaterialealimentato; c) ilmaterialenondeveesserecongelato;

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d) puliziaquotidianadegliorganidiletturaediespulsione; e) protezionedegliorganidiletturadallaluceesternaattraversolarealizzazionedi tendinemobili; f) temperaturaambientemassimarelativa35°C/70%; g) temperaturaambienteminimarelativa5°C/70%; h) velocitàdelnastrodialimentazionedi3,0m/sca.,regolabileconinverter; i) voltaggiodeisistemidi230V; j) qualitàdell’ariacompressaconformeallostandardISO8573.1Classe3.4.4. Costituisconomotivodipossibileerrorediletturae,quindi,nonsonocomputabiliaifini della valutazione della garanzia di efficienza e di purezza dei prodotti selezionati le seguenticondizionioperative: − l’etichettasericoprei2/3delcontenitore; − icontenitorieccessivamenteschiacciativerticalmenteedorizzontalmente; − glioggetticondimensioniinferioria30mm; − icontenitorioglioggettisporchiobagnati; − icontenitoriconliquidiall’interno; − icontenitorioglioggettididiversaqualitàincollatitraloro; − carichidisomogeneiinalimentazioneintesicomeportataistantaneadellalinea; − puliziaregolaredeltappetodelnastrovelocedialimentazione.

SSSEPARATOREADARIA funzione:separazionematerialileggeri/pesanti IlseparatoreadariaatamburosingoloSDSèstatoprogettatoperseparare,conl’ausilio diunflussod’ariainpressione,imaterialileggeridaimaterialipesanti,sianoessicorpi rigidi che corpi piani, tipo film in plastica. La caratteristica peculiare del processo di separazione è che esso avviene in pressione, ovvero mediante un getto d’aria che attraversa,dalbassoversol’alto,unflussodimaterialeincaduta.Ilseparatoreaeraulicoè formatoda: 1) nastrovelocedialimentazione,larghezzautile1.400mm; 2) tamburodeviatoreflusso;

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3) nastroripresaflussopesante; 4) cameradiespansionetipoER3.600x5.250,lunga5.250mm; 5) nastrodiripresadellafrazioneleggera,dimensioni8.250x1.200mm; 6) condottoariadiricircoloinlamierazincata,ø600mm,spessore1mm; 7) ventilatore,aspiratore,capacità30.000m³/h; 8) iniettored’aria; 9) camerad’espansioneariaesausta; 10) condottodimandataariaalfiltroinlamierazincata,ø275mm,spessore1mm; 11) eventualefiltroditrattamentoariaesausta(MCF2802,portata5.600m³/h).

TTTRITURATORE /R/R/R AFFINATORE SECONDARISECONDARIOOOO Funzione: riduzione di pezzatura della frazionecombustibile E’ prevista l’installazione di un trituratore finale monoalbero per triturazione media e fine di un flusso di sopravaglio per produzione di CSS, avente struttura in pesante carpenteriaelettrosaldataconprotezioneantiusuraovenecessario. Il rotore in monoblocco diacciaio lavorato ha larghezza di 3.500 mm e diametro 800 mm; la trasmissione meccanica avviene con sistema di sicurezza esclusiva Bano (Bano clutchsystem).Lamacchinaèdotatadimotoreelettricoda315kWedequipaggiatacon lamesulrotorecondimensionivariabiliecontrolamefisse.Ulterioricaratteristichesono defintienelseguito: − Sistemapuliziarotore(BanoRotorAutocleansystem). − GrigliadicontrapposizioneintercambiabileaforotondoØ40mm. − Spintoreperalimentazionerotoreinrobustacarpenteriametallica. − Fondo apribile idraulicamente per manutenzione, cambio lame e scarico tramoggia. − Supportorialzomacchinacontamponiantivibranti(sideblock). − Tramoggiasupplementaredicaricochiusa. − QuadroelettricoePLCdicontrollo. RelazioneTecnicaGenerale 63

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PPPIATTAFORMEDICERNITIATTAFORMEDICERNITAAAAFunzione:supportocabinadicernitaenastridicernita Lastrutturaècompostadamontantiinprofilatidispostisuentrambiilatidelpavimento ogni3metri.L’insiemedellastrutturametallicaèimbullonataetuttiigiuntisonodel tipo ad incastro in modo da conferire all’insieme grande resistenza e una perfetta stabilità. Il pavimento è realizzato in grigliato zincato, spessore 30 mm, per le zone pedonabili esterneallecabine,einlamierastriataall’internodellecabinedicernita. Nelle zone della piattaforma atte a formare dei camminamenti sono installate delle barriererealizzateconpiattiverticalietubolariinacciaionellazonadiscorrimentodelle mani.

CCCABINA DI CERNITA – Funzione: cernita sopravaglio e controllo qualità contenitori in plastica Costruita con pannelli sandwich di spessore 50 mm (40 mm in copertura) in lamiera micronervata, zincata, preverniciata biancogrigio con iniezione di poliuretano avente densitàdi40Kg/m³èidoneaperinstallazioneall’internodiedificiindustriali. La struttura viene realizzata in pannelli con incastri maschio femmina, presagomati, fornitiprontiperilmontaggiodellefinestreedelleporte,conleseguenticaratteristiche: − Porte: telaio in alluminio prevernicato bianco. Dimensioni 87 x 205 cm con vetrocamera3+3mmnellapartesuperioreamaniglioneantipanico. − Finestre: telaio in alluminio a vetri scorrevoli dimensioni 177 cm x 110 cm di altezzaconvetrocamera. − CoefficienteditrasmissionetermicadelpannellodipareteK:0,40Kcal/m²h°C − CoefficienteditrasmissionetermicadelpannelloincoperturaK:0,50Kcal/m²h°C E'previsto,inoltre,unsistemadiventilazioneecondizionamentodellacabinadicernita, perilricambioaria,riscaldamentoecondizionamentocabinedicernita. L’impianto è del tipo “aria primaria a perdere”, essendo preferibile immettere continuamente aria fresca nella cabina piuttosto che effettuare un ricircolo parziale

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CENTRODIRECUPEROEVALORIZZAZIONEDIMATERIALI PROVENIENTIDASERVIZIDI RACCOLTA DIFFERENZIATA PROGETTODEFINITIVO Comm.12/2012–Rev.02del28.06.2013 dell’ariaestratta.L’ariadiricambioèimmessadadiffusoriasoffitto.Laquantitàd’ariada immettereèregolabilesingolarmenteamezzoserrande. Ilsistemaècompostoda: − centralediproduzioneacquacaldaerefrigerata(pompadicalore); − centraleditrattamentoaria(scambiatoredicaloreacqua–aria); − eventuale batteria di resistenze elettriche per integrare la potenzialità della pompadicaloreabassetemperatureesterne; − serieditubazionicoibentate,diramazioni,diffusori,minuteriadimontaggio. Datitecnicidiriferimento:

CARATTERISTICCARATTERISTICHECABINEdiCERNITAHECABINEdiCERNITAHECABINEdiCERNITA estate inverno Temperatureesterneconsiderate +36°C 5°C Temperatureinterneconsiderate +25°C±2° +20°C±2° Affollamento max.16addetti

SSSEPARATOREMAGNETICO Funzione:captazioneedallontanamentoferrosi Ildispositivosicomponedeiseguentielementi: Magnete: Struttura a mantello in ferro a basso contenuto di carbonio e ad elevata permeabilitàmagnetica. • Magneti in “SrFerrite” ad elevata induzione magnetica e grande forza coercitiva. • Custodia di chiusura in acciaio inox (UNI X8CN1910 AISI 304) amagnetico. •Dimensionidelmagnetevariabiliasecondadeltipodiinstallazione •Garanziadimagnetizzazione:20anni. NastroEstrattore: Ingommanera,antiabrasiva,tipoclasseEP400con3teleinfibra sintetica ad alta resistenza; copertura mm 4 + 2, confezione ad anello con listellistampatidirittidamm25x40,passolistellimm460,caricodilavoro

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delnastroKg/cm32,dimensioni5.300x1.200.Velocitàdirotazioneparia2 m/s.Giunzionedelnastroinmetallononferrosomagnetico. Motoriduttore:Avitesenzafine,conalberocavocalettatodirettamentesull'alberodel tamburomotore,tipoW110pendolare,conbracciodireazione,giriinuscita 93/1'completodin°1motoredialimentazionetrifase380V,50Hz.Gradodi protezioneIP55. Tamburi: Motore e tenditore Ø mm 220 di lunghezza completi di albero in acciaio, interasse1.400mm.Itamburisonomontatisusupporticoncuscinettiauto allineanti in esecuzione stagna, completi di valvola a grasso, di cui due montatisuappositepiastreconguideetenditoriinacciaio. Telaio:Inrobustalamierad’acciaiosagomataalplasma.

SSSEPARATORENONFERROSEPARATORENONFERROSIIIIFunzione:selezionenonferrosi Lamacchinaconsisteprincipalmentenell'assiemedeiseguenticomponenti: − Telaio portante in travi IPE 260 e UPN 240 saldate. La struttura del nastro trasportatoreavràmontantibullonatiperfacilitareleoperazionidimanutenzione ecambionastro. − Rullo motore bombato, autocentrante, montato su supporti tenditori, per registrareilmovimentodelnastro.Ilrullomotoreècomandatodamotoriduttore avitesenzafineavelocitàvariabileelettronicamenteconinverter. − Cilindroinmaterialedielettrico perrotoremagnetico;cuscinettiinterniprotetti conguarnizioni. − Rotoremagneticopermanente realizzatoconmagnetiinNdadaltissimoprodotto d'energia disposti in polarità alterne assiali. Il rullo magnetico è bilanciato dinamicamenteperaltevelocità.Ilrotoremagneticoruotasucuscinettiperalte velocità, e porta due ventole di raffreddamento. Il movimento è dato dalla trasmissioneconcinghietrapezoidaliepuleggiaadoppiagola. − Motore di comando del rotore magnetico a velocità variabile elettronicamente coninverter.Puleggiaadoppiagola,montatasull'albero,slittatendicinghie. RelazioneTecnicaGenerale 66

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− Nastrotrasportatore aduetelesintetiche,coperturaingomma,conbordilaterali dicontenimentoalti40mm.Icarterproteggonocontrol'intrusionedimaterialie dal contatto accidentale con organi in movimento; due fine corsa antisbandamento controllano la marcia del nastro; una spazzola contro rotante perlapuliziacontinuadelnastro. − Unitàelettronicadicomando inarmadioaleggiostagnoIP55,aventedimensioni 600x600xh.250. − Tramoggiadiscarico materialiselezionatieflussonegativorealizzatainlamiera d’acciaiocompletadiflapinternoregolabile.

PPPRESSA Funzione:imballaggiomaterialiselezionati,scartidiselezione E’previstal’installazionedin.°2pressecontinueaserviziodiciascunalineadiselezione. La macchina è progettata per la compattazione di carta, cartone, plastica in film e contenitori,erifiutinonpericolosiingenere. Lamacchinaècompostaessenzialmentedasettegruppi,dicui: − corpoprincipale − canalediuscitaballe − carrellodicompattazione − centraleidraulica − legatoreapribile − spingiaghi − cilindrodicompattazione Lapressapuòessereutilizzataingeneraleperlacompattazionedeiseguentimateriali: − cartoneegiornali − tabulatobianco − riviste − bottigliediplastica − foglidiplastica − lattinedialluminio RelazioneTecnicaGenerale 67

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SchedaTecnica :Press eeecontinu eee Quantità 2unità Larghezzaballa 1100mm Altezzaballa 1100mm Lunghezzaballa 1000 ÷2000mm Pressionemassimadiesercizio 315,0bar Pressionediesercizio 280,0bar Spintamassimadichiusura 200,0 ton Pressionespecificaalcarrello 16,5 Kg\cm² Volumedellacameradicompattazione 2,7 m³ Colpiavuoto 4,5 min Cicloavuoto 13,5 sec Corsapistone 2300mm Numerodellelegature 5 Produzioneorariateorica–involume 710 m³\h Produzioneoraria 0 conmaterialeiningressoaventedensitàdi30Kg/m³ 12 ton conmaterialeiningressoaventedensitàdi200Kg/m³ 50 ton Totalepotenzainstallata 176,6kW Lapressaèprovvistadiundispositivoautomaticoperladeterminazionedellalunghezza delleballe.Lapartemeccanicadidettodispositivoèinstallatasullapressastessa,mentre la regolazione è eseguita elettronicamente con comandi posti sul quadro elettrico e pulsantiera.Ilcomandodiavanzamentodelcarrellomedianteilpistoneèautomaticoed avviene per mezzo di fotocellule poste sulla tramoggia della pressa. Il dispositivo di legatura delle balle è completamente automatico, costituito da un comando elettromeccanicoperilrichiamo,iltaglioel’attorcigliamentodeifilidalegare. Ilquadroelettricodedicatoècostituitodaunarmadioinlamieracomprendentetuttele apparecchiature di comando, controllo e segnalazione relative alla propria linea di comando.

IIIMPIANTODITRATTAMENMPIANTODITRATTAMENTOARIEDIPROCESSOTOARIEDIPROCESSO Funzione:aspirazioneetrattamentoarie diprocesso Come meglio precisato al paragrafo 7.3., si è previsto di installare un sistema di aspirazionecentralizzatodestinatoaminimizzarelapresenzadimaterialeestraneonei flussiinuscitadellineadiselezione.

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L’impianto aspirerà polveri secche e frammenti plastici leggeri inetercettati lungo l’interalinea,nonchél’ariaetsrattadallacabinadiselezione/cernita. La linea di aspirazione, corredata di ventilatori centrifughi, tubazioni zincate, valvole perl’esclusionedell’aspirazione,raccordi,ecc...convoglieràl’ariaaspirataalsistemadi abbattimentodellepolveri,costituitodaunfiltroamanicheindepressione,conpulizia ad aria compressa in controcorrente e tramoggia di raccolta del materiale con coclea d'estrazionemotorizzataperloscaricoincontinuodelmaterialefiltrato.

