SCUOLA SUPERIORE PER MEDIATORI LINGUISTICI (Decreto Ministero dell’Università 31/07/2003)

Via P. S. Mancini, 2 – 00196 - Roma

TESI DI DIPLOMA DI MEDIATORE LINGUISTICO

(Curriculum Interprete e Traduttore)

Equipollente ai Diplomi di Laurea rilasciati dalle Università al termine dei Corsi afferenti alla classe delle

LAUREE UNIVERSITARIE IN SCIENZE DELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA

ROMA DA UN NUOVO PUNTO DI VISTA. “CAMBIA PROSPETTIVA. LA STRADA È IL TUO NUOVO MUSEO.”

RELATORI: CORRELATORI: Prof.ssa Adriana Bisirri Prof.ssa Marie-Françoise Vaneecke Prof.ssa Maria Nocito Prof.ssa Claudia Piemonte

CANDIDATA: ILARIA LA VISTA ANNO ACCADEMICO 2015/2016

Ai miei genitori, perché è grazie ai loro sacrifici, che tutto questo ha potuto realizzarsi.

Indice SEZIONE LINGUA ITALIANA ...... 7 PREMESSA ...... 1 INTRODUZIONE ...... 3 CAPITOLO I : LA STREET ART O ARTE DI STRADA ...... 5 1.1. Cos’è e perché Street Art ...... 5 1.2. Analogie e differenze con i graffiti ...... 6 1.3. Desiderio di fare arte ...... 6 1.4. Il pubblico ...... 7 CAPITOLO II : LA STORIA DELLA STREET ART A ROMA ...... 8 2.1 Ieri: quando è nata ...... 8 2.2. I primi artisti ...... 10 2.2.1. Diamond ...... 10 2.2.2. Alice Pasquini ...... 13 2.2.3. Klevra ...... 15 2.2.4. J.B. Rock ...... 18 2.3. Oggi: lo sviluppo ...... 19 2.4. Gli artisti odierni ...... 20 2.5. Perché così tanto successo ...... 20 CAPITOLO III : I PROGETTI PRINCIPALI ...... 21 3.1. “Pinacci nostri” al quartiere Pineto ...... 21 3.2. “M.U.Ro.” al quartiere Quadraro ...... 26 3.3. “Sanba” al quartiere San Basilio ...... 29 3.4. “Big City Life” al quartiere Tor Marancia ...... 32 3.6. I segreti di Torpignattara ...... 40 CAPITOLO IV : ROMA DA UN NUOVO PUNTO DI VISTA ...... 43 4.1. La mappa tradizionale di Roma ...... 43 4.2. La nuova mappa di Roma ...... 46 4.3. Il fenomeno della Gentrification ...... 49 4.3.1. Il quartiere Ostiense ...... 51 CAPITOLO V : IL QUARTIERE DI PRIMAVALLE ...... 54 5.1. Dove si trova ...... 54 5.2. Perché Primavalle ...... 54 5.3. La storia ...... 55 5.4. La Street Art invade Primavalle ...... 58 5.5. Il progetto “Muracci Nostri ...... 59 5.6. Primavalle … mica l’ultima! ...... 67 CONCLUSIONE ...... 71 SEZIONE LINGUA INGLESE ...... 73 PREAMBLE ...... 74 INTRODUCTION ...... 76 CHAPTER I : STREET ART ...... 77 1.1. What is it? Why is “Street Art” called this way? ...... 77 1.2. Analogies and differences with graffiti ...... 78 1.3. Why does an artist paint a wall? ...... 78 1.4. The target audience ...... 79 CHAPTER II : THE HISTORY OF STREET ART IN ...... 80 2.1. When was Street Art born in Rome? ...... 80 2.2. The first artists ...... 81 2.3. The current artists ...... 81 CHAPTER III : RON ENGLISH...... 82 3.1. Who is he? ...... 82 3.2. Ron English’s most famous mural - The Abraham Obama ...... 83 3.3. His first time in Rome – 2010 ...... 83 3.4. His second time in Rome – 2013 ...... 84 CHAPTER IV: NATHAN BOWEN ...... 86 4.1. Who is he? ...... 86 4.2. His work in Rome ...... 87 CHAPTER V: BANKSY ...... 88 5.1. Who is he? ...... 88 5.2. History of Bansky’s artworks ...... 89 5.3. Banksy in Italy ...... 93 CONCLUSION ...... 95 SEZIONE LINGUA FRANCESE ...... 97 PRÉFACE ...... 98 INTRODUCTION ...... 100 CHAPITRE I : LE STREET ART OU ART URBAIN ...... 102 1.1. Qu’est-ce que c’est ? ...... 102 1.2. Les analogies et les différences avec les graffiti ...... 103 1.3. Désir de peindre ...... 103 1.4. Le public ...... 104 CHAPITRE II : HISTOIRE DU STREET ART À ROME ...... 105 2.1. Quand est-t-il né à Rome ? ...... 105 2.2. Les premiers artistes ...... 107 2.3. Les artistes actuels ...... 107 CHAPITRE III : SETH ...... 108 3.1. Qui est-t-il ? ...... 108 3.2. Seth à Rome ...... 109 3.3. « Big City Life » ...... 111 CHAPITRE IV : LA ROUILLE ...... 114 4.1. Qui est-t-il ? ...... 114 CONCLUSION ...... 117 RINGRAZIAMENTI ...... 118 BIBLIOGRAFIA ...... 119 FILMOGRAFIA ...... 121 SITOGRAFIA ...... 122

SEZIONE LINGUA ITALIANA

PREMESSA Ciò che mi ha spinto a focalizzare il mio studio sulla Street Art è stata la festa che si tiene ogni anno nel quartiere in cui vivo: Primavalle1 (Roma). Questa manifestazione ha raggiunto la sua quarta edizione lo scorso anno dal 31 agosto al 6 settembre 2015, nel consueto Parco Anna Bracci, in Via Alessio Ascalesi. È stata organizzata dall’associazione “Vengo da Primavalle”, nata da un gruppo di cittadini del quartiere, uniti dalla voglia di mostrare il volto migliore di Primavalle e dal desiderio di partecipare e creare occasioni di socialità. Lo scopo della festa è quello di riunire tutte le persone del quartiere a cantare e ballare, per trascorrere dei momenti felici e per dimenticare la routine quotidiana. Partecipando a una delle serate, ho scoperto che in Via Ascalesi, strada che percorro quasi tutti i giorni, che i muri di alcuni edifici erano stati dipinti a mano da degli artisti. Improvvisamente, un quartiere così periferico e abbastanza degradato, si era colorato di murales di tutti i tipi. Ogni volta che percorrevo le strade che attraverso quotidianamente, un volto, un animale o una rappresentazione astratta catturava la mia attenzione. Inizialmente, pensavo che quelle opere erano solo disegni realizzati da giovani ragazzi che hanno la passione per la pittura, proprio come me. Solo dopo un po’ di tempo, informandomi, ho capito che si trattava di ben altro. Loro sono Street Artists e fanno parte del movimento con l’omonimo nome: la Street Art. In un primo momento, credevo che la Street Art non fosse conosciuta da nessuno, proprio perché anche io ne sapevo poco. Poi, ho scoperto che non era così. Perciò non mi sono fermata solamente ad ammirare questi capolavori, bensì li ho fotografati, ho rintracciato i nomi degli Street Artists che li hanno realizzati, ho conosciuto le loro sensibilità e le loro motivazioni. In altre parole, ho svolto uno studio attento e accurato, che ho sviluppato proprio nella mia tesi. Non potevo non svolgere un’analisi specifica di un movimento che racchiude due mie passioni: la pittura e la fotografia.

1 Primavalle è la zona urbanistica del Municipio XIV di Roma.

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“Alcune persone vogliono fare del mondo un posto migliore. Io voglio solo fare del mondo un posto più bello da vedere. Se non ti piace, lo puoi ridipingere!”2

2 Banksy, quarta di copertina del libro di Arnaldi, V., Che cos’è la street art? E come sta cambiando il mondo dell’arte, Red Star Press, Roma, 2014.

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INTRODUZIONE La Street Art o Arte di Strada è un movimento artistico di grande portata mondiale, ampiamente diffuso in numerosi paesi. Gli artisti o Street Artists sono spesso studenti delle accademie di belle arti, ma recentemente chi dipinge un muro è anche un appassionato di pittura che, spinto dalla voglia di emergere e di non rimanere chiuso in una stanza davanti ad una tela, scende in strada, e nel quartiere in cui vive, sceglie un muro come sfondo per le sue opere. Alcuni artisti non firmano i loro dipinti, oppure lasciano un loro pseudonimo, perché, se l’arte di strada non è riconosciuta a livello istituzionale, allora è vandalismo. Ecco perché molti di loro sono contesi da musei e galleristi, mentre altri sono ricercati dalle forze dell’ordine, in quanto il confine tra un capolavoro e un atto di vandalismo è spesso molto labile. Le opere realizzate dagli artisti trasformano le città in vere e proprie gallerie d’arte a cielo aperto, capaci di offrire mostre inaspettate allo sguardo di chi le sa cogliere. I murales posso essere opere banali o geniali, piccoli come francobolli o grandi centinaia di metri quadri, creati nel cuore della notte con animo fremente, a proprio rischio e pericolo, oppure al contrario profumatamente pagate da amministrazioni comunali. La Street Art è un’arte che, come il web, è assolutamente gratuita ai fruitori, sebbene intorno ad essa si sia sviluppato un mercato in forte crescita: non solo quello ufficiale di gallerie e case d’asta3, ma anche una sua forma alternativa che vive perlopiù in rete, talvolta promossa dagli stessi artisti come forma di autofinanziamento per la realizzazione delle opere in strada. Essendo dunque un movimento che tocca una moltitudine di paesi, anche l’Italia vede colorarsi le strade delle sue metropoli, come per esempio Milano e Roma, ma sempre di più anche quelle delle città di medie e piccole dimensioni. Sulla bocca di tutti, la Street Art a Roma rimane per molti versi ancora avvolta nel mistero. Quando nasce la Street Art a Roma? La sua pratica è legale o illegale? Quali sono i suoi principali protagonisti in Italia, ma in particolare a Roma? Quali le specificità delle tecniche utilizzate? A Roma la Street Art vive oggi una fase d’intensa creatività, accompagnata da consenso e interesse crescenti. Ma per capire come sia riuscita ad ottenere un così grande successo in aumento, bisogna analizzare le sue radici. È quindi necessario

3 Le case d’asta sono le strutture più potenti nell’ambito del mercato secondario e si occupano esclusivamente della rivendita di valori artistici già affermati.

3 spiegare cos’è la Street Art, perché prende questo nome, le differenze e analogie che sussistono con il graffitismo, le motivazioni che spingono un artista a realizzare un murale, e il pubblico a cui si rivolge.

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CAPITOLO I : LA STREET ART O ARTE DI STRADA 1.1. Cos’è e perché Street Art Arte di strada o arte urbana, in inglese "Street art" è il nome dato dai mezzi di comunicazione di massa a quelle forme di arte che si manifestano in luoghi pubblici, spesso illegalmente, nelle tecniche più disparate: bombolette spray4, adesivi artistici5, arte normo grafica6, proiezioni video, sculture ecc… Gli artisti spesso provengono dalle accademie di belle arti, ma c’è chi dipinge anche solo per passione. Il risultato non cambia: l’arte di strada è rappresentata da tutti quei murales che ricoprono muri di edifici dismessi o fatiscenti, con lo scopo di impreziosirli e di cancellare, anche se in maniera temporanea, segni di degrado indifferenti agli occhi degli altri fino a quel momento.

4 La bomboletta spray è un contenitore, in banda stagnata o alluminio, contenente del liquido la cui espulsione avviene grazie ad un gas liquefatto. 5 La Sticker art, (dall'inglese Sticker, adesivo) è una forma di Street art in cui il messaggio o l'immagine sono veicolati da un adesivo. 6 Arte di strada realizzata con il normografo, un particolare tipo di righello, utilizzato per la scrittura di caratteri uniformi.

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1.2. Analogie e differenze con i graffiti La sostanziale differenza tra l'arte di strada e i graffiti si riscontra nella tecnica non per forza vincolata all'uso di vernice spray e al soggetto non obbligatoriamente legato allo studio della lettera. Al contrario, il punto di incontro che spesso fa

omologare le due discipline rimane il luogo e alle volte alcune modalità di esecuzione, oltre all'origine mediatica della terminologia (originariamente nota come graffitismo o Writing). L'arte urbana non è da confondere con i graffiti. Questi ultimi sono una sotto categoria dell’arte di strada: infatti, mentre i graffiti sono incentrati solo sull'espressione nella lettera, l'arte urbana trova come espressione soprattutto soggetti umani o animali accompagnati da slogan.

1.3. Desiderio di fare arte Ogni artista di strada ha le proprie motivazioni personali, che possono essere molto varie. Alcuni praticano l’arte urbana come forma di critica o come tentativo di abolire la proprietà privata, rivendicando le strade e le piazze; molto frequentemente, nell'arte di strada, si fa una contestazione contro la società o contro la politica. Altri più semplicemente vedono le città come un posto in cui poter esporre la loro arte, in cui possono uscire allo scoperto e mostrare a chiunque la loro visione del mondo. Agire in strada trasforma l’artista da un semplice essere umano che realizza un muro, ad una persona, che sa comunicare e aggiunge un ulteriore messaggio a quello già ben chiaro o nascosto del suo murale.

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“La strada mi ha insegnato moltissimo, perché a differenza di un artista che lavora all’interno del suo studio, da solo, fra le mura, davanti ad una tela bianca, la strada comporta tantissime altre cose: la simbologia del gesto, di chi dipinge sopra un muro, per me, per come lo vedo come artista, è un limite da superare, proprio come l’idea di lavorare in un contesto, in cui tutto conta: il colore, l’azione, la gente che passa, quello che stai facendo, cosa c’è dietro quel muro e la motivazione, che comporta anche l’adrenalina, perché comunque potrebbe passare la polizia. La gente si ferma e ti parla; è tanta la libertà che ti prendi. In fondo, il mio gesto può risultare anche provocatorio, nonostante io lo faccia su determinate superfici con un minimo di coscienza storico-artistica. L’azione per me è più importante del lavoro.”7

1.4. Il pubblico Lavorare in strada offre la possibilità di avere un pubblico vastissimo, spesso maggiore di quello di una tradizionale galleria d'arte. Il pubblico della Street Art non è selezionato per cultura o per classe sociale, come nei musei: è quello degli abitanti del quartiere, dei passanti, della gente che osserva i dipinti dal finestrino dell’autobus, o che si muove apposta per andare ad ammirarli. La pittura, emarginata nei musei e nelle gallerie, invade le strade. Una pittura che non ha bisogno di ricchezza di forme e di colori. L’organizzazione dello spazio urbano è semplice, ed è il prodotto di elementi pratici e simbolici, che rispecchiano la natura dei vari gruppi sociali. E mentre siamo abituati all’idea che edifici di quartieri ricchi e nobili siano colmi di meravigliose opere d’arte, che non ci aspettiamo in siti più modesti, la Street Art contraddice la regola: illumina le borgate, le caserme dismesse, i ponti delle ferrovie. Irrompe nella vita quotidiana di chi l’arte non la frequenta. Un’arte nella quale ci si imbatte anche per caso: quando meno te lo aspetti, giri l’angolo e ti trovi di fronte ad un murale che riempie la facciata di un palazzo. La Street Art è di tutti, è gratuita, appartiene a chi percorre quella strada o attraversa quel sottopassaggio. È un’arte pubblica, anche quando non sono le istituzioni a promuoverla, ma il singolo artista che ha speso i suoi soldi per colori, pennelli, vernici e bombolette e magari nemmeno firma il suo murale. Insomma, l’arte urbana è perfetta per il pubblico italiano, perché le statistiche rivelano che la metà degli italiani non frequenta mostre

7 Alice Pasquini, LUI CHI È?? ALICE PASQUINI, intervista a cura di almost CURATORS, pubblicata su Youtube il 4 settembre 2013.

7 né musei. I motivi sono molteplici: per disinteresse, per mancanza di tempo e di cultura, per pigrizia, ma soprattutto per il costo del biglietto di entrata. Ecco, con la l’arte di strada tutto questo svanisce: non puoi non essere interessato ad un murale che ricopre la facciata del palazzo accanto a quello in cui vivi; è inevitabile che il tuo occhio ci cada. Non puoi non avere tempo di osservare quel murale, perché spesso si trova in una strada che percorri quotidianamente. Infine, non ti costa nulla ammirarlo, e inoltre puoi anche fotografarlo, in tutti i modi che vuoi e da tutte le angolature che preferisci, con o senza flash, e non sei quindi obbligato a seguire delle regole imposte da un museo.

CAPITOLO II : LA STORIA DELLA STREET ART A ROMA 2.1 Ieri: quando è nata Per risalire alla nascita della Street Art, bisogna tornare indietro nel tempo, nel lontano 1888, quando i fasti del Teatro Apollo-Tor di Nona furono bruscamente interrotti con la sua demolizione, a causa dei lavori che prevedevano la costruzione degli argini del fiume Tevere. Nel luogo dove sorgeva il teatro venne posta nel 1925 una stele commemorativa, ancora oggi visibile. La perdita di questa grande attrazione fece sì che nel tempo la zona di Tor di Nona divenne sempre più dimenticata, provocando un lungo e costante cammino verso il degrado, fino agli anni settanta del XX secolo, quando la situazione raggiunse un livello insostenibile ed insopportabile per gli abitanti della strada; non venivano più forniti nemmeno i servizi basilari per una vita decente e le abitazioni e gli edifici che si affacciavano sulla strada necessitavano di profonde manutenzioni e ristrutturazioni. Inoltre, la colpevole assenza da parte del Comune poneva i suoi abitanti in una situazione di concreta difficoltà. Spinti da tanto malcontento, infatti, nel 1976 i cittadini si riunirono in una manifestazione di protesta verso il Comune, che ebbe il sostegno di un gruppo di giovani tra i 20 e i 25 anni di età, per lo più studenti della facoltà di

8 architettura: Paolo Ramundo, Carlo Zaccagnini, Giuseppe Roma, Lorenzo Mammì, Roberto Federici e tanti altri, tra i quali una giovanissima Isabella Rossellini8. Tutti insieme diedero vita ad una forma di protesta singolare. Infatti, decisero di dipingere i muri delle case affacciate sulla strada con il “mondo ideale” a cui ambivano, e realizzarono il primo murale su scala urbana.

Decisero perciò di manifestare la loro rabbia non in modo violento ma diventando i primi “Writers” di Roma, cercando di rappresentare e di far coesistere scene della vita reale, come persone felici e unite, affacciate alle finestre o seduti di fronte alle botteghe ormai sparite, con personaggi fantastici, quali sirene, animali volanti, come pesci, uccelli, asini, ecc.... Questa era l'Utopia, cioè quella ricerca di una realtà migliore anche se apparentemente impossibile da raggiungere. Simbolo della protesta e degli ideali del gruppo era “l’Asino che vola”, per ricordare che la capacità di sognare è potente. L’asino è raffigurato nel murale e denomina il collettivo che aveva ideato l’intervento. La Street Art a Roma nasce dunque come forma di contestazione negli anni 70. Quella manifestazione non ebbe immediatamente gli esiti sperati, fin quando la nuova giunta comunale, eletta nel dicembre del 1976, con il Sindaco Giulio Carlo

8 Isabella Rossellini (Roma, 18 giugno 1952) è un'attrice e modella italiana. È figlia di Ingrid Bergman, un’attrice svedese e Roberto Rossellini, un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano.

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Argan, l’Assessore alla Cultura Renato Nicolini, l’Assessore al Centro Storico Vittoria Calzolari, recepì il messaggio e venne avviato un piano di risanamento di Tor di Nona. Nel 1978 si aprì il cantiere del Comune di Roma, che portò a termine il restauro degli edifici nel 1981. Ovviamente come conseguenza vi fu la distruzione del murale: ne fu salvato, a memoria di quella straordinaria esperienza, solo un frammento con la raffigurazione dell’Asino che vola. “Lo sapevamo che, se fosse andata in porto la nostra rivendicazione, i disegni sarebbero stati condannati: contenevano il seme della propria distruzione. Del resto la loro provvisorietà era una caratteristica positiva. La loro natura effimera apparteneva al nostro modo di vedere le cose, alla leggerezza con cui volevamo porre il problema. Fa parte del giuoco che i murali spariscano”.9

2.2. I primi artisti Quello dell’Asino che vola è stato un primo esempio di Street art, attraverso cui gli artisti, con la decorazione di edifici, strade e parti della città, hanno voluto lanciare un messaggio “a cielo aperto”, visibile a tutti, per dimostrare che possiamo cambiare il modo in cui siamo abituati a vedere la realtà. Un esempio seguito da tanti altri giovani romani che, in maniera graduale, si sono avvicinati al mondo della Street Art, proprio come Diamond.

2.2.1. Diamond Diamond nasce a Roma nel 1977. Dimostra sin dall‘infanzia una naturale predisposizione al disegno. Esordisce come Writer sulla scena romana all‘inizio degli anni Novanta e successivamente la sua esperienza nel mondo dei graffiti si evolve: approda alla Street-art, divenendone uno dei maggiori esponenti della capitale. Queste sono alcune delle sue opere a Roma. Ho selezionato quelle che mi sono piaciute di più, che mi hanno colpito appena le ho viste.

