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REDAZIONI «SPELEOLOGIA» Guido GHIRARDI - c/o LIBRERIA MILLEPAGINE - Corrispondenza, scambi, Via Baldissera 9 - 20129 MILANO notizie ed articoli vanno inviati «INTERNATIONAL JOURNAL c/o Prof. Valerio SBORDONI - Istituto di Zoologia - a: Guido Ghirardi OF SPELEOLOGY» Viale Università 32 - 00100 ROMA c/o Libreria Millepagine «GROTTE D’ITALIA» c/o Paolo FORTI Via Baldissera 9 Via Zamboni 67 - 40127 BOLOGNA 20129 MILANO «SPELEO» c/o Franco UTILI Via Cimabue 5 - 50121 FIRENZE SOMMARIO La Rivista viene inviata a tutti i L’Abisso dello Gnomo di A. Roncioni e C. Campolml pag. 9 Soci della S.S.I. in regola col “Klondike” e dintorni di G. Benedetti e A. Mosetti pag. 11 versamento delle quote sociali Grotta del Frassino - 2417 Lo Va del G.S. “ Remeron” CAI Gavira- te pag. 17 Quote 1986 Bus del Quai. Punto a capo di M. Cavalieri pag. 20 Singoli Lit. 15.000 Sagada atto secondo di A. De e A. Menin pag. 23 Singoli + abbon.a Corrado Allegretti: una vita per la Speleologia di D. Vailati pag. 27 Le Grotte d’Italia Lit. 20.000 Ancora novità dalla Codula di Luna di M. Pappacoda, S. Fercia, Gruppi Lit. 40.000 S. Tuveri, G. Pinna, L. Chessa pag. 28 Hegengebirge: Abisso Alvermann del G.S. Imperiese CAI e del Versamenti: G.S. Piemontese CAI-UGET pag. 37 C.C.P. N° 14401608 Florida: sogni e realtà di F. Le Guen pag. 39 intestato a Macciò Sergio - Akiyoshi-dai e le sue grotte di A. Fuji pag. 42 60035 JESI (Ancona) Materiali pag. 45 Protezione delle Grotte a cura di M. Chiesi pag. 46 Il colore delle concrezioni di P. Forti pag. 49 Notizie Italiane a cura di R. Banti pag. 49 Spulciando qua e là in biblioteca a cura di P. Grimandi e P. Forti pag. 63 FOTO DI COPERTINA L’orecchio di Dionisio pag. 67 “Caccia grossa” in Florida IMPORTANTE: Notizie, articoli, relazioni (materiale generico), barzellette, testi, (foto F. Le Guen) disegni per il numero 15 di Luglio devono pervenire entro il 31 Maggio.______

SPELEOLOGIA 14,1986 7 EDITORIALE

Una rivista ed una società

Dovremmo dal prossimo numero essere In grado di spedire “Speleologia” ai soli soci in regola con le quote. Crediamo sia que­ sto un primo passo verso quella funzionalità che tutti auspichiamo. Se arriveremo a tale risultato non dovremo certo ringraziare le strutture esistenti ma bensì un gruppo di amici che ci affianca e che continua a starci vicino: esistono infatti ancora parecchie contraddizioni non facili da superare. Non è ammissibile, a sette anni dall’uscita del primo numero, ricevere lettere di gente che reclama mancate spedizioni suc­ cessive. Non ce ne vogliate ma ognuno ha quel che si merita o, per dirla più francamente, “chi è causa del suo mal pianga sé stesso” ! A nostro avviso la gestione del “pacchetto” soci è superata: viviamo in pieno XX secolo ed esistono mezzi di memorizzazione e restituzione dati più avanzati di quanto lo siano tanti fogli sparsi o, peggio, le schedine ed i retri delle buste usate. Per il no­ stro bene ed alla fin fine per il bene della Società in cui ci muoviamo, tali metodi dovrebbero sparire. Ma se siamo disponibili ad un tipo di discorso volto tanto alla modernizzazione quanto al veloce scambio di informazioni non significa che intendiamo fungere da segretari della segreteria, anzi! Così come non si sentiamo responsabili dei mancati invii, dei continui reclami o, peggio, delle ritardate iscrizioni nel ruolino del soci di parecchi di voi! Le relative informazioni ci arrivano con settimane o mesi di ritardo non dovuto certo alle distanze che ci separano da chi è pre­ posto a questa bisogna. Molti lamentano il mancato ricevimento di “Grotte d’Italia” nonostante abbiano per anni versato il relativo importo. Giusto!... ma stiano tranquilli: situazioni analoghe a quelle verificatesi per gli Atti del Congresso Nazionale di Perugia non si ripeteran­ no! Un volume è già pronto (il X della serie 4) ed altri due sono in fase di allestimento (XII e XIII): abbiamo avuto ampie assicu­ razioni da Paolo Forti che la situazione si normalizzerà nel corso del corrente anno in modo di soddisfare tutti. Ringraziamo comunque chi ci ha scritto per chiarire la propria situazione: cercheremo di non disattendere la fiducia accordataci. Ed infine passiamo al tema più scabroso: quello del rinnovo delle iscrizioni. Per l’86 le quote sono passate a 15.000 lire per “Speleologia”, a 20.000 per “Speleologia” + “Grotte d’Italia” ed a 40.000 lire per i Gruppi (“Speleologia” + “ Grotte d’Italia” + pubblicazioni extra). Alcuni lamentano che sono poco popolari ma una volta tanto, o una volta di più, non siamo d’accordo. Con 15/20.000 lire oggi si va due/tre volte al cinema, si acquista un LP, sì va in due in pizzeria o si acquistano un paio di botti­ glie scarse di grappa (poco più di un litro). L’importo richiestovi è a malapena sufficiente alla copertura di quanto offertovi: ci si stà dentro grazie all’assoluto volontariato degli addetti ai lavori e non è detto che questo debba durare all’infinito. Ma quello che più ci offende, alla fine di questa tirata, è il fatto che molti non rinnovano la quota o la rinnovano con molta, mol­ ta calma, costringendoci a nuovi, ripetuti “slalom” per cercare di accontentare tutti, anche quelli che dopo aver eluso il loro dovere per due anni, decidono di riiscriversi alla Società con la pretesa di vedersi recapitare tutto il giorno dopo ... arretrati compresi. Senza rancore. A tutti un ’86 ricco di nuove grotte a grandi esplorazioni!

LA REDAZIONE

ATTENZIONE, ATTENTION, ACHTUNG, ATENCION, ATTENTION

L’indirizzo della segreteria di “SPELEOLOGIA è cambiato. Vogliate spedire tutta la corrispondenza (articoli compresi) e gli “scambi” all’indirizzo segnato in calce: l’adresse du secretariat de “SPELEOLOGIA” est changee. Veniller expedier toute la correspondance et les “echanges” a l’adresse mentionneé ci dessous: die Adresse der Zeitschrift “SPELEOLOGIA” its verändert worden. Bitte senden die Korrespondenz und die austansch- zeitschrift an die neue anschrift zu: la dirección del secretariado de la revista “SPELEOLOGIA” ha cambiado. Par favor envíen la correspondencia y las revistas de cambio a la nueva dirección: the adress of “SPELEOLOGIA” secretary is changed. Please send your correspondence and magazines for change at the new address:

c/o GUIDO GHIRARDI Libreria Millepagine, Via Baldissera 9 20129 Milano - ITALY Tel. (02) 202974

8 SPELEOLOGIA 14, 1986 ESPLORAZIONI L’ABISSO DELLO GNOMO

Il più profondo degli abissi d’Arnetola la cui esplorazione è tuttora in corso di Adriano RONCIONI e Carlo CAMPOLMI (Gruppo Speleologico Lucchese CAI)

quanto inutili fossero le nostre ansie) UBICAZIONE che ci separava dall’ennesimo e più L’Abisso si apre a q. 1400 m alla base profondo degli abissi d’Arnetola: di una paretina in prossimità di un tor­ l’Abisso dello Gnomo (il cui nome ser­ nante della mulattiera che va dal fondo ve a richiamare alla memoria un noto della valle d’Arnetola al Passo Sella, film speleologico ed è un monito a la­ valico situato fra il M. Sella e il M. Fioc­ sciare la grotta il più pulita possibile). ca. A quel punto ci trovammo con una nuo­ va cavità da esplorare muniti solo del DESCRIZIONE casco con l’elettrico (avevamo portato L’ingresso a scivolo immette in una solo quello per scaramanzia), ma non gallerietta inclinata (sulle pareti della bastò questo a fermarci e così andam­ quale sono ben visibili due cartelli che mo avanti nel continuo alternarsi di invitano a non sporcare la grotta) di di­ una gioia difficilmente definibile e di rezione NW impostata sul contatto, vi­ paure improvvise quando sembrava sibile anche all’esterno, fra i calcari che la grotta chiudesse. saccarosi e il calcare selcifero fino a Quella prima volta arrivammo fino a —60 m dopodiché sull’entusiasmo —25 dove la galleria assume dimen­ sioni maggiori e curva verso W. Il pavi­ prevalse la ragione e pensammo che era troppo pericoloso spingersi ancora mento è quasi totalmente ricoperto di avanti solo con gli elettrici. detriti di varia pezzatura dovuti agli evi­ La storia poi è quella comune a tante denti fenomeni di crollo. La grotta as­ esplorazioni con giorni passati in pun­ sume dimensioni più anguste, ma non strette, con una serie di galleriette e ta intervallati da giorni di riposo sui bellissimi prati di Arnetola sempre In meandri fino a —70 dove si incontra il compagnia di numerosi amici tra i qua­ primo saltino, armato con una corda, L’ingresso li ricordiamo Luca De Cesari (che allo seguito da un altro ripido scivolo che Gnomo deve l’aver passato un mese e immette in un ambiente decisamente Quest’anno il nostro gruppo ha com­ più grande costituito da una galleria piuto venticinque anni e durante que­ mezzo con una gamba ingessata ma che non vede l’ora di tornarci), Filippo fortemente inclinata col pavimento co­ sto periodo l’attività più proficua l’ha sparso di blocchi anche di notevoli di­ svolta nella Valle d’Arnetola, nel cuore Nerli, Alessandro Campetti, Giampao­ lo Bianucci del GSAL cui lo Gnomo ha mensioni. A quota —120, in corrispon­ delle Alpi Apuane, dove si trova la denza di un grosso camino da cui pro­ “ restituito 10 anni di vita” , Paoletta maggior concentrazione di abissi per viene stillicidio anche nella stagione Lucchesi specialista nel preparare il km2 del territorio italiano. secca, la grotta sembra chiudere, ma thè in grotta e spaghetti fuori, un po’ Nessuno nel nostro gruppo si era certo un passaggio fra i blocchi permette di meno sui frazionamenti. illuso di trovare qualcosa di grosso per riguadagnare la prosecuzione della festeggiare il venticinquennale, nem­ galleria che nell’ultima parte è impo­ meno quando venne deciso di passare stata sul contatto fra gli scisti e II cal­ una domenica di mezz’Agosto, fra la care selcifero. Qui la galleria diventa Valle d’Arnetola e Passo Sella. Comun­ scivolo fortemente inclinato e poi poz­ que, un’occhiata ad uno di quei bu- zo (P.17) che termina su un terrazzo, da chetti che da anni rinfrescavano con la qui si continua con un salto (P.7) che loro aria, decine di speleologi affatica­ dà su una breve galleria inclinata in ti per le vane battute in zone teorica­ fondo alla quale si apre il grande P.25 mente migliori di quella (è rimasta fa­ (a quota —225) che è un grande salone mosa la frase di un esperto speleolo­ di forma allungata (base m 20x8) col go: “ Lì cè il contatto con gli scisti, può fondo occupato da una ciclopica frana andare giù al massimo qualche (sulla quale stavano per infrangersi metro”) pensavamo di darcela. L’in­ tutti i nostri sogni) che si supera dalla gresso era ovviamente impraticabile, parte opposta a quella da cui si arriva poiché ormai è impensabile pretende­ con passaggi non molto ovvi e qualche re di trovare in Arnetola, nel 1985, una pozzetto (P.7, P.3, P.6) fino a ritrovare nuova grotta con un ingresso pratica­ una galleria inclinata che prosegue pri­ bile, tanto che, inizialmente, sembrava ma in direzione SE poi NE e diviene at­ ci fosse ben poco da fare. Poi però to­ tiva dopo un P.10 (—330); di qui si gliendo una pietra ci accorgemmo che scende ancora in galleria di dimensio­ forse era soltanto un tappo di pietre e ni variabili ma sempre grandi fino a terra e ci mettemmo a scavare con solo q.—390 dove un P.9 e un P.6 indicano un paio di guanti ed una fettuccia. che le gallerie sono finite e la grotta Dopo un’ora e mezza passata a tirar via assume un andamento più consono massi e terra, con la grande preoccupa­ agli abissi di Arnetola. Si giunge infatti zione che avremmo potuto intasare ad un P.35 molto bello, completamente l’entrata, calò l’ultimo velo (sotto for­ nel vuoto, semicircolare e con il fondo ma di 2 o 3 grossi blocchi che precipi­ Contatto fra calcari selciferi e marmi a quo­ occupato da un laghetto poco profon­ tarono nella grotta facendoci capire ta —20 do (la prima volta però non lo sapeva-

SPELEOLOGIA 14,1986 9 mo!). L’acqua poi si getta in un alto meandro il cui fondo si raggiunge con un P.17. Si percorre il meandro, che ha un andamento pressoché orizzontale, per un’ottantina di metri fino a che ci si affaccia su un nuovo pozzo (P.60 — Andrej Mena) che si può scendere o fi­ no in fondo o fino a —45 in corrispon­ denza di un terrazzo. Si tratta di due vie che si ricongiungono più in basso; con­ viene prendere quella che parte dal ter­ razzo in quanto è molto più asciutta. Da questo terrazzo si fa un traverso (T. del Fornaio) e si raggiunge la via fossi­ le. Qui si attraversa il salone superan­ do alcuni sfondamenti fino a prendere una galleria in direzione E-NE fino a che questa gira e diviene meandro (sempre fossile) In direzione N-NW e giunge su un pozzetto molto bello di 10 m a sezione perfettamente circolare. Da qui con qualche metro di meandro ci si affaccia sul tenebroso P.55 (P. del­ le Selci Volanti) alla cui base (q. —600 ca) parte un meandro fangoso che por­ ta ad un P.8 in fondo al quale si ritrova l’acqua. Di qui parte un bel meandro attivo nel marmo bianco lungo II quale si incontrano numerosi salti (P.13, P.6, P.15, P.12, P.15, P.5, P.10, P.18, P.6, P.22) fino ad un P.4 alla base del quale il meandro diviene molto fangoso e giunge al sifone molto bello, verde e fondissimo! La descrizione è riferita al ramo finora esplorato. Vi sono altri rami ancora in corso di esplorazione la cui descrizio­ ne potrà essere fornita in seguito. Tra le attività nello Gnomo vi sono anche in programma rilievi geologici, geo­ morfologici e idrogeologici in relazio­ ne ad una (speriamo) prossima pubbli­ cazione sulla valle e sugli abissi d’Ar- netola realizzata in collaborazione con il G.S.A.L. Chi volesse effettuare delle visite allo Gnomo è pregato di mettersi in contat­ to con noi o con altre persone del no­ stro gruppo.

Hanno partecipato finora alle esplorazioni: M. Bianchini, A. Campetti, C. Campoimi, G. Caravaglìos, L. De Cesari, P. Lucchesi, F. Nerli, G. Pensabene, A. Rondoni — G.S.L.; G. Bianucci — G.S.A.L.; E Michelizza, T. e D. Spadaccia — G.S.P.; F. Attolini — G.S.A.; M. Pescaglini — G.S.A.V.; M. Sivelli — U.S.B.;

Rilievo: Roncioni, Campoimi, Nerli, Caravaglios, Bianucci, Sivelli

DATI CATASTALI Quota ingresso m 1400 slm Sviluppo spaziale rilevato m 1828 Profondità m 815 Quota fondo m 585 sim Temperatura dell’aria 4,5° C (a q.—5)

Nota bene: tutte le foto sono di A. Roncioni

Adriano RONCIONI S. Michele di Moriano 55060 (LU)

Carlo CAMPOLMI Via dei Pieroni, 66 —575: armo del traverso sotto iI pozzo Andrej Mena 55010 Gragnano (LU)

10 SPELEOLOGIA 14,1986 — ESPLORAZIONI “KLONDIKE” E DINTORNI

Il mitico “ Klondike” , teatro della corsa all’oro, non è poi tanto lontano... per gli speleologi è qui vicino, sulle montagne di casa nostra di Gianni BENEDETTI e Alessandro MOSETTI (Gruppo Triestino Speleologi)

PREMESSA Chi di voi, parlando di speleologia, ave­ va sentito parlare delle Alpi Carniche? Praticamente nessuno! Dalla bocca di ogni speleologo, parlan­ do di abissi e complessi carsici, usci­ vano sempre nomi come Alpi Apuane, Monte Canin, Marguareis, ecc..., ma mai le Alpi Carniche. Nello stesso Friuli-Venezia Giulia, que­ sti monti, così poveri di calcare, rispet­ to alle altre aree regionali (Prealpi ¿ar­ niche, Alpi Giulie, Prealpi Giulie, Car­ so), rappresentavano la cenerentola della speleologia, racchiudendo all’in­ terno di essi così poche grotte di una certa importanza, da potersi contare sulle dita di una mano. Dall’estate 1985 però, abbastanza pre­ potentemente, le Alpi Carniche — cioè quella fascia di rilievi che si snoda pa­ rallelamente al confine italo-austriaco tra Veneto e Jugoslavia — sono venute alla ribalta a seguito delle recenti sco­ Abisso "Klondike": l’ingresso (Foto M. Deschmann) perte fatte dal Gruppo Triestino Spe­ leologi in un settore della Catena Cár­ siva profondità (—192 m), ma alquanto Le esplorazioni del G.T.S. nell’estate nica a Nord Ovest di Pontebba (Friuli). impegnativo e di notevole importanza 1984 si imperniano principalmente su­ per l’idrologia della zona. Pochi anni gli “ Incubi” e a fine anno abbiamo un UN PO’ DI STORIA dopo un altro inghiottitoio viene sco­ —300 per circa un chilometro di svilup­ Di speleologia nel settore centrale del­ perto ed esplorato: è la Grotta di Attila po. Durante tutto l’inverno e la prima­ la Catena ¿arnica si inizia a parlare (502 Fr), cavità ad andamento orizzon­ vera, rilievo alla mano, programmiamo, nel 1958, quando viene scoperto l’abis­ tale. fantastichiamo, studiamo in quali del­ le moltissime diramazioni continuare so “ S. Poi ¡dori ” (478 Fr), di non ecces- Dagli anni sessanta questa zona cade praticamente nell’oblio, fino al 1977, le esplorazioni. Facciamo molte sup­ anno in cui il G.T.S. inizia una serie di posizioni e progetti, ma evidentemente ricerche a largo raggio in tutto il setto­ non abbiamo fatto i conti con l’oste... re a NW di Pontebba. Agli inizi i risulta­ Primavera 1985; più esattamente fine ti sono scarsissimi e di nessuna impor­ aprile. Questa zona si abitua ad acco­ tanza, rinvenendo solo piccolissime glierci anche in veste invernale, ed è cavità paracarsiche o legate al carsi­ così che, mentre si apre dalla neve con smo superficiale. lavoro ciclopico l’ingresso degli “ Incu­ Nel 1980 iniziamo a battere l’altipiano bi” per continuare le esplorazioni, uno della Creta di Rio Secco, arida distesa che di fiuto ne ha da vendere, vede dal­ che assomiglia sia al Canin che al Mar­ la cima di un monte soprastante un guareis. È forse per questo motivo, che enorme buco nero nella bianca diste­ nonostante non si scopra nulla, conti­ sa: è il “ Klondike” . nuiamo ostinatamente a cercare. Verso la fine dell’estate del 1983 viene confermato il famoso detto: “chi cerca trova” e individuiamo una bella fagIiet­ ta, lungo la quale si aprono alcune ca­ vità; la più promettente viene discesa per alcuni metri e si constata che con­ tinua...... E continua anche bene, in quanto nel luglio 1984, alla ripresa delle ricer­ che, si esplora un ampio e profondo complesso, con grandi caverne e corsi d’acqua: è l’abisso “degli Incubi” , no­ me che incute terrore, ma che rappre­ ... Si apre dalla neve gli “Incubi" (Foto M. senta il primo spiraglio verso quel Ubicazione della nuova area carsica nel set­ Moro) mondo tanto ricercato. tore a NW di Pontebba

SPELEOLOGIA 14,1986 11 “ Klondike” : non s’intende,solo il nuovo massiccio carsico che si rispetti, an­ abisso, ma un concetto. È il concetto che qui manca lo scorrimento superfi­ di corsa all’esplorazione, di zona nuo­ ciale, in quanto tutta l’acqua sparisce va, vergine, tutta da scoprire, senza sa­ nel sottosuolo e molta acqua che si pere minimamente cosa ci attende. Ed inabissa l’abbiamo trovata in grotta, infatti le discese si succedono freneti­ anche incanalata in grossi collettori che, per arrivare sempre più in basso, locali. Però rispetto agli altri massicci, sempre più in basso... Arriviamo molto la nostra zona è priva di un componen­ in profondità, tanto che alcuni scendo­ te indispensabile: manca la risorgiva o no al grido di un azzardato “ MENO le sorgenti di tutto il massiccio. MILLE, MENO MILLE!” . Ora qui il discorso si fa un po’ più com­ Ai primi di luglio ci fermiamo su un plesso, entrando infatti nella sfera del­ fondo a —680 m circa, dopo aver trova­ le ipotesi ma, avvalorati da constata­ to un grosso torrente ed un grande ca- zioni fatte in studi precedenti, e vernone, nonché vari chilometri di gal­ dall’idea che ci siamo fatti di questa lerie e meandri. Per tutta l’estate conti­ zona (ovvero: tutto è possibile!), pos­ nuiamo le esplorazioni al “ Klondike”, siamo avanzare una teoria alquanto ma siccome cominciamo a ragionare fantascientifica: l’acqua di tutta l’area, in una certa maniera (il concetto del praticamente dal massiccio del Monte “Klondike”), cerchiamo anche altre Cavallo, all’altipiano della Creta di Rio grotte, per scovare nuovi ingressi. Sal­ Secco, alla Val d’Aip con relativo fiu­ tano fuori diverse cavità, ma due sono me, fino al Pian di Lanza e forse oltre, le più interessanti: l’abisso “ L. Pasto­ scende in profondità, vuoi in modo ca­ re” e l’abisso delle “ Kloce” . pillare, vuoi in vari collettori minori, fi­ Ritorniamo anche agli “Incubi”, per no ad incontrare a Sud una lunga fa­ esplorare e rilevare altre centinaia di glia orientata SE/NW, lungo la quale, metri di gallerie e caverne e cercare di alla profondità di circa 1.000 m dovreb­ entrare da lì nel “ Klondike” . Purtroppo be scorrere un imponente fiume sotter­ però finora, nonostante le accanite ri­ raneo, cioè il collettore generale di tut­ cerche e la vicinanza dei quattro abis­ ta l’area. L’acqua scorrerebbe poi ver­ si, non siamo riusciti a trovare alcun so NW per vari chilometri fino a riappa­ collegamento. rire attraverso qualche sbocco scono­ sciuto in territorio austriaco, nella val­ le del fiume Gail. Ciò ci viene confer­ mato anche dal fatto che sul versante Abisso «L. Pastore» italiano del massiccio non esiste alcu­ na risorgiva, nemmeno della portata del solo torrente d’Aip.

I PRIMI ABISSI Fra le varie cavità reperite nel corso delle molteplici battute di zona, parle­ prattutto per uno semplicissimo: all’in- remo qui brevemente dei quattro abis­ terno del monte c’è più vuoto che roc­ si già menzionati. Ricordiamo ancora cia. che con il proseguimento delle esplo­ La zona che più di tutte ha catalizzato razioni questi abissi, come molte altre le nostre ricerche e le esplorazioni è cavità, dovrebbero formare un unico quella che si trova tra l’altipiano della grande complesso sotterraneo, quindi Creta di Rio Secco ed il Monte Cavallo dobbiamo considerarli quali tessere di di Pontebba. Si trova nella parte cen­ un grande mosaico. trale della Catena Carnica, sul confine con l’Austria, circa 7 km a NW di Pon­ tebba. L’altitudine media della zona è di circa 2.100 m. Geologicamente ci troviamo in presen­ za di calcari del Devoniano, ma quello che più attira l’esploratore, è la tettoni­ Rilievo: Benedetti G. . Mosetti A. - G.T.S.- 5.8.1985 ca; infatti le vere protagoniste di quest’area sono le faglie, lungo le qua­ A fine ottobre si conclude questa lun­ li si aprono quasi tutte le cavità. Sono ga ed intensa campagna estiva del le faglie che permettono di spaziare G.T.S. nella nuova area carsica, con il aH’interno dei monti, sono le faglie che recupero dei materiali e disarmo dal hanno contribuito al formarsi di vasti “Klondike”. ambienti, sono le faglie che fanno Qui finiscono la storia delle esplora­ scendere in profondità senza eccessivi zioni speleologiche della zona, ma più problemi. che un resoconto, possiamo dire di Molto interessante è anche il fenome­ aver steso la premessa per le esplora­ no carsico superficiale, specialmente zioni per il prossimo decennio (come sull’altipiano della Creta di Rio Secco, minimo!). ben rappresentato da varie forme di Vediamo ora il perché. dissoluzione carsica, tipica dei carsi d’alta montagna: scannellature, va­ LA ZONA schette di corrosione, meanderkarren, Dopo aver percorso quasi 6 chilometri kluftkarren, ecc... Dobbiamo però ricor­ di grotte all'Interno di questo massic­ dare che in varie parti il paesaggio su­ cio carsico, siamo arrivati ad una con­ perficiale risulta altamente alterato da clusione: ci sembrava di essere nel estese frane e ghiaioni, che nascondo­ Monte Corchia. Proprio così! no altre forme superficiali, nonché Assomiglia moltissimo al complesso moltissimi ingressi di cavità. Corchia-Fighierà-Farolfi — in scala un Idrologia. Siamo dunque in presenza di Abisso "Klondike”: meandro iniziale (Foto po’ più ridotta — per vari motivi, ma so­ un massiccio carsico, e come ogni P. Pezzolato)

12 SPELEOLOGIA 14,1986 Abisso “ Klondike” (KLO 1)

ABISSO DEGLI INCUBI Dati catastali: Tavoletta: Pontebba; posizione: 0° 47’ 00” — 46° 33’ 11” ; quota Ingresso: 2130; disli­ vello: m 690 (—677; +13); sviluppo: ca. i 3.000 m; pozzi interni 7/4/3/17/5/36/8/14/4/7/- 8/8/40/31/8/3/41/16/4/8/9/15/4/4/25/12/4/5/10/- 15; rilevatori: Benedetti Gianni, Ceccone Giulio, Gava Roberto, Mosetti Alessandro — G.T.S. — maggio, giugno, luglio, agosto 1985.

Innanzitutto una rivelazione: il “ Klondi- ke” non si trova né in Nord America, né in Italia; per essere precisi, esso si apre in territorio austriaco, magari per poco, ma comunque in tale nazione. Che poi si sviluppi quasi totalmente nel nostro paese, questo è un altro di­ scorso. L’ingresso è parecchio in alto, solo 100 metri sotto la cima del Monte Cavallo, massima elevazione del massiccio; co­ munque per arrivarci non ci sono parti­ colari problemi, specialmente in inver­ no, quando sono in funzione gli im­ pianti di risalita di Passo Pramollo. È un abisso facile. Praticamente puoi arrivare sul fondo attuale con un sacco sempre sulle spalle e in molte gallerie e meandri puoi camminare con le mani in tasca. Non è bagnato e non è eccessivamen­ te fangoso, però dopo essere passati

SPELEOLOGIA 14,1986 13 a circa 470 m di profondità.

Abisso degli “ Incubi” (RS3/RS4) Dati catastali: Tavoletta: Pontebba; posizione: 0° 46’ 43” . 50 — 46° 33’ 09” .70; quota ingressi: 2015 e 2019; profondità: m 318; sviluppo: ca. 1.300 m; pozzi interni: 37/13.5/2.5/3.5/6.5/5/17/12/ 9.5/9/8/7/2.5/6.5/7.5/14.5/7/6/4.5/14.5; rileva­ tori: Benedetti Gianni, Busetti Giulia, Dorat- ti Alessandra, Mosetti Alessandro — G.T.S. — luglio, agosto 1984, settembre 1985. Questo invece si apre in Italia, mentre certi cavernoni finali si trovano sotto il suolo straniero (raro esempio di espa­ trio clandestino sotterraneo!). Non spaventatevi per il nome: è facile anche questo, anche se bisogna pre­ stare continuamente attenzione a cer­ tuni macigni con i quali si fa la cono­ scenza nel corso della discesa. La genesi dell’abisso è stata profonda­ mente influenzata da una faglia, il cui Abisso “ Klondike": gallerie fossili a —450 (Foto P. Pezzolato) tetto è ben visibile lungo tutto il ramo principale. Esso è costituito da un un paio di volte sulle corde, non si fa pozzi (mediamente profondi 10 m) — grande meandro intervallato da nume­ una pedalata senza dover tenere sotto questo ramo diviene principalmente rosi pozzi, tutti inferiori, tranne quello la corda. Altro problema è che se ci vai verticale, e attraverso vari pozzi (P 40, d’accesso, ai 17 m. senza uno che lo conosce, rischi di 31, 41) e più sotto con un bel meandro Lungo tutta la cavità si possono nota­ perderti, tanto è complesso (anche noi intervallato da modesti salti (P 16, 8, 9, re grossi blocchi di frana, molto ta­ varie volte abbiamo faticato a ritrovare 15), conduce ad una caverna posta a glienti e spesso in bilico. A 280 m di la via del ritorno). Non è concrezionato, quasi 400 m di profondità. profondità il ramo principale intercetta ma tutti quanti lo hanno definito un Da questo punto si snoda una serie di una serie di ampie caverne probabil­ bell’abisso e qui noi lo confermiamo. ampie gallerie fossili, impostate su fa­ mente originate dall’intersezione di L’ingresso è costituito da un’ampia ca­ verna, che dopo una trentina di metri termina davanti ad una biforcazione: a destra (“filone italiano”) si snoda un grande meandro, intervallato da picco­ li salti, che porta poi a due rami a 200 m di profondità; a sinistra (“ filone au­ striaco”) si sviluppa il ramo principale che porta all’attuale fondo. Dopo i primi 200 m di dislivello, in cui la grotta si sviluppa suborizzontalmen- te — essendo costituita da ampie gal­ lerie meandriformi intervallate da brevi

Abisso “ Klondike": P. 40 a —230 (Foto M. Deschmann) glie con orientamento N/S e E/W, che più fratture e faglie. Qui scorrono vari dopo alcuni salti (P 3, 4, 25,12) portano corsi d’acqua, che terminano su sifoni a 600 m di profondità, sul ramo attivo. alla profondità di 318 metri. Qui si incontra un imponente fiume (il fiume “Yukon”) della portata di diversi m3/min, le cui acque dopo 30 m di rapi­ Abisso “ Livio Pastore” (KLO 4) de e una cascata con un salto di quasi 40 m, scompaiono fra le ghiaie del fon­ Dati catastali: do. A fianco della cascata si trova una Tavoletta: Pontebba; posizione: 0° 46’ 58” grandiosa caverna, che misura 70 m di — 46° 33’ 10” ; quota ingresso: 2115; pro­ lunghezza per 40-50 di larghezza, con fondità: m 400 ca; sviluppo: m 700 ca; pozzi interni: 15/77/.../...; rilevatori: Benedetti un’altezza che varia dai 15 ai 30 metri. Gianni, Mosetti Alessandro — G.T.S. — 5 A 400 m di profondità si diparte dal ra­ agosto 1985. mo principale un fitto reticolo di galle­ rie attive e di condotte forzate fossili, È tra i quattro abissi quello che ci ha Abisso “Klondike": meandro iniziale (Foto impostate su di una serie di fratture or­ fatto soffrire di più. È impegnativo, e lo P. Pezzolato) togonali, che terminano su sifoni posti dimostra il fatto che il rilievo si ferma a

14 SPELEOLOGIA 14,1986 130 m di profondità, mentre circa 270 “ Klondike” , è impostato su di una frat­ fondità) portano a circa —400 m; la ca­ m più in sotto la grotta prosegue anco­ tura facilmente riconoscibile vità prosegue con un meandro inesplo­ ra. È duro perché i meandri sono stretti dall’esterno. Dopo una serie di stretti rato interessato da un discreto ruscel- e le condotte basse e perché le stret­ cunicoli e meandri, intervallati da un lamento. toie non scherzano. pozzo di 15 m, si sfocia sulla massima Viste queste premesse, probabilmente verticale scoperta in tutta la zona, pro­ Abisso delle “ Kloce” (KLO 6) questa cavità sarà fra le ultime ad es­ fonda 77 m. Gli assi maggiori misura­ Dati catastali: sere esplorate completamente in que­ no circa m 15x5. Tavoletta: Pontebba; posizione: 0° 47’ 01” sta zona. La cavità, dopo una retroversione, con­ — 46° 32’ 58” .50; quota ingresso: 1950; pro­ L’abisso è dedicato alla memoria di Li­ tinua con un bel meandro, alto dai 10 fondità: m 300 ca; sviluppo: m 200 ca; pozzi vio Pastore, ex speleologo del G.T.S. e ai 15 m e largo circa m 1-1.20. L’abisso interni: 3/3/7/26/43/28/25/25/12.5/38/40 ca; ri­ levatori: Benedetti Gianni, Mosetti Alessan­ valente alpinista scomparso in monta­ presenta ora un andamento sub­ dro — G.T.S. —, Squassino Patrizia — gna. orizzontale: stretti cunicoli e meandri, C.G.E.B. — 15.9.1985, 5.10.1985. L’ingresso di questa cavità, che dista interrotti da pozzi di modeste dimen­ solo 50 m in linea d’aria dal sioni (mediamente sui 10-15 m di pro­ Al contrario degli altri abissi, sapeva-

ABISSO «KLONDIKE»

SPELEOLOGIA 14,1986 15 di una faglia, che per i primi trenta m di profondità si presenta alquanto stretta e invasa da massi di crollo. Un breve meandro sfocia su di un ampio pozzo (P 26), che porta in una grande caverna. In direzione Sud sprofonda una serie continua di pozzi (P 43, 28, 25, 25, 12.5, 38, 40) tutti impostati su delle ampie fratture con orientamento circa E/W. L’ultima parte della cavità, a circa 300 m di profondità, comincia ad essere in­ teressata da un’intensa attività idrica.

CONCLUSIONI E PROSPETTIVE

Di conclusioni, come potrete ben capi­ re, non è che ne possiamo trarre, men­ tre per quanto riguarda le possibilità esplorative, ce ne sarebbero da riempi­ re tutta “ Speleologia” , per cui trala­ sciamo anche queste. Possiamo solo dire che la nuova area della Creta di Rio Secco — Monte Ca­ vallo di Pontebba, si sta delineando come il secondo massiccio carsico per importanza della regione, dopo il Ca- nin, e che per il futuro le sorprese certo non mancheranno.

mo che doveva esistere e lo abbiamo cercato una, due, tre volte; alla terza volta l’abbiamo trovato, disostruendo­ ne l’ingresso, in un vallone sotto il “Klondike”. Nasce in un blitz domenicale di metà settembre e ci scendiamo poi in una delle ultime spedizioni, in dolce com-

Abisso “Klondike": base P. 36 a —100 circa pagnia (la Pacia). A parte una strettoia all’inizio, è facilissimo ed ha una verti­ calità unica che lo distingue dalle altre cavità e che permette di raggiungere una bella quota in tempi ridottissimi. Gianni BENEDETTI Poche decine di metri sotto il punto Via Cologna, 20 massimo raggiunto dovrebbero svilup­ 34126 TRIESTE parsi le gallerie fossili a —450 nel “ Klondike” , ma per la conferma vi pre­ ghiamo di avere un po’ di pazienza (al­ Alessandro MOSETTI L’altipiano della Creta di Rio Secco nei meno fino all’estate prossima!). Via della Pietà, 12 pressi dell'Abisso degli Incubi (Foto Moro) L’ingresso dell’abisso è impostato su 34141 TRIESTE

16 SPELEOLOGIA 14,1986 DOCUMENTI ITALIA GROTTA DEL FRASSINO - 2417 LO VA

Una fessura ed un sospetto movimento di foglie: la scoperta e l’esplorazione di un labirinto di inaspettate dimensioni del G.S. “ Remeron” C.A.I. Gavirate

Questa cavità, tra le prime della provin­ cia di Varese per Importanza ed inte­ resse, è stata scoperta il 9/8/1980 da un componente del nostro Gruppo: Oscar Sules, il quale, dopo aver notato un sospetto movimento di foglie intor­ no ad una piccola fessura, procedeva ad una sommaria dlsostruzione dell’In­ gresso che apriva la via al sistema. Successive esplorazioni hanno portato alla conoscenza di tutte le labirintiche gallerie della Grotta nonché alla loca­ lizzazione di interessanti resti fossili di Orso (genere Arctos) attualmente visi­ bili al Museo Civico di Varese giustifi­ cando, in tal modo, una comunicazio­ ne preliminare sulla Grotta da noi pre­ sentata al X° Convegno di Speleologia Lombarda (Brescia, Dicembre 1981). Data la complessità della Grotta del Frassino la stesura del rilievo e lo stu­ dio geo-morfologico hanno richiesto molto tempo ed impegno da parte di tutti i componenti del Gruppo, ma alla fine siamo riusciti (malgrado tutto e “tutti”) a presentare un valido studio monografico all’XI” Convegno di Spe­ leologia Lombarda (Bergamo, Novem­ bre 1984) di cui il presente articolo rap­ presenta uno stralcio. DESCRIZIONE Si giunge in una zona ben concreziona- ta il cui pavimento è interamente rico­ Per comodità si è ritenuto utile suddi­ perto da uno spesso strato di argilla videre la Grotta in due zone: SUD, ca­ fluida. Interessanti da notare sono una ratterizzata da un Insieme di gallerie stalagmite su crostone inclinato e i re­ con morfologia freatica di diametro va­ sidui di crostone stalagmitico che af­ riabile fra I 3 metri e le poche decine di fiorano dall’argilla. In tutte le gallerie centimetri che presentano un aspetto della zona Sud è visibile uno scorri­ di avanzata maturità, e NORD, dove le mento di 50-60 centimetri dello strato a gallerie assumono una morfologia va­ tetto rispetto quello a letto In direzione dosa in fase di giovanile sviluppo. sub-parallela rispetto all’immersione Di queste due zone verrà data descri­ della stratificazione. Tale scorrimento zione solo delle parti più interessanti conferisce alle gallerie dirette E-W una per le forme ivi contenute. caratteristica sezione lenticolare con la parte superiore sfalsata rispetto a quella Inferiore in misura variabile a ZONA SUD - GALLERIA seconda deH’orientamento dell’asse PRINCIPALE E SALONE (non della galleria rispetto alla direzione di Cranio d'orso rinvenuto nella cavità (Foto necessita attrezzature d’armo) scorrimento. Ad. Cassani) Dopo qualche saltino si giunge al Qua­ INQUADRAMENTO GEOLOGICO Dall’Ingresso (angusto) si giunge dopo drivio, qui la galleria presenta una se­ pochi metri di cunicolo ad un bivio e si zione ampia che conduce agevolmente La Grotta del Frassino si apre sul ver­ imbocca a sinistra il ramo principale. in un’altra zona ben concrezlonata ed sante meridionale dell’anticllnale del Dopo aver superato, sulla destra, un Infine ad una delle parti più belle della Campo del Fiori. Gli strati, degradanti cunicolo intransitabile comunicante Grotta: il Lago di Palta, notevole depo­ a franapoggio verso S-SW con penden­ con l’esterno, la volta si alza e si può sito di argilla incassato nel pavimento za regolare di 30° 35°, sono costituiti procedere in posizione eretta. Si attra­ residuo di un lago fossile. Dal lago, da Calcari di Moltrasio (Lias Inferiore). versa un pozzo da 10 metri, che immet­ proseguendo a sinistra attraverso un Essi si presentano con spessore deci- te in un salone sottostante, e si imboc­ breve passaggio, si arriva ad un vano metrico, giunti evidenti di colore grigio ca una galleria con pavimento degra­ con il pavimento in detrito e la volta o nocciola, con lenti e noduli di selce dante a gours secondo la pendenza de­ concrezionata che, dopo un breve e lasciati in evidenza dalla corrosione. gli strati. stretto cunicolo, immette in una como-

SPELEOLOGIA 14, 1986 17 L 8 % —* —cn- QJ 1 u à P r ~ Y Ì a L i f t \\ '‘S i i i 0„1, a.,. l . L 'J ag ■#_ ^ ■#_ ag o \ i f V y ì mi • • ]n mi * 3 ^ r» M a s w * ‘

00 SPELEOLOGIA 14, 1986 da galleria che sbuca In un ambiente si trova un secondo pozzo di 6 metri lo studio monografico sopra citato. più vasto: ¡1 Salone, il cui pavimento è (P6) oltre il quale si può procedere sen­ La visita della Grotta non richiede im­ Ingombro da una frana di grossi clasti za più difficoltà, a parte l’esiguità dei pegno sportivo, o particolare attrezza­ staccatisi dalla volta. passaggi, arrivando nel punto In cui si ture (35-40 metri circa di scale per il Innesta, sulla sinistra, una via alterna­ Ramo Attivo), tuttavia è senz’altro giu­ tiva che collega il Meandro del Serpen­ stificata dalla presenza di vari ed inte­ ZONA NORD ti al Ramo Attivo. Questa inizia sotto i ressanti fenomeni morfologici unici massi appena prima del P7 e con due nella nostra provincia. Alla zona nord si accede poco dopo il pozzi da 6 e 12 metri permette di arriva­ cunicolo d’ingresso prendendo, al bi­ re agevolmente nel Ramo Attivo, spe­ ITINERARIO vio, a destra in salita e sbucando, dopo cie in caso di piogge, quando la prima un breve laminatolo, in una galleria via risulta più scomoda per la presenza Da Varese si imbocca la strada per il bassa e larga che conduce al di acqua. Seguendo il meandro a valle monte Campo del Fiori. Al bivio per S. si trova una sala II cui pavimento spro­ Maria del Monte (Sacromonte), si pro­ fonda per 5 metri in un pozzo (P5) aggi­ segue lungo la via del Campo dei Fiori, MEANDRO DEI SERPENTI rabile sulla sinistra. superato il numero civico 76 si trova, a La galleria si presenta ora stretta ed destra, un vecchio garage interrato. In È questa la parte più interessante del­ alta diversi metri e conduce, dopo corrispondenza di quest’ultimo inizia II la zona nord; dopo alcuni salti supera­ qualche strettoia, ad un bivio. Qui si sentiero che, discendendo il versante bili in libera con attenzione a causa scende in una saletta sottostante e ci della valle, porta all’ingresso della dell’argilla, si giunge ad un vano ben si trova alla sommità di un bel pozzo grotta la cui apertura si trova a qual­ concrezlonato aggirabile con un per­ cascata di 11 metri (P11) perfettamen­ che metro dal fondovalle, sulla destra corso in parete per non rovinare le con­ te verticale alla cui base la galleria non idrografica. crezioni. Subito oltre l’ambiente si al­ presenta più difficoltà e conduce al larga mentre alcuni massi ingombrano punto più profondo della grotta: —53 il passaggio dove si apre un pozzo (P7). metri. Il termine del ramo è rappresen­ Il meandro prosegue al di là del salto tato da due cunicoli, il primo dei quali ed è raggiungibile sia con una comoda è ostruito da un deposito di argilla che cengia sul fianco del pozzo, sia risa­ lascia intravedere solo un pertugio Illu­ lendo i massi incontrati In precedenza minabile per qualche metro. e percorrendo una galleria laterale. DATI CATASTALI Qui l’ambiente è arricchito da belle co­ GROTTA DEL FRASSINO — 2417 Lo Va - late alte diversi metri, mentre il termi­ CONCLUSIONI LUVINATE (VA), Valle della Stretta, Tavolet­ ne della galleria, che risulta essere an­ ta 31 I SO, coordinate 3°40’36”, 6W, che il punto più alto della grotta ( + 40 Questa descrizione prende In conside­ 45°51’39” ; 2N, quota 900 metri s.l.m., svi­ metri rispetto all’Ingresso), è rappre­ razione solo una piccola parte di quel­ luppo planimetrico 1735 ( + 40 stim.), disli­ sentato da una frana con riempimento lo che è l’intero complesso della Grot­ vello: 93 metri ( + 40 metri —53 metri). di argilla. ta del Frassino. Ci sono infatti molte altre diramazioni con gallerie, pozzi, la­ minatoi e strettoie che non è stato pos­ RAMO ATTIVO sibile descrivere qui per ovvie ragioni di spazio. Per una lettura più completa G.S. “ Remeron” CAI Gavirate Scendendo dal P7 si raggiunge il Ra­ e dettagliata, anche dal punto di vista Via IV Novembre mo Attivo; dopo uno stretto passaggio morfologico-strutturale, si rimanda al­ 21026 GAVIRATE (VA)

