Contenuti Nr9 Copertina Eliza Kubarska (Ph
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Redazione Maurizio Oviglia (coordinatore) L'adrenalina rientra dalla finestra? 4 Paolo Seimandi (cronaca) Editoriale Eugenio Pinotti (vie e falesie) Matteo Maraone (traduzioni) Bruno Quaresima (art) Nina Caprez 6 Intervista di Maurizio Oviglia Oltre i limiti della gravità, a mani nude. Alessandro Bau' 18 “ Intervista di Paola Favero “ JUSTJ ME AND THE WALL Elena Kubarska 26 CHRIS SHARMA FREE CLIMBING ESTREMO Intervista di Maurizio Oviglia Mastro d'ascia La cascata che tutti aspettavano 40 Mario Sertori contenuti nr9 Copertina Eliza Kubarska (ph. David Kaszlikowski) 100% intransigenti 44 Prezzo di una copia e 1,50 di Riki Felderer ISBN 978–88–9664–-5 © VERSANTE SUD 011 Hanno collaborato: Marino Babudri Le Marchand de Sable 52 (I), Umberto Bado (I), Gianni Battimelli Damiano Ceresa, Michel Piola, Maurizio Oviglia (I), Alessandro Baù (I), Philippe Batoux (F), Marco Bernini (I), Elio Bonfanti (I), Nina Caprez (CH), Damiano Ceresa (I), Christian Core (I), Albert Cortes (E), Ca- Pichenibule 62 therine Destivelle (F), Paola Favero (I), Gianni Battimelli, Catherine Destivelle, Marc Troussier Matteo Felanda (I), Ricky Felderer (I), Claude Gardien (F), Gianni Ghiglione (I), Rolando Larcher (I), Riccardo In- nocenti (I), Eliza Kurbaska (PL), Stella Diedro Casarotto-Radin - Spiz di Lagunaz 74 Marchisio (I), Stefano Michelazzi (I), Paola Favero Fiorenzo Michelin (I), Bruno Moretti (I), Michel Piola (CH), Claude Remy (CH), Christian Roccati (I), Simone Sarti (I), Severino Scassa (I), Mario Sertori (I), Rampage 84 Marco Troussier (F), Marco Valente (I). Christian Core Fotografi: Roberto Armando (I), Ales- sandro Baù (I), Sam Biè (F), Renato Brunello (I), Michele Caminati (I), Da- Alpinismo 2010 90 miano Ceresa (I), Matteo Della Bordella (I), Ricky Felderer (I), Bernard Giani (F), Falesia 2010 96 Pete O’Donovan (E), David Kaszlikowski (PL), Francesca Marcelli (I), Heinz Ma- Bouldering 2010 106 riacher (A), Santiago Padròs (E), Mi- chel Piola (CH), Piero Radin (I), Claude Remy (CH), Stefan Schlumpf (CH), Mar- CENTURION cronografo con movimento al quarzo,o, Relazioni e proposte 2010 110 cassa black steel 48 mm, corona e fondello a vite,e, co Troussier (F). water resistant 100 metri. Web For shopping info and retailers please visit: www.sectornolimits.euu www.up–climbing.com Materiali 148 www.versantesud.it VERSANTE SUD Srl Via Longhi, 10 017 MILANO (I) ph. +9 (0)749016 fax +9 (0)70101749 [email protected] info@up–climbing.com UP / UP / Europa 2011 _ up.nr9 L'adrenalina rientra dalla finestra? Parafrasando Elio e le storie tese, si potrebbe dire che stiamo Negli ultimi anni, forse per reagire a questa deriva, perché tutti diventando schiavi dell’… adrenalina. O forse sarebbe come sappiamo la storia non è che una serie infinita di meglio dire che stiamo ritornando… Quando l’arrampicata corsi e ricorsi, si è assistito ad un certo recupero dei valori, sportiva cominciò prepotentemente ad affermarsi in Europa, potremmo chiamarli “di rischio”, che erano stati 0 anni verso i primi anni ottanta, le protezioni non erano ancora così fa accantonati. Dieci anni fa, quando il film Hard Grit fece affidabili come oggi. Capitava spesso di fare diversi metri, conoscere a tutta Europa quel che succedeva sulle pareti–ne col linguaggio di oggi