DI COMMESSAGGIO PROVINCIA DI MANTOVA REGIONE LOMBARDIA

COMMITTENTE COMUNE DI COMMESSAGGIO IL SINDACO Andrea Sanfelici

IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO

LAVORO PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO

COORDINATORE DI PROGETTO ARCH. FRANCESCO CAPRINI

REDATTORI PGT ARCH. DANIELA GABUTTI ARCH. SAMANTHA OLOCOTINO

ELABORATO RAPPORTO AMBIENTALE

Data: DICEMBRE 2011 Nome file: RA_cartiglio

società cooperativa di progettazione COPRAT e ricerca architettonica e territoriale sede legale: via Corridoni 56, 46100 Mantova, cf p. iva 00400114 020 7, [email protected], www.coprat.it sedi operative: mantova, via Calvi 85/a, 46100 Mantova, tel. 0376-368412, fax 0373-368894 milano, via Cornalia 19, 20124 Milano, tel fax 02-67481262 COPRAT Soc. Coop. Mantova

1 QUADRO GENERALE DI RIFERIMENTO 4 1.1 Quadro normativo ...... 4 1.2 Riferimenti operativi ...... 4 1.3 Documenti prodotti per la VAS ...... 5 2 INQUADRAMENTO TERRITORIALE DEL COMUNE 6 2.1 Dati geografici generali ...... 6 2.1.1 Dati demografici ...... 6 3 ANALISI DELLO STATO DELL’AMBIENTE 9 3.1 Individuazione del quadro di riferimento ...... 9 3.2 Sistema fisico e naturale ...... 9 3.2.1 Qualità dell’aria ...... 9 3.2.2 Qualità delle acque superficiali ...... 10 3.2.2.1 Aspetti qualitativi 11 3.2.2.2 Aspetti quantitativi 13 3.2.3 Condizioni delle acque sotterranee ...... 14 3.2.3.1 Aspetti qualitativi 14 3.2.3.2 Aspetti quantitativi 14 3.2.4 Suolo ...... 15 3.2.4.1 Litologia superficiale 15 3.2.4.2 Vulnerabilità degli acquiferi 16 3.2.4.3 Rischio idraulico 17 3.2.4.4 Impermeabilizzazione del territorio 17 3.2.4.5 Capacità d’uso dei suoli 17 3.2.5 Paesaggio ...... 18 3.2.6 Biodiversità ...... 20 3.2.7 Corridoi ecologici ...... 22 3.3 Sistema antropico ...... 22 3.3.1 Caratteri insediativi ...... 22 3.3.2 Sistema infrastrutturale ...... 22 3.3.3 Sistema storico culturale ...... 23 3.3.4 Reti tecnologiche ...... 23 3.3.5 Rifiuti ...... 23 3.3.6 Energia ...... 23 4 ANALISI DEL SISTEMA ECONOMICO-PRODUTTIVO 24 4.1 L’area economica di Viadana ...... 24 4.2 La struttura produttiva e occupazionale locale ...... 25 4.3 Il profilo agrario ...... 26 4.3.1 La struttura delle aziende agricole ...... 26 5 OBIETTIVI GENERALI DEL PIANO 28 5.1 Analisi degli obiettivi del Documento di Piano ...... 28 5.2 Gli obiettivi strategici del PTCP ...... 29 5.2.1 Gli obiettivi per i sistemi tematici ...... 29 5.3 Gli obiettivi del PGT di Commessaggio ...... 30 6 LA VALUTAZIONE AMBIENTALE DEL PIANO 31 6.1 Scenario “zero” di riferimento ...... 31 6.2 Verifica degli orientamenti del piano ...... 31 6.2.1 Premessa generale ...... 31 6.2.2 Verifica di coerenza esterna ...... 32 6.2.3 Verifica di coerenza interna ...... 33 6.3 Valutazione degli impatti delle scelte di piano ...... 34 6.3.1 Valutazione complessiva degli impatti sulle singole componenti ambientali...... 34 6.3.1.1 Aria 34 6.3.1.2 Acque 34 6.3.1.3 Suolo e sottosuolo 35 6.3.1.4 Ecosistema e paesaggio 35 6.3.1.5 Flora fauna e biodiversità 35 6.3.1.6 Mobilità e trasporti 35 6.3.1.7 Reti tecnologiche 35

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6.3.1.8 Rifiuti 35 6.3.1.9 Energia 35 6.3.2 Valutazione complessiva delle scelte di piano ...... 35 6.4 Misure mitigative e compensative ...... 36 7 MONITORAGGIO DEL PIANO 37 7.1 Criteri per il monitoraggio ...... 37 7.2 Scelta degli indicatori per il monitoraggio ...... 37

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PREMESSA Il presente documento costituisce l’elemento portante della procedura di Valutazione Ambientale Strategica del Documento di Piano del Comune di Commessaggio. Il processo di Valutazione Ambientale Strategica, così come definito dalle linee guida " Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi (VAS)" , ai sensi dell'articolo 4 della legge regionale n.12/2005 si sviluppa durante tutte le fasi principali del ciclo di vita del Piano di Governo del Territorio: - orientamento e impostazione - elaborazione e redazione - consultazione, adozione ed approvazione - attuazione, gestione e monitoraggio

Lo schema sotto rappresentato evidenzia e riassume le relazioni tra le fasi di stesura del Piano e le fasi della VAS.

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1 QUADRO GENERALE DI RIFERIMENTO

1.1 Quadro normativo

La normativa di riferimento per la VAS a livello nazionale è costituita dalla Legge n.39/2002, che recepisce quanto richiesto dalla Direttiva 42/2001 CE del 27 giugno 2001 in materia di valutazione ambientale strategica; tale legge è stata successivamente modificata con il D. Lgs 16 gennaio 2009, n. 4, tramite “Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del D. Lgs 3 aprile2006, n.152 recante”norme in materia ambientale”. La Regione Lombardia ha inoltre inserito l’obiettivo di promozione dello sviluppo sostenibile e protezione dell’ambiente nella Legge n.12/05 per il Governo del Territorio; in base all’art.4 gli enti locali sono tenuti a provvedere alla valutazione ambientale degli effetti di piani e programmi di iniziativa pubblica ; tale procedura deve essere prevista in particolare per il Documento di Piano (art.4, comma 2) ed essere effettuata durante la fase preparatoria, anteriormente alla sua adozione o all’avvio della procedura di approvazione. Con successiva D.G.R. n.8/10971 del 30 dicembre 2009 sono state esplicitate le indicazioni da seguire nella “Determinazione della procedura di Valutazione Ambientale di Piani e Programmi - VAS”. L’allegato 1a di quest’ultima D.G.R., “Modello metodologico procedurale e organizzativo della valutazione ambientale di piani e programmi (VAS)” costituisce il riferimento per la procedura da seguire per la VAS applicata al Documento di Piano.

1.2 Riferimenti operativi

L’allegato I della Direttiva CE indica poi al punto f) gli aspetti ambientali da tenere in considerazione per la valutazione dei possibili effetti significativi, secondo il seguente elenco:  la biodiversità;  la popolazione;  la salute umana;  flora e fauna;  suolo, acqua, aria;  i fattori climatici;  i beni materiali;  il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico;  il paesaggio. Il D. Lgs n. 4 del 16 gennaio 2009 riporta inoltre, all’allegato VI, le informazioni da fornire con i rapporti ambientali che devono accompagnare le proposte di piani e di programmi sottoposti a valutazione ambientale strategica: a) illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del piano o programma e del rapporto con altri pertinenti piani o programmi; b) aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza l’attuazione del piano o del programma; c) caratteristiche ambientali, culturali e paesaggistiche delle aree che potrebbero essere significativamente interessate; d) qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma, ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, culturale e paesaggistica, quali le zone designate come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, nonché i territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità, di cui all’articolo 21 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n.228; e) obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri pertinenti al piano o al programma, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale; f) possibili impatti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori. Devono essere considerati tutti gli impatti significativi,

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compresi quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi; g) misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali impatti significativi sull’ambiente dell’attuazione del piano o del programma; h) sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad esempio carenze tecniche o difficoltà derivanti dalle novità dei problemi e delle tecniche per risolverli) nella raccolta delle informazioni richieste; i) descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e al controllo degli impatti ambientali significativi derivanti dall’attuazione dei piani o del programma proposto definendo, in particolare, le modalità di raccolta dei dati e di elaborazione degli indicatori necessari alla valutazione degli impatti, la periodicità di produzione di un rapporto illustrante i risultati della valutazione degli impatti e le misure correttive da adottare; j) sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere precedenti. Questi temi saranno presi in considerazione in maniera specifica nel Rapporto Ambientale, che farà riferimento a quanto già sviluppato, in materia ambientale, a livello regionale e provinciale.

1.3 Documenti prodotti per la VAS

I documenti fondamentali su cui si basa la Valutazione Ambientale Strategica sono a) Il Rapporto Ambientale , secondo gli indirizzi regionali, rappresenta il documento in cui vengono individuati, descritti e valutati: 1) i dati conoscitivi sullo stato dell’ambiente; 2) gli effetti significativi che l’attuazione del piano o del programma potrebbe avere sull’ambiente stesso; 3) le ragionevoli alternative alla luce degli obiettivi e dell’ambito territoriale del piano o programma. b) La Sintesi non tecnica ha invece lo scopo di riassumere, con un linguaggio comprensibile ai non addetti ai lavori, i contenuti del rapporto ambientale e i provvedimenti adottati al fine di completare il processo di partecipazione. Questi due documenti vengono messi a disposizione del pubblico e degli enti preposti insieme con la proposta di Documento di Piano.

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2 INQUADRAMENTO TERRITORIALE DEL COMUNE

2.1 Dati geografici generali

Commessaggio è un piccolo comune della provincia di Mantova; il suo territorio, che ricade all’interno del circondario Viadanese – Oglio – Po, si estende su una superficie di 11,61 Kmq e presenta l’andamento pianeggiante tipico della bassa pianura padana; i comuni contermini sono: a nord, Viadana a sud-est, e ad ovest. La parte orientale del territorio comunale risulta fortemente caratterizzata dalla presenza del fiume Oglio che scorre a pochi chilometri dal confine del comune. 2.1.1 Dati demografici L’analisi dell’andamento demografico (v. tabella 1) mostra una costante diminuzione degli abitanti presenti nel comune dal 1951 al 2001 e un costante calo della consistenza media dei nuclei familiari; il dato positivo è relativo al 2009 che vede un lieve aumento (+ 17 abitanti) rispetto al 2001 con un relativo aumento dei nuclei familiari di 19 unità.

