news

“Pregiatissimo Dottor Scalfari, è con viva cammino insieme. Mi perdoni se non se- ti gli altri uomini compresi i nemici, nel se- cordialità che, sia pure solo a grandi linee, guo passo passo le argomentazioni da gno dell’amore … La singolarità di Gesù vorrei cercare con questa mia di rispon- lei proposte nell’editoriale del 7 luglio. Mi è per la comunicazione, non per l’esclu- dere alla lettera che, dalle pagine de ‘la sembra più fruttuoso – o se non altro mi sione. Certo, da ciò consegue anche – e Repubblica’, mi ha voluto indirizzare il 7 è più congeniale – andare in certo modo non è una piccola cosa – quella distinzio- luglio con una serie di sue personali rifles- al cuore delle sue considerazioni … Sem- ne tra la sfera religiosa e la sfera politica sioni, che poi ha arricchito sulle pagine pre nell’editoriale del 7 luglio, lei mi chiede che è sancita nel ‘dare a Dio quello che è dello stesso quotidiano il 7 agosto. La rin- inoltre come capire l’originalità della fede di Dio e a Cesare quello che è di Cesa- grazio, innanzi tutto, per l’attenzione con cristiana in quanto essa fa perno appunto re’, affermata con nettezza da Gesù e su cui ha voluto leggere l’enciclica ‘Lumen sull’incarnazione del Figlio di Dio, rispetto cui, faticosamente, si è costruita la storia Fidei’ … Mi pare dunque sia senz’altro ad altre fedi che gravitano invece attorno dell’Occidente … Egregio Dottor Scalfari, positivo, non solo per noi singolarmen- alla trascendenza assoluta di Dio. L’origi- concludo così queste mie riflessioni, su- te ma anche per la società in cui vivia- nalità, direi, sta proprio nel fatto che la fe- scitate da quanto ha voluto comunicarmi mo, soffermarci a dialogare su una real- de ci fa partecipare, in Gesù, al rapporto e chiedermi. Le accolga come la rispo- tà così importante come la fede, che si che Egli ha con Dio che è Abbà e, in que- sta tentativa e provvisoria, ma sincera e richiama alla predicazione e alla figura di sta luce, al rapporto che Egli ha con tut- fiduciosa, all’invito che vi ho scorto di fa- Gesù … La fede, per me, è na- re un tratto di strada insieme. ta dall’incontro con Gesù. Un in- La Chiesa, mi creda, nonostan- contro personale, che ha tocca- te tutte le lentezze, le infedeltà, to il mio cuore e che ha dato un gli errori e i peccati che può aver indirizzo e un senso nuovo al- commesso e può ancora com- la mia esistenza. Ma al tempo mettere in coloro che la com- stesso un incontro che è stato pongono, non ha altro senso e reso possibile dalla comunità di fine se non quello di vivere e te- fede in cui ho vissuto e grazie a stimoniare Gesù: Lui che è sta- cui ho trovato l’accesso all’intel- to mandato dall’Abbà ‘a portare ligenza della Sacra Scrittura, al- ai poveri il lieto annuncio, a pro- la vita nuova che come acqua clamare ai prigionieri la liberazio- zampillante, scaturisce da Ge- ne e ai ciechi la vista, a rimettere sù attraverso i Sacramenti, al- in libertà gli oppressi, a procla- la fraternità con tutti e al servizio mare l’anno di grazia del Signo- dei poveri, immagine vera del Si- re (Lc 4, 18-19).” gnore. Senza la Chiesa – mi cre- Dall’incipit e dai brevi stralci ri- da – non avrei potuto incontrare proposti, avrete certamente ri- Gesù, pur nella consapevolezza conosciuto in Papa Francesco che quell’immenso dono che è l’autore di questa lettera che la fede e custodito nei fragili va- grande scalpore ha suscitato si d’argilla della nostra umanità. nei mass media e nell’opinione Ora, è appunto a partire da qui, pubblica. La versione integra- da questa personale esperien- le di questa missiva e l’esclusi- za di fede vissuta nella Chiesa, va intervista rilasciata dal Papa che mi trovo a mio agio nell’a- ad Eugenio Scalfari sono il ful- scoltare le sue domande e nel cro del libro ‘Dialogo tra creden- cercare, insieme con lei, le stra- ti e non credenti’ coedito nel de lungo le quali possiamo, for- 2013 da ‘Einaudi Editore’ e ‘la

