Molti esperti dibattono su Stratos da tempo e io non credo di aggiungere nulla Demetrio Stratos su di lui, ma spero di ritornare con più calma e profondità sull’argomento Voce. e l’oltre-voce: per Nello scrivere vorrei riallacciarmi a qual- che osservazione sollevata da Stefano Bru- un ricordo gnolo in questo lungo articolo pubblicato a marzo su Poetarum: qui si è parlato della appassionato voce della canzone anche in termini di specificità come ‘portato’ del vocalico. Ec- co cosa Stratos ha lasciato a tutti noi: un’e- 27 aprile 2013 redità enorme e importante su questo, problematizzando la Voce, in termini no- vecenteschi. Per non dimenticar(lo), ec-

comi a ricordar(lo) oggi.

Demetrio Stratos (22 aprile 1945 – 13 giu- gno 1979) è stato un “genio” secondo il si- gnificato kantiano di questo termine, poi- ché ha arricchito il campo di indagine ri- guardante “la voce”. La sua vita artistica si è svolta dentro la ricerca, sconfinando in più campi dal musicale al teatrale, dal po- polare all’avanguardia all’inaudito, arri- vando a comprendere e ‘dire’ come lo strumento-voce richieda la partecipazione di tutto il corpo per esistere e rendersi performante. Ha rivoluzionato il progres- sive rock italiano con la sua rara sensibi- lità, servendosi delle possibilità del voca- lico non-significante, proseguendo forse in una direzione iniziata dal jazz, soprattutto dal Free Jazz nato nei primi anni ’60, in cui la voce si faceva carico d’essere anche veicolo di significati ‘politici’. Lo dico ipo- tizzando, poiché mi rendo conto che la “canzone” di protesta fosse già nata, che il folk e il cantautorato mondiale l’avesse già esplorata prima dell’avvento-Stratos, ep- Questo è un post in memoria di un artista pure con lui ci inoltriamo in un terreno in che ha cambiato la Storia, evolvendo la cui convergono l’una e l’altra esperienza; tradizione e abbracciando l’innovazione, quando parlo di Free Jazz parlo di stru- dando perciò l’occasione a chi è venuto menti melodici (i fiati, il sassofono di Or- dopo di spostare i confini di un sapere su nette Coleman) che diventano “voci”, e la- cui si discute da millenni. Su Demetrio sciano impronte udibili, significanti e si- Stratos si è detto moltissimo e sembra non gnificative. si sia mai detto abbastanza, tanto è grande Dagli Area a , da Antonin Ar- il bacino di scoperte che lui ha fatto, più o taud a Suonare la voce e Cantare la voce: meno consapevolmente, attorno al tema Stratos ha reso necessaria un’analisi dello della voce-tutta. Pochi giorni fa, sarebbe strumento-voce prima sconosciuta, non stato il suo compleanno. raggiungendo tuttavia esiti comprensibili da subito, ma captando che il luogo di

