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n. 401 10 ottobre 2018 GUERRA ROSSA DOPO SUZUKA LA FERRARI SI RITROVA A PEZZI: IN CLASSIFICA E NEL MORALE. E A PREOCCUPARE ORA È ANCHE È LA RIVALITÀ FRA LE DUE ANIME DEL TEAM 2 diBaffi Il graffio 3 4 CAVALLINO SCOSSO LA MORTE DI MARCHIONNE HA PRIVATO IL TEAM DI UNA GUIDA CERTA, GLI ERRORI DEI VETTEL SI SONO SOMMATI UNO SVILUPPO INSUFFICIENTE E UNA LOTTA PER LA LEADERSHIP FRA ARRIVABENE E BINOTTO. IL RISULTATO È DAVANTI AGLI OCCHI DI TUTTI: MONDIALE CONSEGNATO ALLA MERCEDES ATMOSFERA DI SQUADRA DA RICOSTRUIRE. ORA TUTTI ATTENDONO LE MOSSE DI CAMILLERI ED ELKANN. LA 'VIA ITALIANA', VOLUTA DA MARCHIONNE, PER ORA HA FALLITO 5 Stefano Semeraro all'altezza. L'autoscontro con Verstappen a Suzuka – concorso di colpa? Purtroppo ora è inutile discuterne, serviva più fred- La Ferrari si è spaccata. Gli errori di Vettel e uno sviluppo non dezza al momento – è stato solo l'ultimo capitolo di un tunnel all'altezza di un progetto che era sembrato vincente hanno dell'orrore iniziato già in Cina, con una partenza da bullo in frantumato l'obiettivo mondiale, la scomparsa di Marchionne faccia a Raikkonen (che però, come si è poi visto, ha memoria ha lasciato un vuoto di potere che ora, a quanto sembra, è da elefante) e il primo duello aspro con Verstappen che era stato colmato da una guerra fredda fra le due anime del team, costata una ripartenza dal fondo. A Baku, dopo l'ingresso della quella guidata da Maurizio Arrivabene e quella che fa capo a Safety Car, Seb aveva finito per rovinarsi la gara con un assalto Mattia Binotto. Tutti e due uomini scelti da Marchionne, che troppo irruente a Bottas che fa il paio con la tamponata in sognava di riconquistare l'iride perduto da tanto, troppo Francia, sempre ai danni del finlandese della Mercedes. In Au- tempo. Contava sulle risorse dell'ingegno dei giovani tecnici, stria l'errore, meglio, la distrazione, è arrivata in qualifica, ad Marchionne, aveva investito su un'anima italiana, oltre che su Hockenheim Vettel invece ha vissuto il momento più nero della un tedesco dal cuore caldo come Vettel. Oggi si può dire, con stagione, commettendo l'errore più netto, quello che ha la- amarezza, che non ha funzionato. Una scommessa dolorosa- sciato più tracce, nel punteggio e nel morale, e ha indirizzato mente persa, su cui piovono le parole sarcastiche, antipatiche, una stagione che pareva finalmente destinata a Maranello brucianti del vecchio boss Berne Ecclestone: “la Ferrari perde verso Stoccarda. Fra la Germania e Monza è caduta la scom- perché è troppo italiana». parsa di Marchionne, Il GP d'Italia è stato quello del patatrac Il mondiale è in mano ad Hamilton, tra dieci giorni può già di coppia, del botto fra Kimi e Seb, un epitaffio anticipato sulle prenderselo negli Stati Uniti, e a spianargli la strada, inutile ambizioni del Cavallino che in casa sembrava destinato a ri- negarlo, sono state le incertezze del suo rivale in Rosso. Vettel partire alla grande e che ha poi vissuto di stenti e delusioni va rispettato, come ha chiesto per primo Hamilton, e ci man- anche in Russia e, appunto, in Giappone. Più di 70 punti persi cherebbe dimenticarsi ora delle sue grandi qualità. Nei mo- per strada, un regalo che Hamilton ha incassato con ricono- menti critici di questa stagione però Seb non è stato scenza. 6 7 A Suzuka è esploso il duello interno A Suzuka è venuto anche a galla il duello interno, quasi un ri- giuste strategie che mancherebbe al muretto della Rossa – flesso di quello esploso in pista fra i due piloti all'indomani ma è mai possibile accorgersene a stagione ormai finita? - della pessima gestione dell'addio a Raikkonen, liquidato pub- sono stati chiari sintomi di disagio, e un passo falso sotto il blicamente forse con troppo anticipo alla vigilia di un appun- profilo della comunicazione. Proprio Arrivabene aveva sempre tamento cruciale come quello di Monza, e che dopo fatto scudo alla squadra, difendendola come un tutt'uno; le l'annuncio del passaggio alla Sauber ha iniziato a sentirsi accuse nel momento del disagio più grande sono state il troppo stretto nei panni del fedele scudiero. Era stato Mar- segno evidente, innegabile, che in realtà anche in seno al chionne a volere Binotto alla guida tecnica del team, a lui si team l'atmosfera da tempo non era certo delle migliori. rapportava quando voleva essere aggiornato sullo stato della Manca una guida sicura, si scontrano ambizioni diverse, e a gara con la Mercedes; e forse ad Arrivabene quel filo diretto, fine stagione si prepara forse una notte dei lunghi coltelli, un la grande autonomi concessa al giovane direttore tecnico, un regolamento di conti finale dopo l'ennesima e questa volta po' pesava. Le critiche evidenti e acide sulla scelta (sbagliata) davvero deludente sconfitta. La fine di un'era? Il tramonto di delle gomme nelle qualifiche di Suzuka, l'appello ad una figura quella via italiana che Marchionne aveva fortemente voluto di 'tattico' non chino sui computer ma capace di annusare le dopo l'addio di James Allison, il tecnico accusato di eccessivo 8 dirigismo, di una visione troppo verticale della catena di co- del nuovo sensore al motore imposto dalla Fia dopo ripetuti mando, ma che ora si sta prendendo una rivincita non da poco controlli, che per qualcuno avrebbe frenato le prestazioni alla Mercedes? Vederemo cosa decideranno di fare Luis Ca- della Rossa, di certo la Mercedes in poco più di 40 giorni ha milleri, il nuovo e per certi versi misterioso amministratore de- colmato un gap che pareva decisivo, tornando efficiente nello legato che per ora si è fatto vedere poco (a Monza) e ha sfruttamento delle gomme, e mettendo in campo una rea- parlato ancora meno, e soprattutto John Elkann, che ha preso zione compatta, totale, che un Hamilton infallibile e cinico, il posto di Marchionne alla Presidenza. più forte che mai, ha saputo sfruttare dal primo all'ultimo cen- Sul groppone del team pesano strategie e scelte sbagliate timetro di gara. Di tutti i Mondiali persi da Maranello, in- (Ungheria, Monza, Singapore, Giappone), uno sviluppo che somma, questo si avvia a diventare il più doloroso. Stavolta dopo Spa si è esaurito, retrocedendo un Vettel che in Belgio non basterà ripartire a testa bassa, come a Maranello hanno aveva sverniciato Hamilton - «mi ha passato come se io non sempre fatto, ma servirà anche ricostruire, riparare, ridise- esistessi», come aveva ammesso sconcertato lo stesso driver gnare la squadra che l'anno prossimo sarà dietro Vettel e Le- inglese – al ruolo consueto per i ferraristi degli ultimi deci anni clerc. Una sfida non da poco, e non quella che si aspettavano di inseguitore frustrato e borcollante. C'è anche la faccenda i tifosi appena due mesi fa. 9 LA ‘SOLITUDINE’ DI LEWIS A HAMILTON PIACE LA SFIDA CONTINUA, GARA DOPO GARA, HA LA NECESSITÀ DI AZZANNARE IL RIVALE, DI MANTENERE ALTA L’ADRENALINA E LA CONCENTRAZIONE. MA ANCHE QUEST’ANNO, IL BELLISSIMO DUELLO CON LA FERRARI DI VETTEL SI È CONCLUSO ANZI TEMPO E GIÀ AD AUSTIN L’INGLESE DELLA MERCEDES POTREBBE FESTEGGIARE IL SUO QUINTO CAMPIONATO DEL MONDO PERDENDO COSÌ IL GUSTO DEL CONFRONTO COL RIVALE NUMERO UNO NEI SUCCESSIVI APPUNTAMENTI 10 11 Massimo Costa maledettamente complicato bat- Vive di sfide Lewis Hamilton e non potrebbe essere diversa- tersi per il mas- mente. Si nutre di battaglie, in pista e a parole. Il duello con la simo. E’ quindi Ferrari di Sebastian Vettel lo ha esaltato in questi ultimi due anni normale che es- permettendogli anche di migliorarsi come pilota. Oramai ap- sendo noi esseri pare imbattibile. Ma il crollo del tedesco lo ha quasi rattristato, umani, si commettano degli errori, ma è il modo con cui li vi- proprio come lo scorso anno. Si sente solo Hamilton, ormai vi- viamo che conta”. E’ un Hamilton filosofico, bonario nei con- cino all’incredibile conquista del quinto mondiale di F1. Che noia fronti del suo principale avversario. Un Hamilton che di fatto sa correre già sapendo che Vettel è praticamente fuori dai giochi. di avere il quinto titolo a pochi metri e rende onore al soldato E non ha mancato di dirlo. “Non mi aspettavo un calo così evi- “abbattuto”. Quando avverrà? Tutti noi speriamo che Vettel rie- dente della Ferrari. Fino a metà campionato erano molto forti, sca a prolungare il più possibile… l’agonia. Di sicuro lo spera Li- ma da Monza qualcosa è cambiato e non avevo proprio previsto berty Media timorosa di vedere crollare l’interesse se il la loro crisi. Non ho una risposta per spiegarne i motivi. Ma so campionato dovesse concludersi tra gli USA e il Messico ren- bene che noi abbiamo lavorato duro per recuperare il terreno dendo inutili le trasferte del Brasile e di Abu Dhabi. Nel 2017, perso dalla Ferrari, abbiamo massimizzato ogni cosa e i risultati Lewis aveva chiuso il discorso a Città del Messico, vedremo cosa sono arrivati. Per esempio, la vittoria di Budapest è stata una accadrà questa volta. Con il quinto titolo, Hamilton raggiunge- vera sorpresa perché non eravamo favoriti, eppure ce l’abbiamo rebbe nella classifica dei mondiali vinti Juan Manuel Fangio e a fatto. Ho letto tante critiche a Vettel, ma non sono d’accordo. quel punto davanti a lui avrà soltanto Michael Schumacher con Occorre che i media mostrino rispetto per Sebastian, probabil- i suoi sette iridi. Un obiettivo tutt’altro che impossibile da rag- mente non riescono a capire quanto sia difficile esprimersi sem- giungere se la Mercedes e il pilota britannico continueranno ad pre al massimo e ai nostri livelli.