Tab. 1: Popolazione residente alle date dei censimenti dal 1951 al 2001 e dato sul 2009 Fonte ISTAT

ANNO POPOLAZIONE RESIDENTE N. FAMIGLIE CONSISTENZA MEDIA NUCLEO FAM. 1951 1.753 435 4,0 1961 1.523 410 3,7 1971 1.299 382 3,4 1981 1.239 397 3,1 1991 1.160 423 2,7 2001 1.159 456 2,5 2009 1.176 475 2,5

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Considerando invece la distribuzione della popolazione per fasce di età (v. Tabella 2) si rilevano le seguenti tendenze: o progressivo aumento del numero di cittadini anziani in particolare per la fascia di età degli ultra settantacinquenni; o ripresa delle nascite, dovuta in gran parte all’ingresso di cittadini stranieri sul territorio; o indebolimento della fascia di età 15-34, dovuto probabilmente alle maggiori opportunità lavorative presenti al di fuori del territorio comunale.

Tab. 2: Popolazione residente per classe di età ai censimenti 1991 e 2001 e dato sul 2009 Fonte ISTAT

ANNO 0 - 4 5 - 9 10 - 14 15 - 24 25 - 34 35 - 44 45 - 54 55 - 64 65 - 74 75 + totale 1991 32 52 51 146 168 149 143 177 122 120 1.160 2001 42 44 44 116 139 188 151 146 158 131 1.159 2009 44 58 41 98 131 160 186 141 153 164 1.176

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3 ANALISI DELLO STATO DELL’AMBIENTE

3.1 Individuazione del quadro di riferimento

Vengono, in questa parte della relazione, considerate le principali componenti ambientali che caratterizzano il territorio di Commessaggio, facendo riferimento a quelle indicate dall’allegato I della Direttiva 42/2001 CE del 27 giugno 2001. Per le informazioni di carattere ambientale è stato preso in considerazione il Rapporto sullo Stato dell’Ambiente predisposto dall’ARPA della Lombardia a partire dal 2002, nonché i successivi aggiornamenti, compreso quello più recente del 2008-09. Per evitare duplicazioni, come indicato a pag. 9 dell’allegato 1 a della D.G.R. n.8/10971 del 30 dicembre 2009, sono stati utilizzati “approfondimenti già effettuati ed informazioni ottenute nell’ambito di altri livelli decisionali o altrimenti acquisite in attuazione di altre disposizioni normative”. In particolare si è preso come riferimento il PTCP della Provincia di Mantova, sia per quanto riguarda le analisi della situazione esistente, sia per quanto riguarda i contenuti specifici del Rapporto Ambientale.

3.2 Sistema fisico e naturale 3.2.1 Qualità dell’aria La qualità dell’aria viene costantemente analizzata tramite reti di monitoraggio, inventari di emissioni e modellistica; in particolare, analizzando le serie storiche dei principali inquinanti, è possibile affermare che si è registrato, negli ultimi decenni, un progressivo miglioramento della qualità dell’aria, tranne che per il particolato fine (PM 10 ) e l’ozono (O 3), che registrano invece una situazione di criticità. Nato nel 1998 in collaborazione con la Fondazione Lombardia per l'Ambiente, il Piano Regionale per la Qualità dell'Aria (PRQA) ha offerto una sintesi delle conoscenze sulle differenti tipologie di inquinanti atmosferici e sulle caratteristiche meteo-climatiche che ne condizionano la diffusione, in modo da poter supportare la futura politica di regolamentazione delle emissioni. Il PRQA ha permesso di:  conoscere il territorio identificando i diversi bacini aerologici omogenei ai fini della valutazione della qualità dell'aria e delle caratteristiche meteo-climatiche. Ciò ha portato nel 2001 alla zonizzazione del territorio lombardo attraverso la D.G.R. n.6501 del 19/10/2001, recentemente aggiornata dalla D.G.R. n. 5290 del 02/08/2007.  conoscere le fonti inquinanti: realizzando l'inventario regionale delle emissioni INEMAR.  monitorare gli inquinati strutturando la rete di monitoraggio della qualità dell'aria  contestualizzare i riferimenti normativi integrando i diversi livelli normativi (comunitario, nazionale e regionale)  identificare gli indicatori necessari per impostare ed attuare i piani e programmi per il miglioramento della qualità dell'aria;  definire le priorità di intervento nei principali settori responsabili dell'inquinamento. Il 4 agosto 2005 la Giunta Regionale della Lombardia ha approvato il documento “Misure strutturali per la Qualità dell’Aria in Regione Lombardia – 2005-2010” con i seguenti obiettivi:  agire in forma integrata sulle diverse sorgenti dell’inquinamento atmosferico;  individuare obiettivi di riduzione ed azioni da compiere, suddividendoli in efficaci nel breve, medio e lungo periodo;  ordinare in una sequenza di priorità, in base al costo/efficacia, le azioni da compiere. Le misure proposte per il breve e medio periodo riguardavano : - emissioni da traffico veicolare; - emissioni da sorgenti stazionarie e “off road”; - risparmio energetico e uso razionale dell’energia (edilizia civile ed industriale, attività e cicli produttivi); - settori dell’agricoltura e dell’allevamento. La situazione geografica e le caratteristiche meteoclimatiche della Pianura Padana sono tali per cui l’intera area risulta di fatto un bacino in cui i componenti sopra citati (PM 10 e O 3 ) tendono a diffondersi in modo uniforme e ad accumularsi.

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Soprattutto nella stagione fredda le frequenti condizioni di stabilità atmosferica, unite a episodi di calma o di bassa intensità del vento, determinano un accumulo degli inquinanti con conseguente superamento dei limiti di concentrazione. Le concentrazioni di particolato presenti in un sito risentono non solo del contributo locale – dovuto prevalentemente alle emissioni degli impianti di riscaldamento, alle emissioni industriali e al traffico – ma anche dei valori delle concentrazioni di fondo.

Figura 1 - Comuni del bacino padano in cui si rileva il superamento del limite giornaliero del PM 10 – 2005

Fonte dati: ARPA Lombardia

Secondo la zonizzazione proposta dl PRQA, Commessaggio ricade nella “ZONA B - zona di pianura”, caratterizzata da:

• concentrazioni elevate di PM 10 , con maggiore componente secondaria; • alta densità di emissione di PM 10 e NO X, sebbene inferiore a quella della Zona A; • alta densità di emissione di NH 3 (di origine agricola e da allevamento); • situazione meteorologica avversa per la dispersione degli inquinanti (velocità del vento limitata, frequenti casi di inversione termica, lunghi periodi di stabilità atmosferica, caratterizzata da alta pressione); • densità abitativa intermedia, con elevata presenza di attività agricole e di allevamento. Le possibilità operative di uno strumento urbanistico in questo campo sono abbastanza limitate; è possibile comunque introdurre norme specifiche sull’incentivazione di impianti che possano migliorare la qualità dell’aria e limitare, per quanto possibile, il traffico veicolare incentivando l’uso di forme di mobilità alternative: mezzi pubblici e piste ciclabili. Alla luce di quanto sopra riportato, si può quindi ritenere che risulta fondamentale contribuire anche localmente al contenimento delle emissioni inquinanti tramite: a) l’incentivazione di impianti di riscaldamento a basso consumo energetico; b) il controllo delle emissioni industriali; c) la riduzione del traffico veicolare, con tutti i mezzi possibili. 3.2.2 Qualità delle acque superficiali Il reticolo idrografico a nord del Po è caratterizzato dalla presenza dei fiumi in ingresso e in uscita dai grandi laghi, che presentano un regime di deflusso abbastanza stabile; a questi si aggiungono numerosi corpi idrici artificiali (rogge e canali) che attraversano la campagna con funzione di bonifica e/o di irrigazione. Nel marzo 2006 è stato approvato il Programma di Tutela e Uso delle Acque (PTUA) della Regione Lombardia; tale programma organizza le conoscenze sulla disponibilità delle risorse, sugli apporti inquinanti ai diversi corpi idrici e rappresenta lo strumento di programmazione per il raggiungimento degli obiettivi di qualità definiti dal Consiglio Regionale sulla base delle Direttive Europee e della normativa nazionale per i corpi idrici superficiali.

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Tale piano integra aspetti qualitativi e quantitativi, ambientali e socioeconomici, individuando le aree sensibili e vulnerabili che richiedono specifiche misure di intervento, nonché le aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano. Vengono pertanto monitorate e classificate le acque superficiali e sotterranee rilevandone: • lo stato ecologico; • lo stato ambientale; • lo stato dei corpi idrici a specifica destinazione: o destinati alla produzione di acqua potabile; o idonei alla vita dei pesci o idonei alla balneazione.

3.2.2.1 Aspetti qualitativi Il territorio di Commessaggio è caratterizzato, come già evidenziato, dalla presenza del fiume Oglio che, dopo aver percorso con andamento meandriforme un lungo tratto della Pianura Padana, si immette nel Po in prossimità di San Matteo delle Chiaviche. Verso l’Oglio sono quindi convogliati i diversi canali irrigui che attraversano la campagna; tra questi si contraddistingue per il suo andamento sinusoidale il Canale Navarolo che, dopo aver lambito il centro storico di Commessaggio, sfocia anch’esso nell’Oglio Come si può riscontrare nelle tavole sotto riportate, desunte dalla Tav.2 del PTUA, per i corsi d’acqua considerati, si registra un livello 3 di inquinamento da macrodescrittori (v. Figura 2) e una classe 3 per l’indice biotico esteso (v. Figura 3).

Figura 2 – Acque superficiali - Livello di inquinamento da macrodescrittori

Fonte dati: PTUA della Regione Lombardia 2006 – Tav.2

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Figura 3 - Acque superficiali - Indice biotico esteso

Fonte dati: PTUA della Regione Lombardia 2006 – Tav.2

Figura 4 - Acque superficiali – Stato ecologico dei corpi idrici superficiali

Fonte dati: PTUA della Regione Lombardia 2006 – Tav.2

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Dalla lettura di tutti i parametri analizzati è stato in sintesi rilevato che lo stato ecologico e quello ambientale del fiume Oglio, nell’ultimo tratto del suo percorso, sono classificati sufficienti; lo stesso vale per il canale Navarolo (v. Figure 4 e 5).