© Concept & design: GianAngelo Pistoia • Photos: Imagoeconomica (Paolo Cerroni - Luigi Mistrulli Daniele Scudieri) Neneo Pistoia/A.P. se, cominciare a fare un tratto di Repubblica’. Libro che nasce 8 9 news

to insieme, spirituale da un lato, culturale ve, complice il compagno di banco Ita- ginariamente in apertura del ‘Meridiano’ dall’altro, con attenzione comune e con- lo Calvino, ‘il viaggio ebbe il suo consa- Mondadori dedicato all’autore –, il ricor- giunta alla persona, all’uomo, e al bene pevole iniziò’. E poi gli anni dell’università do assume per la prima volta un valore comune che l’opera dell’uomo vorrebbe e il primo lavoro di giornalista per ‘Roma autonomo: lo scopo non è più riflettere, assegnarsi sempre come compito, spes- Fascista’, svolto con un piglio critico che ma raccontare. Anche la storia del Pae- so senza riuscirci. Ne è nato il dialogo gli valse l’espulsione dal ‘GUF’. C’è l’in- se resta sullo sfondo. ‘Racconto autobio- che è raccolto nel libro, con i due artico- contro con Pannunzio e Benedetti, l’atti- grafico’ è semplicemente quello che di- li preparatori di Scalfari e le sue doman- vità politica, la lunga avventura de “la Re- ce: il ritratto in movimento di un uomo, de, la risposta del Papa, la replica: e una pubblica”, i viaggi ‘fuori e dentro di sé’. Ci la cronaca della sua esistenza ecceziona- scelta degli interventi che sono seguiti su sono gli affetti, gli amori. Spesso, nei suoi le”. Ed è appunto da questo avvincente ‘Repubblica’ per discutere questa occa- libri, Scalfari ha incluso frammenti del- ‘Racconto autobiografico’ che di segui- sione straordinaria di confronto, da par- la sua biografia, usandoli come spunto to ripropongo alcuni brevi ma significati- te di teologi, intellettuali, filosofi. È un do- su cui innestare le sue lucide meditazio- vi stralci. Alcuni stralci sono tratti anche cumento che non ha precedenti, perché ni. Ma in questo scritto – pubblicato ori- dall’enciclopedia libera web ‘Wikipedia’ è la prima volta che un Papa scrive a un giornale. Ma più di questo conta la testi- monianza che il Papa (stimolato dai temi di Scalfari) offre della sua fiducia negli uo- mini, nel valore della loro coscienza, nel ri- conoscimento dell’orizzonte umano, an- da un dialogo schietto e sincero su fe- chi non crede? La conce- che quando non è illuminato dalla fede. de e laicità tra Papa Bergoglio e Eugenio zione che il Papa ha del Per comprendere perché Papa France- Scalfari. Come rammenta nell’introduzio- suo ruolo, l’attenzione al- sco abbia scelto di rispondere proprio ai ne Ezio Mauro “… il fondatore di ‘Repub- le occasioni di confronto, due articoli di Eugenio Scalfari pubblica- blica’ ha spesso indagato quella zona di la disponibilità a guarda- ti da ‘’ nell’estate 2013, bi- confine che cresce tra la fede e la laicità, re nelle contraddizioni del sogna prima ‘mettere a fuoco’ la figura tra i potere temporale e la testimonianza contemporaneo, gli han- del decano e più autorevole dei giornali- spirituale, tra le ragioni di chi crede nel so- no suggerito di risponde- sti italiani. Chi è davvero Eugenio Scalfari prannaturale e la ragione di chi pensa che re a Scalfari, individuato e e quali sono stati finora