SPELEOLOGIA 14, 1986 19 ESPLORAZIONI BUS DEL QUAI. PUNTO A CAPO

Un chilometro di nuove gallerie nella più nota grotta del bresciano

di Mauro CAVALLERI (A.S. Bresciana)

LE ESPLORAZIONI

Il Bus del Quai (30 Lo BS) si apre alle spalle del paese di Iseo, un’ottantina di metri sopra le rive deH’omonimo la­ go lombardo. Il suo imbocco, visibile dalla strada statale, è alto più di 40 m e largo 20 ed è noto a tutti i bresciani, speleologi e non: molti infatti vi si so­ no addentrati fin dai tempi più remoti. Proprio nell’androne dell’imbocco so­ no stati ritrovati manufatti preistorici. L. Boldori, i coniugi Pavan e C. Alle­ gretti hanno dedicato a questa grotta più di una uscita e compiuto interes­ santissimi studi sulla sua fauna ende­ mica e sul bizzarro comportamento idrico della cavità. Trattasi infatti della risorgenza fossile che regola il troppo pieno della vicina sorgente di Covelo, captata dall’acquedotto di Iseo. Fin dagli albori della speleologia brescia­ na ad essa sono state dedicate nume­ rose visite, ma solo il 2 luglio 1953 al­ cuni giovani riuscirono a penetrare al di là del secondo sifone ed ad esplora­ re una galleria di 200 m interrotta sul Inquadramento geografico e sviluppo pianimetrico del Bus del Quai in rapporto alla topogra­ fondo da un grosso riempimento di fia esterna

cavemone

Museo Cìvico di Scienze associazione bus del Quai 30LO-BS speleologica comune ISEO località C O VELO bresciana tav. IGM 47 IV NO nome ISEO led.7 • 1973 ) long 2° 23' lat 45° 39 q m 265 slm geol M A IO LIC A BARREMIANO INF. rii cavalieri, marchesi, pasmetti. segalini COllab campana a.. cavalli, confortini, gatti, grassetto molinan. peli, dongo

20 SPELEOLOGIA 14,1986 sabbia e ghiaia. Nonostante i ricorren­ to i primi lavori, anche se c’è ancora LoBS Bus del Quai, 37 LoBS Bus del ti tentativi di scavo compiuti nei perio­ molto da fare. Purtroppo la grotta è ac­ Tof, 11 LoBS Bus del Fus, 547 LoBS Bu­ di di grande secca in cui il secondo si­ cessibile solo per pochi giorni all’anno sa dei Gnai). Lo spessore della Maiolica fone è superabile con l’acqua alla go­ e per il momento si è fermi su 5 sifoni, è stato valutato sui 250 m; l’affioramen­ la, il riempimento ha segnato fino di cui solo uno pensile. to di questo calcare mediamente strati­ all’85 il fondo della cavità. Fino ad ora La speleologia bresciana si è fino ad ficato ed intervallato da straterelli di non si era riusciti neanche a completa­ ora dedicata prevalentemente a grotte selce nerastra e bruna, è tettonicamen­ re il rilievo; ci si era piuttosto dedicati con andamento verticale, come l’Om- te caratterizzato dalla sinclinale di Pola- all’esplorazione sistematica delle cavi­ ber en banda al Bus del Zel (247 LoBS), veno, avente l’asse disposto in direzio­ tà che si aprono sui monti sovrastanti. Il Fierarol di Vesalla (330 LoBS), e ne ENE-WNW. Proprio alla estremità Le ricerche sono cominciate nel 1979 e l’Abisso Spino (600 LoBS), non pren­ WNW di questa piega si apre il Bus del hanno portato all’esplorazione di ben dendo seriamente in considerazione le Quai. Il nucleo della sinclinale è compli­ 52 cavità in maggioranza nuove ed ora grotte risorgenza della nostra provin­ cato da numerose pieghe secondarie, in anch’esse inserite a catasto; tra que­ cia, ma non è detto che in futuro l’inte­ quanto la Maiolica ha un comportamen­ ste l’Oregia de Parlo (253 LoBS) rag­ resse cambi. to piuttosto plastico. Infatti l’immersio­ giunge la maggior profondità (—120) ne degli strati al 30 LoBS varia molto, ed è tuttora in corso di esplorazione. ma la grotta si sviluppa lungo l’asse del­ Ogni anno, durante i periodi di secca, la sinclinale e si mantiene rettilinea speleologi dell’ASB si sono recati al spingendosi fin sotto l’abitato di Irvino Bus del Quai e nell’83 sono riusciti a In direzione di Punta dell’Orto. completare la topografia del vano co­ Le acque della porzione W della sincli­ nosciuto. nale vengono catturate da una rete di Proprio durante queste operazioni di ri­ fratture in stretta relazione con la piega lievo è stata notata sul fondo sabbioso e vengono convogliate nel torrente ipo­ una interessante corrente d’aria. Nel geo del Bus del Qual. settembre ’85, approfittando del perio­ do di grande siccità durato 2 mesi sia­ CENNI DESCRITTIVI mo tornati al Bus del Quai con inten­ L’ingresso del Bus del Quai visto dalla stra­ zioni più bellicose. da statale La cavità è insolita nel bresciano, per­ Dopo il rituale bagno nelle acque geli­ ché attualmente è l’unica ad avere un de del secondo sifone e dei successivi BREVI NOTE GEOLOGICHE grande sviluppo orizzontale. 2 laghetti una decina di speleologi si Dall’ampio ingresso, superato il 1° si­ sono impegnati per 15 ore nello scavo Dal lago d’Iseo alla Val Trompia si fone, si percorre una larga galleria ini­ del deposito sabbioso lungo circa 10 estende un vasto affioramento di cal­ ziale che conduce nel Cavernone, am­ m. Sono stati esplorati altri 700 m di care Maiolica. A letto di questa forma­ biente di crollo con il fondo ricoperto galleria e trovato il torrente sotterra­ zione si incontra il Selcifero Lombar­ da grossi massi. Il soffitto si abbassa e neo che alimenta la vicina sorgente di do, che ne costituisce il substrato im­ si arriva al secondo sifone, basso e Covelo. permeabile, come viene documentato stretto, lungo circa 2 m. Al di là si con­ In 5 giorni consecutivi di punte dedica­ dal fatto che tutte le più grandi risor­ tinua in una fangosissima galleria con te all’esplorazione, ai rilevamenti e alla genze carsiche che drenano le acque le pareti ricoperte dall’onnipresente ar­ fotografia, si sono succedute in grotta di questa vasta area di assorbimento gilla che prosegue per 200 m circa, fino 31 persone dell’Associazione Speleo- sono in prossimità del contatto strati­ al cunicolo scavato nella sabbia. Imme­ logica Bresciana che hanno completa­ grafico con il Selcifero Lombardo (30 diatamente prima del 3° sifone gli stra-

blis del Quai 30LO-BS

SPELEOLOGIA 14, 1986 21 ti di Maiolica sono verticali per un lun­ go tratto, si notano bellissimi plastici di fango e ripple marks sull’argilla. Oltre il cunicolo e la successiva galle­ ria la grotta prosegue allargandosi e alzandosi e, dopo aver superato un paio di saltini in libera, si giunge in una saletta riccamente concrezionata. La galleria riprende la sua tipica forma fi­ no ad una confluenza dove, scomparso il fango, le rocce appaiono scure e levi­ gatissime. Una corta galleria dalla se­ zione perfettamente circolare immette in una zona detta il Quadrivio da cui si dipartono alcune gallerie molto con- crezionate. Dopo tanta argilla si giun­ ge di fronte ad un altare di concrezioni bianchissime, con veli, stalattiti tubo­ lari lunghe più di un metro, eccentriche e a medusa.

“ Le Nuove Gallerie" dopo il terzo sifone (foto V. Pasinetti)

Da qui si accede ad un’altra galleria al­ Sulle pareti sono presenti scallops lun­ ta in media 5 m e larga dai 7 ai 12, in­ ghi dai 20 ai 40 cm. Dopo circa 200 m, gombra di massi di crollo, tra cui scor­ che si percorrono alternativamente re il torrente. Questo vasto ambiente carponi ed in posizione eretta, si giun­ lungo 200 m circa, è stato probabil­ ge al bivio finale: sulla destra c’è una mente creato dall’anastomosi di 3 di­ sala con bianchissime concrezioni di verse condotte parallele aventi morfo­ rara bellezza; a sinistra uno stretto logie freatiche. passaggio in frana immette in un am­ Proseguendo si giunge a livello del tor­ biente in cui scorre ancora il torrente rente, punto nodale della grotta, che che, provenendo da un sifone a monte, proviene da una frana ciclopica solo si scarica dopo una ventina di metri in parzialmente esplorata. Si raggiunge un sifone a valle. Le morfologie pre­ facilmente una galleria superiore dal senti nella grotta sono tra le più diver­ fondo sabbioso, che ha avuto una fase se e meritano un accurato rilevamento evolutiva in condizioni paragenetiche di dettaglio: si passa dai plastici di ar­ e che prosegue rettilinea sopra l’ipote­ gilla, alle stalagmiti di sabbia e fango, tico corso del torrente. dalle forme di erosione più diverse alle Si giunge così ad un profondo sifone vaschette con cristalli di calcite, alle pensile laterale posto su una retrover­ concrezioni candide assai rare nel ter­ “Il Cavernone" parte iniziale della grotta (fo­ to V. Pasinetti) sione della galleria, che invece conti­ ritorio bresciano. nua in direzione ENE. Precauzioni: In caso di precipitazioni la grotta è pericolosissima anche nel suo tratto iniziale; è sconsigliabile visi­ tarla se non nei periodi di massima secca. Poiché nel tratto, che è quasi sempre allagato, è presente un notevo­ le deposito di argilla si consiglia l’uso di un buon impianto di illuminazione misto.

DATI CATASTALI

nome: Bus del Quai (30 LoBS) loe.: Covelo corri.: Iseo tav. IGM Iseo ed. 7° 1973 Q. Z65 m slm. long. 2°23’9” , 2 lat. 45°39’49” , 3 Svii. reale (m 1035) dislivello ( + 32) estensione max (m 745) Geologia: Cretacico (Barremiano inf.) Maio­ lica note: sorgente temporanea rilevatori: Allegretti-Pavan 1931; Ghidini- Trevisani 1935; Cavalieri 1983; Cavalieri - Marchesi - Pasinetti - Segalini 1985 Collaboratori: Cavalli - Confortini - Gatti -Campana - Molinari - Dorigo - Peli - Grasset­ to 1985. Originali: 1:500

Mauro CAVALLERI Via Tosoni 32 Le concrezioni a velo e a medusa nella zona del Quadrivio (foto V. Pasinetti) 25124 BRESCIA

22 SPELEOLOGIA 14,1986 DOCUMENTI ESTERO SAGADA ATTO SECONDO

Stupefacenti ingressi, enormi gallerie e strani sarcofagi: si alza il sipario sull’inquietante mondo delle grotte tropicali. di Antonio DE VIVO e Adriano MENIN (G.S. Padovano C.A.I.)

ABSTRACT

The Sagada karst represents a quite in­ che raccoglie ed incanala in un’unica tensive example of tropical karst phe­ ampia galleria le acque provenienti da nomena. Cave density is very high, par­ N, e da alcuni rami laterali. ticularly along the western boundary of Tali rami rappresentano, nel comples­ the karst area. In this paper we shortly so, la terza parte della cavità, e sono in describe some of the most significant comunicazione con grotte secondarie, cavities that lie in this part of the terri­ direttamente o indirettamente collega­ tory, moving from North to South. te a Tangeb, dal punto di vista idrologi­ co, solo in particolari condizioni di re­ gime idrico (fra tali cavità citiamo a ti­ tolo di esempio Sogong Cave). LATAN CAVE Per ciò che riguarda la morfologia in­ terna, oltre alla frana, il collettore e i È la prima grande grotta che si incon­ rami laterali presentano sezioni tra­ tra nella parte nord del carso di Saga­ sversali tipicamente appiattite o sub­ da, una cavità di attraversamento per­ circolari con chiari segni di passaggio corsa dal fiume Bokong. di acqua in regime di piena. Nei punti La barriera calcarea, che separa la vaile In cui i rami laterali conducono di Bokong a nord, attraversata dalla all’esterno, si trovano ampi saloni di valle di Latan a sud, è alta circa 50 m, e crollo. lunga 300 m. Le possibilità esplorative sono limitate L’ingresso nord della cavità si trova a a due o tre punti che presentano parti­ circa 1450 m s.l.m.. Sul soffitto della colari problemi tecnici (semi-sifoni per grotta, che si presenta come una pro­ esemplo). fonda “ forra” , sviluppatasi lungo una Carta della distribuzione delle grotte del linea di frattura ben definita attraverso carso di Sagada. la barriera calcarea, sono chiaramente Vengono descritte nel presente articolo: visibili altri due ingressi. Latan Cave, n. 2; Tangeb Cave n. 10; Agoyo- La prima parte della grotta, immediata­ Ige Cave n. 13; Lomyang - Latipan - Suma- mente dopo l’ingresso nord, presenta ging - Crystal System n. 16/17; Dila-eò Cave n. 21 e Balanagan Cave n. 22. Della 10,16/17, un vasto salone (25 x 50 m di ampiezza 21 e 22 compaiono i rilievi. e 20h- 30 m di altezza) disseminato di grossi massi di crollo. Dopo circa 80 100 m la sezione trasversale si re­ da; tale porzione di carso si sviluppa stringe a forma di canyon, con un’altez­ lungo una striscia a direzione NS che za media di 40 m e una larghezza di 10 rappresenta il bacino di raccolta e di m a livello del pavimento e solo di 2 h- 3 scorrimento delle acque superficiali e m alla sommità. sotterranee provenienti da Latan (a N) e L’uscita sud, che conduce alla valle di dai versanti E e W. Latan, riprende le dimensioni iniziali in Con uno sviluppo spaziale complessi­ larghezza ma è alta pochi metri, poco vo di 1950 m, per la quasi totalità oriz­ prima dell’uscita stessa, una ripida zontale, Tangeb è fra le cavità più lun­ scarpata sul lato sinistro porta al livel­ ghe ed articolate della zona, con ben 9 lo superiore della cavità. Questa parte, ingressi, alcuni dei quali difficilmente non interessata da alcuna circolazione raggiungibili. Quello di più facile ac­ idrica, rappresenta attualmente un sito cesso, ed anche il più prossimo al cen­ sepolcrale (burial site) molto noto in tro abitato, si trova fra enormi blocchi Sagada, con decine di bare in “ ottime” calcarei sulla sponda del torrente, a condizioni. È qui che si apre il quinto SE della High School di Sagada, ad La galleria alla base del pozzo di ingresso di ingresso della cavità. una altitudine di 1430 m s.l.m. Da que­ Dila-eò Cave, visibile sullo sfondo. Raggiungere e visitare Latan Cave non sto ingresso, scendendo in arrampica­ (foto M. Sebenello) richiede alcuna capacità tecnica speci­ ta tra massi di crollo, si raggiunge rapi­ AGOYO-IGE CAVE fica. damente il collettore, che percorre la Non esistono ulteriori possibilità grotta per tutta la sua lunghezza fino A quota 1430 m s.l.m. si trova nella par­ esplorative. al sifone terminale a S. Da un punto di te centrale del carso di Sagada, imme­ vista descrittivo, la grotta può essere diatamente sotto il punto in cui la stra­ suddivisa in tre parti: un settore N, oc­ da si biforca per Ambasing e Suyo, non TANGEB CAVE cupato da una frana vasta e comples­ molto lontano dalla valle di Sogong e sa, nella quale si possono notare nu­ dall’inghiottitoio di Lomyang. Ubicata neH’omonima valle, rappresen­ merosi punti di assorbimento connes­ Non completamente esplorata, essa ta il maggiore complesso ipogeo della si alla superficie; un secondo tratto, rappresenta una cavità di drenaggio, parte settentrionale del carso di Saga- che consiste nel collettore centrale, una galleria di 550 m di lunghezza qua-

SPELEOLOGIA 14,1986 23 si per niente interessata da scorrimen­ to idrico durante la stagione secca, e che presenta due ingressi, uno all’ini­ zio della galleria e uno poco distante dal suo termine. Entrambi giacciono sul fondo di doline, e il secondo, quello più a sud, è rappresentato da un pozzo di 23 metri. La cavità presenta un corso d’acqua solo nella sua porzione meridionale; esso scorre solo per un breve tratto tra un sifone emittente ed uno assorbente (in entrambi tutti i tentativi di passag­ gio sono stati inutili). Come dimostra­ to dalla colorazione effettuata, l’acqua del fiume proviene da Latan e scorre verso la risorgenza di Ambasing e il si­ stema di Sumaging a S. Come la maggior parte delle grotte che si trovano nella fascia occidentale del carso di Sagada, (valli di Latan, di Tan- geb, di Sogong), Agoyo-lge ha una dire­ zione generale N-S seguendo una rete di fratture coniugate. Chiari segni lasciati dall’acqua sono quella porzione di carso che sì trova L’asse principale di Sumaging è una li­ visibili sulle pareti della galleria. Alcu­ tra l’inghiottitoio di Lomyang a N, e nea a direzione N-S, mentre Latipan ni sono certamente dovuti a flusso di quello di Crystal a S, immediatamente può essere considerato un ramo late­ turbolenza; altri al contrario, appaiono sopra la zona di Tataya-an. rale con direzione NW-SE. Un’altra gal­ come segni di livello di acqua stagnan­ Attualmente lo sviluppo spaziale com­ leria laterale, nella porzione N di Su­ te. plessivo conosciuto è di circa 3,7 km, maging, ha approssimativamente la Probabilmente la cavità viene comple­ con una profondità massima di — 205 stessa direzione NW-SE, cosicché, nel tamente sommersa solo in particolari m (rispetto all’ingresso di Lomyang complesso, la cavità assomiglia ad condizioni idriche (ad esempio durante Cave) una doppia Y, l’una rovesciata rispetto la stagione delle piogge). Non appena Possiamo dividere il sistema In 4 parti: all’altra. il flusso del fiume aumenta a tal punto Sumaging-Latipan Cave, che ne rap­ Latipan, dato che giace ad un livello da non poter essere drenato dal sifone presenta la porzione più importante superiore rispetto alla principale galle­ meridionale, la cavità stessa viene al­ dato che ad essa appartengono le gal­ ria attiva di Sumaging e all’inghiotti­ lagata. lerie più lunghe e i saloni più vasti: Lo­ toio di Lomyang, rappresenta probabil­ A circa metà strada tra i due ingressi, myang Cave presso il punto di assorbi­ mente una antica risorgenza della ca­ si dipartono alcuni rami laterali non mento attivo; Crystal Cave, che ne rap­ vità. È una galleria di notevole dimen­ esaustivamente esplorati: di questi, presenta la porzione meridionale, ca­ sioni (15 m di larghezza x 30 m di altez­ due sono angusti meandri, e due sono ratterizzata da ampi saloni e gallerie di za), ed è collegata a Sumaging nel suo gallerie inclinate (una delle quali di ca. crollo, e da un fiume che scorre verso settore meridionale. Oggi è compieta- 50 m di lungh.) che conducono entram­ la valle di Tataya-an; e il cosiddetto Pig mente fossile e conduce al terzo in­ be a sifoni (non superati). Pen Branch, linea di collegamento tra gresso della cavità (praticamente inac­ L’esplorazione della cavità non richie­ Sumaging e Crystal. cessibile dall’esterno a causa della ve­ de particolari capacità tecniche. getazione impenetrabile). Da questo Le possibilità esplorative sono legate punto è possibile osservare “ hanging al superamento del sifone terminale. SUMAGING-LATIPAN CAVE coffins” (bare appese) sulla parete so­ È senza dubbio la parte più spettacola­ vrastante. SISTEMA DI SUMAGING - LATIPAN - re dell’intero sistema. Al suo interno si In sezione longitudinale, Sumaging LOMYANG - CRYSTAL possono ammirare i più alti saloni del può essere descritta come composta carso di Sagada e grandi vasche con- da due parti: una prima centrale, oriz­ 51 compone di un’ampia cavità crezionate. Inoltre, con 2,3 km, è la ca­ zontale, caratterizzata da enormi di­ (Sumaging-Latipan Cave) collegata ad vità con il più lungo sviluppo spaziale. mensioni, un fiume ed un ingresso ver­ altre due grotte di notevole interesse La grotta presenta quattro ingressi, ticale sul soffitto; una seconda, com­ (Lomyang Cave e Crystal Cave), e rap­ ma di questi solo uno viene normal­ posta da cinque rami laterali che si tro­ presenta senza dubbio il sistema ipo­ mente usato per accedervi: è la dolina vano alle estremità settentrionale e geo più complesso, profondo e diversi­ di Sumaging, sul lato sinistro della meridionale. ficato del carso di Sagada. strada per Suyo, facilmente percorribi­ In corrispondenza dell’estremità meri­ Si sviluppa approssimativamente nella le grazie ad una scalinata di cemento dionale della galleria centrale si nota­ parte centrale dell’area occidentale, di costruita dagli indigeni. no: la galleria dell’ingresso principale di Sumaging (che risale ripidamente verso l’esterno), la galleria di Latipan e il ramo del collettore che porta al sifo­ ne attivo sul fondo. All’estremità settentrionale si trovano due rami: uno di questi porta a Lo­ myang Cave ed è caratterizzato dalla presenza del punto risorgenza del fiu­ me che scorre nel sistema (fiume che proviene dall’inghiottitoio della dolina di Lomyang) lungo la grande galleria centrale; l’altro conduce al punto più alto di Sumaging Cave. Altri rami laterali sono presenti soprat­ tutto nella parte meridionale. Sul lato sinistro della galleria discendente che parte dall’ingresso principale di Suma­ ging vi è un “ labirinto” strutturato su vari livelli. Le gallerie che lo compon-

24 SPELEOLOGIA 14,1986 gono sono piuttosto strette, e quelle so incluso con alcuni pozzetti e due del livelli più bassi presentano grandi ampi saloni di crollo; una parte centra­ depositi di argilla. Alcune gallerie dei le, direttamente collegata al sistema livelli più alti, invece, sono ricche di S-L-L-C tramite un pozzo che presenta stupende concrezioni. Il labirinto in vasche, pareti e intere gallerie concre- questione non è stato accuratamente zionate e imponenti depositi di sedi­ esplorato. menti alluvionali; una parte inferiore, idrologicamente importante che corri­ sponde al corso di un fiume provenien­ LOMYANG CAVE te da un ampio lago nella zona N, che La cavità rappresenta la parte meno scorre verso S attraverso imponenti estesa dell’intero sistema, ma ha gio­ gallerie e saloni di crollo, scomparen­ cato un ruolo fondamentale relativa­ do, dopo un percorso di 400 m, In una mente all’idrologia del sistema stesso. frana impenetrabile. La dolina di Lomyang è in effetti ¡I più Nel salone della parte superiore abbia­ importante punto di assorbimento di mo osservato una generale deviazione S-L-L-C. delle stalattiti dovuta probabilmente a La cosiddetta Lomyang Cave “One fattori neotettonici. hundred coffins” , (cento bare) è un va­ A causa della morfologia della cavità, sto salone inclinato di circa 70 x 10 m, caratterizzata da ampi settori di crollo, con altezza media 20 m, situato a quo­ tutte le possibilità esplorative sono le­ ta 1460 m s.l.m. sul fondo delPomoni- gate al superamento della frana meri­ ma dolina. La si raggiunge seguendo dionale e del lago-sifone a N (quasi un piccolo sentiero che parte immedia­ certamente collegato a Sumaging). tamente prima del bivio Suyo-Sagada- La lunghezza totale della grotta è di Ambasing, sul lato sinistro della stra­ ca. 700 m; la max. profondità, rispetto Un pozzo di circa 25 metri immette al termi­ da principale. all’ingresso, è di —150 m. ne del Pig Pen Branch in Crystal Cave la Attualmente il grande salone è com­ grotta più meridionale del sistema L.L.S.C. pletamente inattivo, ed il suo lato sini­ (foto G. Rossi) stro è stato riempito con decine di sar- PIG PEN BRANCH cofagi, accatastati gli uni sugli altri. È la diramazione laterale di Sumaging- SISTEMA DILA-EÒ (TATAYA-AN) ■ Il collegamento con S-L-L-C è stato Latipan che porta a Crystal Cave. BALANGAGAN CAVE realizzato superando una zona di crollo Tale diramazione parte vicino al punto L’ingresso della prima cavità (Dila-eò) nella parte più interna del salone. È in di collegamento tra Sumaging e Lati- si trova sul fondo di una valle cieca, ad questa zona che si trova l’acqua che pan. Superata una barriera concrezio- una altitudine di 1160 m s.l.m. sotto scorre in Sumaging. nata, dietro un gour vuoto, un angusto una parete giallastra facilmente visibi­ Non esistono ulteriori possibilità passaggio conduce ad una galleria le dalla strada per Suyo. esplorative. quasi orizzontale, di dimensioni piutto­ Il termine Tataya-an, erroneamente sto elevate, con numerosi rami laterali usato come nome della grotta, si riferi­ esplorati solo parzialmente. Lo svilup­ sce in realtà al fiume che, compieta- CRYSTAL CAVE po spaziale (esclusi i rami laterali) è di mente asciutto neH’inverno, durante la Rappresenta la porzione più meridio­ ca. 400 m. stagione delle piogge scorre verso la nale dell’intero sistema S-L-L-C. La prima parte è caratterizzata da in­ cavità dove è assorbito. L’ingresso è L’ingresso si trova a ca. 1420 m s.l.m., genti depositi di argilla e da numerose raggiungibile percorrendo un sentiero al di sotto di una scoscesa parete che concrezioni sulle pareti. La galleria poi che parte dalla strada per Suyo e che, la separa dal lato sinistro della strada si ingrandisce (7x20 m) e da quésto scendendo dolcemente tra campi colti­ per Suyo, presso una gigantesca doli­ punto un piccolo fiume scorre verso vati, porta sul fondovalle. na che si affaccia sulla valle di Tataya- Crystal Cave. La prima parte della cavità consiste in an e sul carso deforestato della zona Da entrambi i lati della galleria del Pig un pozzo di 45 m che presenta a metà meridionale. Pen partono, verso l’alto, numerosi ra­ della verticale un piccolo lago pensile. La grotta segue una direzione N-S, e mi laterali: alcuni sono gallerie inclina­ Sul lato meridionale del pozzo si apre mostra chiari i segni dell’influenza del­ te, altri sono alti camini inesplorati. un finestrone, raggiunto grazie ad un le faglie sul suo decorso. Esistono tuttora notevoli possibilità pendolo, che conduce con una serie di In sezione possiamo dividere Crystal esplorative, non disgiunte comunque salti e pozzetti alle gallerie sottostanti. In tre parti: una parte superiore, ingres­ da notevoli difficoltà tecniche. Sotto il pozzo principale la grotta pre­ senta due gallerie orizzontali attive du­ rante l’intero corso dell’anno: il ramo N, da cui l’acqua, lungo ca. 150 m, è di dimensioni piuttosto ridotte e si pro­ viene restringe progressivamente spo­ standosi verso N fino al sifone; il ramo S, invece, si presenta come un susse­ guirsi di ampi saloni, grandi gallerie e lunghi laghi quasi sifonanti; la morfolo­ gia e le dimensioni di questi due rami appaiono come segni eviden­ ti che, per l’evoluzione della grotta, è stato fondamentale l’apporto idrico stagionale esterno (fiume di Tataya-an) e non tanto l’apporto idrico continuo interno (ramo N). di queste conduce ad un secondo in­ gresso, di difficile identificazione par­ tendo dall’esterno causa la vegetazio­ ne lussureggiante. Una quarta galleria, che si sviluppa poi in forma labirintica in direzione E, è completamente ricoperta e, in alcuni casi, riempita, di argilla (Rami del dia­ volo). Il ramo S termina in un sifone.

SPELEOLOGIA 14,1986 25 termina in un sentiero che porta fino all’Ingresso principale di Balangagan Cave. La grotta, esplorata fino ad ora per complessivi 2350 m, presenta due aree: a) una zona fossile, consistente in un enorme salone e in gallerie inclinate, ricche di concrezioni e di fango, che conducono ad ingressi secondari dove si possono notare numerosi sarcofagi. b) un’area attiva, molto slmile dal pun­ to di vista morfologico a Dila-eò Cave, della quale può essere considerata la continuazione. Sia i saloni che le galle­ rie, comunque, sono di dimensioni im­ pressionanti; l’area b inoltre presenta enormi accumuli di sabbia a forma di collina(30 ■+■ 40 m d’altezza) che dividono i laghi l'uno dall’altro. Tali saloni e gal­ lerie conducono sul lato meridionale del sifone terminale di Dlla-eò Cave. Difficoltà tecniche: superamento di lunghi laghi a nuoto, e superamento in arrampicata di due pericolose attraver­ Galleria presso l ’ingresso di Balanagan Cave (foto G. Rossi) sate su concrezioni e fango dopo il pri­ mo lago. La lunghezza totale della cavità è di to con Balangagan Cave, oltrepassan­ Ulteriori possibilità esplorative: un ca. 1200 m. do il sifone terminale. meandro di notevoli dimensioni Difficoltà tecniche: attraversamento di L’ingresso di Balangagan Cave si trova (3 + 4 x 15 m) è stato esplorato e topo- lunghi laghi a nuoto, superamento in ad una altitudine di 1100 m s.l.m., pres­ grafato solo per 100 m. Vicino al sifone arrampicata di brevi pozzi nelle galle­ so il limite meridionale dell’area carsi­ terminale, alcune piccole gallerie in di­ rie secondarie e, naturalmente il pozzo ca, 200 m più a N dell’omonima risor­ rezione E potrebbero portare ad un col- d’ingresso. genza, le cui acque si gettano nel Mali- legamento by-pass con Dlla-eò Cave Ulteriori possibilità esplorative: una tep Creek). (Rami del Diavolo). più attenta esplorazione dei Rami del L’ingresso può essere raggiunto se­ Diavolo, sempre che ci sia qualcuno guendo la strada per Taccon; una volta con la voglia di tornarci, potrebbe pro­ giunti presso il limite N della valle del babilmente portare ad un collegamen­ Malitep, una deviazione sulla sinistra

BIBLIOGRAFIA

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Ringraziamo vivamente e nuovamente tutti coloro che hanno contribuito alla realizza­ zione della spedizione (già citati nel prece­ dente articolo su Sagada 85’); ringraziamo inoltre: La comunità di Sagada, Dr. F. Dega- wan, S. Vinciati, R. Voltan, M. Rovatti, P. Sa- betta, G. Bastianello, Gruppo Speleologico Aquilano.

Adriano MENIN Antonio DE VIVO Via 7 Martiri 132/e Via Medin 3 35100 PADOVA 35100 PADOVA

ERRATA CORRIGE (articolo numero precedente SPELEOLOGIA)

Pag. 9, Il colonna, riga 25: Baguio 1168 mm in 24 ore Pag. 10, Ili colonna, riga 18: piani di Demang

26 SPELEOLOGIA 14,1986 I PIONIERI CORRADO ALLEGRETTI Una vita per la Speleologia di Dante VAILATI (Associazione Speleologica Bresciana)

CI è sembrato bello iniziare la serie dei ri­ tempi in cui la penuria di mezzi induceva ad tratti, dedicati ai pionieri, con Corrado Alle­ una estrema parsimonia, Allegretti era abi­ gretti poiché, se da un lato è stato uno del tuato ad utilizzare tutto ciò che gli passava primi in Italia a dare alla Speleologia una Im­ per le mani, soprattutto per archiviare le postazione moderna, d’altro canto è anche sue annotazioni. Scriveva sul retro di tutto: uno dei più vicini a noi. Ciò nel senso che la dai vecchi calendari alle carte di caramelle. longevità del suo operato fu tale da vederlo E le buste... ah, le buste del Corrado! diven­ ancora attivo, ultrasettantenne ma con lo nero proverbiali perché venivano riciclate spirito più che mai giovane, fino alla fine de­ finché non erano distrutte. Ma la sua miglio­ gli anni Sessanta e qualcuno di noi ha avuto re qualità era un’altra. Era di quegli uomini l’opportunità di conoscerlo personalmente fortunati cui l’avanzare dell’età non fece e la grande fortuna di averlo compagno in mai venir meno il giovanile entusiasmo e grotta. Non è quindi il personaggio “ stori­ ciò si poteva ben notare da come stava be­ co” che bisogna riesumare da polverosi ar­ ne con i giovani e questi con lui, come li chivi, ma una figura che nel ricordo di molti ascoltava e come era ascoltato, come ac­ è ancora particolarmente viva, così come vi­ cettava le loro idee e le innovazioni. Era va è ancora l’impronta del suo insegnamen­ sempre un interlocutore alla pari; un colto, to e l’impostazione da lui data all’attività un saggio, un pozzo di esperienza da cui speleologica nel Bresciano. c’era molto da Imparare, ma non un vec­ chio, soprattutto non uno speleologo in di­ Allegretti settantenne sempre a caccia di sarmo e nostalgico, ma sempre attivo ed at­ grotte discute con un informatore (foto A. tuale. Questo era il Corrado. Villani) Ma Allegretti non fu solo la figura carismati­ cun dubbio sulla chiarezza d’intenti. Fino ca dell’“ uomo delle grotte” per i suoi disce­ qui abbiamo giocato, è ora di fare sul serio! poli. Egli fu un iniziatore quando la Speleo­ Non più goliardiche gite, ma minuziose logia era pressoché da inventare ed il suo esplorazioni, perché la Speleologia deve es­ insegnamento andò ben oltre i confini pro­ sere un modo per approfondire le cono­ vinciali. scenze naturalistiche del territorio; quindi Il nome di Allegretti compare nella cronaca paziente ricerca di cavità, grandi o piccole, speleologica all’inizio degli anni Venti in belle o brutte che siano, estesa a tutta la modo modesto, marginale, inserito nella provincia; rigorosa operazione di rilevamen­ Commissione Tecnica del costituendo to; inventario, documentazione e cataloga­ “ Gruppo Grotte” , che nasce come Sezione zione di tutti i fenomeni. Così vengono get­ dell’Unione Operaia Escursionisti Italian tate le basi per iniziare quell’operazione a ed è retto da Gualtiero Laeng. Leggendo largo raggio che apporterà i dati per la for­ documenti d’archivio si ha la netta impres­ mazione di un Catasto della Lombardia sione che quello spirito di impostazione orientale. E Allegretti, da Pioniere, diviene “ moderna” Allegretti lo avesse innato, den in ciò Maestro, per l’impostazione che met­ tro di sé, e lo stesse covando. Erano gli ann te in questo lento lavoro che per quasi cin- C. Allegretti negli anni ’50 presso l'ingresso in cui la Speleologia non si era ancora sve quant’anni porterà avanti in modo impareg­ di una grotta (foto P.F. Blesio) stita da quel clima turistico delle “ gite so giabile e che verrà imitato in molte parti ciali” , durante le quali venivano' accompa d’Italia, Tutta l’opera di Allegretti è imposta­ È con non poca emozione che ricordo quan­ gnate chiassose orde di curiosi a visitare ta sul raggiungimento di questo ossessivo do, imberbe ed improvvisato speleologo so­ questa o quella grotta fra le più belle del ter traguardo, ossessivo ma non per questo litario che muoveva i suoi primi passi, suo­ ritorio, sull’onda di quell’entusiastico inte bramato con la fretta del facile raggiungi­ nai per la prima volta il campanello di casa resse che le recenti conquiste in terra sio mento, che avrebbe certo influito negativa- Allegretti. Tenevo a conoscerlo e ad avere vena ci avevano regalato con Postumia mente sulla qualità dell’operato. Ciò che alcune informazioni. Ricordo che mi accol­ Nemmeno II Laeng aveva probabilmente af conta è lavorare bene! Basta scorrere i suoi se una figura pittoresca, uscita come da un ferrato appieno il messaggio contenuto ne rilievi di grotte per capire la puntigliosa pre­ quadro d’altri tempi, alta, imponente, che a gli appelli di un Bertarelli e di un Boegan cisione, che sarebbe divenuta proverbiale, e prima vista incuteva un grande rispetto, ma che si stavano sforzando di rilanciare in Ita l’ostinazione con cui, rassegnato all’avari­ che mi trattò quasi come un vecchio amico, lia una nuova Speleologia. Ma ciò che Alle zia metrica dei fenomeni bresciani, metteva quando seppe che mi interessavano le grot­ gretti stava covando, esplode dopo un paio il massimo impegno a tirare insieme i dati te e mi sentii subito a mio agio. Il divario di d’anni (1924), quando egli si trova a capo del per l’inserimento in catasto del più mode­ età divenne subito un fatto formale. Era bel­ Gruppo a sostituire Laeng, la cui presenza a sto buchetto. Monumento per la faciloneria lo conversare con lui e mi colpì la sua lucida Brescia viene meno per impegni di lavoro. di molti lavori d’oggi! memoria che ricordava tutto di tutto: un ar­ In una lettera che invia a Laeng stesso nel Forse proprio quest’ultimo tipo di approc­ chivio vivente! Quasi si scandalizzò quando marzo del '24 è contenuto inequivocabil­ cio, dato dalla modestia dei fenomeni gli chiesi notizie del Buco del Frate. Ma co­ mente il pensiero di Allegretti; attraverso un esplorati, fu motivo di maggior dedizione ed me! Non conoscevo il Buco del Frate, san­ preciso programma traspaiono le idee e le approfondimento di alcune tematiche tuario della speleologia bresciana, dove linee che egli seguirà per tutta la sua vita: scientifiche, soprattuto della biospeleolo­ ogni speleologo avrebbe dovuto compiere ”... considerando che gli aderenti del primo gia che trovò, nel Bresciano, un campo ferti­ la prima visita di iniziazione! Mi regalò una momento si sono un po’ tutti sbandati..., mi lissimo. Allegretti stesso si occupò di mala- copia eliografica del rilievo. La mise in una sono lasciato addossare la non lieve carica cologia,fasciandoci numerosi contributi in busta e mi chiese rispettosamente se nell’intento unico di tenere sveglio, sia pure materia.* Ma ciò che caratterizzerà per lun­ gliel’avessi potuta restituire (la busta!) alla a scossoni, l’interessamento alla Speleolo­ ghissimi anni tutta l’attività nel Bresciano prima occasione, perché gli serviva. Questo gia che nella regione Bresciana offre così sarà un fortunatissimo ed inscindibile bino­ era il Corrado. vasto campo d'azione e di studio... Già! Poi­ mio di uomini e di intenti: accanto allo “ sti­ Di origine piemontese (era nato aSavigliano ché ogni cosa deve essere ripresa da le” di Allegretti, volto ai risultati esplorativi nel 1894), divenne bresciano d’adozione al­ capo!..." e ancora ” ... Sarà mia cura... indire e catastali, l’impronta biospeleologica alla lorché si trasferì a Brescia all’età di venti­ un’assemblea per procedere ad una prima quale diede un grande impulso l’amicizia cinque anni, quando già era maturato in lui, scrollatura. Occorrerà raccogliere con ogni che nacque tra il Nostro e Leonida Boldori. dedito all’escursionismo e all’entomologia, sforzo pubblicazioni riguardanti la nostra Ma di quest’ultimo, parlerà qualcun altro... lo spirito dell’esploratore. Uomo di versatile materia... Così si potranno iniziare sul serio cultura e di ferrea educazione, modestissi­ i lavori per un sistematico rilievo delle grot­ Dante VAILATI mo, schivo di fronte ai riconoscimenti, per­ te..." Se ne deduce che prima di Allegretti c/o Museo Storia Naturale sino umile, ma pronto a battersi energica­ non s’era fatto nulla di concreto ed il suo at­ Via Ozanam, 4 mente per i propri principi. Formatosi in teggiamento è categorico e non lascia al- 25158 BRESCIA

SPELEOLOGIA 14,1986 27 DOCUMENTI ITALIA ANCORA NOVITÀ DALLA CODULA DI LUNA Nuove esplorazioni nelle grotte di Su Palu portano lo sviluppo della cavità più lunga della Sardegna a 14018 metri mentre accurate ricerche in Codula hanno permesso la scoperta di un altro tratto del grande sistema di Mario PAPPACODA, Stefano FERCIA, Sandro TUVERI (C.S. Cagliaritano), Gianni PINNA (S.C. Oliena) e Luchino CHESSA (G.S. Spano Cagliari) su PALU rono 40 m di parete poco prima del La­ do dapprima la faglia di Lilliput e, subi­ go, abbagliati dalla visione di un gran­ to dopo, una faglia lungo la quale sono de buco nero che sovrasta il campo di impostate il Facocero Titubante e le Quando pubblicammo tutti i rilievi pre­ El Alamein, scoprendo le gallerie più a Terre di Mordor. cedentemente fatti, nell’estate dell’83, valle finora conosciute: La Mansarda. Queste gallerie presentano general­ ci sembrava che le esplorazioni a Su Come si può osservare sul rilievo que­ mente forme di condotte a pieno cari­ Palu potessero dirsi concluse, se non ste gallerie costituiscono la parte più co, con ancora evidenti morfologie di altro per ciò che riguardava il grosso alta e più antica finora conosciuta del­ dettaglio tipo scallops. Talvolta si allar­ del sistema. Dall’ingresso eravamo ar­ la grotta. gano in vasti ambienti, il cui fondo è rivati al Lago (separato da 1000 metri di Nonostante l’esplorazione sia avvenu­ sventrato in comunicazione con le sot­ gallerie quasi inesplorate da un sifone ta procedendo nel senso opposto, de­ tostanti gallerie (citate). lungo 180 metri), e, a monte dell’immis­ scriveremo le gallerie di Convoinonci- Soprattutto in questi saloni si possono sario di destra avevamo scoperto Lilli­ veniamo da dove effettivamente hanno osservare cumuli di sabbia costituita put e le migliaia di gallerie più o meno inizio, e cioè poco più avanti (circa 25 da elementi di origine granitica (1-5 grandi che fanno da corollario a questo m) dell’inizio di Disneyland. mm ©). Questi cumuli possono raggiun­ “ mostro” . Originariamente la condotta, che più gere proporzioni veramente notevoli; L'obiettivo che ci eravamo posti tutti, tardi è crollata (e di questo evento re­ essi sono inclinati solitamente verso i Centro Speleologico Cagliaritano, Spe­ stano le tracce nella ciclopica frana pozzi che si aprono al centro di queste leo Club Oliena e Gruppo Grotte C.A.I. che si trova compresa tra il Tesoro di grandi sale. È da notare che nei punti di Cagliari, era quello di superare il La­ Morgan e l’inizio di Disneyland) prose­ corrispondenti delle gallerie sottostan­ go attraverso una ipotetica via alta che guiva in Convoinonciveniamo seguen­ ti non si ritrovano gli ammassi di sab- ci permettesse di evitare il sifone e ar­ rivare così alle gallerie percorse già nel 1981 da Penez e Chouquet. La logica mossa successiva sarebbe stata quella di cercare una congiunzione con Mon­ te Longos (Su Spiria). E si diede così il via alla corsa verso l’alto. Le vie percorse non si contano più, tan­ te furono in questi due anni le arrampi­ cate realizzate con l’obiettivo di trovare un’apertura e una galleria che si diri­ gesse dritta dritta al Ramo dei France­ si. Quella galleria non l’abbiamo anco­ ra trovata, e chissà se la troveremo mai. In compenso abbiamo scoperto un complesso reticolo fossile di gallerie freatiche dallo sviluppo complessivo di quasi tremila metri. Tali condotte sono impostate su fasci di fratture parallele fra loro e alla principale (Lilliput) e so­ no caratterizzate da continue retrover­ sioni. Possono essere distinte in tre zone diverse per i differenti livelli sui quali sono poste e per il fatto che sono interrotte dai giganteschi crolli che hnno interessato le sottostanti gallerie di Lilliput e del Facocero Titubante, mettendole in comunicazione con que­ ste. Lo Speleo Club Oliena arrivò, dopo aver risalito un camino di circa 80 m, ai Mari del Sud e poi, risalendo lo stesso camino per altri 20 m, a Convoinoncive- niamo. Il Centro Speleologico Cagliaritano e il Gruppo Grotte C.A.I. di Cagliari risali­

