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Piano di Emergenza e Soccorso (PES) Galleria Ferroviaria

“Mont’Orso”

Linea ROMA -

Giugno 2020

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Sommario Sommario ...... 2 PARTE I - PARTE GENERALE ...... 4 I.1.GRUPPO DI LAVORO ...... 4 I.2. LETTERA DI APPROVAZIONE ...... 5 I.3. REGISTRO DEGLI AGGIORNAMENTI E DELLE VARIAZIONI ...... 6 I.4. ELENCO DI DISTRIBUZIONE DEL PIANO ...... 7 I.5. NORMATIVA DI RIFERIMENTO ...... 9 I.6. PREMESSA ...... 11 I.7. SCOPO DEL PIANO DI EMERGENZA e SOCCORSO ...... 11 I.8. OPERATIVITA’ DEL PIANO DI EMERGENZA ESTERNA ...... 11 I.9. FORMAZIONE ...... 12 I.10. ESERCITAZIONI ...... 13 I.11. CRITERI PER LO SVOLGIMENTO DELLE ESERCITAZIONI ...... 13 I.12. INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE ...... 14 I.13. AGGIORNAMENTO DEL PES ...... 14 I.14. TERMINI E DEFINIZIONI ...... 15 PARTE II-CARATTERISTICHE TOPOLOGICHE ...... 23 II.1. CARATTERISTICHE DEL TRATTO DI LINEA ...... 23 II.1.1. Tratto in cui ricade la galleria Mont’Orso ...... 23 II.1.2 Volume e tipologia di traffico giornaliero sulla tratta ferroviaria Roma-Formia ...... 25 II.1.3 Identificazione dei pericoli potenziali per l’esercizio del sistema ferroviario in galleria ...... 25 II.2. CARATTERISTICHE DELLA GALLERIA ...... 27 II.2.1. Galleria Mont’Orso ...... 27 PARTE III-SCENARI INCIDENTALI ...... 38 III.1. SCENARI INCIDENTALI ...... 38 III.1.1. Assistenza ad un convoglio in caso d’avaria tecnica ...... 39 III.1.2. Ipotesi di deragliamento di un treno merci/passeggeri ...... 39 III.1.3. Ipotesi di incendio e/o rilascio di sostanze pericolose ...... 41 PARTE IV-MODELLO ORGANIZZATIVO DI INTERVENTO ...... 44 2

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IV.1. DEFINIZIONE ...... 44 IV.2. ORGANIGRAMMA DEL MODELLO ORGANIZZATIVO D’INTERVENTO ...... 45 IV.3. TABELLA DELLE ATTIVITA’ ...... 46 IV.4. SEGNALAZIONE DELL’INCIDENTE E LIVELLI DI ALLARME ...... 53 IV.5. FLUSSI DI COMUNICAZIONE ...... 56 Schema Logico del flusso comunicativo dell’Emergenza ...... 58 IV.6. FASI DEI SOCCORSI ...... 59 IV.7. PROCEDURE OPERATIVE DI INTERVENTO ...... 59 IV.7.1. Gestione della viabilità ...... 59

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PARTE I - PARTE GENERALE

I.1.GRUPPO DI LAVORO

Gruppo di lavoro: Prefettura U.T.G. – di Latina Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco R.F.I. Rete Ferroviaria Italiana

Con la collaborazione di: Regione Provincia di Latina Settore Polizia Provinciale Provincia di Latina Settore Viabilità Questura di Latina Comando Provinciale dei Carabinieri Comando provinciale della Guardia di Finanza di Comune di Monte S.Biagio Comune di ASL – Latina ARES-118 ARPA Lazio

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I.2. LETTERA DI APPROVAZIONE

IL PREFETTO DELLA PROVINCIA DI LATINA

VISTO l’articolo 18 del Decreto Legislativo 2 gennaio 2018, n.1, che attribuisce al Prefetto il compito di predisporre “il piano per fronteggiare l’emergenza su tutto il territorio della provincia e di curarne l’attuazione”; VISTO il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 28 ottobre 2005 (pubbl. nella G.U. n.83 dell’8 aprile 2006, suppl. ord. n. 89) denominato “Sicurezza nelle gallerie ferroviarie”, e, in particolare, quanto previsto nel suo Allegato II, punto 3.3.1; LETTA la nota prot. 17004/116/01 del 14/08/2014 del Gabinetto del Ministro dell’Interno, concernente la corretta interpretazione della disposizione normativa sopra richiamata; VISTA la nota del Ministero dell’Interno – Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile – Direzione Centrale per la Difesa Civile e le Politiche di protezione Civile – Prot. N. 4576 del 21- 12-2016 concernente “Sicurezza nelle gallerie Ferroviarie. Piani di emergenza esterna per le gallerie ferroviarie”, con la quale si trasmettono le “Indicazioni relative al ruolo dei Vigili del Fuoco” nelle pianificazioni di emergenza e soccorso; RAVVISATA la necessità di predisporre il Piano di Emergenza e Soccorso per la galleria ferroviaria Mont’Orso della Linea Roma - Formia per prevenire e fronteggiare i rischi connessi a possibili eventi incidentali interessanti le gallerie ferroviarie presenti sul territorio della provincia di Latina cui si applica il citato D.M. del 28 ottobre 2005; RAVVISATA la necessità di dover predisporre il Piano di Emergenza e Soccorso alla luce degli scenari incidentali ragionevolmente credibili; VISTI gli esiti della riunione di coordinamento tenutasi in data odierna e i pareri favorevoli espressi da tutti gli Enti coinvolti; APPROVA

Il presente documento denominato: “PIANO DI EMERGENZA E SOCCORSO PER LA GALLERIA FERROVIARIA MONT’ORSO DELLA LINEA ROMA-FORMIA” I Comuni di Sonnino, e Priverno dovranno individuare il modello di intervento e di gestione dell’Emergenza da inserire nel proprio Piano Comunale di Protezione Civile. I Comuni Sonnino e Monte San Biagio e la Società R.F.I. S.p.A. dovranno adottare ogni utile iniziativa per garantire la fruibilità delle aree destinate al soccorso e alla viabilità in caso di emergenza.

30 giugno 2020

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I.3. REGISTRO DEGLI AGGIORNAMENTI E DELLE VARIAZIONI

Numero protocollo e Firma di chi Riferimento Data della Numero data lettera Note apporta la pagine modifica trasmissione modifica

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I.4. ELENCO DI DISTRIBUZIONE DEL PIANO

Numero Numero ENTE Sede Copie PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI - 1 ROMA 1 DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE MINISTERO DELL’INTERNO

- GABINETTO 1 2 - DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO, DEL ROMA 1 SOCCORSO PUBBLICO E DELLADIFESA CIVILE 1 - DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA 3 MINISTERO DELL’AMBIENTE – GABINETTO ROMA 1 4 MINISTERO DELLA SALUTE – GABINETTO ROMA 1 5 QUESTURA LATINA 1 6 COMANDO PROVINCIALE CARABINIERI LATINA 1 7 COMANDO PROV.LE GUARDIA DI FINANZA LATINA 1 8 COMPARTIMENTO POLIZIA FERROVIARIA ROMA 1 9 COMPARTIMENTO POLIZIA FERROVIARIA FORMIA 1 10 DIREZIONE REGIONALE VIGILI DEL FUOCO ROMA 1 11 COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO LATINA 1 REGIONE LAZIO 12 - UFFICIO DI PRESIDENZA ROMA 1 - AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE 1 13 PROVINCIA DI LATINA 1 14 COMUNE DI MONTE SAN BIAGIO (LT) 1 15 COMUNE DI PRIVERNO (LT) 1 16 COMUNE DI SONNINO (LT) 1 17 AUSL LATINA 1 18 ARES-118 LATINA 1 19 ARPA – DIREZIONE CENTRALE ROMA 1 20 R.F.I. - DIREZIONE TERRITORIALE PRODUZIONE ROMA ROMA 1 21 R.F.I. – RETE FERROVIARIA ITALIANA ROMA 1 7

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22 TRENITALIA – TRASPORTO PASSEGGERI ROMA 1 23 ANAS S.p.A. – LAZIO ROMA 1

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I.5. NORMATIVA DI RIFERIMENTO

 Legge 8 dicembre 1970, n. 996 - “Norme sul soccorso e assistenza alle popolazioni colpite da calamità. Protezione civile”  Legge 191 del 26/04/74 - “Prevenzione degli infortuni sul lavoro nei servizi e negli impianti gestiti dalla Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato”  D.P.R. 469 del 01/06/79 - Regolamento di attuazione della legge 26 Aprile 1974, n. 191, sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro nei servizi e negli impianti gestiti dall'Azienda autonoma delle ferrovie dello Stato  Decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 753 - “Nuove norme in materia di polizia, sicurezza e regolarità dell’esercizio delle ferrovie e di altri servizi di trasporto”  Decreto del Presidente della Repubblica 6 febbraio 1981, n. 66 - “Regolamento di esecuzione della legge 8 dicembre 1970, n. 996, recante norme sul soccorso e l’assistenza alla popolazione colpite da calamità. Protezione civile”  Decreto Legislativo 2 gennaio 2018, n. 1 - "Codice della protezione civile"  Linee guida per il miglioramento della sicurezza nelle gallerie ferroviarie emanate dalla Direzione Generale della Protezione Civile e dei Servizi Antincendio del Ministero dell’Interno con DM 03/96  Metodo Augustus, pubblicato nel 1997 dal Dipartimento della Protezione Civile e dalla Direzione dalla Direzione generale della Protezione Civile e dei Servizi Antincendi del Ministero dell’Interno;  Decreto ministeriale del 10/03/1998 “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro” e s.m.i.  Linee Guida per la redazione del piano generale di emergenza (PGE) di una galleria ferroviaria, approvate con lettera del 21/07/99 della Direzione Generale della Protezione Civile dei Servizi Antincendio del Ministero dell’Interno  Decreto Legislativo 26 giugno 2015, n.105 "Attuazione dellan direttiva 2012/18/UE relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose"Decreto Ministeriale 28/10/2005 – “Sicurezza delle gallerie ferroviarie”  Direttiva del P.C.M. del 6 aprile 2006: ”Coordinamento delle iniziative e delle misure finalizzate a disciplinare gli interventi di soccorso e di assistenza alla popolazione in occasione di incidenti stradali, ferroviari, aerei ed in mare, di esplosioni e crolli di strutture e di incidenti con presenza di sostanze pericolose”  Direttiva del Dipartimento della Protezione Civile del 3 maggio 2006: "Indicazioni per il coordinamento operativo di emergenze” in attuazione della DPCM del 6 aprile 2006 ”Coordinamento delle iniziative e delle misure finalizzate a disciplinare gli interventi di soccorso e di assistenza alla popolazione in occasione di incidenti stradali, ferroviari, aerei ed in mare, di esplosioni e crolli di strutture e di incidenti con presenza di sostanze pericolose”  D.lgs 139/2006 – Riassetto delle disposizioni relative alle funzioni e compiti del C.N.VV.F.;  D.Lgs n.81 del 9/4/2008 “Attuazione dell’art.1 della legge n.123 del 3 agosto 2007 in materia di tutela della salute e della sicurezza dei luoghi di lavoro”  Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 03/12/2008 - “Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze”  D. Lgs n.106 del 3/8/2009 “Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo del 9 aprile 2008 n.81 in materia di tutela della salute e della sicurezza dei luoghi di lavoro”  Comunicazione del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti prot. n.23251 del 27/05/2010 “Adempimenti per il rispetto della normativa in materia di sicurezza delle gallerie ferroviarie” D. Lgs n.191 del

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8/10/2010 pubblicato sulla GU del 19/11/2010 “Attuazione della direttiva 2008/57/CE e 2009/131/CE relativa all’interoperabilità del sistema ferroviario comunitario”  Circolare del Ministero dell’Interno prot. 7004/M/GAB del 27/04/2011 avente ad oggetto “Piani di Emergenza Esterna alle gallerie ferroviarie”  D.P.R. 151 del 1° agosto 2011, recante il “Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma dell'articolo 49 comma 4-quater, decretolegge31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122”  Legge 24 marzo 2012, n. 27, recante la conversione in Legge del Decreto Legge 1/2012 “Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività”  Legge 7 agosto 2012, n. 134, recante la conversione in Legge del Decreto Legge 83/2012 “Misure urgenti per la crescita del Paese”  Legge 9 agosto 2013, n. 98, recante la conversione in legge del Decreto Legge 69/2013 “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia”  Inventario Nazionale degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, aggiornamento di giugno 2014, Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare  Circolare del Ministero dell’Interno prot. 17004/116/1 - Gab. Uff. III - Prot. Civ. del 14/08/2014 avente ad oggetto “DM 28/10/2005 - Piani di Emergenza Esterna per le gallerie ferroviarie (P.E.E.)”  Specifica Tecnica di interoperabilità “Sicurezza delle gallerie ferroviarie”, approvata con Regolamento (UE) n. 1303/2014 della Commissione Europea del 18 novembre 2014 ed entrata in vigore negli Stati membri dell’UE dal 1° gennaio 2015  Procedura Operativa “Gestione delle anormalità rilevanti e incidenti di esercizio” DPR P SE 43 1 0 del 21/12/2017  Linee guida per la redazione del Piano di Emergenza Interno RFI DTC SI GA MA IFS 001 B del 22/12/2017

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I.6. PREMESSA Il presente documento - in seguito denominato Piano di Emergenza Esterna) - è stato elaborato sulla base dei risultati dell’attività svolta da un gruppo di lavoro costituito dalla Prefettura, dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Latina e da Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. e successivamente condiviso dalla Regione Lazio, dall’Amministrazione Provinciale di Latina, dal Comune di Monte San Biagio, dal Comune di Priverno, dal Comune di Sonnino, dalla Questura, dal Comando Provinciale dei Carabinieri, dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza, dal Compartimento di Polizia Ferroviaria di Roma, dall’Azienda Sanitaria Locale di Latina, dall’ARES-118, dall’A.R.P.A. Lazio, dalla Croce Rossa Italiana, dall’ Agenzia Regionale di Protezione Civile della Regione Lazio e da Trenitalia - Direzione Produzione Regionale Lazio. Ciascuno dei sopracitati enti ha elaborato i dati e le informazioni di propria competenza.