i momenti salien- la fatica quotidiana dell’uomo a realizza- scelto come interlocuto- ti della sua intensa vita? Diversi suoi col- re il suo destino abbia in sé la ragione di re culturale simbolico del leghi con articoli o saggi, per lo più bene- ogni cosa. Sovente, muovendosi su que- mondo laico, capace di voli ma in taluni casi anche al ‘vetriolo’, sto terreno, Scalfari ha parlato della figura rappresentarlo e di testi- hanno cercato di ritrarlo. Certamente il di un uomo chiamato Gesù, ‘che dicono moniarlo. Non una rispo- più attendibile e documentato, per nien- sia il figlio di Dio’ e con l’inquietudine del sta canonica, dogmatica, te autocelebrativo, è il ritratto che lo stes- non credente si è fermato davanti all’or- meccanica. Ma lo scrit- so Eugenio Scalfari fa di se stesso nel ma umana gigantesca lasciata da quel- to di chi si è sentito in- libro ‘Racconto autobiografico’, coedi- la presenza storica. Questa esperienza terpellato personalmen- to nel 2014 da ‘Einaudi Editore’, ‘la Re- culturale, questa conoscenza, ha porta- te dalle domande, ne ha pubblica’ e ‘L’Espresso’. Il risvolto di co- to il giornalista laico davanti alla novità ri- riconosciuto la dignità e pertina recita: “Una vita ‘non serena, ma voluzionaria di Papa Francesco. E a porsi l’interesse generale, e per fortunata e felice’. Così Eugenio Scalfari la domanda di fondo di questo avvio cla- questo è impegnato a riassume il bilancio della propria esisten- moroso di regno: fin dove arriva la novità dare una risposta auten- za, in un racconto che l’abbraccia per in- di Francesco? Cosa cambia nel rappor- tica, di verità e di apertu- tero. Dalla casa dell’infanzia a Civitavec- to tra Chiesa e gli uomini? Come cam- ra. Capace di costituire chia, con il balcone che guardava il mare, bia il confronto intellettuale tra chi crede e l’inizio di un cammino fat- alle aule del liceo Cassini di Sanremo, do- 10 11 news

che alla ‘voce Eugenio Scalfari’ da am- da parte di gerarchi del ‘PNF’ sulla co- Scalfari ricorda quegli importanti avveni- grali prima che il governo ponesse il se- pio risalto. struzione dell’EUR. Questi articoli portano menti del 1955 nel suo libro ‘Racconto greto di stato. Ambedue i giornalisti evita- Eugenio Scalfari nasce a Civitavecchia il alla sua espulsione dal ‘GUF’ per opera autobiografico’.“… nacque il settimanale rono il carcere grazie all’immunità 6 aprile 1924. Scalfari inizia gli studi se- di Carlo Scorza, allora vicesegretario del ‘L’Espresso’. Il primo numero uscì il 2 ot- parlamentare loro offerta dal Partito So- condari al ‘Liceo Mamiani’ di Roma, ma ‘PNF’. Dopo la fine della seconda guerra tobre 1955. era il diret- cialista Italiano: alle elezioni politiche del è a Sanremo che compie gli studi liceali, mondiale entra in contatto con il neona- tore, io il direttore amministrativo, Antonio 1968 Scalfari fu eletto deputato, come in- al liceo classico ‘G.D. Cassini’, col com- to partito liberale, conoscendo giornalisti Gambino il caporedattore. La redazione, dipendente nelle liste del ‘PSI’, mentre pagno di banco Italo Calvino. Mentre è importanti nell’ambiente. Nel 1950, men- quasi tutta proveniente dal settimanale Jannuzzi divenne senatore. Eugenio studente di giurisprudenza all’Universi- tre lavora presso la Banca Nazionale del ‘Cronache’, non arrivava a dieci giornali- Scalfari restò deputato fino al 1972. Nel tà di Roma collabora con la rivista ‘Ro- Lavoro, diventa collaboratore, prima a ‘Il sti tra i quali voglio ricordare Carlo Grego- 1968 con la candidatura in Parlamento ma Fascista’, organo ufficiale del ‘GUF’ Mondo’ e poi all’‘Europeo’, di due perso- retti, Mario Agatoni, Franco Lefevre, Enri- aveva lasciato la direzione de ‘L’Espres- (‘Gruppo Universitario Fascista’). Negli nalità che spesso richiama nei suoi scritti: co Rossetti, Sergio Saviane e Lily Marx. so’. Nel 1971 fu tra i firmatari della lettera anni successivi Scalfari continua a colla- Mario Pannunzio e Arrigo Benedetti. Ri- Il collaboratore più autorevole fu Manlio aperta pubblicata dal settimanale ‘L’E- borare con riviste e periodici legati al fa- corderà, poi, con orgoglio di essere sta- Cancogni. Pochi mesi dopo arrivarono spresso’ sul caso Pinelli. In quegli anni scismo, come ‘Nuovo Occidente’, diret- to licenziato dalla ‘B.N.L.’ per una serie di anche Camilla Caderna, Maria Livia Se- Eugenio Scalfari criticò accanitamente le to dall’ex squadrista e fascista cattolico articoli sulla Federconsorzi non graditi al- rini, Fabrizio Dentice, Gianni Corbi. Le ru- manovre di Eugenio Cefis, prima presi- Giuseppe Attilio Fanelli. Nel 1942 Scal- la direzione. Nel 1950 si sposa con la fi- briche culturali furono offerte a nomi di dente dell’‘ENI’ e poi di ‘Montedison’, ap- fari è nominato caporedattore di ‘Ro- glia del giornalista Giulio De Benedetti, Si- grande prestigio: Alberto Moravia al cine- poggiando spesso chi gli si opponeva; tra ma Fascista’. All’inizio del 1943 scrive monetta, scomparsa nel 2006. Nel 1955 ma, Sandro De Feo al teatro, Paolo Mila- questi vi fu nel 1971 Sindona nel suo una serie di corsivi non firmati sulla pri- partecipa all’atto di fondazione del Par- no alla critica letteraria, Lionello Venturi a scontro con Mediobanca per il controllo ma pagina di ‘Roma Fascista’ in cui lan- tito Radicale. Nello stesso anno nasce il quella artistica, Bruno Zevi all’architettu- di ‘Bastogi’. Soprattutto contro Cefis era cia generiche accuse verso speculazioni settimanale ‘L’Espresso’. Così Eugenio ra, Massimo Mila alla musica. Erano no- indirizzato il celebre libro-inchiesta pubbli- cato da Scalfari e da Giuseppe Turani nel mi di grande impatto e infatti ‘L’Espresso’ tò un incrociatore e vent’anni dopo, con 1974, ‘Razza padrona’. Nel 1976 Euge- si collocò su un livello di diffusione di set- la fondazione della ‘Repubblica’, una por- nio Scalfari fondò il quotidiano ‘la Repub- tantamila copie che, per un giornale mi- taerei e, se le immagini militaresche sem- blica’. Attingo dalle sue considerazioni rato a essere letto dalla classe dirigente brano inappropriate, diciamo un transat- espresse nel libro ‘Ritratto autobiografico’ di idee laiche e di taglio ‘liberal’, rappre- lantico, il ‘Rex’ di felliniana memoria”. per descrivere quella avvincente avventu- sentavano un successo. In quegli anni Nel 1963 Eugenio Scalfari sommò la cari- ra e sfida giornalistica che a quasi qua- procedemmo in perfetta sintonia con ‘Il ca di direttore responsabile de ‘L’Espres- rant’anni di distanza gode ancora di otti- Mondo’, eravamo due canne dello stes- so’ a quella di direttore amministrativo. Il ma salute. “… quell’iniziativa – la più so fucile. Nel dicembre del 1955 parteci- settimanale arrivò in cinque anni a supe- difficile di tutta la mia vita professionale – pai all’atto di fondazione del Partito Ra- rare il milione di copie vendute. Il succes- fu compiuta in breve tempo. Cominciam- dicale. Avrebbe dovuto essere la terza so giornalistico si fuse con il piglio im- mo a lavorarci nella primavera del 1975 e canna, invece fu soltanto il club politico prenditoriale, dato che Scalfari continuò a degli amici del ‘Mondo’. Gli azionisti del- gestire anche la