Figura 5 - Acque superficiali – Stato ambientale dei corpi idrici superficiali

Fonte dati: PTUA della Regione Lombardia 2006 – Tav.2

La tendenza registrata negli ultimi anni mostra un progressivo miglioramento dello stato ecologico dei corsi d’acqua, ascrivibile sia agli interventi strutturali nell’ambito del collettamento e della depurazione dei reflui, sia all’applicazione del deflusso Minimo Vitale. In particolare si rileva una diminuzione degli inquinanti di origine civile (azoto ammoniacale e BOD 5) mentre non si riscontrano variazioni apprezzabili nella concentrazione di nutrienti (azoto nitrico e fosforo); la presenza di questi nutrienti deriva sia da fonti puntuali (impianti di depurazione) che diffuse (dilavamento dei suoli coltivati, apporto di origine zootecnica) ma è ragionevole supporre che il contributo maggiore sia da imputare a fonti di tipo diffuso. Quanto indicato a livello di macroarea vale in particolare per l’ambito territoriale di Commessaggio, ove l’agricoltura e l’allevamento zootecnico rappresentano una consistente componente della realtà economica locale, con tutti gli impatti sull’ambiente che ne derivano.

3.2.2.2 Aspetti quantitativi La misurazione delle quantità di acqua presenti in un determinato bacino ed in un certo periodo di tempo viene definita bilancio idrologico; la prima voce di tale bilancio è data dalla precipitazioni meteoriche. Nell’ultimo secolo il numero dei giorni piovosi è nettamente diminuito: sull’Italia settentrionale cade sostanzialmente la stessa quantità d’acqua ogni anno, ma ciò avviene in meno giorni, il che significa che in quei giorni si verificano precipitazioni più intense. Un secondo elemento del bilancio idrologico è rappresentato dalla quantità d’acqua che scorre durante l’anno nei corsi d’acqua: la portata di morbida, di piena e di magra sono le tre grandezze più rappresentative. In particolare i fenomeni di piena, che possono avere effetti calamitosi, sono il frutto di molte componenti: alcune inevitabili (come le precipitazioni), altre regolabili (come il livello degli invasi), altre ancora che si modificano nel tempo per cause naturali oppure per l’intervento dell’uomo (come l’impermeabilizzazione del terreno o la artificializzazione dei corsi d’acqua).

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La Regione Lombardia, con l'approvazione della L.R. 12 dicembre 2003, n. 26 (modificata dalla L.R. 18/2006) – come previsto dalla Direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE – ha indicato il "Piano di gestione del bacino idrografico" come strumento per la pianificazione della tutela e dell'uso delle acque. Tale piano è costituito da due parti: • “Atto di indirizzo per la politica di uso e tutela delle acque della Regione Lombardia – Linee strategiche per un utilizzo razionale, consapevole e sostenibile della risorsa idrica”, con il quale sono delineati gli obiettivi della politica regionale delle acque e gli indirizzi per la programmazione, approvato dal Consiglio regionale; • “Programma di Tutela e Uso delle Acque” (PTUA) con il quale sono individuate le azioni, i tempi e le norme di attuazione per raggiungere gli obiettivi dell’Atto di indirizzo.

3.2.3 Condizioni delle acque sotterranee 3.2.3.1 Aspetti qualitativi Tutto il territorio mantovano costituisce un’importante zona di riserva delle acque sotterranee, che però risultano molto vulnerabili a causa della elevata permeabilità dei depositi superficiali e per la bassa soggiacenza piezometrica; la qualità delle acque è quindi generalmente condizionata dalla presenza di agenti inquinanti, derivanti in particolare dall’uso di fertilizzanti agricoli e dallo spandimento dei reflui zootecnici che vengono a contatto con gli strati superficiali del terreno. Questo è il principale motivo per cui la qualità delle acque della zona di Commessaggio, come molti altri territori con vocazione agricola, viene considerata particolare (v. Figura 6)

Figura 6 - Stato ambientale dei corpi idrici sotterranei

Fonte dati: PTUA della Regione Lombardia 2006

3.2.3.2 Aspetti quantitativi Il territorio di Commessaggio, come tutta la zona lambita dal tratto terminale del fiume Oglio, risulta inserita in Classe A (v. Figura 7); in questi territori l’impatto antropico nei confronti delle acque sotterranee viene valutato nullo o trascurabile, presentando condizioni di equilibrio idrogeologico. Alterazioni della velocità naturale di ravvenamento sono sostenibili sul lungo periodo.

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Figura 7 - Stato quantitativo dei corpi idrici sotterranei

Fonte dati: PTUA della Regione Lombardia 2006

3.2.4 Suolo 3.2.4.1 Litologia superficiale Lo stato qualitativo delle acque sotterranee dipende in gran parte dalle caratteristiche dei terreni che vengono attraversati dalle acque meteoriche. Considerando in particolare la litologia superficiale, così come evidenziato nelle tavole del “Progetto Vulnerabilità degli acquiferi” redatto a cura del Settore Ambiente – Ecologia – Servizio Acque della Provincia di Mantova (v. Figura 8) si può constatare come anche il territorio di Commessaggio sia caratterizzato da depositi litologici superficiali limosi nella parte nord del territorio comunale e argillosi in prossimità dell’abitato, con una fascia di terreni sabbiosi nella zona più prossima all’Oglio.

Figura 8 – Litologia di superficie

Lo studio delle dinamiche dell’uso e della copertura del suolo è strategica per la conoscenza del territorio, poiché consente di valutarne lo stato attuale e i cambiamenti in corso. L’espressione “copertura del suolo” si riferisce alle caratteristiche fisiche della superficie terrestre (riguarda la distribuzione di vegetazione, acqua, ghiacci, deserti e ad altre caratteristiche fisiche indotte dall’uomo, quali infrastrutture e

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insediamenti); l’espressione “uso del suolo” si riferisce invece a tutto ciò che attiene all’impiego e alle strategie di gestione di determinati territori da parte dell’uomo. Grazie alla conoscenza dell’uso e della copertura del suolo è possibile definire piani di emergenza delle aziende a rischio di incidente rilevante o la prevenzione dei fenomeni di dissesto idrogeologico. I diversi usi del suolo concorrono a determinare in modo differenziato il deflusso idrico superficiale, che nelle aree naturali dipende principalmente da fattori come: l’attenuazione della pioggia da parte degli alberi, l’infiltrazione nei suoli permeabili o il grado di saturazione del terreno. Nelle aree urbanizzate, invece, il deflusso idrico superficiale è in funzione del grado di impermeabilizzazione dei suoli. Nel territorio mantovano inoltre, sono presenti alcune aree in cui è stata accertata una contaminazione - ovvero il superamento della concentrazione soglia di rischio (CSR) - e in cui è stato avviato un intervento di bonifica. Si tratta di siti la cui contaminazione è riconducibile alla presenza di aree industriali dismesse, di attività connesse all’adduzione di carburanti e alla conduzione dei relativi impianti di stoccaggio, di smaltimenti non corretti di rifiuti. Sono stati individuati alcuni elementi di attenzione legati all’uso ed allo sfruttamento del territorio mantovano, e sono: - la previsione del rischio idraulico ed idrogeologico generato dalla presenza e dalla ricchezza di acque superficiali in questi territori; - i dissesti dovuti alle escavazioni di inerti in cava e/o in golena; - le contaminazioni dei suoli con le relative bonifiche eseguite o avviate.

3.2.4.2 Vulnerabilità degli acquiferi Con la D.G.R. 3297 dell’11 ottobre 2006, sono state individuate le aree vulnerabili ai sensi del D. Lgs 152/06; per tale individuazione si tiene conto dei carichi derivanti dalla presenza di allevamenti e dal tipo di smaltimento dei reflui e delle caratteristiche ambientali che possono concorrere a determinare uno stato di contaminazione. In generale vulnerabilità alte o molto alte si riscontrano nelle zone prevalentemente ghiaiose e sabbiose, dove la tessitura dei terreni permette ai possibili inquinanti di raggiungere le falde acquifere. Situazione contraria si riscontra nei terreni di natura argillosa. L’analisi dei parametri che determinano la vulnerabilità degli acquiferi ha permesso, con il Progetto sopra menzionato, di suddividere il territorio provinciale in cinque “classi di vulnerabilità idrogeologica”, da estremamente elevata a bassa. Secondo questa classificazione a Commessaggio (v. Figura 9) sono presenti diversi gradi di vulnerabilità, che vanno dalla classe “alta” nella parte nord, alla classe bassa nella zona sud orientale.

Figura 9 – Classi di vulnerabilità delle falde acquifere

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L’applicazione rigorosa delle normative oggi vigenti sullo spandimento dei reflui zootecnici dovrebbe contribuire a migliorare la situazione di inquinamento degli acquiferi; analogo miglioramento potrebbe derivare da una riconversione delle pratiche agricole attuali per una maggiore diffusione dell’agricoltura biologica; questo comporterebbe una consistente riduzione dell’uso di pesticidi e diserbanti chimici che rappresentano un'altra fonte di inquinamento dei corpi idrici superficiali e sotterranei.

3.2.4.3 Rischio idraulico Il rischio idraulico di un territorio è legato allo stato dei corsi d’acqua che costituiscono la rete idrografica di superficie del territorio medesimo, ed è connesso al verificarsi dei seguenti eventi: - fuoriuscita delle acque dagli alvei per tracimazione delle sponde o dalle arginature; - fuoriuscita delle acque dagli alvei per il collasso delle arginature, per filtrazione attraverso il corpo arginale, per infiltrazione dei terreni di imposta con formazione dei fontanazzi (sifonamento), sfiancamento del petto arginale; - fuoriuscita delle acque dall’alveo per la presenza di costruzioni; - crollo delle arginature per mancanza di manutenzione. In tutti i casi vi è esondazione, ovvero allagamento delle aree esterne agli ambiti fluviali generalmente destinate ad usi diversi da quelle compatibili con la presenza dell’acqua; ma mentre il primo si verifica in quanto l’evento di piena supera le quote delle arginature, gli altri sono una conseguenza della carenza di stabilità e tenuta delle arginature o dovute alla mancanza di manutenzione alle opere di difesa e degli alvei stessi. Il territorio mantovano è da sempre interessato in modo considerevole dal pericolo di esondazioni, inondazioni ed alluvioni, a causa della posizione in cui colloca all’interno del bacino idrografico del fiume Po. Tale bacino infatti si chiude poco a monte della foce del fiume Panaro dopo aver attraversato tutti i sotto bacini di sinistra, compreso quello del fiume Mincio, e tutti i sotto bacini di destra, compreso quello del Secchia. Questa circostanza fa sì che tutta l’acqua del Po, prima o poi finisca per interessare il mantovano. Il territorio di Commessaggio si colloca a una distanza dal “grande fiume” tale da non dover essere influenzato dalle sue periodiche piene; anche il regime idraulico del fiume Oglio risulta sufficientemente controllato, per cui non si registrano, per questa zona, particolari rischi di esondazione.

