n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE La PEC è fantastica Vodafone e H3G Huawei ai raggi X La nuova Ford Fiesta ma è un segreto devono rimborsare Punta a diventare è un concentrato Dal prossimo 10 gennaio le Poste Italiane aumenteranno le tariffe delle raccomandate. i costi della segreteria 02 la numero 1 16 di tecnologia 24 Così, mandare la classica Raccomandata A.R. necessaria per esempio per disdettare un contratto con operatori telefonici e pay TV, costerà 5,95 euro. Praticamente tanto quanto costa, presso i principali provider (compreso Poste Italiane), sottoscrivere per un anno una casella di Posta Elettronica Certificata, la cosiddetta PEC, che la legge equipara alla Visita all’impianto di riciclo dei RAEE raccomandata. Eppure le persone continuano a inviare le Raccomandate. La PEC è una realtà che ha cambiato (in me- glio) la vita ad alcune categorie professionali Del vecchio TV non si butta via nulla ed enti: si pensi per esempio agli studi legali che possono notificare gli atti via PEC. In realtà, oramai da anni, è obbligatorio per ogni Viaggio nello stabilimento di Relight, uno dei principali azienda e per molti professionisti disporre di una casella PEC. Per i cittadini invece non è obbligatoria ma è un’opzione da tenere in centri di trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici buon conto proprio per evitare sia i costi, sem- pre più alti, delle raccomandate, sia la noia di italiani, dove i “rifiuti” si trasformano in nuove risorse dover andare all’ufficio postale per inviare il plico cartaceo ed attendere per giorni l’avviso 04 di ricevimento. Con la PEC si fa – o meglio si farebbe – tutto molto più velocemente, da casa, senza stampare carta e anche rispar- miando. Si farebbe perché l’indirizzo PEC non Al Camp Nou per scoprire è riportata in quasi nessun sito delle aziende private con i quali i consumatori si trovano a interagire. Non c’è, infatti, al momento, alcun la tecnologia Replay 360 obbligo esplicito per le aziende di pubblicare sul proprio sito, insieme per esempio a dati ben meno utili come il numero di iscrizione Intel ha lanciato una nuova tecnologia al registro imprese, anche l’indirizzo di PEC. Niente PEC nella pagina dei contatti per la di replay a 360 gradi che offre agli stragrande maggioranza delle grandi società: Trenitalia, Alitalia, Enel, TIM, Vodafone, H3G, Sky, e potremmo andare avanti molto ancora. spettatori un’esperienza “immersiva” Evidentemente rendere troppo pubblica la 09 PEC è visto dalle aziende che hanno a che fare con i consumatori come un rischio troppo grande di esporsi a una valanga di comunica- zioni certificate a cui poi si è obbligati a dare seguito e risposta. Inutile nascondersi dietro un dito: il prezzo alto della raccomandata e Download da le scomodità dell’invio fisico sono unitilizzati come deterrente per ridurre le “grane” e le disdette; la PEC, invece, da questo punto di La nostra guida completa vista, è considerata la peggiore delle iatture. Resta ancora incredibile che - nel silenzio Tutto quello che c’è da sapere sulla delle Autorità - si possano attivare solo con una telefonata servizi come abbonamenti telefonici o pay TV ma poi per disattivarli sia nuova funzione download di Netflix necessaria una raccomandata A.R. e invece non venga mai suggerito l’utilizzo della PEC. Una comoda FAQ, divisa per punti Per fortuna esistono due siti che fanno da 14 “elenco” delle PEC rispettivamente della Pub- blica Amministrazione e delle aziende private. Il primo permette di identificare l’indirizzo PEC di ogni ufficio dell’apparato pubblico, IN PROVA IN QUESTO NUMERO sia a livello nazionale che locale. Il secondo, INI-PEC, consente di trovare la PEC delle società private, partendo per esempio dalla denominazione o dalla partita IVA. Questi due 31 34 37 siti meriterebbero molta più visibilità, una vera e propria Pubblicità Progresso per stimolare anche per i cittadini l’utilizzo della PEC. Anzi, andiamo oltre: invece di prevedere il ridicolo obbligo all’accettazione dei cookie (quasi tutti cliccano OK senza leggere), sarebbe stato meglio rendere obbligatoria la chiara pubblicazione sui siti aziendali della PEC. Perché la maggiore facilità per i consumatori di comunicare con le aziende non può essere mai considerata una minaccia, almeno da società che si professano leali e trasparenti. Apple MacBook Pro OnePlus 3T, il miglior Sony MDR-1000X Gianfranco GIARDINA Potenza e portabilità smartphone Android? Qualità senza rumore n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE MERCATO Chi ha disattivato le segreterie tefoniche degli operatori dovrà essere rimborsato Stessa IVA Agcom: Vodafone e H3G devono restituire su eBook e libri cartacei agli utenti i soldi della segreteria telefonica L’Europa segue Regalo natalizio dell’Agcom a tutti i clienti convinti di aver disattivato le segreterie telefoniche il modello italiano di Vodafone e H3G e che invece hanno continuato a pagare gli accessi alla casella vocale L’Europa propone di abbassare l’IVA di Roberto PEZZALI degli eBook portandola egreterie telefoniche a paga- al livello di libri e riviste mento, difficoltà di disattivarle e cartacee. Una vittoria S messaggi poco chiare sulle pa- gine web: lo avevamo denunciato con per i Paesi (tra cui una nostra inchiesta a inizio novembre l’Italia) che avevano (leggi qui) e ora cala feroce su Voda- fone e H3G la mannaia dell’Autorità già deciso di equiparare per le Garanzie nelle Comunicazioni i due strumenti che sanziona i due operatori per pra- tica commerciale scorretta. Partiamo di Roberto PEZZALI con H3G: l’operatore attiva di default la segreteria sulle nuove SIM e ogni I Paesi Ue saranno liberi di tagliare qual volta un utente consulta la casella l’IVA per gli e-book e le pubblica- vocale si vede addebitati 20 centesimi. zioni digitali portandola allo stesso Un costo da sostenere anche se si è livello dei libri e giornali cartacei. provveduto a disattivare il servizio di Una scelta che l’Europa lascia a segreteria telefonica, perché come ha ogni singolo Paese e che, strano, ammesso l’operatore “la procedura di queste che sul sito Internet non sono in grado di addurre argomentazioni per una volta vede gli altri inseguire disattivazione del servizio di deviazio- affatto chiare, e inducono i clienti a valide a dimostrare la correttezza del l’Italia che aveva già deciso di ab- ne automatica in segreteria telefonica pensare di aver disattivato tutto. proprio comportamento né ha propo- bassare l’IVA al 4% dal primo gen- è possibile tramite digitazione della L’Agcom non ha ritenuto convincenti sto idonee misure atte a farne cessare naio del 2015 (qui la nostra super stringa ##002# [...] ma questo non le contromisure messe in opera dal- la lesività a danno degli utenti.” inchiesta). La proposta è contenuta comporta la disattivazione della casel- l’operatore per disattivare il servizio I due operatori ora dovranno comu- in un pacchetto di norme proposte la vocale (che rimane attiva). E’ pos- e neppure quelle per rimborsare gli nicare entro 30 giorni dalla notifica dalla Commissione Europea in fase sibile quindi continuare a chiamare il utenti. H3G infatti ha dichiarato di “Sta- dei provvedimenti la procedura, e la di approvazione, e la decisione di 4133 per l’ascolto dei messaggi”. re provvedendo ad avviare, a richiesta relativa tempistica, che intendono im- eliminare la disparità tra cartaceo Solo a seguito dell’avvio del procedi- dei clienti, il rimborso automatico delle plementare per impedire che i propri e digitale ha iniziato a raccogliere mento H3G ha chiarito che agli utenti è somme erroneamente addebitate” ma utenti possano incorrere nella consul- consensi da parte delle varie società consentita una disattivazione solo par- giustamente Agcom fa notare, nella tazione involontaria del servizio di se- degli editori, inclusa quella italiana. ziale del servizio e che si inibisce infatti delibera, che un rimborso non può de- greteria telefonica pagando e dovran- “Una grande vittoria per l’Italia e per la sola possibilità di lasciare messaggi finirsi automatico se è su richiesta del no anche modificare le pagine web i lettori di tutta Europa” è il commen- per chi chiama, ma la casella vocale cliente. In quest’ottica, per l’Autorità, si spiegando bene le procedure. Inoltre, to del presidente dell’Associazione resta attiva e raggiungibile chiaman- delinea un “ingiustificato arricchimen- ed è questa forse la cosa più importan- Italiana Editori (AIE) Federico Motta. do il 4133 o cliccando sulla icona del- to dell’operatore che si realizza in tutti te, dovranno “riaccreditare, indipen- “È una decisione che aspettiamo da la segreteria telefonica. Informazioni i casi in cui il cliente non abbia conte- dentemente dalla richiesta del cliente, tempo – ha aggiunto Motta -. Siamo stato l’addebito (non essendosene ac- le somme addebitate per le chiamate stati i primi a chiedere che l’IVA per corto) o non si verifichino le condizioni involontarie alla casella vocale effet- libri cartacei e digitali fosse equipa- stabilite dalla Società per il rimborso”. tuate sia tramite il 42020 sia tramite rata. Adesso tutti i lettori europei po- Simile il caso di Vodafone: anche in l’utilizzo dell’icona della segreteria te- tranno avere gli stessi diritti”. Quella questo caso le SIM nascono con la lefonica e inviare un sms che informi il di oggi, insomma, “è la conferma di segreteria attivata e la consultazione cliente dell’importo e delle modalità di una tendenza non più reversibile ed costa ben 1.5 euro al giorno. Si può di- riaccredito, con espresso richiamo alla è bene che anche la Commissione sattivare il servizio, ma in caso di disat- delibera”. Dopo aver rimborsato tutti Europea ne abbia preso atto” ha tivazione parziale, ovvero se si disattiva gli italiani che hanno involontariamen- concluso Motta, “auspichiamo ora solo la funzionalità di ridirezionamento te pagato per la segreteria dovranno un iter spedito perché la proposta delle chiamate verso la casella con anche comunicare all’Agcom l’elenco diventi operativa”. Per gli italiani non i codici a tastiera, si continuerà a pa- completo degli utenti ai quali è stato cambia nulla, ma il Governo può gare 1,5 euro per ogni consultazione effettuato l’accredito delle somme tirare un sospiro di sollievo perché della segreteria, anche involontaria. specificando la data e l’importo per insieme alla Francia e al Lussem- Vodafone si è attivata più volte, anche ogni utente. Vodafone e H3G hanno burgo rischiava una procedura di in seguito all’istruttoria, per risolvere la ora 2 mesi di tempo per fare ricorso infrazione avendo violato le norme cosa ma secondo Agcom “non è stata contro la delibera. comunitarie.

 torna al sommario 2 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE MERCATO SIAE ha ricevuto il parere favorevole del Tribunale Civile di Roma in merito al caso del secondary ticketing online dei Coldplay Caso Coldplay, il Tribunale dà ragione a SIAE Ma i biglietti sono ancora online a prezzi folli La risoluzione della questione è però ancora lontana e a pagarne le conseguenze, al momento, restano i consumatori

di Gaetano MERO ha sposato la tesi del Codacons – si legge l Tribunale Civile di Roma si è pronunciato a favo- nella nota diffusa alla re della SIAE nel ricorso d’urgenza presentato il stampa. Chiediamo I 13 ottobre scorso relativo al caso della rivendita dei ora alla Procura, biglietti dei concerti ad un prezzo notevolmente supe- che già indaga sul riore rispetto a quello ufficiale, balzato agli onori della fenomeno, di porre cronaca per gli eventi dei Coldplay previsti per luglio sotto sequestro tutti prossimo. i biglietti del con- certo dei Coldplay La sentenza: SIAE e Federconsumatori rimasti invenduti sui hanno ragione canali di vendita se- La sentenza emessa il 1 dicembre inibisce a Live condari, ordinando il Nation 2, Seatwave, Ticketbis e Viagogo, l’ulteriore loro reinserimento in vendita diretta o indiretta sul mercato secondario dei commercio sui siti ufficiali e a prezzi regolari”. Secon- Secondary ticketing biglietti dei concerti dei Coldplay del 3 e 4 luglio 2017 do l’associazione il principio ribadito dai giudici per il A pagare sono i consumatori allo stadio San Siro di Milano, acquistati sul mercato concerto dei Coldplay a Milano vale per tutte le situa- La vicenda del secondary ticketing si ferma, almeno primario offline direttamente da Live Nation 2 o trami- zioni analoghe: questo vuol dire che deve essere da momentaneamente, a metà strada con ancora diversi te i suoi distributori ufficiali, TicketOne e Best Union, subito inibita la vendita a prezzi maggiorati di biglietti dubbi per i consumatori, l’anello più debole della cate- nonché quelli precedentemente acquistati sul merca- per la totalità degli spettacoli ed eventi attraverso i siti na. Nelle ultime pagine della sentenza difatti si legge: to primario online da Seatwave, Ticketbis e Viagogo di secondary ticketing. “attesa la liceità della mera attività di hosting provider e tramite programmi informatici in grado di aggirare il La questione non è però così semplice, nella sentenza l’impossibilità di appurare, allo stato degli atti, quali sono limite massimo di biglietti venduti a ciascun consu- difatti si legge: “l’attività di hosting provider svolta dalle i biglietti venduti occasionalmente e autonomamente matore finale. Inoltre il giudice ha fissato una penale società resistenti (diverse da Live Nation 2) risulta leci- sul mercato secondario dagli utenti finali e quali quelli di 2.000 euro per ogni ulteriore biglietto venduto in ta e conforme alla normativa nazionale e comunitaria venduti direttamente dalle società titolari delle piattafor- violazione dell’ordine di inibizione e condanna le parti vigente. Conseguentemente, nessuna responsabilità me di commercio elettronico non può essere accolta né chiamate in causa a rifondere tutte le spese proces- può essere attribuita ai soggetti che svolgono sola- la domanda cautelare di sequestro dei siti né quella di suali a SIAE e a Federconsumatori, che è intervenuta a mente l’attività di hosting provider”. sequestro dei biglietti dei Coldplay posti in vendita sulle sostegno delle richieste della Società. Dunque non sarà possibile chiedere l’immediata so- medesime piattaforme di commercio elettronico”. “Siamo molto soddisfatti dell’esito positivo del ricorso. spensione delle attività online e l’oscuramento dei Per l’applicazione della multa è necessario dunque dimo- Si tratta di un passo importante nella lotta al secon- provider ma bisognerà andare a fondo della questione strare, come già detto, che i ticket siano stati effettiva- dary ticketing, sia per i consumatori, che per tutti gli verificando di volta in volta gli eventuali comportamenti mente acquistati “tramite programmi informatici in grado autori e tutti i titolari del diritto d’Autore e per coloro illeciti e le società effettivamente coinvolte. di aggirare il limite massimo di biglietti venduti a ciascun che operano nel settore” - ha commentato Gaetano consumatore finale”. Una procedura che richiede proba- Blandini, Direttore Generale di SIAE - “l’attività di ba- Secondo Live Nation e Ticketbis bilmente un enorme sforzo da parte degli enti preposti e garinaggio rappresenta un pregiudizio economico sia nessun illecito che non sempre può portare al risultato sperato. Mentre per i consumatori che per gli autori”. Ticketbis ha affermato che “la sentenza ha confermato scriviamo è possibile trovare facilmente i biglietti per le la piena legittimità del modello di business di Ticketbis date di Milano del concerto della band britannica, fatta Sugar e Codacons chiedono così come della vendita di biglietti sul mercato secon- eccezione per Viagogo che pare abbia sospeso la vendi- la restituzione dei biglietti dario” che non può dunque ritenersi a priori illecita. Dal ta dei ticket in questione già da qualche giorno. Il prezzo Più duro l’intervento di Filippo Sugar, presidente della canto suo Live Nation ha tenuto a precisare la propria iniziale dei biglietti su TicketOne era compreso tra 46 Società, durante la conferenza stampa monotematica posizione. euro (anelli verde o blu numerati) fino ad un massimo di tenutasi qualche ora dopo la diffusione della notizia Il Tribunale di Roma, secondo quanto dichiarato dalla 109 euro (primo anello rosso numerato). Il costo di un bi- nella sede SIAE. È stato reso noto che i biglietti emessi società in un comunicato, “ha accolto solo parzialmen- glietto per il terzo anello verde, quello più lontano dal pal- per le date del 3 e 4 luglio ammontano a circa 100.000. te il ricorso promosso da SIAE. La parziale inibitoria di- co, parte ora da 236 euro (SeatWave) fino ad arrivare a Di questi circa 10.000 sono ancora in vendita presso sposta dal giudice muove da una presunzione erronea 327 euro (Ticketbis) mentre per l’anello rosso, quello più le società di secondary ticket, Sugar ha quindi chiesto in quanto Live Nation non ha mai venduto, né diret- ambito vicino al palco, il prezzo può salire fino a 2.500 che gli attori coinvolti “restituiscano i biglietti” al mer- tamente, né indirettamente, alcun biglietto relativo ai euro. Il direttore SIAE Blandini conclude comunque so- cato autorizzato affinché possano tornare in vendita al concerti dei Coldplay a siti di secondary ticketing”. stenendo i consumatori e rinnovando il proprio impegno prezzo normalmente stabilito. Il fenomeno, ribadisce L’azienda specifica che l’attività non ha alcun riflesso nella lotta al bagarinaggio: “come SIAE continueremo la ancora il presidente, danneggia gli artisti e soprattutto concreto sulla propria operatività e rimane perciò fer- nostra battaglia contro il secondary ticketing impegnan- i consumatori. ma sulla “correttezza del proprio operato ritenendo doci in tutte le attività possibili volte a combattere un Dello stesso avviso il Codacons che ha presentato quindi ingiusta e giuridicamente errata l’ordinanza del fenomeno che rappresenta un freno inaccettabile alla una istanza di sequestro urgente alla Procura della Giudice, tanto da aver conferito mandato ai suoi legali crescita economica oltreché alle opportunità di lavoro Repubblica di Milano dei biglietti residui. “Il Tribunale di proporre reclamo nelle sedi apposite”. nel settore dello spettacolo e della cultura”.

 torna al sommario 3 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE MERCATO Viaggio nello stabilimento di Relight, dove i rifiuti elettrici ed elettronici vengono trasformati in risorse da sfruttare Del vecchio televisore non si butta via più nulla Reportage dall’impianto di trattamento dei RAEE Il trattamento dei RAEE, pur a pochi anni dalla sua istituzione, funziona bene e degli apparecchi si recupera quasi tutto

di Gianfranco GIARDINA

iere, presentazioni e negozi: solitamente è questo il nostro ambiente “naturale”. Tutti prodotti nuovi, F nuovissimi, a volte addirittura prototipi. Questa vol- ta abbiamo cambiato drasticamente, pur rimanendo fra migliaia di prodotti elettrici ed elettronici. Siamo infatti andati a vedere cosa succede agli apparecchi vecchi, quelli che si rompono irrimediabilmente o che sempli- cemente vengono “prepensionati” a favore di nuovis- simi modelli. L’occasione è la visita a Relight, uno dei più grandi e importanti centri di riciclaggio dei RAEE in Italia: sorge nei pressi di Milano e ricicla principalmente televisori (circa un terzo di quelli dismessi e recuperati in Italia), lampade e piccoli elettrodomestici. Un viaggio interessante là dove l’elettronica di consumo finisce dovrebbe accadere è che i vecchi prodotti vengano I RAEE e i 5 raggruppamenti per rinascere a nuova vita, che abbiamo riassunto nel abbandonati in una scarpata o a bordo strada. E que- I RAEE sono organizzati per legge in cinque raggrup- in questo video. sto per almeno due motivi: i RAEE abbandonati sono pamenti la cui raccolta deve essere separata per es- Ci siamo fatti accompagnare in questa visita da Bibiana fortemente inquinanti e potenzialmente pericolosi per sere poi inviata agli impianti attrezzati per una corretta Ferrari, fondatrice e amministratore delegato di Relight: l’ambiente; inoltre, si nega ai materiali che li compon- gestione. Questi riguardano: frigoriferi, congelatori e “Potrà sembrare strano, ma io sono proprio appas- gono, quand’anche non fossero inquinanti, di rientrare condizionatori (chiamato anche R1), i grandi elettro- sionata del tema dei rifiuti e dei RAEE in particolare nel circuito produttivo come materie prime seconde. mestici senza “gas” (R2), TV e monitor (R3), i piccoli – ci racconta -; tanto che chiedo alle mie persone di Ma rimaniamo nel campo dei cittadini virtuosi, quelli elettrodomestici e tutti gli apparecchi digitali (R4) e le identificare eventuali prodotti d’epoca che ci arrivano che non abbandonano i propri apparecchi: normal- lampade (R5). per il riciclaggio e che sono ancora in buono stato”. mente si sa molto poco del “fine vita” dei propri pro- Tutti i produttori e importatori di questi apparecchi de- Ne è nato un vero e proprio museo, con pezzi di un dotti. Il proprietario li saluta quando li lascia in negozio vono per legge consorziarsi in sistemi collettivi che di po’ tutte le epoche della storia dell’elettronica e degli o nelle mani di chi fa la consegna, contestualmente al- fatto li rappresentano nella gestione del fine vita dei elettrodomestici. l’acquisto di qualcosa di nuovo; la sostanza non cambia prodotti. I sistemi collettivi in Italia sono 17 e operano se invece semplicemente dismette il vecchio prodotto, sotto il controllo del Centro di Coordinamento RAEE senza comprare nulla: si può conferirlo in negozio (il che di fatto regola il flusso delle merci. Quando un cas- cosiddetto uno contro zero, se si tratta di un piccolo sone di un particolare raggruppamento di RAEE presso elettrodomestico) oppure lo si può portare presso la una piazzola ecologica è pieno, il comune si mette in l’isola ecologica comunale. Di lì in poi si perdono le contatto Centro di Coordinamento chiedendone il riti- tracce del vecchio apparecchio e non si sa se effetti- ro; questo, grazie a un sofisticato algoritmo, è in grado vamente verrà recuperato qualcosa o semplicemente di determinare a quale sistema collettivo debba essere tutto verrà ammassato in una discarica. assegnato il materiale in considerazione delle quote di Dal container o dalla gabbia nella quale il vecchio pro- mercato di venduto degli associati. Di fatto, i produttori dotto vede per l’ultima volta il suo vecchio “padrone”, di apparecchi elettrici ed elettronici provvedono al fi- inizia un grande viaggio che porterà gli apparecchi, di- nanziamento del sistema in ragione del venduto e si visi per macrocategoria, presso un centro di riciclaggio fanno carico, attraverso il sistema collettivo al quale Grazie all’impegno di alcuni giovani studenti, i pez- e recupero; e di lì, sotto forma di materie prime secon- aderiscono allo smaltimento. zi sono stati catalogati, sono stati identificati marca e de, verso nuovi impianti di produzione, verso una nuo- I RAEE arrivano quindi nei centri di riciclaggio (come modelli ed è stata stimata una “datazione”. Un piccolo va vita, il più delle volte al di fuori dell’ambito elettrico gioiello nato – cosa incredibile – frugando tra i rifiuti. ed elettronico. segue a pagina 05  Ecco perché per Bibiana Ferrari – e da oggi anche per noi – la parola “rifiuto” ha perso tutte le accezioni ne- gative che normalmente il comune sentire gli assegna. Una storia che, nell’era dei consumi, fa pensare. RAEE, il destino dell’hi-tech L’hi-tech invecchia, spesso anche velocemente. Pro- dotti super tecnologici in poche stagioni diventano “RAEE”, sigla che sta a significare “Rifiuto da Appa- recchiature Elettriche ed Elettroniche”. La gestione dei RAEE è regolamentata dalla legge e l’ultima cosa che

 torna al sommario 4 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE

MERCATO ne ulteriormente spezzettato in piccoli frammenti con da una parte, i circuiti stampati dall’altra, i cavi da un’al- Reportage, il trattamento dei RAEE un macinatore più fine. Grazie a una serie di superfici tra ancora. Quindi viene tagliato il “giogo”, ovverosia vibranti, vengono separati meccanicamente le porzio- la parte più posteriore del tubo che integra il cannone segue Da pagina 04  ni di vetro frantumato e le parti metalliche. Di questo elettronico e tutti gli avvolgimenti necessaria alla de- processo a occhio nudo non è possibile vedere nulla flessione del raggio: si tratta di una parte “pregiata”, quello da noi visitato): si tratta di realtà singolari, che perché – come dicevamo – avviene in camera chiusa dato che è ricca di rame. Tutti i gioghi saranno quindi svolgono un’attività molto costosa e soggetta a mol- per il recupero delle polveri. trattati a parte. te regolamentazioni di tipo ambientale, ma che di fat- Alla fine della frantumazione e dello “scuotimento”, tut- to ricava i propri proventi sia dai fornitori di materiale te le polveri sono state separate dagli altri materiali e (dai quali ricevono un compenso per la gestione e il sono state aspirate. Il vetro frantumato viene raccolto riciclaggio) sia dai clienti che acquistano i prodotti del in appositi contenitori: a questo punto gli inevitabili mi- riciclaggio da utilizzare come materie prime seconde in crodetriti sono inferiori all’1%. altri processi industriali. “L’operazione manuale di caricamento dei carrelli è indispensabile – ci spiega il supervisore dell’impianto Milioni di tubi neon – soprattutto perché iniziano a comparire anche i primi Il nostro viaggio parte dall’impianto dal quale nel 1999 ‘falsi tubi’ realizzati a LED, che non hanno struttura in è nata l’azienda: il sistema di riciclaggio delle lampade, vetro e incepperebbero la macchina se venissero trat- soprattutto lampade al neon. Ne arrivano montagne tati insieme agli altri”. Le lampade LED, destinate ad ogni giorno, da tutto il nord Italia e anche dal sud della aumentare molto nei prossimi anni, vengono radunate Gli stadi di alimentazione nel tubo catodico sono anche Francia, che non dispone di uno stabilimento attrezzato e trattate successivamente insieme ai piccoli elettrodo- più complessi di quanto non accada nei più moderni al riciclaggio di questi materiali. Sulle lampade, la logisti- mestici: infatti al loro interno non ci sono le pericolose LCD: i condensatori sotto una certa dimensione (2 cm ca ha un grosso impatto: il volume occupato è enorme polveri che rendono i neon una categoria a sé. di diametro) possono essere smaltiti con le altre parti a fronte di pesi molto ridotti: “Praticamente è aria – ci metalliche, altrimenti vanno separati e trattati diversa- racconta Daniele Gotta, il supervisore tecnico dello sta- I TV a tubo catodico mente. bilimento –; ma le lampade non si possono frantumare Si recupera il 98% del peso prima di arrivare qui, per motivi di sicurezza”. I TV a tubo catodico hanno un grande vantaggio: sono tendenzialmente costruiti tutti allo stesso modo e sono abbastanza facili da separare nei loro componenti fon- damentali. Qui arrivano circa un terzo dei TV depositati nelle riciclerie comunali in Italia, organizzati in “gabbie” nei quali sono in realtà semplicemente appoggiati qua- si alla rinfusa. SI tratta di 18mila tonnellate tra TV e mo- nitor all’anno: “Una quantità di camion – ci dice tanto per farci capire Bibiana Ferrari - che, se la mettessimo in fila, andrebbe da Milano a Roma”. Gli operai abbassano via via una sponda delle gabbie I cavi, insieme a quelli provenienti anche dagli altri e trasferiscono sul tavolo di lavoro un apparecchio per apparecchi trattati, vanno invece a un impianto specia- La struttura di queste lampade è molto semplice: vetro volta. Se si tratta di TV a pannello piatto (iniziano ad lizzato: “Inutile creare qui il processo di separazione in mezzo e metallo, con un po’ di plastica, agli estremi. arrivare in numero sempre maggiore, anche se larga- tra plastica e rame – ci dice il supervisore tecnico del- Il grosso problema è la polvere fluorescente che rive- mente minoritario), l’apparecchio viene accantonato e l’impianto – quando ci sono impianti che fanno con la ste l’interno del tubo e che è gravemente nociva dato mandato ad un’altra linea che si occupa solo di LCD e massima efficienza solo questo”. che, tra le altre cose, contiene mercurio. plasma. Qui parte un lavoro che è largamente manuale, Ma il centro dell’attenzione è sul tubo catodico, che da Il processo parte con la frantumazione dei tubi, che anche se qualcosa di automatico più avanti arriva. Ogni solo rappresenta circa la metà del peso di un TV. Ci deve avvenire in una camera “chiusa” e in costante apparecchio viene preso e “scotennato” con modi che sono alcune caratteristiche dei tubi catodici che richie- aspirazione, proprio per catturare le polveri. Un car- definire gentili sarebbe quantomeno improprio. dono una certa attenzione nell’attività di riciclo. Innan- rello con la base sollevabile viene prima caricato dagli zitutto è necessario eliminare le ultime parti in metallo addetti, che prelevano i tubi dai contenitori di traspor- presenti sul tubo catodico, come delle fasce che stan- to, e quindi affiancato alla macchina frantumatrice; man no sul contorno e altri connettori elettrici. L’operazione mano che questa “mastica” i tubi, se ne vede arrivare viene svolta manualmente avvalendosi di un flessibile. automaticamente di nuovi. Le polveri aspirate vengono radunate in appositi sacchi in fondo alla linea: verranno poi trattate in un’altra parte dell’impianto per recupe- rare alcuni materiali nobili in esse contenuti prima di essere inviate al trattamento per rifiuti speciali. Il materiale risultante dalla prima frantumazione, vie-

Mediamente alla terza martellata lo chassis in plastica si separa dal resto. Ma i “cazzotti” non finiscono qui: gli operai devono separare anche il tubo catodico dal resto dell’eletttronica. Una volta isolato il vetro, il lavoro è tutt’altro che finito. Le parti in plastica vengono letteralmente “lanciate” su Infatti il tubo è composto da due vetri diversi: la parte un apposito nastro trasportatore: queste vanno verso frontale, lo schermo vero e proprio, è realizzato con la macinazione e un futuro di facile riciclo. vetro al bario; tutto il resto è composto da vetro al Dopodiché l’operatore, con il TV a pancia aperta, pro- cede a separare i macrocomponenti: il tubo catodico segue a pagina 06 

