170 V. C,\TENACCI tipo già si verificarono in passato (vedi fine anno 1986) (fol/te: arti amministrazione comunale di Miranda). 3/ ùp,lio /987. - Nel pomeriggio un violento nubifragio si abbatte sul litorale adriatico. Dissesti idrogeologici si innescano soprattutto negU intorni di Termoli e Campomarino, in provincia di Campobasso, provocando danni alle coltivazioni agricole (follte: Dipartimento Protezione Civi le, Roma; DM 4. 12.1987 n. 2072 in GU 5.1. 1988, n. 3). fine aI/ilO /988. In provincia di ]scroia sono attivi dissesti idraulici lungo il T. Rava in territorio di Pozzilli e dissesti idrogeologici nel di Sesto Campano (follli: Ord.ze 11.4.1989 n. I 690/FPC e 13.10. 1990 n. 2010/FPC del ministro per il coordinamento della protezione civile).

Fig . 65. Casacalenda in provincia di Campobasso, 14 apri le 1987. Stesso problema della figura precedente. Il dissesto ehe interessa la sca linata ricade nel basso versante meridionale, presso la stazione ferroviaria if%grofia dell' autore).

Tbe so",e problwl flJ Ibe previollJ figllre, Casaca/mdc (CallJpobaSJo). Fai/un 011 /In s/eps il /oco/ed in /be lou'u Jlope of Ibe 10UI/I IIfor /be rai/uNg s/olioll.

1.15. CRON1STORJE CAMPAN E

/8 ",arzo 1944. - Eruzione del Vesuvio, preceduta da fenomeni precursori in gennaio e dal cro110 del conetto vulcanico all'interno del cratere il 13 marzo. L'evento si manifesta nell'immediato periodo post­ bellico, con disagi cui non riesce a sottrarsi neanche l'O sservatorio Vesuviano. Fig. 64. ~ Casacalenda in provincia di Campobasso, 14 aprile «Ero atteso ( ... ) m'incontrai subito con due ufficiali americani 1987. Evidenza di dissesti dovuti a movimento franoso per scorrimento ancora attivo nel 1987, che coinvolge la sommità dci .. ) senza inutili preamboli mi esibirono alcuni documenli bilingui rilievo su cui insiste l'abitato e le basse pendici meridionali fino già preparati, invitandomi a firmarli immediatamenle ( ... ). Nessuna alla stazione ferroviaria. Nel ventennio precedente le rimobilitazioni dilazione, neanche di C]ualche o ra ( ... ). Tutto doveva procedere con del franamento comportarono molre lesioni ai fabbri cati e numerose la massima sveltezza ( ... ). Un capitano sopra intendeva alle operazioni o rdinanze di sgombero. Documentazioni di questo movimento generali di sistemazione dci locali effettuate da una decina di operai franoso risalgono al gennaio 1900 if%grofia delf(lt/lore). tra i C]uali i due custodi dell'Osservatorio, o rmai anch'essi sottratti EI-idemlet of grollndjailllre oUJing lo Ibe Jliding, lOUI/I of all'Istituto ed assunti come operai del reparto militare. Apparecchi, Cmoui/enda (Co"lpobaSJo). l--tlfmdJlide "'OL'fmMI il "clà-e al/In pruM/ mobili, material e va rio venivano pertanto ammonticchiati alla /ùm (Aprii /987). In fonlllr limu ac/il'a/ions of Ibis J/iding cOlmd rinfusa nella stanza sismica oppure in C]ua1che \'ano sotterraneo da",agu a/ld cilizm "·OCl/olioll. Evidnue dale! back lO lO/lIIory /900. destinato a deposito. ( ... ) 11crollo, verificatosi nelle prime ore del 13 IL DISSESTO GEOLOGICO E G EOi\,\!BIEi\:TALE li\: ITALI A Ci\,\IPAl'IA 17l

rigo 67. Eruzione del Vesuvio (Napoli), marzo 1944. Altro aspetto di San Sebastiano, il giorno 2 1, con la colata lavica che avanza tra le case (da [mbò, /949). - View 011 Alareh 2/, /944, I / ullvills ,mption, tOU'fl 01 San S,bastiano.

22 alle 7 di mattina, quasi in continuazione dell'ultima fontana, inizia la fase esplosiva, che durerà lO ore, con formaz ione di un pino vulcanico alto fino a 6 mila m; Terzigno viene ricoperto da 70-80 cm di cenere. Alle ore 17.00 il tremore vulcanico, che era stato intenso durante rutta la fase precedenre, cessa improvvisamente. Inizia da quesro momento un'atti­ vità esplosiva intermittente, accompagnata da sciami di terremoti, che comincerà a diminuire dal giorno 25 per terminare definiri va mente ai fini di april e. L'eruzione, benchè non particolarmente violenta rig.66. Eruzione del Vesuvio (Napoli), marzo 1944. Vcdura ri spetto a molre altre del passato, provoca danni e del fronte lavico che, il giorno 21, investe la facciata di un edificio vittime (ta b. 58). di San Sebastiano (da f",bò, /949). Vie~ , iII Mard) 2/, /944, l?w l/lills cmption. Thc /a/'a flow collida u,ilh (/ bl/ildillg iII /h, loulII 0/ Sali S,bastiano. Tab. 58. - Eruzione del Vesuvio, 18 ap ri le 1944. marzo, rappresentò il prodomo dell'atteso parossismo ( ... ). La - Località maggior­ S. Sebastiano al Vesuvio, Massa di Som­ gra vità della situazione mi apparve nella sua reale portata ( ... ). Con mente colpite ma, .Cercola, Nocera, Pagani, Poggio­ lettera trasmessa a mano appena tornato dall'escursione, detti manno; immediatamente avviso delle preoccupazioni per la nuova attività - Moni 26 (di cui 21 per crolli di solai appesantiti vesuviana al Prefetto, pregandolo di suggerirmi il modo come poter da cenere a Pagani e Nocera, 3 colpiti comunicare le successive novità, essendo all'Osservatorio, tra l'altro, da proieui, 2 bambini per esplosione sprovvisti anche di telefono c la linea telegrafica ( .. .) era purtroppo di una cisrerna d'ac

30 giugno / 947. - A Sa la Consilin a, in provincia di di Capua (follli : Risorgimento, 3-4. 10. 1949; Botta, Salerno, franamenti per cro ll o originatÌsi da ll e pareti 1977). calcaree precipitano nell a zona abitata UOflle: atti al/I/o / 953. - In provincia di un grande amministrazione comunale di Sala Consil ina). movimento franoso per crollo interessa il versante / / se/lembre 1949. - Nel Napo letano un franamen­ o rientale di M. Colonna in territorio comunale di to coinvolge l'acquedotto del Boll a che convoglia (fOllie: Vall ario, 1973). l'acqua dei pozzi del Lufrano; interrotta l'erogazionne 25-26 o/lobre 1954. - ubi fragio in nottata nel id ropotabile a Napo li (fonte: Risorg imento, Salernitano, localizzato sull a penisola sorrentina fino 12.9. 1949). a Salerno. Sul versante tirrenico dei M onti Lattari, le 1-2 o/lobre / 949. - Breve e violento nubifragio si cui basse pendici costituiscono la costiera amalfitana, abbatte su vari territori del bacino del F. Calo re e della g li effe tti disastrosi assumo no caratteri di particolare piana del Sarno. Per la notevole precipitazione piovosa, gravità nei bacini imbrife ri , dove la disordinata che secondo rilievi non sicu ri è pari al 14 0/0 circa dell e ubicazione di edifici, ponti, parapetti e altri manufatti precipitazioni annue dell ' ultimo ventennio, si manife­ creano invasi temporanei il cui sv uotamente improv­ stano esondazioni lungo i maggio ri corsi d'acqua qual i viso da luogo a po rtate d i piena miste a materi ale i fiumi Tammaro, Sabato, Calore e Vo lturno, con detritico di g ran lunga superi o ri a quelle che sarebbero danni e vittime (tab. 59). defl uite naturalmente. D issesti idrogeologici con fe no menj di erosione, denudazione, sovrallu viona­ mento e franamenti di va ri o tipo si registrano in tutti i corsi d 'acqua sia nel tratto di sbocco a mare sia Tab. 59.-D issesti id rogeologici in , 1-2 ottobre 1949. nell 'area retrostante solcata dai rispettivi tributari min o ri , come nell 'entroterra dell a zona Mino ri-Maiori provi nce interes- Benevento Avelli no Salerno Caserta sate (T. Regina Maior) fino al vali co di Chiunzi. Alla base corsi d'acqua che Sabato Tammaro Ca lore Volturno del versante orientale dei Monti Lattari esondano il esondano T . Bonea e i corsi d'acqua mino ri tra il Bonea e l'!rno, B AV SII CE e si registrano pesanti d issesti da Cava dei T irreni a terreno agra rio al- 11.500 700 Vietri sul Mare fino a Salerno. Più all'interno disalvea luvionato (ha) il T. Cavaio le p rovocando danni nell a zona di Nocera localita particolar- Solopaca Ariano l. Nocera l. Grazzani- mente colpite Benevento Avellino Cava d.T. se Inferi ore. Vietri Ingenti i danni e numerose le vi ttime (no n meno case gravemente 80 d i 205) il maggio r numero dell e guaii da ricercarsi danneggiate è nella distruzione dei quartieri sovraffoll ati popo lari morti 17 5 5 feriti 25 di Salerno (tab. 60), dove salta la rete fognaria con voragini nelle strade e croll i di stabil i. La zona senza tettO 1500 400 (f,miglie) portuale di Vietri è sconvolta da frane che in vesto­ no prima la ferrovia e poi, precipi ta ndo con un salto di circa 150 metri , si abbattono sul sottostante A Benevento le acq ue del Calo re invado no la parre rione abi tato. Interrotta la viabilità, compresa la bassa della città, inondando con violenza pian i terreni strada Napoli-Salerno; pure interrotto risulta il di abitazioni e negozi; alcuni edifici cro ll ano, 2000 traffi co fe rroviari o da Salerno a Cava dei Tirreni locali vengono d istrutti, la viabi lità resta sconvolta. (fofl/i: Penta e aL, 1954; «Relazione De Marchi»), Croll a il ponte CaUsi a S. Giorgio la Molara, ostruito 1974; Botta, 1977; DM 13.2.1957 in CU 3 lu glio, da tronchi di pioppo. Nell a zona bassa di Avellino 20 n. 154). case sono rese inabi tabili e 60 g ravemente danneggiate. /6 febb raio 1959. - In terrirorio comunale d i Massa Completamente all agata Solopaca. A Nocera il T. Lubrense, provincia di Napoli , si riattiva un movi­ Cavaiole disalvea provocando 5 vittime. A Vietri sul mento franoso per colamento impostatosi da tempo Maree a Cava dei Tirreni restano danneggiati numerosi (l'ulti ma manifestazione risale al gennaio 1941 ) nella stabili menti ind ustri ali; a Vietri la linea fe rroviaria testata del vall one di erano (fig. 68). 1\ corpo di viene interrotta da una frana. Più a nord il Volturno frana, con uno spessore massimo di 25 m, copre un'area esonda in più punti nell a pianura fin o a G razzanise; d i circa 100 mi la mq coin volgendo un volume d i circa ci rca 700 ha di terreni allu vionati a Ca ncell o Arnone. 2 mi di mc; con un fronte di avanzamento di circa Crolla il pome Annibale presso S. Angelo in Fo rmis 200 m provoca la sopraelevazione del fondovalle IL DISSESTO GEOLOGICO E GEOt\~IBIENTALE IN lTt\I.,1 ,\ - CAMPANIA 173

lJJarzo 1960. - In provincia di Salerno, sul versante Tab. 60. - Effetti provocati da dissesti idrogeologici nel Salernitano, 25-26 ottobre 1954. destro dell a va ll e del Sele, si manifesta un movimento franoso in locali tà Vallipoti, comune di Oliveto Citra; comune scnzateno ferili moni dispersi circa 30AO famiglie risultano danneggiate per il dissesto subito dalle colture e dalla vegetazione arborea Tramonti 6 19 (fO llIe: Il Mattino, 25.3. 1960). Cava dei T. 13 13 19 ottobre 1961. - « Alluvioni)) e altri dissesti idrogeo­ Vietri 44 61 39 logici si verificano a seguito di abbondanti piogge. In Sale rno 5466 56 109 provincia di Avellino risultano particolarmente colpiti Maiori 20 14 i territori comunali di Atripal da, Altavi ll a Irpina, Tufo, Minori 2 Petruro, , Monocalzati, Prata di Principato 113 205 92 Ultra, . In provincia di Benevento si registrano danni nei comuni di Apice, Solopaca, Ponte, Telese, Limawla, D ugenta, Campolattaro, Durazzano, minacciando l'abitato di erano, d istruggendo un S. Agata dei Goti (fO llli: DPCM 25.4.1962 in GU 16 ponte dell a strada provinciale; nell 'arco di pochi giorni ag., n. 206; DI'CM 25.4. 1962 in GU 17 ag., n. 207). si riversa in mare dopo aver in vestito la piccola frazione 21 agoslo 1962. - Terremoto in lrpinia (due scosse di Marina di Cantone (fol1te: Brugner e Valdinucci, tra le ore 18.09 e 18. 19) di magnitudo 6,2 e intensità 1973a). del IX -VIII grado all'epicentro localizzato nell 'area di 5 settembre 1959. ~ In provincia di Salerno, nella S. Arcangelo Trimonte-Molinara, ossia a cavallo delle piana di Scafati, esonda il F. Sarno allagando le province di Avellino e di Benevento. Il sisma è uno campagne circostanti (foflle : Il Tempo, 6.9. 1959). dei più severi tra quelli verificatisi negli ultimi decenni

Fig. 68. - Territorio comunale di Massa Lubrense in provincia di Napoli. Frana pe r colamemo di Nerano (l'abitato è visibile sulla sinistra), riattivazione del febbraio 19 59 (da Brugner e Valdimlui, /9710). - Alpecl oj mud flow damage lo Ihe lown oJ Nerano near MalIa Lubrenle (Nap/e!), ru u/ling from Ihe mlClÌt'alion oJ Febmary /6, /959. 174 V, CATENACCI

persone Ce circa 200 feriti), è dovuto all 'allertamento Tab. 61. - Terremoto in , 21 agosto 1962. provocato da un paio di scosse premonitorie del VI grado, che inducono la popolazione ad abbandonare grado IX: (arca epicentrale): S. Arcangelo T rimonre, San Giorgio la ~ ' I olara, Molinara; le case (chi scri ve era impegnato in rilevamenti sui grado IX-VIII: Apice, , Bonito, Castelfranco in Monti dci Matese, e potè osservare la spontanea t\'liscano, , Melito, Mirabella evacuazione in massa dai centri abitati di Faicchio e Eclano, ; di Cerreto Sannita, situati a circa 40 km dall'epicentro). grado VIII: A vellino, Buonalbergo, , , , Castelpagano, Castelpoto, , Dissesti si registrano su ponti e viadotti di alcune Fragneto, Ginestra degli Schiavoni, Merco­ strade statali. A si apre una profonda gliano, J\'I onrefalcone V.F., San Nicola Man­ fredi (frazione Monrerocchetta), Padula, Pago voragine. Movi menti franosi vengono segnalati sui Veiano, Pesco Sannita, Pietralcina, Reino, S. versanti in ci ma ai quali insistono i centri abitati, come Leucio del Sannio, S Nicola Baronia, S. Sasso Baronia, , Tocco Caudio, , Va l­ S. Arcangelo Trimonte, Apice, Pietralcina e Castelpoto lata, , ; in provincia di Benevento, Carife e in grado VI l 1-VlI: Faeto, , Gesualdo, MontaguLO, I\ lon­ provincia di Avell ino. teforte I rpino, Pimonte, Pratola Serra,Sarno, Scam pitella, Villanova dci Battista.

Tab. 63. - Alcuni esem pi di danneggiamento in provincia d i Benevento. terremoto dci 21 agosto 1962. (tab. 61 ); il ri sentimento del Vil e Vl grado si estende nel Salern itano. Napoletano e Casertano, nonchè nel Abitazioni Abitazioni Abitazioni Molise e nelle Puglie. prcesistcnti lievemente distrutte (circa) danneggiate Diffuso il danneggiamento in Campania (tabb. 62 e 63), sia pure facilitatO dallo statO di fatiscenza d i Apice 1900 850 300 numerosi fabbricati. che si estende su un'area di non Buonalbergo 800 400 300 meno 4000 kmq; la popolazione coinvolta e dell'ordine Ginestra d. Schiavoni 300 150 100 di 300 mi la persone per i soli centri abitati più Molinara 1200 300 500 interessad dal sisma. Lo scarso numero di vittime. 16 Padula 1500 700 600 Pago Veiano 1000 600 300 Pesco Sannita 1000 500 350 Pietralcina 1200 600 300 T ab. 62. - Alcuni esempi di danneggiamento in provincia di Reino 500 150 350 Avellino, terremoto del 21 agosto 1962. 5. Giorgio la 1'. lolara 1500 700 400 s. 1'. larco del Cavoti 1100 450 300 Abitazioni Abitazioni Abitazioni 5. Arcangelo Trimonte 400 ISO 150 preesistemi lie\'emente distrutte (circa) danneggiale

Ariano Irpino 4400 1800 1100 Bonito 1000 300 500 Lo Stato dichiara il carattere d i pubblica calamità Casalbore 800 350 300 per 74 comuni, di cui 50 in provincia di Avellino e Castel Baronia 500 200 100 24 in provincia di Benevento (fonti: DPCM 19. 11.1 962 Flumeri 500 350 100 in CU 29. 1.1963, n. 26; Di Filippo e Peronaci, 1963; Greci 200 150 Spadea e al. , 1985; Cavallo e Penta, 1964; atti ammi­ r-. lelito Irpino 800 200 350 nistrazioni comunali di Carife. Castelpoto e Frigento).