9 Paolo Ramundo, intervista rilasciata a Mimmo Frassineti, fotografo e giornalista free-lance. Pag. 9 del libro di Frassineti, M., Campitelli, A., Scagliosi, C., Street Art a Roma, come cambia la città, De Luca Editori d’Arte, Roma, 2015.

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Diamond – Via Ventimiglia – Quartiere Trullo10.

Diamond - Untitled – Mercato dell’Appagliatore di Ostia11.

10 Trullo è la zona urbanistica del Municipio XI di Roma. 11 Ostia è la zona urbanistica del Municipio X di Roma.

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Diamond – Real Power is People – Via Prenestina 913.

Diamond – Crazy Diamond – Metro Monti Tiburtini.

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Diamond – Aracne – San Paolo Lo stile di Diamond celebra la figura femminile, è come un “Diamante”, ovvero ricco di sfaccettature che rappresentano il suo io interiore e la sua arte. I suoi primi interventi di Street Art sono su carta adesiva, ma successivamente si alternerà l’uso dello stencil12, la bic, il marker13, lo spray14 e il pennello a quello della mano libera.

2.2.2. Alice Pasquini Una delle poche donne attive in questo mondo è Alice Pasquini, nata a Roma nel 1980. Sin dalla tenera età, dipinge e fa conoscere la sua arte in strada. Oggi 36enne, è Street Artist, pittrice, illustratrice e scenografa, attiva e operativa in ambito nazionale e internazionale. A differenza degli agli artisti, è raro che Alice dia un titolo ad un suo muro e una spiegazione del suo significato, in quanto preferisce che ognuno possa interpretarlo a proprio piacimento. Inoltre, non ha uno stile preciso e definito, anche se i suoi temi ricorrenti sono i sentimenti umani e spesso ritrae figure femminili. Le opere di Alice ricordano personaggi usciti dai fumetti: giovani figure dai lineamenti aggraziati, inquadrate da tagli fotografici talvolta acrobatici, ti

12 Lo stencil è una maschera normografica sagomata che permette di riprodurre velocemente con i colori immagini, simboli o lettere in serie. 13 Pennarello Copic Marker, a doppia punta, una a scalpello e una fine, intercambiabili. 14 Vedi nota n°4.

13 scrutano in maniera differente, tutte con lo stesso, elevato coefficiente di penetrazione.

Gli occhi delle sue figure femminili sono invadenti: possono aggredirti, sfidarti, e osservarti con innocente curiosità. Possono costringerti a entrare nel loro spazio. I protagonisti di Alice hanno tratti netti, puliti, precisi. Indossano abiti facilmente riconoscibili. Le produzioni parlano delle persone e delle loro relazioni, esplorano le emozioni umane da differenti punti di vista. La donna, soggetto principale del suo lavoro, è delineata da uno spirito forte e indipendente, che la contraddistingue dagli stereotipi. Alice, dipinge principalmente durante le lunghe tratte che percorre per attraversare il globo, di città in città. Impressiona su carta i tratti dei volti incontrati e le suggestioni vissute, creando un archivio di personaggi e mondi. Osservando alcuni schizzi su carta, dopo aver visto dei suoi muri, si ha

14 l’impressione che una di quelle donne si sia animata dalla carta e da sola abbia raggiunto il muro, come se lo avesse scelto lei, in modo spontaneo e indipendente. Uno dei suoi più recenti murales si trova in Via da Lodi, nel cuore del quartiere Pigneto15 di Roma.

Era il 1954, in Italia non ci si poteva ancora baciare in pubblico, mentre in Francia l'amore invadeva liberamente strade e piazze. In quell'anno Gianni Berengo Gardin16 scattò una foto di due innamorati su una panchina di Parigi. È proprio da questa foto che Alice trae ispirazione e la trasforma in un murale, con i suoi tratti distintivi, caratterizzati da colori pastello e tratti sfuggenti.

2.2.3. Klevra Mister Klevra è un altro degli artefici: nasce a Roma nel 1978, dove vive e lavora. Approda alla Street Art nel 1994 e ama dipingere su enormi superfici di carta velina. Il suo nome in ebraico significa “cane rabbioso”. Klevra ha scelto di chiamarsi in questo modo traendo ispirazione dal film “Slevin – Patto Criminale”17, in cui “Klevra” era il cognome del protagonista. Quest’ultimo, apparentemente un idiota durante tutto il film, si rivela poi il “Deus ex machina” della storia, ovvero

15 Il Pigneto è la zona urbanistica del Municipio V di Roma. 16 Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita Ligure, 10 ottobre 1930) è un fotografo e fotoreporter italiano. 17 “Slevin – Patto Criminale” è un film del 2006 diretto da Paul McGuigan, un regista scozzese.

15 colui che riesce a risolvere inaspettatamente gli intrecci di una trama molto complessa. È per questo motivo che Klevra si è identificato in lui, perché non ama esporre se stesso davanti a tutti. Queste sono alcune delle sue opere:

Klevra – Piccola Maria – Tributo al Vangelo Secondo Matteo di Pasolini18 – Via Fanfulla da Lodi – Pigneto.

Klevra – Nostra Signora di Shangai – Via Annio Felice – Tor Marancia.

18 Il Vangelo Secondo Matteo è un'opera cinematografica italiana, diretta nel 1964 da e incentrata sulla vita di Gesù come è descritta nel Vangelo Secondo Matteo.

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Come si può ben notare, l’aspetto dominante nei lavori di questo Street Artist è una forte sacralità e il simbolismo cristiano. Rappresenta spesso immagini classiche e fuori tempo, ispirate all’arte bizantina. Grazie ai suoi viaggi ad Istanbul19 e Israele20, Klevra ha approfondito l’aspetto estetico della calligrafia e ha cercato di creare un suo stile definito da inserire nelle sue opere. Ciò che è visibile oggi è un lettering21 molto spinto, in cui l’artista svolge quasi un lavoro geometrico che deve essere decodificato. Klevra desidera che lo spettatore si soffermi ad ammirare un suo muro, vuole strappare il suo sguardo dalla routine giornaliera e fargli creare delle domande, incuriosirlo, e vuole che impieghi del tempo per riuscire a capire le scritte disegnate e il messaggio dell’intera opera. Crede che questo sia un inizio per educare la gente alla curiosità. I suoi muri hanno lo scopo di portare un messaggio per strada, per far incuriosire lo spettatore sul perché abbia utilizzato uno strumento così antico come l’iconografia bizantina. L’arte bizantina per Klevra rappresenta la sintesi di una scuola d’arte che ai giorni d’oggi ha perso un po’ la visibilità. Riproporre dunque immagini anche a grandi dimensioni per strada fa sì che si reinterpreti il messaggio originale dell’icona, cioè quello di comunicare alla gente comune di insegnare o far leggere la bibbia e il vangelo alle persone che non sapevano né leggere né scrivere. Lo stile di Klevra si caratterizza perciò nell’uso di iconografie. L’iconografia è un ramo della storia dell’arte, che si occupa della descrizione, classificazione e interpretazione di quanto raffigurato nelle opere d'arte. Klevra è appassionato di iconografia, per la sua estrema sintesi: in una sola immagine è possibile leggere un’intera storia, trovare significati profondi e celati, lo stesso uso del colore, delle

19 Istanbul, storicamente conosciuta come Bisanzio e Costantinopoli, è la città capoluogo della provincia omonima e il principale centro industriale, finanziario e culturale della Turchia. 20 Israele, ufficialmente Stato d'Israele, è uno Stato del Vicino Oriente affacciato sul mar Mediterraneo. 21 Il lettering è lo studio di nuovi caratteri, come lettere, numeri, punteggiatura, con una particolare forma.

17 proporzioni, delle prospettive dei soggetti. Adora ogni tipo di tecnica, dalla bomboletta spray22 al pennello, ma non preferisce lo stencil23, perché non ha la pazienza di utilizzare uno strumento così preciso. La tecnica da usare è sempre in funzione al supporto da dipingere e alle tempistiche.

2.2.4. J.B. Rock Klevra è seguito da J.B. Rock, che nasce nel 1979 e scrive sui muri dall’età di 12 anni. Il suo nome trae ispirazione da A.D. Rock, uno dei componenti del gruppo rap statunitense Beastie Boys, che lui adora. I suoi capolavori a Roma sono:

J.B. Rock – Wall of Fame – Via dei Magazzini Generali 8, Ostiense. Il titolo di quest’opera rimanda alla Walk of Fame. La Hollywood Walk of Fame, traducibile in italiano come “passeggiata hollywoodiana della celebrità”, è un lungo camminamento composto da due marciapiedi che corrono lungo l'Hollywood Boulevard e la Vine Street, sulla collina di Hollywood a Los Angeles (California)24, in cui sono raffigurate circa 2500 stelle, che commemorano i nomi delle più famose celebrità e star internazionali. Il murale di J.B. Rock è composto da numerosi volti di personalità famose e non solo, dipinte in ordine alfabetico, dalla A di Alighieri Dante25, seguito da Malcom X26 e Papa Wojtyla27, alle icone cinematografiche di

22 Vedi nota n°4. 23 Vedi nota n°12. 24 La California è lo stato più popoloso degli Stati Uniti. 25 Dante Alighieri (Firenze, tra il 21 maggio e il 21 giugno 1265 – Ravenna, notte tra il 13 e il 14 settembre 1321) è stato un poeta, scrittore e politico italiano. 26 Malcolm X (Omaha, 19 maggio 1925 – New York, 21 febbraio 1965), è stato un attivista statunitense a favore dei diritti degli afroamericani e dei diritti umani in genere.

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Uma Thurman28 e Quentin Tarantino29, fino alla Z di Zorro30. Inoltre, J.B. Rock ha rappresentato anche i suoi affetti più intimi, come il padre, i fratelli e la madre.

J.B. Rock – Sky is the limit – Valle Aurelia, Ph Ilaria La Vista. Possiamo notare come J.B. Rock si concentra nella rappresentazione della figura umana, che evolve in maniera ambivalente, favorendo a volte la riconoscibilità del soggetto e altre una sua completa disintegrazione.

2.3. Oggi: lo sviluppo Dopo 40 anni dal primo murale, oggi il panorama culturale di Roma è completamente cambiato. Numerose figure colossali si allargano sulle pareti dei palazzi, colori luminosi investono muri di cinta, stazioni della metropolitana, piloni di viadotti e interi quartieri. Le opere sono spesso enormi, grandi centinaia di metri quadrati e vengono create nell’arco di poche giornate. Trasformano superfici anonime in arte accessibile dalla strada, capace di raggiungere le persone superando

27 Papa Giovanni Paolo II è stato il 264º papa della Chiesa cattolica, 6º sovrano dello Stato della Città del Vaticano. Fu eletto papa il 16 ottobre 1978. 28 Uma Karuna Thurman (Boston, 29 aprile 1970) è un'attrice e produttrice cinematografica statunitense. 29 Quentin Jerome Tarantino (Knoxville, 27 marzo 1963) è un regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico statunitense. 30 Zorro è un celebre personaggio dell'immaginario, eroico giustiziere mascherato e abile spadaccino, le cui gesta si svolgono nella California nel periodo del dominio spagnolo.

19 la barriera per la quale metà degli italiani non frequenta mostre né musei, come riportano le statistiche. A Roma la Street Art è dunque in piena evoluzione e sviluppo e viene seguita da un numero crescente di persone. È un’arte pubblica, un’arte di strada, un’arte per tutti e di tutti.

2.4. Gli artisti odierni Sicuramente Diamond, Alice Pasquini, Mr. Klevra e J.B. Rock continuano ad operare a Roma e a realizzare nuovi splendidi muri. Ovviamente, il campo degli artisti di oggi non è più ristretto e incentrato su personalità prettamente romane, bensì è molto ampio. È formato non solo da Street Artist italiani, come Solo, Sten e Lex, David Vecchiato, Mauro Pallotta, Hitnes, Hogre, e Agostino Iacurci, ma anche internazionali, come per esempio Clemens Behr, Banksy, Jerico, Gomez, Ron English, Herbert Baglione e Carlos Atoche.

2.5. Perché così tanto successo Roma è ormai diventata uno dei poli internazionali di questa forma espressiva. La Street Art ha ottenuto un così grande sviluppo perché fa parte ormai di progetti riconosciuti a livello istituzionale; viene promossa da gallerie e associazioni culturali e supportata dall’Amministrazione comunale. Crescono e vengono ideati sempre più progetti, come ad esempio Muracci Nostri, Pinacci Nostri, M.U.Ro. (Museo Urbano Roma), SanBa, Big City Life, Popstairs, ecc…, che analizzerò nel capitolo successivo. A differenza del passato, accogliere nell’ambito di progetti pubblici la Street Art non ha solo lo scopo di decorare e, in un certo senso, di recuperare con dipinti dai vivaci colori le squallide pareti di edifici senza qualità, soprattutto nei quartieri periferici, ma modificare la percezione di quello che poteva essere considerato un mero atto vandalico. È per questo che sempre più artisti si avvicinano a questo mondo, con cui possono raggiungere fama e popolarità, invece di rimanere nascosti e emarginati dalla società. Infatti, la pratica della Street Art è stata fino a pochi anni fa terreno di giovani ai margini ed in opposizione nei confronti della società. Gli autori dei primi murales, trasgressivi e contestatori, erano per ovvie ragioni rigorosamente

20 anonimi. Rischiavano di incorrere nei rigori della legge e di essere quindi condannati per danneggiamento della proprietà pubblica. Oggi invece firmano tranquillamente i loro lavori. Perciò, ammettere le loro opere a livello istituzionale assume dunque un valore di inclusione e di normalizzazione. L’aspetto più importante da sottolineare però è che tutti questi progetti sono riconosciuti dalle istituzioni, ma non vengono finanziati da esse. Nascono tutti “dal basso”, cioè da iniziative di cittadini che si riuniscono, si preoccupano e si occupano loro stessi di portare arte e cultura in quartieri dove queste non ci sono. Sono loro a comprare le vernici e il materiale necessario agli artisti per realizzare i murales. È proprio questa la forza dell’arte di strada: creare un’interazione tra Street Artists e gente popolare, condividere pensieri ed emozioni. Con un scopo comune: quello di raccontare storie del quartiere attraverso dei dipinti e di trasformarlo da “non luogo” a “luogo”, con la speranza di poter attrarre sempre più persone, ma anche e soprattutto, turisti.

CAPITOLO III : I PROGETTI PRINCIPALI 3.1. “Pinacci nostri” al quartiere Pineto Riprendersi il quartiere un "pezzo" alla volta. Si potrebbe sintetizzare così l'iniziativa "Pinacci Nostri", un percorso di 56 opere di Street art alla riscoperta della storia dell'area intorno alla Pineta Sacchetti, nel Municipio XIV, a nord di Roma. Nonostante il vento e qualche nuvolone plumbeo all'orizzonte, quasi 300 persone si sono date appuntamento ad inizio giugno all'entrata della Pineta Sacchetti, un parco che è parte integrante del Parco regionale urbano del Pineto, un'area naturale protetta di circa 240 ettari, per passare una domenica pomeriggio all'insegna della musica e dell'arte. Tante famiglie, giovani e anziani, cani al guinzaglio e macchine fotografiche alla mano: un momento di aggregazione, nato dal basso e finanziato da residenti e negozianti, con un fine che, al di là della decorazione, vuole contribuire a costruire l'identità sopita di un'area di Roma. Per ognuno dei murales, che

21 dall'interno della pineta passano per via Sisto II fino a Piazza Pio IX (più altri nelle vie adiacenti), gli artisti si sono soffermati a raccontare il pezzo di storia, l'aneddoto, il personaggio legato al quartiere e raffigurato sul muro. Via della Pineta Sacchetti è un'area residenziale sorta all'inizio del '900 che oggi, a detta degli abitanti, "più che un quartiere è una strada che porta al Gemelli31". "Non potevo sopportare l'idea che mio figlio crescesse senza conoscere la storia del luogo in cui vive", dice Lello Melchionda, ideatore del progetto e organizzatore insieme alla Rete Pineto, associazione che da 43 anni si batte per mantenere il decoro nella Pineta Sacchetti. L'ispirazione, come suggerito dal nome, è venuta da "Muracci Nostri", iniziativa analoga sorta a qualche chilometro di distanza, nel cuore di Primavalle32, che dall'anno scorso ha colorato la borgata con imponenti murales. Tanti gli artisti coinvolti, dai più noti come Carlos Atoche a giovani emergenti come la pittrice Violetta Carpino, Alessandra Carloni, Cristiano Quagliozzi, Mauro Sgarbi, Francesco Persichella, Beetroot, Cori e tanti altri, ma anche i bambini della scuola elementare "Andrea Baldi"33. Tutti loro hanno lavorato a titolo gratuito. "Questo l'ho fatto io", esclama orgogliosamente uno degli studenti mostrando il suo dipinto, un autoritratto. "Ma non sono del tutto soddisfatto, il bianco non è uscito bene", aggiunge con fare esperto. Passeggiando tra i murales, intrattenuti da alcune band che hanno offerto piacevoli siparietti musicali, si torna indietro al tempo degli "scioperi a rovescio" portati avanti all'inizio degli anni '50 da alcuni abitanti, che esasperati dall'inerzia delle istituzioni, realizzarono a proprie spese i lavori di costruzione di quelle che oggi sono alcune delle strade principali della zona, come Via del Forte Braschi o Via Battistini. Ma ci sono anche storie più recenti, come quella del murale di Tina Loiodice intitolato "La bicicletta verde", dedicato ai migranti e in particolare ad un bambino somalo sfuggito all'incendio dell'hotel Giotto34, struttura che nel 1992 ospitava centinaia di profughi in fuga dalla guerra civile in Somalia.

31 Il policlinico universitario Agostino Gemelli è un istituto ospedaliero di Roma, sede della facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. 32 Vedi nota n°1. 33 Istituto di Scuola Primaria "Andrea Baldi", sito in via Sisto IV 176, 00167 Roma. 34 Hotel sito in Via Cardinal Passionei, 35, 00167 Roma.

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Accolto da una famiglia del quartiere, il bambino scoprì nel terrazzo un oggetto mai visto: una bicicletta, e tentò più volte di montarci cadendo continuamente. Non nasconde la commozione Anna Criscuolo, mentre ricorda le goffe cadute del suo piccolo ospite, augurandosi che il dipinto sia "un auspicio perché tutti i bambini del mondo possano provare l'emozione del gioco". Questo murale è dedicato a tutti i bimbi che muoiono in mare, a cui è negata la spensieratezza propria della loro tenera età e la gioia di giocare. C'è una poesia straziante che ricorda altri bimbi a cui fu negata la vita, si titola "C’è un paio di scarpette rosse". Oggi il mare restituisce quelle stesse scarpette di bimbo che sono di tanti colori, misure e fattura.

C'è un paio di scarpette rosse numero ventiquattro quasi nuove: sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica Schulze Monaco c'è un paio di scarpette rosse in cima a un mucchio di scarpette infantili a Buchenwald più in là c'è un mucchio di riccioli biondi di ciocche nere e castane

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a Buchenwald servivano a far coperte per i soldati non si sprecava nulla e i bimbi li spogliavano e li radevano prima di spingerli nelle camere a gas c'è un paio di scarpette rosse di scarpette rosse per la domenica a Buchenwald erano di un bimbo di tre anni forse di tre anni e mezzo chi sa di che colore erano gli occhi bruciati nei forni ma il suo pianto lo possiamo immaginare si sa come piangono i bambini anche i suoi piedini li possiamo immaginare scarpa numero ventiquattro per l'eternità perché i piedini dei bambini morti non crescono c'è un paio di scarpette rosse a Buchenwald quasi nuove perché i piedini dei bambini morti non consumano le suole...35

35 Joyce Lussu, “C’è un paio di scarpette rosse”, componimento del 1944.

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Ma non mancano anche i ritratti di attori: , Franco Lechner in arte Bombolo, e Franca Scagnetti, che nel quartiere hanno vissuto o che sono passati per il "Bar degli artisti" di via Pio IX.

