Periodico bimestrale di notizie, informazioni e news dell’Associazione Giocatori Basket e del Fondo di Fine Carriera Numero 7 · febbraio/marzo 2010

second life

IL CASO RIFORMA DEI MINIBASKET IN NAPOLI CAMPIONATI CARROZZINA I diretti protagonisti I giocatori in blocco contro Alla scoperta delle raccontano la situazione le nuove norme federali Volpi Rosse di Firenze

2 L`editoriale Riforma dei Campionati

di Giuseppe Cassì

Si parla molto in questi giorni di ri- campionati nazionali, e per altro è un passatempo, ma un’attivi- forma dei campionati. È evidente verso la imposizione di un alto tà professionale per la quale sono che qualsiasi ipotesi di riforma numero di giocatori under da richiesti sacrifici, rigore, disciplina e deve essere funzionale al conse- 23 a 25 anni nei campionati di preparazione specializzata. È certo guimento di un qualche obiettivo Legadue e di Serie A Dilettanti. che i giovani con potenzialità e talen- considerato cruciale per il bene del Non si comprende francamente la ra- to trovano già spazio nei campionati movimento, altrimenti è meglio gione per cui queste misure possano nazionali, secondo il loro valore, ed a lasciare tutto come è. La FIP, come essere strategiche rispetto agli inte- prescindere da qualsiasi imposizione. ogni altra Federazione, ha l’obiettivo ressi federali. Lasciare delle città Ed è contro ogni logica adottare di favorire l’aumento dei propri senza basket di vertice, è piutto- scelte ingannevoli o ingenerare Stesserati, e di operare in modo da sto una scelta autolesionistica: false speranze, o condizionare a migliorarne la qualità. Il primo vuol dire lasciare campo libero ad tavolino la carriera di tanti (troppi) obiettivo si persegue puntando alla altre discipline sportive e perdere atleti. diffusione capillare del basket, tesserati. D’altro canto, obbligare Altra e più utile cosa sarebbe in- con iniziative volte alla promozio- un club di alto livello, come quelli vece imporre parametri di qua- ne del mini basket e del basket di Legadue o di Serie A dilettan- lità (come la capienza minima giovanile nelle scuole e magari ti, ad ingaggiare un atleta di 23 o degli impianti) o precise garan- obbligando i club a standard 25 anni invece di uno di 28 o 30, è zie economiche preventive: è giovanili di maggiore qualità. Il illogico ed insensato oltre che in- tempo che si ponga un freno alla im- perseguimento del secondo obiettivo giustamente penalizzante verso provvisazione ed all’avventurismo. non può prescindere, tra l’altro, dal quei giocatori che hanno dedicato la Troppi dirigenti si sono dimostrati favorire il completamento del- loro vita al basket, e la cui carriera negli ultimi anni incapaci di imposta- la formazione nell’età cruciale non può terminare per decreto, re un programma sportivo che tenga (tra i 18 e i 20 anni) che coincide ma solo per una libera scelta. A conto, in primo luogo, della sosteni- con la fuoriuscita dei giocatori dalla che serve sostituire atleti trentenni bilità economica. Se si vuole vera- categoria giovanile. Occorre evitare di valore con atleti meno bravi di 23 mente migliorare la qualità del che la fine della carriera giovanile si- anni, che, superata l’età soglia, sono movimento, forse è il caso che si gnifichi una brusca interruzione delle destinati ad un inesorabile oblio? cominci dalla testa, da chi coman- competizioni agonistiche. Sono in Perché mai lo svecchiamento gene- da e controlla il gioco. molti ad individuare come rimedio ralizzato delle squadre debba com- alla riduzione della qualità e compe- portare un incremento della qualità? titività del movimento, per un verso Forse si tende a trascurare il fatto che la riduzione delle squadre dei in quei campionati il basket non

Sommario

Riforma dei Campionati 3 Comunicato GIBA 17 Il grande salto 4 Il cerbiatto con gli occhi da tigre 18 Loro di Napoli 10 Più tutela, soprattutto per i giovani 20 Giba risponde 12 Consigli per i giocatori che vogliono lavorare all’estero 21 Colussi, a Pavia i problemi vanno via 14 Vittorie oltre i limiti 22 Ozzano, tutto Gira al massimo 16

3 in primo piano iILl grande GRANDE sSALTOalto Per un giocatore il passaggio dal campo alla vita reale è un momento molto delicato. Analizzando le storie di alcuni ex cestisti, vi raccontiamo il perché

di Damiano Montanari

Alcuni ce la fanno, altri meno. Per- conta infatti l’ex play chè la vita, quella vera, sa regalare maker –. Se una cosa gioie e soddisfazioni, ma anche es- interessa, allora sia- sere spietata, se non si è preparati. mo disposti a dedi- Il passo dal campo da basket al carle tempo, voglia e mondo reale, a volte, può essere sacrificio”. Vale nella più difficile del previsto. C’è chi vita, come nella palla- ci pensa molti anni prima di dovere canestro, un ambiente affrontare l’ostacolo, chi preferisce che può essere utile concentrarsi sul presente e chi vive per prepararsi poi al il passaggio nel modo più naturale mondo reale. “Fare possibile, ma, nella vasta gamma parte di un ambito di soggettività nel modo di porsi sportivo ti dà cose davanti a questo problema, c’è un importanti come il fatto oggettivo: prima o poi tut- rispetto delle rego- ti i giocatori di pallacanestro le, la capacità di co- devono pensare a cosa faranno struirsi il carattere una volta che appenderanno le in un certo modo, il scarpette al chiodo. Per aiutare sapersi creare una la riflessione, abbiamo riportato al- leadership all’in- cune storie di chi ha già varcato terno di un grup- questa soglia e ha deciso di raccon- po, tutte situazioni tare emozioni e progetti, per far luce che poi possono es- su un mondo che, se preso nel modo sere molto utili anche giusto, può regalare ancora tante una volta che si smet- soddisfazioni. te di giocare. L’im- portante è riuscire a prendere le cose Fa’ ciò che ti piace positive e formati- L’importante è scegliere la strada ve che si imparano giusta, quella che più si addice alle durante la carriera proprie inclinazioni, come conferma da giocatore. Quan- Claudio Coldebella, ieri punto di do questa finisce di forza di , Atene, solito si è molto gio- Salonicco ed , vani. E’ lì che si deve ed oggi direttore sportivo della capire che davanti si Juve Caserta. “E’ importantissi- ha un’altra carrie- mo fare quello che ti piace – rac- ra, alla quale bisogna CLAUDIO Coldebella

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prepararsi. Io ho smesso a tren- sta da Marco Bonamico che, dopo sonali. Auspico che si creino dei totto anni nell’Olimpia Milano, una carriera di altissimo profilo percorsi per chi smette di gioca- quando ero al vertice. Era un in Serie A, è stato commentatore re e vuole intraprendere la car- mio obiettivo, perchè non vole- televisivo ed oggi ricopre il ruolo di riera arbitrale, oltre che quella vo permettere agli altri di dirmi Presidente della Legadue. “Quan- per diventare allenatore. Con la che era arrivato il momento di do si smette di giocare – ricorda “Il conoscenza del gioco che si è maturata smettere. E’ stato un fatto d’orgo- Marine” - la prima cosa che ci si in tanti anni sul parquet, credo che un glio e ne vado fiero. Ci sarebbe stata chiede è cosa ci si fa la domenica ex giocatore sarebbe facilitato a dirige- la possibilità di continuare, ma non a casa, senza giocare. Quello che re le partite”. ho voluto, anche perchè, nella mia è importante, e che è sempre stato esperienza, quando ci sono fattori importante per me, è essere curio- Le nuove soddisfazioni esterni che ti obbligano a smettere, ti so, appassionarsi alle cose che resta sempre la voglia di fare, mentre si fanno, leggere. Nella mia vita A patto che, come Matteo Anchisi, quando sei tu a dire basta, lasci con ho fatto percorsi diversi, non lavo- non si sia definitivamente stancato un altro spirito, non ti guardi indie- rando solo nel basket. Il segreto per della pallacanestro. “Ho smesso di tro e sei più propositivo per il futu- riuscire nella vita reale? Un mix giocare nel 2001 a Biella, dopo ro”. Che per Coldebella è cominciato di capacità, spregiudicatezza e avere vestito le maglie di Milano, nella stessa città dove aveva smesso fortuna. Bisogna guardarsi attorno, Montecatini, Siena, Pistoia, For- di giocare. “A Milano c’era la possi- senza passare le giornate attaccati alla titudo Bologna e Cantù. Qualche bilità di far parte dello staff degli play station. Io, ad esempio, allenatori, per cui, per due anni, ho aperto a Bologna un sono stato assistente dell’Olimpia. centro fitness, benessere e Sei anni prima di smettere avevo con- riabilitazione per sportivi seguito il patentino da allenatore venticinque anni fa, quan- e da tempo avevo l’intenzione di far do ancora giocavo”. Con parte di un discorso manageriale, questi presupposti il passaggio per cui quei due anni come assistente dallo status di giocatore a quel- mi sono serviti molto per capire mo- lo di cittadino comune non è tivazioni, difficoltà e dinamiche che si stato doloroso. “Per me non possono vivere in uno staff tecnico. è stato un trauma terminare Terminata quell’esperienza ho così la carriera come giocatore pro- deciso di prendermi un anno sab- fessionista. La mancanza di batico per girare il mondo ed ac- notorietà? I ricordi più belli crescere la mia conoscenza. Sono sono quelli stato in Europa, vedendo i vari cam- che tenia- pionati, negli Stati Uniti ed anche mo dentro in Africa, allargando il mio network di noi e di conoscenze. E’ stata un’esperienza non quelli importante e formativa che mi è ser- che ci ven- vita”. Una base solida per sviluppare gono rico- i talenti che Coldebella già possede- n o s c i u t i va - “negli anni in cui ho giocato in da fuori. Grecia, ho anche fatto un corso La carriera di organizzazione di eventi e come gio- nel 2001 avevo organizzato una catore è e Summer League a Salonicco” - e resterà sem- che poi ha deciso di affiancare ad una pre un bel formazione doc: “Alla Bocconi di ricordo, ma Milano ho frequentato un corso non deve di formazione manageriale per d i v e n t a r e ex atleti”. Oggi Claudio è direttore u n ’ o s s e s - sportivo alla Juve Caserta, soddisfat- sione”. Oggi Marco Bonamico to del suo lavoro. “E’ sempre quello per Bonamico che ho voluto fare, ma non è caduto il basket giocato è veramente dal cielo”. solo il passato. “Ho fatto solo qualche partita per beneficen- La ricetta vincente za, per il resto niente”. Quindi una proposta per chi, oggi e Sono serviti volontà ed applicazione, domani, dovrà affrontare il oltre alla capacità di saper rischiare grande salto. “Sul dopo car- ed un aiuto dalla dea bendata. Una riera le scelte sono molto per- ricetta molto simile a quella propo-

