Gênes Et La Mer / Genova E Il Mare
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QUADERNI DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA 3 Collana diretta da Carlo Bitossi MICHEL BALARD Gênes et la mer Genova e il mare * GENOVA 2017 I testi qui riprodotti si pubblicano sotto la personale responsabilità del- l’Autore, cui si devono la scelta dei saggi e la loro collocazione nelle cinque sezioni. La maggior parte dei testi è stata acquisita attraverso lo scanner e uniformata nei caratteri e nei corpi. In sintonia con l’Autore, pochi gli interventi, limitati alla pun- teggiatura, all’eliminazione di qualche ripetizione o di fastidiosi refusi, oltreché, ovviamente, all’uniformazione delle note alle norme editoriali dei « Quaderni della Società Ligure di Storia Patria ». Alcuni modesti ritocchi sono stati apportati dal- l’Autore stesso. Si ringraziano gli Editori per l’autorizzazione alla riproduzione dei testi. Particolare gratitudine è riservata a tutti coloro che hanno collaborato all’at- tuale redazione: Fausto Amalberti, Marta Calleri, Davide Debernardi. L’Autore rimane a disposizione degli eventuali detentori di diritti che non sia stato possibile rintracciare, impegnandosi a compiere le formalità richieste. La Società Ligure di Storia Patria è lieta di aver fatto propria l’idea di radunare e ripubblicare i numerosi saggi dedicati a Genova da Michel Balard, socio del nostro sodalizio dal 1966 e onorario dal 1986, per festeggiare il compimento del suo ottantesimo anno di età. La raccolta è un gradito e doveroso tributo a uno studioso che per oltre cinquant’anni si è dedicato con passione alla ricerca e all’analisi delle testi- monianze documentarie per ricostruire il ruolo di Genova nel Mediterraneo e dei suoi insediamenti coloniali in oltremare durante il Medioevo. La ricorrenza fornisce inoltre l’occasione di riunire i suoi studi, solo in parte pubblicati nei nostri « Atti » – a partire dall’importante e fondamentale monografia La Romanie génoise (XII e-début du XV e siècle) nel 1978 –, non sempre facilmente reperibili dato l’ampio e variegato ventaglio dei suoi interessi. La produzione scientifica di Michel Balard riflette il personale percorso di ricerca di uno storico che ha saputo alternare la pubblicazione di ampi corpora documentari – ad esempio i cartolari trecenteschi del notaio coloniale Lam- berto de Sambuceto – a saggi di approfondimento sempre in stretto rapporto con le fonti conservate negli archivi genovesi, in particolare l’Archivio di Stato della città per decenni frequentato da lui abitualmente. Le cinque sezioni in cui è suddivisa l’opera in due volumi rispecchiano i temi e i filoni di ricerca principalmente indagati: i porti e la navigazione, il commercio, la storia e la società genovese e gli insediamenti in oltremare. La ricchezza dei contributi e il rigore metodologico, uniti all’originalità scientifica nello studio e nella ricerca, sono la testimonianza concreta del rapporto di affezione per la nostra città, dal 2014 anche sua con il conferimento della cittadinanza onoraria per « gli alti meriti conseguiti nello studio e nella ricerca applicata alla storia della Città di Genova, contribuendo alla sua promozione e all’approfondimento di aspetti della memoria, quali la conoscenza della presenza negli insediamenti d’Oltremare … diffusi attraverso saggi, convegni e mostre di grande interesse ». Antonella Rovere Carlo Bitossi Presidente della Società Ligure Direttore responsabile della Collana di Storia Patria – 5 – Tabula gratulatoria Luis Adão da Fonseca - Porto Massimo Frugone - Segrate Ivana Ait - Roma Stefano Gardini - Genova Fausto Amalberti - Genova Nilda Guglielmi - Buenos Aires Alfonso Assini - Genova Paola Guglielmotti - Genova Associazione “A Compagna” onlus - Genova Walter Haberstumpf - Torino Laura Balletto - Genova David Igual - Albacete Enrico Basso - Genova Brunhilde Imhaus - Tolosa Carlo Bitossi - Genova Istituto internazionale di Storia economica Marco Bologna - Genova “F. Datini” - Prato Karl Borchardt - Monaco di Baviera Istituto Storico Germanico - Roma Colette Bozzo Dufour - Genova Yoko Kamenaga Anzai - Tokyo Olga Briamonte - Celle Ligure Benjamin Z. Kedar - Gerusalemme Marta Calleri - Genova Jean-Loup e Nicole Lemaitre - Parigi Jean-André Cancellieri - Corte Sandra Macchiavello - Genova Franco Cardini - Firenze Mario Marcenaro - Genova Carlo Carosi - Recco Mario Marini - Voltaggio Giovanni Battista Casanova - Carloforte Laura Minervini - Napoli Jean-Claude Cheynet - Hanches Antonio Musarra - Genova Nicholas Coureas - Nicosia Claude Mutafian - Parigi Giorgio De Filippi - Valmadonna Angelo Nicolini - Saluzzo Davide Debernardi - Genova Giustina Olgiati - Genova Gérard Dédéyan - Montpellier Catherine Otten - Strasburgo Robert Delort - Fontenay-sous-Bois Jacques Paviot - Créteil Luciano Di Noto - Genova Carlo