"E' impressionante, stiamo bloccando il traffico in via della Pineta Sacchetti", dice stupita un'anziana residente del quartiere, capitata quasi per caso nella colorata manifestazione. "Spero che questo sia l'inizio di un percorso comune tra tutte le

25 realtà di Pineta Sacchetti, soprattutto per riqualificare il parco, che oggi è lasciato all'incuria più totale", conclude la signora. "La Street art è un ottimo strumento per coinvolgere le persone, risvegliarle e farle scendere in strada", dice Lello Melchionda, che aggiunge "Questo è solo l'inizio: da settembre partiremo con dei tour a cadenza regolare e, dato che il Municipio ci ha offerto il patrocinio speriamo che una volta concluso il periodo elettorale si possa dar vita ad una serie d'iniziative per il quartiere abbracciate anche dalle istituzioni". L’iniziativa "Pinacci Nostri" è un’occasione per scoprire, o riscoprire, un quartiere di Roma e cogliere uno dei valori fondamentali della Street art: la capacità di risvegliare l'identità intrinseca dei luoghi.36

3.2. “M.U.Ro.” al quartiere Quadraro Nel 2010, l’artista David Vecchiato, in arte “Diavù”, ha fondato il Museo di Urban Art di Roma (M.U.Ro.), nel quartiere sud est di Roma: il Quadraro. M.U.Ro. è il primo progetto di museo completamente integrato nel tessuto sociale, come la forma d'arte che segue, promuove e produce: la Street Art. Tre caratteristiche contraddistinguono M.U.Ro.: è un progetto site-specific, ovvero ideato per far relazionare gli artisti con la conformazione e la storia dei luoghi di convivenza sociale dove realizzano le proprie opere. È anche community-specific, ovvero mira a percepire e rispettare lo "spirito dei luoghi" in cui interviene ed è condiviso con i cittadini, si confronta con le loro idee e le loro storie (soprattutto con coloro che vivono o frequentano le aree interessate dalle opere). Infine, è un progetto di museo a cielo aperto, pubblico e gratuito, che nasce "dal basso", ovvero non è imposto ai cittadini e al territorio da amministrazioni, curatori, finanziatori, sponsor o altri fattori esterni. Prende

36http://roma.repubblica.it/cronaca/2016/06/13/news/roma_a_pineta_saccehtti_un_percorso_nella_stre et_art_per_riprendersi_il_quartiere-141911250/

26 ufficialmente il via a primavera/estate del 2012 come progetto patrocinato dal Comune di Roma, dal V Municipio e dalla Provincia di Roma (ma senza investimenti pubblici dedicati). Di seguito, ho riportato alcuni dei murales creati grazie a questo progetto.

Vers Van Hillik - Senza Titolo – Via dei Quintili 161 – Quadraro.

Jim Avignon – Street Art – Via dei Pisoni – Quadraro. La collezione di opere di Street Art appartiene alla comunità ed attualmente comprende 21 lavori realizzati da importanti firme dell'Arte Contemporanea di tutto il mondo. Le opere sono tutte legali, vengono proposte e discusse con i rappresentanti dei comitati di quartiere, con i cittadini stessi, che vivono e

27 frequentano quegli spazi, e con gli artisti, attraverso social networks e incontri pubblici. L’intento è quello di dipingere muri che siano davvero voluti, condivisi ed apprezzati, e che disegnino un nuovo strato culturale nel panorama urbano, capace di rispettare e divulgare le memorie, le caratteristiche e l'identità stessa del territorio che lo ospita. Il M.U.Ro. ha intenzione di istituire anche un Festival di Street Art annuale in grado di modificare rapidamente l’aspetto e il valore di molti spazi pubblici oggi a rischio di degrado, ma per il momento interviene nel tessuto urbano realizzando circa un'opera al mese.

Lucamaleonte – Nido di Vespe – Via Monte del Grano – Quadraro. Il titolo di questo murale richiama il rastrellamento nazista, quando furono deportati 947 abitanti del quartiere. Il Quadraro era un centro attivo dell’antifascismo, proprio un “nido di vespe” a detta del comandante della Gestapo37 a Roma Herbert Kappler. Un altro murale che ricorda il periodo nazista è stato realizzato da Diavù: quest’opera è stata creata in collaborazione con gli studenti di due scuole medie del territorio, in commemorazione della deportazione del Quadraro del 17 aprile 1944.

Diavù – Tunnel fra Via dei Lentuli e Via di Decio Mure – Quadraro.

37 La Geheime Staatspolizei (dal tedesco: Polizia segreta di stato), comunemente abbreviata in Gestapo, era la polizia segreta della Germania nazista.

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3.3. “Sanba” al quartiere San Basilio Quando l’arte diventa strumento di promozione culturale e riqualificazione sociale, uscendo dalle stanze dei musei per appartenere a tutti, si chiama arte pubblica. E quando l’arte pubblica contemporanea incontra San Basilio, quartiere della periferia Nord Est di Roma, si chiama SanBa. Il progetto sembra prendere alla lettera le parole e gli auspici dell’architetto Renzo Piano38, che da tempo si spende in favore della rivitalizzazione di quelle che chiama “le città del futuro”, cioè le periferie urbane. SanBa è il progetto artistico nato dall’idea del team creativo di WALLS guidato dal curatore Simone Pallotta, che si occupa da anni di Arte Pubblica contemporanea. La manifestazione è realizzata con il sostegno di Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica e Turismo, Dipartimento Cultura, Servizio Spettacoli ed Eventi e con la collaborazione di Zetèma39, Centro Culturale e Ater40. Agostino Iacurci, Street Artist romano e Liqen, suo collega spagnolo avevano già portato una ventata di novità e di vitalità a San Basilio: i due artisti, ingaggiati dall’infaticabile associazione WALLS per il progetto SanBa, inaugurarono nella primavera del 2014 il percorso di riqualificazione del quartiere, veicolato da grandi interventi di Street Art sui muri di palazzine popolari. Opere enormi, finestre spalancate su mondi immaginari, che a una piccola porzione di quest’area urbana hanno regalato lo status di spazio museale “en plein air”.41

38 Renzo Piano (Genova, 14 settembre 1937) è un architetto e senatore a vita italiano. 39 Società partecipata al 100% da Roma Capitale, Zètema è l’azienda strumentale capitolina che opera nel settore Cultura. 40 L'ATER è l'Azienda in cui è stato trasformato l'Istituto Autonomo per le Case Popolari, in attuazione della Legge Regionale n. 10/1995. 41 “En plein air”, in italiano “all'aria aperta”, è un termine in lingua francese che indica un metodo pittorico consistente nel dipingere all'aperto per cogliere le sottili sfumature che la luce genera su ogni particolare.

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Liquen – “El devenir” – quartiere San Basilio.

Liqen, come si può ben notare da questo suo murale, è appassionato di natura e con le sue opere esprime la critica sulla cecità dell’industrializzazione, sullo sfruttamento delle risorse, la sperimentazione priva di etica e la disumanità del nostro sistema.

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Agostino Iacurci – “Globe 2” – Via Recanati – San Basilio. Successivamente ai primi lavori di Liqen e Iacurci, la prima fase del progetto puntava all’interazione con il territorio attraverso il coinvolgimento dei ragazzi dell’Istituto Comprensivo Statale "Mahatma Gandhi”42 nel laboratorio Draw Your SanBa, una proposta di partecipazione interattiva alla trasformazione del quartiere. L’Associazione Culturale WorkInProject43, realtà attiva nell’educare i bambini all’arte contemporanea, terrà un laboratorio di alfabetizzazione artistica, durante il quale i giovani abitanti potranno immaginare di intervenire in prima persona sul loro territorio attraverso la realizzazione di opere di Street Art. Un esercizio d’immaginazione creativa utile a una nuova percezione del sé nel proprio territorio. Nel 2015, ha avuto inizio la seconda fase, che prevedeva una vera e propria performance di Arte Pubblica affidata da WALLS e dai cittadini al muralista di fama internazionale Hitnes, lo Street Artist romano. L’artista, selezionato per la sua capacità di leggere il contesto nel quale va ad operare, ha avuto il compito di realizzare sulle 6 facciate selezionate un’imponente opera di arte pubblica, che è diventata parte dell’estetica della piazza.

42 Scuola elementare statale Mahatma Gandhi, Via Corinaldo, 41, 00156 Roma, San Basilio. 43 Associazione culturale di progettazione educativa multidisciplinare, WorkInProject è stata istituita a settembre del 2011, ammessa nel Registro delle Associazioni del Comune di Roma e fondata da tre storiche dell'arte specializzate in didattica museale e storia dell'arte contemporanea.

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Quest’opera oggi è terminata ed ha un ruolo centrale a San Basilio: è il risultato di una serie di incontri tra gli abitanti e l’artista, che è entrato in contatto con le problematiche e i desideri di un’area così peculiare, per restituirle un progetto consapevole e site-specific. Dunque, i cittadini hanno avuto ampia voce in capitolo, senza però limitare al contempo la libertà espressiva dell’artista. L’obiettivo del progetto è quello di rendere San Basilio un centro di produzione di arte e cultura partecipate attraverso laboratori rivolti agli studenti del quartiere, spettacoli di intrattenimento e opere d’arte permanenti che restituiscono agli abitanti porzioni di territorio in disuso, trasformandoli in spazi dalla forte identità artistica.

3.4. “Big City Life” al quartiere Tor Marancia Anche “Big City Life” è un progetto di arte pubblica partecipata per la riqualificazione urbana, culturale e sociale di zone grigie della città di Roma, partendo dal quartiere storico di Tor Marancia, la zona urbanistica del Municipio VIII di Roma Capitale. Il progetto ha preso il via l’8 gennaio 2015, per concludersi il 27 febbraio 2015: due mesi per trasformare un intero quartiere. Ideato da 999Contemporary44, organizzato da Francesca Mezzano e curato da Stefano S. Antonelli e da Gianluca Marziani, il progetto è sostenuto economicamente da Fondazione Roma-Arte-Musei, Roma Capitale Assessorato alla Cultura, Creatività, Promozione artistica e Turismo e dalla stessa associazione culturale 999 e condiviso

44 Fondata nel 2010 da Francesca Mezzano e Stefano S. Antonelli, 999 è insieme una galleria d’arte, la 999Contemporary, e un’associazione culturale no-profit votata alla ricerca e lo studio delle arti visive urbane realmente contemporanee, come la Street Art.

32 inoltre con ATER45 del Comune di Roma. Lo scopo comune era quello di trasformare la storica borgata romana in un distretto di arte pubblica contemporanea unico al mondo, coinvolgendo in questo processo la comunità locale, le scuole e le associazioni di quartiere. Le oltre 500 famiglie che abitano le case popolari dello storico lotto 1 di Tor Marancia hanno incontrato 22 artisti, convenuti a Roma da dieci diversi paesi per dipingere l’intero quartiere. Le 22 opere realizzate sulle facciate delle undici palazzine del comprensorio di Via di Tor Marancia 63 sono il risultato di questo incontro. Uno degli artisti è Gaia, nato a New York. Ha creato murales in tutto il mondo, con lo scopo di portare la natura nel paesaggio urbano e infondere un senso di paura per le incombenti calamità naturali. Affronta i temi dell’immigrazione ed è influenzato dalla pittura metafisica e dall’arte classica. Ne è un esempio quest’opera sulla sinistra della pagina: Gaia - “Spettacolo, Rinnovamento, Maturità” - Via Annio Felice -Tor Marancia. Gli allievi della scuola elementare Carlo Alberto Dalla Chiesa46, delle medie Settimia Spizzichino47 e dell’istituto superiore Caravaggio48 sono stati i protagonisti dei laboratori creativi tenuti dagli artisti. Per l’occasione, i ragazzi delle scuole hanno fondato l’Associazione Culturale Rude, che si occuperà della manutenzione, della promozione e valorizzazione di questo loro “nuovo” patrimonio artistico, del quale vanno molto fieri.

45 Vedi nota n°40. 46 Via Mario Rigamonti, 10 - 00142 Roma. 47 Via Salvatore di Giacomo 13 - 00142 Roma. 48 Viale C.T. Odescalchi 75 - 00147 Roma.

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L’Associazione Rude ha, inoltre, chiesto un alloggio sfitto ad Ater per creare lo shop del “Museo pubblico di Tor Marancia”. Tutte queste opere hanno fatto di Tor Marancia un vero e proprio museo pubblico vivente aperto a tutti sette giorni su sette, ventiquattro ore su ventiquattro. “Veni Vidi Vinci” è questo splendido murale sulla destra, realizzato da Lek e Sowat, in Via Annio Felice, a Tor Marancia. I due collaborano dal 2010 nelle periferie industriali degradate: il primo è un noto graffitista di Parigi, mentre il secondo è un artista franco-americano. Jerico, ventenne italiano, ma filippino di nascita e figlio di immigrati, crea quest’altra bellissima opera sulla sinistra, dal titolo “Distanza Uomo Natura”.

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Potreste pensare ai Musei Vaticani49 e alla Cappella Sistina50, con il dipinto di Michelangelo “La Creazione di Adamo”?51 Ebbene no, siamo sempre nel quartiere periferico di Roma, Tor Marancia. Jerico, in questo dipinto ha raffigurato quello che sembra un particolare delle mani di Dio e Adamo. Dal luminoso sfondo celeste del cielo, risaltano le due mani che quasi si toccano, ma un ramo di pesco fiorito irrompe con il suo vigore e le separa, riempiendo di colore tutto il palazzo. L’autore aveva in mente un tema diverso da quello religioso, quello del rapporto dell’uomo con la natura. In questo mondo tecnologico, dove l’uomo vorrebbe dominare la natura, in realtà è sopraffatto da questa, che ci sta facendo pagare a caro prezzo quanto abbiamo distrutto. Il messaggio che ci manda quest’opera è un invito a tornare alle origini, ad ascoltare, accogliere e preservare quello che la natura ci dona. Dunque, tutti i muri presenti a Tor Marancia sono il risultato dell’incontro tra gli artisti e gli abitanti, i quali hanno contribuito alla decisione del tema da rappresentare e dei colori da utilizzare per ogni palazzina da “rimodernare”. L’intero intervento è stato compiuto in 43 giorni, utilizzando 756 litri di vernice e 974 bombolette spray. Le opere ricoprono un totale di 2610 m2 di spazio pubblico e misurano 145 m2 l’una.

3.5. OSSIGENO 2015 - “Popstairs” sulle scalinate di Roma Il progetto OSSIGEN0 2015 – “Popstairs” differisce dagli altri perché non si sofferma su nessun quartiere di Roma nello specifico, bensì sulle scalinate presenti in questa splendida città. È stato ideato e realizzato da Maria Rita Delli Quadri di Roma&Roma Srl (Società attiva nella progettazione e valorizzazione nel settore

49 I Musei Vaticani si trovano in viale Vaticano a Roma, all'interno dello Stato della Città del Vaticano. Sono una delle raccolte d'arte più grandi del mondo, dal momento che espongono l'enorme collezione di opere d'arte accumulata nei secoli dai Papi. 50 La Cappella Sistina, dedicata a Maria Assunta in Cielo, è uno dei più famosi tesori culturali e artistici della Città del Vaticano, inserita nel percorso dei Musei Vaticani. Fu costruita tra il 1475 e il 1481, all'epoca di papa Sisto IV della Rovere, da cui prese il nome. 51 La Creazione di Adamo è un affresco di Michelangelo Buonarroti, databile al 1511 circa e facente parte della decorazione della volta della Cappella Sistina, nei Musei Vaticani a Roma.

35 culturale) e Alessandra Puglisi di Ossigeno Festival e David “Diavù” Vecchiato, tra i massimi esponenti della Street Art a Roma e creatore di M.U.Ro. (Museo of Urban Art di Roma)52, grazie al finanziamento totalmente privato di Zoetis, azienda leader nella ricerca e sviluppo di soluzioni per il benessere animale. Si tratta di un laboratorio di riattivazione culturale, basato su 3 interventi di Street Art, tutti affidati a “Diavù”. La superficie pittorica in cui l’artista ha operato è la parte verticale di ogni gradino delle scalinate, che non è calpestabile. L’opera compiuta è leggibile solo dal basso. Il progetto ha prediletto soggetti femminili popolari della cinematografia internazionale, scelti per la loro stretta relazione con il territorio. I ritratti, iniziati e conclusi nel 2015, sono i seguenti: Il primo sulla scalinata in via Fiamignano, quartiere Ipogeo degli Ottavi a nord-ovest di Roma, dove Vecchiato ha ritratto un'iconica Ingrid Bergman. Il volto di quest’affascinante attrice svedese incantò il regista romano Roberto Rossellini53. Infatti la Bergman interpretò il ruolo principale nel film “Europa 51”, girato per la maggior parte nel quartiere di Primavalle54, sito a pochi passi da Ipogeo degli Ottavi. Il suo sguardo domina ora il paesaggio urbano di questo spicchio di periferia.

52 Vedi paragrafo 3.2. 53 Roberto Gastone Zeffiro Rossellini (Roma, 8 maggio 1906 – Roma, 3 giugno 1977) è stato un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano. 54 Vedi nota n°1.

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Il secondo si trova su via Corso Francia ed è dedicato a Michèle Mercier, nome d’arte di Jocelyne Yvonne Renée Mercier, un’attrice francese che su questa scalinata recitò l’ultima scena del film “Il giovedì” di Dino Risi. L’ultimo dei ritratti del progetto è stato dipinto a Trastevere55 in via Ugo Bassi, e ad incantare gli abitanti del quartiere, i turisti o chiunque si trovi a scendere o salire la scalinata, c’è il volto di Elena Maria Ricci, protagonista del film di Luigi Magni56 “In nome del popolo sovrano”, la cui ultima scena fu girata proprio sui quei gradini.

Nel 2016, nuova tappa del progetto Popstairs è la doppia scalinata del Nuovo Mercato Andrea Doria, in Via Tunisi 50. Due nuovi ritratti ricoprono di colori i gradini di accesso al mercato. Unica protagonista è l’attrice italiana Anna Magnani, considerata una delle maggiori interpreti femminili della storia. La personalità, il carattere, la bellezza di una donna emblema della femminilità e simbolo del cinema e della cultura italiana sono impresse in questi due ritratti, realizzati sempre da Diavù.

55 Trastevere è la zona urbanistica del Municipio I di Roma. 56 Luigi Magni (Roma, 21 marzo 1928 – Roma, 27 ottobre 2013) è stato un regista, sceneggiatore e scrittore italiano.

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Anna Magnani viene immortalata dall’artista prima come diva, sorridente, e con un gatto in braccio …

… e poi come donna, mentre stringe un cane.

Grazie alla Street art, luoghi spesso dimenticati e vandalizzati come le scalinate diventano luoghi di nuovo interesse trasformandosi in tele su cui si riflettono volti di attrici, protagoniste della storia del cinema italiano. Queste opere sono dedicate ai cittadini che, nella routine quotidiana, hanno la possibilità di vivere l’arte e di ricordare personaggi che li hanno rappresentati. In questo caso Vecchiato ha scelto di ritrarre la Magnani al mercato per rendere omaggio al suo legame con questo mondo,

38 espresso nei due film "Campo de Fiori" (1943) del regista Mario Bonnard e "Mamma Roma" (1962) di Pier Paolo Pasolini57. Inoltre, Diavù ha deciso di dipingere Anna Magnani perché "Nannarella è una delle donne della cultura e dello spettacolo che desideravo omaggiare, perché è tra le donne che, tramite l'esempio che hanno dato a tante altre ragazze della loro epoca, hanno contribuito a cambiare i costumi della società italiana", afferma Diavù, che continua dicendo che “la Magnani con in braccio un gatto dipinta in strada per me è come un'antica madonna col bambino dipinta in una chiesa, ha la stessa forza poetica.” Ha aggiunto anche che “al di là del simbolo, io ho anche ricordi personali della Magnani perché da bambino andavo in vacanza a San Felice Circeo58, dove lei aveva una casa, e per anni ho sentito dai miei nonni e da mia madre gli aneddoti che la riguardavano". Per l'artista le opere vanno oltre la riqualificazione urbana e la fruizione libera dell'arte. Tornare a modelli del passato, mostrare un'icona dell'intraprendenza, del coraggio, dell'ambizione e della forza femminile ha un valore sociale che non è secondario: "Se gli uomini italiani di oggi non sono a proprio agio con donne libere e forti e mascherano spesso la loro inadeguatezza o paura con la violenza (spiega Diavù) è anche perché i modelli offerti dai media sono spesso donne-oggetto che devono piacere ai maschi, prive di qualsiasi consistenza".59 L'opera è stata inaugurata mercoledì 15 giugno 2016, dopo una settimana di intenso lavoro per due murales da ammirare da un preciso punto di vista e ad una certa distanza. La bellezza delle Street Art sulle scalinate della Capitale sta dunque nel fatto che i gradini diventano una tela, nella quale si può “entrare”, salendo o scendendo le scale. Grazie alla collaborazione della Società Nuovo Mercato Andrea Doria Srl, sarà applicata una resina protettiva, al fine di garantire la conservazione dei ritratti.

57 Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975) è stato un poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, drammaturgo e giornalista italiano, considerato tra i maggiori artisti e intellettuali del XX secolo. 58 San Felice Circeo è un comune italiano di 10 018 abitanti della provincia di Latina nel Lazio. Dista da Latina 34 km e da Roma 98 km. 59 http://www.ansa.it/lazio/notizie/2016/06/15/anna-magnani-sulla-scalinata-del-mercato-trionfale- street-art-a-roma_d54bfe70-3b5a-4cb7-a209-c9280ca55dc7.html

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3.6. I segreti di Torpignattara

Torpignattara60 è un quartiere a nord/sud di Roma, popolato principalmente da cittadini stranieri. Camminando per la via principale della zona, Via di Tor Pignattara, bisogna prestare molta attenzione per scorgere le opere di Street Art. Quasi tutti i muri degli edifici sono fatiscenti e necessitano di un’importante ristrutturazione. Gli artisti, nonostante la difficoltà, hanno cercato di coprire l’evidente degrado. Quest’opera mostra in maniera chiara lo stato di abbandono di una parete del quartiere. Gli occhi di quest’uomo ci scrutano attentamente, ed è come se ci volessero trasmettere un messaggio: quello di aiutarlo a ripulire il mondo in cui esso vive.