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MERCATO tità di prodotto da “elaborare”: “Noi non riusciremmo Reportage, il trattamento dei RAEE a garantire – dice Gotta – una quantità sufficiente di circuiti stampati per giustificare un impianto di questo segue Da pagina 05  tipo in casa”. Altri sacconi che da qui partono alla volta di ulteriori impianti. Alla fine, tornando ai TV a cristalli liquidi, da queste piombo. Si tratta di due vetri diversi e che è necessario parti ancora non si sono visti i LED Edge e certamente separare per mandare il materiale recuperato verso il neppure gli OLED, ma prima o poi accadrà, man mano miglior riuso possibile. che il tempo passa e che i tubi catodici lasceranno spazio ai pannelli piatti: “Noi vediamo i prodotti con il ritardo della loro vita media – ci dice Bibiana Fer- rari, amministratore delegato di Relight -: i TV di oggi complicata. Tanto che tutta la procedura di smontaggio diventeranno una realtà solo per noi solo tra un deci- è manuale: gli operatori svitano il telaio e cercano, nel na d’anni e anche più. E il problema è proprio questo: migliore dei modi, di separare le parti in plastica. oggi stiamo discutendo in sede comunitaria per otte- Dopodiché, almeno per gli LCD, c’è da isolare il sistema nere TV a schermo piatto più facili da disassemblare di retroilluminazione, che nella maggior parte dei casi e separare in componenti uniformi per quello che ri- è ancora di tipo a fluorescenza. In questo caso le sottili guarda il riciclaggio. Se i produttori ci ascoltassero e lampade devono essere staccate, possibilmente senza iniziassero a progettare apparecchi più riciclabili, noi rotture, e inviate allo stesso trattamento che tocca alle ne vedremmo gli effetti solo tra molti anni”. E questo Per questo motivo il tubo catodico viene appoggiato su più grandi lampade al neon. “fuori sinc” che rende costringe – o costringerebbe – il un nastro che lo porta in un macchinario: qui un sistema mondo della gestione dei RAEE a cercare di anticipare a riconoscimento ottico ne identifica le dimensioni e la i tempi e guardare molto più avanti. tipologia, interagendo anche con un grande database di modelli, e procede automaticamente al taglio del I piccoli elettrodomestici, di tutto un po’ tubo sul fianco, con opportune frese, nel punto di mag- Il raggruppamento 4, quello dei piccoli elettrodomesti- giore larghezza. Dalla macchina esce il tubo catodico ci, ha alcune peculiarità che lo rende da un lato il più apparentemente integro ma di fatto tagliato in due. semplice da gestire e dall’altro il più complesso. Infatti si tratta generalmente di rifiuti non contenenti sostanze particolarmente pericolose, non tanto per l’ambiente, per il quale anche una batteria è nociva, quando per la gestione dei materiali e lo smontaggio: contrariamen- te a lampade e TV, per esempio, non ci sono polveri Anche il pannello deve essere separato e inviato ad contenenti mercurio o altre sostanze fortemente tos- aziende specializzate in questo tipo di riciclaggio, dato siche. Il rovescio della medaglia è che si tratta degli che contiene sia le sottili lastre di vetro esterne, che il apparecchi più disparati: radio, tostapane, ventilatori film TFT che i cristalli liquidi stessi. Inoltre, nel modulo e giradischi; e così via, per tutte le tipologie di appa- LCD, quando è illuminato dai lati, si trova anche una recchio elettrico ed elettronico che non ricada negli spessa lastra di plexiglass che serve appunto per la dif- altri raggruppamenti. Un’infinità di apparecchi, cellu- fusione della luce sull’intera superficie dello schermo: lari compresi, che è difficile codificare e che di certo A questo punto l’operatore apre le due metà, ne estrae anch’essa va estratta e mandata al recupero separa- non possono essere trattati con un approccio “seriale” una sorta di schermo metallico, che verrà trattato con tamente. come avviene per le altre tipologie. Qui la separazio- gli altri materiali metallici; quindi prende la parte di ve- ne tra i materiali è assolutamente manuale, ma viene tro al piombo e lo “rompe” nell’apposito cassone, in- aiutata da opportuni ingranaggi che provvedono a uno sieme a tutto il vetro analogo già recuperato. La parte “smontaggio” a forza almeno grossolano. frontale dello schermo, invece, va trattata, almeno in questa fase, con più delicatezza: la superficie interna, infatti, è ricoperta di fosfori, polveri non troppo diverse da quelle presente nei neon. L’operatore provvede quindi con un apposito aspira- tore a prelevare queste polveri e a pulire lo schermo. A questo punto, anche questa parte di tubo catodico può essere inserito nel cassone del vetro, questa volta nella sua varietà al bario, e rotto in modo da occupare un volume inferiore. I vetri andranno così a pieno riuso Poi c’è il grande tema delle schede e dei circuiti stam- mentre le polveri recuperate dal tubo, una volta radu- pati, che si ritrova in larga parte anche in altri apparec- nate in sacchi, verranno trattate insieme a quelle pro- chi, come i PC, per esempio: “Noi raccogliamo tutte le venienti dalle lampade nella parte di impianto dedicato schede e le inviamo a uno stabilimento che tratta solo Infatti gli apparecchi arrivano su una vera e propria al recupero delle terre rare, che vedremo più avanti. questo tipo di rifiuto – ci spiega Daniele Gotta, super- “ruspa” che li carica nella bocca di una macchinario visore tecnico di Relight –: con una serie di processi che provvede a una prima “disgregazione”: questa I TV a pannello piatto: tutto manuale dedicati, si recupera praticamente ogni sostanza, operazione “scassa” gli apparecchi quanto basta per Un paradosso dei tempi: tutto lascerebbe pensare che compreso oro e argento che sono presenti in discrete separarne il telaio dai componenti interni. Tutti i pezzi un prodotto più recente, come un TV LCD o plasma, sia quantità su questo tipo di componenti”. La ratio è che passano su un nastro trasportatore sul quale una se- più facile da riciclare di quanto non accada a un vec- per fare questo tipo di “estrazione” in maniera efficien- rie di operatori separano plastica, cavi, legno, circuiti chio tubo catodico. E invece no: il disassemblaggio e te sono necessari impianti giganteschi, che hanno bi- stampati e così via. e la separazione dei materiali “omogenei” è molto più sogno di funzionare continuamente e con grandi quan- segue a pagina 07 

 torna al sommario 6 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE MERCATO Amazon ha mostrato il primo innovativo esperimento di negozio fisico, si chiama Amazon Go e non utilizza le casse Amazon Go è il supermercato del futuro: senza fila e casse Si entra e si prende quello che si vuole, senza fare la fila alla cassa. Amazon avrebbe in cantiere anche altri due tipi di negozi

di Franco AQUINI a fare la spesa. Da quel momento in poi mazon ha finalmente mostrato il saremo osservati speciali da parte del suo modello di negozio di alimen- sistema di telecamere del negozio. Ogni Atari. Si chiamano Amazon Go e cosa che verrà presa dallo scaffale sarà sono spazi innovativi che rivoluzionano tracciata dal sistema informatico che l’idea di negozio come lo conosciamo, poi l’addebiterà sull’account autenticato ovvero senza file e senza casse. Il primo all’ingresso. Un genere di negozio che esperimento è stato mostrato a Seattle, Amazon starebbe pensando di portare sede del gigante dell’ecommerce, con in tutti gli Stati Uniti, arrivando ad aprir- un negozio di poco più di 500 metri qua- ne, stando a quanto riporta il Wall Street drati pieno zeppo di telecamere e sen- Journal, fino a 2000. Ma Amazon non sori. Lo scopo è semplice, Amazon de- avrebbe in cantiere solo questo gene- trà acquistare sia d’impulso che ritirando disseminare il territorio di negozi fisici manderà alle macchine quello che oggi re di punto vendita. Bensì altri due tipi. ciò che ha già ordinato online. Anche se dove poter gestire meglio sia la conse- fa l’essere umano, attraverso la combi- Il secondo modello sarebbe sullo stile questi due modelli sono ancora distanti gna che la domanda dei prodotti alimen- nazione di machine learning, intelligen- del discount europeo, quindi un super- nel tempo, i piani di Amazon sembrano tari per abbassare sempre di più i prezzi. za artificiale e computer vision. Per ac- mercato da girare carrello alla mano, per essere ormai più che chiari: quello che Se questo modello funzionerà negli Stati quistare basta entrare nel supermarket, capirci. Il terzo invece sarebbe un mega intende aggredire è il settore della gran- Uniti, non c’è dubbio che presto si vedrà autenticarsi tramite l’app e cominciare store sul modello Ikea dove l’utente po- de distribuzione alimentare, arrivando a qualcosa anche da noi.

MERCATO Reportage, il trattamento dei RAEE segue Da pagina 06 

due grosse tipologie residue. La plastica, trasforma- è un vero e proprio impianto di trattamento chimico ta oramai quasi in “fiocchi”, cade placidamente in un che, partendo dalle polveri recuperate da lampade grande saccone. I rifiuti metallici, diventati piccole e tubi catodici, recupera le cosiddette terre rare, ele- porzioni di lamierini vengono invece separati con un menti chimici che, come dice la parola stessa, sono procedimento magnetico: da una parte quelli ferrosi e presenti in natura in concentrazioni bassissime e che dall’altra quelli non ferrosi, principalmente alluminio. però sono importantissimi per garantire determinate I rottami non ancora abbastanza disgregati proseguo- Ognuna delle due componenti verrà quindi inviata al caratteristiche fisico-chimiche alle sostanze che li uti- no sul nastro verso un altro macchinario un po’ più recupero in impianti specializzati. lizzano. aggressivo del precedente: a valle di questo altri ope- In questo modo, le terre rare contenute nelle polve- ratori provvedono, sempre manualmente, ad indentifi- Recuperare le terre rare ri recuperate da Relight, soprattutto Ittrio e Europio, care parti separate ed omogenee e a riporle negli op- dalle polveri tossiche vengono estratte e convertite in ossalati, un prepa- portuni cassoni. Tutto quello che resta procede verso Dicevamo che le polveri tossiche, contenenti mercurio rato pronto ad essere inviato presso gli stabilimenti l’ultima macchina, un vero e proprio macinatore, che e altri inquinanti, vengono raccolte e gestite da poten- che ne fanno uso per nuove produzioni. Si parla per frammenta qualsiasi componente restante: il rimasu- ti impianti di aspirazione a ciclo chiuso e che filtrano esempio di ceramiche speciali particolarmente resi- gli vengono quindi trattati meccanicamente per una completamente tutto il particolato che aspirano. stenti e con punti di fusione altissimi (come quelle che separazione tra parti metalliche e parti plastiche, le Tutti i sistemi di aspirazione delle polveri dell’impian- compongono le pastiglie speciali dei freni), colorazio- to convergono senza perdite né sfiati a un sistema di ni particolari, conferimento di altre proprietà fisiche raccolta e filtraggio. Come previsto dalle normative, ed elettroniche. periodicamente l’aria in uscita dai “camini” viene ana- Il processo di estrazione è chimico e si svolge in una lizzata per verificare l’efficacia del sistema di filtraggio batteria di reattori che potrebbe ricordare molto al- e raccolta. cune ambientazioni alla “Breaking Bad”: il processo Si potrebbe pensare che il risultato di questa raccol- permette di catturare le terre rare per un riuso im- ta venga poi inviato a impianti speciali di trattamento mediato in nuovi processi produttivi, evitando così il rifiuti critici senza ulteriori operazioni. Invece da qual- ricorso alle società di estrazione di materia prima, in che tempo presso Relight c’è un nuovo sistema di larghissima parte cinesi. trattamento di queste polveri, realizzato grazie a un In questo video, ecco come funziona il processo di progetto europeo e in collaborazione con il Politecni- “raffinazione” delle terre rare dal trattamento delle co di Milano e altri partner: si chiama HydroWEEE ed polveri raccolte da tubi catodici e neon.

 torna al sommario 7 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE MERCATO Aperto a Milano un supermercato caratterizzato dalla forte impronta tecnologica, deriva dal progetto presentato a Expo Coop apre a Milano il supermercato del futuro Il nuovo punto vendita usa Kinect per offrire su monitor a specchio informazioni aggiuntive sui prodotti. Lo abbiamo visitato di Roberto PEZZALI a aperto i battenti a Milano, in zona Bicocca, il primo “supermercato del futuro”. Lo ha de- H finito così Coop Lombardia, che ha saputo trasporre alcuni concetti sviluppato da Carlo Ratti per Expo in un negozio reale dove i clienti potranno sperimentare e provare nuovi modi di fare la spesa. Novecento metri quadrati, seimila referenze e un assortimento improntato al fresco e al take away, per venire incontro alle necessità di un quartiere popolato soprattutto dagli studenti della vicina università. Cosa cambia rispetto ad un normale su- permercato? Passeggiando tra le corsie il cliente si troverà di fronte ad enormi monitor a specchio: ele- ganti, forse poco leggibili, ma davvero utili: Coop li chiama “vele digitali” e mostrano ai clienti informa- zioni aggiuntive sul prodotto, tra cui l’origine, i va- lori nutrizionali, l’eventuale presenza di ingredienti chiari e leggibili. Coop ha anche inserito una serie fare la spesa o inutile, sicuramente è d’impatto. Il allergizzanti, le istruzioni per lo smaltimento, i pro- di scaffali verticali inseriti tra gli scaffali tradizionali: bello della soluzione pensata da Coop e implemen- dotti correlati e le promozioni in corso. monitor touch con scanner di codice a barre aiuta- tata da Microsoft e Accenture è l’appoggio ad Azure Il sistema è stato realizzato interamente con tec- no il cliente a orientarsi nella scelta di un prodotto, come sistema cloud: la piattaforma creata per que- nologia Microsoft: i sensori Kinect, fino ad oggi mostrano una etichetta aumentata e facilitando la sto primo punto vendita è scalabile senza altri costi usati per i giochi, trovano qui applicazione in una ricerca di un prodotto preciso. di sviluppo, perché tutto il database dei prodotti è soluzione business, riconoscono i gesti dei clienti Una soluzione questa utile in un periodo dove il nella nuvola. Una possibilità questa che permette- e identificano il prodotto che stanno per scegliere, controllo degli allergeni è fondamentali: si possono rà a Coop di aprire altri punti vendita simili, magari arricchendo così l’esperienza di acquisto. creare filtri per evidenziare al volo prodotti privi di piccoli negozi più snelli e veloci simili a quelli che Un monitor informativo aggiuntivo, che si somma al glutine o di lattosio, senza dover necessariamente Amazon ha appena pensato negli Stati Uniti. comunque presente cartellino del prezzo. Quest’ul- esaminare etichetta per etichetta. Il colosso dell’e-commerce si sta ritagliando un suo timo, moda ormai diffusa in molti supermercati, è di I monitor sono in totale 54, i totem virtuali 46, per spazio anche nel segmento alimentari, e probabil- tipo e-Ink addirittura multicolore: i prezzi possono un totale di 100 monitor interattivi. Solo i clienti ora mente in Coop hanno capito che la tecnologia si essere cambiati dinamicamente e soprattutto sono potranno dire se quello fatto da Coop è utile per combatte solo con la tecnologia.

 torna al sommario 8 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE MERCATO Intel approfitta de El Clàsico Barcellona - Real Madrid per lanciare una nuova tecnologia di replay a 360 gradi Reportage: al Camp Nou per scoprire il sistema Replay 360 e il nuovo modo di vedere la partita La nuova tecnologia di ripresa Replay 360 è nata per offrire agli spettatori un’esperienza inedita e realmente “immersiva”

di Emanuele VILLA iamo stati a Barcellona per seguire la sfida tra Barcellona e Real Madrid, l’evento più importan- S te di questa prima parte di stagione calcistica, l’incontro tra i team più forti del pianeta e un evento mediatico di proporzioni colossali, pari soltanto alla finale di Champions: un’audience da 650 milioni di spettatori capaci di generare 900 milioni di tweet, 170 Paesi collegati e 58 stazioni televisive sono solo alcuni dei numeri che spiegano perché El Clàsico è un ap- puntamento fondamentale per chi ama il calcio o vuole semplicemente assistere a un grandissimo spettacolo. Ma DDAY.it è un magazine di tecnologia, non di sport. Infatti siamo a Barcellona per capire come Intel ha de- ciso di rivoluzionare il mondo del calcio sotto il profilo della produzione e trasmissione dell’evento, rendendo El Clàsico un apripista per molte partite de La Liga spa- gnola e, chissà, per altri campionati europei tra cui la Serie A. La novità si chiama Intel 360 replay technolo- gy e la vedremo in azione nelle partite casalinghe del a 360°, che in pratica seguirà l’azione fino al momento prospettive non possa essere utile anche per la cosid- Barcellona e del Real Madrid; a ben vedere non si tratta clou, dopo di che cambierà prospettiva in modo fluido detta moviola in campo, un tema di grande attualità nel di qualcosa di totalmente inedito, poiché Intel arriva a e graduale per permettere al pubblico di visualizzare mondo del calcio e che consiste nella visione in tempo Barcellona dopo le esperienze positive nei campiona- quella migliore in assoluto. Qui un video che rende reale delle registrazioni nel caso di azioni e decisioni ti americani maggiori (NFL, NBA e MLB), ma va anche bene l’idea di quello di cui stiamo parlando. La prima dubbie: a parte il fatto che siamo ancora in fase speri- detto che questa tecnologia aveva fatto la sua appa- impressione che abbiamo avuto di fronte a questi vi- mentale e che non è ben chiaro entro quali confini la rizione nel calcio solo in eventi specifici mentre ora, deo (che sono rendering, non reali azioni di gioco) è cosa verrà adottata, ma Intel ci fa sapere che la replay previa installazione del suo poderoso apparato tec- stata l’incredibile avvicinamento della fruizione televisi- 360 technology ha puramente una finalità d’intratteni- nologico (hardware, software, regia) negli stadi Camp va con quella videoludica: vedere un replay con cambi mento, è pensata per il pubblico e come tale va impie- Nou e Santiago Bernabeu, diventerà un punto saldo di tempo, momenti in cui l’azione di ferma per gestire la gata. Poi nessuno può ipotizzare cosa succederà in fu- del modo di produrre, trasmettere e fruire dell’evento prospettiva, rotazioni a 360 gradi e improvvise accele- turo, ma per il momento la tecnologia resta indirizzata sportivo. razioni non si discosta molto da una tipica partita di Fifa alla fruizione domestica e basta. o affini. Ed è normale che sia così, visto che il sistema Intel 360 replay, tra realtà e videogioco messo in piedi da Intel per la replay 360 technology 36 videocamere 5K Sintonizzandosi su El Clàsico (che da noi è trasmesso è molto simile alle tecnologie adottate dei videogame, Un’infinità di dati e nervi saldi su Fox), tutti gli appassionati di calcio potranno assiste- solo viene calato in un altro contesto e in un’arena da Come funziona la replay 360 technology di Intel? Il re alla prima partita di un campionato europeo con tec- 90 mila posti. punto di partenza è l’imponente apparato hardware nologia di replay 360 di Intel. Quando si verificheranno A prescindere dalla popolarità che potrà avere lo predisposto da Intel al Camp Nou, un apparato stabi- goal, falli dubbi o azioni spettacolari, la regia potrà de- strumento, l’idea di Intel è stata comunque azzec- le che verrà impiegato per le partite domestiche dei cidere di trasmettere un replay normale (fisso) o quello cata: mentre il mondo della produzione di un evento blaugrana da qui in avanti (al momento, l’accordo con sportivo come El Clàsico snocciola la Liga è per tre stagioni): tra il primo e il secondo anello dati tipo 36 videocamere 4K, Sky sono state installate, posizionate e finemente orienta- Cam, Slow Motion HFR, un esercito te 36 videocamere con sensore JAI da 20 mpixel in di mini-Camera e via dicendo, Intel grado di catturare immagini a 5K di risoluzione e a 25 entra in questo enorme mercato for- fps, videocamere che servono unicamente per la pro- nendo ciò che sa fare meglio, ovve- duzione del replay 360 e che dunque si sommano al ro un sistema completo di hardware tradizionale apparato produttivo presente nello stadio. e software che non è finalizzato ad Lo scopo, detto in maniera molto semplice in conferen- alzare la definizione, migliorare il za stampa, è quello di “digitalizzare il volume dell’inte- dettaglio o offrire dati aggiuntivi, ro stadio”, creare dei pixel 3D (che si chiamano voxel) ma offrire al pubblico una fruizione dell’intera superficie di modo tale da realizzare scene completamente inedita. 3D in tempo reale e impostare videocamere virtuali Ci si può poi domandare se un siste- che consentano all’utente di vivere l’azione da una ma di questo tipo, che permette di prospettiva completamente nuova. Le videocamere Materiale estremamente robusto contro gli atti vandalici. Ecco come “sminuzzare” le azioni di gioco fer- si presenta una videocamera 5K dedicata al replay a 360°. mandole e guardandole da tutte le segue a pagina 10 

 torna al sommario 9 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE

MERCATO A un anno dal varo di un triumvirato al vertice, LG rivede la propria organizzazione MERCATO Jo Seong-jin nominato nuovo CEO di LG Apple Watch Nel 2014 Jo Seong-jin venne accusato di aver sabotato alcune lavatrici della rivale Samsung Vendite record Tim Cook in persona ha definito la di Dario RONZONI prima settimana di shopping nata- prattutto nei seg- lizio la migliore, per volume di ven- o Seong-jin è il nuovo ammini- menti mobile e dite, nella storia di Apple Watch. Se stratore delegato di LG. Il colosso home entertain- le proiezioni sono corrette, questo Jcoreano dell’elettronica ha annun- ment. potrebbe essere il miglior trimestre ciato la nomina a CEO dell’ex respon- I più attenti ricor- di sempre per lo smartwatch della sabile della divisione elettrodomestici. deranno il nome di Mela. Una dichiarazione che giunge Jo, un veterano con oltre quarant’anni Jo per un bizzarro a sole ventiquattro ore dalla pub- di servizio in azienda, ha nel suo curri- evento capitato a blicazione di una ricerca firmata culum lo sviluppo della prima lavatrice IFA 2014, quando IDC, che stimava un calo di vendite automatica di LG, lanciata nel 1980. l’attuale CEO di di Apple Watch nel terzo trimestre Il cambio al vertice giunge a un solo LG fu accusato di dell’anno pari al 71% rispetto allo stesso periodo del 2015. Dati anno di distanza dalla nomina di un aver deliberata- non sorprendenti, trattandosi di triumvirato, che comprendeva lo stes- mente sabotato numeri relativi al vecchio modello, so Jo. Un esperimento di breve durata, alcune lavatrici di sostituito dalla seconda generazio- che lascia oggi spazio a una nomina Samsung. LG rispose alle accuse del- che scagionava Jo. Le accuse non eb- ne proprio al termine del trimestre che sposta gli equilibri decisionali, so- l’azienda rivale mostrando un video bero poi alcuno strascico legale. preso in considerazione.

MERCATO Reportage Replay 360 segue Da pagina 09  riprendono con una banda di 16 Mbit/s e trasmettono in tempo reale su fibra alla regia mobile esterna che impiega stabilmente due persone e si avvale di server ad elevatissime prestazioni per l’elaborazione in tempo reale dei dati che arrivano dallo stadio. Per la realiz- zazione del volumetric video la calibrazione delle vi- deocamere è fondamentale, poiché tutto il sistema 3D poggia sull’elaborazione/interpolazione di prospettive diverse che devono essere sincronizzate al singolo Alcune delle videocamere 5K (equidistanti) posizionate tra il primo e il secondo anello dello stadio. frame onde evitare errori. Non vengono impiegate vi- deocamere a 360° nel senso consumer del termine, né particolari sensori: tutto poggia sulle videocamere 5K inserite tra il primo e il secondo anello dello stadio, sul- le “pile” di server esterni, su software allo stato dell’arte e sul lavoro degli operatori, che da un lato verificano che il sistema sia calibrato e funzioni a regola d’arte, dall’altro decidono i punti in cui vanno posizionate le videocamere 3D virtuali. Qui va fatta una piccola pa- rentesi: se è vero che la cattura delle immagini è co- stante e continua durante tutta la partita, sta alla regia decidere di quali azioni (appena avvenute) elaborare il replay 360 e quali lasciar correre. I tempi sono de- Un particolare della sala server usata appositamen- Una postazione di lavoro del Replay 360, la sincro- terminanti: la decisione va presa in un attimo – cosa te per i Replay 360. nizzazione tra le 36 videocamere è fondamentale. che sui goal non è un problema, ma in falli, fuorigioco, azioni spettacolari potrebbe esserlo – perché l’elabo- razione è tutt’altro che in tempo reale: tra tutto passa E domani? zata – è quella di permettere a chiunque di “realiz- circa un minuto per il rendering finale (sempre meno Il replay lo deciderai tu a casa zarsi” il suo replay da casa attingendo direttamente di 2 minuti, ci dicono), il che obbliga la regia a trovare Per tre anni La Liga si avvarrà della tecnologia di re- dall’infinita moledi dati catturati dalle videocamere spazio in un’azione successiva.Ovviamente l’interesse play 360 di Intel negli stadi di Barcellona e Madrid, dello stadio; un primo passo potrebbe essere quello di Intel è portare questa attesa a zero, ma siamo ancora con la speranza di ampliarla in altre arene, eventi e di permettere l’attivazione solo in momenti specifici, piuttosto lontani, e per questo motivo potrebbero esse- campionati. Ma non è il punto d’arrivo: la prima cosa poi si arriverà a un punto in cui il volumetric video sarà re prese in considerazioni ipotesi di automazione delle da eliminare è il tempo che intercorre tra la decisione totalmente a disposizione dell’utente, come e quanto decisioni, basandosi su situazioni prestabilite come un di attivare il replay e il risultato finale. L’ipotesi – che vuole. Ma per questo, ripetiamo, di acqua sotto i ponti goal, un rigore, una punizione dal limite e via dicendo. evidentemente richiederà anni per essere concretiz- ne deve passare ancora molta.

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Operazione a premi valida dall’1 al 24 dicembre 2016 presso i punti vendita aderenti e sugli appositi siti e-commerce on-line. Regolamento disponibile sul sito www.promo.hisenseitalia.it/tv n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE TV E VIDEO Il consorzio HDMI modifica lo standard HDMI 2.0b, utilizzato sulla maggior parte dei TV OLED Sony L’HDMI cambia per accettare l’HDR HLG 55” e 65” al CES L’Hybrid Log Gamma è uno standard di trasmissione HDR via satellite o via digitale terrestre Ma arriveranno Per rendere compatibili i TV non occorrono modifiche hardware, basterà un aggiornamento nella seconda

di Roberto PEZZALI metà del 2017 Nuove conferme n attesa del lancio della nuova versio- ne di HDMI, che secondo le ultime indi- sull’arrivo di una serie I screzioni dovrebbe essere presentata di TV OLED Sony al CES di Las Vegas, l’HDMI Association L’annuncio è previsto modifica la versione attuale, quella deno- minata 2.0b. Un cambiamento piccolo ma a Las Vegas, ma l’arrivo significativo, necessario per stare al pas- dei TV slitta al secondo so con i tempi e uniformarsi alle necessità semestre 2017: Sony dei broadcaster che iniziano a vedere con interesse l’Hybrid Log Gamma come stan- vuole i nuovi pannelli LG dard di trasmissione per i contenuti HDR Cosa cambia per i consumatori? all’HDMI serve per creare decoder che via satellite o via digitale terrestre. L’HLG Quella dell’HDMI è una modifica ad una possano inviare ai TV flussi HLG: ci sono di Roberto PEZZALI è uno standard open source sviluppato specifica che deve comunque essere televisori che già oggi gestiscono que- da BBC e NHK che ha una particolarità: trasferita all’hardware: è stato aggiunto sto segnale con i tuner interni e potreb- permette di trasmettere HDR e SDR su un in pratica un meta-dato statico (un flag) bero non avere mai bisogno di questo unico canale con un notevole risparmio di che serve ad una sorgente per indicare update. Non dovrebbero esserci co- banda: chi ha un TV HDR compatibile ve- al TV che tipo di segnale sta per arriva- munque problemi per Sky: dal prossimo drà in HDR, chi ha un TV standard vedrà re. Questo vuol dire che i TV dovranno anno Sky trasmetterà contenuti HDR, ma sullo stesso canale una versione tradizio- essere aggiornati: una cosa da poco, difficilmente utilizzerà l’HLG come stan- nale. Finora la connessione HDMI era in fattibile via firmware, ma che richiede dard, ancora poco supportato dai TV. Più grado di gestire un segnale HDR10 (il Dol- comunque l’impegno dei produttori non probabile che il nuovo decoder 4K tra- by Vision usa un chip dedicato), ma grazie sempre attenti a questo tipo di cose. smetta contenuti in HDR10, compatibile Continuano le indiscrezioni sul- alla modifica alla specifiche dell’HDMI -As Inoltre, la cosa riguarda solo i decoder con tutti i TV e più universale. Sky, sul l’uscita dei nuovi TV OLED Sony sociation sarà possibile trasportare anche esterni: l’HLG è nato per le trasmissioni satellite, non ha certo bisogno di rispar- e l’ennesima voce suona ormai flussi HLG. DVB-T e DVB-S, pertanto la modifica miare banda. come una conferma: Sony mostre- rà al CES di Las Vegas una serie di TV con pannello OLED LG. Due i modelli, un 55” e un 65”, che si TV E VIDEO Sony inizierà a distribuire progressivamente l’aggiornamento del sistema operativo posizioneranno in una fascia di prezzo medio alta partendo da Android TV 6.0 sui TV Sony, si parte da metà dicembre circa 2000$. La notizia è stata riportata da Forbes e data da tal La nuova versione porterà alcune novità di Marshmallow, ma resta indietro rispetto ad Android Barry Young, CEO di una fantoma- tica OLED Association con sede di Roberto PEZZALI no comunque indietro. ad Austin, in Texas, ma come Ma cosa porta di nuovo avevamo scritto in precedenza le uando ormai tutti gli utenti aveva- questa versione? Tra le stesse voci sono giunte anche ai no perso ogni speranza arriva il novità ci sono alcune nostri orecchi da più parti quindi Qregalo di Natale di Sony per tutti feature di Marshmal- sono abbastanza credibili. coloro che hanno in casa una smart TV low presenti anche Il lancio, tuttavia, dovrebbe avve- Android del 2015 - 2016: negli States e in sugli smartphone: una nire nella seconda metà del 2017: Asia sta per iniziare la distribuzione della gestione dei permessi questo perché LG inizierà a fornire versione 6.0 di Android, ovvero Marsh- delle app granulare, più i nuovi pannelli soltanto a marzo mallow, per la maggior parte dei modelli. efficace e sicura, e la possibilità di spo- noni di design della Material UI. aprile e Sony giustamente vuole In Europa ancora nessun annuncio, ma stare app e giochi su una memoria o un La release finale sarà la 6.0.1, e i model- aver accesso alla nuova gene- presupponiamo che anche per i modelli hard disk esterno. Le novità più apprez- li interessati all’update saranno i Sony razione di pannelli che LG userà italiani l’aggiornamento possa arrivare tra zate però saranno un numero enorme di X94C, X93C, X91C, X90C, S85C, S80C, il prossimo anno. Un ritardo che qualche settimana, con l’update che ver- bug risolti e una interfaccia decisamente X85C, X83C, X81C, X80C, W95C, W87C, Sony dovrebbe comunque colma- rà rilasciato progressivamente partendo più snella e veloce, oltre che rivista in W85C, W80C, W75C del 2015 e i Sony re inserendo nei nuovi TV la sua da alcuni modelli per poi coprire tutta la alcune sezioni: la sezione ingressi viene X94D (XD94), X93D (XD93), X85D eccellente sezione elettronica, e gamma. postata in basso, la ricerca ora è divisa (XD85), S85D (SD85), W9xxD, W8xxD del forse anche qualcosa in più. Man- Una buona notizia, anche se bisogna per generi e non vengono più mostrati i 2016. Sul sito americano è già presente ca ormai poco al CES 2017, meno ricordare che Android è ormai giunto duplicati nella vista “app” e “app in primo il file per il download: sconsigliamo l’uso di un mese: quest’anno per chi è alla versione 7.0 e la TV solo oggi hanno piano”. Anche il design dell’interfaccia è del firmware USA sulle TV europee, si ghiotto di news sui TV le novità guadagnato la release 6.0, quindi resta- stato rivisto, riadattato ai più moderni ca- potrebbero perdere alcune funzionalità. non mancheranno.