I.7. SCOPO DEL PIANO DI EMERGENZA e SOCCORSO L’esigenza di predisporre il PES relativo alla galleria ferroviaria Mont’Orso, sita tra le progressive chilometriche 88+967-96+498 della linea Roma-Formia, nasce dalla necessità di prevenire e fronteggiare i rischi connessi a possibili eventi incidentali che - originandosi all’interno delle gallerie in argomento - possono dare luogo ad un pericolo grave, immediato o differito per gli elementi vulnerabili presenti nell’area interessata dall’incidente (persone, ambiente e beni), anche in conseguenza degli effetti dovuti a rilasci di energia (incendi e/o esplosioni) e/o di sostanze pericolose. Il presente documento, dunque, rappresenta lo strumento che consente di pianificare l’organizzazione del soccorso per un’emergenza causata da un incidente che dovesse verificarsi all’interno della galleria in questione. Esso si pone lo scopo di:  definire le modalità di intervento delle strutture tecniche e degli Enti coinvolti nell’emergenza in caso di incidente in galleria;  contrastare gli incidenti in modo da minimizzarne gli effetti e limitarne i danni per l'uomo, per l'ambiente e per i beni;  attivare l’uso delle risorse/predisposizioni di sicurezza oggi disponibili per la gestione dell’emergenza;  ove possibile, mettere in atto le misure necessarie per proteggere l'uomo e l'ambiente dalle conseguenze di incidenti all’interno della galleria;  informare adeguatamente la popolazione e le autorità locali competenti;  provvedere, sulla base delle disposizioni vigenti, a ripristinare le normali condizioni ambientali, dopo un incidente.

I.8. OPERATIVITA’ DEL PIANO DI EMERGENZA ESTERNA La galleria ferroviaria oggetto del presente piano, come descritto da R.F.I., dispone delle misure/predisposizioni di sicurezza descritte nel Piano di Emergenza Interno elaborato da R.F.I. La galleria ferroviaria Mont’Orso non dispone oggi di tutti requisiti minimi di sicurezza previsti dall’allegato II del DM 28/10/2005. Il gestore dall’infrastruttura ferroviaria, con nota del 31/05/2016 ha, altresì, comunicato che, in linea con le disposizione del Decreto Legge 24/01/2012 n.1 recante “Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle

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Ufficio Territoriale del Governo PROTEZIONE CIVILE, DIFESA CIVILE E SOCCORSO PUBBLICO infrastrutture e la competitività”, successivamente convertito con modificazioni nella Legge 27/03/2012 n. 27, la realizzazione degli interventi per l’adeguamento ai restanti requisiti di sicurezza del D.M. è subordinata all’armonizzazione, attualmente in corso, a cura del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dello stesso D.M. con l’analoga normativa europea di riferimento, entrata in vigore nel luglio del 2008 (Specifica Tecnica di Interoperabilità “Safety in railway tunnels”) e successivamente aggiornata nel 2015. Difatti, il Decreto Legge n. 1 del 2012 sancisce per le infrastrutture ferroviarie e per quelle stradali il principio generale dell’allineamento della progettazione nazionale ai parametri e standard tecnici previsti dalle norme europee. In particolare riporta che: - art. 53.2: “Non possono essere applicati alla progettazione e costruzione delle nuove gallerie stradali e autostradali nonché agli adeguamenti di quelle esistenti, parametri e standard tecnici e funzionali più stringenti rispetto a quelli previsti dagli accordi e dalle norme dell’Unione Europea”. Nonostante quanto sopra, si ritiene opportuno redigere il presente documento al fine di individuare le migliori procedure di intervento possibili per mitigare i rischi, tenendo conto degli scenari incidentali ragionevolmente credibili, delle risorse disponibili e dello stato dei luoghi. Il PES è predisposto sulla base dei criteri e dei contenuti indicati nelle "Linee guida per la redazione del piano generale di emergenza di una lunga galleria ferroviaria attrezzata, come da Linee guida per il miglioramento della sicurezza nelle gallerie ferroviarie 10/98" diramate con la nota della Direzione Generale Protezione Civile e Servizi Antincendio del Ministero dell'Interno n. EM 3400\4101 del 21 luglio 1999 e con riguardo all'elaborazione del modello di intervento previsto nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 6 aprile 2006 sul “Coordinamento delle iniziative e delle misure finalizzate a disciplinare gli interventi di soccorso e di assistenza alla popolazione in occasione di incidenti stradali, ferroviari, aerei ed in mare, di esplosioni e crolli di strutture e di incidenti con presenza di sostanze pericolose”. Il presente piano si trova ad operare “rebus sic stantibus”: la sua elaborazione è stata effettuata tenendo conto delle condizioni strutturali e tecnologiche attualmente realizzate, dei mezzi di intervento e delle attrezzature al momento disponibili e impiegabili e dei limiti oggettivi/operativi nel seguito esaminati. Tale Piano andrà periodicamente revisionato in ragione dell’esperienza acquisita in occasione delle esercitazioni periodiche e verrà integrato con le informazioni necessarie ad adeguarlo alle mutate esigenze della sicurezza ed allo sviluppo della tecnica e delle attrezzature disponibili.

I.9. FORMAZIONE La formazione si occupa di fornire con continuità a tutto il personale potenzialmente coinvolto nell’emergenza le informazioni necessarie per attuare gli interventi previsti nel PES. Nell’ambito della formazione occorre anche:  evidenziare l’importanza della pianificazione e del coordinamento nelle situazioni di emergenza;  sensibilizzare il personale su come la formazione sia determinante per la buona riuscita degli interventi previsti nel PES. La formazione deve essere seguita da una fase di verifica dell’apprendimento e del mantenimento delle competenze acquisite.

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I.10. ESERCITAZIONI Il completamento della formazione per il personale potenzialmente coinvolto nella gestione dell’emergenza si realizza tramite la simulazione degli scenari previsti nel presente PES mediante apposite esercitazioni di cui al punto 8 dell’allegato IV del DM 28/10/2005. Tali esercitazioni sono funzionali al raggiungimento dei seguenti obiettivi:  verifica della completezza delle emergenze ipotizzate;  verifica della adeguatezza delle risorse ipotizzate;  acquisizione di esperienza pratica (addestramento);  identificazione di possibili punti di miglioramento del PES.

Le esercitazioni si possono svolgere con vari livelli di coinvolgimento delle istituzioni e degli operatori.  Per le gallerie o serie di gallerie di lunghezza inferiore a 5.000 m, devono essere svolte esercitazioni, con frequenza inferiore a due anni, costituite di volta in volta da:  sopralluoghi in linea/galleria;  simulazioni di accesso alla galleria;  prove pratiche di funzionamento degli impianti di emergenza. Affinché tutte le organizzazioni interessate possano familiarizzare con l’infrastruttura deve essere previsto il coinvolgimento, anche non contemporaneo, di tutte le categorie di personale potenzialmente coinvolto nelle operazioni di soccorso, con particolare riferimento al personale delle SdI di RFI e delle squadre di soccorso degli Enti esterni.  Per le gallerie o serie di gallerie di lunghezza superiore a 5.000 m, oltre alle esercitazioni indicate al punto precedente, con frequenza biennale, devono essere svolte, con frequenza quadriennale, esercitazioni complete, comprendenti procedure di evacuazione e soccorso, con la partecipazione oltre che del personale di RFI, anche di tutte le organizzazioni coinvolte nella gestione dell’emergenza.

Poiché la riuscita di un’esercitazione dipende dal livello d’informazione e di addestramento dei soccorritori nonché dall’efficacia dell’informazione effettuata su questa tematica nei riguardi della popolazione interessata all’emergenza, dovranno essere organizzati - preliminarmente - specifici seminari e corsi di formazione, cui parteciperanno, in qualità di docenti, i soggetti che a vario titolo partecipano all’attivazione ed alla gestione del PES. In particolare, dovrà essere prevista la formazione e l'addestramento periodico dei volontari da parte delle autorità competenti in materia di rischio d’incidente e di protezione civile.

I.11. CRITERI PER LO SVOLGIMENTO DELLE ESERCITAZIONI Per la galleria Mont’Orso (di lunghezza superiore ai 5 Km) dovranno essere svolte esercitazioni secondo le modalità riportate al punto I.10.

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I.12. INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE I Sindaci dei Comuni di Sonnino, Monte San Biagio e di Priverno, sul cui territorio insiste l’infrastruttura relativa alla galleria Mont’Orso, avranno il compito di informare la popolazione residente in prossimità degli imbocchi delle gallerie della esistenza del presente Piano e di divulgare i contenuti. In particolare, avranno cura di rendere edotta la popolazione sui rischi che sono collegati alla presenza della galleria, agli incidenti che potrebbero verificarsi al suo interno e, infine, alle possibili conseguenze rispetto alle aree poste in prossimità degli imbocchi. L’informazione dovrà, altresì, comprendere sia l’indicazione dei comportamenti da tenere per quanto attiene alle misure di autoprotezione da parte dei residenti, sia le azioni che gli stessi dovranno porre in essere al fine di facilitare l’opera dei soccorritori (es. agevolare il passaggio dei mezzi di soccorso, mettere a disposizione aree di proprietà al fine di consentire ai mezzi intervenuti di effettuare eventuali manovre, rendere disponibile l’utilizzo di acqua da pozzi o da serbatoi). Per la realizzazione di una efficace campagna di informazione i Sindaci dei Comuni coinvolti potranno prevedere degli incontri espressamente dedicati alla conoscenza del rischio, anche mediante la diffusione di brochure e avvalendosi, all’occorrenza, dell’ausilio delle associazioni di volontariato locali opportunamente formate. Risulta, altresì, particolarmente utile prevedere e far conoscere alla popolazione le modalità di utilizzo dei dispositivi acustici e luminosi che segnalano le fasi di l’allarme e di cessato allarme. I Sindaci potranno, infine, valutare l’opportunità di apporre appositi pannelli informativi su cui siano sintetizzati i rischi derivanti dalla presenza della infrastruttura ferroviaria e su cui siano indicati i corretti comportamenti da adottare. La gestione delle attività di assistenza e di informazione alla popolazione è, pertanto, affidata al Sindaco che, qualora lo ritenga necessario, potrà richiedere il supporto della Regione, della Provincia e della Prefettura.

I.13. AGGIORNAMENTO DEL PES Il PES è soggetto a revisioni ed aggiornamenti periodici:  a seguito modifiche infrastrutturali ed impiantistiche delle gallerie e/o organizzative aziendali;  a seguito di modifiche dei piani di settore da parte degli Enti, Soggetti ed Amministrazioni interessati alle attività di soccorso nell'emergenza;  in ogni altro caso si rendesse necessario per il verificarsi di condizioni non prese in esame dalla presente pianificazione. La necessità di aggiornamento è subordinata anche agli esiti delle esercitazioni. Tutti gli aggiornamenti devono essere opportunamente registrati. Ad ogni aggiornamento del PES deve essere data immediata diffusione agli Enti interessati, a tutto il personale preposto all’emergenza ed a RFI.

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I.14. TERMINI E DEFINIZIONI Tabella I.13.1 - Elenco dei termini principali e loro definizioni ed acronimi Termine Definizione Acronimo Stato che si instaura quando l’evento incidentale richiede, per il suo controllo nel tempo, l’ausilio dei Vigili del fuoco e che fin dal suo ALLARME insorgere o, a seguito del suo sviluppo incontrollato, può - coinvolgere - con i suoi effetti infortunistici, sanitari ed inquinanti - le aree esterne alla galleria. Stato conseguente ad un evento che, seppur privo di qualsiasi ripercussione all’esterno dell’attività produttiva per il suo livello di gravità, può o potrebbe essere avvertito dalla popolazione creando, ATTENZIONE - così, in essa una forma incipiente di allarmismo e preoccupazione per cui si renda necessario attivare una procedura informativa da parte dell’amministrazione comunale. AUTORITA’ Prefetto, salve eventuali diverse attribuzioni derivanti dall’attuazione AP PREPOSTA dell’articolo 72 del d. lgs. 112/98. Organo di coordinamento che entra in funzione all’emergenza nella CENTRO sala operativa della Prefettura, provvede all’attuazione dei servizi di COORDINAMENTO assistenza e soccorso alla popolazione colpita da incidenti rilevanti CCS DEI SOCCORSI nell’ambito della provincia e coordina tutti gli interventi prestati da amministrazioni pubbliche, nonché da enti ed organismi privati. Strumento di coordinamento provvisorio, per il tempo dell’emergenza a livello comunale ed intercomunale, formato da CENTRO rappresentanti dell’amministrazione e degli enti pubblici del quale si COM OPERATIVO MISTO avvale il Prefetto per dirigere i servizi di soccorso e di assistenza alle popolazioni colpite e per coordinare le attività svolte da tutte le amministrazioni pubbliche, dagli enti e dai privati Comando subordinato all’accertamento della messa in sicurezza CESSATO della popolazione, dell’ambiente e dei beni, al fine di consentire le - ALLARME azioni successive di rientro alla normalità. Presenza di una certa quantità di sostanze pericolose a scopo di DEPOSITO immagazzinamento, deposito per custodia in condizioni di sicurezza - o stoccaggio.