L’opera che più di tutte caratterizza la Street Art del quartiere di Torpignattara è il murale di Nicola Verlato, che ricopre una facciata di un palazzo alto dodici metri e largo otto. Nicola Verlato è nato il 19 febbraio del 1965 a Verona. Inizia a dipingere all’età di 7 anni e vende i suoi primi dipinti all’età di 9 anni. Già da tempo quest’artista, ormai di fama internazionale, aveva in mente un progetto per il quartiere di Torpignattara. Ha deciso così di realizzare una Street Art in stretta correlazione con il quartiere.

60 Torpignattara è la zona urbanistica del Municipio V di Roma.

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Nicola Verlato – Hostia – Via Galeazzo Alessi 215 – Ph Ilaria La Vista

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L’opera è dedicata a Pasolini61 e ricrea l’atmosfera di una periferia di Roma, composta da volti e situazioni che lo stesso regista ha conosciuto, incontrato e vissuto, passando da qui e frequentando questo quartiere. Il murale rappresenta l’allegoria della morte dello scrittore e regista romano, che fu ucciso a bastonate e poi travolto da un’auto ad Ostia nel 1975. Lo Street Artist ha infatti intitolato l’opera “Hostia”, proprio in ricordo al luogo dove morì Pasolini. Lo scrittore fu ucciso da Pino Pelosi, un giovane diciasettenne visibile nella parte alta del murale, insieme ad un poliziotto e due giornalisti che lo intervistano. Il corpo di Pasolini scende dall’alto e precipita verso un luogo allegorico, in cui trova se stesso bambino, seduto sulle ginocchia della madre, a cui dedica i suoi primi versi. Poi, si rivolge a Petrarca62, suo maestro e punto di riferimento fin dalla tenera età. In basso sulla destra vicino a Pasolini bambino, c’è il poeta Ezra Pound63, che lo scrittore incontrò nel 1967 per un’intervista. Nicola Verlato pensa che Pasolini e Ezra Pound, due uomini lontani per ideologie politiche, siamo accomunati dall’essere stati respinti dalla società.64 Il murale è stato realizzato in bianco e nero e i tratteggi molto accentuati lo rendono tridimensionale. Quest’opera si può definire un dipinto, in cui si fondono cinema, teatro, poesia, ma anche pittura, scultura e architettura. Gli abitanti della zona lo hanno per questo ribattezzato “la Cappella Sistina di Torpignattara”. Verlato, ormai istallatosi a Los Angeles, è un pittore che da sempre si è dedicato a spazi chiusi e tradizionali come atelier, musei e gallerie d’arte. Per la sua avventura romana, ha scelto di diventare uno Street Artist e di cimentarsi, per la prima volta, nella pittura on the road.

61 Vedi nota n°57. 62 Francesco Petrarca (Arezzo, 20 luglio 1304 – Arquà, 18/19 luglio 1374) è stato uno scrittore, poeta e filosofo italiano. 63 Ezra Weston Loomis Pound (Hailey, 30 ottobre 1885 – Venezia, 1º novembre 1972) è stato un poeta, saggista e traduttore statunitense, che passò la maggior parte della sua vita in Italia. 64 http://www.huffingtonpost.it/2015/06/01/murales-pasolini-hostia-nicola-verlato_n_7483976.html

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CAPITOLO IV : ROMA DA UN NUOVO PUNTO DI VISTA 4.1. La mappa tradizionale di Roma

Da cittadina e abitante di Roma, non sono mai stata turista vera e propria e non mi è mai capitato di avere tra le mani una mappa della mia città. Ovviamente conosco bene la posizione dei principali monumenti storici. Vivendo nella Capitale d’Italia, più volte li ho visitati, ma non ho mai avuto bisogno di una mappa che mi guidasse e mi conducesse nei punti strategici della città. I turisti, invece, utilizzano la mappa tradizionale di Roma, in cui sono segnalati i reperti storici o i musei più importanti che possono visitare, come per esempio il Colosseo65 …

65 Il Colosseo, originariamente conosciuto come Amphitheatrum Flavium, in italiano: Anfiteatro Flavio è il più grande anfiteatro del mondo, situato nel centro della città di Roma.

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… o i Musei Capitolini.66

Chiunque venga a Roma come turista, che sia italiano o straniero, è abituato a visitare i monumenti storici, i musei più famosi, le piazze più frequentate; si reca nei ristoranti centrali, nelle discoteche e nei locali più conosciuti della movida romana. Lo studio che sto conducendo sulla Street Art punta a far cambiare prospettiva ai turisti odierni e futuri. Mira a cercare di condurre i visitatori in luoghi diversi da quelli tradizionali. Posti che sono anch’essi presenti nella loro cartina, ma che nessun viaggiatore che ha già visitato Roma o che la visiterà ha mai considerato. Mi riferisco a tutti quei quartieri periferici, in cui oggi si manifesta la nuova forma d’arte chiamata Street Art. I turisti, in questo modo, hanno la possibilità di scoprire una nuova Roma, che non è più considerata solamente dal punto di vista archeologico e monumentale, bensì viene vista da una nuova prospettiva. Il nuovo scenario che si prospetta davanti agli occhi dei viaggiatori si caratterizza di pareti colorate, di ponti una volta grigi ma ora vivaci e dipinti, di sottopassaggi prima degradati e ora pitturati. Attraverso un tour insolito nelle borgate della Capitale, il turista scopre una forma d’arte contemporanea, che non è quella delle gallerie, ma è “a cielo aperto”. Inoltre, ha l’occasione di conoscere i nuovi artisti che caratterizzano il mondo dell’arte odierna. In questo modo, può tornare nel suo paese d’origine con un bagaglio culturale più ampio, che non si sofferma solamente sulle magnifiche

66 I Musei capitolini costituiscono la principale struttura museale civica comunale di Roma e fanno parte del "Sistema dei Musei in comune".

44 sculture o gli incantevoli dipinti di Michelangelo67, Caravaggio68, Raffaello69, Borromini70, Bernini71, ma anche sugli altrettanto meravigliosi murales dei maggiori Street Artists di Roma, come Diamond72, Alice Pasquini73, Mr. Klevra74, J.B. Rock75, Solo76, Jerico77, ecc…

Solo – Via del Trullo 375 – Quartiere Trullo, Ph Ilaria La Vista.

67 Michelangelo Buonarroti (Caprese, 6 marzo 1475 – Roma, 18 febbraio 1564) è stato uno scultore, pittore, architetto e poeta italiano. Protagonista del Rinascimento italiano, fu riconosciuto già al suo tempo come uno dei maggiori artisti di sempre. 68 Michelangelo Merisi, noto come il Caravaggio (Milano, 29 settembre 1571 – Porto Ercole, 18 luglio 1610) è stato un pittore italiano. 69 Raffaello Sanzio (Urbino, 28 marzo o 6 aprile 1483 – Roma, 6 aprile 1520) è stato un pittore e architetto italiano, tra i più celebri del Rinascimento italiano. 70 Francesco Borromini (Bissone, 27 settembre 1599 – Roma, 3 agosto 1667), è stato un architetto Ticinese operante quasi esclusivamente a Roma, tra i principali esponenti dell'architettura barocca. 71 Giovan Lorenzo Bernini (Napoli, 7 dicembre 1598 – Roma, 28 novembre 1680) è stato uno scultore, architetto, pittore, scenografo, urbanista, commediografo e attore italiano. È considerato il massimo protagonista della cultura figurativa barocca. 72 Vedi paragrafo 2.2.1. 73 Vedi paragrafo 2.2.2. 74 Vedi paragrafo 2.2.3. 75 Vedi paragrafo 2.2.4. 76 Solo, nato a Roma nel 1982, nel 2000 si avvicina al nascente movimento della Street Art. Sua icona prediletta sono i supereroi. Di dedica anche alla pittura su tela. 77Jerico ha 20 anni, filippino di nascita, vive a Roma e pratica inizialmente il Writing, poi sperimenta in strada opere figurative. Le sue opere prediligono ritratti dalle infinite possibilità espressive.

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4.2. La nuova mappa di Roma Lo sviluppo dei numerosi progetti per promuovere la Street Art a Roma e la necessità di far conoscere ai turisti, ma anche agli stessi abitanti della Capitale, le opere murali degli artisti emergenti, hanno fatto sì che sia stata creata una nuova mappa della città, che è stata presentata il 27 Aprile 2015. L’idea della mappa parte da una memoria di giunta dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo, che rende la Street art un tema, oltre che un fenomeno artistico in grande evoluzione, di cui avere cura. L’ex assessore alla Cultura e al Turismo di Roma Giovanna Marinelli ha affermato: “Possiamo dire che davvero questa città è un’opera d’arte completa. È la capitale della Storia, dell’archeologia, ma è sempre di più proiettata nel futuro come capitale dell’arte contemporanea.” Lo slogan dell’iniziativa, realizzato dall’assessorato, insieme a Zetema Progetto Cultura78, è “Cambia prospettiva. La strada è il tuo nuovo museo”. È proprio su questo slogan che si è basato tutto il mio studio. Grazie anche al sostegno delle istituzioni, possiamo provare a cambiare il turismo dei nostri giorni, conducendo i visitatori non solo all’interno di musei e gallerie, ma anche semplicemente per “strada”. Un turista può passeggiare per le vie dei quartieri periferici, osservando, ammirando e fotografando le opere murarie, e può rimanerne affascinato tanto quanto lo è quando si reca invece nei classici monumenti storici. L’ex assessore Marinelli ha aggiunto inoltre: “Abbiamo scelto uno slogan significativo, proprio perché l’obiettivo di questa mappa è quello di mostrare Roma da un altro punto di vista, non archeologico, ma rivolto all’arte contemporanea e urbana. Un nuovo tour che porterà i turisti a ritornare nella capitale per vederla da un’altra prospettiva. Ma penso anche ai tanti romani che scopriranno, come già è avvenuto con vari progetti, la bellezza del proprio quartiere. Roma negli anni è cresciuta moltissimo da questo punto di vista, oggi abbiamo delle vere e proprie opere d’arte che sono sotto gli occhi di tutti e oltre 120 artisti, di cui circa la metà italiani, hanno scelto Roma come cornice per i loro quadri. Numeri che ci rendono orgogliosi e che meritano la giusta promozione. Questa mappa è solo l’inizio di un percorso destinato ad evolversi”.

78 Vedi nota n°39.

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Questa cartina segnala 330 opere in 150 strade di trenta quartieri romani. Lo scopo è proprio quello di indicare, in una città come Roma, dove l’arte è soprattutto antichissima e i murales sono stati considerati a lungo simbolo di degrado, percorsi turistici alternativi, mostrando la Capitale da un nuovo punto di vista, non più archeologico ma concentrato sull’arte contemporanea e urbana, che passa dai quartieri storici e centrali come Testaccio79 a quelli periferici come San Basilio80, Tor Bella Monaca81 e Primavalle.82 Insieme alla mappa sono stati presentati anche un’applicazione associata al progetto dal nome “Street Art Roma”, realizzata da Artribune83. Inoltre, una sezione del sito www.turismoroma.it è stata interamente dedicata alla Street art, divisa per quartieri e geolocalizzata per individuare in modo semplice e veloce la posizione dei murales, e prevede anche un aggiornamento costante delle opere. Credo che questa mappa non sia sufficientemente completa. Mostra solamente le opere più famose e più grandi. Non c’è quindi nessuna traccia di Street Art di minore rilevanza. Inoltre, non include alcuni quartieri di Roma e dovrebbe essere costantemente aggiornata, vista la rapida evoluzione di questo fenomeno. In aggiunta, ho scaricato sul mio smartphone l’applicazione, che trovo interessante. Penso però che anch’essa avrebbe bisogno di un miglioramento, in quanto molto macchinosa e poco gestibile. La nuova mappa creata è stata dunque distribuita in 50 mila copie in tutti i PIT, ossia i punti turistici informativi di Roma. L’ex assessore alla Cultura afferma ancora che la Street Art è “Un nuovo museo gratuito e aperto a tutti, turisti e cittadini, per riscoprire la città”. Sono numerose le opere che sono già state realizzate. Solo nei mesi di gennaio e febbraio 2015 sono stati creati 40 murales grazie al Bando “Roma Creativa” indetto dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo.

79 Testaccio è la zona urbanistica del Municipio I di Roma. 80 Vedi paragrafo 3.3. pag. 29. 81 Tor Bella Monaca è la zona urbanistica del Municipio VI di Roma. 82 Vedi nota n°1. 83 Artribune è una piattaforma di contenuti e servizi dedicata all’arte e alla cultura contemporanea, nata nel 2011. Artribune è la più ampia e diffusa redazione culturale del Paese e il più seguito strumento d’informazione, aggiornamento e approfondimento in Italia sull’arte e su tutto ciò che le ruota attorno.

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Roma, capitale dell’archeologia, ma anche dell’arte contemporanea e urbana, è dunque al pari delle grandi metropoli mondiali come Londra, Parigi, New York e San Paolo del Brasile, ed è la prima città italiana per numero di opere e afflusso di artisti internazionali.84

4.3. Il fenomeno della Gentrification La Gentrificazione, termine adattato dall’inglese “Gentrification”, è un fenomeno che forse conosceranno in pochi. L’espressione indica l’insieme dei cambiamenti urbanistici e socio-culturali di un'area urbana, tradizionalmente popolare e frequentata solamente da persone che abitano nelle strade che circondano l’area urbana stessa. Il termine “Gentrification” è stato introdotto in ambito accademico dalla sociologa inglese Ruth Glass nel 1964 per descrivere i cambiamenti fisici e sociali di un quartiere di Londra, capitale dell’Inghilterra e del Regno Unito, che sono seguiti all'insediamento di un nuovo gruppo sociale di classe media. Quartieri che un tempo erano abitati da un ceto medio basso, spesso anche o solo da immigrati, vengono colonizzati nuovamente da una borghesia, la nuova “gentry” per l’appunto, talvolta semplicemente di ritorno. Ed i precedenti abitanti vengono spinti verso quartieri decentrati, spesso degradati della città. Inoltre, nel momento in cui queste zone vengono sottoposte a restauro e miglioramento urbano, tramite interventi di Street Art per esempio, subiscono un cambiamento sia dal punto di vista sociale che economico. In primo luogo, diventano zone di aggregazione sociale, frequentate non solo da cittadini che non hanno mai visitato quel quartiere periferico, ma soprattutto da turisti, che abbandonano per un giorno l’itinerario classico di visite in monumenti storici o musei, e dedicano il loro tempo all’ammirazione di edifici insignificanti ma significativi allo stesso tempo, perché dipinti da artisti di strada. Il risultato che ne consegue è una scoperta urbana e soprattutto un confronto sociale. In secondo luogo, i murales disegnati su edifici dismessi o abbandonati cambiano il valore economico degli edifici stessi, che diventano di moda e possono essere oggetto di speculazioni immobiliari. Improvvisamente, il costo degli immobili

84 http://www.turismoroma.it/news/roma-presenta-la-sua-prima-mappa-di-street-art

49 che presentano un intervento di Street Art, ma anche quello delle palazzine circostanti, aumenta in maniera considerevole. Inoltre, si riscontra un introito economico aggiuntivo per le attività commerciali che circondano il palazzo dipinto da opere di arte di strada. Questo avviene perché il turista o il cittadino che visita quei luoghi ha bisogno di bere un tè caldo d’inverno o di godere di un po’ di aria condizionata d’estate, e dunque entrerà, anche involontariamente, in un locale. Quel tè che prima costava 1,50 euro, ora ne costa 3. E mentre il visitatore si gusta la sua bevanda fresca o calda, può continuare ad ammirare il murales che potrebbe trovarsi proprio sulla facciata del palazzo di fronte al locale. Il fenomeno della “Gentrification” ribalta dunque l’idea stessa di “arte di strada”, perché conduce alla commercializzazione delle opere d’arte. Il business che si crea è quello di tour a pagamento per le vie dove ci sono muri di artisti famosi, e di merchandising, come la vendita di gadget. Un esempio palese di Gentrificazione si è verificato a Berlino85, sulla Cuvrystraße nel quartiere Kreuzberg. Anche grazie alla presenza di 2 murales realizzati nel 2008 da Blu, Street Artist italiano ma di fama mondiale, il quartiere, negli ultimi anni, ha visto la sua fisionomia cambiare profondamente, con l’arrivo di nuovi negozi, la chiusura di quelli storici e il transito di turisti. È per questo motivo che Blu ha deciso di cancellare le sue due creazioni nel 2014, anche perché sarebbero partiti di lì a poco dei lavori sull’area adiacente per la costruzione di un palazzo semi-residenziale da 250 appartamenti più un supermercato al piano terra. La Gentrificazione si riscontra in tutte le città del mondo. È presente anche in Italia, e quindi anche a Roma. Lo sviluppo della Street Art in una città così grande, già ricca di innumerevoli opere e monumenti simbolo della sua storia, ha fatto sì che in alcuni quartieri, come per esempio Garbatella86, Tor Marancia87, Pigneto88 e Ostiense89 si verificassero dei cambiamenti. Queste periferie erano luoghi un tempo frequentati solo da chi ci viveva e dai quali anche i romani non residenti lì si tenevano alla larga. Oggi invece la situazione è completamente cambiata: le opere d’arte sui muri del quartiere Pigneto, per esempio, hanno reso talmente attrattivi quei

85 Berlino è la Capitale della Repubblica Federale di Germania e sede del suo governo. 86 Garbatella è la zona urbanistica del Municipio VIII di Roma. 87 Tor Marancia è la zona urbanistica del Municipio VIII di Roma. 88 Vedi nota n°15. 89 Vedi paragrafo successivo.

50 luoghi contribuendo all’apertura di locali del divertimento, e quindi alla movida. Un panino con la mortadella che prima costava 1,50 euro viene venduto come Street Food a 5 euro. Ma è sempre lo stesso panino. Il Pigneto si è trasformato da quartiere a “brand”, con innalzamento degli affitti delle case e conseguente espulsione dei residenti, in primis proprio gli artisti, che si sono spostati nella più economica e vicina Torpignattara90, non a caso sempre più invasa dalla Street Art. Al Quadraro, alcuni residenti scarabocchiano i murales del progetto M.U.Ro.91 perché temono l’avvio di un processo di Gentrification nel proprio quartiere. Hanno paura del suo snaturamento, da quartiere popolare a luogo di movida, e ad un aumento degli affitti che dovranno pagare. Ostiense, altro esempio, è oggetto di visite guidate e più genericamente di un turismo culturale indipendente e autonomo.

4.3.1. Il quartiere Ostiense Ostiense è un quartiere situato a sud ovest di Roma. È proprio in questo quartiere in cui comincia il viaggio della Street Art nella Capitale. Ostiense è stata la prima periferia ad investire nell’arte di strada, quando ancora regnava la diffidenza per un movimento artistico oggi riconosciuto a livello istituzionale. Il quartiere ospita opere di artisti di fama internazionale, come per esempio quelle di Blu.

90 Vedi paragrafo 3.6. 91 Vedi paragrafo 3.2.

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Blu, Street Artist italiano, ha realizzato un gigantesco murales sulla facciata dell'ex caserma dell'Aeronautica Militare di Roma, in via del Porto Fluviale. L'edificio è stato occupato nel 2003 e al suo interno vivono circa 450 persone. Prima era una palazzina grigia e degradata, ora invece, sull'ex caserma dominano i colori: le finestre sono diventate gli occhi e la bocca di 27 volti enormi. Come afferma Blu, il progetto è stato realizzato senza alcuna autorizzazione ufficiale ed è stato interamente finanziato dagli occupanti del Porto Fluviale. "Durante i due anni impiegati per crearlo, ho lavorato e vissuto in questo edificio ed è stata una delle migliori esperienze della mia vita", scrive l’artista sul suo blog.92 Un altro murale di ampie dimensioni è quello situato sempre in Via del Porto Fluviale, ma realizzato da Agostino Iacurci, artista romano che crea interventi di arte pubblica dal 2008.

“Il nuotatore”, nome di quest’affascinante opera, è stato creato nel 2011, in occasione dell’Outdoor Festival. Outdoor è un progetto nato nel 2010, con lo scopo di contribuire al cambiamento del tessuto sociale di Roma, attraverso azioni di carattere culturale. Rappresenta la generazione contemporanea che è nata, cresce e

92 http://blublu.org/sito/blog/

52 vive nei quartieri della città e che è disposta ad aprire dialoghi con i fermenti metropolitani di tutto il mondo. Outdoor ha rivoluzionato il quartiere Ostiense, dando vita, in 4 anni di interventi artistici, alla creazione del primo Street Art District di Roma. Il nome “Ostiense District” è stato ottenuto grazie al New York Times93, che ha recensito nel 2015 le opere del quartiere, definendolo la “Cappella Sistina”94 della Street Art. Oggi esiste perfino una mappatura dei murales, che rende fruibile ai turisti un percorso nell’arte contemporanea.

Quest’opera si trova in Via Ostiense 335, ed è stata dipinta da Gaia95, il quale si è ispirato ai lavori di Giorgio De Chirico96. In questo caso, Gaia ha analizzato il rapporto tra identità e funzione nel processo di costruzione della città. Il murale si intitola “Il piccone demolitore e risanatore”. Questa performance di Gaia si inserisce nel progetto del municipio VIII che, da diverso tempo, mette a disposizione agli artisti spazi pubblici in disuso o degradati, allo scopo di riqualificarli trasformandoli in gallerie d’arte a cielo aperto. A partire dal quartiere Ostiense,

93 Il New York Times è un quotidiano statunitense fondato a New York il 18 settembre 1851 da Henry Jarvis Raymond e George Jones. 94 Vedi nota n°50. 95 Vedi paragrafo 3.4. 96 Giorgio de Chirico (Volo, 10 luglio 1888 – Roma, 20 novembre 1978) è stato un pittore e scrittore italiano, principale esponente della corrente artistica della pittura metafisica.