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belle soddisfazioni, e dalla vita da giocatore a quella reale soprattutto è stata una in modo graduale, avendo co- mia scelta, che non ho minciato un’attività lavorativa subito. In queste cose quando ero semiprofessionista le motivazioni sono in B2. Avevo 35 anni, pagavano ab- fondamentali. Per bastanza bene e, passando attraverso me il passaggio dal- la B1, dove si faceva la vita da pro- la vita come giocatore fessionisti, allenandosi tutti i giorni, a quella reale non è ero riuscito a fare lo scatto a livello stato quindi un trau- psicologico. Il trauma è stato non ma, ma tutto il con- poter giocare più a certi livelli, trario. Ero saturo perchè la passione rimane e c’è tut- della vita da giocatore, tora. D’altra parte bisogna darsi degli stufo delle trasferte e obiettivi, con la consapevolezza che lo dell’ambiente del ba- status di giocatore non può durare in sket. La mancanza di eterno. Anche nella vita reale ci fama e notorietà? Se si può realizzare, anche in ambiti hai successo, le hai diversi da quello della pallacanestro. anche dopo, anche Io da quattro anni sono family ban- di più di quelle che ker per la Banca Mediolanum. E’ puoi avere nel picco- un lavoro che mi piace e mi stimola. lo mondo del basket. Non mi ritengo ancora realizzato, ma L’adrenalina è la stessa, è una realtà in cui posso crescere”. quando guadagna la tua azienda e guadagni an- che tu. Ora seguo il ba- sket abbastanza poco e nel tempo libero prefe- MATTEO ANCHISI risco stare con i miei fi- anno più tardi ho ripreso per gli e la mia famiglia. Ho fare un piacere ad un amico a Ca- qualche amico che è nel mondo del stelletto Ticino, ma è durato solo basket, ma parliamo d’altro”. Il mes- tre mesi, il campionato era quello saggio finale di Anchisi è chiaro: “Il di B1 ed era praticamente un’attivi- consiglio che do è quello di cerca- tà da dopo lavoro”. Mentre Anchisi re un campo professionale che aveva già pensato da tempo al suo. piaccia. Per chi arriva ad alti livelli, “Avevo già abbastanza in mente che il lavoro occupa il 90% della vita, per sarei entrato nell’abbigliamento, cui è importante avere passione per così mi sono preso un anno sabba- quello che si fa, altrimenti diventa tico, che consiglio a tutti. In quel un supplizio. La mancaza del basket? periodo ho viaggiato, ho perfe- Ogni fase della vita ha i suoi momenti zionato le lingue – ora conosco in- ed i suoi capitoli. Ora sono contento glese, spagnolo ed un po’ di francese di quello che sto vivendo”. – preparandomi a quella che sarebbe stata la mia nuova carriera nel mon- Passaggio graduale do del lavoro. Ho iniziato nell’azien- Soddisfatto del proprio lavoro, ma da bolognese WP e poi, dopo due con ampi margini di crescita, è invece MASSIMILIANO ROMBOLI anni, mi sono trasferito alla Indu- Massimiliano Romboli che dopo strie e Confezioni Tessili, dove una carriera sul parquet è diventato ho cominciato come responsabile promoter della Banca Mediola- di zona, diventando oggi direttore num. “Sono di Bologna e sono cre- Immobili e telecronache generale Europa di un’azienda che sciuto nelle giovanili della Virtus, Come è cresciuto , fattura cento milioni di euro l’anno. con cui ho giocato anche in prima che dopo una vita cestistica divisa In più ho degli investimenti im- squadra. Poi nel 1992 sono passato a tra Milano e Treviso, ha saputo ri- mobiliari negli Stati Uniti”. Un Rimini, dove sono stato sei stagio- tagliarsi il suo spazio nella vita reale, traguardo importante che Anchisi ha ni, trasferendomi successivamente a avendo buone soddisfazioni. “Ho tagliato senza guardarsi più indie- Cantù e ad Imola. Quindi ho fatto smesso nel 2004 a Treviso – rac- tro. “Non ho alcun rimpianto di l’esperienza di giocare nei Dilettan- conta l’ex ala della Benetton e della avere smesso presto di giocare ti, ad Ancona in B1, a Castelnovo Nazionale italiana – quando ero a pallacanestro (ndr a trent’an- di Sotto in B2 e a Faenza. Perso- al top, perchè mi deprimeva mol- ni), mi piace il mio lavoro, in cui ho nalmente ho vissuto il passaggio to il pensiero di andare a giocare

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nelle serie minori. Lo dico senza reale. Ora non gioco più nem- voler sminuire il valore dei giocatori meno a livello amatoriale, cer- che sono lì, ma perchè io non ne sa- co di controllare la mia dieta rei stato capace. Comunque già dal e di muovermi senza fare uno 2002 avevo cercato di metabo- sport in particolare, per con- lizzare mentalmente l’addio al durre una vita sana”. basket, che è la cosa più difficile. Anche per questo avevo cominciato a Il basket pianificare il mio futuro: nel 2000 avevo aperto un ristorante a Tre- nel destino viso con un socio e nel 2002 ne ho Appese le scarpette al chiodo, aperto un altro che poi ho ven- è infatti fondamentale non la- duto. Ora faccio l’imprenditore, sciarsi andare, come racconta lavorando nel ramo immobiliare Andrea Gracis, che oggi fa lo con il mio socio, il commentatore scout internazionale per i per Sky e, da quest’estate, il team Sacramento Kings dopo es- manager della Nazionale italia- sere stato protagonista di una na. Il passaggio dal mondo del ba- grande carriera tra i professio- sket, che è un mondo irreale, alla vita nisti del basket italiano. “Sono vera è molto difficile, per cui il mio nato a Treviso - racconta consiglio è quello di prepararsi pri- Andrea - dove sono cresciuto ma, non tanto economicamente, cestisticamente debuttando in quanto psicologicamente, perchè serie A. Poi sono stato a Vene- si è abituati a vivere in una realtà ir- zia per tre anni e a Pesaro per undici, per ritornare a Treviso dal 1994 Andrea Gracis al 1998 e chiudere la mia carriera in B1 la parte di scouting e ad organiz- nei Bears di Mestre. In zare alcuni eventi come Summer quel periodo cominciavo League e tornei. Quest’attività durò già a pensare a quella che per due anni, dopo i quali cominciai sarebbe stata la mia vita a fare l’agente per l’Interperfor- una volta che mi fossi riti- mance di Luciano Capicchioni. Mi piaceva l’idea da un lato di dare tutela ai giocatori e dall’altro di dare aiuto ai giovani per diventare gioca- tori professionisti, mettendo la mia esperienza ventennale di giocatore al servizio dei ragazzi. Solo in un se- condo momento, quando lavoravo part time come agente e come scout, i Sacramento Kings mi chiesero di la- vorare esclusivamente per loro. Tro- vammo l’accordo e questo è il quarto anno che ricopro quel ruolo”. Con quella tenacia e quell’abnegazione che Gracis aveva anche quando scendeva in campo. “Per mia scelta – racconta infatti l’ex play maker – quando ero un giocatore, decisi di concen- trarmi quasi totalmente sul mio presente. Ai miei tempi c’erano gio- catori che già aprivano altre attività rato e così, siccome mi al- come bar, ristoranti o negozi, ma io lenavo solo al pomeriggio, non l’ho mai fatto, per avere la testa alla mattina andavo in completamente su quello che stavo sede Benetton dove fa- facendo. Era un rischio, ma era cevo un po’ di tutto, in altrettanto rischioso fare male particolare promozione entrambe le cose. Alla fine ho avu- nelle scuole. Già allora to la forza fisica e mentale di giocare RICCARDO PITTIS cominciai a fare una picco- fino a 39 anni e posso consigliare a

