Rivista Fondata Da Giovanni Invitto Nel 19871
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2 Rivista fondata da Giovanni Invitto nel 19871 EDITOR IN CHIEF: Daniela De Leo STEERING COMMITTEE: Angela Ales Bello (Università Lateranense); Jean-Robert Armogathe (École Pratique des Hautes Études de Paris); Renaud Barbaras (Université de Paris I Panthéon-Sorbonne); Mauro Carbone (Université Jean Moulin Lyon 3); Pio Colonnello (Università della Calabria); Umberto Curi (Università di Padova); Franco Ferrarotti (Università di Roma 1); Marisa Forcina (Università del Salento); Giovanni Invitto (Università del Salento); Carlo Sini (Università di Milano); Pierre Taminiaux (Georgetown University). EDITORIAL COMMITTEE: Gabriella Armenise (Università del Salento); Alessandro Arienzo (Università di Napoli “Federico II”); Philippe Audegean (University of Nice – Sophia Antipolis); Angelo Bruno (Università del Salento); Florencio Vicente Castro (Universitad de Extremadura -Spagna); Claudio Ciancio (Università del Piemonte Orientale); Dino Cofrancesco (Università di Genova); Roger Dadoun (Université de Paris VII-Jussieu); Antonio Delogu (Università di Sassari); Gilberto Di Petta (Università di Napoli “Federico II”); Renate Holub (University of California – Berkeley); William McBride (Purdue University West Lafayette, Indiana); Claudio Palazzolo (Università di Pisa); Carmen 1 Presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze Sociali dell’Università degli Studi di Lecce, oggi Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Salento, con la collaborazione del “Centro Italiano di Ricerche fenomenologiche” con sede in Roma, diretto da Angela Ales Bello. La Rivista è iscritta al n. 389/1986 del Registro della Stampa, Tribunale di Lecce; quadrimestrale fino al 2017, dal 2018 semestrale; la versione elettronica è disponibile ai seguenti indirizzi: http://siba-ese.unisalento.it/index.php/segnicompr http: //www.segniecomprensione.it http://www.mannieditori.it/Rivista/segni-e-comprensione (1987-2009) 3 Guzman Revilla (Universitat de Barcellona); Paola Ricci Sindoni (Università di Messina); Christel Taillibert (University of Nice – Sophia Antinopolis); Christiane Veauvy (CNRS); Sergio Vuskovic Royo (Universidad de Valparaiso); Frédéric Worms (ENS France). SCIENTIFIC COMMITTEE: Pierandrea Amato (Università di Messina); Giuseppe Annacontini (Università del Salento); Nicola Antonetti (Università di Parma); Francesca Brezzi (Università Roma Tre); Bruno Callieri ϯ; Annalisa Caputo (Università di Bari); Gennaro Carillo (Università di Napoli “Federico II”); Hervé A. Cavallera (Università del Salento); Giovanni Cera (Università di Bari); Françoise Collin ϯ; Marco Antonio D’Arcangeli (Università dell’Aquila); Ennio De Bellis (Università del Salento); Ferruccio De Natale (Università di Bari); Silvano Facioni (Università della Calabria); Mariano Longo (Università del Salento); Luca Lupo (Università della Calabria); Roberto Maragliano (Università Roma Tre); Stefania Mazzone (Università di Catania); Aniello Montano ϯ; Fabrizio Palombi (Università della Calabria); Lucia Perrone Capano (Università di Foggia); Marco Piccinno (Università del Salento); Augusto Ponzio (Università di Bari); Nicola Russo (Università di Napoli “Federico II”); Giovanni Scarafile (Università di Pisa); Fabio Seller (Università di Napoli “Federico II”); Valeria Sorge (Università di Napoli “Federico II”); Fabio Sulpizio (Università del Salento); Laura Tundo (Università del Salento); Chiara Zamboni (Università di Verona). Consulting editors: Lucia De Pascalis (Università del Salento), Deborah De Rosa (Università della Calabria); Ida Giugnatico (Université de Québec à Montréal); Elena Laurenzi (Università del Salento); Giulia Longo (Università di Napoli “Federico II”). Dipartimento di Studi Umanistici, Università del Salento – Piazza Tancredi, n7 - 73100 Lecce (LE) 73100 Lecce. INDEXING AND EVALUATION: La Rivista è in: DOAJ Directory of Open Access Journal Ulrich's Journal tocs Google Scholar 4 Scientific Commons Dall'Anvur (Agenzia nazionale di valutazione della ricerca universitaria), la Rivista è collocata come Rivista Scientifica nell'Area 10 e Area 11. INFORMATIONS I testi vanno inviati alla Direzione, indirizzati alla seguente e-mail: [email protected] e per conoscenza a [email protected] I testi, in forma anonima, redatti secondo le norme redazionali, verranno esaminati secondo la procedura del blind peer review. Il comitato di referaggio è composto da studiosi di chiara fama, italiani e stranieri. Il responsabile della procedura di referaggio è a turno un membro dello Steering Committee della Rivista. Diritti e autorizzazioni. Per ogni contributo accettato per la pubblicazione gli autori devono restituire alla redazione competente una lettera di autorizzazione, compilata e firmata. La mancata restituzione della lettera pregiudica la pubblicazione dell’articolo. 