53 risorsa artistica e culturale per l’intera città, la Street Art ha iniziato a svilupparsi, diventando oggi un movimento artistico apprezzato dalla collettività.

CAPITOLO V : IL QUARTIERE DI PRIMAVALLE 5.1. Dove si trova Primavalle è il quartiere in cui vivo ed è il ventisettesimo quartiere di Roma. È situato precisamente nel quadrante ovest-nord-ovest della città, all'interno del Grande Raccordo Anulare97, tra la via di Boccea a sud e via Trionfale a nord.

5.2. Perché Primavalle Ho scelto di dedicare un intero capitolo a questa periferia di Roma, perché grazie alla Street Art, ho scoperto e conosciuto la sua storia. Sono nata e cresciuta a Primavalle, ma non mi sono mai interessata a capire come si sia creato questo sobborgo. Le poche informazioni che possedevo prima di iniziare questo studio mi erano state fornite da mio padre, anche lui nato e cresciuto in questo quartiere. Papà mi ha spiegato che il quartiere in passato era molto povero, popolato da gente che viveva di giorno in giorno, caratterizzato da delinquenza e spaccio di droga. Le poche case costruite venivano chiamate “casette”, e si trattava di baracche erette dagli stessi abitanti. Questa foto mostra appunto le vecchie “casette” del 1976, in Via Alessio Ascalesi.

97 Il Grande Raccordo Anulare, abbreviato in GRA e classificato ufficialmente come A90 è l'autostrada tangenziale, senza pedaggio, che circonda la città di Roma.

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Oggi il quartiere è nettamente migliorato, le “casette” non ci sono più e sono state sostituite da case popolari molto più accoglienti e confortevoli. Il cambiamento che mi ha stupito di più è stata proprio la Street Art, perché non avrei mai immaginato che un quartiere così periferico potesse essere toccato anch’esso da un fenomeno in forte crescita come l’arte di strada. Ripercorro quindi di seguito la storia di Primavalle in dettaglio e successivamente mi concentro su come l’arte di strada sta modificando ancora il mio quartiere.

5.3. La storia In passato il quartiere di Primavalle era chiamato “La Tenuta di Primavalle”, ed era di proprietà del Capitolo di San Pietro, un collegio di sacerdoti. Era una vasta area agricola dell'Agro Romano, nome che designa l’ampia area rurale, in parte pianeggiante ed in parte collinare, che si estende attorno alla città di Roma. La tenuta era compresa fra Via Boccea, Via Pineta Sacchetti e Via di Torrevecchia, che oggi costituiscono all’incirca i confini dell'attuale quartiere. Agli inizi del XX secolo la città di Roma era sviluppata soprattutto nella parte sinistra del Tevere98, mentre tutta l'area a destra dello stesso, al di là della Città del Vaticano99, era una zona prettamente rurale. Nei primi anni del 1900 veniva chiamata "Primavalle" l'area a ridosso della Pineta Sacchetti100. Parallelamente alla strada omonima, chiamata all'epoca "Via del Pidocchio", erano infatti costruiti il Casale, la Vaccheria e la piazza di Primavalle (dal 1956 rinominata piazza Pio IX), unite fra loro dalla lunghissima Via di Primavalle (oggi divisa in Via Cardinal Garampi e Via Pio IX), che le collegava a Via Boccea. In quegli anni gli spazi della tenuta, ampi e praticamente disabitati, venivano utilizzati anche come zona di esercitazioni militari. Nel 1923, riadattando e ristrutturando il vecchio Casale di Primavalle in disuso, le Suore della Congregazione delle Figlie Povere di San Giuseppe Calasanzio della beata Celestina Donati fondarono "l'Oasi di Primavalle", che accoglieva bambine tra i 3 e i 10 anni, figlie di detenuti ed orfane. Con il passare del tempo, l'edificio divenne anche una scuola. In seguito altre congregazioni religiose vi posero degli

98 Il Tevere è il principale fiume dell'Italia centrale e peninsulare. Con 405 chilometri di corso, è il terzo fiume italiano per lunghezza. 99 La Città del Vaticano è una città-Stato indipendente. È il più piccolo stato sovrano del mondo ed è un'enclave nel territorio dell'Italia, inserita nel tessuto urbano della città di Roma. 100 Vedi paragrafo 3.1.

55 istituti, come la piccola Chiesa di Santa Maria Assunta e San Giuseppe a Primavalle, costruita dall'Opera Don Calabria101 nel 1933, poi ristrutturata e ampliata negli anni 50, e oggi situata nell'attuale piazza Clemente XI. Contemporaneamente, a partire dalla metà degli anni venti del XX secolo la Tenuta di Primavalle venne ceduta ai privati, che crearono le prime lottizzazioni. Nell'area a ridosso della Pineta Sacchetti cominciano a sorgere dei villini immersi nel verde, insieme ad orti ed edifici più modesti di carattere rurale. Si prevedeva per l'area uno sviluppo, che però non è avvenuto in quanto, tra il 1950 e il 1970 vennero costruiti palazzi a più piani, che stravolsero in parte l'aspetto originario della zona. Primavalle è una delle dodici borgate ufficiali edificate durante il periodo fascista, per accogliere la popolazione allontanata dal centro di Roma a seguito dell'attuazione del Piano Regolatore Generale del 1931, che serviva per la realizzazione delle grandi arterie stradali del centro storico. La costruzione dei nuovi edifici fu iniziata ufficialmente a partire dal 1936 dall'allora IFCP, Istituto Fascista Case Popolari. In precedenza nel quartiere, il Governatorato di Roma aveva già costruito un dormitorio pubblico (che attualmente ospita la Biblioteca comunale, situata in via Federico Borromeo 67), a cui si aggiunsero delle casette ad un piano, costruite autonomamente dagli abitanti con materiali di fortuna e prive di ogni servizio.

101 L’Istituto Don Calabria è un Ente Ecclesiastico civilmente riconosciuto impegnato alla riabilitazione, formazione e assistenza di minori, persone disabili, detenuti, e persone bisognose di cure mediche.

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“Casette” a forma di lager102 – Foto dell’Archivio l’Unità - 1955 Gli abitanti di Primavalle provenivano dalle zone dove vennero realizzate via della Conciliazione103, Porta Metronia104, Monte Caprino105 e via dei Fori Imperiali106. La borgata venne inaugurata nel 1939 e si sviluppava lungo la Via della Borgata di Primavalle (oggi Via Federico Borromeo), con una struttura abbastanza lineare tipica delle borgate fasciste ed un'architettura essenziale. Primavalle era collocata in un’area in gran parte isolata dal centro cittadino, a causa dell’assenza di collegamenti. Inoltre, la caratterizzavano un’estrema povertà degli abitanti e la carenza di servizi pubblici, situazione che si è protratta fino al 1960. Data la situazione di disagio economico di gran parte della popolazione, alimentata anche da consistenti flussi migratori di persone in cerca di fortuna che hanno popolato la borgata tra gli anni 50 e 70, la zona è stata nel tempo, e in parte lo è tuttora, luogo di microcriminalità specializzata soprattutto nello spaccio di droga.

102 Lager è un termine tedesco che indica i campi di concentramento, di sterminio e i campi di lavori forzati, voluti da Adolf Hitler, politico austriaco naturalizzato tedesco, dittatore della Germania dal 1934 al 1945. 103 Via della Conciliazione è una via di Roma che collega idealmente la capitale d'Italia con lo Stato Vaticano. 104 Porta Metronia è una delle porte che si aprono lungo il perimetro delle grandi Mura Aureliane di Roma. 105 Monte Caprino fa riferimento al colle Campidoglio, cioè uno dei sette Colli su cui venne fondata Roma. 106 La via dei Fori Imperiali è una strada moderna di Roma, il cui attuale nome proviene dai resti degli antichi Fori imperiali.

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Il quartiere viene completato negli anni cinquanta, in particolare nel 1959 viene costruita Piazza Capecelatro e la Chiesa di Santa Maria della Salute. Inoltre si iniziò l’edificazione di palazzi privati, affiancati alle case popolari. Tra la fine degli anni settanta e la prima metà degli anni ottanta si assiste ad uno dei primi interventi di riqualificazione che determineranno l'attuale assetto. Una peculiarità positiva di Primavalle è la realizzazione dei cosiddetti "scioperi alla rovescia". Di fronte all'inerzia delle istituzioni i cittadini realizzarono strutture necessarie alla vivibilità della borgata. Esempio tipico è la realizzazione a proprie spese, lavorando anche nei giorni festivi, di alcune strade di collegamento con via della Pineta Sacchetti sin dagli anni 50, come via del Forte Braschi, via dei Monti di Primavalle e l'importante via Mattia Battistini, che fino agli anni 70 era adibita a coltivazioni ed oggi svolge un ruolo centrale nella viabilità della zona.

5.4. La Street Art invade Primavalle Come ho già precisato nella Premessa, ho iniziato ad interessarmi di Street Art in generale, e poi più dettagliatamente delle opere di strada nel mio quartiere, dopo aver partecipato alla Festa di Primavalle, tenutasi dal 31 agosto al 6 settembre 2015 e chiamata “Primavalle…mica l’ultima!”. In una settimana, i muri fatiscenti di alcune strade che percorro quotidianamente, si erano ricoperti di splendidi murales, che hanno rimosso parzialmente il loro degrado. Sono rimasta stupita da questo cambiamento: non avrei mai pensato che un quartiere come quello di Primavalle potesse essere oggetto di arte di strada ad alto livello. È importante sottolineare che alcuni degli artisti che hanno collaborato a dipingere Primavalle sono abitanti del quartiere, mentre altri sono Street Artists di fama mondiale. Tutti hanno operato gratuitamente e si sono autofinanziati il materiale necessario per realizzare i murales.

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5.5. Il progetto “Muracci Nostri La Street Art a Primavalle rientra nel progetto “Muracci Nostri”, ideato da Maurizio Mequio, uno scrittore che abita nel quartiere. “Le parole non sono che muri": è da questa citazione del poeta R.M. Rilke107 che Mequio ha preso spunto per creare “Muracci Nostri”, un'originale iniziativa popolare che porta la suggestiva Street Art nel quartiere periferico di Primavalle. Alle spalle dell'iniziativa c'è un vero e proprio collettivo artistico popolare, che vede la collaborazione di numerose realtà locali a partire dalla comunità primavallina, il Collettivo Piccioni e Farfalle, gli Amici della Scuola Bellingeri, Many People Show Production, Progetto Prima Valle poi Mare, Dazebaonews, Boudu, Coop. Passepartout, l'Associazione Vengo da Primavalle e ancora molte altre. Ho conosciuto Maurizio venerdì 22 luglio 2016, in occasione della presentazione del “Festival Gian Maria Volonté”, una manifestazione sull’arte di strada che si è tenuta dal 31 agosto al 4 settembre 2016, che illustrerò nel paragrafo successivo. “Muracci Nostri” è un progetto che nasce dal basso, come quasi tutti i progetti che riguardano la Street Art. Con il termine “dal basso” si intende che il progetto non è finanziato da nessuna istituzione, bensì dagli stessi artisti che realizzano i murales, ma soprattutto anche dai cittadini che abitano il quartiere. “Dal basso” significa in collaborazione con la stessa comunità di Primavalle. Prima di realizzare i murales, sono state svolte delle vere e proprie riunioni con gli abitanti dei lotti coinvolti, per presentare e discutere del progetto e scegliere in modo condiviso i muri che avrebbero accolto le opere. Muracci Nostri

107 Rainer Maria Rilke (Praga, 4 dicembre 1875 – Montreux, 29 dicembre 1926), è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo austriaco di origine boema.

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“vuole celebrare l’umanità della borgata e la sua voglia di comunità”, afferma Maurizio Mequio. Lo scrittore mi ha anche spiegato che non è stato facile portare l’arte di strada in un quartiere come Primavalle, dove si trova l’ex manicomio più grande d’Europa, chiamato “Santa Maria della Pietà” e fondato nel 1548; in cui c’è stato il carcere minorile di Via Casal del Marmo e il quartiere era popolato da sfollati in cerca di fortuna, emarginati dal centro città, che in qualche modo dovevano essere controllati. I muri, o meglio i “Muracci”, sono i protagonisti del progetto: si tratta di tutti quei muri in rovina di edifici popolari, di piazze, strade e negozi, di cui nessuno si è mai preso cura, se non gli artisti di strada, che hanno realizzato delle magnifiche opere:

Pino Volpino – Via Alessio Ascalesi 19, 2015, Ph Ilaria La Vista.

Pino Volpino rappresenta la perfetta simbiosi fra l’amore per l’essere umano e quello per gli animali. Disegna infatti simpaticissimi animali che sembrano vivere le stesse tensioni e passioni degli esseri umani. Ha la capacità di umanizzare gli animali, in senso buono. Ha realizzato in questo caso una mamma piccione su una parete e sul muro di fronte i suoi piccolini. Lo sguardo del piccione è vigile, proprio come se dovesse controllare i propri figli dall’altro lato della strada e se dovesse portargli da mangiare.

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Monica Pirone – Via Alessio Ascalesi 19, 2015, Ph Ilaria La Vista.

Giulia Bannister – Guarda oltre le apparenze – Via Alessio Ascalesi 19, 2015.

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MauPal – Hope & Dream – Via Alessio Ascalesi 19, 2015. Mauro Pallotta in arte Maupal con Hope & Dream raffigura Sogno e Speranza, due ladri che scavalcano un muro. Questo “muraccio” interpreta esplicitamente lo spirito del quartiere. Infatti nasce da una visita di Maupal a Primavalle e da un suo confronto con le storie di alcuni abitanti. Hope & Dream è la metafora che i sogni e la speranza non possono in alcun modo essere rinchiusi.

Daniele Roncaccia – Il mare a Primavalle – Via Alessio Ascalesi 19, 2015, Ph Ilaria La Vista

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Flavio Solo – Wonder Woman – Via Federico Borromeo 80, 2015, Ph Ilaria La Vista Solo ha commosso l’intero quartiere compresa me, ritraendo Wonder Woman108 incinta. L’ opera è dedicata a Simone Weil109, filosofa francese a cui il regista Roberto Rossellini110 si ispirò per la scrittura di Irene Gerard, personaggio protagonista del suo film “Europa ‘51”, interpretato dall’attrice svedese Ingrid Bergman. Solo affronta il tema madre-figlio, filo conduttore del film. La ricerca di Solo è quella di umanizzare i supereroi attraverso una nuova concezione dello straordinario: i superpoteri dell’eroe non sono più poteri extra-terreni, bensì la forza con la quale l’uomo comune affronta la vita di tutti i giorni. I muscolosi ed energici archetipi di Solo si scontrano con i temi del quotidiano e per lo spettatore è impossibile non identificarsi. In questo caso, l’eroina è in dolce attesa, tiene in grembo un nuovo futuro per il quartiere. Il messaggio che Solo vuole trasmettere è quello di farsi sempre forza, di non arrendersi. I veri Supereroi sono le persone, che

108 Wonder Woman, il cui vero nome è Diana Prince, è un personaggio dei fumetti creato da William Moulton Marston nel 1941. 109 Simone Adolphine Weil (Parigi, 3 febbraio 1909 – Ashford, 24 agosto 1943) è stata una filosofa, mistica e scrittrice francese. 110 Vedi nota n°53.

63 con i propri poteri, possono cambiare le cose. Abbiamo tantissime risorse e la cosa importante è saperle tirare fuori.

Luis Gomez De Teran – Raccontami una storia – Via Giuseppe Mezzofanti 1, 2015, Ph Ilaria La Vista Ispirato ad Europa ’51 anche l’opera di Gomez de Teran. Quest’artista ha rielaborato la scena dove la protagonista Irene, madre che sente di aver trascurato il figlio, ricorda con lui i momenti della guerra, quando si addormentavano insieme tra le sirene e il rumore delle bombe.

Europa ’51 di Roberto Rossellini, estratto scena Ingrid Bergman e Sandro Franchina, 1952.

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La scena rappresenta l’ultimo doloroso abbraccio della madre al figlio, un intimo addio prima della perdita del piccolo. Nel film, dopo la morte del figlio, Irene verrà a Primavalle per riscoprire se stessa aiutando la comunità. Gomez prende in mano la scena chiave del film rielaborando la posa e il suo contenuto. Due abbracci a confronto. Il primo struggente e doloroso si trasforma in un caldo abbraccio d’amore. La mamma primavallina vive il figlio, lo coccola, gli racconta una favola. Insieme, lo sguardo rivolto verso l’alto, guardano le stelle. Lo spettatore è invitato a guardare in alto e a sognare. L’immenso quadro a cielo aperto illustra il volto segreto del quartiere, la volontà sempre viva di raccontarsi. L’opera vede i soggetti originali sostituiti da persone reali, una modella di Gomez prende il posto di Ingrid Bergman, mentre un ragazzo dell’Istituto Comprensivo "Via Maffi” sostituisce il figlio Michael, interpretato allora da Sandro Franchina. La figura della madre perde i tratti nordici dell’attrice svedese e prende nuove sembianze, quelle riconoscibili di una madre romana. La madre ci appare ora vivace, nuda e sensuale, un drappo le cinge il corpo scoprendo la spalla. Per via degli accurati effetti luministici, l’opera viene chiamata dai locali “il Caravaggio111 di Primavalle”. Il chiaroscuro favorisce la resa plastica dei corpi e il bianco e nero, comune a tutte le opere di Gomez, mantiene la delicata atmosfera di intimità presente nel film.

Omino 71 – Europa ‘15 – Via Federico Borromeo 88, 2015, Ph Ilaria La Vista Omino 71 è stato il primo Street Artist intervenuto a Primavalle. In questo caso, ha dipinto anche lui l’incantevole attrice svedese Ingrid Bergman. Il volto della donna è mascherato e si inserisce nella schiera dei supereroi mascherati tipici di Omino 71.

111 Michelangelo Merisi (o Amerighi), noto come il Caravaggio (Milano, 29 settembre 1571 – Porto Ercole, 18 luglio 1610) è stato un pittore italiano.

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L’artista ha pensato al film “Europa ‘51” e lo ha trasportato nel presente, proiettandolo nel 2015: così è nato il nome dell’opera “Europa ’15”.

Pixelpancho – Teseo e il Minotauro – Via Pietro Bembo, 2015, Ph Ilaria La Vista

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Pixel Pancho è uno Street Artist torinese nato nel 1984. Porta la sua arte a Primavalle nel 2015 e realizza questo murale, intitolato “Teseo e il Minotauro”. Pixel Pancho si ispira al mito di Teseo e rappresenta un soldato che combatte contro una sorta di robot. Quest’ultimo è il suo marchio di fabbrica. Il lavoro di questo Street Artist è infatti guidato da un mondo dimenticato che si trova sotto una coltre di polvere. In esso, i robot rotti e ammaccati si trovano in decomposizione nel terreno, il loro ferro e rame nei corpi arrugginiti. Pixel Pancho umanizza il loro “fisico” e le loro “gesta” e chiama questi robot con il nome di “Androidèi”, i quali sono una fusione tra i Robot e gli dèi, che si incontrano in un’unica entità soprannaturale. L’artista affronta questa grande superficie di un edificio popolare con una pittura scandita da piccoli pennelli, che ne aumentano vistosamente i livello di dettaglio e coinvolgimento. Attraverso piccoli e minuziosi tratteggi, realizza il profilo dei due personaggi, che si posano su elementi ornamentali naturali. I suoi viaggi in numerose città italiane e straniere hanno permesso al suo stile di evolvere da un semplice robot alle composizioni più complesse tipiche dei suoi lavori odierni.