parte organizzativa e am- l’‘L’Espresso’ furono all’inizio Adriano Oli- ministrativa. Nel 1968 pubblicò insieme a vetti con il 70 per cento, Roberto Tum- Lino Jannuzzi l’inchiesta sul ‘SIFAR’ che minelli (lo stampatore del giornale) con il fece conoscere il tentativo di colpo di Sta- 20 per cento e Carlo Caracciolo (editore to chiamato ‘piano Solo’. Il generale De e pubblicitario che avevo conosciuto nei Lorenzo li querelò e i due giornalisti furo- primi anni Cinquanta) con il 10 per cen- no condannati rispettivamente a quindici to; a lui fu affidato l’incarico di raccogliere e a quattordici mesi di reclusione, malgra- la pubblicità. Così partì la nave dei ‘libe- do la richiesta di assoluzione fatta dal ral’ italiani, ma allora era poco più che una pubblico ministero Vittorio Occorsio, che corvetta. Poi col passare degli anni diven- era riuscito a leggere gli incartamenti inte- 12 13 news

‘la Repubblica’ uscì nelle edicole il 14 produrre lauti profitti, la tentazione di inve- vammo a trecentocinquanta milioni. Nel gennaio del 1976. Undici mesi molto stirli in un quotidiano riemerse. Tuttavia ci frattempo gli utili dell’‘L’Espresso’ accan- complicati che vale la pena di ricordare. voleva una capitale dal quale eravamo tonati per quel progetto erano arrivati a un La decisione di fondare un quotidiano na- ancora molto lontani … Le dimensioni miliardo. Un altro miliardo l’avremmo po- zionale la portavo dentro fin dal 1954, dell’investimento erano di cinque miliardi tuto ottenere con i fidi bancari che aveva- quando, come ho già raccontato, lo pro- per raggiungere entro tre anni il punto di mo alla ‘Comit’ e al ‘Banco di Roma’. Era- ponemmo ad Adriano Olivetti. Poi ripie- pareggio … Per trovare i soldi necessari vamo arrivati a metà della somma gammo sul settimanale, ma la voglia m’e- tentammo la strada di raccogliere piccole necessaria, ma più di così non saremmo ra rimasta dentro e aveva contagiato quote dagli amici che disponevano di pa- mai riusciti a raccogliere. A quel punto ca- anche Caracciolo. Perciò quando ‘L’E- trimoni adeguati e che erano in conso- pimmo che avevamo bisogno di un socio spresso’ nel nuovo formato cominciò a nanza con le nostre idee … in tutto arri- forte, non un industriale ma un editore co- me noi, un ‘editore puro’, come allora si diceva. ‘Rizzoli’ era il nostro avversario; l’altro editore puro era ‘Mondadori’, e fu alla ‘Mondadori’ che sottoponemmo il nostro progetto. La società era allora gui- data da Giorgio Mondadori presidente e da Mario Formenton consigliere delegato. Caracciolo contattò Giorgio e io contattai Mario. I colloqui durarono un paio di mesi … Nel luglio del 1975, nella villa di Som- macampagna di Giorgio Mondadori, in una notte di temporale estivo cui seguiro- no le stelle, firmammo l’atto di costituzio- ne della società editrice. Era un sabato, la domenica andammo tutti ad ascoltare ‘L’Aida’ all’Arena di Verona. Così comin- ciò quella bellissima avventura. La storia di ‘Repubblica’ coincide con una profon- da riforma della stampa italiana. L’idea editoriale era quella di settimanalizzare il giornale quotidiano, e questo facemmo. C’erano poi alcuni valori che avevano ispirato ‘L’Espresso’ e che furono ripresi dal nuovo quotidiano: etica pubblica, in- novazione e modernizzazione del Paese, sostegno dei ceti emergenti e, in partico- lare, dei giovani e delle donne, rivendica- zioni dei diritti civili. Queste linee guida hanno rappresentato per noi i criteri per giudicare i fatti della politica e dell’econo- mia e i personaggi che di quei fatti sono protagonisti. Non starò a rivisitare gli inter- venti giornalistici che punteggiarono la storia di ‘Repubblica’ e quelli miei perso- nali nei vent’anni di direzione e nei quindi- 14 news