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perchè mi mancava riera, ha fatto una scelta coraggiosa, la parte agonistica. dando una svolta importante alla sua Avendo sempre vissuto vita. “Sono nato a Napoli – racconta sulla sfida, non ero ca- Alessandro – e, dopo avere comincia- pace di giocare senza e to a giocare lì a basket, a 14 anni fui per questo ho mollato. preso dalla Fortitudo Bologna. Fu Ora vado in biciclet- in quel momento che iniziai a pen- ta, corro, quando ho sare seriamente alla pallacanestro. smesso ho fatto anche Rimasi a Bologna per tre anni, dove la maratona di New ottenni la maturità scientifica al York per trovare Manzoni, essendo un anno avanti. I le motivazioni, che miei volevano che continuassi a stu- sono importanti. Per diare ed io volevo continuare ad es- tenermi in forma biso- sere un giocatore, così sfruttai un’op- gna infatti avere uno portunità che mi ero creato da solo. scopo, andare in pale- Qualche tempo prima, infatti, avevo stra solo per star bene, fatto un camp a Linchburg, in è difficile. Credo che Virginia, con il figlio di Villalta. Là trovare uno sport di- c’erano allenatori di varie Università vertente per tenersi in che selezionavano i ragazzi. Loro mi forma sia la cosa mi- avevano visto nell’estate tra la quar- gliore. Dovendo fare un ta e la quinta superiore, ero bravo. bilancio, quindi, sono Dopo la maturità in Fortitudo mi of- soddisfatto di come ho frirono un contratto di cinque anni al vissuto il passaggio alla minimo, ma io non volevo firmare. vita reale, ma vorrei Ne parlai con coach Breveglieri, mettere in guardia che mi consigliò di andare negli Stati chi dovrà affronta- Uniti per continuare a migliorarmi re questo momento per altri quattro anni. Andai a New dicendogli che va York, all’Università di Fordham, preparato. Ognu- a cui arrivai tramite la Fortitudo, vi- no trovi il suo modo, sto che Bebo si mise d’accordo con ma si deve sapere Rich D’Alatri, che era preparatore che dopo manca- atletico della Fortitudo, per manda- no quelle emozioni re una mia cassetta a Bob Hill. Io e quell’adrenalina non sapevo l’inglese, non avevo che nessuno può frequentato l’Università, ma im- dare. Ci saranno altre parai la lingua e da gennaio co- alessandro acquaviva emozioni, ma quelle minciai a seguire le lezioni. Ben del basket, nel bene presto scoprii che l’Università che chi si troverà nella situazione che ho e nel male, non si ri- avevo scelto era molto importante a vissuto di trarre il massimo pos- proporranno più. A me il basket livello culturale, ma meno a livello sibile da quello che sta facendo. è mancato e manca molto, tanto che sportivo. Ebbi comunque la possibi- Pur essendo preparato all’abbandono a volte me lo sogno di notte e, lità di giocare in Conference contro del basket, il passaggio al mondo rea- quando vado a vedere le partite, mi , David Hawkins, le è infatti sempre difficile, soprattut- emoziono. E dire che quando ho David West, Dwayne Wade e to per chi l’ha giocato ad alto livello. smesso avrei voluto fare tutt’altro Marques Green. Alla fine mi lau- Poi, personalmente, la decisione di che rimanere nella pallacanestro, reai in Business Administration ritirarmi fu inizialmente una libera- perchè avevo una certa nausea, ma e, dopo quattro anni di assenza, tor- zione, perchè ero molto stanco della alla fine la vita mi ha riservato questo nai in Italia, dove giocai prima in vita che facevo e faticavo a recuperare e ne sono contento. Si tratta di tro- A1 a Reggio Calabria e poi in B1 dai piccoli infortuni. Quando mi sono vare un equilibrio. L’impatto non a Veroli, finendo poi l’anno a Na- buttato nella vita reale ho scoper- è mai facile, ma, se ci si prepara, lo si poli. Successivamente rimasi fermo to che era diversa e difficile, ma che può affrontare meglio”. per un anno, per poi giocare mezza si poteva e si doveva andare avanti. stagione in C1 a Sarno, dove mio Oggi non gioco più a pallacanestro, Una scelta padre aveva fatto la serie A e la serie ma in passato, per un periodo, ho B e dove io conquistai la promozio- fatto parte del “vecio basket”, dove ex in controtendenza ne in serie B. Nella stagione 2007-08 giocatori si trovavano un paio di vol- Ne sa qualcosa Alessandro Acqua- mi ritrovai ad avere una certa età, ma te alla settimana. Sono andato avan- viva, ex play guardia classe 1982 senza essere ai livelli che avrei volu- ti un po’, ma poi non ho continuato, che, ad un certo punto della sua car- to io. Mi ritrovai in B1, a Modena,

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ad essere allenato da Filippo Pa- vorrebbe che andassero. Nella scelta sono riuscita a coltivare entrambe lumbi, che mi aveva già allenato in che ho fatto non c’è solo un mio de- queste anime. Come giocatrice ho Fortitudo. Eravamo amici, la squadra siderio di costruirmi la mia vita in fatto un anno in A1 a Palermo e era giovane ed io pensai: o la va, o la un certo modo, ma anche la voglia vent’anni di A2, tra Pavia, Lecce, spacca. Purtroppo ben presto emer- di aiutare i miei colleghi che sono Catania, Messina, Caserta, San sero dei problemi societari. Io presi nel mondo del basket e gli sportivi Giovanni Valdarno e Bologna. sei stipendi in cinque mesi, mentre che praticano anche altre discipline. Era difficile studiare e lavorare, muo- gli altri miei compagni ne incassaro- Quest’anno mi sono sposato e la mia vendosi tanto, ma io sono riuscita no cinque su dodici mesi. Il progetto attività procede bene. Sono felice”. a laurearmi in Giurisprudenza, dell’allora presidente Tudini non dopo avere fatto un biennio di Eco- aveva basi, per cui io tornai a Sar- nomia. Oggi faccio l’avvocato e no. A quel punto, a ventisei anni, Donne, il passaggio la procuratrice, per poter restare decisi di dire basta col basket. nell’ambiente. Per me il passaggio Volevo arrivare ai vertici e non ci ero è più semplice dal mondo del basket a quello reale riuscito, dopo avere fatto grandi sa- Davvero un bell’esempio di come non è stato traumatico. Ho smes- crifici. Finii la stagione a Sarno e l’an- affrontare un passaggio che coin- so due anni e mezzo fa nella squadra no successivo decisi cosa fare della volge anche il mondo del basket di Castelmaggiore, dopo che nelle mia vita. Durante l’ultimo anno negli femminile, sebbene in maniera due stagioni precedenti ero già scesa Stati Uniti avevo conosciuto la mia differente. “Noi donne non siamo di categoria. Il consiglio che mi sen- attuale moglie e volevo sposarmi. professioniste – afferma infatti Li- to di dare ad una giocatrice è quello Vedevo le difficoltà dei giocatori di liana Paparazzo, ieri giocatrice di studiare e di arrivare alla lau- basket, che vivevano giorno per gior- di serie A ed oggi avvocato – con rea, anche se ha 35 anni, senza no senza pensare al domani, immersi tutte le conseguenze di questa situa- mollare mai. Poi l’inserimento nel in un mondo drogato, pensando zione. Difficilmente una donna resta mondo del lavoro è più facile, anche che la vita fosse guadagnare soldi, nell’ambiente”. Liliana c’è riusci- perchè lo sport ti aiuta, insegnandoti per poi ritrovarsi a quarant’anni con ta. “Nella mia famiglia mio padre a lavorare in gruppo e a sdramma- una famiglia sul groppone, senza sa- spingeva per lo studio, mentre tizzare le situazioni difficili. Nel pas- pere cosa fare delle propria esisten- mia madre era molto sportiva saggio dalla vita da giocatore a quella za. Decisi di trasferirmi a Brescia, ed agonista, avendo giocato in Na- reale credo pertanto che le donne dove risiedeva la mia famiglia. Lì ho zionale. Mio nonno aveva giocato siano più avvantaggiate degli trovato lavoro come promotore nella Ginnastica Triestina agli uomini, perchè restano di più con i finanziario, ho iniziato a giocare inizi del Novecento e mio zio al- piedi per terra”. a basket in B2, nell’Iseo, ed ho lenava. Forse anche per questo io creato una società per lo sport che fa consulenza agli sportivi, garantendo loro serenità attraverso una consulenza finanziaria, assicurativa, fiscale e le- gale, che prevede anche una preparazione per il post carriera. Si chiama All (Always Leader in Life) e dà un servizio importante ai giocatori, anche in pre- visione del passaggio dal parquet alla vita reale, che per me è stato molto automatico. Nella mia vita ho sempre fatto ragiona- menti molto chiari e, anche in questo caso, ho pensato: ho giocato a tutti i livelli, ho fatto le Nazionali giovani- li, ho affrontato i campioni della Nba, ho conosciuto la Serie A e la B1, ho fatto di tutto, ma non come avrei vo- luto farlo io. Non sono delu- so, ma nella vita non sempre tutte le cose vanno come si

9 il caso Loro di Napoli Viaggio all’interno della società più contestata di Serie A, tra storture e storie raccontate da chi vive da dentro questa situazione grottesca di Damiano Montanari

Dopo la farsa, una riflessione. Ci andare in panchina per non la- entusiasmo – afferma Pasquini – ma sono state partite senza senso, conti sciare i ragazzini in autogestio- vivono una situazione surreale. che non tornavano, giuste proteste ne. Adesso durante la settimana Già c’è una grande differenza tra un di chi seguiva uno spettacolo che, col faccio scouting per me stesso, cer- professionista ed un Under 19 di alto passare del tempo, è diventato un cando di vedere più cose possibili e livello. Con questi ragazzi, che sono Circo dell’età romana, con i po- vado a Napoli solo la domenica, tutti Under 19 normali, c’è un abisso”. veri protagonisti condannati ad in occasione della partita. Io sono un A Pasquini il compito di cercare di essere sbranati dai leoni di tur- professionista e questa situazione dare dignità alle apparizioni parteno- no. E così, tra una critica e l’altra, si si distacca dal mio mestiere. Fino al pee, sebbene in condizioni assurde. è andati avanti e tuttora si procede 13 dicembre ho gestito un gruppo di “Non ho mai parlato con loro di in attesa che lo scempio finisca. Cosa professionisti, poi si è verificata una pallacanestro – confessa il coach possiamo fare per contrastare una si- situazione per cui sono molto dispia- – anche perchè non sarebbe giusto tuazione che, prima di tutto, fa male ciuto e che fa male alla pallacanestro nei confronti di chi li allena durante alla pallacanestro italiana come mo- italiana, ma non me la sono sentita di la settimana (ndr Roberto Peron). A vimento? Quanto meno raccontare lasciare andare in campo allo sbara- loro dico solo di avere entusiasmo la storia di chi, in prima persona, glio questi ragazzi”. Che, ogni dome- e di dare tutto quello che hanno. sta vivendo la farsa di un cam- nica, fanno il possibile. “Loro hanno Poi mi limito a sostituire chi è pionato che non ha più senso, dando voce a loro, loro di Napoli, quelli che, tra una schiacciata in testa ed un fardello di punti sul groppone, ci stanno mettendo la faccia. Accanto ai ragazzini A partire dall’allenatore Federi- co Pasquini, che ci racconta la sua esperienza: “La situazione va di- stinta in due parti importanti. Fino allo scorso 13 dicembre alle- navo una squadra di professio- nisti, che aveva perso contro Vare- se con un tiro da metà campo e che aveva Travis Best come play maker. In quei due mesi e mezzo di lavo- ro eravamo riusciti ad allestire una squadra competitiva, poi, a causa di problemi societari, sono state fatte scelte diverse. Per questo il 2 genna- io ho transato verbalmente con il presidente Papalia ed il 3 genna- io sono andato regolarmente in panchina contro Biella. Al mio posto sarebbe dovuto venire l’alle- natore che seguiva l’Under 19 di Rieti quotidianamente, ma il 6 gennaio la Comtec ha bloccato il suo tesseramento”. A quel pun- to Pasquini ha fatto una scelta uma- na. “Era giusto che io continuassi ad