4.1.4.1.3333....LLLOCALIUFFICIESERVIOCALIUFFICIESERVIZIZIZIZI

L’edificioverràrealizzatoconstrutturainc.a.confondazioniatravirovesceecopertura pianainlaterocemento. Le tamponature esterne e le tramezzature dei divisori interni saranno realizzati in blocchidilaterizio. Tutti gli ambienti nei quali è previsto il soggiorno di persone sono dotati di illuminazione ed areazione naturale in rapporto pari ad 1/5 della superficie in pianta, mentre per i bagni l’illuminazione ed areazione naturale in rapporto pari ad 1/8 della superficieinpianta.Gliinfissisonoprevistiinalluminioatagliotermicoconaperturea vasistas. L’area non occupata dall’edificio sarà adibita a piazzale parcheggio per dipendenti e clienti. La superficie riservata agli stalli sarà realizzata con blocchetti in calcestruzzo o pietra, allettatesumassicciatadisabbiaoterra,coninterstiziriempitiancoraconsabbiaoterra perlaverificadellesuperficipermeabili. Nelpiazzalesaràprevistaunarea,perimetratadacordoloinc.a,cheverràdestinataal posizionamentodicassonettiperlaraccoltadifferenziata. Lungo il perimetro del lotto sarà realizzata una recinzione in grata metallica tipo “Orsogrill”sucordoloinc.a.

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Verrà realizzato un cavidotto di collegamento con l’impianto ausiliario di pesatura in mododagarantiretutteleoperazionidipesaturadaremoto. Permaggioridettaglisirimandaallavisionedegli EEElaboratElaboratlaboratiiii12121212PRDPRDPRD4444e13131313PRDPRDPRD5555.

4.1.4.1.4444....AAAREEDISTOCCAREEDISTOCCAGGIORIFIUTIEMATERGGIORIFIUTIEMATERGGIORIFIUTIEMATERIALITRATTATIIALITRATTATI Il layout interno, così come rappresentato nell’Elab.Elab.141414 14 PPPPRD6RD6RD6––– –Layout Interno con VisteAssonometriche ,prevedeleseguentiareedivisetralorodasettiinc.a.edasettidi paretimobili: - areadiricevimentomerci; - areastoccaggiorifiutisfusi; - areastoccaggiorifiutiimballati; - areadilavorazione,inposizionebaricentrica; - areamaterialilavorati; - areaperlostoccaggioecaricodiCSS; - areamaterialiinuscita; - areamagazzinoricambi; - areaelettrici; - areaservizi. Nel successivo paragrafo 5.2 – Individuazione delle aree di lavorazione – vengono descritte le varie fasi di lavorazione e movimentazione dei materiali all’interno delle suddettearee.

4.1.4.1.5555....VVVIABILITÀEPIAZZALI Laviabilitàinternaall’areaArtigianale/Industrialeècostituitainpartedaquellaesistente eperlarestantepartedaquelladinuovarealizzazione;lasezionestradaleècostituitada unacorsiadi3,00mpersensodimarcia,doppiabanchinada0,50memarciapiededa 1,50m.

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Lasezionestradaledilarghezzacomplessivaparia7,00mcondoppiapendenzaparial 2,5%saràcosìcostituita: fondazionestradaleinmistostabilizzatodispessorefinitopariacm40; stratodibaseinconglomeratobituminosodispessorefinitopariacm7; pavimentazionestradalerealizzataconBynderdispessorefinitopariacm5; tappetinodiusurainconglomeratobituminosospessorefinitopariacm3; Imarciapiedi,accessibiliancheallepersoneportatricidihandicap,sonocosìcostituiti: fondazioneinmistodicavadiclasseA2; massettoinclsarmato,spessore18cm,conreteelettrosaldataǿ6maglia20x20 cm; sabbiadiallettamentodispessorefinitopariacm5; pavimentazioneinmasselliautobloccantiinclstipo“Betonella”,spessorecm6; E’previstainoltrelarealizzazionedituttelooperediraccordoconlaviabilitàesistente, larealizzazionedituttalasegnaleticastradaleorizzontaleeverticalesecondoilvigente CodicedellaStradaedituttal’illuminazionepubblica. La viabilità interna al lotto, le aree di manovra e le aree di sosta del nuovo centro di recuperoevalorizzazionedimaterialiprovenientidaservizidiraccoltadifferenziatasarà invecerealizzatacompletamenteincalcestruzzodeltipoRck30,armatocondoppiarete elettrosaldatasuappositidistanziatorisuvespaioinpietramedispessoreparialmenoa 40cm. Cosìcomeriportatonell’Elab1Elab18888PRDPRDPRD10101010––––FlussodeiFlussodeiFlussodeiMMMMaterialiinIngressoeaterialiinIngressoeaterialiinIngressoeinUscitainUscita , nellarazionalizzazionedeiflussideimaterialiiningressoedinuscitadall’impianto,sono stateprevisteduerotatorieconfasciasormontabiledilarghezzapariam1semprecon finiturainmassettoindustrialearmatocomeperlaviabilitàe,isolacentraleaverdedi larghezzapariam16concordoloprefabbricatoinclsvibrato.

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4.1.4.1.6666....RRRECINZIONEECANCELLI L'area interessata dall'intervento verrà interamente confinata mediante recinzione perimetraleinmododaimpedirel'accessoapersonenonautorizzateedanimali. La recinzione nell’area servizi sarà costituita dauna recinzione in grigliato elettrofuso tipo Orsogril con basamento in cls gettato in opera o in blocchi, per un’altezza complessivanoninferiorea2metri. L’accessoall’impiantosaràgarantitomediantepostazionediguardianiaprevistaalpiano terradellimitrofoedificioamministrativodellasocietàcooperativaTEA.

4.1.4.1.7777....RRRETITECNOLOGICHE 4.1.4.1.7777.1.Impiantoelettricodimessaaterraed'illumi.1.Impiantoelettricodimessaaterraed'illuminnazioneazioneazione

Le caratteristiche principali del progetto relativo all’impiantistica elettrica sono di seguitosintetizzati : realizzazionedell’impiantodiilluminazioneordinariaediemergenza; realizzazionedell’impiantodiFM; realizzazione di un nuovo impianto di distribuzione dal punto di consegna dell’energiaelettricaubicatoincorrispondenzadellacabinaMT/BTdiproprietà dell’Entefornitore,finoall’alimentazionedelquadrogeneraleubicatoall’interno dell’edificio,edaquestoatuttiisottoquadri,agliapparecchiutilizzatorifissied allepreseaspinapresentiall’internodellastruttura; Tensionenominalealimentazione230/400V; sistemadidistribuzioneTT3F+N; maxc.d.t.nellecondutturedidistribuzioneilluminazione:4%; maxc.d.t.nellecondutturedidistribuzionedellafm:4%.

L’impiantoditerrasaràcostituitodaundispersore,realizzatoconcordadiramenudadi sezioneparia50mm 2,direttamenteinterratoadunprofonditàdicirca0.8metri,posato lungoilperimetrodelfabbricatoedapozzettimunitididispersorirealizzatiinacciaio zincato.

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Per la protezione dai contatti diretti sono stati previsti i normali accorgimenti riguardantiilgradoedillivellodiisolamentodelleconduttureedelleapparecchiature, nonchélasegregazionedelleapparecchiatureelettromeccanichedeiquadrielettrici. Ogni circuito dell’impianto elettrico sarà protetto dai sovraccarichi e dai corto circuiti mediante l’installazione a monte dello stesso di un interruttore automatico magnetotermicodicaratteristicheadeguateperlaprotezionedelcircuito. L’impiantohaoriginedal“QuadroconsegnaENEL”ubicatoinprossimitàdellacabinadi trasformazione MT/BT di proprietà dell’Ente distributore. Dal suddetto quadro ha originelalineadialimentazionedelquadrogeneraleubicatoall’internodell’edificio. IlquadroconsegnaENELsaràrealizzatoconcarpenteriainmaterialeisolanteecontiene l’interruttore di protezione e sezionamento della linea di alimentazione del quadro generale. L’interruttoreèdotatodisganciatoremagnetotermicoebloccodifferenziale. L’impianto di illuminazione sarà realizzato attraverso corpi illuminanti di differente tipologieinfunzionedell’ambientedailluminare. Inparticolaresiinstalleranno: nei locali spogliatoi e servizio: apparecchi illuminanti con tubi al neon 4x18W otticadarklight; nellazonalavorazione:riflettoriindustrialiasospensioneconlampadaagliioduri metalliciJM–400W; nelmagazzino:apparecchiilluminantialneon2x58WinplafonierastagnaIP55. Le apparecchiature di comando all’interno dei vari locali saranno di tipo a frutto componibileadincassoeatastolargoperfacilitarneilcomando. All’interno dei servizi igienici, in particolar modo per quelli dotati di doccia, i frutti sarannoinstallatinellezonedirispettodefinitedallenorme. Sarannousate,doveèpossibile,fontienergeticheabassoconsumo,ditipofluorescente, dovel’utilizzoperlunghiperiodicontinuativinegiustifical’installazione. Ilivellidiilluminamentomedisarannorispondentiairequisitinormativiimpostidalle prescrizionispecifiche(UNIEN12464). RelazioneTecnicaGenerale 73

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Tutti i corpi illuminanti di emergenza saranno collegati tramite linee preferenziali al quadroelettricogenerale,edingradodiaccendersiautomaticamentealmancare della tensionediretepergarantireilivelliminimidiilluminamentoperl’individuazionedelle vie d’esodo supportati, in corrispondenza delle uscite e dei percorsi di sicurezza, da indicazioni luminose realizzate con gli stessi corpi illuminanti di emergenza di tipo autonomorecantichiaramenteilpercorsodaseguire. OltreagliimpiantielettriciluceeF.M.,sarannorealizzatiunaseriediimpiantielettrici ausiliari di completamento ed asservimento per migliorare il livello qualitativo e funzionaledelleopererealizzate.Gliimpiantielettriciausiliarisaranno: Impianto telefonico: costituito da prese omologate TELECOM, con cavi multicoppie specifiche per distribuire gli apparecchi telefonici all’interno delle singolezoneuffici; L’impiantodichiamatad’emergenzasaràutilizzatoall’internodeiserviziigienici riservatiaiportatoridihandicapetramiteappositipulsantiatiranteconfunedi azionamento e suoneria esterna permetterà il rapido intervento di soccorso richiesto. E’statoaltresìprogettatounImpiantoElettricodiComandoLineadiSelezione destinato a supervisionare e controllare le aree funzionali da sala controllo tramite stazioni di interfacciaoperatoreinformatizzate.Lagestionedell’impiantosaràdunqueinteramente automatizzata e l’intervento manuale, in campo, verrà limitato alle sole operazioni di avviamentoedifermatadell’impianto. IlSistemadiAutomazione(PLC)èprogettatopercontrollareesupervisionaredallasala controlloleseguentiareediprocesso: Alimentazione; Vagliatura; Selezioneautomaticadeicontenitori; Controlloqualitàdeicontenitori; StoccaggioCSS. RelazioneTecnicaGenerale 74

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L’Architettura del sistema di Automazione soddisfa le esigenze di massima affidabilità del sistema, offre massima sicurezza di esercizio e minimizza l’incidenza dei guasti nonchél’eventualetempodifermatadell’impianto . Il sistema di supervisione consentirà inoltre una moderna gestione dell’impianto di selezione,rilevandoimmediatamenteiguastiperunprontointerventodimanutenzione e/o riparazione, e garantendo, inoltre, il miglioramento della qualità dei servizi, il contenimentodelcostodigestioneeelevatistandarddisicurezza. 4.1.4.1.7777.2.Retediapprovvigionamentoidrico.2.Retediapprovvigionamentoidrico.2.Retediapprovvigionamentoidrico Perl'approvvigionamentodelleacque dautilizzareneiservizi igienici,èstatoprevisto l'allacciamentoallareteidricacomunale,mentreperl’innaffiaturadelleareeverdieper leoperazionidipuliziaelavaggiodelcapannoneverràutilizzatal’acquaprelevatadalla retedelConsorziodiBonifica.(cfr. Elab.Elab.16161616PRD8PRD8PRD8––––PlanimetriaRetitecnologichePlanimetriaRetitecnologiche ). 4.1.4.1.7777....3333....RetefognariaperserviziigieniciRetefognariaperserviziigieniciRetefognariaperserviziigienici Gliscarichidelleacquenereprovenientidaiserviziigienicidellazonauffici(Lotto2)e dai wc dei locali spogliatoi del capannone (Lotto 1), saranno inviati alla rete fognaria dedicata,confluentenelcollettorecomunaledelleacquenere(cfr. Elab.16Elab.16PRD8PRD8 ). 4.1.4.1.7777.4.R.4.R.4.Retediallontanamentodelleacquebiancheetediallontanamentodelleacquebiancheetediallontanamentodelleacquebianche Le acque meteoriche provenienti dalla copertura del fabbricato industriale saranno raccolte da due linee di drenaggio dedicate, realizzate lungo le pareti SudEst e Nord Ovest dell'opificio; tali linee raccoglieranno acque pulite, in quanto dilavanti superfici non contaminate, che saranno pertanto direttamente convogliate al corpo idrico superficiale(FossoCalabrese),(cfr. Elab.16Elab.16PRD8PRD8 ). 4.1.4.1.7777.5.Retediintercettazioneeallontanamentodelle.5.Retediintercettazioneeallontanamentodelleacquemeteoricheacquemeteoricheacquemeteoriche Al fine di intercettare efficacemente le acque di dilavamento della viabilità interna e delle aree di sosta e manovra, è stata prevista una rete di drenaggio delle acque RelazioneTecnicaGenerale 75

CENTRODIRECUPEROEVALORIZZAZIONEDIMATERIALI PROVENIENTIDASERVIZIDI RACCOLTA DIFFERENZIATA PROGETTODEFINITIVO Comm.12/2012–Rev.02del28.06.2013 meteoriche,medianteopportunependenzeconfluentiinunsistemadistoccaggiodelle acque di prima pioggia, con scarico delle acque di seconda piogge mediante bypass idraulico. Al l’impiantodistoccaggiodelleacquediprimapioggiaproposto,ampiamente dimensionato per accogliere i primi 4 mm di pioggiadilavanti le superfici lorde (circa 17.000,00 m2), è associato un impianto di trattamento delle acque accumulate; esso risulta,pertanto,costituitoda: − N.° 1 Pozzetto scolmatore a rigurgito, predisposto per l’inserimento di una tubazionediscolmatura/bypass; − N.°1BacinodiAccumuloacquediprimapioggia,costituitodavascheinterratein c.a.,conunvolumeutilecomplessivodicontenimentopariacirca75m3,dotato dipompadisollevamentocongalleggiante; − N.°1Separatoreolicoalescente,costituitodaunbacinodisoleatorecorredatodi filtroacoalescenzaeprecedutodapozzettodidecompressione; − N.°1Pozzettodiscaricofinaleperilcontrolloeprelievidicampione.

