Composizione E Numero Dei Contingenti Militari Nell'età Del

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Composizione E Numero Dei Contingenti Militari Nell'età Del Università di Roma “Sapienza” Dipartimento di Scienze dell’Antichità CORSO DI DOTTORATO IN FILOLOGIA E STORIA DEL MONDO ANTICO CURRICULUM: STORIA ANTICA XXXI CICLO Composizione e numero dei contingenti militari nell’Età del Bronzo. Mesopotamia, Siria e Anatolia A.A. 2018/2019 TUTOR Prof. Maria Giovanna Biga CO-TUTOR Prof. Rita Francia Dott. Valeria degli Abbati Noi vogliamo cantare l’amor del pericolo, l’abitudine all’energia e alla temerità. F.T. Marinetti, Manifesto del Futurismo (1909) INDICE Ringraziamenti 1-2 Introduzione 3-7 Il Periodo Proto-Dinastico Accenni storico-geografici sulla Mesopotamia Proto-Dinastica 9-11 I contingenti militari in Epoca Proto-Dinastica 12-36 Il Periodo Akkadico Accenni storico-geografici sul Periodo Akkadico 38-41 I contingenti militari in Epoca Akkadica 42-58 Il Regno di Ebla Accenni storico-geografici sul Regno di Ebla 60-62 I contingenti militari nel Regno di Ebla 63-70 La III Dinastia di Ur Accenni storico-geografici sull’Età Neo-Sumerica 72-74 I contingenti militari della III Dinastia di Ur 75-84 L’Età di Mari Accenni storico-geografici sull’Età di Mari 86-88 I contingenti militari a Mari 89-102 Babilonia Accenni storico-geografici su Babilonia nell’Età del Bronzo 104-107 I contingenti militari a Babilonia 108-122 Il Mondo Assiro Accenni storico-geografici sul Regno d’Assiria nell’Età del Bronzo 124-127 I contingenti militari in Assiria 128-141 Il Regno di Mitanni Accenni storico-geografici sul Regno di Mitanni 143-149 I contingenti militari nel Regno di Mitanni 150-161 Il Mondo Ittita Accenni storico-geografici sull’Anatolia Ittita 163-171 I contingenti militari Ittiti 172-218 Conclusioni 219-223 Tavole 225-237 Bibliografia 238-260 INDICE DELLE TAVOLE Tavola I: La Geografia del Vicino Oriente Antico Fig. a – La Mesopotamia ed i suoi centri principali (VAN DE MIEROOP 2005 pag. ix) Fig. b – L’Anatolia ittita (de MARTINO 2016, p.138) Fig. c – La Siria della Tarda Età del Bronzo (AKKERMANS, SCHWARTZ 2003, p.238 fig. 10.1) Tavola II: Il Periodo Proto Dinastico Fig. a – PG/777 (UrII/t, p.55 fig. 6) Fig. b – Lancia con terminazione biforcuta (UrII/t, p.68, fig. 9) Fig. c – PG/1054 (UrII/t, p.99, fig. 15) Fig. d – Lo Stendardo di Ur, “lato della guerra” (BM 121201: WINTER 1985, p. 18 fig. 13) Fig. e – La Stele degli Avvoltoi, particolari con soldati (AO 50 + 2436-8 + 16109: WINTER 1985, p. 12 fig 2, p. 16 fig. 8) Tavola III: Il Mondo Akkadico Fig. a – La Stele di Sargon da Susa (MCKEON 1970, p.234 fig. 10) Fig. b – Frammento 6693 (MCKEON 1970, p.227 fig. 1) Fig. c – Frammento A della Stele di Nassiriya (MCKEON 1970, p.229 fig.4) Fig. d – Frammento di stele da Susa (MCKEON 1970, p.235 fig.11) Fig. e – Frammento di stele da Tello (MCKEON 1970, p.235 fig.12) Fig. f – La Stele di Naram-Sin (MCKEON 1970, p.239 fig.16) Fig. g – Disegno dell’impronta di sigillo (FRANKFORT 1939, p. 88 text-fig. 29) Fig. h – Impronta di sigillo (BM 89746: COLLON 1982, tav. 9 fig. 62) Fig. i – Impronta di sigillo (BM 129463: COLLON 1982, tav. 17 fig. 120) Tavola IV: Il Regno di Ebla Fig. a – Dettaglio dallo Stendardo di Ebla (MATTHIAE 2010, tav. xi) Tavola V: L’Età di Mari Fig. a – La Statua di Ebih-Il (AO 17551: CLUZAN, LECOMPTE 2011, p. 78) Tavola VI: Il Regno di Mitanni Fig. a – Sigillo ed impronta di sigillo (AO 15772: YON 2006, p. 128 fig. 8) Fig. b – Impronta di sigillo (SCHWARTZ 2014, p. 273 fig. 1) RINGRAZIAMENTI Si rischia di essere sempre un po’ banali nel ringraziare tutti coloro che ci hanno accompagnato in un percorso, e spero davvero di non dare questa impressione. Desideravo raggiungere questo traguardo dal primo giorno di Università e ho affrontato tantissimi sacrifici per arrivare fino qui, ma finalmente posso dire di avercela fatta. I miei tre anni di Dottorato sono stati senza dubbio i più complessi della mia vita accademica, durante i quali sono cambiata radicalmente e forse anche un po’ cresciuta. Chi mi conosce sa che all’inizio ero molto spaventata, non pensavo che sarei riuscita ad affrontare questo percorso con aspettative e desideri totalmente diversi da quelli che mi sarei aspettata di avere e che ero certa non sarebbero mai cambiati. Guardandomi indietro, però, sono contenta di aver cambiato punto di vista, di aver alleggerito tantissimo i miei pensieri e la mia vita, e di aver superato tante situazioni che mi hanno costretta a confrontarmi con i miei limiti. Tutto considerato, il Dottorato non è stato solo un arricchimento della mia preparazione universitaria, ma molto di più. Spero innanzi tutto di aver reso orgogliose del mio lavoro la Prof. Maria Giovanna Biga e la Prof. Rita Francia, che mi hanno seguita e tenuta per mano in ogni momento, sempre disponibili per qualsiasi chiarimento nonostante non sia stata la dottoranda presente