Enrica Salvatori Medioevo in Val Di Vara: Problemi Di Racconto
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Enrica Salvatori Medioevo in Val di Vara: problemi di racconto [A stampa in Storia e territorio della Val di Vara, a cura di Enrica Salvatori, Ghezzano (Pisa) Felici editori, 2012, pp. 109-127 © dell’autrice - Distribuito in formato digitale da “Reti Medievali”, www.retimedievali.it]. STORIA E TERRITORIO DELLA a cura di Enrica Salvatori Coordinamento editoriale Enrica Salvatori Testi Monica Baldassarri, Riccardo Barotti, Claudio Benedetti, Nadia Campana, Piero Donati, Oriana Drovandi, Filippo M. Gambari, $OHVVDQGUD*HUYDVLQL5REHUWR*KHOÀ0DUFHOOD*LRUJLR Massimiliano Grava, Chiara Mannari, Paolo Mogorovich, Damiano Moscatelli, Lorenzo Pini, Marco Rossello, Stefano Rossi, Enrica Salvatori, Claudio Schifani, Elvira Todaro, Chiara Valenzano Redazione: Selene Pellistri Copyright 4XHVWRYROXPHqSXEEOLFDWRJUD]LHDOÀQDQ]LDPHQWRGHO0LQLVWHURGHOOD*LRYHQWDOO·LQWHUQR del progetto Tra Monti. Itinerari tra generazioni lungo i crinali della Val di Vara. 9ROXPHÀQDQ]LDWRQHOO·DPELWRGHOSURJHWWR´*LRYDQL(QHUJLHLQ&RPXQHµSURPRVVR GDO'LSDUWLPHQWRGHOOD*LRYHQW3UHVLGHQ]DGHO&RQVLJOLRGHL0LQLVWULGDOO·$QFL$VVRFLD]LRQH 1D]LRQDOH&RPXQL,WDOLDQLµ La pubblicazione delle immagini di documenti conservati negli Archivi di Stato è stata autorizzata ´VXFRQFHVVLRQHGHO0LQLVWHURSHUL%HQLHOH$WWLYLWj&XOWXUDOLµFRQFHVVLRQHQ GLYLHWR di riproduzione con qualsiasi mezzo) I edizione 2012 © 2012 - Felici Editore Srl via Carducci 60 - 56010 Ghezzano (PI) tel. 050 878159 - fax 050 8755897 www.felicieditore.it ISBN: 978-88-6019-604-0 Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, comma 4, della legge 22 aprile 1941 n. 633 ovvero dall’accordo stipulato tra SIAE, AIE, SNS e CNA, CONFARTIGIANATO, CASA, CLAII, CONFCOMMERCIO, CONFESERCENTI il 18 dicembre 2000. Le riproduzioni per uso differente da quello personale sopracitato potranno avvenire solo a seguito GLVSHFLÀFDDXWRUL]]D]LRQHULODVFLDWDGDJOLDYHQWLGLULWWRGDOO·HGLWRUH Indice Cultura e identità Riccardo Barotti 5 Un progetto per il futuro Oriana Drovandi 9 Prefazione Filippo M. Gambari 11 Un progetto di Public History nel cuore della Liguria Enrica Salvatori 13 Val di Vara: elementi per lo studio storico archeologico, dalla preistoria alla romanizzazione Nadia Campana, Lucia Gervasini, Stefano Rossi 33 Medioevo in Val di Vara: problemi di racconto Enrica Salvatori 109 La Val di Vara tra età moderna e contemporanea Massimiliano Grava 129 Per un’archeologia dei paesaggi in Val di Vara: documenti e materiali tra potenzialità e rischio di perdita cognitiva Monica Baldassarri 149 Atlante del patrimonio storico e culturale della Val di Vara Paolo Mogorovich, Lorenzo Pini, Claudio Schifani 185 Un sito web 2.0 per la Val di Vara Claudio Benedetti, Chiara Mannari, Elvira Todaro 197 Per un’introduzione alle fonti archivistiche della Val di Vara Riccardo Barotti 215 Ricerche storico-archeologiche nella media Val di Vara: il contributo della toponomastica Marco Rossello 225 Esperienze di ricognizione di super#cie in Val di Vara Marcella Giorgio 231 Bozzolo: una roccaforte a difesa di Brugnato Damiano Moscatelli 237 Sul patrimonio scultoreo