5.6. Primavalle … mica l’ultima! Nonostante le numerose incertezze e dubbi, l’Associazione Vengo da Primavalle è riuscita ad organizzare anche quest’anno la festa del quartiere, la così detta “Primavalle… mica l’ultima!”, che ha raggiunto così la sua quinta edizione. Si è svolta dal 31 agosto al 4 settembre 2016 e ha visto la partecipazione di numerosi artisti, come l’attore e cantante , i comici Giobbe Covatta e Carmine Faraco, il cantante Piotta, il gruppo musicale italiano “Il muro del canto” e tanti altri, come ballerini e circensi. In contemporanea alla festa, ha preso vita anche la seconda fase del progetto “Muracci Nostri”: il festival “Gian Maria Volonté”, dedicato proprio alla Street Art. Sono stati scelti dagli artisti e dagli abitanti del quartiere nuovi muori da dipingere e così questa periferia si è colorata ancora di più di murales. Artisti come Luis Gomez de Teran, Flavio Solo e Daniele Roncaccia sono tornati all’opera, ma il festival quest’anno si è arricchito di nuovi Street Artist italiani, come per esempio Alessandra Carloni, Violetta Carpino e Tina Loiodice, e stranieri, come il francese La Rouille, lo spagnolo Ze Carrion e la serba Kristina

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Milakovic. L’ideatore di quest’evento è lo stesso del progetto “Muracci Nostri”, cioè lo scrittore Maurizio Mequio. Come ho già affermato in precedenza, ho conosciuto Maurizio il 22 luglio 2016 al mercato coperto “Primavalle I”, situato in Via Sant’Igino Papa, in occasione della presentazione del “Festival Gian Maria Volonté”. In quella circostanza, ho ricevuto da Maurizio tante informazioni sul progetto della Street Art che sta portando avanti in questo quartiere. Maurizio mi ha spiegato che il Festival è stato dedicato a Gian Maria Volonté, che è stato un grande attore e sceneggiatore negli anni 60, ma viene ricordato troppo poco. “Abbiamo scelto di dedicare questo festival a Gian Maria Volonté, perché lui rifiutò molti progetti importanti durante la sua carriera, come ricoprire ruoli per film di Fellini112 o per “Il Padrino” di Francis Ford Coppola.113 È per questo che a noi non piace quando gli artisti o chiunque altro si vendono per fare arte. L’arte di strada deve raccontare storie di cui quella strada e quel palazzo hanno bisogno.”114 Questa dedica si concretizza nel murale di Chekos, un artista italiano nato a Lecce nel 1977. L’opera si trova in Via Federico Borromeo. Ho scattato la foto a questo murale durante un tour organizzato da Maurizio per le strade del mio quartiere. Questa passeggiata mi ha condotto in luoghi e piccole vie che non avevo mai percorso. Sono rimasta sorpresa dal grande interesse che la Street Art ha suscitato negli abitanti del quartiere. L’arte di strada ovviamente è soggetta a giudizi, che siano negativi o positivi. Ad esempio, nel corso del tour,

112 Federico Fellini (Rimini, 20 gennaio 1920 – Roma, 31 ottobre 1993) è stato un regista, sceneggiatore, fumettista e scrittore italiano. 113 Il padrino è un film del 1972, prima pellicola della trilogia omonima firmata da Francis Ford Coppola (Detroit, 7 aprile 1939), regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense. 114 Intervista realizzata da me il 4 settembre 2016, durante un tour organizzato da “Muracci Nostri” per le strade di Primavalle, alla scoperta delle nuove opere realizzate.

68 abbiamo raggiunto una vecchia cabina elettrica con muri fatiscenti, che sono stati ridipinti da alcuni artisti. Le opere presenti sulle quattro facciate della cabina sono state criticate da alcune persone anziane che abitano in palazzi adiacenti alla cabina. La Street Art è anche questo, deve riuscire ad “entrare” nell’animo di persone anziane, che sono magari più restie ad accettare i cambiamenti e potrebbero non recepire il messaggio stesso di un’opera. Ampiamente apprezzata è stata invece l’artista serba Kristina Milakovic, che ha realizzato questo murale in Via Napoleone Orsini 19.

Come si può ben notare da questa foto scattata da me, l’artista in quel momento era ancora all’opera, con tutti i suoi attrezzi: pennelli, vernici e una scala. Ho avuto la possibilità di parlare di persona con Kristina. Quest’artista mi ha detto di aver impiegato 4 giorni per realizzare quest’opera e che non aveva mai lavorato su veri e propri muri, bensì solo su tela. Inoltre, lei non prende ispirazione da nulla per le sue creazioni, inizia a dipingere senza nemmeno sapere ciò che ne verrà fuori. Mi ha anche spiegato che non è stato facile lavorare su questa parete nello specifico, perché

69 era caratterizzata da parti sia ruvide che lisce, che l’hanno portata a cambiare strategia in corso d’opera. Quest’anno, l’artista Solo ha ritoccato un suo murale realizzato lo scorso anno.

Flavio Solo – Wonder Woman – Via Federico Borromeo 80, 2016, Ph Ilaria La Vista Solo ha inserito in quest’opera uno scorcio di una finestra, che ci fa intravedere il mondo in cui la donna incinta vive: Primavalle. È importante sottolineare che l’artista ha comprato a sue spese il materiale per modificare la sua opera. Daniele Roncaccia invece, ha realizzato un nuovo murale su una facciata di una casa popolare. Durante il tour, l’artista era all’opera, anche lui con pennelli, vernici e scale.

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CONCLUSIONE A conclusione del mio studio, posso affermare che la Street Art è un’arte silenziosa, che stupisce l’occhio umano quando meno se lo aspetta. A differenza del passato, in cui sia cittadini che istituzioni consideravano un murale come un mero atto di vandalismo, oggi sono gli abitanti stessi a collaborare con gli artisti di strada e le istituzioni promuovono, con il passare del tempo, sempre nuovi progetti. Sicuramente il mio studio racchiude una parte di ciò che è la Street Art a Roma, città troppo grande da essere totalmente inclusa in queste poche pagine. Inoltre, l’arte urbana è in continua crescita ed evoluzione, nascono nuovi muri e progetti anche all’insaputa di tutti. Un artista sconosciuto può decidere di scendere in strada e di colorare la parete dell’edificio in cui abita. Anche quell’opera sarà considerata come una Street Art, ma non avrà alcuna notorietà. È proprio questo l’aspetto più affascinante dell’arte urbana: non viene commissionata da nessuno, non ci sono regole né limiti di spazio e di tempo. La Street Art coinvolge tutti, dal bambino, al mendicante che ha scelto come sua dimora un sottopassaggio dipinto, all’adulto e all’anziano, che con i suoi occhi ha guardato tante realtà ormai passate, e oggi si trova di fronte a delle novità, a nuove forme di arte, talvolta anche difficili da accettare e comprendere. Grazie all’analisi che ho condotto, oggi sono in grado di vedere Roma da un altro punto di vista. Infatti lo scopo del mio studio è quello di cercare di creare una nuova forma di turismo, in cui i viaggiatori possano approcciarsi anche alle periferie di Roma, per poter ammirare la nuova arte contemporanea. Mentre oggi siamo concentrati a discutere con vivacità del degrado di Roma, la Street Art ci permette almeno di respirare un po’, di dimenticarci dei problemi di questa grande città, di sperare in un cambiamento, e di guardarla come la città più bella del mondo.

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SEZIONE LINGUA INGLESE

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PREAMBLE The reason why I choose to analyze the phenomenon of “Street Art” is because of the annual party that takes place in the neighborhood where I live: Primavalle115 (Rome). This event occurred last year for the fourth time from 31 August to 6 of September, in the usual Parco Anna Bracci, in Via Ascalesi. The objective of the party is to gather the neighborhood’s inhabitants, in order to sing and dance all together and to spend happy moments in order to forget about the daily routine. By attending this event, one evening I discovered in Via Ascalesi, a street where I drive or walk by almost every day, that some artists had painted the walls of some buildings. Suddenly, extraordinary murals colored a peripheral and a pretty degraded neighborhood. Every time I walked or drove by the streets of my neighborhood, a face, an animal or an abstract representation captured my attention. Initially, I thought that young people who have the passion of painting, just like me, had created the murals. Then, after having collected some information, I understood that something else was going on. They are Street Artists and they are part of the movement known as Street Art. At first, I believed that no one knew very much about Street Art because even I was not familiar with it. Then I discovered that the situation was different than that I expected. This is why I did not only see these walls, but I took a picture of them. I discovered the name of the Street Artists, I learned about their inspiration and motivations. Therefore, I carried out an accurate analysis that I developed for my thesis. I had to analyze in-depth this movement, because it includes two of my passions: painting and photography. In fact, I took some of the following pictures for you to see in this section.

115 Primavalle is the 27th neighborhood in Rome.

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“Some people want to make the world a better place. I only want to change the world into a more beautiful place to see. If you do not like it, you can paint it!”116

116 Banksy, back cover of Arnaldi Valeria’s book, Che cos’è la street art? E come sta cambiando il mondo dell’arte, Red Star Press, Rome, 2014.

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INTRODUCTION Street Art is a worldwide artistic movement which covers several countries. Street Artists are often students of Academies of Fine Arts, but recently the person who paints a wall is fond of painting. He desires to establish himself and does not want to remain alone, closed in a room, in front of his canvas anymore. This is why he goes out on the streets and chooses a wall as the background of his paintings. Some artists do not sign their walls, or they sign them with a pseudonym, because if Street Art is not recognized at institutional level, it is seen as vandalism. This is the reason why some museums and galleries look for Street Artists who, on the contrary, are also wanted by the police, because a painting on a wall can be both a masterpiece and an act of vandalism. Street artists’ works transform cities in real open-air art galleries, able to offer unexpected exhibitions to the one who manages to catch them. Wall paintings can be banal or brilliant works, as small as stamps or hundreds of meters long. They are made during the night with a pulsing heart, at the artists' own risk, or they are highly paid by the Municipal Administration. Street Art is a completely free Art for users, although around this movement, a new growing market is developing. The most famous Street Artists’ works are exposed in official art galleries or they are sold at auctions. Furthermore, there is a new alternative form of sale, which is promoted by the artists themselves and it is found online, where Street Artists try to sell one of their paintings to self-finance the creation of other works. Being a worldwide movement, Street Art has also become popular in Italy, where many beautiful paintings color the streets of its most famous cities, like Milan and Rome. In Rome, even though Street Art is on everyone’s lips, it is still shrouded in mystery. When was Street Art born in Rome? Who are the main Street Artists in Rome? Are they Italian or foreign artists? Today, Street Art in Rome is witnessing a period of strong creativity, followed by growing consensus and interest. In order to understand why it has achieved such an increasing success, it is necessary to analyze its roots. Therefore, it is indispensable to explain what Street Art is, why it is called with this name, the differences and the analogies with graffiti, why an artist paints a wall, and who the target audience of the artist is.

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CHAPTER I : STREET ART 1.1. What is it? Why is “Street Art” called this way? Street Art or Urban Art is the name given by the mass media to the forms of art that can be found in the streets, in a public place, in the open-air. These forms of art are often illegal, and an artist creates and paints a wall using different techniques, such as aerosol spray117, sticker art118, stencil119, video projection, sculptures, etc. Street Artists often come from Academies of Fine Arts, but they are also common people with the passion for painting. The outcome is the same: Street Art is represented by all the murals that cover the walls of abandoned and crumbling buildings, in order to embellish them and to eliminate, even if temporarily, some signs of degradation, which no one noticed until that moment.

117 Aerosol spray is a type of dispensing system, which creates an aerosol mist of liquid particles. It is used with a can or bottle that contains a payload and propellant under pressure. 118 Sticker art is a form of street art in which an image or message is publicly displayed using stickers. 119 Stenciling produces an image or pattern by applying pigment to a surface over an intermediate object with designed gaps in it, which create the pattern or image by only allowing the pigment to reach some parts of the surface.

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1.2. Analogies and differences with graffiti The main difference between Street Art and Graffiti is the technique used. Street Artists do not necessarily use only aerosol spray cans and do not inevitably paint only letters. For example, they use brushes or even their hands. We must not confuse Street Art with Graffiti. The latter are a subcategory of Street Art. In fact, while Graffiti focuses on letters, Urban Art is based on more complicated paintings, such as faces, animals, plants, children, etc., which could be associated with mottos or slogans.

On the contrary, various analogies are often common to the two disciplines. Firstly, the place where the artist works is the same, regardless of the kind of painting. Secondly, some of the techniques used are the same. Furthermore, the term “Graffiti” has the same mass media origin of the term “Street Art.”

1.3. Why does an artist paint a wall? Every Street Artist has his own personal motivations, which vary. Some artists use Urban Art as a form of criticism or as an attempt to abolish private property, by laying claim to streets and squares; many times it is through Street Art that painters criticize society and politics. On the contrary, others consider city streets as places where they can exhibit their art, they can establish themselves and they have the chance to show how they conceive reality and the world. Artists who use the streets to express themselves, change their personality and from simple human beings who

78 paint walls they become people, who know how to communicate and how to explain and add a message to their wall. This message could be clear or hidden.

1.4. The target audience Working on the streets gives artists the chance to communicate with a huge number of people. This target audience is often bigger than that of a traditional art gallery or museum. The target audience of Street Artists is not selected according to culture or social class, as occurs in museums. It is composed of the neighborhood’s inhabitants, of passers-by, of people who observe murals from the window of the bus, and of adults, families and young people who specifically go to a particular street where there is a mural. Paintings, marginalized in museums and galleries, invade the streets. While we are used to seeing Street Art works only on buildings located in rich and noble neighborhoods and we do not expect to see them in humbler areas, this movement contradicts the rule: today, wall paintings can also be found in suburbs, in abandoned military barracks, under railroad bridges. Street Art unexpectedly bursts into people’s everyday life. Murals are a kind of art that you also see by chance: when you least expect it, you go round the corner and you find in front of you a painting on the façade of a building. Street Art belongs to everyone, it is free and belongs to the person who crosses that specific road or underpass. It is a form of public art, even when no institution finances it, but the artist himself spends money for colors, brushes, spray cans, and in many cases does not sign the wall. Therefore, Street Art is a perfect form of art for Italian citizens, because statistics show us that half of them do not attend exhibitions and museums. There are numerous reasons for this situation: lack of interest, lack of time and culture, laziness, but especially the cost of the entrance ticket. With Street Art we do not have any of these problems: you are forced to be interested in a mural that covers the façade of the building, which is near where you live; it is inevitable that you see it. You are obliged to have time to admire a wall painting, because it is often located along a street that you cross every day. Since there is no entrance ticket, you can take all the pictures you want, from any perspective, with or without using the flash, and therefore you are not forced to follow the rules imposed by a museum.

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CHAPTER II : THE HISTORY OF STREET ART IN ROME 2.1. When was Street Art born in Rome? In order to fully understand when Street Art was born in Rome, we have to go back in time to 1888, when the splendid Apollo-Tor di Nona Theater was abruptly demolished due to the construction of the banks of the Tiber River120. The loss of this great attraction changed the reality and the life of Tor di Nona’s neighborhood and its inhabitants. Institutions and people started to forget about the area and this caused a slow and a constant degradation of it, until 1970, when the situation became unbearable and intolerable; citizens were not supplied with the fundamental goods and the buildings needed considerable maintenance and restoration. Furthermore, the absence of the Municipality of Rome made the situation difficult for the inhabitants. This is why citizens joined forces in 1976 to protest against the Municipality. A group of young people between the ages of 20 and 25, who were mostly students of the Architecture Faculty, supported the protest. All together, they decided to paint some walls on the streets with the “imaginary world” which they yearned for and so, they created the first mural on an urban scale.

They chose to show their anger in a peaceful manner, becoming the first “writers” of Rome. They painted some scenes of daily life, trying to make people happy and unite them to coexist with unreal characters, such as mermaids, flying animals like fish, birds, donkeys, etc. They represented Utopia, which is the search for a better life, even if it was apparently impossible to attain. The symbol of the protest and of

120 The Tiber is the main river of central Italy.

80 the group’s ideals was “The Flying Donkey” in order to remember that there is always the possibility to dream. Therefore, Street Art in Rome was born during the '70s as a form of criticism. The protest did not immediately have the desired outcomes, until December 1976, when the Mayor of Rome Giulio Carlo Argan121 and the spokesperson for the Arts Renato Nicolini understood the message of the protest and a redevelopment plan was carried out in the neighborhood of Tor di Nona. In 1978, the works started and the Municipality of Rome ended the restoration of the buildings in 1981. As a consequence the murals were destroyed. Only the fragment of “The Flying Donkey” remained intact, in order to remember the extraordinary experience.

2.2. The first artists “The Flying Donkey” was the first example of Street Art, through which the artists, by decorating streets, squares and buildings, wanted to launch an “open-air” message that everyone could see, in order to show that we can change our way of seeing reality. Many young Romans who gradually got close to Street Art, such as Diamond, Alice Pasquini, Klevra and J.B. Rock, followed this example. They are Roman Street Artists and they were born in the seventies. They created the first murals in Rome.

2.3. The current artists Certainly, Roman Street Artists continue today to paint new beautiful and wonderful walls, not only in Rome, but also in other Italian and foreign cities. Today’s artistic panorama in the Capital of Italy is no longer restricted and concentrated only on Roman Street Artists, but it is much broader. It is composed not only of Italian Street Artists, such as Solo, Sten and Lex and David Vecchiato, but also of international ones, like Clemens Behr, Jerico, Gomez, Ron English, Kobra and Nathan Bowen. Since this section of my thesis is in English, I focused my attention particularly on two Street Artists: the American Ron English and the Englishman Nathan Bowen, who both created some murals in Rome. Then, I decided to dedicate another chapter to Banksy, the most famous Street Artist in the world.

121 Giulio Carlo Argan was the mayor of Rome from 1976 to 1979.

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CHAPTER III : RON ENGLISH 3.1. Who is he? Ron English was born and raised in Illinois122 in 1966. He is one of the most prolific and recognizable artists alive today. Ron English has bombed the global landscape with unforgettable images, on the streets, in museums, in movies, books and television. He has always criticized the American culture. In his murals, he plays with the symbols of consumer culture and with language of advertisement. He is influenced by Andy Warhol123 and he is considered his heir. He likes mixing quotations from strips. A comic strip is a sequence of drawings arranged in interrelated panels to display brief stories, with text in balloons and captions. He also likes playing with the icons of modern culture and marketing, like Superman124, Mickey Mouse125 or Batman.126 He has always mocked tobacco multinationals, fast food chains and advertising symbols, revisiting them in all the ways he prefers. An example of this kind of art is the obese fast-food mascot “MC Supersized”, created by Ron English, against the junk food sold by the biggest fast food chain in the world: McDonald’s.

122 Illinois is a state in the midwestern region of the United States. 123 Andy Warhol (Pittsburgh, August 6, 1928 – New York, February 22, 1987) was an American artist who was a leading figure in the visual art movement known as pop art. 124 Superman is a fictional superhero appearing in American comic books. The writer Jerry Siegel and the artist Joe Shuster created the character in 1933. 125 Mickey Mouse is a funny animal cartoon character and it is the official mascot of The Walt Disney Company, a multinational company dedicated to children entertainment. 126 Batman is a fictional superhero appearing in American comic books. The writer Bill Finger and the Artist Bob Kane created the character.

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3.2. Ron English’s most famous mural - The Abraham Obama

Ron English's "Abraham Obama" mural appeared in Boston on July 4, 2008 during the presidential elections in America. As we can clearly see, Ron English represented the same face with different colors many times. The face is the fusion between America’s 16th and 44th presidents, which means between Abraham Lincoln and Barack Obama. Although he actively supported Obama’s candidacy, the artist contends that the image is not propaganda, but an examination of culture, history and ideas.

3.3. His first time in Rome – 2010

This mural represents Ron English’s first time in Rome and it is located in Piazza Giustiniani, in the former slaughterhouse of Testaccio127, one of Rome's neighborhoods.

127 Testaccio is the 20th neighborhood of Rome, deriving its name from Monte Testaccio. It is located in the city’s first Municipality.

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It is a revisiting of Pablo Picasso’s Guernica.128 Ron English chose to paint the Guernica in the “x-ray” version. The wall is composed of skeletons situated in the same position of the original work by Picasso. The mural’s aim is a tribute to Guernica’s martyrs, so as not to forget them.

3.4. His second time in Rome – 2013

This work covers a wall in Via dei Pisoni in the Quadraro neighborhood129 in Rome. This is the second time Ron English visited Rome. David Vecchiato, an Italian Street Artist, called him and asked him to paint something special for this suburb of Rome. Ron English chose The Temper Tot as the main character of his

128 Guernica is an oil painting on canvas mural by the Spanish artist Pablo Picasso. It was completed in June 1937 and created in response to the bombing of Guernica, a Basque Country village in northern Spain. 129 Quadraro is the urban area of the fifth Municipality of Rome.

84 mural. The Temper Tot is a Baby Hulk130, with the face of a 2-year-old child and the body of Mister Universe. The contrast between the strength of the body and the immaturity of the face is a warning for powerful countries, which have a strong army but an inadequate and immature government and leadership. Baby Hulk’s expression represents the face that all children have before crying. Next to the Baby Hulk, he drew a distressing Mickey Mouse131, who is the symbol of the American pop culture that pollutes the world with consumerism. Mickey Mouse wears a gas mask that makes him immune to the voracity of the market. Through the notoriety of Mickey Mouse, Ron English tries to fight against degradation. Both the Baby Hulk and Mickey Mouse are painted in 3D, unlike the other background characters. We can see two superheroes: Batman132 and Superman133, two icons who fight against darkness and evil, and other cartoon characters were revisited. In order to create more awesomeness, these characters have soft lines and they are painted with pastel colors. Ron English's mural aims to include people in the modern art world; he does not give an explicit meaning of the wall because everyone will find his own. By working in the neighborhood of Quadraro, Ron English became fond of it. He said that his tie with the territory is fundamental to integrate his works into it. A mural is a piece of the suburb; it has to show his lifestyle and make people think. This Street Art aspect makes Ron English feel a citizen of the world and not an American citizen.

130 Hulk is a fictional superhero appearing in American comic books. The writer Stan Lee and the artist Jack Kirby created the character. 131 See footnote 125. 132 See footnote 126. 133 See footnote 124.