 torna al sommario 12 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE ENTERTAINMENT Sky lancia una nuova home page per organizzare i contenuti e l’HD On Demand Apple vuole Regalo di Natale, Sky On Demand ora è in HD su iTunes i film Ma SkyGo e SkyGo Plus, almeno per il momento, restano ancora in standard definition quando ancora di Roberto PEZZALI sono al cinema rriva il regalo di Natale anche per Gli esercenti gli abbonati Sky: è infatti disponibi- Ale una nuova “home” e soprattutto si oppongono sarà attivata l’alta definizione sul servizio Apple sta cercando On Demand. Una vera rivoluzione per accordi con le major l’utente Sky, che ha sempre potuto fruire dell’HD sui contenuti lineari ma mai sulla per portare i film su sezione On Demand, una delle più usa- iTunes 14 giorni dopo te in assoluto con 2.3 milioni di utenti e l’uscita al cinema una media di 4.2 milioni di titoli scaricati a settimana. L’utente potrà quindi sce- Qualcuno è favorevole gliere, per ogni contenuto, se scaricare ma i gestori dei cinema la versione SD oppure quella HD, oppu- si oppongono e i prezzi re potrà indicare la sua preferenza nel dei contenuti, con una zona inferiore di pannello di controllo. I contenuti scaricati suggerimento variabile a seconda delle sarebbero più alti hanno la stessa identica qualità della tra- preferenze di visione, una barra di ricer- smissione lineare, un HD da 15 Mbps che ca finalmente intelligente, una preview di Roberto PEZZALI richiede qualche minuto prima di iniziare selezionabile e un menu per accedere la visione, ovviamente a seconda della rapidamente alle varie sezioni del deco- banda disponibile. L’Alta Definizione su der. Migliorata notevolmente la ricerca: Sky On Demand è già disponibile con un se infatti fino ad oggi il sistema faceva un lanciato, assicurando il funzionamento aggiornamento progressivo dei decoder match preciso della stringa, oggi cercan- su diversi tipi di dispositivi alcuni dei quali che terminerà entro dicembre, per tutti i do “Leo” oltre a cercare film contenenti con quasi 10 anni di età alle spalle. Resta clienti che hanno attivato il servizio Sky le tre lettere “leo” trova anche i contenuti invece in standard definition, almeno per On Demand e hanno l’opzione HD. Tra i dove Leonardo di Caprio o Leonardo Pie- il momento, SkyGo e la sua versione evo- Apple torna alla carica, nel mirino contenuti ci saranno tutti i titoli di cinema, raccioni fanno parte del cast. luta SkyGo Plus: Sky ha pensato che fos- c’è la classica “window” di prote- la quasi totalità dell’offerta di Sky Box Qualcuno potrebbe pensare che questa se più importante concentrarsi sul gran- zione dei film al cinema, che ga- Sets e il meglio di serie TV. non è una grossa novità, così come la de schermo, dando quindi la precedenza rantisce ai gestori l’esclusività di Rinnovata anche la homepage: Sky ha nuova “home” non è affatto innovativa all’On Demand, piuttosto che al mobile, sfruttamento di un contenuto per realizzato una nuova interfaccia che va come certe interfacce moderne, ma spes- che già gode di una buona qualità. Sicu- 90 giorni dalla sua uscita. Secondo “on top” al sistema operativo del MySky so non si calcola che Sky deve distribuire ramente il prossimo anno ci sarà spazio Bloomberg, Apple vorrebbe questa e che offre una migliore organizzazione le funzionalità su ogni decoder MySky anche per lui. finestra portare a soli 14 giorni, con i film a noleggio su iTunes quando ancora sono nelle sale cinemato- ENTERTAINMENT Netflix punta a coprire il 50% della programmazione con contenuti originali grafiche. L’azienda di Cupertino avrebbe sondato il terreno con 20th Century Fox, Warner Bros, e Univer- Netflix, nel 2017 arriveranno 20 nuovi reality show sal Pictures, e tutte e tre le major sarebbero propense al progetto. A partire dal prossimo anno verrà intensificata di molto la produzione di reality show L’idea in effetti non è così assurda: agli esercenti restano le prime due di Giulio MINOTTI doppio del 2016. Si passerà dai 5 miliar- manager di Netflix. settimane, quelle dove solitamente l chief content officer Ted Sarandos di di di dollari di quest’anno a 6 miliardi di Il prossimo anno arriveranno, infatti, 20 i film fanno il grosso degli incassi, e Netflix ha illustrato, in una conferenza investimento con l’obiettivo di arrivare ad unscripted show (da noi più comunemen- il circuito video on demand potreb- I tenutasi a New York, i progetti futuri avere il 50% della programmazione com- te noti come reality show) tra cui Ultimate be iniziare a sfruttare questi diritti della sua compagnia: serie TV originali, posto da contenuti originali. Attualmente Beastmaster, prodotto da Sylvester Stallo- prima offrendo contenuti freschi a ma anche show e lungometraggi. la famosa piattaforma di streaming ha 30 ne. Definita come la prima serie compe- chi cerca qualcosa da “noleggia- Netflix punta ad incrementare contenuti diversi serie televisive in vari stadi di svi- titiva internazionale nel suo genere, con re”. Per dare il via libera a Apple originali fino a 1.000 ore nel 2017, più del luppo a cui si affiancheranno, nel 2017, 20 sei versioni locali, vedrà la partecipazione le major chiedono comunque più unscripted show. di 108 atleti/concorrenti cimentarsi in un soldi: dai 25$ ai 50$ a film secon- “Quello dei reality è un business inte- impegnativo percorso a ostacoli denomi- do la fonti di Bloomberg, un costo ressante, vogliamo puntare su contenuti nato The Beast. ammortizzabile solo organizzando che possano piacere in tutto il mondo. Netflix punterà anche sui lungometraggi serate di proiezione con amici. La Ad esempio, Ultimate Beastmaster sarà autoprodotti; Ted Sarandos ha citato ad strada per la riduzione della finestra incentrata su atleti di sei differenti Paesi esempio “Bright” il thriller fantasy che sarà cinematografica è comunque molto (USA, Brasile, Corea del Sud, Messico, diretto da David Ayer, il regista di Suicide lunga: gli esercenti non sono affatto Germania e Giappone)” ha dichiarato il Squad, e interpretato da Will Smith. d’accordo e si sono già opposti.

 torna al sommario 13 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE ENTERTAINMENT Una comoda FAQ divisa per punti che va a toccare tutti i temi caldi della nuova attesissima funzionalità Guida al download di film e serie TV da Netflix Tutto quello da sapere sulla nuova funzione download di Netflix, dalla gestione dei download alla durata dei contenuti

di Roberto PEZZALI a qualche tempo, grazie all’aggiornamento del- l’applicazione, è possibile finalmente scaricare D sul dispositivo i film e le serie TV di Netflix per -ve derli in mobilità senza la necessità di connessione ad In- ternet. Una sorta di rivoluzione per gli italiani, un popolo di pendolari spesso in viaggio che può così sfruttare i momenti liberi per godersi una puntata di una serie TV facendo fruttare l’abbonamento mensile. Dopo aver già dato qualche dettaglio sulla nuova funzione, abbiamo avuto modo di scambiare qualche opinione con Yann Lafargue, Technology & Corporate Communications Manager Netflix, che ci ha dato qualche informazione in più sul servizio. Scaricare i contenuti di Netflix è sempli- cissimo, ma ci sono tanti piccoli dettagli da sapere per usare al meglio il servizio e non trovarsi spiazzati. Ecco una completissima guida che toglie ogni dubbio. Come faccio a scaricare un contenuto? Netflix è da sempre apprezzata per la sua facilità d’uso, download” dell’app Netflix viene visualizzato il tempo e dopo aver aperto l’applicazione aggiornata all’ultima Tutti i film e tutte le serie TV rimanente per guardarlo mentre per alcuni titoli, dopo versione è semplicissimo trovare i contenuti scaricabili: sono scaricabili? aver iniziato la visione, ci sono solo 48 ore per comple- Netflix ha infatti preparato una vista dedicata e ha inse- No, anche se la maggior parte dei nuovi film lo saran- tarla. Netflix ha comunque gestito la cosa in modo mol- rito, di fianco ad ogni contenuto scaricabile, un logo con no. Netflix ha rinegoziato i diritti con molti fornitori di to intelligente: quando i diritti di visione di un contenuto freccia che fa partire l’azione di download immediata. contenuti per poter dare questa possibilità ma c’è chi, scaricato sono scaduti basta premere un tasto rinnova, Per scaricare un contenuto il tablet o lo smartphone come Disney, non ha voluto in alcun modo che i suoi con il tablet collegato alla rete, per rinnovare tutto sen- devono ovviamente essere sotto rete Wi-Fi, anche se contenuti fossero scaricabili. I contenuti della major, za necessariamente riscaricare il film, cosa necessaria questa impostazione può essere modificata dal menu incluso il ricco catalogo Marvel, non sono quindi dispo- invece su altre piattaforme. opzione. Il dispositivo scaricherà uno o più contenuti in nibile per la visione offline. Si può comunque afferma- coda automaticamente raggruppandoli in una apposita re che almeno il 90% del catalogo è disponibile per il sezione. download. Come funziona il download quando viaggiamo all’estero? Netflix ha negoziato i diritti con i vari fornitori di conte- nuti a livello territoriale, perché questo è ciò che impo- ne la normativa. Quando viaggiamo dobbiamo quindi stare attenti perché alcuni contenuti potrebbero non essere visibili una volta giunti a destinazione. Per capi- re meglio questa cosa possiamo fare due esempi. Un cliente Netflix deve andare negli tatiS Uniti e decide Per i contenuti scaricati ci sono lingue di scaricare Stranger Things. Prima di imbarcarsi mette e sottotitoli? la modalità “aereo” e si gode qualche puntata del ca- Si, tutti i contenuti scaricati hanno le stesse lingue e gli polavoro Netflix in volo. Quando arriva a destinazione stessi sottotitoli di quelli in streaming, quindi sono utili toglie la modalità offline e potrà godersi ugualmente anche per imparare una lingua straniera o per ascolta- Su quali dispositivi posso scaricare le puntate restanti, perché Stranger Things è un’opera re la traccia audio originale, solitamente migliore. i film e le serie TV? globale Netflix che detiene i diritti dell’opera in tutto Al momento il download di Netflix funziona su tutti i di- il mondo. Mentre è negli Stati Uniti lo stesso utente Quanto spazio occupano i contenuti spositivi iPhone o iPad con iOS 8 o superiore e su mol- decide di scaricare House of Cards: mentre è sul volo scaricabili? ti tablet o smartphone con Android 4.2.2 o superiore. può guardarlo, ma appena arriva in Italia il contenuto Dipende ovviamente dal tipo di contenuto: un episodio Netflix sta implementando progressivamente il numero diventerà inaccessibile: Netflix non ha i diritti di House da 57 minuti di occupa in qualità stan- di dispositivi Android su cui il servizio è attivo, anche se of Cards per l’Italia, sono di Sky. dard 289,6 MB, mentre in qualità superiore lo stesso al momento buona parte dei prodotti più diffusi è com- contenuto occupa 698 MB. La qualità non viene decisa patibile. Il download non funziona sui dispositivi con Quanto durano i contenuti scaricati? per singolo titolo ma tramite una impostazione dell’app: “root”, ovvero modificati. Mancano ancora all’appello i Per evitare problematiche contrattuali Netflix si è ade- alta o superiore. Non c’è limite al download, o meglio, il vari Amazon Fire Tablet e i dispositivi basati su Windows, guata a quello che è lo standard di mercato, anche limite è lo spazio residuo sul dispositivo. Non tutti i con- mentre al momento la funzionalità di download non è se la cosa varai da titolo a titolo. Per i contenuti che tenuti sono disponibili però in modalità superiore. prevista né per le console e neppure per le Smart TV. scadono in meno di sette giorni, nella pagina “I miei segue a pagina 15 

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ENTERTAINMENT Una scorciatoia che però funziona, in attesa dell’arrivo ufficiale del servizio ENTERTAINMENT Amazon Video funziona già nel nostro Paese Chromecast Con gli account Amazon Prime si possono già vedere spettacoli e serie TV dal sito inglese Ultra in Italia di Roberto PEZZALI a 79 euro La nuova chiavetta per lo streaming mazon Prime Video sta arrivando di Google è disponibile in Italia in Italia: difficile dire se questo sul sito Google Play Devices a Aaccadrà proma o dopo Natale, 79 euro, neppure troppo per la quel che è certo è che Amazon ha già nuova versione della chiavetta che iniziato i preparativi per far sbarcare ora gestisce 4K, HDR, ha una con- anche nel nostro Paese il suo servizio nessione migliore e soprattutto può stile Netflix. Da qualche giorno, infat- contare anche su una porta ether- ti, utilizzando un account italiano di net per chi ha un Wi-Fi ballerino. Amazon abbonato al servizio Prime è Ma a chi serve questa Chromecast possibile accedere, passando tramite il Ultra? In realtà a poche persone: sito inglese, al catalogo di video esclu- tutti coloro che hanno una Smart TV 4K probabilmente accedono sivi e originali di Amazon, tra i quali già a Netflix o a YouTube in 4K, per l’attesissimo The Grand Tour di Jeremy tutti gli altri basta la Chromecast Clarkson, Richard Hammond e James barriere della lingua questa possibilità normale.La versione Ultra è indiriz- May, il nuovo format del trio che ha sicuramente farà piacere a molti, sem- zata solo ad una nicchia di utenti dato vita al più spettacolare show au- pre che Amazon non decida di mettere che ha o un videoproiettore, quindi tomobilistico di tutti i tempi, Top Gear. un blocco alla cosa in attesa del lancio nessuna interfaccia smart, oppure Gli utenti italiani hanno accesso solo ufficiale.Considerando il catalogo, e la un televisore di marca “esotica” a parte del catalogo, ovvero a tutti possibilità di accesso con il semplice con pannello Ultra HD ma con Net- i contenuti originali di Amazon per i Prime italiano, siamo propensi a cre- flix non certificato: su un televisore quali Amazon detiene i diritti in tutto dere che Amazon Prime Video verrà di questo tipo la risoluzione di il mondo: se si prova ad esempio a lanciato in Italia in una sorta di “trial” abbonamenti particolari. I contenuti Netflix infatti si blocca a 720p. guardare Divergent un popup ci avvisa per saggiare le reazioni e l’interesse. interessanti, soprattutto spettacoli e che questa operazione non è possibile Amazon non ha un grosso catalogo nel serie, in ogni caso ci sono, The Grand perché Amazon non dispone dei dirit- nostro Paese se escludiamo i contenu- Tour in primis: non ci resta che atten- ti di visione per questo contenuto nel ti originali, e proprio per questo moti- dere qualche giorno, anche se chi ha nostro Paese. vo verrà quasi sicuramente tenuto un fretta, è abbonato Prime e conosce I video sono in HD, con audio inglese basso profilo almeno in questa prima l’inglese, può già tuffarsi su Amazon. e sottotitoli in inglese, e nonostante le fase, senza sovra presso e neppure co.uk a farsi una scorpacciata di video.

ENTERTAINMENT Guida al download da Netflix algoritmi usati per la TV. Netflix sta ricomprimendo tut- to il catalogo per offrire a breve anche un HD di qualità segue Da pagina 14  analoga a quella vista su un grande schermo ma capa- ce di occupare meno spazio. I contenuti in alta qualità Posso scaricare i contenuti sono in alta definizione? su memoria esterna? No, al momento non disponibili titoli in HD da scarica- No, i contenuti scaricati possono risiedere solo sulla re. La modalità superiore è infatti una via di mezzo tra memoria del dispositivo e non su SD Card: nei tablet l’SD e l’HD, e la vera alta definizione arriverà solo tra Android che permettono di espandere la memoria tra- poco anche se è già prevista. mite scheda esterna questa memoria non potrà essere Netflix ha infatti lavorato moltissimo sull’encoding rea- in alcun modo utilizzata per i contenuti video di Netflix. lizzando per il mobile due versioni di algoritmo di com- pressione denominate AVCHi-Mobile e VP9-Mobile: a Posso utilizzare Chromecast per inviare parità di banda offrono una migliora qualità video degli al TV contenuti scaricati? Come funziona con i profili utente? No, Chromecast non si può utilizzare per l’offline. Ogni profilo ha il suo spazio dedicato per il download, sia i profili bambini sia i profili adulti. Ogni utente vede Posso collegare il telefono al TV solo i contenuti scaricati da lui. per vedere i contenuti scaricati? Si, abbiamo provato l’adattatore HDMI per iPhone e Ho l’account condiviso, ci sono limiti? iPad e si può collegare un display o un monitor senza Nessun limite, neppure ai dispositivi. Il download fun- problemi. Dovrebbero funzionare anche quasi tutti gli ziona a prescindere dal numero di device e da una adattatori e i cavi per tablet e smartphone android. eventuale condivisione dell’abbonamento.

 torna al sommario 15 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE MOBILE Dopo anni di dominio dei giapponesi e dei coreani, il mercato Consumer Electronics sta per essere travolto da Huawei Huawei ai raggi X: vuole diventare la numero 1 Siamo stati in Cina per conoscere il Huawei-pensiero e capire come la multinazionale da 60 miliardi di dollari vive questo momento

di Roberto PEZZALI hi è Huawei? Questa domanda se la sono fatta probabilmente in molti negli ultimi mesi, anche Cperché il nome Huawei inizia a essere conosciu- to allo stesso modo di Samsung, Sony, LG o Apple. Huawei è un’azienda cinese, e per questa azienda l’Italia è il mercato europeo più importante. Se fino al 2013 pochi conoscevano Huawei, oggi, grazie anche alla sponsorizzazione del Milan, alla pubblicità e agli ottimi prodotti che sono arrivati sul mercato negli ultimi anni è difficile trovare qualcuno che non sappia che “Huawei è quella dei cellulari”. Una definizione forse un po’ semplicistica, perché la divisione consumer rap- presenta solo una piccola parte dei 60 miliardi di dollari che compongono il fatturato annuale di Huawei, ma fa capire che l’obiettivo dell’azienda è stato centrato in ecco 6 motivi che ci spingono a credere che Huawei pieno, usare prodotti che la gente usa tutti i giorni per può davvero diventare la numero 1 al mondo e altri 6 far conoscere il marchio che, con i suoi apparati, per- motivi che invece ci portano a pensare che serve an- mette a tutti di navigare in Internet e di telefonare. L’Ita- cora un po’ di tempo e lavoro, non tanto per arrivare in lia, come dicevamo poc’anzi, è un paese decisamente cima ma più che altro per restarci, perché è questo alla importante perché tra tutti gli stati europei è quello fine quello che conta. dove le mode e i trend riescono, più di ogni altra cosa, a influenzare i processi di acquisto: dalle magliette con Può diventare la numero uno perché... la margherita firmate Guru per arrivare recentemente 1 - Tutti remano nella stessa direzione perché Huawei ai TV super sottili Samsung l’italiano si è sempre tuffato è di tutti sui marchi più forti e in vista del momento. Huawei oggi Huawei è una azienda atipica per assetto e struttura, è un marchio in vista: il millenials che fino a qualche tanto che per la sua organizzazione è stata oggetto di Una delle antenne che permetterà di coprire la anno fa si vantavano con gli amici mostrando il loro studio da parte di molte università di economia occiden- Sardegna con una connessione wireless simil- nuovo iPhone, dopo un periodo Galaxy, oggi sbandie- tali. Mr. Ren Zhengfei, il suo fondatore, ha deciso infatti fibra. rano fieri il loro Huawei P8 o il loro P9, seguendo il nuo- che la cosa migliore da fare per tutelare l’azienda da lui vo trend del momento secondo il quale il brand cinese, creata era quella di non possederla: di qui la decisione come Apple e Samsung, è un marchio “cool”. Una ten- di lasciare Huawei a tutti i suoi dipendenti. Huawei è 2 - Huawei sa già cosa vuol dire diventare leader denza questa che dovrebbe preoccupare seriamente tutt’ora una società privata, dove il patron Ren Zhengfei e restarlo chi sta davanti, e ci riferiamo soprattutto a Samsung: se detiene solo l’1.4% delle azioni mentre il restante è di La data cruciale per Huawei è il 2012, l’anno in cui il guardiamo alle quote di mercato in Italia Huawei si sta proprietà di quella che viene definita l’Unione, ovvero colosso delle telecomunicazioni cinese, leader nel mer- avvicinando velocemente al colosso coreano e sono quasi tutti i 79,563 dipendenti che lavorano in Cina cato interno, ha sorpassato Ericsson diventando il primo in molti a scommettere che entro la fine del prossimo (per quelli stranieri è previsto un piano simile fatto di gruppo nella realizzazione di apparati di rete. Oggi la anno, magari solo per qualche mese, potrà esserci un bonus e incentivi). Una sorta di schema simile allo stock Huawei che gestisce la parte “business”, ovvero le due sorpasso che sarebbe a tutti gli effetti storico non tanto option americane, con la differenza che Huawei non è divisione Carrier e Enterprise è un incredibile case hi- per Huawei quanto per la Cina, che dopo Lenovo ha una società quotata in borsa e mai lo sarà: ogni anno story per la realtà più giovane, quella degli smartphone: l’opportunità di piazzare un suo “prodotto” in cima alle vengono ridistribuiti i profitti tra i “soci” (in realtà viene è partita nel 1987 realizzando apparati “ispirati” a quelli classifiche che contano. Riuscirà Huawei a sorpassare distribuito di più) per incentivare chi lavora in Huawei a europei di Nokia e Ericsson e a quelli americani di Cisco Samsung, in Italia e in Europa? Dopo essere stati qual- fare sempre meglio. Una organizzazione di successo, ed è arrivata a creare prodotti unici nel suo genere re- che giorno a casa di Huawei abbiamo tirato le somme: che non crea disparità tra dipendenti e soprattutto che gistrando brevetti a raffica (4000 all’anno) e lanciando non favorisce differenze nello stile di vita e nei guada- nuove sfide, come ad esempio il 4.5G dove Huawei gni tra l’ingegnere e il vice president di una divisione. In è uno dei player fondamentali. È grazie a tecnologie Huawei vige anche una seconda regola legata a questo esclusive di Huawei come l’LTE-TDD 4.5G WTTH che schema di retribuzione: più si lavora duro più si viene in Sardegna Tiscali riuscirà a connettere ad alta velocità pagati e ricompensati con bonus e incentivi, ma solo sfruttando ponti LTE le zone rurali, ed è sempre grazie al a patto che il lavoro sia finalizzato a migliorare il rap- 4.5G che i prossimi Mondiali di calcio potranno essere porto tra Huawei e i suoi clienti. È proprio quest’ultimo inviati in streaming in 4K o addirittura in 8K tramite un sistema a spingere ricercatori, ingegneri e dipendenti segnale radio con una latenza minima rispetto alla diret- ad ogni livello a cercare di sfruttare ogni ora del proprio ta. Non è un caso che Huawei abbia spostato le migliori tempo, anche quello libero, per trovare qualche soluzio- pedine della divisione di successo in quella emergente: ne che possa in qualche modo migliorare la posizione James Zou, il nuovo General Manager Consumer Busi- dell’azienda sul mercato e rispetto ai concorrenti. E a ness Group di Huawei Italia, ha vissuto sulla sua pelle la L’headquartier a Shenzen è un’oasi di pace immer- guadagnarci non è il diretto superiore o il capo della scalata di Huawei ai vertici mondiali delle telecomunica- sa nel verde. E a breve sorgerà un nuovo campus. divisione, ma il dipendente stesso. segue a pagina 17 

 torna al sommario 16 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE

MOBILE modo suo riproponendole su prodotti che seppur ispi- Huawei ai raggi X rati sono comunque diversi. È l’azienda stessa a incitare le persone a vedere quan- segue Da pagina 16  to di buono hanno fatto i competitor, e non ci siamo stupiti più di tanto quando nel corso di una intervista Simon Wang, Vice Persident Handsets P and Mate Se- zioni, e ora con questo bagaglio di esperienza si prepa- ries, al posto di usare uno smartphone prodotto dal suo ra a fare altrettanto con Mate 9 e con i nuovi modelli in gruppo di lavoro ha tirato fuori dalla tasca, per rispon- arrivo, primo tra tutti l’attesissimo P10. dere ad una chiamata, un fiammante iPhone 7 Plus. “Huawei chiede a tutti di usare i prodotti della concor- 3 - Huawei produce tutto in casa per non dipendere renza, se vendono tanto è perché hanno delle cose da fornitori e gestire al meglio il prezzo buone e solo provandoli ci accorgiamo cosa possiamo 9.2 miliardi di dollari l’investimento in R&D nel Huawei è l’unica azienda che produce in casa tutti i migliorare e dove dobbiamo intervenire” ci spiega Pier 2015. componenti chiave di uno smartphone, e questo è un Giorgio Furcas, Deputy General Manager Consumer traguardo non da poco per una azienda con una storia Business Group di Huawei Italia. “E questo vale in tutto così giovane, soprattutto negli smartphone. Il SoC Kirin, il mondo, aggiunge il manager, anche in Italia usiamo un processore che può tranquillamente rivaleggiare con ogni tanto come secondo telefono Samsung o iPhone”. Qualcomm, Apple e Samsung, è il fiore all’occhiello di Come non si vergogna affatto a mostrare una interfac- una divisione che anno dopo anno riesce a sfornare un cia EMUI con tanti tratti in comune con iOS di Apple modello più veloce ed ottimizzato senza sbagliare un o un Mate 9 Porsche Design, che assomiglia davve- colpo. Apple con i processori della serie “A” ha fatto un ro tanto ad un Galaxy S7, Huawei non si fa problemi a lavoro davvero incredibile, ma tutt’ora si affida a Qual- stroncare soluzioni che invece a suo avviso non sono comm o a Intel per la parte modem: Huawei costruisce vincenti. “Avevamo messo sul Mate S lo schermo con in casa anche il modem, e può sfruttare l’enorme baga- rilevamento di pressione come sull’iPhone 6S” - spiega glio di esperienza che arriva dalle altre divisioni. Con Sim Wang - “ma poi abbiamo capito che non era così Un bel simulatore di tuta alare: dal ventilatore l’arrivo del 5G la sezione radio di uno smartphone rive- utile come si pensava e abbiamo preferito levarlo per frontale ai movimenti la sensazione di realismo è stirà una parte sempre più importante, soprattutto in re- tenere il prezzo più basso.” Le idee buone restano e notevole. lazione ai consumi e alla gestione energetica: Huawei si possono migliorare, ma se una idea non è vincente, insieme ad Ericsson è una delle aziende con il più ele- come ad esempio la rimozione del jack audio, Huawei vato numero di brevetti legati alle reti di nuova genera- sceglie comunque la sua strada. 6 - Huawei produce già gli smartphone con i robot, zione, un pacchetto che si aggiunge al numero totale sono più precisi degli umani di brevetti registrati davvero impressionante. Huawei 5 - Huawei è concreta, come lo sono i cinesi: si guar- Apple produce in Cina, e continuerà a farlo fino a quan- ad oggi ha registrato oltre 50.000 brevetti in Cina, e da subito alla sostanza do Trump non deciderà che deve tornare a produrre di questi 30.000 sono riconosciuti anche all’estero. Un Abbiamo chiesto a James Zou quale sarà secondo lui in America se vuole usufruire di vantaggi fiscali. Nelle risultato che è il frutto dell’investimento del 10% del fat- la prossima grande rivoluzione nel mondo dell’elet- fabbriche Foxconn centinaia di migliaia di cinesi in bat- turato annuo in R&D, con oltre il 45% dei dipendenti tronica di consumo e la risposta, diretta e sincera, ci terie producono iPhone, Watch, MacBook insieme ad impegnati in attività di ricerca e sviluppo. ha colpito: “Realtà virtuale”. Non ci mettiamo molto a altre centinaia di prodotti destinati ai mercati di tutto capire il perché di questa risposta: ci è bastato infatti il mondo, dall’Xbox One alla Playstation. Foxconn pro- 4 - Huawei non copia, “assorbe”, e la differenza sep- spendere qualche ora per visitare una delle più gros- duce anche smartphone Huawei, ma solo ed esclu- pur sottile è importante se fiere tecnologiche cinesi, l’Hi Tech Cina di Shenzen, sivamente i prodotti di fascia bassa: “L’outsourcing “I cinesi sanno solo copiare”. Questa idea, molto dif- per renderci conto che mentre in Europa e in America conviene per certi tipi di prodotti, conferma Zou, ma fusa, è vera solo in parte. Chi ha l’occasione di fare tutti stanno ancora pensando quale può essere l’appli- per i prodotti di punta non ci affidiamo agli umani ma un viaggio in Cina si renderà conto che ormai la Cina, cazione perfetta per la realtà virtuale, perdendo tempo abbiamo una linea produttiva interamente robotizzata”. almeno se guardiamo al triangolo d’oro Shenzen, in demo tanto affascinanti quanto inutili, in Cina le idee Scopriamo quindi che i modelli top di Huawei, in que- Shangai e Hong Kong, è un paese che ha saputo rac- le hanno ben chiare da tempo. Sono già nate infatti in- sto momento il Mate 9 e il Mate 9 Porsche Design e cogliere moltissime influenze dal mondo occidentale tere sale giochi basate su visori di realtà virtuale, dai prima di loro il P9 e il P9 Plus, vengono prodotti in una senza però snaturare il suo essere. La Cina non copia, simulatori di tuta alare ai roller coaster per passare alle fabbrica dove l’uomo ha solo un ruolo di controllo e di prende quello che fanno gli altri di buono e cerca di mi- arene di combattimento e alle corse con le slitte i cinesi gestione, nello specifico il caricamento dei componenti gliorarlo aggiungendoci qualcosa di suo. E Huawei in hanno già capito come trasformare una nuova tecnolo- in esaurimento all’interno delle enormi macchine robot. questi anni ha fatto proprio questo, prendendo spunto gia, la realtà virtuale, in un business di successo capace L’assemblaggio e il montaggio degli smartphone top di da Apple (soprattutto) e dagli altri marchi per portare di fare utili. La stessa praticità Huawei l’ha adottata nei gamma è totalmente automatico e viene fatto con una in casa tutte le idee buone, cambiarle e modificarle a suoi prodotti e continuerà a farlo. precisione che l’uomo non può avere, dal serraggio delle viti alla deposizione degli adesivi. “Utilizzare i ro- bot ad oggi costa di più, non solo per la manutenzione: programmare un robot per fare uno smartphone è de- cisamente più difficile che insegnarlo ad un uomo, ma il risultato ci dà ragione”. Non è escluso che, in futuro, tutta la produzione possa essere automatizzata con benefici a tutti i livelli. Cade qui un altro mito occiden- tale, quello delle batterie di cinesi chini su un tavolo a montare smartphone senza pause e con turni di lavoro massacranti: paradossalmente Huawei utilizza l’assem- blaggio umano molto meno di quanto facciano le mul- tinazionali americane e europee. Batterie di server nella divisione che sta studiando Una antenna 5G: Huawei insieme a Ericsson è uno soluzioni per l’IoT. dei giocatori più importanti. segue a pagina 18 

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MOBILE Huawei ai raggi X 3 - Manca un prodotto che identifichi Huawei mento inizia a guadagnare. La soluzione per il produt- come leader anche nell’innovazione tore cinese è ridurre i costi producendo tutto in casa, segue Da pagina 17  L’impressione che ci siamo fatti, dopo una settimana in dal primo all’ultimo componente, così da aumentare Cina è che i cinesi siano ancora più bravi a insegui- i margini di guadagno e profitto, ma questo in futuro re che a guidare il gruppo, e questo in tutti i settori, potrebbe non bastare se l’obiettivo è riuscire ad ave- dalla moda alla comunicazione, alla tecnologia. La re una divisione consumer forte e indipendente come Non è ancora pronta perché... divisione enteprise di Huawei ha saputo distinguersi quella business. Anche perché, inutile girarci attorno, 1 - Solo gli smartphone non bastano per diventare proponendo nel corso del tempo soluzioni innovative oggi la divisione consumer è solo una stella, seppur la nuova Samsung e uniche, prodotti e brevetti che ancora oggi le ven- luminosa, della enorme galassia di prodotti di rete e La strategia consumer di Huawei per diventare nume- gono riconosciuti, la divisione consumer non è ancora infrastruttura Huawei. ro uno ruota esclusivamente attorno al business che riuscita a creare quel prodotto simbolo che possa in conosce meglio, quello delle telecomunicazioni. Una qualche modo dare a Huawei la chiave del tempio 6 - Troppo convinti delle loro capacità scelta che riflette la praticità di una azienda che non degli innovatori. Apple ha creato nel corso degli anni Un leader globale dev’essere globale vuole né sbagliare né perdere tempo: è consapevole molti prodotti che hanno fatto la storia, e lo stesso pos- “Make it possible” è il pensiero che spinge i quasi dei suoi mezzi e del suo vantaggio tecnologico in un siamo anche dire di Samsung: il TV a LED è merito 200.000 dipendenti Huawei a migliorare giorno per campo che conosce bene. Grazie a quanto ha appreso dell’azienda coreana, lo stesso concetto di phablet è giorno i loro prodotti per diventare i numeri uno, e nel mondo enterprise è convinta di poter realizzare fin un’intuizione Samsung e se si guarda al passato ci si l’obiettivo finale è dimostrare che la Cina ce la può fare. da oggi smartphone migliori di quelli dei suoi competi- accorge che Samsung fu la prima a lanciare sul merca- Il nome stesso Huawei, tradotto, significa “La Cina può tor. Questo però potrebbe non bastare: se togliamo le to una action camera, la EgoCam, forse un po’ troppo riuscirci”, ed è evidente che il marchio punta ad emer- briciole composte da qualche tablet con Windows e da d’anticipo rispetto ai tempi ma l’idea comunque c’era. gere nel mondo come brand cinese. “Se c’è un inge- qualche accessorio per smartphone, non ci sono altre Huawei ancora un prodotto simbolo non lo ha realiz- gnere americano bravissimo a creare le antenne vuol categorie di prodotto che non siano gli smartphone. La zato, e nessuno vince una coppa senza portare a casa dire che anche un cinese, se studia e si applica, può notorietà di Apple, di Samsung e prima di loro di Sony e qualche vittoria. riuscirci. Anzi, sicuramente può fare di meglio”. Que- delle grade aziende giapponesi è stata costruita attor- sto è bene o male il pensiero che guida ogni azienda no ad un portafoglio di prodotti ricco e variegato, che 4 - Gli Stati Uniti restano un tabù cinese, tuttavia è davvero difficile emergere se non si tocca anche la casa. Se vorrà lasciare un solco profon- La quasi totalità del fatturato di Huawei viene fatto con prendono elementi da tutte le altre culture: i dipendenti do nella storia della tecnologia, Huawei dovrà per for- Europa, Asia e Americhe, fatta eccezione per gli Stati stranieri stanno aumentando a vista d’occhio, i centri za di cose diversificare il suo business, guardando non Uniti. La tecnologia di Huawei, soprattutto per quan- r&d anche ma gran parte della ricerca e dello sviluppo tanto a settori che ormai sono in “decadenza” come to riguarda gli apparati di rete, non è ben vista negli viene ancora fatto in Cina. Per diventare leader globale TV e audio ma più che altro a automotive, Internet of States per ragioni legate soprattutto alla sicurezza: il Huawei deve iniziare a strappare i migliori ingegneri e Things e smarthome. E, da quando abbiamo visto, ci timore che i cinesi possano avere in qualche modo i migliori sviluppatori a Apple, a Google, a Microsoft, sta già timidamente provando. accesso alle telecomunicazioni americane è un’ipote- a Ericsson e alle altre multinazionali. Una bilancia in si che nessuno in America ha mai voluto prendere in perfetto equilibrio, ma anche una bilancia che trascura 2 - Huawei è solo una delle tante brave aziende considerazione. Inutile dire che il problema non sussi- l’effetto temporale: rispetto alle altre realtà affermate cinesi che stanno emergendo ste, anche perché nel mondo la maggior parte degli del consumer Huawei è quella che ha bruciato più di Huawei è il fiore all’occhiello di una Cina tecnologica operatori di rete usa Huawei senza problemi, Vodafo- tutti le tappe. E’ giovane, dinamica e atipica per esse- che fino ad oggi ha realizzato i prodotti per l’occidente ne inclusa, e qualcuno ci suggerisce che la reticenza re una società cinese, e soprattutto ha dimostrato con e che ora ha voglia di dimostrare al mondo intero che a stelle e strisce nell’usare prodotti Huawei è dovuta ogni generazione di prodotti di tenere il passo degli non solo può produrre, ma può anche creare e stupi- quasi esclusivamente alla difficoltà di accesso per gli altri aggiungendo talvolta anche qualcosa in più. I con- re. In scia a Huawei, anche se ancora distanti, ci sono enti governativi a quegli apparati, cosa che impedireb- sumatori le danno fiducia, le aziende stesse le danno moltissime altre aziende cinesi altrettanto brave e altret- be alla NSA di installare spyware e software di sorve- fiducia, perché nessuno avrebbe mai pensato di vede- tanto valide. Basti pensare ad una One Plus, che tanto glianza di massa. Tralasciando complotti e teorie alla re i loghi Leica e Porsche su uno smartphone cinese , e piccola non è, capace di realizzare uno smartphone di Snowden, l’assenza di Huawei negli States in qualche mese dopo mese i numeri crescono. Stare in scia come eccellente qualità come il One Plus 3T oppure a Xiao- modo potrebbe ostacolare la scalata alla leadership abbiamo detto è facile, è il sorpasso la manovra delica- mi e Meizu, altri due marchi che sono rimasti troppo a del colosso cinese, soprattutto nel segmento consu- ta: un errore e sei fuori. Una cosa è sicura: il prossimo lungo “chiusi” all’interno della Muraglia e non vedono mer. I rapporti tra Huawei e le aziende americane poi anno, con il testa a testa tra Samsung e Huawei, ci sarà l’ora di far vedere al mondo che ci sono anche loro. Riu- sono tutt’altro che idilliaci, soprattutto quello con Goo- davvero da divertirsi. sciranno insieme a creare una devastante onda d’urto gle, incrinato dalla recente vicenda legata ai Google per il mercato o finiranno solo per ostacolarsi uno con Pixel. Google avrebbe infatti voluto Huawei come part- l’altro? ner per i suoi smartphone, Huawei in cambio voleva apporre il brand sul retro: è saltato tutto, e ora i Pixel li produce HTC.