Levaschesarannorealizzateincementoarmatovibratoincasserotramitevibratoread immersione ad alta frequenza, in esecuzione monolitica (senza giunti) e a tenuta idraulica. La struttura, carrabile da mezzi pesanti, risulta completa sia di fori per le tubazioni di ingresso ed uscita, entrambi accessoriati con guarnizioni di tenuta a pressione, che di idoneo chiusino in ghisa sferoidale a norma UNI EN 124 – CLASSE D400. Le acque di prima pioggia, sollevate dalla pompa ad immersione e trasferite al disoleatore,sarannoscaricate,medianteunpozzettoperilprelievodeicampioniubicato subitoavalledelsistemaditrattamento,allalineadiscariconelcorporecettore. Leacquedisecondapioggia,perdefinizionenoncontaminate,sarannodeviate,tramite il citato bypass presente nel pozzetto scolmatore, direttamente alla linea di scarico al FossoCalabrese.

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4.1.4.1.7777....6666....RetediraccoltaliquidiperildrenaggiodisverRetediraccoltaliquidiperildrenaggiodisversasamentimentimentie/oe/oe/oe/olavaggilavaggilavaggi E’preliminarmenteopportunosottolinearecheilciclodilavorazioneprevistopressoil complessoimpiantisticoinprogettononnecessitadiacquediprocesso,percuiiliquidi chesiproduconodurantelagestionedeirifiutisonoleeventualiacquedilavaggiodelle pavimentazionieleeventualiacquedipercolazionedeirifiuti. Alfinedievitarequalsiasifenomeno di contaminazione ocommistionedelleacquein seguitoadeventualirotture,sversamentiostillicidi,epermetterealtresìpraticheattività dilavaggiodellapavimentazioneinternaalcapannone,lungolezonecopertedestinate allalavorazioneemovimentazionedeirifiutièstataprevistalarealizzazioneunsistema digriglieecaditoiegrigliatecarrabiliperlaraccoltadiliquidiaccidentalmenterovesciati sulpavimentoeacquedilavaggio,medianteidoneapendenzadelpavimentostesso. Tale linea di drenaggio confluirà in due serbatoi interrati a tenuta, aventi capacità complessiva di circa 10 m 3, complete di chiusino in ghisa e realizzate in monoblocco c.a.v.,dotatedirivestimentoetrattamentoimpermeabilizzantedelleparetiinternecon verniceepossidica.Illivellodellevaschesaràmonitoratodagalleggiantiperlaverifica deilivellidiriempimentoedavvisodellanecessitàdismaltimentotramiteautobotte. Il sistema progettato garantisce un’elevata protezione delle matrici acqua e suolo, risultando tuttavia estremamente funzionale per le attività di gestione ordinaria delle lavorazioni. Laplanimetriaindicanteleretiidricheefognariechesarannorealizzateaserviziodel complessoimpiantisticoèriportatainallegato(cfr. Elab.16Elab.16PRD8PRD8 ).

4.1.4.1.8888....IIIMPIANTO FFFOTOVOLTAICO Sull’interacoperturadelcostruendocapannone,èprevistal’installazionediunimpianto fotovoltaico,compostoda4.030modulifotovoltaicidipotenzanominale250Wp,perun totaledi1.007,50kWp(cfr. Elab.1Elab.17777PRDPRDPRD9999––––PlanimetriaImpiantoFotovoltaicoPlanimetriaImpiantoFotovoltaico ). L’edificio produttivo, dalle dimensioni di 100x120 metri, si inserisce in una zona collinare priva di ostacoli che portino alla formazione di ombreggiamenti, tali da

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CENTRODIRECUPEROEVALORIZZAZIONEDIMATERIALI PROVENIENTIDASERVIZIDI RACCOLTA DIFFERENZIATA PROGETTODEFINITIVO Comm.12/2012–Rev.02del28.06.2013 inficiare la resa elettrica dell’impianto fotovoltaico. L’installazione dell’impianto fotovoltaicoparalleloallalineadipendenzadellacoperturarisultaessereproblematico; infatti,imodulisenzainclinazionesonosoggettialdepositodipolveriedetritiportati dall’ariaconconseguentediminuzionedelleperformance.Lasoluzionechesiadotteràè quelladiutilizzaredeglielementidisupportoappositamentestudiatiperpermetteredi posaresullacoperturadell’opificioimoduliconunainclinazionedi10°. L’inclinazione di 10° permette di avere un minimo di pendenzadelpianodeimoduli, portando anche ad un incrementando della resa elettrica.Imodulinonsaranno visibili dal piano strada in quanto la struttura prefabbricata presenta lungo tutto il perimetro una veletta di protezione alta 1 metro. Per limitare l’effetto vela del vento sui moduli, le strutture di supporto inclinate verrannochiuseposteriormente. Di fianco al nuovo capannone produttivo verràinstallata la cabina Inverter mentre la nuovacabinaditrasformazioneENELMT/BTverràinstallatanellaposizioneindicatain planimetria,nelpienorispettodiquantoprevistodallanormaCEI016edallaDelibera 84dell’AEEGAllegatoA.70. Considerando il costo attuale di acquisto dell’energia elettrica e tenendo in considerazionegliincrementiannui,lapresenzadell’impiantofotovoltaicoconsentiràdi avereunrisparmioannualerilevanteinterminieconomici. Dallestimeeffettuateeconsiderandochel’orariodilavoroèsuturnicontinui(ore7– 19) su 5 giorni settimanali e 49 settimane annue si definisce un monte di 3.250 ore lavorative. Sovrapponendolaresadell’impiantofotovoltaicoconiconsumistimati,sievincecome la proiezione della resa dell’impianto ed i consumi interni siano completamente RelazioneTecnicaGenerale 78

CENTRODIRECUPEROEVALORIZZAZIONEDIMATERIALI PROVENIENTIDASERVIZIDI RACCOLTA DIFFERENZIATA PROGETTODEFINITIVO Comm.12/2012–Rev.02del28.06.2013 sovrapponibili.L’impiantodafonterinnovabilegenerapotenzainteramenteconsumata all’interno dell’attività almeno per 1/5 dell’energia necessaria per il funzionamento dell’attivitàproduttiva. Laposacon10°diinclinazioneedunorientamentodi+45°rispettoalSudgarantiscono unaresamediaannuadi1.160kWh/kWpchesitraduceinunacapacitàproduttivadi energiaannuaparia1.168,7MWh/anno. Interminidibeneficiambientalil’impiantocosìprogettatopermettedinonimmettere in atmosfera una quantità di 0,531 kg/kWh di CO 2 e di risparmiare 0,22 TEP/kWh; pertantoalivelloannualel’impiantofotovoltaicoevita:

→ l’emissioneinatmosferadi620,5tdiCO 2; → ilconsumodi257,1TEP Ivaloridiproduttivitàdell’impiantoelerelativeperformancesambientalisarannoresi pubblici tramite un portale informativo ed un display sinottico, aggiornato in tempo realeedindicanteidatidiproduzionegiornaliera,mensileedannuaaggregati.

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4.2.Attrezzatureausiliare4.2.Attrezzatureausiliare4.2.Attrezzatureausiliare Perl’eserciziodelleattivitàdigestionedell’impiantoèprevistol'utilizzodelleseguenti attrezzatureausiliare: → ImpiImpiantodiPesaturaantodiPesaturaantodiPesatura–Leoperazionidiverificadeiquantitatividirifiuticonferiti all’impiantosarannoeffettuatipermezzodiunapiattaformadipesaturaaponte interrata in metallo, avente dimensioni di m 18 x 3 a 2 moduli e 8 celle, dalla portata di 60/80 ton, installata a filo pavimentazione stradale (cfr. Elab. 119999 PRDPRD111111––––AreaServizi:PesaAreaServizi:Pesa ). L’installazioneavverràall’internodiunafossauniversaleprefabbricata. Il ponte è costituito da moduli collegati tra loro da profilati imbullonati. Ogni modulo presenta un’altezza di circa 35 cm ed è costituito da 8 travi IPE da 270mmelettrosaldate. La pesa a ponte si poggia su celle di carico a loro volta ancorate su supporti oscillanti ed autocentranti in grado di garantireun corretto carico sulla totalità dellecelle. L’ispezioneemanutenzionedellecelledicaricoavvienetramiteappositebotole removibili collocate sul piano di copertura della pesa, costituito da lamiere mandorlatedallospessoredi1cm. → CarrellCarrelliiiielevatorelevatorelevatoriiiielettricelettricelettriciiiiaquattroruote,marcatiecertificatiCE,aventiportata 1800kg,elevazionefinoa6075mmconsollevatoretriplexagrandealzatalibera, forche 1200 mm, semicabina completa di vetro superiore, parabrezza con tergicristallo e vetro posteriore, due fari da lavoro anteriori, lampeggiatore e cicalinoretromarcia,cinturedisicurezza. → BennaapolipoBennaapolipo––––Ilcaricatoresemoventeidraulicodotatodipolipopresentauna cabina di guida ampia e confortevole, comandi semplici e disposti chiaramente checonsentonoottenerneottimemiglioriprestazioniefamiliaritàcolmezzo.

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Ilmotoreelettrico,opportunamentedimensionato,permettedievitareemissioni nell’ambiente di lavoro. Alcuni accorgimenti inoltre, come i contralberi di bilanciamento montati di serie, aggiungono caratteristiche di comfort superiore allamacchinadiminuendol’affaticamentodell’operatore. Lacapacitàdisollevamentodichiarataèparia6,5ton,mentrelalunghezzadel bracciopuòsuperarei7,5m,secondoleesigenzedell’utilizzatore. → Pala caricatricecaricatricegommatagommatagommata–––– La pala gommata compatta/multiuso prevista presso l’impianto,dotataanch’essadimotoreelettrico,sidistingueperl’ampiaversatilità econfortdiutilizzo,presentandoleseguenticaratteristicheprincipali: − Caricomassimodiribaltamento:ca.5.000kg − Altezzadiscaricoall’altezzadisollevamentomassima:2.9m − Capacitàbenna:1,21,4m 3 La cabina ergonomica con joystick di comando offre un ambiente di lavoro confortevole con finestrini larghi, più spazio interno, ampi vani portaoggetti e livellidirumorositàridotti. Icomandiidrauliciservoassistiticonsentonounfacileazionamentodellefunzioni disollevamentoeinclinazione.L'impiantodellosterzoacentrochiusoidrostatico con amplificazione del flusso garantisce risposte rapide e lente dello sterzo, in base ai requisiti operativi. Con il controllo del regime motore, è possibile impostare un regime specifico da mantenere costante tramite un interruttore all'internodellacabina. Ibraccidelcaricatoresonoprogettatiperoffrireunavisibilitàeccellentedurante l'interociclodiproduzione. La trasmissione idrostatica a ciclo chiuso e ad alta pressione offre prestazioni elevate con una vasta gamma di potenza a terra. La struttura degli assali per impieghi gravosi è dotata di ingranaggi e cuscinetti robusti per prestazioni durature.L’impiantofrenanteècostituitodafreniadiscoacomandoidraulico. RelazioneTecnicaGenerale 81

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→ Cassoni scarrabili, big bag, cocontenitorintenitori di varia capacitàcapacitàcapacità – Per lo stoccaggio dei rifiuti verranno utilizzate attrezzature specifiche consistenti in contenitori di vario tipo e capacità, aventi caratteristiche costruttive specifiche per le diverse tipologiedirifiuti,compatibiliconlecaratteristichechimicofisichedeglistessie dotatidiadeguataresistenzameccanicaechimica. Nel complesso lo stoccaggio potrà avvenire in cumuli su pavimentazione industrialeimpermeabile,supallets,incassoniscarrabili,incontainer,infustio inbigbag. → Cabine Elettriche ––– – Il nuovo impianto utilizzerà due tipologie di cabine elettriche. Una Cabina MTBT Generale e una Cabina Inverter per l’impianto fotovoltaico. LacabinaelettricaMTBTGeneraleavràlastrutturaprefabbricatainc.a.v.tipo “Box”conomologazioneENELDG2061Ed.7^del19/12/2011(ultimaedizione). Ilcollegamentoconlacabinaesistentedell’areaartigianale avverràmediantela posadipozzettiMTda100x100cmconcoperchi60x60ogni50metri;pozzetti BT60x60cm ogni50metri;collegatitraloromedianten.3tubiinterratidel diametrodi160mm. La cabina inverter per l’impianto fotovoltaico avrà dimensioni pari a m 7,50 x 2,40 x 2,90 (h), poggerà sul basamento di fondazione prefabbricato a vasca completo di predisposizioni a tenuta stagna per il passaggio dei cavi e sarà equipaggiataconn.2Inverterprovenientidaipannellifotovoltaicipostisultetto delnuovoimpianto;n.2quadridimediatensioneen.1quadrodiserviziBT;n.1 trasformatore MT. Il collegamento verso la cabina elettrica MTBT Generale avverràconlaposadin.3tubazioniinterratedeldiametrodi125mm.

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4.34.34.3.Tempistichedirealizzazione4.3 TempistichedirealizzazioneTempistichedirealizzazione Perquantoconcernelarealizzazioneemessaineserciziodell’impiantoinprogetto,sulla base delle caratteristiche delle strutture da edificare e dell’esperienza maturata per analoghi impianti, si è stimato un periodo complessivo di circa 9 mesi, a far data dal rilascio dell’autorizzazione dall’amministrazione competente. Le fasi delle lavorazioni previstesonodettagliatenellatabellaseguente.

