Ivory, Eleganti «Corna» Ne, Ma Spesso a Questa Età Le Don- Impegno Che Ho Avuto Molto a Nesonoesclusedalcinema

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Ivory, Eleganti «Corna» Ne, Ma Spesso a Questa Età Le Don- Impegno Che Ho Avuto Molto a Nesonoesclusedalcinema 15SPE01A1505 ZALLCALL 12 22:08:09 05/14/99 l’Unità GLI SPETTACOLI 19 Lunedì 15 maggio 2000 CASSONET DE CANNES non l’abbiamo mai abbiamo parlato sul giornale di incrociato/a. Ogni ieri), ora ci siamo fatti l’assurda tanto, sentiamo dei ma insopprimibile idea che pos- E SE MAMAN DI BLATTA passi sui gradini di sa essere il protagonista di quel legno, e subito dopo film. Una di queste sere busserà un minaccioso sferra- alla porta del 130. Noi apriremo, SCOPRE IL CADAVÈR? gliare di chiavi. Vor- e ci troveremo di fronte un corea- remmo spiarlo/a, ma no armato di tortòre. Sorriderà e di ALBERTO CRESPI - anche questa è veri- dirà «picchiami, fammi tuo». A tà vera! - il buco del- quel punto, che fare? Mostrargli ari lettori/netturbini, sap- scienza, non fantascienza, e non la nostra serratura è coperto da la tessera del festival urlando piate che noi sappiamo. sapremmo stupirvi con effetti un pezzo di nastro adesivo: e se «giornalista!»? Assalirlo al grido C Sappiamo che siete rosi speciali. toglierlo fosse come violare un di «a morte Pak Doo Ik» (il co- dal dubbio. Le cose che il vostro È tutto kafkianamente vero. Il tabù, se desse il via a una serie di reano che segnò quel famoso gol PECCATI cronista/pattumiere vi racconta nostro mezzanino ricorda il setti- feroci ritorsioni? Dio ne scampi e ad Albertosi)? Rabbonirlo citan- IN CONCORSO Qui accanto sulla sua stanza d’albergo, quel- mo piano e mezzo al quale lavo- liberi. dogli massime del marxismo se- Lena Endre e le cose che voi umani non potete ra il protagonista di «Essere John Quindi, accanto a noi vive un condo Kim Il Sung? Leggergli al- La grande attrice Liv Ullmann nemmeno immaginare, saranno Malkovich». È vera anche l’arca- essere misterioso, magari im- cune recensioni scelte di Walter sotto Ingmar vere? Sappiamo che qualcuno di na numerazione, per cui noi vi- mondo: forse è il padre gigante- Veltroni? passata alla regia: Bergman voi pensa: questo abita al Car- viamo nella camera 130 e ac- sco dello scarafaggio che abbia- Almeno stessimo in questa e a destra lton, nella suite dove Grace Kelly canto c’è la camera 195. Infine, mo assassinato e che giace anco- «stonza», come la chiamerebbe «Hollywood una scena si intortava Cary Grant, e per è verissimo l’enigma che dall’an- ra là, insepolto. Ogni tanto arri- l’ispettore Clouseau, per far ri- di «Faithless» riempire 40 righe quotidiane di no scorso circonda l’inquilino, o vano dalla stanza 195 delle voci sparmiare l’«Unità», i Ds e la impone troppi In basso zozzerie si inventa la stanza con l’inquilina, del 195. Pur condivi- in una lingua incomprensibile. classe operaia tutta. Invece paga «The Golden l’ingresso via cesso e gli scarafag- dendo l’angusta scaletta che por- Forse orientale. Suggestionati dal il festival, è questo che ci fa più compromessi Bowl» gi defunti. Invece no. Noi siamo ta al nostro nido di bacherozzo, ricordo di «Bugie» (del quale vi rabbia! Resto in Svezia» DALL’INVIATA GABRIELLA GALLOZZI CANNES Prima di tutto regista. Anche se per molti resterà sem- pre il volto-icona dei tanti film di Ingmar Bergman. Liv Ul- lmann, oggi, a sessant’anni, del suo lavoro di attrice parla come di una cosa passata. Perché il suo impegno, adesso, è dietro alla macchina da presa. E come regi- sta, infatti, è tornata a Cannes per la seconda volta col suo 15SPE01AF01 quarto film, Scene 4.0 Faithless, pas- Scene sato ieri in 13.0 concorso e che vedremo pre- sto anche in Italia. Un’ope- ra sull’infedel- tà e la crisi del- 15SPE01AF02 la coppia, co- 1.50 da me il prece- da dente Conver- 9.0 sazioni private, anche stavolta tratto da un soggetto dello stesso Ingmar Bergman, per molto tempo un LA RECENSIONE nattesa rivelazione. compagno un Faithless parte quasi come una della sua vita. seduta psicoanalitica: l’avvio è «Vivere nell’adulterio in que- lento, divagante, non capisci be- sto inizio di millennio - raccon- «Faithless», un bel saggio ne chi sta raccontando cosa. Ma ta Liv Ullmann - è una scelta poi il film, magistralmente foto- che fanno in molti. Le esigenze grafato da Jorgen Persson, si morali spariscono e si sceglie di sulla ferocia dei sentimenti inoltra nell’impervio sentiero dimenticare il Bene e il Male, del tradimento amoroso, sfode- come fanno i protagonisti del rando un tono solenne e quoti- adulterio DALL’INVIATO film». adulterio un’eco così cruda e profonda nel diano insieme. Liv Ullmann Quanto c’è della sua vita a fianco MICHELE ANSELMI vostro subconscio come il divor- «bergmaneggia» con l’aria del- diBergmanin«Faithless»? Liv Ullmann: «In questa vicenda zio». Chissà se è vero. Certo non l’allieva che ha bene imparato la «Molto, evidentemente. Ma come CANNES Scene da un adulterio se la passa