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cal AVIS 2020 4a 30-09-2019 15:45 Pagina 1 20202020 PAVIAPAVIA alal cinema cinema IL CALENDARIO AVIS A cura di da un’idea di Agostino Calvi Giulio Assorbi e Pier Vittorio Chierico Pavia cal AVIS 2020 4a 30-09-2019 15:45 Pagina 2 PRESENTAZIONE differenza di tutte le altre forme matico. Il regista Alberto Lattuada fu bravissi- lavoro preparatorio, è stata inaugurata la nuo- d’arte, il cinema è in grado di co- mo a sfruttare le atmosfere invernali di Pavia va sala prelievi AVIS in Via Taramelli 7. “Agliere e rendere il passaggio del per richiamare con perfetta aderenza quelle di Aperta d’intesa con il Policlinico San Matteo, tempo, per fermarlo, quasi a possederlo in in- San Pietroburgo, così mirabilmente tratteggia- la struttura è operativa ogni sabato al fine di finito. Direi che il film è la scultura del te da Nikolaj Vasil’evicˇ Gogol’. incrementare le donazioni di sangue nella no- tempo”. Così diceva il celebre regista russo O come nel caso del capolavoro di Dino Risi stra comunità. Andrej Tarkovskij. Aveva perfettamente ra- “Fantasma d’amore”, interpretato da Marcello La nuova Sala Prelievi rappresenta una ric- gione. Una pellicola immortala momenti, si- Mastroianni e Romy Schneider, tratto dal me- chezza in più per la città. Un segno tangibile tuazioni, paesaggi. Ferma lo scorrere del raviglioso libro del nostro Mino Milani. Girato e vivo della presenza di AVIS Pavia, ancora tempo, creando emozioni che prendono vita a Pavia sulla base di un testo scritto dal più una volta protagonista di solidarietà nella vita nella nostra mente e nel nostro cuore. grande scrittore pavese: un connubio che vol- cittadina. Per questo la scelta del tema di quest’anno del ge alla perfezione. Come lo è da 94 anni, da quella mattina del Calendario AVIS Pavia è così felice! Narrando- Bravissimi, quindi, i curatori Pier Vittorio 1926, quando il primo donatore volontario di vi i film girati nella nostra città non solo vi of- Chierico e Giulio Assorbi. Hanno centrato un sangue in Italia allungò il suo braccio nella friamo la storia di momenti culturali e di spet- tema davvero interessante e certamente sug- Clinica Medica del San Matteo per la prima tacolo, ma anche la suggestione di scorci pa- gestivo. donazione. vesi inquadrati nella fissità di un tempo caro a Per la ventisettesima volta, nella solita elegan- In questi 94 anni decine di migliaia di dona- molti. te veste predisposta dalla Tipografia PI-ME, il tori hanno reso grande AVIS Pavia. Un lun- Vedrete succedersi, nelle pagine del Calenda- Calendario AVIS Pavia entra in migliaia di ca- ghissimo cammino di generosità, di altruismo rio 2020, immagini di pellicole, a volte lonta- se, portando in dono altri preziosi momenti di e di solidarietà. ne nel tempo, che mostrano angoli della no- storia pavese. Sarebbe bello, in fondo, un film che narri que- stra città farsi impagabili scenari di storie. Il Calendario non è l’unica novità che AVIS Pavia sta splendida storia. Come nel caso della pellicola del 1952 “Il cap- porge alla città. potto”, con protagonista Renato Rascel in un La seconda, ancor più importante, risale allo STEFANO MARCHESOTTI ruolo insolitamente ma efficacemente dram- scorso 12 aprile, allorquando, dopo un lungo Presidente AVIS Pavia INTRODUZIONE a storia cinematografica di Pavia inizia afferma un film che diventerà un cult e che alcuni esempi. Pavia, sappiamo benissimo che negli anni 50 con “il Cappotto” di ancora oggi attira, nelle vicinanze di Pavia, non ha queste dimensioni e nemmeno ha la- LAlberto Lattuada interpretato da un bra- centinaia di fans che rivivono tutti insieme le sciato una traccia così rilevante nei film in cui vissimo Renato Rascel nei panni del protago- scene del film. “Il ragazzo di campagna” con è comparsa. Ma siamo convinti che i registi e nista Carmine Di Carmine. Il Ticino, il ponte, i Renato Pozzetto che fu girato a Carbonara Ti- gli sceneggiatori, allora come oggi, non si pos- portici, la desolazione di alcune vie del centro, cino e, per qualche scena, sul Lungo Ticino, è sano sottrarre al fascino delle sue vie e dei il muro di viale Gorizia e gli alberi dell’orto un film che mostra due facce diverse della suoi monumenti; basta che percorrano via botanico, per Lattuada, non rappresentavano “Milano da bere” di quegli anni. Nel 1981 a Porta o via Foscolo, che si fermino davanti a solo elementi decorativi ma diventavano l’e- Pavia si gira un film che si discosta completa- San Michele o che attraversino Piazza Grande, spressione degli stati d’animo del protago- mente da questi tratti; è probabilmente il più non possono non accorgersi come lo spirito nista. Pavia è il set anche de “I sogni nel cas- pavese di tutti i film perché, oltre che alle della nostra città sia tutto in quei luoghi, setto”, la