3.2.4.4 Impermeabilizzazione del territorio La principale vocazione del territorio mantovano è agricola ma il continuo aumento della richiesta di suolo per nuovi insediamenti residenziali, produttivi e terziari e dei necessari adeguamenti infrastrutturali, sono tra le maggiori criticità del territorio, poiché questo fenomeno comporta l’occupazione di ulteriori spazi agricoli saturando le aree libere. Questo comporta una eccessiva impermeabilizzazione del suolo; ciò comporta una riduzione della capacità locale di assorbimento delle acque meteoriche, che vengono convogliate rapidamente verso i corsi d’acqua superficiale; in caso di forti precipitazioni, l’alveo di tali corsi d’acqua risulta insufficiente con la conseguenza di un incremento del fenomeno di allagamento di ampie zone urbanizzate. A livello urbanistico è possibile mitigare gli effetti di queste conseguenze, promuovendo in particolare la riduzione dell’impermeabilizzazione dei suoli o prevedendo adeguate misure di mitigazione.

3.2.4.5 Capacità d’uso dei suoli Le cartografie pedologiche identificano aree omogenee caratterizzate da omogeneità dei caratteri, delle funzionalità, oltre che dalla convergenza dei progressi pedogenetici che ne hanno influenzato la formazione; tali parametri consentono di valutare la capacità produttiva dei suoli nei donfornti dell’uso agricolo. Il “Progetto Carta Pedologica” affidato all’ERSAL (Ente Regionale di Sviluppo Agricolo della Lombardia) ha suddiviso il territorio della provincia di Mantova in 7 aree. In generale, l e classi 1 e 2 che rappresentano le aree con suoli ad elevato valore produttivo, sono ben distribuite su tutto il territorio mantovano, occupando circa il 57 % della superficie totale, a testimonianza della grande caratterizzazione agricola di queste terre. Le classi 3 è 4 che, pur risultando comunque adatte all’agricoltura, presentano suoli con gravi limitazioni e restrizioni nelle scelte colturali, sono invece limitate alle aree ghiaiose delle aree collinari e dell’alta pianura e ai suoli argillosi mal drenati della media pianura idromorfa e della bassa pianura alluvionale; esse occupano oltre il 30 % del territorio.

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Figura 10 – Capacità d’uso dei suoli

Provincia di Mantova. Capacità d’uso dei suoli

Il territorio di Commessaggio (v. Figura 10) rientra nella classe 2 della carta “Capacità d’uso dei suoli”, così definita: “Suoli con alcune lievi limitazioni, che riducono l’ambito di scelta delle colture e/o richiedono modesti interventi di conservazione, peraltro facilmente eseguibili. Le limitazioni possono essere legate alla moderata profondità del suolo, al drenaggio moderatamente rapido o mediocre, alla pendenza compresa tra il 2 e il 10% e caratteristiche chimiche degli orizzonti superficiali.”

3.2.5 Paesaggio Il sistema fisico – naturale di Commessaggio ruota principalmente attorno a 3 sistemi naturali: o il Parco Oglio Sud o il Canale Navarolo e il Canale Bogina o il sistema agricolo che li comprende.

Figura 10 – Immagine satellitare del territorio comunale

Ortofoto del territorio comunale (da Google Earth)

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Il paesaggio di Commessaggio risulta fortemente caratterizzato dalla presenza dei suoi corsi d’acqua e dal loro corso meandrifome, che segna l’impronta della tessitura dei campi coltivati (v. Figura 10). Il PTCP della Provincia di Mantova suddivide il territorio provinciale in diverse Unità di Paesaggio, ciascuna contraddistinta da specifiche caratteristiche; secondo questa classificazione, il territorio di Commessaggio ricade in parte nella UDP4 – Bassa pianura e in parte nella UDP5 – Piana alluvionale. La UDP4 comprende la “Porzione meridionale del livello fondamentale della pianura” ed è caratterizzata da aree sufficientemente stabili per la presenza di un’idrografia organizzata di tipo meandriforme costituite esclusivamente da sedimenti fluviali fini, prive di pietrosità in superficie e di scheletro nel suolo.; dal punto di vista morfologico tale Unità risulta formata da una fascia di bassa pianura alluvionale compresa tra i corsi dei fiumi Oglio e Mincio. Si tratta di un territorio pianeggiante di origine fluviale e fluvioglaciale rimaneggiato dall’azione erosivo- deposizionale dei corsi d’acqua.

L’UDP5 fa invece riferimento alle “Piane inondabili con dinamica prevalentemente deposizionale”, che risultano costituite da sedimenti recenti od attuali (Olocene recente ed attuale). I suoli della Piana alluvionale possono essere considerati sommariamente i più giovani di tutta la pianura lombarda; la morfologia è generalmente pianeggiante con locali emergenze derivate da convessità (dossi) e concavità (le valli di bonifica). Si tratta di un territorio pianeggiante, di origine alluvionale, caratterizzato da blande evidenze morfologiche; lo stretto legame con i fiumi. Che ne hanno condizionato in modo incisivo l’assetto e il paesaggio, è testimoniata dalla presenza dei tipici dossi, aree blandamente rilevate, ad andamento sinuoso, corrispondenti ad antichi percorsi fluviali.

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Buona parte del territorio comunale ricade inoltre nel Parco Regionale Oglio Sud, istituito con legge regionale n.17 del 16 aprile 1988. La parte di territorio comunale ricadente all’interno del Parco dell’Oglio Sud è caratterizzata dalla presenza di numerosi elementi geomorfologici lineari come orli di terrazzo e paleoalvei, di affioramenti idrici rinaturalizzati o da rinaturalizzare (bugni); questi costituiscono biotopi di elevato interesse ecologico e naturalistico. Da segnalare, soprattutto all’interno del Parco la presenza di alberi monumentali, filari alberati ed ambiti rurali di pregio. L’alveo del fiume presenta un andamento sinuoso a canale unico con alcuni meandri ben evidenti e sponde spesso ripide. L’attuale assetto naturalistico del territorio compreso nel parco è caratterizzato dal prevalere di aree umide a vari stadi di evoluzione e di diversità floristica e faunistica. Il paesaggio circostante è caratterizzato dall’agricoltura dove la fitta rete idrica, che si snoda lungo le piane circostanti il fiume, interrompe la serie ordinata dei coltivi. Le aree golenali spiccano nella campagna per le imponenti masse boscate dei pioppeti e, a tratti, per le dense bordure a salice bianco che a volte si estendono fino a costruire vere e proprie boscaglie di salice. Anche il Canale Navarolo, di matrice storica e di rilevante valore naturalistico - ambientale presenta, lungo il suo corso, arginature, tratti con vegetazione naturale rilevante e boschi, mentre il canale Bogina anch’esso di matrice storica e di rilevante valore naturalistico - ambientale è un canale di bonifica con acque ferme e lentamente fluenti. 3.2.6 Biodiversità A partire dagli anni 2000 è aumentata, da parte dei paesi europei, l’attenzione alla conservazione delle specie animali e vegetali presenti nei diversi territori. La costituzione della rete Natura 2000, prevista dalla Direttiva n. 92/43/CEE, comunemente denominata Direttiva “Habitat”, è relativa alla “Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche”. L'obiettivo è di contribuire a salvaguardare la biodiversità mediante attività di conservazione, non solo all'interno delle aree che costituiscono la rete Natura 2000, ma anche con misure di tutela diretta delle specie, la cui conservazione è considerata un interesse comune di tutta l'Unione. Secondo i criteri stabiliti dall'Allegato III della Direttiva, ogni Stato membro redige un elenco di siti che ospitano habitat naturali e seminaturali e specie animali e vegetali selvatiche. In seguito, d'accordo con

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gli Stati membri, la Commissione adotta un elenco di Siti di Importanza Comunitaria (SIC). Entro sei anni a decorrere dalla selezione di un sito come Sito di Importanza Comunitaria, lo Stato membro designa il sito in questione come Zona a Protezione Speciale (ZPS). Nella Direttiva inoltre viene specificato l'obiettivo di conservare non solo gli habitat naturali (cioè quelli meno modificati dall'uomo) ma anche quelli seminaturali (come le aree ad agricoltura tradizionale, i boschi utilizzati, i pascoli, ecc.). Con ciò viene riconosciuto il valore, per la conservazione della biodiversità a livello europeo, di tutte quelle aree nelle quali la secolare presenza dell'uomo e delle sue attività tradizionali ha permesso il mantenimento di un equilibrio tra uomo e natura.

Provincia di Mantova. Zone a Protezione Speciale

Per la sua posizione, il comune di Commessaggio rientra per una piccola porzione nel Parco Regionale dell’Oglio Sud il cui territorio è individuato come ZPS IT20B0401.

Provincia di Mantova. Siti di Importanza Comunitaria

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Il territori comunale risulta anche parzialmente interessato dal Sito di Importanza comunitari IT20B0003 – Lanca Cascina S. Alberto

3.2.7 Corridoi ecologici Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale ha previsto la creazione di numerosi corridoi di interconnessione che comprendono, oltre ai siti di Rete Natura 2000, i Parchi locali d’interesse sovracomunale (PLIS) già istituiti o segnalati. La rete ecologica di I livello si fonda sui corsi del fiume Po, seguendo in generale il confine delle fasce fluviali definite dal Piano di Bacino, e del fiume Oglio, seguendo il confine del Parco; la rete di II livello prevede un corridoio che collega il Parco dell’Oglio Sud all’area vincolata di Sabbioneta.

Provincia di Mantova. Rete ecologica provinciale

3.3 Sistema antropico

Dopo aver considerato le caratteristiche naturali dell’ambiente vengono presi in considerazione gli aspetti che possono essere messi in relazione con la presenza e l’azione degli uomini, sia per quanto le attività svolte sia per i servizi di cui la popolazione può usufruire. 3.3.1 Caratteri insediativi Il sistema urbano di Commessaggio è costituito da un nucleo principale ubicato in prossimità del confine con Sabbioneta e del Canale Navarolo (che delimita il confine sud est del comune), e dalla frazione di Bocca Chiaviche posta nella zona orientale del territorio comunale. Sono inoltre presenti altri nuclei minori costituiti da corti agricole e da allevamenti intensivi, oltre che 2 ambiti produttivi, il più ampio posto a nord del centro abitato di Commessaggio e il secondo ubicato ad est lungo la strada provinciale Viadanese. Il nucleo insediativo principale, fortemente connotato da un centro storico ben definito e conservato, è costituito essenzialmente da tessuto residenziale con servizi di livello comunale ed esercizi commerciali. Dal “centro” il tessuto insediativo si sviluppa principalmente verso nord fino ad arrivare al cimitero e verso est fino ad arrivare al depuratore. 3.3.2 Sistema infrastrutturale Il territorio del Comune di Commessaggio presenta una rete infrastrutturale consolidata che ripercorre, senza modificazioni sostanziali, lo schema territoriale tradizionale e che risulta esclusivamente basata sulla viabilità autoveicolare: non è infatti presente nel territorio comunale alcuna linea ferroviaria.

