Festival Di Sanremo 2020 - Terza Serata: Nella serata dedicata alle cover trionfa Tosca con un omaggio a Lucio Dalla.

07/02/2020

Anche la terza serata del Festival di Sanremo fa incetta di ascolti con i suoi 9,8 milioni di telespettatori con uno share del 54,5%. Le luci del teatro Ariston si accendono pochissimi minuti prima delle 21, una lunghissima serata tra ospiti e l’omaggio dei 24 campioni alla storia della canzone italiana. La classifica di questa sera sarà determinata dai soli voti dell’Orchestra del Festival e dal M° Leonardo De Amicis. Assente, come già preannunciato da tempo, Fiorello. Un’assenza che a dirla tutta non si è avvertita, Amadeus è stato grintoso come sempre ed ha mantenuto alto il ritmo della conduzione conclusasi intorno alle 2 di notte accompagnato da Georgina Rodriguez ed Aketa Vejsiu. Voglio spendere subito due parole su di loro. Ieri sera con la Rodriguez abbiamo realmente fatto un passo indietro di qualche anno. Dispiace dirlo ma la sua è stata una partecipazione abbastanza anonima, poco partecipativa se non nelle solite gag che non divertono più. Di spessore completamente diverso la Vejsiu. Una donna sicura di sé e che ha voluto dare un senso alla sua partecipazione sanremese portando all’attenzione di tutti un monologo sulla storia e le difficoltà del suo paese, l’Albania, e sul legame stretto che hanno loro con l’Italia e con il festival in particolare congedandosi con un il brano Una lacrima sul viso cantata insieme a . A sorpresa è stato presentato Una. Nesssuna. Centomila. , quello che si preannuncia uno degli eventi più importanti di questo 2020: un concerto con protagoniste sette fantastiche donne, Fiorella Mannoia, Alessandra Amoroso, Elisa, , Gianna Nannini, Laura Pausini, Giorgia. Il prossimo 19 settembre all’arena Campovolo. “Ci siamo schierate ancora una volta perché non ne possiamo più”, ha dichiarato la Nannini perché “Quando una donna lotta, lo fa per tutte le altre donne: perché mai più una donna debba subire una violenza”. L’incasso sarà interamente voluto ad Associazioni per la tutela delle donne. Abbastanza in sordina la partecipazione di Lewis Capaldi che ha cantato Someone you loved e Before you go a differenza del ben più atteso Mika. Lo showman libanese è stato una ventata di simpatia ed ha dimostrato – semmai ce ne fosse bisogno – il legame che ha con il nostro Paese interpretando oltre che le sue Dear Jealously ed Happy Ending, la celebre Amore che viene amore che vai di De André. Sul versante italiano, terza serata per il nostro Tiziano Ferro che ha incantato con In mezzo a questo inverno ed Amici per errore. Il super ospite è stato Roberto Benigni il quale ha reso omaggio alla canzone d’amore per eccellenza contenuta nella Bibbia: Il Cantico dei Cantici. La sua esibizione ha creato uno spartiacque sui social tra chi lodava la sua immensa cultura e chi invece si aspettava probabilmente qualcosa di meno pesante. Ma come si suol dire, in medio stat virtus. Che lui sia un uomo colto è palese, sentirlo disquisire della Divina Commedia ad esempio, è un piacere immenso ma probabilmente il suo è stato un monologo troppo lungo per una serata ricca di musica e che necessitava di ospitate veloci per lasciar spazio alla gara. Il festival ha sempre avuto questo peculiare difetto, avere un’infinità di ospiti da inserire all’interno di un’affollata gara. Troppo affinché il tutto termini in un orario decente. Anche ieri gli ultimi campioni si sono esibiti intorno all’1,40. È proprio questo un punto su cui autori e l’intera direzione artistica dovrebbero lavorare: bisogna rispettare gli artisti in gara, gli ospiti ed il pubblico. Detto questo, torniamo alla gara. Serata di cover dove ad essere giudicate non saranno le canzoni in sé ma gli arrangiamenti. Partita