28 SPELEOLOGIA 14,1986 grotta. Altrimenti le gallerie si presen­ tano come fantastiche condotte inter- secantisi le une con le altre, perfetta­ mente elevigate e interrotte spesso da marmitte più o meno ampie che rendo­ no difficoltosa la progressione. Dopo un altro salone (del Traverso) il cui fondo si trova sulla verticale di Fa­ cocero Titubante la galleria prosegue per circa 70 metri, gettandosi poi con una serie di pozzi su Lilliput, poco più a valle dell’attacco delle risalite di Bella ’mbriana. Poco prima una piccola condotta scen­ de verticale per circa 18 metri, fino ad un livello sul quale si sviluppa un’altra serie di gallerie dette Mari del Sud. Si tratta di grosse condotte con direzioni predominanti a NE e N, larghe 8 metri circa e alte 10, che si interrompono bruscamente di fronte a grosse colate. Fra queste la galleria del Kickuck è la più caratteristica in quanto il fondo è ricoperto da argilla secca ed è tanto piatto che lo si potrebbe tranquilla­ Risalita di Bella imbriana (foto S. Fercia) mente percorrere in automobile. In queste gallerie abbiamo potuto nota­ re un fenomeno alquanto strano: la bla franati dall’alto, evidentemente flui­ oolitici che caratterizzano il tetto della fiamma dell’acetilene, forse a causa tati a valle quando queste gallerie era­ Formazione di M. Tului e la base della del calore, forse a causa del movimen­ no ancora attive. soprastante Formazione di M. Bardia to d’aria che la fiamma stessa produce, A circa metà di Convoinonciveniamo si (Malm inf. sup.). provoca la caduta dalla volta di picco­ trova una grande marmitta parzialmen­ Da SW proviene un’altra galleria di mi­ lissime scagliette di calcite; il fenome­ te riempita d’acqua di stillicidio: il fe­ nori proporzioni che nella parte più a no è tanto intenso da parer che nevichi, nomeno è inconsueto in quanto la zona monte (Galleria dei Cristalli) ha le pare­ ed in pochi istanti ci si ricopre di una è completamente fossile e l’acqua è ti completamente ricoperte da formida­ leggera patina bianca; la caduta delle ovunque assente. A pochi metri dalla bili cristallizzazioni di calcite e di ara- scagliette avviene anche se la volta si marmitta la galleria si apre sulla volta gonite. Anche questo è un fenomeno trova a diversi metri di alteza (5-8 m). di Facocero Titubante, il cui fondo si unico in questi ambienti: la roccia in­ Una condotta di minori proporzioni si trova a 64 metri più in basso. In questa fatti è spesso talmente deteriorata diparte in direzione NS, e termina dopo zona si possono osservare spesso i che, formando accumuli di detriti e di circa 130 metri con un pozzo di 70 me­ passaggi di facies da calcari compatti argilla, in alcuni punti pare di trovarsi tri che si getta poco più avanti del La- giallastri a quelli oolitici e pseudo- in una miniera piuttosto che in una ghetto delle Fate (Lilliput). È quindi

SPELEOLOGIA 14, 1986 29 SPELEOLOGIA 14,1986 CO o C arta dei S istemi C arsici e deir Idrologia Pozzo su Lilliput a Convoinonciveniamo (foto S. Fercia)

un giorno, passando per caso un po’ più in basso nella frana del salone ini­ ziale, lo scoprimmo. Il meandro va a fi­ nire proprio sotto la Codula, costituen­ do la prima zona di assorbimento del White Nile. Il rilievo: quello che potete osservare è parziale: abbiamo ritenuto opportuno, infatti, per motivi di interpretabilltà del

Chicca Fausta (foto S. Fercia)

possibile scendere a Lilliput attraverso Mentre verso S la galleria si interrompe questo pozzo o, tornando indietro alla quasi subito sulla verticale del laghet­ partenza di questi rami, per il camino di to delle Fate, verso NE essa continua circa 80 metri arrampicato nell’83 dagli per circa 150 metri accogliendo altre olianesi, la cui Imboccatura si trova a condotte minori provenienti da SE e Lilliput circa 55 metri prima dell’Ar­ terminando infine, come si può vedere chetto (Bella ’membriana). dal rilievo, in corrispondenza della fine L’ultima frazione conosciuta del siste­ del Lago, senza però — stranamente ma di condotte sovrastante Lilliput si — comunicare con questo. trova sulla destra idrografica compresa Altre ricerche, portate avanti in diverse fra il Laghetto delle Fate e il Lago. Sco­ zone della grotta di Su Palu, ci hanno perte dopo una lunga arrampicata sulla riservato altre due interessanti scoper­ verticale della grande colata calcitica te. che segna la fine di El Alamein e l’ini­ La prima è una prosecuzione a No Buo­ zio della galleria che porta a Lilliput, no, all’altezza della Grande Curva. Que­ sono le uniche, fra tutte le gallerie fos­ sta galleria si dirige verso SE, in dire­ sili finora scoperte, nelle quali vi sia zione delle zone a monte del sifone di abbondanza d’acqua. Delle bellissime Sa Ciedda, chiudendo però dopo 150 vasche si susseguono dall’orlo del poz­ metri con una grande colata e con zo che porta giù a El Alamein fino ad un’ultima ramificazione bassa occlusa una piccola condotta completamente daM’argilla. Qui non è stato visto tutto allagata, che in ultimo sifona. Vi sono a causa di un improvviso incidente che poi atri punti dai quali l’acqua fuorie­ ci costrinse ad interrompere le esplora­ sce dalla roccia, andando ad aggiun­ zioni. gersi a quella delle vasche e precipi­ L’altra scoperta consiste nel piccolo tando infine, con un Intenso stillicidio, Meandro delle Cannule, che abbiamo sulla colata anzidetta. avuto sotto il naso per due anni, finché

SPELEOLOGIA 14,1986 31

SU P A L U 19B5 m i ». ci . d u»ooio19B3 - CODULA DE CODULA LUNA (URZULEI GROTTE GRUPPO C.A.I. CAGLIARI SA-NU GROTTA DI CAGLIARITANO SPELEOLOGICO CENTRO SPELEO CLUB OLIENA

SPELEOLOGIA 14,1986 Galleria di Lilliput (foto S. Fercia)

dentemente su Speleologia N° 9. disegno, riportare solo le nuove galle­ Mario PAPPACODA rie rilevate sulla sagoma del corpo prin­ La grotta di Su Palu ha attualmente Viale Colombo, 17 cipale della grotta, sia in pianta che in uno sviluppo pianimetrico di 13120 m, 09045 Quartu S.E. (CA) sezione. Così, chi vorrà avere una visio­ mentre lo sviluppo spaziale ammonta a ne più chiara e completa del sistema 14018 metri. Il dislivello totale è ancora Gianni PINNA carsico di Su Palu dovrà confrontare il maggiore della Sardegna con 292 me­ Via Chironi, 28 questi rilievi con quelli apparsi prece­ tri. 08025 Oliena (NU)

SPELEOLOGIA 14,1986 33 LA GROTTA DI gliaritano e il Gruppo Speleo­ Mandricardo) e la seconda che com­ archeologico “ Giovanni Spano” di Ca­ prende il collettore principale ed il CARCARAGONE gliari decidono di stendere un rilievo meandro della Leggenda. La prima par­ completo. La prima punta è del settem­ te si sviluppa per lo più verticalmente, STORIA DELLE ESPLORAZIONI bre ’85; appena entrati è subito una seguendo I giunti di stratificazione e le sorpresa: il lungo filo di un topofilo famiglie di fratture in direzione circa Che l’inghiottitoio avesse un ruolo im­ percorre integralmente la cavità, ac­ NS; la genesi di questi ambienti è da ri­ portante nel contesto della complessa compagnato da vivaci nastrini rossi. portare prevalentemente all’azione di rete idrica della Codula di Luna era fa­ Qualcuno, quindi, ci ha preceduto da erosione meccanica, a pieno carico; cile immaginarlo. La imponente quanti­ breve tempo, senza peraltro lasciare si­ durante le maggiori piene, è infatti pos­ tà d’acqua che nel corso delle piene si gle. Non c’è bisogno di essere Scher- sibile osservare sul pavimento delle riversa al suo interno, ne fa un fenome­ lock Holmes per ritenere che questo gallerie, che si presentano come con­ no carsico molto evidente e in grado di fantomatico qualcuno, fosse il gruppo dotte forzate dalla sezione sub­ colpire la fantasia di speleologi e pa­ di speleo Francesi, che in agosto erano circolare, numerose marmitte dei gi­ stori. Nonostante ciò le eplorazioni si­ in zona. Come spesso succede i bir- ganti. stematiche di questa, ed in generale bantelli sono ripartiti senza sognarsi di Come già detto la cavità presenta due della Codula di Luna, sono un capitolo informare la Fed. Spel. Sarda dei risul­ Ingressi, di cui il principale, a sud, è co­ relativamente recente. tati delle loro ricerche. Peggio per loro, stituito da una fessura impostata lun­ Fatta eccezione per una campagna di vuol dire che esploreremo senza remo­ go le superfici di stratificazione e oc­ ricerche nel golfo di Orosei, effettuata re di sorta. La seconda sorpresa ce la cupata sul fondo da grandi ciottoli di dal Centro Speleologico Sardo riserva una strettoia decisamente poco granito. Questa continua in una bassa nell’estate del ’68, altre zone del Supra- Invitante che, superata, ci porta ad un galleria impostata su frattura (NNE- monte hanno già da decenni polarizza­ bel meandro, e ad una galleria ampia e SSW) e, superato il secondo ingresso, to l’attenzione degli speleologi in Sar­ ciottolosa. E l’asse principale della perviene ad una saletta dove, sulla de­ degna. Son solo pochi anni, dunque, grotta, la Galleria delle Acque Perdute, stra si può vedere il passaggio seguito che l’Ipotesi dell’ormai mitico colletto­ la via che le acque seguono verso il dagli Imperiesi, occluso al momento re principale della Codula di Luna si è collettore della Codula di Luna. Il sifo­ delle nostre esplorazioni da materiale posta in evidenza; sono stati dapprima ne con cui termina questa grande gal­ vegetale e depositi alluvionali. Prose­ Francesi e Nuoresi, poi Veneti e Lom­ leria rappresenta tuttora il principale guendo invece verso NNE, s’imbocca bardi, cagliaritani e Olienesi a delinea­ ostacolo alle prossime esplorazioni. un piccolo meandro che da adito ad un re le prime incerte linee del percorso basso ambiente Inclinato, chiaramente sotterraneo delle acque a monte di Pe- impostato lungo le superfici di stratifi­ dra Molina e, di questo inghiottitolo. I cazione, nella cui parte più declive si fiumi di Su Palu e di Monte Longos so­ trova un pozzetto di 6 metri. Siamo nel no una risposta convincente al proble­ ramo del Distratti, una zona non esplo­ ma del collettore nella parte sud della rata dagli Imperiesi (forse per l’inaglbi- Codula. lità del meandrino), che in più punti Su ciò che scorre a valle del sifoni del­ collega alla parte già conosciuta. Una la grotta di Monte Longos, il mistero è condotta inclinata sbuca, dopo pochi ancora completo, e solo dopo le recen­ metri, nel bel mezzo di una galleria oriz­ ti esplorazioni e ricerche idrogeologi- zontale, di forma ovoidale, che prose­ che è possibile formulare delle Ipotesi gue a sud e a nord. A nord, dopo una realistiche. quarantina di metri, poco primadi chiu­ Sono gli Imperiosi che nell’80 pubbli­ dere, si trova sulla sinistra un salto di 4 cano, per primi, un rilievo dell’Inghiotti­ metri che si getta al centro di una sala toio di Carcaragone. I Liguri rilevano di confluenza; la sala dei Bradipi, impo­ 350 metri di grotta arrestandosi su si­ stata anch’essa lungo i giunti di strati­ fone, e le assegnano il nome ibrido in ficazione e fratture, e riempita in parte sardo-ligure di “ Su Ciove” . Il mancato da materiali alluvionali e detritici. rispetto del toponimo locale (Carcara­ Scendendo s’incontrano due dirama­ gone), evidentemente offende i numi zioni: la prima porta al meandro della tutelari della Codula, che si vendicano leggenda, la seconda collega la sala con abbondanti nubifragi. Il fiume va in dei Bradipi al Ramo dei Calderoni (vedi piena creando non pochi (e umidi) pro­ sotto). Proseguendo sempre in disce­ blemi a chi esplora questa grotta e, più sa, la sala continua in un Infido e stret­ a monte, quella di Monte Longos. to cunicolo, ramo dei Ciechi, tappezza­ Nell’estate ’84 la Federazione Speleo- to da un delizioso pietrame a spigoli vi­ logica Sarda imposta i lavori di studio iàrW# vi, che sbuca sulla parete di una galle­ sulla idrologia della zona. ria di erosione, già percorsa dagli Im­ SI colora a Su Palu e i coloranti, percor­ Carcaragone: l ’ingresso (foto L. Chessa) periesi. A monte la galleria si arresta sa Monte Longos, fuoriescono 10 km dopo pochi metri su una bellissima più a valle nella risorgente di Cala Lu­ DESCRIZIONE GEOMORFOLOGICA marmitta (la seconda), riempita in parte na. È dell’anno dopo la seconda parte da acqua limpida e ciottoli; a valle inve­ di ricerche. A luglio una squadra di La grotta di Carcaragone rappresenta ce prosegue caratterizzata da marmitte speleo, Sassaresi, Nuoresi e Cagliari­ la perdita principale localizzata lungo il e grandi massi di granito fortemente tani va a Carcaragone per mettere i corso del Rio Codula di Luna. Il fatto arrotondati. Con brusca svolta la galle­ fluocaptori nel sifone terminale. Gli che si tratti di un inghiottitoio è marca­ ria si immette in una bella condotta for­ Dei della Codula, questa volta benevo­ to anche all’esterno da un chiaro avval­ zata in direzione NNE-SSW, che rap­ li, tappano di detriti il passaggio che lamento del letto fluviale, dove spesso presenta il principale punto di raccolta porta al ramo degli imperiesi. Nel ten­ ristagnano le acque. della acque di questa parte della grot­ tativo di superare l’ostacolo si scopre La cavità presenta due ingressi, in riva ta. Dopo una cinquantina di metri que­ un ramo di qualche centinaio di metri, destra della Codula, praticamente al li­ sta condotta, nell’ultima parte in note­ un by-pass che permette di arrivare, vello del solco del fondo valle e si svi­ vole pendenza, termina nel primo sifo­ con percorso alternativo, al sifone ter­ luppa completamente, per la parte fino­ ne (sifone Mandricardo), situato a 5 minale. Questo dimostra che, in effetti, ra conosciuta, nei calcari organogeni metri s.l.m. — Qualche metro prima di la grotta può ancora riservare sorprese della formazione di Monte Bardia girare, si può risalire sulla sinistra una a chi ne imposta una esplorazione si­ (Malm superiore). diramazione, già chiamata dai liguri ra­ stematica. Schematicamente la grotta si può sud­ mo dei Calderoni, che, dopo una qua­ Nell’ambito dei lavori di aggiornamen­ dividere In due parti principali: la prima rantina di metri di marmitte, saltini e to catastale il Centro Speleologico Ca­ dell’ingresso al primo sifone (sifone strettoie, perviene ad uno stretto lami-

34 SPELEOLOGIA 14,1986 natoio collegato a sinistra con la sala dei Bradipi e a destra con la parte ini­ ziale del meandro della Leggenda. La risalita della seconda marmitta por­ ta invece ad una galleria elissoidale che dopo dieci metri retroverte, in dire­ zione NNE-SSW. Superata la prima marmitta, anch’essa colma di acqua e ciottoli, si prosegue in una galleria con fondo ciottoloso, fino ad una sala di confluenza. La salita di un pozzo di 4 metri, e una successiva retroversione, portano ad una sala in forte pendenza, che chiude In strette diaclasi ricolme di argilla e ciottoli. Sull’estrema destra si nota un pertugio, occluso da fango e tronchi, che al tempo degli Imperiesi collegava questa sala alia galleria Ini­ ziale. Tornando verso la seconda mar­ mitta si trovano due diramazioni, già in­ dividuate dai liguri, ma non eplorate. La prima, a nord-ovest della sala di confluenza, rappresenta un cunicolo ascendente di una dozzina di metri, la seconda invece (poco dopo la prima marmitta) risulta una condotta ascen­ dente di una trentina di metri (ramo de­ gli Sbadati). Ambedue riportano, rispettivamente tramite un pozzetto di 4 metri e un Infi­ do pertugio, al tratto sud della galleria ovoidale del ramo del Distratti. Dalla sala dei Bradipi, imboccando la prima diramazione, si striscia in un cu­ nicolo fangoso e ciottoloso che sem­ bra chiudere di lì ad un passo. Questo, dopo qualche decina di metri, Immette in un ambiente inclinato lungo i giunti di strato nel senso della larghezza, che Carcaragone (foto S. Fercia) sulla destra si perde in fessure colme di argilla (siamo sotto la codula). Sulla sinistra un solco di raccolta sem­ nel calcare; questo si presenta con co­ basse con carico terrigeno, in un mo­ pre più approfondito ci porta dritti nel lore grigiastro ed un cemento decisa­ mento cioè di stasi della sedimentazio­ meandro della Leggenda. Questo, lun­ mente carbonatico nel quale sono im­ ne carbonatica, con un temporaneo ab­ go un centinaio di metri, collega il col­ mersi piccoli frammenti fossili, questo bassamento del livello del mare. Dato il lettore con la prima parte della grotta e strato discontinuo può verosimilmente carattere assorbente della cavità, le presenta belle forme di erosione: mar­ rappresentare un deposito In acque concrezioni litogenetiche sono com- mitte sul pavimento e profondi canali di volta sul soffitto, la cui genesi è da riportare ad un periodo il quale la grot­ ta era costruita da sedimenti terrigeni (Cataglaciall Wurmiano?). Nella grande galleria delle Acque Per­ dute, che è il collettore principale, ven­ gono convogliate tutte le acque raccol­ te In superficie dai vari Inghiottitoi. Il fondo è costituito, anche qui, da ma­ teriale alluvionale quali ciottoli di gra­ nito misti ad un sabbione grossolano. Il più delle volte questi materiali sono ricoperti da depositi vegetali quali tronchi e fogliame, per lo più in decom­ posizione; gli stessi si ritrovano anche sospesi avarie quote, sulle pareti della galleria, a testimoniare la grande quan­ tità di acqua che invade la grotta, du­ rante i periodi piovosi. Detto collettore, ad andamento sub­ orizzontale, si sviluppa nel senso della immersione degli strati (SE), ha una di­ rezione generale NW-SE, e presenta delle grandi anse In corrispondenza di faglie e fratture. Lungo le pareti del condotto non è raro osservare grosse colonie di fossili, messe a nudo dall’erosione, tra I quali predominano Nerinee e Coralli. Nella parte iniziale del collettore si osserva­ no dei banchi e delle lenti di microcon­ glomerato, inserito stratigraficamente

SPELEOLOGIA 14, 1986 35 SEZ. TRASV.

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DATI CATASTALI

I.G.M. F° 204 IV SE (Grotta del Bue Marino) Lat. 40°12’45” ; Long. 2°51’24” ; quota 46 s.l.m. Sviluppo spaziale 1400 m; dislivello —44 m rilevata il 14/9/1985 da Atzeni A.L., Atzori T., Cadeddu M., Fercia M.L., Fercia S., Pappa- coda M., Tuveri A., Tuveri V. del Centro Spe­ pletamente assenti. to da continue retroversioni, impostato leologico Cagliaritano - Chessa L., Manconi Il collettore nasce in pratica da due ra­ su un fascio di fratture ad andamento F., Mulas G., Sanna G., Vacca D. del Gruppo dici principali, il sifone Doralice ed il circa NS e sviluppantisi lungo le super- Speleo-archeologico “ Giovanni Spano di meandro della Leggenda, e presenta bei di stratificazione immerse ad est. Cagliari due importanti diramazioni, il ramo del­ Nel drenaggio delle acque della Codu- la Stipsi Cerebrale e il meandro della la, Carcaragone, che oltre all’ingresso Pecheronza, che, durante i periodi pio­ principale assorbe le acque anche at­ vosi, fungono da condotti assorbenti traverso una rete di piccoli punti idro­ secondari. vori, spesso risalibili dall’interno trami­ Il sifone Doralice, un bel sifone dalle te stretti cunicoli sin sotto il letto della acque limpide, quasi certamente colle­ valle, assume primaria importanza. La Distribuzione delle fratture nei settore gato al sifone Mandricardo (stessa direzione del fascio di fratture e la stra­ preso in esame, desunte dall’analisi fo­ quota, 20 metri di distanza), raccoglie tointerpretativa. Nel settore sinistro è tificazione, sbandata verso est, fa rite­ indicato il numero delle fratture riscon­ le acque provenienti dal sistema delle nere come risorgenti le polle sottoma­ gallerie di drenaggio sovrastanti. La­ trate sulla stessa direzione, a destra è ri­ rine situate immediatamente a sud di portata, con verso opposto la corrispon­ sciato il sifone, si prosegue in una gal­ Cala Luna, ed in definitiva un collega­ dente lunghezza totale. leria ascendente secondo lo scorri­ mento col grande collettore ipogeo mento idrico (a riprova gli scallops che rappresentato, nella parte a monte, dal­ ricoprono le pareti hanno tale direzio­ le grotte di Su Palu e Monte Longos. ne), che dopo una ventina di metri in­ Una futura colorazione con traccianti contra il meandro della Leggenda, l’al­ potrà dissipare tutti i dubbi in proposi­ tro punto di raccolta, dalla cui con­ to. fluenza nasce il vero e proprio colletto­ Condizioni tettoniche, distanze e disli­ re. La galleria in questo tratto si svilup­ velli fanno ritenere meno probabili un pa per un centinaio di metri in direzio­ collegamento conja grotta del Bue Ma­ ne NNE-SSW con una altezza media di rino. un metro ed una larghezza di 6. Supera­ ta la prima diramazione (ramo della Prospettive esplorative per il futuro. Stipsi Cerebrale), di colpo la voltasi in­ Il sifone finale, “ Iftah Ya Simsim” , vi­ nalza di una decina di metri. Da questo sta la presenza di acque putride e fer­ punto si prosegue per un centinaio di me si può considerare stagnante; os­ metri in direzione W-E e, superato uno servazioni dopo una recente piena, slargo laterale, la galleria svolta nuova­ hanno rivelato acque limpide e notevoli mente riprendendo la direzione inizia­ cambiamenti dei depositi alluvionali li­ le. Questo tratto presenta sul fondo mitrofi al sifone. Vista la sua quota (2 grandi massi di crollo ed abbondanti metri s.l.m.), si potrebbe pensare che depositi argillosi, mentre sul soffitto si esso non rappresenti altro che il disli­ osservano lunghi canali di volta; la gal­ vello freatico della falda carsica, e che leria continua con andamento ondula­ le acque, ivi raccolte, si scarichino nel to per un centinaio di metri fino alla se­ tanto ricercato collettore della Codula conda diramazione (meandro della Pe­ di Luna, emergendo dalla risorgenza di cheronza), dove un’ennesima svolta la Cala Luna. La speranza però è che il si­ riporta bruscamente alla direzione fone sia solo di tipo pensile, la qual co­ W-E. Si percorrono così gli ultimi cento sa renderebbe possibile, a valle dello metri, con andamento serpenteggian- stesso, la scoperta di gallerie ancora te, fino al sifone terminale, sifone “ If- transitabili; osservazioni periodiche, tah Ya Simsim” (dall’arabo “ apriti se­ eventuali opere di svuotamento e colo­ samo”). Quest’ultimo si presenta come razioni confuteranno l’una o l’altra ipo­ un laghetto, coperto da una patina ne­ tesi. rastra, di acque putride e maleodoran­ Il potenziale esplorativo si limita poi al­ ti; un’allegra famigliola di topolini e la risalita di alcuni camini, presenti lun­ Luchino CHESSA strani gorgogli provenienti dalla parte go la galleria della Acque Perdute e di via Siviglia, 7 09100 CAGLIARI sinistra (bolle di putrefazione o interca­ quello treminale del meandro della Pe­ Stefano FERCIA pedini d’aria), contornano un quadretto cheronza. La possibilità di un aumento Via Carboni, 8 non certo fiabesco. dello sviluppo metrico è legata alla 09100 CAGLIARI In definitiva possiamo considerare la esplorazione di numerose diramazioni Sandro TUVERI grotta di Carcaragone come un inghiot­ presenti nel sistema delle galleria di via Salvator Rosa, 1 timento molto frazionato, caratterizza­ drenaggio. 09100 CAGLIARI

36 SPELEOLOGIA 14,1986 H TUTTOSPELEO

IL CATASTO, OVVERO “ QUANTE I CASTELLANA GROTTE / BARI < GROTTE CI SONO IN ITALIA?” X II CONVEGNO 10 13.IX.1987 0o DI SPEIÆOLOGMi _J Il Comitato Nazionale ha dato il via ad una o raccolta di dati, i più capitari possibili, LOMBABDA _rtu sull’ampiezza del fenomeno SPELEOLO­ LU CL GIA in Italia. i CO Si è quindi partiti con un “ censimento” de­ I XV CONGRESSO NAZIONALE 5 gli speleologi e di tutti quanti si interessano -Brescia. 6-8 dcerrtxe 1986_ sotto i vari aspetti alla speleologia e con un aggiornamento dei dati catastali disponibili per le varie regioni. 1a ESERCITAZIONE Quest’ultima indagine è stata svolta con la NAZIONALE DI SOCCORSO collaborazione della Commissione Catasto VAL D’AOSTA 24 e con l’aiuto di molti cimici. PIEMONTE* 646 SPELEOSUBACQUEO I risultati sotto elencati rispecchiano le si­ LIGURIA* 1.207 “GORGAZZO 85” tuazioni, oramai note, dei vari catasti. Noi LOMBARDIA 2.500 speriamo che questa diventi una rubrica fis­ TRENTINO-A. ADIGE 500 circa Nel novembre 1984, a Trieste, durante i la­ sa, la cui cadenza sarà legata alla collabora­ VENETO 2.576 vori del IV Convegno Nazionale della Sezio­ zione dei vari responsabili del catasto e di FRIULI-V. GIULIA* 4.502 ne Speleologica del Corpo Nazionale Soc­ poter vedere al più presto cancellati tutti i EMILIA-ROMAGNA* 631 corso Alpino, veniva costituita la Commis­ “ circa” che accompagnano molti numeri REP. SAN MARINO 12 sione Nazionale Speleosubacquea quale or­ forniti: basterebbe una maggiore collabora­ TOSCANA 756 gano tecnico ed operativo del C.N.S.A.-S.S. zione fra i gruppi ed i catasti per riempire MARCHE 500 circa Nei giorni 28 e 29 settembre 1985 la Com­ molti dei vuoti ed aggiornare i dati. Tutte le UMBRIA 727 missione Nazionale Speleosubacquea orga­ consistenze catastali indicate sono aggior­ LAZIO 967 nizzava, con il supporto logistico del Grup­ po Il (Friuli Venezia Giulia) C.N.S.A.-S.S., la nate all’autunno ’85, eccezion fatta per ABRUZZI-MOLISE 181 prima esercitazione nazionale di soccorso l’Umbria il cui dato risale all’anno scorso. CAMPANIA 947 speleosubacqueo, presso la risorgiva del PUGLIA 1.600 circa Gorgazzo in località Polcenigo, provincia di BASILICATA 160 Pordenone. CALABRIA 250 circa I volontari speleosub, alla presenza del Sin­ SICILIA* 450 circa daco di Polcenigo dr. Furlanis Luigi; del rap­ SARDEGNA 1.620 circa presentante della Prefettura di Pordenone col. Magoni Domenico; nonché del Delega­ to del Gruppo II Dambrosi Sergio, hanno ef­ fettuato il recupero di due speleosub, in in­ fortunio simulato, rispettivamente dalle L’asterisco indica le regioni per le quali so­ quote -57 e -42 metri. no disponibili i dati relativi ad ulteriori sud- Le operazioni dei 17 volontari speleosub, divisioni territoriali (p. es. provincie). suddivisi in squadre, operanti nel sifone Il totale delle grotte italiane inserite nei vari della risorgiva, venivano seguite, all’ester­ catasti sfiora quindi le 21.000.—; oltre a no, dal Coordinatore Nazionale della Com­ queste c’è da tenere conto di almeno 2.000 missione Speleosubacquea Postogna Lu­ grotte già conosciute e non ancora catasta­ ciano mediante collegamento telefonico te. con un’operatore speleosub posizionato a quota -27 metri. Preghiamo i vari responsabili dei catasti di I tempi operativi d’immersione, risalita e de­ continuare, nel futuro, ad inviarci i dati ag­ compressione venivano rispettati con estre­ giornati. ma precisione e l’esercitazione si conclude­ Il traguardo delle 25.000 grotte non è lonta­ va con la consegna, da parte delle squadre no. di recupero all'equipe medica, dei due pre­ Gianni Mecchia e Giuseppe Muscio sunti speleosub infortunati. L'esercitazione veniva interamente filmata HAI RINNOVATO LA TU A in immersione da due volontari speleosub. La speleologia subacquea è un’attività in piena fase di sviluppo e si stà diffondendo anche tra associazioni ed organismi estra­ QUOTA D'ISCRIZIONE? nei ai Gruppi speleologici tradizionali del C.A.I. e della S.S.I. La Commissione Nazionale Speleosubac­ In merito si deve sottolineare che l’immer­ quea della Sezione Speleologica del RIVISTA ALP sione in grotta si differenzia moltissimo da C.N.S.A. si pone, come obiettivo primario, quella in acque a pelo libero, a causa delle la prevenzione degli incidenti mediante la sue specifiche peculiarità tecniche e di am­ diffusione e l’illustrazione delle caratteristi­ Da gennaio la rivista di montagna ALP bientamento psicologico. che tecniche e psicologiche necessarie per pubblicherà una rubrica mensile sulla L’ambiente è, per i non preparati, ostile al l’immersione in grotta, nonché dei consi­ speleologia, aperta ai risultati, alle im­ massimo: buio, spazi angusti, visibilità qua­ stenti pericoli che tale disciplina comporta prese, alle problematiche della comu­ si sempre ridottissima per le sospensioni per gli impreparati, tra i quali si devono col­ nità speleologica. La cadenza mensile presenti nell'acqua, temperatura dell'acqua locare anche i subacquei provetti ma privi di permetterà di avere a disposizione un sempre inferiore ai 10°C, impossibilità di qualsiasi preparazione speleologica. riemergere direttamente in superficie. Sono nuovo strumento di informazione ag­ questi gli aspetti che il più delle volte fanno Luciano POSTOGNA giornata e comunicazione diretta. Noti­ terminare tragicamente quello che in acque Coordinatore Nazionale zie, articoli, fotografie vanno spedite a: a pelo libero potrebbe essere un banale in­ Comm. Naz. Speleosubacquea Tullio BERNABEI, Via Leon Pancaldo 88, cidente senza conseguenze di rilievo. CNSA-SS 00147 ROMA

SPELEOLOGIA 14,1986 I NOVITÀ DALLA BIBLIOTECA RICERCHE SUL CARSISMO SVILUPPATOSI IN UN DIAPIRO SALINO NELLA DEPRESSIONE DEL MAR MORTO Nell’anno 1985 la Biblioteca “F. Anelli” ha continuato nel suo programma di espan­ Il volume (135 pag. in offset, Copertina a colori, 2 fotografie a colori, 19 fotografie in bianco sione del patrimonio librario acquistando - nero, 1 pieghevole, 41 rilievi di grotte e 31 disegni esplicativi con carte e sezioni geologiche libri per oltre 4 milioni (di cui 2 provenienti ecc.) edito dal Gruppo Grotte Milano Sem Cai costituisce il 2° volume della collana curata dai fondi della S.S.I. e gli altri da vendita di dalla Commissione Grandi Spedizioni della SSI. materiale doppio o di pubblicazioni della Questa collana è destinata a raccogliere i principali risultati scientifici ed esplorativi dei Grup­ S.S.I. stessa): l’aumento della consistenza pi Grotte italiani impegnati in spedizione all’estero. Gli Autori del volume sono Giacomo Do­ del materiale ospitato ha fatto si che sia sta­ nini e Alberto Buzio del Gruppo Grotte Milano Sem Cai, Guido Rossi de! Gruppo Speleologi- co Cai Verona, Paolo Forti dell’Istituto Italiano di Speleologia di Bologna e Gilberto Calandri to necessario acquistare altre 2 scaffalature del Gruppo Speleologico Imperiese Cai. Il libro è suddiviso in otto capitoli di cui riportiamo i metalliche e altri 100 contenitori rigidi per titoli: Parte Generale, Tettonica e geomorfologia del Monte Sedom. Le concrezioni e le mine­ estratti e riviste, con una spesa di circa 2 mi­ ralizzazioni delle grotte del Monte Sedom, Fenomeni carsici del versante sudorientale del rilie­ lioni a cui si è fatto fronte in parte con uno vo, La Sedom Cave, La zona sommitale del Monte Sedom, Le cavità del settore nordorientale stanziamento del Ministero dei Beni Cultu­ del Monte Sedom, Il settore nordoccidentale del Monte Sedom. rali (0.5 milioni) e per il restante attingendo Si tratta in definitiva dell’elaborazione dei dati raccolti durante le spedizioni coordinate dal alla dotazione ordinaria dell’Istituto Italia­ Gruppo Grotte Milano Sem Cai insieme all’Israel Caving Research Center dell’Università di no di Speleologia. Gerusalemme nei periodi pasquali del 1983 e 1984 nel deserto del Monte Sedom nella parte meridionale della Depressione del Mar Morto (Israele). Come è noto la zona oggetto d’indagi­ Il materiale nuovo entrato giustificherebbe ne è costituita da un diapiro salino ove si sviluppa, tra le altre, la più importante grotta del già adesso la stampa di un terzo aggiorna­ mondo interamente scavata nel sale. mento al catalogo della biblioteca, ma si è preferito spendere la somma necessaria (cir­ Gruppo Grotte Milano Sem Cai ca 1.5 milioni) per dotare il computer dell’Istituto Italiano di Speleologia di un “ disco rigido” in grado di contenere in ma­ COMMISSIONE CATASTO niera permanente il catalogo aggiornato Responsabile: Gianni MECCHIA; Via Mario Borsa, 103 - 00159 ROMA della biblioteca Anelli. La computerizza­ Responsabile del Progetto di meccanizzazione del Catasto Nazionale: Vito MANCINI; C.P. 34 - 70017 zione della biblioteca dovrebbe cominciare, PUTIGNANO (BA) almeno nei nostri programmi, già dall’ini­ Collaboratori: Gilberto CALANDRI; c/o G.S. Imperiese - C.P. 58 - 18100 IMPERIA zio del prossimo 1986, qualora, come si Giulio CAPPA; Complesso Residenziale Quarto Querce - Villetta 15/S Via Montiglioni - 00046 GROT­ spera, ci venga di nuovo assegnato un TAFERRATA obiettore di coscienza. Una volta completa­ to l’inserimento del catalogo sul computer La commissione è in contatto con i seguenti incarichi regionali (*): si conta di poter procedere alla divulgazio­ ABRUZZO e MOLISE: ne periodica dei suoi aggiornamenti trami- Ezio BURRI; Strada Storta, 21 - fraz. Tricalle - 66100 CHIETI te“Speleologia” . BASILICATA: Per una sempre più razionale e comoda Carmine MAROTTA; Piazza del Popolo, 10 - 85049 TRECCHINA (PZ) fruizione della biblioteca, poi, si è pensato CAMPANIA: di istituire una nuova sezione “ Storica” in Bruno DAVIDE; Vico Str. Miracoli, 8 - 80137 NAPOLI cui hanno trovato posto tutti i libri, gli EMILIA ROMAGNA: estratti e le riviste stampate prima del 1918: Camillo DALL’OLIO; Via S. Vitale Ovest, 655 - 40059 MEDICINA (BO) in questo modo si è creduto da un lato di FRIULI VENEZIA GIULIA: Dario MARINI c/o Commissione Grotte E. Boegan - Via Machiavelli, 17 - 34132 TRIESTE favorire quegli utenti che ricorrono, sempre Furio BAGLI ANI; Via S. Vito, 17 - 34100 TRIESTE in maggior numero, alla nostra biblioteca LAZIO: per notizie sui primordi della speleologia in Luciano NIZI (1); c/o C.S.R. - Via Aldrovandi, 18 - 00197 ROMA Italia e nel Mondo e dall’altro di meglio va­ LIGURIA: lorizzare una delle caratteristiche peculiari Giuseppe FERRI; Via Ammarengo, 3/13 - 16144 GENOVA della nostra biblioteca: il fatto di essere la LOMBARDIA: più ricca al mondo per documentazione Alfredo BINI; Via Bernardino Verro, 39/c - MILANO storica sugli albori della speleologia. PIEMONTE e VAL D’AOSTA: Renato SELLA; Via XX Settembre, 18/a - 13067 TOLLEGNO (VC) Da ultimo, e sempre nell’ottica di potenzia­ PUGLIE: re l’aspetto “storico” della biblioteca, si è Vincenzo MANGHISI (2); Via Bainsizza, 10 - 70013 CASTELLANA GROTTE (BA) avuta l’occazione di ampliare in maniera SARDEGNA: notevole e con una spesa non eccessiva (0.6 Mario PAPPACODA; Viale Colombo, 1 - 09045 QUARTU S. ELENA (CA) milioni) la sezione stampe antiche, che oggi SICILIA: ne conta oltre 80, e che attualmente sono Antonio MARINO; Via Centuripe, 11 - 95128 CATANIA parzialmente esposte nei locali dell’Istituto TOSCANA: Fabrizio FALLANI; Via di Soffiano, 168/b - 50143 FIRENZE Italiano di Speleologia, in attesa di trovare TRENTINO ALTO ADIGE: una più consona collocazione. Paolo ZAMBOTTO; Via Soprasasso, 40 - 38014 GARDOLO (TN) I programmi dell’anno prossimo, oltre allo UMBRIA: sforzo di computerizzazione del catalogo, Fausto GUZZETTI; c/o GS CAI PG - Via Fabretti, 6 - 06100 PERUGIA prevedono la continuazione dei programmi VENETO: di ampliamento del patrimonio librario ri­ Paolo MIETTO; Via Giardino, 23 - 36100 VICENZA correndo ad acquisti sul mercato nazionale ed internazionale (in funzione dei fondi che (*) Per incarichi regionali si intendono i collaboratori designati dai Responsabili Regionali e/o i Re­ sponsabili Regionali di Catasto. la S.S.I. metterà a disposizone e che si spe­ (1) Nizi ha in gestione anche i Catasti dell’Abruzzo e del Molise. rano un po’ superiori di quelli concessi per (2) Manghisi ha in gestione anche i Catasti della Basilicata e Calabria. questo anno), ma anche cercando di poten­ ziare gli scambi sia a livello dei Gruppi che La procedura di Gestione del Catasto Grotte e attualmente disponibile nelle seguenti versioni: dei singoli speleologi; inoltre moltissimo potrà essere svolto in questo campo da versione release sistema linguaggio note “Speleologia”, che espandendo i suoi (o 0 IBM S34/S36 BASIC solo immissione scambi esteri permetterà un sempre mag­ dati gior flusso di materiale, spesso altrimenti (2) 0 BASIC solo immissione e variazione dati introvabile, verso la biblioteca sociale. (( «( << (3) 0 RPG II completa salvo la ricerca a video Il responsabile della Biblioteca Paolo FORTI I listati dei programmi possono essere richiesti alla Commissione su carta o su minidisco da 8” .