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Gli elementi principali di questa rete sono: o la ex S.S. 420 che attraversa l’ambito comunale da Nord a Sud, passando per il centro abitato del capoluogo, dove prende il nome di “Viale della Libertà” e che collega Gazzuolo con Commessaggio per poi proseguire verso Breda Cisoni. o la Strada Casotta che collega la provincia di Cremona a Commessaggio e proseguendo verso est attraverso la campagna incrocia la Strada Viadanese; o la Strada Viadanese che attraversa il territorio comunale da Nord verso Sud collegando il comune di Gazzuolo con la frazione di Squarzanella ricadente nel territorio viadanese. L’ambito comunale è poi completato da una rete locale di strade che collegano le corti agricole e gli altri ambiti insediativi presenti. 3.3.3 Sistema storico culturale Dal punto di vista storico – culturale Commessaggio presenta un centro storico di antica formazione e cinque nuclei antichi minori posti ai margini del tessuto urbano consolidato. Presso le località Basse, Bocca Chiavica e Riolo sono invece presenti nuclei sparsi risalenti al 1889. All’interno del sistema insediativo di matrice storica è inoltre da sottolineare la presenza di alcuni elementi puntuali di grande rilevanza come il cinquecentesco torrazzo di Vespasiano Gonzaga, che si specchia nelle acque del Navarolo, la Chiesa di Santa Maria Prima ubicata a sud dell’abitato di lungo l’argine del Canale Navarolo; la settecentesca Villa Colombarone nei pressi del depuratore ; il Ponte in chiatte che, attraversando il Navarolo, collega il Comune di Commessaggio con Sabbioneta. Alcuni siti di valore archeologico sono inoltre presenti all’interno del nucleo storico. 3.3.4 Reti tecnologiche Il centro abitato di Commessaggio non risulta ancora dotato di un sistema di distribuzione dell’acqua potabile. E’ invece presente un sistema fognario di tipo misto, che convoglia le acque reflue nel depuratore comunale. La rete di distribuzione dell’energia elettrica copre tutto l’abitato, raggiungendo anche gli insediamenti sparsi nella campagna. 3.3.5 Rifiuti Il Comune di Commessaggio applica il sistema di raccolta differenziata dei rifiuti con cassonetti dislocati su suolo pubblico. Secondo i dati dell’Osservatorio Rifiuti della Provincia di Mantova, nel 2009 sono stati raccolti 318.430 Kg di rifiuti non differenziati e 30.800 Kg di rifiuti ingombranti, mentre la raccolta differenziata ha riguardato 311.888 Kg di rifiuti, con una media di 562,18 Kg/ab*anno. La percentuale di rifiuti differenziati raccolti si attesta al 47,2%, poco al di sotto del dato medio provinciale, che per il 2009 era del 49,1%. 3.3.6 Energia L’energia – fonte indispensabile per sostenere lo sviluppo economico – costituisce però uno dei principali generatori di pressioni ambientali, in particolare per le emissioni di gas a effetto serra derivanti dalle centrali termoelettriche. Nel 2007 solo il 17,3% dell’energia prodotta nella regione Lombardia derivava da fonti energetiche rinnovabili, che si pongono tuttora come fonti integrative rispetto quelle tradizionali.

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4 ANALISI DEL SISTEMA ECONOMICO-PRODUTTIVO

4.1 L’area economica di Viadana

Il comune di Commessaggio fa parte dell’area economica viadanese, collocata nella parte sud occidentale della provincia di Mantova, formata dall’aggregazione di 10 comuni mantovani. Oltre a Viadana ci sono: , Commessaggio, , Gazzuolo, , , , Sabbioneta e San Martino dall’Argine. Quest’area si estende su una superficie di 362 kmq (il 15% del territorio mantovano), e comprende oltre 45.000 residenti, in lieve aumento rispetto al 1991 (quando erano 45.080).

Vi risiedono 47.579 persone (dato 2007), che rappresentano l’11,8% degli abitanti della provincia. Il 9,7% dei residenti dell’area non ha cittadinanza italiana. Il comune più importante per numero di abitanti è Viadana (con 18.777 cittadini residenti). Nell’area hanno sede 5.752 imprese (al 2007), di queste, 2.003 sono artigiane. Complessivamente le unità locali sono 6.628. Il settore manifatturiero conta 990 unità locali e coinvolge 6.856 addetti (l’11,9% della provincia; dato al 2005). Punto di forza dell’area è la presenza del distretto industriale del legno. Altre produzioni di rilievo per l’area sono l’industria alimentare e l’industria metallurgica. Le unità locali del terziario sono complessivamente 2.855 (l’11,4% della provincia) e si avvalgono di 6.676 addetti. Oltre la metà delle imprese del terziario è impegnata nel commercio, concentrando il 43% degli addetti del comparto. Tra gli altri servizi, sia in termini di unità locali, sia di addetti, i più importanti sono quelli di supporto alle imprese, il cosiddetto terziario avanzato (407 unità locali con 1.215 addetti). Secondo i dati del 2007, la composizione per macro settori di attività vede in testa le unità locali dedite all’agricoltura (1.578 unità locali), seguite dal commercio (1.499 unità locali), dalle costruzioni (1.205 unità locali) e dall’industria (990 unità). Sono proprio l’agricoltura e il manifatturiero a caratterizzare fortemente l’area e a renderla un tutto omogeneo. Se, infatti, l’agricoltura incide per il 26% nel Viadanese - con una media d’area del 27% - a Mantova la presenza di unità locali agricole si limita rispettivamente al 22%. Il commercio è lievemente meno sviluppato nell’area rispetto alla provincia mantovana (23%). L’incidenza del comparto manifatturiero sul tessuto produttivo d’area, invece, è in linea con i valori provinciali (15% è il “peso” del manifatturiero all’interno dell’area, così come 15% è l’incidenza del manifatturiero in provincia di Mantova) ma questo comparto presenta una particolare specializzazione produttiva, quella della lavorazione del legno, che caratterizza in modo marcato questa area della Lombardia tanto da averle valso il riconoscimento di distretto industriale da parte della Regione. Per quanto riguarda l’occupazione, nell’anno 2005 il maggior numero di addetti si conta nel il manifatturiero (45% degli occupati dell’area); a seguire il commercio (19%) e le costruzioni (11%).

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4.2 La struttura produttiva e occupazionale locale

Considerando le attività economiche iscritte al Registro delle Imprese nel 2007, a Commessaggio risultano registrate 191 unità locali, di cui 174 attive e 54 artigiane; il dato medio è di 15 Unità attive ogni 100 abitanti, superiore alla media di tutto il circondario.

In linea con la situazione di area vasta, tra le attività produttive in cui sono occupate nel 2007 la attività locali prevale l’agricoltura, con 59 unità; seguono poi il settore classificato come “altri servizi” con 44 unità, il commercio, l’industria e da ultimo le costruzioni. Il dato sugli addetti del 2005 vede invece prevalere l’industria, con 129 addetti, seguita da altri servizi, commercio e costruzioni.

Per l’anno 2007, risultano presenti nel comune 251 imprenditori, di cui 183 uomini e 68 donne; tra questi sono registrati 2 imprenditori extracomunitari.

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4.3 Il profilo agrario

Il panorama agricolo dell’area Viadanese che esce dai dati del 5° censimento dell'agricoltura è caratterizzato dalla presenza di elementi contraddittori. Da un lato, infatti, è sempre più orientato verso l'espansione delle realtà imprenditoriali più rilevanti e produttive, costituite dalle aziende agricole di maggiori dimensioni che marginalizzano quelle più piccole; dall'altro, il quadro della forza lavoro impiegata è caratterizzato da una sempre più massiccia presenza della manodopera familiare. Le aziende agricole sono sempre meno numerose rispetto al passato, sempre più grandi in termini di terreno posseduto e vengono gestite a conduzione diretta su terreni prevalentemente di proprietà dell'azienda stessa. Il lavoro agricolo, ampiamente meccanizzato e moderno viene svolto in massima parte dal conduttore stesso o da suoi familiari o parenti. Nell'utilizzazione dei terreni si conferma la vocazione seminativa delle campagne dell’area con le tradizionali colture di cereali. La zootecnia vede una netta prevalenza, come numero, delle aziende con allevamenti di capi bovini, ma, come numero di capi, sono invece in netta maggioranza quelli suini. Il territorio Viadanese presenta forti omogeneità di carattere sia sociale che economico. Il territorio in questione trae la forte vocazione agro-alimentare che condiziona e caratterizza anche la struttura economica del settore manifatturiero dell’area da sempre basato sulla lavorazione delle materie prime fornite dal territorio. Ne sono esempi le attività di trasformazione dei prodotti agricoli della zona come il pomodoro, la saggina utilizzata per la produzione di scope e pennelli o i pioppeti che forniscono la materia prima che alimenta tutta la filiera della lavorazione del legno che costituisce ormai il principale filone produttivo della zona, tanto da avere ottenuto il riconoscimento di “distretto industriale”. 4.3.1 La struttura delle aziende agricole La forte vocazione agro-alimentare del Viadanese è testimoniata dalla presenza nell’area, nell’anno 2000, di ben 2.228 aziende, che occupano una superficie agricola utilizzata (SAU) superiore ai 26.400 ettari. In particolare nel comune di Commessaggio sono presenti 81 aziende, occupanti una superficie SAU di circa 710 ettari.

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Il 95,6% della SAU è coltivata a seminativi, per buona parte utilizzati per l’allevamento del bestiame; 52 aziende (pari al 64,2%) infatti sono dotate di allevamenti; 7 allevano suini.

Secondo i dati del Censimento della 0opolazione del 2001, tra i residenti nel comune di Commessaggio, 49 risultano occupati nel settore agricolo; di questi 42 sono maschi e 7 femmine.