della Val di Vara Piero Donati 247 Su alcune dimore signorili della media Val di Vara Roberto Ghel" 269 Sulle confraternite della Val di Vara Chiara Valenzano 299 Medioevo in Val di Vara: problemi di racconto* Enrica Salvatori WHPSLHOHPRGDOLWjGLDWWXD]LRQHGHOSURJHWWRTra Monti non Ihanno consentito un’analisi approfondita e comparata delle attestazioni documentarie ed archeologiche della Val di Vara QHOO·HWjGLPH]]R'DWHOHIRU]HDGLVSRVL]LRQHHVRSUDWWXWWROH scadenze incombenti, ci si è infatti concentrati soprattutto sul- la raccolta dei dati, ora visibili a tutti nel sito del progetto e lì confrontabili con i dati emersi dalle ricognizioni archeologiche GL VXSHUÀFLH1 'L FRQVHJXHQ]D LQ TXHVWR WHVWR QRQ VL WHQWHUj neppure di delineare una storia della Val di Vara nel medioevo, quanto piuttosto di far emergere dalla lettura della produzio- QHVWRULRJUDÀFDORFDOHHQD]LRQDOHDOFXQLWHPLJXLGDHLPROWL problemi irrisolti, che un proseguimento del progetto potrebbe aiutare a chiarire. Alla base di ogni considerazione che segue esistono comun- que due ordini di problemi: uno riguardante lo stato delle fonti e l’altro inerente le scelte metodologiche che possono o devono essere fatte. La documentazione medievale sulla Val di Vara è estremamente povera, incompleta ed episodica. Se per la Lu- nigiana Gioacchino Volpe aveva ben ragione ad affermare che ´OR VWRULFR SRWUHEEH FRPLQFLDU GDO ;,, VHFROR LO VXR FDPPL- QRVHQRQSXQJHVVHDQFKHOXLSRFRRPROWRODFXULRVLWjGHOOH RULJLQLµSHUFKp´DYDQWLLO;,,VHFRORqSRFRPHQRFKHWHQHEUD RWHQXLVVLPDOXFHGLDOEDORQWDQDµ2, per la Val di Vara la tenu- * Tutti i link segnalati in nota erano attivi nel dicembre 2011. KWWSZZZWUDPRQWLYDOGLYDUDLW! 2 G. Volpe, Lunigiana medievale, Firenze 1923, ora in G. Volpe, Toscana medievale, Massa Marittima, Volterra, Sarzana, Firenze 1963, pp. 313-354 , in particolare p. 321. 109 Storia e territorio della Val di Vara issima luce avvolge anche buona parte dei secoli centrali del medioevo, riuscendo a illuminare solo a sprazzi questo o quel castello, questa o quella pieve, senza tuttavia consentire analisi complessive coerenti di tipo politico, economico e sociale. La vi- sione che rimandano le fonti scritte è infatti molto frammentata, DSXQWRGDLPSHGLUHÀQRDRUDXQDWUDWWD]LRQHJHQHUDOHVXOOD YDOOHHGDFRQVHQWLUHVRORDIIRQGLSDU]LDOLVXUHDOWjSLRPHQR documentate: l’abbazia di Brugnato ad esempio, o la podesteria di Corvara, o la pieve di S. Andrea di Castello, o la fondazione GL9DUHVH/LJXUH&RVuODELEOLRJUDÀDVXOOD9DOGL9DUDQHOO·HWj GLPH]]R²PDVSHVVRTXHVWDFDUDWWHULVWLFDVLUHSOLFDSHUOHDOWUH PDFURHSRFKH²DVVRPLJOLDPROWRDXQpotpourri di oggetti sco- ordinati fra loro. A tale insoddisfacente dispersione degli studi esiste una sola risposta possibile: porsi come obiettivo lo studio della Val di 9DUDQHOVXRFRPSOHVVRDFRQIURQWRFRQDOWUHUHDOWjPRUIROR- gicamente e culturalmente simili della catena appenninica. Ci VLGHYHFLRqEDVDUHVXOIDWWRFKHODYDOOHqVWDWDLQSDVVDWR²H LQJUDQSDUWHqDQFRUDRJJL²XQDVRUWDGLHFRVLVWHPDDVpXQD zona peculiare e relativamente omogenea dal punto di vista na- WXUDOLVWLFRJHRJUDÀFRHGHFRQRPLFRSXULQFRQWDWWRFRQUHDOWj insediative ed economiche differenti. Sebbene importante area di collegamento tra la Francigena lunigianese3 e Genova, la