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esplorazione e il momento fossero quelli “fuori di sé” soltanto in un momento se- giusti e in qualche modo rendendo pensa- condo, e dunque il cui studio – in tutte le bile ed immaginabile una strada, sempre accezioni – sia difficile proprio perché ‘fluida’ ma praticabile. Problematizzando e portatore di significati plurimi e complessi allargando il campo di azione del vocale, da analizzare, che devono tener conto di ha concesso risposte ai generi musicali più numerose discipline. Stratos ci ha fatto ca- svariati, anche nascenti oggi. Ancora una pire che la voce non è (solo) gesto: può di- volta utilizzerei l’etichetta “contaminazio- ventarlo certo nella ‘proiezione’ fuori di sé, ne” perché non c’è nulla di più chiaro per ma ‘è’ o ‘viene’ o ‘vive’ sempre ‘prima’; è definire il suo lascito e gli esiti connessi. anticipatrice, “cosa” ancestrale. Stratos è Mi viene in mente a tal proposito, uno tornato indietro ed è contemporanea- straordinario progetto di sonorizzazione mente andato avanti, ricucendo il filo della dello spazio, in cui la voce partecipa: tradizione vocalica dell’Oriente con quella SPARK OF KNOWING The Roden Crater dell’Occidente: ha fatto assumere di nuovo project (Maria Pia De Vito, Eivind Aarset, alla voce un ruolo fisico-spirituale, un Michele Rabbia, Anja Lechner, Maurizio ruolo ‘ulteriore’; ha fatto della sua una Giri) 2011. Ancora oggi la strada-Stratos-e- voce che potesse avere anche valenze et- oltre è percorribile, e musicologi, esperti, nologiche, essere ponte culturale, calan- studiosi del suono, si interrogano sulla sua dosi tuttavia nel suo tempo e nella speri- figura, validando e aggiungendo di conti- mentazione, incarnando l’io-soggettivo oc- nuo e pertinentemente nuovi significati e cidentale e allo stesso tempo l’io-molte- possibilità al vocalico artistico e non solo. plice orientale. Nella voce di Stratos si compenetrano piani d’indagine dal forte Essenza del vocalico; (s)comparsa della significato simbolico-culturale; per citarne voce; voce-‘prima’; voce-sesso, voce-soffio uno importante, che apre molto considera- (Derrida), voce-specchio (Lacan); possibi- zioni che non intendo approfondire qui, lità armoniche della voce; il silenzio, il ru- Gianni-Emilio Simonetti afferma: more, il bisbiglio, la lallazione, il fram- mento, il suono, l’urlo. Voce frantumata, Demetrio Stratos ha colto nella voce piena, ‘originaria’, spaziosa, semantica, l’estetica del vuoto che attraversa l’arte funzionale. Voce soprattutto come veicolo moderna e oltrepassa il culto del reali- espressivo di un sé e di un oltre-sé. La voce smo ha una pluralità di connessioni con la no- stra quotidianità prima che con l’arte; fa coniugando secoli di filosofia e arte, da parte della nostra vita perché è lo stru- Platone sino a Nietzsche, Barthes, Derrida mento con cui comunichiamo (non l’unico (p. 69, volume Feltrinelli sotto citato). ma quello principale), attraverso la parola; è archetipo del linguaggio; ci rappresenta La sua discografia solistica in questo senso in senso antropologico e sociale: tutto ciò parla. La (sua) voce è una cabina di con- non può non intervenire creativamente, trollo, è un detonatore di tutto ciò che non può cioè non avere delle conseguenze siamo, è ‘praticamente’ sede del signifi- sul artistico. La voce è l’unico “stru- cante e non-significante assieme, paradig- mento-umano” propriamente detto; è l’u- matica in termini estetici e sostanziali as- nico che abbia una connessione così forte sieme. con il nostro corpo e con la nostra psiche. La voce è “corpo”; la voce è sema-soma. La Stratos ha saputo governare sapiente- voce ci rappresenta singolarmente come mente questo strumento dalla “cabina di esseri umani più che ogni altro strumento, controllo” e ha in qualche modo fotogra- proprio perché proviene da noi interna- fato questo sapere per tramandarlo a chi è mente. Ed è anche l’unico “strumento mu- venuto dopo, e può considerarsi un esem- sicale” che non possa essere tenuto in ma- pio unico in Italia. Nel suo solco, s’inseri- no o per meglio dire che possa esistere scono oggi senza dubbio John De Leo e

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Maria Pia De Vito. Fuori dall’Italia moltis- Laino (Casanova e Chianura Edizioni, simi artisti percorrono quel solco, non at- 2009), La voce Stratos film di Luciano tribuibile solo a Stratos ma frutto di una D’Onofrio e Monica Affatato con allegato il compagine di strade che s’intersecano: un volume Oltre la voce (Feltrinelli, 2010), esempio che desidererei diffondere e che Demetrio Stratos: di sento prossimo a quanto detto finora, è una voce di Antonio Oleari (Aereostella, quello di Sidsel Endresen. 2009), Essere voce. Viaggio nella vocali- tà: dal gioco a Demetrio Stratos di Luca Pessina (Aereostella, 2011). Una conferenza che si è tenuta presso la Biblioteca Civica di Marghera nel luglio 2009, a poco più di trent’anni dalla morte di Stratos, con l’intervento di Giò Alajmo, Patrizio Fariselli, Gianfranco Bettin, Gra- ziano Tisato, Antonio Oleari, si può ria- scoltare qui.

© di Alessandra Trevisan

Su Demetrio Stratos e attorno a tutti que- sti temi segnalo i seguenti volumi: Deme- trio Stratos e il teatro della voce di Andrea

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