Montaguto 200 150 a/J/Jo 1962. - Frana per colamento di notevoli Montecalvo Irpino 1600 400 550 proporzioni (larghezza 100 m, lunghezza 1000 m) S. Nicola Baronia 500 200 70 interessa un versante in località Baracca del comune S. Sossio Baronia 450 350 di Tocco Caudio, provin cia di Benevento. Nel decen­ Savignano 100 50 nio successivo la situazione di dissesto pegg io rerà Trevico 400 250 50 notevolmente (fonte: Va ll ario, 1973). 850 600 100 febbraio 1963. - Riattivazione dell a grande frana di Vallesaccarda 400 200 50 Materdomini in territorio comunale di , pro­ Villanova Battista 200 100 50 vincia di Avell ino, di cui si hanno testimonianze fin dal secolo scorso (fig. 69). 11 movimento franoso, di IL DISSESTO GEOLOG ICO ~ GEOAi\1BI ENT ,\I.L li\. l T.\I.I/\ CAi\IP \"1-\ 175

Fig. 69. Tcrritorio comunalc di Caposele in provincia di A vellino. Frana di fo. lalcrdomini, riatti\'azione del febb raio 1963 (da B!'1IJ,,1Jrr t ["aldùwl/rei, /9730) . .,. [ rifu' oj Ibt J\{(/Irrdomini /andJ/idl' IlI'ar CapoJl'/1' ( A I'I'I/ÌlIO dÙlrirt), mlflil'al;OIl 0/ Frbmary /963.

tipo scorri mento rotazionale, è rapido e si manifesta lavori di sca vo della nuova ga ll eria ferroviaria per il in concomitanza di abbondanti precipitazioni, traslan­ raddoppio della linea Battipaglia-R. Ca labri a, con do a va ll e circa 350 mila mc di materiale su una tracciato posto proprio sulla ve rtica le dell'abitato superficie di ci rca 40 mi la mq che si estende sul versante (fonte: Guida e al., 198 1). occidentale del coll e su cui sorge il santuario. f iNe anno 1963. Sono attivi d issesti idrogeologici, Nella penisola sorrentina, in provincia di Napoli, in gran parte fra nosi, o permamgono situazioni di si riattiva il grande movimento franoso di T ermini ­ pericolosità, nei territori comunali sottoindicati (il Nerano, con una colata lunga circa 1900 m che numero arabo tra parentesi, quando presente, si raggiunge la spiaggia; il franamento fu atti vo negli riferisce al numero dei fenomeni franosi; l'indicazione anni 1939, 1940, 1941 e 1943: (follli: Brugner e «in elenco)) si riferisce a luoghi abitati, ca pol uoghi Valdinucci, 1973a; Rela zione « De l\ farchi», 1974). comunali o frazioni, per i c!uali sarebbero prev isti consolidamenti elo trasferimenti totali o parziali a cura ollobre /963. In provincia di Salerno, nel bacino e spese dell o Stato); del F. Lambro ( meridionale) si riattiva im­ provvisamente un movimento franoso per scorrimento in prol'ùlcia di Ave/lino: rotazionale (superficie coinvolta 2,5 ha) in territorio Aiello (dissesti non specifi cati), Allavi/la Irpilla ( l, comunale di Centola, provocando il crollo di numerose coinvolge terreni ag rari e SP in località Tufara), abitazioni dell a parte nord-orientale della frazione S. AndreI/a (2, minacciano le fraz ioni Codacchio e Soli ­ Nicol a. Nei g iorni precedenti l'evento si erano veri ­ mene, in elenco dal 1958), AqHilollia (5, coinvolgono ficate precipitazioni piovose particolarmente intense; terreni agrari e case sparse in località Va ll one S. Vito, al contempo, nel periodo del disastro, erano in corso Costa della Guardia, Mezzana, Osento e Fontana 176 v. CATENACCI

Nangi; inoltre è in elenco dal 1924 l'abitato di S. , e Preturo Irpino (dissesti non spe­ Pietro, ed è proposto per il tras ferimento quell o di cificati), Pietradefllsi (dissesti che coinvolgono le fra­ Croce), Ariano Irpino (I, minaccia l'abitato), , zioni abitate di S. Angelo Cancelli e Pietra, in elenco , Avellino, e Baiano (di ssesti non dal 19 18 e 1923), ( I, minaccia abitato specificati), (4, minacciano terreni boschivi e compreso tra le strade comunali Monte di Dio e i centri abitati di Cavall erizza, Vallone Fiori, Vallone Cestarze, e la frazione Castello, in elenco dal 1918- Bisi e Vallone Ferrelli, in elenco dal 19 17), Bonito (I, 1925), Pratola Serra (I, coinvolge terreni agrari e strade minaccia l'abitato), ( l , coinvolge terreno vicinali in località Marotta, (1, coinvolge agricolo e case sparse in località Masseo), terreni boschi vi in località La Montagna), Roccabasce­ (di ssesti non specificati), (3, minacciano gli rana (2, minacciano l'abitato, la 5S. n. 374 e case sparse abitati di Torre, Convento e Valle , in elenco in località Squillaci), S. Mango SIII Calore ( l , minaccia dal 1916), Candida (dissesti non specificati), Caposele zona sud-est di località Costa), S. Potito Ultra (I, (3, minacciano g li abi tati di Castello Pianelle, Pietra minaccia rete idrica e terreni agrari in località Capozzi), Orco e della zona compresa tra il cimitero e il centro S. Andrea di Conza (2, coin volgono le località Serrone capoluogo; inoltre la frazione Capo di Fiume è in e Arso, entrambe in elenco dal 19 19), S. Angelo dei elenco dal 1916), Capriglia (dissesti non specificati), L ombardi (2, coinvolgono zona Fosso e Belvedere, Casalbore (2, minacciano il capoluogo e località Le quest'ultima in elenco dal 1958), S. Angelo a Scala (I, Lame), Castel Baronia ( I, coinvolge comprensorio Ufita minaccia abitato e SS. n. 374, in elenco dal 1954), in località To rre Giuliano), (3, interessano (2, minacciano località !annace e Petra­ la SP per Paternopoli in località Bocchino e le frazioni rola; entrambe in elenco dal 1925), ( I, abitate di Fu scinell a e Capo Giardino, entrambe in minaccia zona sud-est di località Vignole, in elenco elenco dal 1922), Castelvetere ( I , minaccia terreni agrari dal 1923), (1, minaccia condotta idrica e e case coloniche in località Chianzano), Cervinaro terreni agrari in località Savarone), Sturno ( I, minaccia (dissesti non specificati), Cesinale (I, coinvolge terreni zona ovest abitato di Fontana Tetta e terreni ag rari , ag rari e condotta idrica in località S. Gregorio), in elenco dal 1919), T orella dei L ombardi (I, coinvolge Chianche (I ,coinvolge rete idrica e terreni agrari presso terreni agrari e ca se coloniche sparse in località il cimitero), Chiusano S. D omenico e Contrada (dissesti Fredane), (2, coinvolgono terreni boschivi e non specificati), ( l , minaccia case sparse in località Vallone Tufo e Bosco), Tufo (I, terreni agrari e case coloniche in località Sella di minaccia frazione S. Palo e SP), ( 1, con minaccia Conza), D omicella, , Frigento e Gesualdo (di ssesti per l'abitato), Prata di Principato Ultra,Qlladrelle, R occa non specificati), Grollolella (I , minaccia abitatO e SP S. Felice, R otondi, , S. Angelo all'Esca, di Belvedere), Guardia L ombardi (dissesti non specifi­ s.Lucia di , s. Martino , S. M ichele cati), (3, coinvolgono abitati di Fontana, di Serino, S. Stefano del Sole, Serino, , , Pi sciolo S. Maria, Corso del Sole - Rua Grande, tutti , , , , , Torre No­ in elenco dal 1936), , , L ioni, , celle, Venticano, e (dissesti M onocalzati e Marzano (di ssesti non specificati), M elito non specificati); Irpino (2, minacciano il capoluogo e il comprensorio in provincia di Benevento: Ufita di Torre Giuli ano), ( l ,coinvolge terreni boschivi in località Pi etralunga), M irabeila APice (I, minaccia ce ntro abitato), Apollosa (I, Eclano ( I, minaccia l'abitato capoluogo), Montecalvo coin volge centro capoluogo, SS. n. 7 e ferrovia), Irpino (1 , minaccia l'abitato capoluogo), M ontefalcione Baselice (1 , coinvolge SP), Benevento (2, minacciano la (1, coinvolge terreni agrari e case sparse in località strada ferrata Benevento-Napoli e località S. Angelo), Scandravoli), M onteforte Irpino (dissesti non specificati), Buonalbergo (1, minaccia il centro capoluogo), Casalduni (1 , coinvolge condotta idrica e te rreni ( l , minaccia centro abitato e SP di accesso), Castelfranco agrari), M ontefusco, M ontemarano e (dissesti in M iscano ( l , minaccia centro ab itato), Castelpagano (1, non specificati), (2, coin volgono centri abitati minaccia centro abitato), Castelpoto ( I, minaccia centro di S. Simone e Ri arbore, entrambi in elenco dal 1925), abitato), Castelvetere (I , minaccia centro abitato), Cep­ M onteverde ( I, interessa terreni agrar i e SP di accesso paloni ( l , minaccia il centro abitato), Cerreto Sannita allo scalo ferroviario), M ontoro Inferiore, M ontoTo S/lpe­ ( l , località Costa Ca ri zzi, con minaccia per il centro riore, , e Mugnano Cardinale abitato), Cusano Mutri ( l , minaccia centro abitato e (dissesti non specificati), N usco (1, minaccia SP e contrada S.Maria), Foiano Val Fortone (3, coinvolgono ferrovia in località Avella), Ospedaletto d'Alpinolo il centro abitato e la SS. n. 369), Ginestra degli Schiavoni (l, coinvolge te rreni boschivi), Pago Valle Lauro, (dissesti non specificati), Guardia Sanframondi (1 , loca- IL DISSESTO GI:.OLOGICO E GEOMI BI ENTALI:. It\. ITA LI A CAMPANIA 177

lid Ratello, con minaccia al centro abitato), j\{elizzal/o icola, quest'ultima da trasferire), Fulalli (dissesti che (dissesti non specificati), A'/OIltesarchio ( I, località Ciri­ interessano il centro capoluogo e le frazioni Castinatelli gnano-T. Tesa), Pesco Sallllila ( I, coinvolge la SS. n. ed Eremiti), lv/aiori (d issesti che interessano il centro 212 e marginalmente il centro abitato), Pietralcina ( I, capoluogo e le frazioni E rchie, Ponreprimario S. local ità PantanielIo, minaccia il centro abitato), POI/te Pietro, S. Maria dell e Grazie e Vicite), Millori (di ssesti ( I, coinvolge la SP Ponte-Telese), POlllelalldolfo ( I, nel capoluogo e nelle frazion i Casa Cumbolo, M. minaccia centro abitato), Reino (I, coinvolge la SS. n. Vetriro, Riola e Torre), 1\10l1tecorvill0 Rovello (dissesti 212 e il centro abitaro), S. Barlolo/lleo iII Caldo ( I, che minacciano g li abitati di S. Martino e S. Pietro), minaccia centro abitato), S. Giorgio La· Molara (I, J\I/onlecorvi!Jo Pugliano (d issesti che minacciano il capo­ coinvolge SI' all'innesro con SS. n. 369), S. Lellcio luogo e le fraz ioni Pendazzi e Sorbo), Morigerali ( I, (minaccia centro abitato delle frazioni Feleppa dj Sopra frazione Sicili ), (2, centro capoluogo e frazione e di Sotto), S. Alarco dei Cavoti ( I, minaccia centro Vetrale), PerdifulJJo (centro capoluogo, e frazioni Ca­ abitato), S. Nicola Mallfredi (2, minacciano le frazioni melia e Vatol la), Perilo ( I, fraz ione Ostigliano), Pollica S. Maria a Toro, ToccanisÌ e Bagnara), S. Ag(lta dei (centro ca poluogo e frazione Cannicchio), Positallo Goti (di ssesti vari che minacciano il centro abitato), (centro capoluogo e frazioni Marina di Praia e Vettica Tocco Cla/ldio (I, minaccia centro abitato); Maggiore), Ravello (frazioni Torello, Castiglione e S. iII provincia di Caserta: Buco), Rofrano (centro capoluogo, trasferimento par­ Ai/ano (di ssesti vari che interessa no tutto il centro ziale), Roccagloriosa (centro capoluogo e frazione Ac­ abitato), Caiazzo 3 (idelll c.s.), Callo (idem c.s.), Pralo quamena), Roscigno (a bitato da trasferire), S. Cipriano Sallllita ( I, interessa il versante occidentale), Pratella ( I, Picelltino ( I, frazione Vignale), S. Giovallfli a P iro (centro interessa opere irrigue e stradali in località La Croce); capoluogo e frazione Scario), S. N/auro La Bruca (centro frazione S. Nazario), Salerno (dissesti che interessano in provincia di jVapo/i: il comprensorio di bonifica frazione Giovi), Sapri ( I, Capri ( I, contrada Vernotto, in elenco dal 1936), minaccia frazione Timpone), Scala (centro capolu ogo Casamicciola Terme (di ssesci vari al rione Parrocchia, e frazioni S. Martino e Lacco), Sessa Cilmlo (capoluogo in elenco dal 1935), Massa Lllbrense (dissesti vari nelle e frazioni Valle Rione e Piano), Slio (capoluogo e frazioni erano e Termini, in elenco dal 1941 ), Mela frazione Gorga), Tralllonti (capoluogo e frazioni Ca m­ (dissesti vari in località i'vlarina di rVl eta e Marina di pinola, Cesarano, Corsano, Gete Paterno, S. Arcan­ Alinuri, in elenco dal 1959), PiallO di Sorrenlo (dissesti gelo, S. Elia, Pietre, Polvica, Pucaro, Capitignano, vari lungo la Marina d i Cassano, in elenco dal 1931 ), Fig line, Nocell e Ponte), Vielri SIII Mare (capoluogo e Procida (dissesti vari in località Marina Corricella, lala frazioni Albore, Benincasa, Dragonea, Marini,Molina S. Antonio, Marina Cattolico e Bo rgo Terra ~[urata, e Raito), Castelnuovo Cilmto, Castel S. Lorenzo, Cetara, quest'ultima in elenco dal 1939), S. Agllello (di ssesti COlica dei Marilli, Furore, Laureana Cilento, ulIIrino, lungo la fascia costiera), Sorrmlo (dissesti lungo la LOllfitO, Lustra, Oliveto Citra, Pisciotta, 5. Allgelo fascia costiera), Vico Equetlse (dissesti nell a zona com­ Fasa11Clla, Sacco, Torre Orsaia e Vibonati (con dissesti presa tra la ì\·larina di Vico e la strada nazionale); prevalentemente franos i che interessa no il centro in provincia di Salerno: capoluogo). Alfallo (d issesti non specificati), Altavilla Silmlilla Le superfic i franose ammontano a non meno di (l , minaccia centro capoluogo), Ali/alfi (dissesti vari 13 18 ha per il 43% dell e località indicate per la che interessano il capoluogo e le frazioni Lone,l\linuro, provincia di Avellino, a 1300 ha nella provincia di Pastena, Pogerola, Pontone, Tovere e Verrica), Aquara Benevento, a Il ha in quell a di Caserta, a 69 ha in (I, mi naccia l'abitato capoluogo), Ascea (dissesti che quella d i Napoli e a 385 ha in quell a di Salerno. I minacciano il capoluogo e la frazione Terradura), centri abitati minacciat.i da d issesti sono 175, circa 46 AIroni ( l, minaccia il capoluogo), Auletta ( I, minaccia in più ri spetto a una rilevazione effettuata nel 1957 il capoluogo, previsto trasfe rimento parziale dell'abi­ (follte: ministero LL.PP., indagine sui movimenti tato), CalJJerota ( I, minaccia la frazione Licasa ti ), franosi in Italia, 1964). CalJJpagna ( I, mi naccia il capoluogo), Ca.w/etto Sparano ( I, minaccia la frazione Battaglia), Casal Velil/o ( I, alino 1966. - In provincia di Avellino si manifesta minaccia il capoluogo), Castellabate (d issesti che mi ­ una frana per colamento (larghezza 200 m, lunghezza nacciano il capoluogo e la frazione S. Maria), Castel­ 300 m) in località Campolongo del comune di Petruro IIUOVO Cilento ( I, minaccia il capoluogo), Castel S. ] rpino coinvolgendo una strada poderale che, negli Lorenzo (I, minaccia il ca poluogo), Centola (con dissesti anni successivi, verrà ripetutamente spostata e disse­ che interessano iJ centro capoluogo e la frazione S. stata (fOllie : Va ll ario, 1973).

------178 v. CATENACCI

21110vembre 1966. - AI piede di una coll ina allungata superati gli argini inondano i campi fino a raggiungere parallelamente al viale Amidei in Napoli, su uno scavo la periferia occidentale dell'abitato dilagando nella in corso d'opera per fog nature, si abbatte una frana; ramificata rete di gallerie art ificiali attraverso i lucer­ muoiono 3 operai (follte : Il Mattino, 22. 11.1966). nari e le discenderie, appesantendo la massa tufacea. 20 febbraio 1967. - Sulla via «Sorrentina», in Croll a la volta di una cavità. provocando una voragine provincia di Napoli , una frana per croll o tra Bag ni di in superficie e il g ra ve lesio namento di un fa bbricato Pazzano e Vico Equense danneggia un auto e feri sce (fig. 70) (fonte: Brugner e Valdinucci, 1973a). il conducente (follie: II Mattino, 21.2.1967). dicembre / 969. - In provincia di Avellino si riattiva 14 aprile 1967. - I n provincia di Napoli , sempre sulla un g rosso movimento franoso per cclamento (larghez­ «SorrenntÌna», un movimento franoso originatosi da un za 500 m, lunghezza 350 m) in territorio com unale di costone di M. Faito coinvolge e provoca danni alla sede Chianche provocando dissesti a gran parte della strada stradale in corrispo ndenza del km Il ,5 proprio al bi vio che conduce a Chianchetelle e ad alcune abitazioni per Bagni di Pozzano (fonle: li Mattino, 15.4. 1967). (fonle : Vallario, 1973). 20 marzo 1968. - Alle ore 13,40 a piazza Lala a gennaio- lIIarzo 1970. - L'atti vità bradisismica nei Fuo ri g totta in Napoli si apre una voragine (circa lO Campi Flegrei (provincia di Na poli), già iniziata x 7 m, profondità lO m); un operaio si cala con una nell'estate 1969, determina - nei primi giorni di fu ne e porta in salvo 3 bambini feriti che erano stati gennaio - numerose lesioni a muri di sosteg no e dissesti «inghiottiti» (follie: II Mattino, 2 1. 3. 1968). in alcuni edifici del centro antico di Pozzuoli; i pescatori 17 -20 dicembre 1968. - Eventi all uvionali si verificano avevano g ià notato che, uscendo dal piccolo porto nel bacino del Volturno. li F. Calore a Solopaca fa intern o, non erano più costretti a piegarsi per passare registrare una portata al colmo di 2440 mc/sec, e il F. sotto il ponte della banchina. L'estensione dell 'area Volturno ad Amorosi una portata di 1460 mc/sec; poiché interessata fa avanza re l'ipotesi che tali effetti siano le due piene sono quasi concomitanti, a va ll e dell a conseguenza di un fenomeno a carattere g enerale. confluenza dei suddetti corsi d'acqua si verificano portate non contenibili neU'alveo di Cancell o A rnone attraverso il quale non possonode8uire più di circa 1700-1800 mc/sec. Si manifestano pertanto estese rotte arginali nel tratto compreso tra Ca pua e Cancello Arnone, con notevoli allagamenti (oltre 100 milioni di mc d'acqua) su circa 17 mi la ha, prevalentemente in sinistra e a valle di Cancell o Arnone. Lo Stato concede provvidenze a 22 comuni di cui 9 in provincia di Avellino (Ospedaletto d' Alpinolo, Atripalda, , , Lioni, Montefal­ cione, Savignano Irpi no, S. Martino Valle Caud ina, ._~: [:;-:- - : . Tufo), 7 in provincia di Benevento (, Benevento, , Limatola, , S. Leucio del Sannio, Solopaca) e 6 in provincia di Caserta (Cancello Arnone, , Capua, Castelvolturn o, Grazzanise. S. Maria la Fossa, Villa Literno) (fOllli: DPCM 11.1.1 969 in CU 14 gen., n. II; DPCM 26.9. 1969 in CU lO ott., n. 258; « Relazione De Marchi », 1974). anno 1969. - In provincia di Benevento una frana per cola mento (l unghezza 300 m, larghezza 500 m) interessa il marg ine me ri dionale della frazione Terra­ nova del comune di Arpaise, provocando dissesti all a piazza dell'abitaro (fonte: Vallario, 1973). T JI r. novembre /969. - A Cardito in provincia di apoli, durante le abbondanti e prolungate piogge del mese, le acque di piena dell a cosi detta «vasca Tag li a)} (una Fig. 70. Effetti di un crollo di volta di cavità sotterranea, territorio comunale di Cardito in provincia di Napoli, novembre depressione naturale situata poco a monte dell'abitato 1969 (do Brugner e Valdinucà, 1973a). e utilizzata, medjante un muro di contenimento vallivo, - Damagt ruullingfrom llIldergroulld cavity fall of Ibe roof. quale recipiente per la raccolta di li quami di fogna) Cardito (Naplu), Novtmbtr 1969. IL DISSESTO GEOLOGICO E GEOAMlilENTALE IN ITALIA - CA MPANI A 179

Fig. 7 1. - Centro storico di Pozzuoli in provincia di Napoli. interessato dal brad isisma (folografia delfammiltùlrazioltt provincialt di N apoli). - f-IÙlorical a nlre oj 1m lowlt oj POZZNo li (Napoli) in 1m Pbltgratolt Fitlds, plaa oj bradystismic "isù.

