Valencia Street
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il manifesto giovedì 3 gennaio 2008 12 Imieiricevevanoletteredauntale,Timothy McSweeney, che diceva di essere il fratello di mia madre. Loro negano, ma chissà? DaveEggers Alcune illustrazioni del disegnatore Charles Burns per «The Believer». Dall’alto in basso Jack White, David Byrne, Salman Rushdie All’inizio abbiamo preparato una Sara Marinelli lunga lista con la selezione dei nostri pezzi preferiti, perché i materiali a ato a San Francisco sul fi- cui attingere sono davvero abbon- nire degli anni Novanta danti, ma è stato poi Massimo Cop- come espressione di un pola a compiere le scelte finali. movimento sotterraneo e Appare evidente che molti artico- «controculturale»,N il collettivo li sono stati selezionati apposta per McSweeney’s (o, come lo ha definito il lettore italiano, dal dialogo fra Judith Shulevits sul «New York Ti- Salman Rushdie e Terry Gilliam a mes», «l’impero McSweeney’s») è riu- quello fra Eggers e Foster Wallace, scito a dare vita nell’arco di un de- al saggio di William Vollmann. Ma cennio a un fenomeno culturale che ci sono tante firme che i lettori ita- ha contribuito a ridefinire il linguag- liani non riconosceranno. gio e l’anima della letteratura ameri- Èvero,madelrestoancheilpubbli- cana contemporanea: alle imprese co americano non le conosce: a noi iniziali avviate da Dave Eggers – il tri- piace proprio questa commistione mestrale «Timothy McSweeney's di autori noti e meno noti. Special- Quarterly Concern» e il sito McSwee- mente i pezzi più brevi e un po’ speri- ney’s (www.mcsweeneys.net) – si so- mentali, che comunque riteniamo no a mano a mano aggiunti altri tas- importanti per la rivista, sono scritti selli: una casa editrice, un negozio da autori meno conosciuti. online, una scuola di scrittura e infi- La rivista contiene anche scritti ne il mensile «The Believer» e il dvd- bizzarri e spassosi, particolarmen- magazine «Wholphin», da poco arri- te apprezzati dal pubblico italiano. vati anche in Italia rispettivamente Non crede che ci sia una certa affini- per Isbn e per le edizioni della rivista tà tra il senso dell’umorismo italia- «Internazionale». no e quello americano? Epropriosulruolodi«TheBelie- Penso che effettivamente gli italiani ver» sulla scena americana e interna- siano in sintonia con il nostro hu- zionale, e sulla sorprendente popola- mor,eamino,comenoi,esserein- rità delle imprese del collettivo trattenuti. E poi «The Believer» può McSweeney’s in Italia, abbiamo con- essere considerato una esperienza versato con Vendela Vida, fondatrice di lettura integrale: accanto all’artico- eco-curatricedellarivista,nonché lo accademico che richiede concen- autrice di due romanzi, Eadesso trazione, ne trovi magari un altro puoi andare,tradottodirecenteper che puoi leggere in piedi sull’auto- Mondadori («Strade blu», pp. 218, bus, e che ti dà sollievo dopo una let- euro 15) e Let the Northern Lights tura impegnativa. Erase your Name,lacuiuscitaitalia- Avete in programma di pubblica- na è prevista in questo 2008. Negli ultimi anni re autori italiani? Quali sono stati i motivi che han- Mi piacerebbe pubblicare un libro no portato alla nascita di «The Be- le numerose imprese italiano nella collana Believer Books, liever»? La fede nella letteratura per la quale abbiamo tradotto fra l’al- Insieme a Ed Park e a Heidi Julavits del collettivo tro Michel Houellebecq e Javier abbiamo fondato «The Believer» nel Marías. Per questo, ne stiamo va- marzo 2003. L’idea era nata in segui- McSweeney’s gliando alcuni. to alle nostre lunghe discussioni via Da quando avete iniziato la vo- e-mail intorno alle recensioni dei li- hanno contribuito in forma di rivista stra impresa con McSweeney’s, ave- bri che ci interessavano: molto spes- te creato un piccolo «impero cultu- so le trovavamo insoddisfacenti, per- aridefinireilprofilo rale», siete cioè riusciti a dominare ché erano troppo brevi o poco signifi- tembre, e con la guerra in Iraq, gli Devo dire che mi sorprende molto, la scena intellettuale americana, cative. Abbiamo dunque pensato di della scrittura scrittori americani sono nauseati dei anche perché è un caso abbastanza dettando uno stile, e anche un lin- aprire uno spazio in cui si potesse di- loro soliti drammi familiari, perché unico: in Francia, o negli altri paesi guaggio, con i quali si è invitati a scutere di libri senza essere limitati statunitense. Incontro finalmente si rendono conto che esi- europei, o anche in Inghilterra, non misurare il proprio sapere, i propri dal numero delle parole o dalla data ste tutto un mondo fuori, e vogliono abbiamo lo stesso seguito. Ne sono gusti, e talvolta persino il proprio di pubblicazione di un volume. con Vendela Vida, alludere a qualcosa di diverso, maga- contenta perché amo l’Italia e sono senso dell’umorismo. Vi siete mai Quali vuoti sulla scena letteraria ri facendo maggiore uso dell’allego- interessata alla vita letteraria italia- resi conto di questo potere