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CHAPTER IV: NATHAN BOWEN 4.1. Who is he? Nathan Bowen is a Street Artist from South East London. He studied at the United Kingdom’s best and most famous art school: the Central Saint Martins College of Art and Design. It was there that he learnt how to experiment with art using different materials. He transforms old crumbling and vandalized walls into new colorful and creative spaces. He gives the streets an artistic reincarnation, making them look vibrant and eye catching to members of public as they walk by. The old spaces become works of art. Nathan uses pens and acrylic paints to create his walls. As we can clearly see from this work, Nathan Bowen’s style is fast, energetic, dynamic, unique, sharp, emotional, funny, vigorous and experimental. Nathan calls this kind of attitude towards art “After Lives” art movement, which gives the streets a creative rebirth by producing artwork on abandoned buildings and walls, giving them an artistic after life. He uses art galleries to earn some money, but he only spreads his social message on the streets. I like Nathan’s style, because through quick lines, he manages to create wonderful masterpieces.

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4.2. His work in Rome Nathan painted this work on three metal cabins situated in San Giovanni Square in Rome. Today this work has disappeared. The distinctive style of Nathan is visible in this work called “Nuns.” His walls reflect the places he has visited, the people he has met and the situations he has experienced. He transforms all of these life experiences and expresses them through art and creativity. Perhaps, in this case he met some nuns and decided to paint them because he experienced some important moments with them. The message he wants to communicate through his works is that anyone can be an artist. He encourages people who paint at home to use the streets as their art gallery. The streets are always there and they are waiting for artists. Nathan uses the streets as a gallery, everybody can go there for free to enjoy the paintings and that is what Street Art is all about: bringing people together. He believes that even people who are not really interested in art still get to see his works because his art becomes a part of everyday life.

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CHAPTER V: BANKSY 5.1. Who is he? Banksy is the most famous Street Artist in the world. We do not know very much about him. He was born in Bristol134 either in 1974 or 1975 and he started his career as an artist by admiring the works of Blek Le Rat.135 He was part of a graffiti crew in Bristol whose name was “DryBreadZ”. He started to lay the foundations for Street Art during the ‘90s. Stenciling136 is Banksy’s favorite technique, because it allows him to create quick and significant images on the streets. In this way, he has the possibility to serialize the message he wants to spread. The example is “Love is in the air, The Flower Thrower”, an artwork painted with spray on canvas that has acquired great notoriety over the years, becoming the symbol of young people’s protest against society. War, capitalism and liberty are the themes that have always been the primary sources of inspiration for Banksy’s art, which is characterized by a strong component of social protest. His style is original and different from other artists. He gets his inspiration from some symbols and people with a strong media impact, such as photos, politicians, the cinema and famous cartoons, slogans and advertising, and then he eradicates them from their original context and he creates something new. He uses the content of mass media to criticize them. In his works, there are always two different worlds: a positive reality and a negative one. On the one hand, we can find situations of well-being, calm and pleasure. On the other hand, his artworks include ideas of sadness, anxiety, pain and anguish.

134 Bristol is a city in South West England. It is England's sixth and the United Kingdom's eighth most populous city. 135 Blek le Rat, born Xavier Prou in Boulogne-Billancourt, Paris 1951, is one of the first graffiti artists in Paris, and the originator of stencil graffiti art. 136 See footnote 119.

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The best example of this kind of “style” is the Mona Lisa137 with a missile launcher in her hands. Banksy has a strong creative strength and an extraordinary communicative power. He paints portraits of rats, monkeys, police officers, soldiers, children and the elderly. All these characters, through Banksy’s art, want to launch a message against war, capitalism and institutions.

Banksy defines rats and says, “They exist without permission. They are hated, hunted and persecuted. They live in quiet desperation amongst the filth. Yet they are capable of bringing entire civilizations to their knees. If you are dirty, insignificant and no one loves you, then rats are your model to follow.”138

5.2. History of Bansky’s artworks In 1998, Banksy, together with Inkie, a leading Street Artist from Bristol, organized “Walls on Fire”, the first English Street Art event. During an entire weekend, numerous artists coming from the UK and Europe drew a 365-meter-long wall around Harbourside, a neighborhood in Bristol. In 1999, Banksy painted one of his first best-known works: “Mild Mild West”. He painted it on the wall of a techno and hip-hop record store called “Subway Records”. The work shows a bear throwing a Molotov cocktail at the police. Today this work is a distinctive part of the city of Bristol. In 2000, he moved to London and he started to paint rats. In

137 The Mona Lisa is a portrait of a woman, painted by the Italian artist Leonardo da Vinci. 138 Banksy, Wall and Piece, L’ippocampo, Milan, 2011, p. 95.

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February 2000, he went back to Bristol for his first exhibition at Severnshed restaurant139, which in the past was a sort of floating hut. His works were all sold during the opening ceremony. In 2003, Banksy opened the Turf War Exhibition in a warehouse. This exhibition caused a tremendous outcry for the presence of live pigs and a live red-painted heifer, covered with faces of Andy Warhol140. This gesture drew the attention of animal rights activists, who chained themselves to the entrance. In 2003, Banksy’s raids in museums started. He was in disguise when he went to the British Museum141 in London. In a room, he hung a reproduction of a cave drawing on a stone: the silhouette of a man running behind a shopping cart. The work is signed Banksymus Maximus. In 2004, Banksy went to Piccadilly Circus142 disguised as Ronald McDonald143. There he attached a child mannequin to a huge flying balloon with the McDonald’s logo. The event went on nine hours and was called “McDonald’s is stealing our children.” It only ended when the big balloon started to deflate and the child mannequin ended up under a bus. Banksy’s raids in museums continued. He managed to go to the most important museums in the world. At the Louvre144, the close-circuit television cameras filmed him attaching a portrait of the Mona Lisa145 with a smiling face. In March 2004, he went to

139 The famous Severnshed restaurant and cocktail bar is situated on the picturesque Bristol neighborhood. The restaurant address is The Grove, Bristol BS1 4RB, The United Kingdom. 140 See footnote 9. 141 The British Museum is one of the biggest and most important museums in the world. Sir Hans Sloane, a physician and scientist, founded it in 1753. 142 Piccadilly Circus is a famous square of London. It is a meeting point for young people and it is situated in the City of Westminster. 143 Ronald McDonald is a clown character used as the primary mascot of the McDonald's fast-food chain. 144 The Louvre is the world's largest museum and a historic monument in Paris, France. 145 See footnote 123.

90 the Metropolitan Museum146, in which he left a portrait of a woman wearing a gas mask; at the Brooklyn Museum147 he hung an 18th century warlord, with a spray can in his hands. Later on, he moved to London and went to the Tate Gallery148. Here, he dressed up as a retired man, hiding his face with a hat, and he managed to hang some of his paintings that he had in a bag. The close-circuit television cameras showed the artist looking around and quickly attaching his works next to the museum’s masterpieces. In August 2004, Banksy produced a series of 10 pound- banknotes, swapping Queen Elisabeth’s149 face with that of Princess Diana150, also changing the text from “Banks of England” to “Banksy of England”. In 2005, Banksy traveled to Palestine151 because the Palestinian Conflict had a special place in his heart. This is the reason why he created Santa’s Ghetto, an event that took place in Bethlehem. Fourteen international artists chosen by Banksy painted the Gaza Wall. Banksy decided to paint the imaginary world he would have seen if he had been a prisoner behind this wall. He drew a young girl who is searching for a soldier, a glimpse of a beautiful panorama, a young girl who tries to go over the wall flying

146 The Metropolitan Museum of Art, colloquially "the Met", is located in and it is the largest art museum in the United States. It is among the most visited art museums in the world. 147 The Brooklyn Museum is an art museum located in the New York City neighborhood of Brooklyn. 148 Tate is an institution that houses the United Kingdom's national collection of British art, and international modern and contemporary art. 149 Elizabeth II (London, April 21, 1926) is the Queen of the United Kingdom, Canada, Australia, and New Zealand, and Head of the Commonwealth. 150 Diana Spencer, who is better known as Lady D (Sandringham, July 1, 1961 – Paris, August 31, 1997), was the first wife of Charles, Prince of Wales. 151 Palestine is a geographical region in Western Asia between the Mediterranean Sea and the Jordan River.

91 with balloons, two big armchairs near a window, in which there is a mountain landscape, and some broken lines to be cut with scissors, in order to open a “door” and run away. Banksy declared that the Israeli Government built a wall that surrounded the occupied Palestinian territories. This wall is three times higher than that of Berlin152 and its 700 km long. According to international law, the wall is illegal and it contains Palestine in the world’s largest open-air prison. In 2006 Banksy surprised SoHo’s153 inhabitants by placing an English bleeding phone booth overturned on the floor because a pickaxe killed it. Even if the Westminster Council immediately removed it, British Telecom described this art attack as “an amazing visual comment of the company’s transformation from an old-fashioned telecommunications company into a modern services provider.” In 2010, around Brighton154 harbor, the citizens found an unusual merry-go-round: a dolphin caught in a fishing net that is trying to jump over an oil barrel. This artwork represents a strong protest against the British Petroleum oil company that is believed to be responsible for the environmental disaster in the Mexican Gulf.155

152 The Berlin Wall was a barrier that divided West and East Berlin from 1961 to 1989. Berlin is the capital of Germany. 153 SoHo is an area of the City of Westminster and is part of the West End of London (England). 154 Brighton is a city situated in East Sussex (England). 155 The Gulf of Mexico is one of the biggest gulfs in the world.

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5.3. Banksy in Italy Banksy has been to Italy only once. In Naples156, he left two particular works: the first one was situated in Via Benedetto Croce and it represented the Ecstasy of Saint Teresa by Bernini157 from a new point of view. The Virgin Mary here was in ecstasy for hamburgers, coke and fries. Through the Virgin, who was the symbol of consumerism in this case, Banksy mocked the biggest fast food chain in the world: McDonald’s. An unknown Street Artist, who painted something else on Banksy’s masterpiece, painted over this wall in 2010. The second Banksy wall is located in Piazza dei Girolamini, in the center of Naples, and its name is “The Virgin Mary with a gun”. The Virgin Mary has a particular aureola: a “gun”. It is as if she wanted to shoot somebody. Unfortunately, Banksy has never created artworks in Rome, but his creations have been displayed in Palazzo Cipolla, located in Via del Corso158. The exhibition took place from May 24 to September 4, 2016. I visited it and, by looking at his works, I understood just how much Banksy criticized society. Sometimes, I laughed in front of one of his paintings, but other times I thought about their meanings. I was surprised by the significant strength of a simple drawing made with stencil or spray on canvas. Finally, I transformed myself into an artist for a couple

156 Naples is the chief town of the Italian region Campania and the third-largest municipality in Italy, after Rome and Milan. 157 The Ecstasy of Saint Teresa is the central sculptural group in white marble set in the Cornaro Chapel, in the church of Santa Maria della Vittoria (Rome). It was created by Gian Lorenzo Bernini (Naples, 7 December 1598 – Rome, 28 November 1680), an Italian sculptor and architect. 158 Via del Corso is one of the main streets in the historical center of Rome.

93 of seconds and I wrote on an exhibition wall “If I were Banksy, I would not do anything except what he does.” Even if we do not know who Banksy is, it is important to follow his art, in order to teach young people to protest, when society and laws are not moving in the right direction.

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CONCLUSION Thanks to the study I carried out, by specifically analyzing the characteristics of Street Art, today I am able to see Rome from a different point of view. The aim of my thesis is to create a new kind of tourism. Nowadays, tourists come to Rome and they visit traditional museums and galleries. They do not know anything about the suburbs of Rome and therefore they do not know much about Street Art. This artistic movement allows them to see this beautiful city no more from an archeological and monumental point of view, but from a new perspective. Tourists have the possibility to come back to their place of origin with a broader cultural baggage, because through Street Art, they learn about new realities, new artists and a new kind of art, which is developing on the streets. By concentrating my attention on the world of Street Art, I have become a tourist wandering the streets of Rome. I was not familiar with some peripheral areas of the city, so I went there to take pictures of the murals. In this way, I discovered new lifestyles and the habits of people, who live in the same city where I live, but just 50 or 60 kilometers far from me. Street Art transforms cities, such as Rome, into open-air art galleries. This kind of art movement is very important not only for tourists, buy mainly for the citizens themselves, because it allows the development of socialization and makes us understand how great the power of human beings is if people collaborate for the common good. Finally, while today we are concentrated on Rome’s degradation, Street Art gives us the possibility to forget about some of this big city’s problems, to hope for change and to see Rome as the most beautiful city in the world.

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SEZIONE LINGUA FRANCESE

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PRÉFACE La raison pour laquelle j’ai choisi de focaliser mon étude sur le Street Art a été la fête qui a lieu chaque année dans le quartier de Primavalle159 (Rome), où je vis. Cette manifestation a atteint sa quatrième édition l’année dernière du 31 août au 6 septembre 2015, dans le parc Anna Bracci, rue Alessio Ascalesi et elle a été organisée par l’association « Vengo da Primavalle », qui se compose de citoyens du quartier. Les habitants de la banlieue, à travers cette fête, se proposent de montrer la partie la meilleure de Primavalle et ils ont le désir de créer des moments de socialité. Au cours de cette manifestation, tous les citoyens du quartier se réunissent dans le but de chanter, danser et s’amuser, afin d’oublier les problèmes de la routine quotidienne. Moi aussi, j’ai participé à une des soirées et j’ai eu l’occasion d’admirer dans la rue Ascalesi, que je parcours presque tous les jours, les premières peintures murales réalisées par des artistes. Un quartier si périphérique et laissé à l’abandon comme Primavalle s’était tout à coup coloré de murales de toutes sortes. Chaque fois que je parcourais les rues de mon quartier, un visage, un animal ou une représentation abstraite captait mon attention. Au début, je pensais que ces œuvres étaient seulement de simples dessins réalisés par des jeunes qui avaient, comme moi, une grande passion pour la peinture. Seulement après quelque temps, en m’informant, j’ai compris qu’il s’agissait de quelque chose d’autre. Ces jeunes sont des artistes, ou mieux des « Street Artists », qui font partie d’un mouvement artistique connu dans le monde entier et qui porte le nom de « Street Art ». Avant tout, je croyais que personne ne connaissait le Street Art, parce que moi aussi, j’avais peu d’informations. Ensuite, j’ai découvert que la situation était différente. Par conséquent, je n’ai pas seulement admiré ces chefs- d’œuvre, mais j’ai commencé à les photographier, j’ai trouvé les noms des Street Artists qui ont réalisé les murales et j’ai connu leurs sensibilités et motivations. Donc, j’ai développé une étude attentive et soignée du Street Art dans mon mémoire. J’ai voulu faire une analyse spécifique d’un mouvement qui renferme deux de mes passions : la peinture et la photographie.

159 Primavalle est un quartier situé au nord-ouest de Rome en Italie.

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« Certaines personnes veulent faire du monde un lieu meilleur. Je veux faire du monde un lieu meilleur à voir. S’il ne te plaît pas, tu peux le repeindre ! »160

160 Banksy, quatrième de couverture du livre de Arnaldi, V., Che cos’è la street art ? E come sta cambiando il mondo dell’arte, Red Star Press, Rome, 2014.

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INTRODUCTION Le Street Art ou Art Urbain est un mouvement artistique contemporain de portée mondiale. En effet, il est amplement diffusé dans beaucoup de pays. Les artistes, qui s’appellent « Street Artists » sont souvent des étudiants de l’Académie des Beaux-Arts, même si récemment, un grand nombre de personnes passionnées de peinture se dédie à cette typologie artistique. Le « Street Artist » est poussé par l’envie d’émerger et il ne se contente plus d’être renfermé dans une chambre devant une toile. C’est pour ça, qu’il décide de sortir dans la rue et, dans le quartier où il vit, il choisit un mur comme toile pour ses œuvres. Certains artistes ne signent pas leurs peintures, ou ils laissent un pseudonyme, parce que si l’art urbain n’est pas reconnu au niveau institutionnel, il est donc considéré comme vandalisme. C’est la raison pour laquelle certains Street Artists sont disputés par les musées ou les galeries, tandis que d’autres sont recherchés par la police. Les œuvres des artistes transforment les villes en de véritables galeries d’art en plein air, capables d’offrir aux yeux des passants, des expositions inattendues. Les murales peuvent être des œuvres banales ou géniales, aussi petites qu’un timbre-poste ou mesurant des centaines de mètres carrés. Elles peuvent être créées au cœur de la nuit anxieusement, aux risques et périls des artistes, ou au contraire peuvent être grassement payées par les administrations communales. Le Street Art, art absolument gratuit pour les consommateurs, a assisté depuis quelques temps, à une forte augmentation du marché, qui peut être officiel, celui des galeries et des hôtels de ventes, mais aussi en ligne, promu par les artistes comme forme d’autofinancement pour la réalisation d’autres œuvres dans la rue. Arrivé en Italie aussi, le Street Art s’est donc installé dans les quartiers des grandes villes comme Milan et Rome, qui se sont colorées de peintures merveilleuses. Le Street Art à Rome reste encore enveloppé de mystère. Quand est-t-il né à Rome ? Qui sont les principaux protagonistes à Rome ? Est-ce qu’ils sont italiens ou étrangers ? Aujourd’hui, cette forme d’art à Rome vit une phase de créativité très intense, accompagnée par un consensus et un intérêt croissants. Mais, pour mieux comprendre comment il a obtenu un succès si grand, il est nécessaire d’analyser ses racines. Il faut donc expliquer ce qu’est le Street Art, pourquoi il porte ce nom, toutes

100 les différences et les analogies avec les graffiti, sans oublier les motivations qui poussent un artiste à réaliser un mural et le public auquel il s’adresse.

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CHAPITRE I : LE STREET ART OU ART URBAIN 1.1. Qu’est-ce que c’est ? L’art urbain ou Street Art est le nom que les mass média donnent aux formes d’art qui se développent dans les lieux publics, souvent de manière illégale, à travers les différentes techniques du spray161, du sticker art162, du pochoir163, des projections vidéo, des sculptures, etc. … Les artistes sont souvent des étudiants de l’Académie des Beaux-Arts, mais il y a aussi des personnes qui ont la passion de l’art. Le résultat ne change pas : l’art urbain est représenté par tous les murales qui couvrent les murs des édifices abandonnés ou délabrés, dans le but de les enrichir et d’éliminer, même si de manière temporaire, les signes d’une dégradation indifférente aux yeux de la société jusqu’à ce moment.

161 Un spray est un dispositif mécanique qui permet de vaporiser un liquide en fines gouttelettes. Il est nommé aussi aérosol ou bombe. 162 Le sticker art est une forme d'art urbain qui consiste à publier une image ou un message à l’aide d’autocollants, apposés dans un espace public. Ces stickers peuvent supporter des graffiti, des logotypes ou des dessins. 163 Le pochoir est une technique d'impression ou picturale, qui permet de reproduire plusieurs fois des caractères ou des motifs sur divers supports.

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1.2. Les analogies et les différences avec les graffiti Nous ne devons pas confondre l’art urbain avec les graffiti. En effet, les graffiti peuvent être considérés comme une branche du Street Art. La différence substantielle entre les deux formes d’art est la technique. Il faut souligner que les graffiti se concentrent uniquement sur l’étude des lettres, au contraire du Street Art, qui s’exprime à travers des images différentes, comme par exemple des visages ou animaux, qui peuvent être accompagnés parfois par des slogans.

À l’inverse, le point de rencontre qui permet d’homologuer les deux disciplines est le lieu, certaines modalités d’exécution et l’origine médiatique du terme.

1.3. Désir de peindre Chaque artiste a ses propres motivations personnelles, qui peuvent être très variées. Il y en a certains qui pratiquent l’art urbain comme une forme de critique ou comme un moyen pour abolir la propriété privée, en revendiquant les rues et les places d’une ville. À travers l’art urbain, les Street Artists contestent fréquemment leur société ou la politique. D’autres artistes voient les villes comme des lieux dans lesquels ils peuvent exposer leur art, afin de montrer, à n’importe qui, leur vision du monde. Agir dans les rues transforme l’artiste d’un simple être humain qui réalise un mur, à une personne, qui est capable de communiquer et peut ajouter un message à son œuvre. Le message d’un mural peut être clair ou caché.

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1.4. Le public Peindre dans une rue donne à l’artiste la possibilité d’avoir un public plus nombreux que celui d’une galerie d’art traditionnelle. Le public du Street Art n’est pas sélectionné selon une culture ou une classe sociale, comme il arrive dans les musés. Il est composé de personnes qui habitent dans un quartier, de passants, des gens qui observent les peintures de la fenêtre de l’autobus, ou qui sortent dans la rue exprès pour aller admirer les murales. À travers le Street Art, le monde de la peinture, marginalisé à l’intérieur des musées et galeries, envahit les rues. L’organisation de l’espace urbain est simple et il est le résultat d’éléments pratiques et symboliques, qui reflètent la nature des différents groupes sociaux. Nous sommes habitués à l’idée que seulement les édifices de quartiers riches sont pleins d’œuvres d’art merveilleuses, auxquelles nous ne nous attendons pas dans des lieux plus modestes. À l’inverse, le Street Art contredit la règle : il éclaire les faubourgs, les casernes abandonnées, les ponts des chemins de fer. Il fait irruption dans la vie quotidienne de personnes qui ne fréquentent pas le monde de l’art. Le Street Art est un art que nous rencontrons par hasard, au cours d’une promenade dans une rue de notre quartier. Le Street Art appartient à tous, il est gratuit et c’est un art public, même si les institutions ne le promeuvent pas, mais c’est l’artiste même qui dépense son argent pour acheter les couleurs, les pinceaux, les vernis et le spray. Enfin, l’art urbain est parfait pour les Italiens, parce que les statistiques nous montre que la moitié des Italiens ne fréquente ni les expositions ni les musées. Les raisons sont nombreuses : ils sont désintéressés, ils n’ont pas le temps, ils sont paresseux, ils manquent de culture et ils ne veulent pas dépenser de l’argent pour acheter le billet d’entrée. À travers le Street Art, tous ses facteurs disparaissent : une personne doit forcément être intéressée par un mural qui recouvre la façade d’un immeuble à côté d’où elle vit ; il est inévitable que ses yeux le regardent. Elle est obligée d’observer le mural, parce qu’il est souvent positionné dans une rue ou elle passe tous les jours. De surcroît, elle ne doit rien payer pour admirer l’œuvre d’art et en outre, elle peut la photographier, de toutes les façons qu’elle veut et de toutes les perspectives qu’elle

104 préfère, avec ou sans utiliser le flash, et donc elle n’est pas obligée de suivre les règles imposées par un musée.