5 - Non si può vivere solo di hardware Huawei è nato come produttore di hardware e al momento vuole restare produttore di solo hardware perché questo è quello che sa fare bene. Nel mondo delle telecomunicazioni, dove è leader, questa è una scelta vincente, anche perché Huawei deve fornire una ottima infrastruttura di base che gli operatori e i suoi partner implementano e gestiscono come meglio credono con le loro soluzioni proprietarie. Nel mondo degli smartphone essere un puro produttore potreb- Mate 9 e Leica nel negozio dell’azienda tedesca a Batterie di server nella divisione che sta studiando be non bastare: Huawei oggi smette di guadagnare Shangai: anni fa un accostamento simile sarebbe soluzioni per l’IoT. quando vende un Mate 9 o un P9, Apple in quel mo- stato considerato eresia pura.

 torna al sommario 18 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE MOBILE Bloomberg afferma che Samsung è pronta a rivoluzionare il design del Galaxy S8 Arriva Bluetooth 5 Galaxy S8, senza cornici e senza tasto fisico più veloce, con un Per l’S8 si parla di display full frame senza cornici, simile a quello Xiaomi, e tasto home virtuale raggio più ampio

di Franco AQUINI e pensato per l’IoT È finalmente disponibile econdo quanto comunicato a Bloomberg da una fonte coinvol- la quinta generazione S ta nello sviluppo, il nuovo Sam- del noto standard sung Galaxy S8 dovrebbe avere un di connessione wireless display senza cornici e il tasto home virtuale. Un cambiamento, se fosse due volte più veloce confermato, radicale rispetto al passa- e pensato per collegare to e in parte sicuramente giustificato i dispositivi dalla necessità di rottura col recente passato, segnato dal brutto affare del dell’Internet of Things Galaxy Note 7. Samsung ha quindi bisogno di un nuo- di Giulio MINOTTI vo top di gamma innovativo, se è vero Dopo l’annuncio dello scorso giu- che il nuovo iPhone, atteso per la fine gno da parte del Bluetooth Special del 2017, adotterà un display OLED e le del telefono e infine il tasto home, bene si tratti solo di un rumor, fa il paio Interest Group (SIG), la quinta ver- anche un nuovo design. Per farlo non che finora Samsung ha preferito fisico con quella che parla dell’assenza del sione del famoso standard di co- rimane quindi che affidarsi alla stessa anche per la presenza del sensore jack audio analogico sul prossimo municazione wireless è finalmente soluzione già adottata da Xiaomi con il biometrico. Molte voci parlano inoltre S8. Stretegia per fornire un auricolare pronta per il mercato. Bluetooth 5, concept phone Mi Mix, che adotta un di funzionalità basate sull’intelligen- audio wireless di alta gamma o sempli- secondo le dichiarazioni ufficiali, display che copre il 91% della super- za artificiale radicalmente differenti ce inseguimento della rivale di sempre sarà due volte più veloce (fino a ficie frontale. Certo rimangono molti rispetto ai modelli precedenti, grazie Apple? Tutti dubbi che verranno fugati 2 Mbps) e con un raggio d’azione dettagli da definire, come la capsula anche all’apporto della recentemente a breve se, come sembra, il nuovo fla- quattro volte più ampio rispetto al auricolare, le fotocamera frontale, tutta acquisita Viv Labs, fondata da svilup- gship Samsung verrà svelato durante il Bluetooth 4.2. Avrà, inoltre, consu- la sensoristica posta sulla parte fronta- patori del team di Siri. La notizia, se Mobile World Congress di Barcellona. mi in linea con l’attuale generazione ed una capacità trasmissiva dei dati otto volte superiore, con un occhio di riguardo al mondo IoT: “Blue- MOBILE Dalla Finlandia arriva la comunicazione ufficiale dell’inizio delle attività di HMD Global tooth sta rivoluzionando il modo in cui le persone vivono l’esperienza dell’IoT. Bluetooth 5 continua a gui- Nokia, i primi smartphone Android a metà 2017 dare questa rivoluzione offrendo I primi smartphone e tablet del nuovo corso vedranno la luce dalla metà del nuovo anno connessioni IoT affidabili e incenti- vando l’adozione dei beacon, che a loro volta ridurranno le barriere di Dario RONZONI di connessione, consentendo una ra il 18 maggio scorso quando Nokia perfetta esperienza dell’IoT” ha ufficializzava un accordo di licenza dichiarato Mark Powell, Direttore E esclusiva con HMD Global, un’ema- Esecutivo di Bluetooth SIG. nazione della stessa azienda finlandese Questa nuova versione promette, nata con fini operativi dopo la cessione infatti, anche beacon Bluetooth più della divisione featurephone Nokia da efficienti, una tecnologia che per- parte di Microsoft a FIH Mobile, sussidia- mette ai dispositivi di trasmettere ria del colosso taiwanese Foxconn. Ora e ricevere dati entro brevi distanze, da Espoo è arrivata la conferma dell’inizio utilizzata da esempio dai negozi delle attività: HMD Global sarà la nuova per contattare potenziali clienti. casa dei telefoni marchiati Nokia, in base Inoltre il Bluetooth 5 sarà anche in a un accordo della durata di dieci anni. grado di ridurre le interferenze con Nokia, che non è né azionista né inve- altre connessioni wireless come stitore di HMD Global, riceverà royalty Wi-Fi e LTE, con una maggiore ef- per ogni device, smartphone o tablet, razioni di Brad Rodrigues, presidente ficienza nell’uso dei canali di tra- venduto col proprio marchio, di cui ad interim di Nokia Technologies, ed è smissione sulla banda 2.4Ghz. I pri- continua a mantenere la proprietà intel- da questa certezza che il nuovo corso mi prodotti compatibili con questo lettuale. Nonostante il regno Microsoft vuole ripartire. Intanto sul sito di Nokia nuovo standard dovrebbero entra- abbia decisamente appannato l’imma- si comincia a fare spazio per l’arrivo dei re in produzione tra qualche mese gine dello storico produttore finlande- nuovi smartphone motorizzati Android, (da 2 a 6 mesi), per poi diventare se, l’appeal del marchio resta forte tra i che dovrebbero vedere la luce entro la mainstream entro la fine dell’anno consumatori, stando almeno alle dichia- metà del 2017. prossimo.

 torna al sommario 19 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE MOBILE Windows 10 presto sui dispositivi mobili con CPU ARM, grazie anche a Qualcomm Sony vuole Windows 10 sui device con processore ARM essere la prima I programmi per Windows saranno eseguibili anche su smartphone e tablet, come su PC a rilasciare genze di mercato. di Gaetano MERO Android 7.1.1 Microsoft ha dimostra- icrosoft è pronta a trasferire to in un video come (Google a parte) l’intera esperienza desktop su può girare Photoshop, Il team di sviluppo Sony M dispositivi mobili dotati di pro- uno dei programmi sapere vuole rilasciare cessori con architettura ARM grazie (an- che richiede maggiori che) alla collaborazione con Qualcomm, risorse, il browser Edge la prossima versione confermando quanto già trapelato e l’applicativo Word su prima di tutti online. Tutti i programmi disponibili per un dispositivo dotato di gli altri produttori diversi la versione classica di Windows saranno processore Qualcomm dunque eseguibili anche su smartphone Snapdragon 820 e 4 da Big G. Sarebbe già e tablet. Dopo l’esperienza non proprio GB di RAM in modo tutto pronto, in attesa appagante, soprattutto per gli utenti, assolutamente fluido. solo degli ultimi test di Windows RT (nato appunto per per- Proprio allo stesso modo di come acca- mentando quindi quello già iniziato dalla mettere l’installazione di Windows su de su un PC desktop con maggiori risor- società con il sistema Continuum. di compatibilità dispositivi basati su architettura ARM), la se hardware. Una piattaforma universale pare esse- Casa di Redmond ci riprova accorciando L’emulatore al momento non eseguirà re il futuro per Microsoft, in merito alla di Alvise SALICE le distanze tra PC tradizionale e device le versioni delle applicazioni a 64-bit, concorrenza tra Intel e Qualcomm che come tablet e smartphone permettendo ma questo pare non essere un grosso potrebbe diventare sempre più sostenu- a questi ultimi l’accesso al vastissimo problema dato che la maggior parte ta la società di Redmond spiega che la- parco applicazioni di cui dispone Win- dei programmi sono pensati in 32-bit e scerà alle case produttrici piena libertà di dows. I programmi funzioneranno pro- molti offrono la doppia edizione. “I clienti scelta, e assicura che con Intel i rapporti prio come su macchine con chipset Intel sono alla ricerca di dispositivi con una sono quantomai solidi visti i tanti progetti assicura Terry Myerson in un’intervista a migliore durata della batteria e dotati di in cantiere. Gli interrogativi sui futuri pro- The Verge, questo permetterà ai produt- connettività cellulare” ha detto Myerson, dotti con architettura ARM e Windows 10 Stando ad un rumor apparso su tori di concepire portatili, smartphone e questo significa che anche i futuri smar- a bordo sono tanti, tuttavia c’è ancora da Xperia Blog, Sony Mobile sembra tablet sempre più veloci e con maggiore tphone Windows potranno eseguire le attendere visto che i primi device non abbia messo nel mirino un ambi- autonomia, andando incontro alle esi- applicazioni desktop complete, imple- vedranno la luce ancora per molti mesi. zioso obiettivo: rendere disponibi- le la prossima versione di Android Nougat (la 7.1.1) per prima. Dopo Google, per la precisione, ma in PC Alla conferenza WinHEC 2016 Microsoft svela le novità sul futuro di Windows e di Project EVO anticipo su tutti gli altri produttori di smartphone, anche quelli che sul mercato vantano posizioni do- Microsoft rivela i dettagli di Project EVO minanti rispetto all’azienda giap- ponese, come Samsung e LG. Comunicate le caratteristiche tecniche richieste per supportare la realtà virtuale di Windows 10 Sony, evidentemente, ritiene stra- tegico riuscire ad implementare di Franco AQUINI virtuale per qualsiasi PC prima dei competitor quelle nuo- lla conferenza WinHEC 2016, in commercio (o quasi). ve caratteristiche che Android Microsoft ha svelato molti dettagli Di seguito i requisiti: 7.1.1 sfoggia sui dispositivi Nexus Ainteressanti riguardanti Project EVO, • CPU: Intel Mobile e Pixel. Il team di sviluppo è già tra cui i requisiti minimi richiesti per i PC Core i5 (es. 7200U) in possesso del codice sorgente, a cui verrà collegato. Ricordiamo che • GPU: Intel® HD e prima di procedere attende so- Project Evo è il progetto di Microsoft de- Graphics 620 (GT2) prattutto la Suite per i Test di Com- dicato ai visori per la realtà virtuale a co- equivalente o superiore patibilità da parte di Google. Dopo sto contenuto e adatti a una moltitudine con DirectX12 aver avviato il roll-out del recente di scopi: nelle intenzioni del produttore, • RAM: 8GB Dual Chan- Android 7.0.1 su Xperia X Perfor- Project Evo è la piattaforma consumer nel, o più ze di Microsoft), permetterà a Windows 10 mance e Xperia XZ, Sony Mobile (quella hi-end resta Hololens) per la quale • HDMI: HDMI 1.4 con supporto a risolu- di integrare molte nuove funzionalità. Tra ha dichiarato “La nostra priorità è previsto il coinvolgimento di una serie zione 2880x1440 @ 60 Hz, HDMI 2.0 o Di- la possibilità di utilizzare Cortana in ma- è uscire per primi col prossimo di produttori hardware come Acer, ASUS, splayPort 1.3+ con supporto a risoluzione niera simile a come si utilizza Amazon update. Se doveste accorgervi Dell, HP e Lenovo. Le caratteristiche tecni- 2880x1440 @ 90 Hz Echo o Google Home, un nuovo sistema che qualche altro produttore sarà che richieste appaiono molto più contenu- • HDD: 100GB o più SSD o meccanico di riconoscimento biometrico di Windows riuscito a rilasciarlo più rapida- te rispetto alle controparti Oculus e HTC, • USB: USB 3.0 Type-A o USB 3.1 Type-C Hello, audio spaziale e supporto all’HDR. mente di noi, preparate pure i po- in particolare per quanto riguarda la sche- con DisplayPort Alternate Mode Tutte novità largamente attese nel pros- modori marci!”. da video. Si parla addirittura del supporto • Bluetooth 4.0: per gli accessori simo, grande aggiornamento di Windows Riusciranno i giapponesi ad esse- di GPU Intel integrate, di conseguenza c’è Project EVO, oltre a portare la realtà virtua- 10, il Creators Update, atteso per la metà re stavolta più rapidi di coreani e la conferma che sarà veramente la realtà le al grande pubblico (secondo le speran- del 2017. cinesi?

 torna al sommario 20 Scopri la Carta Fan, la carta fedeltà che ti premia fin da subito e con la quale puoi usufruire di molti vantaggi e sconti! Adesso con l’App Trony, la Carta Fan è digitale! Portala sempre con te per raccogliere punti, ricevere premi e fantastici buoni acquisto.

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Visita il sito app.trony.it per maggiori informazioni su sconti, voucher e servizi dedicati. n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE GAMINGTra le tante novità gaming c’è posto per una modica delusione: sul fronte PlayStation VR c’è davvero poco da dire The Last of Us 2, Crash Bandicoot: ecco il futuro della PS4 Dal palco del PlayStation Experience arrivano buone nuove sui titoli futuri che accompagneranno i giocatori nei prossimi anni enigmi e passaggi suggestivi, da vivere attraverso gli di Francesco FIORILLO occhi di una giovane fanciulla confinata in un mondo a el corso dell’immancabile show pre natalizio or- metà strada fra l’onirico e il post apocalittico. Anche il ganizzato da Sony, il colosso nipponico ha svela- vecchio gioco musicale PaRappa the Rapper tornerà N to alcune novità legate all’universo PlayStation. su PlayStation 4 grazie ad un semplice riedizione in alta definizione, giusto in tempo per festeggiare il suo Uncharted 4 The Lost Legacy, la nuova espansione ventesimo anniversario, mentre il controverso gioco di single player dedicata all’ultimo capitolo della saga piattaforme Knak potrà contare nel 2017 su un inatteso con protagonista Nathan Drake, ha aperto le danze (e forse superfluo) seguito. Dopo l’immancabile blocco mostrandosi in un lungo e interessante filmato di ga- WipEout Omega Collection legato alle produzioni di stampo giapponese, da tene- meplay. Il DLC, che permetterà ai giocatori di vivere re in seria considerazione il gioco di ruolo Ni No Kuni una nuova epopea vestendo i panni di Chloe (la co- WipEout Omega Collection non sarà però un nuovo 2 e l’adrenalinico action game Nier: Automata, svilup- protagonista di Nathan già apparsa nel secondo ca- capitolo della storica serie ma, semplicemente, una pato dai talentuosi Platinum Game, Shawn Layden ha pitolo) proporrà anche piccole variazioni nel game- raccolta ri-masterizzata per PlayStation 4 che inclu- confermato nuovamente che il titolo automobilistico play, implementando tutta una serie di meccaniche derà WipEout HD, WipEout Fury e WipEout 2048. GT Sport supporterà PS4 Pro, offrendo una risoluzio- tipicamente Stealth. Tutti i titoli potranno vantare su PS4 Pro una risolu- ne in 4K (upscalati dinamicamente) e implementando Capiterà cosi di dover scassinare una serratura, zione 4K dinamica, 60 frame al secondo e l’imple- l’HDR. muoversi silenziosamente nell’ombra o, ancora, di mentazione dell’HDR. Il pacchetto sarà disponibile evitare un gruppo di nemici sgattaiolando sul corni- nel corso dell’estate e offrirà in totale nove modalità, cione di un edificio abbandonato. tra le quali spicca la carriera di Wipeout 2048, venti- sei percorsi e ben quarantasei differenti navicelle.

Anche l’iconico Crash Bandicoot è pronto a tornare

GT Sport

Sony ha inoltre colto l’occasione per rassicurare che Uncharted 4: The Lost Legacy numerosi sono i titoli in sviluppo per il PlayStation VR e ha mostrato un nuovo sparatutto in prima persona a The Lost Legacy sarà un DLC standalone e potrà base di navicelle e scontri multiogiocatore per 4 piloti. Crash Bandicoot essere quindi giocato anche da chi non possiede il In Starblood Arena, atteso per la prossima primavera, gioco completo. si potrà anche personalizzare la propria astronave, ma Una data d’uscita precisa non è stata però divulga- su PlayStation 4. Dopo l’annuncio all’E3 da parte di le novità in ambito realtà virtuale si sono esaurite qui. I ta, ma tra le varie ambientazioni sarà presente un Shawn Layden, l’evento PlayStation Experience ha of- riflettori del PlayStation Experience hanno poi illumina- inedito mix fatto di scenari urbani, giungle e antiche ferto la possibilità di dare finalmente uno sguardo al to nuovamente Horizon Zero Down, grazie ad un nuo- rovine indiane. gioco. Crash Bandicoot N-Sane Trilogy, questo il nome vo filmato, e si sono spenti per offrire al pubblico pre- scelto, è atteso nel corso del prossimo anno e permet- sente l’ultima grande bomba: The Last of Us: Part II. terà ai nuovi (e vecchi) giocatori di rivivere le peripezie Il gioco vedrà il ritorno di Joel e di una cresciuta Ellie del buffo marsupiale. e porterà avanti le vicende narrate nell’indimentica- La raccolta includerà Crash Bandicoot, Crash Bandi- bile predecessore. I giocatori vestiranno i panni della coot 2 e Crash Bandicoot 3, manterrà le meccaniche ragazza, ora diciannovenne, mentre il tema portante ludiche originali ma, fortunatamente, potrà contare an- dell’intera avventura sarà l’odio. Ovviamente il titolo è che su un comparto grafico totalmente rivisitato e, di alle prime fasi dello sviluppo, nessuna data d’uscita è conseguenza, al passo coi tempi. stata indicata e di certo quest’ultima esclusiva Sony Il ritmo della conferenza Sony è stato piuttosto sinco- non apparirà sugli scaffali prima del 2018. Marvel Vs Capcom pato e dopo aver mostrato Destiny: The Dawning, il nuovo DLC in arrivo il prossimo 13 dicembre e desti- Passata questa prima esclusiva, sul palco si sono nato ad ampliare le quest e gli oggetti dello sparatutto susseguiti tutta una serie di progetti piuttosto inte- firmato Bungie, il colosso giapponese ha dedicato un ressanti. Il nuovo capitolo del picchiaduro ad incontri po’ di spazio all’ultimo e discusso Resident Evil, ad Ace Marvel Vs Capcom, omaggiato questa volta dall’ap- Combat 7, nuovo capitolo del famoso gioco a base di pellativo Infinite, arriverà nel 2017 su Playstation 4, combattimenti aerei e caccia futuristici (confermando PC e Xbox One, mentre i fan del gioco di guida arca- anche il supporto per PlayStation VR) e agli immanca- de WipEout dovranno attendere la prossima estate bili giochi indipendenti. Tutti i titoli indie sono sembrati prima di poter riaccendere i motori delle loro navette molto ispirati e dotati di stili davvero peculiari, ma su The Last of Us: Part II. antigravitazionali. tutti a spiccare è stato Vane: un’avventura piena di

 torna al sommario 22 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE GAMING Altri tre titoli per Xbox 360 sono entrati a far parte dei giochi compatibili con Xbox One Il nuovo super Xbox One, sono 300 i giochi retro-compatibili computer HP Nei prossimi mesi il catalogo dei giochi retro-compatibili verrà ulteriormente ampliato è 8.000 volte

di Francesco FIORILLO più veloce in dal suo annuncio, avvenuto nel di un PC normale corso dell’edizione 2015 dell’E3, La nuova architettura S il programma di retro-compatibi- HP Enterprise sfrutta lità imbastito da Microsoft ha raccolto larghi consensi da parte dei consuma- la luce per trasmettere tori. La società di Redmond ha investito le informazioni tra ingenti risorse in questo interessante i componenti interni, progetto e attualmente il numero di ti- toli Xbox 360 perfettamente funzionati raggiungendo velocità su Xbox One ha raggiunto la ragguar- di calcolo strabilianti devole cifra dei 300 videogames. Per il momento è solo Stando alle parole del colosso america- no nei prossimi mesi la lista continuerà un prototipo ad espandersi e i vecchi possessori di acquistati in digitale lo ritroverà tra i vo possesso. un gioco 360 non dovranno far altro suoi acquisti, mentre chi ha un gioco La serie completa di Gears of War, di Andrea ZUFFI che inserire il disco all’interno della su disco dovrà solo inserirlo e attende- Fallout3 , Assassin’s Creed 2, Fable 2 loro Xbox One. re il completamento del download. In sono già presenti, me se volete dare La retro-compatibilità si poggia infatti quest’ultimo caso per giocare occorre- uno sguardo all’intera lista non dovrete su un sistema piuttosto semplice: chi è rà comunque inserire il vecchio DVD, in far altro che visitare la relativa pagina in possesso di uno dei titoli della lista modo da verificarne ogni volta l’effetti- ufficiale di Xbox. HP ha presentato un nuovo calcola- tore ad altissime prestazioni definen- dolo il primo prototipo al mondo del- FOTOGRAFIA Casio ha presentato la Exilim FR110H, una fotocamera “rugged” low-light la generazione del Memory-Driven computing, secondo cui è la memo- ria, e non la potenza del processore, Casio ha una action cam che vede al buio a guidare le performance dell’intero sistema. Secondo quanto riferito da Ha un sensore solo da 1.9 Mpx, ma è in grado di catturare la luce anche in situazioni difficili HP Enterprise, durante la simula- di Alvise SALICE zione sono state registrate velocità 8.000 volte superiori a quelle otte- no scherzo? Niente affatto. Con nibili con computer convenzionali. coraggio e saggezza, alle soglie Ambizioso quanto innovativo questo U del 2017 Casio presenta una fo- elaboratore sfrutta i fotoni, quindi la tocamera provvista di un sensore da luce, e non gli elettroni per spostare appena 1.9 miseri megapixel. Un valore le informazioni tra le componenti in- che, se dal lato meramente numerico terne, permettendo a più processori riporta indietro di moltissimi anni nel di accedere contemporaneamente passato (perfino le fotocamere ante- e in modo massivo alla memoria di riori di molti smartphone vantano oggi sistema, senza il rischio che si ven- un pixel-count più generoso), in termini gano a creare colli di bottiglia dovuti tecnici bandisce gli specchietti per le ai tempi di trasferimento dei dati. addole, e bada invece al sodo: 1.9 MP Nel prototipo in questione inoltre significa pixel molto, molto più grandi la memoria totale è stata portata del normale, e di conseguenza ben La nuova diavoleria Casio è infatti prov- a 8 TeraByte, circa 30 volte quella adeguati a catturare la luce. Malgrado, vista di caratteristiche “rugged”, grazie solitamente a bordo di un server infatti le dimensioni del sensore non ad una scocca compatta e soprattutto commerciale ad alte prestazioni e facciano affatto gridare al miracolo (ap- a prova di urti, polvere ed acqua. centinaia di volte maggiore rispetto pena 1/2.8 pollici), e la lunghezza foca- L’obiettivo, flessibile e comodamente alla RAM di un PC per “comuni mor- le della lente si fermi ad un modesto distaccabile dal dorso, vanta una rag- tali”. Nei piani di HP ci sarebbe ora valore di f/2.8, la Exilim FR110H promet- guardevole apertura grandangolare lo sviluppo di banchi di memorie da te sufficienti performance in low-light, di 20 mm-equivalenti. Può registrare rumore video da renderle inservibili; migliaia di TB e l’applicazione di una soprattutto in quelle situazioni dove video in 1080p, realizzare scatti in low- ma ecco intanto un video dimostrativo nuova tecnologia sperimentale ba- sarebbe scomodo e rischioso portarsi light toccando il poderoso valore ISO rilasciato dall’azienda giapponese sata sui “memristor”, chip in grado dietro una più performante (ma delica- di 51200. Probabilmente si tratta di Ancora non ci è dato conoscerne il di non perdere i dati memorizzati, ta) reflex DSLR. Exilim FR110H: compro- una cifra esistente solo sulla carta, e prezzo, ma la Casio Exilim FR110H è in nemmeno in assenza di alimenta- messo perfetto? che riempirà le immagini di così tanto uscita sul mercato giapponese zione elettrica.

 torna al sommario 23 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE AUTOMOTIVE Fiore all’occhiello del concentrato di tecnologia della nuova Fiesta è il sistema audio B&O scelto da Ford Audio B&O Play, display, telecamere, radar, sensori La nuova Ford Fiesta fa il pieno di tecnologia Ford ha presentato a Colonia la nuova Ford Fiesta, l’auto icona del brand che spegne quest’anno 40 candeline Sarà l’automobile più tecnologica del suo segmento, con un sistema audio firmato B&O e innovativi aiuti alla guida

di Roberto PEZZALI quarant’anni dal lancio della prima Fiesta, Ford cala il poker: un’auto totalmente nuova declina- A ta in quattro diversi modelli e con dotazioni tec- nologiche incredibilmente complete se si considera la fascia che la nuova Fiesta andrà ad occupare. Ford è sicura: “La prossima generazione di Ford Fiesta sarà la compatta più tecnologicamente avanzata al mondo” e spiega anche il perché. Sarà la prima Ford a essere dotata di una versione avanzata del siste- ma di riconoscimento dei pedoni, che può aiutare a evitare collisioni anche di notte, e avrà una versione avanzata del sistema semiautomatico Active Park Assist capace anche autonomamente di evitare i piccoli urti durante le manovre di parcheggio. ll fiore all’occhiello sarà il sistema audio: Ford tradisce Sony e inizia ad utilizzare in esclusiva un sistema au- dio B&O, azienda ora di proprietà di Samsung. B&O Play era il marchio scelto dall’azienda danese per i si- stemi audio consumer, ora diventa un marchio anche Europa. “L’intervento automatico dei fre- per l’automotive ad uso esclusivo di Ford che da oggi ni durante l’uso dell’Active Park Assist, in l’adotterà su tutti i modelli di auto di ogni fascia. questa come molte altre occasioni, aiuta L’elegante Vignale, la sportiva ST-Line, la sofisticata a prevenire piccoli incidenti e a rendere Titanium e la crossover Active saranno basate sulla le manovre di parcheggio ancora meno stessa piattaforma hi-tech, anche se ovviamente gli stressanti”. optional e le varie dotazioni varieranno da configura- Clicca qui per il video. zione a configurazione, e ancora i pacchetti per l’Italia Tra le altre feature troviamo il sistema non sono stati annunciati. di riconoscimento dei segnali stradali Il modello top avrà a disposizione 2 telecamere, 3 ra- (Traffic Sign Recognition), aggiornato per dar e 12 sensori a ultrasuoni e sarà in grado di monito- distinguere i limiti di velocità delle singo- rare a 360 gradi l’area intorno all’auto; il radar, di nuo- le corsie autostradali mostrati sui cartelli va concezione, ha una portata di 130 metri e funziona sovrastanti, gli abbaglianti automatici e il in ogni condizione, avvisando tempestivamente chi monitoraggio del traffico in arrivo (Cross Traffic Alert), pollici (ma c’è anche la versione da 6.5”), più veloce guida di un possibile ostacolo lungo la carreggiata. che avvisa il guidatore, durante la retromarcia, della e reattivo, e non mancano i comandi vocali disponibili Derivato dalle auto di classe superiore il sistema di presenza di veicoli in avvicinamento. anche “offline” in grado di riconoscere anche frasi in frenata automatica d’emergenza con assistenza Su Fiesta sbarca anche Sync 3, il sistema di connet- linguaggio naturale come ‘Devo fare rifornimento’ o pre-collisione e riconoscimento dei pedoni: una vi- tività e comandi vocali Ford compatibile anche con ‘Trova un parcheggio’. deocamera grandangolare riconosce la presenza di Car Play di Apple e Android Auto. L’interfaccia viene persone in prossimità dell’auto, e funziona anche di disegnata su un nuovo touch-screen capacitivo da 8 segue a pagina 25  notte se queste vengono illuminate dalla luce dei fari anteriori per evitare incidenti mortali. Clicca qui per il video. Sempre dalle auto di categoria premium arriva sulla Fiesta anche il sistema di parcheggio semiautomatico Active Park Assist (manovre sia in parallelo che in per- pendicolare), che grazie ad un aggiornamento softwa- re ora frena da solo se il guidatore durante la manovra assistita non interviene per evitare un impatto. Clicca qui per il video. “Per alcuni guidatori, vedere per la prima volta la pro- pria auto parcheggiarsi da sola può essere talmente sorprendente da generare distrazione”, ha spiegato La camera sul retro che avvisa il guidatore di Darren Palmer, Small Car Vehicle Line Director, di Ford pericoli negli angoli morti.

 torna al sommario 24 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE

AUTOMOTIVE Conferme in una lettera di Apple all’ente governativo americano NHTSA AUTOMOTIVE Auto a guida autonoma: Apple allo scoperto Ottime L’azienda di Cupertino conferma gli investimenti e l’interesse per le auto a guida autonoma valutazioni Apple, però, sembra non abbia intenzione di produrre automobili ma solo il loro cervello per Chrysler di Giulio MINOTTI opo numerosi rumor, Apple esce Pacifica Al momento solo con una ibrida allo scoperto confermando uffi- Plug-in, il gruppo FCA ha fatto il suo D cialmente il suo lavoro sulle auto a ingresso nel mondo delle auto elettri- guida autonoma. In una lettera inviata da che di serie. La prima nata è Chrysler Cupertino alla NHTSA (National Highway Pacifica, la prima vettura famigliare Safety Administration), l’ente governativo che permette di avere almeno un mi- statunitense dei trasporti, viene infatti di- nimo di range in elettrico puro, e con chiarato l’interesse dell’azienda per que- i suoi 34.495 $ un costo accessibile. sto settore. Il responsabile dell’integrità La batteria da 16 kWh è posizionata del prodotto Steve Kenner ha dichiarato sotto i sedili per non togliere spazio “L’azienda sta investendo pesantemen- di carico: 53 km di autonomia solo te nello studio del machine learning ed elettrica dopo le prime prove e i test dell’EPA, più del tipico tragitto quoti- è entusiasta per le potenziali applica- del trasporto, quindi vogliamo lavorare autonoma. Inoltre l’azienda di Cuperti- diano di una famiglia media. Ciò che zioni dei sistemi automatizzati in nume- insieme alla NHTSA per aiutare a defi- no invita l’NHTSA a trattare allo stesso rende diversa la Pacifica è anche la rosi campi, incluso quello dei trasporti”. nire le migliori pratiche del settore”. modo i costruttori di auto e i nuovi con- provenienza delle soluzioni tecniche Notizia confermata anche da una di- In particolare nella lettera datata 22 no- correnti come le compagnie hi-tech. del powertrain: per il minivan un chiarazione di Apple al Financial Times vembre l’azienda californiana conferma Dichiarazioni che, in generale, confer- team interno ha sviluppato nuove “Abbiamo fornito considerazioni alla la sua volontà di collaborare con l’ente mano gli investimenti di Apple sulle tec- tecnologie, a dimostrazione che le NHTSA perché Apple sta effettuando governativo per lo sviluppo delle linee nologie di intelligenza artificiale e di au- competenze tecniche nel gruppo ci importanti investimenti nel machine guida dei trasporti del futuro, puntando tomazione. Il colosso di Cupertino non sono. Resta da capire quando FCA learning e nei sistemi autonomi. Ci alla condivisione dei dati sugli incidenti avrebbe, infatti, più intenzione di svilup- con Fiat, Lancia e Alfa Romeo deci- sono molte potenziali applicazioni per tra le varie Case automobilistiche che pare una propria vettura, in precedenza derà di offrire auto elettriche o ibride queste tecnologie, compreso il futuro stanno lavorando sulle auto a guida conosciuta come Project Titan. plug-in anche nel mercato nostrano.