cultura- americana intendevate riempire curatrice della rivista ria. Penso per esempio a George na, ma non so come spiegarlo. Forse le in espansione, o ci avete mai pen- con «The Believer»? Saunders, anche se ha dieci anni in questo successo deriva dal senso sato in questi termini? Volevamo ospitare quei libri che «The Believer», più rispetto alla generazione cui si ri- estetico degli italiani che hanno ap- Per me è difficile vederla in questo non avrebbero trovato accoglienza ferisce. Fino a poco fa tanti imitava- prezzato il design delle nostre rivi- modo perché «The Believer» ha una altrove: i volumi pubblicati da picco- di cui Isbn ha ora no David Foster Wallace, ora molti ste, la cura editoriale, il fatto che, al- tiratura di sole quindicimila copie – le case editrici, i testi di poesia o di fi- cercano di scrivere come George meno nell’edizione americana, «The certamente un numero superiore ad losofia, le opere di autori stranieri. tradotto una raccolta Saunders. Believer» ha un tocco e un look diver- altre pubblicazioni analoghe – ma Sfogliando i giornali ci sembrava evi- Forse questo è dovuto anche al si dalle altre. Ma certamente è un fe- non abbiamo certo le forze, né vo- dente che tutti recensivano gli stessi che l’arte è essenziale: i libri non me- fatto che negli Stati Uniti ci sono nomeno legato anche all’interesse gliamo, conquistare il mondo! Fac- titoli e trattavano gli stessi argomen- ritano mai di essere fatti a pezzi o vili- numerose scuole di scrittura che che gli italiani hanno sempre dimo- ciamo quello che ci piace sperando ti seguendo le novità editoriali e i ma- pesi. Comunque direi che è il creden- formano i giovani autori. In Italia strato nei confronti della cultura che piaccia anche ad altri, senza vo- teriali pubblicitari. Desideravamo li- te è il lettore. la situazione è diversa, eppure l’at- americana. ler convertire nessuno. Ci sono tante berarci dal meccanismo in cui tutti «The Believer» e di «McSwee- tenzione costante da parte delle ca- Per l’edizione italiana di «The Be- persone che forse apprezzerebbero sembrano risucchiati e soprattutto, ney’s» sembrano aver creato negli se editrici verso tutta la produzione liever» si è cercato di mantenere al- «The Believer» o «McSweeney’s» ma volevamo conversare di libri in ma- Stati Uniti un nuovo lettore, e forse del collettivo McSweeney’s rivela la meno in parte il vostro design e le non ne hanno mai sentito neanche niera dignitosa evitando, per esem- un altro modo di fruire la letteratu- presenza di un pubblico che vi se- vostre illustrazioni. Quale è stato il parlare. Sono andata a un reading pio, interviste che si riducessero al ra, anche grazie al loro stile incon- gue fedelmente. Cosa pensa di que- vostro ruolo nella preparazione del qualche tempo fa e qualcuno mi ha botta e risposta, perché poche do- fondibile e alla varietà di argomen- sto successo italiano? volume? chiesto se il mio lavoro era associato mande veloci non possono veicolare ti trattati. Lo avevate previsto? E aunpub,perchénonavevalamini- la concezione di un autore. chi sono i vostri lettori? ma idea di cosa fosse «McSwee- Su «The Believer» non si discute Sono rimasta molto sorpresa quan- ney’s». Forse è più facile parlare di solo di libri, ma di arte, musica, de- do ho scoperto che i nostri lettori un ipotetico nostro potere quando si sign, filosofia, e anche questo la di- hanno per lo più tra i venti e i trenta èaddentroalmondodell’arteedella stingue dalle altre riviste. anni, attratti dai nostri «zuccherini», Rari e introvabili su carta e in dvd letteratura. Ma per quello che mi ri- Èvero,nontrattiamosolodilettera- come la rubrica Sedarativi oglische- guarda, sono convinta che quando tura. Diamo ad esempio molto spa- mi nel mezzo del giornale. Alcuni in- Il volto della letteratura quale sono usciti i primi due numeri dallo stesso Eggers, mentre le si scrive un romanzo, o si apre una ri- zio alla filosofia perché in genere è fatti ci dicono che leggono solo quel- nord-americana contemporanea, così per le edizioni della rivista copertine sono opera di uno dei più vista, lo si fa per condividere ciò che confinata in riviste specializzate, e li. Forse, effettivamente, abbiamo come è conosciuta in Italia, deve «Internazionale» (13 euro ciascuno). interessanti disegnatori statunitensi, piace: seppure ci fosse un solo letto- noi vogliamo renderla accessibile a creato un nuovo lettore perché acco- almeno in parte il suo profilo alle Entrambe le pubblicazioni Charles Burns. Analoga è l’istanza re, questo è quanto conta. Per tutti con discussioni o interviste che stiamo cose diverse: c’è humor ac- svariate imprese editoriali dello condividono un unico obiettivo: creativa e programmatica di «McSweeney’s» o «The Believer» o partono da esperienze in cui i lettori canto a un’intervista seria con un fi- scrittore Dave Eggers, fondatore della mostrare la faccia meno nota «Wholphin», che prende nome da un «Wholphin» non è tanto una questio- possono riconoscersi.