Sabbioneta. Da città ideale a Patrimonio dell’Umanità

Luca Rinaldi, Serena Trivini Bellini

Sabbioneta (Mn). Giunge in questi loga, il ebrai- Strada Sabbionetana, mesi a termine il lun- co), culminate con le cartellone che go cammino, iniziato pesanti distruzioni bel- pubblicizza il paese, anni 1950-1965. più di due anni fa, che liche (la chiesa dei Fi- Mantova, Biblioteca ha portato le città di lippini, il convento di Mediateca Gino Mantova e Sabbioneta San Francesco…) e con Baratta, fondo all’iscrizione nella Li- gli errori della ricostru- Azienda Promozione sta del Patrimonio del- Turistica, APT_1483, zione degli anni Cin- tratta da internet, l’Umanità dell’Unesco. quanta che, portando (URL: http://www. È l’anno  quan- avanti le politiche di lombardiabeniculturali. do le Amministrazioni trasformazione conte- it/fotografie/schede/ Comunali di Mantova e nute nel Piano Regola- IMM-2s010-0001483/). Sabbioneta fanno richiesta al Ministero per i Beni tore di massima relativo alla Città Vecchia ( ) e e le Attività Culturali di avviare il procedimento, nel Piano parziale di ricostruzione della città e di puntando sulla cultura quale principio guida delle Cittadella (  ), si concretizza con la demolizio- future strategie di crescita e sviluppo dei tessuti ur- ne di alcuni isolati e con la copertura parziale del bani e del territorio circostante. Nel gennaio  Rio, tra le attuali piazza Cavallotti e piazza Martiri viene presentato al Comitato Unesco il Dossier di di Belfiore. Questi fatti sono già stati oggetto di ri- Candidatura , nel quale vengono identificati nello flessioni e critiche , mentre della vicenda di Sabbio- specifico i beni interessati, precisandone l’inqua- neta, del suo salvataggio e della sua rinascita, poco dramento urbanistico e normativo (il sistema cioè si è trattato. Il presente contributo intende riper- dei vincoli di tutela ambientale e paesistica esisten- correre sinteticamente le vicende urbanistiche della ti), la storia e lo sviluppo degli ambiti in oggetto cittadina nel corso del  secolo, sino alla definitiva e delle principali emergenze architettoniche e arti- consacrazione a città d’arte, unicum da salvaguar- stiche. Costituisce parte integrante di questo docu- dare come monumento intimamente connesso col mento la proposta di Dichiarazione di Valore Uni- suo contesto paesaggistico. versale Eccezionale che verrà sottoposta al giudizio Nel  Vespasiano Gonzaga ( -) inizia del Comitato Unesco, nella quale vengono eviden- a trasformare il borgo di Sabbioneta, capitale del ziati i requisiti che giustificano la candidatura. feudo pertinente a un ramo cadetto della famiglia Mantova è stata coinvolta nel Novecento in Gonzaga, nella piccola “città ideale” del Rinasci- complesse vicende urbanistiche, tra le quali le irra- mento che oggi ammiriamo. Sotto l’impulso di gionevoli demolizioni, avvenute nella prima metà Vespasiano numerose opere architettoniche e ur- del secolo, di importanti testimonianze architetto- banistiche proseguono alacremente, per essere in- niche (le porte medievali, la Palazzina della Paleo- terrotte di colpo alla sua morte. 

Sabbioneta in una mappa del XVIII secolo. Si vedono la cinta muraria ancora integra e la rocca (Mantova, Archivio di Stato, Catasto Teresiano ).

A DESTRA , Sabbioneta nel 1944 in una foto aerea della RAF (Roma, Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, Aerofototeca Nazionale).