travagliata storia d’amore tra due stu- locations, la città presta al regista Dino Risi pronto per essere rivelato. Nel 1953, su denti, Mario e Lucia, che rappresentano il anche il suo scrittore più importante: Mino “Strada Nuova”, un mensile di lettere e varietà primo esempio cinematografico di giovani che Milani con il suo romanzo “Fantasma d’amore”. che si pubblicava a Pavia, usciva un articolo a si ribellano al conformismo della società deci- Il genere è il “gotico italiano” che Pavia con- firma di Riccardo Richard dal titolo “Pavia, dendo di sposarsi anche contro il volere dei tribuisce ad esaltare, con le sue tipiche atmo- soggetto cinematografico”. Il pezzo si conclu- genitori. Le atmosfere di Pavia cambiano, l’u- sfere grigie, fatte di nebbia e pioggia; mentre deva così: “Un film su Pavia, malgrado il Cap- niversità, il Lungo Ticino, le piazze e le vie il Ticino e le vie del centro sono gli ambienti potto, e malgrado la funzione che Pavia come sono luminose e fanno da sfondo alla storia dove si girano la maggior parte delle scene elemento occasionale utile in alcuni soltanto d’amore. Due film in pochi anni interamente con protagonisti due mostri sacri del cinema dei suoi aspetti ha in esso, deve ancora essere girati nella nostra città; bisognerà però atten- mondiale come Marcello Mastroianni e Romy fatto. Pavia nel Cappotto vive lontana da sé dere quasi vent’anni per rivedere Pavia sul Schneider. E infine gli anni 90 con il cinema stessa, ha un volto che non è essenzialmente grande schermo. Segnati in maniera indelebile italiano che affronta un momento particolar- suo. Lo spirito della nostra città attende ancora dalla strategia della tensione e dal terrorismo, mente critico, diviso tra la continuità della tra- il regista di talento che, sostando e indagando, gli anni 70 condizionano una buona parte dizione e dei legami con i grandi registi del lo faccia suo.” Dal Cappotto sono passati della produzione cinematografica con la tra- passato ed il rinnovamento. Pavia torna ad es- quasi settant’anni e tanti sono stati i film in cui sposizione sugli schermi del clima e degli epi- sere set cinematografico ed entrambi i film di Pavia è comparsa, ma siamo sempre più con- sodi che si vivevano sulle strade e nelle città quegli anni avranno come ambiente principale vinti che sia proprio così: il vero film su Pavia, italiane. Nasce il genere “poliziottesco” le cui l’Università, Margarethe Von Trotta e Mario quello che ne coglie integralmente lo spirito e trame si basavano generalmente su indagini di Monicelli scelgono i cortili, i portici e le aule lo rappresenta sullo schermo, ancora non è polizia che prendevano spesso spunto da fatti dell’ateneo pavese per le riprese dei rispettivi stato fatto. Come ogni anno, non possiamo di- di cronaca nera dell’epoca. Pavia comparirà in film affidando ai loro personaggi ruoli di do- menticare i ringraziamenti; grazie quindi allo ben 4 film di questo genere diventando, dal centi o studenti che vivono quindi a stretto sponsor “Fratelli Della Fiore” che rende possi- punto di vista cinematografico, una sorta di contatto con gli ambienti che frequentano. bile la realizzazione di questi calendari e alla “città della mala”. Ecco allora che presta le sue E Pavia, forte della sua tradizione universitaria, Tipografia PI-ME che li compone e li stampa vie e le sue piazze a folli inseguimenti auto- si trova a suo agio e contribuisce efficace- con la consueta professionalità. Grazie a tutte mobilistici, a rapimenti, fughe, rapine a mano mente alla riuscita delle riprese. Indubbia- le persone che in qualche modo ci hanno aiu- armata e sparatorie in un crescendo di vio- mente ci sono città che sono parte integrante tato prestandoci del materiale o semplice- lenza ed azione dove non mancano ovvia- della storia del cinema, la loro anima è stata mente fornendoci notizie e ricordi. E soprat- mente gli omicidi. Arriviamo agli anni 80, al- catturata dalla macchina da presa dei più tutto grazie a tutti coloro che continuano, ogni l’insegna del benessere economico e del di- grandi registi ed è entrata per sempre nell’im- anno, ad aspettare puntuali l’appuntamento simpegno politico: il linguaggio cinematogra- maginario collettivo al punto che, anche chi della presentazione del calendario per vedere fico inizia ad intrecciarsi con il mondo delle non le ha mai visitate, può affermare di cono- il risultato delle nostre ricerche. televisioni private da cui prende in prestito di- scerle. La Roma di Fellini, la Parigi in bianco e versi volti. I temi sono più leggeri, quasi da nero di Godard, la New York dei film di GIULIO ASSORBI commedia all’italiana e, in questo contesto si Woody Allen o la Milano di De Sica sono solo PIER VITTORIO CHIERICO cal AVIS 2020 4a 30-09-2019 15:45 Pagina 3 GENNAIO 2020 PAVIA 1-365 Capodanno 1 M s.