Leopold Kiesling E La Natura Rivelata Dalle Arti
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GALLERIA CARLO VIRGILIO & C. LEOPOLD KIESLING Stefano Grandesso GALLERIA DALLEARTI RIVELATA E LANATURA LEOPOLD KIESLING Stefano Grandesso CARLO VIRGILIO &C. GALLERIA CARLO VIRGILIO & C. ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA Traduzione inglese Sophie Henderson Traduzioni dal tedesco Anna Frasca-Rath Referenze fotografiche Giulio Archinà per StudioPrimoPiano, Siderno (figg. 3, 20) Arte Fotografica, Roma (tavv. I-VIII) © Belvedere, Roma/Wien (figg. 1, 24) Landesmuseum für Kärnten, Fräss-Ehrfeld Klagenfurt (fig. 25) Staatliche Schlösser und Gärten Baden-Württemberg, Schloss Ludwigsburg (fig. 2) Thorvaldsens Museum, Copenaghen (figg. 12-13) L’editore è a disposizione degli eventuali detentori di diritti che non sia stato possibile contattare Un ringraziamento particolare a Dario De Stefano, Bernardo Falconi, Renzo Leonardi, Francesco Leone, Cinzia Negherbon, Stefania Paradiso, Giuseppe Porzio, Julia Rüdiger, Laila Skjøthaug, David Wille ISBN 978-88-908176-5-6 © Edizioni del Borghetto Tel. + 39 06 6871093 - Fax +39 06 68130028 e-mail: [email protected] http//www.carlovirgilio.it Stefano Grandesso LEOPOLD KIESLING E LA NATURA RIVELATA DALLE ARTI con un saggio biografico di Anna Frasca-Rath Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze Firenze, Palazzo Corsini 26 settembre-4 ottobre 2015 e ISBN 978-88-908176-5-6 GALLERIA CARLO VIRGILIO & C. ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA Via della Lupa, 10 - 00186 Roma Tel. +39 06 6871093 - Fax + 39 06 68130028 [email protected] www.carlovirgilio.it Stefano Grandesso Leopold Kiesling e la natura rivelata dalle arti Suggestioni letterarie tedesche e scultura ideale nell’età di Canova e Thorvaldsen Il Genio delle arti che svela la Na- duto direttamente della protezione tura nelle testimonianze del tempo: dell’imperatore d’Austria Francesco vicende esecutive e collezionistiche II, che gli aveva concesso di eseguire Nel 1809, in un resoconto su- in marmo per le collezioni sovrane gli eventi artistici a Roma intor- opere di sua completa iniziativa. no all’anno 1808, il foglio tedesco Oltre dunque al gran numero di “Morgenblatt für gebildete Stände” modelli, di busti e copie dall’anti- dava per la prima volta pubblica co, di invenzioni originali in for- notizia di una nuova opera dello mato ridotto, il giornale viennese scultore viennese Leopold Kiesling. testimoniava che si andavano incas- Si trattava del “modello del Genio, sando in vista del ritorno in patria che, tenendo un alloro nella destra, anche le opere marmoree di inven- svela con la mano sinistra la natura, zione, come il gruppo di Venere, che viene rappresentata nel modo Marte e Cupido, simboleggiante la delle statue antiche.”1 Il prototipo pace. L’opera, con Venere che sedu- in gesso era allora completato e già ce Marte trattenendolo e porgendo- destinato alla traduzione in marmo, gli il ramo di ulivo, mentre Cupido come testimoniava l’articolo che sottrae al nume la sua spada, era precisava che ne era giunta la com- stata ideata da tempo e autonoma- missione. mente dall’artista e andava ora pro- L’anno successivo il medesimo pe- feticamente a celebrare l’imminente riodico poteva comunicare da Roma matrimonio tra Napoleone e Maria che anche la versione marmorea era Luisa d’Austria, un evento dal quale terminata. L’artista si apprestava al- si attendeva una pacificazione euro- lora a concludere il lungo soggiorno pea. Destinati a Vienna erano anche romano iniziato nel 1801 e a fare ri- i ritratti in forma di busto colossa- torno in patria accompagnato dalle le dell’arciduca Carlo d’Asburgo- opere che vi aveva realizzato. Dopo Teschen e del committente molda- i tre anni del pensionato artistico, vo Georg Bogdan, e ancora copie l’istituto era stato prorogato anche dall’antico come le teste maggiori grazie alle sollecitazioni favorevoli del vero di Achille e Ajace, una sta- di Antonio Canova, che ne seguiva tua originale di Imeneo e infine il gli esiti. Dopo altri tre anni, a par- già citato Genio, in quest’occasione tire dal 1807, l’artista aveva poi go- ampiamente descritto: “l’artista per- 5 1. Leopold Kiesling, Venere, Marte e Cupi- 2. Konrad Heinrich Schweickle, Cupido do, 1805-1809, Vienna, Belvedere trionfante, 1802 (modello), Ludwigsburg, Schloss Ludwigsburg fezionò in una figura singola, quasi tativa dell’artista (figg. 1, 24)3, ve- di altezza naturale, l’immagine di un nendo acquisito dalle collezioni genio delle arti, che svela la natura. imperiali e collocato sul piedistallo Il bel giovane, che tiene nella mano ornato dal rilievo di Venere che mo- la corona della fama, alza con l’altra stra a Marte la sua mano ferita da un velo sulla statua della dea della Diomede, commissionato nel 1810 a natura. La statua della natura è par- Johann Nepomuk Schaller che ave- zialmente dorata. Tra gli emblemi, va sostituito Kiesling come pensio- a forma di una piramide girata, che nato austriaco di scultura a Roma4. ornano