11 6 febbraio si constata che l'a rea del porto tecnici ed amministratori, In quanto l'inversione del di Pozzuoli (fig. 7 1) si è sollevata ri spetto alle bradisismo viene collegata ad una ripresa dj attjvità qume rilevate nel 1968; ciò allarma notevolmente vulcanica che avrebbe potuto evolversi anche con 180 v. CATENACCI un'eruzione analoga a quella che dette origine al sarà vinto da un gruppo di progettisti e studiosi Monte Nuovo nel 1538 (in precedenza, tra il 1538 e napoletani , ma gli interventi non prenderanno mai il il 1969, il suolo si era abbassato, prima rapidamente via. Sarà una grossa occasione perduta per la cittadi­ poi lentamente, di oltre 2 m con una velocità media nanza puteolana, ormai assuefatta al1'immagine dell 'a­ di circa 1,5 cm/anno). Il sollevamento del suolo ha cropoli abbandonata. Inoltre la mancata eruzione con quasi raggiunto il valore di 0,90 m. Il bradisismo non il trascorrere del tempo era apparsa sempre di più è caratterizzato da alcun evento «anomalo» (terremo­ come un fa lso cd una vera e propria truffa ai danni ti , boati, ... ) che lo possa rendere percepibile con degli abitanti del Rione Terra. Così l'idea di attivare immediatezza dall a popolazione; questa segue quindi interventi per la mitigazione del rischio vulcanico fu il fenomeno attraverso la violentissima polemica tra soffocata da un dominante atteggiamento d'inerzia. gli scienziati a proposito di quella che sa rebbe stata Queste scelte porteranno i cittadini di Pozzuo li ad una l'evoluzione futura. condizione di totale impreparazione alla successiva e La situazione precipita il l marzo a seguito di un più intensa crisi del 1982-84 (fo1/li: Corrado e al., 1976 piccolo sciame sismico con epicentro nell e immediate e 1980; Corrado e Luongo, 198 1; Luongo, 1986; v icinanze del portO di Pozzuoli. Alle ore 11 ,30 dello Cortini e Scandone, 1987; Santoianni. 1987). stesso giorno giunge, per gli abitanti del Rione Terra prilllavera /970. - In territorio comunale di S. (nel centro storico, l'antica acropol i), l'ordine di ·Mango sul Calore) provincia di Avellino, un movi­ evacuazione diramato dal ministro dell'·lnterno. L'e­ mento franoso (probabile scorrimento-colamento) si vacuazione viene effettuata il giorno 2 marzo, in un manifesta pericolosamente tra la sede della condotta cl ima di elevata tensione, con "impiego dell'esercito; forzata dell'impianto idroelettrico Calore dell'ENEL in poche ore, da una città che appare assediata, vengono (lambita ad una distanza di 5 m) e la strada provinciale allontanate circa 3 mi la persone. L'operazione scatena n. 39, che viene travolta per un tratto di 60 m (fonte: una polemica feroce tra i sostenitori dell'intervento e Tedeschi, 1988). gli oppositori; quest'ultimi (tra i quali il vulcanologo /9 ottobre /970. - «Alluvione» in provincia di Haroun Tazieff) affermano che la moll a dell'operazio­ Salerno (fOllie: DM 10.5. 1971 in GU 7 luglio, n. 169). ne è la speculazione edilizia, con insediamento di un villaggio turistico. 20-3 1 dicembre 1970. - «Allagamenti» in provincia Per i senza tetto del Rione Terra viene allestito il di Caserta (fOllie: DM 10.5. 197 1 in GU7luglio, n. 169). Rione Toiano nei pressi del Monte Nuovo, una 1-IO gel/1/aio 1971. - « Allagamenti» in provincia di struttura scarsamente inserita nel tessuto urbano di Caserta (DM 10.5. 197 1 in GU 7 lug lio, n. 169). Pozzuoli; dopo il disorientamento e la paura iniziale, 2 gellnaio 1971. - In provincia di Napoli, territorio la gente lentamente rientra in città. comunale di Gragnano, dalle pendici di M. Pendolo 11 bradisisma si svilupperà senza produrre grosse si origina un movimennto franoso che distrugge 4 crisi nella comunità. Alla fine del 1972 l'innalzamento villette in costruzione e danneggia parte dell'albergo del suolo raggiungerà il valore massimo di circa 1,70 La Selva e della contigua Vi ll a Palladino, abbattendosi m localizzato tra Pozzuoli e la coll ina dove sorge sulla sottostante SS. n. 366 (fig. 72). Dal cumulo di l' Accademia aeronautica (lV!. Olibano) coinvolgendo frana vengono estrane 6 vittime (follte: 11 Mattino, un'area approssimativamente circolare con un raggio 3. l.l 97 1). di 5-6 km. Dal 1972 al 1974 il suolo si abbasserà in maniera continua di una ventina di centimetri; dal 3 gellnaio /971. - In provincia di Caserta si registrano 1974 in poi verrà reg istrato un andamento oscillante, allagamenti lungo il margine tirrenico del Matese per positivo e negat.ivo, dell'ordine di una decina di esondazioni del F. Volturno, in particolare nella zona centimetri all'anno. di Vairano Patenora e, più a valle, in quella di Ruviano; Nel frattempo era avviatO un conflitto di compe­ i terreni all agati coprirebbero complessivamente circa tenze tra ministero dei Lavori Pubbli ci e CNR per 50 ha. A Napoli un movimento franoso sconvolge seguire l'evoluzione del fenomeno; negli incontri una strada ai Ponti Rossi, «inghiottendo» un'auto. ufficial i non si raggiungevano accordi difinitivi e si Sempre in provincia di apali straripa il Rivolo S. procedeva come corpi separati quasi in concorrenza. Giuseppe a Sorrento (foll/e: Il Mattino, 4. 1. 1971 ). Il conflitto coinvolgeva anche le istituzioni scientifi­ febbraio 1971. - Dalle pendici di M. Olibano si che, che tal volta si schieravano a sostegno dell'una o distacca un macigno che crolla sulla sattostante via dell'altra tesi. Napoli del litorale di Pozzuoli uccidendo una coppia Nel 1975 verrà bandito un concorso nazionale per di fidanzati che transitava in auto (foll/e : 11 1\1attino. la sistemazione e conservazione del Rione Terra, che 26.2. 1986). II. DISSESTO GEOI.

Fig. 72. - Territorio comunale di Gragnano in provincia di Napoli, effetti del movimento franoso del 2 gennaio 197 1. Dalle macerie verranno estrarti 6 morti (gentile cOllu.uiont ANSA). Asput ollal/dslide dalllngt 01 Gragl/allo (Naples), jamllfory 2, 1971 . Tht slidillg killed 6 ptople. 182 v. CATENACCI

marzo 1971. - AI viale A. Vitale in Napoli per il 21 febbraio 1974. - Frana di Marina Grande a Capri croll o dell a chiusura di una vecchia cavità utilizzata (Napoli) (fig. 73). Alle ore 14,30 circa un rapido in passato per attività di cava, parte di una palazzina movimento franoso per scorrimento-colamento (drca sprofonda per oltre 30 m; 1 morto, demolito l'edificio, 270 m di lunghezza e 40 m di larghezza) interessa la sgomberate diverse famig lie, interrotta la strada per copertura piroclastica di cui è formato l'acclive ver­ diverso tempo (fonte: Albertini e al., 1988). sante posto lungo la direttrice M. Solaro-Marina 5-20 maggio 1971. - Periodo sismico con area Grande, tra il ripiano artificiale su cui in siste l'impianto epicentrale in lrpinia, dove il giorno 6 si manifesta di incenerimento comunale (g. 197) e, a vall e, la via una scossa (la più intensa) del VII grado. I comuni Fuosso presso località S. Costanzo (g. 40 circa). Il interessati sono sostanzial mente g li stessi che furono cumul o di frana investe a1cu ne abitazioni, in una dell e colpiti 9 anni prima (vedi evento del21 agosto 1962) guaii trova la morte una persona; uo'aJtra vi ttima viene (fonte: DPCM 29. 1.1 973 in CU 30 gen., n. 26). trascin ata più a valle. Su l piazzale del1'inceneritore, tranciaro dalla nicchia di distacco, e sulla scarpata, novembre 1971. - In Irpinia una profonda trincea gravava un cospicuo accumulo di rifiuti non smaltiti, tagliata per la costruzione dell'autostrada A-16 Napoli­ tale da comportare un considerevole incremento degli Ba ri, in provincia di Avellino, innesca un improvviso e sforzi (fonte: G ui da e al., 1976). rapido movimento franoso per scorrimento rotazionale (larghezza 50 m, lunghezza 120 m) in località Scigolatoio anno 1975. - Sono critiche alcune situazioni di (D entecane) nel comune di , provocando dissesto del suolo che in provincia di Napoli interes­ dissesti all a SS. n. 7 (Appia) tra i km 289,6 e 290 e la sano i comuni di Acerra, Afragola, Caivano, Cardito, distruzione di una abitazione (fonte: Vall ari o, 1973). Casandrino, Cri spano, Frattamaggiore, Frattaminore, Grumo Nevano (fonte: L.reg. 9. 11.1976, n. 20). novembre-dicembre 1971. - « Pi ogge all uvional i» in­ teressano le province di Napoli e di Salerno (fonte: agosto 1976. ~ Dalle pareti calcaree che sovrastano D M 5.4.1972 in CU 8 mag., n. 119). l'abitato di Sala Consilina, in provincia di Salerno, si distacca per croll o un ma sso di oltre I mc che precipita gennaio 1972. - «Alluvioni» si manifestano in in zona abitata. Il fenomeno si ri peterà nell'agosto provincia di Avellino (fonte: DPCM 29. 1.1 973 in CU 1977 VOllte: atti amministrazione comunale di Sala 30 gen. , n. 26). Consilina). gennaio-febbraio 1972. - Scosse sismiche interessano autunno 1976. - Nel Cilento, provincia di Salerno, la provincia di Caserta; lo Stato concede provvidenze in concomitanza di frequenti « pi ogge torrenziali», si ai comuni di Conca dell a Campania, Mignano Mon­ attivano o riattivano movimenti franosi tra i quali telungo, Rocca d'Evandro C S. Pi ctro Infine, g ià quelli nei comuni di Castell abate, Perd ifumo, Monte­ interessati dal terremoro del maggio 1971 (follte : corice (Zoppi , Ortodonico), (fonti: DM DI'CM 29.1.1973 in CU 30 gen. , n. 26). 8.2.1977 in CU 2 1 feb., n. 48; DM 2.3.1977 in GU / febbraio 1972. - A Capri da una falesia di Marina 22 maL, n. 78; Ietto e al., 1978). Grande si distacca una cospicua massa di roccia che gennaio 1977. - Ad Apollosa, in provincia di croll ando in mare fa capovolgere una barca con a Benevento, un movimento franoso sconvolge il centro bord o un uomo, che an nega. La gigantesca ondata si abitaro; vengono evacuate 20 famiglie (67 persone) rifrange con violenza sull a battigia, dan neggiando (fonte: l'Unità, 25.1. 1977). alcune imbarcazioni (fOllie: II Mattino, 2.2.1972). gennaio 1977. - In provincia di apoli croll a un 6 ",arzo /972. - Un franamento coivolge l'auto­ edificio di due pian i in via 11 S. Benedetto a Casoria strada NA-SA al km 36, (collina S. Pa ntaleone), in per il cedimento di una cavità sotterranea; 50 fa mig lie provincia di Salern o tra Angri e Nocera Inferiore, senza tetto. travolgendo un'auto e provocando la morte del con­ Nello stesso mese, a Napo li , una voragine inghiotte ducente (fOllte: Il Mattino, 7.3. 1972). per due terzi una casa rurale di due piani che sprofonda fine luglio 1972. - «Alluvioni» ed «esondazioni» si per circa 50 m in conseguenza del cedimento di un verifi cano in provincia di Caserta Vonti: OPCM grosso pozzo di accesso alle sottostanti cave VOIlte: 29. 1.1973 in CU 30 gen., n. 26; DM 7.10. 1972 in Albertini e al. , 1988). CU 5. 1.1973, n. 5). maggio 1977. - Presso la piazza S. Luigi a Posi lippo, 16 febbraio 1973. - Frana di Mitigliano (versa nte comune di Napoli, un grande blocco di tufo si stacca nord-occidentale di M. San Costanzo), in provincia di da ll a volta di una cavità (ex cava alla base di un costone Napoli (penisola Sorrentina), 2 abitazioni travolte, IO tufaceo) adi bita ad autorimessa, schiacciando un'au­ morti (fOllte: Pellegrino e al. , 1988). tovettura. Analogo fenomeno si ripete nello stesso Il. DISS ESTO ( iE( )I.OC, If:O E GEOAi\lBIENTALE IN ITALIA CAI\IPANIA 183 periodo lungo la costa tufacea di Posillipo in una cavità novelllbre 1979. - Una grande voragine si apre in posta al li vello del mare ed adibita a ricovero di Corso Amedeo di Savoia a Napoli. Sgomberate di verse imbarcazioni, di cui 4 vengono distrutte (fonte : AI ­ abitazioni; la strada, di grande importanza per il traffico bertini e al., 1988). cittadino, resterà interrotta per oltre 4 mesi (fonte: 3 giugllo /978. Nell'I sola d'Ischia, da un costone A lbertini e al., 1988). che limita la spiaggia dei ~1aro nti , in territorio comu­ 1I0vell/bre /980 . - Ad Afragola, in provincia di nale di Barano d'Ischia, un franamento per crollo Napoli, una voragin e di oltre 15 m di diametro provoca provoca la morte di 5 turisti tedeschi (follte: Il Mattino, il croll o di una abitazione e la morte di un ragazzo 4.6. 1978). (fonte Al bertini e al. , 1988). febbraio /979. - Grandi blocchi di tufo si staccano ollobre 1980. - « Piogge torrenziali e inondazioni» dall'ingresso di una cavità lungo il costone sottostante interessano la provincia di Salerno (fonte : D~1 il Corso V. Emanule a apoli, danneggiando un 25.9. 1981 in CU 3 nov., n. 302). edificio in via Canalone all'Oli velia; 22 famiglie ven­ ollobre /980. - Al Parco Mergell ina in apoli per crollo gono evacuate. si stacca dall'ingresso di una vecchia cava di tufo (Grotte di Sull a linea ferrovia ria Napoli-Bari, presso Bene­ Como la) un grande blocco che provoca la morte d i una vento, un franamento provaca il derag li amento di un persona ed alcuni feriti (fO llie: Albertini e al., 1988).

treno; un morto e 79 feriti (fig. 74) (fOllli: Albertini 23 lIol'eJJlbre 1980. - Terremoto campano-Iucano, e al. , 1988; L'Eco della Stampa, 20.2.1979). magnirudo 6,5 (fi g. 75). È domenica: a partire dalle

Fig. 73. - TerritOrio comunale di Barano, spiaggi a dci Maronti, Isola d'Ischia (Napol i). Movimento franoso del 3 giugno 1978. tvluoiono 5 persone (gentile ronrnsione A NSA). Lldslidt (rorkfall?) in tm Alaronli Betuh of }srhio lsland (Napln) IItar Barano, JI/ne 3, /978. "{be slùling killtd 5 people. 184 v. CAT ENACCI

Il Le accuse che m uove il Paese sono mo lte: merzla, rl incompetenza, disorganizzazione, irresponsa bil ità. «23 Novembre 1980. Domenica. La notizia arriva CjuaJche minuto prima delle venti ma ci vuole gran pane della notte per rendersi COnto delle sue rea li dimensioni. Le tdescriventi bauono in continuazione dispacci, uno più angoscioso dell'altro. Sono ancora frammenti vaghi: difficile farsi un 'idea di q uel che è successo basandosi su lla contraddittoria, sebbene già tragica, contabilità del numero delle vittime, che ora sembra contenuto, ora invece prefigura la catastrofe. Soltanto pi ù tardi, intorno alle undici, le pagine dei giornali, già pronte da lla prima sera, saltano definitivamente una dopo l'altra. La prima viene rifatta, buttata giù, rifatta di nuovo ( ... ). Si parla di decine di morti. Appena un'ora dopo sono già centinaia. Tutta l'Italia meridionale è scossa dal terremoto ma le regioni più colpite sembrano la Campania e la Basi licata. II numero delle vittime cresce di minuto in minuto; al numero dci morti si somma quello dei feriti e dei senzateuo. Si fanno previsioni angosciose ( ... ). Ovunque l'opera di soccorso appare difficile. Le linee elemiche Fig. 74. - Effetti provocati da un modesto franamento, presso e telefoniche sono saltatc. Da Roma in giù è il si lenzio. Le Benevento, in corrispondenza della linea fe rroviaria Napoli- Bari, comunicazioni fra le zone terremotate e la sala operativa della febb raio 1979. Il disastro, avvenuto in o rc notturne, determina la protezione civile, al Viminale, sono interrotte, nè hanno per il morte di una persona e il ferimento di altre 79 (fotografia di L. momento alcuna possibilità di essere ripristinate. La penisola è Mermda, CNR-IRPI Costnza). tagliata in due ( ... ). Alla prima notizia del disastro, la difesa civile ha mobilitato - Londslide dafllage on tbe rai/way fine near Bme,:tnlo, uomini e mezzi, è riuscita a mettere insieme quel poco di cui dispone. Ftbrllory / 979. Tht sliding (QIIJtI J Mo/h and 79 i'!illrtd. Alcune autocolonne sono partite anche da Fi renze, altre da Bologna. Da Roma si sono mossi alla volta della Campania e del la Basilicata reparti dell'esercito, dci vigili del fuoco e battaglioni mobili di ca rabinieri e polizia ( ... ). lon si sa nulla, per il momento, circa il numero delle vittime. ore 18.34.52 due scosse sismiche, a distanza di un paio Ogni tamo si apprende una notizia allarmante ma non è possibile farsi un'idea precisa dell a situazione. Una strabocchevole folla di di secondi, scuotono per un minuw a venti second i napoletani si è riversata alla stazione ferroviaria, ma lì stagna e vaste aree dell a Ca mpania, dell a Basilicata c, margi­ ondeggia, impaurita e tumultuosa. Alle ferrovie dicono che appe­ nalmente, deIJa Puglia, lu ngo una direttrice appenni­ na sarà possibile verranno avviati alcuni convogli. Per ora quelli che possono partire sono pochi e, quei pochi, vengono presi nica di circa 150 Km. Le locali zzazioni epicentrali d'assalto. dell e due scosse corrispondono a due aree d i ci rca 50 Da Roma, invece, è il deserto. l treni sono bloccati. La kmq, l'una comprendente Laviano, l'altra S. Angelo circolazione fe rroviaria ve rso il Sud è completamente bloccata. I convogli vengono fermati alla stazione di Formia per dar modo ai dei Lombard i e Lioni, nelle quali l'intensità viene tecnici di effettuare ricognizioni sulle strutture che potrebbero aver stimata pari al grado X MSK. L'area interessata daJ subito danni: i ponti, le gallerie, le linee elettriche. g rado l X è di circa 750 kmq e ricade in Irpin ia e A Napoli la situazione diventa presto critica, le piazze sono affollate di gente che alza tende O che si sistema alla meglio dentro nell'alto bacino del Seie ; quell a con grado VllI, detratta una zona di attenuazione negli intorni di Castelvetere, è di circa 8. 000 kmq. Nell 'area, pur essendo Stata sede di numerosi Tab. 64. - Terremoto del 23 novembre 1980. Dati co mplessivi (Campania. Basilicata, Puglia). terremoti, non si manifestavano scosse cosi fo rti da almeno due secoli e mezzo, in pratica dal terremoto del 1694. Numerosi sono gli effetti locali di amplifi­ comuni disastrati 36 cazione legati a particolari situazioni geomorfo logiche. comuni gravemente danneggiali 314 Forte infl uenza sull e entità dei danni è data dal ti po comuni danneggiati 336 abitazioni distrutte (*) di arroccamento dell e costruzioni, che provocano 77.272 effetti d i trascina mento tra edifici costruiti a schiera abitazioni gravemente danneggiate (*) 275.263 abitazioni lievemente danneggiate (*) 479.973 o sovrapposti, as petto tipi co degli abitat.i in posizione abi tanti coinvolt i di culmine o d i cresta. 6.082.874 morti 2.734 11 danneggiamento più sostanziale colpisce 350 terri tori cui vengono aggiunti altri 336 interessati feriti 8.848 senzatetto 460.878 perl oppiù da danni lievi; complessivamente la distru­ zione o il lesionamento nei 688 comuni è pari al 49,3% (.) Dali relativi a 683 (om""; anzirhi 686. Tra i (omu1I; n01l fOmprai fI,l/a dell 'intero patrimonio ed ili zio p reesistente (tab. 64). ri/n·azion, I 'lINI/o di Napoli, (be ftI,lfa (imI 45-50 mila Jt"ZaltUo. IL DISSESTO (ìLOI.OGICO L GLOAM 13IENT_\ L1:. Il\. ITALIA C\;\IP \ l\. I \ 185 improvvisati ripari. C'è chi corre al porto e trova rifugio addiriuura Inlorno al penitenziario si è stretta una cintura armata di carabinieri dentro i ((containers» marittimi. La fiumana delle automobili in e di polizia. Gruppi speciali di agenti sono penetrati nel carcere per fuga crea ostacolo agli ostacoli. Ormai la folla è in preda al panico. sedare i tumuhi. Ilanno doyuto fare uso di lacrimogeni. Anche la Fermarla non è più possibile. prigione di Pozzuoli è cIrcondata. La calma torna nel gi ro di poche ore ma la Prcfe{1u ra ritiene opportuno mantenere in alla rme i reparti Giunge la notizia di un gr:wc episodio: il Clrcc re di Poggioreak per pre\'cnire ahri colpi di mano. è in rivolta. Anche le detenute della prigione femminile di Ponuoli si sono ammutinate. La paura del terremOlo e l'ansia di libertà La fol la che intasa le slrade e le piazze ncl centro di Napoli hanno spinto i carcerati alla ribellione. A Poggioreale un gruppo impedisce, spesso, l'arri\'o dei soccorsi. I quartieri colpiti sono stati di loro ha disarmato gli agemi di custodia tcmando di fuggire. raggiunti fra mille difficoltà. Gli automobilisti hanno bloccalO tutte