Lo spazio urbano, diviso in trentaquattro isolati rio, un bottegaio che l’aveva acquistata dalla Regia regolari attestati su un asse mediano di attraversa- Camera Austriaca. Nell’abitato, caratterizzato da mento, viene delimitato tra il  e il  da una vie porticate, si trovano altri famosi monumenti: il cinta muraria stellata, l’elemento che più di altri ha , costruito “all’antica” da Vincenzo mantenuto una forza evocativa. Il centro politico, Scamozzi tra il  e il  , e la Chiesa dell’Inco- religioso e amministrativo del borgo è Piazza Duca- ronata, che diverrà il Pantheon del Duca. le, su cui si affacciano il Palazzo Ducale e la chiesa Se si esclude la Rocca, il borgo di Sabbioneta è parrocchiale di Santa Maria Assunta. Poco distan- rimasto praticamente intatto dall’età di Vespasia- te, sulla Piazza d’Armi, vengono eretti il Palazzo del no all’inizio del Novecento, quando i primi timidi Giardino (  ) e la Galleria degli Antichi (  - sentori della modernità spingono gli amministrato- ), casino ducale e edificio destinato ad ospitare ri a favorire l’attraversamento della cittadina, sino SOTTO , Sabbioneta oggi, le collezioni d’arte della famiglia Gonzaga. Questi allora regolato dalle porte gonzaghesche, aprendo vista da nord est, con il regolare reticolo dei lotti ultimi edifici fronteggiavano la Rocca, della quale è due nuovi varchi nelle mura, uno a nord (  ) e edilizi. rimasta traccia solo nelle mappe storiche: la struttu- uno a sud (  ), proprio all’altezza delle nuove ra venne atterrata nel  ad opera del proprieta- scuole sorte sul sedime della Rocca. Già dal  si  tutela del paesaggio e dei centri storici discuteva della demolizione completa delle mura , argomento causa di divergenze tra l’amministrazio- ne comunale e la Soprintendenza ai Monumenti veronese, divise sulle ipotesi di trasformazione del borgo, tra necessità di sviluppo del centro urbano ed esigenze di tutela di un patrimonio storico co- sì rilevante. Il  novembre  la Giunta Comunale di Sabbioneta aveva proposto all’approvazione del Consiglio Comunale un preciso documento sulla necessità di abbattimento delle mura:

Il risanamento di Sabbioneta, formando parte pre- cipua del nostro programma d’azione, la Giunta, appena insediata, si è subito data cura di rialzare le sorti di questa povera Cittadina facendo allestire dall’Egregio Ingegnere Comunale Signor Beduschi Cavour il progetto dell’abbattimento delle mura che 

Sabbioneta, PRG del 1975. Previsioni di piano per le aree esterne al centro storico.

A DESTRA , Sabbioneta, PRG del 2000. Indicazione delle possibili trasformazioni all’interno della città murata.

SOTTO , Sabbioneta, Piano Particolareggiato Centro Storico del 1999. Rilievo cingono, a ridosso dell’abitato cittadino, soffocando- dei lotti adiacenti a ne ogni possibilità di proficua espansione, di incre- piazza Ducale. mento economico e costituendo esse una ragione di insalubrità.

Di fronte al pronunciamento di Alessandro Da Lisca, Soprintendente ai Monumenti, che il  ottobre  aveva dichiarato che “le mura costi- tuiscono ancora, salvo lievi modificazioni, la cinta creata da Vespasiano, hanno notevolissimo interes- se storico e sono uno degli elementi essenziali del carattere che la singolarissima Città Gonzaghesca può ancora serbare”, si finiva per ammettere che, benché “la demolizione del castello che costituiva, senza alcuna incertezza, la parte veramente storica e artistica delle fortificazioni, ha tolto il vero carat- tere delle nostra mura e ne ha reso possibile un più ampio atterramento […] anziché tutte le mura, basterebbe, per ora, abbatterne un settore, quello settentrionale. Così verrebbe salvato il carattere alla Città e nel medesimo tempo aperta una nuova arte- ria alla sua vita avvenire”. Ci si era dunque limitati, nel  , al sacrificio di un tratto di circa duecento metri nella porzione settentrionale della cinta, al- l’altezza del nuovo varco verso Mantova. Sabbioneta giunge quindi pigramente sino al- l’ultimo conflitto modiale, quando viene immor- talata, ancora interamente racchiusa nelle mura, in una celebre foto aerea della RAF . Gli anni Sessanta portano i primi sconvolgi- menti al tessuto urbano e al territorio circostante. Sabbioneta non è ancora dotata di un Piano Rego- latore e nemmeno di un semplice Piano di Fabbri- cazione. Dalla metà degli anni Sessanta una nuova strada di circonvallazione permette finalmente alla statale Mantova- di evitare il borgo monu- mentale, mentre una caotica congerie di condo- mini, villette e piccoli insediamenti commerciali e artigianali sorge lungo i principali assi di comu- 