10 il caso

settimana, ma i risultati sono quelli eti ed in Serie A con Napoli. Sto che si vedono. Poi è un’emozione vivendo bene questa situazione giocare contro chi vedi in tele- e non sono stato mandato in campo visione, ma non è mai bello essere allo sbaraglio, anche perchè già l’an- sommersi dagli avversari. Il ricordo no scorso avevo giocato in prima più brutto? Quando abbiamo su- squadra con Rieti ed ho un con- bito il record di punti con la Lot- tratto da professionista”. tomatica”. In un presente difficile, la testa va al futuro. “Quest’anno gio- co con l’Under 19 di Rieti, col Con- Qui sotto Riccardo Ciavarroni, a sinistra tigliano Basket in C2 ed a Napoli l‘allenatore di Napoli Federico Pasquini, nell‘altra pagina Filippo Bellini in Serie A. L’anno prossimo pen- serò innanzi tutto alla scuola, visto che farò il quinto anno del Liceo Scientifico. Con il basket valuterò le proposte di Contigliano in C2”. Nien- te più Napoli? “Spero di no. Sia chiaro, nessuno ci obbliga ad andare a giocare e se non vuoi, non vai, ma la società ci mette delle pressioni, in particolare il nostro referente Eros Ciavarroni ci spinge per farci venire. Quindi mi auguro che l’anno prossi- mo non si ripresenti una situazione del genere. Il gioco è bello quando dura poco”. stanco, chiamandolo per nume- Una grande occasione ro, visto che di molti di loro non Di tutt’altro avviso il compagno di conosco nemmeno il nome. L’im- squadra di Bellini, Riccardo Cia- portante è far sapere che la gioia ed il varroni, play maker del ‘92 che gusto di giocare a pallacanestro sono si dimostra entusiasta di giocare in alla base della loro esperienza”. Serie A. “Per me è sicuramente una grande occasione giocare Il gioco è bello, in Serie A con il gruppo di Rieti con cui sono cresciuto, un gruppo quando dura poco unito, che credo abbia realizzato un Sentimenti ed emozioni che non sono sogno nel cassetto. Sono quindi condivise da Filippo Bellini, play davvero soddisfatto di avere po- guardia classe ‘92, che racconta: tuto cogliere quella che io considero “Al primo impatto ho preso la si- una grossissima opportunità per tuazione con entusiasmo, ma dopo essere visto da altre squadre. Per- due o tre partite ci siamo resi con- sonalmente ho già avuto contatti to che non era possibile giocare a con alcune società che si sono in- questi livelli, né fisicamente, né dal teressate a me per i loro settori gio- punto di vista del talento, e che quel- vanili”. Non ti costa essere massa- lo non era il nostro posto. Adesso crato di punti ogni domenica? andremo avanti fino alla fine del cam- “Non importa né a me, né alla pionato, ruotando le nostre presen- squadra. L’importante è fare ze”. Per Filippo, quindi, la prova del bella figura, cioè stare bene in fuoco in serie A è risultata essere un campo, mostrando entusiasmo”. po’ troppo scottante. “Quest’espe- Nella speranza che questa sia la base rienza mi ha fatto capire i miei di una carriera di vertice. “Non so se limiti e che oggi la Serie A non fa in futuro potrò giocare stabilmente in per me, perché non ho i mezzi adatti serie A – afferma Ciavarroni – magari per starci. Forse in futuro potrà ac- potessi stabilirlo io. Per quanto mi ri- cadere, ma non ora. Durante la par- guarda cerco di impegnarmi e di far- tita Pasquini cerca di incoraggiarci mi trovare sempre pronto”. Riccardo e noi proviamo a mettere in pratica non si sente buttato nella mischia. gli schemi che Peron, l’allenatore “Sto giocando con l’Under 19 a Rie- dell’Under 19 di Rieti, ci insegna in ti, in C2 nel Foresta Basket di Ri-

11 infoGIBA GIBA risponde Altro appuntamento con la rubrica dedicata interamente alle domande più frequenti dei giocatori. In questa puntata scopriamo la quota degli stranieri in A ed in Legadue del prossimo anno, la polizza assicurativa federale ed i vertici della Federazione

a FIP fornisce una copertura as- In cosa approfondite ed il rischio contenzio- sicurativa in caso di morte e consiste la polizza so è quasi inesistente. Viceversa, Ldi invalidità permanente a tutti assicurativa applicando la tabella INAIL, il risar- i propri tesserati, anche ai giocatori di federale? cimento è garantito solo nel caso di categoria giovanile. Per riuscire in questa patologie particolarmente gravi, ed in impresa, la Federazione sostiene un costo genere si ottiene la liquidazione solo dopo annuo di circa un milione e duecentomila euro. Mal- perizie e controperizie e spesso a seguito di un grado l’ingente sforzo economico, la copertura garantita contenzioso. Una buona fetta del premio federale si di- agli atleti è certamente insufficiente in relazione ai sperde quindi in costi di gestione. rischi possibili, e l’invito che rivolgiamo a tutti i gioca- Il passaggio dalla tabella LESIONI alla tabella INAIL è stato tori è di provvedere autonomamente a stipulare polizze votato dalla FIP, con la opposizione della componen- assicurative personalizzate, magari seguendo i consigli te degli atleti, in considerazione del fatto che a causa offerti dalla GIBA attraverso il sito e il desk dedicato. dell’enorme aumento delle liquidazioni, il premio per la Dalla prossima stagione, oltretutto, la copertura Federazione sarebbe aumentato di circa il doppio. Sa- assicurativa federale prevederà l’utilizzo della rebbe bastato aumentare di? appena 3 euro la tassa di tabella INAIL, in sostituzione della tabella LE- tesseramento di ciascun atleta per coprire la differen- SIONI, applicata dal 2007 sino al termine del cam- za, ma una tale misura non è stata considerata percorribile pionato in corso. La tabella LESIONI garantisce un dalla maggioranza del Consiglio Federale. Il risultato è che risarcimento, sebbene di modesta entità, in un oggi si possono liquidare importi modici in molti casi, men- numero molto elevato di patologie: ogni singo- tre dalla prossima stagione si potranno liquidare importi lo infortunio possibile è catalogato e ad esso è sempre modici (magari poco più elevati), ma in un numero attribuito un valore (vedi sito FIP), per cui non trascurabile di casi. è necessario procedere ad indagini mediche

n Legadue, a differenza che in quota dei (minimo) 7 giocatori italiani può Serie A, dove si distingue Quanti essere schierato al massimo 1 giocatore Itra europei (51 Paesi) italiano di passaporto ma non di for- ed extraeuropei (in ge- giocatori stranieri mazione (vedi domanda sulla Serie A). nere, Americani), si opera potranno giocare Dalla stagione 2010/2011 su 10 gio- ancora la distinzione tra l’anno prossimo catori a referto i giocatori extraco- giocatori comunitari (27 Pa- munitari non potranno essere più di esi della UE) ed extracomunitari (tutti in Legadue? 2 per squadra e gli Italiani non meno gli altri). di 7. Il posto rimanente potrà essere oc- Nella stagione corrente 2009/10, su 10 gio- cupato a scelta del club da un giocatore comu- catori a referto, i giocatori stranieri possono essere al nitario o da un atleta italiano di passaporto ma non di massimo 3, di cui non più di 2 extracomunitari. Nella formazione. ? 12 infoGIBA

Nella stagione corrente 2009/2010, Quanti non potranno essere più di 3 e gli italiani su 12 giocatori a referto, i gio- non meno di 5. Una squadra potrà quindi catori stranieri possono esse- giocatori essere formata da 3 americani, 2 eu- re al massimo 6, di cui al mas- stranieri ropei e 5 italiani. simo 3 gli extraeuropei. Nella Se i giocatori a referto saranno 11 o quota dei (minimo) 6 giocatori potranno 12, gli extraeuropei non potranno italiani possono rientrare non giocare l’anno essere più di 2 e gli italiani non più di 2 giocatori italia- meno di 6. Una squadra da 11 atle- ni di passaporto ma prossimo ti potrà quindi essere formata da 2 non di formazio- in Serie A? americani, 3 europei e 6 italiani. Una ne (vedi doman- squadra da 12 atleti potrà essere formata da sulla Legadue). da 2 americani, 4 europei e 6 italiani. Nel maggio 2009 è stata Per giocatori italiani si intendono giocatori for- approvata dal Consiglio Federale la delibera n. mati in Italia (che hanno disputato almeno 4 campionati 276 che stabilisce le regole di tesseramen- giovanili in Italia) e selezionabili per la Nazionale (che to dei giocatori nei campionati di Serie A non hanno giocato per Nazionali di altri Paesi). Nella 2010/2011 e 2011/2012. quota è ammessa la presenza di 1 ?solo giocatore italia- Ogni squadra potrà iscrivere a referto 10, 11 o no di passaporto ma senza formazione. Se tesserato 12 giocatori. per la prima volta dopo il maggio 2009, tale giocatore Se i giocatori a referto saranno 10, gli extraeuropei dovrà anche essere selezionabile per la Nazionale.