AUTOMOTIVE Nuova Ford Fiesta dinamica sarà ottimizzato l’ascolto nella posizione di 1.0 in 3 step di potenza, da 100, 125 e 140 cavalli, il 3 segue Da pagina 24  guida e nei vari sedili. Cose già viste, ma non certo su cilindri 1.1 aspirato da 70 e 85 cavalli e il TDCi 1.5 da Tutti gli schermi disponibili sono ad alta risoluzione e un’auto che sarà davvero alla portata di tutti. 85 e 120 cavalli tutti Euro 6. Un nuovo pulsante Eco rispetto a quelli usati dai concorrenti hanno, secondo Il sistema B&O PLAY a bordo della Fiesta si avva- permetterà di regolare il motore per aiutare i guida- Ford, il doppio della luminosità per una maggiore leg- le di 10 diffusori, tra cui un subwoofer installato nel tori a risparmiare carburante quando non hanno ne- gibilità in ogni condizione di luce. Per stare al passo bagagliaio, quattro diffusori a due vie nelle portiere cessità di prestazioni superiori. con le esigenze della nuova generazione non ci sarà e un diffusore per medie frequenze posizionato sul Non ci sono ovviamente motorizzazioni ibride o elet- il CD, optional, ma non mancheranno Bluetooth per pannello strumenti, dove campeggia il logo in allumi- triche, anche se Ford ha annunciato di voler puntare streaming, doppia USB e radio DAB. nio B&O PLAY. La potenza totale del sistema è pari molto sull’elettrico: Ford con la Fiesta vuole propor- Come accennato in apertura, il sistema B&O Play sarà a 675 watt. re un’auto completa, tecnologica e compatta ad un un po’ la chicca: la taratura verrà fatta su misura per Fiesta arriverà in Italia la prossima estate, tra le mo- prezzo che non sarebbe compatibile con una moto- ogni veicolo e grazie ad un DSP di equalizzazione torizzazioni troveremo il classico 3 cilindri EcoBoost rizzazione più “green”.

 torna al sommario 25 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE AUTOMOTIVE Nikola One è un camion con sei motori, 320 kWh di batterie e fuel cell a idrogeno John Deere Rivoluzione elettrica anche nei trasporti stupisce con il trattore elettrico Nikola One cambia il mondo dei camion Al SIMA Innovation L’autonomia puo arrivare a 1.900 km. A bordo anche un TV 4K, Apple Tv, letto e frigorifero Awards, John Deere si è portata a casa diversi di Massimiliano ZOCCHI riconoscimenti grazie vevano dichiarato “se pensate che al primo prototipo Tesla sia innovativa, aspettate di di trattore elettrico Avedere cosa faremo noi”, e di si- curo hanno mantenuto la promessa. In- Due motori indipendenti fatti, Nikola Motor Company ha svelato e 300 kW di potenza ufficialmente Nikola One e i piani futuri per l’agricoltura di un’azienda che vuole rivoluzionare il mondo dei camion e dei trasporti via ter- a emissioni zero ra, e per farlo ha un piano decisamente innovativo. Nikola One ha un powertrain di Andrea ZUFFI completamente elettrico, alimentato da batterie da 320 kWh, sufficienti per 320 km di autonomia. Ma non è tutto, infatti mensili, nei quali ci saranno inclusi chi- un serbatoio di idrogeno e un sistema di lometri illimitati, rifornimento di idrogeno fuel cell tengono cariche le batterie, per illimitato, garanzia e programma di ma- arrivare fino a 1900 km per singolo rifor- nutenzione. Dopo 72 mesi o un milione nimento. Nelle pause però le batterie di miglia si potrà decidere di restituire possono anche essere ricaricate come il camion per averne uno nuovo con un accade già oggi per i veicoli solo elet- nuovo leasing. trici, aumentando quindi ancora di più il Come noto, le stazioni di rifornimento range totale. di idrogeno non sono molte per ora, Al SEMI Innovation Awards a Parigi, Il concept, che dovrebbe essere molto quindi per sostenere tutta l’operazio- John Deere ha messo in mostra un vicino al modello definitivo, ha 6 motori ne Nikola realizzerà fino a 364 punti di modello di trattore completamente distribuiti sugli assi, e raggiunge 1.000 cv rifornimento. L’idrogeno contenuto in elettrico dalle caratteristiche molto di potenza, e coppia elevatissima. Come queste stazioni arriverà tutto da diverse interessanti. SESAM, questo il nome ogni camion a lunga percorrenza che si solarfarm da 100 megawatt ciascuna, e del trattore che sta per Sustainable rispetti, è quasi una casa per l’autista, e prodotto per elettrolisi. Verrà quindi tra- Energy Supply for Agricultural Ma- anche qui Nikola sale di livello. Nella ca- sportato proprio tramite dei Nikola One, in tutto il nord America. Oltre a questo chinery, ha una potenza massima bina ci saranno uno o due letti, un TV 40 e stoccato nelle diverse stazioni. I punti ogni Nikola One sarà dotato del softwa- di 300 kW, distribuiti su due motori pollici 4K curvo, Apple TV con connetti- di rifornimento non saranno accessibili re Nikola Shipments, per tenere sempre da 150 kW ciascuno. Le batterie al vità 4G, oltre a frigorifero, congelatore e solo ai mezzi Nikola, ma anche a qualsia- sott’occhio i trasporti disponibili, i costi, litio da 130 kWh possono garantire forno microonde. Un vero e proprio mo- si mezzo a idrogeno, a pagamento, 3.50 le distanze, i punti di rifornimento, oltre circa 4 ore di lavoro oppure 55 km nolocale su ruote. dollari per Kg. all’entertainment di bordo su un display di percorrenza, e la ricarica impiega Ma le novità di Nikola Motor Company In uno scenario di questo tipo, e con un touchscreen da 21”. Se siete interessati circa 3 ore. Ideale per le aziende non si limitano al mezzo in sé, ma a tutta mezzo di certo non comune, la questio- potete prenotare adesso il vostro Nikola agricole che producono autonoma- una serie di servizi per rendere il tutto ne assistenza e riparazioni è prioritaria, e One, con un deposito di 1.500 dollari (al mente energia elettrica da fonti rin- utilizzabile e profittevole. Innanzitutto Nikola si è mossa anche in questo sen- momento si parla solo di Stati Uniti), con i novabili o da scarti agricoli, SESAM Nikola One non potrà essere acquistato, so. Ha già stretto una partnership con primi 2.500-5.000 camion in arrivo in cir- normalmente utilizza un motore per ma sarà accessibile solo tramite leasing uno dei più importanti attori del settore, ca 3-4 anni. L’attesa è ancora lunga, ma la trazione e il secondo per attivare in un range tra 5.000 e 7.000 dollari ovvero Ryder Systems, con 800 location può valerne la pena. altri dispositivi come una pompa idraulica. Se necessario però en- trambi i motori possono essere con- figurati per la trazione, o per l’azione dei macchinari. Inoltre grazie a uno speciale sistema di trasmissione, si mantiene il vantaggio del singo- lo rapporto come nelle automobili elettriche, ma con il miglior rapporto scelto in base alle esigenze impo- state dal conducente. Al momento si tratta di uno studio avanzato di fattibilità, per cui non ha ancora un prezzo. Qui un breve video di pre- sentazione.

 torna al sommario 26 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE AUTOMOTIVE In collaborazione con Drive Different, COOP offre ai suoi soci l’elettrica Nissan Leaf I Carabinieri Leaf a soli 299 euro al mese per i soci COOP arruolano Abbiamo configurato un noleggio di 60 mesi e 50.000 km inclusi, scopriamo se conviene la Renault Zoe Stanno per entrare di Massimiliano ZOCCHI in servizio nuove OOP offre ai suoi soci in Lom- vetture elettriche per bardia un servizio di noleggio l’Arma dei Carabinieri C a lungo termine, in partnership Si tratta delle Renault con Drive Different, ed ora per la pri- ma volta tra le vetture che si possono Zoe da 240 km scegliere arriva anche un’elettrica. A di autonomia disposizione dei clienti c’è la Nissan Verranno utilizzate Leaf allestimento Acenta, nella nuova versione con batteria da 30 kWh; per nelle città e nelle zone i primi 30 ordini sarà offerta al prezzo a traffico limitato promozionale di 299 euro al mese, Le auto sono state con anticipo di 4.000 euro. Sul sito dedicato ilgustodiguidare.it abbiamo prese con la formula provato a configurare un noleggio del noleggio a lungo di 60 mesi, con 50.000 km inclusi, termine aggiungendo anche la clausola del- l’auto sostitutiva in caso di manuten- zione, e la tabella che riportiamo è di Roberto FAGGIANO il risultato. Nel caso il cliente pensi che l’auto provare la mobilità elettrica di qualità 50 kW inclusi. Anche a bordo ci sono elettrica non sia idonea ai suoi biso- senza una spesa eccessiva. La ver- buoni allestimenti con il sistema Nis- gni, è possibile abbassare il noleggio sione Acenta è discretamente equi- san Connect, fari e tergicristalli auto- fino a 2 anni e 30.000 km, ma la rata paggiata, offre fino a 250 km di au- matici, e la modalità di guida B-mode sale a 360 euro mensili. Comunque il tonomia, circa 200 reali, caricatore con freno motore maggiorato, per prezzo è interessante e permette di AC da 6.6 kW e ricarica Fast DC da rigenerare di più in decelerazione.

AUTOMOTIVE Toyota spinge forte sull’elettrico, intende aggredire anche il mercato cinese Anche i Carabinieri passano al- l’elettrico: dopo qualche esem- plare di Mitsubishi I-Miev utiliz- Toyota sempre più elettrica: pronta la Corolla plug in zato sin dal 2014, stanno per La Corolla ibrida plug-in arriverà nel 2017. Previsti anche nuovi investimenti per la ricerca entrare in servizio le Renault Zoe, che verranno utilizzate in città e dove ci sono zone a traf- di Massimiliano ZOCCHI fico limitato. Non sono le prime i ricorrono le notizie secondo cui Renault a entrare in servizio, Toyota ha rivisto i suoi piani futuri dato che già circolano molte S a breve e medio termine, e ha de- Clio con la livrea dell’Arma. ciso di mettere momentaneamente da Le Zoe sono ancora quelle con parte auto ibride classiche e a idroge- autonomia limitata a 240 km e, no per concentrarsi maggiormente su per risparmiare energia, per le batterie al litio e vetture elettriche, sia comunicazioni con la centra- al 100% sia ibride plug-in. le operativa i militari a bordo La Cina è un mercato su cui puntare dovranno usare delle ricetra- tantissimo, visti gli sforzi del governo smittenti al posto delle radio di per spingere sempre più cittadini ad servizio. Per risparmiare risorse acquistare veicoli elettrici, così anche economiche le nuove vetture la casa giapponese ha pronta una ver- 2017, per iniziare le vendite nel 2018, di prova per auto elettriche. Le dichia- non sono state acquistate ben- sione della Corolla appositamente stu- ma intanto TMEC, la filiale cinese di razioni di Onishi chiariscono proprio sì è stato stipulato un contrat- diata per i clienti cinesi, oltre a nuovi Toyota, fa sapere, per parola del CEO questi intenti: “Gli sforzi saranno rivolti to di noleggio a lungo termine fondi per investire maggiormente nella Hiroji Onishi, che il reparto R&D loca- a migliorare il settore locale di R&D sul per 5 anni e 50.000 chilometri. sua filiale locale. La Corolla PHEV, cioè le verrà notevolmente rinforzato, con lungo periodo. Speriamo di formare e Il contratto prevede anche la ibrida, ma con possibilità di essere miglioramento e ampliamento dei la- addestrare molti ingegneri cinesi, per completa manutenzione della ricaricata anche da una presa, sarà boratori esistenti, nuove strutture per sviluppare nuove auto che soddisfino vettura, con ulteriori risparmi presentata ufficialmente nel corso del test dedicati alle batterie, e percorsi i desideri dei clienti”. per lo Stato.

 torna al sommario 27 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE AUTOMOTIVE Entro il 2025 Daimler vuole arrivare a produrre dieci nuovi veicoli elettrici Honda Neu Daimler investe 10 miliardi nell’auto elettrica l’elettrica Le nuove automobili avranno un’autonomia fino a 700 Km con un solo ciclo di ricarica con l’intelligenza artificiale di Gaetano MERO Honda prova l produttore di automobili tedesco ad incuriosire Daimler, la cui scuderia è compo- con l’annuncio di NeuV I sta da Mercedes-Benz e Smart, ha annunciato un investimento pari una city-car elettrica a 10 miliardi di euro per lo sviluppo con a bordo un sistema di veicoli elettrici nei prossimi die- di intelligenza artificiale ci anni. A dichiararlo è stato Thomas Weber, responsabile del settore ri- in grado di provare cerca e sviluppo del Gruppo, durante emozioni proprie un’intervista per il quotidiano tedesco Stuttgarter Zeitung successivamente di Andrea ZUFFI ripresa da Reuters. “Entro il 2025 vogliamo sviluppare 10 auto elettriche” sono state le parole di nel 2019 sul quale si concentreranno i potrebbe davvero fare la differenza nel Weber, tra i modelli annunciati ci saran- maggiori investimenti. settore risolvendo uno dei principali no almeno tre Smart nuove di zecca più Weber ha rivelato che il produttore si limiti delle auto elettriche. Nel frattem- l’adattamento di alcuni veicoli attual- impegnerà soprattutto sul fronte auto- po Daimler ha anche avviato assieme mente in commercio. Mercedes-Benz nomia portando le performance della a BMW, Volkswagen e Ford un accor- si prepara nel frattempo al debutto del- batteria ad un livello superiore, i veico- do per la costruzione di un’imponente la EQ Generation, un crossover elettri- li saranno infatti in grado di garantire infrastruttura dedicata al rifornimento co presentato in anteprima al salone di fino a 700 Km con una sola ricarica. di auto elettriche lungo le autostrade Honda svela la prima immagine Parigi, che vedrà la luce probabilmente Una caratteristica che, se confermata, d’Europa. del veicolo sperimentale che pre- senterà il 5 gennaio in occasione dell’edizione 2017 del Consumer Electronic Show di Las Vegas. Il produttore del sol levante pun- AUTOMOTIVE Dopo il successo della Zoe ZE 40, Renault al lavoro su un’auto elettrica più economica ta a incuriosire il pubblico con il concept di NeuV, l’auto elettrica Renault al lavoro su una nuova elettrica abbordabile e automatica pensata per i tra- sferimenti a corto raggio come Potrebbe essere arrivato il momento della Twingo ZE, già nei piani ma da tempo in standby il tragitto casa-lavoro ed equi- paggiata con emotion engine di Massimiliano ZOCCHI un sistema evoluto di intelligen- za artificiale dai contorni e dal- enault ha recentemente calato le funzionalità non ancora ben l’asso della Zoe ZE 40, ovvero la specificati. Sitratterà, secondo R sua elettrica compatta, rinnovata quanto dichiarato da Honda, di e soprattutto con la nuova autonomia un insieme di tecnologie in grado fino a 400 km. Le mosse del gruppo di fornire al mezzo emozioni pro- francese sembrano non essere finite, prie. Non è ancora chiaro se sarà perché ora pare che sia allo studio una un assistente alla guida che, oltre nuova vettura più economica, sempre a dare indicazioni stradali, intrat- totalmente a batteria e quindi desti- terrà con barzellette il guidatore nata a fare numeri più importanti. E’ imbottigliato nel traffico serale quanto è emerso dalle dichiarazioni di oppure di un cruscotto smart ca- Gilles Normand, appena nominato SVP pace di interagire in modo empa- Electric Vehicle, che quindi nei prossimi tico con gli occupanti l’abitacolo mesi si occuperà di spingere al meglio e mostrare disappunto in caso di questo ramo d’azienda per Renault. cato non aveva ancora raggiunto una che sia venuto il momento anche per manovre azzardate. Per ora non Molto probabilmente la nuova arrivata domanda adeguata. la piccola francese. L’impegno di Re- resta che accontentarsi dell’av- non sarà una nuova conoscenza, ben- La Twingo ZE inoltre, da progetto nault sul fronte delle motorizzazioni veniristica silouette che Honda sì una vettura che è sempre stata nei originale dovrebbe avere gran parte alternative non si ferma inoltre qui, ha divulgato della nuova NeuV, piani della divisione Zero Emission, la della componentistica in comune con con il concept Eolab fermo ai box, ot- veicolo che ricalca lo stile della Twingo ZE. Originariamente prevista la nuova Smart Electric, che recente- tima base per una auto ibrida plug-in. “kei car” N-Box, il mini-van del nel 2014, è stata poi rinviata di anno in mente è stata ufficialmente presenta- Si preannuncia un 2017 ricco di novità produttore nipponico dedicato anno con la giustificazione che il mer- ta, sdoganando ulteriormente l’idea sul fronte transalpino. agli spostamenti cittadini.

 torna al sommario 28 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE AUTOMOTIVE I lavori inizieranno nel 2017, entro il 2020 le postazioni saranno qualche migliaio Wallbox BMW BMW, Mercedes, Ford e Volkswagen ricarica l’auto al minor costo insieme per rifornimento elettrico in Europa possibile BMW, Mercedes, Ford Motor Company e Il Gruppo Volkswagen insieme a Audi e Porsche Continua l’impegno Accordo per infrastruttura rifornimento di auto elettriche lungo le autostrade d’Europa della Casa tedesca nella gamma BMWi di Gaetano MERO Con il Digital Charging uattro grandi gruppi automobili- Service e la wallbox stici hanno appena annunciato intelligente, l’auto verrà Ql’avvio di una joint venture per la caricata al minor costo creazione di una rete di ricarica ad alta potenza lungo le principali autostrade possibile, compresa d’Europa dedicata ai veicoli elettrici a l’energia derivante dal batteria (BEV). A siglare l’accordo per fotovoltaico se presente l’imponente infrastruttura il Gruppo BMW, il Gruppo Daimler (a cui fa capo di Massimiliano ZOCCHI Mercedes e Smart), Ford Motor Com- pany e Il Gruppo Volkswagen con Audi ne elettrica, un mercato già ora in for- nibile per i veicoli elettrici così come ac- e Porsche il cui intento primario è quel- te crescita. L’obiettivo iniziale prevede cade per i distributori di carburante. lo di consentire ai conducenti di auto l’installazione di 400 siti per la ricarica La rete si baserà sullo standard Combi- ad energia elettrica di poter compiere in Europa ed un livello di potenza della ned Charging System (CCS) compatibile viaggi a lungo raggio, operazione finora rete fino a 350KW, i lavori partiranno ad con la maggior parte dei modelli di auto preclusa per una scarsa disponibilità di inizio 2017. Entro il 2020 le postazioni attuali ed utilizzato nei veicoli di nuova Dopo i rumor di una nuova i3 rivi- colonnine per il rifornimento energe- dislocate in tutto il territorio dovrebbero generazione per ridurre i tempi di rifor- sta e aggiornata, BMW aggiunge tico. Ciò dovrebbe favorire inoltre una essere già qualche migliaia garantendo nimento supportando una maggiore un altro tassello alla sua offerta più rapida diffusione dei veicoli a trazio- dunque un rifornimento sempre dispo- potenza. dedicata alle auto elettriche, il Di- gital Charging Service. Grazie alla nuova BMW i Wallbox Connect, che va ad aggiungersi a quelle AUTOMOTIVE Il mitico motore rotativo Wankel è il marchio di fabbrica proprio di Mazda già esistenti, connessa costante- mente a Internet, i clienti potranno impostare i parametri del costo Il motore Wankel ricaricherà la nuova Mazda elettrica dell’energia elettrica, e caricare (il più possibile) con le migliori tarif- Anche Mazda sta studiando l’ingresso nel settore delle auto elettriche, entro il 2019 fe. Quando presente, un impianto Non è chiaro come sarà la vettura, ma verrebbe rispolverato il motore rotativo Wankel fotovoltaico sarà tenuto in consi- derazione e sfruttato il più possi- di Massimiliano ZOCCHI grazie anche a una part- bile. Rispetto ai vecchi modelli, la ra i costruttori giapponesi, alcuni non nership con Toyota per Wallbox potrà ora supportare fino sono ancora saltati sul treno della sfruttare il powertrain del- a 22 kW di potenza in trifase (la Tmobilità elettrica, perché ci credo- le sue auto ibride Synergy i3 si ferma in AC a 11 kW). Questo no ancora poco o perché, come Mazda, Drive System. Oltre a que- significa che nuovi modelli con sono pesci più piccoli che restano alla ste prove, si sono viste maggiore potenza di ricarica sono finestra per attendere l’evolversi della anche versioni elettriche in arrivo o che BMW strizza l’oc- situazione. Anche la storica casa dovrà della Mazda 2, di cui una chio anche a chi possiede modelli accodarsi, soprattutto per rispettare le dotata di un range extender, ma non con neare e leggerissimo, per via della man- di auto della concorrenza. Dotata leggi americane, che la costringeranno un tipico motore a pistoni, bensì con il canza di molte componenti meccaniche. di WiFi, la wallbox in base ai dati a vendere un minimo di auto elettriche mitico motore rotativo Wankel, marchio Sarebbe quindi l’ideale come range ex- forniti dal cliente tiene in conto in California. Così il CEO Masamichi Ko- di fabbrica proprio di Mazda. Ed è stato il tender, eliminando anche i problemi di la possibile produzione di un im- gai ha fatto sapere durante un’intervista capo della sezione R&D Kiyoshi Fujiwara consumi di olio e carburante, facendolo pianto fotovoltaico, in base alle che Mazda sarà pronta con una vettura a confermare che Mazda sta studiando girare a regimi bassi e stabili, utili solo previsioni del tempo, e imposta zero emissioni nel 2019. Finora Mazda questa soluzione. Il motore Wankel usa a generare corrente elettrica. Recente- autonomamente un programma si è limitata ad alcuni test di fattibilità, una camera ellittica in cui ruota un ro- mente questa soluzione non era più in di ricarica controllabile via app. tore triangolare che crea uso in nessuna vettura Mazda, tranne Al momento non si conosce il co- contemporaneamente i che nella concept Mazda Vision. Qualun- sto dell’accessorio e BMW fa sa- tre momenti del motore a que sarà la decisione finale, Fujiwara ha pere che inizierà con la vendita in combustione. E’ conosciu- già chiarito che si tratterà di una vettura Germania e Olanda a inizio 2017, to come un propulsore in gamma convertita e non di una nuova per poi allargarsi ad altri Paesi. Le- dall’erogazione molto li- auto appositamente progettata. cito supporre l’arrivo in Italia.

 torna al sommario 29 133_bw_P5w_pgp_ddy.qxp:- 19-09-2016 14:13 Pagina 1

P5 Wireless. Abbiamo eliminato il cavo ma il suono è rimasto lo stesso.

P5 Bluethooth, musica in mobilità senza compromessi con 17 ore di autonomia e ricarica veloce per performance allo stato dell'arte. La solita qualità e cura nei materiali di Bowers & Wilkins adesso senza fili grazie alla nuova P5 S2 Bluetooth.

www.audiogamma.it n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE TEST Un prodotto totalmente rinnovato, che ha sollevato critiche per le scelte radicali adottate da Apple e per il prezzo molto alto In prova MacBook Pro con Touch Bar: che potenza Lo abbiamo provato e, prezzo a parte, si è rivelato un piccolo mostro di tecnologia, un upgrade rispetto alla gamma attuale

di Roberto PEZZALI n mostro di tecnologia e potenza: così Apple ha definito il nuovo MacBook Pro, dichiarazioni che U hanno sollevato un enorme numero di critiche, soprattutto tra i detrattori del Mac: “Costa troppo”, “La Touchbar è per bambini”, “Non è davvero Pro” e “Allo stesso si comprano due PC migliori” sono solo alcune video delle obiezioni mosse da chi, forse tradito anche dal prezzo poco popolare, ha deciso che era meglio lascia- re il nuovo portatile Apple nei negozi. Abbiamo in redazione da un po’ di settimane il modello da 15”, e abbiamo scelto questo proprio per la presen- za della configurazione più professionale rispetto alla versione da 13”: il cuore è un processore quadcore Core i7 Intel da 2.6 Ghz, mentre per la grafica all’inter- no dello chassis in alluminio è stato trovato spazio per APPLE MACBOOK PRO 2799,99 € una GPU discreta AMD Radeon Pro 450 con 2 GB di FANTASTICO, MA LA STORIA INSEGNA CHE FORSE È MEGLIO ASPETTARE UN ANNO lab memoria GDDR5 dedicata. Una configurazione, la no- La prima cosa da dire è che sicuramente non siamo noi il target di Apple con questo MacBook Pro: scriviamo testi, facciamo editing di foto, montiamo stra, che parte da 2.799 euro e rappresenta il modello video utilizzando Final Cut e Premiere e programmiamo in svariati linguaggi, ma tutto quello che facciamo difficilmente potrà mettere in crisi una mac- così potente. Troppo comodo infatti parlare guardando i puri dati tecnici, confrontando questi MacBook con notebook Windows: Apple ha dalla sua di ingresso della versione da 15”: qualcuno potrebbe software e firmare ottimizzati per la macchina e questo sicuramente conta di più di una GPU NVIDIA o di 16 GB di RAM in più. Si può prendere per buono dire che il prezzo è esagerato, ma in Italia per il model- il parere di un ingegnere della NASA, secondo cui il MacBook Pro è abbastanza professionale da poter svolgere velocemente complessi calcoli aereodin- lo precedente si spendeva una cifra analoga e a 2299 amici, oppure di un editor video di una azienda londinese, che ha gestito senza alcun problema un workflow con due monitor 5K e una serie di effetti in euro si portava a casa solo l’entry level con scheda tempo reale: ognuno ha le sue esigenze, ma siamo sicuri che nessuno resterà deluso. Il nuovo MacBook Pro è senza alcun dubbio un enorme upgrade rispetto all’attuale, ma come è successo con il primo Retina e con gli altri “nuovi” prodotti Apple la seconda generazione è quella vincente. video Intel integrata. Il nuovo MacBook Pro è un pro- Il nuovo MacBook resta comunque un prodotto fantastico per concezione, design e utilizzo. Certo, costasse qualcosa in meno. dotto di rottura, forse la più grande rivoluzione mai fatta da Apple nel campo dei notebook: a Cupertino Qualità Longevità Design Semplicità D-Factor Prezzo hanno cambiato praticamente ogni singolo elemento 8.7 9 9 10 9 9 7 creando un prodotto totalmente rinnovato che, per le scelte fatte potrebbe non piacere a tutti. Ma andiamo La Touch Bar: impossibile farne a meno Prezzo di partenza elevato con ordine. COSA CI PIACE Design, peso e costruzione al top COSA NON CI PIACE Il Magsafe offriva più sicurezza Ottima tastiera nonostante le dimensioni Scheda AMD non a livello del prodotto Un vero portatile: solo il peso è da 15” Il nuovo MacBook Pro da 15” si inserisce esattamen- qui esistono due scuole di pensieri, chi preferisce ave- ro iniziare non solo ad adottare la nuova soluzione, ma te, come dimensioni, tra il modello da 13” dell’Air e il re un prodotto potente ma compatto e leggero e chi a fornire anche, con i prodotti, cavi USB Type C. 15” della serie precedente. Sembra assurdo, ma l’Air invece avrebbe preferito 1 mm in più di spessore, 200 Abbiamo esplicitamente chiesto a Apple di non inviarci è addirittura leggermente più spesso nella sua parte grammi in più di peso e una batteria più grande per un adattatore USB, e nei primi giorni di prova questa alta, segno che il lavoro di gestione degli spazi fatto da un’ora in più di autonomia. scelta ci ha creato non pochi Apple è encomiabile. Nella borsa o nello zaino il nuovo Con questo modello crediamo che Apple abbia trova- problemi, soprattutto nel modello non sembra affatto ingombrante, anzi, è asso- to il giusto compromesso, perché la macchina nel suo trasferimento delle lutamente maneggevole grazie anche al peso ridotto. corpo il alluminio Space Gray è perfettamente bilancia- foto da una video- Sulla bilancia il MacBook Pro da 15” fa segnare 1.8 Kg, ta negli spazi, dalla cornice attorno allo schermo fino ad camera: alla fine 200 grammi in meno rispetto ai modelli più vecchi, e arrivare alla disposizione di tastiera, speaker laterali e abbiamo capito trackpad, che occupa gran parte della zona inferiore. che, almeno per una fase di transizione un Quattro connettori Thunderbolt 3.0 adattatore serve. Perché stiamo con Apple Anzi, forse più che Una delle scelte più criticate dei nuovi MacBook Pro un adattatore servono è l’adozione, al posto delle USB classiche, di quattro un paio di cavi da micro USB porte Thunderbolt 3.0 che possono funzionare ciascu- a Type C: la maggior parte delle periferiche usate tutti na come DisplayPort, porta di ricarica o porta USB 3.0. i giorni dispone comunque di un cavo che può esse- Apple ha scelto di eliminare ogni porta USB tradizio- re sostituito. Più dell’USB classico ci sono mancati sul nale per spingere l’adozione dell’USB Type C e que- MacBook Pro lo slot per le memory card di tipo SD e il sta scelta è pienamente condivisibile: la nuova GoPro MagSafe: se qualcuno inciampa nel cavo sono alte le Hero 5 usa USB Type C, gli smartphone usano ormai probabilità che il MacBook finisca a terra, con il rischio l’USB Type C e molti hard disk esterni iniziano ad usare di danneggiare anche la porta stessa. Lo spazio per lo il nuovo connettore. Non c’è ragione per restare anco- slot di card invece c’era, e se da un lato può essere rati ad un passato “lento”, e tutte le aziende dovrebbe- segue a pagina 32 