senza infamia e senza gloria, nel corso della serata, la gara ha poi riservato delle piacevoli sorprese: Tosca, Rancore, Achille Lauro, , su tutti, sia per l’armonia che hanno creato con il loro ospite che per l’eccellente arrangiamento. In ordine di esibizione: Michele Zarrillo e – Deborah: è la sua rivincita, alle 20,58 già è sul palco con una cover discretamente carina. Junior Cally e Viito - Vado al massimo: non avrebbe potuto scegliere canzone più adatta. L’interpretazione c’è, i fraseggi aggiunti dal rapper sono tutt’altro che casuali. Marco Masini e Arisa - Vacanze romane: è un brano impossibile ma se la sono cavata egregiamente. Arisa ha una voce pazzesca che ha oscurato a tratti Masini. Riki e Ana Mena – L’edera: niente da fare Riki, un brano che ti calzi bene non si trova. Raphael Gualazzi e Simona Molinari – E se domani: con infinita classe reinterpretano un brano che è davvero storia della musica italiana. Anastasio – PFM: Spalle al muro: quando si mescolano rap e la canzone d’autore il risultato o lo ami o lo odi. Anastasio ha fatto centro. Levante, Maria Antonietta e - Si può dare di più: l’idea era bella davvero ma non mi sono piaciute. Delle tre salverei soltnto l’interpretazione di Levante. Alberto Urso e Ornella Vanoni - La voce del silenzio: standing ovation del pubblico per la Vanoni , credo che gli applausi ci sarebbero stati a prescindere da Urso e dalla canzone scelta. Elodie – Adesso tu: si esibisce accompagnata dal musicista siriano Aeham Ahmad, interpretazione perfetta. Elodie è un usignolo. Rancore, Dardust e La Rappresentante di Lista– Luce: ha fatto centro con l’inedito, ha fatto centro con la cover. Rancore è un pezzo da 90 e merita il giusto riconoscimento da questo festival. Pinguini Tattici Nucleari - Settanta volte (medley): non sono stati perfetti nell’esecuzione ma sono stati geniali nel presentare un medley delle canzoni più famose di questi 70 anni. Enrico Nigiotti e Simone Cristicchi - Ti regalerò una rosa: Nigiotti con la cover recupera qualche punto ma forse è Cristicchi a rendere tutto magico. Giordana Angi e Solis String Quartet - La nevicata del ‘56: brano impegnativo, discreta interpretazione. Le Vibrazioni e Canova – Un’emozione da poco: Sarcina ha scelto una delle canzoni più impegnative della Oxa. Impresa non superata però li ringrazio per aver riportato Beppe Vessicchio a Sanremo! Diodato e – 24000 baci: la Zilli dà un apporto non indifferente, l’arrangiamento funziona eccome. Tosca e Silvia Perez Cruz – Piazza Grande: incantano con la loro eleganza e bravura. Rita Pavone e Amedeo Minghi – 1950: due voci che insieme non mi hanno convinto Achille Lauro e Annalisa – Gli uomini non cambiano: tra le interpretazioni migliori. Nulla da dire. Bugo e Morgan – Canzone per te: mi sarei aspettata molto di più da un artista come Morgan. Irene Grandi e Bobo Rondelli – La musica è finita: Irene non mi ha convinto né con l’inedito nè con la cover. Piero Pelù – Cuore matto: canta con la sua solita energia Pelù. Buona interpretazione. Paolo Jannacci, Francesco Mandelli e Daniele Moretto – Se me lo dicevi prima: che dire? Non è al livello del papà però è bravo. Elettra Lamborghini e Myss Keta– Non succederà più: inascoltabili. – L’italiano: a dirla tutta l’esecuzione non è stata perfetta ma lui ha quella faccia da sornione che ti fa andare oltre. La classifica della terza serata 1 Tosca 2 Piero Pelù 3 Pinguini Tattici Nucleari 4 Anastasio 5 Diodato 6 Le Vibrazioni 7 Paolo Jannacci 8 Francesco Gabbani 9 Rancore 10 Marco Masini 11 Raphael Gualazzi 12 Enrico Nigiotti 13 Rita Pavone 14 Irene Grandi 15 Michele Zarrillo 16 Achille Lauro 17 Levante 18 Giordana Angi 19 Elodie 20 Alberto Urso 21 Junior Callt 22 Riki 23 Elettra Lamborghini 24 Bugo e Morgan Sara Grillo