l Consiglio Federale della FIP è com- bilità al movimento sportivo, che per posto da 20 Consiglieri oltre al Da chi è composto le sue esigenze peculiari e per le sue IPresidente. I 20 Consiglieri rap- caratteristiche mal sopporterebbe presentano le varie componenti il Consiglio procedure operative lente ed arti- del movimento: 9 sono eletti in Federale della colate. Le organizzazioni sportive rappresentanza dei comitati re- FIP? Chi comanda sono spesso gestite in modo oli- gionali; 4 in rappresentanza degli in Federazione? garchico e personalistico: ciò può atleti (di cui uno in rappresentanza anche essere? un valore in caso di lun- dei giocatori professionisti) e tra que- gimiranza e di buon senso del Presidente. sti almeno uno deve essere una donna; 2 in Il Presidente indica gli indiriz- rappresentanza dei tecnici; 2 in rappresentanza della zi strategici della Federazione, e le Lega Serie A; 1 della Legadue; 1 della Lega Nazionale sue proposte ricevono sempre ampio Pallacanestro; 1 della Lega Femminile. Partecipano consenso, anche perché sfiduciare il alle riunioni del Consiglio Federale senza diritto di voto Presidente vorrebbe dire sfiduciare il Presidente della Consulta Regionale (che raggruppa l’intero Consiglio ed andare a nuove tutti i Comitati Regionali), il presidente del Comitato Na- elezioni (come è accaduto nella ge- zionale Allenatori, il Presidente del Comitato Italiano stione Maifredi, nel dicembre 2008). Arbitri. Partecipano con funzione di controllo contabile Va da sè che, in considerazione dei il Presidente e i Componenti del Collegio di Revisori dei superiori numeri, una proposta fe- Conti. Le riunioni del Consiglio Federale sono gestite e derale sostenuta dai Comitati coordinate dal Segretario Generale. Regionali ha la quasi ma- Il Consiglio Federale accentra in sè il potere legislativo tematica certezza di (tipico del Parlamento, nel quale sono rappresentate anche essere approvata. le minoranze) ed il potere esecutivo (tipico del Governo, Si discute da tempo i cui membri sono solo espressione della maggioranza). Il di riequilibrare tali Consiglio Federale ha quindi poteri eccezionali, che non poteri e di dare mag- hanno riscontro in altri contesti sociali organizzati su base giore peso alle altre democratica. Ciò dipende dall’esigenza di garantire sta- componenti.

? 13 il personaggio di legadue Colussi, a Pavia i problemi vanno via Martin, capitano e simbolo della società, qui ha trovato la sua dimensione dopo una carriera con la valigia in mano di Marco Morello

ammirano. Poi, chissà”. Eccola qui, riassunta in poche righe, la perso- nalità del capitano di Pavia: non c’è una minima venatura di tristezza ad adombrare le sue parole, solo una maturità evidente, invidiabile, che è l’esito di uno straordinario percorso, quello di un atleta diventato un ot- timo giocatore di basket, un talento completo, che è consapevole di essere un leader, ma che lascia agli altri il compito di tessere elogi, costruendo affreschi fatti di paroloni ed enfasi. “Io, invece – spiega – vivo sempre alla giornata e penso a migliorarmi. Lo faccio da quando ho cominciato”. Tra erba e parquet La sua avventura inizia a Pordeno- ne, città d’origine, però in uno sport in cui il pallone si tocca con i piedi o con la testa, deve essere calciato in porta. Fa l’attaccante per un po’ quando ha ancora otto anni, intan- to i genitori lo iscrivono a un corso di basket. “Non è che sia stata una folgorazione, come spesso si dice in questi casi – racconta – era solo che mi piaceva muovermi, amavo tutti gli sport. In famiglia mia madre aveva fatto atletica, la sua specialità era il lancio del disco. I miei mi han- no incoraggiato senza pressioni, io mi divertivo un sacco”. Presto, però, si capisce che il ragazzo si farà: gli allenatori di allora lo incoraggiano a perseverare, lui ci mette anima e cuore. A 15 anni è in una selezio- ne dei migliori della sua provincia e arriva alle finali interregionali. Dove Il primissimo approccio è virtuale, grande Martin”, “Sei troppo forte”, viene notato e inserito nel roster di telematico, dunque perfettamente “Sei veramente grinta e dedizione”, Gorizia, in A1. È un anno difficile al passo con i tempi: è la pagina del “Colussi numero uno” e così via. “La da dimenticare, con quella Juniores fan club di Martin Colussi su Fa- gente nota quando lavori bene – af- diventa vicecampione italiano, in cebook, che conta circa 500 iscrit- ferma lui – e io li ringrazio per tanto una squadra in cui c’è anche un certo ti. Sulla bacheca una lunga sequela calore. Ma so anche che questo mon- Pecile. di commenti, come questi: “Il solito do è fatto così, finché rendi tutti ti

14 il personaggio di legadue

È tempo di migrare … e fuori nalmente non mi pongo limiti”. Che poi, a pensarci bene, è il bello di Ma l’incanto si spezza presto, perché Sponda vita privata: “Sono single, vivere alla giornata. Gorizia fallisce e il gruppo si sfalda. preferisco avere così più tempo per Martin si accasa a Fabriano, in Le- me. Sono iscritto all’università, gadue, dove esordisce a 18 anni. studio Scienze Politiche. Mi pia- Poi, è una storia purtroppo già senti- ce uscire con i miei compagni di ta, deve scendere di categoria per tro- oggi, andare a Milano a fare un giro vare uno spazio stabile: va a Castel in corso Como. Oppure vedermi San Pietro, dove vince due cam- con quelli di ieri, con gli amici che pionati, e a Fidenza, dove la stel- sono sparsi in giro per l’Italia. Di ca- la non smette mai di brillare. “Sono rattere sono una persona che si anno- sempre stato uno dei primi realizza- ia a stare dove tutto rimane sempre tori – ammette – anche se a Fidenza uguale, scorre troppo lentamente”. c’è stata la mia consacrazione. Avevo All’inizio, da giovane, non era così. tra i 23 e i 24 anni, cominciavo a Poi, crescendo, le cose sono cam- essere riconosciuto e corteggiato da biate: “A Fabriano soffrivo la lonta- molti club”. Dunque rotta a Osimo, nanza, la nostalgia di casa. Finché si dove rischiò di vincere la B1 ma per- cresce e si diventa indipendenti, si se la finale contro Soresina, poi av- capisce che ogni nuova esperienza è ventura a Trapani, “dove arrivam- un arricchimento”. mo terzi in classifica, ma ai play off non fummo fortunati”. Alla fine, GIBA e futuro quando Martin ha 26 anni, ecco la chiamata di Pavia, quella che cambia Martin ha un giudizio positivo del- la vita. Il tempo delle peregrinazioni la GIBA: “La tutela dei giocatori fugaci, lunghe una stagione appena, – commenta – è importante. Anzi si interrompe: il giocatore ha trovato penso che la GIBA debba poter la sua dimensione. “La categoria e i avere sempre maggiori margi- soldi contano fino a un certo punto – ni di manovra, perché io stesso dice candido – io le scelte le faccio ho vissuto esperienze negative, con il cuore. Mi fermo in un posto ho subito meccanismi che mi se penso di poter star bene, se c’è hanno impedito di emergere un progetto, un allenatore come come avrei voluto. Se agli orga- si deve, un buon sistema tattico. nismi di tutela venisse riconosciuto Qui queste caratteristiche non sono più spazio, certe situazioni di stallo mai mancate”. si sbloccherebbero con maggiore ce- lerità. Anche i servizi assicurativi mi sembrano un’ottima idea, è im- In campo… portante avere supporto a 360 gradi, Martin, classe 1981, 193 centi- specie in un momento delicato come metri e 90 chili, è una guardia l’infortunio”. Non rimane che parlare completa, che sa fare veramente del futuro, di cosa Colussi si aspetta tutto. Tira con la destra e la sini- dal domani, che però un po’ deve fare stra, è abbastanza imprevedibile, i conti con l’oggi, con un sistema che soprattutto aggressivo per quanto è specializzato nel frenare i talenti, concerne l’impostazione di gioco. Gli a meno che non provengano da altri piace andare a canestro, lo dimostra Paesi. Una strana contraddizione, di un colpaccio a Fidenza, quando se- cui Martin ha capito i motivi: “Il si- gnò 38 punti, oppure quest’anno stema nostrano è troppo mam- quello di Brindisi, dove è arrivato mone: qui si è giovani a 25 anni, in a quota 25; altrettanta importan- altre nazioni a 16 anni. Da noi non za, comunque, la sa dare alla difesa. si viene lanciati nella mischia fino “Le partite – chiosa – si vincono in a una certa età, ci sono reticenze copertura e bisogna darsi da fare su ataviche. Per questo chi arriva da tutti i lati del campo. Per me non è fuori sembra più bravo, banalmente importante essere protagonista sotto perché è stato svezzato prima. Co- canestro. So quando è il momento di munque, lo dico soprattutto per me andare al tiro e quando è giusto la- stesso, gli anni non contano: si può sciare spazio agli altri, che magari, in aspirare alla massima categoria e, quel momento, sono molto più ispi- perché no, alla Nazionale, finché si rati di me”. ha voglia di mettersi in gioco. Perso-

15 A Dilettanti Ozzano, tutto Gira al massimo Il gruppo di giovanissimi guidato da coach Salieri sta facendo faville nel campionato di A Dilettanti di Marco Morello