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Tabella I.13.2 - Elenco dei termini tecnici in uso in RFI

Termine Definizione ACCESSO PRIMARIO In generale, in numero di due per ogni galleria, di norma coincidenti con gli imbocchi. Tali accessi, tuttavia, potrebbero corrispondere anche alle finestre (se esistenti) nel caso in cui l’orografia del territorio o considerazioni di carattere strategico, ai fini di un intervento di soccorso, consiglino, all’atto della definizione del Piano di Emergenza, soluzioni alternative. ACCESSI INTERMEDI / Gli accessi ad una galleria, come ad esempio pozzi, finestre, ecc., SECONDARI che nel Piano di Emergenza non siano stati classificati quali accessi primari. ALLARME Richiesta di intervento agli Enti interessati per un evento incidentale. AREA DI TRIAGE Area esterna alla galleria, in prossimità di essa, destinata al primo soccorso ed allo smistamento delle persone coinvolte in evento incidentale. AV Alta Velocità BITUBO Tipologia di galleria, per linea a doppio binario, che prevede un tunnel per ogni binario. CAMERA DI MANOVRA Area, posta all’interno della finestra, in adiacenza all’innesto alla galleria, che rende possibile l’impiego e la manovra dei mezzi di soccorso. CAMERONE Spazio, all’interno della galleria, adibito al ricovero del personale della manutenzione e delle relative attrezzature. CANCELLO D’ACCESSO Apertura in corrispondenza della recinzione ferroviaria che consente l’ingresso delle squadre di soccorso CARRO SOCCORSO Mezzo di soccorso attrezzato per gli interventi di recupero dei rotabili e lo sgombero dell’infrastruttura ferroviaria. CENTRO OPERATIVO Organismo attivato dal Prefetto e composto dai rappresentanti INTERFORZE (COI) delle strutture operative che partecipano alla gestione dell’emergenza, che riceve le informazioni relative all’evento e assume le determinazioni del caso, coordinando le attività delle Direzioni Tecniche di Intervento (riferimento: Linee Guida per la redazione del Piano Generale di Emergenza di una lunga galleria ferroviaria). CENTRO OPERATIVO Organismo composto dai responsabili territoriali o loro sostituti TERRITORIALE (COT) reperibili di RFI e dai rappresentanti territoriali reperibili delle Imprese Ferroviarie coinvolte, ai fini delle comunicazioni dei provvedimenti da attuare (riferimento: Comunicazione Operativa 16

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Termine Definizione n.64 del 26/07/2001 "Gestione delle anormalità rilevanti od incidenti di esercizio"). DIREZIONI TECNICHE DI Strutture costituite nella zona delle operazioni dagli Enti INTERVENTO (DTI) interessati agli interventi di soccorso in diretto contatto con il rappresentante presso il COI (riferimento: Linee Guida per la redazione del Piano Generale di Emergenza di una lunga galleria ferroviaria). DIRETTORE TECNICO DEI Sul luogo dell’incidente tutte le squadre che intervengono SOCCORSI operano nell’ambito delle proprie competenze tecniche e (DTS) secondo quanto previsto dalle proprie procedure operative. Il DTS coordina gli interventi tecnici e di soccorso delle diverse squadre che intervengono. Il DTS ha il compito di definire le priorità degli interventi da attuare. Il DTS dovrà essere identificato nel Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco o nel responsabile delle squadre VVF presente sul luogo dell’incidente. ESERCIZIO FERROVIARIO Insieme delle regole che disciplinano il trasporto ferroviario atte a soddisfare le esigenze della domanda del traffico, della sicurezza del trasporto e della regolarità del servizio. FERMATA Località di servizio, normalmente non presenziata, adibita al solo servizio viaggiatori; non è munita di dispositivi che consentono il passaggio del treno da un binario all’altro. FINESTRE Gallerie laterali che mettono in comunicazione un punto intermedio della galleria ferroviaria con l’esterno, di norma attrezzata in modo tale da essere utilizzata sia per il soccorso di un incidente (accesso) in galleria, sia come via di esodo (uscita). ILLUMINAZIONE DI Impianto di illuminazione in galleria lungo i percorsi di esodo. EMERGENZA IMBOCCO Ingresso alla galleria dalla infrastruttura ferroviaria. INCIDENTE (Dir. 2004/49/CE) Un evento improvviso indesiderato e non intenzionale o specifica catena di siffatti eventi aventi conseguenze dannose. Gli incidenti si dividono nelle seguenti categorie: - collisioni, - deragliamenti, - incidenti ai passaggi a livello, - incidenti a persone causati da materiale rotabile in movimento, - incendi, - altro.

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Termine Definizione INCIDENTE GRAVE (Dir. Qualsiasi collisione ferroviaria o deragliamento di treni che causa 2004/49/CE) la morte di almeno una persona o il ferimento grave di cinque o più persone o seri danni al materiale rotabile, all'infrastruttura o all’ambiente e qualsiasi altro incidente analogo avente un evidente impatto sulla regolamentazione della sicurezza ferroviaria o sulla gestione della stessa. INCONVENIENTE (Dir. Qualsiasi evento diverso da un incidente o da un incidente grave, 2004/49/CE) associato alla circolazione dei treni e avente un’incidenza sulla sicurezza dell’esercizio. LINEA FERROVIARIA Infrastruttura ove si svolge l’esercizio ferroviario. Le linee ferroviarie sono delimitate da stazioni individuate da R.F.I.. LINEA DI CONTATTO Linea elettrica destinata a fornire energia elettrica per l’alimentazione dei mezzi di trazione dei convogli ferroviari mediante organi di captazione a contatti striscianti. LOCALITA’ DI SERVIZIO Località lungo le linee, aventi varie caratteristiche e funzioni, necessarie per l’espletamento dell’esercizio ferroviario. LOCOMOTIVA DI SOCCORSO Locomotiva di riserva tenuta a disposizione in determinati impianti o locomotiva già prevista per altro servizio, che può essere utilizzata per prestare soccorso ad un treno che ne faccia richiesta. MESSA A TERRA DI SICUREZZA Insieme delle architetture e delle apparecchiature atte alla (MATS) realizzazione del sezionamento elettrico e della messa a terra di sicurezza per la linea di contatto. MEZZO BIMODALE VV.F Automezzo di pronto intervento intermodale strada – ferrovia in dotazione ai Vigili del Fuoco. MEZZO RFI Mezzo ferroviario per il trasporto del personale RFI di primo intervento e delle relative dotazioni. MONOTUBO Tipo di galleria, per linee a doppio binario, che prevede un tunnel unico per entrambi e binari. NICCHIE Spazi all’interno della galleria adibiti al ricovero del personale della manutenzione. NICCHIONI Spazi all’interno della galleria adibiti al ricovero del personale della manutenzione ed al contenimento di impianti necessari all’espletamento dell’esercizio ferroviario. PIANO GENERALE DI Predisposizione di procedure operative da attuare in caso di EMERGENZA (P.G.E.) o PIANO DI emergenza in galleria che, in relazione agli scenari incidentali EMERGENZA E SOCCORSO ai previsti, disciplinino l’intervento di tutti gli Enti coinvolti. Il PGE sensi del DM 28/10/2005 integra tutti i piani procedurali di ogni Ente o Amministrazione

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Termine Definizione interessati all’attività di soccorso per emergenza.( P.E.E. e P.E.I.)

PIANO DI EMERGENZA Predisposizione di procedure operative da attuare in caso di INTERNO (P.E.I.) emergenza in galleria che, in relazione agli scenari incidentali previsti, disciplinino l’intervento da parte del personale di RFI. PIANO A RASO Tratto di sede ferroviaria resa carrabile per il posizionamento del mezzo bimodale sui binari. PIAZZALE DI EMERGENZA Zona in prossimità degli imbocchi della galleria, attrezzata per il posizionamento dei mezzi di soccorso, collegata alla viabilità ordinaria tramite strade di accesso. PIAZZOLA PER ELISOCCORSO Zona idonea all’atterraggio degli elicotteri, possibilmente nei pressi di entrambi gli imbocchi della galleria, che sia facilmente raggiungibile dai mezzi di soccorso. POSTO CENTRALE Postazione dalla quale si gestisce la circolazione dei treni nell’ambito di una zona (linee o nodi) di giurisdizione. POSTO DI COMUNICAZIONE Località di servizio, normalmente non presenziata, munita di dispositivi che consentono il passaggio del treno da un binario all’altro. POSTO DI ESODO Punto singolare di linea individuato su determinati tratti di linea in galleria per l’allontanamento dei viaggiatori in caso di emergenza. POSTO DI MOVIMENTO Località esclusivamente di servizio abilitata ad attività di circolazione (incroci, precedenze, ecc.), non adibita al servizio passeggeri. POSTO SATELLITE Località di servizio, munita di dispositivi tecnologici, normalmente non presenziata e telecomandata dal POSTO CENTRALE. PREALLARME Allertamento degli Enti interessati per un presunto evento incidentale. REGIME DI CIRCOLAZIONE Tecnica con la quale viene regolatala circolazione dei treni. REGIME DI ESERCIZIO Modalità con la quale si regola l’esercizio ferroviario. SAGOMA (o GABARIT) Figura entro la quale deve essere contenuta la sezione trasversale di un veicolo ferroviario. SEGNALETICA DI EMERGENZA Segnalazione permanente o meno che, riferita ad un oggetto, ad una attività o ad una situazione particolare, fornisca un’indicazione, una prescrizione, o un divieto concernente la sicurezza o la salute delle persone (ad esempio: cartelli di 19

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Termine Definizione salvataggio e delle attrezzature antincendio).

SISTEMA DI Sistema che consente la comunicazione via radio tra il personale a RADIOCOMUNICAZIONE bordo dei treni e tra questo e il posto centrale. Con la stessa denominazione si indica inoltre un sistema che assicuri le comunicazioni radio fra le squadre di soccorso (VV.F.) e le squadre di intervento RFI. SISTEMA DI COMUNICAZIONE Sistema di telefonia e diffusione sonora all’interno della galleria DI EMERGENZA che consente, in caso di emergenza, le comunicazioni tra il personale ferroviario, i viaggiatori ed il posto centrale. SISTEMA DI COMUNICAZIONI DI Postazioni telefoniche all’interno ed all’esterno della galleria (nei SERVIZIO piazzali di emergenza) che consentono il collegamento telefonico con la stazione più vicina. Con la stessa denominazione si indica, inoltre, un sistema di comunicazione con telefoni cellulari che assicuri le comunicazioni fra il gruppo di intervento R.F.I. e quello dei VV.F.. SISTEMA DI INFORMAZIONE AI Impianto di diffusione sonora all’interno della galleria utilizzato, VIAGGIATORI in caso di necessità, dal personale R.F.I. o anche dalle squadre di soccorso per comunicare con i viaggiatori. SOCCORSO SANITARIO Costituisce un aspetto del soccorso urgente ed è teso ad assicurare alle persone coinvolte un trattamento di primo soccorso. (riferimento: Linee Guida per la redazione del Piano Generale di Emergenza di una lunga galleria ferroviaria). SOCCORSO TECNICO Costituisce la seconda fase dell’intervento ed è tesa al ripristino della normalità dell’esercizio ferroviario. (riferimento: Linee Guida per la redazione del Piano Generale di Emergenza di una lunga galleria ferroviaria). SOCCORSO URGENTE Costituisce la prima fase dell’intervento ed è teso a porre in salvo le persone e ad eliminare le situazioni di pericolo (riferimento: Linee Guida per la redazione del Piano Generale di Emergenza di una lunga galleria ferroviaria). STAZIONE Località di servizio, normalmente presenziata da DM (Dirigente Movimento), adibita al servizio dei viaggiatori e munita di dispositivi atti a regolare la circolazione e la manovra dei treni. STRADA DI ACCESSO Collegamento viario del Piazzale di emergenza con la viabilità ordinaria. TRATTO DI LINEA FERROVIARIA Parte di linea ferroviaria, delimitata da località di servizio, all’interno della quale ricade la galleria o gruppo di gallerie.

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Termine Definizione TUNNEL DI SERVIZIO Galleria parallela alla galleria ferroviaria e comunicante con la stessa, attrezzata per il soccorso in caso di un inconveniente in galleria. VELOCITA’ MASSIMA DI Velocità massima della linea o tratto di essa, che in ogni caso non ESERCIZIO può essere superata dai treni. VIE DI ESODO Percorsi sicuri per l'evacuazione delle persone dalla galleria.

Tabella I.13.3 - Elenco delle principali abbreviazioni in uso in R.F.I.

A.M. Agente manutenzione C.E.I. Coordinatore Esercizio Infrastruttura C.I. Coordinatore Infrastruttura C.O.I. Centro Operativo Interforze C.O.T. Centro Operativo Territoriale D.C. Dirigente Centrale D.C.C.M. Dirigente Centrale Coordinatore Movimento D.C.O. Dirigente Centrale Operativo D.M. Dirigente Movimento D.O.T.E. Dirigente Operativo Trazione Elettrica D.T.I. Direzioni Tecniche di Intervento D.U. Dirigente Unico G.I. Gestore Infrastruttura I.F. Imprese Ferroviarie di Trasporto I.S. Impianto di Sicurezza l.d.c. Linea di contatto P.d.A. Personale di Accompagnamento P.d.B. Personale di Bordo P.d.C. Personale di Condotta P.d.E. Posto d’Esodo

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P.d.T Personale del Treno (PdA e/o PdC) P.M. Posto di Movimento P.S.A.B. Personale dei Servizi Appaltanti operanti a Bordo R.d.G. Responsabile della Galleria R.d.S. Responsabile della Sicurezza R.O.E. Responsabile Operativo per l’Emergenza R.O.S. Responsabile delle Operazioni di Soccorso (VV.F.) S.d.I. Squadra per l’Intervento interno in RFI T.E. Linea di contatto trazione elettrica VV.F. Vigili del Fuoco

Di seguito vengono definite - sulla base degli effetti conseguenti ad un incidente e della distanza dal luogo dove esso è avvenuto - le seguenti zone operative: rossa, gialla, verde e bianca.

Tabella I.13.4 - Classificazione delle zone di danno

DENOMINAZIONE CARATTERISTICHE SOGGETTI CHE HANNO ACCESSO ALLA ZONA ZONA ZONA “ROSSA CALDA” Zona operativa di massima Zona entro la quale può operare il Personale dei Vigili del pericolosità Fuoco adeguatamente protetto da idonei Dispositivi di Protezione Individuale. “GIALLA TIEPIDA” Zona operativa pericolosa Zona entro la quale possono operare, se protetti da idonei Dispositivi di Protezione Individuale, i seguenti soggetti: - Vigili del Fuoco - Personale sanitario - Personale di supporto - Agenti Polfer

L’accesso dei suddetti soggetti deve essere autorizzato dal DTS. “VERDE FREDDA” Zona operativa non Zona entro la quale possono operare i seguenti soggetti: pericolosa - Vigili del Fuoco - Personale sanitario - Personale di supporto

- Agenti Polfer - Forze dell’Ordine - Personale ferroviario

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L’accesso dei suddetti soggetti deve essere autorizzato dal DTS. “BIANCA” Zona non pericolosa e non Zona solitamente destinata alla dislocazione delle risorse operativa umane e strumentali dei soccorritori. L’accesso a tale zona è consentita - oltre che ai soggetti su riportati - anche a: - Squadre di secondo livello dei soccorritori - Autorità - Media - Familiari delle persone coinvolte Nota Le Forze dell’Ordine attuano posti di controllo (cancelli) all’inizio della zona verde, nonché ai margini della zona “bianca”, allo scopo di: - delimitare il luogo dell’evento con una cintura di sicurezza da porre in essere non appena acquisita la notizia dell’incidente; - consentire il rapido afflusso dei soccorritori; - consentire l’agevole deflusso delle persone da ricoverare e/o evacuare; - garantire l’inaccessibilità delle zone fino a bonifica attuata (se coinvolte sostanze pericolose).

