Gabbia Mensile
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M E in copertina UN’ARTISTA che ama la storia Gli oggetti creati dalla fantasia e dalle mani di Imelde Corelli sono opere d’arte. Sculture, gioielli, soprammobili, unici nel loro genere. Ispirati alla vita di persone vissute secoli or sono. Come Ginevra Sforza Bentivoglio, donna coraggiosa e affascinante che fu signora di Bologna di VALERIA TANCREDI foto Lodovico Pignatti Morano iera e trionfante, intelligente e appassionata, torna a Bologna, dopo più di 500 anni, Ginevra Sforza Bentivoglio, in sella al Fsuo agile cavallo. Non si tratta di un fantasma, naturalmente, ma delle originali sculture di Imelde Corelli Grappadelli, orafa, scul- trice, storica d’arte antica, imprenditrice e artigiana che vive e lavora sotto le Due Torri e che inaugura una mostra personale dal 4 al 28 dicembre nello spazio Zensi Store di via S. Stefano 1. «Ho accettato di esporre a Bologna per la prima volta perché quest’anno la “mia” Ginevra Sforza compie 10 anni», racconta l’artista immersa nel suo habitat naturale, il suo studio - labo- ratorio pieno di sculture patafisi- che, densi pensieri e note di Wa- gner». «Ginevra Sforza è un perso- naggio che non ho scelto ma che mi ha scelta 10 anni fa durante una personale alla Rocca di Baz- zano, antica residenza dei Bentivo- Un paio di preziosi orecchini glio. In quell’occasione, questa figura di pendenti in granati, diamanti e perle. Nella pagina a fianco, donna eccezionale si impose alla mia attenzio- una scultura di Ginevra Sforza ne, approfondii gli studi su di lei e subito do- Bentivoglio in sella ad un cavallo in terracotta maiolicata po nacque l’idea di creare queste sculture pa- e oro, color verde tafisiche, generate da un filo che si dipana, ME in copertina Sopra, Imelde Corelli insieme al Principe Filippo Corsini e Claudine Belmas-Gregoire. A destra, l’artista con una sua creazione: Ginevra Bentivoglio su un cavallo in terracotta maiolicata e oro, di colore rosa chiudendosi e riaprendosi». La patafisica è la scienza delle soluzioni immaginarie ed è a questa corrente filosofica che i personaggi di Sopra, il preziosissimo “porta veleno” per servire in tavola il nobile aceto balsamico. È uno degli straordinari Imelde Corelli rimandano. «Il mio linguaggio objects de vertu che prendono vita dalla creatività di dei fili arrotolati – spiega – implica l’annulla- Imelde Corelli. Sotto e di fianco, tre preziosi anelli mento della struttura morfologica classica. Non ci sono orecchie, naso, bocca, ma un fo- sa, Ginevra (rappresentata dalla scultura pata- calizzarsi sul corpo “etico”. Nel senso che, con fisica a fili arrotolati in oro o platino) si mo- il filo che si avvolge, racconto la storia di cia- strerà al pubblico dei suoi concittadini in sella scun personaggio che vive attraverso il richiu- a meravigliosi cavalli coloratissimi di terracotta dersi e riaprirsi di questo filo, dando origine a maiolicata. «Secondo le mie intenzioni Gine- sensazioni intense mentre si entra in una ter- vra doveva tornare a Bologna nei luoghi dove za dimensione. Anche quando si dipinge, viveva e si muoveva e via Santo Stefano, nel d’altronde, il pennello traccia dei fili, delle li- cuore storico della città, è proprio l’ideale», nee sulla tela. A me interessa asciugare al spiega Imelde Corelli. massimo l’ornamentazione. Voglio essere Per il secondo momento di questa mostra, estremamente sintetica per arrivare a esprime- estremamente dinamica e articolata, l’artista re il mio messaggio in modo immediato». si è ispirata al genio di Leonardo da Vinci La mostra allo Zensi Store si articola in quat- che, tra i tanti talenti coltivati, provò anche a tro momenti diversi. E la prima parte non può svolgere il mestiere del “falsario”. «Leonardo» che essere dedicata a lei, Ginevra Sforza Benti- racconta divertita Imelde «cercò di creare del- voglio, signora di Bologna, sposa e fidata con- le perle molto grandi frantumando quelle sigliera di Giovanni II Bentivoglio, cui diede piccole, mescolandole all’albume e infilando- 16 figli e che durante la signoria del marito le nei budellini di lucertole... Così ideò delle diede un forte impulso all’arte e alla cultura “false” perle da applicare sugli abiti. Pochi bolognese. Ecco quindi che, dritta e orgoglio- sanno infatti che è stato anche un creatore di «Ho creato i miei gioielli pensando alle trenta-quarantenni di oggi, dinamiche e coraggiose, che devono affermarsi nel mondo del lavoro» 16 M E in copertina moda. Mi è capitato di trovare delle paste vi- dare il via a questa nuova avventura. La perso- tree africane molto belle e, siccome anche nalità poliedrica e curiosa di Imelde Corelli Leonardo lavorava la pasta vitrea, ho creato affiora netta nel suo lavoro così come capar- queste tre collane pensando a lui». Nella terza biamente continua a rimanere fedele allo slan- sezione saranno esposte delle fotografie, rea- cio