Gianni Mecchia

II SPELEOLOGIA 14,1986 COMMISSIONE NAZIONALE PREMIOS OTORGADOS CALENDARIO DELLE MANIFESTAZIONI DI INTERESSE SCUOLE DI SPELEOLOGIA • GRAN PREMIO DEL FESTIVAL “ Elusive Depths of Mexico” del realizador SPELEOLOGICO ingles Sid Pérou. Per l’omologazione C.N.S.S. di un Cor­ • PREMIO AL REPORTAGE O AVENTURA 1986 so di 1° Livello occorre vengano inviati, “ Tant qu’il aura des eaux” del realizador almeno 20 giorni prima della data di ini­ francés Guy Meauxsoone zio del Corso, e comunque prima della • PREMIO A LA CREATIVITAT 20-23 febbraio stampa del programma o manifesto, o “ Malefice” del realizador suizo Pierre Beerli BLANSKO (C.S.S.R.): International Sym­ depliant illustrativo, al Coordinatore • PREMIO A LA CALIDAD ARTISTICA posium of Speleotherapy Regionale, i seguenti dati: (non occorre “ Saxophones et Stalactites” del realizador Inf.: Institute of Geography CSAS - Men- comunicare nulla alla segretaria della francés David Carayon dlovo nàm. 1 - CS 66282 Brno, CSSR • PREMIO ESPECIAL DEL JURADO C.N.S.S.) “ Paradic, riviere de la solitud” del realiza­ 1) Estremi di adesione del Gruppo alla 25-27 aprile dor francés Michel Tonelli COST ACCIARO : Corso di III livello sulla S.S.I. (Iscriz. e quota annuale) • PREMIO MEJOR PELICULA SUPER. 8 2) Estremi di adesione alla C.N.S.S. (I° “ Le masque de pierre” del realizador belga Biospeleologia Corso omologato) Alexandre Popow Inf.: F. Salvatori - Centro Nazionale di 3) Programma dettagliato delle lezioni • MEJOR PELICULA REALIZACION ESPA­ Speleologia - corso Mazzini 8 - 06021 Co- teoriche e di quelle pratiche, che devo­ ÑOLA stacciaro (PG) no comprendere le seguenti argomen­ “ Islandia, viatge al centre de la Terre” de la realizadora Montserrat Ubach 27 aprile - 3 maggio tazioni-base: • PREMIO DEL PUBLICO Elementi di geologia-Carsismo-Speleo- TRENTO: 34° festival Internazionale Film “ Tant qu’il y aura des eaux” del realizador della montagna e dell’esplorazione “ Città genesi-Tecnica esplorativa-Prevenzio- francés Guy Meauxsoone ne degli incidenti e soccorso-La vita di Trento” animale e vegetale nelle grotte-Ecolo- MENCIONES Inf.: Via Verdi 30 - 38100 Trento gia, rispetto deN’ambiente-Storiaed or­ ganizzazione della ricerca speleologi­ • “ Minye, la fin du mythe” del realizador 4- 7 maggio ca. francés Luc H. Fage MINNEAPOLIS (U.S.A.): 82 nd Annual • “ Dans la sang de la Terre” del realizador Meeting of the Ass. American Geographers 4) Elenco nominativo (aggiornato) dei francés Bertrand Léger docenti (lez. teoriche) e degli istruttori Inf.: G.H. Huppert - Geogr. Dept. Univ. • “ Exentriques” del realizador portugués of Wisconsin - La Crosse - WI 54601, che cureranno le lezioni pratiche (indi­ Joao Ponces rizzo e data di nascita dei docenti e de­ U.S.A. gli istruttori che fanno parte del Grup­ po proponente). 22-28 giugno 5) Impegno al rispetto delle norme di TULAROSA (Mexico): National Speleolo­ sicurezza: rapporto numerico fisso 1/3 gical Society Convention fra istr. ed all. nelle uscite, ridotto a 1/2 Inf.: D. Rhodes - P.O. Box 12334 - Albu­ per le uscite di addestramento in pale­ querque - NM87195, U.S.A. stra, e nei punti in cui è necessario su­ perare i primi frazionamenti, inversioni 5- 12 luglio di marcia, ecc. TAUPLITZALPE (Austria): Deutsch 6) Impegno a richiedere, all’atto di -Österreichische Schulungswoche für Höh­ iscrizione al Corso di ogni allievo, il lenforscher certificato medico di idoneità fisica ad Inf.: Verband österr. Höhlenforscher attività sportive non competitive. -Obere Donaustrasse 97/1/61 - A 1020 7) Impegno alla copertura assicurativa Wien, Austria di allievi, istruttori e di eventuali altri accompagnatori. 24-30 luglio 8) Indicazione del numero massimo di Il manifesto del Corso dovrà contenere MADRID (Spagna): International Sympo­ allievi, in relazione alla disponibilità ef­ la dizione “ Commissione Nazionale sium on Cave Rescue fettiva di istruttori. Scuole di Speleologia della Società Inf.: Congresso Internazionale Per la regolarizzazione della pratica as­ Speleologica Italiana” “ Scuola di Spe­ sicurativa, basterà inviare la notifica al­ leologia di” , “ del Gruppo, Speleologi- 1-7 agosto la Compagnia Assicurativa e p.c.a. Dot­ co” — Al termine del Corso (20 gg. do­ BARCELONA (Spagna): 9° Congreso In­ tori. Quanto al denaro, è per tutti più po), dovranno essere trasmessi al coor­ ternacional de Espeleología pratico inviarlo — previo accordo con dinamento Regionale, insieme a due Inf.: Segredariado P.O. Box 343 - E 08080 Dottori — in unica soluzione, alla fine copie del manifesto, o programma pub­ Barcelona - Spagna del Corso. blicato, i seguenti dati consuntivi: 1-7 settembre SOUTHAMPTON - LONDON: World Archaeological Congres, llth International Congress SCUOLA DI — (Città) del Gruppo — Numero progressivo del Corso: N ° _____ di l° Theme 5: Man and culture in the Pleistoce­ Livello, omologato dal C.R. i l _____ Periodo di effettuazione: d a l______a l______ne Numero Allievi iscritti al Corso: N ° _____ Inf.: The National Secretary P.J. Ucko N ° _____ uomini; N ° ______donne. -Department of Archaeology - University Età media degli Allievi is c ritti:_____ of Southampton - Southampton S09 5NH, Presenza degli Allievi alle singole lezioni teoriche: England Presenza allievi ed istruttori alle singole lezioni pratiche: Si sono verificati incidenti: (si/no)_____ Natura e conseguenze dell’incidente:_____ 7-8 dicembre Denuncia all’assicurazione dell’infortunio:_____ BRESCIA: 12° Convegno Regionale di N° Allievi iscritti al Gruppo al termine del Corso:_____ Speleologia Lombarda N° Allievi iscritti al Gruppo al termine del Corso precedente:_____ Inf.: D. Vailati - Museo Scienze Naturali N° ex Allievi Corso precedente ancora in attività:_____ Via Ozanam 4 - 25128 Brescia. Sono state distribuite dispense:_____ Argomenti:______Quota di partecipazione al Corso: I______1987 Nella quota di partecipazione sono comprese:_____ fornitura attrezzatura persona­ le, _____ cessione in uso attrezzatura personale, spese di viaggio, altro, (elencare quali). 10-13 settembre Tutti i dati trasmessi (ove non sussistano giustificati motivi di riservatezza) potranno CASTELLANA GROTTE: XV Congresso essere utilizzati dalla C.N.S.S. per la pubblicazione. Nazionale di Speleologia

SPELEOLOGIA 14,1986 L’ATTIVITÀ DEL GRUPPO SPELEOLOGICO LUCCHESE IN SOCIETÀ SPELEOLOGICA ITALIANA DIFESA DEL COMPLESSO CARSICO DEL MONTE CORCHIA COMMISSIONE NAZIONALE SCUOLE DI SPELEOLOGIA • UFFICIO PER LA BIOSPELEOLOGIA Il G.S.L., nell’ambito delle attività del “ Co­ mitato per la salvaguardia del complesso carsico del Monte Corchia” ha fatto e sta CORSO DI TERZO LIVELLO BIOSPELEOLOGIA facendo la sua parte di lavoro. Già prima che esplodesse drammatico il ca­ so “ cave” , il gruppo aveva cominciato a in­ CENTRO NAZIONALE DI SPELEOLOGIA “MONTE CUCCO” teressarsi della pulizia della grotta, che, ri­ 25-27 aprile 1986 cordiamo, è la più estesa e più profonda d’Italia. Più di un secolo di esplorazioni, campi base e gite domenicali, avevano ridotto i tratti più Programma frequentati a veri e propri immondezzai. La “coscienza ecologica” degli speleologi di un tempo e l’oggettiva difficoltà a portar Venerdì 25 aprile fuori I rifiuti dai campi allestiti per le esplo­ 8,30: Presentazione del corso razioni (la Buca d’Eolo è stata fino al 71 pra­ 9 : Introduzione. Storia della biospeleologia e concetti di base. L’am­ ticamente l’unico ingresso) sono state la biente sotterraneo (clima). Speleobotanica. causa di questa deprecabile situazione. 11 : Sistematica zoologica. Principali abitatori dell’ambiente sotterra­ Preso atto di ciò, sotto la spinta del nostro neo e loro posizione sistematica. presidente, Mario Nottoli, abbiamo deciso 14,30: Proseguimento lezione precedente. di tentare di porvi rimedio. Nel giro di sei mesi siamo riusciti a “ insaccare” tutti i ri­ 15,30: L’ecosistema ipogeo. fiuti trovati dal lago del Venerdì all'uscita del Serpente; per chi ama le cifre sono usci­ Sabato 26 aprile ti di grotta qualcosa come 25-^30 sacchi; 8,30: La vita sotterranea nelle grotte italiane. più di due quintali e mezzo di spazzatura. 10,30: La vita sotterranea nelle grotte mondiali. Certo, un’operazione del genere era al di 14,30: Speleologia, ecologia, studio degli animali cavernicoli. fuori della nostra portata, il successo si è 16 : Fotografia degli animali cavernicoli. raggiunto soprattutto grazie a quei numero­ 17,30: Presentazione dell’uscita pratica in programma il giorno successi­ si e anonimi volontari, che, collaborando con noi hanno provveduto a portarne fuori vo. una buona parte. Resta da pulire ancora molto, lo riconoscia­ Domenica 27 aprile. mo, ma col tempo e con la buona volontà di Uscita in una grotta della zona e osservazioni pratiche. tutti i frequentatori della grotta faremo an­ D o c e n ti: M. Bologna (L’Aquila), A. Casale (Torino), G. Comotti (Bergamo), D. che questo. Vailati (Brescia), A. Vigna Taglianti (Roma), V. Vomero (Roma), M. Zunino La nostra prossima meta è tentare di far (Torino). sparire le “scarburate”, misere macchie bianche lasciate da speleologi sprovveduti che ancora non si portano dietro l’apposito Organizzazione scientifica: Società Speleologica Italiana. sacchetto, contravvenendo al sano princi­ pio che dice “ quello che porti dentro lo devi Organizzazione logistica: Gruppo Speleologjco CAI Perugia. anche saper riportare fuori” . Per adesso sono solo idee, per esempio, do­ Conoscenze richieste: nessuna. È comunque consigliata la lettura prelimi­ tare di cestini i punti strategici della grotta, nare di lezioni di biospeleologia a livello elementare, quali vengono normal­ o meglio ancora fornire sacchetti per “ scar­ mente insegnate nei corsi di speleologia di l° livello. buro” e cartelli che invitino a non sporcare, fidando nell’educazione dei più. Quando si è manifestato il problema delle Scopo del corso: il corso è diretto a speleologi che desiderano approfondi­ cave alcuni di noi hanno preso a interessar­ re i concetti della biospeleologia, come pure a biologi che intendono perfe­ sene. I frutti del loro impegno non si sono zionare le proprie conoscenze dell’ambiente sotterraneo, in particolare de­ fatti attendere. gli abitatori delle caverne. Le lezioni saranno sempre seguite da una di­ Per prima cosa è stato preparato un dossier scussione. che vuole essere uno strumento di lavoro il più completo possibile e aggiornato, dedi­ cato a chi si interessa alla salvaguardia del­ le bellezze naturali del Monte Corchia. Esso Informazioni logistiche comprende una premessa, la vicenda giudi­ ziaria, alcune relazioni scientifiche, una par­ Domanda d’iscrizione: devono pervenire, assieme alla quota di partecipa­ ziale bibliografia, una raccolta di leggi utili, zione di L. 90.000, tramite l’acclusa scheda di iscrizione (o fotocopia) al se­ una rassegna stampa, uno stralcio dalle guente indirizzo: dr. Francesco Salvatori, direttore del C.N.S., corso Mazzini pubblicazioni del progetto marmi e una se­ 8, 06021 Costacciaro (Perugia), entro il 10 aprile. rie di fotografie delle cave “ incriminate” . Per l’invio della quota servirsi di assegno bancario o vaglia postale. Per dare risonanza all’aggressione che la La quota da diritto ad assistere alle lezioni, a partecipare all’uscita pratica, grotta e la sua montagna stanno subendo ci ad usufruire presso il C.N.S. del vitto per tutta la durata del corso (dalla pri­ siamo naturalmente rivolti alla stampa loca­ le e nazionale, citiamo solo un caso: il Tirre­ ma colazione del 25/4 al pranzo del 27/4) dell’alloggio per le notti del 24,25 e no, quotidiano del gruppo Espresso, sabato 26/4 e delle attrezzature didattiche. 2 e mercoledì 6 marzo, ha dedicato al Cor­ Chi desiderasse cenare presso il C.N.S. la sera del 24 (cosa non prevista dal chia due pagine intere; questo dopo che programma) è pregato di avvisare il dr. Salvatori con qualche giorno di anti­ avevamo accompagnato in grotta un giorna­ cipo. lista di quel giornale per documentarlo sul­ Le adesioni non accompagnate dalla rispettiva quota non potranno essere le bellezze e i danni che l’Antro sta suben­ prese in considerazione. Le quote relative alle domande eventualmente non do. Abbiamo parlato con lui dicendogli co­ accettate verranno restituite integralmente. me la cava Pellerano inquini il fiume sotter­ raneo Vianeilo e, più in basso il Vidal con re­ Il numero massimo di iscritti compatibile con le attrezzature del Centro è di na, polvere di marmo, e tutti i rifiuti che fini­ 40; avranno precedenza gli iscritti alla S.S.I. scono nel pozzo intersecato dall'escavazio- ne in galleria (foto 11 e 12 Dossier Corchia); Attrezzatura necessaria: quella adatta per un’escursione in una grotta oriz­ dicendogli che il Retrocorchia è un circo zontale ma priva di attrezzature turistiche; pertanto abiti e calzature da grot­ glaciale e quindi protetto, e c’è chi vi ha fat­ ta e luce sul casco. to saggi di cava abusivi: un taglio lungo 46 metri, alto 7/8, per giunta senza trovare nep­ pure il marmo arabescato, tanto avidamen­ Pernottamento: avverrà su letti a castello con lenzuola e coperte; non sarà te cercato; dicendogli, infine, come la cava possibile usare il sacco a pelo.

IV SPELEOLOGIA 14,1986 dei Tavolini ha tagliato, senza licenza, la cresta principale della montagna. S.S.I. — Commissione Scuole Ma senza l’impegno di tutti, il nostro darci C.N.S. “Monte Cucco” da fare che senso ha? Noi siamo qui, del po­ sto, è giusto che si lavori di più! Ma proprio per questo abbiamo bisogno di sentirci so­ Scheda di iscrizione stenuti da tutti. Non sapete come aiutarci? Ecco alcuni modi tra i tanti possibili. Il sottoscritto...... Potete firmare la richiesta al Presidente del­ gruppo speleologico o ente di appartenenza: la Regione Toscana, allegata; magari fatene prima delle fotocopie e inviate pure quelle, piene! (spedire a: Giovanni Adiodati v. Ser- indirizzo:...... cambi 53, 50133 Firenze). chiede l’ammissione al corso di terzo livello sulla biospeleologia. Potete scrivere al pretore Carletti di Pietra­ La quota di L. 90.000 è stata da me spedita tramite...... santa (cap. 55045) per dirgli che i collettori dell’Antro sono inquinati all’attività di cava, Prevedo di arrivare a Costacciaro il...... ore...... beninteso solo se questo è pure il vostro Intendo/ non intendo cenare presso il C.N.S. la sera del 24/4 (cena extra parere. quota d’iscrizione). Potete passarci le vostre idee per essere sempre più incisivi, potete darci la possibili­ tà di trovare spazio sulla stampa, in televi­ (firma) sione. Potete anche farci stare zitti, se è il caso, comunque mai potrete dirci: avete fatto quanto i soci dirigenti della SSI ... niente! Il Gruppo Speleologico Lucchese C.A.I. LA COMMISSIONE SPELEOSUBACQUEA S.S.I. testo di M. Lazzarini e G. Pensabene Si è recentemente costituita in seno alla S.S.I. la Commissione Speleosu­ bacquea, riunente i soci che praticano quest’attività. I programmi della Commissione sono i seguenti: A) Censimento degli speieosub attualmente operanti in Italia. B) Costituzione di un catasto speleosubacqueo di recente aggiornamento e di un archivio tecnico. C) Promozione di scambi di corrispondenza tecnico-operativa. D) Preparazione di un programma didattico nell’ambito dei corsi di speleo­ logia della S.S.I. E) Miglioramento del livello di preparazione e sicurezza nell’immersione speleosubacquea mediante riunioni tecniche, esercitazioni pratiche e con­ trolli psicofisici e medici. F) Perfezionamento delle tecniche e dei materiali e collaudi sulla funziona­ lità delle attrezzature per una maggior sicurezza delle immersioni in cavità. Sc«>e <------!£------L°d. G) Appoggio negli ambiti regionali e spedizioni straniere in Italia. Actun Mulco. Se desideri aderire alla Commissione, compila la seguente scheda: NOME...... COGNOME...... NATO IL ...... RESIDENTE...... (PROV.)...... C.A.P...... F io . 81. V IA ...... N° ...... TELEF...... ANNO DI ISCRIZIONE ALLA S.S.I...... Indicazioni sull’attività speleosubacquea e speleologica: GRUPPO GROTTE DI APPARTENENZA...... FREQUENZA A CORSI DI SPELEOLOGIA (specificare quando, dove e quali)

isTRÙTTORE s!s.ì. DÌ SPELEOLOGÌA:'SÌ7.'."^^ Actun Lara (Ijira 's Cave). ANZIANITÀ DI PRATICA (n° anni): SPELEOLOGICA ... SPELEOSU­ BACQUEA... ANZIANITÀ COMPLESSIVA DI PRATICA ALL’IMMERSIONE CON ARA/ARO...... COMMISSIONE NAZIONALE MASSIMA QUOTA OPERATIVA: ACQUE A PELO LIBERO...... CAVITÀ...... SCUOLE DI SPELEOLOGIA EVENTUALE POSSESSO DI BREVETTO SUBACQUEO SPORTIVO 0 PRO­ FESSIONALE (specificare quale e anno di rilascio)...... CORSI DI I LIVELLO

EVENTUALE ASSOCIAZIONE A CLUB SUBACQUEI (quale)...... Cominciano a pervenire alla Segreteria del­ ...... DATA DELL’ULTIMO CONTROLLO SANITARIO la Commissione i primi dati, in qualche ca­ DI IDONEITÀ ALL’IMMERSIONE...... ENTE...... so incompleti, ma comunque indicativi, di A quali dei programmi prima elencati potresti collaborare (segnare le lette­ un’attività che si va espandendo e poten­ re corrispondenti)...... ziando nelle diverse Regioni Italiane. Pub­ Se sei in contatto con altri speieosub, scrivine il nome e l’indirizzo...... blichiamo un primo tabulato, nel quelle so­ no sintetizzate le seguenti informazioni: Scuola, Numero progressivo del Corso, Pe­ riodo in cui è stato effettuato, Numero di Ritieni utile abbinare a riunioni o assemblee della S.S.I. incontri in cui di­ iscritti, Rapporto uomini/donne, Età me­ scutere i programmi della Commissione?...... dia degli allievi, Numero delle lezioni teori­ Hai altre proposte da aggiungere?...... che, Rapporto allievi/istruttori nel corso delle esercitazioni pratiche in palestra ed in grotta, Incidenti, Numero di iscritti al Rispedire al Coordinatore: Gruppo al termine del Corso, Numero di CREVATIN Gabriele allievi del corso precedente ancora in attivi­ Commissione Speieosubacquea SSI tà, in eventuale rapporto agli iscritti. Casella Postale 997 Il trattino indica un dato non segnalato. 34100 TRIESTE P.G.

SPELEOLOGIA 14,1986 V Commissione Nazionale Scuole di Speleologia Segreteria: Grimaldi Paolo Via Genova, 29 - 40139 Bologna; T. casa: 051.451.120 T. uff. 051264.801

Coordinatori Regionali: Abruzzo: Console Carlo — Via F.P. Michetti, 7 — 67100 L’Aquila; T. 08662.22.820 Calabria: Larocca Nino — Via G. Mazzini — 87070 Alessandria del Carreto - CS Campania: Giulivo Italo — Via Tagliamento, 32.83100 Avellino Emilia-Romagna: Attardo Giuseppe — Via Mascagni, 8 — 42100 Reggio Emilia; T. 0522.75080 Friuli-Venezia Giulia: Postogna Luciano — Via M. Praga, 9/1 — 34146 Trieste; T. 040.817.348 — 040.208.101 (Delegato C.N.S.S. Didattica attività subacquee) CORSI DI II LIVELLO Lazio: Fortunato Claudio — Via Tito Quinzio Penne, 9 — 00175 Roma; T. 06.766.2011 Liguria: Massucco Rinaldo — Via Mondovì, 3/11 — 17100 Savona; T. casa: 019.30.493 Nell’‘84 hanno trovato esecuzione n. 4 Cor­ T. uff. 010.600.1306 Lombardia; (è attesa la nuova designazione da parte dell’E.S.L. o del Delegato Reg.le S.S.I.) si di II Livello: Emilia, Liguria e Sardegna Lucania: Marotta Carmine — Piazza del Popolo, 147 — 85049 Trecchina PZ; per il perfezionamento delle tecniche di T. 0973.826.027 progressione, in Puglia sul rilevamento to­ Puglie: Campanella Gianni — Via Selva di Fasano, 75 — 70013 Castellana Grotte; pografico in grotta. T. casa 080.786.092 T. uff. 080.736803 Sono in corso di organizzazione o di svolgi­ Sardegna: Floris Antonello — Via Dalmazia, 22 — 09100 Cagliari mento altri corsi di II Livello in Lombar­ Sicilia: Puglisi Giuseppe — Via Imbriani, 117 — 95128 Catania; T. 095.444.827 dia, Friuli-Venezia Giulia ed in Toscana. Toscana: Bianucci Gian Paolo — Via Vannucci, 5 — 57100 Livorno; T. casa 0586.800.096 T. uff. 0586. 34.675 Se ne parlerà sul prossimo numero di “Spe­ Veneto: Carli Diego — Via Trento, 1/A — 37124 Verona; T. 045.914.162 leologia”.

Numero Rapporto Iscritti In attiv. Scuola N. Corso Periodo N. iscr. U/D Età m. Lezioni Allievi/Istr. Incid. al Corso Teor. Esercit. pratiche Gruppo preced. Regione Emilia - Romagna (a cura del Coord. Reg. le Giuseppe Attardo) Faenza 9° 4/83 14 _ _ (n° 7) 7/5,12/5,5/5,5/5,6/5 1 4 — Reggio E. 5° 5/83 20 — 25 (n° 9) (n°7) 0 12 — Modena 11° 11/82 25 — — (n° 7) (n°7) 0 7 — Bologna 23° 11/83 30 24/6 26 OTTO) 24/9,20/12,28/13, 0 12 8/12 24/11,21/11,26/12 Ferrara 8° 6/84 25 19/6 20 (n°10) 24/8,22/7,20/7, 0 11 — 22/6,20/7 Regione Liguria (cura de! Coord. Reg.le Rinaldo Massucco) Genova-Bolzaneto 12° ’84 7 3/4 26 (n°21) (n°l 1) — 0 3 6/18 Borgio-Verezzi — ’84 16 12/4 24 (n° 9) (n° 7) - 0 16 — Imperia 10° ’84 11 8/3 23 (n° 5) (n° 5) - 0 3 3/13 Genova (G.S.Issel) — ’84 11 6/5 25 (n° 5) (n° 7) - 0 5 — Savona 10° ’84 8 2/6 25 (n° 7) (n° 7) - 0 6 2/12 Regione Lombardia (a cura dei Del. Reg.le S.S.I. Alberto Buzio e Giampietrg Marchesi) Milano 37° 4/85 14 10/4 22 (n°10) (n°6) med.II/ 0 _ _ Bergamo 7° 6/85 — — — (n° 7) (n°8) - — — — Brescia — 10/85 — — — (n° 5) (n° 4) - — — — Gardone V.T. — ° 10/85 — — — (n° 4) (n°5) - — — — Regione Puglie (a cura del Coord. Reg.le Gianni Campanella) Castellana-Grotte 4° 4/83 11 — 22 — 11/4,10/4,11/4, 0 5 6 10/5,9/4 Castellaneta 1° 11/83 7 — 18 — 7/3,7/3,7/3,5/2 0 2 — Martina-Francia 2» 12/84 20 — 23 — — 0 12 — Nardo 1° 12/84 19 — 24 — — 0 4 — Taranto 2° 4/83 12 — 20 — — 0 12 — Bari 2° 12/84 27 — 25 — — 0 13 — Foggia 3° 4/83 12 — 20 — 12/7,9/6,10/5, 1 2 — 7/5,5/3 Regione Campania (a cura del Coord. Reg.le Italo Giulivo) Napoli 3° 5/85 31 25/6 22 (n° 8) 27/13,25/13,27/13 0 — — 21/10,22/11,22/9 Regione Calabria (a cura del Coord.reg.le Nino Larocca) Alessandria — 6/83 6 — — (n° 6) (n°9) - 0 5 — del Carretto Regione Sardegna (a cura del Coord. Reg.le Antonello Floris) Cagliari — 12/84 24 16/8 23 (n°H) (n°H ) - 0 10 — Regione Toscana (a cura del Corrd. Reg.le Gian Paolo Bianucci) Livorno 3° 12/84 15 9/6 22 (n°10) 15/11,14/10,13/10 0 — 0 12/6,10/10 Regione Veneto (a cura del Coord. Reg.le Diego Carli) Verona 11° 4/84 19 12/7 24 _ _ 0 11 _ Valdobbiadene 5° 3/84 5 4/1 22 — — 0 1 — Vaistagna 4° 5/84 10 — — — — — — — Padova i r 4/84 18 — — (n° 6) 15/10,18/15,13/14 0 10 — 12/3,17/9

VI SPELEOLOGIA 14,1986 PREMESSA SOCIETÀ SPELEOLOGICA ITALIANA CARICHE DELLA SOCIETÀ PER IL TRIENNIO 1985-87 dal Dossier Corchia a cura del G.S.L.

CONSIGLIO DIRETTIVO OVVERO PERCHÉ È NATO IL CASO CORCHIA! Giunta esecutiva Centenaria, almeno, è l’attività di cava sul Presidente: Monte Corchia, quasi coeva è la speleolo­ Prof. VITTORIO CASTELLANI - 1st. Astronomico - Via Lancisi, 29 - 00161 ROMA - tf. lav. gia. E fin qui niente di male. 06/86.75.25 Molta gente lavorava cavando il poco mar­ 06/74.86.160 - 06/61.71.360 mo che riusciva, alcuni ne morivano, gli Vice Presid.: speleologi entravano nell’Antro ed esplora­ Prof. FRANCO CUCCHI - V.le III Armata, 17 - 34123 TRIESTE - tf. lav. 040/57.10.15 - tf. vano, alcuni si ponevano delle domande e ab. 040/70.2.02 cercavano di trovare delle risposte. Ma ecco che ti inventano pale meccaniche, Segretario: camions, fili elicoidali. Dott. SERGIO MACCIÒ - Via Gramsci, 11 - 60035 JESI -tf. ab. 0731/40.80 - tf. lav. È il boom, è la crisi. 0732/97.32.43 Aumenta la produzione, aumenta la produt­ T esoriere: tività, diminuisce solo l’occupazione (vedi Dott. ROBERTO BIXIO - V. Pacinotfi, 5/6-16151 GENOVA - tf. lav. 010/58.01.69 - tf. ab. tabella tomo 4 pag. 46); è normale, se le 010/45.44.46 macchine sostituiscono l’uomo nel lavoro. La maggior produttività ha mandato a casa Consigliere: tanta gente. Dott. CARLO BALBIANO d’ARAMENGO - Via Balbo, 44 - 10124 TORINO - tf. lav. La maggior produzione ha mandato a valle 0161/92.22.45 - tf. ab. 011/88.71.11 tanto marmo in più. L’analisi, se volete, è un poco semplicisti­ Consiglieri: ca, bisognerebbe vedere anche come si è comportato il settore di trasformazione, co­ GIOVANNI BADINO - Via S. Francesco Da Paola, 17-10122 TORINO-tf. lav. me ha risposto, nel tempo, il mercato, af­ tf. ab. 011-33.25.01 frontare il problema dei giovani che preferi­ Dott. ALFREDO BINI - V. Bernardino Verro 39/C - 20141 MILANO - tf. ab. 02/84.666.96 scono altri lavori, ecc., volevo solo far nota­ Prof. ARRIGO A. CIGNA - Fraz. Tuffo -14023 COCCONATO (AT) - tf. lav. 0161/48.4.15 re che il settore marmo non si è comportato differentemente da altri settori in costante -tf. ab. 0141/48.52.65 progresso tecnologico. Sig. LUIGI RAMELLA - Via D. Calderina, 22 - 18199 IMPERIA - tf. lav. 0183/60.730 - tf. In poche parole non è vero che le cave sulle ab. 0183/27.26.08 Apuane ci sono da sempre, perché in due­ Prof. FRANCO UTILI - Via Cimabue, 5 - 50121 FIRENZE - tf. ab. 055/67.72.77 mila anni è stato portato via molto meno Sig. MASSIMO BRINI - Via F. Serat, 1 - 40141 BOLOGNA (designato dal C.N.) - tf. ab. marmo che dal dopoguerra a oggi. Una cava 051/47.16.33 - tf. lav. 051/96.91.42 di cento anni fa è come un bambino al mare Prof. EZIO BURRI - Strada Storta, 21 - Fraz. Tricalle - 66100 CHIETI - tf. ab. 0871/69.1.26 col secchiello per la sabbia; una cava di og­ - tf. lav. gi è come le draghe per la rena a Massaciuc- coli. Sig. ANTONIO MARINO-Via Centuripe, 11 -95128 CATANIA (designato dal C.N.)-tf. Nel 1950 sono stati prodotti (?) 231.000 ab. 095/44.15.58 tonn. di marmo, nel 1976 eravamo a toglier­ ne dai nostri monti 714.000 di tonnellate, Collegio dei Sindaci per non contare i ravaneti. Ed eccoci al dunque: il marmo del Corchia Prof. LAMBERTO LAURETI Presidente - LargoS. Marcellino, 10 - 80128 NAPOLI - tf. si vende ad occhi chiusi e costa caro, è bel­ lav. 081/20.45.72 - tf. ab. 081/66.44.98 lo! Cavarlo è un piacere. E se per cavarne di Sig. GIULIO BADINI - Via dei Sormani, 9 - 20144 MILANO - tf. ab. 02/49.84.033 - tf. lav. più si deve far saltare una cresta o inquina­ 02/32.71.851 re una grotta, che salti, che si inquini! La cava Pellerano, lavorando in galleria, ha Geom. DESIDERIO DOTTORI - Via Capponi, 11 - 60035 JESI (AN) - tf. lav. 0731/57.384 intersecato un arrivo d’acqua che adesso -tf. ab. 0731/58.0.97 ne raccoglie tutti i rifiuti. Risulta così Inqui­ nato l’Intero fiume Vidal, cioè il principale collettore sotterraneo del complesso carsi­ RAPPRESENTANTI REGIONALI COMPONENTI IL “COMITATO NAZIONALE” TRIEN­ co e naturalmente anche le sorgenti di Car­ NIO ’85-’87 doso, dove queste acque vengono alla luce. La cava dei Tavolini è praticamente in cre­ SOCIETÀ SPELEOLOGICA ITALIANA RAPPRESENTANTI sta al Corchia; il Consorzio Operai di Terrln- REGIONALI ’85-’87 ca ha fatto dei saggi di cava nel Retrocor- chia, veri e propri assassinii paesaggistici e sperperio di , e ha tagliato la cresta. Gli ABRUZZO: BURRI EZIO — Strada Storta 21 - fraz. Tricalle - 66100 CHIETI - speleologi si sono opposti e, forse con un Tel. ab. 0871/69126 po’ di fretta, senza tentare di sanare in pri­ BASILICATA: MAROTTA CARMINE — P.zza del popolo 10 - 85049 TRECCHINA PZ vato la faccenda si sono rivolti al pretore. CAMPANIA: NARDELLA AURELIO — Via D. Fontana 95 - 80128 NAPOLI È così che comincia la nostra storia. tei. ab. 081/465787 - lav. 400822 CALABRIA: LEONE GIUSEPPE — Via Poerio 10 - 87070 ALESSANDRIA G. Pensabene DEL CARRETTO OS EMILIA ROMAGNA: BRINI MASSIMO - Via F. Serato 1 - 40141 BOLOGNA - tei. ab. 051/471633 - lav. 591602 N.B. facsimile scheda sul retro FRIULI-VENEZIA GIULIA: MUSCIO GIUSEPPE - Via Ungheria 141 - 33100 UDINE - tei. ab. 0432/293103 - lav. 283821 LAZIO: GOZZANO SIMONE — Via Balduina 73 - 00100 ROMA - tei. 06/347313 LIGURIA: DELEGAZ. SPELEOL. LIGURE — c/o BONZANO Claudio - Viale Carlin 59/18 - 16011 ARENZANO GE LOMBARDIA: MARCHESI GIAMPIETRO — Via Ambaraga 61 - 25060 MOMPIANO BS - tei. ab. 030/302151 - lav. 2983577 PUGLIA: CAI AZZO DIEGO — Via L. Rovelli 33 - 71100 FOGGIA SICILIA: MARINO ANTONIO — Via Centuripe 11 - 95128 CATANIA - tei. ab. 095/441558 TOSCANA: VEROLE BOZZELLO VITTORIO — c/o Grotta del Vento - 55020 FORNOVO- LASCO LU - tei. 0584/763084-68 TRENTINO ALTO ADIGE: GIOVANAZZI BRUNO — Via Huber 40 - 39012 MERANO VENETO: ROSSI GUIDO - Via G. Verga 22 - 37100 VERONA - tei. 045/567979 SARDEGNA: PAPPACODA MARIO — Viale Colombo 17 - 09045 QUARTU S. ELENA CA

SPELEOLOGIA 14, 1986 VII L’ASSICURAZIONE DELLA S.S.I.

Da diversi anni è operante una convenzione fra la S.S.I. e la compagnia di assicurazione di Milano, in base alla quale lo speleologo che subisse un inci­ dente in grotta o lungo il percorso di accesso e di ritorno, è assicurato per la cifra di 20 milioni in caso di morte o invalidità permanente. Gli speleologi che intendono usurfruire (direi che tutti lo dovrebbero...) purché siano soci individuali SS1 o soci di un gruppo della SSI o soci di un gruppo della SSI, devono, alla vigilia dell’uscita in programma, spedire una lettera raccomandata alla compagnia di assicurazione e in copia al geom. Dottori, secondo il fac-simile riportato nel riquadro. Per maggior chiarezza sì riportano comunque le condizioni particolari della nostra polizza.

— Compagnia di Assicurazione di Milano - Largo Caduti del Lavoro, 1 - 40122 Bologna — Responsabile della S.S.I.: Desiderio Dottori - Via Capponi, 11 - 60035 JESI — copertura: infortuni durante esplorazioni, ricerche, visite, compreso spostamento a piedi da luogo a luogo, marce di avvicinamento, viaggi anda­ ta e ritorno effettuati con ordinari mezzi di locomozione pubblici e privati (esclusi motocicli) — massimali: per singola persona morte L. 20.000.000 invalidità permanente L. 20.000.000 per spedizione massimo L. 120.000.000 invalidità temporanea e rimborso spese escluse concorso soccorso alpi­ no e speleologico L. 120.000 — assicurati: Soci della S.S.I. - membri di Gruppi associati alla S.S.I. Allievi di corsi speleologici organizzati dalla S.S.I. o dei suoi associati Gli assicurati devono essere immuni da difetti fisici o mutilazioni rilevanti limite età: sino a 70 anno — premio da pagare: L. 300 al giorno per persona — come ci si assicura: il giorno precedente all’inizio di ogni spedizione o del corso, inviare lettera raccomandata alla Compagnia di Assicurazione, come da fac-simile qui riportato, contemporaneamente inviare copia per conoscenza al responsabile della S.S.I., unitamente all’importo da voi stessi calcolato — come ottenere l’indennizzo: bisogna fare la denuncia dell’infortunio per raccomandata alla Compagnia di Assicurazione entro tre giorni dall’av- venimento o dal momento che rassicurato o gli aventi diritto ne abbiano avuto la possibilità. Deve essere indicato il luogo, il giorno e l’ora dell’evento e le cause che lo determinarono; deve essere allegato certificato medico. Successivamente rassicurato deve inviare (a periodi non superiori a 15 giorni e sino a guarigione avvenuta) certificati medici sul decorso delle le­ sioni. In caso di morte (anche sopravvenuta durante il periodo di cura) deve esserne dato immediatamente avviso telegrafico alla Compagnia di Assicu­ razione

GRUPPO SPELEOLOGICO...... a d d ì......

RACCOMANDATA COMPAGNIA DI ASSICURAZIONE DI MILANO Largo Caduti del Lavoro, 1 40122 BOLOGNA

Geom. Desiderio DOTTORI Responsabile S.S.I. per polizza cum/inf/ Via Capponi, 11 60035 JESI

A valere sulla polizza cumulativa infortuni nr. 700.919 comunichiamo i nomi di quanti si recheranno nella giornata (o nelle giornate d e l...... , dalle o r e ...... , nella g ro tta...... in Comune d i ...... provincia d i ...... Dette persone useranno come mezzo di trasporto......

cognome e nome data di nascita eventuali beneficiari

Inviamo al Geom Desiderio Dottori la somma di L it...... pari a n...... giornate per n...... persone a Lit. 300 cadauna.

firma del responsabile

COMITATO PER LA DIFESA DEL COMPLESSO CARSICO DEL M. CORCHIA NUOVI INDIRIZZI I Sottoscritti invitano la Regione Toscana ad intervenire per la salvaguardia e la protezione di questo patri­ monio unico al mondo Speleo Club OLIENA Via Canonico Bisi Nome Cognome Indirizzo Città Firma 08025 Oliena (NU)

Vili SPELEOLOGIA 14, 1986 ESPLORAZIONI HAGENGEBIRGE: ABISSO ALVERMANN Neve, acqua e burocrazia per un —250 di belle speranze del G.S. Imperiese C.A.I. e del G.S. Piemontese CAI-UGET

Per gruppi abituati agli abissi del Mar- luppo) e della Tantalhöle (— 435, svilup­ guareis, ormai sempre più rari, spostarsi po 30 km) che si aprono sul margine me­ su altri lati delle Alpi è un fatto quasi na­ ridionale, mentre nel cuore del massic­ turale, anche se gli enormi altopiani cal­ cio il maggiore abisso è la Zentrumsdhö- carei a cavallo tra Baviera e Salisburghe- le (— 637 m). se sono un tantino più umidi delle no­ Tutto il settore nord-occidentale, tra Au­ strane Alpi Liguri. stria e Germania, rimaneva sinora privo La spedizione “ Hagengebirge ’85” (15-29 di profondi abissi, malgrado le interes­ agosto) riuniva una ventina di speleologi santi recenti scoperte degli speleologi del G.S. Imperiese CAI e del G.S. Pie­ tedeschi del Verein für Höhlenkunde in montese CAI-UGET con lo scopo di una München (Reinersberghöle: sviluppo 1,7 prima esplorazione dei settori nord- km; Lindwürmhöle: — 230). occidentali del Massiccio dell’Hagenge- La densità delle morfologie superficiali birge (Germania/Austria). Karren strutturali, doline a imbuto, pozzi Problemi burocratici, in parte legati ai a neve, ecc.) e soprattutto il potenziale vincoli naturalistici esistenti sul territo­ carsificato (oltre 1800 m alle risorgenze rio, impedivano i previsti campi in quota denominate “Schwarze Torren” a q. 511), obbligando così i partecipanti ad una ba­ rendevano stimolante una esplorazione Sul massiccio dell'Hagengebirge il... se fissa: il Rifugio Cari von Stahlhause a sistematica di questo settore. 22/8/1985 q. 1728. Quindi ogni volta 500 m di dislivello per IL CAMPO tre 1/2 m in quota). raggiungere il bordo dell’altopiano (di Oltre ai dislivelli, complicati da una serie Tuttavia anche sotto la neve è saltata ben 145 km2) una buona parte del quale di “ lapiaz” e valloni carsici, l’esplorazio­ fuori una nuova “via” che, a giudicare doveva essere attraversata per poter rag­ ne comportava un quotidiano impegno dall’enorme quantità d’acqua inghiotti­ giungere le zone da “ battere” . contro le fitte boscaglie a pino mugo che ta, promette di scendere molto in basso.

LA ZONA spesso celavano le grotte sfuggite ai Hagengebirge: una enorme distesa di precedenti coriacei speleologi (leggi po­ pianori e valloni modellati dalla esara­ lacchi, inglesi, tedeschi, austriaci, ecc.). zione glaciale quaternaria a quote tra i I risultati si possono sintetizzare in una 2300 e 1900 m (massima elevazione il Gr. quarantina di nuove cavità rilevate a pre­ Teufelshorn m 2362). Un’area tra le più valente andamento verticale (max — 58 carsificate della catena alpina, sia per le m). Un bilancio a prima vista forse mode­ condizioni litostratigrafiche (Calcari più sto ma si sono dovuti fare i conti con le o meno dolomitici del Dachstein — difficoltà logistiche e soprattutto con il Trias sup., potenti circa un migliaio di maltempo: difatti metà del periodo di at­ metri) che meteorologiche (precipitazio­ tività è stato bloccato completamente (o ni ca. 2500 mm/annui). al Rifugio o in “tragici” ripari occasionali Ne sono conferma i sistemi dello Jàger- in grotta) da violenti nubifragi che si so­ Carta d’inquadramento, l'area esplorata è brunntroqsystem (— 1061, 25 km di svì- no trasformati addirittura in nevicate (ol­ evidenziata dall’asterisco

SPELEOLOGIA 14,1986 37 L’ALVERMANNSCHACHT Una grande spaccatura tettonica, come mille cavità dell’Hagengebirge, ma dopo pochi metri un pozzo ellittico raccoglie le acque di un grande lastrone di calcare corroso da profondi “wandkarren”: 13.000 anni di acqua... Il risultato è una verticale di quasi 90 m: nasce l’Alvemmannschacht. Subito parla d’abisso: lo stretto meandro sprofonda in due grandi pozzi da 50 e 40 m. A quasi —200 la cascata (tre giorni di pioggia e neve) diventa un fiume di “ ghiaccio” : tre pozzi (15, 15, 25) sotto un gelo insoppor­ tabile, poi più avanti si vedrà... il prossi­ mo anno. Un’altra via, fossile (finestra a metà del P.40), con forte corrente d’aria, porta, di­ scesi due pozzetti, ad un P.30 che ri­ piomba su di un altro meandro attivo. An­ cora un pozzo, forse una trentina di me­ tri, in cui si scarica il torrente, che non è possibile discendere nemmeno con un traverso: l’Alvermannschacht per ora si ferma a —250 m. L’area in cui si apre l’abisso (ancora priva di grandi cavità) e le caratteristiche del bacino di assorbimento fanno sperare che questa grotta possa rappresentare la via occidentale di drenaggio idrico verso le risorgenze dello “Schwarze Torren” : 1250 m di dislivello per quasi 6 km di di­ stanza che fanno sognare...

La partenza del P.85 (foto A. Eusebio)

Partecipanti spedizione “Hagengebirge ’85” G.S.P. = Patrizia Cannonito, Roberto Chiabodo, Carlo Curti, Maria Dematteis, A tti­ lio Eusebio, Alma Giraudo, Ube Lovera, Franco Mellano, Margherita Pasto­ rini Vigna, Stefano Sconfienza, Loredana Valente, Bartolomeo Vigna. G.S.I. = Rossella Cabula, Gilberto Calandri, Giampiero Carrieri, Paolo Denegri, En­ zo Ferro, Marina Glsmondl, Sebastiano Lopes, Luigi Ramella. G.S. Imperiese C.A.I. (I partecipanti alla spedizione “ Hagengebirge ’85” ) desiderano ringraziare i seguenti C.P. 58 sponsors: 18100 IMPERIA G.S. Piemontese C.A.I.-U.G.E.T. AGNESI S.p.A. (Imperia), AMORETTI & GAZZANO (Imperia), BORELLI S.p.A. (Impe­ Galleria Subalpina 30 ria), B.P. PHOTO CENTER (Torino), CARLI F.LLI S.p.A. (Imperia), C.I.D.A. CONAD (Im­ 10123 TORINO peria), FOWA S.p.A. (Torino), FUMAGALLI RAFFAELE (Ponte Lambro - CO), ILFORD S.p.A. (Gruppo CIBA) (Origgio - Va), MANIFATTURE BERNINA (Delebio - SO), OSRAM SOC. RIUNITE (Milano), RETE PIEMONTE (Torino), SPIT (OLIN-SPIT) (Torino), SUPERPILA S.p.A. (Firenze), TURIN COLOR (Torino), MABA (Settimo T.se - TO), VOLPE SPORT (Torino).

38 SPELEOLOGIA 14,1986 DOCUMENTI ESTERO FLORIDA: SOGNI E REALTÀ

Il paradiso delle grotte sommerse nord-americane in una lucida e smitizzante analisi.

di Francis LE GUEN (Speleo Club de Paris)

Traduzione e adattamento di Renato Banti

Immergersi nelle grotte della Florida: il sogno ... ma sognare non vuol dire deli­ rare e, sul tema, circolano molte scioc­ chezze, specie da questa parte dell’Atlantico! Così i “ superman” bardati di tutto pun­ to con materiali ad alta tecnologia, flut­ tuanti in liquidi paradisi demolendo ogni record, devono ridimensionarsi nelle fertili fantasie dei nostri compa­ trioti. La verità infatti è già bella così com’è! Profittando di un film messo in cantie­ re, ho effettuato due viaggi in Florida, Nella vasca di “ Wakulla Springs" con “ Gar nel Maggio e Dicembre ’84, totalizzan­ fishes" giganti do sette settimane di permanenza. Gli “ scooter” , molto diffusi, sono dei paiate in “ bibo” tramite una doppia ru­ Ho potuto immergermi tutti i giorni vi­ Farallon Mark VI modificati con accu­ binetteria a due rubinetti uniti (INT) sul­ sitando in pratica una quindicina di mulatori Cd-Ni e con galleggianti di la quale vanno ad inserirsi due erogato­ grotte diverse. compensazione. Malgrado questo la lo­ ri ed un solo manometro. Mi sia permesso ringraziare Sheck Ex- ro autonomia non va oltre le 3 ore a 30 In effetti gli Americani non usano la ley, Mary-Ellen Ekhof, John Zumrick, metri/minuto. doppia sicurezza, almeno nel senso in Dale Sweet, Paul Deloach, Paul Hei- Tanto per fare un confronto, i nostri cui noi l’intendiamo. nerth, Wess Skyle che, a mio giudizio, Aquazepp 714 TS utilizzati in Australia Generalmente utilizzano nell’andata sono il meglio tra i “Sub” USA e che mi nel corso della spedizione alla Cockle- solo un terzo dell’aria disponibile re­ hanno accolto a braccia aperte. In loro biddy Cave hanno un’autonomia pres­ spirando da un solo erogatore ma “ pre­ compagnia ho potuto confrontare due soché doppia. levando” da entrambe le bombole. scuole (americane ed europea) e trac­ Le bombole più grosse disponibili so­ L’inconveniente più grave che può veri­ ciare questo piccolo bilancio. no da 18 litri, in acciaio, ed il loro peso ficarsi è la rottura di un giunto o è scoraggiante. Sono generalmente ap- un’erogazione costante: bisognerà al­ lora escludere, quando possibile, l’ero­ gatore guasto e passare sull’altro. Pra­ MATERIALI ticamente tutta la tecnica è basata sull’assistenza reciproca tra due Per quanto concerne le mute, i modelli “ sub” . più usati sono il Jetsuit della Posei- Il secondo erogatore è provvisto di un don, il Viking e, più recentemente, c’è lungo tubo che consente uno scambio stata una vera e propria invasione di di boccaglio nelle strettoie. Questo si­ Offshore che sfrutta lo stesso princi­ stema che potrei definire “mono­ pio del Viking ma in compenso è più ottimizzato” mi ha però in più di un’oc­ estetico, solido e leggero. casione procurato i sudori freddi, per­ Il bilanciamento è assicurato da giub­ ciò resterò fedele al vecchio botti GAV collegati alle bombole con “ bi-mono” . sistema diretto (GAV). Si tratta tanto di Data l’estrema complessità dei sistemi GAV dorsali contigui ai “ bibo” quanto carsici sommersi, i “ sub” devono esse­ di GAV artigianali fissati sul ventre per re dotati di un ottimo senso d’orienta­ equilibrare il centro di gravità. Talvolta mento. A volte, addirittura, è meglio entrambi i sistemi sono usati assieme. procedere con un buon rilievo pianime­ L’illuminazione è data da due luci prin­ trico plastificato sotto mano! cipali da 55 e 200 watt e da quattro luci Le grandi gallerie sono generalmente di emergenza. Niente casco: la fonte di attrezzate con sagole fisse ma per pas­ luce principale è tenuta in mano ed è sare da una grossa galleria all’altra bi­ collegata con un filo alla batteria in Al- sogna fare delle “varianti” : si utilizza­ tuglass portata sull’anca. Le dimensio­ no allora delle piccole bobine con 40 m ni delle batterie hanno dell’incredibile. di sagola (al massimo) che, una volta L’autonomia non va oltre le 2 ore a 55 utilizzate, vengono riavvolte al ritorno. watt e l’ingombro si spiega con l’impie­ Le direzioni delle uscite più vicine so­ go di accumulatori Cd-Ni recuperati no sempre indicate con delle frecce in dai magazzini militari. Bisogna riempir­ plastica. li regolarmente con acqua distillata. L’ossigeno puro si usa a 6 e 3 metri per Unico vantaggio: costano poco e la ca­ agevolare la decompressione ma respi­ rica si effettua a “tutta birra” in 15 mi­ rando per lo stesso periodo di tempo nuti, collegandoli direttamente con la previsto per l’aria. batteria della macchina.

