Dottorato Di Ricerca in Storia, Territorio E Patrimonio Culturale Curriculum in Studi Storico-Artistici, Archeologici E Sulla Conservazione
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Dottorato di ricerca in Storia, territorio e patrimonio culturale Curriculum in Studi storico-artistici, archeologici e sulla conservazione XXIX ciclo I duchi Caetani tra Sette e Ottocento: cultura artistica, committenze e collezioni (1710-1882) Dottoranda: Ilaria Sferrazza Docente guida: prof.ssa Giovanna Sapori 1 I duchi Caetani tra Sette e Ottocento: cultura artistica, committenze e collezioni (1710-1882) Indice Introduzione………………………………………………………………………………………... 4 1. Michelangelo I (1685-1759), le attività edilizie e i cantieri decorativi nella prima metà del Settecento. …………………………………………………………………………………………………….11 1.1 Cenni biografici. ..…………………………………………………………………………… 11 1.2 La vendita ai Ruspoli del palazzo Caetani (già Rucellai) al Corso. ..……………………….. 13 1.3 I cantieri di Cisterna: il restauro del palazzo baronale e la costruzione della villa. ..………...18 1.4 Il feudo di Fogliano e le sue trasformazioni. ..………………………………………………..31 1.5 L’inventario dei beni di Michelangelo I (1760). Aggiunte e novità. …..…………………….36 2. Francesco V (1738-1810). Vicende storiche e aperture culturali tra due secoli………….... 44 2.1 Cenni biografici e nuove valutazioni. ………………………………………………………..44 2.2 Francesco V e gli artisti al suo servizio. …………………………………………………..…52 2.3 Gli eredi. Le vicende della successione e due figure meno note. ……………………………67 3. La Villa Caetani all’Esquilino. Un’importante impresa Caetani a Roma (1725-1855). …...82 3.1 Fonti iconografiche: la villa nelle piante di Roma. …………………………………………..88 3.2 Dalla vigna Cesi alla villa Nerli. ……………………………………………………………..93 3.3 La villa nei documenti Caetani: restauri, ampliamenti e decorazioni. ……………………….98 3.4 La villa come luogo di svago e di cultura. ………………………………………………….112 3.5 La villa nell’Ottocento. La vendita e la distruzione. ………………………………………..119 4. I Caetani per l’arte e per la cultura nell’Ottocento. ………………………………………...128 4.1 Michelangelo II (1804-1882) risanatore delle finanze familiari e colto committente. ….......132 4.2 Michelangelo II negli ateliers di Tenerani e Minardi. ………………………………………136 4.3 Michelangelo “designer” per gli orafi Castellani e per diletto. ……………………………..146 4.4 La Calunnia di Federico Zuccari. Una prestigiosa acquisizione. …………………………...154 Conclusioni ……………………………………………………………………………………….160 Apparato iconografico …………………………………………………………………………. 163 Appendice documentaria ………………………………………………………………………..234 Bibliografia ………………………………………………………………………………………308 2 A nonna, che l’avrebbe letta tutta. 3 Introduzione Il mio progetto di ricerca è nato dall’esigenza di approfondire la storia della collezione di dipinti della famiglia Caetani, una delle più potenti famiglie di Roma che possedeva vasti territori tra Roma e Gaeta, ancora conservata tra le mura del palazzo di via delle Botteghe Oscure, ultima residenza della famiglia e oggi sede storica della Fondazione Camillo Caetani, istituita nel 1956. L’idea iniziale era quella di considerare attraverso le acquisizioni, gli spostamenti e soprattutto le dispersioni, la storia del nucleo di dipinti di quella antica raccolta che solo in parte sopravvive. In particolare intendevo soffermarmi sulle vicende dei secoli più recenti, ossia dal XVIII al XX, periodo meno indagato in generale nella storia della casata e soprattutto periodo in cui probabilmente sono avvenute le maggiori perdite di opere d’arte. Di pari passo con le indagini relative ai dipinti era necessario soffermarsi su alcuni membri della famiglia per conoscerne il coinvolgimento in eventuali committenze o, al contrario, cessioni. Con questo tipo di studio intendevo seguire e incrementare quel ricco filone dedicato alle vicende del collezionismo delle grandi famiglie aristocratiche romane poiché era evidente nella storia dei Caetani una carenza di studi sullo smembramento della maggior parte di quelle preziose raccolte occorso negli anni. In particolare era evidente che una carenza nella storia dei Caetani di studi specifici in un arco cronologico più recente, ovvero il XVIII secolo: gli stessi documenti conservati nell’Archivio Storico della Fondazione erano stati indagati in parte ma mai in maniera sistematica per quel che riguarda quegli anni. Si tratta di un periodo molto delicato non solo per le difficoltà economiche della famiglia ma anche perché fu un periodo di grandi rivolgimenti storici e politici che non poterono non influire sulla vita dei Caetani. L’indagine è partita quindi dai documenti conservati nell’Archivio della famiglia conservato nella Fondazione Camillo Caetani per cercare notizie relative alla collezione ma dopo molteplici ricerche su una quantità notevole di materiale, per lo più faldoni di giustificazioni di pagamento1, ma anche