Sabbioneta, Piano nicazione che escono dall’abitato. La stagnazione Particolareggiato economica, la crisi irreversibile dell’agricoltura e il Centro Storico del 1999 Indicazione conseguente fenomeno migratorio dalla cittadina delle possibili verso i principali centri industriali lombardi limi- trasformazioni. Isolato tano fortunatamente l’ampiezza dei fenomeni di n. 19, via Gherardo trasformazione. da Sabbioneta, via Nel  - Piero Gazzola , Soprintendente ai Rodolfini, via Galleria. Monumenti delle Province di , Mantova e Piante e prospetti. , propone Sabbioneta come caso di studio all’interno del corso postuniversitario del Centro In- ternazionale di Studi per la Conservazione e il Restau- ro dei Beni Culturali (ICCROM). La pubblicazione che ne consegue costituisce una delle più avanzate riflessioni della cultura urbanistica italiana di que- gli anni sulla salvaguardia delle piccole città d’arte . Sottolineando gli errori più riprovevoli che hanno interessato Sabbioneta nella prima metà del secolo, “ispirati a un malinteso spirito di ammodernamen- to”, Gazzola rileva contestualmente l’inadeguatezza degli strumenti di controllo e gestione delle trasfor- mazioni delle emergenze storiche vigenti in quel pe- riodo, a fronte di uno sviluppo della tecnica e delle esigenze di una società in trasformazione. La So- printendenza si era impegnata sin dal Dopoguerra per “il restauro e la rianimazione degli edifici mo- numentali”: il Palazzo del Giardino con la Galleria degli Antichi, il Teatro Olimpico, trasformato in cinematografo (!), la chiesa dell’Assunta e la chiesa dell’Incoronata, le mura, per ultimo Palazzo Du- cale, adibito a Municipio e ad abitazioni . Gazzola rivendica però all’Ente di Tutela non più una mera difesa conservativa dei monumenti. “È inderogabile trasformare – afferma – da repressiva in propulsiva tutela del paesaggio e dei centri storici l’azione della Soprintendenza, da passivo in attivo il vincolo” 7. Nel suo studio Gazzola ribadisce le tesi a lui ca- Sabbioneta, Piano re, che aveva portato da protagonista all’interno dei Particolareggiato lavori per la redazione della Carta di Venezia del Centro Storico del : il centro antico considerato come unico mo- 1999. Indicazione delle possibili trasformazioni. numento, amalgama di emergenze e tessuto mino- Isolato n. 16 via Dondi, re; l’ambiente circostante come ambito di salvaguar- via Albertoni, via De dia; uno sviluppo economico non più legato alla Giovanni, via B.Campi. sola agricoltura e nemmeno all’industrializzazione Prospetti. Si noti la forzata, piuttosto al turismo culturale, perseguito prescrizione di demolire col recupero del tessuto urbano. l’unico edificio di archeologia industriale Con Gazzola viene attuata la prima schedatura del primo Novecento analitica degli edifici sabbionetani. Il “piano delle che si trova all’interno regole” viene esteso per la prima volta dalle singole del Borgo. emergenze all’intero tessuto del centro storico. Ven- gono definite le classi di intervento, graduate secon- 

IN ALTO A DESTRA , Sabbioneta, PGT del 2007. Indicazione delle possibili trasformazioni all’interno della città murata.

IN ALTO A SINISTRA , Sabbioneta, PGT del 2007. Previsioni di piano per le aree esterne al centro storico.

SOTTO , proposta di inserimento di Sabbioneta nella Lista del Patrimonio UNESCO. Indicazione della Buffer Zone (2008). 