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TEST tanto e la digitazione ci restituisce una sensazione di ch Bar in moltissimi casi ci ha offerto scorciatoie rapide Apple MacBook Pro naturalezza unica per una tastiera così fine. Il merito è per azioni che prima richiedevano l’uso del mouse. anche dal feedback acustico, molto meccanico: anche Ci siamo resi conto, tuttavia, che forse questa feature segue Da pagina 31  se i tasti sono in rilievo per soli 0.3mm, battendoli si è meno “pro” di quanto si pensi: la TouchBar serve più avverte distintamente quel tipico “ciak” delle tastiere all’utente amatoriale che al professionista. Quest’ulti- vero come dice Apple che l’utente tipo del modello da meccaniche. Buona anche la resa audio degli speaker mo infatti conosce alla perfezione i suoi strumenti di 15” non usa le SD Card, troppo consumer, come memo- ai lati della tastiera: sono piccoli, ma godono di suffi- lavoro, e potrebbe trovarsi a disagio di fronte all’elimi- rie è anche vero che sulla versione da 13” si poteva fare ciente dinamica e di una resa che per un notebook è nazione dei tasti funzione fisici: il “pro” non ha bisogno uno sforzo, magari su quella priva di TouchBar. In ogni superiore alle media. Da elogiare anche il trackpad: di icone e neppure di slider o tasti aggiuntivi, ma solo caso Apple ha un vantaggio che i competitor non han- rispetto ai modelli precedenti è enorme e permette di di una buona tastiera ergonomica che gli permetta no: per ogni prodotto lanciato ci sono migliaia di pro- coprire senza staccare il dito l’intero schermo. Il sistema di impartire velocemente i comandi senza errore e duttori che realizzano prodotti aftermarket e accessori, di palm rejection funziona bene, e non abbiamo avuto possibilmente guardando solo lo schermo. Chi scri- e anche per i nuovi MacBook stanno uscendo docking nessun problema appoggiando le mani al trackpad ve guardando i tasti, chi non conosce le shortcut dei per ogni esigenza dotate di tutte le porte che mamma programmi e chi usa un notebook in modo variegato, Apple non ha messo. In ogni caso, a Cupertino, pote- senza un set di programmi fissi, troverà invece enormi vano ovviare al problema con una soluzione semplice vantaggi nell’uso di questo strumento. Sotto l’aspetto e banale: una porta USB classica sul caricatore da 87 pratico il feedback è ottimo: ben visibile a 45°, la Touch Watt di fianco a quella USB Type C. Così facendo si Bar ha una finitura leggermente opaca che ricorda un poteva non solo usare il caricatore del MacBook per ri- po’ quella dei tasti, grazie anche ad una luminosità non caricare anche un iPhone, ma si poteva usare lo stesso eccessiva e a colori non troppo accesi. Particolare il caricatore come hub per le periferiche legacy: minima rivestimento: basta passare il dito sulla superficie per spesa massima resa. rendersi conto della facilità con cui scorre, al contrario dei display touch degli smartphone che un minimo di resistenza la offrono. L’utente può personalizzare questo strumento come meglio crede, e ovviamente quest’ultimo si adatta di- namicamente a seconda dell’applicazione e anche al- durante la digitazione. Chiudiamo con lo schermo, 15” l’interno dell’applicazione stessa, mostrando i comandi Retina da 2880×1800: siamo davanti ad uno schermo possibili a seconda delle opzioni scelte. Ad oggi la simile a quello usato sui modelli precedenti ma miglio- maggior parte delle applicazioni Apple sono ottimizza- rano luminosità, contrasto e soprattutto gamut, con Ap- te per l’utilizzo con la Touch Bar: alcune in modo im- ple che si adegua ad iPhone e iPad Pro aggiungendo peccabile, come Final Cut e Garage Band, altre un po’ il supporto allo spazio colore Display P3. Ben fatta la meno, come iMovie. In ogni caso il range di possibilità calibrazione dello schermo, soddisfacente nel 90% dei offerte è sorprendente, e lo notiamo quando usiamo casi: bene l’sRGB, migliorabile il profilo P3. ad esempio Pages o Numbers: la barra sembra quasi aver capito quali sono le opzioni che ci servono e ce le mostra, Tastiera, schermo speaker e Touch Pad senza doverle andare a cercare. Migliora tutto L’utilità si riduce ovviamente nel Abituati a scrivere, la prima cosa che proviamo solita- momento in cui si usano app di mente di un portatile è la tastiera. Quella del MacBook terze parti, molte delle quali sono Pro è derivata direttamente da quella del MacBook, un ancora prive di supporto: si tratta nuovo sistema di pressione butterfly che permette di solo di aspettare. Scavando nelle realizzare tasti con bassissima escursione ma precisi configurazioni di sistema l’utente e efficaci. Non siamo tifosi delle tastiere troppo piatte, scoprirà moltissime modalità di ma se quella del MacBook non ci aveva impressionato utilizzo e configurazione di que- per questa ci siamo dovuti ricredere. Dopo qualche ora di ambientamento le dita scorrono rapide sulla tastiera senza troppi errori: il polpastrello scivola sui tasti riu- scendo sempre a premere il bottone giusto, e difficil- mente schiacciamo due tasti insieme. L’ergonomia è davvero buona, l’ampio trackpad non disturba più di

La Touch Bar non è “pro”, è per tutti Apple è furba, molto furba: la Touch Bar, quella piccola striscia OLED da 2170 x 60 pixel posizionata al posto dei tasti funzione, non è solo utile ma è anche incredi- sta barra, e grazie ad una serie di utility di terze parti bilmente magnetica: chi la vede e la prova, soprattutto nei prossimi mesi le possibilità aumenteranno ulte- in un negozio, non ci penserà due volte a spendere riormente. Qualcuno, anche in redazione, si è chiesto i 350 euro in più che servono per il modello dotato perché mai sulla Touch Bar non vengano ad esempio di Touch Bar. “Rivoluzionaria”, è questo quello che visualizzati i widget, ma in realtà leggendo le linee gui- abbiamo pensato quando Apple ha lanciato il nuovo da di Apple sul design delle app si capisce che la barra MacBook Pro e oggi, dopo qualche settimana d’utiliz- può essere usata esclusivamente come “periferica di zo, non possiamo che confermare quanto detto: la Tou- segue a pagina 33 

 torna al sommario 32 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE

TEST Apple MacBook Pro segue Da pagina 32  input” e non come display: ogni elemento visualizzato dev’essere un tasto o un trigger di qualche tipo. Niente paura quindi, non verrà usata per mostrare pubblicità. GPU poco potente Le memorie sono fulmini La dotazione hardware è stata forse quella più bersa- gliata dalle critiche: al centro del mirino il processore scelto, l’impossibilità di ordinare una soluzione con 32 GB di RAM e la scelta di AMD al posto di NVIDIA. Per tutte queste scelte c’è ovviamente una spiegazione logica: Apple ha scelto un processore Intel della gene- razione Sky Lake perché i Kaby Lake sa- ranno presentati solo a Las Vegas e soprattutto perché, almeno sul modello da 15”, le diffe- renze prestazionali tra i due processori non do- vrebbero essere tali da dover giustificare una compatibile con la maggior sa facendo editing in mobilità. Il modello da 15” deve attesa e un rinvio. Se parte dei monitor in com- poi fare i conti con la scheda grafica discreta AMD, pensiamo che i vecchi mercio ancora basati sulla che consuma decisamente di più della Intel HD 530 MacBook Pro da 15” vecchia versione. di base: questa configurazione è sicuramente rivolta avevano a bordo pro- Qui sicuramente Apple po- ad un utilizzo più statico, con il notebook collegato al- cessori Haswell, i nuovi teva fare di meglio, ma nella l’alimentazione. modelli possono ritener- storia dei MacBook non sono si ugualmente un buon up- mai state utilizzate soluzioni Il problema di Apple non è il 15”, ma il grade rispetto al passato: più grafiche potentissime: la scheda modello più piccolo (che costa troppo) che la CPU in se, infatti, a que- AMD Radeon Pro 450 è una scheda Prima di arrivare alle conclusioni, vogliamo fare una sto livello contano più le memorie, di fascia media, sicuramente offre presta- piccola panoramica su quella che oggi è l’offerta di la velocità del disco SSD e la sezione video zioni superiori rispetto alla GPU integrata Intel, MacBook Apple. Il MacBook Air è morto, inutile girarci discreta, in questo caso la Radeon Pro 450 con 2 GB ma non è una scheda video da prodotto di fascia alta. attorno: Apple lo ha lasciato a listino per avere un por- di RAM DDR5 dedicata. Apple qui ha dovuto prendere Per finire resta la questione legata alla memoria: nes- tatile dal prezzo di ingresso conveniente, ma con un una decisione difficile: per poter gestire 2 schermi 5K suna configurazione può essere richiesta con 32 GB hardware ormai datato l’Air ha di buono solo l’autono- oltre allo schermo integrato infatti è stata costretta a di memoria perché i MacBook Pro utilizzano memo- mia, il peso e il prezzo. Chi lo compra oggi dev’essere eliminare la configurazione base, quella con scheda rie di tipo LPDDR3, ovvero Low Power. Una soluzio- consapevole che sta comprando un prodotto che tra video Intel Iris Pro: una scelta che ha alzato il prezzo ne questa che permette di arrivare massimo a 16 GB: massimo un anno sparirà dal listino, e questo succe- medio del MacBook e ha anche penalizzato legger- le alternative sono le DDR4, ma avrebbe consumato derà quando Apple abbasserà il prezzo del MacBook mente chi utilizza il portatile soprattutto come porta- molto di più (5 watt al posto di 1.5 watt), o le LPDDR4, Pro senza TouchBar rendendolo più conveniente. Chi tile, e non come “workstation” agganciato a schermi che non sono però supportate dal processore Intel. vuole un portatile Apple nuovo oggi deve spendere esterni e a RAID tramite adattatore Thunderbolt. D’altra parte se Apple avesse potuto offrire come op- 1.749 euro, questo il prezzo del MacBook Pro da 13” Quando si collega al nuovo MacBook Pro uno scher- tional la costosa opzione 32 GB sicuramente l’avreb- d’ingresso: tanto, soprattutto se a 350 euro in più c’è mo 5K come l’ottimo LG presentato infatti insieme al be fatto: se non lo ha fatto un motivo c’è. Invidiabile il modello potenziato con TouchBar, una chicca adatta portatile quello che l’utente sta guardando non è un invece la velocità del disco SSD: la versione da 256 forse ad un utente più casual che ad un vero “pro”. unico flusso video ma sono due flussi uniti tra loro: lo GB sul nostro modello raggiunge i 2.7 GB/s in lettura Come abbiamo scritto infatti poco più sopra crediamo standard DisplayPort 1.2 infatti non ha banda a suffi- e gli 1.4 GB/s in scrittura, il modello da 512 GB è sicu- che la TouchBar sia più indicata agli utilizzatori occa- cienza per un segnale 5K a 60 Hz, e Apple ha dovuto ramente più veloce. sionali del Mac, coloro che usano svariate app sen- risolvere la cosa inviando due segnali distinti su un za conoscerne le varie scorciatoie da tastiera. Il vero singolo cavo Thunderbolt 3. Collegando due monitor Attenti all’autonomia: arrivare a 10 ore utente “pro”, colui che passa il 90% del suo tempo su 5K, e tenendo acceso lo schermo principale, servono è difficile una serie ben specifica di applicazioni, sicuramente quindi ben 5 canali: la GPU Intel integrata ne può ge- Quando si va a toccare un argomento come l’autono- conosce a memoria le varie combinazioni di tasti e stire solo 3, mentre invece il processore AMD Polaris mia le variabili sono tante, soprattutto in un prodotto non ha bisogno di ricorrere ai suggerimenti della barra può gestirne fino a 6. Ecco spiegato quindi perché sul come il MacBook che guadagna tantissimo se vengo- OLED. Apple con la nuova gamma di notebook Pro ha modello da 13”, che non dispone di scheda discreta, si no usate applicazioni ottimizzate. Inutile dire che la quindi lasciato un enorme buco nella parte bassa: da può gestire solo uno schermo 5K. Apple avrebbe po- ricetta per far durate la batteria di più è quella di usare una parte i modelli da 13” costano troppo, e soprattut- tuto utilizzare una GPU NVIDIA, ma si sarebbe dovuta le app Apple: se con Safari, Mail e Pages siamo riusciti to sono troppo vicini come prezzo, dall’altra sparisce far realizzare dal produttore di Santa Clara un prodotto bene o male a toccare le 8.30 ore di utilizzo con una il 15” con grafica integrata e si parte con il più costoso ad hoc con consumo ridotto (la GPU Pascal più lenta luminosità dello schermo modesta, basta passare a modello con GPU discreta. Il modello da 15”, quello da consuma il doppio rispetto a quella usata sul MacBook) Chrome e Office per scendere a circa 6 ore e mezza. noi provato, è assolutamente allineato ai 2699 euro e avrebbe dovuto anche fare i conti con la presenza Lo stesso Final cut è decisamente più ottimizzato di richiesti per il modello che questi MacBook vanno a sulle schede NVIDIA del più nuovo DisplayPort 1.3, in- Adobe Premiere, e permette di guadagnare qualco- sostituire, ma resta un prodotto per pochi.

 torna al sommario 33 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE TEST Disponibile sullo store ufficiale del produttore cinese: 439 euro per il modello da 64 GB e 479 euro per quello da 128 GB OnePlus 3T è il miglior smartphone Android? OnePlus lancia una versione “anabolizzata” del 3: OnePlus 3T è tutto ciò che un utente Android potrebbe desiderare Potenza senza confini, prezzo aggressivo, qualità costruttiva e batteria dalla buona autonomia. Ma ancora niente Nougat

di Vittorio Romano BARASSI opo soli sei mesi di onorata carriera, OnePlus ha deciso di mandare in pensione l’ottimo D OnePlus 3 per rilanciarsi sul mercato con la sua diretta evoluzione: OnePlus 3T. Lo smartphone è acquistabile direttamente dallo store ufficiale del produttore cinese con un prezzo che parte dai 439 video euro del modello da 64 GB di storage fisico a bordo e che arriva a 479 euro per chi volesse virare sul mo- dello con il doppio della capacità. Sono 40 euro in più rispetto a OnePlus 3, cifra che tutto sommato non va a snaturare l’aggressiva essenza “economica” del brand cinese e che, se paragonata ai listini di tutti gli altri top di gamma del mercato, risulta senza dubbio impressionante. OnePlus 3T 439,00 € Abbiamo testato a fondo OnePlus 3T e non abbiamo IL REGALO DI NATALE PER I PURISTI potuto esimerci dall’effettuare dirette comparazioni LO SMARTPHONE ANDROID DEL 2016 È LUI lab con OnePlus 3, modello che per mesi è stato tra le Costa 439 euro, è il più attrezzato tra i top di gamma e ora ha anche un’autonomia degna di nota; aggiungiamoci l’esperienza Android pura e nostre mani e che siamo stati in grado di apprezzare il fatto che OnePlus continua a seguire come pochissimi i propri prodotti. Il risultato è piuttosto scontato: 3T non può non essere considerato e conoscere a fondo. Non ci sarà da stupirsi, dunque, come il miglior smartphone di questa fine del 2016, anche perché la concorrenza non presenterà qualcosa di nuovo fino a febbraio e gli attuali flagship soffrono di qualche mese di troppo sulle spalle e di prezzi di listino più alti. Il mercato degli smartphone Android è sempre molto se nell’analisi che segue vi saranno frequenti richiami dinamico e in prossimità del Natale la battaglia si fa dura: OnePlus è l’unica che ha sorpreso con un nuovo modello, i concorrenti invece posso- al test dello smartphone precedente. no solo giocare su offerte e prezzi in discesa. Ma anche sotto questo aspetto è dura battere il rapporto qualità/prezzo di OnePlus 3T.

Il design non cambia, il display neppure Qualità Longevità Design Semplicità D-Factor Prezzo OnePlus 3T si presenta all’utente praticamente come 8.9 9 9 7 8 9 10 OnePlus 3. Se la confezione di vendita non riportasse una T “di troppo” al fianco del 3, al primo contatto sa- rebbe pressoché impossibile distinguere i due smar- Lo smartphone Android più potente Ancora niente Nougat COSA CI PIACE Prezzo molto aggressivo COSA NON CI PIACE Stessa fotocamera di OnePlus 3 tphone. Prendendo il dispositivo tra le mani si scopre Ottima autonomia e Dash Charge che per differenziare i modelli OnePlus ha scelto di colorare il nuovo smartphone con una tonalità di gri- gio più scura (Gunmetal); nelle prossime settimane gold), a solo appannaggio del modello da 64 GB. leggera - tendenza al viraggio sul verde-blu apprez- sarà anche disponibile una tonalità aggiuntiva (Soft Il prodotto è caratterizzato dallo stesso corpo in al- zabile quando si pone il dispositivo sotto un angolo luminio anodizzato che contraddistingueva OnePlus di visione non ottimale. Anche i colori, per quanto vivi, 3; le dimensioni sono le stesse, le finiture identiche non sono proprio naturali al 100%, ma stavolta One- e anche il peso non varia nemmeno di mezzo gram- Plus ha deciso di inserire una modalità sRGB in grado mo, attestandosi sul più che accettabile valore di 158 di rendere più realistici i parametri di riproduzione del- grammi; insomma: in mano si fa sentire, ma la sen- la palette cromatica. sazione di solidità che offre surclassa indubbiamente A parte il bilanciere del volume e il tasto di sblocco, ogni altra considerazione sul peso. Semmai si potreb- OnePlus 3T non propone altri tasti fisici ma si limita be avere qualcosa da dire sulle dimensioni generali a due pulsanti soft-touch raggiungibili al di sotto del e sul profilo non proprio snello; restiamo dunque display, ai lati del sensore di impronte digitale che coerenti con quanto scritto a giugno su OnePlus 3: il funge pure da tasto home. È giusto spendere qualche design non entusiasma e non è particolarmente ori- parola proprio sul sensore biometrico: il sistema di ri- ginale, ma negli ultimi tempi di smartphone davvero conoscimento di OnePlus 3, partendo già da una buo- belli e caratteristici se ne sono visti pochi. Non manca nissima base, è andato via via migliorando nel corso l’uscita jack da 3.5mm, posizionata in basso al fianco dei mesi e con OnePlus 3T sembra aver risolto prati- della porta USB Type-C. camente ogni tipologia di problematica. Il connubio Gli ingegneri OnePlus hanno deciso di non effettuare hardware-software riconosce le impronte in maniera variazioni anche nella scelta del display: il pannello molto rapida e non sembra andare incontro a “perdite resta dunque il buon Optic AMOLED da 5,5 pollici di di memoria” - riguardanti soprattutto il dito più fre- diagonale e 1.920x1.080 pixel di risoluzione, con tutti i quentemente utilizzato - come avveniva in passato. suoi pregi ma pure i suoi piccoli difetti. Se neri perfet- ti, buonissimi bianchi e tonalità molto vive contribui- scono a rendere il display vincente, un occhio critico potrebbe controbattere sguinzagliando la nota - e segue a pagina 35 

 torna al sommario 34 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE

TEST Smartphone OnePlus 3T zioni si installano e si avviano in un baleno e non c’è segue Da pagina 34  alcun problema anche nelle sessioni di multitasking più esagerate. I giochi 3D non mostrano mai alcuna esitazione, i benchmark evidenziano punteggi da re- OxygenOS al servizio di una smisurata cord e, lo ripetiamo, in circa due settimane di utilizzo, - e fresca - potenza, aspettando Nougat non possiamo documentare alcun crash. Dopo aver testato la nuova CyanogenMod 14.1 (in ver- A parte Community, che rimanda al forum ufficiale sione sperimentale, basata su Android Nougat) su di OnePlus, nel pieno della filosofia aziendale non OnePlus 3, sul nuovo OnePlus 3T siamo tornati ad vi sono fastidiose app preinstallate a disturbare utilizzare Android Marshmallow 6.0.1 personalizzato l’esperienza dell’utente. Aggiunte rispetto al passa- dall’azienda con la versione 3.5.3 di OxygenOS. Il to un’app Meteo e un Registratore vocale; tagliata di sistema operativo risulta come al solito snello e ve- netto la tastiera SwiftKey: non è mai piaciuta troppo loce in ogni frangente e mai, durante il nostro test, all’audience purista di OnePlus e si è dunque deciso ha lasciato spazio ad incertezze e/o crash di alcun di rimuoverla dal sistema. tipo, evidente segno di un’ottimizzazione molto Con 64 GB di memoria a disposizione non ci si può soddisfacente tra la parte software e la controparte certo lamentare dell’assenza di uno slot per schede hardware. microSD, ma questa è una mancanza che non si può Rispetto alle versioni precedenti, OxygenOS risulta non evidenziare. Se veramente non si vuole correre pressoché identico e sono pochi gli elementi che lo alcun rischio conviene optare per la versione - quella differenziano: tra tutti c’è un rinnovato Shelf, più mi- da noi provata - da 128 GB: costa 60 euro in più ma nimal e funzionale, con il quale è possibile accedere assicura spazio a volontà. La velocità delle memo- rapidamente a contatti, impostazioni o nel quale si rie UFS 2.0 installate a bordo è pressoché identica può decidere di installare i widget delle varie appli- a quella registrata su OnePlus 3, elemento che ci cazioni presenti sul dispositivo. Per il resto, a parte porta ad affermare come, anche in questo caso, non Sony per la fotocamera principale, gli ingegneri cinesi qualche piccola modifica a livello grafico (ora si può siano state apportate modifiche hardware e che le hanno deciso di rimanere fedeli all’affidabile IMX 298 visualizzare la percentuale di batteria residua senza componenti siano le medesime. - sempre di Sony - già visto sul precedente model- troppe macchinazioni), c’è poco altro da segnalare. Impossibile dunque non rimanere sbalorditi dalle lo: il sensore è da 16 megapixel ed è posizionato alle Da evidenziare, invece, la più importante novità performance di OnePlus 3T, smartphone che pre- spalle di un obiettivo con apertura f/2.0, a sua volta hardware di OnePlus 3T: il nuovo smartphone del- sto riceverà l’update ufficiale ad Android Nougat 7. protetto - e questa è la novità - da un resistente vetro l’azienda cinese arriva sul mercato provvisto dell’ulti- L’azienda sin dal momento della presentazione ha in zaffiro a prova di graffio. mo SoC di punta di Qualcomm, uno Snapdragon 821 annunciato che l’aggiornamento sarebbe arrivato in Le fotografie scattate con OnePlus 3T sono assolu- con CPU quad-core (due Kryo da 2,35 GHz coadiu- tempi brevi e la community sta già testando alcune tamente paragonabili a quelle ottenute con OnePlus vati da altri due Kryo con clock massimo fissato a 1,6 build preliminari basate sull’ultima versione di An- 3; qualcuno potrebbe scorgere qualche piccolissimo GHz). Si tratta della diretta evoluzione del preceden- droid. Non saranno dimenticati neppure i possessori miglioramento in determinate condizioni di luce ma, te Snapdragon 820, la GPU è sempre l’Adreno 530 di OnePlus 3: tutti riceveranno l’agognato update. a conti fatti, è davvero impossibile trovare reali diffe- come sempre gli stessi sono i 6 GB di RAM preinstal- lati a bordo, gestiti in maniera esemplare. La fotocamera principale è la stessa Inutile dilungarsi troppo sulle prestazioni generali di Migliora (poco) quella frontale OnePlus 3T: lo smartphone va più forte di prima, e Sebbene le indiscrezioni alla vigilia della presenta- già OnePlus 3 era un mostro di velocità. Le applica- zione di OnePlus 3T parlassero di un nuovo sensore segue a pagina 36 

 torna al sommario 35 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE

TEST Smartphone OnePlus 3T più che il rumore è evidente la perdita di dettaglio, di sistema garantita dalla batteria da 3000mAh; lo segue Da pagina 35  segno inconfutabile di un pesante lavoro post-scat- smartphone sembrava soffrire moltissimo il lavoro to effettuato dal programma dedicato. Rispetto a del modem 4G/LTE e una volta usciti dalla coper- OnePlus 3 c’è forse qualche piccolo miglioramento, tura Wi-Fi di casa-ufficio l’autonomia scendeva in renze tra i due dispositivi. Il software alla base della ma probabilmente tutto è imputabile ad un compar- maniera importante. Con OnePlus 3T tutto ciò non fotocamera continua a maturare ma resta sempre to software “più recente” che presto arriverà anche accade per due motivi: la batteria ha una maggiore povero di opzioni; si può scegliere se scattare in sul modello precedente. capacità, arrivando a 3.400mAh (+13%) e in secondo HDR oppure in HQ, ma non ancora con entrambe le È possibile registrare filmati in 4K a 30 frame per luogo perché il nuovo SoC Snapdragon 821 sembra impostazioni attive. secondo e finalmente è stata aggiunta la modali- decisamente più in pace con la sua sezione radio. Complessivamente, è possibile confermare quanto tà di cattura a 1080/60p, feature non presente su Il risultato? Con lo stesso carico di utilizzo medio, già affermato nella precedente prova: in condizioni OnePlus 3 e che la community ha invocato ad al- OnePlus 3T arriva a sera quasi sempre con il 30- ottimali le immagini sono ricche di dettaglio, fedel- tissima voce; il nuovo algoritmo di stabilizzazione 35% di autonomia residua (in un paio di occasioni mente colorate e con la stessa leggerissima ten- digitale introdotto con OnePlus 3T non sembra fare si è arrivati al 40%) mentre con OnePlus 3 si faceva denza a “ingiallire” bianchi che dovrebbero restar miracoli mentre a migliorare pare essere la messa fatica a stare sopra il 20%. tali. La messa a fuoco è veloce e i tempi di scatto a fuoco, molto meno indecisa, anche in situazioni È giusto ricordare come anche OnePlus 3T sia prov- sono istantanei, anche con l’impostazione HQ atti- piuttosto complicate. OnePlus ha scelto di sosti- visto dell’esclusiva tecnologia Dash Charge, siste- va. Di sera o in ambienti poco illuminati il sensore tuire il vecchio sensore della fotocamera frontale ma di ricarica messo a punto dall’azienda cinese il soffre la mancanza di luce e gli scatti scendono di da 8 megapixel con un nuovo esemplare da 16 quale preserva la vita della batteria dello smartpho- fattura, pur restando di qualità più che sufficiente; megapixel; le foto scattate con il nuovo modulo (la ne facendo fare gran parte del lavoro al caricato- lente è f/2.0) non sconvolgono per qualità e non re; tale tecnologia assicura anche tempi di ricarica sono neppure troppo diverse da quelle del prece- velocissimi: con mezzora si arriva al 60%, valore dente sensore. In linea di massima un piccolo step per OnePlus - e che è stato possibile confermare in avanti è senza dubbio percepibile, ma si poteva in maniera diretta - sufficiente a coprire un’intera fare qualcosa in più. giornata lavorativa.La ricezione del telefono è più OnePlus 3T resta dunque sempre un ottimo came- che buona in ogni situazione, la qualità delle chia- ra-phone ma continua ad inseguire - seppur asso- mate è ottima e la gestione della doppia scheda lutamente a ruota - gli altri big del mercato. È in nanoSIM è esemplare; c’è il Wi-Fi “ac”, il Bluetooth questo ambito, forse, dove gli ingegneri avrebbero 4.2 e l’NFC. L’audio prodotto dal DAC integrato è di dovuto concentrarsi maggiormente. Appuntamento buona qualità ed è apprezzabile soprattutto con un per il 4? paio di cuffie degne di questo nome; in confezione non sono presenti auricolari e il modello Bullets V2 Pesa come prima, ma ora si vedono i (realizzati in collaborazione con LOFO) che OnePlus muscoli della batteria ci ha mandato insieme al telefono vale i 19,95 euro Uno degli aspetti che meno convincevano di One- che costa: belli, costruiti abbastanza bene ma non Plus 3 era quello relativo alla discutibile autonomia in grado di fare miracoli.