5 EDITORIALE L’ALTERITÀ QUALE SCELTA DI VITA Daniela De Leo 8 SAGGI ESISTE UN PENSIERO CHE NON SIA TIRANNICO? EDITORIALE HANNAH ARENDT SUL PENSIERO RAPPRESENTATIVO Davide Brugnaro 10 IL SOGGETTO, IL DIRITTO E IL GIUSTO RICŒUR, ARENDT E RAWLS TRA ETICA E POLITICA Antonio De Simone 38 SULLA RIVOLUZIONE ARENDTIANA Marisa Forcina 76 (S)RADICAMENTO E COMUNITÀ. LE RISPOSTE WEILIANE ALLA CRISI DEL SOGGETTO Ida Giugnatico 102 SIMONE WEIL. TRA RIFORMISMO E MISTICA DEL LAVORO Antonio Vittorio Guarino 120 6 GIUDICARE SECONDO HANNAH ARENDT Giorgio Rizzo 153 EDITH STEIN E LA SOSTENIBILE CONCRETEZZA DELL’ESSERE Lucia Vantini 161 NOTE LES ARTS DU XXE SIECLE Siegrid Agostini 182 SEMINARE VENTO E PIANTARE RADICI. POPULISMI E NARRAZIONE Caterina Diotto 186 ESISTENZA E LIBERTÀ IN CORNELIO FABRO Francesco Franco 224 NUOVE INDAGINI SULLA SINDONE Emanuela Marinelli 239 LO SPECCHIO DEL COMPRENDERE. ANTONIO DE SIMONE E LE METAMORFOSI DELLE FILOSOFIE CONTEMPORANEE DELL’INTERPRETAZIONE Alessandra Peluso 252 7 BORI COMMENTA SIMONE WEIL: «OGNI RELIGIONE È L'UNICA VERA» Enrico Peyretti 280 SCHEDE DI LIBRI a cura di Hervé A. Cavallera 285 8 L’ALTERITÀ QUALE SCELTA DI VITA Daniela De Leo EDITORIALE EDITORIALE La Call del presente numero ha richiamato l’attenzione su tre pensatrici Edith Stein, Hannah Arendt e Simone Weil, la cui specifica sensibilità interpretativa non si esaurisce in un’elaborazione astratta, ma si eleva a scelta di vita. Gli scritti di queste tre filosofe si connotano per il rigore interiore, che contrassegna il loro tratto personale, e conferisce all’edificio complessivo del pensiero di ciascuna una coerenza col loro vissuto esistenziale di cui raramente si trovano esempi. Personalità per molti aspetti differenti, se non contrarie, i loro rispettivi modelli filosofici tuttavia risultano, in molti casi, accostabili o addirittura sovrapponibili per analogie. Un titolo unitario, sotto cui possiamo raggruppare le sfaccettature di queste poliedriche pensatrici e le successive riflesioni che scaturiscono dalle loro trattazioni, è quello di una antropologia filosofica d’impostazione fenomenologica. Infatti il pensiero di queste pensatrici, come criticamente analizzato nei saggi che arricchiscono il presente numero, ruota intorno all’interesse per l’essere umano, sia relativamete nella sua singolarità, sia con riferimento alla produzione culturale umana. Un incrocio di tempi le pone di fronte al nazismo e all'orrore del male, su questo sfondo drammatico si innesta il loro discorso: per Hannah Arendt è la decostruzione di una filosofia separata dalla vita, dal legame sociale; per Simone Weil è l'inquieta ricerca di una trascendenza; per Edith Stein è la luminosa testimonianza della continuità originaria fra giudaismo e cattolicesimo. Tre donne tre passioni: per la giustizia, per la mistica, per la ragione. Personalità per molti aspetti differenti, se non contrarie, i loro rispettivi modelli filosofici tuttavia risultano in molti casi accostabili o addirittura sovrapponibili per analogie. Tra queste, la concezione che nella categoria della storia si gioca il significato dell’esistenza umana, in quanto luogo in 9 cui pensiero e vita si ricompattano attraverso la pratica del giudizio e l’azione conseguente. In questa prospettiva vivere, conoscere e agire politicamente finiscono per coincidere, in quanto l’uomo diventa consapevole della propria esperienza esclusivamente nel momento in cui conferisce un senso agli eventi, li conosce e, in tal modo, crea il mondo dove abita. La conoscenza come pratica autopoietica si traduce, al contempo, in una proiezione etica, e in valutazione politica. La vita si rivela, allora, un’esperienza complessa emergente dall’interazione circolare ma non dialettica delle istanze umane, che sono etiche, politiche e teoretiche insieme. Il tema dell’Essere umano è, dunque, costantemente centrale nell’analisi fenomenologico-filosofica di Edith Stein, Hannah Arendt e Simone Weil. L’Alterità – costitutiva (l’essere donna) e di appartenenza (l’essere ebree) - è la traccia unificante di queste tre donne straordinarie che hanno segnato il percorso speculativo del secolo scorso, è lo spazio in cui condividendo l’incondivisibile si comprende il sé. La loro opera è inscindibile dalla loro vita: il loro discorso si snoda nel simbolico del linguaggio, ma vibra della loro specificità femminile. Hannah Arendt, Simone Weil, Edith Stein sono le voci alte di questa alterità tutta al femminile: interiorizzazione di una conversazione originariamente pubblica. 10 ESISTE UN PENSIERO CHE NON SIA TIRANNICO? HANNAH ARENDT SUL PENSIERO RAPPRESENTATIVO Davide Brugnaro1 SAGGI Abstract: this essay examines the notion of representative thinking in Hannah Arendt’s conceptualization of judgment. In her reading of figures such