o 10Km

Fig. 75. Italia meridionale, aree di eguale intensità sismica (isosisme VIII c I X grado, scala i\ lcrcalii modificata). In rosso il terremoto del 23 novembre 1980; in verele il terremoto elcll'8 settembre 1694. Si ritiene che i due terremoti siano 'gemelli', generati dalla 'Faglia sud-appenninica' o comumlue dalla medesi ma Struttura sismogenetica. SA: Salerno; A V: A vcllino; BN: Benevento; L :La\'iano; PZ: Potenza. Immagine LANDSAT 5 TM Band 4, volo 4.6. 1990. La rappresentazione delle isosisme è schematica (rorluia di S. Salt'i t R. Fllnicitllo, /slilNlo Nazionalt di Gtofùira). JOlllhtm 11r16' ea rlbqllaku, bal/d! o/ eqlll!1 iI/fin!il)' o/ sbakillg (VIII and IX tlIld IHodijùd MtNalli Hale). Red Iilles dmole Iht earlbqllah of /980, Not'ember 13,. gl'u n IiI/ti dmole 1M ttl rlbqllaK.e of 1694, Jtpltlllbtr 8. Thtle 111'0 tnrlbq/fakes rlrt rOllJidertd lo be ·Iwi,,/. 186 V. CATENACCI le strade di accesso dall'esterno e rese intransitabili quelle dello continuamente esposta ai guast i che le procura la mancanza quasi scorrimenlO urbano. totale di manutenzione. La guida una burocrazia disatlCllla c pigra, Intanto si comincia a far luce su quel che è successo nelle zone più sensibile alle formalità della carta da bollo che non alle necessità interne. Sono notizie:: ancora incomplete, ma ognuno reca un reali dell'istituzione. Ai danni provocati dalla disorganizzazione c frammento penoso e scopre angosciose realtà. L' lrpin ia pare come dalla lentezza, si sommano i guasti di una classe politica inerte e in una zona morente. Le squadre di soccorso, quelle poche entrate certi casi mediocre. I giornali, anche i più moderati, non fanno più subito in attività, cercano di aprirsi un passaggio verso i territori mistero di niente. Davanti a un disastro simile, disfunzione e montani. La mappa del disastro si estende da Salerno al Sannio, imprevidenza diventano colpe di imperdonabile gravità. Mai come dalle valli di Diano a Mercato San Severino. Sono indicazioni che in questo momento due Italic, quella ufficiale, politica c ammini­ già prefigurano l'ampiezza del dramma. Non tuni i nomi dei centri strativa, l'Italia dello Stato c clcI suo apparalO pubblico, c \' Italia rasi al suolo si conoscono ancora. Vcrranno, un pò alla volta, reale, spontanea ed emotiva, l'Italia privata c generosa, erano venute durante la notte. a cosi aperto confronto. on era accaduto nel 1968, nel Belice, nè Nelle zone colpite si lavora come si può, con grande spi rilO di si era potuto constatare in giusta misura nove anni dopo nel Friuli abnegazione ma non si ripara alle più elementari necessità. Ora la ( ... ). silUazione è più chiara. Purtroppo è anche disastrosa. Cominciano Forse non è nemmeno vero che lo Stato si sia mosso tardi. ad arri vare i primi testimoni della catastrofe: raccontano particolari Responsabili esponenti del governo hanno assicurato che la mac­ agghiaccianti. Tutto il sud è in allarme. Intorno alle Il.OO il china si è messa in mOlO immediatamente, un istante dopo che la Ministero dell'Interno fa sapere che ~da situazione più grave» si tragica notizia era rimbalzala dalle zone del terrore alle stanze romane registra in tre province: ad Avellino, a Potenza e a Salerno. dentro le quali si manovrano le leve dell'emergenza. La verità è I dispacci di agenzia non danno ancora un'immagine completa che lo Stato non dispone di strumenti efficienti, nè in quantità di ciò che è accaduto. Sono pagine e pagine di episodi slegati ma giusta nè in '1ualit:i. necessaria. J\hlove quel poco che ha, e quel tutti ugualmente tragici dietro i quali si avverte uno scenario poco, lo muove con mano maldestra. catastrofico. Si srenta a credere ( ... ). C'è concordanza di testimonianze: colonne rimasle ferme per Particolari della tragedia continuano ad arrivare alla sala ore in attesa di ricevere disposizioni; inutili e dannose dispute su operativa del Viminale. La nOlte è inquieta, le ore passano tra problemi di giurisdizione territoriale; consuhazioni febbrili che tentativi, non tutti fortunati, di organizzare i soccorsi. hanno, quale unico ri sultato, di non portare nessuna chiarezza e di Sopra le zone colpite è calata la nebbia. Si fa il gran silenzio accrescere la tensione ( ... )11. della notte. Gli appell i si moltiplicano. ulla è sufficiente: non (cl., Magi, 1980) bastano le fotoelettriche, nè gli uomini, nè i mezzi da scavo. Soltanto nelle prime ore di lunedì si riesce ad avere la mappa geografica La sera del 24 novembre il presidente della Re­ delle distruzioni ( ... ). pubblica Pertini, appena rientrato dalla Grecia, si reca Quando i primi elicotteri si alzano a sorvolare le zone colpite, il panorama si mostra fina lmente in tutta la sua dmmmatica verità( ... ). a Napoli ; l'indomani, accompagnato dal presidente del I soccorritori sono in ritardo sulle necessità dell'intervento. Li ha consig lio Forlani, si porta in varie zone terremotate. ostacolati la nebbia, li ha fermati l'irrazionalità del traffico sulle A Laviano i superstiti urlano la loro rabbia ai visitatori. SI rade, la mancanza di un immediato e lucido coordinamento, la poverta dei mezzi, lo sgomento dovuto all'improvvisazione, il muro Un uomo mostra la figlia morta in braccio; un altro delle difficoltà. Compresa quella di una natura ostile e impervia che g rida che prima dei soccorsi erano giunti i suoi parenti resiste ad ogni tentativo di sottomissione. Il quadro che si presenta ai da Wiesbaden. Una bambina si getta al collo d i Pertini volontari e ai soldati è comune a tutti i paesi che rimarranno ormai simbolo spettrale di questa rovinosa domenica: una completa e e piangendo dice di aver perso i suoi. agghiacciante desolazione. I sopravvisuti hanno scavato tra le \( ... a distanza di quaramono o re non erano ancora giunti in quei macerie durante tutta la notte in completa solitudine, le mani paesi gli aiuti necessari. È vero, io sono stato avvicinato da abitanti scorticate, alla ricerca di un sepolto vivo o di una viuima a cui dare un delle zone che mi hanno manifestato la loro disperazione e il loro dignitoso ri poso. Da soli, al buio, al freddo della nOtte, fra le lacrime, dolo~ ma anche la loro rabbia. Non è vero, come qualcuno ha scritto, la stanCheZl.3, il dolore. Un silenzio sepolcrale lacerato soltanto dalle che si siano scagliati comro di me, anzi, io sono stato ci rcondato da urla di ai uto, dai gemiti dei feriti. Non una goccia d'acqua, non un filo affetto, da comprensione umana, ma questo non conta. Quello che ho di speranza, nulla. Un lavoro disumano, una ricerca il più delle volte potuto constatare è che non vi sono stati i soccorsi immediati che vana. La ricchezza in cluestc ore disperatamenle nOtturne si chiama avrebbero dovuto esserci. Ancora dalle macerie si levavano gemiti, to rcia elettrica, piccone, energia fisica, coraggio umano. Chi ha una grida di disperazione di sepolti vivi e i superstiti presi da rabbia mi coperta da buttarsi addosso è già fe lice; chi può stringersi al peno il dicevano: ma noi non abbiamo gli attrezzi necessari per potcr salvare figlio sottratto alle macerie bianco di polvere ma ancora vivo, e questi nostri congiunti, li berarli dalle macerie. lo ricordo anche toccato dalla mano di Dio. Nessuno ha la forza di organizzare queste scene di una bambina che mi si è a\'vicinaUl disperata, mi si è ricerche; pochi potrebbero farlo in questa solitudine immensa. Si genata al collo e mi ha detto piangendo che aveva perduto sua madre, aspettano soccorsi. Potrebbero essere al di là dei tornanti della strada; suo padre e i suoi fratelli. Una donna disperata e piangeme che mi ha se ne avverte - o se ne immagina - la presenza ( ... ). detto: io ho perduto mio marito e i miei figli. E i superstiti che li Le notizie afOuiscono sempre più terribili. Ormai il quadro è vaga\fanO t ra queste rovine impotenti a recare aiuto a coloro che sotto completo e delinea tutla la sua angosciosa realtà. Malgrado la buona le rovine ancora vi erano. Ebbene io allora in quel momento mi sono volontà dei soccorri tori queste ore sembrano ancora le prime dopo ch iesto come mi ch iedo adesso : nel 1970 in Parlamento furono votate la tragedia. E invece nc sono passate più di trenta. leggi riguardanti le calamità naturali. Vengo a sapere adesso che non Migliaia le storie umane. La tragedia è tragedia di popolo; il sono stati fa tti, attuati i regolamemi di esecuzione di queste leggi e mi bilancio - ogni singola cifra è disastroso ( .. .). chiedo: se questi centri di soccorso immediato sono stati istituiti, Il ritardo con cui sono giunti i soccorsi nelle zone del disastro perché non hanno funzionato? Perché a distanza di quarantotto ore aveva già fatto udire le proteste dei sopravvisuti che da ogni parte non hanno fatto $COIire, non si è fatta sentire la loro presenza in queste facevano appelli, chiedevano aiuti, invocavano solidarietà. zone devastate? Non bastano adesso. Vi è stato anche questo episodio Nelle prime quarantono o re le carenze sono state di una estrema che devo ricordare, che mctlc in evidenza la mancanza di aiuti gravità. J\lancava luttO: le ru spe, il pane, i medicinali, le coperte, immediati. Cittadini superstiti dell' I rpin ia mi hanno avvicinato e mi le tende, le pale, gli indumenti, i picconi, le bare, la luce, tutto. La hanno detto: vede i soldati c: i carabinieri che si stanno prodigando in macchina statale si è messa in moto con lentezza, iurugginita come un modo ammirevole e commovente per aiutarci, oggi ci hanno dato è nei suoi meccanismi più elementari. È una macchina antiquata la loro razione di viveri perché noi non abbiamo di che mangiare. II. DISSESTO GEOI.OG ICo E GEOAMBl EXTALE Il\. IT/\LlA CAMPANI A 187

Non erano arrivate a quelle popolazioni razioni di viveri. Quindi primo tempo un messaggio al Parlamento, si attui questa Ic:ggeesi dia, si questi soccorsi, questi centri di soccorso immediato se sono stati fani creino, si dia vita a questi regolamenti di esecuzione c si dia ~ ripeto si ripeto ~ non hanno funzionato. Vi sono state dell e mancanze g ravi, cerchi subiro di portarcsoccorsoai superstiti e di ricoverarli non in tende non vi è dubbio, c quindi chi ha mancato deve essere colpito, come è ma in al loggi dove possano passare l'in verno e attendcre chc sia risolta la stalOcolpilO il prefetto di Avellinochcè stato rimosso giustamcntcdaUa loro situazioc. sua ca rica. Adesso non si deve, non si può pensare solt anto ad inviare Perche un appcllo io "oglio rivolgcreanchea voi italiane e italiani, tende in quelle zone, sta piovendo, si avvicina l'in ve rno,con l'inverno il senza retorica, un appello che sorge dal mio cuore di un uomo che ha freddo: è quindi assurdo di ricoverare, di far passare l'inverno ai assistito a tante tragedie, a degli spet tacoli, che mai io dimenticherò, di superstiti sotto queste tende ( ... ). Non deve ripetersi quello che è dolo re e di di sperazione in quei paesi, a tutti gli italiani e ita liane. Qui avvenuto nel Belice. lo ricordo di essere andato in visit a in Sicilia, e a non c'entra la politica,ljui c'cnt ra la solidarietà umana, tuni gli italiani e Palermo ven ne il parrocodi Santa N infacoi suoi concittadini a lamentare le italianedcvono sentirsi mobil itat i per andare in aiu todi questi fra tel li che a di stanza di tredici anni nel Belice non sono state ancora costruite colpiti da questa sciag ura. Pcrché, credetemi, il modo migliore per case, le case promesse. I terremotati vivono ancora in baracche, eppure rico rdare i morti è q uello di pensare ai vivi». allora furono stanziati, fu stanziato il denaro necessario, le somme (da : il HmsQggio 1,Iuùil'o drl prrsidenlt dtlla Rrpubblim Sandro necessarie furono stanziate. M j chiedo: dove è andato a finire questo Ptrlini, 26 novembre 1980) denaro? Chi è che ha speculato su questa d isgrazia del Belice? E se vi è qualcuno che ha speculat o io chiedo: costui è in carcere come dovrebbe cssere in carcere? Perche l'i nfa mia peggiore per meè cluella di speculare 11 messaggio di Pertini arri va come una bomba nelle sulle disgrazie altrui. Quindi non si ripeta, percarità, quantoè aV\'enuto case degli italiani, nei g iornali, nelle sedi dei partiti nel Belice perché sa rebbe un affronto non solo alle vittime di questo politici. Il ministro dell'Interno Rognoni rassegna le di sastro sismico, ma sarebbe un 'offesa che toccherebbe la coscienza di tuni gli italiani, della nazione intera e la mia prima di lUttO. Quindi si proprie dimissioni (che verranno respinte da Forlani). provveda se riamente, si veda di dare a COStoro al più presto, a tutte te Giudizi non meno severi prove ngono dalla comunità fam iglie, una casa. lo ho assistito anche a questo spettacolo degl i emigrati scientifica, e vengono formulati ufficialmente al Senaw che erano arri va ti dalla Germania, dalla Svizzera e che con i loro risparmi si erano costruiti una casa, li ho visti piangere dinanzi alle rovine di quali integ razioni conoscitive al dialogo parlamentare. questa loro casa. Eallora non vi è bisogno di nuovc leggi, la legge esiste, Enorme e di ffuso è il danneggiamento in Ca mpania ceco perché io ho rinunciato di inviare come era mio proposito in un (figg. 76-83) (tabb. 65-70) dove la popolazione

Fig. 76. Terremoto del 23 novembre 1980, provincia di j\ vcllino. Un aspetto di Conza de lla Campania. Si conteranno 169 morti (folografia di F.M. Mancini, Corpo dri VVFF.). - Earlbqaah dalll(/gt in Avrllino region, NOl'flllbrr 23, 1980. [ / itUJ ol/ht loum 01 Conza della Campania. Thrre u'rrr 169 dea/bi. 188 V. CAT ENACCI

Tab. 65. - Terremoto del 23 novembre 1980. Intensità scala MSK in Campania (da indagini CNR-PFG).

X grado: Lav iano (SA), Lioni (A V), S. Angelo dei Lombardi (AV); IX grado: Caposele (A V), S. Michele di Serino (A V), Senerchia (A V), Teo,. (A V); VIII grado: in provincia di Avellino: , Atripalda, Avellino, Bagnoli Irpino frazione Laceno, Bonito, Cairano, Calabritto frazione Quaglicu3, Calitri, Caposele frazione Materdomini, Carife, Celsi, ]\:fer­ cogliano, Mi rabella Eclano, J\·lonteforte Irpino, .Montoro Superiore, r... lorra de Sanctis, Prata di Principato Ultra,Rocca $. Felice, S. Lucia di Serino, Salza Irpina, Serino, Solofra, Sorbo Se rpico, , Tufo, Villamaina, Volturara Irpina; in provincia di Sale rno: Acerno, Atena Lucano, Auletta, Baronissi, Buccino, Borgo, Colliano, Polla, Ricigliano, S. Angelo Fasanella, S. Arsenio, S. Gregorio Magno, Salvitelle, Serre, Valva; in pro~ vincia di Benevento: Arpaise, Ceppaloni; in pro~ vincia di Napoli: Castellammare di Stabia.

coinvolta, stando ai dati del censimento dell 'ottobre 198 1, assomma a 5.430.8 34 persone. Le soll ecitazioni sismi che innescano numerose fra­ ne tra le quali quelle di Coll ia no, Chiusano S. D ome­ Fig. 77. - Terremoto del 23 novembre 1980, provincia di nico, Gesualdo, , S. G iorgio La Molara, Pago A velli no. Altro aspetto di Conza della Campania (fotografia di F. Veiano. T orell a, Ail ano, Guardia Sanframond i, Pau­ M. Mancini, Corpo dei VV.PF.). - Earlhquakt damage in Arellino region, Novt",btr 23, pisi, CastelpotO, Ca ri fe, Frigento. Le più imponenti si / 980. Conza della Campania. manifestano nell ' Avellinese :

Fig. 78. - Terremoto del 23 novembre 1980, provincia di Avellino. Un aspetto di Lioni. Si conteranno 260 morti (folografia dell'olllore). Earlhquakt damagn in At-'ellino region, November 23, /980. View oJ Ihe lo»m oJ Lioni. Tht earlhqlloke ki/led 260 people. IL DI SSESTO GEOLOGICO I ~ GEOAMlllENT ALI: IN ITALIA CAMPANIA 189

Fig. 79. Terremoto dci 23 novembre 1980, provincia di Avellino. Un aspetlo d i Teora. Si comeranno 142 mOrii (folografio di F. M. Mancini, Corpo dà r" V.FF.). Eorlhq"o*:e dall,age in Aul/ino regiO/I, i"ot·tmmbtr 23, 1980. Vir",' oj lbe IO/J'n oj Ttora. Tbe tarlh'p,oke hl/ed 142 pioplt.

Tab. 66. - Terremoto del 23 novembre 1980. Sintesi di danni in Campania.

abitazioni (*) distrutle gravo danneggiate liev. danneggiate

67.008 239.780 400 .585

province AV SA BN NA CE n. comuni disastrati 18 9 gra\'. danneggiati 99 55 50 40 8 danneggiati 2 93 28 46 94 mO rii 1.766 674 3 131 12 fe rit i 3.963 2.468 32 1.501 139

C) Dali rt/a/il'; a 539 (011111111 antichi 542.