potremmo dire “obbligatori”, in cui del Peak District, gli arrampicatori inglesi vennero liquidati non era raro sentire quell’eccitante scossa che noi climber come pazzi e nessuno – o quasi – si sognò di importare chiamavamo genericamente “adrenalina”. Quasi ogni parete questa pratica in Italia, Svizzera, Francia. Oggi le cose stanno di arrampicata aveva infatti la sua via “adrenalina”, senza che cambiando, se pensiamo che in Italia ci sono diversi settori si sapesse bene cosa fosse esattamente. Si sapeva però che “trad” (in cui si arrampica all’inglese) e persino in Francia, era eccitante, appunto, che era una specie di droga, e che ad Annot ed a Krontal, stanno nascendo settori con queste pertanto andava usata con moderazione. Ogni climber che caratteristiche che convivono pacificamente con quelli si rispettasse, se voleva continuare ad esserlo, leggi esistere sportivi. D’altra parte, proprio da noi, a settembre, si è svolto fisicamente, imparava a dosarla al punto giusto senza farne il I° meeting internazionale del trad in Valle dell’Orco, che abuso. L’adrenalina però era parte intrinseca dell’arrampicata è stato un grande successo. Ma non solo. Ogni mese, in e le prime vie di arrampicata sportiva ne facevano largo uso. tutto il mondo, vengono saliti decine di passaggi boulder Chi non ricorda la Spiaggia delle Lucertole ad Arco, tanto per estremi. Quelli che però impressionano e rimangono in fare un esempio? Negli anni successivi, tuttavia, si sviluppò il mente sono inevitabilmente gli high ball (passaggi molto concetto di sicurezza (o faremmo meglio a dire eliminazione alti). Chi non ricorda i filmati di Lisa Rands a Joshua Tree o del rischio) che permetteva all’arrampicata di concentrarsi di Dean Potter sul recente King Air in Yosemite, un blocco maggiormente sulla difficoltà. L’aspetto mentale, si diceva, di quasi 10 metri? Che grado è King Air? Forse pochi se lo è un inibitore. Eliminandolo, o comunque riducendolo al sono chiesto, ha un’importanza relativa! È semplicemente minimo, potremo raggiungere nuovi traguardi. Così le vie una prova di abilità e coraggio che nessuno prima di Dean di arrampicata divennero sempre più sicure e la spittatura Potter era riuscito ad affrontare. sempre più ravvicinata. Con l’assuefazione a questo status di cose da parte delle nuove generazioni, potremmo dire Potremo dunque dire che l’asse di interesse si sta nuovamente che i giovani di oggi probabilmente non conoscono più spostando, e la difficoltà in arrampicata non è più l’unico cosa sia l’adrenalina, a meno che non abbiano provato sulla parametro. L’adrenalina, cacciata dalla porta, sta ora loro pelle un incidente in macchina… oppure magari siano rientrando dalla finestra? Certamente ci sono atleti, come dei piloti di Formula 1 o degli snowboarder estremi. C’è Chris Sharma e Adam Ondra, che continuano a lavorare però una contraddizione di fondo, nell’arrampicata sportiva per spingere avanti i limiti. Basta leggere la cronaca di di oggi. Se chiedi ad un climber qual è lo stile giusto per questo numero, per sincerarsene. Il pubblico, però, pare realizzare una via… lui ti risponderà che devi andare “da anestetizzato. Cosa lo risveglierà dal torpore mediatico? primo”, perché anche l’aspetto mentale e la paura di volare Un 9c? Un 9z? Fra qualche anno non molti si ricorderanno sono parte del gioco. Poi però, se vai in una