42. Uzielli Paolo

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42. Uzielli Paolo 42. Uzielli Paolo “I am a son of Jewish parents.” With these words Colonel Paolo Uzielli began his application letter for “discrimination,” of which a summary is found in Tacchi Venturi’s archive. In December 1938, when he submit- ted his application, Uzielli was living in Florence, in Piazza Massimo D’Azeglio 28, not far from the Gherardesca Park. Like his two paternal uncles, he married a Catholic woman. His wife Ida was the daughter of Marquise Giovanni Maria De Mari, from an old noble family of Genoa that counted among its ancestors four doges.282 Before getting married, Uzielli himself had converted to Catholicism in 1901, and he raised his two sons as Catholics. They continued the Catholic tradition in their own families. For example, the two older sons, Paolo and Vincenzo, of one of his two daughters-in-law, Maria Carolina Trigona di Canicarao, were stu- dents in the Genoese Arecco School (run by the Jesuits who vouched for the religiosity of this family in a letter to Tacchi Venturi) and the young- est one, Benedetto, went to an institute of nuns, as did two older sons of Uzielli’s other son. Thus Colonel Uzielli described himself as “the head of a numerous family, all Catholic and Aryan.” He also added in his letter an unusual detail—one of his aunts converted to Protestantism and raised her children in that denomination. Colonel Uzielli began his military career very early, following the exam- ple of his paternal uncle, Professor Gustavo Uzielli (1839–1911), who had been a Garibaldi veteran and a volunteer in the 1899 war.283 Until 1901 he served in the Military College, reaching the rank of artillery captain. Sub- sequently, Uzielli was drafted during the Great War, at the end of which he received two medals and was promoted to the rank of colonel. After WWI, Uzielli supported a fijinancial consortium that collected funds for an anti-Communist action in Florence and the foundation of the Fascist Party. Bishop Gioacchino Bonardi of Florence recommended Uzielli’s case in a letter to Tacchi Venturi, in which he described the colonel as “a good 282 These were Stefano De Mari (1663–65), Girolamo De Mari (1699–1701), Domenico Maria De Mari (1707–09), and Lorenzo De Mari (1644–46). 283 For his personal archive, donated by his nephew Paolo to a Florentine library, see http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=327998& RicProgetto=personalita. 248 primary sources and righteous person, a great offfijicer and a true gentleman.” No gover- nmental reply to his request of “discrimination” is extant in the Jesuit’s archive, and other sources do not provide information about his fate. * * * [FTV 2199] PRO-MEMORIA Il Colonnello Paolo Uzielli, abitante a Firenze P[iazza Massimo] D’Azeglio 28, ha rivolto istanza per la discriminazione a S.E. il Ministro per l’Interno, presentandola alla Prefettura di Firenze il 5 dicembre 1938. In essa dice: Sono fijiglio di genitori ebrei.284 Sono convertito alla religione cattolica dal 1o agosto 1901. Sono coniugato e convivente con Ida del fu Marchese Giovanni Maria De Mari, cattolica fijino dalla nascita, come lo sono i nostri due fijiglioli con le rispettive mogli e i nostri nipotini. Sono dunque capo di una numerosa famiglia tutta cattolica e ariana. Sono stato, entrando giovanissimo in Collegio Militare, ufffijiciale efffettivo di artiglieria fijino al 16 maggio 1901, raggiungendo il grado di capitano, poi richiamato come maggiore alla mobilitazione il 23 maggio 1915 e rimasto in servizio, passando nel frattempo tenente colonnello, fijino al 9 febbraio 1918. Pur essendo obbligato al solo servizio territoriale chiesi ed ottenni di andare in zona di guerra e vi rimasi dal 6 luglio 1917 al 9 febbraio 1918, quando dovetti per motivi di salute tornare al servizio territoriale. Ebbi per questo la medaglia commemorativa con due fascette (campagne del 1917 e 1918) e poi la promozione a colonnello. Nel 1920 fui uno dei promotori di un “Consorzio Finanziario” delle orga- nizzazioni politiche e fijinanziarie sorto in Firenze per costituire un fondo per l’azione anticomunista che specialmente fijinanziò il nascente Partito Nazionale Fascista. Ho dato opera gratuita e contributi in danaro a varie istituzioni di benefijicenza e di cultura, di cui alcune elencate nell’istanza. La mia famiglia paterna ha dato molte prove di fijilantropia e di patriot- tismo. Un mio zio, il Prof. Gustavo Uzielli fu volontario come soldato nel 1899 e come sottotenente garibaldino nel 1860 e nel 1866. Alla battaglia di 284 Tacchi Venturi added after this sentence: “Non ho mai appartenuto a comunità israelitiche.”.
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