Pedrazzi - Genova Franco Donati - Genova Sandro Pellegrini - Recco Dumbarton Oaks Research Library and Giovanna Petti Balbi - Genova Collection - Washington Valeria Polonio - Genova Giuseppe Felloni - Genova Raffaella Ponte - Genova Dario Ferro - Quiliano Dino Puncuh - Genova G.B. Roberto Figari - Camogli Pierre Racine - Eckbolsheim Giulio Firpo - Arezzo Alessandra Rebosio - Genova Fondazione Schiappapietra - Neive Jean-Marc Roger - Poitiers Paolo Fontana - Serra Riccò Antonella Rovere - Genova – 7 – Valentina Ruzzin - Genova Jonathan Shepard - Oxford Rodolfo Savelli - Genova Aldo Toselli - Genova Patrizia Schiappacasse - Genova François-Olivier Touati - La Ménitré Gianni Scotto - Sant’Albano Stura Benjamin Weber - Tolosa – 8 – I - PORTI E NAVIGAZIONE Città portuali del Medioevo Nelle Etimologie di Isidoro da Siviglia, come pure nel Digesto , è scritto che « un porto è un luogo chiuso nel quale le merci sono importate ed esportate » 1: una definizione precisa che insiste sull’aspetto economico del porto ma che trascura molti altri aspetti della parola portus utilizzata nel Medioevo. Difatti, nei documenti medievali, il termine riveste una grande polisemia: dapprima una scala lungo un fiume, nei tempi carolingi, quando si parlava dei primi mercanti « piedi polverosi » che insediavano un piccolo mercato sulle sponde dei fiumi fiamminghi 2; poi un passaggio a traghetto o il pedaggio pagato a proposito; il deposito di merci creato dai mercanti, e finalmente la città commerciale creata attorno alle scale, ai pontili e ai depo- siti. È chiaro che la città portuale corrisponde all’ultimo significato della pa- rola portus nel Medioevo. Mi sia permessa dunque una riflessione sulle con- dizioni geografiche dello sviluppo dei porti, prima di evocare gli aspetti economici e sociali e in fine il rapporto tra città e porto. Purtroppo risulta impossibile definire una tipologia della città portuale che corrisponda a uno schema uniforme nello spazio e invariabile nel tem- po. Durante il millenario medievale, molti porti che non esistevano nel pe- riodo dell’impero romano si sono sviluppati ed altri invece sono decaduti o spariti. Le condizioni tecniche ed economiche impongono mutamenti note- voli nella rete dei porti, e il Mediterraneo medievale ha conosciuto da que- sto punto di vista uno sviluppo differenziato secondo le zone prese in con- siderazione 3. Basta dire che, per il suo pieno uso, una nave di commercio ha bisogno di allestimenti e di insediamenti materiali importanti nei porti dove fa scalo, sbarca e imbarca le merci e trova riparo durante l’inverno o con cattivo tempo. Significa dunque che un porto buono e sicuro deve offrire ——————— * Pubblicato in Γαληνοτάτη. Τιμή στη Χρύσα Μαλτέζου [ Studi in onore di Chryssa Mal- tezou ], a cura di G. V ARZELIOTI - K. T SIKNAKIS , Atene 2013, pp. 169-182. 1 N IERMEYER , pp. 816-817. 2 P IRENNE , pp. 37-38. 3 H EERS 1989, pp. 11-12. – 11 – un accesso facile, quali che siano il tempo, il vento, le correnti o le mareg- giate. Ma, per proteggersi dalle insidie nemiche, il porto ha inoltre bisogno di un sistema difensivo efficace. Per lo sbarco o l’imbarco sicuro delle mer- ci, deve essere provvisto di pontili e di depositi, di attrezzature tecniche per rimpiazzare un’ancora o una vela di un albero, dannegiata o sparita, e forni- re all’equipaggio gli approvviggionamenti indispensabili per un viaggio di lungo corso. Da questi presupposti dovrebbe risultare una collaborazione e uno sviluppo simultaneo tra il porto e la città che lo circonda 4. La geografia dei porti si interessa dapprima della situazione e del sito in cui i porti si insediano. Tutti gli storici hanno messo in evidenza l’im- portanza del crocevia tra itinerari marittimi e terrestri per lo sviluppo dei porti che hanno bisogno di un hinterland con accesso facile e risorse com- merciabili 5. Basta citare qualche esempio: Marsiglia vicina allo sbocco del Rodano, l’asse principale delle comunicazioni tra la Francia settentrionale e il Mediterraneo; Venezia in fondo all’Adriatico, ma in diretta relazione con la pianura padana grazie ai fiumi che sboccano presso la Laguna; Costanti- nopoli, all’incrocio tra gli Stretti, la via marittima dal mar Nero al Mediter- raneo, e l’asse terrestre tra la Tracia e l’Anatolia. Barcellona, che al di fuori del piccolo golfo sotto la collina di Montjuic, non gode di una baia profon- da, approfitta delle relazioni facili con la Catalogna e delle richezze agricole della pianura del Lobregat. Ma la congiuntura politico-economica può mo- dificare il vantaggio della situazione geografica: Trebisonda e La Tana di- ventano porti maggiori nel Mar Nero dal momento in cui la pace mongola facilita il libero accesso dei mercanti occidentali verso l’Asia centrale e crea le vie della seta e delle spezie, descritte da Pegolotti 6. Invece la presa e la quasi