7 13 MARZO 2018 7 13 MARZO 2018 Per Michele
7 13 MARZO 2018 7 13 MARZO 2018 Per Michele. Perché il ciclismo non può dimenticare la peggior tragedia che ha vissuto: un corridore, un campione, un vincitore di Giro d’Italia travolto e ucciso mentre si stava allenando. Michele Scarponi aveva nel cuore la Tirreno-Adriatico, aveva un rapporto speciale con Mauro Vegni, direttore ciclismo di Rcs Sport, e quindi è giusto che la Corsa dei Due Mari lo ricordi in modo autentico. Arrivo a Filottrano, la sua città, dopo una giornata spaccagambe sulle colline marchigiane: sì, gli sarebbe piaciuta questa tappa. Lui, Michele, vincitore della Tirreno-Adriatico nel 2009, poi secondo (ma con lo stesso tempo del vincitore Garzelli) nel 2010 e terzo alle spalle di Evans e Gesink nel 2011. Appuntamento a Filottrano domenica 11: lo stesso giorno in cui Scarponi vinse la Tirreno nel 2009. Da Lido di Camaiore a San Benedetto del Tronto per una delle corse di maggior prestigio del calendario mondiale. Una gara che ormai ha un’identità ben definita: non si viene qui soltanto per preparare la Milano- Sanremo, come accadeva vent’anni fa quando l’ultimo sprint sul lungomare era la prova generale della Classicissima. No, la Tirreno-Adriatico è la corsa dei campioni, tanto da risultare alcuni anni fa quella con il maggior tasso tecnico al mondo, prima ancora del Tour: ed è trasmessa in tv in 184 Paesi. Dalla cronosquadre di apertura alle due giornate dedicate ai velocisti: Follonica e Fano; finali per finisseur a Trevi e Filottrano; arrivo in salita a Sarnano-Sassotetto, dopo un’ascesa di oltre 14 km; e poi la crono finale di San Benedetto.
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