CHAPITRE II : HISTOIRE DU STREET ART À ROME 2.1. Quand est-t-il né à Rome ? Pour mieux comprendre la période dans laquelle le Street Art est né à Rome, il faut remonter en 1888, quand le Théâtre Apollo-Tor di Nona fut démoli, à cause des travaux pour la construction des berges du Tibre.164 Dans le lieu où il y avait le théâtre, une stèle commémorative fut positionnée en 1925. Cette stèle est encore visible aujourd’hui. La perte du Théâtre causa un fort changement pour la zone, qui fut entraînée vers l’oubli et la dégradation. En 1980, la situation atteignit un niveau insoutenable pour les habitants. Les principaux services urbains n’étaient plus suffisants et les habitations du quartier nécessitaient des travaux de manutention et de restructuration. De surcroît, l’absence de la Municipalité de Rome rendait la situation de plus en plus grave pour les citoyens. Donc, en 1976, les habitants se réunirent dans une manifestation de protestation contre la Municipalité, et ils furent soutenus par un groupe de jeunes étudiants de la faculté d’architecture de l’âge de 20 et 25 ans. Tous ensemble, ils menèrent une

164 Le Tibre est le fleuve qui traverse Rome, la capitale de l’Italie.

105 protestation singulière. Ils décidèrent de peindre les murs des habitations et ils représentèrent le monde idéal auquel ils aspiraient. Ils réalisèrent donc le premier mural à l’échelle urbaine. Ils manifestèrent leur colère sans être violents, mais en devenant les premiers “writers” de Rome. Dans le mural, il cherchèrent de faire coexister les scènes de la vie réelle, avec des personnes heureuses et unies, montrées à la fenêtre ou assises devant les magasins, avec des personnages fantastiques, comme les sirènes, les animaux volants, comme par exemple les poissons, les oiseaux, les ânes, etc… Ce monde peint était l’Utopie, à savoir la recherche d’une meilleure réalité, même si elle était apparemment impossible à atteindre. Le symbole de la rébellion et des idéaux du groupe était « l’âne qui vole », afin de rappeler qu’il y a toujours la possibilité de rêver. Le Street Art à Rome naquit donc dans les années soixante-dix comme forme de contestation. La révolte n’eut pas immédiatement les résultats désirés, jusqu’au moment où le nouveau conseil municipal, élu en 1976, accueillit les instances du peuple et le maire de Rome Giulio Carlo Argan165 commença un plan d’amélioration du quartier de Tor di Nona. En 1978, la Municipalité de Rome ouvrit le chantier et les travaux de restauration des édifices terminèrent en 1981. Evidemment, après la restauration, tous les murales furent détruits. Le seul fragment sauvé fut « l’âne qui vole », afin de rappeler l’extraordinaire expérience de la protestation. « Nous savions que, si la protestation était allée à bon port, les dessins auraient été condamnés : ils contenaient la graine de leur destruction. D’ailleurs, leur caractère provisoire était un aspect positif. Leur nature éphémère appartenait à notre façon de voir les choses, à la légèreté à travers laquelle nous voulions présenter le problème. »166

165 Giulio Carlo Argan fut le maire de Rome de 1976 à 1979. 166 Paolo Ramundo, interview délivrée à Mimmo Frassineti, photographe et journaliste free-lance indépendant. p. 9 du livre de Frassineti, M., Campitelli, A., Scagliosi, C., Street Art a Roma, come cambia la città, De Luca Editori d’Arte, Rome, 2015.

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2.2. Les premiers artistes « L’âne qui vole » a été le premier exemple de Street Art, à travers lequel les artistes ont voulu lancer un message « à ciel ouvert » visible par tous, pour démontrer qu’il est possible de changer le point de vue d’où nous voyons une ville. Cet exemple fut suivi par d’autres jeunes romains qui, graduellement, se sont approchés du Street Art. Ces artistes s’appellent Diamond, Alice Pasquini, Klevra et J.B. Rock. Ils sont tous nés dans les années soixante-dix et ils ont créé les premiers murales à Rome.

2.3. Les artistes actuels Les premiers artistes romains certainement continuent, encore aujourd’hui, à réaliser de nouveaux murales, pas seulement à Rome, mais aussi dans d’autres villes italiennes et étrangères. L’actuel panorama artistique de la capitale ne se concentre plus seulement sur les artistes romains, mais il est plus vaste. Il n’est pas composé uniquement d’artistes italiens, comme par exemple Solo, Sten et Lex et David Vecchiato, mais aussi d’artistes internationaux, comme Kobra, Gomez, Jerico, Clemens Behr, Christian Guemy (C125), Lek & Sowat, Seth, La Rouille et Veks Van Illik. Du moment que cette partie de mon mémoire est en langue française, j’ai décidé de la consacrer à un artiste français, qui s’appelle Seth et qui a réalisé un grand nombre de murales à Rome. En outre, j’aimerais parler de La Rouille, qui est français lui-aussi et qui a peint un mural dans le quartier de Primavalle, où je vis.

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CHAPITRE III : SETH 3.1. Qui est-t-il ? Seth est le pseudonyme de Julien Malland, un artiste français né à Paris en 1972. Diplômé à l’École Nationale des Arts Décoratifs et passionné par la culture pop, depuis 2003 il parcourt le monde entier à la rencontre d’artistes de cultures différentes, en élargissant ses horizons sur la vie et sur l’art urbain. Il va en quête de nouvelles façons d’aborder le Street Art et, par conséquent, il enrichit sa valeur artistique, sociale, philosophique, métaphorique ou tout simplement urbaine. Son approche à la peinture vise à éveiller un dialogue artistique, qui peut se traduire sous la forme d’une collaboration avec des artistes locaux ou comme une étude de toutes les techniques traditionnelles qu’ils emploient. C’est après ses voyages que Seth a pris goût à réaliser des personnages simples, en particulier des enfants. Son style est figuratif et à travers ses murs, Seth veut raconter les traditions et les cultures locales du lieu où il réalise ses peintures murales. Grâce à ses voyages, il découvre les différences culturelles et sociales du monde. Il a créé de véritables œuvres d’art dans le monde entier, comme par exemple en Inde, en Ukraine, au Viêt-Nam, en Indonésie, en Chine, au Mexique et en Afrique du Sud, avant d’arriver à Rome, dans le quartier de Tor Marancia167, où il a peint un mur des habitations à loyer modéré, que vous pouvez voir sur la page suivante, sur une photographie prise par mes soins.

167 Voir le paragraphe 3.3 de la section française.

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3.2. Seth à Rome

Seth a réalisé cette œuvre dans le cadre du projet « Big City Life », dont je parlerai dans le paragraphe successif. Sur ce mur, il y a un enfant qui monte des escaliers imaginaires et il arrive dans un monde qu’il ne connaît pas. En effet, Seth

109 choisit de représenter les enfants pour souligner l’importance de l’imagination, une condition que l’homme doit protéger et garder et ne doit jamais oublier. Les escaliers peints par Seth sont des lignes simples de différentes couleurs. Nous pouvons imaginer de substituer ces lignes avec des livres et donner une autre interprétation au mural : l’enfant est petit et il utilise les crayons de couleur positionné en bas. Au fur et à mesure qu’il grandit, il monte sur les « livres », qui le conduisent dans un autre monde, qui pourrait être son avenir. Seth a peint un autre mural que vous pouvez voir sur cette photo à gauche. Il se trouve dans le tunnel de la station de métro Spagna à Rome. La tête de cette petite fille entre dans une série de cercles colorés, dans un univers dont nous ne connaissons rien. En effet, les enfants dessinés par Seth sont toujours recroquevillés sur eux- mêmes. Ils tournent leur visage vers le mur, comme s’ils voulaient échapper ou se protéger de la réalité, qui est triste et malheureuse, pour rejoindre un monde fantastique, joyeux et plein de couleurs.

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3.3. « Big City Life » « Big City Life » est un projet d’art public concentré sur le recyclage urbain du quartier de Tor Marancia, la zone urbanistique de la VIII Municipalité de Rome. Ce projet a commencé le 8 janvier 2015 et il a terminé le 27 février 2015 : pendant ces deux mois, le quartier a été complètement transformé. Le programme a été conçu par 999Contemporary168, organisé par Francesca Mezzano et géré par Stefano S. Antonelli et Gianluca Marziani. En outre, il a été soutenu économiquement par « Fondazione Roma-Arte-Musei », par le conseiller municipal délégué à la culture, créativité, art et tourisme, l’association 999Contemporary et Ater.169 Le but commun était celui de transformer le quartier de Tor Marancia en une « galerie » d’art public contemporain unique au monde, en impliquant la communauté locale, les écoles et les associations du quartier. En effet, 500 familles qui vivent dans les habitations à loyer modéré se sont rencontrées avec 22 artistes provenant de différents pays du monde. Les œuvres réalisées sont le résultat de cette rencontre. J’ai eu le plaisir de visiter ce quartier au mois de septembre 2016 et je me suis rendue compte que la banlieue est une véritable galerie d’art à ciel ouvert. Parmi les artistes qui ont coloré les murs des habitations, j’ai découvert qu’il y avait des murales créés par des artistes français, comme Seth et Lek & Sowat. Lek est un artiste français contemporain de Street Art. Il est né à Paris en 1971. Sowat est né en 1978 à Marseille, mais il est franco – américain. Les deux artistes collaborent et réalisent ensemble les murales depuis 2010. Ils travaillent principalement dans les banlieues laissées à l’abandon.

168 999Contemporary, fondée en 2010 par Francesca Mezzano et Stefano S. Antonelli, est aussi bien une galerie d’art qu’une association culturelle à but non lucratif pour la recherche et l’étude de l’art visuel urbain contemporain, c’est-à-dire le Street Art. 169 L’Institut Autonome pour les habitations à loyer modéré a été transformé en ATER, une entreprise qui gère toutes les habitations à loyer modéré de Rome.

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Un exemple de banlieue défavorisée est Tor Marancia, où ils ont réalisé ce mural qui s’appelle « VENI VIDI VINCI ». Nous pouvons imaginer que Lek & Sowat ont donné ce nom au mural pour trois raisons :

 « Veni, vidi, vici » est une célèbre expression en latin classique ou vulgaire prononcée par Jules César en 47 av. J.- C. Jules César, avec cette phrase, selon la tradition, annonça la victoire du 2 août 47 av. J.- C. contre l’armée de Pharnace II170 à Zéla, dans la région du Pont.171 Les deux artistes ont modifié la phrase en « Veni, Vidi, VINCI », pour souligner qu’ils sont venus dans la banlieue de Tor Marancia (« veni »), ils ont regardé les murs (« vidi »), et ils ont réalisé un « Leonardo Da Vinci »172 (« vinci »), c’est-à-dire un chef- d’œuvre pour le quartier.  Il est probable que la modification du mot « Vici » en « Vinci » sera une simple erreur d’orthographie, parce que Lek & Sowat, avant de s’adresser au Street Art, étaient graffeurs. Les graffeurs basent leur étude sur la lettre et toutes ses formes.  L’un des habitants de cet immeuble s’appelle Andrea Vinci. Il a 27 ans et il est tétraplégique. Quand il était un petit enfant, il se brisa le dos contre des rochers. Son frère habite à Ostie173 et tous les matins vient aider Andrea. Ils font une promenade dans le quartier de manière à ce qu’Andrea sorte de la maison. Il est possible que Lek & Sowat aient connu l’histoire de ce garçon et ils lui ont dédié le mural, en changeant le mot original « Vici » en « Vinci », qui est le surnom d’Andrea. Le frère d’Andrea a demandé aux institutions un ascenseur, de sorte qu’Andrea puisse sortir tout seul. Probablement, la grande inscription sur le mur peut aider à changer la vie de ce garçon.

170 Pharnace II a été le roi du Pont et du Bosphore de 63 à 47 av. J.-C. 171 Le Pont est une région historique qui se trouve actuellement en Turquie. 172 Léonard de Vinci (Anchiano, 15 avril 1452 – Amboise, 2 mai 1519) a été un ingénieur, un peintre et un scientifique italien. 173 Ostie est une station balnéaire d'environ 85 000 habitants de Rome.

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La valeur la plus belle du Street Art est le lien entre les artistes et les habitants. L’œuvre d’art réalisée est le résultat de ce lien, elle est riche en signification et s’intègre complètement avec le quartier et son style de vie.

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CHAPITRE IV : LA ROUILLE 4.1. Qui est-t-il ? La Rouille est le pseudonyme de Fabian, un artiste français qui est né à Chambéry174. Il a 35 ans et il a été toujours passionné par la peinture. Je l’ai connu dans mon quartier au mois de septembre. La Rouille est venu à Primavalle à l’occasion du festival de Street Art de cette banlieue, qui s’appelle « Festival Gian Maria Volonté ». Cette manifestation a été organisée par Maurizio Mequio, un poète et un écrivain de la zone qui s’occupe depuis 2 années des projets d’art urbain du quartier. Le festival a eu lieu du 31 août au 4 septembre 2016. Cette année beaucoup d’artistes italiens et étrangers ont rejoint le quartier pour peindre les murs des habitations à loyer modéré, ou simplement des murs laissés à l’abandon. La Rouille a utilisé tous ses outils et vernis et il a choisi un mur d’un immeuble situé Via Pietro Bembo.

J’ai interviewé cet artiste pendant qu’il réalisait cette œuvre, qui a pour titre « IN QUI NATO ». Ce mural a été créé à six mains : La Rouille a peint la figure humaine,

174 Chambéry est une commune française située dans le département de la Savoie en région Auvergne- Rhône-Alpes.

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Luis Gomez de Teran, un artiste romain, a écrit sur ce mur la poésie composée par Maurizio Mequio, qui a le même titre que le mural : « IN QUI NATO ».

IN QUI NATO IN QUI NATO

Sulle rive del male Sur les rivages du mal vivo ma non vivo je vis, mais je ne vis pas lontano da te. loin de toi.

Piove sabbia sul cemento Il pleut du sable sur le béton e ti aspetto et je t'attends come una corriera sospinta dalla brezza comme un bus, poussé par la brise, dans l'embouteillage, entre les vagues de nel traffico, tra le onde di fumo. la fumée.

Il mio grembo è pulito, Mon ventre est propre, piana di tuffi immaginari, plaine de plongeons imaginaires, nutre una piccola goccia d'argento. il nourrit une petite goutte argentée.

Ora nuoti in me Maintenant tu nages dans moi, sì, approderà il noi. oui, il arrivera le « nous ».

Traduction de La Rouille Maurizio Mequio

Mequio a dédié cette poésie à Primavalle, où il est né et a grandi et où il vit maintenant. L’artiste français a choisi, comme sujet du mural, une femme très triste et mélancolique, qui est enceinte, mais elle a été abandonnée par son mari. La Rouille m’a dit que quand il peint, il s’inspire de la mélancolie et des fantômes du passé. Cette œuvre a été critiquée, parce que selon certains habitants de la zone elle

115 est trop angoissante. En outre, l’artiste a utilisé seulement deux couleurs : le blanc et le noir, qui sont des couleurs très sombres et éteintes. Je suis très contente d’avoir connu un artiste de renommée mondiale comme La Rouille, qui a réalisé d’autres chefs-d’œuvre à Viterbe175 et à Gênes176, mais aussi en France, en particulier à Paris. La technique de Fabian est unique : il emploie différents pinceaux, des éponges particulières, les mains, les sprays et le pulvérisateur. À travers tous ses outils, il dessine des lignes précises, mais en même temps fuyantes. Après avoir interviewé La Rouille, je lui ai demandé de nous prendre en photo ensemble. Il a consenti, mais il a couvert son visage avec sa main. En effet, beaucoup d’artistes préfèrent vivre dans l’anonymat.

175 Viterbe est une ville d'environ 60 000 habitants, chef-lieu de département de la région Latium en Italie. 176 Gênes est une ville italienne, capitale de la Ligurie, premier port italien et deuxième port de la mer Méditerranée.

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CONCLUSION Pour conclure mon étude, je peux dire que le Street Art est un art silencieux, qui étonne les yeux des passants, en créant des expositions vraiment inattendues. À la différence du passé, quand aussi bien les citoyens que les institutions considéraient un mural comme un pur acte de vandalisme, aujourd’hui les habitants eux-mêmes collaborent avec les artistes, et les institutions promeuvent de nouveaux projets. Grâce à cette étude, je suis capable de voir Rome d’un autre point de vue. En effet, le but de mon mémoire est celui de créer une nouvelle forme de tourisme. Aujourd’hui, les touristes visitent les musées et les galeries les plus traditionnelles. Ils ne connaissent pas les banlieues de Rome et il est probable qu’ils ne connaissent pas le Street Art de cette ville. Ce mouvement artistique leur permet de voir Rome pas seulement d’un point de vue monumental et archéologique, mais d’une autre perspective. Les touristes ont la possibilité de retourner dans leur pays d’origine avec un bagage culturel plus grand, parce qu’à travers le Street Art, ils connaissent de nouvelles réalités, de nouveaux artistes et un nouveau type d’art, qui est en train de se développer dans la rue. En analysant le Street Art, moi aussi, je suis devenue une touriste de Rome. Je ne connaissais pas certains faubourgs de cette ville et je suis allée les visiter, pour prendre des photos des murales. C’est pour cette raison que j’ai découvert différents styles de vie et d’habitudes de personnes, qui vivent à Rome, mais à 50 ou 60 kilomètres de distance de mon quartier. Le Street Art transforme les villes en de véritables galeries à ciel ouvert. Ce mouvement artistique n’est pas seulement important pour les touristes, mais surtout pour les citoyens, parce qu’il permet le développement de la socialisation entre les habitants de différents quartiers. En résumé, aujourd’hui nous sommes concentrés à discuter de la dégradation de Rome. Le Street Art nous donne la possibilité d’oublier les problèmes de cette ville, d’espérer un changement et de la voir comme la ville la plus belle du monde.

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RINGRAZIAMENTI

Questo percorso di studi durato 3 anni è stato breve ma intenso. Perciò, vorrei ringraziare tutte le persone che mi sono state accanto e che mi hanno sostenuta. In primo luogo, desidero ringraziare la Professoressa Adriana Bisirri, direttrice della mia università e presidentessa di Astrambiente. Ha accolto con entusiasmo l’argomento della mia tesi e si è resa disponibile nel darmi informazioni e consigli, per iniziare la stesura e per migliorare alcune parti. Poi, ringrazio con infinito affetto la mia correlatrice di lingua inglese, la Professoressa Maria Nocito, per essersi presa carico anche della mia tesi, nonostante i tanti impegni che la tengono occupata, e la mia correlatrice di lingua francese, la Professoressa Marie-Françoise Vaneecke, sempre disponibile a chiarire ogni mio dubbio e domanda. Infine, ringrazio immensamente i miei genitori, per tutti i sacrifici che fanno per potermi permettere di studiare. Un ringraziamento speciale va a mia mamma, che mi ha seguita per tutti i quartieri di Roma alla ricerca di Street Art da fotografare, e mi ha accompagnata a visitare varie mostre. Ringrazio con particolare attenzione Tiziano Tancredi, un appassionato di Street Art che ho conosciuto in una biblioteca della mia zona così per caso, ma che si è subito preoccupato di aiutarmi e di fornirmi tutte le informazioni a me necessarie. Inoltre, ringrazio anche la moglie del cugino di mia madre, Marta, per avermi aiutato a trovare un argomento da sviluppare nella mia tesi e per avermi sostenuta durante la stesura. Ringrazio l’ideatore del progetto “Muracci Nostri”, Maurizio, sempre disponibile a rispondere ad ogni mia domanda e curiosità. Mi piacerebbe ringraziare Marco Giovanni Lo Rocco, un fotografo che ho conosciuto per le strade del mio quartiere, che mi ha invitato a partecipare a diverse mostre sulla Street Art. Ringrazio la signora Pina, una mia vicina di casa, che si è resa disponibile ad aiutarmi nella stesura della tesi in francese. Ringrazio anche tutti i miei amici più stretti, che hanno sopportato in questi 3 anni le mie ansie da esame. Ringrazio la mia classe di francese, con cui ho condiviso lezioni ed esami, ma anche tanti altri momenti che esulano l’impegno didattico. Grazie veramente di cuore a tutti.

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