Come ogni fenomeno che si rispetti, – ricorda – e sempre con ottimi ri- anche questo nasce in provincia, dove scontri. Anche qui ho trovato l’inte- i riflettori sono più bassi o almeno più sa con la società, che aveva bisogno discreti. Inizia con la necessità che di una ventata d’aria fresca, di cam- diventa virtù, che però non c’entra biare rotta”. La ricetta è semplice: si niente con l’arte di arrangiarsi: si- assembla una formazione in cui il gnifica semplicemente valorizzare al più “vecchio” è dell’81, giusto per massimo il buono che si ha a dispo- fare finta che una chioccia ci sia, si sizione. E non è poco, anzi. Stefano aggiungono due ’86, mentre tutti Salieri, coach del Gira, squadra di gli altri componenti del team sono Ozzano dell’Emilia (vicino Bolo- ’89 e ’90. Maggiorenni o poco più. E gna), ha iniziato il campionato di A poi? “Poi si dà loro fiducia. Totale le mie qualità. Ora guardo al futuro Dilettanti con un budget risicato fiducia. Non ho mai guardato la carta con grande ottimismo”. Insomma, i e una nidiata di giovani. Ha tra- d’identità per mettere in campo qual- sorrisi si sprecano mentre i buoni ri- smesso loro la filosofia giusta, quel- cuno”, enfatizza Salieri. Il gioco, così, sultati si accumulano. Se n’è accorto la vincente, e ha finito per scalare la è lo specchio dell’anima ruggente del tutto il paese, 12.600 anime secondo classifica, conquistando matema- team emiliano: aggressività, con- Wikipedia. Almeno mille, quando ticamente i play off otto giorna- tropiede, soluzioni rapide. “Un po’ la squadra gioca in casa, si riversano te prima della sirena della stagione come in un college americano”, puntuali al palazzetto: “All’inizio regolare. azzarda il coach. erano meno di 300 – chiosa Salie- ri – ora sono più che triplicati”. La fiducia prima di tutto Quel talento nascosto “Non si tratta di una cosa improvvi- La somma è data dalle parti, che si Belle speranze sata, avvenuta per caso”, tiene subi- esaltano di fronte a certe prestazio- Ennesima particolarità del gioco del to a precisare il coach. “Lo avevo già ni superbe contro avversarie ben più Gira è che pure i playmaker sono fatto a Imola e alla Virtus Siena blasonate. Lo sa bene il capitano, giovanissimi. Insomma anche le Alex Ranuzzi, clas- chiavi del ruolo più delicato in asso- se ’86, che è a Ozza- luto stanno in mano a due baby. Uno no già da tre anni e di loro è Giacomo Sanguinetti, ha vissuto la meta- classe 1990, ma una capacità di morfosi in pieno, re- snocciolare concetti, oltre che basket, standone travolto. In da veterano: “Altrove – dice – uno positivo, s’intende. come me finirebbe tra le seconde li- “Salieri – commen- nee, ma non per demeriti, semplice- ta – è stato grandioso mente perché davanti avrei qualcuno a lavorare con questi di più esperto. Invece qui posso mi- ragazzi, infondendo surarmi con i momenti critici, loro una mentalità quelli in cui bisogna caricarsi tutto il dedita al lavoro, peso addosso. Così cresco molto in al sacrificio. Io gli fretta. Io come tutti i miei compagni, devo molto, mi ha molto prima di tanti nostri coetanei”. tirato fuori quan- E di questa maturazione collettiva ne to di buono ave- beneficia l’intera squadra. Se non è la vo dentro. Mi ha formula perfetta, poco ci manca. aiutato, esaltando

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COMUNICATO GIBA

I giocatori compatti contro le proposte federali

Si è svolta il giorno 8 marzo di diritti costituzionali e di prin- risultano anche perfettamen- negli uffici della GIBA una riu- cipi di uguaglianza sanciti da te inutili ed inefficaci rispetto nione tra i giocatori che parte- superiori ordinamenti giuridici all’obiettivo federale di incre- cipano ai campionati della LNP, nazionali e sovranazionali; mentare la qualità e la quantità convocata per discutere sulle del movimento giovanile, e di ipotesi di riforma dei campiona- • verso soluzioni che non pre- favorire il completamento della ti in agenda federale. vedano come unici parametri di formazione tecnica degli atleti: Al termine di ampio ed artico- valutazione della attività sporti- obiettivi che dovrebbero ispira- lato dibattito, la conclusione già va svolta nei campionati senior re ogni ipotesi di riforma. condivisa formalmente da cir- il lavoro in palestra, l’abnega- ca 800 atleti è stata di netta zione, il talento, la disponibili- È dimostrato che gli atleti gio- contrarietà: tà al sacrificio e ad anteporre le vani potenzialmente in grado esigenze del gruppo al risultato di avere una carriera di succes- • verso ogni ipotesi di contrap- personale; so, sono già impiegati nei vari posizione tra giocatori under ed tornei professionistici e non over, in particolare nei campio- • verso formule diseducative professionistici secondo le loro nati nei quali l’attività sportiva che favoriscono l’impiego di attitudini e capacità, indipen- viene svolta professionalmente atleti under a prescindere dal dentemente da qualsiasi pre- da atleti per i quali il basket rap- loro effettivo talento e dalla loro scrizione o obbligo. presenta la principale occupa- idoneità a proseguire la carriera zione; ad alti livelli, e che nel contem- È dimostrato che l’imposizio- po ostacolano o ritardano il loro ne di schierare atleti under ha, • verso soluzioni che obbligano percorso scolastico; anche in passato, fallito clamo- i club ad anteporre, nella scelta rosamente rispetto agli obiettivi dei giocatori, criteri anagrafici a • verso ipotesi di stravolgimen- dichiarati. valutazioni meritocratiche; to dei campionati di serie A e B Dilettanti e di riduzione delle I giocatori compatti chiedo- • verso soluzioni ingannevo- squadre, che avrebbero come no con forza alla FIP di opera- li che sacrificano i principi di unica conseguenza la scompar- re scelte non lesive delle loro corretta competizione tra atleti, sa della pallacanestro da piazze aspettative, e di poter sviluppa- attribuiscono indebiti vantaggi, importanti, con evidente e grave re la loro carriera sportiva esclu- ingenerano false aspettative, danno per il movimento. sivamente in base alle loro capa- alterano il mercato, sviliscono i cità ed ai loro meriti. valori sportivi; Le regole che impongono l’uti- lizzo di atleti under nei cam- • verso qualsiasi ipotesi di di- pionati nazionali, non sono sol- scriminazione per ragioni di tanto inopportune, ingiuste e età, attuata in palese violazione per certi versi anche illegali, ma

17 the foreign player Il cerbiatto con gli occhi da tigre Gary Neal, talentuosa guardia e bomber implacabile di Treviso, si racconta tra sogni, passato e aspirazioni Gary Neal, talented guard and implacable bomber of Treviso, tells his story with regards to his dreams, past and aspirations

di Marco Morello / Translation by John Fultz ITA L IANO Lo chiamano “il cerbiatto di Balti- come pochissimi, quasi sempre è an- allenatore una settimana dopo il mio mora”, per quegli occhi grandi, neri dato in doppia cifra, sfiorando i 20 arrivo, il roster era quasi al completo e profondi. Quando parla è affabile, punti di media nel girone d’an- e io ho trovato poco spazio, giocavo 8 sempre sorridente, gentile come le data. minuti a partita contro i 30-35 della suggestioni che il suo soprannome Turchia. Comunque l’esperienza mi evoca. Ma è in campo che il cer- Americano, è servita, ho imparato moltissimo in biatto diventa tigre, che la grin- un contesto di primo livello”. ta esplode mentre si contamina con ma con passato italiano il talento. “Devo descrivermi in una Ai colori e i sapori dello Stivale Gary Treviso fa rima con gloria sola parola? Aggressivo è quella è abituato. Da piccolo bazzicava dalle migliore”, dice Gary Neal, classe parti di Aviano, il padre lavorava Il talento, però, è un fuoco che non 1984, passaporto Usa, la guardia nella base aerea statunitense. Dal re- si spegne: al massimo si smorza, ma che a Treviso sta sto della famiglia, invece, ha ereditato basta il vento giusto perché ritrovi regalando un l’orientamento verso il basket. “Mia vigore. Quel vento miracoloso, per campionato madre e i miei fratelli ci giocava- Gary, ha il nome e i colori della Be- strepitoso. no, lo vedevo sempre in televisione, netton, dove lui, oggi, è un faro e una certezza. “Mi trovo benissimo C o s t a n t e era sempre intorno a me. Insomma, – confida – perché mi piace l’am- come po- non avevo scelta”, racconta come se biente, estremamente professiona- chi, proli- fosse la cosa più naturale del mondo le. E anche la città, perché è piccola f i c o raggiungere il suo standard, il suo li- e c’è tutto a portata di mano”. Ma il vello. Un livello plasmato tra high meglio deve ancora venire: quando school e college, sempre ai primi gli chiediamo quali sono i giocatori posti, sempre a stracciare record. che ama di più, lui risponde sen- Uno su tutti? Neal fa parte di una cer- za tentennare: “Pietro Aradori e chia ristrettissima, un club esclusivo: Massimo Bulleri”. Uno spot per il è uno dei tre giocatori ad aver basket nostrano. realizzato più di 1.000 punti in Capitolo hobby: la guardia ama di- due università diverse. vorare i libri di John Grisham e ascoltare musica hip hop e R&B, Quella sirena da Jay-Z ad Alicia Keys. Quan- to ai sogni, ecco che la tigre lascia chiamata Europa di nuovo posto al cerbiatto: “Penso I record non gli bastano per entra- anzitutto a essere felice. In questo re in Nba, così Gary sbarca in Tur- sono molto normale. Chi non vorreb- chia, cerca e trova gloria nel Vecchio be la serenità? L’Nba, poi, per me Continente. Al Pınar Karşıyaka si non è affatto un’ossessione, cerco di mette in tasca una media di 26,5 dare il massimo qui a Treviso. Guar- punti a partita, tant’è che, più do all’America, sì, però più in là: se avanti, viene chiamato a Barcello- proprio dovessi scegliere un sogno, na a stagione inoltrata. “Ho avuto la mi piacerebbe, a 45 anni, allenare possibilità di entrare in uno dei mi- la squadra di un college”. Ma per gliori team in Europa – ricorda – pensarci, davvero, c’è ancora un sac- ma forse è successo nel momen- co di tempo. to sbagliato. Hanno cambiato