che l’ha avvicinata per la prima volta al lizzate da Lodovico Pignatti Morano, che ri- mondo della scultura e dell’oreficeria. «La mia traggono i gioielli prodotti dall’abilità dell’ar- insegnante di Storia dell’Arte del liceo era una tista e indossati da giovani donne. «Sono gio- persona eccezionale. Una volta mi parlò del ielli che ho creato pensando proprio a loro, tondino etrusco e di quanto fosse misteriosa alle trenta – quarantenni di oggi, dinamiche la tecnica alla base. In pratica si tratta di una e coraggiose, che devono inserirsi e affermarsi granulazione che prevede una saldatura “senza nel mondo del lavoro. Con i miei gioielli, saldatura” di sferette sub millimetriche su una che in questo caso definisco le mie “spade”, lamina. Qualcosa di quasi magico quindi. Ma offro a queste donne uno strumento in più come si fa a incollare insieme due pezzi senza per esprimere la loro assertività. Sono gioielli saldatura? Ebbi una folgorazione e iniziai a che fanno sentire bene chi li indossa rispec- studiare appassionatamente le tecniche orafe chiando la loro interiorità». antiche su cui ho successivamente discusso la Imelde Corelli da sempre produce gioielli “ad tesi di laurea». Questa passione si è poi conso- personam”, pezzi unici che parlano di chi li in- lidata negli anni attraverso una maturazione dossa e che raccolgono le energie assolutamen- artistica e professionale che l’ha vista unica al- Sopra, Matilde Amici, in abito da gran sera te uniche e soggettive di chi glieli richiede. lieva del qualificatissimo laboratorio orafo Re- di Tosca Spose, con gioielli di Imelde Corelli. Sotto, con orecchini e collana di perle «Faccio accomodare le mie clienti a quel tavo- nazzi e Ferri di Bologna. «Mi presero perché lino», ci spiega, indicando un punto della stan- za tappezzata di libri, sculture e gioielli che lei definisce “il mio vagone ferroviario perché LA MUSA DELL’ARTISTA quando sono qui inizia sempre un viaggio”. Ginevra signora di Bologna mostrai loro un braccialetto che creai da una «Le ascolto mentre parlano di sé, della loro vi- forchetta», ricorda. I suoi gioielli sono forgiati ta, delle loro aspirazioni. Prendo anche degli Ginevra, nata nel 1440, era figlia illegittima seguendo tecniche antiche, quali la martella- di Alessandro Sforza, signore di Pesaro. Lei, appunti e poi inizio a creare sulla base di quel- donna forte e coraggiosa, e la sua vita, sono tura delle lamine d’oro, la lavorazione a sbalzo lo che la loro personalità mi ha comunicato». fra le maggiori fonti di ispirazione di Imelde libero, l’uso di cesello e bulino, la lavorazione Nella quarta sessione saranno esposte tre Corelli. Ginevra sposò in prime nozze Sante a traforo e a filigrana, la granulazione e la fu- sculture in bronzo. Queste opere sono già Bentivoglio, cugino di Giovanni II Bentivoglio, sione in osso di seppia, ma non esita a speri- state esposte a Parigi nel 2002 alla Triennale all’età di 12 anni. Nel 1463 rimase vedova e mentare anche tecniche modernissime e al- Internazionale di Arte Contemporanea, a La l'anno dopo sposò Giovanni II, che assunse il l’avanguardia. «Mi piace mescolare i materiali Défense e nel 2003 al Carrousel du Louvre. potere a Bologna e lo mantenne per quasi e le tecniche, trovando nella loro peculiarità mezzo secolo, e diventò sua consigliera. Nel fonte di nuova ispirazione. Quello che ricerco Il nuovo sogno, o meglio, la nuova sfida della 1466 papa Paolo II riconobbe la signoria di scultrice - orafa, originaria di Lugo, è dare vi- Giovanni e gli attribuì il Vicariato papale di è la bellezza, la singolarità. Nulla è casuale». ta a una nuova corrente artistica legata a Bo- Bologna. Ginevra amava gli oggetti artistici e Molto apprezzata all’estero, Imelde Corelli logna, qualcosa di peculiare che si può trovare aveva una spiccata propensione per il bello e viene chiamata spesso per esporre soprattutto solo qui. Oggi l’omologazione tende ad ap- spinse il marito a promuovere il rinnovamento in Francia e in Germania. I suoi prossimi ap- piattire la singolarità della persona, condizio- urbanistico della città. È stata una delle più puntamenti in terra straniera sono a maggio nandola fortemente. Si può acquistare lo stes- grandi collezioniste d’arte che la storia ricordi nella cittadina di Chazel nella regione Ardè- e richiamò alla sua corte famosi artisti e che, a Parigi all’inizio di novembre 2009 nella so anello nelle gioiellerie di Milano, Roma, maestri di diverse discipline artistiche. Il New York, o la sua contraffazione su una ban- Palazzo della Famiglia Bentivoglio si ergeva Salle Royale de la Madeleine e a Natale quan- carella di Bangkok, ma si acquista merce. dove oggi si trova il Teatro Comunale: aveva do esporrà un presepio nella Collegiata di San L’obiettivo è riportare interesse sulla singolari- 244 stanze, sfarzose e affrescate, dove Bartolomeo a Romans-sur-Isére. tà. Pezzi unici e tirature limitate.