DIAGRAMMADIGANTT LAVORIDIREALIZZAZIONEINSEDIAMENTOLottoL1

DURATA DESCRIZIONELAVORI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 151617181920212223 24 25 26 27 282930 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 (SETTIMANE) ALLESTIMENTODICANTIERE 3

SCAVODISBANCAMENTOERIPORTI 2

SCAVOASEZIONERISTRETTA 3

RINTERRODISCAVO 3

FORMAZIONEDIFONDAZIONESTRADALE 3

FORMAZIONEDIMASSETTOINDUSTRIALEESTERNO 4

REALIZZAZIONEPALIDIFONDAZIONE 3

REALIZZAZIONECORDOLIEPLINTIINCLSARMATO 5

POSAINOPERADIPILASTRIETRAVIPREFABBRICATE 2

REALIZZAZIONEDICOPERTURAPREFABBRICATA 1

REALIZZAZIONEPACCHETTODICOPERTURA 2

POSAINOPERADITAMPONATUREPREFABBRICATE 2

REALIZZAZIONEDIVESPAIEDRENAGGI 1

REALIZZAZIONEDIMASSETTIINDUSTRIALI 1

REALIZZAZIONEDITRAMEZZATUREINTERNE 2

FORMAZIONEDIINTONACIINTERNI 2

TINTEGGIATURADISUPERFICIINTERNE 2

MASSETTIEPAVIMENTIINTERNI 2

RIVESTIMENTIINTERNI 1

POSADISERRAMENTIESTERNI 1

POSADIINFISSIINTERNI 1

IMPIANTOELETTRICOEDIILLUMINAZIONE 4

IMPIANTODIRISCALDAMENTO 1

IMPIANTOIDRICOSANITARIOEFOGNANTE 3

RETEDIALLONTANAMENTOACQUEBIANCHE 3

REALIZZAZIONEIMPIANTOIDRANTI 2

REALIZZAZIONEMARCIAPIEDIESTERNI 3

REALIZZAZIONEMURETTIDIRECINZIONE 4

REALIZZAZIONECABINAINVERTER 2

REALIZZAZIONECABINABT/MT 2

REALIZZAZIONEIMPIANTOFOTOVOLTAICO 4

REALIZZAZIONEDIZONEAVERDE 2

POSADIRECINZIONEMETALLICA 2

INSTALLAZIONEMACCHINARIEDISPOSITIVI 4

MESSAINESERCIZIOFUNZIONALE 3 Tab.5.Tab. 5.–5.5. –––DiagrammadiGantt

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5.DESCRIZIONEDELCICLOPRODUTTIVO5.DESCRIZIONEDELCICLOPRODUTTIVO 5.1. Tipologia,classificazioneecodificadeirifiutiammissibili

I materiali ammessi in ingresso all’impianto sono i rifiuti urbani e i rifiuti speciali, comunque non pericolosi raccolti in modo differenziato. Con riferimento alla classificazione per macrocategorie CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti), le tipologie di materiale potranno provenire da molteplici settori produttivi, interessando in particolare: → rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli, mobili, polpa, cartaecartone(famiglia03); → rifiutidiimballaggio,assorbenti,stracci,materialifiltrantieindumentiprotettivi (nonspecificatialtrimenti)(famiglia15); → rifiutinonspecificatialtrimentinell'elenco(famiglia16); → rifiutidelleoperazionidicostruzioneedemolizione(famiglia17); → rifiutiprodottidaimpiantiditrattamentodeirifiuti,impiantiditrattamentodelle acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell'acqua e dalla sua preparazioneperusoindustriale(famiglia19); → rifiuti urbani (rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attività commerciali e industriali nonché dalle istituzioni) inclusi i rifiuti della raccolta differenziata (famiglia20). Il centro in progetto è stato ideato per valorizzare tutte le tipologie di rifiuti solidi provenienti da attività produttive e da raccolte differenziate urbane che possiedono caratteristichetalidagiustificarneiltrattamento,finalizzatoalriutilizzo comemateria primasecondariaoalrecuperoenergeticoodimateria. L’impiantoèstatodimensionatopertrattarea regimeunquantitativodicirca105.000 ton/anno,chesarannoripartitefraisingoliCERinragionedelleesigenzedelmercatoe dall’efficaciadellesingoleraccolte. Nellospecifico,sihauntotalediventiseicodiciCERammissibili,riportatinellatabella chesegue.IldettagliodeiCodiciCERammessiall’impiantoèriportatonelseguito.

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CERCER DDDESCRIZIONEDESCRIZIONEESCRIZIONE FAMIGLIA03 Rifiutidellalavorazionedellegnoedellaproduzionedipannelli,mobili,polpa,carta ecartoneecartone Segatura,trucioli,residuiditaglio,legno,pannelliditruciolareepiallaccidiversidaquellidicui 030105 allavoce03.01.04 FAMIGLIA15 Rifiutidiimballaggio,assorbenti,stracci,materialifiltrantieindumentiprotettivi (nonspecificatialtrimenti)(nonspecificatialtrimenti) 150101 Imballaggiincartaecartone 150102 Imballaggiinplastica 150103 Imballaggiinlegno 150104 Imballa ggimetallici 150105 Imballaggiinmaterialicompositi 150106 Imballaggiinmaterialimisti 150107 Imballaggiinvetro FAMIGLIA16FAMIGLIA16Rifiutinonspecificatialtrimentinell'elencoRifiutinonspecificatialtrimentinell'elencoRifiutinonspecificatialtrimentinell'elenco 160117 Metalliferrosi FAMIGLIA17FAMIGLIA17RifiutidelleoperazioniRifiutidelleoperazioniRifiutidelleoperazionidicostruzioneedemoliziodicostruzioneedemolizionedicostruzioneedemolizionene 170201 Legno 170203 Plastica 170402 Alluminio 170405 Ferroeacciaio 170407 Metallimisti FAMIGLIA19 Rifiutiprodottidaimpiantiditrattamentodeirifiuti,impiantiditrattamentodelle acquerefluefuorisacquerefluefuorisitoitoitoito 191202 Metalliferrosi 191203 Metallinonferrosi 191204 Plasticaegomma 191207 Legnodiversodaquellodicuiallavoce19.12.06 FAMIGLIA20FAMIGLIA20Rifiutiurbani,inclusiirifiutidellaraccoltadRifiutiurbani,inclusiirifiutidellaraccoltadiifferenziatafferenziatafferenziata 200101 Cartaecartone 200 102 Vetro 200110 Abbigliamento 200111 Prodottitessili 200138 Legno,diversodaquellodicuiallavoce200137 200139 Plastica 200140 Metallo 200307 Rifiutiingombranti Tab.6Tab. 6.66.–.. –––ElencodeicodiciCERammissibiliall’impiantosud divisipermacrocategorie Le tipologie e le quantità di rifiuti necessarie per alimentare l'impianto di selezione e trattamentosarannointercettatemediantetremodalità: direttamente,medianteunserviziodiraccoltapressoiclientipotenziali;

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per mezzo dei conferimenti del materiale da parte di raccoglitori e società commercialilocali; medianteilricorsoaiConsorzidiFilieradelCONAI. Letresoluzionisarannocombinatetradiloroinfunzionedellenecessità.Inparticolare, la prima modalità consiste nell'organizzare un servizio di raccolta presso i clienti (aziende, esercizi commerciali, ecc.) utilizzando dei container depositati presso le aziendetenendocontodelletipologieedeiquantitatividirifiutiprodotti,chesaranno periodicamente prelevati; nel secondo caso, saranno le aziende locali che si occupano dellaraccoltaaconferireimaterialipressol'impianto.Laterzamodalità,infine,prevede il ricorso ai Consorzi di Filiera; in particolare, l'impianto in progetto può svolgere un duplice ruolo: ottenere l'attestazione di piattaforma convenzionata presso la quale i Comuni andranno direttamente a conferire i materiali, e ricevere direttamente il materialeinviatodalCONAIperunaulterioreattivitàdiselezione. Con riferimento alle operazioni di recupero indicate nell’Allegato C alla Parte IV del D.L.vo 152/2006 e s.m.i., con la presente documentazione si intende richiedere l’autorizzazionepereseguire,suirifiuticonferiti,leattivitàdiRiciclaggio/Recupero(R3), (R12)Scambiodirifiuti(daintendersi,secondoquantospecificatoexcomma5dell’art. 39 del D.L.vo 3 dicembre 2010, n. 205, che “In mancanza di un altro codice R appropriato,puòcomprendereleoperazionipreliminariprecedentialrecupero,incluso il pretrattamento come, tra l'altro, la cernita, la frammentazione, la compattazione, la pellettizzazione, l'essiccazione, la triturazione, il condizionamento, il ricondizionamento, la separazione, il raggruppamento prima di una delle operazioni indicatedaR1aR11” )eMessainriserva(R13).Infatti,benchéquasituttoilmateriale iningressopossaessereavviatoallalineadiselezione,siritieneutilepotergestireirifiuti medianteleoperazioniR12eR13,checonsentono,ancheincasodifermoimpianto,di garantire la continuità del servizio. In tale evenienza i rifiuti saranno sottoposti a operazionipreliminarialrecupero,qualicernita,compattazione,raggruppamento,osola messa in riserva ed inviati con lo stesso codice d’ingresso ad altri impianti per le operazionidiselezioneetrattamento. RelazioneTecnicaGenerale 86

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Dal trattamento dei rifiuti in ingresso si produrranno Materie Prime Secondarie che potranno essere inviate direttamente all’utilizzatore finale, non richiedendo ulteriori trattamenti per il loro riutilizzo nei cicli industriali, ovvero rifiuti selezionati da destinare al recupero presso impianti autorizzati o a smaltimento per la frazione non recuperabile.

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5.2.5.2.IndividuazionedelleareedilavorazioneIndividuazionedelleareedilavorazioneIndividuazionedelleareedilavorazione Le aree di gestione dei rifiuti indicate nell’ElabElab....14141414 PRD6PRD6PRD6––––LayoutLayoutLayoutInteInteInternornornornoconconconVVVVisteiste Assonometriche ”sonoidentificateconcampiturecromaticheesigle,edindividuanole zoneprincipaliovevengonogestitiirifiuti/materialiiningressoedinuscita. Alcune delimitazioni delle aree saranno effettuate con pareti mobili autoportanti in mododapotermodulareglispaziinbaseallenecessitàcorrenti. Tutteleareedistoccaggiodelmaterialepreeposttrattamentosarannopavimentatecon cemento armato trattato superficialmente al quarzo, al fine di garantire la resistenza all’usurael’impermeabilitàdellesuperfici. Leareedilavorazioneinternealfabbricatosonoleseguenti: − AreaScarico/ricevimentoRifiuti(SR) − AreaStoccaggiorifiutiSfusi(SS) − AreaStoccaggiorifiutiImballati(SI) − AreaTrattamentoRifiuti(TR) − AreastoccaggioeCaricomaterialiTrattati(CT) − AreastoccaggioeCaricoCSS(CC) − AreastoccaggioeCaricomaterialidiScarto(CS) Laporzionedicapannonepostaasudestsaràdedicataalricevimentoestoccaggiodei materialiiningresso:sarannodistintedueareedifferentiperlostoccaggiodeirifiutisfusi (AreaSS)edimballati(AreaSI). Nell’areadiscarico/ricevimento(SR)verràeffettuataunaprimacernitaaterradelrifiuto conferito:incasodipresenzadimaterialenontrattabilenellelineeperdimensioneoper incompatibilità di trattamento, esso verrà separato e trasferito alla relativa area di stoccaggio, da cui sarà successivamente avviato all’idonea operazione di recupero/smaltimento. L’area indicata con la sigla TR è la porzione di capannone che sarà occupata dalle apparecchiatureedaimacchinari costituentile lineeditrattamento:essarappresentai cuore dell’attività di recupero e valorizzazione dei materiali e in tale area non sono

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CENTRODIRECUPEROEVALORIZZAZIONEDIMATERIALI PROVENIENTIDASERVIZIDI RACCOLTA DIFFERENZIATA PROGETTODEFINITIVO Comm.12/2012–Rev.02del28.06.2013 previsti stoccaggi di materiali/rifiuti, ad eccezione dei rifiuti prodotti dalle attività di manutenzionedell’impiantoedeimacchinari(oliesausti,olioidraulico,batterie,ecc..) che saranno depositati in aree appositamente adibite, delimitate e segnalate, in prossimitàdelmagazzinoricambi,comunqueall’internodelcapannone. Per quanto concerne i materiali in uscita dall’impianto, è possibile individuare sostanzialmente3tipologie: − materie prime secondarie che presentano caratteristiche rispondenti a quanto indicatonelD.M.5/02/1998es.m.i.,daavviarealriutilizzo; − rifiuti da avviare ad idonei impianti finali per il recupero di materia o energia (rispettivamente,frazionirecuperabilieCSS/CDR); − rifiuti da destinare allo smaltimento finale (sovvalli, altro materiale non recuperabile). L’area denominata CT sarà destinata allo stoccaggio dei materiali selezionati (carta e cartone, contenitori e film in plastica, PVC, metalli ferrosi e non ferrosi) pressati ed imballati. Nella medesima zona potranno essere depositati, in cassoni o box scarrabili, anche quei rifiuti non trattati nelle linee di selezione (legno, vetro) e sottoposti esclusivamente all’operazione di messa in riserva (R13), ma comunque da inviare a recupero. Nell’area CC è previsto lo stoccaggio dei materiali da destinare a recupero energetico, mentre gli scarti di selezione e gli altri rifiuti non recuperabili saranno depositati nell’areaCSprimadelloroconferimentoaglismaltitorifinali. In caso di esigenze di maggiore stoccaggio, nelle aree scoperte poste in prossimità dei portonidicaricopotrannoessereeventualmentedepositatiimaterialitrattaticontenuti in cassoni scarrabili con copertura a tenuta, oppure materiali non soggetti a deterioramento se esposti agli agenti atmosferici (balle di materiali plastici, balle di cartone)ecomunquenonsuscettibilidifenomenididispersioneodilavamento.

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5.5.5.35. 333.Schemadiflusso.Schemadiflusso.Schemadiflusso

Nell’immagineseguenteèriportatoloschemaablocchidellapiattaformaditrattamento adaltaautomazione.Leunicheoperazionimanualisonoeffettuatesuinastridicontrollo qualitàecernitadelsopravaglio,comunquepostiafinelinea.