bene il vecchio Regi- lezione del maestro: qua e là sempreaccadeinunacreazionear- dopo quelle da un matrimonio. sta incarnato da Erland Jose- echi di Persona e Scene da un ma- tistica,lecosesonomoltopiùcom- Faithless, ovvero «Infedele», è un phson con evidente allusione al- trimonio ricordano allo spettato- plicate. Le esperienze personali ci sono io. Ma ci siete anche voi» film bergmaniano al cento per la vita di Bergman: malandato, re la scandinava crudeltà dell’as- profonde si esprimono attraverso cento, anche se l’ottantenne re- solitario, recluso sulla sua isola sunto, ma l’attrice-regista ci una finzione elaborata. Tutto è gman uno degli autori più capaci gista svedese l’ha solo scritto, pe- battuta dal vento, l’uomo affida mette del suo, prendendosi qual- molto vicino alla mia storia, ma a rappresentare l’universo fem- scando nella propria biografia. ad un’amica attrice che viene a che libertà rispetto al copione. anche alla vostra. Se c’è una verità minile.Èd’accordo? L’ha diretto Liv Ullmann, che di trovarlo, Lena Endre (straordina- Altro che «danza d’amore»! A del cuore, ci riguarda tutti, e si ri- «Sicuramente. Ingmar ha sempre Bergman fu attrice e compagna ria), il compito di «rappresenta- mano a mano che sullo schermo trova in tutte le relazioni amoro- capito molto bene le donne, ne ha di vita prima di diventarne fatti- re» in una sorta di spogliarello si precisano i rapporti tra i tre se». incontratemolteehasemprelavo- va collaboratrice. Magari 2 ore e morale il copione che va fatico- amanti (Marianna-Lena Hendre, Bergman è intervenuto sulla rea- rato con loro. Ma non ha rapporti 35 minuti sono troppe, ma il samente scrivendo. Mischiando David-Krister Henriksson, Mar- lizzazionedelfilm? privilegiatisolocolsessofemmini- film - severo e teso come la cor- il vero e il falso, le parole del re- kus-Thomas Hanzon), senza ta- «Mi ha affidato il soggetto e basta. le. Lui ama tutte le persone corag- da di un violino-èdiquelli che gista e i sentimenti della donna, cere i dettagli più intimi e imba- E sapendo che si trattava di un te- giose, fuori dagli schemi. Quelle lavorano «dentro», turbano e in- l’attrice entra nei panni di Ma- razzanti, il film si trasforma in sto molto complicato ci ho lavora- cioè che hanno la forza e il corag- quietano, e vedrete che in molti rianna, bella quarantenne felice- una sorta di dolente requisitoria to due anni. Ho scritto e riscritto la gio di strapparsi didosso lapropria vi ritroveranno frammenti della mente sposata con un famoso sulla fragilità umana, sulla fero- sceneggiatura e lui havoluto vede- maschera». propria esperienza matrimonia- direttore d’orchestra, dal quale cia dei sentimenti, e a pagarne il re il film solo al termine della lavo- Ingmar Bergman da molti anni le. ha avuto una figlia. Ma il matri- prezzo più alto sarà la bambina. razione». vive appartato nell’isola di Farö. 15SPE01AF04 Trattasi di tradimento coniu- monio non è poi così felice, e Film aspro, molto nordico, tal- La sua relazione artistica e perso- Crede che potrebbe rompere que- 2.0 gale: nudo e crudo, resocontato quando l’amico di famiglia Da- volta inutilmente «solennizza- nale con Bergman le è mai pesa- sto isolamento per tornare agira- con una durezza cronachistica vid (un cineasta in crisi) la invita to» dall’intervento degli archi: ta? L’ha mai vissuta come una reunfilm? 16.0 che solo alla fine perviene a una a Parigi per un viaggio di lavoro ma è difficile restare insensibili sortadidipendenza? «Chissà... Comunque non credia- acquietata consapevolezza mo- lei accetta. È l’inizio di un adul- di fronte a quell’assoluto biso- «Decisamente no. Io ho lavorato te che passi le sue giornate nell’o- rale in linea con i temi bergma- terio come tanti, gioiosamente e gno di espiazione (avrete capito moltopercontomio,ateatro,alci- zio: il maestro ha sempre mille co- niani. Una frase dello scrittore irresponsabilmente vissuto, ma che ilvecchio Regista e il più gio- nema. Sono sempre stata indipen- sedafareedèmoltoimpegnato». Botho Strauss ci avverte che la tragedia è in agguato, con tut- vane David sono la stessa perso- dente. Piuttosto, ora, dopo trenta- «Nessuna forma di comune falli- ti i suoi strascichi penosi, inclusi na) impresso sul viso stanco di sette anni di intensa attività in co- Anche, lei, è una donna impegna- mento, malattia o rovina, avrà un suicidio (o forse due) e un’i- Erland Josephson. mune, mi sento abbastanza stan- ta: il cinema, il teatro, la lettera- ca. Ma comunque lo considero un tura. Ma anche la presidenza del- privilegio non da tutti essere stan- la fondazione Irg, in aiuto dei ri- chi per aver lavorato con un uomo fugiati e molti anni passati come straordinariocomelui». ambasciatricedell’Unicef... Lei è una bella attrice sessanten- «Sì, quello con l’Unicef è stato un Ivory, eleganti «corna» ne, ma spesso a questa età le don- impegno che ho avuto molto a nesonoesclusedalcinema..
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