PARTE II-CARATTERISTICHE TOPOLOGICHE

II.1. CARATTERISTICHE DEL TRATTO DI LINEA

II.1.1. Tratto in cui ricade la galleria Mont’Orso

Tra le località di servizio di Priverno Fossanova (km 85+391) e Monte San Biagio (km 102+901) è presente la galleria Mont’Orso, doppio binario monotubo, tra le progressive chilometriche 88+967 e 96+498 (lunghezza 7.531 metri). Sono presenti impianti di Rilevamento Temperatura Boccole (RTB), posizionati in modo opportuno lungo la tratta così da consentire, in caso di anomalia, l'attivazione di una procedura di emergenza. In particolare tali sistemi sono ubicati ai Km 76+844, 99+114 e 148+843 della linea Roma-Formia.

Tab. II.1.1.1 - Località di servizio presenti nel tratto di linea - Galleria Mont’Orso

Nome Località Progressiva Tipologia Presenziata Da ore a ore Km. (SI/NO) Imbocco lato Nord 85+391 STAZIONE No 00:00 – 24:00 PRIVERNO 23

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FOSSANOVA Imbocco lato Sud All’occorrenza 102+901 STAZIONE No MONTE SAN BIAGIO abilitata da DM

Tab. II.1.1 2- Tabella delle caratteristiche plano-altimetriche del tracciato – Galleria Mont’Orso

Lunghezza complessiva (km) 7,531 Pendenza max (‰) 10

Tab. II.1.1.3 - Caratteristiche di esercizio – Galleria Mont’Orso

Sistema di esercizio Servizio con DC e DM in stazione Regime di circolazione Blocco automatico a correnti codificate Velocità massima di esercizio 120 km/h

Tab. II.1.1.4 -Gallerie, ponti e viadotti contigui alla galleria Mont’Orso

Progressiva Lunghezza / Luce Tipologia Km 86+424 12m/3m Sottopasso 86+675 12m/4m Sottopasso 87+341 12m/4m Sottovia 87+732 12m/4m Sottovia 87+998 12m/4m Sottovia 88+233 12m/4m Sottovia 97+064 12m/3m Sottovia 98+436 --/6m Ponte 99+099 --/4m Ponticello 100+318 10m/2m Sottopasso 100+663 9m/9,5m Cavalcavia Obliquo

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102+094 30m/12,350 Ponte

II.1.2 Volume e tipologia di traffico giornaliero sulla tratta ferroviaria Roma-Formia In condizioni normali di esercizio non è prevista la fermata di nessun treno nella galleria Mont’Orso; pertanto per ciascuna galleria potranno essere presenti al massimo due treni circolanti nelle due differenti direzioni. Le caratteristiche, il volume di traffico e la tipologia, ripartiti per binario, sono quelli riportati nella tabella seguente: Tab. II.1.2.1– Volume e tipologia di traffico

PARI DISPARI Tipologia Treni DIURNI NOTTURNI DIURNI NOTTURNI Lunga percorrenza 20 - 18 1 Regionali 28 1 27 1

Merci 3 5 7 -

Totale per binario 57 54

TOTALE 111

I numeri indicati si riferiscono a dati reali alla data di redazione del presente documento, in condizioni di normale esercizio ferroviario. I volumi di traffico possono subire variazioni sia in funzione dell’andamento della circolazione sulla rete Nazionale che a valle della modifica istituzionale dell’orario Treni (normalmente prevista nei mesi di Giugno e Dicembre di ogni anno).

II.1.3 Identificazione dei pericoli potenziali per l’esercizio del sistema ferroviario in galleria

Di seguito sono descritti i parametri caratteristici delle gallerie, individuati dal DM 28/10/2005, evidenziando se, per ciascuna delle due gallerie in esame, tali parametri risultano soddisfatti:

Parametro di riferimento Galleria Mont’Orso p1: volume di traffico non superiore a 220 Soddisfatto treni/giorno p2: andamento altimetrico senza inversioni Non Soddisfatto di pendenza andamento con inversioni di pendenza

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Ufficio Territoriale del Governo PROTEZIONE CIVILE, DIFESA CIVILE E SOCCORSO PUBBLICO p3: tipologia di traffico senza la Non Soddisfatto contemporanea presenza in galleria di treni traffico con possibile contemporanea presenza passeggeri e treni con merci pericolose treni passeggeri e treni merci pericolose p4: assenza di aree a rischio specifico in prossimità degli imbocchi (per esempio, gli insediamenti industriali registrati nell’inventario nazionale degli stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti, ai sensi del Decreto Legislativo 26 giugno 2015, n.105 "Attuazione dellan direttiva 2012/18/UE Soddisfatto relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose", redatto dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare – Direzione generale per la salvaguardia ambientale, Divisione VI - Rischio industriale e prevenzione e controllo integrati dell’inquinamento).

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II.2. CARATTERISTICHE DELLA GALLERIA II.2.1. Galleria Mont’Orso II.2.1.1. Requisiti e predisposizioni di sicurezza presenti (opere civili interne) galleria Mont’Orso

Caratteristiche Specifiche Denominazione Galleria Mont’Orso Ubicazione Tra località di servizio di Priverno Fossanova (km 85+391) e Monte San Biagio (km 102+901) Chilometrica Dal Km 88+967 al Km 96+498 della Linea ROMA – FORMIA Lunghezza Km: 7,531 Sezione trasversale della sagoma Senza arco rovescio e Tipo sagoma UIC C di transito Altezza galleria Imbocco NORD mt. 6,05 Imbocco SUD mt. 5,80 Larghezza galleria Imbocco NORD min. mt. 7,14 / max mt. 8,50 Imbocco SUD min. mt. 6,95 / max mt. 8,36 Dislivello complessivo mt: 46,24 Interasse tra i 2 binari mt: 3,55 Valore pendenza max 10 ‰ Tipologia galleria Galleria monotubo doppio binario, senza tunnel di servizio Tipologia di traffico Viaggiatori, merci e merci pericolose Profilo longitudinale La galleria presenta un’inversione di pendenza a “schiena d’asino” Deviatoi / Finestre o Non sono presenti deviatoi in galleria. discenderie / Uscite-Entrate La galleria Mont’Orso presenta un accesso carrabile sia all’Imbocco intermedie Nord che all’Imbocco Sud. Nicchie e nicchioni Tipologia: Nicchie di ricovero Dimensioni: mt.1,80 (l) x mt.1,00 (p) x mt.2,10 (h) Numero totale: N. 250 nicchie poste su entrambi i lati ogni 60 mt (sfalsate tra pari/dispari) Vie di esodo Camminamento su entrambi i lati di larghezza 60 cm circa Corrimano Presente

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II.2.1.2. Requisiti e predisposizioni di sicurezza presenti (opere civili esterne e collegamenti viari) galleria Mont’Orso

Di seguito vengono evidenziate le caratteristiche delle predisposizioni di sicurezza presenti e relative alle opere civili esterne e ai collegamenti viari.

Galleria Mont’Orso Piazzale di emergenza Presente presso gli imbocchi lato NORD e lato SUD

Area di triage Presente sia all’imbocco SUD che all’imbocco NORD

Cancello accesso al Piazzale di Esistono chiavi di apertura dei cancelli di accesso e sono custodite emergenza (Imbocco Nord e dal personale RFI della manutenzione reperibile appartenente agli Sud) impianti di Priverno. Una copia delle chiavi è custodita presso gli uffici movimento di Priverno e Monte San Biagio.

Piazzola per elisoccorso Area Comune Monte S. Biagio sita in Via Di Mezzo in prossimità dell’ intersezione con via Valleviola e con via Galleria Mont’Orso. Strade di accesso Presenti - (vedi il paragrafo II.2.1.2.3.. del presente Piano)

Piano a raso Presente sia all’imbocco SUD che all’imbocco NORD

II.2.1.2.1 Piazzali di emergenza galleria Mont’Orso

Si tratta di un’area di sosta per i mezzi di soccorso e dei mezzi sanitari dove i feriti ricevono il primo soccorso e da cui possono essere trasportati con ambulanza in ospedale o presso le aree di triage individuate nel presente Piano.

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 Piazzale Emergenza lato NORD (lato SONNINO)

Proprietà RFI Ubicazione Km. 88+967 Superficie Mq 500 Piano a raso SI Posto Medico Avanzato Possibilità di istituirlo Corrente elettrica NO Illuminazione SI Acqua corrente NO SI – N. 1 Vasca di accumulo Capacità 100 m3 Disponibilità di acqua presso la vasca SI Linea telefonica SI Linea dati SI Piazzola elisoccorso NO (ma esiste area comunale per predisporre piazzola) Entro 300 mt dall’imbocco Popolazione residente Totale 234 residenti di cui 3 disabili così suddivisi: Via Mont’Orson. n. 3 29

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Via Cotinole n. 115 Via Mazzaccrocca n. 14 Via Vallerotta n. 102

Entro 1000 mt dall’imbocco Totale 679 residenti di cui 8 disabili così suddivisi: Via Mont’Orso n. 3 Via Cotinole n. 115 Via Mazzaccrocca n. 14 Via Vallerotta n. 102 Via Appia ora Romana n. 37 Via Consolare/Capocroce n.313 Via Stazione Capocroce n. 40 Via Fienili n. 55

 Piazzale di Emergenza lato SUD (lato MONTE SAN BIAGIO)

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Proprietà RFI Ubicazione Km. 96+498 Superficie Mq 1300 Piano a raso SI Posto Medico Avanzato Possibilità di istituirlo Corrente elettrica NO Illuminazione SI Acqua corrente NO SI – N. 1 Vasca di accumulo Capacità 100 m3 Disponibilità di acqua presso la vasca SI Linea telefonica NO Esiste solo LINEA TELEFONIA FISSA (RFI) Linea dati NO NO ( ma esiste area di proprietà comunale ove è possibile Piazzale elisoccorso predisporre piazzale ) Entro 300 mt dall’imbocco Totale 17 residenti

Popolazione residente Entro 1000 mt dall’imbocco: Totale n. 206 (n. 1 disabile)

II.2.1.2.2 Aree di Triage galleria Mont’Orso

 Aree di Triage lato NORD (lato SONNINO)

I Area Triage Area (ex campetto di calcio) adiacente sottostazione elettrica nei pressi del piazzale di emergenza. (proprietà RFI concessa in comodato al Comune di Sonnino /Provincia)

Accesso Area Triage da via Mont’Orso. La stessa è stata segnalata con apposito cartello.  Superficie utile ex campo di calcetto totalmente bonificata è di circa 3700 mq.  Presente corrente elettrica con cassetta su ingresso dell’Area Triage.  Area di accesso resa accessibile per i mezzi.  Presente locale ex spogliatoi delle dimensioni di mt. 7 x 4 circa (possibile utilizzo).  Non presente punto acqua.

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 Aree di Triage lato SUD (lato MONTE SAN BIAGIO) I Area Triage Presso scuola Caduti di Nassiria (ex Plesso Valle Marina) posta a circa 3 Km dall’imbocco Sud

II Area Triage Scuola Giovanni XXIII presso Stazione Ferroviaria di Monte San Biagio

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II.2.1.2.3 Strade di accesso galleria Mont’Orso

L’accesso alla galleria può avvenire:  dal binario, in relazione alla situazione di traffico ferroviario e all’efficienza, RFI renderà disponibili, all’occorrenza, i propri mezzi ferroviari per il trasporto di uomini ed attrezzature dislocati presso l’area di sosta che verrà individuata in relazione all’emergenza in atto;  dalla strada si raggiungono l’Imbocco nord e sud della galleria e l’accesso alla sede ferroviaria è garantito anche ai mezzi bimodali mediante l’utilizzo dei Piani a Raso.

 Accesso Primario lato NORD (lato SONNINO)

 Strade di accesso per l’imbocco della galleria provenendo da LATINA:  Strada statale n. 7 APPIA fino alla Strada veloce “ ”, quindi sino allo svincolo di Capocroce (zona ind.le Mazzocchio)  Strada Regionale 148 Pontina fino a Terracina poi proseguire sulla Strada veloce “Prossedi Terracina”, quindi sino allo svincolo di Capocroce (zona ind.le Mazzocchio)  Strada di accesso per l’imbocco della galleria provenendo da TERRACINA: - Strada veloce “Prossedi Terracina”, svincolo di Capocroce (zona ind.le Mazzocchio) Il Comune di Sonnino ha collocato la segnaletica di indicazione dalla S.S. 699 ( ex NSA 255 Terracina-Prossedi) per l’accesso fino alla Galleria Mont’Orso. In uscita dalla Galleria Mont’Orso è stato segnalato percorso indicante l’Ospedale più vicino (Fiorini di Terracina).