lettere, testamenti, inventari, descrizioni, ecc. nulla sembrava preservare il ricordo di quei dipinti che ancora decorano le stanze del palazzo né tanto meno delle opere che erano andate disperse. Questo ha comportato la necessità di modificare in parte l’obiettivo della ricerca poiché in quella direzione purtroppo non sembravano esserci possibilità. Allo stesso tempo, l’incredibile ricchezza della 1 Le Giustificazioni fanno parte del fondo Economico dell’Archivio Caetani. Si compongono di 1366 unità archivistiche ed è la sottoserie più lunga che raccoglie la documentazione minuta che serviva per giustificare ogni movimento di denaro. Si trattava di atti contabili prodotti dall’amministrazione di Roma e dalle singole aziende di campagna che poi venivano inviati alla Computisteria centrale per essere verificati e conservati. 4 documentazione che man mano è venuta alla luce ha fatto emergere molte questioni aperte e numerosi spunti che mi hanno permesso di articolare una nuova e più ampia indagine con un diverso approccio alla questione delle vicende collezionistiche e affrontare in maniera più generale le politiche artistiche dei Caetani nel Settecento e nell’Ottocento. Questa decisione è stata presa non solo perché il primo progetto di ricerca non sembrava potersi sviluppare adeguatamente a causa della carenza di notizie e documenti necessari per un lavoro approfondito ma anche perché, nella valutazione del materiale documentario, e allo stesso tempo nella bibliografia correlata, mancava una visione d’insieme sugli aspetti legati alla cultura della famiglia nei secoli più recenti. Molte notizie riguardo cantieri, commissioni e interessi erano del tutto sconosciute oppure valutate come singoli casi e raramente messe in connessione tra di loro o ancor di più con la cultura del tempo. Le indagini compiute nel corso di questa ricerca si sono svolte principalmente nell’Archivio storico della Fondazione Camillo Caetani in cui, oltre ai fondi Generale e Miscellanea, è conservato il fondo Economico2, che ne è parte essenziale, e che ho ampiamente sfruttato in relazione alle mie ricerche (figg. 1-2). Le ulteriori fonti documentarie sono state reperite nell’Archivio di Stato di Roma, nell’Archivio Capitolino, nell’Archivio Generale Storico della Congregazione del SS. Redentore, nell’Archivio Magistrale del Sovrano Ordine Militare di Malta, nell’Archivio generale Agostiniano. Il XVIII secolo è stato per i Caetani un secolo “di passaggio” tra il feudo e la città, tra varie residenze, con non pochi problemi per le finanze familiari che date in mano a pessimi amministratori subirono un tracollo quasi irrimediabile. La famiglia trovò però il suo assetto definitivo nel palazzo romano alle Botteghe Oscure. Questa apertura verso la vita romana e le sue dinamiche proseguì fino al secolo successivo. La decisione di ampliare l’arco cronologico e addentrarmi nelle ricerche fino alla seconda metà del XIX secolo poteva costituire un rischio ma si è dimostrato necessario poiché tra Sette e Ottocento si compie un processo di alternanza di ascesa e declino legata ai singoli membri della famiglia che si compie con l’ultimo grande capostipite della casata ovvero Michelangelo II, colui il quale saprà mantenere alto il nome dei Caetani a livello culturale ma anche risanare il patrimonio portando a nuova stabilità le finanze. Nel primo capitolo viene presa in esame la figura di Michelangelo I restauratore del potere Caetani, dopo l’esilio del padre Gaetano Francesco, e i cantieri promossi da lui per rinsaldare la posizione della famiglia a Roma e nei feudi a sud di Roma, fonte primaria delle loro ricchezze. Si esamina la vendita del palazzo già Rucellai in via del Corso ai Ruspoli e le grandi imprese architettoniche e 2 Il fondo Economico dell’Archivio Caetani è stato recentemente ordinato dalla direttrice dott.ssa Caterina Fiorani. Comprende tutta quella documentazione che attesta l’attività contabile e amministrativa della famiglia nell’età moderna e contemporanea; C. FIORANI, Il fondo economico dei Caetani duchi di Sermoneta, Roma 2010. 5 decorative nei possedimenti pontini di Cisterna e Fogliano, nei territori dell’Agro pontino. Inoltre si analizza in maniera approfondita e con nuove considerazioni l’inventario redatto alla morte di Michelangelo Caetani nel 1760, un prezioso documento per le vicende collezionistiche. Il secondo capitolo è dedicato a Francesco V e alla promozione culturale negli anni del suo ducato. Sono messi in luce i rapporti che egli ebbe con molti artisti che furono da lui protetti e impiegati in varie occasioni. Vengono analizzate le committenze più celebri ma anche le commissioni minori e gli artisti meno noti che gravitavano intorno a questo personaggio. Sono inoltre chiarite alcune vicende ereditarie legate ai suoi successori. Si approfondiscono le personalità di due figure “laterali” ma che hanno lasciato un segno tangibile