Sharapova E Kournikova, La Bellezza Non È Uguale Per Tutti
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lunedì 5 luglio 2004 lo sport 17 PALLAVOLO SCHERMA CICLISMO BASKET World League, bis dell’Italia Europei di bronzo in Danimarca Di Luca escluso dal Tour Parte l’avventura olimpica A L’Avana battuta Cuba (3-0) Cinque terzi posti per gli azzurri si consola con il “Matteotti” In 17 a Bormio per il ritiro flash L'Italia cambia marcia e vola 3-0 nel I Campionati Europei di Copenhagen Danilo Di Luca (Saeco) ha vinto la 59/a La nazionale di basket si raduna oggi a secondo match con i cubani a L’Avana saranno ricordati dalla scherma italiana edizione del Trofeo Matteotti di ciclismo, Bormio, per la preparazione ai Giochi nella World League di pallavolo: in poco come il torneo dei bronzi. Con quello classica che si è svolta ieri tra Pescara e Olimpici. A disposizione del ct Carlo più di un ora la squadra del ct Montali conquistato ieri dal fioretto femminile, Montesilvano su un circuito di 14,5 km, Recalcati i playmaker Massimo Bulleri, (nella foto) liquida i padroni di casa e infatti, la nostra nazionale totalizza il ripetuto tredici volte, per un totale di Gianluca Basile, Gianmarco Pozzecco e convince più di sabato. Ancora una volta quinto terzo posto della manifestazione. 188,5 km. Sul traguardo di piazza Duca Rodolfo Rombaldoni; le guardie Cernic è il migliore, ma attorno a lui tutto Sono mancati l'oro e l'argento, ma degli Abruzzi, Di Luca ha concluso la Alessandro Abbio, Michele Mian, Alex il gruppo mostra progressi importanti. considerando che tutte le nazioni dell'est gara con il tempo di 4h 37' 11”, alla Righetti e Matteo Soragna; le ali Bene la partenza, a differenza di gara hanno portato in Danimarca le prime media di 40,803 km/h, regolando in Alessandro De Pol, Nikola Radulovic, uno, e subito pressione alta per i giovani squadre, è un risultato che può essere volata Paolo Bossoni della Lampre e Andrea Michelori e Stefano Mancinelli; le cubani, questa volta deboli anche alla considerato soddisfacente. Le azzurre Oscar Camenzind della Phonax Hearing ali-centro Alessandro Cittadini e battuta rivelatasi, viceversa, la nuova sono state sconfitte in semifinale dalla Systems. Alla gara hanno preso parte Giacomo Galanda; i centri Roberto arma azzurra. Romania, vincitrice del torneo, per 44-40. 142 ciclisti. Chiacig, Denis Marconato e Luca Garri. Wimbledon, la seconda volta di Federer Lo svizzero batte Roddick e si conferma re del torneo: un ciclo da predestinato Ivo Romano gesti bianchi. Uno come Roger Fede- to da sé, senza un allenatore che lo ne, un predestinato, che non a caso don, sembrò apporre la sua firma in rer, per intenderci. Uno come lo sviz- segua, solo con la compagna della guida la pattuglia dei professionisti, calce a un capitolo di storia ch'era zero, che di classe ne ha da vendere, sua vita a fargli da manager. Uno dall'alto del suo numero 1, uno che già scritto. Non gli restava che confer- LONDRA Il giardino di casa Becker ha tanto da convincersi di poter fare tut- come Roger Federer, appena 22en- l'anno scorso, trionfando a Wimble- marsi, per meritare il ruolo di nuovo cambiato padrone. Una prima volta, padrone del celebre giardino. Era il poi un’altra. Il biondo tedesco, fiero logico favorito, ha messo in fila portabandiera dell’imperante chiunque il tabellone gli proponesse power-tennis, si premurò di conse- come rivale. Fino a Andy Roddick, gnarne le chiavi in mani sicure, bacia- colui che lo segue in classifica, un te dal talento, benedette dal dio del altro giovane fuoriclasse, il numero tennis. Pete Sampras le prese in con- 2, che lo aveva raggiunto nella finale segna, si installò sul sacro prato ver- più "nobile" degli ultimi due decenni de, fece in modo di onorarne la sto- (era dal 1982 che non si affrontava- ria ultracentenaria, lasciando che so- no i primi 2 della classifica e del see- lo di rado fosse qualcun altro a racco- ding). Un po' ha tremato, Roger Fe- gliervi un pezzo di gloria tennistica. derer. L'americano dal servizio re- Ma nessuno è eterno, nello sport co- cord e dal dritto fulminante è scatta- me nella vita. E un giorno anche Pi- to veloce dai blocchi, ha messo il mu- stol Pete dovette arrendersi, prima so davanti, ha messo in cascina il che il suo innato talento finisse per primo set. Poi il campione uscente arrugginirsi, gettando una fastidiosa ha risalito la china, pur non nella sua patina di vecchiume su quel tennis giornata migliore, pur alternando ro- per lunghi anni impareggiabile. Servi- ba di gran classe e errori estranei al va proprio un altro padrone, un al- suo magico repertorio. Magari la tro fuoriclasse che si prendesse cura pioggia gli avrà dato una mano (la di quel giardino, una specie di san- seconda interruzione è giunta quan- tuario per gli "aficionados" del ten- do era sotto di un break nella