INPUT

Sopravaglio>350mmaricircolo

APRISACCHI DOPPIO VAGLIOATAMBUROROTANTE PRESSA TRITURATORE RICICLABILI 3STADIDIVAGLIATURA (opzion(opzionalalalale)e)e)e) 0÷100mm 100÷350mm >350mm

Sottovaglio Sottovaglio 0/100mm 100/350mm

Sottovaglio fine VIBROVAGLIO SEPARATORE SEPARATORE SEPARATORE SEPARATORE NASTRODI 0/20mm MAGNETICO BALISTICO BALISTICO MAGNETICO CERNITA Frazione Frazione SOPRAVAGLIO Frazionepiana rotolante rotolante SEPARATORESEPARATORE NASTRODI Ferrosi MAGNETICO SEPARATORE SEPARATORE CONTROLLO OTTICO OTTICO QUALITÁFILM INPLASTICA

SEPARATORESEPARATORE SEPARATORESEPARATOREOTTICOOTTICO SEPARATORE OTTICO NASTRODI Non CONTCONTROLLOROLLO NONFERROSI PET/PE/PP PET/PE/PP ferrosi QUALITÁ PE/PET/PP SEPARATORE SEPARATORE NASTRODI OTTICO OTTICO CONTROLLO QUALITÁ CARTA SEPARATORE SEPARATORE SEPARATORE SEPAR ATORE SEPARATORE PVC OTTICO OTTICOPVC OTTICOPVC OTTICOPVC OTTICOPV CCC

Scartodicernita

Scarti SEPARATORE SEPARATORE ADARIA ADARIA pesanti

TRITURATORE TRITURATORE TRITURATORE TRITURATORE SECONDARIO SECONDARIO SECONDARIO SECONDARIO

CELLEDISTOCCAGGIOCSS

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5.5.5.45. 444....Potenzialitàdell’impiantoPotenzialitàdell’impianto

Lecaratteristichedell’impiantodiselezioneprevistoconsentonoun’ampiapossibilitàdi gestione, con opzioni diverse della sequenza dei trattamenti in relazione alle caratteristichedelmaterialedatrattare. Considerando per semplicità due diverse linee di flusso l’impianto è in grado di assicurareleseguentiportateorarie: → Flusso1: potenzialitàoraria →30,0 ton/ora → Flusso2: potenzialitàoraria →20,0 ton/ora Flusso1Flusso1Flusso2Flusso2 sottovagliofine<20mm sottovagliofine<20mm cartaecartone cartaecartone filminplastica filminplastica contenitoriperliquidiin contenitoriperli quidiin plastica plastica legno n.d. metalliferrosi metalliferrosi metallinonferrosi metallinonferrosi scartidicernita scartidicernita CSStriturato<35mm CSStriturato<35mm

Tab. Tab.7Tab. 7.77.–.. –––Caratteristichedeiflussiditrattamento Perl’impiantosipuòassumerepertantounacapacitàorariamediadi25tonnellateche, consideratalapossibilitàdioperaresupiùturnialgiorno,corrispondeadunacapacità complessivadicirca105.000tonnellateannue. In merito alla capacità di stoccaggio istantanea di rifiuti all’interno del complesso impiantistico, sulla base delle superfici disponibili per il deposito dei rifiuti e dei materialitrattatiedellemodalitàdistoccaggiodeglistessi,siècalcolatounvolumeutile pariacirca5.500m3;considerandounpesospecificomedioparia1,1ton/m 3,èpossibile esprimerelacapacitàistantaneacomplessivapariacirca6.000tondimateriale. RelazioneTecnicaGenerale 91

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555.5...5555....DescrizionedelleoperazionidirecuperoetrattamDescrizionedelleoperazionidirecuperoetrattamenentodeirifiutitodeirifiutitodeirifiuti

5.5.1. DDDESCRIZIONEDELLOSCESCRIZIONEDELLOSCHEMADIPROCESSOHEMADIPROCESSO Alfinedifornireindicazionicircailcomplessodelleattivitàmediantelequalieffettuare lavalorizzazionedeimaterialiconferiti,vieneriportatonelseguitounelencosintetico delleoperazionedigestionedeirifiutisvoltepressol’impianto: − Accettazionedeimaterialiiningresso. − Pesadeimateriali. − Controlloavistadellaqualitàdelmaterialeiningresso. − Classificazione dei materiali in classi uniformi, in base al tipo di processo a cui devonoesseresottoposti. − InviodeimaterialiallaLineaImpiantomedianteilpolipodialimentazione,che inlineageneraleprevedeiseguentipassaggi: → Triturazioneprimaria. → Doppiavagliaturadimensionaleneltamburorotante(trestadidivagliatura: 0÷100mm,100÷350mm,>350mm).Inseguito,ilsopravaglio>350mm vienenuovamentedestinatoallatriturazioneprimaria;mentreilsottovaglio di100÷350mmedi0÷100mmattraversalalinea. → Separazionedellevariefrazioni(separatorebalistico,separatoremagnetico, separatorenonferrosi,separatoreottico,separatoreadaria). → Triturazione secondaria. Si sottolinea che i diversi codici CER seguiranno unprocessodilavorazionedifferenteinbaseallatipologia. − Controlloqualitàautomaticoe/oavistainuscita. − StoccaggioinseguitoaltrattamentosullaLineaImpianto,adeccezionedialcuni codici per i quali è prevista la sola fase di deposito(in particolare la macrocategoriadelvetro). − Movimentazione dei materiali in uscita attraverso la pala di movimentazione materialieilcarrelloelevatoreperlamovimentazionedelleballe;imaterialisi presentanosottovarieformeasecondadellatipologia(adesempio,ballediCSS, containercontenentiimaterialirecuperati,ecc...). RelazioneTecnicaGenerale 92

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− Pesatura, predisposizione della documentazione di trasporto ed avvio alle operazionidirecupero/smaltimentofinale.

5.5.5.5.2222.... OOORGANIZZAZIONEDEL PPPROCESSODIRECUPEROROCESSODIRECUPERODEIMATERIALIERELADEIMATERIALIERELADEIMATERIALIERELATIVETIVE AREEDISTOCCAGGIO L’organizzazione del processo di recupero dei materiali è stato previsto mediante l’individuazione delle aree di lavorazione e dellalinea produttiva come descritte nelle pagineprecedenti. In generale è possibile osservare che il trattamento dei rifiuti viene effettuato in funzione della quantità di frazione estranea presente ed in funzione delle tipologie di materiale che si intende ottenere. Come detto, sarà possibile inviare il rifiuto direttamente alla linea di riduzione volumetrica qualora esso presenti un contenuto basso/trascurabiledifrazioniestraneeovveroavviatoallalineadiselezioneautomatica nel caso di elevate impurità o di particolari esigenze di raffinazione del materiale, producendoquindimaterialiqualitativamentesuperiori. La scelta del trattamento da effettuare scaturiscedalla qualità del rifiuto in ingresso e dallatipologiadiprodottodesideratoinuscita(adesempiocartone,piuttostochelacd. “cartaccia”,costituitadaunamisceladimaterialidamacero,cartoncinoecartastampata, ecc...). Nella tabella di pagina seguente sono riportati, con una vista sinottica, tutti i rifiuti ammissibili,raggruppatipermacrocategorieomogenee,conindicazionedelleoperazioni ditrattamentoadesseassociateediflussiprevistiinuscita;sonoaltresìindicatelearee distoccaggio/depositodeimaterialitrattati.

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TaTTTab.aab.8b.b. 8.88...––––Individuazionedimacrocategorieomogeneedirifiu tierelativefilieredirecupero

FILIERAdelRECUPEROFILIERAdelRECUPERO MACROCATEGORIEdi AREAdiSTOCCAGGIOAREAdiSTOCCAGGIO RIFIUTIAMMISSIBILIOPERAZIONIdi FLUSSIPREVISTI TRATTAMENTOTRATTAMENTO inUSCITAinUSCITA PREPRETRATTRATTRATPOSTPOST TRATTRATTRAT

VetroVetro [191205] R12R13 BT1BT1AT1AT1 [15010 7] [200102] [191212]

[191204] PlasticaPlastica BT5BT5 R12R13 [191212] AT3AT3 [150102] [170203][191204][200139] BT8BT8 C.S.S.

MetalliferrosienonferrosiMetalliferrosienonferrosi [191202] BT2BT2 [150104][160117][170402][170405] R12R13 [191203] AT2AT2 BT9BT9 [170407][191202][191203][200140] [191212] BT9

M.P.S. CartaecartoneCartaecartone [191201] BT4BT4 R3R12R13 AT3AT3 [150101][200101] [191212] BT7BT7 C.S.S.

[191207] LignocellulosiciLignocellulosici BT6BT6 AT4AT4 R12R13 [191212] [030105] [150103][170201][191207] BT10BT10 AT5AT5 [200138] C.S.S.

[191208] TessilieassorbentiTessilieassorbenti AT4AT4 R12R13 [191212] BT3BT3 AT5AT5 [200110][200111] C.S.S.

[191201] [191202] AT1 MaterialimistiMaterialimistieingombrantieingombrantieingombranti [191203][191204] AT2AT2 [150105][1 50106][200307] R12R13 [191205][191207] BT11BT11 AT3AT3 [191208][191212] AT4AT4 C.S.S. AT5AT5

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555.5...6666.Efficienzadirecuperodell’impianto.Efficienzadirecuperodell’impianto.Efficienzadirecuperodell’impianto

L’efficienza di recupero (E rec ), inteso come rapporto tra la quantità complessiva di materialiselezionatiavviatiadimpiantidirecupero(Q rec )elaquantitàtotaledirifiutiin ingresso(Q tot ),èunindicedelleprestazionidell'impiantointerminidirecuperoglobale dimateria.

Erec =Q rec /Q tot

Per il centro di selezione e recupero in argomento, in ragione delle elevata automatizzazione della linea di lavorazione ed in considerazione della tipologia e provenienza dei materiali in ingresso, auspicando il continuo e progressivo miglioramento dei servizi di raccolta delle frazioni recuperabili svolte sul territorio, è lecito attendersi un efficienza di recupero superiore all’90%; tale dato potrà essere ulteriormentemiglioratoqualoraiflussipiùconsistentidimaterialeiningressosaranno garantitidaconsorzidifilieraodaraccolteeffettuatesusingolefrazionimerceologiche.

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6.CRITERIGESTIONALI6.CRITERIGESTIONALI

6.6.6.1.Descrizionedellepr6. 1.Descrizionedellepr1.Descrizionedelleprocedureocedureoceduredigestionedeirifiutidigestionedeirifiutidigestionedeirifiuti Inquestoparagrafovienedescrittalaproceduraoperativachesiintendeproporreperla gestionedeirifiuticonferitipressoilcentrodirecupero: FASE1–PROCEDUREdiOMOLOGAeACCETTAZIONE Laprimafasedelprocessoèquelladiaccettazionedeirifiuti:taleoperazioneèsvoltadal personaleamministrativoedall’addettoallapesa,chesitrovanonellocaleprospiciente l’impianto di pesatura. In questa fase si eseguono una serie di controlli, secondo procedure operative da definire prima dell’entrata in esercizio della piattaforma, tra i quali: − verificadell’accettabilitàdelrifiutoiningresso,sepresentenell’elencodeicodici CERautorizzati; − verifica documentale del carico (autorizzazioni necessarie all’ingresso all’impianto,formulariodiidentificazionedeirifiuti); − controllovisivodelrifiutotrasportato; − pesaturadelrifiuto. FASE2–SCARICOeSTOCCAGGIORIFIUTIdaAVVIAREALRECUPERO Con l’accettazione del carico, il materiale viene preso in consegna dagli addetti dell’impianto, che dirigono l’automezzo verso l’area di ricevimento dei rifiuti, posta all’internodelcapannone,eprocedonoalloscaricodeirifiutistessi. Lagestionedeiflussidimaterialeedeitransitidiautomezzièsupervisionatadall’addetto allalogistica,chepertantoindicaalconducentedelmezzolacorsiaabilitataalloscarico elaporzionediareasucuidepositareirifiuti. L’addetto allo scarico provvede a movimentare i rifiuti, per mezzo di benna, carrello, pala, ecc... a seconda del tipologia del materiale, ed a posizionare i rifiuti stessi nelle rispettive aree di stoccaggio, avendo sempre cura di garantire uno idoneo spazio di accessoallealtreareeeampicorridoiditransitoemovimentazione. RelazioneTecnicaGenerale 96

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FASE3TRATTAMENTO Dallezonedidepositomaterialiiningresso,glioperatoriaddettiall’alimentazionelinea provvedono a trasferire alla tramoggia di carico, mediante benna o altro mezzo sollevatore,ilrifiutodaavviarealtrattamento.Asecondadellecaratteristichedelrifiuto edelprodottofinaledesiderato,imaterialivengonoselezionatie/otrattatisullalineaad altaautomazioneprecedentementedescritta. Alla fine del ciclo di lavorazione si effettuata la pressolegatura dei rifiuti/materiali recuperati,ovveroglistessisonostoccatiall’internodiboxecontenitorinellerispettive zonedistoccaggioposttrattamento. Le balle di rifiuto in uscita dalla pressa possono essere stoccate una sull’altra fino ad un’altezzadicirca6metri,invirtùdellastabilitàgarantitadallalegaturaautomatica. FASE 4 STOCCAGGIO dei MATERIALI TRATTATI ed AVVIO a RECUPERO / SMALTIMENTO Durante la gestione operativa dell’impianto si prevede che tendenzialmente i quantitativi di materiale in ingresso e di materiale in uscita siano sostanzialmente bilanciati. Al raggiungimento dei quantitativi di stoccaggio prefissati o comunque sufficientiperrenderel’evasionedelcaricofunzionaleedeconomicamentevantaggiosa, si provvede al trasferimento dei rifiuti stoccati agli impianti di smaltimento/recupero finaleautorizzati. Imaterialiselezionatisonocaricatisuiautomezziditrasportoaldestinofinale,eduna volta eseguite operazioni di pesatura e registrazione FIR in uscita, trasferiti alle specifichedestinazioni. IlSWdigestioneconcuisaràgestital’interoprocessoconsenteilmonitoraggiointempo realedeiquantitatividirifiutipresentiinimpiantoesegnalatempestivamente,incasodi raggiungimentodisogliedistoccaggiodefinite,lanecessitàdiprocederealtrasferimento dei rifiuti presso le assegnazioni finali. Nelle zone di stoccaggio verrà presa ogni precauzionealfinedigarantireunostoccaggioordinato,prevedendomodalitàgestionali atteaconsentirnel’identificazione,unfacileaccessoedunaagevolemovimentazione.