SPELEOLOGIA 14,1986 39 Il grande Ingresso di “ Wakulla Springs" a —50 m L’autore con una delle ossa di Mastodonte scoperte a “ Wakulla Spring" Da segnalare infine, grazie al tepore L’insegnamento dell’immersione sot­ LE GROTTE dell’acqua, l’apparente facilità alle im­ terranea è attualmente ben strutturato mersioni profonde, causa quest’ultima e più che redditizio (il corso di una In Florida ci sono più di 1000 grotte di numerosissimi incidenti: dopo sva­ settimana costa circa 6000 sommerse ed è difficile immergersi in riate immersioni a 70 metri ho potuto Franchi = 1.300.000 Lire). Porta gene­ acque la cui temperatura sia inferiore verificare degli effetti simili a quelli ralmente ad un diploma necessario ed al 24°C. provati nel corso di immersioni a 50 indispensabile per immergersi nella Unica eccezione sono le risorgenti il metri nelle nostre acque glaciali. maggior parte delle cavità. I diplomi più delle volte così complesse da ri­ Così, contrariamente a ciò che prece­ poi sono di diverso tipo: “ open water chiedere una piantina topografica per dentemente pensavo, il materiale degli diver” (immersioni in acque libere, fiu­ essere visitate. “speleo-sub” europei è a mio giudizio mi, piscine), “ cavern diver” (ingressi di La complessità è tale che vengono rap­ più idoneo di quello dei colleghi ameri­ grotta sino a dove arriva la luce del presentate perloppiù in sola pianta. cani. giorno) e “ caver diver” (immersione in Malgrado ciò alcuni “sub” , Sheck Ex­ acque e sifoni sotterranei). ley per esempio, ne traccia anche la se­ L’accesso ai sifoni è talvolta a paga­ zione. I “SUB” mento, talvolta regolamentato e spes­ La topografia viene fatta col profondi- so proibito. Spesso poi un “ sub” locale mento, la bussola Suunto e con un filo In questo paese dove regna l’inconfon­ è responsabile per una data grotta e d’Arianna segnato ogni 5 metri. dibile accento del sud, esiste probabil­ non può portarvi più di un certo nume­ L’acqua è generalmente limpida ma in mente la combriccola di “ speleo-sub” ro di visitatori per anno. molti sistemi il suolo è ricoperto da se­ più smaliziata del mondo: Paul De- dimenti. Al fine di conservare una buo­ loach e Sheck Exley, per esempio, han­ na visibilità per il ritorno, i “ sub” della no da tempo superato le 1600 immer­ NSS adottano una tecnica di equilibra­ sioni in grotta e Mary-Ellen Ekhof, tura pressoché perfetta realizzata con istruttore, è prossima alle 1000 immer­ un particolare “ gav” ventrale e con del­ sioni. Il suo. raggio d’azione in sifone le pinne speciali per superare i passag­ supera i 100 metri con aria compressa! gi bassi. C’è poi da tener conto dei numerosissi­ Le precipitazioni non influenzano diret­ mi “sub della domenica” . tamente la portata delle risorgenti per­ Durante alcuni fine settimana sono ad­ tanto la visibilità è generalmente buo­ dirittura in 200 a fare la coda (pagando na. Solo in caso di piogge eccezionali, 40 dollari a testa) per avere il diritto di quando le acque torbide che straripano infognarsi, è II caso di dirlo, nelle galle­ dai torrenti vanno ad inquinare le sor­ rie sommerse della Devil’s Eye (occhio genti o in estate, allorquando delle al­ del diavolo). ghe microscopiche proliferano nelle ri­ La Peacock Spring (sorgente del pavo­ sorgenti poste all’aria libera, ci sono ne) “riceve” 20000 (ventimila) “sub” dei problemi di visibilità. Altrimenti le ogni anno! condizioni sono nella maggior parte Questa popolarità porta fatalmente a dei casi ottimali. In ogni caso i periodi numerosi incidenti: più di 250 “ sub” migliori per le immersioni vanno da no­ sono morti nelle grotte sommerse del­ vembre a dicembre. la Florida. Detto questo, l’ecatombe La corrente è quasi sempre molto forte sembra essersi frenata in questi ultimi ed ostacola in modo sensibile i tentati­ anni grazie ad una politica di formazio­ vi di penetrazione nei condotti (per ne (e d’informazione) portata avanti dai esempio a Weeki Wachee Spring). La “ sub” della NSS (National Speleologi- morfologia delle gallerie presenta la cal Society). stessa varietà che si incontra in Euro­ SI è per esempio riscontrato che tre pa. quarti degli incidenti sono da imputar­ La cosa che più sorprende in Florida è si a “ sub” che non ha alcuna esperien­ l’utilizzazione pubblica che è stata fat­ za di sifoni e che si avventurano senza Mascella di Mastodonte scoperta a “ Pea­ ta di sifoni e risorgenti: parchi naziona­ l’indispensabile materiale di sicurezza. cock Spring” li, piscine riservate ai nuotatori e, spes-

40 SPELEOLOGIA 14,1986 so, palco sottomarino con tanto di bal­ cordiamo che tali tabelle sono state letto di sirene! Questo non facilita cer­ previste per decompressione in casso­ to il dialogo con gli esploratori pertan­ ne e non nell’acqua. Il decesso ha avu­ to numerose risorgenti restano proibi­ to luogo in una grotta posta in proprie­ te o vietate. tà privata. Di conseguenza i suoi amici, Si ricorre allora alle immersioni pirata, nottetempo, hanno dovuto recuperare durante la notte, magari accolti da una il cadavere e trasportarlo per 100 km, nutrita sparatoria (in Florida la vendita di armi è libera). In alcuni casi il solo quindi riimmergerlo in una sorgente modo per potersi immergere è quello autorizzata prima di dichiarare l’inci­ di acquistare il terreno in cui è posta la dente. E tutto questo per evitare grane risorgente. giudiziarie! La tecnica dei punti di cambio succes­ sivi messa in opera al Devil’s Eye per FAUNA ED ARCHEOLOGIA poter spingere le esplorazioni oltre i li­ miti attuali richiede 6 giorni di prepara­ La fauna nelle risorgenti è molto varia tivi. Malgrado il fantastico lavoro fatto ed abbondante: dai “ sub” della NSS molto resta ancora — Gamberi depigmentati (Crayfish da fare ma, soprattutto, tanti punti di Procambarus) domanda esigono “equipes” moti­ — Pesci gatto lunghi 30 cm vate. — A nguille In U.S.A., come del resto in Australia, — Alligatori (a centinaia nelle sorgenti un “ fair play” incredibile. Il termine “ ri­ W akulla) serve” o “ caccia controllata” in uso — Tartarughe (Trionx ferox ecc.) sul vecchio continente diverte in modo — Pagelli, cernie d’acqua dolce, gar- incredibile gli Americani. flsh (sorta di grossi lucci) Infine, per chiudere in bellezza, ho il — Serpenti mocassino d’acqua piacere di annunciarvi il matrimonio tra — Lamantini Immersione a "Ginnie Spring" Sheck Exley e Mary-Ellen Ekhof. — “Speleo-sub” comuni: due di questi Chiaramente la cerimonia si svolgerà hanno terminato la loro decompres­ —50 m. L’Impresa è durata 7 ore e pare in un ... sifone! ! sione nello stomaco degli alligatori ci siano buone possibilità di unire que- che generalmente si accontentano stra grotta con l’Alachua Sink. di cani o di bambini piccoli. Nel cor­ La più lunga Immersione negli U.S.A so delle nostre immersioni alle sor­ resta per il momento quella realizzata genti Wakulla siamo stati attaccati da Sheck Exley al Friedman Sink, un da due di questi animali lunghi più pozzo situato a monte della Manatee di tre metri. Spring. La galleria si sviluppa a —20 m L’interesse archeologico del carso e la corrente è decisamente impetuo­ sommerso della Florida è notevole: si sa. Ebbene, sono stati esplorati e rile­ trovano tra l’altro, dei denti di squalo vati 2400 metri di galleria e ci si è fer­ “Carcharodon", delle punte in osso e mati in prossimità di una frana! ossidiana indiane (tribù Seminoie e Creek), dei foS&ili di mastodonte con tanto di zanne in avorio (più di 12000 IL FUTURO anni fa), scheletri di dugong del Terzia­ Gambero depigmentato a ‘‘Round Sink" a rio (40 milioni di anni fa) e, nella Warm Il rapido progresso registrato negli —45 m Minerai Spring (Sorgente d’acqua mi­ scorsi anni si contrappone all’attuale nerale), un cranio umano vecchio di ristagno nelle esplorazioni delle grotte 10200 anni contenente il cervello allo sommerse della Florida. Sembrerebbe Nota bene: stato pressoché intatto! Ma, come di­ quasi che il grado di difficoltà raggiun­ Tutte le foto sono di F. Le Guen ce lo scopritore, l’archeologo Sonny to (distanza, profondità, correnti), co­ Cockrell, resta ancora tutto da fare ... stituisca un ostacolo quasi insormon­ tabile per le tecniche attuali. Le immersioni con miscele gassose, QUALCHE DATO dopo la morte di Lewis Holtzendorf, uno speleo-sub particolarmente prepa­ La più lunga grotta sommersa degli rato, fanno un po’ paura. Stati Uniti resta ancora la Peacock A questo proposito una precisazione: Spring (sorgente del pavone): un siste­ Lewis provava una miscela Ossige- ma che supera ormai i 7 km ricco di nu­ no/Elio a —70 m ed è morto per iperos- merosi ingressi. Recentemente è stato sigenazione a —15 m mentre stava re­ Francis LE GUEN detronizzato dalla Lucayan Cavern nel­ spirando dell’ossigeno puro, seguendo 27-29, rue Yves Toudic le Bahamas ma ha ancora talmente le modalità suggerite dall’US Navy. Ri- 75010 - PARIS tante possibilità di continuazione da France offrire che non è detta l’ultima parola. Il più profondo sistema esplorato è il Decine di ipotesi sono state avanzate per cercare di spiegare la presenza di fossili Die Polder II, rilevato da Dale Sweet si­ sul fondo della sorgente Wakulla. no a —110 metri con una miscela elio- Qualcuno afferma che era una specie di santuario naturale dove andavano a morire gli animali, così come capita in Africa. Altri, che credevano di avere individuato i re­ aria. Un mese più tardi Sheck Exley sti di alcuni fuochi da campo e delle incisioni sulle pareti, asseriscono che la grotta raggiungeva la stessa profondità usan­ anticamente era asciutta. do aria compressa. Si tratta di un au­ E gli uomini che in un lontano passato la abitavano, avrebbero disposto là delle os­ tentico “exploit” dato che bisogna pia­ sa solo a fini religiosi. neggiare per più di 300 metri tra —60 e Secondo Wilbur Cockrell, un giovane archeologo, si tratta di un’ipotesi assurda. A —100 metri! suo parere l’acqua a Wakulla c’è sempre stata, tutt’al più il livello era leggermente Restando in tema ricordiamo la Eagle’s più basso. E gli animali sono caduti accidentalmente nella fonte e si sono ammuc­ Nest rilevata sino a —90 m e Wakulla chiati sul fondo nel corso dei millenni. Cockrell è diventato famoso, qualche anno fa, per aver trovato, in una sorgente vicina a Wakulla, un cranio umano risalente a Spring esplorata per 400 m sino a —92 oltre diecimila anni fa. All’interno del cranio, il cervello era ancora molle. Tutto ciò metri da John Zumrick. gli fa sperare di poter scoprire, un giorno o l’altro, un corpo intero, con i tessuti an­ Degna di nota è l’immersione di Sheck cora intatti. Exley a Hornsby Spring: 2000 metri a

SPELEOLOGIA 14,1986 41 DOCUMENTI ESTERO AKIYOSHI-DAI E LE SUE GROTTE

Un altopiano carsico e cento possibilità esplorative. Una guida ad un luogo classico della speleologia. di Atsushi FUJI (Kitakyushu Museum of Natural History) Traduzione e adattamento a cura di Renato Banti.

INTRODUZIONE

L’altopiano carsico di Akiyoshi-dai è estendersi oltre i 5 km anche se la AH’intorno di Akiyoshi-dai, si estende posto nella parte occidentale dell’isola maggior parte delle pubblicazioni par­ la pianura alluvionale spesso presen- di Honshu, nel Giappone dell’Ovest. la di più di 10 km. tantesi come “ poljie” marginali il più È la più estesa area carsica del paese Anche le grotte Taisho-do e Kagekiyo- delle volte coltivati a risaia. (circa 130 km2) e la sua altitudine me­ do, designate come Monumenti Natu­ Ai margini dei “ poljie” posti tra i 70 ed i dia varia tra i 200 ed i 400 m s.l.m. rali, sono molto famose. 110 m s.l.m. ci sono molte sorgenti e Il fiume Koto-gawa che pittorescamen­ Tutte queste grotte sono aperte al pub­ diverse grotte-risorgenti: la famosa te scorre verso Sud sotto ed attraverso blico. grotta Akiyoshi-do è appunto una di la parte centrale dell’altopiano, lo divi­ La grotta più lunga nell’area esamina­ queste. de in due aree ben distinte: la parte Est ta è la Takaga-ana, estesa per circa Le acque scorrenti nelle grotte traspor­ chiamata Akiyoshi-dai in senso stretto 4500 metri. Tale misura la pone, per tano sempre grandi quantità di limo. e la parte Ovest chiamata Yowara-dai. sviluppo, al terzo posto delle più lun­ Nelle parti più elevate dell’altopiano, In tutta l’area esaminata è ben visibile ghe grotte giapponesi. tra i 170 e i 190 m s.l.m. è invece possi­ ogni tipo di morfologia carsica: doline, La più profonda risulta invece essere bile osservare aluni caratteristici in­ uvala, poljie, pinnacoli, karren, inghiot­ la Irimi-anamidono-ana che con —200 ghiottitoi che smaltiscono le acque dei titoi, risorgenti e grotte sono distribuiti si pone al sesto posto della relativa torrentelli temporanei che si formano praticamente a profusione. classifica. durante i periodi di alta piovosità. Una tipica area a pinnacoli è stata rap­ Geologicamente l’altopiano è costitui­ Due grotte turistiche di questo tipo so­ to da calcare compatto, grossolana­ no la Taisho-do e la Kagekiyo-do. mente stratificato del Permo- Carbonifero (Paleozoico). Non è facile individuare la stratificazio­ LA GROTTA AKIYOSHI-DO ne ma si pensa che il suo spesso­ re si aggiri sugli 800 metri. Si ritiene Al fine di poterla meglio illustrare, l’ab­ che l’origine sia di deposizione tipo biamo divisa in sei parti distinte: scogliera: sono stati infatti trovati mol­ I) Parte iniziale: all’ingresso pochi gra- ti fossili di foramminiferi, crinoidi, co­ ralli, brachiopodi, alghe, briozoi, gaste­ ropodi, cefalopodi e molti altri. Sor­ prendentemente la serie stratigrafica è risultata inversa rispetto alla restante area e ciò non può significare che un sovrascorrimento su scala vastissima. A causa di quanto esposto l’altopiano di Akiyoshi-dai, in senso stretto, è sta­ to designato come Zona Protetta e l’area comprendente un terzo di tutta la zona più significativa in fatto di mor­ fologia carsica ed includente la stessa Localizzazione dell’area carsica descritta grotta di Akiyoshi-do, è stata dichiara­ Un francobollo giapponese raffigurante l’al­ ta Monumento Naturale Speciale. topiano di Akiyoshi presentata anche in un francobollo Nel corso di un anno l’area è visitata giapponese e riassume le caratteristi­ da più di 1.500.000 persone. che più salienti di una zona carsica a doni calcarei, derivati dalla precipita­ clima temperato-umido. Le attuali mor­ GERMORFOLOGIA zione di limo da acqua sovrassatura fologie si svilupparono durante il Qua­ (tufo), formano una caratteristica ca­ ternario, in un periodo compreso tra i Akiyoshi-dai si presenta come un ca­ scata. Segue una condotta tipo “ ca­ 500 ed i 600 mila anni. ratteristico altopiano di altitudine va­ nyon” chiamata Naga-buchi (Lungo Tanto in grotta quanto nelle spaccatu­ riabile dai 100 ai 300 m s.l.m. Abisso). re sono stati trovati molti fossili di ver­ Tra i 250 ed i 300 m s.l.m. è possibile Un evidentissimo soffitto piatto mo­ tebrati correlati con la fauna cinese di osservare un’estesa superficie piatta stra un’iniziale allargamento della fal­ Choukoutien: ciò costituisce un’evi­ rotta in alcuni punti da colline residue da. denza paleontologica utile per la rico­ alte dai 50 ai 150 metri. La distribuzio­ Il) Hyakumai-zara (100 tazze): è uno dei struzione dell’evoluzione carsica. ne delle doline è molto alta e varia tra posti più belli della grotta e le sue va­ Da parte di un Gruppo locale sono sta­ le 70 e le 140 per km2. Queste, unita­ sche a cascata (gours) ne costituisco­ te catastate più di 300 grotte, la più fa­ mente ai pinnacoli, costituiscono un no uno degli angoli più caratteristici. mosa ed imponente è quella di tu tt’uno di indubbio valore estetico. A.C. Waltham nel suo libro “ Il mondo Akiyoshi-do. La sua lunghezza raggiun­ Grazie poi all’abbondante copertura delle grotte” ne dà un’accurata descri­ ge i 1200 metri. Un grande fiume fuorie­ del suolo residuale, l’altopiano è rico­ zione. sce dall’ingresso e si ritiene possa perto da una fitta vegetazione. Ili) Senjo-jiki (Grande Sala): un vasto

42 SPELEOLOGIA 14, 1986 /O Kotoga-huchi

Shirataki (The white waterfall) Ryüga-fuchi (The dragon abyss) RokujizO (The six buddhas) A o te n jô (T h e blue ceiling)

Nagabuchi (The long abyss) Hyakumai-zara (rimstone pool) Donaifuji (Mt. Fuji in the cave) Chimachida (The thousand rice fields)

K asazukushi (T h e ceiling o f an umbrella shop) Karataki (The dry waterfall) SenjO -ziki (T h e big hall) Kogane-bashira (T h e golden pillar)

Gankutsuô (The king of thé cave) Kurageno-takinobori (The jellyfish climbing up the w aterfall) Samidare-goten (The rain palace)

Maria-kannon (The goddes of mercy)

Pianta della grotta Aklyoshl

SPELEOLOGIA 14,1986 43 ambiente il cui diametro raggiunge gli 80 metri ed al cui centro è un ammasso di crollo alto 40 metri creato dallo scol­ lamento degli strati del soffitto. Il tutto è ormai cementato da depositi calcarei che trovano la loro più bella espressione nella Kogane-bashira (La Colonna d’oro): una concrezione colon­ nare ripresa anche su di un famoso francobollo giapponese. IV) Kurotani Branch: al contrario di molte altre parti della grotta, qui non c’è acqua corrente ma il tutto è abbelli­ to da spettacolari concrezioni. La for­ mazione di questa parte della grotta è precedente a quella della galleria prin­ cipale di Akiyoshi-do. V) Kotoga-buchi Pool: costituisce lo specchio d’acqua sifonante posto al termine della grotta: l’ambiente è lun­ go 50 m, alto 10 e la profondità dell’ac­ qua varia dai 3 ai 6 metri. Nel 1972 forzavamo il sifone e scopri­ vamo così due nuove sale, un secondo ed un terzo sifone (per ora inesplorato). È in fase avanzata un progetto per su­ perarlo. VI) Kaza-ana Pit: un’apertura situata Sorgente Shiramizu: una delle più recenti grotte scoperte dagli speleo sub sul soffitto di una vasta sala di crollo posta in uno dei rami non turistici della grotta rappresenta lo sbocco di un an­ gusto pozzo (Kaza-ana) che si collega parte del sistema. In tempi recenti, in con l’esterno. occasione del l° Simposio Internazio­ La sua profondità è di circa 90 metri. Il nale di Datazione ESR (Electron Spin termine “kaza” in giapponese signifi­ Resonance), la grotta è stata visitata ca “vento”: infatti dall’accesso ester­ da Peter Sumart (uno dei membri della no in inverno fuoriesce una forte cor­ spedizione Mulu ’80 a Sarawak) e da rente mentre in estate il senso si inver- Ruth Lyons della Società Speleologica te. Neo-zelandese. Gli ultimi metri del Kaza-ana (30 m) so­ no molto spettacolari ed emozionanti IRIMI-ANAMIDONO-ANA PIT dato che la discesa (o la salita) si effet­ tuano completamente nel vuoto di una È il più profondo dell’altopiano e, co­ vasta sala. me già detto, la sesta cavità, per pro­ fondità, dell’intero Giappone. Tuttavia Grotta Terayamano: la terza Grande Galleria TAKAGA-ANA dato che i primi cinque abissi posti nei pressi di Ohmi (nel Nord del paese) Si apre nella bellissima foresta posta non sono più accessibili risultando nella parte centrale dello Yowara-dai. l’area carsica in.oui si trovano zona mi­ L’ingresso è costituito da un magnifi­ neraria e sede di una fabbrica di ce­ co pozzo profondo 40 metri, seguito da mento, è in pratica la più profonda ca­ un’ampia galleria orizzontale non inte­ vità nazionale. ressata da corsi d’acqua. Sono state La grotta era già stata esplorata dal trovate numerose sale abbondante­ nostro Gruppo 21 anni fa, sino alla pro­ mente concrezionate tanto che questa fondità di —60. In pratica “chiudeva” risulta una delle più belle grotte su di una strettoia nella quale infilai la dell’area esaminata. La profondità massima sin’ora rag­ giunta è di —150 metri. Grotta Akiyoshi: galleria aperta al pubblico

TERAYAMANO-ANA testa intravvedendo una possibile pro­ secuzione. Purtroppo non ritenni la co­ È una delle maggiori cavità dell’alto­ sa fattibile e, recentemente, proprio piano ed il suo sviluppo si aggira sui forzando quella fessura, altri sono riu­ 1500 metri. sciti a passare abbassandosi sino a Una parte delle gallerie è riccamente —204 metri. concrezionata e molte delle fotografie È stato, questo, il più grosso smacco che illustrano i libri speleologici giap­ della mia carriera speleologica! ponesi sono state scattate qui. La grotta è caratterizzata dalla presen­ UN INVITO za di numerosi sifoni e da molta acqua Se un giorno verrete in Giappone e in lento scorrimento. avrete del tempo libero, venite a far Stiamo attualmente cercando di supe­ grotte con me e con i miei amici: riusci­ rare un promettente sifone posto nella rete così a godere pienamente la natu­ parte più bassa del sistema: in pratica ra bellissima e selvaggia di Akiyoshi! un lago di 40 m di diametro profondo 15 metri ma, causa l’ubicazione sfavo­ Atsushi FUJI 1-3-7-201 revole dello stesso, l’operazione non ri­ Fukuryugi sulta essere delle più facili. Tobata Ku In ogni caso, tramite percorsi alternati­ La colonna d'oro di Akiyoshi rappresentata Kitakyushi-Shi vi, è sempre possibile esplorare buona su di un francobollo giapponese 804 Japan

44 SPELEOLOGIA 14, 1986 MATERIALI

TUTTOSUUNTO mA, un giusto compromesso fra lumi­ nosità e consumo. Poiché la durata Le rare inchieste sugli strumenti da ri­ media di una misura è inferiore ai dieci lievo (tu cosa usi?) mettono in evidenza secondi, ne potremo effettuare circa che la stragrande maggioranza dei 20. 000. gruppi italiani (il nostro compreso) uti­ L’insieme viene protetto con una guai­ lizzano per la misura di zenit e azimut na termorestringente abbastanza spes­ strumenti Suunto; questo nonostante sa da attutire gli inevitabili urti; in que­ alcuni piccoli “ difetti” per l’uso spe­ sto modo è possibile fare a meno delle leo: custodie originali e avere lo strumento — difficoltà di illuminazione; sempre pronto senza sfilarlo tutte le — scarsa praticità delle custodie; volte. La guaina stessa impermeabiliz­ — difficoltà nel mantenere puliti il ve­ za l’interruttore che serve ad accende­ tro del quadrante e la lente di mira. re la luce e che viene azionato con una Difetti ai quali ho pensato di porre ri­ pressione dall’esterno. Occorre dimen­ medio con alcuni accorgimenti che ve­ sionare il tutto per poterlo azionare an­ dremo in seguito. che con i guanti indossati. Un altro problema è quello della non Ultimo particolare: poiché la lente del perfetta tenuta dell’O Ring del qua­ mirino è incassata, tende a riempirsi di drante; abbiamo dovuto smontare due fango e acqua; ho assistito a patetici bussole perché acqua e gesso (sic!) tentativi di pulizia coi mignoli, soffiate, erano entate a confondere un po’ le mi­ lembi di sottotuta, ecc. Per questo mo­ sure. tivo ho fissato un vetro © 13 mm incol­ landolo davanti al tunnel. COME SMONTARLI Il tocco finale viene dato con colla cia- Vediamo quindi come si smontano. nocrilica e silicone per rendere stagno Il quadrante è fissato a pressione nel l’interno. contenitore, bloccato da un grano di 2,5 MA. Occorre innanzitutto eliminare la vernice (rossa) che blocca il grano, indi svitarlo con un cacciavite appro­ priato. A questo punto con un tubo e I TRUCCHI: LA BUSSOLA CONCLUSIONI E CONSIGLI un pezzetto di gomma per non rigare il Ovviamente non è possibile utilizzare Con queste modifiche e con l’utilizzo quadrante, si da una leggera martellata pile per illuminare questo strumento, del longimetro è possibile ridurre note­ (!) dalla parte del quadrante (vedi dise­ in quanto la presenza, a così breve di­ volmente i tempi di rilievo aumentando gno). A volte è necessario scaldare lo stanza, di masse metalliche influenze­ la comodità di lavoro e, ne sono con­ strumento per allentare la colla che fis­ rebbe la misura. vinto, la precisione. sa il quadrante. Osservando un rilevatore, si noterà co­ Prima di iniziare il lavoro bisogna di­ Ovviamente occorre prestare attenzio­ me la bussola cada giusto nella zona sporre di tutto il materiale, ma soprat­ ne a che non cada tutto a terra. Nelle d’ombra dell’acetilene sotto il beccuc­ tutto avere una buona predisposizione bussole si trova a volte un dischetto di cio. Soluzione: con un riflettorino in alla tecnica. Se avete dei problemi o circa un centrimetro di diametro che va plastica bianca o verniciata si cattura delle soluzioni migliori scrivete o tele­ riposizionato esattamente dove era. la luce e la si riflette nella bussola. Si fonate (059/556666). Ora si può pulire il tutto con acqua e può anche praticare nel riflettore una Un ultimo consiglio: così trattati gli asciugare con cura tamponando deli­ fresatura centrale per migliorare il tra­ strumenti sembrano poter sopportare catamente con carta assorbente. guardo dei punti fuori dall’orizzonte. le peggiori sollecitazioni, ma tutto si Nel montaggio va posizionato per pri­ Nella scelta dei componenti occorre può rompere, quindi continuate a trat­ mo l’OR., poi il quadrante, facedo com­ controllare che tutto sia perfettamente tare questi costosi attrezzi con la soli­ baciare le guide di posizione con le amagnetico e lo si può fare con una ca­ ta attenzione. scanalature della custodia; successi­ lamita. Buon lavoro! vamente l’eventuale dischetto e il co­ Come nel caso del clinometro va incol­ perchio esercitando una leggera pres­ lato un vetro © 13 davanti al mirino e sione. Stringere il grano e il gioco è fat­ racchiuso con guaina termorestringen­ to. te; prima dobbiamo incollare un altro vetro sul quadrante (vedi disegno), que­ I TRUCCHI: CLINOMETRO sto perché nella guaina dovremo prati­ Armando DAVOLI II problema della illuminazione viene ri­ care un foro circolare con un cutter in G.S.P. G. Chierici solto con un led giallo © 3 mm alimen­ modo da far passare la luce e se non ci Via Massenet n. 21 tato da una pila al Ni-Cd tre elementi fosse il vetro saremmo al punto di par­ c/o Casino Dell’orologio 110 mA; la corrente è limitata a circa 10 tenza. 42100 REGGIO EMILIA

SPELEOLOGIA 14,1986 45 PROTEZIONE DELLE GROTTE 4 1

a cura di Mauro CHIESI

Speleologia dedica una sua pagina al­ li. Fin da ora vi preghiamo di inviarci la protezione delle aree carsiche e del­ denunce, fotografie, analisi e quant’al- le grotte volendo così fornire agli Spe­ tro possa contribuire alla salvaguardia leologi Italiani e Stranieri metodi e delle grotte Italiane, sia “ fuori” (leggi mezzi di comportamento adeguati ai cave!) sia “ dentro” (leggi speleologo continui attacchi al patrimonio carsi­ imbecille). co. Sembrerebbe inutile dover ribadire Un problema alla volta: concetti sin troppo ripetuti: lasciate “ non mi scassar le pile” . solo le impronte dei vostri stivali (quando strettamente necessario!!!), Quante pile vengono consumate dagli prendete solamente fotografie. speleologi in un anno? Slamo in molti oramai a non sopporta­ Quante di queste vengono abbandona­ re più quanto accade in alcune delle te in grotta? nostre maggiori cavità (Corchia, Buco Quante di queste vengono inviate alla cattivo, Preta e ... tanti, troppi altri) a raccolta separata? causa dell’uso Improprio che ne viene Difficile fare un conto preciso, ma pos­ fatto da sedicenti speleologi: pattu­ siamo dare un parametro semplice: in miere più o meno occultate. E imbecil­ Italia l’80% del consumo totale è costi­ le constatare che dobbiamo difenderci tuito da pile manganese-zinco (cilin­ da noi stessi? Imbecilli sono invece dretti), che erogano 1,5 volt. quanti insozzano ogni angolo di grotta, Almeno ogni 3 uscite impegnative il magari nascondendo sotto ad un sas­ sottoscritto ne sostituisce una. Le bat­ so le lattine, le buste di plastica ecc.: terie del casco (pile “ piatte” da 4,5 v) le civiltà si riconoscono anche dai ri­ sono costituite da tre cilindri accop­ fiuti che lasciano, e c’è di che vergo­ piati, confezionatiln maniera non sta­ gnarsene. gna: in brevissimo tempo si decom­ 0 si giunge ad un rapido cambiamento pongono lasciando sfuggire alcuni di rotta, a controlli puntuali degli ac­ simpatici acidi. Questi sono il costi­ DEPOLLUTION cessi alle grotte (in modo da seleziona­ tuente dell’elettrolita: QUINZAINE DE LA PROTECTION DU MONDE SOUTERRAIN DU 8 AU 23 MAI 82 ENLEVONS UN MAXIMUM DE DECHETS LORS DE re geneticamente i visitatori) con con­ NH4CI — cloruro di ammonio e ZnCl2 CHAQUE ACTIVITE SPELEO / RENS. C.N.P.S.S. 02/736.02.29 temporanee campagne di attrezzamen­ — cloruro di zinco. to (bidoni nei pressi degli ingressi, zo­ In grotta, ambiente assai umido, que­ ne controllate per la scarburazione, sti passano assai facilmente in solu­ toilette adeguate e non pericolose per zione, rendendo l’acqua corrosiva e infezioni) delle maggiori cavità Italia­ tossica. Sono facilmente Intuibili gli ne, o queste stesse grotte moriranno effetti sulle concrezione e sulla Fauna, poiché, in definitiva, l’unico rimedio fin deleteri! Ma attenti! Lo stesso effetto ora soddisfacente è la chiusura stessa lo si ottiene destinando lo smaltimen­ delle grotte. to delle pile all’esterno delle grotte! Nello stesso momento saranno i Grup­ L’unica soluzione davvero efficace è lo pi Grotte a garantire una maggiore stoccaggio entro contenitori stagni ed sensibilizzazione al problema, magari indistruttibili collocati in discariche facendosi promotori attraverso queste pubbliche controllate. A Reggio Emilia pagine di pubbliche denunce nei con­ la raccolta delle pile è già una realtà, fronti di quanti sviliscono l’attività grazie al W.W.F. e alla Azienda Munici­ Speleologica. Non è più il momento di palizzata, ma nella tua Città? rimproverare niente a nessuno, è il mo­ Prendete quindi contatto con questi mento di agire. Enti e, nel frattempo, non gettate MAI In Italia, generalizzando, si dice “ apria­ le pile scariche dove vi capita, tanto­ mo il dibattito” , e la gente fugge in meno in grotta! Prendete un bidone in ogni direzione. Noi ci proviamo lo stes­ plastica e mettetelo in Sede: quando Due esempi di manifesti francesi sull'inqui­ so, e magari qualcuno si offenderà pu­ sarà pieno o avrete ottenuto la sua rac­ namento delle grotte re. colta in loco o procuratevi di conse­ Un’idea: perché non viene organizzata, gnarlo personalmente alla prima di­ che so dalle Federazioni Regionali, scarica pubblica controllata. una giornata nazionale di pulizia dei si­ stemi carsici? Nel prossimo numero ci piacerebbe ospitare i programmi di iniziative simi­

46 SPELEOLOGIA 14,1986 FACCIAMO IL PUNTO SU IL COLORE DELLE CONCREZIONI Sfatiamo con questa nota un’altra certezza: il colore delle concrezioni non è dovuto solo ... di Paolo FORTI (Istituto Italiano di Speleologia)

Una delle attrazioni maggiori del mon­ Come sempre, però, tutte le spiegazio­ zione di quelle concrezioni, abbastan­ do sotterraneo, per lo speleologo come ni troppo semplici e troppo generali za comuni nelle grotte americane, chia­ per il semplice visitatore occasionale, difficilmente sono uguali in tutti i casi. mate uova fritte per la loro estrema ras­ sono certamente le concrezioni che Infatti già nel 1960 Paly avanzava l’ipo­ somiglianza a questo classico “ piatto spesso manifestano non solo forme di­ tesi che il colore rossiccio, bruno o ne­ povero” . Si tratta in realtà di stalagmiti versissime, ma anche colori molto va­ ro di molte concrezioni potesse dipen­ molto basse e tozze che hanno la parte riati in concrezioni molto vicine tra di dere dalla presenza non di ferro o man­ più interna gialla canarino e legger­ loro o addirittura all’interno della stes­ ganese o altri elementi, ma fosse cau­ mente più rilevata di quella esterna che sa concrezione. sato invece da materiale organico in­ risulta essere bianca e sfrangiata. Eppure il carbonato di calcio, sia sotto trappolato all’Interno delle concrezio­ L’analisi di Beck dimostrò che il conte­ forma di aragonite che sotto forma di ni. nuto in ferro, o in altri elementi cromo­ calcite, è per sua natura incoloro; e al­ Ma la ricerca che meglio dimostrò fori, della parte gialla era inferiore a lora come è possibile che nelle grotte quanto semplicistica fosse la teoria quello della parte bianca e che pertan­ esista una così grande varietà di colo­ che voleva le colorazioni strettamente to la colorazione doveva necessaria­ ri? ... correlate al contenuto in ioni metallici mente esser causata da un altro fatto­ Certamente una delle domande che è fu quella condotta nel 1971 da Kral, che re. più comune sentire, e non solo durante studiò in dettaglio le concrezioni delle Beck notò anche che la cosa che mag­ la visita ad una grotta turistica, è: “ Co­ grotte Cecoslovacche, dimostrando giormente distingueva le due parti me mai questa concrezione è colorata che in molti casi non vi era nessuna re­ dell’“ Uovo fritto” era la struttura cri­ di rosso, o di giallo? oppure: “ Per­ lazione tra la concentrazione di questi stallina: la parte gialla interna, infatti, ché questa stalattite è completamente ioni e la colorazione risultante della era costituita da una massa di calcite bianca, mentre quelle che gli sono vici­ concrezione. otticamente continua, mentre quella ne sono nere?...” . Nello stesso anno, anche in Italia, una bianca esterna era composta da un’in­ Le risposte che vengono normalmente ricerca condotta su alcune aragoniti sieme di piccoli cristalli, che con la lo­ fornite sono categoriche e semplici: blu e bianche della Sardegna (Cervella- ro disposizione diffrangevano la luce. “ le concrezioni debbono il loro colore ti et al., 1971) mostrava come la colora­ La conclusione dello studio di Beck, rosso o marrone al ferro, il colore nero zione blu, almeno in quel caso, non po­ che in buona parte conferma poi suc­ è dato da ossidi di manganese e il ver­ tesse esser ascritta al rame dato, che cessivi studi di Kral (1975), è che le de ed il blu è dovuto alla presenza di la concentrazione di questo elemento concrezioni costituite da grandi e con­ sali di rame” . risultava esser molto simile anche nei tigui cristalli sono più facilmente colo­ Tale sicurezza deriva dal fatto che ge­ campioni di aragonite bianca. rate, mentre quelle formate da piccoli neralmente tutti conoscono solamente In questo lavoro si ipotizzava che la co­ cristalli isolati sono preferibilmente l’ipotesi che la colorazione delle con­ lorazione dipendesse da difetti del reti­ bianco candide. crezioni dipendadalle tracce di minera­ colo cristallino dell’aragonite, difetti Studi molto recenti, poi, hanno mostra­ li diversi dispersi nel reticolo cristalli­ che potevano esser causati dagli ele­ to che la prima ipotesi di Paly sull’im­ no della calcite o dell’aragonite: que­ menti in traccia presenti, ma che pote­ portanza delle inclusioni organiche per sta teoria, infatti, è abbastanza vecchia vano benissimo dipendere anche da al­ la genesi della colorazione delle con­ e per lungo tempo è stata la solo dispo­ tri fattori. crezioni era assolutamente fondata. In­ nibile. Bisogna poi anche dire che in L’idea che il reticolo cristallino fosse fatti Latham (1981) dissolvendo intera­ molti casi è perfettamente valida. molto importante per determinare il co­ mente concrezioni colorate ottenne co­ Sulla base di questa teoria, nella tabel­ lore delle concrezioni del resto era sta­ me residuo materiale organico, ed altri la sono riportati i più comuni elementi ta proposta anche da Kral e qualche ricercatori dimostrarono che spesso “ cromofori” e i colori che la loro pre­ anno dopo dimostrata da Beck (1978). gli acidi umici e fulvici sono responsa­ senza produce. Questi studiò in dettaglio la composi­ bili della presenza di colori quali il gial­ lo, l’ambra, Il bruno etc. E ancora Hill (1982) ha evidenziato co­ Elementi in traccia nelle concrezioni e colorazioni delle stesse me in molti casi il guano, la fuliggine, ed i materiali carboniosi derivanti dalla decomposizione delle piante possono Ioni metallici Colorazione prodotta fornire la colorazione bruna nerastra al­ le concrezioni. Idrossidi o ossidi di Ferro Giallo, arancione, rosso, rosso Ma sembra anche esser molto forte (ematite, goetite, limonite etc.) scuro, marrone l’interrelazione esistente tra ambiente Manganese (ossido o idrossido) Blu-grigio, grigio, nero esterno (specificatamente la vegeta­ zione) e colorazioni delle concrezioni Piombo Grigio in grotta. Uno studio condotto nella ri­ Rame (idrossido, carbonato) Blu, verde-blu, verde serva di Aggteleh in Ungheria (Dudich, 1932), infatti, ha dimostrato come le Zolfo (elementare) Giallo concrezioni che si sviluppano al di sot­ Nickel Giallo scuro (nella calcite) to di foreste di conifere di solito sono Verde chiaro (nella aragonite) incolori o presentano colorazioni tenui, mentre quelle che si trovano sotto ter­ Zinco Rosso brillante, marrone, nero reni coltivati sono in generale più scu­ re e più rosse. Argilla, fango Marrone, marrone scuro, rossastro Con ogni probabilità esistono anche interrelazioni tra ioni metallici e so-

SPELEOLOGIA 14,1986 47 stanza organiche, con la formazione di complessi chelanti colorati, che quindi possono esser intrappolati nel reticolo cristallino delle concrezioni di grotta. E da ultimo non va dimenticata l’azione biologica svolta da molti batteri (quali per esempio i baccilli tioossidanti), che permettono la formazione di molti sali metallici, favorendo così praticamente il processo di colorazione delle concre­ zioni. Da quanto sino ad ora detto, potrebbe sembrare che la prima e più antica Ipo­ tesi, quella che faceva risalire la colo­ razione delle concrezioni alla presenza di ioni metallici nel reticolo cristallino della calcite e della aragonite, fosse del tutto sbagliata o che quanto meno avesse una validità molto limitata. Questo non è vero: infatti oltre il 50% dei colori che possiamo osservare nel­ le grotte sono sicuramente dovuti a questa causa, come moltissimi studi anche recenti hanno ampiamente di­ mostrato. La presenza di ioni metallici, quindi, ri­ mane pur sempre il principale e più im­ portante fattore responsabile della co­ lorazione delle concrezioni di grotta, anche se è sicuramente sbagliato fare sempre risalire a questo fattore la cau­ sa di ogni colore in grotta. Allo stadio attuale delle conoscenze, infatti, i possibili agenti cromofori pos­ sono esser schematizzati come segue: Inoltre va tenuto presente che non gano condotti In maniera più organica sempre sarà un solo agente a causare e su una base più vasta in modo che si A — ioni metallici la colorazione, ma è molto probabile possa giungere in un prossimo futuro a che più di una causa contemporanea­ B — struttura cristallina risolvere questo che rimane uno degli mente concorrano a generare il colore C — complessi organici chelanti aspetti meno conosciuti e meno inve­ che noi attualmente osserviamo nelle D — materiale organico stigati di tutta la speleogenesi. concrezioni. E — contaminanti superficiali F — batteri In conclusione quello che possiamo di­ re e che, ogniqualvolta ci viene chiesto perché una concrezione ha quel tale o L’ordine con cui sono stati elencati ri­ quel tal’altro colore, sarebbe bene che specchia la relativa loro importanza al­ rispondessimo non con affermazioni BIBLIOGRAFIA meno per quel che si può ricavare dai dogmatiche e categoriche (se prive di pochi studi disponibili sull’argomento. supporto sperimentale), ma che, quan­ BECK B.F. 1978 Color differentiation in Con ogni probabilità però, col procede­ to meno, pur avanzando l’ipotesi stati­ “fried egg” stalagmites Jour. Sed. Petrol. sticamente più probabile (dipendenza 48:821-824 re delle indagini e delle ricerche, alcu­ CERVELLATI R., FORTI P„ ZAVATTI R„ ne delle categorie che oggi sembrano ionica), mantenessimo un atteggia­ 1971 L’aragonite azzurra sarda Speleologia meno importanti quali per esempio mento dubitativo: eviteremmo così il ri­ Emiliana s. 2,3(7): 43-60 quella dei batteri, potrebbero risultare schio di esser clamorosamente smen­ DUDICH E. 1932 Biologie der Aggleleker avere molto più peso di quanto oggi titi da eventuali analisi e studi futuri. tropfsteinhohle Baradla 13:165 non si ritenga. Studi ed analisi che è auspicabile ven­ HILL C. 1982 Origin of black cave deposits NSS Bull. 44:15-19 KRAL Z. 1975 Die bedingungen der farbig- keit von tropsteinformationen Act. 6° Cong.Int.Spel., Olomouc 1: 269-271 LATHAM A.G. 1981 Muck spreading on spe- leothems Proc. 8° Congr.Int.Spel., Bowling Green: 356-357 PALY G. 1960 Studies on coloured stalacti­ tes and coatings.some geochemical and Karsthydrological aspects of the formation of colouration in cave Karst es Barlangk. 2: 137-145

Paolo FORTI Istituto Italiano Concrezioni e cristallizzazioni di calcite nella Grotta di Castellana: l’intensa colorazione di Speleologia rossa è dovuta all’inglobamento nella concrezione di particelle finissime di terra rossa (Fo­ Via Zamboni, 67 to U.S.B.) 40127 BOLOGNA