Fig. 80. - Terremoto del 23 novembre 1980, provincia di Avellino. Un aspetto di S. I\ ngelo dei Lombardi. Si conteranno 39 1 mOri i (folografia di F. t\I. Afflfuini, Corpo dei VVo FF. ). - Earlbqlfake dali/age in Anllino region, NOI'ember 23, / 980. Vitw oj Ibe tOWII oj S. Angelo dei Lombardi. Tbe tartbqutlke ki/led 391 ",'pl,. 190 V. CATENACCI

- comune di Caposele, riattivazione di numerosI Tab. 67. - Terremoto del 23 novembre 1980. Vittime nella provincia di Avellino. movimenti franosi (non meno di lO) in gran parte per scorrimento e cola mento, soprattutto in sinistra del Nome. N. N. Nome N. N. F. Sele lungo il versante che dal santuario di S. Gerardo comUni moni feriti comuni morti feriti scende all'alveo fl uviale. Imponente è la g rossa frana Andrctla 2 IO Montoro S. 16 68 per scorrimento di Buoninventre, riattivatasi poco Aquilonia 2 17 Morra 38 60 dopo la scossa principale, ed evoluta ben presto a una Ariano Irpino 2 M ugnano del C. 9 colata di 25 milioni di mc, lunga 2950 m e larga 500 m; Avcllino 73 27 14 60 - comune di Calabritto, riattivazione di movimenti Bisaccia 3 12 Ospedaletto 5 franosi per scorrimento superficiale; uno, nell a zona Calabritto 200 600 Paternopoli 3 20 sud-occidentale del capoluogo, coinvolge un tratto di Calitri 5 22 Petruro I. 8 via Gramsci e, più a vall e, di via della Resistenza; un Caposele 87 200 Piet radefu si I altro, spostato poco a est del precedente, in teressa un Cairano 24 PnHa P. Ultra 22 tratto di via Circonvallazione; un altro lambisce con Carife 6 16 Pratola Serra 4 il suo cig li o di distacco la porzione meridionale della 5 12 Quindici 5 frazione Q uaglietta; Castel Baronia 18 Roccabascerana I 4 - comune d i Senerchia, riattivazione - dopo una Castelfranci 20 Rocca S. Felice 5 8 quiescienza che probabilmente ri sale al terremoto del Castelvetere IO Salza Irpina I 9 1930 - del g rande movimento franoso per scorrimento Chiusano S.O. 35 San Mango 83 150 di Serra dell' Acquaro, che dopo qualche g iorno evolve Contrada 2 7 S. Michelc S. 24 40 a cola mento (larghezza 500 m, lunghezza 2.500 m, Conza 169 180 S. Nicola B. 2 4 profondità massima 30-35 m, volume mobili zzaro 28 Fontanarosa 4 8 S. Sossio B. 17 Forino 3 12 S. Lucia Serino 4 Frigento 4 82 S. Andrea Conza IO Gcsualdo IO 40 S. Angelo Esca 2 6 Tab. 68. - Terremoto del 23 novembre 1980. Vittime nella Guardia L. 18 provincia di Salerno. S. Angelo L. 391 642 Lapio 30 S. Stcfano S. 5 31 Lioni 260 138 Nome N. N. Nomc N. N. Senerchia 62 317 comuni morti feriti comuni morti feriti Luogosano 3 Serino Il 37 Acerno Il 20 Nocera I. 31 170 2 Solofra 23 70 Agropoli 19 Nocera S. 18 IO i\krcogliano IO Sturno Angri IO 20 Ogliara 4 65 r... lirabella E. 25 18 2 80 Auletta 4 Olevano T. I l'... [ontefalci one 3 Summonte 2 Baronissi 25 100 O li veto Citra 6 18 l\'lonteforte I. 2 6 Taurasi I 20 Battipaglia 676 Pagani 30 Monocalzati 2 18 Teora 142 150 Bellizzi 2 Palomonte 3 9 Montella 9 300 Torella L. 26 Il Bracigliano 4 Pell ezzano 2 IO 50 Venticano 2 Buccino 3 Il Pertosa 3 Montemileto I I Vi llamaina 3 IO Calvanico 3 Polla 2 Montoro I. 26 56 Volt ura ra I. 5 11 2 Campagna 6 Pontecagnano 2 Capaccio 2 Ravello I Castelnuovo C. 81 200 Ricigliano 22 65 - comune d.i Calitri, ri attivazione di un g rande Castiglione G. 5 Romagnano I movimento franoso per scorrimento rotazionale (lar­ Cava dei T. 5 79 Salvitelle IO 40 ghezza 600 m, lunghezza 850 m, profondità massima Colliano 3 100 S. Gregorio M. 25 80 dell o scorrimento into rno a 100 m, volume mobilizzato Contursi IO Santomenna 64 110 23 mi lioni di mc circa) con numerose appendici di Eboli 2 207 Sapri IO colamento che giungono fi no all 'Ofanto. JI cigli o dell a Giffoni S. C. 4 Sarno 6 frana interessa la parte occidentale dell'abitato all'altez­ Giffoni V. 7 Scafati 5 za di corso Garibald i, via Tenente G iovanni, corso L'lIlcusi 16 Il Siano 6 25 Matteotti, piazza della Repubblica, via Concezione, Laviano 297 235 Tramonti I IO rendendo inagibili .0 distruggendo numerosi edifici Mercato S. S. 9 34 Va lva 5 40 anche di recente costruzione; II. DISS ESTO GI"\OLOGICO E GEOAMIJlEN T A LE IN ITA LIA CAI\IPANIA 191

fig.8 1. Terremoto del 23 novembre 1980, provincia di Avellino. Effetti della frana di Calitri tre giorni dopo il sisma (folografia di L. Mrrtnda, CN R-/RPI Cosrnza). EorlhqJla~ dalllages in Al'rllino regimI, NOl'embrr 23, /980. LAndslide fumlage lo rOtld nror Calitri Iriggered ry seùn,ù shaking. milioni di mc), il cui ciglio di distacco sfiora il marg in e «presenza dello Stato», inquadramento tecnico e sud-orientale del centro storico, e che determina normativo del «problema emergenza»); quelli nega­ l'interruzione dell a strada comunale per Oliveto Citra e ti vi, in vece, sottolineano che se nella prima fa se la rottura dell 'acquedotto Monte Stell a. dell'emergenza poteva avere senso l'agg ressione del Nel corso del mese dci post-terremoto e fmoal giu gno problema del riattamento degli immo bili non gra­ del 1981 gli sforzi vengono concentrati nella sistemazione vemente danneggiati senza porsi l'esigenza de ll 'a­ provvisoria dei senzatetto. Dai dati contenuti in rapporti deguamento sismico (anche al giusto fine di limitare del ministero del bilancio, nell'intera arca terremotata il più possibile g li insediamen ti provvisori e di (quindi anche nella città di Napoli e nell e province di avviarsi nella direzio ne del ripristino, non solo Potenza, Matera e Foggia) vengono dislocati 13.949 edilizio, della situazione pre-terremoto), certamente containers, in stallati 23.948 prefabbricati, e finanziate dopo i primi 6-8 mesi d alla emanazio ne della legge riparazioni di danno lieve, ai sensi deU'ordi nanza 6.1 . 198 1 14.5. 1981 n. 219 (ricostruzione e sviluppo), del DM n. 80 del Commissario Straordinario, per circa 157 mila 2.7. 198 1 (norme tecniche per la riparaz ione e l'a­ abitazioni. È una fase che consente solo di « raffreddare» deguamento sismico) e dei decreti di nuova class i­ l'emergenza, e che nel corso del 1981 consente il ficaz ione sismi ca, tale senso non es isteva più. Inoltre reinsedi amento da sistemazioni provvisorie ad abitazioni le success ive d isposizioni commissariali, tendenti ad di 24.375 famiglie (92.171 persone); ma solo 1.965 ampliare il campo e le poss ib il ità di intervento. le fa mi glie (7. 160 persone) sono quelle che rientrano in successive prorog he (fino al dicembre 1985) e la abitazioni de lle zone più disastrate, oss ia dell'area cosi­ progress iva affermazio ne del principio della «refu­ detta del «cratere». sio ne del danno economico» (anche a scapito dei Le cronache più approfondite no n disconosce­ principi connessi alla sicurezza statica e sismica). ranno alcuni aspetti positi vi (grande tempestività e determinavano situazioni molto discutibili. 192 V. CATENACCI

T ab. 69. - T erremoto dci 23 novembre 1980. Vittime nell a provincia di Napoli.

Nome N. N. Nome N. N. comuni morti fc rili comunI mom feriti Acerra 5 Napoli 69 493 A rzano 10la 50 Boscoreale 2 Onaviano Boscotrecase 3 2 Cardito l Piano di S. lO 40 Casola 9 lO Pimonte 9 Casalnuovo Pomigliano d'A. 30 Casandrino 2 Pompei 50 Casavatore 2 Pozzuoli Qualiano 4 Casoria S. Giuseppe V. 20 Castella mare S. 15 400 S. Agnello 13 Cicciano l Frattamaggiore 3 63 S. Antimo Giuliano in C. lO Sorrento 22 Gragnano 4 20 Saviano 3 Li veri 8 Terzigno 3 1\ lariglianella 2 T Ofre Annunziata l 40 ~ I arigliano lO To rre del G reco 6 150 l\ lassa Lubrense 7 i\ lclito di Napoli Vico Equense 15 Meta di Sorrento 7 Visciano 5

(dn molti casi i fondi richiesti sono stati utilizzati o su edifici che avevano suhiw danni molto lievi, tali da non giu stificare comunque un interventQ urgente, o, al contrario, su edifici per i quali sarebbe statO più opportuno an endere la legge per la ricostruzione. L'ordinanza n. 80, concepita pe r ripristinare l'abita­ Fig. 82. Terremoto del 23 novembre 1980, provincia di Sa lerno. Un aspetto di Laviano, dove si conteranno 297 morti bi li tà in edifici non gravemente danneggiati nelle st rutture, con ifolografia delf OlI/ore). successi.".i aggiustamenti anche della normativa tecnica, è stata spesso utilizzata per interventi di rifinitura degli interni, quali pitture, - Eor/hqlla)u domagtJ in Salerno region, Nos.,tHlber 23, ri vestimenti, pavi mentazioni o, all'opposto, per intervent i strutturali 1980. Vitw oj /he /o~'H oj Laviano. The earlhqllah AdI/ed 297 jNoplt. di una certa entità, non sempre valutati attentament e.

Inoltre, non essendo i contributi previsti rapportati ad alcun parametro, se non al danno subito, questa legge di emergenza nata pe r permettere il rientro nelle abitazioni in condizioni di sicurezza Tab. 70. - Terremoto dci 23 novembre 1980. Vittime nelle pari almeno a quelle di l're-terremoto, è srata non di rado utilizzata province di Benevento e Caserta. per la riparazione di alloggi solo temporaneamente occupati o di seconde case e. soprattutto nci centri abitati dellc zone interne, per provincia di Benevento provincia di Caserta la riparazione di grosse proprictà immobiliari già in precedenza degradate e bisognose di manutenzione, per le quel i il terremoto Nome N. N. Nome N. N. comuni monl feriti comuni monl feriti ha solo aggravato accentuate situazioni di degrado preesistenti, offrendo inaspettati aiuti finanziari)). Aisola 4 Arienzo 2 (da: Ponlrandolji. 1982) Apice 5 Aversa 5 37 Arpaia 3 Capua A circa due an ni dal terremoto l'opera di [lCO­ Benevento 8 struzione non avrà ini zio, sia per i ritardi delle Ca lvi Carinola amministrazioni dello Stato nell'adozione d i provve­ Durazzano Casagiove dimenti ateuativi delle legge 2 19 (contestuale presen­ Forchia 2 4 Caserta 42 Montesa rchio l za della fase di emergenza, gesti one commissariale e Maddaloni 39 Paolisi 3 legislazione straordinaria), sia per la mancata messa a S. Gio rgio di S. Parete disposizio ne dei fondi necessa ri all a realizzazione S. Lucia di S. S. Maria C. v. 20 degli intervemi urgemi (a fine agosto 82 ri sulta effettivameme accreditato solo il 250/0 dei fondi IL DI SSESTO GEOLOGICO E GEOAMBIENTALE IN ITA LI A CAMPA IlA 193

terremotati. Forse il 20% in tutto della grande torta degli aiuti. Un 20% o anche più è finito nelle tasche del gruppo tecnico (a rchitetti, ingegneri, geometri, urbanisti, ecc.); un'altra percentuale i! andata ai politici locali e non, ai rappresentanti di quei centri di potere che hanno preso le decisioni . Si lrana di un buon 20%, una so rta di tangente fi ssa sui fondi per la ricostruzione. Un'altra parte se la sono accaparrata le grandi imprese del nord che sono riu scite ad intervenire laddove le aziende del sud non erano attrezzate a ricostruire, e le ditte di trasporti e di fornitura materiali ( ... ). (da : S ergio De Gregorio in «La Voce della Campaniu, n. 4, 25 giugno 1986)

Alcune cifre sull a ri costruzione aggiornate al 1986 e 1987 certamente non sono incoraggianti (tabb. 7 1-72).

T ab. 71. - Ricostruzione al novembre 1986, intera area terre­ motata (esclusa Napoli) (*).

Fig. 83. - Terremoto del 23 novembre 1980, provincia di Recupero abitazioni sparse e rurali quasi ultimata Salerno. Un aspetto di Lav iano, dove si conteranno 297 morti (fotografia di F. M. Mancini, Corpo dei Vv'FF.). Piano di recupero per centri urbani - Eortbqllake damages in Salerno region, NOJlem~r 23, abitazioni censite 324.675 1980. Vùw oj lbe lown oj Laviano. abitazioni sprovviste di prog. esecutivo 104.000 abitazioni finanziate 220.675 - per il 40% lavo ri ultimati assegnati con l'art.4 dell a legge 2 19 per «interventi - per il 25% lavori in corso urgenti da avviare con assoluta priorità e da realizzare - per il 35% lavori appena iniziati nell'anno 198 1 »; detti fondi non sa ranno anco ra spendibili nel 1986 perché il ministro del Tesoro non (-) Ctlll;,,,tnlo a {lira dtl! Uffirio lptdale per le artt terrt",olale dtlmilfùlro fJfr il Mq,zogiorno, (he IfOIf tielfe fJfri (OlftO degli i",mohili per i qNali alla uade"Za prtvùla stipula e non approva la convenzione con gli istituti dd 3/.3./984 IfOIf era llala preltlflala domanda di ri(Ollrq.i0lfe, lIra (be i/ derrl/O di crediro prevista dall'art.23 della legge 187/82). 1f.481/ 984 riptJ(a a (onditiolfl tbe si Iralti di edifid ilfdllJ; liti pialf; di rtlJlfJfro. Si succedono fasi di ricostruzione con bilanci contraddittori, con situazioni differenziate da provincia a provincia e in misura più netta da comune a comune. «Tra le tante sperequazioni indotte dalla legge l'applicazione fedele della normativa riusciva a creare nello spazio di pochi anni nella zona del Domina però, ri spetto al programma di recupero, una sisma tutta una nuova categoria di ricchi che dal terremoto non avevano sostanzia le lentezza operativa. Ad esempio, per quanto subito alcun danno, e allo stesso tempo assicurava enormi profitti a concerne l'edilizia di trasferimemodi immobili distrutti e grandi imprese del centro-nord del paese che cosi diventavano i veri beneficiati della generositi nazionale. Basta solo riflettere che ai ci rca non ricostruibili in sito per motivi urbanistici e geologici, 5(x}() «tecnici » dei 688 paesi interessati dalla legge competevano i tempi reali di progettazione e urbani zzazione di nuove secundum legem un minimo di 22,5% dei fondi della ricostruzione come aree fi niscono di essere di gran lunga superiori a quell i parcelle non evadibili (chea volte a mezzo di gi ri non molto complessi sali vano anche al 30% e più), cioè un ammontare di circa 6 mila miliardi programmati. Vi si aggiungono problemi di di versa natura: l'accordo se mpre difficile tra i priva ti, l'insoddi­ sfacente programmazione progettuale da parte di tecnici, i d tardi nell'acquisizione di pareri per la definizione di Tab. 72. - Ricostruzione al dicembre 1987, area m etropolitana strumenti urbanistici, la confl ittualità politica che spesso di N apoli (*). paralizza o rallenta l'atti vità dei comuni, ecc. Un primo scosso ne avviene nel giugno 1986 competenza comunale: 13.578 alloggi quando numerosi giornali anticipano - anche sulla - alloggi ultimati: ci rca 8.(X}() base di interviste dirette - i risultati di un'indagine - opere urbanizzazione: 55 % del totale finanziata da ll a National Science Foundation e con­ competenza regionale: 7.706 alloggi dorta dal prof. Rocco Caporale, direttore dell'istituto - alloggi ultimati: 6.600 di studi italo-americani di ew York: - opere urbanizzazione: 80% del totale Prof. Caporale, dove sono finiti i miliardi stanziati per la ricostruzione? Sono stati parcellizzati. Solo una piccola frazione di (- ) Fonlt: rommùsiolfe d'ilfrhieJla 'Sta/jaro' ( rtlaZi()lft LilfgNili), atli /Mda. questo denaro i! stata uti lizzata per ri solvere i problemi dei «mlari, Jedllla /9. /2.1989. 194 V. CAT ENACCI dei 25 mila miliardi spesi finora dal governo a favore dei terremotati. L'articolo 21, esteso a tutto il territorio delle regioni La ricostruzione ha pertanto creato nell'area del sisma una miniclasse Campania e Basilicata, prevedeva la riparazione del di miliardari a spese dci vcri terremotati.. È difficile pensare che questo «sviluppo _ facesse partc delle intenzioni del legislatore». danno subito dagli opifici industriali. Considerato (da: R. Caporale, prefazione all'ipotesi di testo unko per una peraltro che la sola riparazione del danno avrebbe legge organica sulle calamità naturali, lsveimer, ESI ed., 1988). determinato la sempljce conservazione di strutture produttive spesso absolete, il Parlamento aveva previ­ E due anni dopo, al dicembre 1988, molto meno sto la corresponsione a fondo perduto di un contributo delle case distrutte o danneggiate, per le quali era stato per un adeguamento funzionale degli stabilimenti presentato un progetto di ricostruzione, sono ultimate, danneggiati, per il loro ammodernamento tecnologico meno della metà sono ancora in fase di costruzione e un nonchè, quando necessario, per la riloca)jzzazione degli quarto dei lavori non ancora iniziato; per la Campania, impianti. L'attività in questo settore prende avvio agli in particolare, la ricostruzione è a metà strada (tab. 73). inizi del 1983 (i termini ptevisti pet le domande Quanto allo sviluppo economico e sociale, i pre­ scadevano il 31.12.1981), e i primi due anni vengono supposti si rilevano soprattutto negli articol.i 21 e 32 sostanzialmente impiegati per la regolamentazione della legge 219/81. deUa materia (natura e limiti degli interventi consentiti, procedure, ecc.) e per l'istruttoria delle 1.100 domande pervenute che consentono di concedere 264 acconti di contributo, più altri 20 per il solo ripristino dei danni. Tab. 73. - Ricostruzione al 15 dicembre 1988 (intera arca tenemotata e Campania (*). Al 30 giugno del 1989 la situazione sarà la seguente: domande presentate n. 1.016; domande ammesse n. 559; Edilizia privata intera area terremotata domande in istruttoria n. 538; abitazioni censite 412.7 14 domande definite (con erogazione a saldo) n. 21. abitazioni con prog. esecutivi presentati 348.172 Con l'articolo 32 della citata legge 219/81 vengono abitazioni con prog. esecutivi approvati 222.000 progressivamente predisposte 20 aree (di cui 12 in abitazioni con prog.in corso di esame 121.1 53 Campania) nelle quali a fine anno 1989 risultano abitazioni finanziate 192.451 - per il 38, l % lavori ultimati localizzate 145 iniziative industriaH cui se ne aggiun­ - per il 38% lavori in corso geranno, a saturazione delle capacità ricettive, altre - per lo 0,4% lavori sospesi 102 (64 in Campania) per effetto della legge 120/87 - per il 23,5 lavori non iniziati (art.8) (tab. 74). Le opere di infrastrutturazione esterna comprendono, sempre a fine anno 1989, la realizza­ Edilizia pubblica intera area terremotata zione di 20 assi viari per complessivi 204 km (di cui opere censite 18. 103 60 km in Campania), di opere acquedottistiche (km progetti presentati e approvati 13.026 210), di elettrificazione (circa 306 km tra alta e media progetti finanziati 13. 026 tensione) e di convogliamento reflui (km 61 ). - per il 50,4% lavori ultimati Sono anche in corso di realizzazione 29 iniziative - per il 23,9% la vori in corso - per lo 0,8% lavori sospesi di servizi (di cui 23 in Campania) previste dall'art. 8 - per il 24,9% lavori non iniziati della legge 120/87.