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5 OBIETTIVI GENERALI DEL PIANO

5.1 Analisi degli obiettivi del Documento di Piano

Per una analisi completa del territorio comunale di Commessaggio, si è ipotizzata una scomposizione di questa in “sistemi” e per ogni sistema si sono individuati gli obiettivi generali di riferimento:

A. Coerenza territoriale:  consolidare e migliorare le relazioni con il territorio  gestire la coerenza esterna con i piani/programmi sovra locali;  controllare la coerenza interna con i piani in costruzione;  prevenire ed evitare i dissesti territoriali considerando: P.A.I., Studio geologico, Rischio sismico. B. Sistema ambientale:  individuare, controllare e risolvere gli elementi di criticità (inquinamenti): acqua, aria, suolo, inquinamento acustico, luminoso, elettromagnetico, visivo;  individuare e proteggere gli ambiti di particolare sensibilità;  razionalizzare, potenziare, estendere le dotazioni infrastrutturali primarie: fognature, acquedotto, produzione, fornitura, consumi di energia, rifiuti, telecomunicazioni. C. Popolazione e attività:  consolidare la popolazione sul territorio, riducendo il pendolarismo in uscita tramite la valorizzazione del centro storico da potenziare come “centro commerciale naturale”;  migliorare la qualità degli insediamenti residenziali tramite i servizi, le infrastrutture, i trasporti. D. Patrimonio e paesaggio:  individuare le componenti puntuali e/o diffuse del patrimonio storico, artistico, demoantropologico, paesaggistico esistente;  proteggere/recuperare gli elementi più immediatamente a rischio;  tutelare, salvaguardare, valorizzare e rendere fruibile il patrimonio. E. Servizi e spazi pubblici:  individuare la dotazione esistente e valutare la rispondenza alle esigenze attuali;  recuperare le situazioni sotto standard (fabbisogni pregressi);  mettere il sistema in rete con il sistema a livello territoriale;  mettere in rete il sistema dei servizi locali;  migliorare la qualità e la dotazione dei servizi, in funzione della nuova domanda derivante dal piano;  migliorare la qualità degli spazi pubblici (effetto città). F. Sistema insediativo:  individuare e risolvere gli elementi di criticità o incompatibilità (ambiti degradati/dismessi);  valorizzare il sistema insediativo esistente (residenza; produzione; terziario) recuperando edifici, aree, dotazione di servizi e infrastrutture;  rivitalizzare il centro storico favorendo l'integrazione di funzioni pubbliche, residenziali e commerciali;  evitare compromissioni di ambiti protetti e/o vincolati perché critici/sensibili o di particolare valore;  contenere al massimo il consumo di nuovi suoli;  imporre interventi di mitigazione e/o compensazione che consentano di non peggiorare il livello di sostenibilità già esistente sul territorio; G. Infrastrutture e mobilità:  valorizzare il sistema esistente;  migliorare i collegamenti interni e con il territorio  incentivare la mobilità alternativa (trasporto pubblico e piste ciclopedonali). H. Sistema rurale:  individuare, salvaguardare e valorizzare il territorio destinabile alla produzione agricola compatibile;  individuare e disciplinare gli ambiti del territorio rurale periurbano;  disciplinare la nuova costruzione, la urbanizzazione, il recupero della edificazione esistente.

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5.2 Gli obiettivi strategici del PTCP

Gli obiettivi generali che dovranno orientare gli atti e le azioni che incidono sull’assetto del territorio provinciale sono: 1. Promuovere e rafforzare il sistema territoriale come sistema reticolare e di relazioni; 2. Garantire la qualità dell’abitare e governare il processo di diffusione; 3. Promuovere una mobilità efficiente e sostenibile e garantire un sistema infrastrutturale intermodale, sicuro ed adeguato; 4. Promuovere la difesa e la valorizzazione degli spazi rurali e delle attività agricole; 5. Attivare politiche per un territorio più vivibile e sicuro; 6. Perseguire la valorizzazione del paesaggio e la costruzione delle reti ecologiche; 7. Valorizzare il sistema turistico e integrare i valori plurali del territorio; 8. Promuovere il sistema economico, valorizzando il legame tra territori e produzioni; 9. Incrementale le occasioni e le capacità di cooperazione, programmazione e progettazione tra gli enti locali; 10. Garantire l’uso razionale e l’efficienza distributiva delle risorse energetiche.

5.2.1 Gli obiettivi per i sistemi tematici L’apparato normativo del PTCP, seguendo l’impostazione utilizzata per la messa a punto del quadro conoscitivo, è organizzato per sistemi tematici; a questi sistemi sono quindi riferite le indicazioni prescrittive e di indirizzo:

A. Sistema paesaggistico e ambientale: In coerenza con gli obiettivi di qualità paesaggistica della Convenzione Europea sul Paesaggio, del D.Lgs. 42/04 e della LR 12/05, i contenuti paesaggistici del PTCP e le relative disposizioni normative sono finalizzati a:  salvaguardare gli aspetti caratteristici e significativi dei paesaggi riconosciuti;  gestire le trasformazioni del territorio in una prospettiva di sviluppo sostenibile;  pianificare il paesaggio mantovano;  incentivare forme di cooperazione inter-istituzionale per la salvaguardia, la gestione e la pianificazione condivisa del paesaggio mantovano.

B. Sistema insediativo e produttivo: Per questo sistema gli obiettivi generali e tematici che dovrebbero orientare le azioni di piano sono i seguenti:  assicurare la sostenibilità degli impatti degli insediamenti sulle risorse del territorio;  perseguire una governance unitaria delle politiche insediative a scala territoriale;  assicurare e mantenere una elevata qualità sociale e vitalità economica degli insediamenti;  promuovere lo sviluppo razionale e sostenibile delle aree produttive;  promuovere il miglioramento della qualità ecologica degli insediamenti.

C. Sistema tematico rischio degrado e compromissione paesaggistica: A livello generale, per questo sistema tematico, il PTCP individua (art.48) l’obiettivo strategico di attivare politiche per un territorio più vivibile e sicuro tramite i seguenti indirizzi:  reintegrare i valori paesaggistici nelle aree e negli ambiti degradati o compromessi da riqualificare;  perseguire il rallentamento dei deflusso delle acque tramite il convogliamento in aree appositamente individuate;  mettere in atto misure di prevenzione e contenimento dei processi che determinano rischi di degrado e compromissione paesaggistica;  concentrare gli interventi di compensazione in tali aree;  perseguire la multifunzionalità insediativa dei poli urbani esistenti.

D. Sistema della mobilità e dei trasporti: Gli obiettivi generali indicati dal PTCP per li sistema della mobilità e dei trasporti sono i seguenti:  utilizzare le opportunità della maglia infrastrutturale per incentivare la creazione di un sistema policentrico;

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 intervenire sul sistema delle infrastrutture di collegamento per favorire l’accessibilità alla rete regionale, nazionale ed europea;  migliorare l’accessibilità interna del territorio in termini di sicurezza, efficienza e velocità;  consentire un accesso sicuro , economicamente attuabile, socialmente accettabile ed ambientalmente sostenibile a persone, luoghi, beni e servizi;  riorganizzare il sistema delle merci per uno sviluppo del settore più sostenibile;  garantire un servizio di trasporto pubblico locale di qualità;  ridurre i carichi di traffico nelle aree congestionate;  metter in atto politiche di innovazione a lungo termine nel campo della mobilità;  individuare le reti tecnologiche e promuoverne la pianificazione integrata;  promuovere la pianificazione integrata delle reti infrastrutturali che vanno integrate paesisticamente e ambientalmente.

E. Sistema agricolo e rurale: Tra gli obiettivi generali del PTCP per il sistema agricolo e rurale rientrano:  la difesa e la valorizzazione degli spazi rurali e delle attività agricole;  la promozione di un’agricoltura sostenibile e multifunzionale;  il contenimento del consumo di suolo agricolo per usi urbani;  il potenziamento della funzione paesaggistica ed ecosistemica dello spazio rurale;  la preservazione dei suoli ad elevata vocazione agricola e di quelli destinati alle produzioni tipiche locali.

5.3 Gli obiettivi del PGT di Commessaggio

La lettura critica delle informazioni desunte durante la fase di elaborazione del Quadro ricognitivo e programmatorio ha permesso di evidenziare a livello locale quelle che sono le criticità del territorio oggetto di studio e di individuare potenzialità e vocazioni del Comune per impostare un “progetto di città” che guardi al futuro. In generale gli obiettivi strategici a cui il nuovo piano di Commessaggio deve tendere sono:

A. Verificare la coerenza delle scelte con piani/programmi sovralocali: o recepimento delle previsioni del PTCP e dei diversi piani di settore.

B. Valorizzare il sistema insediativo esistente recuperando edifici, aree, dotazione di servizi e infrastrutture e prevedendo solo limitate espansioni per completamento: o attuare una politica di priorità per gli interventi di recupero rispetto agli interventi di nuova urbanizzazione; o migliorare la qualità degli insediamenti residenziali tramite i servizi e le infrastrutture; o qualificare l’immagine e la valenza urbana degli spazi e attrezzature pubbliche tramite il Piano dei Servizi; o orientare l’insediamento di nuovi impianti produttivi, da selezionare in funzione di offerta occupazionale, compatibilità ambientale, consumo di suoli, tempestività di messa in esercizio, all’interno delle aree allo scopo destinate ancora “libere”; o valorizzare e rivitalizzare tutto l’ambito di centro storico anche attraverso incentivi capaci di attrarre giovani coppie e nuovi esercizi commerciali, o tutelare/incentivare la rete commerciale di vicinato esistente, anche tramite la creazione di un “centro commerciale naturale” nel centro storico di Commessaggio; o prevedere servizi di supporto al “nuovo centro storico”; o valorizzazione della rete di strade vicinali tramite idonee sistemazioni/attrezzature finalizzate anche alla realizzazione sulle stesse della rete ciclabile.

C. Consolidare la popolazione sul territorio: o individuare una realistica ipotesi di dimensionamento demografico: provvedere ad una offerta realisticamente contenuta e che eviti i possibili effetti negativi sulla efficienza dell’attuale sistema dei servizi; o favorire il recupero, anche a destinazione residenziale compatibile, degli insediamenti agricoli di matrice storica non più utilizzabili per la conduzione agricola.

D. Supportare l’attività agricola coerente con il territorio e gli insediamenti collegati mediante la:

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o individuazione, anche in coerenza con le previsioni del PTCP, degli ambiti agricoli nei quali impedire nuove edificazioni; o salvaguardia del territorio agricolo incentivando le attività coerenti con le caratteristiche ambientali del territorio, evitando riconversioni improprie dell’attività produttiva e promuovendo l’utilizzo di tecniche colturali biocompatibili; o conservazione della struttura territoriale minuta della campagna come elemento tipico del territorio (reticolo idrico minore, strade di campagna, filari verdi e alberature, ecc.); o tutela degli insediamenti agricoli storici come elemento testimoniale del paesaggio agricolo.