48 SPELEOLOGIA 14,1986 NOTIZIE ITALIANE

a cura di Renato BANTI

Non ho mai creduto nella legge dei grandi numeri e continuo a non crederci ma lo scorso “Speleologia” (13) non mi è parso dei più felici o, per lo meno, non mi ha soddisfatto. Qualcuno dice che abbiamo cambiato troppo in una sola volta, altri che non abbiamo curato abbastanza l ’ultima fase del “par­ to”. Sposo l ’una e l ’altra tesi ma, per bacco, lasciatemi anche dire che non ci avete per nulla agevolati. In pratica, se avessimo rispettato le scadenze, saremmo forse stati in grado di offrire un prodotto più decente ma certamente dimezzato per mancanza di articoli. Ma non è finita. Al fatidico n° 13 avevamo allegato l ’elenco (da leggere con lente, come qualcuno spiritosamente ha suggerito) dei Soci SSI (Gruppi e persone): in pratica più di 1.000 nominativi. Le risposte pervenute? Esattamente 40, così distribuite: 30 conferme di indirizzo, 7 per correggere alcune imprecisioni dello stesso e 3 (leggasi 3) per reclamare il ripetuto non ricevimento della rivi­ sta. Già nei numeri 4 e 5 di “Speleologia” avevamo accertato il totale disinteresse della parrocchia alle inchieste di qualsivoglia na­ tura comportanti una risposta scritta. Ne abbiamo avuta ulteriore conferma ma avvisiamo tutti i nostri lettori che i dati pubblicati verranno ora immessi nel calcolato­ re, così come stanno. Non ci si venga poi a dire, parafrasando Shakespeare, che “c ’è del marcio in Danimarca” !

tro nelle scuole di ogni ordine e grado per il presente, non tanto di un gruppo SICILIA e in numerosi circoli culturali della Cit­ speleologico attivo ed efficiente, che tà e della provincia; inoltre è in fase di ne costituiva il fiore all’occhiello, quan­ IL CENTRO SPELEOLOGICO ETNEO allestimento una mostra itinerante di to piuttosto di un gruppo che aveva ac­ SUBENTRA AL GRUPPO GROTTE Speleologia, che sarà messa a disposi­ quistato rinomanza in tutto il mondo, CATANIA C.A.I. zione di scuole, associazioni culturali e essendo l’unico in Europa ad occupar­ comitati organizzatori di manifestazio­ si a tempo pieno di Vulcanospeleolo- Se Pitagora vivesse oggi, vedrebbe, ni varie. Sono stati anche ripresi, dopo gia. nella nascita del Centro Speleologico oltre un anno d[ pausa forzata del La sede del C.S.E., sita in via Cagliari Etneo (C.S.E.), la materializzazione del­ G.G.C., i contatti'con la Stampa e gli 15, 95127 Catania, è aperta tutti i la sua teoria sulla metempsicosi. Enti Locali, con risultati già lusinghie­ mercoledì e venerdì non festivi dalle 20 Infatti il C.S.E., avviato sulla carta da ri, per sviluppare iniziative tendenti alla alle 23. un gruppo di promotori con atto notari­ protezione e alla valorizzazione le del 27/12/84 e costituitosi formal­ dell’ambiente naturale ipogeo. (G. Licitra C.S. Etneo Catania) mente nell’Assemblea Costituente del Le vicende che hanno condotto a que­ 17/4/85, nasce avendo alle spalle la già sta “metempsicosi”, sebbene circon­ trentennale esperienza del G.G.C. date da un comprensibile riserbo, trat­ CAMPANIA -CAI/Etna, del quale ha raccolto tutti i tandosi di una vertenza all’interno di soci. una sezione del CAI, sono comunque CATASTO SPELEOLOGICO Il Centro Speleologico Etneo, che ospi­ trapelate almeno nelle grandi linee (e REGIONALE ta anche la squadra “ Catania” del VII spesso in maniera distorta) nell’am­ Gruppo del CNSA-SS, si propone, co­ biente speleo nazionale; ma non sare­ Il giorno 28 maggio 1985, in seno alla me già il G.G.C., la conoscenza, lo stu­ mo noi a rompere questo riserbo, se Sezione di Napoli del Club Alpino Ita­ dio, la protezione e la valorizzazione non per un doveroso commento: i soci liano, è stata costituita la “ Sezione Ca­ dell’ambiente sotterraneo e della natu­ del Centro Speleologico Etneo hanno tasto Speleologico Regionale” che ha ra in genere, con particolare riguardo ricostituito da zero un parco materiali, la funzione di coordinare ed aggiornare per le grotte e l’ambiente dell’Etna. una biblioteca, un archivio topografico, il catasto speleologico della regione In questa prospettiva i dirigenti del fotografico e catastale adeguati alle anche al fine di creare un efficiente C.S.E. (Presidente O. Mirabella, V. Pre­ esigenze di un’associazione con solide servizio di consultazione dati per quei sidente G. Gulli, segretario F. Fanciul­ tradizioni e che conta più di 60 soci, Gruppi che intendessero o sono usi li, tesoriere V. Fazio), accanto alla nor­ dopo aver lasciato alla sezione C.A.I. il operare in Campania. male attività di ricerca ed esplorazione materiale accumulato in tanti anni di Si precisa che, per il futuro, l’indentifi- sistematica delle cavità vulcaniche e lavoro e sacrifici, e si accingono anche cazione e l’accatastamento di una de­ carsiche della Sicilia orientale, hanno a pubblicare in proprio gli Atti del IV terminata cavità sarà ufficializzata sol­ varato un intenso programma di inizia­ Simposio Internazionale di Vulcano- tanto ed esclusivamente tramite acqui­ tive culturali e divulgative. speleologia: qualche sacrificio in più e sizione del numero catastale che sarà È già in corso (26/11/85-24/1/86) il 1° tanta attività non è andata perduta; ma assegnato solo dalla suddetta “Sezio­ Corso di I livello di introduzione alla sciocchi personalismi, ed ancora più ne Catasto Speleologico Regionale” . Speleologia, riconosciuto dalla Com­ schiocchi atteggiamenti autolesioni- È quindi ovvio che è Vostro interesse missione Scuole della S.S.I., e si svol­ stici da parte della dirigenza sezionale, inviare, con la massima urgenza, i dati gono a ritmo intenso gli “ Incontri con hanno privato la sezione C.A.I. di Cata­ catastali di cui siete in possesso al fi­ la Speleologia” , tenuti da soci del Cen­ nia per sempre, ed il Sodalizio almeno ne di ottenere il summenzionato nume­

SPELEOLOGIA 14,1986 49 ro catastale ed evitare che, con il pas­ sare del tempo, vengano acquisiti da altri. Sarà cura della Sezione pubblicare ogni 2 anni gli aggiornamenti catastali ed indicare i Gruppi che hanno provve­ duto a catastare le varie cavità. In attesa di riscontro e fidando in una fattiva collaborazione, si porgono di­ stinti saluti.

(A. Piciocchi, B. Davide G.G. Napoli CAI)

NOVITÀ’ DAGLI ALBURNI

Nel corso di una punta al fondo della Grava 2° di Parchitello (M. Alburni SA), il Gruppo Speleologico Dauno di Fog­ gia è riuscito a forzare dopo qualche ora di scavi, il sifone terminale posto a quota —160 m, proseguendo lungo una galleria che purtroppo dopo 40 me­ tri diventa impraticabile, precludendo le speranze di una giunzione con la vi­ cina Grava 1° di Parchitello. Alcune risalite alla Grava 2° dei Gatti e nella Grotta di Frà Gentile e la visita al­ la Grava d’inverno ed alla Grava del Confine alla ricerca di nuove prosecu­ zioni, non hanno dato l’esito sperato.

(C. Fusilli G.S. Dauno Foggia)

CENTRO DATI SPELEOTERAPIA

È in funzione ormai da cinque anni, presso la sede del G.S. del CAI di Na­ poli, il Centro Dati Speleoterapia. Sono in via di catalogazione circa 300 lavori suM’argomento, consultabili su richiesta. Tale servizio è stato già utilizzato per 10 tesi di laurea in medicina e per l’I.S.E.F. pertanto chi fosse interessato è pregato di rivolgersi al seguente indi­ rizzo: Centro Dati Speleoterapia, c/o Gruppo Speleologico CAI Napoli, Ca­ stel dell’Ovo, 80132 Napoli.

(A. Piciocchi G.S. CAI Napoli)

TOSCANA si di fusoidi, diaclasi e frane testimoni dell’inghiottimento diffuso dai campi ARBADRIX “IL RADDOPPIO” solcati posti 30 metri al di sopra. Un ennesimo fondo indipendente è sta­ Una risalita di 20 m a metà del “ Mean- to raggiunto esplorando il “ Ramo della dropov” 5 (—175) ha permesso di rag­ Caccia all’Acqua” e i successivi “ Pozzi giungere un ramo fossile superiore or­ del Grappolone” a 114 metri di profon­ dità. togonale ad esso, il quale dopo circa 60 m immette in un nuovo livello attivo In queste nuove diramazioni sono stati parallelo a quello principale. discesi più di venti pozzi per uno svi­ Questa diramazione, detta “ Ramo Mu- luppo superiore a 450 metri che, som­ rador” , è costituita da un meandro che mati al totale precedente, portano l’Ar- si biforca e si divide varie volte disper­ badrix, con i suoi 1700 metri attual­ dendosi in strette fessure verticali che mente rilevati, tra le più estese grotte diventano gradualmente impraticabili. del bacino del Frigido. Il tutto ha uno sviluppo di circa 350 su­ ... E non è finita, rimangono ancora di­ datissimi metri con il punto più profon­ versi punti interrogativi nel rilievo! do a —247. Un ringraziamento a coloro che hanno colla­ Il forzamento di una strettoia a pochi borato con l ’GSPGC nell’esplorazione e ri­ metri dall’ingresso (—20) ha permesso lievo delle nuove diramazioni. l’esplorazione di un vasto complesso Ramo Murador: T. Paladino (GS. Palermo), di pozzi e cunicoli (Ramo dell’Hobbit) M. Morelli (GS. Ferrarese), P. L. Ravaglia che si diramano per poi riunirsi nel p. (GS. Emiliano). Enrica —110 che si è rivelato II collet­ Ramo Flobbit, Caccia all’Acqua e zona cuni­ tore principale della zona. coli: D. Olimbo (GS. Faentino), S. Olivucci Un traverso su di un pozzo ha permes­ (GS. Faetino), G. Troncon (GS. Emiliano). so di raggiungere la “ Zona Cunicoli” : si sviluppa con un labirintico incrociar­ (C. Caiellani G.S.P. “G. Chierici" Reggio E.)

50 SPELEOLOGIA 14, 1986 FRIULI - VENEZIA GIULIA 1.350 m di sviluppo). È stato osservato anche nei calcoli uri­ Per quanto riguarda la vicinissima grot­ nari umani. MONTE CANIN - POSIZIONAMENTO ta “ E. Feruglio” (sviluppo: circa 4.000 L’idrossiapatite è invece più scarsa e DI PRECISIONE m), sembra non si possa più sperare in si presenta sotto forma di masserelle o un collegamento con la Grotta Nuova straterelli di colore variabile: bianco, Si è conclusa, nell’ottobre scorso, la di Villanova, sviluppandosi le cavità in giallastro e grigio. Si tratta di un fosfa­ prima parte delle operazioni di posizio­ due banchi calcarei differenti, uno so­ to di calcio che è stato segnalato per la namento di precisione delle maggiori prastante l’altro, separati da un strato prima volta nel 1856. cavità del Canin. Il lavoro, iniziato nel flysioide, seppure di spessore minimo. È Interessante ricordare che questo settembre 1983, è curato da un gruppo minerale è un costituente delle ossa di soci della Commissione coordinato (G. Benedetti - G.T.S. Trieste) umane e attualmente vengono costrui­ e diretto da Franco Gherbaz (uno dei te anche delle protesi dentarie di que­ più preparati rilevatori della Boegan sta sostanza. del periodo fine anni ’50 — primi anni NUOVE RICERCHE SUI MINERALI La taranakite Infine è un fosfato molto ’60) ed è condotto con l’impiego dei FOSFATICI DELLE GROTTE raro, segnalato solo qualche decina di normali attrezzi per rilevamenti esterni volte nel mondo. Nelle cavità carsiche (tacheometro, stadie ecc.) e con la si­ Nel campo delle ricerche speleologi­ italiane è stata segnalata e studiata stemazione in loco di capisaldi celeri- che le conoscenze sul minerali fosfati­ nelle Grotte di Castellana, nella Grotta metrici da cui si potrà partire per posi­ ci delle grotte sono ancora poco svi­ della Rondinella (Bari) e nella Grotta a zionare successivamente le cavità mi­ luppate e frammentarie. Ciò è dovuto Est di S. Martino (Carso Goriziano). Si nori. in buona parte alla complessità di que­ tratta di un fosfato idrato di alluminio e Sono state sistemate le posizioni degli sti studi che di solito richiedono anali­ di potassio e compare sotto forma di abissi di tre zone: Col delle Erbe (abissi si chimiche e roentgenografiche. Infat­ masserelle, granuli e crosticine di co­ Gortani, ingr. alto del Gortani, Venturi, ti questi minerali spesso non si presen­ lore bianco o giallo-avorio, che una vol­ A 11, Vianello, U 2, Davanzo, F1-T5), tano sotto forma di macrocristalli ma ta essicate diventano friabili e polveru­ Conca del Boegan-Foran del Muss compaiono con l’aspetto di polveri, lente. (abissi Prez, Boegan, S 20, ET5) e granuli o teneri straterelli e masserelle Durante questo ciclo di ricerche si è Gllberti-Monte Bila Pec (abissi Fonda, intercalate tra i sedimenti, in prossimi­ avuta la gradita sorpresa di identificare della Funivia, Novelli, Ghiaccio, BP 1). tà dei cumuli di guano dei pipistrelli. la taranakite anche In altre due grotte Al completamento del lavoro mancano del Carso Goriziano e Triestino. Di par­ soltanto ancora il posizionamento, per ticolare interesse un ritrovamento di la prima zona, del Meandro de Plucia taranakite a 165 metri di profondità. (sinora l’ingresso più basso del Gortani Dai dati in nostro possesso sembra — o, meglio, del “ Complesso del Col quindi che questo sia il ritrovamento di delle Erbe” ) e per la seconda dell’S 3, taranakite effettuato alla maggiore pro­ cavità profonda 220 metri e ubicata fra fondità in Italia e forse anche all’este­ gli abissi Boegan e Prez. ro. Un primo, sommario, esame dei dati ot­ Questo minerale è stato segnalato per tenuti (quelli definitivi non si potranno la prima volta a Taranaki (coste avere prima di qualche mese) pone una dell’Isola Settentrionale della Nuova serie di interrogativi e problemi che do­ Zelanda) in un deposito di guano di pi­ vranno essere risolti nei prossimi anni: pistrelli. collegamenti fra gli abissi della stessa Le recenti indagini mineralogiche sono zona e — successivamente — esame state effettuate da Graziano Canclan della possibilità di collegamenti fra le del Centro Ricerche Carsiche “ C. Sep­ zone stesse; riverifica dei rilievi — al­ penhofer” con la collaborazione di Sil­ meno delle poligonali principali — del­ vio Chiorboli dell’Istituto di Mineralo­ le cavità che confluendo al Gortani gia dell’Università di Ferrara. hanno dato vita al Complesso deh Col delle Erbe. Infatti non sempre le quote (G. Cancian C.R.S. “Seppenhofer Gorizia") dei vari collegamenti combaciano, per cui vi è la concreta possibilità di ritoc­ CARSO NOVITÀ’ chi — anche notevoli — alle misure di profondità sinora accertate. Grotta azzurra di Samaforza: affioramento Dopo un intenso ’84 rivolto essenzial­ di Brushite mente alle ricerche in Friuli — dove (P. Guidi C.G. “ Boegan" Trieste) Recentemente il Centro Ricerche Car­ non sono mancati risultati (v. “Speleo­ siche “C. Seppenhofer” ha prelevato logia” n. 12) — l’inizio di questo 1985 VILLANOVA: UNA MANCATA diversi campioni di questi minerali da5 ha visto i soci del Gruppo Triestino GIUNZIONE grotte del Carso Goriziano e Triestino. Speleologi impegnati in una attività Dopo opportuna essicazione e purifica­ “ secondaria” , ossia ricerca di nuove Concluse le esplorazioni e i rilevamenti zione manuale al microscopio binocu­ cavità o diramazioni in cavità già cono­ effettuati negli ultimi mesi congiunta- lare, sono state preparate delle polveri sciute sul Carso Triestino, area, sebbe­ mente dal Gruppo Triestino Speleologi pure che sono state analizzate al dif- ne sfruttatissima, ancora densa di sor­ e dalla Società Adriatica di Speleologia frattometro al raggi X. Sono stati iden­ prese (alcuni esempi: abisso Massimo nella Grotta Nuova di Villanova (323 Fr) tificati così i seguenti minerali: e grotta del Maestro). Nel giro di poche sull’altipiano della Bernadia (Udine), lo — Brushite CaHP04. 2H20 settimane abbiamo avuto alcune gros­ sviluppo pianimetrico totale passa a — Idrossiapatite Cas(P04)3 . OH se soddisfazioni, scoprendo rami e metri 6.865. — Taranakite H6K,AI5(P04)8 . 18H,0 grotte nuove con relativa facilità, senza Resterebbero da rilevare ed esplorare La brushite è il minerale relativamente dover effettuare lunghi lavori di scavo, ancora alcune diramazioni dalle dimen­ più abbondante trovato in queste ricer­ disostruzione o allargamento di stret­ sioni molto ridotte (h: cm 40 con acqua che e compare spesso sotto forma di toie. sul fondo), che non hanno indotto gli teneri straterelli di pochi centimetri di All’abisso del Diavolo (56 VG), cavità speleologi a continuare nelle operazio­ spessore o di masserelle biancastre, ben conosciuta dal G.T.S., dove alcuni ni di topografia. plastiche, irregolari. Sono stati trovati anni fa venne scoperta una Importante Da ricordare che al completamento del anche dei piccoli noduli duri di colore diramazione, è stato scoperto un’altro rilievo ha contribuito, oltre al due grup­ marroncino chiaro. Questo minerale è breve ma interessante ramo, grazie ad pi citati, anche il Circolo Speleologico un fosfato Idrato di calcio, descritto un facile pendolo. Questo nuovo ramo Idrologico Friulano di Udine, che ha ef­ per la prima volta nel 1865 In alcune contribuisce ad una migliore cono­ fettuato il rilevamento di un importante rocce del Golfo di Maracaibo nel Mar scenza sulla formazione della cavità, ramo laterale (Ramo della Vigna: circa dei Caraibi. essendo formato prevalentemente da

SPELEOLOGIA 14, 1986 51 grandi condotte forzate. Con questa svolte nel prossimi mesi con l’immis­ dell’alta vai di Secchia ove è stato pos­ nuova prosecuzione e con altri piccoli sione di coloranti. sibile visitare una delle più interessan­ rami rilevati ultimamente, lo sviluppo ti grotte della zona il Tanone Grande totale risulta di 160 metri. (M. Mercati, R. Mureddu - G.S. Imperiese della Gacciolina, ansa ipogea del Rio Nella zona del Colle Pauliano abbiamo CAI) Sologno. iniziato a rifare il rilievo dell’abisso del La seconda invece ha interessato la Colle Pauliano (3 VG), una delle prime EMILIA-ROMAGNA Vena del Gesso Romagnola, che è sta­ cavità esplorate sul Carso Triestino. ta raggiunta dopo che i congressisti Nel corso dei rilevamenti, oltre ad ac­ hanno avuto modo di ammirare la mo­ corciare la profondità, sono state rile­ SIMPOSIO INTERNAZIONALE SUL stra speleologica (particolarmente de­ vate delle nuove piccole diramazioni CARSISMO NELLE EVAPORITI dicata a Giovanni Mornig) allestita che hanno fatto aumentare sensibil­ presso il Museo di Scienze Naturali di mente lo sviluppo totale. A pochi metri Organizzato dalla Federazione Speleo- Faenza. Durante l’escursione sono sta­ di distanza dall’abisso, convinti di sco­ logica Regionale dell’Emilia-Romagna, ti illustrati alcuni fenomeni paleocarsi­ prire un ingresso superiore dello stes­ in collaborazione con l’Istituto Italiano ci di notevolissimo interesse paleonto­ so, abbiamo effettuato un facile scavo, di Speleologia, si è tenuto a Bologna logico venuti alla luce In una cava di che ci ha permesso di scoprire l’ingres­ presso l’Istituto di Geologia dell’Uni­ Gesso e quindi si sono osservati i feno­ so di una notevole cavità, dalle dimen­ versità, nei giorni 22-25 Ottobre 1985, il meni carsici epigei ed ipogei dell’area sioni veramente inaspettate (almeno della grotta Tanaccia, attualmente in per quanto riguarda il Carso). fase di sistemazione per una sua futura La cavità, che non presenta difficoltà fruizione turistica. interne (nemmeno pozzi), è formata da Al termine delle giornate bolognesi al­ una successione di tre caverne e da cuni dei partecipanti, di cui 3 stranieri, una bassa galleria finale riccamente sono partiti per Palermo, ove organiz­ concrezionata. Le dimensioni della ter­ zata dal Gruppo Speleologico del CAI za sala sono degne di rilievo: m di Palermo, dall’Istituto di Geologia 45 x 15 x 15. Data la facilità d’accesso dell’Università di Palermo e dalla So­ e la bellezza dei vani interni, l’imbocco cietà Italkali si è tenuta l’estensione si­ è stato chiuso con un robusto portello- ciliana del Simposio Internazionale sul ne. Carsismo nelle Evaporazioni. A poche decine di metri da questa inte­ Alla manifestazione hanno partecipato ressante cavità che misura m 180 di oltre un centinaio di persone, che han­ lunghezza e circa 40 di profondità, con no avuto modo di apprezzare la perfet­ facile lavoro di scavo e stata aperta Il rumeno George Ponta durante il suo inter­ ta organizzazione logistica e scientifi­ un’altra grotta, situata sulla verticale vento (Foto Errebi) ca che del resto ha caratterizzato tutto della grande sala della precedente, ma Simposio Internazionale sul Carsismo il Simposio. con essa non collegata. nelle Evaporiti. Il primo giorno è stato dedicato ad una Sempre nell’area del Colle Pauliano so­ La manifestazione, a cui hanno parteci­ seduta scientifica presso l’Università no state esplorate e rilevate altre cavità pato circa un centinaio di studiosi pro­ di Palermo ove dapprima gli ospiti stra­ di modesto sviluppo, per la stesura di venienti da 9 differenti nazioni (Inghil­ nieri hanno relazionato sui fenomeni un lavoro morfologico-catastale terra, Francia, Spagna, Austria, Polo­ carsici delle loro regioni, corredando sull’area in questione. nia, Ungheria, Romania, Cina e Stati l’esposizione con abbondanti immagi­ Uniti) ha avuto un notevole successo ni altamente suggestive, e quindi si è (G. Benedetti - G.T.S. Trieste) anche e soprattutto per il fatto che era passati alla descrizione dei fenomeni la prima volta che „si trovavano riuniti carsici nelle Evaporiti della Sicilia, che esperti di ogni parte del mondo per di­ PIEMONTE scutere ed analizzare le peculiarità dei fenomeni carsici in questo particolare ABISSO DELLE FRANE - 300 tipo di rocce. Il Simposio si è sviluppato in due gior­ Dopo 27 anni dalla prima esplorazione nate sul terreno (la prima e l’ultima) e del Gruppo Grotte “ Debeljak” di Trie­ due interamente dedicate alla discus­ ste e nonostante gli infruttuosi e conti­ sione degli oltre 40 contributi presen­ nui tentativi di individuazione da parte tati, che hanno permesso di spaziare di diversi gruppi speleologici, soltanto su tutte le tematiche scientifiche ed nell’agosto scorso gli speleo imperiesi esplorative attualmente presenti nelle hanno potuto ritrovare il “ fantomatico” aree carsiche gessose e saline del ingresso dell’abisso, situato sulla dor­ mondo. sale delle Colme (Massiccio del M. Un intero dei giorni di discussione è Mongioie). stato comunque dedicato ai fenomeni La cena di chiusura del Simposium (Foto Una prima punta ha permesso di forza­ carsici nelle evaporiti italiane e questo Errebi) re la fessura del vecchio fondo dei trie­ per la rilevante importanza internazio­ stini (—132 m), mentre nel corso delle nale di queste ultime, di cui comunque ha fornito una quadro moto chiaro e ag­ due punte successive il Gruppo Spe­ era oltre 60 anni che non si aveva un giornato dello stato di avanzamento leologico Imperiese CAI ha raggiunto quadro d’insieme. delle ricerche carsico — speleologiche la profondità di —300 m, superando un A tutti i partecipanti, poi, è stata anche nelle Evaporiti siciliane e anche delle P.32, un P.65 intervallati da una stretta consegnata una borsa contenete le più eccezionali potenzialità di espansione torretta (il “ Meandro Anaconda”) lunga recenti pubblicazioni (oltre una dieci­ futura di questi studi. un centinaio di metri. na) fatte in Italia relativamente alle pro­ L’interesse suscitato sull’uditorio da La cavità risulta particolarmente inte­ blematiche dibattute nel simposio: tra tali relazioni è stato ampiamente docu­ ressante per la varietà delle morfologie queste merita di esser menzionato il li­ mentato dalle moltissime richieste di in corrispondenza del cambiamento bro edito del CAI-SEM di Milano per la chiarimenti, di notizie suppletive, e dal­ dei litotipi che attraversano la serie del Commissione Grandi Spedizioni della le vivaci discussioni che sono seguite Brianzonese ligure dall’Eocene al Trias SSI che riassume i risultati esplorativi per cercare di correlare questi fenome­ medio. e scientifici di due anni di spedizioni ni agli analoghi già da tempo studiati La posizione dell’Abisso delle Frane italiane nelle grotte del diapiro salino in particolare in Emilia Romagna, ma (2a cavità del Mongioie), sulla verticale di Monte Sedom nella depressione del anche in Algeria, Spagna, Stati Uniti del collettore idrico delle Vene, è oltre­ Mar Morto. etc. modo significativa per le possibilità di La prima delle due escursioni ha avuto I giorni successivi sono stati intera­ indagini idrogeologiche che saranno come tema le Evaporiti triassiche mente dedicati alle escursioni sul ter­

52 SPELEOLOGIA 14,1986 reno, per dare modo a tutti gli studiosi che il Simposio Internazionale ha avu­ di osservare direttamente la molteplici­ to un notevole successo sia per la no­ tà degli aspetti del carsismo nelle Eva­ tevole partecipazione di studiosi e spe­ poriti Siciliane. leologi provenienti dalle aree carsiche Il primo giorno si è visitata la zona di evaporitiche più importanti del mondo, Monte Conca (Campofranco) ove si è sia soprattutto per la possibilità che ha avuto modo di osservare un sistema dato, per la prima volta, di discutere e idrogeologico carsico completo che confrontare aspetti ed esperienze che parte con una valle cieca, prosegue fino ad oggi erano state confinate in un con un inghiottitoio e una profonda ristretto ambito locale. grotta in cui scorre un torrente attivo e Per non disperdere il patrimonio di co­ quindi con una risorgente che porta le noscenze acquisite durante queste acque carsiche a sfociare nell’alveo giornate, gli organizzatori del Simposio del torrente Gallo d’Oro. e della sua estensione siciliana si sono Particolarmente interessanti in questa impegnati a far si che gli atti vedano la escursione sono risultate le morfolo­ luce al più presto, garantendo la loro gie sotterranee osservate, che in molti presentazione ufficiale per il Congres­ casi differivano notevolmente dalle so Internazionale di Barcellona analoghe forme conosciute nei Gessi nell’Agosto dell’anno prossimo. Emiliani. Il secondo giorno, dopo una breve visi­ (P. Forti U.S.B. Bologna) ta al museo minerario di Caltanisetta, molto tempo è stato dedicato all’anali­ LA STORIA INFINITA si delle microforme superficiali in ges­ so particolarmente abbondanti in loca­ Pareva strano potere dire “ finito” lità S. Caterina Villarmosa. quando, ultimato anche l’ultimo rilievo La giornata si è conclusa con la visita dei 45 fatti, trafelati abbiamo conse­ alla miniera di Raineri ove i tecnici del­ gnato il lavoro per la sua pubblicazione La galleria iniziale della Risorgente di Cà la Italkali hanno permesso a tutti di os- (vedi Ipoantropo n. 2). della Ghiaia (E RE 224) Foto M. Chiesi E, puntualmente, è arrivata l’ennesima sorpresa: tanta grotta nuova ed in un È certamente questo uno degli aspetti sistema carsico complesso, in consi­ più interessanti per lo speleologo: ben derazione del fatto che stiamo parlan­ difficilmente si può apprezzare l’evolu­ do di carsismo nelle evaporiti Triassi­ zione carsica in tempi rapportati alla che della Alta valle di Secchia (gesso- scala umana! Tale rapidissima evolu­ anidrite-dolomia). zione costringe, tra l’altro, a controlla­ Nel “ rifare” il Catasto della porzione re e ricontrollare infinitamente le pro­ più estesa di detti affioramenti le sor­ prie convinzioni e le deprecabili gene­ prese e le connesse problematiche so­ ralizzazioni a tutto vantaggio del pro­ no state assai presenti e numerose. gresso di conoscenza sull’idrologia, Chi ha avuto l’intuito di seguire il Sim­ sulla tettonica etc. posio Internazionale sul Carsismo nel­ Scusate, ogni volta che devo scrivere le evaporiti, organizzato dalla Federa­ sulla vai di Secchia quello che riesce zione Speleologica Regionale Emilia- peggio è proprio la premessa: troppo Romagna e dall’Istituto Italiano di Spe­ rapidi sono i tempi di revisione e pochi leologia, avrà potuto accorgersi di sono i K-byte che ho a disposizione. quanto importante sia lo studio del fe­ Pubblichiamo qui il rilievo della “ Risor­ nomeno carsico in-rocce evaporitiche: gente di Ca’ della Ghiaia” (E RE 244) tra queste quelle Triassiche della Val pur consci che tra breve, speriamo di di Secchia (le più studiate di questa doverne pubblicare un altro, con la so­ servare le splendide formazioni secon­ età) meglio permettono di osservare spirata giunzione tra “ l’Inghiottitoio darie (stalattiti e stalagmiti) in sale pre­ l’evoluzione carsica dalla speleogenesi dei Tramonti” (E RE 600). senti all'Interno della miniera stessa. alla completa distruzione dei condotti. Come osservabile dallo schema allega- Il terzo giorno si è compiuta una escur­ sione ai fenomeni carsici epigei ed ipo­ gei dell’area di Santa Ninfa, ove in un affioramento relativamente non grande (circa 25 km2), vi è una ricchezza e una dovizia di forme difficilmente immagi­ nabili (doline, valli cieche, mlcroforme, inghiottitoi, grotte con ricco concrezio- namento anche inusuale etc.). Anche l’idrogeologia carsica in questa regio­ ne risulta particolarmente complessa trovandosi, all’interno di alcune cavità dell’area, fiumi derivanti dalla miscela di acque meteoriche e di acque sulfu­ ree. Il grande interesse suscitato in tutti i partecipanti a queste giornate siciliane è testimoniato dal fatto che unanime­ mente tutti i membri della Sezione Car­ sismo e Speleologia Fisica del Gruppo Nazionale di Geografia Fisica e Geo- morfologia del CNR hanno deciso di avviare già dal prossimo 1986 una serie di studi interdisciplinari per giungere alla conoscenza puntuale proprio dell’area carsica di Santa Ninfa. In conclusione possiamo affermare

SPELEOLOGIA 14,1986 53 SEZIONI TRASVERSALI

to pochi metri separano la prima “ tra­ grotte reggiane a questa cavità su cui il siderate quindi l’importanza della cavi­ versata” speleologica dell’Appennino GSPGC aveva quasi abbandonato ogni tà ed alcune possibilità esplorative tra­ Reggiano! velleità esplorativa. lasciate per la fretta, si è deciso di ren­ Non temete: stiamo faticosamente Un angusto passaggio fra massi ha derla continuamente accessibile diso­ scavando una galleria fossile, comple­ portato in una sala di crollo alla cui ba­ struendo una stretta fessura che sca­ tamente (o quasi !) occlusa da sedimen­ se si è ritornati sul livello attivo (Tor­ valca il 2° sifone e letteralmente “sca­ ti grossolani. rente Mussina) aggirando l’impenetra­ vando” un passaggio nella frana che Ora, per cortesia, prendete dal vostro bile sifone che aveva segnato la fine sovrasta il 3°; scavo che è stato porta­ scaffale ¡I n° 12 di Speleologia ed os­ delle esplorazioni precedenti. to a termine quest’anno. servate il rilievo dell’lngh. dei Tramon­ Di fronte a noi la grotta prosegue con Si aprono così nuove possibilità esplo­ ti. due ampi quanto sinuosi meandri pa­ rative per il congiungimento fisico del Ad ogni sensibile variazione di penden­ ralleli che si ricongiungono 40 metri sistema idrologico “ Inghiottitoio dei za corrisponde, in questo come negli più a valle. Massi Caduti” — “ Inghiottitoio di Ca’ altri sistemi, l’impostazione di gallerie In questa zona una franosa galleria in Speranza” — “ Tana della Mussina di a laminatoio assai monotone, presso­ risalita porta in quello che possiamo Borzano” , che con i suoi 1600 m di gal­ ché rettilinee. È questa la parte appena definire il più ampio salone nei gessi lerie rilevate lo pone al primo posto per scoperta della Ris. di Ca’ della Ghiaia, messiniani reggiani, dal quale diparte la “Speleologia Reggiana” . cavità segnalata da G. Gasparinl un labirintico susseguirsi di cunicoli e (G.S.E.) nel 77 ed esplorata sino al si­ fratture che prima o poi si ricongiungo­ (P. Sartorelli G.S.P. “ G. Chierici” Reggio E.) fone (p. 16). no col ramo principale durante il suo In questa sua parte iniziale la grotta percorso a valle. PUGLIA meandreggia vistosamente: nella por­ La cavità prosegue abbassando la sua zione più esterna le condotte si aprono sezione fino ad incontrare un’ennesi­ GROTTE E SERPENTI nel detrito di falda ricementato (una ma zona di franenche attualmente se­ sorta di conglomerato non classato a gna la fine del tratto percorribile. Il Gruppo Puglia Grotte di Castellana- cemento gessoso). Superato il sifonci- I rami esplorati hanno portato altri 400 Grotte sta conducendo già da tempo no troviamo un piccolo affluente da si­ metri che sommati ai 680 conosciuti una ricerca statistica sul ritrovamento nistra, angusto e fangoso: è lo sfiorato­ fanno di questa cavità la prima che nel di serpenti nelle grotte italiane ed este­ re della Ris. Melli (E RE 603). Da qui in reggiano oltrepassa il chilometro di re. Il lavoro è quasi ultimato, ma per poi, tornati al ramo principale, la con­ sviluppo. renderlo più completo si richiede la dotta si abbassa allargandosi a dismi­ La profondità passa da —65 a —74 me­ collaborazione di tutti gli speleologi sura: sono oltre 200 m di laminatoio tri. che abbiano avuto la ventura d’incon­ pronti a riempirsi d’acqua totalmente. trare simili animali in grotta; in partico­ Il laminatoio da incubo termina, sem­ (C. Catellani G.S.P. “G. Chierici” Reggio E.) lare si richiede di mandarci un reso­ pre rimanendo sospeso nell’onirico, conto di eventuali esperienze personali sbucando in un grande salone di crol­ SCAVA CHE SI PASSA o di segnalare eventuali pubblicazioni lo. Qui l’incubo prende forma: anche il che menzionano la presenza di questi salone reca tracce di riempimento idri­ Dopo un’assidua opera di disostruzio­ animali in grotta. co sino a oltre 3 m sopra il livello nor­ ne, che ha visto impegnati gli speleolo­ Poiché nel detto lavoro verranno ripor­ male. Ma il premio deve essere vicino: gi reggiani in diverse “ uscite” , sono tati l’elenco delle grotte ove sono stati osserviamo con attenzione il lato rivol­ stati finalmente superati in modo defi­ ritrovati i serpenti insieme alle varie to verso il Rio dei Tramonti. nitivo il 2° e il 3° sifone della “ Tana specie rinvenute, si prega di corredare Morfologia di crollo, lineazloni con­ della Mussina di Borzano” . Sifoni, che ogni segnalazione con le seguenti indi­ gruenti e... rilievi alla mano cl danno ra­ superati una prima volta nel 1968 du­ cazioni: nome della grotta, comune e gione: solo (ehm!) 20 m di scavo! rante un periodo di eccezionale siccità, regione, specie rinvenuta (Vipera Ma da ultimo, se vi interessa qualcosa avevano, a causa delle esigue dimen­ aspis, Natrix natrix, Coluber viridifla- di più sulle evaporiti in generale, per­ sioni del passaggio e della presenza di vus, ecc... oppure anche indicazioni ge­ ché vi siete pentiti, provate a richieder­ acqua durante tutto l’arco dell’anno, neriche, ad esempio vipera, biscia, ci gli Atti del Simposio (Noi li pubbli­ costretto gli speleologi ad attendere ecc... purché obiettive se l’animale è chiamo!!!). Meditate e pentitevi. ben quattordici anni prima che si pre­ stato osservato solo di sfuggita), nome sentassero nuovamente le necessarie dell’osservatore e del gruppo speleolo­ (M. Chiesi G.S.P. "G. Chierici” Reggio E.) condizioni per proseguire l’esplorazio­ gico, data del rinvenimento, indicare ne, ma anche questa volta dopo tre se si tratta di grotte termali, eventuale CA’ SPERANZA... UN PASSO AVANTI “ punte”, assolutamente insufficienti temperatura della cavità, distanza del per rilevare e guardare in modo com­ punto di rinvenimento dall’ingresso Un ennesima dlsostruzione ha fatto ri­ pleto le gallerie così raggiunte, i sifoni della grotta, indicare la profondità prendere il primato di lunghezza tra le si sono inesorabilmente richiusi. Con­ dell’eventuale pozzo d’accesso vertica­

54 SPELEOLOGIA 14,1986 le e ogni altra notizia interessante per La nuova lunghezza (circa 1.080 m) del­ mento dello scheletro di un animale di individuare il motivo della presenza la Grava di Campolato (S. Giovanni Ro­ piccole dimensioni (non ancora identi­ dell’animale in grotta. tondo - FG) è frutto delle esplorazioni ficato) e alla presenza di abbondante Ogni dato inedito sarà ovviamente cita­ effettuate dai soci del G.S. del Garga­ fauna caratteristica delle pregrotte, fa to col nome del relativo autore; dati an­ no e non del G.S. Dauno come prece­ sperare in un altro ingresso. Le esplo­ che Incompleti saranno comunque gra­ dentemente riportato. razioni comunque sono ancora in cor­ diti. L’allungamento della cavità di una ven­ so ed un nuovo campo speleo è stato Il lavoro verrà pubblicato entro la fine tina di metri fu ottenuto il 25/01/1982 organizzato nel mesi di Novembre- del 1986 e ad ogni collaboratore ne ver­ dai soci del G.S. del Gargano e in quel­ Dicembre per effettuare il rilievo com­ rà Inviata una copia. Per ogni ulteriore la occasione fu rinvenuto alla notevole pleto della cavità più un buon servizio informazione rivolgersi a : Vincenzo profondità di 303 m e ad oltre 1 km fotografico. Possiamo quindi afferma­ Manghisi, Via Bainslzza n” 10 - 70013 dalPunlco ingresso (finora conosciuto) re con sicurezza che, con i suoi quasi Castellana-Grote (Bari). uno splendido esemplare di Tritone 300 m di sviluppo ed il suo dislivello di crestato. 180 m, la grotta di Serra del gufo è la (V. Manghisi I. Ital. Speleologia Castellana grotta più lunga della Calabria e la se­ Grotte) (V. Manghisi I. Ital. Speleologia Castellana conda più profonda dopo l’abisso di Bi- UNA GROTTA E 8 MILIONI DI Grotte) furto (—683). VISITATORI CALABRIA (F. barocca G.S. “Sparviere” Alessandria Dal 1939 al 1984 sono stati poco più di del Carretto) 8 milioni i turisti che hanno visitato le ORSOMARSO ’85 Grotte di Castellana; in questa cifra è LOMBARDIA condensata l’importanza delle Grotte L’Associazione Speleologica Brescia­ TACCHI-ZELBIO: VERSO LA FINE? nell’economia della cittadina pugliese. na ha eseguito, su invito della locale Purtroppo la distribuzione stagionale amministrazione 15 giorni di ricerche In ottobre il perdurare della siccità ha delle visite non è uniforme, ma i turisti speleologiche nel territorio di Orso- permesso al Gruppo Grotte Milano si concentrano soprattutto nei mesi marso, provincia di Cosenza. Sem Cai di ritoccare ulteriormente i va­ primaverili, per la presenza di numero­ Le esplorazioni si sono concentrate lori metrici del sistema: poco più di un se comitive scolastiche provenienti sulla valle del fiume Argentino sull’al­ centinaio di metri di gallerie topografa- dall’intera Puglia e dalle regioni limi­ topiano di Scorpani e sul Timpone del te ha determinato queste cifre: 8.988 trofe, e nei mesi estivi; è sufficiente Vaccaro, tutte zone interessantissime sviluppo reale, dislivello —162, + 37 m. pensare che nel solo mese di agosto i dal punto di vista geologico e speleolo­ Il punto più basso del sistema è stato visitatori costituiscono quasi il 30% gico per la presenza di notevoli inghiot­ scoperto dai colleghi del Gruppo Spe­ del totale annuale. titoi e risorgenze. In tutto sono state ri­ leologico Comasco Cai Como sotto la Ecco le cifre di questi ultimi anni: 1980 levate una ventina di cavità, fra cui la “ Sala Elena” nella Grotta Zelbio, al ter­ -448.562,1981-431.655,1982-453.632, nota Grotta del Frassaneto e la Rlsor- mine di una breve galleria discendente. 1983 - 376.710, 1984 - 400.530. genza in loc. Palazzo, e avvicinate di­ Attualmente il sistema Tacchi - Zelbio È facile accorgersi che dal 1982, anno verse altre nuove cavità. sembra aver quasi esaurito il suo po­ di maggiore affluenza, si è registrata Hanno collaborato al campo speleolo­ tenziale esplorativo, salvo a dover ri­ una notevole diminuzione del numero gi del G.G.C. Debeljak di Trieste, del correre a metodi di arrampicata che pe­ del visitatori, logica conseguenza del G.G. CAI Lecco, dell’U.S. Pordenone, rò implicherebbero il fatto di dover or­ rapido degrado ambientale cui è sog­ del G.G. Grottaglie e del G.P.G. Castel­ ganizzare del campi interni, cosa che getta la cavità e della ridotta propagan­ lana Grotte; a tutti distintamente un sino ad ora si è sempre evitata. da turistica effettuata in questi ultimi ringraziamento. anni. Si sottolinea la vastità delle aree carsi­ (A. Buzio G.G. Milano SEM . CAI) I dati del 1985 sembrano confermare che avvicinate, meritevoli di maggiore questa tendenza: infatti fino al 20 otto­ attenzione, aliatili conoscenza abbia­ CHIUSO IL BUS DEL REMERON bre, i visitatori sono stati 371.159, con mo fornito solo un piccolo contributo. un calo di circa 16.000 unità rispetto al­ Si rende nota la chiusura del Bus del lo stesso periodo dell’anno preceden­ (M. Cavalieri A.S. Bresciana Brescia) Remeron ad opera del Comune di Co­ te. merio (VA) che intende in tal modo tu­ II nuovo impianto d’illuminazione, che LA GROTTA DI SERRA DEL GUFO telarsi dalla responsabilità di eventuali è in corso di realizzazione, costituirà incidenti. Il nostro Gruppo si sta ado­ senza dubbio una nota positiva per il ri­ Il Gruppo Speleologico “Sparviere” ha perando affinché la regolamentazione lancio a livello nazionale ed internazio­ concluso con ottimi risultati la campa­ gna esplorativa, iniziata nel primi mesi risulti favorevole al Gruppi Speleologi­ nale delle Grotte di Castellana. ci che intendano visitare la Grotta. Non In Puglia un’altra grotta riceve un nu­ dell’anno, nella grotta di Serra del gu­ fo, comune di Cerchiara di Calabria appena saranno note le modalità d’ac­ mero elevato di visitatori: si tratta della cesso ne verrà dato pronto avviso sulla Grotta Zinzulusa situata nei pressi di (Cs). Infatti, in occasione dell’ultimo Rivista. Castro Marina (Lecce). Essa accoglie campo speleo, svoltosi dal 5 al 10 Otto­ ogni anno circa 100.000 visitatori che bre, una squadra di punta ha risalito un (G.S. “ Remeron" ■ C.A.I. Gavirate) si concentrano soprattutto nel periodo camino sopra ad un pozzo da 55 m sco­ giugno-settembre. La cavità, resa turi­ prendo circa 1000 m di condotte nuove. stica nell’agosto 1957 presenta uno La risalita è stata resa particolarmente spettacolare Ingresso dal mare ed è vi­ impegnativa per la presenza di croste sitabile per circa 180 m (sono necessa­ di roccia in disfacimento che cadevano ri 20 minuti tra andata e ritorno) ed è appena toccate. gestita dall’Ente Provinciale per il Turi­ il camino è ora armato con corda fissa smo di Lecce e dalla Pro Loco di Ca­ per un tratto di 50 m e costituisce la stro. parte superiore dell’enorme frattura verticale (alta quasi 130 m) di cui il P.55 (V. Manghisi I. Ital. Speleologia Castellana non è che il tratto più basso. Gli am­ Grotte) bienti sono stupendamente concrezio- CAMPOLATO: UNA PRECISAZIONE nati ed è da sottolineare la grande quantità di stalattiti eccentriche, fra In riferimento al mio articolo sulle grot­ cui alcune bellissime concrezioni a te notevoli pugliesi, apparso su “ Spe­ spirale. Dai primi rilievi questa nuova leologia” n° 13(luglio 1985, pag. 50), su parte della grotta dovrebbe essere mol­ giusta richiesta degli interessati, devo to vicina alla superficie ed una lievissi­ Bus di Remeron: il cancello Foto L. Pagani­ apportare una precisazione. ma corrente d’aria, insieme al ritrova­ ni GS Remeron

SPELEOLOGIA 14,1986 55 L’ABISSO DEI GHIRI

Nell’ambito di uno studio sistematico che il nostro Gruppo sta effettuando sul fenomeno carsico del Campo dei Fiori (Varese), in una delle tante “ battu­ te” effettuate, Marco Cassani ha “ fiu­ tato” il solito promettente buchetto... e infatti dopo una breve disostruzione ha visto la luce l’Abisso dei Ghiri 2453 Lo- Va. Dopo due pozzi iniziali di 8 metri ciascuno, che conducono ad una Sala caratterizzata da pilastri di roccia (Sala dei Pilastri), si è pensato che la grotta chiudesse con il solito tappo d’argilla. Successive osservazioni hanno invece portato alla localizzazione di un picco­ lo budello da cui proveniva una violen­ ta corrente d’aria fredda. Dopo due uscite impegnate nella disostruzione dell’infame pertugio siamo riusciti a passare e da lì una lunga successione di saltini, pozzi (tracui un 57 frazionabi­ le) e, naturalmente, le solite infernali strettoie ci hanno condotto alla bella Sala dell’Obelisco (—142 metri). Qui al­ tre due uscite impegnate per disostrui­ re hanno condotto al superamento di uno stretto cunicolo allagato che im­ mette in due pozzetti da 6 e 5 metri alla cui base parte un meandro ancora in al fatto che l’Abisso dei Ghiri è tuttora 40°, la massima profondità di —42 m fase esplorativa. armato con il nostro materiale, nonché ove le acque del sifone filtrano sotto Altre esplorazioni con risalita nella Sa­ la considerazione che sia inutile quan­ una spessa frana di sassi e fango sen­ la dei Pilastri hanno permesso di rag­ to dannoso che diversi gruppi sprechi­ za dare adito a ulteriori prosecuzioni giungere un dislivello di +13 metri in no energie su uno stesso lavoro solo a un ambiente molto stretto e fangoso causa di assurde quanto inutili ripic­ che termina in una fessura d’interstra- che personali, mi spingono a chiudere to impercorribile. questo articolo con l’invito, onde evita­ Complessivamente la Grotta ha finora re spiacevoli situazioni, a quanti voglia­ raggiunto m 450 di sviluppo spaziale, no visitare la Grotta a contattare il no­ m 340 di sviluppo pianimetrico ed un stro Gruppo. dislivello complessivo di 173 metri ( +13 e —160); naturalmente questi da­ (L. Cavaleri, G.S. “ Remeron” ) ti sono da considerarsi parziali poiché, BUS DEL REMERON: OLTRE IL LAGO oltre la via del fondo, non sono ancora BINDA state esplorate alcune diramazioni già individuate. Data l’importanza In data 26/5/1985 Johann Jack Bolanz dell’Abisso dei Ghiri ne pubblicheremo Speleo Sub Elvetico di indiscussa fa­ lo studio monografico al prossimo ma (al suo attivo circa 50 sifoni ogni Convegno di Speleologia Lombarda anno) risolveva uno degli ultimi enigmi Abisso dei Ghiri: il p. 57 (Foto L. Paganini) che si terrà nel 1986. della conosciutissima grotta del Reme­ esplorabili. Purtroppo l’amara realtà e l’esperienza ron. L’attuale dislivello totale della grotta negativa maturata nella Grotta del Egli si immergeva nel lago terminale di passa ora a —343. Frassino da noi scoperta e studiata fin —210 m, raggiungendo attraverso una Johann Jack Bolanz ha percorso i 75 m dal 1980 e volgarmente “ piratata” , oltre galleria con inclinazione media di circa di sifone senza osservare diramazioni laterali, ha utilizzato per l’immersione due piccole bombole indipendenti da I Lo Va 2205 5 caricate a 300 bar che gli hanno con­ BUS DEL REMERON sentito una autonomia totale di 20 mi­ Sifone Binda nuti. La carriera speleologica di Bolanz van­ ta tra l’altro la sua partecipazione all’esplorazione del sifone francese Doux De Coly, che, con il suo sviluppo di 3100 metri ad una profondità media di —50 m rappresenta l’attuale record mondiale di esplorazione subacquea continuata (senza possibilità di emer­ sione). La sua presenza in Italia si è resa pos­ sibile attraverso una proficua collabo- razione instauratasi tra il gruppo spe­ leologico CAI Varese ed il gruppo spe­ leologico Svizzero Sez. Ticinese, con il quale abbiamo partecipato durante il periodo estivo ad un campo in una nuo­ va promettente area carsica d’alta quo­ ta nella Svizzera Tedesca.