Edilizia privata in Campania abitazioni finanziate 142.977 abitazioni con lavori effettuati 54.528 (37.9%) Tab. 74. - Aree e iniziative industriali in Campania. Fase di «sviluppo» (art. 32 legge 219/81 e art. 8 legge 120/87) abitazioni lavori in corso 54.458 (37,3%) ('). abitazioni con lavori sospesi 569 (0,4%) abitazioni con lavori non iniziati 34.422 (23,9%) die. di co dico dico dico dico dico 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 Edilizia pubblica in Campania n. aree in costruzione 6 lO Il 12 12 12 13 opere finanziate 10.968 n. aree ultimate O I 2 5 5 6 7 opere ultimate 5.530 (50,4%) n. aziende in costruzione 33 52 83 93 84 92 143 opere in corso 2.638 (24%) n. aziende ultimate O O 7 17 33 53 opere sospese 95 (0,9%) n. aziende in produzione O O 7 22 34 52 opere non iniziate 2.705 (24,7%)

C... ) La Irtdiusillfa orta i" (DJ/nIZio," i qlltlla ti/tiglIO ti! ""dtD i"dllStril1Jt di Morra 1ft Stz1lCJis ~r f'"stJiallte/f/o tkll, ù,dllJJ,it Atrilalia ( DPCM 9·8 -/980). IL DISSESTO GEOLOGICO E GEOAM BI ENTALE IN ITALIA CAMPA l A 195

Nel corso del 1988 si intensificano progressivamente Tab. 75. - Comuni dichiarati danneggiati, provincia di Salerno, aspre polemiche e critiche sull'impiegodi fondi stanziati terremoto del 21 marzo 1982. che sfociano, nei mesi di novembre e dicembre, in oltre 30 interrogazioni parlamentari aUe quali il Governo risponde Casaletlo Spartano, Celle di BulgheTia, Gselle in Pittari, Ispani, alla Camera il20 dicembre, e che conducono all'istituzio­ ~,IOTigerali, Rofrano, Roccagloriosa, Santa to'brina, S. Giovanni a Piro, Sapri, Torraca, Torre O rsaia, Tortorella, Vibonati. ne, il 30 marzo 1989, d i una commissione bicamerale d'inchiesta (<

Cosi fin dal momento del la sua costituzione il Gruppo nazionale La sismicità diventerà signifi cati va nell a primavera di vu1cano\ogia si è trovato a dover fronteggiare l'emergenza del 1983, dopo un evento sismico di magnitudo 3,5 connessa con il fenomeno bradisismico. Nella primavera 83 la Regione ri vendica vivacememe il suo locali zzato alla Solfatara ed avvertito distintamente in ruolo nella vicenda dci bradisismo in una riunione tenuta in una vasta area, compresa la zona occidentale dell a città Prefettura per fare il punto della situazione. Il ministro Fortuna d i apoli. D a questo momento gli edifici del cent ro nell'attenuare la polemica precisa il ruolo di coordinamento dd suo ufficio ( ... ). antico di Pozzuoli saranno SO ttoposti a contin ue L'Assessore alla rice rca scientifica, persona molto vivace cd sollecitazioni sismiche. Ulteri ore incremento dell'atti ­ attiva, aveva nominato una Commissione tecnico-scientifica forma­ vità sismica si avrà a partire dal settembre 1983, con ta da geologi, geochimici, geofisici, ingegneri, per souoporre alla Giunta Regionale proposte di intervento nell'area fl egrea. Tali eventi isolati di elevata energ ia e centinaia d i eventi interventi avrebbero dovuto essere finanziati dalla Protezine Civi­ d i piccola energia tempo ralmente e spazialmente ad­ le. La commissione regionale appariva come un doppione della densati (sciame sismico). Commissione grandi rischi. L'operazione avviata dali' Assessore alla ricerca scientifica suscitò molto interesse negli ambienti della IILa popolazione, nei momenti più difficili, osci llava tra il rice rca in quanto l'offerta di finanziamenti sostanziosi era molto desiderio di ricevere messaggi confortevoli e quello di avere allenante. annuncio deU'inevitabilità della catastrofe. O l'uno O l'altro purché Perché passasse un tale progetto era necessario dimostrare che tuttO finisse presto ( ... ). quanto fatto fino a qud momento in termini di sorveg lianza nell'area In questa occasione di grande confusione esistOno spazi inim­ fleg rea fosse ad un live llo inadeguato sia in termini quantitativi che maginabili per uomini fantas iosi. Così qualcuno semi la necessità di competenze. di stuzzicare il comando della U.S. N avy di Agnano che era stato In breve l'Osservatorio vesuviano, che seguiva il fenomeno più volte tranquillizzato sull'evoluzione del fenomeno mediante dall'evento dal 1970, fu attaccato in modo palese, attraverso incontri ad hoc e comunicati pe riodici. la stampa, ed in forma sotterranea da rice rcatori desiderosi L'U.S. Navy fu sollecitata da rappresentanti della Regione di avere a disposizione somme ingenti per i loro programmi Campania a prendere in iziative per un potenziamemo della sorve­ di rice rca. glianza nell'area flegrea in forma autonoma. Si era in un clima di profonda confusione accresciuto dalle Intervenne così la USA ID (/\ genzia americana per i Paesi in tensioni per le elezioni politiche ed amministrative a Pozzuoli. Nel via di sviluppo) che propone un aiuto per il controllo del bradisismo. mentre, in piena estate, il ministro Fortuna è sostituito dal collega essuno alla Regione si turbò pe r la patente di paese sottosviluppato Scotti. Q uesti arriva al Dipartimento di protezione civile molto (o meglio parte sottosviluppata di un paese sviluppatO), che veniva deluso perché l'incarico appa re ad osservatori politici attenti una rilasciata con questa offerta, anzi essa fu accolta molto favorevol­ sconfitta per il ministro. Una tale interpretazione trova sostegno mente. Solo alla Protezione civile l'operazione apparve in tutta la proprio in un giudizio che l'onorevole Scotti formula sul Diparti­ sua gravità per la confusione che avrebbe potuto creare in un mento di protezione civile definendolo una baracchetta. (Ma dopo momento di crisi acuta. Per ridurre al minimo gli effetti negativi pochi mesi sarà lo stesso ministro a smenti re questo giudizio, fu richiesto alla Usaid che la responsabilità del Progetto fosse affidatO impegnandosi a fondo e con in telligenza nella crisi che investirà all'Usgs (se rvizio geologico degli Stati Uniti) pena il rigetto della l'area flegrea). collaborazione offerta. Su questa base si raggiunse un accordo. È Il neo ministro non credeva nella baracc hetta della protezio­ interessante segnalare al lettore che a tun'oggi, febbraio 1986, il ne ci vi le e non credeva, quindi, nella Commiss ione grandi rischi progetto dell'Usaid non è ancora pa rtito. Certo appare abbastanza che non convocava. All'inizio del suo mandato ci furono non singolare che un intervento programmato per l'emergenza nel 1983 poche difficoltà da pa rte dei responsabili del Cnr e dell'Osserva­ prenda l'avvio circa 3 anni dopo a più di un anno dalla chiusura torio vesuviano per un contatto. Il primo rapporto con il dell 'emergenza». ministro è prodotto dal te rremoto del 4 settembre 1983. Questi, quel giorno a apoli, chiamò il d iren o re dell'Osservatorio vesuviano al telefono per avere ragguagli sul fenomeno. Il Ministro non poteva ancora immaginare che di li a poco più di La mattina del 4 ottobre 1983 un terremoto di un mese si sarebbe deciso di evacuare il centro antico di magnitudo 4 e intensità del VII g rado all 'epicentro, Pozzuoli . localizzato nei pressi dell a Solfatara, sc uoterà Pozz uoli Nonostante la gravità della si tuazione in quel tempo, non si erano ancora definiti in modo chiaro i ruoli della Protezione civile producendo danni e panico; l'area di avvertibilità (Dipartimento e Prefettura), della Regione e del Comune. In termini ri sulterà avere un raggio di 30 km (V] grado per la di intervento scientifico il ministro scioglie il nodo in un incontro zona occidentale di apolì città). Questo evento al Dipartimento di prOIezione civile il 6 dicembre 1983, finanziando l'Osservatorio vesuviano per le ricerche p roposte dal G ruppo mostrerà che il li veUo di rischio non garantiva più nazionale di vulcanologia del Cm nell'area fleg rea, rivolte alla l'incolumità ai residenti. Di li a poco prenderà il vIa sorveglianza ed alla va lutazione del rischio. In questo modo il l'esodo di circa 30 mila persone. ministro accetta il ruolo di consulenza del G ruppo come previsto dal decreto isti tu[ivo ( ... ). Il ministro Scotti dopo aver avviato il «Alcune considerazioni allarmavano i responsabili della sorve­ pia no delle nuove costruzioni a Monte Ru scello e que llo d i recupero glianza: a) la sismicità era in continua crescita insieme alla velocità del centro storico si dimette. Lo sostituisce l'onorevole Zamberletli di sollevamento del suolo; b) il terremoto del 4 ottobre aveva il quale dà impulso alla preparazione di piani di evacuazione in caso raggiunto una magnitudo molt o prossima ai valori massimi attesi di evento eruttivo. Egli con un'ordinanza affida al direttore (magnitudo 4.5); c) una profondità ipocentrale poco inferiore dell'Osservatorio vesuviano il compito di trasmettere con un avrebbe prodotto efretti in superficie almeno dell'VI Il grado e congruo anticipo alla Protezione civile )'allarme pe r l'approssimarsi quindi crolli con possibi li perdite di vite umane; d) molti edifici di un evento eruttivo. Q uesta scelta di Zambcrleni è dettata anche dell'area epicentrale erano ratiscenti ed avevano già subito danni in da lla necessità di tagliare sul nascere polemiche che in continuazione seguito al te rremoto del 23 novembre 1980. erano prodone da voci sull'imminenza di un evento catastrofico Di quanto sopra fu inrormato il ministro Scotti il qual e convocò nel l'area fl egrea)!. a Napoli, in Prefettura, gli Ammini stratori dell'area fl egrea, di (d" LNongo, /987) Napoli, delle Province, della Regione ed i tecnici della Protezione IL DISSESTO G EOLOGICO E GEOAr-.HIIENTALE IN ITALIA - CMIPANIA 197 civile, le forze dell'ordine, i rappresentanti delle parti sociali. I Fu quella una notte di esperienze tragiche ed amare: una comunità responsabili del Gruppo nazionale di vulcanologia presentarono in ci\'ile, in balia di voci incontrollate, mostrava tutta la sua impotenza quella occasione una mappa di pericolosità dell'area negrea e di fronte ad un fenomeno sconosciuto che richiamava immagini di consegnarono al Ministro ed al Prefeno Boccia una breve relazione apocalisse. riservata. Il giorno I) ottobre comunicò alla popolazione, attraverso I documenti indicavano che la zona comprendcnte il centro un manifesto, le decisioni della notte dci 6 ottobre. Si scatenaro­ antico di Pozzuoli mostrava un elevato pericolo in quaOlo era alta no le polemiche sui limiti dell'arca più pericolosa, ma la popola­ la probabilità di accadimento in quell'area di eventi sismici di zione era già in attesa di una tale dec isione. I commercianti si magnitudo pari ed anche lievemente superiori a quello dcl4 ouobre. sentirono i più colpiti e tentarono in va rie occasioni di ottenere In queste condizioni, affermavano i sismologi, costruzioni in cattive dalla Protezione civile interventi atti a rendere meno precaria la condizioni statiche non avrebbero sopportato altre sollecitazioni loro condizione. intense, per cui era necessario indi\'iduare gli edifici con queste Iniziò cosi lo svuotamento di Pozzuoli e il travaso verso i ca ratteristiche ed invitare la popolazione ed abbandonarle. villaggi turistici lungo il litorale domi zio» Purtroppo mancava in quel momento un quadro della vulne­ rabilità degli edifici e cosi si deci se di procedere all'evacuazione dell' intera zona a più elevato risch io. Cosi edifici in buone e talvolta ottime condizioni statiche furono evacuati, nonostante il basso L'attività sismica si concentrerà in due aree: una a livello di ri schio. Inoltre, poichè si temeva una possibile migrazione terra, tra la Solfatara e il porto, l'altra - più debole - dell'attività sismica nel golfo, gli esperti propose ro che lungo la nel golfo. Ma la crisi sismica peggiore si manifesterà fa scia costiera da Arco Felice e Miseno non fossero colloca ti gli abitanti evacuati. nel periodo marzo/april e 1984, guando vari terremoti Ad un sommario conteggio si valutò in circa 30.000 le persone d i magnitudo 4 a marzo, e uno sciame sismico con da evacuare per il ri schio sismico, ma a questo si aggiungeva anche o ltre 600 eventi in circa 6 ore nella notte del l aprile, il timore che il fen omeno potesse evolversi \·erso un'eruzione. Cosi una grossa parte del centro amico avrebbe avuto problemi di faranno pensare a molti che lo scenario deJl'eruzione alloggio. Il Ministro iporizzò di saltare la fase dei container e d i Monte Nuovo potesse ripetersi. 11 sollevamento del prefabbricati leggeri per Pozzuoli e procedere rapidamente alla suolo procederà fino agli ultimi mesi del 1984; a costruzione degli alloggi necessa ri e nel mentre fornire un contributo per un'autonoma sistemazione delle famiglie evacuate ( ... ) gli Pozzuoli porto raggiungerà il va lore massimo di 1,80 Amministratori di Pozzuoli apparivano frastOrnati e titubanti alle m. Questo soll evamento si sommerà a quell o del 1970, offerte dci Ministro. In ess i si palesò il conflitto tra il volerconse rvare che solo in parte era stato recuperato nell'abbassamen­ inalterato l'assetto abitativo di Pozzuoli senza spostamenti in massa della popolazione e l'allettante ipotesi di poter disporre di alcune to tra il 1972 e il 1982. Le attività del porto andranno migliaia di alloggi. Il nodo fu sciolto e la scelta cadde su r.,'1onte in crisi, con banchine rialza te di oltre 3 m da l pelo Ruscello ove si stabilì di costruire 5.000 alloggi per i cittadini dell'acgua ri spetto al 1969. L'area in soll evamento pUleolani evacuati dal cenno antico di Pozzuoli. Ai respondabili della sorveglianza dell'area negrea fu chiesto il parere in merito alla assumerà una forma a ca mpana con raggio di circa 6 scelta. Questi dimostrarono che all'interno dei confini comunali il km e centro nella città di Pozzuoli (via Napoli). Monte Ruscello era l'area a più basso pericolo, tuttavia maggiori All'inizio del 1985 il suolo comincerà ad abbassarsi, garanzie sa rebbero Siate otlenute se il nuovo insediamento fosse stato realizzato a maggiore distanza. Prevalsero gli interessi muni­ lentamente e costantemente, per un totale di 0,25 m cipali; non era accettabile per gli AmminislralOri una migrazione in due anni nell'area portuale. al di la dei limiti comunali, Quale molla spingeva per una tale A metà settembre 1986 la stampa darà ri salto al soluzione? Evilare la diaspora dei puteolani? Evitare un disastro sociale ad una comunità cosi colpita? Tenere uniti tUlli pe r una rientro dei senza tetto (<< Tutti a casa entro Natale»). La identità della comunità? Gestire un grosso affa re che sa rebbe in situazione a Monte Ruscello (il 18.9.1986) sarà la parte svanilO scegliendo un'area fuori dai confini comunali? Evitare seguente: 600 case costruite nella prima fase, 3757 di ridurre la città di Pozzuoli a 60.000 abitanti? Sono tUlle domande legittime, ma un falla certo è che la scelta di allontanare una parte nella seconda, 17 lotti edilizi già collaudati pronti per dei cittadini di Pozzuoli dall'area di maggiore pericolo è stata la consegna, l da completare entro 45 giorni; realizzati positiva. 18.900 vani, in corso di completamento 2 asi li nido, Quindi, SOttO questo aspetto, sono inaccetabili le ipotesi del recupero totale del centro antico con lo stesso numero di abitanti. 4 scuole elementari, 3 materne, 2 medie, 2 mercati, l La riunione si concluse con la decisione di evacuazione c di dar centro sanitario, una caserma dei carabinieri , un' via ad un nuovo insediamento a Monte Ruscello, ma non erano autorimessa pubbli ca. chiari i passi da fare e chi doveva assumersi, tra le autorità e gli amministratori, il compilO di comunicare alla popolazione la Di segno del tutto opposto le due categorie di decisione presa. Il pericolo era immineme, ma non si era preparati gi udizio che accompagneranno "insieme dell'opera­ ad affrontare in poche o re l'evacuazione di 30.000 pe rsone. Si zione « Monte Ruscello». temporeggiava, sperando nella fortuna ed in una evacuazione spontanea, in parte già sperimentata il4 settembre. Le notizie intan·1O Da un lato si parlerà di scelta storica, esempio filtravano e nella notte tra il IO e ) l ottobre si diffuse la notizia mondiale, che ha consentito di all eggerire di 20 mila che un terremoto di elevala energia era previsto per l'indomani persone la pressione demografica in una zona ri stretta, mallina, Tuua l'area ncgrea e la città di Napoli fu rono interessate da ricorrentemente soggetta ad elevato rischio; dall'altro una psicosi colleuiva da fine dci mondo. sarà additata come esempio di spreco edjlìzio a Terrorizzata la gente si riversava per le strade cd anche la fascia vantaggio di pochi (camorra compresa), oltretutto di cittadini più smaliziata e dotata di strumenti culturali più consistenti fu colta dal panico e cercò, attraverso amici, di raggiun­ localizzato in una zona che offre scarsissime garanzie gere la fonte di informazione corretta e certa sul fen omeno in alto. dal punto di vista sismico (fOflli: Luongo, 1987; Cortin i 198 V. CAT ENACCI e Scandone, 1987; varie testate di g iornali periodo Nello stesso mese in via Nicolardi a Napoli, una 1983-1986). grossa voragine apertasi per il crollo di una cavità gennaio 1983. - A Casandrino, in provincia di sottostante sconosciuta provoca l'inghiottimento in Napoli, una voragine provoca l morto e lo sgombero un intero container per terremotati (fonte: Albertini e di IO famiglie (fonte: Albertini e al., 1988). al., 1988). agosto 1983. - Nell'Isola d'Iscrua un franamento 9 dicembre 1984. - Una voragine in via Pi gna a uccide una persona sulla spiaggia dei Maronti, nello Napoli provoca la rottura della rete idrica (fonte: stesso luogo dovy perirono 5 persone cinque anni Albertini e al. , 1988). prima (vedi evento del 3 giugno 1979) (fonte: II 23 luglio 1985. - Da un pozzo di un gia rdino Mattino, 25.03.1987). di una pensione sita ne) comune di Lacco Ameno primavera 1984. - A Caivano, in provincia di Napoli , nell'Isola d'Ischia si manifesta l'improvvisa emis­ l'apertura di una voragine travolge un edificio imme­ sione di un flusso di acqua c vapore che raggiunge diatamente adiacente la scuola elementare delle Suore un'altezza d i circa 20 m e una temperatura di Alcantarine (fonte: Albert;rù e al., 1988). oltre 90 g radi. Il fenomeno si esaurisce rapida­ 7 e 11 maggio 1984. - Scosse sismiche interessano mente, per fortuna senza provocare danni alle una vasta area appenninica all'intorno del gruppo persone (fonte: Dipartimento Protezione Civile, montuoso Meta-Mainarde (vedere cronistorie laziaLi). Roma). Diffuso il danneggiamento in varie zone della provin­ 30-31 otlobre 1985. - In nottata un violento cia di Caserta, notevolmente amplificato dallo stato di nubifragio si abbatte sulla zona vesuviana (Napoli). fatiscenza dei fabbricati . Movimenti franosi si regi­ Dai fianchi del vulcano cospicui trasporti in massa si strano ad Ailano e, in provincia di Benevento, nei riversano sulla fascia costiera urbanizzata. Torre del comuni di Cerreto Sannita (località Costa Monsignore) Greco viene aggredita da una coltre di fango e detriti, e Campolattaro (località Olivell a). Dei 198 comuni soprattutto negli intorni di via Cavallo, in passato sede dichiarati danneggiati dallo Stato (Lazio, Abruzzo, di altre inondazioni. A Ottaviano le acque irrompono Molise, Campan;a) 41 ricadono nella provincia (tab. nel cimitero scoperchiando e sconvolgendo le sepol­ 77). Su un totale di circa 36.000 senzatetto nell e quattro ture. A Ercolano una valanga di fango e detriti, dopo regioni coinvolte, 4260 ricadono nel Casertano. aver abbattuto un muro di contenimento di un giardino, si riversa in via Palmieri travolgendo e uccidendo un uomo che era appena uscito di casa per

