Rapporto Preliminare
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
Indice Premessa pag. 3 Il procedimento di VAS pag. 4 Sintesi del contesto territoriale ed ambientale pag. 5 a) Il territorio amministrativo pag. 5 b) Autorità di Bacino pag. 9 c) Ptcp Salerno pag. 15 d) Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano pag. 16 e) SIC Fiume Alento pag. 19 Sintesi dei contenuti principali e degli obiettivi del Pua pag. 19 Verifica secondo l’Allegato I al D.Lgs 152/2006 pag. 23 Tavola sinottica pag. 25 Considerazioni conclusive pag. 26 2 Premessa Il presente Rapporto preliminare è redatto ai sensi della legislazione e della normativa vigenti in Regione Campania, segnatamente in merito alla: salvaguardia; tutela e promozione ambientale. Si assumono quali riferimenti fondamentali: la Direttiva 2001/42/CE; il D. Lgs. 152/2006, art. 12 e s.m.i. ; la L.R. 16/2004; il D.P.G.R.C. 17/2009 “Regolamento di attuazione della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) in regione Campania”; la D.G.R. 203/2010; la D.G.R. 5/2011; il Manuale operativo n° 1 del 23 gennaio 2012 (A.G.C. 16); il Ptcp Salerno 2012. Il Pua a destinazione turistico-ricettiva che prevede, tra l’altro, la realizzazione di un’oasi naturalistica in destra orografica della foce del fiume Alento, in comune di Casal Velino nel nucleo abitato di Marina, in località Isola, denominato: “Isola-foce Alento” ricade nella fattispecie di cui alla D.G.R. 203/2010 “Indirizzi Operativi e Procedurali per lo svolgimento della V.A.S. in Regione Campania”, punto 3 (Il procedimento di VAS) ed all’allegato I (alla medesima delibera), lett. B) “Strumenti urbanistici e territoriali da sottoporre alla verifica di assoggettabilità” (art. 12 del D.Lgs 152/2006) : I Piani urbanistici attuativi (Pua) di cui all’art. 26 della L.R. n° 16/2004, qualora lo strumento urbanistico non sia dotato di VAS. E’ opportuno rilevare che nel comune di Casal Velino è vigente un PRG approvato con DPGP di Salerno n 16931, del 14 maggio 1986, che evidentemente non poteva essere dotato di VAS. 3 Il procedimento di VAS Dal complesso delle disposizioni riportate in premessa si evince che le procedure di VAS sono costituite dalle seguenti fasi o attività: A. Verifica di assoggettabilità (art. 12 del D.lgs 152/2006) I. Predisposizione del Rapporto preliminare e presentazione dell’istanza II. Individuazione dei soggetti competenti in materia ambientale III. Acquisizione dei pareri dei soggetti competenti in materia ambientale IV. Istruttoria del Rapporto preliminare e degli esiti della consultazione da parte dell’Autorità competente V. Informazione sulla decisione B. Procedura di VAS (artt. da 13 a 18 del D.lgs 152/2006) Per quanto sopra, nel caso del Pua “Isola-foce Alento” in comune di Casal Velino, si ritiene di dover procedere alla verifica di assoggettabilità predisponendo, quale atto introduttivo e per le opportune informazioni, il Rapporto preliminare (VAS) che sarà articolato in: una sintesi del contesto ambientale; una descrizione sintetica dei contenuti principali e degli obiettivi del Pua; informazioni e dati necessari all’accertamento della probabilità di effetti significativi sull’ambiente con riferimento ai criteri individuati nell’Allegato I del D.lgs. 152/2006. 4 Sintesi del contesto territoriale ed ambientale. a) Il territorio amministrativo Il Comune di Casal Velino è sito in provincia di Salerno, si articola in cinque frazioni che sono: Acquavella, Casal Velino, Bivio di Acquavella o Quattro Ponti, Vallo Scalo e Marina di Casal Velino. Il nucleo capoluogo dista 84 km da Salerno. Il territorio amministrativo ha una superficie di 31,79 kmq, con una densità di circa 146 ab/Kmq, l’altitudine media è di 170 m. Casal Velino conta 4.215 abitazioni e 4.598 abitanti (dati Istat 2.001) che un tempo venivano chiamati “casalicchiari”, mentre oggi vengono chiamati “casalvellinesi”. In passato il comune era detto Casalicchio, in riferimento alle piccole dimensioni del casale, l'aggiunta Velino fu successiva ed è da riferirsi o al golfo Velino su cui il paese si affaccia o all'antica città di Velia. Presso Casal Velino si possono visitare le meraviglie del Parco Nazionale del Cilento, le grotte di Petrosa e Castelcivita, le riserve marine, i centri storici dei paesi e la Cappella di San Matteo che conserva la testimonianza della traslazione delle reliquie del Santo. Casal Velino è un tipico comune cilentano, si stende alle falde meridionali del Monte Stella, presso la foce del fiume Alento, su di un colle in affaccio sul golfo Velino. Fa parte del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, della Comunità Montana Zona Alento Monte Stella, della Regione Agraria n. 14 - Colline litoranee del Cilento, appartiene all’area geografica “Cilento”, confina con i comuni di Ascea, Castelnuovo Cilento, Omignano, Pollica, Salento, Stella Cilento. Casal Velino – Inquadramento territoriale Parte del territorio comunale, lungo la fascia costiera, rientra nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, pertanto, essa parte è assoggettata alle Norme del vigente Piano dell’Ente, mentre le 5 aree a ridosso del confine orientale di Casal Velino da nord verso