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666.2.6.2..2..2.OrariodiaperturaOrariodiaperturaOrariodiaperturaepersonaleimpiegatoepersonaleimpiegatoepersonaleimpiegato Siconsiderailfunzionamentodell’impiantoper49settimaneannue,conseigiornatedi apertura impianto organizzate su due turni da 6 ore e 40 minuti. Inoltre è stata considerata un’intera giornata settimanale da dedicare alla manutenzione delle macchine.Indefinitiva,sihannocinquegiornilavorativieffettividellalineadiselezione etrattamentorifiuti,unagiornatadimanutenzioneeunagiornatadifermo. Lavalutazionedelpersonalechesiintendeimpiegareèriportatanellatabellachesegue. N.N.N. N.N.N. N.N.N. QUALIFICALAVORATOREQUALIFICALAVORATORE LAVORATORI/ TURNITURNI LAVORATORILAVORATORI TURNOTURNO Responsabileimpianto 1 1 Funzionecommerciale 3 3 Funzionerisorseumane 1 1 Addettiamministrativi 3 3 Capor eparto 1 1 Operatorialimentazionelinea 2 2 4 Addettimanutenzione 2 2 4 Imp.Trattamento Addettiselezionemanuale 10 2 20 Addettilogisticaecontrolloqualità 1 2 2 Addettipressariciclabili 1 2 2 Addettiallapesa 1 2 2 Operatoripulizia,e cc. 2 1 2 Autistapalacarico/scarico 1 2 2 Addettiturnoverferie+malattie 4 1 4 TOTALE 333333 515151 Tab.9Tab. 9.99.–.. –––Numerodilavoratoriimpiegatiinfasediesercizi odell’impianto Altri addetti (il cui numero è stimato in 57 unità) saranno impiegati per assicurare i servizidiraccoltadellefrazionidirifiutipressoiclienti/filierechenefarannorichiesta. L'orario dei conferimenti potrà essere anticipato o posticipato previo accordi con i produttori/conferitori,inrelazioneaspecificheesigenzediservizio. Perparticolariinterventidimanutenzionestraordinariapotràessereimpiegatoulteriore personaleperiltempostrettamentenecessarioall’esecuzionedeglistessi.

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6.3.Programmadellemanutenzioni6.3.Programmadellemanutenzioni,,,,pulizieedisinfestazionipulizieedisinfestazionipulizieedisinfestazioni Al fine di mantenere in buono stato di conservazione ed in piena efficienza le infrastrutture ed i macchinari utilizzati presso la piattaforma, è opportuno individuare una serie di interventi di verifica da attuare durante la fase di gestione operativa dell’impianto,chedovrannointeressareiseguentiambiti: a. manutenzionedimacchinari,apparecchiatureedequipaggiamenti b. puliziapiazzaliesterniedareedilavoro c. interventididisinfestazioneederattizzazione In merito al punto a., prima dell’avvio delle attività sarà redatto uno specifico “Piano dellemanutenzioni”,nelqualeverrannoevidenziatelescadenzedeisingoliinterventisu ciascuna macchina e registrata l’effettuazione di tali operazioni, consentendo di monitorare i processi ed inoltrare prontamente richieste di intervento al fornitore esternoincasodianomalia. Lagestionedelleattivitàdimanutenzioneordinaria,daeffettuarsisecondolefrequenze suggerite dai costruttori delle apparecchiature e sulla base delle evidenze di esercizio, saràgestitatramitel’utilizzodicheckliste/osoftwaregestionalededicato. Inriferimentoalpuntob.,purescludendolapresenzainimpiantodimaterialeorganico putrescibileochepossarappresentareunrichiamoperspecieindesiderate,siprovvederà adattivareunprogrammaannualediinterventididerattizzazioneedisinfestazioneda affidareadunadittaesterna. In merito infine agli interventi di cui al punto c. sopracitato, in considerazione della possibilità di spargimento sui piazzali e presso le aree di trattamento dei rifiuti, sarà necessarioprocedereallapianificazioneealcontrollodell’esecuzionedellepuliziadelle areeesterneedelleareedilavoro,conrimozionetempestivadeirifiutiaccidentalmente fuoriuscitiduranteiconferimentiedeglieventualicolaticci.Atalfinesarannopresenti presso l’impianto spazzatrici industriali e lavapavimenti, che unitamente alle reti di drenaggio progettate per le acque meteoriche e gli spandimenti accidentali, contribuiranno a garantire la salubrità degli ambienti di lavoro e la protezione delle matriciambientali. RelazioneTecnicaGenerale 99

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6.4.Attivitàdimonitoraggioecontrollo6.4.Attivitàdimonitoraggioecontrollo Prima dell’avvio dell’impianto sarà redatto un apposito Piano di monitoraggio e controllo delle performances ambientali correlate all’esercizio dell’intero sistema impiantisticoproposto. In questa sede si forniscono le prime indicazioni circa i presidi di monitoraggio ed i sistemichesarannooggettodeicontrolli. Per quanto concerne il programma dei controlli ambientali si prevede di controlli di caratteregeneralecheriguardanoessenzialmente: → leemissioniinatmosferaconfrequenzasemestrale,alpuntodiscaricodelsistema diabbattimento; → la qualità delle acque di scarico ai pozzetti di campionamento, con frequenza semestrale; → la qualità delle acque sotterranee, nei piezometri di controllo, con cadenza annuale; → le emissioni sonore, con cadenza biennale al perimetro del complesso impiantistico, → irifiutiiningressoeirifiutiinuscita,confrequenzaannuale. I risultati dei controlli effettuati saranno registrati ed archiviati presso gli uffici amministrativisecondoleproceduredigestionedocumentaledefiniteinfasedimessain marciadell’impianto.

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777.7...PRESIDIdiCONTROLLOAMBIENTALEPRESIDIdiCONTROLLOAMBIENTALEPRESIDIdiCONTROLLOAMBIENTALE

777.1.Piezometridicontrollo7.1.Piezometridicontrollo.1.Piezometridicontrollo Alfinediverificarel’efficaciadeisistemidiimpermeabilizzazionedellesuperificiedelle reti di drenaggio delle acque, durante l’esercizio delle attività si provvederà al monitoraggio delle acque sotterranee, mediante la realizzazione di tre pozzi piezometrici, ubicati uno a monte e due a valle dell’opificio (PZ1, PZ2 e PZ3; al proposito cfr. Elab. 221111PRD1PRD1PRD13333––– –Planimetria Presidi AntincendioAntincendioe Controllo Ambientale ), tenendo conto dell’andamento geomorfologico dell’area e delle caratteristiche stratigrafiche dei terreni interessati, che non hanno evidenziato la presenzadiunafaldasuperficiale. Datalipozzisarannoprelevati,concadenzaannuale,icampionidiacquadasottoporre ad analisi chimica, secondo un programma di sorveglianza e controllo delle acque sotterraneedaconcordareconl’autoritàcompetente,nell’ambitodelprovvedimentodi autorizzazionedell’impianto.

777.2.Pozzettidicampionamentoscarichi7.2.Pozzettidicampionamentoscarichi.2.Pozzettidicampionamentoscarichi Si ribadisce preliminarmente che, assumendo criteri progettuali estremamente cautelativi, le reti di drenaggio delle acque sono state fisicamente distinte per evitare ognitipodicommistionetraacquepotenzialemnteinquinateedacquechiare. Inriferimentoalloscaricodelleacquemeteorichedidilavamentodistradeepiazzali,al fine di verificare il rispetto delle prescrizioni normative e dei limiti fissati dal D.L.vo 152/2006 e s.m.i., è prevista la realizzazione di pozzetti di campionamento posti immediatamente a monte del punto di immissione nei rispettivi corpi recettori; in particolaresarannorealizzatiduepozzettidiispezionecomediseguitodescritti: Pozzetto AN1, di allaccio alla fognatura comunale nel quale confluiranno gli scarichideiserviziigieniciewcpresentineilottidiintervento;

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Pozzetto AP1, di scarico sia delle acque sollevate dall’impianto di trattamento acque di prima pioggia e dunque trattate, sia delle seconda pioggia non contaminate;talelineaconfluirànelfossoCalabrese. Sonoinoltrepreviste,comeindicatoallepagg.7476dellapresenterelazione,altredue retiseparatedidrenaggiodelleacque:unacheconvoglialeacquemeteorichedilavantila copertura del capannone industriale e confluente anch’essa nel fosso Calabrese (mediante i pozzetti di scarico AB1 e AB2 riportati nell’elaborato grafico di seguito indicato),el’altrariceventeiliquidiaccidentalmenterovesciatisulpavimentoall’interno delcapannoneeleacquedilavaggiodellapavimentazionestessa,collegataadueserbatoi interratiatenuta,aventicapacitàcomplessivadicirca10m 3,dalqualeiliquidisaranno periodicamenteavviatiasmaltimentopressocentriautorizzati. Lereteidricaefognariaprevistaaserviziodell’interolotto,conindicazionepreliminare dell’ubicazionedeipozzettidicampionamentodelleacque,èriportatanellaplanimetria allegata(cfr.Elab.16Elab.16Elab.16PRD8PRD8PRD8––––PlanimetriaRetiTecnologichePlanimetriaRetiTecnologiche ).

777.37.3.3.3....EmissioniinatmosferaesistemidiabbattimentoEmissioniinatmosferaesistemidiabbattimentoEmissioniinatmosferaesistemidiabbattimento Nell’otticadelperseguimentodeipiùelevatistandarddiqualitàambientale,nonchéper favorirel’efficienzaditrattamentoegarantirelasalutedelpersonaleaddettoallevarie mansioni, si è previsto di installare un sistema di aspirazione centralizzato destinato a minimizzarelapresenzadimaterialeestraneoneiflussiinuscitadellineadiselezione. Taleinterventodetermineràlapresenzadiunpuntodiemissione(denominatoE1,cfr. ElabElab....2221 2111PRDPRDPRD11113333––– –Planimetria Presidi Antincendio e Controllo AmbientAmbientaleale ), posto in corrispondenza del sistema di depolverazione al quale saranno convogliate le arie di processoedubicatoinprossimitàdellaparetedell’opificiorivoltaadest,suun’areanon interessatadallamovimentazionedeimezziefacilmenteaccessibileperleoperazionidi manutenzioneordinariaecontrollo. L’impianto aspirerà polveri secche e frammenti plastici leggeri inetercettati grazie all’utilizzodicappeorientabiliposteincorrispondenzadellesezionidellalineaincuisi

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CENTRODIRECUPEROEVALORIZZAZIONEDIMATERIALI PROVENIENTIDASERVIZIDI RACCOLTA DIFFERENZIATA PROGETTODEFINITIVO Comm.12/2012–Rev.02del28.06.2013 generano maggiormente tali polveri (area scarico materiali, trituratori, separatori balisticieadaria,puntidicadutadainastri,ecc...);saràaltresìpostasottoaspirazionela cabinadiselezione/cernita. La linea di aspirazione, corredata di ventilatori centrifughi, tubazioni zincate, valvole, raccordi, ecc... convoglierà l’aria aspirata al sistema di abbattimento delle polveri, costituito da un filtro a maniche in depressione, con pulizia ad aria compressa in controcorrenteetramoggiadiraccoltadelmaterialeconcoclead'estrazionemotorizzata perloscaricoincontinuodelmaterialefiltrato.Lasezionesuperioredeldepolveratoreè costituita dalle maniche filtranti con cestelli porta maniche ed è completa di coperchi pedonabili e apribili; grazie a tali accessi è possibile controllare, smontare e/o manutenere le maniche ed i cestelli. Nella tabella seguente sono riportate, indicativamente, le caratteristiche del sistema di trattamento delle arie di processo ipotizzato.

CARATTERISTICHETECNICHECARATTERISTICHETECNICHEIIIIMPIANTOTRATTAMENTOMPIANTOTRATTAMENTOARIEDIPROCESSOARIEDIPROCESSO

TIPOSISTEMADIABBATTIMENTO Filtroamaniche NUMERODIFILTRI 1 PORTATADIPROGETTO 50.000m 3/h TEMPERATURAARIADATRATTARE 550°C MATERIALEDICOSTRUZIONE Lamieradiacciaiozincata INQUINANTI Polverisecche CONCENTRAZIONEMAXINQUINANTIININGRESSO 500mg/Nm 3 CONCENTRAZIONEMAXINQUINANTIINUSCITA 10mg/Nm 3 SUPERFICIEFILTRANTE 400600m2 NUMERODIMANICHEECESTELLI 450 VELOCITÀDIFILTRAZIONE 1,57m/min SISTEMAPULIZIAMANICHE Adariacompressa ATTACCOARIACOMPRESSA 1''1/2a5bar PERDITEDICARICOFILTRO 100mmH2O POTENZAINSTALLATA (INCLUSOVENTILATORE ) 230kW Il camino del filtro a maniche, di altezza di circa 12 m e diametro 0,6 m, sarà inoltre dotatodibocchettadiprelievoperanalisiinaccordoconimanualiUNICHIM.