il piede rastremato della dea, Al contrario, del Genio, rimasto l’artista si è preso la libertà di fare inizialmente in mano all’artista e alcune variazioni, in quanto ha ag- destinato poi a una raccolta priva- giunto tra l’altro il Dio e la Dea del- ta viennese, si erano perse le tracce, le belle arti e scienze, e le tre Grazie. così come la memoria storica. Gra- la statua ha un effetto felicissimo ed zie alle testimonianze che si sono è rifinita in modo splendido”2. citate si può però identificare senza Il gruppo di Marte era finora ben alcuna incertezza in una straordi- noto come l’opera più rappresen- naria opera che durante i passaggi 6 3. Bertel Thorvaldsen, Ganimede stante, 4. Leopold Kiesling, Il Genio delle Arti svela 1804 (modello)-1826, Copenaghen, Thorvaldsens la Natura come Diana Efesina, 1808-1809 Museum collezionistici ottocenteschi aveva la residenza che aveva ottenuto dal- finito per perdere la propria identità lo stato, presso la Prinz-Karl-Haus, (figg. 4 e tavole)5. ma senza successo. Aveva dovuto Giunto a Vienna con l’autore, il quindi acconsentire alle richieste di Genio era ancora presso Kiesling un privato, se nel 1821 l’opera era nel 1811, come testimoniava Jo- documentata nella raccolta del con- seph von Hormayr che sottolineava te Ferdinand Palffy de Erdoed7. La anche la grande somma offerta dal storia successiva del marmo è rievo- nobile viaggiatore Georg Bogdan, cata sulla rivista viennese “Moder- i cui antenati avevano governato la ne Welt” nel 1919, quando la statua Moldavia, pur di entrarne in posses- aveva ormai perduto la tradizione so. Essa era superiore alla richiesta del suo autore ed era considerata, dell’artista che tuttavia aveva rifiu- non a caso grazie alla sua perfetta tato di venderla, desiderando che ri- bellezza, opera di Antonio Canova. manesse in patria presso la corte im- Appartenuta negli anni Settanta del periale6. L’anno seguente Kiesling secolo precedente al principe Jo- aveva tentato di cedere le proprie hann II von Liechtenstein e collo- opere in cambio della proprietà del- cata nel suo palazzo nella Bankasse, 7 quando regnava il nonno di Johann II, cioè Johann I Joseph, che aveva commissionato opere come la Psi- che (fig. 26) direttamente a Kiesling per il castello di Eisgrub. Proprio allora il conte Palffy, proprietario del Genio, aveva perso tutta la sua fortuna vedendosi forse costretto a cedere in quell’occasione anche la statua. Il gruppo di Marte, Venere e Cupido e l’allegoria politica nella scultura ideale a Roma Sia il gruppo del Belvedere, che il Genio finalmente recuperato sono entrambi capolavori di quel primo decennio del secolo a Roma che, pur nella drammaticità degli eventi poli- tici che vanno dalla prima restaura- zione di Pio VII all’annessione fran- cese dello Stato Pontificio, si rivela 5. Dioniso Hope, New York, The Metro- un momento aureo per la scultura. politan Museum of Art Allora Canova esordiva anche nel campo delle statue eroiche, con il era stata da questi venduta, secondo Perseo, i Pugilatori, l’Ercole e Lica, l’autore dell’articolo, a causa di una dopo aver dato espressione in tante nudità integrale che doveva spiacer- opere precedenti alla categoria della gli. L’acquirente, il noto antiquario grazia. Metteva inoltre a punto al- Kubasch, l’aveva quindi ceduta al cuni tra i monumenti funerari dal banchiere Gustav Fisch. Questi l’a- significato più ampio e universale, veva collocata in una nicchia nello come il Monumento di Maria Cri- scalone del suo palazzo8, costrui- stina d’Austria e quello all’Alfieri, to nel 1878-80 da Victor Rumpel- recuperando poi la tipologia aulica meyer. E infine il Genio era stato ac- del ritratto divinizzato per Napole- quistato da Max Schmidt, direttore one e i membri della famiglia impe- della celebre fabbrica di arredi, lega- riale. ta ad Adolf Loos, F.O. Schmidt9. Nel 1803 suscitava immediata eco L’appartenenza alla collezione Lie- europea anche la presentazione nel- chtenstein doveva risalire alle ge- lo studio del danese Bertel Thor- nerazioni precedenti quella citata. valdsen del modello colossale del È probabile che la statua vi faces- Giasone con il vello d’oro, salutato se il suo ingresso intorno al 1825, come il nuovo canone della più 8 6. Leopold Kiesling, Il Genio delle Arti svela 7. Eros Farnese, Napoli, Museo Archeologico la Natura come Diana Efesina, 1808-1809 Nazionale pura e incorrotta classicità eroica. zionali, oppure si risolvevano di In seguito l’artista costituiva rapi- fare ritorno in patria per affermar- damente un suo personale Olimpo si, forti di quella formazione, come di divinità, programmaticamente al- i protagonisti dell’arte nazionale. ternativo a quello ideato da Canova, Tra i numerosi scultori elencati nel dove reinterpretava con spirito di 1809 sulle “Memorie Enciclopedi- sistema tutto il retaggio formale e che Romane” di Giuseppe Antonio morale classico, a cominciare dalle Guattani11 dovevano seguire questo statue di Ganimede, Psiche, Amore doppio destino ad esempio i pensio- e Psiche, Ebe e Apollo10.