Tab. 77. -Cornunj dichiarati danneggiati, provincia di Caserta, porre in luogo sicuro la propria auto; la vittima viene terremoti del 7 e 11 maggio 1984. praticamente trascinata in mare. A San Gennaro Vesuviano restano isolate per allagamento alcune case Ai lano, Aversa, Bellona, Caianello, Caiazzo, Calvi Risorta, Cami­ coloniche. Completamente allagata la stazione ferro­ gliano, Capriati al Volturno, Capua, Ca rinola, Cellole, Ciorlano, Conca della Campania, Fontegreca, Francolise, Gallo, Galluccio, viaria d; Portici (fonti: l'Unità, 1.11 .1985; 11 Mattino Giano Verusto, Marzano Appio, Mignano Monte Lungo, Mon­ 2-3. 11 .1985). dragone, Orta di Atella, Pietramelara, Pietravairano, Pignataro Maggiore, Prata Sannitica, Pratella, Presenzano, Riardo, Rocca­ 16- 17 novembre 1985. - Piogge persistenti ed estese devandro, Roccamonfina, Roccaromana, S. Pietro lnfine, S. Maria la Fossa, Sessa Aurunca, Sparanise, Teano, Tora e Piccilli, interessano tutte le province campane; i dissesti idro­ Vairano Patenora, Villa Literno, Vitulazio. geologiò (tab. 78) infliggono uno dei più seven Senzatetto: 4260 danneggiamenti dell'ultimo quinquennio.

aprile 1984. - AI Vico Cimitile in Napoli il Tab. 78. - Dissesti idrogeologici connessi alla rete fl uviale, cedimento dj una cavità sotterranea provoca dissesti Campania, 16-18 novembre 1985. nei cantinatl del Palazzo Calabria. Sempre a Napo!.i, nello stesso periodo, cro lli di antiche cavità deU'ac­ province corsi d':l.c9ua che esond:lno o soggetti :I. dissesti quedotto provocano dissesti in un fa bbricato di Vico - Avellino T. San Francesco, F. Sabato, F. Ufita, F. Miscano, Lungo Teatro Nuovo (fonte: Albertini e al. , 1984). T .Cervaro; - Benevento F. Isdero, F. Miscano; luglio 1984. - A Frattamaggiore, in p rovincia di - Caserta F. Volturno, F. Trave, T. Savone, T. Agnena; Napoli, si apre una profonda voragin e in via Roma - Napoli Rete affluente ai Regi Lagni ; per lo svuotamento di due canne di pozzo preceden­ - Salerno F. Sarno, F. Imo, F. Picentino, F. Asa, F. Tusciano. temente riempite da detriti. IL DISSESTO GEOLOGICO E GEOAMBIENTALE IN ITALIA - CAMPANI A 199

]n prOV in Cia di Avellino i territori comunali che ciapiede della strada ferrata; in via Nenni si apre ri cadono ai piedi del Partemo, come Mercogliano, un 'ampia voragine sulla carreggiata. A San Giorgio a Ospedaletto, Summonte, Captiglia e Cremano d ue ampie vorag ini si aprono nel cortile del vengono in vestiti da materiali detritici e fanghi quale numero civico 7 di via BottegheUe, compo rtando lo prodotto di trasponi in massa che occludono gli impluvi sgombero di 2 famigli e; altre \O fa mig lie vengono naturali e provocano danni alle infrastrutture pubbliche, sgomberate da alcuni edifici di via Tufarelli interessata soprattutto fognature e strade. La parte bassa dell 'abitato da un fiume di fango e detriti. A Po rtici viene all agata la di A vellino viene invasa dalle acque del T. San Francesco, stazione ferroviaria della Vesuviana di via Libertà. A esondato in pi ù punti. Ad Atripalda esonda il F. Sabato Ercolano si aprono voragini sulle carreggiate di via provocando danni alle difese spondali e alle infrastrutture Petacca, via Farina e via Veta. A Torre del Greco, già pubbliche. La Piana di Forino subisce estesi allagamenti duramente colpita 15 giorni prima, crollano numerosi per occlusione dell'inghiottitoio in località Celsi. Nume­ muri d i confine in via Cavall o, via Novesca e via S. rose le erosioni di sponda lungo g li alvei dei fiumi Ufita e Elena; dichiarati pericolanti e sgomberati 5 edifici. A Mi scano, e del T . Cervaro. In generale si aggravano le Pompei viene allagato con oltre mezzo metro d'acqua il condizioni di stabilità già compromesse in quei comuni Camping Spartacus in via Plinio inducendo all o ammessi a consolidamento, come Mirabella Eclano, sgombero dell e ro ul ottes in c u~ vivono 50 terremotati Ariano lrpino(contrada Fiego lungo il versante si nistro (di T orre Annunziata); esonda anche un canale tributario del F. Miscano) e Montecalvo Irpino. del F. Sarno allagando una larga fascia di campagna ai In provincia di Benevento il F. Isclero esonda in confini di Scafati. A Castell ammare di Stabia, per dissesti territorio comunale di S. Agata dei Goti. Nel comune di vario tipo, resta interrotta via Lituania, una strada che di Pannarano crolla un tratto di strada determinando, costeggia il Sarno e collega l'autostrada con la zona tra l'altro, l'isolamento di una borgata. Si riattivano industriale; un franamento di detriti staccatosi dalle movimenti franosi nei comuni d i Pesco Sannita, di pendici dell a collina di Pozzano sbarra il traffico sulla via Ca utano. Il centro storico di Durazzano viene invaso Acton (la vecchia statale per Sorrento). A Napo Li città la da fango e det.riti scari cati dal versante meridionale di zona più colpita è la periferi a orientale, soprattutto il M. Longano. Sconvolta la viabilità di I i3 della Ri one Luzzatti. In via Borteghell e, Il famigli e possono provincia; danni materiali all e reti fognanti, idriche e uscire di casa solo attraverso le fin estre, in quanto acq uedottistiche. l'altezza dell 'acqua raggiunge 1,5 m bloccando i portoni In provincia di Caserta esonda il F. Volturno dei palazzi. Auto semisommerse bloccano via del provocando estesi danni alle infrastrutture adiacenti Macell oe Calata MaceIJ o. A Poggioreale una vorag ine si alle aree golenali , quaLi strade provinciali , fognature, apre sotto il po nte delle FF.S. in via Stadera. ecc. Nei territori comunali di Castel1 0 Matese, Mad­ In provincia d i Salerno esonda in più punti il F. daloni, Casapulla, Succivo e Orta di AteUa si manife­ Samo nei territori comunali di Nocera, S. Marzano sul stano dissesti e voragini sulla viabilità pubblica. Il F. Sarno, Scafati, ecc., soprattutto lungo l'alveo comune Trave rompe g li argini presso Cancell o Arnone, Nocerino, provocando estesi all agamenti (circa 20 ha) e provocando allagamenti di abitazioni e della ferrovia dannj alle colture, all e infrastrutture viarie sia civili che Benevento-Cancello. Esondano e dissestano le difese industriali. Dissesti di vario tipo si producono lungo il spondali i to rrenti Savone e Agnena. corso dei fiumi Irno, Picentino, Asa e Tusciano, con In provincia di Napoli si verifica l'allagamento di erosioni spondali e distruzioni di opere di difesa. vaste aree dell ~ Piana del Nolano a seguito della rottura Movimenti franosi e alluvionamenti si registrano in degli arg ini d~i torrenti e dei tributari minori affluenti vari centri abitati della costiera amalfitana situati nelle dei Regi Lagni, sia del versante vesuviano quali l'alveo parti vallive degli impluvi. con danneggiamento di del Leone, il Costantinopoli , il Macedonia, il Santa strade e fognature. Partico larmente g rave è la situazio­ Teresa e il Santa Teresenella. Fuoriescono le acque ne di Vietri sul Mare per dissesti franosi e trasporti dalle vasche di assorbimento e laminazione di Piani Il o, solidi (ri one S. Vito di Raito, Marina di Vietri, Melina) S. Gennari ello, Rosario e Pagliarone. Per la fuoriuscita che interessano abitazioni ed esercizi commerciali; di numerose vasche e canali ri sulta all agata g ran parte ri sul tano già sgomberate circa 30 famiglie. A Cava dei dell a piana di Quarto. Tirreni dissesti franosi e trasporti in massa interessano Ad Afragola l'ampliamento di una cavità sotterra­ varie frazio ni (Marini, Alessia, Santi Quaranta); una nea provoca dissestj a un intero fabbricato in via voragine si apre in Piazza del Duomo (\O fami glie Principe di Napoli, inducendo allo sgombero di 5 sgomberate). Nel comune di Pontecagnano crolla fam iglie. A Casoria l'acqua raggiunge l'altezza d i oltre parzialmente il po nte sul F. Picentino (fonli: 11 Mattino, mezzo metro in via V. Emanuele, sfiorando il mar- 18. 11 . 1985; atti Regione Campania; Iaccarino, 1986). 200 V. CATENACO

fine novembre 1985. - A Baia, te rritorio comunale Gennaro n. 67. Vengono sgomberate due famiglie di Bacoli in provincia di Napoli , una frana per crollo (fon/t: Il Mattino, 5.3.1986). si distacca dalle pendici di Punta Epitaffio ostruendo 7 marzo /986. - Un franamento di massi e detriti la strada provinciale Lucrino-Baia che rappresenta un invade la SS. n. 145 (Sorrentina) al km 20+600 presso importante collegamento con la zona sorrentina. L'ar­ Meta in provincia di Napoli ; la strada viene interdeua te ria rimarrà chiusa per circa quattro mesi, con grave al traffico, tra le proteste dei camionisti che organiz­ disagio per gli oltre 15 mila utenti (studenti, lavoratori zano manifestazioni di protesta Uonte: Il Mattino, pendolari, operatori turistici). a causa di tortuosi 8.3.1986). balle~ti di competenze nell'affrontare le opere di 26 marzo / 986. - Alcuni massi staccatisi da un consolid amento del costone roccioso Uonti: Il Mattino, costone in locaHtà Turano nei pressi di Castellammare 5. 12. 1985; 27.2. 1986; 18.3. 1986). di Stabia precipitano sulla SS. n. 145 (Sorrentina). fine anno / 985. - Nella valle del Seie, in provincia di Salerno, a seguito dello scavo di una trincea stradale lungo la costruenda rotabile di fondovalle (SSV Fondovalle Sele), si riattiva sul versante in sinistra orografica la frana di Vallipoti (vedere evento del marzo 1960) in territorio comunale di Oli veto Citra. I! movimento frano so per scorrimento interessa una su perficie di circa 2 ha e mobilizza un volume di 150-I 80 mila mc; comporterà interventi non indiffe­ renti di stabilizzazione con aste drenanti, operazioni che a giudizio di alcuni operatori di è responsabile dell'abbassamento dell a falda termo­ minerale (fonti : osservazioni dello scrivente; Pellegri­ no, 1988). 2 febbraio /986. - In provincia di Caserta esonda il F. Garigliano presso Ponte Suio in territorio comunale di Sessa Aurunca, determinando una situa­ zione di emergenza per la frazione di Maiano S. Castrese (fon/e: prefettura di Caserta). febbraio 1986. - Nell'Isola d'Ischia un movimento franoso interessa la collina Capizzo (fonte: Il Mattino, 25.3. 1987). 22 febbraio 1986. - Frana di Palma Campania in provincia di Napoli (fig. 84). Dopo un lungo periodo piovoso u.n movimento franoso per colata rapida si manifesta lungo un impluvio sulle pendici meridionali del rilievo montuoso posto a ridosso dell'abitato di Palma Campania, mobilizzando la copertura di depositi piroc1astici che viene asportata dal suo substrato litoide. Il corpo di frana si estende oltre l'impluvio verso la piana su un fronte di circa 40 m, lambisce un edificio e ne rade al suolo un altro, provocando la morte di 8 persone (fon/e: Guadagno e al., 1988). 23 febbraio / 986. - Ad Agnano, in comune di Pozzuoli, una frana per croll o si distacca da un costone tu faceo abbattendosi su un canile sottostante; ness un dann o alle persone, muoiono alcuni cani (fonte: Il Mattino, 24.2. 1986). Fig. 84. - Aspt=no del franamemo di Palma Campania in provincia di Napoli, 22 febbraio 1986. Un edificio distrutto, 8 morti 4 marzo 1986. - Ad Agnana, in territorio comunale (fotografia delfalltore). di Pozzuoli, provincia di Napoli, un masso tufaceo di - Vitw Dj Iht s/iding (earthflow) Dj Polmo Campania circa 5 mc si abbatte su una casa colonica in via S. (N.p/u), F,b,=ry 22, /986. IL DISSESTO GEOLOGICO E GEOAMBIENTALE IN ITALI A - CAMPANIA 201

Deviato il traffico da e per Sorrento attraverso il M. piazza S. Pasquale, via Rimembranze), con 12 famiglie Faito ed Agerola, tra il malcontento della popolazione sgomberate. Allagamenti si registrano tra Castellam­ ormai accresciuto per l'imminente periodo pasquale mare e Torre Annunziata per disalveamento dei VOilli: Il Martino, 27.3. 1986; Il Tempo, 28.3.1986). tributari minori del F. Sa rno Vonli: Ansa, 25.9. 1986; aprile 1986. - Jn terriwrio comunale di Lauriw, II Mattino, 27.9.1986). provincia di Salerno, dal COStone roccioso sovrastante 29 setlembre /986. - Nubifragio su Capri. Dissesti la 55. n. 18 precipitano per crollo grossi massi sulla idrogeologici interessano soprattutto la via Tuoro ad sede stradale Uonte: atti amministra zione comunale di Anacapri, via Camerelle, la Certosa, Marina Grande Laurito). (via Provinciale). Sgomberate 8 famiglie VOllle: II gillgno 1986. - In territorio comunale di Chiusano Martino, 30.9. 1986). S. Domenico, provincia di Avellino, un movimento fi11t an110 1986. - Ri sultano arti vi, tra gli altri, i franoso interessa la località Cupe Pietrarole UOflle: atti seguenti movimenti franosi dei quali non si dispone amministrazione comunale di Chiusano S. Domenico). della data di neoformazione o di riattivazione: 14-16 111glio 1986. - Nubifragio (accompagnato da i11 provi11cia di Caserta una ttomba d'aria) si abbatte nell' Avellinese. elle zone - comune di Capri ati a Volturno, movimento di Torrette di Mercogliano vengono invasi dall'acqua franoso in località Ri o, all 'incrocio tra la strada capannoni industriali e negozi; allagamenti si registrano provinciale per Gallo Matese e la strada comunale Rio a Montoro, Serino e Arcella di Montefredane. Dissesti (estremità sud-orientale del centro abitato). Il dissesto franosi vengono segnalati neLla Valle Caudina e nella provoca consistenti estroflessioni nei muri di sostegno Valle del Calore. In provincia di Napoli si registrano e di contraripa, avvallamenti alle sedi stradali e lesioni estesi allagamenti nelle campagne di Castellammare, in alcuni fabbricati della zona; Pompei e Torre Annunziata ad opera dei tributari del F. - comune di Ailano, due fenomeni franosi per Sarno Vonli: Ansa, 14.7. 1986; Il Mattino, 17.7. 1986). scorri menti superficia li , uno in loca)jtà S. Maria in 20 luglio 1986. - In concomitanza di forri piogge Cingia, l'altro in località Cerquete. II primo, già attivo l'abiraw di Roccarainola, in provincia di apoli, viene nel 1984, interessa alcune abitazioni e la zona del invaso da considerevoli volumi di acqua, fango e detriti cimitero, tendendo ad amplia re l'area di influenza per originati si dal dissesto dei terreni costituenti la collina movimenti retrogradi. Jl movimento franoso in località S. Lucia VOille: Il Mattino, 22.7.1986). Cerquete, g ià artivo nei g iorni successivi al terremoto del 23. 11 .1980, interessa il Fosso Ciprino coinvolgen­ 24 agoslo 1986. - Sulla 55. n. 145 (Sorrentina) do alcune abitazioni; presso Meta, provincia di Napoli, un masso staccawsi i11 provi11cia di Beneve11to dal sovrastante ~osw n e roccioso si abbatte su un auto; fortunosamente illesi i 4 turisti occupanti Uonte: Il - comune di Cerreto Sannita, tre fenomeni franosi, 1attino, 27.8.1986). uno in località Costa Monsignore, l'altro in località Madonna delle Grazie, il terzo in località Cerquelle. Il 24 luglio 1986. - Ad Afragola, in provincia di apoli, movimento franoso di Costa Monsignore, innescato dagli l'apertura di una voragine apertasi nel cortile di un eventi sismici del maggio 1984, è localizzato sul fi anco fabbricaw in via Principe d i Napoli provoca il crollo di nord-occidentale della dorsale su cui si sviluppa il centro un'ala dell 'edificio. J trenta abitanti avevano da poco abitato, ed è soll ecitato dallo scalza mento all a base abbandonato le ptoprie abirazioni alle prime avvisaglie eli prodotto dall'azione erosiva del T. Titerno nonchè da un cedimento Vonle: L'Osservatorio Romano, 25.7. 1986). negativo uso antropico del versante (scariche inconsulte settembre 1986. - L'Anam (azienda municipalizzata di materiali di risulta), che determinano un movimento di Napoli) chiude un rerzo dei pozzi del bacino di per scorrimento rotazionale la cui nicchia di distacco è approvvigionamento per inquinamenw da nitrati e prossima al murodi cinta deJ vescovado e di altre strutture cromo Vonle: Il Manifesto, 25.9. 1986). pubbliche e private. Il movimento franoso per scorrimen­ 25-26 settembre / 986. - Violenti temporali nel to-colamento di Madonna delle Grazie si sviluppa alla Casertano, in Irpinia e nel Napoletano. A apoli si base dell'omonimo Santuario e delle annesse strutture, in verificano allagamenri nel rione Poggioreale. A Frat­ corrispondenza del reticolo idrografico confluente al T. taminore si aprono voragini per il crollo di cavità Cappuccini; ha già provocato il ribassamento (circa mezzo sotterranee, compromettendo la stabili tà di alcuni metro) della strada che attraversa la zona. 11 movimento edifici (via Viggiano, piazza Crispi, via Roma) e franoso di Cerquelle (lunghezza 500 m, larghezza 200 m), inducendo allo sgombero 40 famiglie. Analoga situa­ il cui aggra vamento è provocato dall'azione delle acque zione si verifica a Grumo evano (via Duca d'Aosta, del T. Selvatico, determina il dissesto continuo della rete 202 V. CATENACCI stradale ivi esistente, e pericolo per le numerose abitato (località Tufi), interessa l'intero versante inciso abitazioni sparse nella zona; all a base del T . Olivella, incrinando la stabilità della - comune di Campolattaro, due fenomeni franosi. Cancclralc, della scuola materna e di altri edifici tra i Uno è in atto in locaUtà Olivel1 a, già innescatosi quali il Palazzo D e Agostin;; durante il periodo sismico del maggio 1984, e mostra - comune dj Guardia Sanframondi, fenomeno segni di evoluzione di un movimento per scorrimento franoso g ià attivo nel 1960 e nei giorni successivi al rotazionale superficiale che pone in crisi la stabili tà terremoto del 23. 11.1980, che interessa la zona meri­ delle abitazioni prossime all'area in frana, con aggra­ dionale del centro abitato con danni ad abitazioni in vamento delle lesioni nei fabbricati. L'altro, indivi­ via Arcani, via Cimitero, via Napoli , e alle infrastrut­ duato a vall e di piazza De Agostinj in pieno centro ture viari e e fognarie (figg. 85-86);

Fig. 85. - Zona merid ionale deWabitato di Guardia Sanframondi in provi ncia di Benevento. Conseguenze provocate da movimenti franos i ricorrentemente attivi ($iluazione al 22 maggio /987, gen/ile €O flCluione del €O mNne di Guardia SanframondI). - No lhorollgh road owing lo groNndj ailllre hazard, sOIl/bern area of lbe /own of GNardia Sanframondi ( Beneven/oj , Ma.J 1987. IL DISSESTO GEOLOGICO E GEOAM BII!NTALE IN ITALIA CAM PA NIA 203

23. 11.1 980, che interessa il lato orientale del centro abitato fino al Va llone Pisciariello, con les ioni ad alcune abitazioni; - comune di Cautano, quattro fenomeni franosi (località: I. Sala; 2. Asciel lo; 3. S. Rocco; 4. S. Vito), in g ran parte di tipo scorrimento-colamento, con coinvo lgimento di abitazioni e infrastrutture; - comune di Castelpoto, fenomeno franoso per scorrimento rotazionale e colamento, già attivo nel 1962 e a seguito del sisma del 23. 11 . 1980, che interessa la zona compresa tra il centro abitato e il Vallone Cerri, con lesioni alle abi tazioni in piazza Garibaldi, via Gramsci, via Parcelle, via Mo ntefocareto; - comune di S. Agata dei Goti, fenomeni franosi per crollo con dissesti ad abitazioni in via Ri ello, via Fontanell e, via Perna (fi g. 87); - comune di Campoli Monte T aburno, cinque fenomeni franosi per cola mento talora associato a scorri menti (località : I. Vie Vi gne; 2. Cesche; 3.