(G.S. Varese CAI)

56 SPELEOLOGIA 14,1986 MARON CLACES: FINALMENTE ESTERO TERMINATO IL RILIEVO! SPEDIZIONE “TRIGLAV ’85” Nello scorso periodo di settembre/ot- tobre, il G.G. Milano SEM CAI ed il Con il 1985, grazie ad un accordo con Gruppo Speleologico CAI Malo (Vi) le autorità locali, la Società Speleologi­ hanno terminato la topografia ca Slovena ha aperto ufficialmente le dell’Abisso dei Maron Glaces. La grot­ “frontiere” ai gruppi speleologici stra­ ta, che è la più profonda cavità del nieri. Gruppo delle Grigne, coi suol 557 m di Il Gruppo Speleologico Imperiese CAI profondità, balza in testa alla graduato­ ha ottenuto l’autorizzazione per effet­ ria delle più profonde cavità lombarde tuare (dal 3 al 16 agosto) ricerche nel a parimerito con l’Abisso del Monte settore M. Kal (m 2001) e Celo (m 2228), Bui (Monte Palanzone - Erba - CO). Nel versanti sudoccidentali del gruppo del corso delle operazioni sono state nota­ Campu Oddeu: l'ingresso della "IX " (Foto Triglav, sinora scarsamente esplorati. te due nuove diramazioni che saranno Errebi) La zona è caratterizzata da campi sol­ oggetto di future indagini. Sarà prossi­ cati di eccezionale bellezza, ricchissi­ mamente pubblicato un articolo più SARDEGNA mi di cavità verticali, ma in genere rap­ esauriente sull’argomento. CAMPU ODDEU E DINTORNI presentate da pozzetti a neve di corro­ sione. (A. Buzio G.G. Milano SEM . CAI e M. Bru­ Ancora una volta fedeli all’annuale ap­ Tra le decine di cavità esplorate solo nello G.S. CAI Malo) puntamento con la “ IX” e più decisi una trentina (rilevate) hanno presenta­ che mai a farla secca, ci siamo ritrovati to un vero interesse speleologico: le a Campu Oddeu in otto di tre gruppi di­ maggiori K1 (—109), C8 (—90), C1 versi (A.S. Bresciana, C.S. Cagliaritano, (—65) sono in parte morfologie eredita­ LA NICCOLINA SI ALLUNGA S.C. “ I Protei” Milano), domenica, 29 te, precedenti all’ultima glaciazione. Dicembre ’85, alle 9.30. Malgrado la “ dispersione” delle cavità, Sempre profittando del periodo di sic­ La discesa dei primi due pozzi (già ar­ le possibilità del settore sono enormi: cità si è continuata l’esplorazione di mati) non ha storia anche se la prima basti pensare che il potenziale carsifi- questa interessante cavità; 750 m di strettoia lascia il segno (Mikela). Le di­ cabile è di 1.700 m (le risorgenze sono gallerie topografate portano la grotta mensioni della seconda vedono in bal­ una decina di km a SE sul lago Bohini- ad assumere questi valori metrici: lottaggio Amadi (Visitor) e Pasinetti (El sko). 3.900 m sviluppo reale, dislivello Paso). Pappacoda si autoesclude per Premesse che assieme alla collabora­ —240, + 9 m. Altri 600 metri di gallerie “ sufficienza” toracica (II). La spunta zione degli speleologi jugoslavi, in par­ esplorate ma non topografate porte­ Visitor che incredibilmente forza il pas­ ticolare del responsabile Gregor Pin- rebbero la grotta a 4.500 m di sviluppo. saggio senza spendere neppure una tar, aprono prospettive di ricerca di Però, a differenza del complesso Tac­ martellata. Nuovo pozzo (molto bello), estremo interesse in uno dei carsi più chi - Zelbio, che forse è quasi finito, due salti seguiti da un pozzetto e salet­ estesi d’Europa. questa Grotta ha l’aria di voler conti­ ta finale su diaclasi molto stretta. A de­ nuare ancora. Purtroppo non sono va­ stra, in basso, condottina aspirante da (M. Amelio, G. Calandri, G.S. Imperiese CAI) riate le distanze tra questa e quelle del­ allargare. Fossimo In Lombardia ci da­ la zona (il complesso Tacchi - Zelbio è remmo datare ... ma siamo in Sarde­ ISRAELE a 500 metri di distanza pianimetrica e gna! la “Grotta presso la Capanna In definitiva la “ IX” per ora è a —45: La I.C.R.C. Cave, già più lunga cavità Stoppani” ad appena 200 m; circa 2800 forse è la fine di un sogno ma potrebbe del mondo interamente sviluppantesi m sviluppo reale, profondità 274 m) Le essere anche l’inizio di una realtà. nel salgemma, grazie all’attività esplorazioni sono in corso. A “ Palpacoda” , eclettico isolano, la dell’lsrael Caving Research Center targhetta del F.I.A.S.K. in premio, per dell’Università di Gerusalemme si al­ (A. Buzio G.G. Milano CAI SEM & F. Gandini noi (ex magri) il regalo di Istirzili: una lunga ancora. G.S. Comasco CAI) bella grotta vasta quanto basta per go­ Infatti il numero degli ingressi passa dere e non soffrire. da 15 a 23 e lo sviluppo da 2300 a 4500 Il seguito al prossimo anno! metri. (FI. Banti F.I.A.S.K.) (A. Buzio G. G. Milano SEM . CAI comunica­ zione personale di A. Frumkin)

SPAGNA ’85

Nell’agosto ’85 M. Pederneschi e M. Miragoli del G.G. Milano hanno parteci­ pato ad un campo speleo sul Picos de Europa, organizzato dal G.S.I.U. di Ma­ drid e dal U.S.G.C. di Jork. È stato esplorato sino a —650 m un abisso denominato M2 ed altre cavità minori nella zona settentrionale del Pi­ cos, i nostri riuscivano a tenere alto (ammesso che ce ne fosse bisogno) il vessillo della speleologia italiana esplorando e rilevando una cavità verti­ cale siglata B10 sino a —300, la grotta continua. Decisamente buono l’affiatamento con l’equipe anglo-spagnola meno con la cucina inglese; peccato che il tempo a disposizione fosse di una sola settima­ na in una zona con possibilità esplora­ tive decisamente interessanti.

(M. Pederneschi G.G. Milano SEM . CAI)

SPELEOLOGIA 14,1986 57 DRAGOMIRO ’85 meglio scordarle. Sono infine da segnalare le difficoltà di Un mese di permanenza, 6000 km per­ spostamento e quelle logistiche, a me­ corsi a piedi, in treno, in aereo ed in no di non adattarsi ad estenuanti perdi­ battello, sono stati a malapena suffi­ te di tempo che finirebbero poi per in­ cienti per darci un’idea sulla potenziali­ fluenzare negativamente i successivi tà carsica di queirimmenso paese che spostamenti già programmati. è la Cina. Un consiglio quindi a chi vorrà ripren­ A Luoyang (regione dello Henan) ed a dere il discorso è quello di intavolare Guilin (regione dello Guangxi) ci siamo per tempo uno stretto dialogo con le esaltati per poi ricadere in una com­ organizzazioni ufficiali cinesi che si oc­ prensibile apatia data l’impossibilità di cupano del problema (pochine a vero vedere e toccare tutto con mano. dire). Sappiamo che qualcuno (gli In­ glesi) ci è riuscito: purtroppo i relativi nominativi ed indirizzi ci sono pervenu­ ti solo una volta tornati in Italia... Siamo comunque disponibili per infor­ mazioni di ogni tipo e pubblicheremo probabilmente il resoconto del nostro viaggio su qualche bollettino di grup­ po. (M. & R. Banfi e A. Angeletti Rigon F.I.A.S.K.)

Ma soprattutto Guilin è stato per noi uno “ shock” : una regione vasta quanto Equador: la Grande Galleria della Cueva Ci­ la Lombardia, assurta, con tutte le car­ quita (Foto G. Donini) te in regola, a “ classico” della speleo­ logia mondiale, ove acqua, archi natu­ rali, polje, risorgenti, torri carsiche di ogni forma (isolate o in gruppi), neri in­ TURCHIA ’85 gressi (di ogni dimensione) a decine, costituiscono un tutt’uno che l’occhio Due componenti del Gruppo Speleolo­ non si stancherebbe mai di guardare. gico Dauno di Foggia, hanno dedicato L’esperienza è stata esaltante ma gli una parte del loro viaggio in Turchia e inconvenienti sono ancora molti spe­ Siria (27 luglio - 5 settembre 1985), ad cie per chi, come noi, viaggia alla ven­ Equador: in marcia verso la Cueva Ciquita una perlustrazione delle zone carsiche tura. (Foto G. Donini) più interessanti dell’Anatolia centro­ Innanzitutto il fatto che in Cina, per meridionale. quanto incredibile possa sembrare (vi­ EQUADOR ’85 Scopo di questa ricognizione, avvenuta sto il corollario), non esiste ancora una con la collaborazione della Società speleologia intesa come sport o diver­ Nel mese di giugno 85 si è svolta una Speleologica Turca, la preparazione di timento ma solo come attività indu­ spedizione “ blitz” del Gruppo Grotte un campo speleo da tenersi nell’86. striale (captazione acque) o, al massi­ Milano organizzata da Federica Cam­ Fra le zone visitate, quella di Kas, dove mo, para-turistica. Poi difficoltà lingui­ pagnola con il patrocinio della Com­ all’interno è stata trovata ed esplorata stiche: l’inglese è pochissimo parlato missione Grandi Spedizioni della S.S.I. una grotta nuova lunga settanta metri e e, quando lo è, male e con una pronun­ Questa azione ha avuto lo scopo di pro­ profonda trenta, riccamente concrezio- cia tutta particolare. Le altre lingue è spettare le potenzialità speleologico-e- nata, che purtroppo chiude su una splorative e scientifiche di una regione strettoia impraticabile. sul versante amazzonico delle Ande Sulla costa, di rilievo, l’incontro avve­ equadoregne. La zona risulta inesplo­ nuto in un cunicolo sommerso di una rata ed è prossima alla regione vista delle innumerevoli grotte marine, con circa dieci anni fa da una spedizione in­ un esemplare adulto della ormai rara glese con l’aiuto di elicotteri. Foca monaca. Il cattivo funzionamento Diversi giorni di marcia hanno impe­ del flash subacqueo, ha mandato a gnato i cinque speleologi del G.G.M. monte la documentazione fotografica guidati da Giacomo Donini, capo­ di un esemplare di sesso femminile di spedizione. oltre due metri e mezzo, probabilmente La zona presenta buone prospettive incinta. speleologiche, anche se l’accesso alle La ricognizione è proseguita per la par­ cavità è spesso arduo. Discesa e par­ te orientale del Tauro sino al monte zialmente esplorata la Cueva Chiquita Aladag (m 3.758), passando prima per de La Esperanza. Il clima particolar­ la zona di Magnavat e poi per Silifke. mente piovoso di questa foresta con­ Ma l’area più interessante e certamen­ cede circa un’ora di sole alla settima­ te più promettente resta sempre quella na. La zona è sotto il controllo militare dell’altopiano vicino Konya, con nume­ per problemi di frontiera mai risolti, ri­ rose cavità attive ancora inesplorate ed salenti al Trattato di Rio de Janeiro. altre in corso di esplorazione. Sarà ap­ Durante la rapida ricognizione si è po­ punto questa la zona che sarà privile­ tuta anche raccogliere una buona do­ giata per lo svolgimento delle ricerche cumentazione topografico-fotogram- durante il campo 1986. metrica, disponibile ora presso G. Do­ Un nostro particolare ringraziamento, nini. per la collaborazione prestata, va alla Autori dell’azione: F. Campagnola, C. Società Speleologica Turca ed al presi­ Maggi, M. Pederneschi, E. Castioni e dente dei gruppi speleo turchi dott. Ta- G. Donini del G.G.M. SEM-CAI. mucin Aigyn. Le torri carsiche del Guilin (Foto Mina Ban­ fiì (G. Donini G.G. Milano SEM . CAI) (F. Di Cesare G.S. Dauno Foggia)

58 SPELEOLOGIA 14,1986 SPULCIANDO QUA E LÀ IN BIBLIOTECA

a cura di Paolo GRIMANDI e Paolo FORTI

RECENSIONI E infine nuovi programmi di calcolo UNDERGROUND WORLDS — per giungere ad una rappresentazione GUINZHOU, CHINA IL PONTE DI VEJA tridimensionale delle grotte via com­ puter. di Jin Deming, Wang Zhaoyang di Achille Forti il volume, pur essendo stampato in un offset di pochissime pretese, è sicura­ Tip. Veronese 1923, 113 p. Guinzhou, 1984, 126 p. mente di indubbia utilità nella bibliote­ Pregevole volume in cui si fornisce uno Splendido libro fotografico sulle più ca di chiunque si occupi di aree carsi­ “ schema di una descrizione geognosti­ belle concrezioni esistenti nelle grotte che con problemi umani o comunque ca, storica e artistica” di questo famo­ di questa regione della lontana Cina: ambientali. so arco naturale carsico presente nella consultarlo può permettere a chiunque provincia di Verona. Il libro rappresen­ di avere una sia pur pallida idea di che ta il primo vero sforzo per giungere non meravigliosi mondi si celino al di sotto solo ad una oculata descrizione del fe­ di una nazione, la Cina, ancora quasi nomeno, ma anche per darne un rilievo completamente misteriosa dal punto topografico esatto, una ipotesi geneti­ di vista speleologico, se si eccettuano BIR AL GHANAM KARST STUDY poche conoscenze turistiche o scienti­ ca corretta etc. L’autore presenta an­ PROJECT — FINAL REPORT che tutte le notizie precedenti sull’ar­ fiche. I commenti alle singole immagini sono gomento, rendendo così pregevole di A. Kosp Tripoli 1981, 79 p. l’opera anche e soprattutto per le noti­ (forse volutamente?...) assai scarni e non permettono di capire il livello di zie di carattere storico e folklorico che Completo lavoro di studio di un’area riporta assieme a una esaustiva biblio­ conoscenza degli speleologi di quel carsica in ambiente desertico in Libia, paese relativamente ai vari fenomeni grafia. condotta da un gruppo di speleologi e Nel volume vengono anche forniti i pri­ di concrezionamento e di mineralizza­ geologi Ungheresi nel corso di due an­ zioni secondarie in grotta. mi rilievi esatti delle due grotte che si ni di lavoro. trovano a fianco del ponte. L’area è quella già osservata al tempo Splendide le tavole fuori testo in cui CAVE LIFE - EVOLUTION AND della occupazione di quel territorio da ECOLOGY sono riportate assieme a foto d’epoca parte dell’Italia e in effetti notizie scar­ del ponte anche le riproduzioni dei più ne e approssimative sui fenomeni car­ di D.C. Culver famosi e antichi dipinti e disegni che sici di quelle regioni erano apparse su hanno avuto come elemento ispiratore giornali: italiani anche se poi di esse si Harvard University, 1982, 189 p. il ponte di Veja. giornali: italiani anche se poi di esse si Libro moderno che guarda agli animali era persa totalmente traccia almeno di grotta non come a isolati ‘mostri’ da ENVIRONMENTAL KARST negli ambienti internazionali: gli autori descrivere e studiare come tali, ma dello studio, infatti mostrano di ignora­ cerca di inquadrare ogni organismo vi­ di PH.H Dougherty editor re totalmente tali lavori, vente negli ambienti ipogei nella sua curata e investe tutti gli aspetti del car­ storia evolutiva e nel contesto ambien­ Geospeleo, Cincinnati 1983, 167 p. sismo: dalla geologia dell’area alla tale in cui tale storia si è sviluppata. In questo volume sono raccolti i risul­ morfologia esterna, per giungere quin­ Alla maniera dei libri didattici america­ tati del Simposio tenutosi su tale tema di alla descrizione dell’evoluzione car­ ni, ben poco è dato all’estetica (scarse a Lousville nel 1980. Molti i temi tratta­ sica profonda e alla sua idrogeologia; le fotografie e non sempre ben ripro­ ti e di notevole interesse anche per il lo studio si completa con osservazioni dotte), ma ottimi gli schemi, le tabelle nostro paese. Tra questi possiamo ci­ relative ad un eventuale sfruttamento e chiarissimi i disegni. tare i rapporti tra espansione urbana e della risorsa acqua ed al problema del­ II linguaggio usato è risultato per me, l’allagamento delle doline o i problemi la protezione di tutta l’area. non cultore e tanto meno esperto della di inquinamento delle falde acquifere Corredato da molte foto assai sugge­ materia, assai semplice e avvincente: carsiche ad opera di rifiuti o di metalli stive, di cui alcune anche a colori, penso anche di aver lievemente eleva­ pesanti. l’opera è molto importante per il gran to il mio livello culturale sull’argomen­ Comunque in questo libro non trovia­ numero di carte tematiche, di mappe e to. mo solo studi di carattere strettamen­ di dati in genere che fornisce su Certamente l’opera risulterà molto più te ambientale, ma anche metodologie un’area carsica che era praticamente utile agli addetti ai lavori e tra questi a di studio originali, quali quella che si sconosciuta, almeno dal punto di vista coloro che debbano alcune volte inse­ basa sull’analisi statistica delle frattu­ scientifico sino ad oggi. gnare o comunque parlare di problemi re in un carso coperto per giungere a In conclusione un ottimo lavoro inter­ biologici in grotta. stabilire un modello per definire la pos­ disciplinare sul carsismo e l’idrogeolo­ Amplissima e aggiornata la bibliogra­ sibilità di subsidenza. gia. fia allegata.

SPELEOLOGIA 14, 1986 59 STAMPA ITALIANA te geneticamente a delle ofioliti, che Note bibliografiche su L.V. Bertarelli caratterizza la maggior parte della Cor­ (Milano, 1859-1926), che ebbe come ANTHEO sica alpina su di una superficie di oltre “suo ultimo ” la speleo­ 1500 km2. Descrizione del carsismo e logia, cui cominciò a dedicare la sua Anno 2, N° 1, Giugno 1985 di alcune cavità. appassionata attività dopo il 1918, a del Gruppo Speleo-Archeologico “G. G.P. Carrieri: “ Note sulla struttura geo­ sessantanni suonati. Spano” , di Cagliari logica di M. Corchia e sue conseguen­ F. Bagliani, G. Nussdorfer: “ Quaderno A. Fureddu: ‘‘Storia geologica della ze sul fenomeno carsico” per rilevamenti in grotta” Sardegna” Stimolanti considerazioni sugli stress Illustrazione di tre diversi tabulati usa­ Una “ rinfrescata” sull’evoluzione geo­ e sulle conseguenti deformazioni che ti dalla Società Alpina delle Giulie per logica di “ Ichnusa” , o isola piede, dal hanno interessato il Monte Corchia e la trascrizione dei dati relativi al rileva­ Paleozoico al Quaternario. condizionato lo sviluppo del fenomeno mento di cavità complesse, di più cavi­ carsico al suo interno. tà di piccole dimensioni e per la descri­ L. Capra, M. Sol lai: “ La dolina di Su zione dell’armamento. Sercone: un gioiello del Supramonte” G. Calandri: “Abisso delle Meraviglio­ Nella rubrica “itinerari”, un invito a se: — 162 — Gruppo delle Panie (Alpi G. Crevatin: “ Esplorazioni subacque questo splendido percorso di 14 km, Apuane)” alle risorgive del Timavo” fra le macchie di lecci e tassi, nei cal­ Nel calcari Liassici del settore Pania I progressi registrati dalle esplorazioni cari del Giura. alla Croce-Pianizza, a quota 1500, ecco delle bocche del Timavo, a S. Giovanni il maggiore abisso sortito dalle ricer­ di Duino e attraverso il Pozzo dei Co­ L. Chessa: “ La Federazione Speleolo­ che Imperiesi ’83-’84, situato 15 m a N lombi, in cui è stata raggiunta q. — 38 gica Sarda: una nuova realtà nella spe­ dello Abisso N Bombassei. nel lago-sifone di fondo. leologia Sarda” Finalmente un Organismo veramente I. Ferro: “ Il Pozzometro” Uno strumento apparentemente assai rappresentativo dei Gruppi Speleologi­ MONDO SOTTERRANEO ci Sardi, che devono essere e oggi so­ pratico, che unisce dimensioni ridotte a peso irrilevante (100 g), per misurare no i veri protagonisti della speleologia Anno 8, N" 1-2, Ottobre 1984 in Sardegna. la profondità dei pozzi o la lunghezza delle corde, che il rullo contagiri del Circolo Speleologico e Idrologico L. Chessa, D. Fois: “ S’Istampu ’e sas dell’attrezzo utilizza come il filo nel To- Friuliano Ballas” : una nuova, vecchia grotta nel­ pofil. Unico limite, il fango, dove c’è, P. Guidi: “ Bibliografia speleologica del la Valle di Lanaitto” naturalmente. Fruii: 3° Aggiornamento” Dalle esplorazioni Nuoresi degli anni '50 all’estate delI’84, quando Cagliari­ C. Bonzano, B. Reda: “ Lepidotteri, dit- teri, diplopodi” tani e Olianesi avanzano oltre il sifone NOTIZIARIO terminale di questo collettore, che ha Le ricerche biospeleologiche condotte dal G.S.I. sulla fauna appartenente alle concrete possibilità di far parte del Anno 1983 “ Sistema Su Bentu-Sa Oche” . “associazioni parietali” hanno dato copiosi risultati. del Gruppo Grotte Cagliari del CAI P. Boccone: “ Il Catasto Grotte della BOLLETTINO Sardegna” GROTTE Una sconfortante cavalcata in quello Numero speciale in occasione del IV che si spera sia stato il microcosmo di Convegno Nazionale della Sezione Anno 28, N° 87, Aprile 1985 ieri del Catasto Sardo, fra Pierini e Speleologica del C.N.S.A. — Trieste, del Gruppo Speleologico Piemontese Speedy Gonzales: un passato comune 1-4 Novembre 1984. del CAI-Uget a molte Regioni Italiane, che — prima o poi — hanno risolto i loro problemi. P.G. Baldracco ed altri: il punto della Questo è il primo numero a stampa, in situazione a 18 anni dalla nascita del fotolito, di quella che è la più vecchia A. Scano: “ Su Palu. Diario di un campo Soccorso Speleologico: molte cose de­ rivista periodica di speleologia del no­ interno” vono essere migliorate, ma il bilancio è stro Paese, giunta all’87° Numero. Esplorazioni nella zona di Disneyland positivo. M. Vigna, A. Eusebio: “ Grotta delle Tur- e ad El Alamein, in quella che si sta ri­ biglie: una nuova via” velando la più bella e complessa grot­ G. Badino: “Soccorso speleologico: ta della Sardegna. considerazioni” Disostruzioni e nuove esplorazioni in Interessante sintesi di puntuali rifles­ questa cavità, nota per cinquanta me­ tri ed ora lunga alcune centinaia. Si sioni sul fatto che “ è aumentato pau­ SOTTOTERRA rosamente il divario fra il posto dove apre nei calcari mesozoici coperti da uno è capace di andare ed il posto da coltri di discreto spessore, presso Ser­ ra di Pamparato. Anno 22, N.° 69, Dicembre 1984 cui è in grado di collaborare attivamen­ del Gruppo Speleologico Bolognese te a tirar fuori un ferito” . A. Eusebio: “ Considerazioni sul siste­ del CAI ma Turbiglie-Galliani” Dalla Tana del Forno (Sacco, 1884), a Preprints del Simposio Internazionale BOLLETTINO q. 1045 e dalla Tana delle Turbiglie (q. sul Carsismo nelle evaporiti, tenutosi 983), le acque confluiscono nella Tana a Bologna, dal 22 al 25 Ottobre 1985, Anno 15, N° 24, Giugno 1985 delle Fontanelle, a q. 785. organizzato dalla Federazione Speleo- del Gruppo Speleologico Imperiese del logica Regionale dell’Emilia e Roma­ CAI G. Badino: “ Soccorso. I fondamentali” gna in collaborazione con l’Istituto Ita­ Un vademecum che riassume le cose liano di Speleologia. Riassunti delle 47 P. Denegri: “ Tunisia ’85” da avere e da sapere da parte di un vo­ relazioni presentate al Simposio. Resoconto della spedizione Imperiese, lontario del Soccorso: nozioni, mano­ nel corso della quale sono stati visitati vre, armamenti e spostamenti orizzon­ i principali esempi di carso submedi­ tali, per operare con efficienza, rapidi­ SPELEO 13 terraneo e desertico. Fra le cavità rile­ tà e sicurezza. vate la più importante è Rhar Kriz, relit­ Anno 8, N° 1, Giugno 1985 to di carsismo freatico, di circa 1 km di dello Speleo Club Firenze sviluppo. IL CARSO G. Beneforti: “ L’intervento regionale G. Calandri: “Appunti sul carsismo ne­ per la tutela e la valorizzazione del pa­ Anno 1984 gli “Schistes lustrès” della Corsica trimonio speleologico in Toscana” del Gruppo Speleo “ L.V. BertareiIi” , di N.E.” Presentazione e testo della legge re­ Gorizia Si tratta di una potente serie di rocce gionale per la speleologia, del 2 aprile sedimentarie metamorfosate, associa­ P. Guidi: “ Luigi Vittorio BertareiIi” ’84, n. 20, approvata dal Consiglio Re­

60 SPELEOLOGIA 14, 1986 gionale Toscano il 21.2.1984 Veronika” p. 1-7 plice per cercare di rimettere in funzio­ E. Pranzini: “ Il Burren: un deserto car­ Viene descritta l’ultima esplorazione ne una lampadina in caso di rottura del sico nella Verde Irlanda” condotta all’interno del sistema carsi­ filamento in grotta: l’accorgimento Le splendide morfologie del carsismo co Cawresse-Veronika che ha portato permette di continuare ad avere luce superficiale, create dai processi di dis­ alla congiunzione delle due grotte che per un certo tempo, forse sufficiente soluzione e dall’erosione marina. Vi ora danno il nome al sistema. Per giun­ ad uscire. sono anche più di 300 cavità, in Irlan­ gere a questo risultato ci sono volute ben 10 uscite per disostruire i passag­ G.A. O’Dell: “ Underground discoveries da, che hanno uno sviluppo complessi­ reveal Kentucky’s past” p. 231-233 vo di 70 km: la più lunga è Poulnagol- gi e altre 7 per topografare i rami nuovi lum (12 km e 100 m di disi.). scoperti. L’articolo è corredato di pian­ ta e spaccato del sistema nonché di varie tabelle riassuntive sulle caratteri­ SLOVENSKY KRAS Voi. 22 1984 SPELEOTIME stiche del nuovo complesso sistema. ■J. C. London: “ La Grallera de Guara” p. J. Halas: “ La grotte de giace Dema- Anno 5, N. 1-2, Febbraio 1985 11-13 nosvska Ladova Jaskyna — certains del Gruppo Speleologico Free Time Relazione corredata da foto e rilievo resultats du mesurage des temperatu- Club di Roma della discesa effettuata in questa grot­ res de l’air dans la periode 1970-1982” P. Maria, G.C. Perugini: “ M. Soratte” ta spagnola la cui maggiore caratteri­ p. 111-129. Le ricerche del G.S.F.T.C., nei calcari stica è quella di iniziare con un pozzo Pregevole lavoro di meteorologia ipo­ del Monte Soratte, iniziate da soli tre verticale di 277 metri. gea condotto in una grotta turistica in mesi, hanno dato buoni risultati: si sta A. Deblond: “ Le 7e festival internatio- cui l’attrazione principale sono le for­ lavorando in 9 nuove grotte. nal du Film de Speleologie vu par un mazioni secondarie di ghiaccio. I risul­ speleo non cineaste” p. 27-29 tati, pur essendo ancora preliminari V. Bruccola: “ Il computer nel Catasto” mostrerebbero che la turistizzazione Offerta e richiesta di collaborazione Relazione sul festival internazionale del film di speleologia a La Chapelle non ha provocato alterazioni tali da in­ per la computerizzazione dei dati cata­ fluire sulle decorazioni di ghiaccio. stali, per la quale il GSFTC utilizza uno en Vercors. Sharp MZ 721. M. Lalkovic: “ On precision of measure- ments of lenghts in a speleological en- BOLETIN DE LA SOCIETAD VENEZO­ vironment” p. 95-109 SPELEOLOGIA SARDA LANA DE ESPELEOLOGIA Dissertazione di un geodeta sul modo Caracas 1984 n. 21 (a mio parere praticamente irrealizzabi­ Anno 13, N° 2, Giugno 1985 le vista la complessità) di minimizzare del Gruppo Speleologico Pio IX di Ca­ C.R. Twidale: “ So-called Pseudokarst re gli errori nel rilievo di una cavità na­ gliari in Granite” p. 3-12 turale: il metodo può interessare al Interessantissimo articolo, corredato massimo chi operi in un contesto di A. Furreddu: “ Speleo anni ’50” da splendide fotografie particolarmen­ grotta da turistizzare o da sottoporre a Relazione sull’esplorazione di “ Conca te didattiche che tratta delle forme ri­ vincoli strettissimi. è Crapa” (Monte Albo di Lula), nella sultanti da weathering e da corrosione stesura originale del 1956. V. Terekova: “ Causes and consequen- acquosa sui graniti: la somiglianza ces of pollution of thè Lake Jastericie A. Floris: “ Il Menhir forse più alto in con le analoghe forme in calcare è dav­ in thè Slovak Karst” p. 143-150 Sardegna” vero impressionante. Il concetto di car­ Nota preliminare sulla “ Perda longa di sismo man mano che passa il tempo Santu Paulu” , presso Osidda (NU), in appare sempre più esteso e comples­ SPELERPES 85 n. 1 trachite, alto una decina di metri. so. — Relazione sulla Proposta di legge e M.A. Perera, H.A. Moreno: “ Pictogra­ “ Dossier het massief van Boine ...:” p. testo presentato al Consiglio Regiona­ fías y ceramica de dos localidades hi- 2-10 le della Sardegna il 22 gennaio 1985. piogeas en la penillanura del norte, ter­ Viene fatto il punto sulla famosa zona ritorio federal Amazonas y distrito ce- speleologica in cui si apre la Grotta di deno del estato Bolívar” p. 21-32 Han sur Lesse. Oltre a questa cono­ Nuovi rinvenimenti in due grotte per­ sciutissima cavità, però ve ne sono mettono di meglio inquadrare la cultu­ un’altra ventina, molto meno conosciu­ ra degli uomini preistorici che abitaro­ te: di molte ora viene fornito il rilievo. no il Venezuela. STAMPA ESTERA P. Waets: “ Overgenomen en vertaald F. Urbani: “ Vida y obra de los iniciado­ uit” p. 16 res de la espeleología en Venezuela Interessante disegno di come si può HYPOGEES — LES BOUEUX Parte 3” p. 33-50 sopravvivere (due modi diversi) in caso Soc. Suis. de Speleol. Sect. de Geneve Prosegue la biografia dei più grandi di impossibilità di uscire da una grotta n. 50, 1984 speleologi di questo paese. sfruttando un sacco di nailon e una J.J. Pittard “ Moyens d’autrefois pour ...: “ Catastro Espeleologico Nazional” candela. explorer et fouiller les entrailles de la p. 51-94 terre” p. 3-130 Tutto questo numero della rivista è de­ EXPLORACIONS dicato a questo articolo che piacerà NSS NEWS Espeleo Club de García n. 8 1984 moltissimo ai cultori della storia della Luglio 1985 speleologia e in certa parte della spe­ X. Bellés: “ Estudi de l’armadura geni- leologia urbana. Vengono passati in M. Wolinsky: “Mystery Falls Cave: tal en les poblacions de Speonomus rassegna i vari metodi di progressione, birthplace of deep caving” p. 224-229 (Parvospeonomus) delarouzeei s.l. i S. di illuminazione e anche di soccorso Viene rifatta la storia di questa famo­ (P.) viIlarubiasi Zariquiey (Coleóptera, utilizzati nei tempi passati sia in grotta sissima grotta, nota già da oltre 100 Catopidae, Bathysciinae) quae convi­ che anche e soprattutto in miniera. anni, al cui interno si trova una casca­ ven a la Cova del Far” p. 7-14 L’articolo è corredato da numerosissi­ ta di oltre 100 metri. Questa grotta ha L. Auroux: “ Creixement de pisolits ac­ me stampe e disegni d’epoca che sono rappresentato per gli speleologi degli celerai par l’acumulacio de calcita flo- particolarmente suggestivi. Stati Uniti l’inizio della vera speleolo­ tant” p. 33-36 Viene fornita anche una notevole bi­ gia verticale e anche del soccorso spe­ Alcune strane pisoliti che mostravano bliografia sull’argomento. leologico. nella parte superiore accrescimenti CLAIR OBSCUR F. Reid, D. Hazen: “ Emergency Light- botroidali strani hanno evidenziato co­ Soc. Speleol. de Wallonie 1984 n. 40 bulb repair” p. 230 me nella loro crescita sia stato impor­ P. Xhaard: “Jonction Chawresse- Gli autori consigliano un metodo sem­ tante l’accumulo in certi periodi di cal-

SPELEOLOGIA 14,1986 61 cite flottante a seguito della variazione E. Nakamura: “Origami modell — ba- zione e rilevamento delle cavità sotter­ del livello dell’acqua nel lago in cui si stelbogen für eine fledermaus” p 46-48 ranee, all’idrologia, alla formazione di stavano accrescendo. Il simbolo di molti gruppi speleologici, nuovi minerali di grotta alla paleonto­ logia. D. Balart, J.L. Montero: “ Avance sobre il pipistrello, ora può esser anche ripro­ los trabajos topográficos realizados dotto con la tecnica origami da un en el sistema Garma Ciaega — Sumi­ semplice pezzo di carta. Viene qui for­ nita la serie di disegni esplicativi. TRAVAUX DE L’INSTITUT DE SPELEO­ dero de Cellagua” p. 65-81 LOGIE E. RACOVITZA Viene presentato un nuovo rilievo del E.V. Gerhard: “ Höhlenforschung Tür­ voi. 24 1985 famoso complesso carsico che ha rag­ kei 1976-1983’’ p. 70-86 giunto la profondità di 864 metri e di Breve report corredato da schemi geo­ Gran parte del volume è dedicato alla cui si è individuato con certezza trami­ logici, rilievi topografici e fotografie biologia sotterranea, specialità in cui te colorazioni la risorgente. Articolo delle esplorazioni compiute in 7 anni in l’Istituto di Bucarest è sempre corredato da bei rilievi, scheda tecnica una zona molto suggestiva e dalle po­ all’avanguardia. Tra i lavori qui presen­ perfetta e bibliografia. Fuori testo una tenzialità speleologiche molto ampie. tati possiamo citare: grande tavola con il rilievo totale del si­ E. Serban: “ Le développement post stema. embryonnaire chez Gallobathynella REFLEKTOR coiffaiti (Deiamare) (Gallobathynelli- n. 2 1985 dae, Bathynellidae, Bathynellacea)” p. JAHRESBERICHT 1984 47-62 Höhlenforscher Gruppe Rhein Main W. Janz: “ New Zealand und seine hoh- I. Tabacaru: “ Banatoiulus troglobius G.V. Hannelore, B. Schreiber: “ Die lenwelt” p. 3-38 n.g., n. sp., nouveau Diplopode Julide Hohlen der Buddas” p 7-11 Numero speciale dedicato alla Nuova cavernicole de Roumanie” p. 47-62 Report di una visita ai famosi templi Zelanda e alle sue grotte. Gh. Racovita: “ Taxonomie quantitative ipogei dello Sri Lanka dedicati al culto In pratica tutti gli aspetti della speleo­ des Bathysciinae (Coleóptera, Catopi- di Budda: belle fotografie corredano logia di quel lontano paese vengono dae, du bassin de la Valea ladului l’articolo. presi in considerazione: dall’esplora­ Monts Apuseni)” p. 69-84

Bruno Boegan le truppe di occupazione. Finita la guerra tocca a lui il compito di riorganizzare la Commissione, di cui Un altro esponente della vecchia guar­ sarà presidente per tre anni, e di rilan­ dia della Commissione Grotte dell’Al­ ciare la Grotta Gigante a cui dedicherà pina ci ha lasciati: si è spento serena­ con impegno ed entusiasmo oltre mente i primi giorni di dicembre Bruno vent’anni della sua vita e che lo avrà co­ Boegan, speleologo figlio di speleolo­ me direttore tecnico sino al 1975. Negli go (il padre, Felice, aveva dato vita anni della sua presidenza la Commis­ nell’ultimo decennio del secolo scor­ sione riannoda le file disperse della so, assieme al fratello Eugenio, al guerra e imposta un programma di atti­ “ Club dei Sette” , circolo alpinistico- vità che tiene conto delle mutate con­ speleologico poi confluito nella Socie­ dizioni politiche, economiche e territo­ tà Alpina delle Giulie). riali in cui deve operare. Nonostante Introdotto alla speleologia, nel 1920, l’età non più giovanissima prende an­ dallo zio Eugenio entra a far parte della cora parte a numerose spedizioni spe­ Commissione Grotte dell’Alpina nel leologiche (Gargano 1956, Sciacca gennaio dell’anno seguente, divenen­ 1957, Castelcivita 1952, Preta 1960, Al­ do subito “ spalla” di quel grande rile­ burni 1961 e 1962), ed è presente a qua­ vatore ed esploratore che fu Rodolfo si tutti i congressi di speleologia nazio­ Battelini. Compatibilmente con gli im­ nale ed internazionale. Tracce del suo pegni di lavoro (anche in quei tempi il operare si trovano sparse in varie pub­ e tanti altri luoghi ancora. È stato arte­ maggior nemico dello speleologo mili­ blicazioni; in questi ultimi anni appari­ fice insieme a pochi altri della grande tante...) esplica una notevole attività ed vano sulla rivista della “ sua” Commis­ risalita nel Ramo dei Romani nell’An­ è presente a quasi tutte le spedizioni sione sempre più numerosi i necrologi tro del Corchia; ha costruito il Pozzo organizzate dalla Commissione in dei suoi compagni d’esplorazione: l’ul­ della Neve nella punta a —900 e per Istria, sul Monte Nevoso, sul Cansiglio, timo si chiudeva con un sereno com­ chilometri nei Rami Superiori, da lui sulla Bainsizza, sugli Alburni. Impossi­ miato ed un arrivederci, quasi fosse cercati e trovati. Quest’estate ancora bilitato a partecipare alla spedizione presago deH’avvicinarsi della sua ora. una risalita e ancora chilometri di gal­ all’abisso Bertarelli, vi giunge con le Molte cose si potrebbero dire di lui. Ri­ lerie a Campo Braca, nel Matese. squadre di soccorso a seguito dell’inci­ tengo sufficiente, però, mettere in evi­ Forse qualcuno lo ricorderà alle Spipo- dente che nell’agosto 1925 provoca denza che fu socio della Commissione liadi nel 1982 battere tutti a braccio di due morti, e vi torna — alcuni mesi do­ Grotte per 65 anni, dal gennaio 1921 al ferro, o inferocito per gioco alle duris­ po — per recuperare le salme. Sono dicembre 1985. Un primato di affetto e sime “spazzole” di Costacciaro. Forse poi il suo entusiasmo e la sua determi­ costanza sinora imbattuto e che diffi­ qualcuno lo ricorderà, nazione che riaccendono nei cuori de­ cilmente potrà essere superato o an­ lo, che dei suoi 26 anni ho condiviso gli gli speleologi più anziani (Cesca, Bera- che soltanto raggiunto. ultimi 10, ho nella testa non solo la sua ni, Jenull...), provati dalla tragedia, la speleologia, ma soprattutto la sua vo­ passione e l’amore per gli abissi, per­ Pino Guidi glia di giocare, di provare tutto, di mettendo alla Commissione di supera­ sdrammatizzare, di stare insieme. Di re un momento difficile. vivere. E per mille volte si conficca nel­ Molti anni più tardi, quando ormai è Vittorio Vecchi la mente l ’immagine della sua mano quarantenne, affronta un nuovo perio­ “ LOTHAR” forte quando mi ha salvato nel Ramo do di crisi: sono gli anni della guerra, e dei Romani, quando tanto spesso ha quasi tutti i giovani sono al fronte. Cio­ Il 7 settembre 1985 Vittorio è morto ca­ stretto le nostre per trasmetterci prote­ nonostante scende nelle grotte vaporo­ dendo con il deltaplano sul Monte Cuc­ zione o gioia. se di Sciacca, organizza le ultime illu­ co. Scrivere per ricordarlo è difficile, Quella gioia e quell’allegria che nessu­ minazioni della Grotta Gigante, racco­ perché è difficile prendere atto della no di noi potrà mai dimenticare, che glie quei pochi giovanissimi rimasti sua morte. hanno segnato un periodo irripetibile coordinandone l’attività e — soprattut­ Da speleologo Vittorio ha esplorato in nella speleologia romana, e che ades­ to — salva il Catasto nascondendolo Piaggia Bella, al Cucco, ai Buco Catti­ so non ci sono più. (con grave rischio della propria vita) al­ vo, in Apuane, in Sardegna, in Marocco T.B.