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 Strade di accesso lato SUD (lato MONTE SAN BIAGIO)  Strade di accesso per l’imbocco della galleria provenendo da  Accesso Principale: svincolo posto a dx al Km. 111 della Strada Statale n. 7 Appia (nei pressi dell’ingresso del cimitero);  Accesso Secondario: svincolo a dx al Km. 110 della Strada Statale n.7 Appia direzione località Valle Marina; Su Via Valle Marina è presente 1 sottopasso (h 2,30 mt – larg. 3,50 mt)  Strade di accesso per l’imbocco della galleria provenendo da Terracina:  Accesso Principale: svincolo posto sulla sinistra al Km. 111 della Strada Statale n.7 Appia (nei pressi dell’ingresso del cimitero);  Accesso Secondario: svincolo posto sulla sinistra al Km 110 della Strada Statale n.7 Appia, direzione località Valle Marina; Su via Valle Marina è presente 1 sottopasso (h 2,30 mt – larg. 3,50 mt) Criticità: possibile allagamento della strada

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Le coordinate geografiche degli imbocchi sono:  imbocco Nord lato Roma: 41°23'59.01"N, 13°12'43"E  imbocco Sud lato Napoli: 41°21'28.92"N, 13°17'14.63"E

II.2.1.3. Requisiti e predisposizioni di sicurezza presenti (impiantistica) galleria Mont’Orso

La galleria è coperta dal Sistema GSM –R Sistema di radiocomunicazione (propagazione del segnale in cavo fessurato) Protezione e controllo degli accessi Non presente Non presente Impianto idrico antincendio e relative attrezzature Presenti n.1 vasche di accumulo da 100 mc per ogni (manichette, lancia, divisori) imbocco Segnaletica di emergenza Non presente Illuminazione di emergenza Non presente Gruppi elettrogeni in dotazione presso i Centri di Illuminazione di emergenza di tipo mobile Lavori responsabili della galleria di RFI Sistema controllo fumi nelle vie di esodo Non presente Impianto telefonico di emergenza vivavoce e di Non presente diffusione sonora Impianto di Radiopropagazione in galleria Non presente 36

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Disponibilità di energia elettrica per le squadre di Non presente soccorso Gruppi elettrogeni Non presente Postazioni di controllo Non presente Presente: il sezionamento della LdC può avvenire tra i Sezionamento linea di contatto tratti neutri a monte e a valle della galleria Sistema di interruzione e messa a terra della linea Con dispositivi manuali di messa a terra di contatto Ubicazione telefoni di linea: Nicchia n. 33 Nicchia n. 51 Nicchia n. 57 Nicchia n. 68 Nicchia n. 103 Sistema di comunicazioni di servizio Nicchia n. 123 Nicchia n. 130 Nicchia n. 157 Nicchia n. 183 Nicchia n. 193 Nicchia n. 202 Nicchia n. 219

MEZZI DI SOCCORSO GALLERIA MONT’ORSO

Mezzo Bimodale VIGILI DEL FUOCO Non presente

Mezzi di RFI Non sono presenti mezzi RFI specificamente dedicati al soccorso Si precisa, inoltre, che le indicazioni riguardanti il ricovero dei mezzi è puramente indicativo e può variare in funzione delle lavorazioni presenti sulla tratta e della manutenzione ordinaria-straordinaria e verifiche periodiche cui sono soggetti i mezzi stessi.

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Ufficio Territoriale del Governo PROTEZIONE CIVILE, DIFESA CIVILE E SOCCORSO PUBBLICO PARTE III-SCENARI INCIDENTALI

III.1. SCENARI INCIDENTALI Con riferimento all’allegato III del DM 28/10/05, gli scenari incidentali di riferimento, relativi all’emergenza in galleria, sono identificati in conseguenza dell’insorgenza dei seguenti eventi critici iniziatori:  Incendio  Deragliamento  Collisione

Con riferimento all’evento “collisione” le procedure di emergenza da attivare possono essere ricondotte allo scenario relativo all’evento “deragliamento”. Non sono state oggetto di analisi le componenti di rischio associate ai seguenti pericoli: - Terrorismo; - Interventi di manutenzione sugli impianti fissi in galleria (rischio riferito al personale impegnato nell’attività di manutenzione); - Danni alle strutture e ai treni aventi risvolti di natura economica; - Ingresso non consentito in galleria; - Effetti aerodinamici dovuti alla circolazione dei treni.

In relazione agli eventi critici iniziatori sopra indicati, il presente piano considera gli scenari incidentali di cui al punto 3.4 delle “Linee Guida per il miglioramento della sicurezza nelle lunghe gallerie ferroviarie”: a) Assistenza ad un convoglio in caso di avaria tecnica; b) Incidente ad un treno merci con deragliamento di uno o più rotabili; c) Incidente ad un treno passeggeri con deragliamento di uno o più rotabili; d) Principio di incendio su di un treno merci fermo in galleria; e) Principio di incendio su di un treno passeggeri fermo in galleria; f) Incidente ad un treno merci con trasporto di merci pericolose con deragliamento di uno o più rotabili; g) Incidente coinvolgente un treno merci con trasporto di merci pericolose ed un treno passeggeri con principio di incendio. Lo Scenario di tipo a), salvo che per particolari esigenze, sarà gestito direttamente da RFI nell’ambito delle procedure previste dal Piano di Emergenza Interno in quanto non sono associabili a tale ipotesi incidentale particolari rischi per le persone coinvolte. Lo Scenario di tipo b) sarà gestito direttamente da RFI nell’ambito delle procedure previste dal Piano di Emergenza Interno, con l’eventuale coinvolgimento dell’ARES-118. Lo Scenario di tipo g) pur rappresentando il massimo evento negativo ipotizzabile (“Top event”), non può essere assunto quale parametro incidentale di riferimento, poiché associato ad una frequenza di accadimento molto bassa. Sono, inoltre, dettagliati ulteriori tre sotto-scenari trasversali alle casistiche appena elencate relativi a:  Attivazione del soccorso urgente  Esodo dei viaggiatori dalla galleria 38

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 Soccorso ai viaggiatori con disabilità o mobilità ridotta. Il personale dei treni ha come codice di comportamento quello di compiere ogni sforzo affinché il treno non si arresti in galleria. Il manifestarsi di particolari inconvenienti, tuttavia, può impedire al convoglio di raggiungere l’ambiente all’aperto. Degli scenari sopra indicati gli effetti ipotizzati e ritenuti significativi sono quelli descritti di seguito.

III.1.1. Assistenza ad un convoglio in caso d’avaria tecnica L’arresto di un convoglio per un lungo periodo in piena linea, specie se in galleria, costituisce un evento delicato. Le avarie tecniche che provocano l’arresto di un convoglio possono riguardare sia l’infrastruttura sia il materiale rotabile ed essere tali da costituire un'ipotesi disfunzionale gestibile all'interno dei servizi di assistenza di R.F.I. e delle Imprese Ferroviarie. Le stesse possono, altresì, provocare comportamenti rischiosi da parte dei passeggeri, di seguito ipotizzati, tali da giustificare l'avvio della fase di pre-allerta degli Organismi preposti al soccorso. È evidente come un tale scenario possa comportare disagi fisici e momenti di panico nei viaggiatori (specie se accompagnati dalla riduzione o cessazione dei servizi di bordo) e che gli stessi passeggeri potrebbero aprire le singole porte azionando i dispositivi di emergenza, abbandonare il convoglio e stazionare nella sede ferroviaria. Nel caso in esame il Gestore, come previsto nel Piano di Emergenza Interno, si farà carico di gestire nel modo più prudente la situazione fino a pervenire al trasbordo dei viaggiatori su un altro mezzo ferroviario od al loro trasferimento con autopullman. Le procedure di emergenza potranno richiedere l’esodo verso l’esterno dei viaggiatori, con le connesse problematiche di mobilità di persone anziane, bambini, diversamente abili, ecc. a cura del personale dell’Impresa Ferroviaria che si farà carico di garantire le necessarie forme di assistenza e di accompagnamento dei passeggeri verso l'uscita dalla galleria. Nel caso in cui intervengano Enti o Forze dell’Ordine, su richiesta di R.F.I., o dell’Impresa ferroviaria o di singoli viaggiatori, ciascuno opererà nell’ambito delle proprie competenze e secondo le procedure del presente piano.

III.1.2. Ipotesi di deragliamento di un treno merci/passeggeri Il deragliamento ha effetti diversi in funzione della velocità di deragliamento e quindi del posizionamento dei vagoni rispetto ai binari. Sicuramente si avrà una rilevante interruzione nel servizio ferroviario. Si potrebbe verificare la necessità di effettuare il trasbordo dei viaggiatori (se il deragliamento interessa un treno passeggeri) su un altro mezzo ferroviario o di far raggiungere a piedi gli imbocchi della galleria. Tale ipotesi comporta l’attivazione del presente piano. Il deragliamento di un treno merci trasportante prodotti pericolosi modifica la tipologia dell’intervento poiché, in considerazione delle caratteristiche chimico-fisiche delle merci, può verificarsi il rilascio di sostanze pericolose o lo sviluppo di un incendio (vedi paragrafo successivo) ovvero la produzione di calore e/o di fumi che riducono la visibilità, con probabile formazione di gas tossici o nocivi, con la necessità di impiegare attrezzature specialistiche da parte dei Vigili del Fuoco. I vagoni che trasportano sostanze pericolose devono essere dotati di cartelli identificativi della sostanza (tavole Kemler-Onu) e la composizione del treno deve essere conosciuta dal DCO (Dirigente Centrale Operativo) e messa a disposizione del DTS (Direttore Tecnico dei Soccorsi). Infine, nell'ambito dell'ipotesi di deragliamento non si può escludere, quale conseguenza, anche un principio d’incendio - che sarà trattato nel paragrafo successivo - che a sua volta rende necessario, sin da subito, l’intervento delle squadre dei Vigili del Fuoco. Circa l’ipotesi di deragliamento di un treno passeggeri, si tratta di un evento che, pur verificandosi all’interno della galleria, richiede l’impiego di mezzi e risorse esterne da attivarsi secondo le procedure previste dal Piano di 39

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Emergenza Interno ed, eventualmente, dal Piano di Emergenza Esterno secondo il “Modello organizzativo di intervento” previsto nella Parte IV del presente documento. Per questo tipo di evento l’intervento dei soggetti preposti riguarderà principalmente l’esodo dei passeggeri dalla galleria, il soccorso dei viaggiatori feriti e il trasporto all’esterno di eventuali vittime a cura dei Vigili del Fuoco e della ASL. Particolare attenzione dovrà essere posta nel soccorso da prestare ai viaggiatori con disabilità o mobilità ridotta. Gli interventi dovranno essere calibrati in base al chilometro ove è avvenuto l’incidente. In linea di massima si possono ipotizzare due casi: 1. Che il treno deragli in prossimità degli imbocchi della galleria (sia in entrata che in uscita) o nelle immediate vicinanze. 2. Che il treno deragli al centro della galleria o, comunque, lontano dagli imbocchi della stessa. Nella prima ipotesi, ricevuta dal personale di R.F.I., nella persona del Dirigente Movimento (D.M.) e/o dell’Agente della Manutenzione (A.M.) presente sul posto, Modello M40 la comunicazione della disalimentazione e messa a terra della l.d.c. (Linea di contatto) di entrambi i binari, nonché della avvenuta interruzione della circolazione sul tratto di linea interessato dall’incidente, si procederà ad attivare i soccorsi privilegiando il soccorso a piedi e favorendo l’esodo dei viaggiatori mediante l’utilizzo dei camminamenti posti ai due lati della galleria. Nella seconda ipotesi, ricevuta la comunicazione dal personale di R.F.I., nella persona del Dirigente Movimento (D.M.), e/o dell’Agente della Manutenzione (A.M.) presente sul posto, Modello M40 la comunicazione della disalimentazione e messa a terra della l.d.c. (Linea di contatto) di entrambi i binari, nonché della avvenuta interruzione della circolazione sul tratto di linea interessato dall’incidente, si procederà ad attivare i soccorsi valutando l’opportunità di utilizzare altro convoglio per favorire l’esodo degli infortunati se il numero dei passeggeri feriti è elevato (comunque superiore a n.20). L’incidente ad un treno merci con trasporto di merci pericolose, con deragliamento di uno o più rotabili può dar luogo fondamentalmente a due ipotesi di scenari: 1) Incidente senza fuoriuscita di materiale pericoloso

 La situazione viene risolta con l’intervento esclusivo del personale R.F.I.  L’evento richiede l’intervento di squadre esterne di VVF e/o del personale sanitario e/o dell’ARPA

Le procedure che le Imprese Ferroviarie mettono in atto in caso di incidente in galleria sono definite nelle disposizioni di esercizio di ciascuna Impresa. In particolare, in caso di principio di incendio a bordo treno in galleria, il PdC/PdA adotta i provvedimenti necessari per la sicurezza dei passeggeri e della circolazione, quali ad esempio: lo spegnimento del principio di incendio con i mezzi a disposizione presenti a bordo, l’immobilizzazione del materiale rotabile, il trasbordo e/o il soccorso ai passeggeri, Il DM/DCO provvede a mettere in atto tutte le misure di sicurezza di competenza per facilitare l’evacuazione dei passeggeri.

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III.1.3. Ipotesi di incendio e/o rilascio di sostanze pericolose III.1.3.1. Principio d’incendio su di un treno passeggeri con arresto in galleria Le cause che possono produrre un tale evento dipendono da eventi interni (guasti al sistema frenante, guasti all’interno della cabina del mezzo di trazione, etc.), oppure da eventi esterni. La causa che origina un principio di incendio può essere individuata anche in un evento accidentale che riguarda l’interno della carrozza o l’infrastruttura ferroviaria. Le conseguenze per l’esercizio potrebbero essere relativamente lievi allorché l’incendio sia tale da poter essere estinto immediatamente dal personale di condotta e di accompagnamento; in caso contrario le ripercussioni potrebbero essere gravi al punto da rendere necessario attivare il presente piano. In quest’ultimo caso sarà sicuramente necessario allontanare eventuali viaggiatori verso l’esterno ed affrontare le problematiche di mobilità di persone anziane, bambini e diversamente abili. Nel caso in cui intervengano Enti o Forze dell’Ordine, su richiesta di RFI, o dell’Impresa Ferroviaria o di singoli viaggiatori, ciascuno di questi opererà nell’ambito delle proprie competenze e secondo le procedure del presente piano. In linea di massima si possono ipotizzare due casi: 1. Principio di incendio a bordo di una carrozza passeggeri risolvibile ad opera del personale dell’impresa ferroviaria (I.F.) In caso di principio di incendio a bordo, il Personale di Bordo (PdB), si attiverà per a) Tentare di spegnere il principio di incendio con gli estintori di bordo; b) Nel caso in cui il tentativo di spegnimento non vada a buon fine, avvisare il Personale di Movimento (PdM) dell’incendio in corso affinché questo adotti i provvedimenti di circolazione di competenza; c) Organizzare l’evacuazione dei passeggeri. 2. Principio di incendio a bordo di una carrozza passeggeri che necessiti dell’intervento di operatori esterni (attivazione del Piano di Emergenza Esterno) Per questo tipo di evento l’intervento dei soggetti preposti riguarderà principalmente l’esodo dei passeggeri dalla galleria, il soccorso dei viaggiatori feriti e il trasporto all’esterno di eventuali vittime a cura dei Vigili del Fuoco e della ASL. Particolare attenzione dovrà essere posta nel soccorso da prestare ai viaggiatori con disabilità o mobilità ridotta.