sud sono ricomprese nel Sito di Interesse Comunitario (SIC) IT8050012 denominato: “Fiume Alento”, con una superficie complessiva di 3.024 ettari. In detto SIC non è stata rilevata la presenza di almeno un tipo di habitat naturale e/o specie prioritaria a norma dell’art. 1 della direttiva 92/43/CEE (fonte: Min. Ambiente, Decreto 7/3/2012, All. A, in G.U. n° 79 del 3/4/2012, “Quinto elenco aggiornato dei siti di importanza comunitaria per la regione biogeografica mediterranea in Italia, ai sensi della direttiva 92/43/CEE”) 6 Di seguito si riporta un estratto dell’art. 1 della direttiva 92/43/CEE Articolo 1 Ai fini della presente direttiva si intende per: a) Conservazione: un complesso di misure necessarie per mantenere o ripristinare gli habitat naturali e le popolazioni di specie di fauna e flora selvatiche in uno stato soddisfacente ai sensi delle lettere e) e i). b) Habitat naturali: zone terrestri o acquatiche che si distinguono grazie alle loro caratteristiche geografiche, abiotiche e biotiche, interamente naturali o seminaturali. c) Habitat naturali di interesse comunitario: gli habitat che nel territorio di cui all'articolo 2: i) rischiano di scomparire nella loro area di ripartizione naturale; ovvero ii) hanno un'area di ripartizione naturale ridotta a seguito della loro regressione o per il fatto che la loro area è intrinsecamente ristretta; ovvero iii) costituiscono esempi notevoli di caratteristiche tipiche di una o più delle nove regioni biogeografiche seguenti: alpina, atlantica, del Mar Nero, boreale, continentale, macaronesica, mediterranea, pannonica e steppica. Questi tipi di habitat figurano o potrebbero figurare nell'allegato I. d) Tipi di habitat naturali prioritari: i tipi di habitat naturali che rischiano di scomparire nel territorio di cui all'articolo 2 e per la cui conservazione la Comunità ha una responsabilità particolare a causa dell'importanza della parte della loro area di distribuzione naturale compresa nel territorio di cui all'articolo 2. Tali tipi di habitat naturali prioritari sono contrassegnati da un asterisco (*) nell'allegato I. e) Stato di conservazione di un habitat naturale: l'effetto della somma dei fattori che influiscono sull'habitat naturale in causa, nonché sulle specie tipiche che in esso si trovano, che possono alterare a lunga scadenza la sua ripartizione naturale, la sua struttura e le sue funzioni, nonché la sopravvivenza delle sue specie tipiche nel territorio di cui all'articolo 2. Lo «stato di conservazione» di un habitat naturale è considerato «soddisfacente» quando — la sua area di ripartizione naturale e le superfici che comprende sono stabili o in estensione, — la struttura e le funzioni specifiche necessarie al suo mantenimento a lungo termine esistono e possono continuare ad esistere in un futuro prevedibile e — lo stato di conservazione delle specie tipiche è soddisfacente ai sensi della lettera i). 7 f) Habitat di una specie: ambiente definito da fattori abiotici e biotici specifici in cui vive la specie in una delle fasi del suo ciclo biologico. g) Specie di interesse comunitario: le specie che nel territorio di cui all'articolo 2: i) sono in pericolo, tranne quelle la cui area di ripartizione naturale si estende in modo marginale su tale territorio e che non sono in pericolo né vulnerabili nell'area del paleartico occidentale, oppure ii) sono vulnerabili, vale a dire che il loro passaggio nella categoria delle specie in pericolo è ritenuto probabile in un prossimo futuro, qualora persistano i fattori alla base di tale rischio, oppure iii) sono rare, vale a dire che le popolazioni sono di piccole dimensioni e che, pur non essendo attualmente in pericolo né vulnerabili, rischiano di diventarlo. Tali specie sono localizzate in aree geografiche ristrette o sparpagliate su una superficie più ampia, oppure iv) sono endemiche e richiedono particolare attenzione, data la specificità del loro habitat e/o le incidenze potenziali del loro sfruttamento sul loro stato di conservazione. Queste specie figurano o potrebbero figurare nell'allegato II e/o IV o V. h) Specie prioritarie: le specie di cui alla lettera g), punto i), per la cui conservazione la Comunità ha una responsabilità particolare a causa dell'importanza della parte della loro area di distribuzione naturale compresa nel territorio di cui all'articolo 2. Tali specie prioritarie sono contrassegnate da un asterisco (*) nell'allegato II. i) Stato di conservazione di una specie: l'effetto della somma dei fattori che, influendo sulle specie in causa, possono alterare a lungo termine la ripartizione e l'importanza delle sue popolazioni nel territorio di cui all'articolo 2; Lo «stato di conservazione» è considerato «soddisfacente» quando: — i dati relativi all'andamento delle popolazioni della specie in causa indicano che tale specie continua e può continuare a lungo termine ad essere un elemento vitale degli habitat naturali cui appartiene; — l'area di ripartizione naturale di tale specie non è in declino né rischia di declinare in un futuro prevedibile e; — esiste e continuerà probabilmente ad esistere un habitat sufficiente affinché le sue popolazioni si mantengano a lungo termine.