SOTTO , Sabbioneta. do l’importanza e lo stato di conservazione degli A – il centro storico – viene introdotto l’obbligo di I Bastioni nel tratto immobili, e le funzioni compatibili per ciascuno, preventivo nulla osta da parte della Soprintendenza meridionale e in quello nord-occidentale, con alcune stimolanti proposte quali il recupero del per tutte le opere necessitanti licenza di costruzio- presso Porta della centro come albergo-diffuso, lo studio dell’arredo ne, se pur “non vincolante ai fini dell’autorizzazio- Vittoria, con l’area di urbano, il controllo del traffico privato. ne comunale che può comunque essere negata”. Si rispetto. Gazzola attribuisce alla pianificazione territo- rimanda inoltre la possibilità di estese trasformazio- riale il compito di tradurre in pratica le sue indica- ni a piani esecutivi (o Piani Particolareggiati) estesi zioni. Negli ultimi anni del suo mandato a Verona almeno all’isolato, di iniziativa pubblica o privata, sollecita e segue direttamente la redazione del primo in mancanza dei quali sono ammessi di fatto i soli piano urbanistico comunale, preparato negli anni interventi di manutenzione.  - e approvato nel  , prodotto dallo stu- All’esterno delle mura viene disegnata un’area dio mantovano Bassani-Caprini-Galdi-Poltronieri stellata, il cui perimetro risulta dalla combinazione e approntato per le aree monumentali da Alfonso del disegno della cinta e degli assi visuali preferen- Galdi, Ispettore Onorario della Soprintendenza, nei ziali della città murata, definiti dalle strade prin- termini di rigida difesa del centro storico sulla base cipali d’accesso; le aree comprese in queste zone dell’analisi puntuale dei singoli edifici. Per la zona territoriali omogenee di tipo “R” vengono quindi vincolate dalle Norme Tecniche di Attuazione del piano all’inedificabilità e all’obbligo di manteni- mento a verde; si permettono inoltre i soli inter- venti di restauro e manutenzione, senza aumento di volume, per gli edifici già esistenti. Per garantire in quest’area un combinato controllo da parte della Soprintendenza si appongono anche vincoli paesi- stici. Nel  si decreta il vincolo sulla fascia ester- na delle mura . L’impalcatura col tempo regge benissimo. Le trasformazioni sono di fatto bloccate nel centro, mentre all’esterno il residuo sviluppo dell’abitato viene incanalato in ambiti non di rilevanza ambien- tale. Sabbioneta è ormai salva. Tra il  e il  lo strumento urbanistico viene aggiornato attraverso una variante (progetto architetto Angelo Tenca) che rimanda per il Cen- tutela del paesaggio e dei centri storici tro Storico ancora alla redazione di un Piano Par- ticolareggiato di Interesse Sovracomunale (P.P.I.S.) con allegate Schede Operative: questa volta il piano viene approvato. Affidato nel  al Dipartimento di Scienze del Territorio del Politecnico di Milano (responsabili Maria Cristina Treu, Alberto Mioni), è approntato nel  e adottato l’anno seguente, se pur con parere negativo da parte della Soprin- tendenza di  che rileva diverse criticità rela- tivamente sia alla pianificazione urbana in proget- to che alle trasformazioni previste sugli edifici del centro storico . Nel piano infatti si percepisce la preponderante influenza della cultura urbanistica rispetto a quel- la storico-critica e di restauro conservativo. Le clas- sificazioni degli immobili del centro rimandano ai vecchi schemi di restauro tipologico, con una gra- 

Sabbioneta. I valori ambientali del centro storico. 

Sabbioneta. I valori dazione cromatica nelle tavole che va dal blu scuro ambientali del centro dei monumenti al giallo degli edifici senz’altro “da storico. eliminare”. Ben quattro sono le categorie che per- mettono interventi drastici: gli “elementi inadegua- ti”, gli “edifici scadenti da ristrutturare”, i “picco- li volumi da recuperare con sostituzione edilizia”, e gli edifici “da eliminare”. Al Piano sono allegate una Guida Tecnica, comprensiva delle prescrizioni relative a finiture e tipologia di elementi caratteriz- zanti sia gli edifici del nucleo urbano storico, sia le aree cortive di pertinenza, quali pavimentazioni, re- cinzioni, verde, strutture portanti, aperture, infissi etc., e le schede operative per gli interventi in cen- tro storico, con rappresentazioni schematiche del “prima” e del “dopo”, con pianta e prospetto, degli edifici. Non solo devono essere rimosse le super- fetazioni, ma i prospetti vanno riformati secondo criteri di congruenza intrinseca alla tipologia edi- lizia. Esemplare in questo senso la tassativa indica- zione di rimuovere tutte le ampie vetrine di foggia quadrangolare, “elementi non congrui da miglio- rare”, per ripristinare, peraltro del tutto arbitraria- mente, nuove aperture arcuate in “sintonia” con lo stile dell’edificio. trascurati, come Palazzo Forti e le Mura. Lo sblocco Il ruolo della Soprintendenza in questo orizzon- del Piano del centro storico e la ripresa dell’inizia- te viene un poco a mancare. Gli Uffici di Brescia tiva economica permettono di avviare i primi can- erano stati per tutti gli anni Novanta impegnati con tieri di recupero edilizio, che riflettono la fastidiosa la gestione degli importanti fondi FIO (Fondi In- propensione a correggere l’edilizia più semplice in vestimento ed Occupazione), che avevano permes- edifici “in stile”. so una ripresa dei lavori sui principali monumenti Nel luglio  viene firmato il Protocollo d’In- e l’avvio di altri su immobili e complessi sino allora tesa tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali tutela del paesaggio e dei centri storici 