RelazioneTecnicaGenerale 103

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In considerazione dei materiali che vengono trattati nella piattaforma e del sistema di abbattimentoprevisto,siritienecheleemissioniassociatealpuntodiemissioneE1siano da considerare certamente trascurabili in termini di inquinanti, essendo prevedibile nelloscaricoinatmosferaesclusivamenteunmodestocontenutodipolveri.Nellatabella seguenteèriportatoilQ.R.E.associatoall’eserciziodelcentrodirecupero. ) ) ) ) 3 3 3 3 ELLE ELLE ELLE ELLE INANTE INANTE INANTE INANTE ) ) ) ) /Nm /Nm /Nm /Nm (°C) (°C) (°C) (°C) m m m m ) ) ) ) ( ( ( ( ) ) ) ) mg mg mg mg h h INQUINANTE INQUINANTE h h INQUINANTE INQUINANTE ALTEZZA

( ( AA ( ( / / / / 3 3 PPPUNTODI 3 3 FFFLUSSO ORE ORE ORE ORE DAL m m EMISSIONE m m DIMASSA

EE ORTATA ORTATA ORTATA ORTATA N N N N 24 24 24 24 ( ( ( ( h/giorno h/giorno h/giorno h/giorno SUOLO P P SUOLO P P ( ( ( ( ROVENIENZA ROVENIENZA ROVENIENZA ROVENIENZA IAMETRO IAMETRO (((g/h(g/hg/hg/h)))) IAMETRO IAMETRO P P P P D D MASSIMA MASSIMA D D MASSIMA MASSIMA URATAEMISSIONI URATAEMISSIONI IPODIIMPIANTO IPODIIMPIANTO URATAEMISSIONI URATAEMISSIONI IPODIIMPIANTO IPODIIMPIANTO

(m(m))

EMPERATURA EMPERATURA ((mm)) EMPERATURA EMPERATURA . . . . T T T T DIABBATTIMENTO DIABBATTIMENTO DIABBATTIMENTO DIABBATTIMENTO D D D D T T T T INEMISSIONE INEMISSIONE INEMISSIONE INEMISSIONE ONC ONC ONC ONC REQUENZAEMISSIONEN REQUENZAEMISSIONEN REQUENZAEMISSIONEN REQUENZAEMISSIONEN IPODISOSTANZAINQU IPODISOSTANZAINQU IPODISOSTANZAINQU IPODISOSTANZAINQU C C C C F F F F T T T T

50.000 14 Polveri 10 500 12,00 0,6 E1E1E1E1 Ambiente

Discontinua Filtroamaniche Aspirazionilocalizzate

Tab.10Tab. 10.1010 .–.. –––QuadroRiassuntivodelleEmissioniconnesseall’at tivitàdelcentrodirecupero

777.47.4.4.4....PresidiantincendioPresidiantincendioPresidiantincendio Al fine di prevenire eventuali fenomeni d’incendio e gestire in maniera ottimale le emergenze ad essi riconducibili, di seguito vengono brevemente riassunti i criteri progettualiadottatiegliinterventinecessariarenderel’attivitàinoggettopienamente conformeallenormevigentiinmateriadiantincendio. L’attivitàdiriferimentofraquelleelencatenelD.P.R.151/11,èla70.2.C.Lelineeguida di prevenzioni incendi seguite nella fase di progettazione sono elencate nel D.M. 10 marzo 1998 “La gestione della sicurezza antincendio” così come specificato nella Nota prot.N.P980/4101sott.106/50del28agosto2002“ Impiantidipreselezioneeriduzione

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CENTRODIRECUPEROEVALORIZZAZIONEDIMATERIALI PROVENIENTIDASERVIZIDI RACCOLTA DIFFERENZIATA PROGETTODEFINITIVO Comm.12/2012–Rev.02del28.06.2013 volumetricadirifiutisolidiurbani.Quesiti .”Inmeritoallecaratteristicheinfrastrutturali edaicriteridigestionedell’impiantosonostategiàforniteapprofonditeindicazioninelle pagineprecedenti.Inrifeirmentoairequisitidistrettointeresseperlaprogettazionedei sistemiantincendio,sievidenziacheilfabbricatosiconfiguracomeunedificioisolato;il deposito dei materiali è indipendente e costruito su di un unico livello; l’altezza utile internaèdi9.15mmentrel’altezzasottotraveèdi8.55m. Sonoprevisteduestradediaccessoallotto,entrambeaventiunapendenzadel6%circa e di larghezza diversa: la prima, denominata nella relativa planimetria (cfr. Elab. 2221 2111 PRD1PRD13333––––PlanimetriaPresidiAntincendioPlanimetriaPresidiAntincendioPlanimetriaPresidiAntincendioeControlloAmbientaleeControlloAmbientale )come“Accesso1”,è larga16m,mentrel’altra,denominata“Accesso2”,èlargacirca10m;èprevistoinoltre una spazio libero antistante al fabbricato, lungo tutto il suo perimetro, ampio mediamente30m. L’attacco alla motopompa per i mezzi dei VVF è previsto in prossimità dell’accesso 1, prospicienteallarotatoriadiNordOvestdelcomplessoimpiantistico. LaresistenzaalfuocodellastrutturaèprescrittadalDecretoMinisteriale09marzo2007 edallelineeguidadiprevenzioneincendidaapplicarsiaidepositiconsuperficielorda superiorea1.000m2. Per depositi realizzati in edifici isolati di superficie lorda maggiore ai 2000 m2, senza impiantosprinkler,lestrutturedevonoavereresistenzaalfuocopariaREI120. Perimetralmente al fabbricato è prevista la realizzazione di un sistema di finestre a nastro,posteadunaltezzadalpianodicalpestioparia5m. L’altezza delle finestre è di 2 m, mentre la larghezza varia secondo la posizione dei pilastri e dei pannelli verticali. La superficie di aerazione perimetrale sviluppa dunque un’areadi632.72m2. Taledatoconsentedisoddisfareilrequisitodidisporrediunasuperficiediventilazione ≥1/40dellasuperficieinpiantadell’opificio.

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Compartimentazione Le fasi di lavorazione e la tipologia di attrezzatura utilizzata non permettono la realizzazionediunacompartimentazionecherientrifraquelleprevistenellaTabellaII dellelineeguida. I processi di stoccaggio, triturazione e selezione dei materiali prevedono l’utilizzo di macchinari (nastri trasportatori, selezionatori ottici, aeraulici e magnetici) che risulterebberoinutilizzabiliinpresenzadicompartimentazionedegliambienti. Viediuscitaeprotezionepassiva Iportellonieleportediaccessoalfabbricatosonodispostesutrelati;suogniportellone saràpredispostaunaporta,larga1.20ml,dotatadimaniglioneantipanicoconapertura versol’esternoperfacilitareilrapidodeflussodeglioperatori. All’internononèprevistalarealizzazionedisaracinescheoportescorrevoli.Lazonadi lavorazioneele zone distoccaggiosonoseparatedailocalidiservizio (serviziigienici, magazzinopezziricambielocalequadrielettrici)conportelarghe80cm. All’internodeldepositoèprevistal’installazionedeiseguentiimpianti: − impiantodiilluminazionediemergenza; − impiantodiallarmeincendio; − impiantodirilevazionefumiecalore; − impiantoantincendio(idrantiUNI45). Perridurreipericoliderivantidapossibiliincendisarannoadottateleseguentimisuredi prevenzione: − formazione su prevenzione incendi di tutti gli operatori addetti alla cernita manuale; − dotazionediestintori; − segnalazioneorizzontaledelleviedifuga. L’impianto elettrico sarà realizzato nel rispetto del Decreto Ministeriale 37/2008. In particolare,aifinidellaprevenzioneincendi,gliimpiantielettrici: − nonsarannocausaprimariadiincendiooesplosione; RelazioneTecnicaGenerale 106

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− noncostituirannoviaprivilegiatadipropagazionedegliincendi; − saranno sezionati per zone, in maniera tale da non provocare la messa fuori serviziodell’interosistema,incasodiguastooincidente. Impiantispecialidiprotezioneattività L’Impianto automatico di rivelazione ed allarme incendio consentirà l’attivazione automaticadelleseguentiazioni: − trasmissione a distanza delle segnalazioni di allarmi in posti predeterminati dal pianooperativointernodiemergenza; − disattivazionedell’utilizzodellelavorazionimeccaniche; − avvisoautomaticodegliaddettiprepostialcontrastodegliincendi; − attivazionedeisegnalatoriluminosiesonori. L’impianto prevede anche l’installazione di segnalatori di allarme acustici e luminosi, psotiadunadistanzanonsuperiorea20mdaqualunquepostazionedell’attività. Mezziedimpiantidiestinzioneincendi → Estintori Gli estintori saranno distribuiti in modo uniforme nelle aree da proteggere; in particolare in prossimità degli accessi e nelle vicinanze di aree di maggior pericolo.Sonoprevistiduetipidiestintori: − portatiliconcapacitàestinguentenoninferiorea34A144BC,dispostiogni 150m2dipavimento; − carrellaticoncapacitàestinguentenoninferiorea34A144BC. → Impiantoidricoantincendio Nellottoèprevistalarealizzazionedi: − ImpiantoIdricoAntincendioInternoalfabbricato; − impiantoidricoantincendioesternoalfabbricato. Entrambi i sistemi sono collegati ad un doppio gruppo di pressurizzazione costituitoognunodadueelettropompe(unaprincipaleeunadiriservaalimentata RelazioneTecnicaGenerale 107

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autonomamente) alimentato da una riserva d’acqua con rincalzo indipendente dagli altri impianti. Il gruppo di pompaggio e la riserva sono installati in vani tecniciinterratiopportunamentedimensionati. − ImpiantoIdricoAntincendioInterno: L’impiantoècostituitodaunsistemadiindrantiUNI45(conmanichettedi lunghezza pari a 20ml) collegati ad una rete di tubazioni in acciaio verniciate di rosso, serie media, disposte ad anello. Le caratteristiche idraulichesonotalidagarantirel’erogazionecontemporaneadialmenotre idranti,postiinposizioneidraulicamentesfavorita,assicurandoaciascuno diessiunaportatanon inferiorea120l/minconunapressione residuaal bocchellodi0.2Mpa.L’autonomiadelimpiantoèdi60minuti. L’impianto interno è collegato esternamente ad un attacco di mandata DN70 per il collegamento con le autopompe VV.F con idonea valvola unidirezionale. − ImpiantoIdricoAntincendioEsterno L’impiantoècostituitodaunsistemadiidrantiesterniacolonnaDN70,con alimentazione tale da assicurare una portata non inferiore a 300 l/min ed una pressione residua di almenno 40,4 Mpa all’idrante posto in posizione idraulicamentesfavoritaeconlacontemporaneitàdidueidranti. → RiservaIdrica Lariservaidricadevegarantireun’autonomiadell’impiantointernoper60minuti dialmeno3idrantiedun’autonomiadell’impiantoesternodidueidranti.Peril calcolodelvolumediaccumulonecessariosièquindiprocedutoconlaseguente valutazione: Volumediaccumulo(V)=(360l/min+600l/min)x60minutidifunzionamento +50%=57.600litri=57.6m 3

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888.8. PRESCRIZIONI INERENTI LA SALUTE E SICUREZZA DEI LAVORATORILAVORATORI

Durante l’operatività dell’impianto saranno rispettate tutte le procedure di sicurezza, finalizzate a garantire la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e della collettività. L’accessoall'impiantoel’eserciziodell’operazionisaràpermessoalpersonaleautorizzato e idoneamente formato, informato ed addestrato, nonché dotato di idonei DPI e specificheattrezzaturedilavoro;nondeveessereammessalapresenzadioperatoried estraneinelleareedimanovraedilavorazioneinfasediesercizio. L’utilizzo dei mezzi e le operazioni di movimentazione rifiuti saranno condotti nel rispetto delle norme sulla sicurezza e di quanto indicato nelle procedure interne appositamenteredatteperl’attivitàinoggetto. Già in fase di progettazione è stata effettuata un prima analisi della sicurezza degli ambientidilavoro,valutandoidiversifattoridirischiospecificidellacomplessaattività lavorativa e considerando le molteplici fonti di pericolo, di varia natura (tecnica, ambientale,organizzativa),asecondodellazonaedellafasedilavoro. Siriportanelseguitounasinteticadescrizionedellepotenzialifontidipericolopresenti e le misure previste per la prevenzione/riduzione o l’eliminazione del rischio e per garantirelasalubritàdegliambientidilavoro. a.Ambientedilavoro Leattivitàlavorativesisvolgonoprincipalmenteall’internodelfabbricatoed,inminima parte all’esterno di esso, sulla viabilità di servizio e sul piazzale dove potranno essere stoccatetalunefrazionidimaterialerecuperato. L’attivitàdiselezionemanualedeirifiutièlimitataallalineaditrattamentonellacabina dicernitadelsopravaglioesulnastrodicontrolloqualitàdelmaterialeselezionatosulla lineaautomatica;glioperatori,durantelelavorazioni,disporrannodituttiidispositividi

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CENTRODIRECUPEROEVALORIZZAZIONEDIMATERIALI PROVENIENTIDASERVIZIDI RACCOLTA DIFFERENZIATA PROGETTODEFINITIVO Comm.12/2012–Rev.02del28.06.2013 protezione individuali (DPI) necessari ad operare in sicurezza. Il ciclo di lavorazione previsto rende inoltre estremamente limitata la presenza di operatori a terra lungo la linea. Saranno altresì attivate procedure di monitoraggio per il rispetto degli standard di sicurezzaedigienenell’ambientelavorativo,mediantemodalitàchecoinvolgonotuttele componenti della struttura aziendale, nonché redatti gli specifici documenti di valutazione del rischio con la periodicità prevista dalla normativa, con relativi aggiornamentiincasodimodifichesostanzialialcicloproduttivo. Condizionimicroclimatiche In merito al confort termico da garantire negli ambienti confinati dell’impianto in esame,particolareattenzionedeveesserepostalungolalineaditrattamento,inspecial modonellecabinadicernitaecontrollofinaledeltrattamento. Infatti in esse vengono effettuate le lavorazioni con presenza continuativa e fissa di operatori;pertantogliambientisarannoadeguatamentecondizionatipergarantire una temperaturainternaidoneaaifabbisognidell’attivitàsvolta. Ilmantenimentodellatemperaturadeilocali(tramiteriscaldamentooraffrescamentoa secondadellestagioni)saràassicuratadalsistemadiclimatizzazioneconpompadicalore presentenellacentraletermicacentralizzataedaunadeguatosistemadidistribuzione. Gliuffici,glispogliatoi,ilocalideiservizi,lazonaristoro,ecc...sarannoanch’essidotati diimpiantodiriscaldamentoeraffrescamento. Polveri Le lavorazioni e le tipologie dei rifiuti selezionati e trattati sono tali da non avere un impatto significativo in relazione alla dispersione di polveri in atmosfera, anche in considerazionedeisistemidicaptazioneprevistineipuntidimaggiorproduzionelungo lalinea. L’attività di cernita e controllo qualità, come detto confinata entro una cabina insonorizzataeclimatizzatamantenutainleggerasovrappressioneperevitarelarientrata RelazioneTecnicaGenerale 110