secon- nis, un´autentica mecca per gli espo- da partita), lui se l'è presa e ha fatto nenti più in vista dello sport della in modo di costruirci su il successo, racchetta. Serviva un grande, un de- in 4 set e in 2 ore e mezzo (al netto gno erede di chi finora ne aveva gelo- delle interruzioni per pioggia) di ten- samente custodito le chiavi, uno che nis di buon livello (4/6 7/5 7/6 6/4 il nell'albo d'oro di Wimbledon facesse punteggio finale). Finisce con Fede- la sua bella figura, perché lì vi sono rer in ginocchio, a ringraziare il cie- iscritti solo nomi importanti, mica ci lo, e Roddick che corre ad abbracciar- si finisce impressi per caso. Ci vuole lo. Forse è nata una nuova, sana riva- classe, talento, nobiltà tennistica. Ma- lità. Di sicuro s'è confermato il cam- gari accompagnati a un gioco che pione, Roger Federer, degno custode sfugga ai nuovi stilemi tecnico-tatti- del giardino più famoso di Wimble- ci, che richiami quanto più possibili don, uno che quelle famose chiavi il tennis d'antan, quello delle racchet- promette di custodirle molto ma ta di legno, delle velocità limitate, dei molto a lungo. Roger Federer dopo aver messo a segno l’ace che gli vale la vittoria a Wimbledon. A destra Maria Sharapova RITRATTI Allo specchio le due tenniste russe accomunate dal fascino e dal destino da star, ma divise dai risultati: l’ultima arrivata ha già dimostrato sull’erba inglese di saper vincere... Sharapova e Kournikova, la bellezza non è uguale per tutti Rossella Conte è arrivato a fare conti ulteriori, le verse. Esponenti del tennis da co- mare il proprio gioco. sui sacri prati di Wimbledon, nel se, alla "diserzione", ri. Una storia comune a tanti ta- ha pronosticato un futuro patri- pertina, dello sport per "voyer", E Anna Kournikova se non è 1997, al suo debutto sui campi di all´abbandono, precoce come po- lenti dello sport, che come nel monio da 50 milioni di dollari, Maria ha un fisico da modella, quello che produce irresistibili nata con la camicia, ci manca dav- Church Road, a soli 16 anni, co- chi. proverbio e con uso di metafora, una cifra impressionante. Pro- Anna pure. Maria viene dalla Rus- fuoriclasse e fenomeni del marke- vero poco. Lei viene dalla capitale me la più abile delle predestinate. Maria è diversa, al tennis ha dalle stalle si issano fin su alle stel- prio come Anna Kournikova, tito- sia, proprio come Anna. Maria ting, campionesse della racchetta russa, da una buona famiglia del- Sembrava solo l'ìnizio, fu quasi la sacrificato tutto, i giochi di bam- le. Perché hanno fame di gloria, lare di un astronomico conto in stuzzica la fantasia degli "aficiona- e personaggi "tout-court". Poi il la borghesia moscovita. I primi fine, se non altro il punto più alto bina, la sana vita familiare. Ha voglia di vincere. E se poi arriva- banca. dos", come un tempo faceva An- confine è sottile: c'è chi vince den- passi nel tennis li ha mossi sui della parabola, mai superato do- lasciato la Siberia, è approdata sul no i soldi, tanto meglio. Ora ne Ma con una grossa differenza. na. Maria è bella, dolce, sensibile. tro e fuori dal campo, c'è chi lo fa campi dello Spartak, rinomato po di allora. Ché Anna già aveva Mar Rosso. Poi, ancora ragazzi- pioveranno nelle tasche di Maria Maria vince, Anna no. Anna sui Anna è bella, altera, distaccata. solo lontano dai "court" del ten- club polisportivo di Mosca, mica stuzzicato i deus ex machina del na, ha trasvolato l'oceano, ha im- Sharapova, il tetto del primo mi- sacri prati di Wimbledon s'è fer- Maria è solare, disponibile, affabi- nis. Una questione di fame, pro- sugli inospitali campi di periferia. marketing, della pubblicità, delle boccato la medesima strada di An- lione di dollari è già sfondato: il mata in semifinale, nel lontano le. Anna è cupa, altezzosa, con la babilmente. Perché chi nasce con E quando ha deciso di tentare di multinazionali. Lei all'essere pre- na, quella che conduce alla Flori- successo a Wimbledon le è valso 1997, poi non è più tornata a puzza sotto il naso. E, soprattut- la camicia si sottrae al sacrificio, giocarsi le sue carte, di provare a ferì l´apparire. Prese a colleziona- da, ai campi della Bollettieri Aca- un assegno di 560.500 sterline, quei livelli. Maria s'è spinta fino to, Maria vince, Anna no. Maria si fa abbagliare dai soldi facili, dal- fare il grande salto, aveva di che re contratti da capogiro, miriadi demy, il luogo dove forgiarsi, più del doppio del totale dei pre- in fondo al grande sogno, a soli s'è appena ritagliata il ruolo di le copertine, dai fasti del bel mon- pagarsi il viaggio verso la Florida, di copertine, a mettere in cascina spuntando sangue, sudore e lacri- mi precedenti; più che probabile 17 anni, appena alla sua seconda protagonista assoluta, Anna ha do, altro che ore intere trascorse dove l'aspettava Nick Bollettieri, fiori di quattrini, ad attirare la lu- me.