Sabbioneta. Edifici mento armato, che devono senz’altro essere sostituiti recentemente restaurati con solai in legno). Le indicazioni potrebbero essere “in stile” secondo le indicazioni del PRG del genericamente condivisibili, ma essendo svincolate 1999. da un serio studio preventivo dell’evoluzione storica di ciascuna particella catastale, rischiano di divenire non il viatico per un’effettiva conservazione del patri- monio edilizio come storicamente stratificatosi, ben- sì una ricetta generica, buona per appagare la vista, con la creazione di scenari credibili per il turista. La vicenda della candidatura di Sabbioneta in- sieme a Mantova per la lista del Patrimonio Unesco sta ora contribuendo ad approfondire ulteriormente queste riflessioni. Già Gazzola, che ne era consulente, citava nel suo studio le proposizioni dell’Unesco sul- la necessità di determinare “in quale misura la con- servazione del patrimonio monumentale … diventa uno dei fattori dello sviluppo economico di un pae- e il di Sabbioneta per il vincolo sulla città se”  . Mentre l’apparato vincolistico costruito negli antica e l’estensione del vincolo alla Buffer Zone in- ultimi trent’anni appare ancor valido e pienamente dividuata per la candidatura Unesco. Contempora- rispondente ai criteri indicati dall’Unesco, va perfe- neamente viene redatto il nuovo P.G.T. del Comune, zionato il cosiddetto “Piano di Gestione”, che serve affidato a Edoardo Marini con la consulenza del Di- a definire come questo ambìto riconoscimento possa partimento di Architettura e Pianificazione del - portare alla valorizzazione delle risorse culturali e allo litecnico di Milano. Per la Città murata viene ripre- sviluppo economico del sito. so lo schema del P.P.I.S. del  con la definizione Da parte della Soprintendenza di Brescia, accan- di categorie quadro di intervento. Rispetto al piano to all’impegno di proseguire nella tradizionale ope- precedente, viene attenuata l’impostazione ripristi- ra di restauro dei monumenti della cittadina (è del natoria: si riducono ad esempio gli edifici scadenti o  l’impegno per il Palazzo del Cavalleggero, di inadeguati sostituiti da “altri edifici civili”, anche se proprietà statale) e specialmente negli interventi sui l’impostazione è la medesima, provenendo dal me- complessi prestigiosi non ancora pienamente riscat- desimo settore disciplinare; viene inoltre mantenuta tati quali il Palazzo del Giardino, si dovrà porre at- l’impostazione di massima delle zone “R” del primo tenzione al perfezionamento degli strumenti di pun- P.R.G., dalla riconoscibile conformazione a stella ori- tuale tutela del borgo. ginata dai coni visuali ideali che si hanno dalle prin- cipali vie di accesso a Sabbioneta, ma il perimetro viene qui rivisitato facendo riferimento alla divisione effettiva delle proprietà sul territorio. La novità è piuttosto un’altra. All’interno del co- siddetto Piano delle Regole del P.G.T. viene inserito, come parte integrante delle Norme Tecniche di At- tuazione , un Manuale Urbanistico Edilizio , che per la prima volta scende nel dettaglio degli interventi. La filosofia pare essere ancora una volta quella di una manutenzione “correttiva” del tessuto edilizio mino- re del borgo. Si prevede l’eliminazione progressiva degli elementi dissonanti esposti alla pubblica vista (serramenti non in legno, intonaci non a base di cal- ce, impianti esterni, che vanno occultati) e, nelle ri- strutturazioni, degli elementi architettonici che non si ritengono compatibili (ad esempio i solai in ce- 