Val di Vara è stata in passato di rile- vanza secondaria rispetto alle principali vie di transito terrestri del nord Italia e in costante concorrenza con la parallela via ma- rittima della riviera di Levante. Caratterizzata da un ambiente naturale idoneo al pascolo e allo sfruttamento degli incolti, pri- 3 Per il percorso della Francigena in Toscana si vedano R. Stopani, La via Francigena in Toscana. Storia di una strada medievale, Firenze 1984; I. Moretti, La via Francigena in To- scanaLQ´5LFHUFKHVWRULFKHµ9,, SS,QSDUWLFRODUHSHULOWUDWWROXQLJLD- nese è meglio leggere U. Formentini, Le due “Viae Emiliae”LQ´5LYLVWDGL6WXGL/LJXULµ XIX, 1953, pp. 43-74; U. Formentini, ,WLQHUDULPHGLRHYDOL9LDTXDP%DUGXPGLFXQW, in ´0HPRULHGHOO·$FFDGHPLD¶*&DSSHOOLQL·µ;,,, SSA.C. Ambrosi, Sulla via dei pellegrini in Lunigiana e sul porto di San Maurizio, in Il pellegrinaggio medievale per Roma e Santiago de Compostella. Itinerari in Val di Magra, Aulla 1992, pp. 33-67. 110 Medioevo in Val di Vara: problemi di racconto, E. Salvatori YDGLLPSRUWDQWLULVRUVHLQWHUQH²VHVLHVFOXGRQRDOFXQLDIÀR- UDPHQWLURFFLRVL²VHJQDWDGDXQ·RURJUDÀDPRQWXRVDHDVSUD la cifra economica della Val di Vara è stata sovente quella di un LVRODPHQWRSDU]LDOHHGLXQDQRWHYROHPDUJLQDOLWjULVSHWWRDOOH ]RQH HFRQRPLFDPHQWH H ORJLVWLFDPHQWH SL ULOHYDQWL GHOO·DUHD tosco-ligure-emiliana. Questi dati comuni, relativi proprio all’o- URJUDÀDHDOODSRVL]LRQHJHRJUDÀFDGHOOD]RQDFRQVHQWLUHEEHUR di porre alle fonti domande trasversali che riguardano l’intera Valle e che attengono soprattutto alle questioni economiche, so- ciali e insediative: quali sono stati nel tempo le fasi e i modi del popolamento? Come si è sviluppato lo sfruttamento agricolo- pastorale del territorio? Quali erano effettivamente i principali collegamenti per il trasporto delle merci e in che rapporto ge- rarchico si trovavano con altre direttrici viarie? Quali erano la relazioni sociali e culturali con i centri cittadini vicini? Purtroppo tali domande sono destinate a rimanere senza ri- sposta se si limita lo sguardo alle sole fonti scritte e se non si attuano progetti interdisciplinari che riguardino ampie zone GHOWHUULWRULRHFKHFRLQYROJDQRDUFKHRORJLHJHRJUDÀ6HTXHVWR assunto dovrebbe essere ormai dato di default per ogni ricerca storica che voglia capire l’evoluzione di uno spazio nel tempo, SHUOD9DOGL9DUDGLYHQWDXQDQHFHVVLWjLPSUHVFLQGLELOHSUR- SULRSHUFKpODFDUHQ]DHODODFXQRVLWjGHOOHIRQWLVFULWWHODVFLD WURSSLSXQWLRVFXULWURSSLÀOLWURQFDWLHTXLQGLDQFKHWURSSR spazio a elucubrazioni eccessivamente ipotetiche o di scarso fondamento. Ed è proprio pensando a future iniziative inter- disciplinari, che possano portare avanti gli assunti del progetto Tra Monti, che mi permetto di indicare alcuni problemi aperti sulla storia della Val di Vara medievale che necessiterebbero un nuovo e diverso sguardo. Una prima grande questione riguarda a mio avviso le discon- WLQXLWjLQVHGLDWLYHWUDO·HWjGHOIHUURO·DQWLFKLWjHLOPHGLRHYR &RPHJLjULOHYDWRGD7L]LDQR0DQQRQLHGDOODVXDpTXLSH dell’I- SCUM nei celebri lavori sulla zona di Zignago4, come si può va- 4 In particolare T. Mannoni, Insediamenti e viabilità fra Vara e Magra in base ai dati ar- 111 Storia e territorio della Val di Vara lutare