E. Tutelare e valorizzare l’ambiente e il paesaggio e quindi: o evitare compromissioni di ambiti protetti perché critici/sensibili o di particolare valore; o disincentivare il consumo di suolo soprattutto nelle aree di pregio o vocate all’agricoltura; o interdire o condizionare l’edificazione nelle aree con criticità geologiche e/o idrauliche; o imporre interventi di mitigazione ambientale introducendo l’obbligo di oneri di compensazione ecologica (in aree idonee preventivamente individuate) per le trasformazioni che generano consumo di suolo in modo da non peggiorare il livello di sostenibilità del territorio; o evitare intereventi di trasformazione che risultino invasivi e alterino il paesaggio locale; o promuovere interventi di valorizzazione delle significative emergenze ambientali esistenti in coerenza con i progetti e gli enti sovra locali (Regione, Provincia Ente Parco Oglio Sud); o incentivare interventi dimostrativi/sperimentali finalizzati alla bio-architettura, al risparmio energetico, alla salvaguardia ambientale ed a nuovi modelli insediativi.

F. Prevenire/evitare dissesti territoriali considerando e valutando attentamente: o rischio idraulico; o studio geologico; o rischio sismico.

6 LA VALUTAZIONE AMBIENTALE DEL PIANO

6.1 Scenario “zero” di riferimento

Sulla base delle analisi condotte è possibile pervenire alla valutazione dello scenario “zero” dell’assetto del territorio, che consiste nell’analisi dello sviluppo del territorio in assenza del PGT. Le dinamiche in gioco a livello locale potrebbero avere i seguenti effetti sulle componenti ambientali: - l’aumento delle pressioni antropiche potrebbe determinare un peggioramento della qualità dell’aria e delle condizioni climatiche; - l’aumento della popolazione insediata potrebbe comportare un peggioramento della qualità delle acque, sia superficiali che profonde, come conseguenza dell’incremento dei reflui urbani da smaltire; - la proliferazione di interventi isolati potrebbe provocare un incremento di compromissione del suolo, con conseguente modifica del paesaggio rurale; - l’espansione degli insediamenti potrebbe comportare difficoltà nel dare risposte alla richiesta di sevizi (quali ad esempio scuole, strade, rete fognaria, raccolta rifiuti); - gli inquinanti fisici potrebbero aumentare l’inquinamento acustico derivante da un incremento del traffico veicolare; - l’aumento della popolazione potrebbe comportare infine una maggior produzione di rifiuti. Il nuovo PGT, se opportunamente strutturato, può diventare uno degli strumenti che l’amministrazione comunale può mettere in campo per recuperare situazioni critiche e orientare i nuovi interventi verso una maggiore sostenibilità.

6.2 Verifica degli orientamenti del piano 6.2.1 Premessa generale E’ opportuno in questa sede evidenziare che il Documento di Piano del Comune di Commessaggio non prevede l’inserimento di nuovi ambiti di trasformazione: l’edificabilità residua dei Piani di Lottizzazione, approvati in attuazione del PRG previgente e non ancora completati, risulta più che sufficiente per soddisfare nuovi fabbisogni abitativi.

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Questo anche in considerazione dell’orientamento espresso dall’Amministrazione comunale di privilegiare il recupero dell’edificato esistente. La valutazione ambientale del PGT di Commessaggio si limita quindi alla verifica degli indirizzi strategici che sono state comunque espressi in sede di formazione del Documento di Piano; per questo di si è limitati alla descrizione dello “Scenario zero di riferimento”, che valuta i possibili impatti sull’ambiente in assenza di piano. Si terrà conto degli obiettivi e delle indicazioni che possono derivare da questa valutazione in sede di predisposizione del Piano dei Servizi e del Piano delle Regole, che saranno comunque orientati verso una maggiore sostenibilità degli interventi.

6.2.2 Verifica di coerenza esterna L’ambito di influenza del Documento di Piano oggetto di Valutazione Ambientale Strategica è l’intero territorio comunale di Commessaggio. Sulla scorta degli obiettivi generali e specifici, illustrati nel capitolo 5, è stata effettuata una valutazione di coerenza esterna, derivante dal confronto tra gli obiettivi del Piano e gli obiettivi di sostenibilità definiti dalle direttive e normative di riferimento. Nella tabella di confronto sotto riportata, sono stati inseriti nelle colonne i diversi sistemi tematici individuati rispettivamente dal Documento di Piano e dal PTCP e, in riga per ciascuno di questi temi, i relativi obiettivi; in generale si osserva una buona corrispondenza fra gli obiettivi individuati a livello sovra locale (il PTCP) e quelli a livello locale (Documento di Piano).

Documento di Piano PTCP Sistemi Obiettivi Sistemi Obiettivi - evitare intereventi di trasformazione che risultino invasivi salvaguardare gli aspetti e alterino il paesaggio locale caratteristici e significativi - tutelare gli insediamenti agricoli  dei paesaggi riconosciuti storici come elemento testimoniale del paesaggio agricolo imporre interventi di mitigazione gestire le trasformazioni SISTEMA SISTEMA ambientale introducendo l’obbligo del territorio in una PAESAGGISTICO E AMBIENTALE di oneri di compensazione prospettiva di sviluppo  AMBIENTALE ecologica sostenibile incentivare forme di promuovere interventi di cooperazione inter- valorizzazione delle significative istituzionale per la emergenze ambientali esistenti in salvaguardia, la gestione e  coerenza con i progetti e gli enti la pianificazione condivisa sovra locali del paesaggio mantovano reintegrare i valori disincentivare il consumo di suolo paesaggistici nelle aree e soprattutto nelle aree di pregio o negli ambiti degradati o vocate all’agricoltura  compromessi da

riqualificare incentivare interventi perseguire il rallentamento dimostrativi/sperimentali finalizzati SISTEMA TEMATICO del deflusso delle acque alla bio-architettura, al risparmio PATRIMONIO E RISCHIO DEGRADO E tramite il convogliamento in energetico, alla salvaguardia  PAESAGGIO COMPROMISSIONE aree appositamente ambientale ed a nuovi modelli individuate insediativi PAESAGGISTICA mettere in atto misure di interdire o condizionare prevenzione e l’edificazione nelle aree con contenimento dei processi criticità geologiche e/o che determinano rischi di  idrauliche degrado e compromissione paesaggistica Documento di Piano PTCP Sistemi Obiettivi Sistemi Obiettivi

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tutelare/incentivare la rete assicurare la sostenibilità commerciale di vicinato esistente, degli impatti degli anche tramite la creazione di un insediamenti sulle risorse  “centro commerciale naturale” del territorio - attuare una politica di priorità per gli interventi di recupero rispetto perseguire una agli interventi di nuova governance unitaria delle urbanizzazione; politiche insediative a scala  - migliorare la qualità degli territoriale insediamenti residenziali tramite i servizi e le infrastrutture - attuare una politica di priorità per gli interventi di recupero rispetto assicurare e mantenere SISTEMA SISTEMA INSEDIATIVO agli interventi di nuova una elevata qualità sociale INSEDIATIVO E PRODUTTIVO urbanizzazione; e vitalità economica degli  - valorizzare e rivitalizzare tutto insediamenti l’ambito di centro storico -orientare l’insediamento di nuovi impianti produttivi, da selezionare promuovere lo sviluppo in funzione di offerta razionale e sostenibile  occupazionale, compatibilità delle aree produttive ambientale - imporre interventi di mitigazione promuovere il ambientale; miglioramento della qualità - incentivare interventi ecologica degli  dimostrativi/sperimentali finalizzati insediamenti. alla bio-architettura intervenire sul sistema delle infrastrutture di prevedere servizi di supporto al collegamento per favorire “nuovo centro storico” l'accessibilità alla rete  regionale, nazionale ed europea valorizzazione della rete di strade migliorare l'accessibilità vicinali tramite idonee SISTEMA DELLA interna del territorio in INFRASTRUTTURE sistemazioni/attrezzature finalizzate MOBILITA’ E DEI termini di sicurezza,  E MOBILITA’ anche alla realizzazione sulle efficienza e velocità stesse della rete ciclabile; TRASPORTI consentire a persone, luoghi, beni e servizi un migliorare la qualità degli accesso sicuro, insediamenti residenziali tramite i economicamente attuabile,  servizi e le infrastrutture socialmente accettabile ed ambientalmente sostenibile. individuazione, anche in coerenza preservazione dei suoli ad con le previsioni del PTCP, degli elevata vocazione agricola ambiti agricoli nei quali impedire e di quelli destinati alle  nuove edificazioni produzioni tipiche locali salvaguardare il territorio agricolo incentivando le attività coerenti con promozione di SISTEMA AGRICOLO E SISTEMA RURALE le caratteristiche ambientali e un'agricoltura sostenibile e  promuovendo l’utilizzo di tecniche RURALE multifunzionale colturali biocompatibili conservare la struttura potenziamento della territoriale minuta della funzione paesaggistica ed campagna come elemento ecosistemica dello spazio  tipico del territorio rurale.

6.2.3 Verifica di coerenza interna La verifica di coerenza interna consente di esaminare la corrispondenza tra base conoscitiva, obiettivi generali e azioni di piano, verificando in particolare la congruenza tra le strategie, le proposte di intervento del Piano e le caratteristiche del sistema ambientale, territoriale e socioeconomico derivanti dalle analisi svolte.

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Gli obiettivi e le strategie individuati sono stati confrontati con il quadro degli elementi di sensibilità, di criticità e di vulnerabilità presenti nel territorio di Commessaggio, al fine di verificare che non comportino il loro peggioramento e che contribuiscano a recuperare, almeno in parte gli elementi di criticità e a garantire la tutela e la valorizzazione degli elementi di pregio.