 torna al sommario 36 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE TEST Sony lancia la sfida a Bose, raggiungendo e superando le prestazioni del leader di mercato delle cuffie noise canceling Sony MDR-1000X, ascolto di qualità senza rumore La cuffia elimina bene i rumori, offre un suono qualitativamente ottimo e molto equilibrato, sia con NC attivo che spento L’interfaccia touch sul padiglione destro, poi, introduce qualcosa in più. Il prezzo (400 euro di listino ) spaventa un pò di Gianfranco GIARDINA eroporto di Londra Heatrow, interno giorno. Una miriade di persone corre in tutte le direzioni, i ne- Agozi brulicano di avventori, dai banchetti gentili inservienti propongono la sottoscrizione di una nuova carta di credito. Noi camminiamo più lenti, come se fos- simo spettatori dell’infinità di movimenti dell’aeroporto video e non ne fossimo parte: è un effetto strano e piace- vole al tempo stesso. Frutto di una cuffia che stiamo provando: si tratta della Sony MDR-1000X, il modello più evoluto del marchio giapponese a cancellazione del rumore, presentata allo scorso IFA di Berlino. La musica dolce e acustica che scorre verso le orecchie non viene intaccata dal frastuono dell’aeroporto: solo così scopriamo come il rumore ci condizioni subdola- mente, come ci spinga a correre anche quando non serve (il nostro volo parte tra un’ora). Senza rumore – e lab magari con un po’ di buona musica – la realtà riprende il sopravvento sulla suggestione: altro che “bolla” nella quale si chiude chi entra in cuffia. Piuttosto il contrario: Sony MDR-1000X l’isolamento da un’aggressione sonora eccessiva ci fa UNA GRANDE CUFFIA (NON ADATTA ALLE TELEFONATE) 400,00 € riaprire gli occhi. E i nostri passi cadenzati tra migliaia di A UN GRANDE PREZZO persone che corrono ci svelano la verità. Con la Sony MDR-1000x sulla testa si vive un’esperienza musicale non ordinaria: suona terribilmente bene, senza essere sguaiatamente eccessiva; tanto per intenderci, non ha quell’effetto (odioso) di “loudness” integrato nel progetto acustico che fa una cuffia “piaciona” nei Cancellare il suono, un lavoro difficile primi cinque minuti e uccide a lungo andare. Ma soprattutto ha un sistema di cancellazione del rumore eccellente: lotta alla pari con il sistema Partiamo con una premessa: difendersi dal rumore non Bose e surclassa quello Beats, decisamente più rozzo. Le gesture sul padiglione e le modalità “ibride” con la cancellazione parziale fanno il resto. A questa MDR-1000x, in ogni caso, non mancano i difetti, come è naturale per una prima generazione (perché di fatto è la prima vera è generalmente considerata una priorità; anzi il più del- noise canceling di Sony): il suo “abbraccio” è un po’ troppo vigoroso e le orecchie ne soffrono un po’; come anche non è confortevole l’effetto le volte il rumore non lo si “ascolta” più, dopo un po’ “scaldaorecchie” dovuto all’impossibilità meccanica che venga offerta traspirazione al padiglione. E poi le performance insoddisfacenti come che ci si è esposti. Ma è un artificio (pur meraviglioso) viva voce. Poco male: i progettisti almeno hanno qualcosa da pensare per le prossime generazioni; nel frattempo l’ottima MDR-1000x di oggi del nostro sistema percettivo che interviene per pro- sa fare meglio della concorrenza diretta e vale già tutti i suoi 400 euro (di listino). Non è un prodotto per tutti, ovviamente; ma chi può, ci faccia un pensiero: al momento a nostro avviso è il meglio che si può avere fra le cuffie a cancellazione di rumore. teggerci e “cancella” la razionalizzazione del disturbo. Ma l’orecchio continua a sentire e il sistema percettivo Qualità Longevità Design Semplicità D-Factor Prezzo ad “elaborare”: per questo alla fine, per esempio, di un 8.6 volo aereo intercontinentale si è comunque stanchi e 9 9 8 9 10 7 con la testa ovattata. Ben diverso quello che accade - Cancellazione del rumore - I padiglioni premono un po’ troppo con la luce: se è troppo intensa ci si difende con un COSA CI PIACE efficace e naturale COSA NON CI PIACE e scaldano sulle orecchie paio di occhiali scuri; e se non abbiamo gli occhiali, - Qualità della riproduzione audio - Qualità in funzione vivavoce ci sono le palpebre che possono essere “strizzate” o - Interfaccia touch insoddisfacente addirittura completamente chiuse. Le orecchie invece non hanno “palpebre” naturali. Ma possono avere una mente rapido. Per cancellare bene la reazione deve un’alchimia complessa, la cui soluzione finale proba- buona cuffia “noise canceling”, ovverosia che è in gra- essere praticamente istantanea, cosa teoricamente bilmente non è raggiungibile: ogni cuffia si avvicina più do di cancellare buona parte del rumore ambientale impossibile: per questo motivo, normalmente le cuffie o meno all’obiettivo e, in questo ambito forse più che emettendo all’orecchio un’onda sonora uguale e inver- a cancellazione del rumore sono molto più efficaci sui in altri digitali, una prova approfondita del prodotto ha sa (ovverosia in perfetta controfase) rispetto al distur- rumori continui e non “impulsivi”; sul rumore costante proprio senso. bo. Per fare questo una cuffia nosie canceling dispone di un aereo o di un treno vanno molto bene, meglio di almeno di un microfono esterno che deve rilevare il quanto non accada con rumori a transienti molto ra- È questa la prima cuffia noise canceling rumore e di un processore DSP che deve rielaborare pidi, come la caduta di un mazzo di chiavi. Il compito di Sony? questo segnale per “invertirlo” e miscelarlo alla musica di cancellazione deve essere poi svolto con la giusta Il mercato delle cuffie noise canceling ha un protagoni- in ascolto, o anche al puro silenzio, per ottenere l’ef- moderazione: l’effetto di “risucchio” che si percepisce sta affermato: si chiama Bose che con le diverse gene- fetto voluto. attivando la cancellazione del rumore, se è eccessivo, razioni delle proprie QuietComfort ha monopolizzato il Il compito è tutt’altro che facile per una serie di motivi: può anche dare fastidio, una sensazione di privazio- mercato per anni. A dire il vero, nella gamma Sony da innanzitutto il microfono rileva normalmente il rumo- ne dell’ambiente circostante simile a quella che si qualche anno (come in quello di altri produttori) ci sono re esterno, ma non quanto di questo rumore esterno percepisce entrando in una camera anecoica. Inoltre, diversi modelli di cuffie noise canceling; ma verrebbe arriva all’interno del padiglione: è quindi necessario se l’azione del DSP è troppo aggressiva, si possono da dire che si tratta di un altro livello di prestazioni, una che la cuffia faccia una “tara” per andare a cancellare creare degli artefatti anche sul segnale musicale che sorta di semplice riduzione più che di cancellazione del non tutto il rumore rilevato in ambiente ma solo quello invece deve essere ben percepito, rendendo il risul- rumore; questi modelli, infatti, hanno una strategia di non schermato già naturalmente dalla cuffia; e poi è tato finale forse più fastidioso di quello ottenibile con necessario che tutto il processamento sia particolar- un paio di cuffie convenzionali. Insomma, si tratta di segue a pagina 38 

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cancellazione “cauta”, attenta più a non creare artefatti che a isolare completamente l’utente; e per molti usi questi modelli possono essere considerati sufficienti. Ma per rumori “importanti” come quelli di cabina in aereo, fino a poco tempo fa le prestazioni offerte dai migliori modelli Bose erano di fatto il riferimento. Sony con questa MDR-1000X vuole entrare proprio in que- sto segmento con un prodotto che nulla ha da invidia- re a quello Bose e che, anzi, come vedremo, sa offrire anche qualcosa di più. Se da un lato, quindi, è scorretto dire che questa è la prima cuffia Sony a cancellazione del rumore, dall’altro è invece doveroso riconoscere a questo modello lo status di “novità” a tutti gli effetti per la gamma del produttore giapponese: si tratta di un’al- tra classe di prodotto (anche per prezzo, purtroppo) rispetto alle altre cuffie NC di Sony.

Una bella cuffia, progettata con molta invece dei soliti materiali plastici; ma soprattutto quello gia: via filo la cuffia, pur cambiando impedenza, diventa attenzione che convince è l’assenza di scricchiolii e indugi degli passiva e si può utilizzare con soddisfazione (ma non Nel “mirino” di Sony – l’abbiamo detto – c’è Bose. E la assemblaggi quando la cuffia viene manipolata. L’ar- con il noise canceling) anche a batterie completamen- prima cosa che si fa notare delle QuietComfort è la cu- chetto è imbottito e l’appoggio dei padiglioni decisa- te a terra. stodia da viaggio. Infatti si presuppone, e probabilmen- mente morbido. te a ragione, che una cuffia di questo tipo venga usata In termini di comodità ed ergonomia, va detto che è Resa acustica eccellente soprattutto da chi viaggia. In questo ambito Sony ha una cuffia che “avvolge”, che comunque si fa sentire, Anche a cancellazione del rumore attiva fatto un grande lavoro: la custodia, presente nella con- anche se con una pressione uniforme. Il compito di I dati della scheda tecnica parlano di una risposta in fre- fezione, è molto bella e tutto sommato compatta. La eliminare il rumore parte proprio dalla conformazione quenza di questa cuffia davvero estesa: da 4 a 40kHz. cuffia dispone degli snodi necessari per assumere un stessa: la cuffia è “importante”, soprattutto nello spes- Di certo l’idea che ci si fa anche sin dal primo ascolto layout appiattito e molto efficiente in termini di occupa- sore dei padiglioni, e di fatto crea già di per se stessa è che non manchi davvero nulla nel suono: bassi belli zione di spazio. Un disegno sul fondo della confezione un discreto isolamento dall’esterno, anche a funzione corposi, ma che non mandano in vibrazione nessuna suggerisce come piegare la cuffia per la perfetta collo- di cancellazione del rumore spenta. parte della cuffia, assolutamente solidale; alti cristallini cazione nella custodia; un separatore guida il corretto Lo spessore generoso del padiglione è reso neces- ma non stancanti; transienti rapidi e dinamica eccellen- inserimento e ospita anche una taschina per sistemare sario dall’utilizzo di un driver generoso: 40 mm sono te, come il magnete al neodimio che governa questa il convertitore a due jack necessario collegarsi al siste- molti per una cuffia e soprattutto richiedono una certa cuffia faceva attendere. Anche mettendo il volume al ma di in-flight entertainment degli aerei più vecchi. profondità per lo sviluppo del cono. Un effetto collate- massimo, si arriva ampiamente alla soglia del fastidio La cuffia è davvero ben costruita: il peso è contenuto rale è una certa scomodità nel portare la cuffia al collo senza percepire distorsioni particolari. rispetto alle funzionalità (275g contro i 310 della Bose); nei momenti di non utilizzo: i padiglioni fanno quasi da Insomma, per prestazioni audio, siamo di fronte a una la finitura superficiale in una credibilissima finta pelle “collare” cervicale, ostacolando un po’ i movimenti a cuffia davvero hi-fi e, vista l’esperienza di Sony in -que desta e sinistra della testa. Insomma non è una cuffia sto ambito, c’era da aspettarselo. Quello che invece da uso casual e modaiolo, di quelli che la tengono più non era affatto scontato e ci ha stupito è quanto il circui- al collo che in testa… to di cancellazione del rumore, che come vedremo più La Sony MDR-1000X ha anche un ingresso minijack avanti è decisamente efficace, impatti poco, anzi quasi per il cavo in dotazione ma è soprattutto si tratta di una nulla, sulla qualità audio: il suono è totalmente privo cuffia wireless Bluetooth: nell’uso di tutti i giorni, stante degli artefatti che abbiamo sentito in passato su altre anche la durata della batteria eccellente (20 ore con cuffie NC, sia che l’ascolto avvenga a filo o wireless via BT e NC attivati), il filo non si usa mai, anche se resta Bluetooth. Così l’ascolto procede piacevole e spedito un bel paracadute in caso si restasse a corto di ener- per ore, senza dare sensazioni di stanchezza, anche con musica compressa di buona qualità, che – forse per il circuito di ricostruzione e ricampionamento della 1000x – non affatica l’ascolto come accade general- mente. La sensibilità della cuffia varia a seconda che la si utilizzi in Bluetooth, utilizzando quindi l’amplificatore interno, o la si usi con la connessione cablata. L’effetto più facilmente udibile è un generalizzato aumento del volume con l’utilizzo via cavo (ma può dipendere dalla sorgente); ma, con un ascolto attento, a cuffia spenta e collegamento a filo si percepisce un certo effetto di affaticamento, segno tangibile di quanto il circuito di ricampionamento della 1000x sia utile.

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Due aspetti, invece, stancano durante le lunghe sessio- ni di ascolto: una è la pressione forse un po’ eccessiva sulla testa dei due padiglioni, che dopo più di un’ora si fa sentire. Nulla di insopportabile, beninteso; ma già il fatto che la cuffia si faccia “notare” dal proprio utente è segno che l’ergonomia può essere migliorata. Il secon- do aspetto riguarda una certa sensazione di “calore” che si percepisce sulle orecchie: colpa forse della finta pelle (che è comunque morbidissima) dei padiglioni o del fatto che inevitabilmente il padiglione è chiuso, come accade in tutte le cuffie NC. La nostra prova è stata condotta in autunno, con gli ultimi giorni sempre Nella parte alta del padiglione si nota chiaramente il microfono esterno: ce n’è uno per padiglione, come più freschi; d’estate questo aspetto potrebbe diventare anche ce ne sono altri due all’interno. La cancellazione del rumore avviene secondo un algoritmo che un vero disincentivo all’utilizzo. In certe situazioni (a noi pesa in tempo reale tutti i dati provenienti dalle 4 capsule. è successo un paio di volte durante la prova) l’audio ha subito qualche interruzione nella modalità wireless: che entra in cuffia e non al solo rumore esterno. Anche testa dell’utente. Secondo le indicazioni di Sony, anche questo può accadere in situazioni di spettro elettroma- perché eccedere con la contro-onda corrispondereb- solo una capigliatura diversa, la conformazione della gnetico particolarmente disturbato e quando si utilizza be a un effetto di cancellazione molto meno efficace. faccia o il fatto di indossare o meno gli occhiali può la cuffia al massimo delle sue prestazioni, ovverosia Questo stratagemma è necessario anche in considera- influire sulla precisione della cancellazione; il test di con le modalità di collegamento Bluetooth ad alta qua- zione dell’importante isolamento naturale che questo auto-calibrazione permette di tenere in considerazione lità (aptX ad alta risoluzione, per esempio); in tal caso si padiglione garantisce anche semplicemente con la tutti questi aspetti e ottimizzare il comportamento della può configurare la cuffia per preferire collegamenti più sua struttura. L’isolamento dall’ambiente esterno a fun- cuffia. A onore del vero – almeno per quello che ci -ri modesti dal punto di vista qualitativo ma più stabili. zione di noise canceling attiva è pressoché totale: una guarda – non abbiamo percepito grandi differenze pri- rumorosa scopa elettrica passata davanti a noi durante ma e dopo la calibrazione, ma non possiamo escludere La cancellazione del rumore un ascolto di musica a volume medio ci è parsa lette- che in altre condizioni, come per esempio un’utenza Che potenza e che versatilità! ralmente spenta. In alcune condizioni, un isolamento di femminile con i capelli lunghi, possa migliorare molto la La funzione di cancellazione del rumore è il fiore al- questo tipo è perfetto (pensiamo per esempio al con- resa. Propendiamo piuttosto per qualcosa di più con- l’occhiello della MDR-1000x. Il processore della cuffia testo classico di utilizzo durante la crociera in aereo); creto: la calibrazione, per quello che abbiamo arguito deve lavorare duro per ottenere un risultato che - sen- in altre – per esempio l’attesa del volo in aeroporto con l’utilizzo, ottimizza la risposta del circuito noise za dubbio - lascia a bocca aperta, soprattutto nelle – potrebbe creare qualche disagio: resta il pensiero di canceling in base ai disturbi ambientali (che riesce me- situazioni acusticamente molto inquinate. Ma non è perdersi qualche comunicazione sul volo in partenza, glio ad analizzare con i segnali test). In questo senso, è solo una questione di potenza di calcolo: è la cuffia ad come un cambio di gate. Per questo motivo, la 1000x bene rifare la calibrazione non tanto quando si cambia essere progettata bene. A partire dai microfoni per la offre diverse modalità di cancellazione del rumore: a capigliatura ma quando si cambia drasticamente am- rilevazione del rumore: quelli esterni sono due, uno per fianco di quella “completa”, ci sono due modalità par- biente e tipologia di rumore di fondo. A questo propo- padiglione, il che migliora la resa rispetto ad altre cuffie ziali, attivabili con un apposito pulsante denominato sito, appare abbastanza chiaro come la cancellazione dotate di un microfono solo perché così è in grado di “Ambient sound”. Nella prima modalità (“normal”) il del rumore della 1000x sia più efficace in ambienti non farsi ingannare da suoni troppo direzionali. Ma la rumore ambientale, altrimenti naturalmente attutito molto rumorosi rispetto a quelli più silenziosi: sembra 1000x ha anche due microfoni posti all’interno dei pa- dai padiglioni, viene ripreso dai microfoni esterni e controintuitivo ma alla prova pratica è così. diglioni, sotto la classica telina nera che cela il drvier: delicatamente riproposto in cuffia, in modo da garan- Una cuffia noise canceling può essere usata con suc- grazie a questi la cuffia è anche in grado di misurare la tire un contatto maggiore dell’utente con l’ambiente cesso anche senza musica, solo per isolarsi da un am- quantità di rumore che entra nel padiglione e di con- circostante; nella seconda modalità (“voice”) – molto biente particolarmente rumoroso. Purtroppo questa frontarla con quella percepibile fuori da esso. In questo più interessante – la cancellazione c’è ma vengono Sony ha un limite non banale da questo punto di vista: modo l’azione di cancellazione può essere più precisa, lasciati passare i suoni in un intorno delle frequenze quando non è collegata in Bluetooth a un device resta andando ad operare solo proporzionalmente al quello della voce: in questo modo l’utente può percepire accesa cinque minuti e poi si spegne automaticamen- immediatamente se qual- te per risparmiare batterie. Questo rende impossibile cuno gli rivolge la parola fruire della semplice cancellazione del rumore, se non e accorgersi di eventuali collegandosi comunque a un device bluetooth, pur annunci vocali. senza utilizzarlo. A ulteriore perfeziona- C’è un ultimo aspetto, anzi un difetto, per noi veniale, mento del sistema di ma per certi utenti potrebbe essere non trascurabile: cancellazione del rumore, questa cuffia può essere usata anche durante le telefo- c’è anche una funzione nate come sistema vivavoce, ma alla terza richiesta dei di auto-calibrazione: la nostri interlocutori di parlare più forte, abbiamo capito cuffia, che deve essere -in che non è proprio possibile utilizzarla con soddisfazio- dossata, emette una serie ne a questo scopo. I microfoni, che sono pensati per di segnali test e, secondo la cancellazione del rumore, sono evidentemente po- quanto scritto sul manua- sizionati in modo da non ottimizzare la funzionalità di le, utilizzando i microfoni vivavoce; inoltre, parlare con una cuffia così chiusa e interni ed esterni, ottimiz- za la propria risposta sulla segue a pagina 40 

 torna al sommario 39 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE HI-FI E HOME CINEMA Nuovo sistema di cancellazione del rumore ibrido per la cuffia top Beoplay Beoplay H9, la cuffia per ascoltare il silenzio Si collega con o senza fili e ha autonomia di 21 o 14 ore. Il prezzo è però alto: 499 euro

di Roberto FAGGIANO MAGAZINE

uovo ingresso nella gamma Estratto dal quotidiano online Beoplay, il marchio lanciato da Bang & Olufsen per allargare www.DDAY.it N Registrazione Tribunale di Milano verso il basso la platea di potenziali n. 416 del 28 settembre 2009 acquirenti. Arriva la nuova cuffia H9 (499 euro), un modello top di gamma direttore responsabile con finiture impeccabili in pelle e allu- Gianfranco Giardina minio che integra un sistema attivo di cancellazione del rumore. Apparente- editing mente il nuovo modello sembra iden- Claudio Stellari, Maria Chiara Candiago, tico alla H8, ma leggendo le specifiche Greta Genellini, Simona Zucca tecniche si nota un aumento leggero del peso - 295 grammi contro 255 - Editore Scripta Manent Servizi Editoriali srl e maggiori dimensioni. Pochi grammi sul padiglione, per volume, cambio latenza. L’au- via Gallarate, 76 - 20151 Milano e pochi millimetri che servono per un traccia, risposta e chiusura telefonate tonomia della P.I. 11967100154 nuovo sistema di cancellazione attiva oltre all’attivazione del circuito di ridu- batteria è di 14 del rumore definito ibrido: vengono zione del rumore. ore con Blue- Per informazioni utilizzati due microfoni, uno esterno Dal punto di vista tecnico abbiamo un tooth e circui- [email protected] al padiglione della cuffia, l’altro inter- trasduttore da 40 mm e la risposta in to NC attivato, no, in modo da ottenere una migliore frequenza compresa tra 20 e 22.000 ma si sale a 21 Per la pubblicità rilevazione dei disturbi per cancellarli Hz mentre il funzionamento è possi- ore se si usa il [email protected] in modo più efficace con un segnale bile via cavo con minijack oppure tra- collegamento via cavo. La finitura è di- opposto. I controlli sono di tipo touch mite Bluetooth 4.2 con aptX a bassa sponibile in colore nero oppure argilla.

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con la cancellazione di rumore attiva, senza avere un ritorno chiaro della propria voce (che viene anch’essa cancellata) è straniante: meglio non considerare que- sta funzione come presente. I comandi touch L’unicità che fa la differenza La cosa forse più originale di questa cuffia è il suo padi- glione destro: la superficie esterna è in realtà sensibile al tocco e gli ingegneri Sony hanno implementato una serie di controlli via gesture che nell’utilizzo risultano decisamente naturali. Il caso più classico è quello di una persona che inaspettatamente rivolge la parola all’utente, che ovviamente non è in grado di capire una parola, visto che è in regime di cancellazione dei rumo- ri esterni: in questo caso all’utente basta appoggiare la mano sul padiglione e la musica viene attenuata quasi l’alto o verso il basso, alza e abbassa il volume; un dito ria” e l’errore è dietro l’angolo. Le gesture touch sul pa- completamente e parallelamente i suoni esterni rilevati in avanti o all’indietro opera un salto traccia; con un diglione, invece, sono perfette; oltre che facili e a pro- dai microfoni vengono amplificati in cuffia, a simulare doppio tap si può mettere in pausa; con dito fermo per va di errore, sono anche intuitive. Certo, chi sta “fuori” un ascolto a orecchie libere. un paio di secondi si attiva Siri su iPhone o iPad. dalla cuffia forse non si spiegherà i gesti inconsueti, ma La resa del sistema è eccellente: di colpo si torna in Chi ha mai usato una cuffia wireless, e quindi attiva, non importa. La funzione di disattivare la cancellazione contatto con l’ambiente circostante semplicemente sa bene perché avere questo controllo touch è impor- con il palmo sul padiglione è poi sensazionale e molto portando una mano all’orecchio. Ideale per brevi con- tante e può fare la differenza. Il controllo del volume e comoda: l’alternativa, nel mondo delle altre cuffie noise versazioni di servizio o per rispondere alla classica do- del salto traccia, non essendoci il filocomando, normal- canceling, è quella di “disarcionarsi” la cuffia al volo, manda della hostess sul drink preferito. Ma le funzio- mente si fa operando su piccoli tastini posti sul bordo non appena si ha necessità di interagire con gli altri, nalità del touch non finiscono certo qui: un dito verso del padiglione; ovviamente bisogna premere “a memo- cosa assai scomoda.

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N n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE TEST I diffusori Izzy di Philips sono studiati per il multiroom ma senza usare il Wi-Fi: per collegarsi tra loro sfruttano il Bluetooth Philips Izzy: il multiroom è anche senza Wi-Fi Il sistema permette di collegare fino a cinque diffusori. Il costo è moderato: da 130 euro a 280 euro, a seconda dei modelli di Roberto FAGGIANO iffondere musica in tutta la casa è ormai molto facile grazie ai diffusori multiroom che si colle- D gano tra loro tramite Wi-Fi. Ma non tutti hanno il Wi-Fi domestico, e da questa considerazione ecco i diffusori Izzy di Philips, pronti per diffondere musica in tutte le stanze della casa sfruttando più semplicemen- video te il Bluetooth: se ne possono collegare fino a cinque per sonorizzare anche grandi appartamenti e posso- no anche lavorare da soli quando ogni membro della famiglia preferisce ascoltare la propria musica. Un vantaggio di questa soluzione (che però potrebbe anche diventare uno svantaggio a seconda dei pun- ti di vista) è l’inutilità di un’applicazione dedicata da installare su smartphone e tablet; i comandi realmen- te utili sono infatti tutti sui diffusori. Tra gli svantaggi ovviamente la versatilità, nel senso che la semplice lab connessione bluetooth non permette una gestione avanzata del multiroom (più sorgenti verso specifici si possono anche usare diffusori tutti uguali oppure cinque diverse curve di equalizzazione, in modo da diffusori, configurazioni home theater...) e l’impossibi- far diventare master uno degli altri diffusori. Inoltre focalizzare la risposta sui bassi, sugli acuti o lasciar- lità di accedere direttamente ai servizi di streaming o abbiamo attentamente ascoltato ogni diffusore con le la uniforme, ma le correzioni apportate sono minime alla riproduzione musicale da server, ma qui è tutto sorgenti disponibili. e non stravolgono la resa sonora; probabilmente gli all’insegna della semplicità, infatti anche il nome Izzy utenti più giovani avrebbero preferito più “rumore” andrebbe pronunciato isi, cioè facile in inglese. Philips BM50: c’è anche il lettore CD ma il diffusore tiene bene anche un volume sopra la Per il nostro test abbiamo provato i quattro modelli L’elemento fondamentale del nostro sistema multi- media. Il piccolo telecomando in dotazione consente attualmente disponibili in Italia: il BM50 (280 euro) room senza Wi-Fi è il BM50, un diffusore che è un di controllare tutte le funzioni ma non ha la tastiera nu- che è un vero sistema stereo con tanto di lettore CD vero sistema stereo dato che ospita la radio FM con merica per richiamare direttamente le stazioni radio e radio, il compatto BM5 (130 euro), il più grande BM7 30 preselezioni, un lettore CD con caricamento moto- memorizzate o i brani di un CD, bisognerà procedere (230 euro) e il portatile con batteria ricaricabile BM6 rizzato, una presa USB laterale per chiavette con mu- solo in modo sequenziale. Il caricamento dei CD è mo- (180 euro). All’IFA abbiamo visto anche altri nuovi sica MP3 e anche il Bluetooth per ricevere musica da torizzato in una fessura posta in alto, il meccanismo è componenti della serie, tra i quali un piccolo sistema smartphone e tablet. Inoltre ha la funzione orologio e rapido e silenzioso ma per inserire il disco non si ca- stereo, ma da noi arriveranno solo in futuro. sveglia. In dotazione c’è pure il telecomando per un pisce mai quanto si debba premere sul disco, mentre La procedura di raggruppamento dei diffusori è molto uso più comodo. Si tratta di una categoria di appa- per espellerlo bisogna usare il tastino presente solo rapida: bisogna premere il tasto Group sul primo diffu- recchi ormai poco frequentata, ma interessante per sull’apparecchio. Il display indica, se presenti, anche sore e poi sul diffusore da abbinare (purchè nel range chi desidera ascoltare ancora le sorgenti tradizionali titolo del disco e artista. Per testare la resa sonora del Bluetooth) e così via per collegarli tutti; alla secon- senza occupare molto spazio; inoltre questo BM50 iniziamo dalla radio FM, che mostra buona sensibilità da accensione i diffusori si accendono e si raggrup- può anche essere installato a parete con gli accessori con il cavetto-antenna in dotazione; buona la sepa- pano automaticamente, mentre per dissociarli basta in dotazione. razione tra le stazioni ma viene fatto passare molto premere nuovamente il tasto Group. Su ogni diffusore Ulteriore versatilità dell’apparecchio è la possibili- fruscio, forse si poteva azzardare una radio DAB per sono presenti tre led verdi che indicano la qualità del tà dell’ascolto in cuffia e l’aggiunta di una sorgente avere una migliore resa sonora. segnale Bluetooth, se si accende un solo led la porta- (magari un televisore) tramite un ingresso minijack sul Con i CD la resa migliora notevolmente e diventa ta del segnale è appena sufficiente. retro. Sul frontale, nella zona destra, è nascosto un quasi sorprendente per la categoria, specie inseren- Per la prova abbiamo usato il BM50 come diffusore display che appare dietro le griglia di protezione: in- do il DSP “balanced”: pur con gli inevitabili limiti fisici master e sorgente musicale, piazzando gli altri diffu- dica la sorgente selezionata, l’ora, la frequenza radio in gamma bassa la musica esce piacevole e apre un sori in altre stanze di un normale appartamento, con oppure tempi e tracce di un CD.

pareti in muratura ed elementi in cemento armato. Ma Per migliorare la resa sonora si possono impostare segue a pagina 43 

 torna al sommario 42 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE

TEST Philips Izzy segue Da pagina 42  na e il bagno. Anche gli ingressi posti sul retro per la ricarica batteria fronte sonoro molto più ampio dei limiti dell’apparec- e per l’ingresso chio; ben bilanciata la gamma acuta che restituisce di altre sorgenti, molti dettagli senza cadere nell’eccessiva brillantez- sono protetti za. Con il Bluetooth gli entusiasmi si smorzano e nello da un tappo in streaming musicale ritornano i limiti della musica com- materiale gom- pressa, cui avrebbe giovato un DSP dedicato per dare moso. Sul lato più forza alla riproduzione. superiore ritro- viamo l’anello Philips BM7 luminoso colorato Grandi prestazioni a buon mercato comune a tutta la Il BM7 condivide l’estetica del modello più piccolo serie, che indica BM5 con dimensioni più generose, in particolare la da usare in una collocazione fissa, senza bisogno di l‘accensione e il rassicurante manopolona del volume decentrata sulla andare a cercare tastini nascosti sui lati o sul retro. raggruppamen- destra del diffusore. Estetica sempre molto rigorosa Come sorgente si può contare sul Bluetooth e sull’in- to in un sistema con l’unico tocco di vivacità delle spie che segnalano gresso minijack sul retro. Izzy. Sotto la la sorgente e il livello del segnale Bluetooth. Oltre al Dal punto di vista tecnico il BM5 utilizza due larga griglia di protezione il BM6 nasconde un progetto collegamento senza fili, che su questo modello è ar- banda frontali con accordo reflex posteriore. I pochi molto elaborato per la categoria: sono infatti previsti ricchito dall’abbinamento automatico NFC, è sempre comandi disponibili sono tutti sul pannello superiore, due altoparlanti larga banda frontali e due radiatori disponibile l’ingresso minijack sul retro. davanti alla grande manopola del volume. All’ascolto passivi sui lati, un accorgimento che permette di mi- Molto interessante ciò che si cela dietro alla griglia il piccolo diffusore mette in mostra un bel carattere, gliorare la resa sonora mantenendo un cabinet molto nera di protezione che avvolge completamente i lati con una gamma bassa più vivace rispetto agli altri compatto. del BM7, il dispiegamento di altoparlanti è infatti molto Izzy, merito forse dell’accordo reflex posteriore. Alla prova dei fatti il diffusore se la cava molto bene, insolito per la categoria di prezzo: frontalmente tro- Siamo comunque sempre nell’ambito di medio bassi con un fronte sonoro ben maggiore di quanto ci si po- viamo due piccoli midwoofer e due tweeter angolati godibili e dinamici ma per nulla invadenti e adatti an- trebbe aspettare da un diffusore che misura alla base verso l’esterno, mentre sul retro ci sono due radiatori che ai generi musicali più tranquilli o addirittura alla meno di 10 cm per lato. Non male perfino la gamma passivi per migliorare la resa dei bassi. musica classica. La gamma media e le voci sono di bassa che riesce a restituire musica dinamica e ben buon livello per la categoria mentre gli acuti tendono frenata, forse poco accordata sui gusti dei giovani ma a risentire delle eccessive compressioni e sono poco in grado di non sfigurare con le voci e perfino con la precisi e quasi sfumati, comunque nulla di grave per musica classica. Si tratta di un progetto evidentemen- l’ascolto standard in streaming. Molto buona l’apertu- te anche ascoltato e ben tarato, poco emozionante al ra sonora oltre i limiti fisici del diffusore. Alla lunga il primo ascolto ma vincente a lungo termine. Peccato BM5 diventa un buon diffusore, soprattutto conside- che l’autonomia sia piuttosto scarsa e che non ci sia rando il prezzo d’acquisto particolarmente contenu- modo di conoscere la carica residua. to, capace di offrire un convincente ascolto che va oltre il semplice sottofondo. Philips Izzy Quando i meriti superano gli svantaggi Philips BM La soluzione semplice di Philips per il multiroom ha il Il portatile resistente all’umidità vantaggio di non richiedere il collegamento Wi-fi e lo Il BM6 è l’unico diffusore portatile della serie Izzy svantaggio di non poter accedere direttamente alla grazie alla batteria ricaricabile integrata, in grado di musica da archivi musicali come server o hard disk. Lo spiegamento di forze si traduce in ottime presta- far funzionare il diffusore per circa 8 ore in modalità Ma per l’utente comune ormai la musica viene dallo zioni sonore, dove lo streaming compresso via Blue- Bluetooth semplice oppure 4 ore in modalità multi- smartphone tramite streaming e quindi il problema tooth non condiziona la resa musicale, che si pone ai room con l’Izzy link. La forma snella e compatta si è di pochi. Il sistema funziona anche per la sempli- vertici della categoria. Difficile trovare nella fascia di sposa con una bella finitura satinata, quasi elegante cità nell’accoppiare i diversi diffusori e mantenere prezzo dei 200 euro dei medio bassi così autorevo- nella sua semplicità. agevolmente il collegamento anche sulle distanze li ma privi di code o rimbombi, non da meno le voci I comandi sono tutti sul pannello superiore: ai quattro presenti in un comune appartamento. Interessante maschili e femminili che risultano ben in primo piano. estremi i tasti per accensione e sorgente, al centro anche la possibilità di sganciarsi rapidamente dal Sugli acuti un diffusore Bluetooth non può fare molto quelli per il volu- gruppo quando si desidera ascoltare la musica nella ma comunque la lieve direzionalità dei tweeter verso me; sono tutti a propria stanza. L’inserimento in gamma di un siste- l’esterno amplia molto bene il piccolo fronte sonoro membrana per ma completo di radio e CD permette poi anche di e rende complessivamente molto gradevole l’ascolto soddisfare le ascoltare le sorgenti tradizionali mentre gli altri dif- più attento. specifiche IPX4 fusori consentono di scegliere il modello più adatto (protetto dagli alle diverse stanze. In tema di difetti possiamo citare Philips BM5: un compatto tuttofare spruzzi) e ga- l’estetica molto rigorosa, sicuramente poco attraente Il BM5 è il diffusore più economico della serie Izzy, rantire l’utilizzo per il pubblico giovane; anche il portatile BM6 non andando a competere con una marea di altri diffusori anche in luoghi brilla per la sua autonomia e il prezzo lo avvicina pe- Bluetooth più colorati e più attraenti per il pubblico a rischio umidità ricolosamente a molti big del settore, compresi quelli più giovane. Il BM5 è invece molto più serioso con la come un giardi- con il Wi-fi. In generale comunque il sistema Izzy è sua base quadrata e la finitura nera, in compenso la no e il terrazzo vincente sotto il profilo del rapporto qualità/prezzo e grande manopola del volume lo rende più semplice oppure la cuci- merita un ascolto.