che mi sarebbe piaciuto essere. A loro va il merito di avermi sempre incoraggiata e spronata a lavorare con il mio metodo, rispettando i miei tempi a volte un po’ troppo lunghi e di avermi fatta sentire sempre considerata e apprezzata. Ringrazio di cuore anche la Prof. Elena Devecchi e il Prof. Valerio Pisaniello per avermi aiutata a migliorare il mio lavoro con i loro sempre utili consigli. Questo progetto non avrebbe mai visto la luce senza il preziosissimo supporto del Prof. Mario Liverani, con il quale ho avuto l’onore di passare del tempo in interessanti conversazioni sulla Storia del Vicino Oriente Antico e da cui ho imparato davvero molto. Al Prof. Marco Ramazzotti, che ha creduto in me già durante la Laurea Triennale e che non ha mai smesso di seguirmi con attenzione, vanno la mia stima e la mia gratitudine per avermi dato coraggio nei momenti di difficoltà. Un pensiero affettuoso va alla memoria del Prof. Giovanni Pettinato, al quale intendo dedicare le mie umili considerazioni sul Protodinastico. Ricorderò sempre con gioia le nostre chiacchierate sui poemi di Lugalbanda e gli sarò sempre grata per la grande considerazione che mi ha dimostrato nonostante fossi solo una matricola. 1 Desidero ringraziare il Prof. Stefano de Martino per essere sempre stato disponibile a chiarire i miei dubbi e per avermi dato preziosi consigli su come poter migliorare. Un ringraziamento speciale va al Dott. Alessandro Di Ludovico con il quale mi sono spesso confrontata sugli argomenti più diversi e sempre con grande allegria. Alla Dott. Paola D’Amore vanno la mia stima e la mia riconoscenza, per avermi accompagnata nel mio percorso universitario trovando sempre un po’ di tempo e un sorriso per me. Ringrazio anche i miei colleghi, ormai amici, della sede di via Caposile dell’IIS “Tommaso Salvini”, Angela Carella, Alessandro Gregorace e Massimo Pace, che mi sono stati vicini dal primo giorno e che hanno sempre fatto il tifo per me. Ringrazio di cuore Mimma per avermi tenuta per mano, che sarà sempre una delle persone più importanti della mia vita, senza la quale non sarei potuta essere quella che sono. Desidero mandare un abbraccio a tutti i miei alunni della sede di via Caposile dell’IIS “Tommaso Salvini”, che in questi tre anni mi hanno insegnato a confrontarmi con la mia preparazione e hanno reso le mie mattinate sempre divertenti, vivaci e costruttive. Non posso non ringraziare chi mi ha accompagnata quotidianamente in questo percorso: Federica, che mi ha supportato e sopportato nell’ultima fase strappandomi sempre un sorriso nei momenti di crisi, Mirko, che mi ricorda quotidianamente con grande allegria che “devo chiudere” e Filippo, che con una pazienza e una dolcezza incredibili mi ha fatto scoprire un mondo tutto nuovo. Ringrazio, poi, tutti coloro che in me non hanno mai creduto e che con i loro “no” mi hanno fatto superare i miei limiti e diventare più coraggiosa. L’ultimo e più importante ringraziamento va a mia madre e mio fratello, che mi sono sempre stati vicini e mi hanno sempre fatto sentire appoggiata e stimata. Loro più di chiunque altro hanno potuto vivere con me le gioie e le difficoltà di questi anni e se mi guardo indietro mi sento ancora più amata. A mio fratello in particolare va un ringraziamento particolare, per aver dimostrato sempre una pazienza fuori dal comune e un affetto indescrivibile, ma anche per avermi aperto la strada per un percorso tutto nuovo. Dedico a lui questa mia ultima fatica, sperando di aver ricambiato almeno un po’ le grandi cose che ha fatto e fa tuttora per me. 2 INTRODUZIONE “Perché tutte l’arti che si ordinano in una civiltà per cagione del bene comune degli uomini, tutti gli ordini fatti in quella per vivere con timore delle leggi e d’Iddio, sarebbono vani, se non fussono preparate le difese loro” Così Niccolò Machiavelli, nel 1521, parla dell’intimo legame negli “antichi ordini” tra le attività pubbliche di una città e la necessità di difendersi da agenti esterni, rivolgendosi nel suo “Libro dell’Arte della Guerra” a Lorenzo di Filippo Strozzi che, dopo il rientro dei Medici a Firenze, aveva fatto incontrare il suo protetto con il cardinale Giulio de’ Medici. Gli “antichi ordini” di cui parla Machiavelli sono da ricercare nella Roma Antica, non certo nel Vicino Oriente (che probabilmente gli era noto soltanto per le vicende narrate nella Bibbia), eppure la sua analisi risulta ugualmente calzante. L’organizzazione di una civiltà, la nascita dell’urbanizzazione, la formazione di città-stato, lo sviluppo di sistemi regionali e, non da ultimo, la realizzazione di un impero non avrebbero mai avuto la loro naturale evoluzione se alla base non ci fosse stata, in modalità sempre crescente, la necessità di difendere i propri confini e dell’ordine che con così tanta fatica si è andato a costituire, anche a costo di danneggiare l’ordine di un altro.
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