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the foreign player english They call him “the fawn from Bal- almost completed and I didn‘t find Nba, then, isn‘t at all an obsession timore”, for those big eyes, black much space, I only played 8 minutes for me, I try to give my best here in and profound. when he speaks he is a game compared to the 30-35 in Treviso. I look towards America, yes, affable, always smiling, gentle as his Turkey. In any case, the experience but more than that: if I had to choose nickname might suggest. But it‘s on was useful, I learned a lot in a highest my dream, I would like to coach a the court that the fawn becomes level context”. college team when I‘m 45 years a tiger, that his determination ex- old”. But to think about it, there re- plodes while it is enhanced by his Treviso ryhmes with glory ally is a lot of time. talent. “If I had to describe myself in a single word? Agressive would Talent, however, is be the best word”, says Gary Neal, a fire that can‘t be class of 1984, passport USA, the put out: at most it guard that is giving Treviso a fan- can be damped, but tastic season. Steady like few, prolific with the right wind like very few. He has almost always the fire will be re- had double figures, coming close to a kindled and find 20 point average in the first half its vigor. That mi- of the league play. raculous wind, for Gary, has the name and the colours of American, but has an Italian Benetton, where passport he is now a high- light and certainty. Gary is used to colours and the taste “I‘m delighted to for Italian Boot. As a youngster he be here,he con- hung out around Aviano, his father fides, because I like worked on air force base there. the environment, From the rest of the family, instead, it‘s extremely pro- he inherited the orientation towards fessional. And also . “My mother and my the city, since it‘s brothers were all players, I al- so small you find ways saw it on television, it was al- everything right ways around me. Therefore, I didn‘t at hand”. But the have a choice”, he says as if it was best is yet to come: the most natural thing in the world when someone asks to arrive at his level of play. A level him who are the developed in high school and in players that he college where he was always at loves the most, the top, always making and break- he answers without ing records. One above all? Neal is hesitation: Pietro part of a tight circle, a very exclusive Aradori and Mas- club: he is one of three players to simo Bulleri”. It‘s have scored more than a 1,000 an ad for our basket- points in two different univer- ball. sitys. Chapter on hob- bies: the guard That siren loves to devour John Grisham‘s that called from Europe books and listen The records weren‘t enough to get to hip hop music into the NBA, so Gary landed in Tur- and R&B, from key where he searched and found Jay-Z to Alicia glory on the Old Continent. At Pinar Keys. With re- Karsiyaka he pocketed an average gards to dreams, of 26.5 points a game, such that here‘s where the ti- he was called to Barcellona dur- ger transforms into ing the season. “I had the chance to the fawn: “I think become part of one of the best teams above all to be hap- in Europe, he remembers, but maybe py. In this way I‘m it happened at the wrong moment. quite normal. Who They had just changed the coach a wouldn‘t want to be week after my arrival, the roster was untroubled? The

19 infoGIBA Più tutela, soprattutto per i giovani

Dalle interviste ad alcuni giocatori italiani sull’importanza di assicurarsi è emerso un coro unanime

L’importanza di un’assicurazio- importante il nuovo servizio as- della Lega. Il servizio assicurati- ne per un giocatore di basket è sicurativo a favore dei giocatori vo della GIBA? Ne ho parlato con fondamentale, e tutelare il pro- di pallacanestro professionisti Pasquale Iracà e mi sembra una prio corpo, che è di fatto il suo stru- e dilettanti istituito da GIBA. cosa interessante, soprattutto mento di lavoro, diventa una scelta “Ben venga – commenta Melli –, per i giovani. Si spera infatti sempre obbligata. E’ vero, tutti i giocatori ricordo che, a suo tempo, mio padre che i soldi dell’assicurazione siano tesserati FIP hanno una copertura chimò proprio la GIBA per avere un buttati via e che non ci sia mai biso- obbligatoria stipulata dalla Fede- aiuto. Il fatto che ci sia più attenzio- gno di utilizzarla, ma quando arriva razione in fase di tesseramento ed ne in questa materia è un fatto posi- poi un infortunio grave come il mio, inoltre tutte le squadre profes- tivo, ma è la legge che andrebbe è fondamentale essere coperti per sionistiche hanno l’obbligo pre- cambiata e rivista. E poi anche le recupare qualcosina. Quando ero visto dalle rispettive leghe di società devono mettere sul tavolo giovanissimo, a 19-20 anni, non assicurare i propri giocatori, questa cosa, perchè è vero che c’è ero assicurato e non ci pensa- ma, in certi casi, può essere molto una legge, ma è altrettanto vero che vo e fortunatamente mi è andata utile avere un’assicurazione in- non tutti lo sanno”. sempre bene, ma adesso dico ai tegrativa personale, soprattutto giovani di tutelarsi, perchè è as- quando si è giovani. Al centro del problema solutamente importante”. La soluzione diventa allora quella La promessa e l’esperienza Oltre al danno, la beffa di sensibilizzare i giocatori, so- L’ha capito il giovane talento Ne sa qualcosa Nicolò Melli, gio- prattutto i giovani. “Sto vivendo Roberto Rullo (‘90), play guar- vane (‘91) e talentuosa ala del- il problema legato all’assicurazione dia scuola Benetton Treviso in la Pallacanestro Reggiana, che, dopo l’infortunio proprio adesso – forza a Casalpusterlengo, che a suo tempo, ha rischiato di non racconta il play di Imola, Federi- afferma: “Ringraziando il Cielo non vedersi rimborsare la giusta cifra co Bolzonella (‘84) – essendomi ho mai usufruito dell’assicura- dall’assicurazione, in seguito ad un rotto il crociato ed il menisco zione, ma ne ho una personale, infortunio. “Per fortuna – ricorda del ginocchio sinistro e sono che ritengo utile per stare tran- infatti Melli – avevo sottoscritto contento di avere avuto un’assicu- quillo. In questo senso il servizio una polizza, ma su questo aspetto razione personale oltre a quella assicurativo proposto da GIBA ci deve essere più chiarezza. è molto interessante”. Una Quando mi sono fatto male non linea di pensiero condivisa an- avevo ancora diciotto anni che da Alessandro Tonolli e mi sono visto riconoscere una (‘74), capitano della Vir- somma inferiore a quella che tus Roma: “E’ da quando un diciottenne percepiva. La mia ho iniziato a giocare che ho unica “colpa” era stata quella di un’assicurazione personale infortunarmi un mese e cin- simile a quella che propone la que giorni prima del mio di- GIBA. Credo che per i giocatori ciottesimo compleanno e, se sia un’esigenza averla in ag- non fossi stato in prima squa- giunta a quella della socie- dra con un contratto che mi tà, soprattutto per i giovani copriva, avrei dovuto pagare che investono in questo sport e io tutte le spese mediche necessa- che devono tutelarsi rispetto agli rie. Si parla tanto di incentivare i infortuni, grandi o piccoli, che giovani, ma poi non li si tutela. E’ possono subire”. un’assurdità”. In questo senso è

20 infoUBE Consigli per i giocatori che vogliono lavorare all’estero Sono ormai diversi i giocatori di basket italiani che giocano in campionati stranieri. Queste poche regole vogliono costituire un vademecum per il giocatore di basket italiano che decida di trasferirsi all’estero