 torna al sommario 43 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE TEST Dopo due anni dall’uscita della X-Pro2 Fujifilm presenta X-T2 rilanciandone la filosofia, migliorandola in tanti aspetti Fujifilm X-T2 in prova, la mirrorless più completa La qualità dell’immagine è di primo livello, un RAW assolutamente senza rumore ed un Jpeg che non sbaglia una tonalità

di Michele LEPORI a primissima impressione “out of the box” di questa mirrorless è quella di un corpo macchina sotto cura L ormonale: dimensioni generose, peso non proprio piuma ed una linea da DSLR che non si discosta mol- to dalla precedente X-T1. La disposizione dei comandi video appare subito ergonomica, con un’impugnatura in finta pelle ben marcata e sagomata che ne facilita la presa anche con lenti lunghe e pesanti: sulla destra trovano spazio le ghiere con velocità dell’otturatore e aree con i punti di messa a fuoco, che sulla X-T2 creano un unicum più alto e più como- damente raggiungibile di quanto permettesse X-T1. La ghiera alla base è sta- FUJIFILM X-T2 1729,99 € ta dotata di QUALITÀ E RICCHEZZA DI FUNZIONI lab un seletto- Con la X-T2 ci siamo davvero divertiti. La costruzione e l’ergonomia sono di primissimo livello ed il feeling con la macchina nasce dalla prima accensione, re esterno ma siamo consapevoli che gran parte del divertimento è figlio della passione per la fotografia e per l’attenzione al dettaglio che questo tipo di macchina richiede al suo padrone: l’altissimo livello di personalizzazione su Auto ISO e parametri di gestione dell’autofocus da soddisfazione ai cultori delle frontale impostazioni ma può togliere il piacere di fotografare “a cuor leggero” a coloro i quali ancora mal digeriscono la navigazione fra menu e preset. Zone e raggiungi- Wide Tracking tengono alta l’asticella anche con blasonate rivali APS-C quali D500, ma al calare della luce la X-T2 mostra qualche incertezza. La qualità bile con l’in- dell’immagine è di primissimo livello, con un RAW assolutamente senza rumore ed un Jpeg che non sbaglia una tonalità cromatica: basterebbe anche la dice ma non sola simulazione film Provia a regalare immagini di primissimo livello, ma non contenta Fujifilm ne aggiunge altre 8 completamente personalizzabili: an- cora una volta, un altissimo livello di personalizzazione che può (quasi) far paura. Un “vero” difetto? La durata della batteria, davvero ridotta per sole ses- comodissimo sioni fotografiche: se l’uso diventa anche quello in ambito videomaking, l’extra grip con batteria supplementare passa da optional ad acquisto obbligato. da spostare: stac- care l’occhio dal mi- Qualità Longevità Design Semplicità D-Factor Prezzo rino per cambiare l’area 8.4 9 8 8 7 9 8 di messa a fuoco può capitare più volte del previsto, ma l’abitudine all’uso Personalizzazione estrema I meno esperti avranno “da studiare” andrà a creare verosimilmente delle routine nel foto- COSA CI PIACE Parco ottiche Fuji di prim’ordine COSA NON CI PIACE Autofocus rivedibile in scarsa luminosità grafo. All’estremità destra la ghiera di compensazione Resa RAW e JPEG da primato Durata della batteria dell’esposizione con i canonici +/- 3EV ed una nuova posizione “C” (mutuata da X-Pro2) che estende il ran- proporre il touchscreen fra le caratteristiche di questo in lega di magnesio stabile e senza vibrazioni con una ge a +/-5EV. Completa l’allestimento superiore destro display posteriore, e per quanto l’interfaccia utente tropicalizzazione garantita da 80 punti di chiusura che il tasto di scatto con richiami molto vintage anche que- con joystick ed input sia funzionale e precisa, senza ne garantiscono la funzionalità anche in condizioni di sti derivati dall’ammiraglia street di casa Fujifilm. Alla rischi di infinite navigazioni fra i menu che potrebbe- acqua scrosciante, polvere e temperature fino a -10°C. sinistra del mirino (di cui parleremo dettagliatamente ro far perdere l’attimo, su macchine top di gamma è più avanti), un’altra ghiera 2-in-uno con ISO e modalità un’assenza che ci manca e che dobbiamo sottolineare. Elettronica, sensori e autofocus di scatto: come la precedente, entrambe sono dotate Il primo giudizio complessivo sul design è quindi una senza compromessi di pulsante centrale di blocco del movimento rotatorio promozione a pieni voti: Fujifilm strizza l’occhio a colo- Ne abbiamo accennato poco sopra, è giunto il momen- che permette di tenere impostati correttamente i para- ro i quali cerchino una macchina che non li lasci orfani to di approfondire la questione mirino: senza ombra di metri anche rimettendo spesso in borsa la macchina, di una linea estetica da DSLR (che probabilmente era dubbio uno dei punti di forza di questa macchina e una senza rischio di cambiamenti indesiderati. Osservando fidata compagna di lunga data), ma porta sul mercato delle maggiori criticità di chi sta vagliando il passaggio la X-T2 da dietro, alla destra del display trova spazio il una macchina solida e ben costruita, con uno chassis da reflex a mirrorless. A differenza di X-Pro2, qui Fujifilm joystick per la navigazione nel menu e per la selezione non adotta l’innovativo mirino ibrido ottico/elettronico, del punto di messa a fuoco e i 4 pulsanti personaliz- ma equipaggia la X-T2 con un modello OLED elettroni- zabili con impostazioni tagliate su misura. Se vogliamo co ad altissima risoluzione: stesso valore di risoluzione “dare i numeri” della macchina: 132,5mm x 91,8 x 49,2 a 2.36 milioni di punti e 0.77x di ingrandimento presen- e 507gr. Veniamo al display posteriore, un LCD da 3” te su X-T1 ma luminosità che raddoppia, passando da ed 1.04 milioni di punti che può essere “estratto” dal- 250 cd/m2 a 500 cd/m2, con velocità di refresh stan- la sua alcova ed inclinato di poco meno di 90° grandi dard fissata a 60fps che può essere portata all’incredi- in orientamento panoramico e ruotato verso l’alto in bile soglia di 100fps. Se aggiungiamo un lag di 0.005 modalità ritratto. Lo schermo presenta un’utile moda- secondi, ecco che i dubbi sulle velleità professionali di lità Info che mette a disposizione del fotografo tutti i questo tipo di mirino vengono spazzati via. Dimensio- parametri chiave in visione comparata, offrendo anche ni di base settate a 3:2, ma la X-T2 supporta anche il le modalità Standard e Custom Live View: la seconda, formato 4:3 ed 1:1: nel formato nativo l’immagine sarà in particolare, offre 14 personalizzazioni fra cui dei pa- letterbox con le bande nere sui lati superiori ed inferiori

rametri per il mirino elettronico. Fujifilm decide di non segue a pagina 45 

 torna al sommario 44 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE

TEST sul mercato, ed addirittura superandone qualcuna. singolo, alterniamo la griglia fra le opzioni 3x3, 5x5 e Fujifilm X-T2 A mettere alla frusta queste pesanti affermazioni, la 7x7 ed iniziamo a studiare il comportamento della mac- lente che abbiamo in kit è un Fujinon XF 16-55mm china. X-T2 riesce a gestire il riconoscimento facciale segue Da pagina 44  f/2.8 che ci ha seguito in giro per Milano ed hinterland, solo usando l’autofocus a ricerca di contrasto invece di ma che si è fatto una trasferta anche in Germania, più analizzare l’immagine per scegliere quale sia il miglior usate per visualizzare dettagli ed informazioni extra, se precisamente alla fiera del gioco da tavolo di Essen: punto di messa a fuoco e usare quindi il sistema a ricer- desiderato dall’utente. Questo per quanto riguarda i nu- due ambienti molto diversi per capire se Fujifilm sta ca di fase per acquisire e seguire il soggetto in movi- meri: ma come si può lavorare con questo gioiellino di facendo marketing o se crede concretamente nelle mento. Le immagini che otteniamo sono ricche di detta- tecnologia fotografica? Fujifilm lascia inalterata la User qualità fotografica del suo gioiel- Interface del mirino elettronico che ha visto debuttare lino APS-C. sul mercato con la sorella X-Pro2: la prima opzione che si palesa all’occhio del fotografico premendo il seletto- Prova sul campo re sulla destra della struttura di mira è il Full Mode, che Qualità eccezionale dà credito al proprio nome mostrando una visione inin- fin troppa libertà terrotta della scena inquadrata assieme a tutte le infor- di personalizzazione mazioni necessarie, che trovano però spazio fuori dalla Alla prova sul campo, le sensazio- composizione e che quindi non distraggono l’occhio, ni e le consapevolezze maturate lasciandolo concentrato sulla perfetta resa finale dello nella fase di studio della X-T2 cer- scatto. La modalità Normal ottimizza la visione dell’in- cano una controprova. Ma è an- quadratura alleggerendo la mole di informazioni fornite che l’occasione per saggiare la al fotografo e - per finire - l’interessante Dual Mode che bontà di un altro elemento distin- unisce il meglio dei due mondi: l’immagine appare divi- tivo della produzione fotografica sa in due, con l’inquadratura a sinistra ed un’area 100% d’alto livello: l’autofocus. Sulla X- manual focus sulla destra. L’unica pecca? Questa mo- T2, Fujifilm dà al fotografo le chia- dalità non ruota con l’orientamento del corpo macchi- vi della macchina, lasciandogli fin na. Il giudizio sul mirino elettronico è - in ultima analisi da subito carta bianca su di un - ampiamente positivo: il refresh, impercettibile anche gran numero di parametri, ma se all’occhio più attento già a 60 fps smette di essere un l’ampiezza di opzioni va solitamente a braccetto con gli e definite, ma bisogna abbassare la velocità elemento di possibili preoccupazioni quando portato a sensazioni positive riguardo il poter ottenere il massimo dell’otturatore (in altre scatti notturni si noterà ancora di 100fps in Boost Mode. Se non fossimo consapevoli di da ogni situazione, si fa talvolta sentire qualche paura. più): in buone condizioni di luminosità e con un sogget- essere alle spalle di un mirino non tradizionale, non no- Le premesse alla base del lavoro compiuto da Fujifilm ci to statico o in posa, per contro, il riconoscimento degli teremmo la differenza se non - forse - per un dettaglio: sono e sono tangibili nel menu della X-T2, eppure qual- occhi (oltre che del volto) aiuta ad ottenere ottimi risul- il sensore che rileva l’avvicinamento/allontanamento cosa non torna come dovrebbe. La personalizzazione tati: la spina dorsale di questa qualità è data dal sensore dell’occhio al mirino, e che quindi risveglia il display troppo di fino alza l’asticella del cercare a tutti i costi la X-Processor Pro, che fa sì che ISO 800 diventi il nostro posteriore, ha un piccolo “lag”, che lascia l’immagine soluzione migliore, portandola ad insinuare talvolta il nuovo normale, ed ISO 1600 un’ottima alternativa che al buio per una frazione di secondo nel passaggio di dubbio che - nonostante il tempo speso alla ricerca dei spesso nemmeno ci ricordiamo di aver impostato. Par- visuale. L’unico rimedio che abbiamo trovato è lasciare dettagli corretti sia stato ben ripagato da uno scatto lavamo di personalizzazioni di fino, forse troppo, e ini- il mirino sempre in funzione, sganciando il display dalla pregevole - si sarebbe potuto ottenere di meglio incro- ziamo a capire perché: la X-T2 offre al fotografo i mezzi ciando i dati diversamente. La X-T2 utilizza un sistema per gestire il comportamento dell’autofocus con 3 para- di messa a fuoco dei soggetti in base al riconoscimento metri che si vanno a modulare sui 5+1 (quest’ultimo, della loro distanza dalla lente, e in Fujifilm hanno messo personalizzabile) preset installati sulla macchina, e che

sua alcova: la batteria, tuttavia, non approverà questa scelta. Veniamo ora al cuore della macchina, il sensore X-Trans III CMOS da 24,3 megapixel in formato APS-C. Le ragioni che legano a doppio filo la casa giapponese al formato di sensore più piccolo sono note da tempo, ed il desiderio di non creare una macchina pesante ed ingombrante come arriva inevitabilmente ad essere il corpo di una fullframe si è avverato anche in X-T1. Clicca le immagini per vedere l’ingrandimento. Ma questa volta Fujifilm si spinge più in là, ribadendo che “È impossibile notare la differenza tra il bokeh di anche il sistema di autofocus - e le sue molteplici perso- se usati correttamente aiutano l’autofocus a dare il mas- un sensore APS-C ad apertura massima e quello di un nalizzazioni - nella lista delle variabili in mano all’utente, simo poiché fanno capire al sensore che tipo di sogget- sensore full frame con apertura chiusa di uno stop” che è chiamato a fare le sue scelte inquadrando e se- to si trova di fronte alla lente. Essi sono Tracking Sensi- (come espresso qualche anno fa dal manager giappo- guendo l’oggetto dello scatto: abbiamo messo alla fru- tivity, Speed Tracking Sensitivity e Zone Area Switching. nese Ueno Takashi) ed affermando senza paura la pos- sta il sistema in zona Porta Garibaldi, durante un pome- Il primo setta il tempo con cui cambiare il fuoco in base sibilità di rivaleggiare ad armi pari con molte fullframe riggio di inizio ottobre. Selezioniamo l’AF a punto segue a pagina 46 

 torna al sommario 45 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE

TEST lentieri intervenire in prima persona. Le belle parole artistico e parametri azzardati. La ricchezza di dettagli e Fujifilm X-T2 spese in apertura sull’ergonomia della X-T2 trovano nitidezza sui toni senza colori è davvero invidiabile. Tut- una grandissima conferma in questo frangente: i co- to questo per dire che la qualità fotografica della X-T2, segue Da pagina 45  mandi della X-T2 sono veloci e precisi, e la grandissima in RAW, non teme confronti con nessuna blasonata con- personalizzazione dei tasti funzione posteriori ci per- corrente APS-C, né sul campo del rumore né in termini al movimento del soggetto, lasciando in mano al foto- mette di impostare dei parametri diversificati che ben si di gamma dinamica. Gli scatti in JPEG, a loro volta, trag- grafo - in scala 0-4 - se l’AF deve “sganciare” il bersaglio adattano alla situazione di repentini cambi di ambiente. gono beneficio dalla completa e variegata palette di fil- all’ingresso in primo piano di nuovi soggetti o se deve Uno su tutti: il bottone sinistro del pad direzionale è sta- tri messi a disposizione all’utente, che ancora una volta rimanere concentrato il più possibile su quanto da noi to personalizzato per proporre diversi livelli di Auto ISO, avrà solo “bei problemi” a scegliere quale usare. Alle selezionato. Il secondo parametro mette in evidenza la che hanno permesso di avere subito pronte le migliori giuste condizioni di luce e soggetto, spingere il valore vocazione sportiva della X-T2 (del resto, è stata presen- impostazioni per le diverse aree della fiera. Spesso in ISO oltre la soglia di guardia può non creare i grattacapi tata alla vigilia della 24 Ore di Le Mans) e permette di far movimento da un tavolo all’altro a caccia di un posto li- che ci si aspetterebbe sulla carta, ed anzi c’è la concre- prevedere al sensore dove andrà il soggetto a fuoco, bero, abbiamo goduto degli ingombri relativamente ri- ta possibilità di trovarsi di fronte ad uno scatto pregevo- basandosi sulla sua accelerazione/frenata e fornendo dotti e - soprattutto - dei pulsanti di blocco delle ghiere: le e che non dovrà subire un lungo processo di postpro- al fotografo una scala di opzioni da 0 a 2 mentre da ul- una vera benedizione per una situazione così caotica duzione. Il pomeriggio milanese, il lungo weekend timo, l’opzione Zone Area Switching ci permette di dare dove il rischio di un giro completo dei selettori si na- tedesco ed i momenti in cui abbiamo potuto giocare priorità ad un soggetto che si pone al centro della zona scondeva dietro ogni stand. Negli angoli bui di cui so- con X-T2 hanno avuto un’altro elemento in comune, di autofocus, ai soggetti in primo piano o lasciare cam- pra, tuttavia, si nascondono i problemi: ad ISO 3200 la non gravissimo ma degno di segnalazione: la batteria di po libero alla macchina. Quando rimaniamo nell’area a situazione è ancora sotto controllo nella maggior parte X-T2 non brilla per autonomia. Alla prova anche con riconoscimento di fase del sensore, l’aggancio del volto dei casi, ed il dettaglio rimane ancora dove speriamo di bracketing prolungati, siamo riusciti a prosciugare una desiderato fa si che il focus rimanga sul soggetto ed trovarlo, ma le limitazioni di un autofocus che si basa su carica da 100% in un pomeriggio scarso. anche se gli improvvisi ed imprevedibili getti invadano il un sistema totalmente ibrido si fa sentire (letteralmente) primo piano, nessun dettaglio del fuoco da noi deside- durante l’acquisizione di un soggetto in condizioni di RAW principe dei dettagli, ma il JPEG rato si perda. Andare alla ricerca del dettaglio di un’oc- penombra, rallentando la messa a fuoco dell’immagine Fujifilm rimane il primo della classe Il salto a 24 megapixel porta con sè un aumento del livel- lo di dettaglio dell’immagine, che in aggiunta al lavoro di X-Trans esalta la resa dell’immagine con qualsiasi filtro si decida di lavorare: la maggior parte degli scatti di questa recensione sono stati ottenuti con la X-T2 in modalità di scatto RAW+Jpeg e filtro Provia. Il primo ci ha garantito la versatilità di un doppio formato che permette l’impor- tazione immediata su Lightroom dei file in alta qualità senza limitarne al contempo la fruibilità del più versati- le Jpeg su tablet e smartphone; il filtro Provia è stato invece usato partendo dalle impostazione di fabbrica,

Clicca le immagini per vedere l’ingrandimento. chio o sperare di ottenere il massimo da una scena con di frazioni più o meno lunghe di secondo. Se a questo colori uniformi mette sotto pressione la X-T2, che dà ci aggiungiamo la gestualità tipica di un soggetto in pro- nettamente il meglio di sé con un contrasto tangibile fra cinto di spiegare ad un tavolo di appassionati le mecca- soggetto a fuoco e la profondità di campo dell’area cir- niche della sua ultima creazione, si rischia di mandare costante. La nostra permanenza alla kermesse teutoni- davvero in difficoltà la X-T2 con la “combo” soggetto in ca di Essen ci ha permesso di studiare il comportamen- movimento più scarsa luce. In completa penombra e to della X-T2 anche in una con soggetti immobili, tuttavia, lo stacco fra il soggetto condizione molto particolare come a fuoco e lo sfondo regala immagini di notevole qualità quella di una fiera di grandissime anche ad ISO 6400 dove inizia ad emergere sulla foto dimensioni, dove di sicuro non si un effetto grana: attenzione però, non è rumore, ma può contare su condizioni di lumi- semplicemente l’effetto grana che inevitabilmente ini- nosità ottimale: luci variabili e zia a dire la sua senza però appesantire (troppo) l’imma- spesso troppo forti facevano da gine. Alzare l’asticella di ulteriori step, tuttavia, spinge la contraltare ad angoli bui e X-T2 al limite: si supera la soglia modificate nei valori di Alte Luci (abbassate a -2), Tono nascosti dove, critica alle condizioni di luce e Ombre (alzato a +2), Nitidezza e Riduzione Disturbo ab- per ottenere contrasto di cui sopra, per bassati a -4 e -3. Un intervento pesante, ma i valori che buoni risultati, tutto il resto c’è un filtro la casa setta come 0 ci appaiono davvero troppo alti, ci è toccato Acros B/W che assotti- e la possibilità di lavorare con un’immagine più “pulita” spesso e vo- glia il limite fra scatto che può essere affinata in nitidezza con un - se neces- sario - intervento di post produzione appare la scelta più idonea per lavorare con una X-T2 così performante sulla resa dei colori. Il Jpeg della casa giapponese si confer- ma ancora una volta di altissimo livello, con una resa cro- matica molto fedele al vero su gialli e verdi. Le tonalità del rosso, di contro, prestano il fianco ad un più generale appiattimento ed una saturazione più bassa che richie- de qualche intervento di post produzione.

 torna al sommario 46 Q3 PLUS DIVERTIMENTO SUPERDIMENSIONATO E VIDEOGIOCHI SENZA LIMITI!

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www.vivitek.eu n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE TEST Bella e innovativa, la Toyota C-HR offre un impianto audio realizzato da JBL. L’abbiamo ascoltato, ecco come suona A bordo di Toyota C-HR per ascoltare il sound JBL Il sistema audio è stato realizzato appositamente per la C-HR, partendo dallo studio dei materiali per gli interni dell’auto

di Claudio STELLARI i può avere in auto un impianto audio di alta qua- lità montato di serie? E soprattutto, come suona? S harman ci ha inviato a scoprirlo partecipando a un evento organizzato per il lancio della nuova Toyota C-HR; il crossover del costruttore giapponese, a se- conda delle versioni, può infatti montare un sistema video audio progettato e realizzato appositamente per que- sta vettura da JBL, azienda che come sappiamo fa parte della galassia Harman, passata recentemente sotto il controllo di Samsung. JBL può vantare un in- credibile know-how con l’80% delle installazioni audio nei concerti dal vivo, oltre alla presenza dei suoi appa- rati nel 70% degli studi di registrazione e nel 90% delle sale cinema certificate THX. A tutto questo si somma un posto in prima fila nel cuore di tutti gli amanti della buona musica, guadagnato grazie a sistemi e diffusori lab di qualità. Ce n’è abbastanza quindi per alimentare la alti, ma grazie al tetto spiovente il crossover Toyota stradale, il C-HR può offrire inoltre altri equipaggia- nostra curiosità, ma prima di passare alla parte audio mette in mostra un aspetto filante, che ricorda quello menti di sicurezza e assistenza alla guida, come il firmata JBL, vale la pena approfondire la conoscenza di un coupè; un carattere sottolineato dalla forma delle blind spot monitor, per la rilevazione delle vetture in con la Toyota C-HR, un’auto decisamente nuova e maniglie posteriori nascoste nelle linee del montante avvicinamento negli angoli ciechi e il rear cross traf- coraggiosa, progettata con un occhio di riguardo per e dallo spoiler posteriore che si raccorda al tetto. fic allert, che avvisa della presenza di ostacoli o del- soddisfare l’esigente clientela europea. L’aspetto deciso e tecnologico dell’auto è ripreso dal l’avvicinamento di altre vetture durante le manovre in design degli interni: i comandi sono rivolti verso il gui- retromarcia. Aggressiva e hi-tech, dentro e fuori datore, ben accessibili e disposti in modo intuitivo; la Dal punto di vista tecnico, la Toyota C-HR utilizza la La Toyota C-HR è un’auto che va oltre i soliti sche- strumentazione è illuminata da una gradevole luce blu stessa piattaforma modulare della Prius, la TNGA mi, diverse dalle altre. Per capirlo basta un semplice e risulta sempre ben leggibile. La forma lineare della (Toyota New Globale Architeture), da cui in parte ere- sguardo: il frontale ha un aspetto muscoloso, con linee plancia è sottolineata da un profilo realizzato con ma- dita anche la meccanica. Due le motorizzazioni pre- decise e forme stilistiche particolari. I passaruote sono teriale morbido al tatto che si raccorda alle portiere an- viste: 1.2 turbo benzina da 116 cv e 185 Nm di coppia teriori, profilo che abbraccia al centro il grande display (disponibile anche con trazione integrale), e 1.8 VVT-I touchscreen multicolore da 8”, centro di controllo del Full Hybrid da 122 cv; tutte le versioni destinate al no- sistema di infotainment della vettura, che troneggia in stro Paese montano la trasmissione automatica con posizione rialzata. Inizialmente sembra fin troppo pre- cambio CVT. Secondo le previsioni di Toyota questa sente nell’abitacolo della vettura, ma ci si abitua alla motorizzazione dovrebbe andare per la maggiore, con svelta. Il navigatore è disponibile come optional, di una percentuale del 75% rispetto al totale delle vendi- serie invece il pacchetto Toyota Safety Sense Plus con te in Europa. E dopo aver guidato per mezza giornata sistema pre-collisione, avviso di superamento corsia, ciascuna delle due versioni non ci sentiamo certo di riconoscimento della segnaletica stradale, sistema di darle torto. abbaglianti automatici, funzione di rilevamento pedoni e cruise control adattivo. Sul alcune versioni è previsto Progettato per suonare bene anche il sistema di riconoscimento della segnaletica JBL ha progettato il sistema audio della Toyota C-HR appositamente per questa vettura, non si tratta quin- di del solito impianto in predisposizione che trovia- mo normalmente montato di serie delle auto, ma di qualcosa di decisamente diverso: la progettazione, ci dicono, ha richiesto una stretta collaborazione tra gli ingegneri Toyota e JBL, spingendosi fino allo studio dei materiali e delle forme delle superfici degli interni dell’auto per capire quale fosse la loro influenza sul- l’ascolto. Il risultato finale è il sistema JBL Premium, basato su un’amplificatore da 576 Watt totali suddivisi su 8 ca- nali e un totale di 9 altoparlanti. Nella parte anteriore dell’auto troviamo un sistema tre vie con tweeter da 25 mm caricati a tromba (recentemente brevettati da JBL) disposti nei montanti della vettura. I tweeter a

segue a pagina 49 

 torna al sommario 48 n.146 / 16 13 DICEMBRE 2016 MAGAZINE

TEST Toyota C-HR con sistema audio JBL segue Da pagina 48 

tromba hanno un’elevata efficienza, offrono un’ampia risposta alle alte frequenze e un’elevata dispersione, disposti nel montante permettono di sfruttare le rifles- sioni sul parabrezza e di innalzare il fronte sonoro, facendo sembrare che il suono non provenga dai lati della vettura ma da un punto in alto di fronte ai pas- seggeri anteriori. Ai lati del cruscotto sono disposti i midrarange da 80 mm di diametro a elevata disper- sione, uno per lato; un woofer da 170 mm di diametro trova posto nella parte bassa di ciascuna della due portiere anteriori Nella parte posteriore, disposti a portiera, troviamo due altoparlanti full range da 150 mm di diametro; a spingere le basse frequenze ci pensa il sub bass re- flex con un altoparlante a doppia bobina da 190 mm di diametro, sistemato nel bagagliaio sul lato destro, non abbiamo sentito nessuna necessità di regolare riprodotta dal sistema audio JBL. Il suono ha un’im- perfettamente sagomato per occupare lo spazio a di- nemmeno i toni, segno della bontà delle impostazioni postazione che tende a privilegiare gli estremi della sposizione dietro il passa ruote. In questo modo non di fabbrica.Per quanto riguarda le sorgenti, il sistema banda, ma non risulta mai sbilanciato, un carattere viene pregiudicata la capacità di carico della vettura e offre un ingresso USB (disponibile un ingresso nella che ben si adatta all’ascolto in auto. nulla rimane in vista; anche l’ampli è sistemato sotto i parte bassa del tunnel centrale), la selezione della ra- La riproduzione offre un notevole dettaglio, soprattut- sedili posteriori. Per quanto riguarda la configurazio- dio, di un ingresso aux e naturalmente la connessione to alle alte frequenze (merito dei tweeter a tromba), ne degli 8 canali dell’amplificazione, tweeter/midran- Bluetooth, per il collegamento dei dispostivi mobili. Il che però non diventano mai eccessive o fastidiose. ge anteriori condividono un canale dell’amplificatore, controllo può avvenire mediante i comandi a volante Il sub sa essere discreto ma all’occorrenza sa fare la uno per il lato destro e uno per il sinistro; i woofer o direttamente dal monitor touch. voce grossa sottolineando con vigore e precisione anteriori beneficiano ciascuno di una canale dedicato, i passaggi più impegnativi senza mai divenire trop- due canali di amplificazione sono dedicati alla coppia Per ora niente Apple Car Play po presente, “lungo o gommoso”. Alzando il volume di altoparlanti full range posteriori, i due rimanenti ca- e Android Auto fino al massimo si apprezza il notevole lavoro di se- nali spingono vigorosamente il sub doppia bobina. La C-HR per ora non è compatibile ne con Apple tup svolto da JBL: siamo arrivati fino a far vibrare lo Car Play e nemmeno con Android Auto, Toyota sta specchietto retrovisore interno dell’auto senza che Poche regolazioni, ma è meglio così valutando con Apple l’introduzione della tecnologia il suono divenisse fastidioso. Ovviamente dopo un L’ampli è dotato di DSP e gestisce i tagli in frequenza Apple Car Play sulle proprie vetture ma non è dato ascolto prolungato “al massimo” si è portati natural- (attivi) verso i diffusori. Gli ingegneri JBL sono interve- sapere se arriverà e quando. Con l’acquisto del na- mente ad abbassare il volume (di poco), ma si tratta nuti sulle curve di equalizzazione e sui ritardi di ogni vigatore, Toyota offre alcune app gratuitamente, tra di una necessità fisica. Anche in queste condizioni canale, predisponendo un tuning fine del sistema. cui TomTom Traffic, Coyote, Google Stret View, Fuel estreme di ascolto non si nota alcun rumore provo- L’utente può intervenire solo sul volume (indispensa- e Parking, Meteo, Aha, inoltre è possibile scaricare a cato dalla vibrazione degli elementi dell’abitacolo, bile), sulla regolazione dei toni (alti, medi, e bassi) e pagamento Aupeo e l’app di Twitter. segno dell’ottimo lavoro svolto nella realizzazione sul fader per regolare il volume tra parte anteriore e del sistema e nella costruzione della vettura. posteriore del sistema. Poche regolazioni quindi, ma si Dettaglio, potenza Ad un ascolto più moderato si apprezza l’ottima tratta di una scelta del tutto condivisibile: l’impianto è e un’ottima… immagine distribuzione del suono in auto: si ha l’impressione stato finemente regolato dai tecnici JBL per esprimer- Eccoci quindi proiettati alla guida della Toyota C- la musica provenga da un punto di fronte a noi non si al meglio, intervenendo manualmente a orecchio si HR in Spagna, sulle colline intorno a Madrid, pia- dai lati, dove sono gli altoparlanti, con le voci ben rischia solo di fare peggio. Durante l’ascolto, del resto cevolmente accompagnati dall’ascolto della musica posizionate in alto sopra il cruscotto. Perfetta anche la gestione degli effetti, con i diversi suoni che ven- gono posizionati esattamente dove sono collocati in sede di incisione. Una prestazione convincente sotto tutti punti vista; ovviamente è possibile anche scegliere una strada diversa e rivolgersi a un instal- latore specializzato di sistemi Hi-Fi Car, che saprà confezionare un impianto su misura, per soddisfare esigenze specifiche. Occorrerà però mettere in con- to una spesa probabilmente superiore agli 800 euro richiesti per dotare la Toyota C-HR del sistema JBL Premium, accettando anche modifiche all’auto post vendita. Vale la pena dotare la nostra C-HR del siste- ma JBL Premium? È una scelta personale ma ci sen- tiamo di consigliarvelo, soprattutto se passate diver- Il tweeter a tromba posizionato nel montante an- Il subwoofer installato nel bagagliaio non pre- se ora in macchina e apprezzate la qualità musicale teriore della Toyota C-HR, il suo design si integra giudica in alcun modo la capacità di carico della ovunque vi trovate, in casa ma anche in macchina. alla perfezione con quello dell’abitacolo. vettura. Buon viaggio.

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