III.1.3.2. Principio d’incendio su di un treno merci con arresto in galleria

L’incidente con principio di incendio ad un treno merci fermo in galleria determinerà scenari diversi a seconda che il treno stesso trasporti o meno merci pericolose.  Treno con trasporto merci NON pericolose In tale ipotesi la principale attività dei soggetti preposti riguarderà il soccorso del personale viaggiante (max n.2/3 persone)  Treno con trasporto merci PERICOLOSE Il principio d’incendio, qualora interessi un treno trasportante merci pericolose, darà luogo ad un diverso scenario con evidente modifica della tipologia dell’intervento poiché - in considerazione delle caratteristiche chimico-fisiche delle merci con la produzione di calore e/o di fumi che riducono la visibilità, con probabile formazione di gas tossici o nocivi - richiederà l’impiego di attrezzature specialistiche da parte dei Vigili del Fuoco.

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In tale ipotesi la principale attività dei soggetti preposti riguarderà oltre al soccorso del personale viaggiante, l’informazione e, eventualmente, l’evacuazione e il soccorso della popolazione residente nelle aree poste in prossimità degli imbocchi della galleria. Infatti, in considerazione della tipologia delle merci trasportate, si potrebbe sviluppare la diffusione nell’atmosfera di sostanze pericolose o gas tossici. Il trasporto di merci pericolose è tracciato; pertanto le informazioni riguardo la tipologia di sostanza o merce pericolosa è reperibile presso il DCCM (Dirigente Centrale Coordinatore Movimento) attraverso la consultazione dell’apposito sistema informatico dedicato. Il trasporto delle merci è, infatti, sempre tracciato. Lo scenario di rischio, varierà in relazione alla tipologia dei materiali trasportati identificabili tramite i cartelli arancioni apposti sui lati e/o sul fronte/retro del convoglio e recanti il numero di identificazione del pericolo (Kemler) e il numero di identificazione della materia (ONU). Le etichette di pericolo sono identiche a quelle prescritte per il trasporto su strada, salvo le etichette aggiuntive rettangolari previste per il trasporto ferroviario.

Etichette aggiuntive per il trasporto ferroviario

Etichette di pericolo Cod. N.I.P.(o Klemer) 336 (Numero Identificativo del Pericolo) Cod. N.I.M.( o ONU) 1134 ( Numero Identificativo della Materia)

Il codice N.I.P. (Numero Identificativo del Pericolo), conosciuto anche come codice Kemler, è composto da 2, 3 o 4 cifre: la prima cifra indica il pericolo principale, la seconda cifra indica il pericolo accessorio. Il raddoppio delle prime due cifre comporta una intensificazione del rischio. Quando il pericolo può essere adeguatamente indicato da una sola cifra, essa è seguita da uno Zero. La X davanti al Codice di pericolo indica il divieto di utilizzare l’acqua in caso di incidente, salvo il caso di autorizzazione contraria da parte degli esperti.

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PERICOLO PRINCIPALE 1. GAS 2. LIQUIDO INFIAMMABILE 3. SOLIDO INFIAMMABILE 4. COMBURENTE 5. TOSSICO 6. RADIOATTIVO 7. CORROSIVO 8. PERICOLO DI REAZIONE VIOLENTA SPONTANEA

PERICOLO SECONDARIO (ACCESSORIO) 1. ESPLOSIONE 2. EMANAZIONE GAS 3. INFIAMMABILE 4. COMBURENTE 5. TOSSICO 6. CORROSIVO 7. REAZIONE VIOLENTA (decomposizione spontanea)

In caso di incidente i numeri indicati dalla tabella vanno immediatamente comunicati ai VV.F.

Le procedure che le Imprese Ferroviarie mettono in atto in caso di incidente in galleria sono definite nelle disposizioni di esercizio di ciascuna Impresa. In particolare, in caso di principio di incendio a bordo treno in galleria, il PdC/PdA adotta i provvedimenti necessari per la sicurezza dei passeggeri e della circolazione, quali ad esempio: lo spegnimento del principio di incendio con i mezzi a disposizione presenti a bordo, l’immobilizzazione del materiale rotabile, il trasbordo e/o il soccorso ai passeggeri, Il DM/DCO provvede a mettere in atto tutte le misure di sicurezza di competenza per facilitare l’evacuazione dei passeggeri.

III.1.3.3. Treno merci con trasporto di merci pericolose e treno passeggeri con principio di incendio

Le cause che possono produrre il top event (incidente coinvolgente un treno merci con trasporto di merci pericolose con deragliamento di uno o più rotabili ed un treno passeggeri con collisione e principio di incendio) possono essere ricondotte ad un errore umano o ad una disfunzione dell’infrastruttura e/o del materiale rotabile. La collisione può generare deragliamento e/o incendio; pertanto le conseguenze possono essere estremamente differenti in funzione della posizione reciproca dei treni, della velocità e della tipologia dei treni coinvolti. È necessario l’intervento delle squadre di soccorso sanitario nei confronti del P.d.T. e dei viaggiatori, l’intervento dei mezzi di soccorso ferroviari (carro soccorso, gru, carrelli, ecc.) per lo sgombero della linea e l’intervento dei Vigili del Fuoco per quanto di competenza. Sicuramente si ha una rilevante interruzione nel servizio ferroviario. Si potrebbe verificare la necessità di effettuare il trasbordo dei viaggiatori in un altro mezzo o di far raggiungere a piedi le vie di esodo dalla galleria. Gli effetti sono una combinazione di quelli relativi agli scenari precedenti.

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I vagoni che trasportano sostanze pericolose devono essere dotati di cartelli identificativi della sostanza (tavole Kemler-Onu) e la composizione del treno deve essere conosciuta dal DCO (Dirigente Centrale Operativo) e messa a disposizione del DTS (Direttore Tecnico dei Soccorsi). Le procedure che le Imprese Ferroviarie mettono in atto in caso di incidente in galleria sono definite nelle disposizioni di esercizio di ciascuna Impresa. In particolare, in caso di principio di incendio a bordo treno in galleria, il PdC/PdA adotta i provvedimenti necessari per la sicurezza dei passeggeri e della circolazione, quali ad esempio: lo spegnimento del principio di incendio con i mezzi a disposizione presenti a bordo, l’immobilizzazione del materiale rotabile, il trasbordo e/o il soccorso ai passeggeri, Il DM/DCO provvede a mettere in atto tutte le misure di sicurezza di competenza per facilitare l’evacuazione dei passeggeri.

PARTE IV-MODELLO ORGANIZZATIVO DI INTERVENTO IV.1. DEFINIZIONE

Il modello organizzativo riporta le funzioni dei principali soggetti chiamati a gestire la fase dell’emergenza. Nel presente Piano si fornirà in maniera concisa e speditiva una elencazione dei compiti da svolgersi in emergenza, ma anche una indicazione delle singole responsabilità operative dei diversi soggetti. Si tratta, evidentemente, di indicazioni minime, che non escludono che l’autorità preposta al coordinamento possa individuare ulteriori e più efficaci forme di intervento per fronteggiare al meglio l’emergenza che dovesse verificarsi.

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IV.2. ORGANIGRAMMA DEL MODELLO ORGANIZZATIVO D’INTERVENTO

Organigramma del Modello Organizzativo d’Intervento

PREFETTO DI LATINA

ADDETTO STAMPA (Capo Gabinetto della Prefettura)

CENTRO COORDINAMENTO SOCCORSI

(C.C.S.)

DIRETTORE TECNICO DEI SOCCORSI DIRETTORE DEI SOCCORSI SANITARI (Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco) (Direttore Servizio Emergenza Sanitaria 118)

UNITA’ DI CRISI LOCALE (U.C.L.)

o DIREZIONE AVANZATA SOCCORSI (D.A.S.)

RISORSE UMANE E STRUMENTALI IN CAMPO FUNZIONI DI SUPPORTO

(Vigili del Fuoco, R.F.I., Imprese ferroviarie, Polizia Ferroviaria, Protezione Civile, ARES 118, Forze dell’Ordine, Polizia Municipale, Polizia Provinciale, Comune, Provincia, ARPA)

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IV.3. TABELLA DELLE ATTIVITA’

In caso di evento incidentale presso la galleria Mont’Orso, che non sia risolvibile direttamente dal personale di R.F.I., si attiva il seguente modello di intervento:

ENTE / ATTIVITÀ ISTITUZIONE Riceve segnalazione evento dal luogo dell’incidente Informa la Sala Operativa Nazionale R.F.I. Attiva il Piano di Emergenza Interno

Informa i seguenti soggetti del verificarsi dell’incidente:

 PREFETTURA DI LATINA R.F.I.  COMANDO PROVINCIALE DEI VV.F.  POLIZIA FERROVIARIA - FORZE DI POLIZIA Sala Operativa  Territoriale del PROTEZIONE AZIENDALE RFI Gruppo  RESPONSABILE GALLERIA - CAPO UNITA’ SUD EST Ferrovie dello  ASL Stato Italiane  ARES-118  AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE

prima telefonicamente, poi utilizzando la modulistica allegata al presente PES: o Allegato 1 - Modulo n.1.a - galleria Mont’Orso

Segue costantemente l’evoluzione dell’evento incidentale, aggiorna le informazioni da fornire al Prefetto tramite il proprio referente in seno al CCS e resta a disposizione dei Vigili del Fuoco.

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ENTE / ATTIVITÀ ISTITUZIONE Riceve segnalazione evento. Il Dirigente dell’Area di Protezione Civile della Prefettura o il funzionario di turno, ricevuta la notizia dell’incidente in galleria, verifica con il Responsabile Operativo delle Emergenze (ROE) e con il Comando dei VV.F. la gravità dell’incidente, il luogo dell’incidente, lo scenario incidentale e il numero approssimativo delle persone coinvolte. Informa il Prefetto. Il Prefetto, se necessario, coordina l’attuazione del PES della galleria. In relazione all’entità dell’evento informa la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dell’Interno. Se del caso, convoca e si avvale del CCS (Centro Coordinamento Soccorsi) composto da:

 PRESIDENTE REGIONE LAZIO (o suo delegato)  PRESIDENTE PROVINCIA LATINA (o suo delegato)  AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE in contatto con (SALA OPERATIVA REGIONALE)  SINDACO DI SONNINO  SINDACO DI MONTE SAN BIAGIO  SINDACO DI PRIVERNO  QUESTURA  CARABINIERI  GUARDIA DI FINANZA  COMANDO PROV.LE VV.F. PREFETTURA  ARES-118  ASL  ARPA LAZIO  R.F.I. RESPONSABILE GALLERIA Per la convocazione può utilizzare i seguenti moduli: o Allegato 1 - Modulo n.4.a – galleria Mont’Orso Si avvale della Sala Operativa della Prefettura organizzata per Funzioni di Supporto. Dispone la costituzione presso il luogo dell’evento della DAS(Direzione avanzata dei soccorsi) composta dai rappresentanti dei diversi enti ( rappresentante RFI, 118, VV.F., Polizia Municipale, Questura, Carabinieri, Polizia Ferroviaria) e posta sotto la direzione del Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco o di un suo delegato – DTS cui è affidato il compito di definire le priorità degli interventi da attuare. Acquisisce dalla DAS ogni utile informazione in merito all’evoluzione dell’evento in corso dando riscontro tempestivo ad eventuali richieste avanzate. Fornisce, mediante il proprio Ufficio Stampa, le comunicazioni ufficiali agli organi di informazione in merito all’evento così come riferite dal Direttore Tecnico dei Soccorsi. A conclusione della fase di soccorso tecnico urgente, avute conferme dal DTS, dal DSS, dal rappresentante delle Forze dell’Ordine e dal rappresentante di R.F.I., dichiara la fine della fase emergenziale. 47

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ENTE / ATTIVITÀ ISTITUZIONE Il Comando Provinciale dei VV.F. riceve la comunicazione dell’incidente Il Comando attiva le proprie procedure di comando e coordinamento dell’intervento di soccorso in collaborazione con R.F.I. e l’impresa di trasporto ferroviario coinvolta (Trenitalia), oltre che gli altri enti interessati. Il Comandante o il responsabile delle squadre dei VV.F. interviene sul luogo dell’incidente e verifica la tipologia dell’evento informando il Prefetto per l’eventuale attivazione del PES Pone in essere una prima verifica e messa in sicurezza dell’area, individuando la zona da circoscrivere per impedire l’accesso a personale non autorizzato o non adeguatamente protetto, da parte delle Forze di Polizia. Avvia le procedure per l’invio dei mezzi ritenuti idonei per fronteggiare l’emergenza. Contatta, se necessario, le aziende di erogazione dei servizi essenziali territorialmente competenti. Il Comandante Provinciale dei VV.F. o il responsabile delle squadre dei VV.F. presenti in VIGILI DEL loco assume la direzione tecnica dei soccorsi avvalendosi della DAS, ove costituita, FUOCO coordinandosi con il Prefetto. Invia un proprio delegato presso la Sala Operativa della Prefettura Prima di disporre per l’intervento il Capo Partenza VV.F., ove ritenuto necessario (interventi in prossimità della linea Trazione Elettrica), chiede al rappresentante R.F.I. presente sul posto (Agente Manutenzione o altra persona abilitata), ottenendone conferma scritta su MAN 6.05 (Allegato 1 – Modulo 7) , la disalimentazione di entrambe le Linee di contatto e relativa messa a terra. Svolgono le operazioni di soccorso tecnico coordinandosi con il Gestore della galleria, finalizzate al salvataggio delle persone e alla risoluzione tecnica dell’emergenza. Invia un proprio delegato presso la Sala Operativa della Prefettura. Segue costantemente l’evoluzione dell’evento incidentale, aggiorna le informazioni da fornire al Prefetto tramite il proprio referente in seno al CCS. Esaurito l’intervento comunica in forma scritta su MAN 6.05 (Allegato 1 – Modulo 8) al rappresentante R.F.I. che in riferimento all’esclusivo intervento dei VV.F., potrà essere ridata tensione agli enti/linee nell’area di intervento.