Consigli pratici: I.10 Leggere con cura le disposizioni relative ai neamente il ritiro o il club diritti e ai doveri dei giocatori di basket. I.I Il Contratto Il giocatore di basket deve sempre preoccuparsi Il contratto in genere è scritto solo nella lingua 2. Il doping di farsi rilasciare autorizzazioni per iscritto ad al- ufficiale del Paese. E’ sempre consigliabile dispor- lontanarsi dal ritiro o lasciare il paese in cui gioca re di una copia dello stesso in lingua italiana e 2.1 Chiedere informazioni al medico del club pri- (per qualsiasi motivo: di famiglia, medico, o altro). farla verificare in Italia (ovviamente prima di ma di assumere qualsiasi sostanza e farsi sempre In caso di controversie, un’autorizzazione orale è firmarlo). prescrivere una ricetta medica, in caso di assun- molto difficile da dimostrare e il club potrebbe zione di eventuali medicinali necessari per la chiedere la risoluzione contrattuale per giusta I.2 Non firmare nessun tipo di documento di fretta cura di determinate malattie (ad esempio asma). causa laddove non vi sia l’autorizzazione scritta o, addirittura, appena scesi dall’aereo, (cosa che o quella orale non sia dimostrabile. spesso accade)! 2.2 In materia di doping, se si gode di una co- siddetta “Esenzione a fini terapeutici”, occorre 5. Il mancato pagamento delle mensilità I.3 Negoziare chiaramente fin dall’inizio l’ammon- produrre la relativa documentazione al club e, tare dell’ingaggio (al netto o al lordo), tenendo quindi, al competente organo nazionale in mate- 5.1 La data della corresponsione del salario è di conto della normativa fiscale del Paese. ria di doping.. E’ bene farsi rilasciare una prova regola specificata nel contratto di lavoro secon- dell’avvenuta consegna di tale documentazione. do quanto stabilito dalla Federazione Nazionale o I.4 Fare attenzione alla valuta (euro, dollaro, ecc.) dall’accordo collettivo. del contratto. 2.3 Qualora l’atleta, per qualsiasi motivo, non abbia potuto inviare la relativa documentazione 6. Le questioni fiscali I.5 In materia di retribuzione, evitare formule attestante la necessità di un uso terapeutico, è quali “per annum” che possono creare problemi preferibile che dichiari, in sede di controllo anti- L’Italia ha concluso diverse convenzioni bilaterali in sede di interpretazione del contratto. E’ consi- doping, la sostanza presa. con molti Stati al fine di evitare la doppia imposi- gliabile stabilire chiaramente la data alla quale un zione fiscale. Di regola le tasse devono essere pa- importo specifico deve essere pagato. Per esem- 2.4 Informarsi sui controlli antidoping e relative gate in un solo Paese (quello di residenza o quello pio “ 12 mensilità di X euro l’una, pagabili sempre procedure con la consapevolezza che il doping in cui si effettua la prestazione). Tuttavia anche il giorno X del mese, la prima il 31 luglio X. non solo è nocivo alla salute e contrario allo “spi- in quest’ultimo caso, l’Italia può fare valere il rito sportivo”, ma è anche duramente sanzionato cosiddetto meccanismo del credito d’imposta: in I.6 Conservare con cura una copia del contratto. (l’atleta può essere soggetto a diverse sanzioni di sintesi, il giocatore deve dichiarare anche in Italia tipo economico (multa), disciplinare (sospensio- i redditi percepiti all’estero ed eventualmente pa- I.7 Assicurarsi che il club abbia provveduto al de- ne), contrattuale (risoluzione contrattuale) e, in gare le maggiori imposte dovute in Italia rispetto posito di una copia qualora previsto, altrimenti si alcuni Paesi, anche penale). a quanto pagato all’estero. può provvedere al deposito della propria copia. 3. Il permesso di soggiorno 7. I contributi previdenziali I.8 Eventuali allegati o patti aggiuntivi devono sempre essere depositati insieme al contratto in Una volta che il contratto è firmato e regolarmen- I contributi previdenziali versati all’estero valgo- federazione. In caso contrario essi non potranno te depositato in federazione, il mancato rilascio no ai fini del riscatto dell’anzianità contributiva e essere fatti valere davanti ai collegi arbitrali spor- del permesso di soggiorno, da parte dell’autori- potranno essere fatti valere al momento di richie- tivi, nazionali ed internazionali (quali ad esempio, tà nazionale competente, non costituisce giusta dere la pensione, presentando i contratti . la DRC – Dispute Resolution Chamber della FIBA). causa di risoluzione contrattuale. Tale regola vale per tutti i Paesi ad eccezione della Svizzera. Questo Vademecum è tratto da un documento I.9 Verificare la disciplina in materia di cessione redatto dal Prof. Michele Colucci che ringrazia- dei diritti d’immagine e/o promo- pubblicitari. 4. Le autorizzazioni a lasciare tempora- mo per gentile concessione, e riadattato alla Pallacanestro da Anne Marie Litt.

21 , Basket e solidarieta Vittorie oltre i limiti La bella storia delle Volpi Rosse di Firenze, società di minibasket in carrozzina che regala nuova speranza a tanti bambini meno fortunati di Damiano Montanari

I sogni possono realizzarsi, non è im- giorno sono andato in un centro per Rosse. “Disputiamo un campio- possibile. Basta un gesto, una paro- lanciare un corso di minibasket per nato nazionale e siamo inseriti nel la, un’idea, per cambiare il futuro, o, bambini in piedi”. Una precisazione girone B, insieme a Santa Lucia quanto meno, la vita di qualche bam- tutt’altro che superflua per come sono Roma, Dozza Bologna, Magic bino. Basta crederci e tenere duro, andate le cose successivamente. “Ho Parma e Draghetti di Reggio perché la forza di un ideale può esse- sempre saputo poco del basket in car- Emilia. Siamo ultimi in classifica, re più forte delle tante difficoltà che si rozzina – ricorda Favano – ma quel pagando il fatto che la nostra età me- incontrano. Basta poco per compren- giorno conobbi il presidente della dia (11 anni circa) è molto più bassa dere l’importanza di un progetto nato squadra del Dopo Lavoro Ferro- rispetto a quella delle altre squadre per gioco e diventato, col passare del viario di Firenze che, per un suo partecipanti”. Che devono fare sem- tempo, qualcosa di molto simile ad ex dipendente che aveva avuto un pre fronte ad un regolamento ben una missione di vita. incidente ferroviario, voleva cre- preciso. “Quando entra un giocatore are una squadra di basket in car- – spiega infatti Favano – gli si asso- Regalo per un amico rozzina”. Nacque così l’Associa- cia un certo punteggio legato al grado zione Wheelchair sport Firenze, della sua disabilità. Maggiore è la Ne sa qualcosa Antonino Favano, “un’associazione di promozione so- disabilità, minore è il punteg- oggi allenatore della squadra di ciale – sottolinea Tonino – che vive gio che gli si associa. Esistono così minibasket di Firenze, le Volpi grazie alle donazioni o ai fondi che una fascia rossa, che dà al giocatore Rosse, e ieri studente di Scienze riesce a trovare da sola, facendo spet- entrato un punteggio da 0,5 a 1, una Motorie. “Mi sono specializzato tacoli o organizzando manifestazioni fascia arancione, che va da 1,5 a 2 in Attività motoria preventiva e per autofinanziarsi”. punti, ed una classificazione nu- adattata – racconta infatti Favano merica, che varia da 2,5 a 5 punti, – per lavorare poi con diversamente C’è spazio per tutti il valore che si dà ai normodo- abili, cardiopatici e diabetici, in ge- tati. Un quintetto non può mai nerale con chi necessita di un’attivi- In questo contesto si muove oggi superare gli 11,5 punti totali”. tà fisica controllata. Ho uno studio Favano che allena la squadra di mi- Una regola che nasce dalla volontà di di chinesiologia a Firenze ed un nibasket dell’associazione, le Volpi dare spazio a tutti i giocatori. “Se un

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amputato potrà avere un punteggio e che nella nostra squadra ci sono da 4 a 4,5 punti, un cerebroleso po- sette bambini, cerchiamo di arran- trà andare da 0,5 a 1 punto. In questo giarci per portare avanti l’attività. Per modo, per non superare il limite gli impianti che utilizziamo non ab- consentito, gli allenatori sono biamo alcun tipo di sconto, ma que- obbligati a schierare tutti”. Com- sto non ci scoraggia ed anzi va letto presi coloro che non hanno disabilità. nel messaggio di autonomia che “I 5 punti si associano ai normodotati vogliamo lanciare a tutti i livelli”. – afferma infatti Favano – che posso- Per dare ai ragazzi una nuova spe- no partecipare al minibasket fino a 14 ranza. “Quest’anno facciamo un solo anni, mentre atleti con disabilità gravi allenamento alla settimana, a diffe- possono partecipare al minibasket an- renza degli anni scorsi, ma, essendoci che se hanno un’età superiore”. gente che veniva e viene da 30 km di distanza, alla fine ci riducevamo a fare Bicchiere mezzo pieno allenamento con tre bambini. Alcuni di loro hanno storie difficili alla spal- L’importante è divertirsi insieme, cer- le, come un bimbo di dieci anni che cando di superare i propri limiti at- chiameremo A. Lo conobbi una volta traverso lo sport. “Per noi il risultato in piscina a Firenze, la città dove A si è in secondo piano – racconta Fava- era dovuto trasferire per un percor- no – ma il nostro obiettivo è crescere, so di rieducazione psico neuro introducendo un maggiore agonismo, motoria. Gli parlai delle Volpi Ros- che può essere molto utile per supera- se e della possibilità di entrare a re tanti ostacoli. Ho visto che, attra- far parte del gruppo ed A ne fu verso l’agonismo, questi ragazzi entusiasta, come suo padre che mi tirano fuori doti e caratteristi- raccontò delle difficoltà di A nell’at- che che nella vita di tutti i giorni tività socializzante extra scolastica. rimangono nascoste, perché vo- Avevo capito che per A il giocare a ba- gliono vincere, andando oltre i propri sket sarebbe stato un grosso stimolo limiti”. Un insegnamento importante, per reagire alla difficoltà motoria che anche per lo stesso Tonino Favano: lo limita ed il primo giorno che entrò “Questa è un’esperienza che faccio in palestra, vidi subito che aveva un per passione e che a livello umano espressione diversa e sicuramente più mi dà parecchio. Noi per qualsiasi motivata rispetto a quella del giorno stupidaggine ci abbattiamo, mentre in cui lo conobbi. Ora A è diventato questi ragazzi, con la loro voglia di uno dei pilastri solidi del grup- giocare e di superare le difficoltà, ti po ed è un bimbo che vive per l’alle- danno una voglia di vivere non namento settimanale e le partite del che la Wheelchair sport Firenze non indifferente. Stare con loro, allenar- campionato nazionale di minibasket si dà per vinta e continua a lottare e li, mi fa vedere il bicchiere mezzo in carrozzina”. Che per continuare a lavorare per superare ogni limite, pieno nella vita”. a crescere ha bisogno di fondi. “Pur- anche economico. “Non vogliamo as- troppo la realtà del basket in carroz- sistenzialismo – conferma infatti Fa- Avanti insieme per crescere zina vacilla ogni anno a causa delle vano – perché i bimbi devono capire difficoltà della nostra associazione a Nonostante tutte le difficoltà. “Anche che per raggiungere obiettivi impor- reperire fondi per affrontare le spe- se dobbiamo far fronte a delle spese tanti devono lottare, ma agli sponsor se di un campionato nazionale e non da poco – racconta infatti Favano che sostengono le società sportive come A anche i suoi compagni rischia- - visto che il modello base di una “normali”, dico che ci siamo anche no di dover rinunciare al campiona- carrozzina costa circa 1500 euro noi”. Uniti per regalare nuovi sogni ai to”. Ma, come i suoi giovani atleti, an- bambini meno fortunati.

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