ci anni successivi come collaboratore. grate’ … Lo scontro con Berlusconi durò pensavano tutti allo stesso modo … cantata della domenica’. Oltre ad esse- cuni dei motivi che possono spiegare l’o- è al tempo stesso una mia vocazione e Sfogliando la collezione del giornale dalla un anno e mezzo e si alternarono varie fa- Nell’aprile del 1996 mi dimisi dalla direzio- re un ottimo giornalista, Eugenio Scalfa- stilità che questa bravissima giornalista l’impossibilità di fare altrimenti. Il che può sua fondazione a oggi si vede che le più si … si prospetto la possibilità di una me- ne del giornale; erano passati vent’anni ri è anche un apprezzato scrittore. Per incontra nei suoi rapporti con gli altri: ov- anche significare che ciascuno di noi è il grandi firme che hanno illustrato la nostra diazione con l’obiettivo di tornare alla si- dalla fondazione e io avevo da tempo in- ‘Einaudi’ ha pubblicato, fra l’altro, ‘L’uo- viamente si tratta solo della mia personale prodotto del contesto storico in cui vive e professione sono passate dalle pagine di tuazione precedente, assegnando al formato l’editore e il mo che non credeva in Dio’ (2008), ‘La opinione …”. Come Oriana Fallaci anche che dal canto suo contribuisce a deter- ‘Repubblica’ e molte ancora lavorano per ‘Gruppo Espresso’ l’intera proprietà di presidente della società Carlo Caracciolo sera andavamo in via Veneto. Storia di Eugenio Scalfari è un intellettuale ecletti- minare e a far evolvere verso nuove con- noi. Purtroppo la morte ne ha presi parec- ‘Repubblica’ con il contemporaneo tra- di quel mio proposito. Ci riunimmo tutti e un gruppo dal Mondo alla Repubblica’ co, con un vero amore per la scrittura. In- figurazioni”. chi con sé, ma resta l’opera loro a ravvi- sferimento alla ‘Fininvest’ delle azioni tre nell’abitazione romana di De Benedet- (2009), ‘La ruga sulla fronte’ (2010), ‘Per fatti conclude il suo libro ‘Racconto au- varne la memoria … Nella primavera del ‘Mondadori’ possedute dalla ‘Cir’ e da ti, che mi chiese di proporre il nome del l’alto mare aperto (2010 e 2011), ‘Scuote tobiografico’ con la frase:“… la scrittura GianAngelo Pistoia 1987 era morto Mario Formenton, ammi- noi. Così finì la ‘guerra di Segrate’. A quel mio successore. Sapevo che preferiva l’anima mia Eros’ (2011 e 2013), ‘L’amo- nistratore delegato della ‘Monda- una persona esterna alla redazione, re, la sfida, il destino’ (2013), ‘Racconto dori’, con il quale undici anni prima ma che assicurasse la continuità autobiografico’ (2014) e (con Papa Fran- avevamo fondato ‘la Repubblica’. della linea che ‘Repubblica’ aveva cesco) ‘Dialogo tra credenti e non cre- Fu un evento molto doloroso per seguito dalla fondazione, ma anche denti’ (2013) in coedizione con ‘la Re- me che gli ero legato da grande af- dei valori e degli ideali a cui quella li- pubblica’. Ha inoltre pubblicato ‘Incontro fetto. Nel frattempo il gruppo di nea giornalistica si ispirava. Feci il con Io’, ‘Alla ricerca della morale perdu- controllo di quella società era molto nome di Ezio Mauro, allora direttore ta’ e ‘Il labirinto’ (‘Rizzoli’, 1994, 1995 e cambiato, ne erano usciti sia Gior- della ‘Stampa’. Fu approvato e mi 1998) e con Giuseppe Turani, ‘Razza pa- gio sia Leonardo Mondadori ed era fu dato l’incarico di prendere con- drona’ (‘Feltrinelli’, 1974 e ‘Baldini Castol- entrata la ‘Cir’ di Carlo De Benedet- tatti con lui. Ci legava un