ENTE / ATTIVITÀ ISTITUZIONE Riceve segnalazione evento. Invia un proprio delegato presso la Sala Operativa della Prefettura. ASL Assunte le prime informazioni, dispone l’invio sul posto dei mezzi di soccorso e del personale sanitario Avvia le procedure per l’attivazione delle risorse sanitarie territoriali, allerta le strutture 48

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ospedaliere ritenute necessarie, provvede per l’eventuale approvvigionamento di farmaci, antidoti ed attrezzature che si rendano necessarie. Attività medico-legale connessa all’eventuale recupero e alla gestione delle salme di concerto con la Polizia mortuaria Attività connesse con problematiche di sanità pubblica.

ENTE / ATTIVITÀ ISTITUZIONE Riceve segnalazione evento. Invia un proprio delegato presso la Sala Operativa della Prefettura Invia un proprio delegato presso la DAS, ove costituita: 1. Attiva e coordina il soccorso sanitario attraverso il Servizio sanitario Regionale, la CRI ed eventualmente associazioni di volontariato sanitario; 2. Ricognizione e triage delle persone coinvolte; ARES-118 3. Dispone l’utilizzo dei mezzi di servizio mobile sanitario; 4. Dispone l’eventuale installazione di un Posto Medico Avanzato (PMA) di I o II livello; 5. Trasporto e ricovero dei feriti secondo quanto previsto dai Piani di emergenza intraospedalieri: 6. Allerta le strutture sanitarie per l’eventuale attivazione del loro Piano di Emergenza Interna per Massiccio Afflusso Feriti (PEIMAF). ENTE / ATTIVITÀ ISTITUZIONE Riceve segnalazione evento. Il Questore è incaricato di coordinare gli interventi delle Forze dell’Ordine sulla base delle criticità scaturite in sede di CCS. Il Questore invia un proprio rappresentante presso la DAS costituita in loco. Gestisce, in collaborazione con le altre Forze di Polizia, tramite posti di blocco e cancelli, la QUESTURA viabilità generale dell’area circostante il teatro delle operazioni, nonché le strade per l’afflusso ed il deflusso dei mezzi di soccorso. Individua percorsi alternativi per la circolazione ordinaria per evitare che si creino intasamenti o blocchi del traffico in prossimità dei luoghi dell’evento. Assicura le attività di sicurezza ed ordine pubblico.

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ENTE / ATTIVITÀ ISTITUZIONE Ricevono segnalazione evento. Inviano un proprio delegato presso la Sala Operativa della Prefettura. CARABINIERI Delimitano e presidiano le aree destinate alle attività di soccorso. Interdicono e controllano gli accessi all’area.

ENTE / ATTIVITÀ ISTITUZIONE Riceve segnalazione evento.

POL.FER. Invio sul posto personale della specialità per le incombenze di specifica competenza (Polizia Ferroviaria) Trasmette la scheda tecnica della sostanza pericolosa eventualmente trasportata al Comando dei VV.F..

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ENTE / ATTIVITÀ ISTITUZIONE Riceve segnalazione evento. Attiva il Comandante della Polizia Locale che indirizza le pattuglie presso i posti di blocco, preventivamente individuati , al fine di garantire il flusso dei mezzi di soccorso e interdire l’accesso nella zona del sinistro a mezzi non deputati alla gestione dell’emergenza. Sentiti il Direttore Tecnico dei Soccorsi e il Direttore dei Soccorsi Sanitari e avvalendosi del

personale della Polizia Locale informa (nelle forme ritenute più opportune es. megafoni,

sirene, informazione porta a porta ecc..) la popolazione sull'evento incidentale e comunica le

misure di protezione da far adottare per ridurre le conseguenze dell’evento in atto.

Invia un proprio rappresentante presso la Sala Operativa della Prefettura e Comune di: presso la DAS. SONNINO O DI MONTE Attiva il Gruppo comunale di protezione civile, se costituito, in supporto alle Forze di SAN BIAGIO O Polizia municipale. DI PRIVERNO Dispone l'utilizzo delle aree di ricovero per la popolazione eventualmente evacuata. Adotta le ordinanze contingibili ed urgenti per la tutela dell’incolumità pubblica. Segue l'evoluzione della situazione e informa la popolazione della revoca dello stato di emergenza esterna. In caso di cessata emergenza esterna, si adopera per il ripristino delle condizioni di normalità e, in particolare, per l'ordinato rientro della popolazione presso le abitazioni.

ENTE / ATTIVITÀ ISTITUZIONE Riceve segnalazione evento. Invia la squadra di pronta disponibilità presso la DAS. Acquisisce gli elementi necessari per la valutazione tecnica dell’evento, anche con ARPA sopralluoghi e, eventualmente, con misure e campionamenti Supporta tecnicamente le autorità per valutare le azioni dirette a limitare e/o risolvere eventuali fenomeni di inquinamento verificatisi a seguito dell’incidente.

ENTE / ATTIVITÀ ISTITUZIONE Riceve segnalazione evento PROVINCIA Attiva il Servizio di viabilità per garantire la percorribilità delle strade provinciali DI Attiva la Polizia Provinciale per le attività di vigilanza del traffico in collaborazione con le LATINA Forze di Polizia e la Polizia Municipale

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ENTE / ATTIVITÀ ISTITUZIONE AGENZIA Riceve segnalazione evento. REGIONALE Provvede all’attivazione delle Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile. DI All’occorrenza e, su richiesta della Sala Operativa della Prefettura, fa intervenire uomini, PROTEZIONE mezzi e materiali, nell’area interessata dall’emergenza. CIVILE

NOTA - Le sale operative nazionali delle forze istituzionali preposte al soccorso e/o di pubblica utilità, la Sala Operativa Regionale di Protezione Civile, la sala operativa nazionale R.F.I., le sale operative nazionali degli enti gestori delle strade e gli Uffici Territoriali del Governo avvisano immediatamente dell’incidente l’Ufficio Gestione delle Emergenze – Sala Situazione Italia (Sit.it.) del Dipartimento della Protezione Civile e la mantengono informata sull’evoluzione dell’evento e sulle risorse in campo. Le stesse sale operative dovranno far pervenire alla Sit.it. eventuali richieste di concorso e supporto all’attività di gestione dell’emergenza.

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IV.4. SEGNALAZIONE DELL’INCIDENTE E LIVELLI DI ALLARME E' fondamentale che, in caso di situazione di pericolo o di incidente, il DCCM di RFI (o chiunque ne venga a conoscenza) comunichi la notizia con urgenza e direttamente via telefono ai soggetti previsti al successivo paragrafo, eventualmente facendo seguito con conferma formale (modello allegato 3). Pertanto, al verificarsi di un evento incidentale all'interno delle gallerie in questione, il DCCM/ROE di R.F.I. attiverà il proprio PEI e, contestualmente, effettuerà le comunicazioni previste e coerenti con la gravita dell'evento, secondo quanto riportato nella figura 5 e nello schema logico di figura 6. Nel suddetto schema logico sono previsti 4 livelli di allarme (Livello Allarme 0, 1, 2, 3), che di seguito si definiscono in ordine crescente di gravità:  Livello di allarme 0 (preallarme) Rappresenta il livello che scatta nel caso sia solo presumibile un evento incidentale, ossia quando manchino notizie da treno in galleria e sia stato superato il tempo massimo di percorrenza previsto nel tratto, aumentato di 10 minuti. Questo caso determina la fase di preallarme, gestita da RFI in base alle direttive del PEI. Laddove dovessero sussistere situazioni anomale d’esercizio (es.: chiamata d’emergenza in atto, guasto linea, ecc.) si passa al livello successivo.

 Livello di allarme 1 (emergenza potenziale) Rappresenta il livello che si raggiunge quando si ha notizia di evento che non ha provocato danni alle persone o all’ambiente e non sono ipotizzate evoluzioni peggiorative all'interno e/o all'esterno della galleria. In tal caso il DCCM/ROE di RFI, oltre ad attivare le procedure previste nel PEI, a scopo precauzionale potrà richiedere l'eventuale intervento dei Vigili del Fuoco (es. per esodo persone da galleria). Per questo livello di allerta l'assetto operativo d'intervento è quello ordinario-locale.

 Livello di allarme 2 (emergenza limitata) Rappresenta il livello che si raggiunge quando l'evento incidentale provochi un danno lieve/limitato a persone e/o all’ambiente, o che si possa rilevare un aggravamento delle condizioni di sicurezza situazione all’interno e/o all’esterno della galleria. In tal caso il DCCM/ROE di RFI, oltre ad attivare le proprie procedure interne (PEI), trasmetterà l’allarme ai Servizi Pubblici di Soccorso (previsti nel successivo par. IV.6) per un loro intervento urgente. Assetto operativo d'intervento: il DTS dei Vigili del Fuoco valuterà la necessità di istituire l’UCL e, in caso la situazione si aggravi, di indicare al Prefetto l’opportunità di attivare precauzionalmente le altre misure previste nel presente PES.

 Livello di allarme 3 (emergenza estesa) Rappresenta il più alto livello di allarme che si raggiunge quando, già dalle sue prime fasi evolutive, l'evento incidentale ha notevoli/estese conseguenze su persone e/o ambiente. Il DCCM/ROE di RFI, oltre ad attivare le proprie procedure interne (PEI), trasmetterà l’allarme ai Servizi Pubblici di Soccorso (previsti nel successivo paragrafo) per un loro intervento urgente e massiccio. L'assetto operativo d'intervento per questo livello di allarme è quello che prevede nella prima fase dell'emergenza l'attivazione del UCL, per poi passare alla costituzione del CCS presso la Prefettura di Latina, ossia alla piena attuazione del presente piano.

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Prospetto livelli di allarme

PREALLARME ALLARME ALLARME ALLARME LIVELLO 0 LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 Mancanza di notizie Inconveniente Danni lievi Danni notevoli a persone e/o ambiente a persone e/o ambiente EMERGENZA EMERGENZA EMERGENZA POTENZIALE LIMITATA ESTESA Scenario 7 (passeggeri e merci pericolose) Scenario 6 (merci pericolose) Scenario 5 Scenario 5 (treno passeggeri) (treno passeggeri) Scenario 4 Scenario 4 (treno merci) (treno merci) Scenario 3 Scenario 3 (treno passeggeri) (treno passeggeri) Scenario 2 Scenario 2 Scenario 2 (treno merci) (treno merci) (treno merci) Scenario 1 (tutti i treni)

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Schema logico di segnalazione di incidente e attivazione del PES

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IV.5. FLUSSI DI COMUNICAZIONE Come già detto, il Responsabile Operativo per l’Emergenza (ROE) è individuato nelle fasi iniziali dell’emergenza nel Dirigente Centrale Coordinatore Movimento (DCCM) di RFI. Il DCCM/ROE di RFI è anche responsabile del coinvolgimento degli Enti esterni in caso di evento incidentale. La comunicazione dell’evento incidentale perviene dal luogo dell’inconveniente alla Sala Operativa Territoriale RFI di Piazzale di Porta san Lorenzo - 1° binario Roma Termini - Posto Centrale. Il DCCM/ROE, ricevuta la comunicazione, provvederà a:  attivare le proprie procedure interne (PEI); in particolare: assicurare gli opportuni provvedimenti alla circolazione (interruzioni, rallentamenti precauzionali, ecc.) e autorizzare, dopo il blocco della circolazione, l’eventuale esodo dalla galleria;  trasmettere immediatamente l’allarme:  al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco (115),  al Servizio 118  alle Forze di Polizia (112, 113, 117, Polfer);  informare la Sala Operativa Nazionale di RFI;  informare la Prefettura-Ufficio Territoriale del Governo di Latina.

Il ROE nel suo allarme comunica:  il nominativo di chi chiama;  il luogo dell’incidente, con la progressiva chilometrica;  il tipo di incidente occorso (deragliamento, collisione, incendio) e luogo;  progressiva chilometrica;  il tipo ed il numero dei treni coinvolti;  il numero presumibile dei passeggeri coinvolti, (segnalando l’eventuale presenza di persone a ridotta mobilità-PRM e/o bisognose di assistenza sanitaria) nonché del personale in servizio sul treno;  le modalità di accesso al luogo dell’intervento;  ogni altra informazione in sua possesso utile per l’intervento dei soccorritori;  il codice pericolo e il numero ONU delle sostanze negli incidenti che coinvolgono merci pericolose

Ciascuna sala operativa delle forze istituzionali preposte al soccorso provvederà a:  contattare la altre sale operative (RFI, VV.F, Servizio 118) per la verifica della notizia e acquisizione informazioni;  attivare il flusso di comunicazione interno;  inviare le proprie squadre di intervento preposte al soccorso, segnalando l’eventuale presenza di sostanze pericolose;  informare la Prefettura-Ufficio Territoriale del Governo di Latina;  attuare quanto previsto dalle proprie procedure di intervento.

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Ricevuto l’allarme dal DCCM/ROE, i flussi comunicativi previsti contestualmente all’attivazione del piano di emergenza esterno saranno i seguenti:  comunicazione dei VV.F alla Prefettura;  comunicazione della Prefettura alle Amministrazioni:  centrali (Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile, Ministero dell’Interno - Dipartimento Dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, Dipartimento della Pubblica Sicurezza);  locali (Sindaci dei comuni interessati, Agenzia regionale di protezione civile);  comunicazione del Prefetto agli organi di informazione delle notizie relative all’evoluzione dell’emergenza (v. parte IV).

La Prefettura avviserà immediatamente dell’incidente l’Ufficio Gestione delle Emergenze - Sala Situazione Italia del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e lo manterrà informato sull’evoluzione dell’evento e sulle risorse in campo. Le Sale Operative Nazionali delle forze istituzionali preposte al soccorso faranno pervenire alla Sala Situazione Italia eventuali richieste di concorso e supporto alle attività di gestione dell’emergenza. In tal modo sarà possibile per il Capo del Dipartimento della Protezione Civile valutare la situazione emergenziale e, qualora ve ne fossero i presupposti, coordinare, su disposizione del Presidente del Consiglio dei Ministri, gli interventi e le iniziative per fronteggiare l’evento in corso.