62 SPELEOLOGIA 14,1986 COSA SUCCEDE NEL MONDO

a cura di Luigi RAMELLA

Iniziamo questa rubrica con una notizia CANADA Non lontano dalla celebre grotta ghiac­ aliena che può far ben sperare gli orga­ ciata di Dobsina, speleologi slovacchi nizzatori di future spedizioni... Difatti, Da diversi anni speleologi canadesi ed hanno scoperto recentemente una le recenti fotografie di Marte, scattate americani collaborano attivamente nel­ estesissima cavità che raggiunge i 16,5 dal Viking Orbiter, avrebbero permesso la speranza di scoprire una congiunzio­ km di sviluppo per 189 m di profondità di accertare l’esistenza di grotte lavi­ ne tra QUATSINO CA VE ( + 120 m) ed il (seconda grotta della Nazione). Il com­ che situate nei pressi del gigantesco GOUFFRE Q5 (—300 m) che darebbe plesso si sviluppa su 6 piani sovrappo­ vulcano denominato Olympus Mont. un dislivello complessivo di 655 m, il sti con gallerie di grandi dimensioni e Ma, contrariamente a quanto si crede, più importante dell’America del Nord saloni fortemente concrezionati. potrebbero benissimo anche esistere (attuale: ARCTOMYS CAVE con —536 (da «Spelunca») rocce carbonatiche poiché il pianeta m). L’anello mancante è costituito dal­ non è sempre stato così arido. Ne sono la WINDY LINK, cavità particolarmente CINA una conferma diversi giganteschi “só­ frustante, di cui il ramo a monte è un si­ tanos” , di almeno 20-30 km di diame­ fone distante appena 150 m dal Q5 Membri dell’Accademia delle Scienze tro, individuati nell’area di Noctus La­ mentre le gallerie verso valle termina­ di Guizhou hanno recentemente sco­ byrinths. no in una grande frana situata a soli perto nei M. Zhijin (Distretto omonimo) (da «N.S.S. News») 100 m dall’estremità occidentale di una grande cavità (denominata DAJI) QUA TSINO CA VE! Con oltre 1.000 cavi­ esplorata sinora per ca. 3,5 km. Essa è tà catastate ed un potenziale estrema- caratterizzata da laghi e corsi d’acqua AUSTRIA mente interessante, il carso di Vancou­ sotterranei che offrono uno spettacolo ver è considerato il più “ eccitante” pittoresco tanto da poterla considerare L’annuale spedizione 1984 del Cam­ dell’America del Nord. la più interessante grotta sinora sco­ bridge Univ. Caving Club sul Massiccio (da «Spéléo-Flash») perta in Cina (Nazione peraltro ancora del Totesgebirge si poneva come obiet­ in una fase embrionale dell’attività spe­ tivo la scoperta di un ingresso superio­ leologica). re dello SHNELLZUG-STELLERWEG Nell’estate 1984 una spedizione anglo­ (da «Ecomond-Press») HÒHLEN SYSTEM (—898 m), puntual­ canadese ha ripreso le prospezioni alla mente avvenuta con l’esplorazione ricerca di nuove cavità nel Williston La- dell 'ABISSO 143, seppure effettuata ke Area (British Columbia, Montagne SVEZIA solamente a voce mancando ancora Rocciose). Oltre a numerose grotte di approssimativamente una ventina di interesse minore, è stata scoperta e di­ Anche per questa Nazione siamo in metri da percorrere con una strettoia scesa sino a —253 m la WHITE HOLE, grado di fornire la classifica della Cavi- da allargare. La congiunzione, rimanda­ che si apre a 1600 m di quota, con uno tà più estese: ta al prossimo anno, porterebbe il si­ sviluppo di oltre 1,3 km. Questo abisso 1) Lummelundagrottan 2.670 m stema a —971 m. Le battute alla ricer­ si piazza per ora al 9° posto nel Canada 2) Bodagrottorna 2.615 ca di nuovi abissi hanno portato alla con un potenziale di circa 1.000 m. Nel­ 3) Labyrintgrottan 2.100 scoperta della WOLFHÒHLE discesa la vicina PORCUPINE CAVE sono stati 4) Kappashala 1.800 sino a —426 m su sifone. scoperti ulteriori 300 m di gallerie per 5) Sotsbàcksgrottan 1.750 (da «Caves & Caving») cui l’attuale sviluppo passa a 1.660 m 6) Lullehatjarrogrottan 1.300 per un dislivello di ca. 100 m. 7) Hoppet 1.000 (da «Caves & Caving») 8) Hòlickgrottan 910 BELIZE 9) Voitasgallogrottan 800 10) Làmmelhalet 550 Nel corso del 1984 speleologi america­ (da «Grottan») ni hanno scoperto, nella grotta deno­ CECOSLOVACCHIA minata TUN KUL, la gigantesca sala FRANCIA “ Belize Chamber” lunga 450 m, larga Speleosub di Brno, forzando 3 sifoni da 50 a 200 ed alta almeno 65 m. Que­ nella GROTTA BYCISKALA (e scopren­ Nel Massif des Arbailles (Pyr.- Atlanti­ sto salone sarebbe dunque il secondo do nel contempo 1320 m di gallerie), ques) la S.S.P.B. di Bordeaux ha esplo­ del mondo, dopo la colossale Sarawak hanno effettuato la congiunzione con rato per ca. 5 km il RÉSEAU DE SINHI- Chamber (700 x 400 x 70) nel Parco Na­ RUDICE PONOR, ciò che porta lo svi­ KOLE (di cui 4 km rilevati). Numerosi zionale di Mulu (Borneo). luppo totale del sistema a 12 km. gli affluenti rimasti da esplorare sia a (da «Spéléo-Flash») (da «Spéléo-Flash») monte che verso valle. Una colorazione

SPELEOLOGIA 14,1986 63 ha permesso di confermare la congiun­ GERMANIA OVEST JUGOSLAVIA zione con il limitrofo RÉSEAU D’ET- XANKOZOLA che misura oltre 2 km di Ecco la classifica, aggiornata all’esta­ Come al solito numerose e sempre più lunghezza. Esplorazioni in corso. te ’85, delle più profonde ed estese ca- interessanti le scoperte e le esplorazio­ (da «Spelunca») vità di questa Nazione: ni avvenute nel 1984 in questa Nazione 1) Geburtstagsschacht — 698 m sia da parte degli speleo jugoslavi e sia Nel Gouffre LONNÉ PEYRET, via in­ 2) ZE-Schlinger — 584 dei gruppi stranieri. Ma vediamole nel gresso GL 102, lo S.C. Blois ha scoper­ 3) Kargrabenhòhle — 447 dettaglio: to un’importante prosecuzione 4) Mickerloch — 348 Soci del Drustvo Za Raziskovanje Jam neM’amonte denominato “ Rivière du 5) Salzgrabenhohle 270 in collaborazione con speleologi di Grand Galop” esplorando oltre 1,5 km Gam (S.C.A.G.) hanno proseguito in di nuove gallerie che si dirigono verso 1) Salzgrabenhohle 7.797 m agosto l’esplorazione di MAJSKA JA- il GOUFFRE DU PAS DE L’OSQUE (tut­ 2) Frickenhohle 2.814 MA che chiude su sifone a —592 m. tora in esplorazione). Una eventuale (e 3) Feuerkarhohle 1.920 Questa cavità si piazza al terzo posto fortemente probabile) congiunzione fa­ 4) Reinersberghohle 1.700 per profondità, mentre il suo sviluppo rebbe passare la quota del sistema al 5) Geburtstagsschacht 1.610 raggiunge 1.732 m. “ classico” —1000. Ma ancora più in al­ (da «Der Schlaz») (da «Spelunca») to lo stesso gruppo sta esplorando il GOUFFRE AP. 323 (—150 su strettoia Un gruppo speleologico di Belgrado nel ghiaccio con violenta corrente INGHILTERRA (S.D. «Protéus») ha recentemente di­ d’aria) che, se congiunto con il GOUF­ sceso sui monti d’Orjen un abisso pro­ FRE PAS DE L’OSQUE, farebbe “ salta­ Anche per questa Nazione siamo in fondo 200 m, mentre una campagna di re il banco” (in termini metrici, s’inten­ grado di fornire la classifica delle cavi­ ricerche nella catena di Prokletije ha de). tà più importanti aggiornata alla fine portato alla scoperta di diverse vertica­ (da «Spelunca») del 1984: li, fra cui un nuovo abisso esplorato si­ 1) Ogof Ffynnon Ddu — 308 m no a —280 m. Scoperto ed esplorato sino a - 81 nel 2) Giant’s-Oxbow System - 214 (da «Spelunca») 1980 il CHOURUM DE LA COMBE DES 3) Gaping Gill Cave System — 203 BUISSONS (Hautes-Alpes, Dévoluy) ha 4) Lost Johns-Gavel System - 186 Speleologi cecoslovacchi di Trutnava visto la sua profondità passare nel 5) Penygent Pot — 184 hanno esplorato sino a —245 il BREZ- 1984 a —450 m per 3,1 km di sviluppo 6) Peak-Speedwell System - 182 NO POD SKUTNIKOM, mentre nella ca­ grazie alle assidue esplorazioni effet­ 7) Ogof Agen Allwedd - 180 tena montuosa del Biokovo un altro tuate dal CDS 83 e dal Groupe Vocon- 8) Reyfad Pot — 179 gruppo cecoslovacco, guidato da G. ces di Briançon. Stibrayi, ha raggiunto —396 m nella VI- (da «Spelunca») 1) Ease Gill Cave System 52.400 m LIMOVA JAMA (A2). 2) Ogof Ffynnon Ddu 43.000 (da «Spelunca») Due grosse novità ci vengono dal dipar­ 3) Ogof Agen Allwedd 29.000 4) Dan yr Ogof timento dell’Hérault: la prima riguarda 15.000 Continuano a ritmo serrato le esplora­ 5) Gaping Gill Cave System VA VEN DE LA CAPITELLE (St-Guilhem- 14.300 zioni nella VELIKA LEDENA JAMA da Le-désert) nella quale è stata raggiunta 6) Ogof Craig y Ffynnon 12.500 parte del Jamarsko Drustvo Logatec: la quota di —450 m su sifone, mentre 7) West Kingsdale System 11.600 dopo il forzamento di numerosi pas­ la seconda interessa VAVEN DE LA 8) Mossdale Caverns 10.000 saggi stretti è stata raggiunta la pro­ LEICASSE (Larzac) che sino a poco (da «Caves & Caving») fondità di —400 m (continua). Nel set­ tempo fa era nient’altro che un buchet- tore delle Alpi di Kamnik lo Jamarski to di 23 m di profondità. Un nuovo grande sistema sotterraneo Klub Kamnik ha esplorato sino a —338 Ben 14 (!) disostruzioni con impiego di è stato recentemente scoperto nel m la JESENSKA JAMA (continua). esplosivo hanno permesso di scoprire Llangattwg Mourrtain (S. Wales), dalla (da «Spelunca») la “ chiave” del sistema rappresentata Chelsea Spel. Society: agli inizi del nell’occasione da un P.109 che dà ori­ 1985 il suo sviluppo raggiunge già i 5,5 km! gine, sia tramite “ finestre” che alla sua 1 km di nuove gallerie, costituite da base, ad un grandioso e ramificato (da «Caves & Caving») grandi sale concrezionate e da impo­ complesso di gallerie rilevate sinora nenti stalagmiti, sono state scoperte per oltre 7,3 km (—252 m). ISLANDA dagli speleologi del J.K. «Orni Galeb» (da «Spéléo-Flash» e «Spelunca») di Prebold nella SNEZNA JAMA, cavità È proprio vero che l’esplorazione non situata sul M. Raduha. Dopo 10 anni di tentativi è stata final­ conosce ostacoli (anche se in questo Membri del DZJR «Luka Cec» hanno mente realizzata la congiunzione tra il caso bisognerebbe parlare di speleolo­ esplorato per ca. 6,5 km la JAMA POD CREUX DU SOUCY ed il GOUFFRE DE gia glacio-vulcanica...). Dopo 3 spedi­ GRADOM il cui ingresso si apre nei LA COMBE-AUX-PRÊTRES (Franchevil- zioni (1980-82-84) un’équipe guidata da pressi del Castello di Predjama, men­ le, Côte d’Or) che porta il sistema ad ol­ G. Favre ha raggiunto la fantastica tre i soci del J.K. «Vinko Padersic- tre 20 km di sviluppo. La traversata pre­ quota di —525 m (sviluppo considere­ Batreja» di Nuovo Mesto hanno disce­ senta un percorso di ca. 1600 m con 4 vole: 2.850 m) nella KVERKFJÓLL, una so il GOUFFRE JOJKINOVAC (M. di sifoni rispettivamente di 35, 30, 395 e cavità formatasi sotto un ghiacciaio e Grmec, al confine tra Bosnia ed Erze­ 60 m! che deve la sua genesi ad un torrente govina) arrestandosi su sifone a —460 (da «Spelunca») (portata 15 l/sec) di origine geotermica m. (35° C) che ha praticamente scavato (da «Spelunca») grandi gallerie (e pozzi) tra ghiaccio e tufo vulcanico. Inutile aggiungere che i Una spedizione intergruppi (Zagabria, IRLANDA rischi di queste esplorazioni sono vera­ Makarska, Split e polacchi di Cracovia) mente tanti (armo dei pozzi, distacco di ha esplorato diverse cavità nel gruppo Il superamento di una breve frana ha enormi blocchi di ghiaccio, ecc. ecc.). montuoso di Biokovo fra le quali STA­ permesso agli speleologi del Reyfad In conclusione una speleologia davve­ RA SKOLA (—250 m), UPORNA JAMA Group di effettuare la congiunzione tra ro insolita! Nello stesso settore del (—211 m) e PRETNEROVA JAMA Noon’s Hole e Arch II (Co. Fermanagh) Vatnajòkull un’équipe di speleologi di (—252 m). e di scoprire nell’occasione circa 1,5 Grenoble ha esplorato, pochi mesi do­ (da «Spelunca») km di nuove gallerie. A detta degli sco­ po gli svizzeri, un’altra interessante ca­ pritori si tratta di una delle più diver­ vità dalle caratteristiche identiche alla Speleologi di Belgrado e di Wroclaw tenti traversate oggi possibili nell’iso­ precedente (sviluppo 400 m): ... ovvero, (Polonia) hanno esplorato nel periodo la. dove il fuoco cova sotto il ghiaccio! estivo due profondi abissi nella catena (da «Caves & Caving») (da «Spelunca» e «Spéléo-Flash») del Durmitor (Montenegro), rispettiva-

64 SPELEOLOGIA 14,1986 mente —380 e —460 m. Nel corso del­ le esplorazioni si è dovuta purtroppo MEXICAN PROJECT ’85 registrare la morte di uno speleologo rimasto penzolante in un pozzo con la Spedizione della Federazione Speleologica Belga organizzata dal Gruppo Speleo Alpino testa prigioniera del suo pedale. Belga. (da «Spelunca») Questa spedizione che ragruppava 16 partecipanti si è svolta durante i mesi di Marzo ed Aprile nello stato di Puebla (Messico), su di un massiccio prossimo a quello su cui lavorano gli speleo texani dell’AMCS. MESSICO Ad onta delle piogge tropicali, anormalmente abbondanti quest’anno, grazie ad un metodo di spedizione ultraleggera messo a punto dal GSAB in Austria, è stato possibile prospetta­ Una spedizione... olandese ha ripreso re una vasta parte del massiccio. le ricerche nella CUEVA DE VESTHU- In pratica piccole squadre di 5-6 persone con un’autonomia di 15 giorni, hanno indirizzato le loro ricerche chi sull’altopiano sino a 2400 m e chi dalla parte delle presunte risorgenti. COC (Chiapas), cavità scoperta dagli Sono stati così esplorati 3 sistemi totalizzando 35 km di nuove scoperte. inglesi nel 1982, esplorando 1,3 km di Come si può desumere dai risultati allegati, sono stati riscontrati in questa regione tutti i nuove gallerie: attuale sviluppo 4,9 km, possibili tipi di aspetti carsici: una risorgente di 19 km di sviluppo, un abisso profondo 700 dislivello positivo 380 m. Altre grotte, m, un pozzo superficiale con una verticale assoluta di 380 m ed una sala la cui cubatura rag­ fra cui una lunga 1,7 km, sono state giunge 1,2 milioni di metri cubi. esplorate In diverse zone del Chiapas Di rimarchevole poi la scoperta di 3 siti archeologici tra i quali un santuario di probabile ori­ sino al confine con il Guatemala. gine atzeca. (da «Spéléo-Flash») I reperti ed i rilevamenti fatti sono in corso di studio in Messico. II rapporto completo del MEXICAN PROJECT ’85 sarà prossimamente pubblicato su Spéléo Flash, rivista della FSBF. SPAGNA Risultati della spedizione: 40 cavità esplorate Sistema Acotempa-Coyolapa Lo Speleo Club de Grada di Barcellona ha ripreso, nell’estate ’84, le esplora­ Zona di pozzi assorbenti posti sull’altopiano il più importante dei quali è collegato con la ri­ zioni nella CUEVA T.1 (Aranonera) do­ sorgente ve, nella Via de Escalada, sono state Squadre “ altopiano” Squadra “ risorgenti” scoperte oltre 1,5 km di nuove gallerie. Cueva Aztotempa (—700 sv. 4 km) Coyolate ( + 240 sv. 19 km) Parallelamente è stata rilevata comple­ Pozo Verde (P380 —400) tamente la galleria principale ascen­ Sotano de las Abejas (P150) dente che ha totalizzato 5.405 m di svi­ OC 4 (P160) luppo. Dopo questa campagna il disli­ OC 8 (P160 —260) Montitta (sv. 1 km) vello del SISTEMA ARANONERA (T.1 HU 2 (P100) -Santa Elena) risulta di 701 m (+101, Sotano Sztotempa (P100) —600). (da «Exploracions») Sistem Oztopulcn Risorgenti ed esutori collegati con le perdite esplorate dalla spedizione di prospezione dell’83 Xantilco (sv. 1 km) Tamazcalco (sv. 3 km) Resumidero del Rio PICOS DE EUROPA (Massiccio Cen­ Topitzal (sv. 1 km) trale) La campagna '85 effettuata dallo Sistema Alcomunga “ Speleo Club de la Seine” ha permes­ Insieme di piccole grotte esplorate al fine di shuntare la perdita di un importante collettore so di porre termine all’esplorazione (Cueva de Alcomunga) della “ SIMA DEL TRAVE". Sviluppo topografato in questa zona 3,5 km (Groupe Speleo Alpln Belge - trad. R. Banfi) Il punto più basso (—1205 m) raggiun­ to nell’84 era stato stimato “ solo” —1195 m e coincideva con la sommi­ tà di un’ennesima verticale. La Lancaster Univ. Spel. Society ha ef­ sanno qualcosa 4 speleo spagnoli Scesala per 45 m ci si è trovati di fron­ fettuato un campo interno a —600 m bloccati per oltre 16 ore, ma per fortu­ te ad un ambiente dal fondo cosparso nella SIMA 56 (Picos de Europa, Mas­ na in un provvidenziale ramo fossile). di piccoli ciottoli. L’acqua si perde siccio orientale) durante il quale sono (da «Spelunca») sotto una frana invalicabile alla quota state scoperte oltre 1500 m di nuove gallerie (dislivello invariato: —1169 m). di —1256 m. Una spedizione svizzera della S.S.S. di Nello stesso settore gli inglesi hanno Onde rendere meno cocente lo smac­ Ginevra ha esplorato diverse cavità nel­ scoperto una grande prosecuzione nel­ co, il Gruppo si è allora dedicato alla la zona del Lago del Valle (Puerto de la SIMA T.173 che è stata discesa, ap­ caccia di fauna cavernicola e, una vol­ Somiedo, Asturies) tra le quali la più ta esercitato l’occhio, sono state rac­ prossimativamente, sino a —500 (con­ tinua). importante (siglata G.8) è stata discesa colte ben 6 specie acquatiche. sino a —100 per oltre mezzo chilome­ (da «Exploracions» e «Spelunca») Dopo aver disarmato la grotta, Il Grup­ tro di sviluppo (continua). po ha dedicato la terza settimana del (da «Exploracions» e «Spelunca») campo ad un’altra cavità: la “ TORCA Membri della S.C.N. Aranzadi di San DE LA LAUREOLA” dove, con punte Sebastian hanno raggiunto il sifone terminale nella ORMAZARRETA ’KO successive, è stato possibile scende­ Nel 1984 lo S.C. de Paris ha esplorato 1 re sino a —830 m. La topografia è sta­ LEIZEA II a —580 m (v. Speleologia 8) dopo aver scoperto i rami fossili che km di nuove gallerie nella SIMA DEL ta eseguita sino a —785 m. CUETO per cui l’attuale sviluppo del si­ Teniamo poi a far rilevare un altro ti­ scavalcano i passaggi allagati dove si erano arrestate le esplorazioni prece­ stema CUETO-COVENTOSA-CUBERA po di “ prima” raggiunta sul Picos: il passa a 25.150 m. trasporto di 1.000 kg di materiale ef­ denti. Notevole lo sviluppo che passa a (da «Exploracions») fettuato da una società privata di eli­ 6 km. cotteri, ha permesso di usufruire di (da «Exploracions» e «Spelunca») una settimana in più di esplorazioni Nel corso di una spedizione intergrup­ dato che tra il campo d’alta quota ed L’E.R.E. del C.E.C. ha portato a termine l’esplorazione deW’ENGOLIDOR DE pi (E.R.E. Barcellona, S.C. Montpellier, il luogo in cui si lasciano le macchine S.C. Narbonne e speleologi di Nîmes) ci sono 1.800 metri di dislivello. LAS FOYAS (Pirenei centrali) raggiun­ gendo —409 m per uno sviluppo di 1,6 nel settore di Gamueta (Huesca) è sta­ (J.Y. Bigot Speleo Club de la Seine- ta scoperta ed esplorata la SIMA G. 171 Trad. R. Banfi) km. La cavità è quasi Interamente per­ corsa da un’impetuoso torrente ed è in­ sino a —283 m. teressata da piene molto violente (ne (da «Exploracions»)

SPELEOLOGIA 14,1986 65 Una spedizione congiunta York Univ. ROMANIA Cave Club e S.E'.I.I. di Madrid ha pro­ TOP ROMANIA spettato, nell’estate ’84, una nuova e Nei Monti Padurea Craiului il GSS promettente area carsica nel massic­ Transilvania ha scoperto oltre 2 km di cio centrale del Picos de Europa (Hor­ 1. Pesterà VTntului nuove gallerie forzando un sifone lun­ cadura del Canto e Brana de Huesa) (Muntii Padurea go 20 m (prof. —2) nella IZBUCUL DA- che, naturalmente, non ha mancato di Craiului) 32.277 m MISENILOR. Nel medesimo massiccio, sfornare nuovi abissi: il POZU DE VE­ 2. Pesterà din PTriul a seguito di nuove esplorazioni, lo svi­ GA HUERTA chiude per ora a —195 m, Hodobanei (Muntii luppo di CIUR PONOR-TOPLITA DE mentre quello siglato M2 è stato disce­ Bihor) 22.042 m ROSIA passa a 14,3 km. so sino a —259 m (continua). 3. Pesterà Topolnita (da «Spelunca») (da «Caves & Caving») (Podisul Mehedinti) 20.500 m 4. Ciur Ponor-Toplita de I gruppi «Z Oradea» e Speotimis Timi­ ZAIRE Rosia (Muntii Padurea soara hanno proseguito le esplorazioni Craiului) 14.291 m nella PESTERÀ DIN DEALUL CURE- Nel mese di agosto 1984 una spedizio­ 5. Pesterà de la Izvorul CEA (Platoul Mehedinti) portandone lo ne interclub belga Equipe Spéléo du Tausoarelor (Muntii sviluppo da 3.060 a 4.565 m (prof. —87 Centre, S.C. de Rochefort, accompa­ Rodnei) 13.261 m m ) . gnata da due speleosub dell’A.I.R.S., 6. Pesterà de la Zapodie- (da «Spelunca») ha iniziato l’esplorazione e lo studio Pesterà Neagra (Muntii del carsismo del Basso Zaire, nella re­ Bihor) 12.048 m Circa 3 km di nuove gallerie sono state gione compresa entro la cresta di 7. Pesterà Polovragl scoperte nella SURA MARE (Monti Se­ Mbanza Ngungu, il “ plateau” di Bangu (Muntii Capatìnei) 10.350 m bes) da una équipe intergruppi per cui e la frontiera con l’Angola. Le morfolo­ 8. Pesterà de la Izvorul lo sviluppo di questa interessante cavi­ gie sotterranee formano essenzialmen­ Cornilor (Muntii Padurea tà passa a 6,1 km, per un dislivello po­ te due tipi di cavità: i fiumi sotterranei Craiului) 10.200 m sitivo di +380 m. Si tratta del più lungo che sovente attraversano le colline da 9. Ponorici-Cioclovina fiume sotterraneo di questa Nazione parte a parte riapparendo al fondo di cu Apa (Muntii Sebes) 7.890 m per l’esplorazione del quale si sono re­ profonde doline (GROTTES DE MBUZI, 10. Pesterà Buhui se necessarie immersioni, arrampicate GROTTES DE KAVUYAYA) e le cavità (Muntii Aninei) 7.429 m e bivacchi. fossili testimonianza di una paleomor­ 11. Pesterà Ratei (Muntii (da «Spelunca») fologia oggigiorno totalmente trasfor­ Leaota) 7.200 m mata (TADI NDIEKA a Lovo, NDIMBA- 12. Sura Mare (Muntii DIMBA a Mbanza Ngungu, ecc.). In sin­ Sebesului) 6.339,45 m PAPUASIA-NUOVA GUINEA tesi ecco il risultato della spedizione: 13. Pesterà Comarnic 17 grotte esplorate, 7 km di gallerie to- (Muntii Aninei) 6.201 m pografate oltre all’esplorazione ed al ri­ La spedizione inglese (della durata di 6 lievo di 500 m di sifoni. Tra i fenomeni mesi... ottobre ’84/marzo ’85), oltre alla più importanti citiamo: discesa di NARE’ (emozionante dolina — la GROTTA DI NDIMBA (svii. 1.660 di ingresso profonda 300 m o giù di lì), m) dove si segue per più di un chilome­ ha effettuato diverse importanti sco­ perte fra le quali citiamo KILLE CAVE tro un’enorme galleria larga mediamen­ FILIPPINE te da 20 a40 m ed alta sovente più di 15 (-2 6 0 m), BOGALAVE-GOUVI (—178 m, sv. 1,2 km), PAVIE (—260 m, sv. 2,3 m e che contiene immense riserve di La quarta spedizione francese sul car­ km) e l’interessantissima GAMVO guano fossile; so di Sagada ha avuto luogo nel mese (—478, sv. 10 km). Inutile aggiungere — il complesso di grotte di Gombe: di ottobre ’84 conHmportanti risultati che il potenziale esplorativo in questo GROTTA DI MBUZI (635 m) e GROTTA sia esplorativi che scientifici. Oltre alla settore del Nakanai Mt. è enorme! DI KIEZA (1.100 m), enormi condotti scoperta di numerose cavità minori, Maggiori dettagli sulla rivista naziona­ freatici che canalizzano grandi fiumi merita una citazione l’esplorazione del le Inglese di speleologia. sotterranei attraverso le colline omoni­ nuovo RÉSEAU DE LOKOHONG con (da «Caves & Caving») me; ca. 1 km di gallerie e la successiva con­ — il sistema di GROTTE DI KA­ giunzione con il RÉSEAU DE LATIPAN- Se gli inglesi non scherzano anche i VUYAYA percorse da violenti fiumi con SUMAGING-LOMYANG che diventa francesi non stanno certo a guardare... una portata di parecchie centinaia di così un sistema di 3,5 km (prof. —160 Nel mese di febbraio ’85 l’équipe «Pa- l/sec in stagioni siccitose. m ) . pou ’85» si ritrova a metà del suo sog­ (da «Spelunca») (da «Spelunca») giorno in P.N.G. con interessanti risul­ tati che si possono così sintetizzare: 1.000 metri di nuovi pozzi e 2 nuove ca­ vità. GROTTE DE TOMANA: 1200 m ri­ levati, disi. + 300 m, fiume sotterraneo con una portata di 2 m3/sec.; PERTE DE GOIMBE: superbo ingresso alto 70 m al In attesa di dati più precisi, le 5 cavità più importanti delle Filippine sem- fondo di un canyon perduto nella giun­ brano essere: gla (—320 m, sv. 2,8 km, fondo su sifo­ 1) Callao Cave (Penablanca Cave), Isola di Luzon circa m 9000 ne); TRAVERSATA DI TAMUL (700 m di 2) St. Paul Subterrain River, Palawan circa m 7000 sviluppo); congiunzione tra le doline di 3) Porto du Polje du Culjatan, Palawan circa m 7000 Oro e di Tévi con il SISTEMA DI MINYE’ 4) L.L.S.C. System, Luzon circa m 3700 che totalizza così 5,5 km di sviluppo 5) Reseau de Colapnitan, Luzon m 3450 per 479 di dislivello (—469, + 10). Nel corso della seconda parte della Per quanto riguarda la grotta del carso di Sagada: spedizione verrà tentata l’esplorazione 1) L.L.S.C. System, Lomyang - Latipan - Sumaging - Crystal System ca3700 delle risorgenti del fiume Galowe, loca­ 2) Balanagan Cave 2335 lizzate tramite prospezioni aeree, che 3) Tangeb Cave 1950 formano una enorme cascata alta non 4) Dila-eo Cave (Tataya an) 1610 meno di 50 m, mentre una seconda 5) Agiyo-lge* 630 équipe partirà alla ricerca di 3 gigante­ sche doline individuate in piena giun­ * Viene dato da Mouret per m 2600 gla un’ottantina di Km dal centro abita­ to di Pomio. Rossi Guido (da «Spelunca»e «Spéléo-Flash»)

66 SPELEOLOGIA 14,1986 L’ORECCHIO DI DIONISIO

PUNTUALIZZAZIONE SULL’INCIDENTE SPELEOSUBACQUEO ALL’ELEFANTE BIANCO

Sul numero 12 di Speleologia è appar­ sicurezza nell’intervento? stra intenzione tornare ad accendere, so un articolo, a firma di Lamberto Siamo al solito discorso del conflitto l’articolo di Ferri-Ricchi ripropone il te­ Ferri-Ricchi, dal titolo “ Analisi di una di competenza che non riesce ad esse­ ma dell’ignoranza diffusa sul livello di tragedia” e dal sottotitolo “ Perché nul­ re chiarito una volta per tutte e che rendimento raggiunto dalla Sezione la rimanga fine a se stesso, anche l’in­ porta, in luogo della collaborazione, al­ Speleologica del CNSA, specialmente cidente all’Elefante Bianco deve inse­ la diffidenza e al boicottaggio. I subac­ nel settore subacqueo, dove certamen­ gnare qualcosa” . quei del CNSA, organo tecnico del CAI te il lavoro è ancora lungo ma i volonta­ Su questo siamo perfettamente d’ac­ ratificato con legge statale, sono il ri attuali sono i più idonei in assoluto cordo. Resta da vedere a chi deve inse­ corpo più specializzato esistente per ad operare, come dimostra anche la re­ gnare qualcosa. recuperi in grotte sommerse. I som­ cente manovra nazionale “ Gorgazzo Certamente agli speleosub, i quali so­ mozzatori dei VVF e dei CC, sulla cui 85” . no ben consci del rischio connesso efficienza generale non si discute, de­ Questa ignoranza sui progressi che il all’attività che praticano ma che a vol­ vono nel caso di incidenti speleologici Corpo sta facendo a vari livelli si riflet­ te non usano tutte le misure prudenzia­ collaborare con essi rispettando la te sulla difficoltà di operare e di colla­ li possibili e aumentano questo rischio maggiore competenza specifica degli borare in caso di incidente: se Ferri- oltre il lecito. Andare sott’acqua, in speleosub e magari mettendo a dispo­ Ricchi, che è — o per lo meno è stato grotta comporta tali pericoli che biso­ sizione le eventuali apparecchiature in — speleologo, descrive i volontari del gna abbondare in prudenza, prepara­ dotazione (che le finanze del CNSA CNSA praticamente come sprovveduti zione, concentrazione. Fin nei minimi non possono certo permettersi). Del re­ da tenere a freno, figuriamoci un co­ particolari. Ciononostante un inciden­ sto il limite ufficiale di profondità che i mandante dei VVF con quale predispo­ te può sempre avvenire, e uscirne vivi è corpi statali so'pracitati non possono sizione si appresti a collaborare con molto meno probabile che in mare: pur­ per regolamento superare è di 50 me­ essi durante un recupero. troppo sono le statistiche a parlare. tri: oltre tale quota devono comunque Il fatto poi di puntualizzare spesso, da Del resto chi pratica la speleologia su­ intervenire i tecnici del Soccorso Spe­ parte di Ferri-Ricchi, la qualità di sem­ bacquea normalmente sa cosa fa, e leologico. plici “ civili” dei Volontari del CNSA, l’episodio tristissimo dell’Elefante Ferri-Ricchi parla a lungo del Filippo, quasi a sottolineare l’improponibilità Bianco può solamente invitare ad una l’ottimo strumento teleguidato che ha di un paragone con i “ m ilitari” dello sempre maggiore prudenza. permesso l’individuazione della salma Stato, cl lascia molto perplessi sulle L’altro elemento cui invece l’incidente a —64 m, ma che da solo non poteva idee personali dell'autore: ma ovvia­ deve Insegnare qualcosa sono senza certo effettuarne il recupero, intanto il mente ognuno è libero di pensare ciò dubbio e soprattutto le strutture di suo uso a quella profondità è stato che vuole. soccorso, nel caso particolare i Vigili possibile solamente poiché esisteva la Forse Vermlcino è già dimenticato. del Fuoco e i Carabinieri. garanzia, in caso di rottura, di interven­ Il ritardo di una settimana nel recupero to oltre i —50 degli speleologi. Poi la Tullio BERNABEI della salma di Trentinaglia non fu do­ parte fondamentale del recupero, quel­ (Addetto Stampa CNSA-SS) vuto solamente alla difficoltà delle la di profondità, è stata a totale carico operazioni: l’articolo di Ferri-Ricchi (per i motivi suddetti) di due speleo- trae sulla vicenda conclusioni con cui Pubblichiamo volentieri questa lettera per­ sub del CNSA: e ci sembra superficiale ché, dopo ripetuti isterismi telefonici, è la il CNSA non è assolutamente d’accor­ giudicare “ semplice” il compito dei prima che civilmente critica il contenuto di do. Ancora una volta vengono messe due “volontariamente offertisi” per im­ un articolo fortemente contestato. Nessun in discussione l’efficienza e la capaci­ bragare la salma a —64. Molto grave è altro si è fatto avanti cercando di spiegare tà degli speleosub del Soccorso Spe­ invece l’impedire (da parte dei dirigenti la parte più controversa: la meccanica leologico, preparati ed addestrati con VVF) ad altri speleo-sub del CNSA l’en­ dell’incidente. anni di esperienza nell’affrontare gli trata in acqua per assistere i compagni ambienti sommersi sotterranei. in profondità nel caso di improvvise L’autore parla di “ impazienza di agire” difficoltà o malori che, come è noto, degli uomini del CNSA (dopo una setti­ possono sempre manifestarsi. Come mana dall’incidente) che andava a con­ dire che i due dovevano badare a sé trastare con i “ criteri di massima sicu­ stessi poiché sotto i 50 metri non c’era rezza stabiliti dagli organi di soccorso alcuno che potesse aiutarli: non ci dello stato” : ma chi, se non gli speleo­ sembra affatto un “ criterio di massima logi subacquei stessi, che conosceva­ sicurezza” . no la grotta, poteva stabilire il livello di Al di là delle polemiche, che non è no­

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TUTA SEMIMPERMEABILE IN POLIAMMIDE ANTISTRAPPO: la superleggera. Tuta rivoluzionaria dalle caratteristiche incomparabili: è l'unico modello per speleologia che asciuga (e permette di asciugare anche a quello che portate sotto) in pochi minuti anche in grotta. Permette la traspirazione e la massima comodità di movimento. Insostituibile quindi per punte lunghissime, arrampicate e risalite impegnative, grotte non particolarmente fredde o per battute all'esterno. Pesa appena 350 grammi e piegata non occupa più spazio di una piccola macchina fotografica. Chiusura con velcron + 5 bottoni metallici, cappuccio incorporato nel collo a scom­ parsa e tasca esterna. E la tuta che rende meno faticosa la speleologia. 5 taglie-colore rosso lire 49.000

SACCO SPELEO TUBOLARE IN P.V.C. Fondo a doppio spessore, due spallacci. Misura standard H 65 0 24 cm. Altri formati esclusivamente a richiesta. Colori disponibili: arancio e giallo lire 23.500

STIVALI IN P.V.C. Morbidi e robusti con suola tipo carro armato ed altezza al ginocchio. Taglie disponibili dal 39 al 46-colore verde lire 9.000

A T T E N Z IO N E: Per identificare con certezza la vostra taglia per l'ordinazione delle tute, consultate la presente tabella. La taglia XS ha lunghezza collo-caviglia di 150 cm. - circonferenza vita di 85 cm. - circonferenza torace 100 cm. La taglia S ha lunghezza collo-caviglia di 156 cm. - circonferenza vita di 92 cm. - circonferenza torace 110 cm. La taglia M ha lunghezza collo-caviglia di 160 cm. - circonferenza vita di 99 cm. - circonferenza torace 118 cm. La taglia L ha lunghezza collo-caviglia di 164 cm. - circonferenza vita di 107 cm. - circonferenza torace 126 cm. La taglia XL ha lunghezza collo-caviglia di 170 cm. - circonferenza vita di 114 cm. - circonferenza torace 136 cm.

- Vendita diretta dal produttore all'utilizzatore (imballo gratis - pagamento contrassegno -spedizione a mezzo pacco postale o ferrovia non compresa nel prezzo)

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speleom arket * c.p. 242★ 34100★ trieste (I) CENTRO NAZIONALE DI SPE L EOLOGIA "MONTE CUCCO”

Costacciaro (Perugia) UNA PROPOSTA PER IL TEMPO LIBERO : ESCURSIONI - ESPLORAZIONI RICERCHE - CORSI IN UNA DELLE PIÜ BELLE MONTAGNE CARSICHE UMBRE

50 POSTI LETTO - SOGGIORNO - SALA CONVEGNI - DEPOSITO MATERIALI - SERVIZI IGIENICI CON DOCCE - AMBIENTI RISCALDATI - ACQUA CALDA - USO CUCINA (per gruppi max. 20 persone).

I1C.N.S. è posto nel nucleo storico, del paese di Costacciaro (q. 4-80 m s.l.m.), lungo la S.S. n. 3 Flaminia, al confine fra l'Umbria e le Marche, in prossimità della linea ferro­ viaria Roma-Ancona (stazione di Fossato di Vico a 8 Km con servizio di pullman). Il Centro è una base ideale per ricerche ed escursioni nella:

- Grotta di M. Cucco (lung. 20,867 m prof. 922 m)

- Grotta delle Tassare (lung. 2,5 Km prof. 4-38 m)

- Grotta del Mezzogiorno/Grotta di Frasassi (traversata lungh. 1,5 Km prof. 203 ni)

- Buco Cattivo (lungh. oltre 8 Km)

- Grotta Grande del Vento/Grotta del Fiume (lungh. oltre 9 Km)

- Grotta di Caprelle (prof. 110 m)

- Grotta del Chiocchio (prof. 514 m) .

In prossimità del Centro sono state attrezzate alcune palestre speleologiche (Fondarca, Fossa Secca, La Rocchetta) e si trovano diverse fra le più interessanti zone alpinistiche appeniniche (Gola della Rossa, Gola di Frasassi, Corno di Catria, Monte Cucco). Nel periodo invernale il Centro promuove escursioni sciistiche (fondo) e tiene aperta la pista per sci nordico di Pian delle Macinare; sono previsti.anche «centri di addestramen­ to» giovanili in collaborazione con il CUM. Particolari agevolazioni e concreta collaborazione verranno date all'escursionismo scolastico. Dal Centro è possibile raggiungere facilmente i più famosi borghi e centri medievali um­ bri, come Gubbio (14 Km), Gualdo Tadino (15 Km), Nocera Umbra (25 Km), Assisi (40 Km), Città di Castello (45 Km), Perugia (58 Km), Spoleto (72 Km).

Per informazioni scrivere o telefonare a:

CENTRO NAZIONALE DI SPELEOLOGIA Gruppo Speleologico C.A.I. Perugia Via Cesarei 4 - 06100 Perugia - Tel. 075/28613 (sede amministrativa) Corso Mazzini 9 - 06021 Costacciaro - Tel. 075/9170236 (sede operativa) Allegare quota annuale di L.

SOCIETÀ’ SPELEOLOGICA ITALIANA

DOMANDA DI AMMISSIONE

Il sottoscritto ...... nato a ...... il ...... residente a ...... C.A.P...... prov. in via ...... n...... tei...... titolo accademico ...... dichiara di aver svolto la seguente attività speleologica (esplorativa e scientifica):

Prende visione dello statuto della S.S.l. qui riportato e chiede di essere ammesso fra i soci,

(data) ...... (firma) ......

(firma del genitore esercente la patria potestà per I minorenni)

Soci o Gruppi presentatori: 1° ...... 2° (nome e cognome) (nome e cognome)

(firma) (firma) FOTOCOPIARE ® ^ Bregmi £''SALPI e. 5231456 Tlx 758 AP ! SALPI 572538 Telex - (PT) BUGGIANO A 0572/33194/5/6 BORGO - Tel. 010/561161 Tel. - GENOVA CUSCINI DA VIAGGIO, COPERTE E GUANCIALI. GUANCIALI. E COPERTE VIAGGIO, DA CUSCINI PIUME E PIUMINI, lavati e sterilizzati a norma leggedi norma a sterilizzati e lavati PIUMINI, E PIUME rdti i iui MD I ITALY IN MADE fiducia di Prodotti p Lvrzoe im -SLI - SALPI - Piume Lavorazione SpA ACIIM prcmego olte bivacco roulottes campeggio per l’alpinism per SACCHIPIUMA TERMOPANTALONI E TERMOGIACCHE SALPI, il calore sano

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