qualunque di quanti 9b ha fatto Sharma, viceversa la realizzazione, le falesia, ti accorgi che è prassi comune allungarsi i rinvii, in immagini e le fotografie dell’arco di El Pontas rimarranno modo da poter moschettonare a piacimento, annullando impresse nella nostra retina a lungo. E provate a chiedervi questa difficoltà. Se provi a far notare la cosa, ti viene il perché… risposto che quel che conta è la difficoltà, e la chiodatura è un dettaglio che non deve influenzare la prestazione… Maurizio Oviglia Perché mai, allora, si deve scalare da primi? ai lettori ai lettori UP /4 UP /5 NINA CAPREZ Nina è una ragazza svizze- pessa del Verdon”, Nina stupisce tutti con ra che negli ultimi anni si è una veloce ripetizione di Hotel Supramonte imposta sulla scena interna- in Sardegna, naturalmente in libera, una zionale con la ripetizione di delle vie di riferimento mondiale in questo stile. Sembrerebbe appagata, ma Nina pun- alcune delle più dure multipi- ta ancora più in alto e si aggiudica, notizia tch europee. di pochi mesi fa, la prima femminile di Alì Babà ad Aiglun, una via ancora più difficile e severa di Hotel, firmata dal fuoriclasse Nata a Küblis, un piccolo villaggio nella francese Philippe Mussatto. valle di Prättigau nel 1986, Nina comin- Si fa fatica a credere che una ragazza dal- cia ad arrampicare nel 1999. Ben presto, l’aspetto così dolce sia in realtà un tale tra gare e falesia, il suo livello aumenta concentrato di energia, tanto da essere esponenzialmente. Nella falesia svizzera soprannominata “Nina la Macchina”. In di Voralpsee raggiunge i suoi primi 8 ed realtà, come traspare da questa breve inter- il suo primo 8b+ nel 008. Poco dopo vista, Nina ha carattere da vendere e una ripete in pochi tentativi “Ultime démence” determinazione ed una volontà veramente in Verdon, 5 tiri tra cui due di 8a+. La sorprendenti, che probabilmente sono la via, decisamente impressionante, e le belle chiave dei successi conseguiti in questi an- foto di Sam Biè, la pongono all’interesse ni. Legata al fortissimo scalatore francese dei media. Non è certo la prima ragazza Cedric Lachat, Nina non sembra però di- a cimentarsi con questo tipo di terreno, ri- sposta a brillare di luce riflessa. Nell’affer- cordiamo la tedesca Ines Papert, la slovena mare che sono le vie a scegliere lei, non il Martina Cufar oppure la francese Stephanie contrario, sembra molto ambiziosa e deter- Bodet… ma Nina, oltre ad essere mol- minata a raggiungere i massimi livelli e a to giovane e bella, è anche simpatica ed polverizzare in breve tempo qualsiasi cosa estroversa per cui non fatica molto a farsi si materializzi nel suo campo visivo. Con conoscere e a guadagnarsi le copertine del- Tough Enough in Madagascar e Wogu in le riviste. Mentre c’è chi la nomina “princi- Ratikon, Adam Ondra ha aperto nuovi oriz- Intervista e traduzione di Maurizio Oviglia Foto Sam Bié, Stefan Schlumpf nina caprez intervista Verdon, Ultime Démence (ph. Sam Bié) UP /6 UP /7 zonti nel campo dell’alta difficoltà su vie di più tiri. Come ti è sembrato l’ambiente, in Svizzera, dove Anche se Nina ci dice di non voler bruciare le tappe, sei cresciuta e migliorata? È stato una cosa gra- siamo sicuri che nell’intimo di se stessa è consapevole duale o è avvenuto tutto molto velocemente? di avere le carte in regola per essere la prima donna Ebbene parliamo della Svizzera..