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Schema Logico del flusso comunicativo dell’Emergenza

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IV.6. FASI DEI SOCCORSI 1^ fase: Soccorso Urgente: è teso a porre in salvo le persone coinvolte nel sinistro ed alla eliminazione delle situazioni di pericolo derivanti dal sinistro stesso e/o dalla tipologia dei materiali coinvolti. Soccorso Sanitario: costituisce un particolare aspetto del soccorso urgente ed è teso ad assicurare alle persone coinvolte nel sinistro il trattamento di primo soccorso presso l’area di triage e l’eventuale invio presso le strutture sanitarie.

2^ fase: Soccorso Tecnico: è teso al ripristino della normalità dell’esercizio ferroviario.

IV.7. PROCEDURE OPERATIVE DI INTERVENTO IV.7.1. Gestione della viabilità IV.7.1.1. Galleria Mont’Orso - Vie di accesso al piazzale di emergenza IV.7.1.1.1. Imbocco nord - Lato Sonnino

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Provenendo da ROMA: AUTOSTRADA A1 ( direzione Napoli)  uscita FERENTINO o FROSINONE  S .R. 156 dei  NSA 255 dell’Abbazia di Fossanova  uscita CAPOCROCE (Zona Ind.le Mazzocchio)  proseguire su viabilità secondaria;

Provenendo da ROMA o da LATINA: S.R. 148 PONTINA (direzione Latina – )  rotatoria Sabaudia 3° uscita MIGLIARA 53  S.S. 7 APPIA ( direzione Terracina)  NSA 255 dell’Abbazia di Fossanova  uscita CAPOCROCE (Zona Ind.le Mazzocchio)  proseguire su viabilità secondaria;

S.S. 7 APPIA ( direzione Terracina)  NSA 255 dell’Abbazia di Fossanova  uscita CAPOCROCE (Zona Ind.le Mazzocchio)  proseguire su viabilità secondaria; Provenendo da NAPOLI: AUTOSTRADA A1 ( direzione Roma)  uscita FROSINONE  S .R. 156 dei MONTI LEPINI  NSA 255 dell’Abbazia di Fossanova  uscita CAPOCROCE (Zona Ind.le Mazzocchio)  proseguire su viabilità secondaria;

La Nuova Strada Anas 255 dell’Abbazia di Fossanova ( S.S. 699) a scorrimento veloce Prossedi – Terracina, può garantire un veloce afflusso di mezzi di soccorso da varie direzioni. Di seguito le indicazioni per accedere al piazzale di emergenza lato Nord (Sonnino) della galleria Mont’Orso. Percorrendo la NSA 255 in direzione Frosinone, (direzione consigliata per tutti i mezzi di soccorso provenienti da Terracina e da tutta l’area Sud della Provincia) lo svincolo è “CAPOCROCE – ZONA INDUSTRIALE MAZZOCCHIO”. 60

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Lo stesso svincolo in uscita “CAPOCROCE – ZONA INDUSTRIALE MAZZOCCHIO” per i mezzi di soccorso provenienti da Frosinone (consigliato per tutti i mezzi provenienti dall’area Nord, dalle vicine Province di Frosinone e di Roma o da altre aree geografiche che percorrono l’Autostrada A1 ed escono allo svincolo di Ferentino e/o di Frosinone e si immettono sulla S.R. 156 dei Monti Lepini;

Dopo lo svincolo, si prosegue fino alla prima rotatoria POSIZIONARE PRESIDIO per un tratto di strada di circa 500 metri molto largo e con un’ottima banchina, consigliato per un primo incolonnamento dei mezzi di soccorso.

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E’ utile segnalare che a pochi metri dalla rotatoria, imboccando la strada sulla sinistra, è presente un ampio parcheggio, un piazzale, la strada molto ampia, visibili nelle tre immagini di seguito inserite

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Arrivati alla rotatoria, si procede svoltando a destra, prima uscita (S.P. 73)

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Nei successivi 600/700 metri si affronta un tratto di strada in mezzo a delle abitazioni e attività commerciali, sulla sinistra è presente la Scuola Elementare “Madonnelle” che è stata individuata come possibile Area Triage. La strada è di buona percorrenza e con una larghezza della sede stradale di almeno 7/8 metri. Proseguire fino all’incrocio. Arrivati all’incrocio svoltare a destra e seguire in direzione “CAMPO SORIANO - CASE MURATE - CASCANO”. Attenzione i mezzi di Soccorso pesanti, per poter imboccare la strada devono sfruttare totalmente l’ampio incrocio. POSIZIONARE UN PRESIDIO

Per i successivi 300 metri, fino al passaggio a livello, sulla linea ferroviaria “Terracina - Priverno”, la strada si presenta più stretta, ma una buona banchina. Il Passaggio a Livello è fuori asse rispetto alla direzione della strada e il dosso per attraversare i binari non è molto accentuato.

Svoltando a sinistra, seguendo via Valle Rotta, si affronta subito la salita del ponte, che è costituita da due curve molto strette ed in salita, la prima a sinistra e la seconda a destra per arrivare subito sul ponte. Visto il raggio delle curve, la pendenza accentuata e la poca distanza tra le due curve, si ritiene molto pericoloso l’incrocio con altri

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Ufficio Territoriale del Governo PROTEZIONE CIVILE, DIFESA CIVILE E SOCCORSO PUBBLICO mezzi, che può essere effettuato tranquillamente a monte o a valle di questo tratto di strada, da notare la mancanza di visibilità tra i due punti di scambio.

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Oltrepassato il ponte, si prosegue a sinistra, per circa 300 metri tutta la carreggiata si presenta di una larghezza non superiore a 6 metri, compresi gli spazi tra il guard-rail/rete e il costone roccioso, fino ad arrivare all’incrocio successivo che è largo e la strada da seguire a destra rimane nascosta fino all’arrivo nell’area dell’incrocio.

Subito dopo aver svoltato a destra, dopo 50 metri circa, prestare molta attenzione al successivo incrocio, la strada da seguire è quella più a sinistra che scende vicino alle case e senza indicazioni.

Il tratto che segue, attraversa un gruppo di case, la strada si presenta stretta e con un solo punto di scambio, in prossimità di un cancello privato, fino a che non si esce dal gruppo di case (250 metri circa) e si incontra la prima indicazione della strada da seguire, a destra in via Montorso, dove la strada necessita di una manutenzione della vegetazione che può danneggiare i mezzi di soccorso più alti.

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L’ultimo spazio prima dell’accesso al Piazzale di Emergenza della Galleria, rimane lo spazio antistante la casa abbandonata esterna al cancello, che sul lato opposto presenta un ingresso privato di un’abitazione con uno spiazzo accessibile in caso di emergenza.

La posizione rilevata con un semplice “geolocalizzatore”, strumento ormai di comune uso rispetto ai più precisi GPS, in quanto presente nei normali Smartphone in commercio è: Via Montorso, 1 Lat. 41° 24’ 0.3” N / Long. 13° 12’ 40.6” E

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Conclusioni La percorribilità delle strade (Statali, Regionali e Provinciali) per avvicinarsi al piazzale di emergenza è buona, le difficoltà riguardano principalmente il tratto finale di viabilità comunale. In ogni caso è necessario segnalare la via da seguire con opportuni cartelli almeno dallo svincolo di CAPOCROCE. Percorsi alternativi nel tratto finale, sono difficilmente percorribili dai grossi mezzi di soccorso poiché lungo il tragitto sono presenti sottopassi di larghezza e altezza molto limitati e oltre ad avere un percorso più lungo e più lento (per la presenza di parecchi incroci) di quello proposto. Sarebbe auspicabile attivare un Canale Radio dedicato, e consentire agli operatori presso i presidi istituiti lungo le strade l’ingresso e l’uscita dei mezzi di soccorso al fine di favorire il flusso ed evitare incidenti. Lungo il tratto finale di viabilità, sono presenti vari spazi da poter utilizzare per postazioni occasionali di emergenza, come punti di stoccaggio provvisorio di materiale, mezzi e strutture mobili o per organizzare eventuali rendez-vous tra mezzi di soccorso. Il tratto finale di viabilità non è indicato in tutte le cartografie in uso per i navigatori satellitari.

IV.7.1.1.2. Imbocco sud – Lato Monte S. Biagio

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Provenendo da ROMA: AUTOSTRADA A1 (direzione Napoli)  uscita FERENTINO o FROSINONE  S .R. 156 dei MONTI LEPINI  NSA 255 dell’Abbazia di Fossanova  Innesto sulla SS. n. 7 Appia percorrere la SS. n. 7 Appia direzione Terracina  imboccare svincolo direzione FORMIA (sulla sinistra)  oltrepassare la galleria stradale Monte Giove  proseguire su Variante Appia direzione FONDI – MONTE S. BIAGIO fino al Km. 111 (presso cimitero)  svoltare a sinistra e proseguire su viabilità secondaria;

Provenendo da ROMA o da LATINA: S.R. 148 PONTINA (direzione Latina – Sabaudia)  rotatoria Sabaudia 3° uscita MIGLIARA 53  S.S. 7 APPIA ( direzione Terracina)  imboccare svincolo direzione FORMIA (sulla sinistra)  oltrepassare la galleria stradale Monte Giove  e proseguire su Variante Appia direzione FONDI – MONTE S. BIAGIO fino al Km. 111 (presso cimitero)  svoltare a sinistra e proseguire su viabilità secondaria;

Provenendo da ROMA o da LATINA (alternativa): S.R. 148 PONTINA (direzione Latina – Terracina) percorrerla tutta fino ad ingresso a Terracina (non entrare in città)  proseguire in direzione FONDI–FORMIA–NAPOLI  percorrere il viadotto, attraversare la galleria stradale Monte Giove e proseguire su Variante Appia direzione FONDI – MONTE S. BIAGIO fino al Km. 111 (presso cimitero)  svoltare a sinistra e proseguire su viabilità secondaria;

Provenendo da NAPOLI: AUTOSTRADA A1 ( direzione Roma)  uscita FROSINONE  S .R. 156 dei MONTI LEPINI  NSA 255 dell’Abbazia di Fossanova  Innesto sulla SS. n. 7 Appia  percorrere la SS. n. 7 Appia direzione Terracina  imboccare svincolo direzione FORMIA (sulla sinistra)  oltrepassare la galleria stradale Monte Giove  proseguire su Variante Appia direzione FONDI – MONTE S. BIAGIO fino al Km. 111 (presso cimitero)  svoltare a sinistra e proseguire su viabilità secondaria;

La Nuova Strada Anas 255 dell’Abbazia di Fossanova ( S.S. 699) a scorrimento veloce Prossedi – Terracina, può garantire un veloce afflusso di mezzi di soccorso da varie direzioni. Di seguito le indicazioni per accedere al piazzale di emergenza lato Sud (Monte San Biagio) della galleria Mont’Orso. 69

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Il piazzale di emergenza posto presso l’imbocco della galleria Mont’Orso lato Sud, in comune di Monte San Biagio, si raggiunge percorrendo la SS n.7 Appia, in direzione Fondi fino al Km 111 svoltare a sinistra in corrispondenza del Cimitero Comunale. POSIZIONARE UN PRESIDIO

Percorrendo invece la SS n.7 Appia in direzione opposta verso Terracina, lo svincolo sarà sulla destra sempre in corrispondenza del Cimitero Comunale.

Lo svincolo presenta alcune problematiche dal punto di vista della visibilità e della sicurezza, arrivando da entrambe le direzioni. Provenendo da Terracina in direzione Fondi, il cavalcavia della ferrovia non consente di vedere chiaramente lo svincolo al quale svoltare se non in prossimità di esso, mentre provenendo da Fondi in direzione Terracina lo svincolo è coperto dal muro del cimitero. quindi è necessario istituire un presidio per la regolamentazione della viabilità in entrambi i sensi di marcia. Attraversato il cavalcavia lo svincolo è a sinistra e presenta uno spartitraffico.

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Dinanzi al cimitero è presente un parcheggio e uno slargo, da dove ha inizio la strada per raggiungere l’imbocco della Galleria, percorrendo una distanza di circa 5/6 Km.

Al primo bivio che incontriamo, molto largo e imboccare la strada a sinistra.

Prima di arrivare alla rotatoria si attraversa un gruppo di case con un negozio di alimentari, che può creare del traffico durante i giorni feriali. Arrivati alla rotatoria si prosegue dritto.

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Nell’area della rotatoria, POSIZIONARE UN PRESIDIO possiamo trovare spazi ampi, grazie ed un parcheggio laterale, un accesso alla sede ferroviaria e un sottopasso con altezza e larghezza limitata, che si collega ad una strada alternativa (Via Valle Marina). Infatti, percorrendo la S.S. n.7 Appia, da Terracina in direzione Fondi, al Km 110, sul lato sinistro è presente lo svincolo per Valle Marina vedi foto.

Dopo circa 1,3 Km. si giunge al sottopasso ferroviario, da cui ci si immette nella rotatoria suddetta. Il sottopasso è limitato a 2,3 metri di altezza e 3,5 metri di larghezza ed è quindi utilizzabile solo per alcuni mezzi di soccorso.

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La strada per il piazzale di emergenza presso imbocco galleria, prosegue per altri 600/700 metri (con una larghezza di 5/6 metri), fino al bivio successivo, dove l’unica indicazione di riferimento è un cartello di informazioni del Comune di Monte San Biagio sulla regolamentazione della raccolta di funghi, vecchio ed in parte illeggibile.

Si prosegue sulla sinistra, dopo circa 50 metri vi è un bivio dove occorre tenere la destra; dopo circa 250 metri la strada curva a sinistra e si restringe e attraversa su un ponte di appena 10 metri.

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Superato il ponte la strada si allarga creando in un ampio spiazzo ove è presente un abbeveratoio.

Si prosegue sulla destra percorrendo l’ultimo tratto di strada che corre lungo la ferrovia per altri 400 metri (larghezza di circa 4 metri). La posizione rilevata con un semplice “geolocalizzatore”, è: Via della Galleria Mont’Orso, Monte San Biagio - Lat. 41° 21’ 8.2” N / Long. 13° 18’ 9.0” E La stazione di Monte San Biagio, è ubicata al Km 113+100 della SS n.7 Appia (2,100 Km dallo svincolo del cimitero), ove è possibile utilizzare il piazzale laterale alla Stazione e il parcheggio davanti alla Stazione.

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