Note

 Cfr. a proposito di questi fatti R.M. R, Mantova.  / artt. , , , , , sono soggetti alle sole indicazioni Piani  -  , Milano, Cleup,  . metodologiche e prescrittive impartite, caso per caso, dagli  Le notizie e i brani riportati di seguito sono tratti da C. organi periferici del Ministero …, nonché all’ovvio rila- U, Per l’abbattimento delle mura di Sabbioneta: ap- scio dell’autorizzazione prevista dall’art.  D. L.vo  / . punti storico-critici , Mantova, Stabilimento Lito-Tipografi- Questo al fine di non creare inevitabili conflitti fra quanto co F. Apollonio, . viene approvato da questo Ufficio e quanto contenuto nella normativa di piano … ) Non si condivide la scelta proget-  Si ringrazia per la ricerca e la riproduzione della fotogra- tuale di proporre una alberatura e coronamento degli spalti fia l’Aerofototeca dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la cinquecenteschi … questo nonostante si condivida la valu- Documentazione e la direttrice, dottoressa Elizabeth J. She- tazione che tale presenza è storicamente documentata … ) pherd. Aree di parcheggio: non si ritiene attuabile la trasformazio-  La figura dell’architetto piacentino Piero Gazzola (  - ne in parcheggio attrezzato dell’area sottostante il Baluardo  ), esperto Unesco, primo presidente dell’ International di San Nicola … Si ritengono realizzabili: il parcheggio sul Council of Monuments and sites (Icomos), tra i fondatori retro dell’edificio scolastico che affaccia su Piazza d’Armi a dell’Iccrom, promotore della Carta di Venezia del , condizione che sia ulteriormente distanziato dallo stesso, e verrà affrontata nella giornata di studio promossa a Verona quello individuato con lettera “E” sulla tavola  del piano, il  - novembre  , in occasione del centenario del- a condizione che sia schermato con siepi sempreverdi lungo la nascita, con un convegno intitolato Piero Gazzola, una il perimetro e che non si realizzi il sistema di risalita nella strategia per i beni architettonici nel secondo Novecento. Co- Torre del Castello. ) Non si concorda con la soluzione via- noscenza, tutela e valorizzazione nel contesto italiano e inter- bilistica proposta per la “nuova Porta” e “Terminal Turisti- nazionale. Per un profilo dell’architetto cfr. anche M. M- co”… ) Non si concorda con il prolungamento di Vicolo , Omaggio a Piero Gazzola (   -  ), “Ananke”  - Rodomonte … ) Si esprimono forti perplessità alla previ- , gennaio-maggio  , pp. - . sione di “completamenti” del costruito su lotti liberi … Si  P. G, Sabbioneta. Proposta per la rinascita della esclude da questa osservazione il comparto indicato con il    città , “Civiltà Mantovana”, s. II anno , gennaio-febbraio n° tavola del piano. ) Si rileva un disinteresse nella va-  , pp. - . lutazione delle valenze storico – culturali dell’unico edificio di “Archeologia Industriale” presente in via De Giovanni,  Questo sarà l’ultimo grande cantiere di Gazzola, conti- (ex Calzificio) di cui si prevede la totale trasformazione. nuato anche dopo il suo ritiro e connotato da una volontà ) L’ipotesi di ricollocare, nel luogo originario, le colonne di ripristino dell’aspetto cinquecentesco, con la demolizio- presenti in Piazza Ducale e in Piazza D’Armi non può es- ne dell’imponente scalone elicoidale seicentesco. sere assentita … Si rileva infine una eccessiva rigidità nelle  G, Sabbioneta , p. . minute indicazioni sulle trasformazioni di “facciata” che si basano, di massima, esclusivamente su una valutazione di  Decreto Ministeriale  luglio  , Dichiarazione di no- tipo estetico. Per quanto sopra esposto si esprime, nel com- tevole interesse pubblico di una zona in Comune di Sabbio- plesso, un parere negativo al piano in questione …”. tutela del paesaggio e dei centri storici neta . Il decreto è relativo alle “zone esterne alle mura”, co- me “punto di belvedere dal quale si può godere la visuale  Tra queste problematiche un caso esemplare è quello dell’antica città”. La Commissione Provinciale di Mantova dell’edificio di “archeologia industriale” dell’ex Calzificio per la protezione delle Bellezze Naturali ne aveva proposto di via De Giovanni, risalente ai primi decenni del  seco- il vincolo nella seduta del  maggio  . lo, del quale è prevista nel P.P.I.S. la totale trasformazione, con contestuale cambio d’uso, e riproposizione di facciate  Cfr. il parere emesso dalla Soprintendenza ai Beni Archi- con “ornamenti” di ispirazione classicista (cfr. nota prece- tettonici di Brescia il  marzo  dall’architetto Marco dente). Fasser. “ ) … Si richiede che nelle norme di piano venga inserito il disposto che gli edifici tutelati ai sensi D. L.vo  G, Sabbioneta , p. .