CENTRODIRECUPEROEVALORIZZAZIONEDIMATERIALI PROVENIENTIDASERVIZIDI RACCOLTA DIFFERENZIATA PROGETTODEFINITIVO Comm.12/2012–Rev.02del28.06.2013 di polveri dall’ambiente esterno, avverrà in locali in cui sono garantiti un numero sufficiente di ricambi di aria all’ora, secondo le indicazioni fornite dalla normativa vigenteedallelineeguidadisettore. Saranno altresì assicurate periodiche attività di pulizia e igienizzazione dei locali in modotaledagarantirelecondizionidisalubritàdell’ambientedilavoro. Lefasipotenzialmentepolverigenedelcicloproduttivosononelseguitoriportate: → Fasedicaricodellatramoggiaaprisacchi, → Fasediselezionedeimaterialineiseparatoriadaria,balisticieneivagli, → Movimentazionedeimaterialisuinastritrasportatori(particolarmenteneipunti dicadutasuinastri), → Riduzionevolumetricamediantepressameccanica, → Fasediscaricodelmaterialetrattatonelleareedicompetenza. E’ bene preliminarmente sottolineare che l’elevata automazione della linea rende minima la presenza di personale nelle aree di processo; inoltre, come accennato in precedenza, i punti di maggior produzione di polvere, nonché i dispositivi che producono o movimentano le frazioni più fini saranno asserviti da appositi sistemi di captazionedellepolveristesseedinvioalsistemadiabbattimento. Inoltre,lemacchineoperatriciutilizzateperilcaricoelamovimentazionedeimateriali sonodotatedicabinachiusaclimatizzata. La riduzione di volume è caratterizzata da una modesta velocità della piastra di pressaturaepertantointalefasenonèattesaunaproduzionesignificativadipolveri. b.Rischiomeccanico Le attività suscettibili di generare situazioni di pericolo per il personale addetto alle normalipraticheoperativesonoprevalentementericonducibilia: 1. operazionidimanutenzionedell’impianto; 2. coinvolgimento dell’operatore impiegato nella selezione manuale/controllo qualitàdeirifiuti;

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3. problemi legati all’investimento da parte dei mezzi d’opera impiegati per la movimentazionedelmateriale. Per quanto concerne i rischi indicati al punto 1. (urto, schiacciamento, attrito o abrasione,caduta,trascinamento,ecc.),essisonocontenutiin viapreliminaresiadalle caratteristiche stesse dell’impianto, intrinsecamente durevole ed esigente di limitati interventimanutentivi,siadall’elevatogradodiautomazionedellalineastessa. E’inoltreopportunoosservarechetutteleattrezzatureedmacchinariinstallatisaranno conformi alle direttive europee in materia di sicurezza e possedere le relative certificazioni di prodotto. Tutte le parti in movimento delle macchine saranno adeguatamente protette in modo da renderle inaccessibili agli operatori durante il funzionamento. I nastri trasportatori (a nastro, a tapparelle, ecc.) saranno dotati di sistemi arresto disposti su tutta la lunghezza degli stessi in modo da indurre immediatamente, in caso di necessità, la fermata in sicurezza della parte di impianto relativa. Tutte le zone sopraelevate nonché le bocche di scarico saranno protette da adeguatebarriereanticadutaconarrestoalpiede. In merito al punto 2. il cui rischio è prioritariamente riconducibile ad errori o comportamentiscorrettipraticatidall’operatore,sarannogarantitel’adeguataformazione edinformazionedegliaddettiedun’opportunaorganizzazionedellavoro,conprocedure scrittedettagliateeconspecificheindicazionicircaladotazionediidoneidispositividi protezioneindividuali. Con riferimento al punto 3., fatte salve le indicazioni espresse in precedenza circa la formazione ed informazione dei lavoratori, si provvederà a segnalare con idonea segnaleticaipercorsielesuperficiadusoesclusivamenteperdonale,oltrechégarantirela pienaefficienzadeidispositivifrenanti,deisistemidiavvertimentoacusticoeluminoso, ecc.dituttiimezzid’operaimpiegati. c.Esposizionealtraffico Laviabilitàinternaalcomplessoimpiantisticoèstataprogettataasensounicodimarcia con flusso di traffico ad anello, in modo da ridurre il pericolo di collisioni fra gli RelazioneTecnicaGenerale 112

CENTRODIRECUPEROEVALORIZZAZIONEDIMATERIALI PROVENIENTIDASERVIZIDI RACCOLTA DIFFERENZIATA PROGETTODEFINITIVO Comm.12/2012–Rev.02del28.06.2013 automezzi. Tutte le aree di manovra, i piazzali, la viabilità di trasferimento saranno servitidaadeguatailluminazioneesterna. Periltransitoall’internodelleareedimanovra,disostaedicaricoescaricomateriali sarannofornitespecificheindicazioniperlacircolazione,siaperimezzimeccanici,sia peripedoni,edappostaun’idoneasegnaletica orizzontaleeverticaleattaadindicarei percorsi preferenziali ed avvertire gli operatori in caso di diminuzione della soglia di attenzione. d.Rischioelettrico Tutto l’impianto elettrico sarà realizzato “a regola d’arte”, corredato dalla documentazionetecnicaprevistaaisensidelD.M.22gennaio2008,n.37. Tutti i materiali e le apparecchiature impiegati saranno adatti agli ambienti in cui verranno installati, presenteranno un’adeguata resistenza alle azioni meccaniche e termiche alle quali potranno essere esposti durante l’esercizio e risponderanno alle rispettivenormeCEI. Per permettere di condurre tutte le operazioni di esercizio e di manutenzione in condizioni di sicurezza i componenti contenuti nei quadri elettrici recheranno un’etichetta con l’indicazione dei circuiti ai quali si riferiscono. In particolare tutte le parti di impianto sotto tensione saranno dotate di un adeguato isolamento rimovibile soltantoconl’utilizzodiunattrezzo(protezionedaicontattidiretti). Tuttelepartimetallicheaccessibilidell’impiantoelettricoedegliapparecchiutilizzatori normalmente non in tensione ma che potrebbero trovarsi in tensione per cedimento dell’isolamento o per altre cause accidentali saranno protette mediante interruzione automaticadell’alimentazione(protezionedaicontattiindiretti).Saràpertantorealizzato un idoneo impianto di messa a terra coordinato con gli interruttori differenziali che assicuranol’apertura deicircuiti.All’impiantoditerrasaranno collegateanchetuttele strutture metalliche dell’impianto. Tutti i materiali e le apparecchiature dell’impianto elettricosarannosottoposteadunprogrammadimanutenzioneperlaconservazionedel loroperfettostatod’uso. RelazioneTecnicaGenerale 113

CENTRODIRECUPEROEVALORIZZAZIONEDIMATERIALI PROVENIENTIDASERVIZIDI RACCOLTA DIFFERENZIATA PROGETTODEFINITIVO Comm.12/2012–Rev.02del28.06.2013 e.Esposizionealrumore L’attività di cernita manuale e controllo qualità sarà confinata entro una cabina insonorizzatacheproteggeràglioperatoridalrumoregeneratonellealtresezionidella linea. Tuttiilavoratoridisporrannocomunquediadeguatidispositividiprotezioneindividuali dautilizzarsiinpresenzadiattrezzatureelavorazionirumorose. Leapparecchiatureedidispositivichecostituisconosorgentidiemissioniacustichetali da esporre al rischio rumore saranno adeguatamente segnalate con apposita cartellonistica. f.Rischiodiincendio La valutazione verrà fatta seguendo le indicazioni del DM 10.03.1998, in conformità all’allegatoI–LineeGuidaperlavalutazionedeirischidiincendioneiluoghidilavoro. Infasedivalutazionepreliminaredelprogettosonogiàstateindividuate: laprevenzionedeirischi; le misure tecnicoorganizzative destinate a porre in atto i provvedimenti necessari. Ilcriteriofondamentalecheverràadottatonellavalutazionedelrischioèquellobasato sull’identificazione dei pericoli relativamente alle differenti fasi lavorative, nell’analisi deifattoridirischioenellastimadellepossibiliconseguenze. Lavalutazioneverràquindiarticolatanelleseguentifasi: 1. individuazione di ogni pericolo di incendio, quali sostanze facilmente combustibili e infiammabili, sorgenti di innesco, situazioni che possono determinarelafacilepropagazionedell’incendio; 2. individuazione dei lavoratori e di altre persone presenti nel luogo di lavoro espostearischidiincendio; 3. eliminazioneoriduzionedelpericolodiincendio; 4. valutazionedelrischiodiincendioresiduo;

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5. verificadell’adeguatezzadellemisuredisicurezzaesistentiovveroindividuazione dieventualiulterioriprovvedimentiemisurenecessarieadeliminareoridurrei rischiresiduidiincendio.

E’infineopportunoprecisarechetuttigliadempimenti(Valutazionedeirischi,Nomine addetti per le situazioni emergenziali, Formazione/informazione lavoratori, Compilazione registri, ecc...) previsti dal D.L.vo81/2008 e s.m.i. in materia di tutela dellasaluteedellasicurezzaneiluoghidilavoroverrannorispettatidallaEDILIZIA COLONNETTAsecondoletempisticheemodalitàdefinitedallespecifichenormativedi settore.

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999.9...DISMISSDISMISSDISMISSIIIIONEDELL’IMPIANTOERECUPERODELSITOONEDELL’IMPIANTOERECUPERODELSITO PERFUTUREDESTINAZIONIPERFUTUREDESTINAZIONI Alterminedellavitautiledell’impiantoavverràladismissionecompletadell’impiantoe ilrecuperodelsitoperlefuturedestinazioni. La prima operazione della fase di postchiusura riguarderà la rimozione ed il conferimento a terzi autorizzati dei rifiuti presenti nel complesso impiantistico; successivamente si provvederà alla pulizia ed igienizzazione di piazzali, aree interne, lineedidrenaggio,caditoieefognature,svuotamentovascheebacinidiaccumulo. Nella fase seguente si darà avvio alle opere di dismissione e smantellamento delle apparecchiature elettromeccaniche presenti in impianto: qualora i dispositivi siano ancora in efficienza, essi potranno essere ulteriormente utilizzati in altri impianti similari, ovvero saranno smantellati e commercializzati come rottami ferrosi, dopo opportuna rimozione ditutti gli elementi costitutivi l’impianto stesso, separazione per tipologiadimaterialeeillorocorrettorecupero/smaltimento. Analogheconsiderazionipossonoesseresviluppatepergliimpiantiindustrialidiservizio nonchépericomponenticostitutividell’impiantofotovoltaicointegratonellacopertura dell’opificio, in merito ai quali si prevede di procedere ancora più agevolmente allo smontaggioerecuperodellecomponentidivalore,qualiilramedeicablaggi,irottami metallici, il materiale elettrico ed elettronico di vario tipo, il silicio ed il vetro dei moduli. Il capannone industriale e le altre strutture civili potranno essere agevolmente riconvertite ed adattate per attività di carattereindustriale, artigianale e commerciale. L’orizzonte temporale di vita dei fabbricati civili che saranno realizzati risulta indubbiamente superiore rispetto al termine previsto per la gestione delle attività di selezioneevalorizzazionedeirifiuti. Ciò considerato,risultapocoplausibileunloro smantellamentoalterminedelperiodo utilizzato,mapiuttostounaloroeventualericonversioneidoneaallefuturedestinazioni; nel caso, invece, della necessità/disposizione di demolire l’intero stabilimento si

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CENTRODIRECUPEROEVALORIZZAZIONEDIMATERIALI PROVENIENTIDASERVIZIDI RACCOLTA DIFFERENZIATA PROGETTODEFINITIVO Comm.12/2012–Rev.02del28.06.2013 provvederàallosmantellamentodeimanufatti,attraversolosmontaggiodeglielementi prefabbricatielademolizionedellestrutturegettateinopera. Lestruttureausiliarieediservizioprevisteacorredo dell’impiantopotrannoanch’esse rimanereinusoperlefutureattivitàovveroessererimosseperfavorireilripristinodei luoghi.

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Allegati a.Elaboratia.Elaboratidiprogettodiprogettodiprogetto

Codice TematismoTematismo Scala Elaborato 00RTG RelazioneTecnicaGenerale 01INQ1 InquadramentoGeneraleeCorografia varie 02INQ2 InquadramentoCatastale 1:2.000 03INQ3 DocumentazioneFotograficaeFotoinserimenti 04INQ4 CartadelleConnessioniInfrastrutturali Scalagrafica 05URB1 StralcioP.R.E.delComunediCasalincontrada 1:2.000 06URB2 AreadiIntervento–ZonizzazionediComparto FuoriScala 07URB3 VerificadellaCoerenzaUrbanistica 1:1.500 08URB4 PlanimetriaGeneraledell’InterventoUrbanistico 1:1.000 09PRD1 GestionedelleTerreeRoccedaScavo 1:1.000 10PRD2 PianoQuotatoePiantaOpificio varie 11PRD3 ProspettieSezioniOpificio varie 12PRD4 AreaUfficiPiante varie 13PRD5 AreaUfficiProspettieSezioni 1:100 14PRD6 LayoutInternoconVisteAssonometriche 1:300 15PRD7 PlanimetriaAreediStoccaggio 1:1.500 16PRD8 PlanimetriaRetiTecnologiche 1:900 17PRD9 PlanimetriaImpiantoFotovoltaico 1:1.000 18PRD10 FlussodeiMaterialiinIngressoeinUscita Scalagrafica 19PRD11 AreaServizi:Pesa 1:50 20PRD12 ParticolariVascadiPrimaPioggia FuoriScala 21PRD13 PlanimetriaPresidiAntincendioeControlloAmbientale 1:500 22PLV1 CartadeiVincoli varie 23PLV2 FasciadiRispettoElettrodotto 1:1.000 24PLV3 FasciadiRispettoAstaFluviale 1:1.000 25PLV4 DistanzadalleFunzioniSensibili 1:5.000 26AMB1 CartaGeologicadell'Abruzzo 1:100.000 27AMB2 PuntidiPrelievoCampionidiTerreno 1:1.000

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b.AltriAllegatib.AltriAllegati − ALLEGATOI.CertificatodiDestinazioneUrbanistica − ALLEGATO II. RELAZIONE GEOLOGICA e CARATTERIZZAZIONE e MODELLAZIONEGEOTECNICAeSISMICAacuradeldott. geol.E.Rossetti

− ALLEGATO III. Relazione Tecnica di Valutazione Previsionale dell’Impatto AcusticoacuradelCSAS.a.s.

− ALLEGATO IV. Indagine di precaratterizzazione ambientale per verificare l’eventualestatodicontaminazionedell’area

− ALLEGATO V. Studio sugli impatti generati dal traffico veicolare connesso all’eserciziodelfuturoimpianto

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