rapporto di di Dalai’, 1998). Con il ‘Gruppo Editoriale ti … De Benedetti propose una fu- grande amicizia. Gli telefonai per in- L’Espresso’ ha pubblicato, raccolti in cin- sione tra il gruppo dell’‘L’Espresso’ contrarlo. Mi domandò se si tratta- que volumi, gli articoli scritti tra il 1955 e il e la ‘Mondadori’ … Ci fu un lungo va di questione urgente. Risposi di 2004. Nel 2012 ‘Mondadori’ ha nei ‘Me- negoziato e alla fine la fusione fu fat- sì, molto urgente. ‘Credo d’aver ca- ridiani’ pubblicato ‘La passione dell’etica. ta: ‘L’Espresso’ entrò nella ‘Monda- pito. Sarò domani da te’. Ci vedem- Scritti 1963-2012’. dori’, Caracciolo diventò presidente mo il pomeriggio del giorno se- Eugenio Scalfari ha un rapporto privilegia- della società, fu eletto un comitato guente a casa mia. ‘Hai capito qual to con i suoi lettori. Papa Francesco do- esecutivo di cinque membri, due è l’argomento?’ gli chiesi. ‘Si ho ca- cet! Per anni ha curato sul ‘Venerdì di Re- della ‘Cir’, due dell’‘L’Espresso’ e pito’. ‘Allora rispondi’. ‘Rispondo pubblica’ – il magazine settimanale che uno in rappresentanza degli eredi sì’. Ci abbracciamo, poi parlammo esce dal 1987 – la rubrica ‘Scalfari rispon- Formenton … L’accordo fu perfe- per due ore. Rientrò a Torino la sera de’. Talvolta interpellato su specifiche te- zionato a Milano nella sede della stessa e presentò le dimissioni a matiche risponde anche privatamente ai ‘Cir’ nell’aprile del 1989. Era un’o- . Il 2 maggio fu nomi- suoi interlocutori. Ciò è capitato pure a perazione di grande livello nell’edi- nato direttore di ‘Repubblica’. Sono me. Gli chiesi nel 1989 perché i giorna- toria italiana, ma purtroppo durò pas­sati diciott’anni da allora e a me li italiani osteggiassero una ‘sua collega’, soltanto pochi mesi. Nell’ottobre in- sembra ieri. Ho continuato a colla- Oriana Fallaci. Mi invio, molto cortese- fatti Berlusconi riuscì a convincere i For- punto la ‘Cir’ divenne l’azionista di mag- borare al giornale. Ezio ha voluto riservar- mente, una lettera nella quale affermava: menton a vendergli le loro azioni, ribaltan- gioranza del nostro gruppo, io uscii dalla mi l’editoriale della domenica. Ci vediamo “… personalmente considero Oriana Fal- do in tal modo la maggioranza societaria. società come azionista ma rimasi alla di- e ci sentiamo tutti i giorni. Non credo che laci una capacissima professionista, bril- I Formenton erano vincolati con noi da un rezione del giornale, Caracciolo manten- ci sia mai stato un sodalizio così forte tra lante e intelligente … Per quanto riguarda patto di sindacato, ma lo ruppero. Inter- ne la carica di presidente ma la sua parte- un ex direttore e il suo successore. È gli altri giornali non saprei dirle cose pre- venne il collegio arbitrale con un lodo che cipazione azionaria scese al 10 per cento. un’altra nostra felice anomalia”. cise. La nostra è una professione da pri- dava torto ai Formenton, i quali ricorsero Non ci fu alcun mutamento nella linea po- Gli editoriali di Eugenio Scalfari sono or- me donne: forse le sue capacità e i suoi al giudice ordinario e riuscirono a sposta- litica e nella struttura dei nostri giornali (‘la mai entrati nella consuetudine de ‘la Re- innegabili successi fanno invidia a molti, re a Roma la competenza del processo. Repubblica’, ‘L’Espresso’, giornali locali) pubblica’ tanto da essere soprannomina- forse non è simpatica perché ha un tem- Cominciò così la cosiddetta ‘guerra di Se- perché per fortuna su quelle questioni la ti, anche per la loro lunghezza, la ‘messa peramento assai vivace. Questi sono al- 16 17