Fig. 86. - Guardia Sannfr.lmondi in provincia di Benevento. Stessa zona della fi gur.l precedente. Un aspetto del dissesto strut­ turale (gen/ile ronuuione del romllne di Guardia SanframondI).

- TOllln of Guardia Janframondi, lbe same area t/J /be previolls figllre. A lIitlll of grollnd fai/lire.

- comune di S. Lorenzo Maggiore, fenomeno franoso per colamento in contrada PezziIl o, con dissesti e lesioni ed abitazioni in via Amendola, via Pezzillo, Fig. 87. - $. Agata dei Goti in provincia di Benevento. Situazione di pericolosità pe r possibili movimenti franosi pe r crollo (j%grafia e al mattatoio; delfalliore, 30 maggio /98 7). - comune di Paupisi, fenomeno franoso già attivo - Vitw of III1/nerab/e areo owing lo rode fa/Is, J. A gala dei nel 1969 e nei gio rn i successiv i al terremoto del Goli ( Beneven/o). 204 V. CATENACCI

Pantaniello; 4. Cautaro 5. Masseri a Costa), con dissesti attivi da circa 30 anni, in gran parte del tipo colata, a case rurali e alla viabilità; che coinvolgono abitazioni, prefabbricati per terre­ - comune di Pesco Sannita, fenomeno franoso ne) motati, strutture pubbliche; centro abitato, con dissesti alla SS. n. 2 12, ad abitazioni in provincia di Salerno e infrastrutture; - comune di Oliveto Citra, fenomeni franosi per - comune di S. Arcangelo Trimonte, fenomeni crolli nel centro abitato (via Mazzini, zona Castell o), franosi per cci amenti e crolli in località Pisciariello, e un movimento franoso nel1a zona Mercato (via già attivi negli anni settanta, e dissesti idraulici lungo Vignole) (fig. 88); il T. Pazzano; - comune di Po llica, cinque fenomeni franosi in - comune di Ceppaloni, almeno quattro fenomeni g ran parte per scorri menti rotazionali e cola menti franosi (località: I . S. Giovanni, 2. Confini; 3. Ciardelli ; (località: I. Rifugio in frazione Pi oppi; 2. Porto del 4. bivio S. Croce), con dissesti ad abitazioni ed Fico in frazione Pi oppi; 3. Mantinieri; 4. Scaravitoli; infrastrutture varie. 5. Celso), con dissesti alla rete viaria e lesioni ad alcune Una ricerca nell'ambito del progetto SCAI-CNR, abitazioni; in corso di ultimazione, indica che non meno di 50 - co mune di Moio della Civitella, due fenomeni centri abitari di co muni della provincia (64,9%) sono franosi, uno nel centro capoluogo, )'altro in località interessati da fenomeni franosi (Di Nocera e aL, Pellare, con gravi dissesti statici e progressivo Ie sio- 1992). in provincia di Avellino - comune di Chiusa no S. Domenico, due fenomeni franosi. Uno, in locali tà Piè di Castello, interessa il versante inciso dal Va ll one S. Marco, ed è di tipo scorrimento rotazionale; l'altro, a va ll e di via Arco, è caratterizzato da un insieme di sco[rimenti; entrambi coinvolgono abitazioni e infrastrutture; - comune di S. PaoUna, due principati fenomeni franosi (vallone Orsi e vallone Ponticell i) per movi­ menti di crollo e scorrimento che minacciano la stabilità di abitazioni prossime al ciglio di frane; - comune di S. Angelo al1'Esca, movimento fra­ noso in località Coste, che insidia il centro abitato; - comune di Carife, due principali fenomeni fra­ nosi, già attivi nei giorni successivi ai terremoti del 21.8. 1962 e 23. 11.1980 (località : I. impluvio Vitullo tra Lavanghe e Acqua Nocelle; 2. centro abitato, con crolli di cavità sotterranee), con pericolo per la pubblica incolurnità; - comune di Solofra, due movimenti franosi in frazione S. Andrea; uno è localizzato in corrispondenza della chiesa, ,'altro in 10caUtà Petraro; all'origine di entrambi non sono estranei poderosi sbancamenti per insediamenti edilizi; - comune di Frigento, tre principali fenomeni fra nosi per scorrimento rotazionale, già attivi nei giorni succesSivi al terremoti del 21.8. 1962 e

23. 11.1980 (località: I. contrada Matrina; 2. Salacone; Fig. 88. - Oliveto Citra in provincia di Salerno, bacino del F. 3. contrada Scheda di Celio), che coinvolgono abita­ Sele. Lesione in un muro di contenimento dovuta a un movimento zioni e infrastrutture viarie; franoso per scorrimento che interessa il versante a tergo. Il piazzale è sede settimanale di mercato (f%grafia delfalilore, 14 marzo 1987). - comune di Castelfranci, quattro fenomeni franosi F rac/lirt in a re/aining wal/ rUlli/inI. from slidt movtl1lenl (l ocalità: I. Lago-Cimitero; 2. Vadantico; 3. centro in 1M slopt al Iht bacie. Tht arta is 1M ital 010ptn-air marletd, loum 0/ abitato tra via S. Eustachio c via Venezia; 4. Nocicchio) Oliuelo Cilra, Selt Sasin (Salerno). IL DISSESTO GEOLOGICO E GEOAMBIENTALE IN ITALIA PUGLIA 205 namento di numerosi fabbricati, di ssesti alle reti e To rregaveta. AI '1uarti ere Stella una voragine, acguedottistiche e fognari e; profonda circa 30 m, si ap re in corrispondenza di - comune di Vibonati, lemo movimentO franoso un'ala dell'ospedale Elena d 'Aosta (40 pazienti ttaslo­ per scorri mento in località Ginestre di Villama re (nel la cati). Un'altra vora gine si manifesta in via Cintia, stessa zona fenomeni franosi si erano verificati nel parali zzando il traffico in tutta Fuo rig rotta. Una te rza 197 1 e 1979). La situazione attuale è compromessa e voragine si apre in via Batti ste ll o Caracciolo, all' angolo aggravata per l'in sediamento del villaggio turistico con via Conte della Cetra . Altro crollo avviene nel «Le Ginestre~> ; molt i fabbricati ri sultano lesionatj più villaggio dei terremotati in viale Adriano, dove 4 o men o gravemente ed alcuni addirittura bascu lati O fami g li e sono costrette ad abbandonare le abi tazioni tras la ti UOII/e: atti Regione Campania e var ie o rdi nanze Altr i di ssesti si verifi ca no nell a provincia: 30 m di di protezione civil e). ca rreggiata dell a via Domitiana, all'altezza del Villag­ 23 dicelllbre 1986. - A apoli, nella zona d i gio del Fanciull o (poco prima del Satyricon), «S pro­ Ventaglieri, tra Momesanto e corso V. Eman uele, si fondano» coinvolgendo nel cedimenro un'autovettura. ver ifica un crollo da una parete tufacea ai cui piedi A Pozzuoli si apre una voragine in via Fascione, una insiste una vecchia cava abban donata. Il dissesto strada che congiunge la Domitiana con l'imbocco dell a provoca lesioni al costone, sulla sommità del '1uale Tangenziale di via Campana UOfl/e: Il Mattino, poggiano le fondamenta di un edificio (via Sotto­ 11.1 0. 1987). monte ai Ventagli eri , n. 83) I CUI abitanti ( 16 8 gennaio /988. - Si ri sente in provincia di Salerno fami glie) vengono sgomberati (follte: Il Mattino, l'effetto di scosse sismiche con epicentri in Bas ilicata 24. 12. 1986). (zona di Castell uccio Inferi ore e Superiore); danneg­ 23 1110rzo 1987. - A Casamicciola, nell 'Isola d'Ischia giamenti attribuiti al VI g rado MCS - per aggrava­ (provincia di lapoli), una frana per cro ll o in località mento di lesioni preesistenti - vengono ri scontrati nel Perrone, sulla SS. n. 170, si abbatte su un ri sto rante­ Cil ento e aree limitrofe (comuni di Camerota, Mo ri ­ discoteca (Moana cl ub) distruggendo la zona piscina gerati, Sassano) (fonte: Gasparini e Tertulliani, 1988). e la cucina, uccidendo un operaio, ferendo altre due lO giugno 1988. - A apoli, in via Pinedo, si apre persone (follli : l'Unità 24.3.1987; Il Tempo, 24.3.1987; una voragine; lo Stato stan zia fondi ad evitare il Ord. 15. 1.1 987 n. 888jFPC del ministro per il coor­ possibi le am pl iam ento del fenomeno che minaccia le di na mento della protezione ci vile). fondazioni di edifici adiacenti (fOllte: Ord. 26.7. 1988 12- /3 giugllo 1987. - In terrirorio comunale di S. n. 15 13jFPC del ministro per il coordinamento della Angelo dei Lombardi , provincia di Avell ino, si verifica protezione civile). in nottata un movimento franoso per scorrimento 25 Jettembre 1988. - In territorio comunale di Lioni rotazional e in località Fontana Pi ccola, poco a va lle (provincia di Avellino), a est del capoluogo, nell'am­ di borgo Pi aggio, che provoca lesioni o rend e inagi bili bito di una o più paleofrane che in destra del F. Ofanto 7 abitazioni alcune dell e quali anche di recen tissima costitui scono le basse pendici del rilievo denominato costruzione. Il dissesto appare direttameme connesso Civita, si manifesta un movimento franoso lento, a uno sbancamemo in corso d'opera effettuato per il profondo, per sco rri menti rotazionali multipli, che si futuro insediamenro di fabbrica ti dell o I ACP di Avel­ estende su una superficie di circa 6 ha. Il corpo di Uno Uon/e: osservazioni dell o scri vente). frana, su cui grava un enorme trovante calcareo 31 luglio 1987. - In provincia di lapoli un (oli stolite), interessa la condotta dell'acquedotto Alta nubifragio provoca l'occlusione di una griglia di un Irpinia, alcune case recentemente realizzate sul versante depuratore a Licola di Giugliano, con conseguente e - nell a zona di piede il cui fronte m.i sura ci rca 200 all agamento di circa 7 mi la m'I di terreno coltivato. m - un tratto della strada {( Ofantina ~) all 'a ltezza dell o ln provinc ia di Caserta si producono all agamenti di svin colo di Lioni, in avanzata fase di rea lizzazione, scantinati e dan ni all e colture nei te rri tori comunali della S.S.V. «Fondo Valle Sele» (fol/te: Cotecchia, di Aversa, Casapulla, Casagiove, Caserta , Castel Mo r­ relazione inedita, 1988; osservazioni dello scri vente) . rone, Macerata Cam pania, :Mondragone, Recale, S. ?vl ari a Ca pua Vetere UDllli: D ipa n imento Protezione 6 dicembre /988. - A Napoli il crollo di una cavità Civ il e, Roma; DM 18.2.1988 n. 143-F in GU II marzo, anco ra sconosciuta impone lo sgombero di tre edifici n. 59). in Via Sacramento a Foria (fOllte: Albertini e al., 1988). l O ol/obre 1987. - Nubifrag io nel Napoletano. A fil/e al/I/o 1988. - In provincia di Napoli rappresen­ Napoli città dissesti id rogeologici interessano la fer­ tano pericolo per la pubblica incolumità i di ssesti rovia Cumana, in parti colare il tratto tfa Fuo rig rotta idrogeologici nei territori comunali di Tufino e di 206 v. CATENACO

Serrara Fontana (strada Succivo-S. Ange10 nel tratto teristiche organolettiche (torbidità e colorazione Cava a Mare) (fonli: Ord.ze 30.7. 1990 n. 1985/FPC marrone) e un contenuto in manganese superiore a e 10.8.1 990 n. 1998/FPC del ministro per il coordi­ 0,50 milligrammi per litro ( ... ). ei territori delle namento della protezione civile). UsI 44, 45 e 46, e in particolare di quelli della 43, si 9 dicembre 1988. - Una voragine in Via Pigna a registra anche un contenuto di fluoro superiore a 1,7 Napoli provoca la rottura della rete idrica (fonle: rng/' con una frequenza pari anche al 90%». Albertini e al., 1988). Ma il I O aprile il Consiglio Superiore della Sanità comunica che l'acqua - pur essendo «indesiderabile» primavera 1990. - In provincia di Salerno si rico­ - è potabil e in quanto il contenuto in ferro, manganese, noscono condizioni di pericolo per la pubblica inco­ nitrati e fluoro superano i valori limite ma non quelli lum.ità dovute a movimento franoso in atto in località massimi; il ministro della sanità dichiara cheè il comune Rapi ne.1 comune di Corleto Monforte (fonle: Ord. di NapoU a dover eliminare gli eccessi delle sostanze 20.2. 1991 n. 2096/FPC del ministro per il coordina­ indesiderabili. Poi )'inevitabile precipitare della situa­ mento della protezione civile). zione: dal 3 1 maggio al I giugno la città é sede di febbraio-giugno /990. - Inqu.inamento da nitrati blocchi stradali, falò e barricate, mentre si tenta di nell a fa lda del Lufrano, che si estende su un'area di placare le ire della popolazione con autobotti d'emer­ circa 200 kmq intorno a Napoli, e nella quale si genza e si accentua il vuoto delle responsabilità con alimentano oltre un centinaio di pozzi deH'acquedot­ dimissioni nella giunta comunale e ai vertici deU'a­ to napoletano nonchè migliaia di pozzi privati. Nei zienda acquedottistica (fonli: l'Unità, 13.2. 1990; Il primi giorni del mese di febbraio le Us I 43, 44, 45 e Mattino, 26.3.1 990, 3 1. 3. 1990, 4.4. 1990; la Repub­ 46 chiedono che sia fatto divieto dell'uso dell'acqua blica, 2.6. 1990). ai soggetti «a rischio» (bambini al disotto di l anno, 5 maggio 1990. - Il terremoto con epicentro in donne in stato di gravidanza, anziani ultrasettanten­ Basil.icata, presso Potenza, si risente in provincia di ni) residenti nei quartieri di Barra, PonticeHi, S. Salerno. Il ministro per il coordinamento della prote­ Giovanni a Tedducio, S. Pietro a Papierno, Pendino, zione civile dispone accertamenti per 5 comuni (Cag­ S. Lorenzo-Licaria e Poggioreale. I nitrati avrebbero giano, Buccin o, Montesano S. Marcellana, Padula, raggiunto il valore di 70 milligrammi per litro, a Nocera Superiore), nonché per un comune (Calabritto) fronte dei 50 previsti dalla legge vigente. Si prean­ in provinCIa di Avellino (fonle: Ord. 4.6.1 990 n. nuncia un'ordinanza de.lI'assessore all'igiene e sanità I 934/FPC). di Napoli che dovrebbe consentire la distribuzione in farmacia di un litro e mezzo al giorno pro-capite 20 ",aggio 1990. - Una voragine che si apre al di acqua minerale. Il problema rientra, tra non poche disotto di un « basso») al rione Sanità in Napoli provoca polemiche circa la potabilità o meno dell'acqua, tra il cedimento di parte del pavimento dell'abitazione di l'altro particolarmente scura per ossidi di manganese un sarto, che precipita nella cavità profonda circa 4 (un fe nomeno endemico per l'acquedotto del Lufra­ m; l'uomo viene estratto, ferito, dai vigili del fuoco no). A fine marzo l'assessore competente dichiara (fonle: l'Unità, 21.5.1990). che il contenuto di nltrati «è calato» . Da un vertice J3 giugno 1990. - Ai Coll i Amine.i in Napoli frana presso la Regione, tenutosi il 3 1 marzo, le autorità un costone di tufo in fondo al viale Letizia, seppellendo proclamano la potabiJità dell'acqua, annunciando al un prefabbricato all'interno del quale si trovano due contempo la creazione di un com.itato di coordina­ persone, che vengono estratte ferite dai vigili del fuoco mento che ogni settimana dovrebbe valutare dispo­ (fonle: 11 Mattino, 14.6. 1990). nibilità, qualità e distribuzione delle risorse idriche. Ma in data 3 aprilè 90 altro colpo di scena: si ha 9-1 1 dicembre / 990. - In provicia di Casetta, ai piedi notizia che con documento riservato (protocollo del Matese, il F. Volturno esonda in più punti lungo 498), inviato al Comune e al Prefetto, il capo del la media valle. In località Quattroventi del comune di servizio all'ecologia dell'UsI 44 dichiara che ,de Raviscanina gli alluvionamenti danneggiano la rcte acque distribuite come potabili nella città di Napoli viaria e centinaia di ettari di campagna. ]n provincia non risultano rispondenti ai requisiti previsti dal di Salerno, nel Cilento, un movimento franoso provoca DPR 236/88. In particolare, con una frequenza il crollo di due palazzine a due piani nel comune di media pari al 680/0 ed una estensione che coincide Montecorice. l n provincia di Benevento un movimen­ con l'intero territorio metropolitano ed una inciden­ to franoso presso Montesarchio coinvolge un muro za temporaJe assolutamente imprevedibile, le acque di sostegno a difesa di sedici alloggi popolari (fonle: presentano sostanziali modificazioni di alcune carat- \I Mattino, Il e 12. 12. 1990).