Tipologia Elementi rilevanti per il terri torio Relazioni con obiettivi e azioni del Documento di Piano Corridoio ambientale di I livello: fiume Oglio Nessuna previsione di trasformazione interessa direttamente o indirettamente tale corridoio Parco dell’Oglio Sud Il PGT recepisce la normativa di tutela del PTC del Parco Presenza di complessi edilizi di grande pregio Le strategie di piano sono orientate alla salvaguardia e Sensibilità valorizzazione del patrimonio edilizio storico Elementi di II e III livello Nessuna previsione di trasformazione interessa direttamente o indirettamente gli elementi della rete ZPS IT20B0401 Parco dell’Oglio Sud Nessuna previsione di trasformazione interferisce con il sito Pozzi privati diffusi sul territorio Tra le strategie di piano è compresa la tutela del suolo e delle acque Reticolo irriguo Tra le strategie di piano è compresa la tutela dei corsi d’acqua Vulnerabilità superficiali Paesaggio agrario Tra le strategie di piano è compresa la tutela della struttura territoriale e degli insediamenti agricoli storici Assenza di acquedotto Il problema verrà risolto non appena possibile Rete fognaria Criticità Altre reti infrastrutturali Presenza di area produttiva dismessa Si prevede il recupero tramite apposito piano

6.3 Valutazione degli impatti delle scelte di piano 6.3.1 Valutazione complessiva degli impatti sulle singole componenti ambientali Vengono in questa fase presi in considerazione i singoli aspetti ambientali che caratterizzano il territorio di Commessaggio e sono stati illustrati nella prima parte di questo rapporto. 6.3.1.1 Aria L’inserimento di nuove aree urbanizzate e di nuova edificazione comporta sempre un peggioramento dell’inquinamento atmosferico (per incremento dei trasporti e delle emissioni da riscaldamento); su questi fattori è possibile con il PGT intervenire indirettamente, favorendo da un lato il trasporto pubblico e il sistema della mobilità lenta e dall’altro la riqualificazione energetico- ambientale degli edifici e dei tessuti residenziali e industriali. Tali azioni, pur non facendo parte delle previsioni specifiche del Documento di Piano, rientrano comunque negli obiettivi strategici del Piano di Governo del Territorio e troveranno immediata applicazione nelle indicazioni del Piano dei Servizi e del Piano delle Regole, venendo poi specificate nelle Norme Tecniche di Attuazione. 6.3.1.2 Acque Si è già evidenziato come l’agricoltura specializzata e gli allevamenti zootecnici possano essere considerati uno dei principali fattori di pressione sulla qualità delle acque superficiali e sotterranee; risultano abbastanza limitate le possibilità di intervento, a livello urbanistico, per contribuire al miglioramento della qualità degli acquiferi; gli strumenti che verranno comunque messi in campo sono: o il convogliamento delle acque reflue dei nuovi insediamenti nel sistema fognario e di depurazione esistente; o la promozione di buone pratiche per gli interventi di trasformazione connessi con la produzione agricola. La qualità degli acquiferi sotterranei dovrebbe comunque migliorare con l’applicazione della normativa vigente per la tutela e il risanamento delle acque dall’inquinamento da nitrati. La sottrazione di suolo agricolo e l’aumento dell’impermeabilizzazione conseguente all’urbanizzazione di nuove aree influiscono peraltro sugli aspetti quantitativi delle acque superficiali; per limitare questo impatto è prevista, per i nuovi ambiti di trasformazione, la realizzazione di opere di compensazione ecologica; le stesse sono richieste anche per le trasformazioni possibili all’interno del tessuto urbano consolidato.

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6.3.1.3 Suolo e sottosuolo Qualunque trasformazione del territorio, e in particolare l’incremento della superficie degli ambiti urbanizzati, ha come diretta conseguenza l’aumento del consumo di suolo agricolo; questo è un effetto ineliminabile delle previsioni di espansione dell’abitato. Tale effetto può essere in parte mitigato incrementando la dotazione di verde delle aree non edificate; con tale finalità viene prescritta, in particolare per i nuovi ambiti di trasformazione ma anche per interventi su aree libere all’interno del tessuto urbano consolidato, la realizzazione di opere di compensazione ecologica preventiva , intendendo con tale termine la piantumazione di alberi o arbusti in misura commisurata all’estensione delle superfici che verranno impermeabilizzati. Le trasformazioni previste invece, ponendosi come completamento del territorio già urbanizzato, incidono in maniera limitata sulle caratteristiche del sottosuolo; tutte le acque reflue infatti verranno convogliate nel sistema di raccolta fognario a reti separate: le acque meteoriche verranno convogliate nei corpi idrici superficiali, mentre le acque nere, tramite l’allacciamento al sistema di fognatura esistente, verranno immesse nell’impianto pubblico di depurazione. 6.3.1.4 Ecosistema e paesaggio Come già più volte rilevato, le emergenze paesaggistiche di Commessaggio sono presenti nel territorio compreso nel Parco Oglio Sud ad est e a sud dell’abitato; verso ovest e nord la campagna risulta invece meno ricca di valori paesaggistici ed ecosistemici. Non si rilevano interferenze tra le aree di espansione in fase di attuazione e gli elementi emergenti del paesaggio ed i corridoi ecologici. 6.3.1.5 Flora fauna e biodiversità Le specie vegetali e animali di maggiore interesse sono concentrate nelle zone protette del Parco. Anche considerando la ZPS e la SIC individuate all’interno del Parco, i nuovi ambiti si collocano ad una distanza di più di 2 Km dai margini del sito. Le previsioni del PGT non costituiscono quindi una criticità rispetto alla biodiversità caratteristica dei luoghi. 6.3.1.6 Mobilità e trasporti Commessaggio gode di una buona dotazione di infrastrutture per la mobilità. Il potenziamento delle reti ciclabili, in ambiti paesaggisticamente rilevanti, offre infine la possibilità di utilizzare percorsi alternativi anche finalizzati a promuovere forme di turismo sostenibile.

6.3.1.7 Reti tecnologiche Con il nuovo PGT verranno messe in atto misure finalizzate allo smaltimento separato delle acque reflue e all’incentivazione del risparmio idrico. 6.3.1.8 Rifiuti L’incremento dello sviluppo insediativo e l’insediamento di nuove attività possono creare un aumento del carico di rifiuti da smaltire. Diventa importante, per alleggerire tale carico, potenziare la raccolta differenziata; come già evidenziato nella prima parte di questo rapporto.

6.3.1.9 Energia La recente diffusione di nuovi impianti a biomasse e fotovoltaici, che godono di speciali finanziamenti, contribuisce da un lato a potenziare il risparmio energetico grazie all’aumento di produzione di energia da fonti rinnovabili; l’inserimento di campi fotovoltaici a terra in aperta campagna, se non opportunamente mitigato, ha un impatto fortemente negativo sulle condizioni paesaggistiche del territorio; per questo si intende tutelare almeno l’ambito rurale ricadente all’interno del Parco dell’Oglio Sud. Tra gli obiettivi del PGT rientra anche quello di incentivare il risparmio dei consumi di combustibili per impianti di riscaldamento. 6.3.2 Valutazione complessiva delle scelte di piano Le previsioni insediative del PGT di Commessaggio risultano pienamente compatibili con gli obiettivi di sostenibilità di livello locale e sovralocale. Non si rilevano interferenze tra le maggiori criticità presenti sul territorio e le aree di espansione già presenti nel territorio; le stesse non risultano interessate dalle fasce di rispetto del cimitero, del

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depuratore, né si rilevano interferenze con elettrodotti ad alta tensione. Anche le antenne per la telefonia mobile non interferiscono con i nuovi ambiti residenziali né con servizi d’uso pubblico particolarmente sensibili.

6.4 Misure mitigative e compensative

Dalla valutazione svolta nei capitoli precedenti sono emerse criticità e sensibilità cui si deve porre attenzione. Le prescrizioni di seguito riportate dovranno essere recepite all’interno della normativa del PGT e considerate nella redazione degli altri elaborati di piano (Piano dei Servizi e Piano delle Regole) nonché nelle future fasi attuative.

I. Dovrà essere aggiornato il Piano di zonizzazione acustica in funzione delle azioni previste dal DdP. Dovranno inoltre essere previsti, ove necessario, eventuali piani di risanamento acustico. II. In prossimità di elettrodotti o ripetitori di telefonia mobile, o altre sorgenti di CEM, non dovranno essere inseriti siti sensibili quali asili, scuole, casi di riposo, etc. III. In fase progettuale dovranno essere previste adeguate opere di mitigazione acustica per gli interventi di nuova edificazione ad uso residenziale prossimi alla viabilità principale. IV. Nella realizzazione degli interventi dovranno essere contattati gli enti gestori delle reti infrastrutturali e tenute in considerazione tutte le prescrizioni degli enti stessi, anche al fine della sostenibilità dgli interventi. V. Per la protezione della falda idrica sotterranea dovranno essere tenute in considerazione tutte le prescrizioni del PTUA ed individuati gli accorgimenti atti a non scaricare inquinanti nel suolo. VI. Dovrà essere rispettata la fascia di rispetto dei corsi d’acqua come indicata dalla D.G.R. 05/01/2002 n.VII/869 e s.m.i. Non dovranno essere realizzati scarichi diretti nei corsi d’acqua. VII. Gli interventi dovranno garantire la continuità idraulica dei fossi e dei canali e in particolare non dovranno ridurre la sezione idraulica degli stessi; dovrà essere posta particolare attenzione a non combinare i corsi d’acqua esistenti. Eventuali attraversamenti dovranno essere concordati con gli Enti competenti. VIII. Dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti finalizzati alla tutela dall’inquinamento della risorsa idrica. IX. Gli interventi dovranno tener conto del contesto paesaggistico e della possibile vicinanza con edifici tutelati o con aree di pregio ambientale. La scelta delle tipologie edilizie dovrà essere coerente con il contesto paesaggistico. X. Gli scarti di lavorazione, in fase di realizzazione degli interventi, dovranno essere correttamente gestiti secondo la normativa vigente, al fine di evitare fenomeni di percolazione nel terreno. XI. In fase di lavorazione il recupero e/o lo smaltimento delle terre di scavo dovrà essere effettuato secondo la normativa vigente. XII. Dovranno essere promossi da parte dell’amministrazione comunale programmi di informazione e incentivazione relativi ai seguenti temi: o edilizia ecocompatibile o risparmio dei consumi energetici o riciclaggio dei rifiuti o tutela delle risorse naturali o contenimento dell’inquinamento luminoso.

Si raccomanda infine di fare riferimento alle norme del PTC del Parco dell’Oglio Sud per quanto riguarda le attenzioni paesaggistiche da porre in atto negli interventi ricadenti all’interno delle zone vincolate; dovrà infine essere rispettata la normativa prevista dal PTCP vigente.

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7 MONITORAGGIO DEL PIANO

7.1 Criteri per il monitoraggio

La valutazione del piano non si esaurisce con la redazione del Rapporto ambientale, né con la approvazione del Piano di Governo del Territorio, ma dovrebbe proseguire durante l’attuazione del piano in modo da verificare la correttezza delle previsioni effettuate e delle indicazioni date ed eventualmente modificare gli interenti in caso di necessità. Tale valutazione in itinere può essere effettuata tramite una attività di monitoraggio delle variabili più significative delle trasformazioni territoriali e ambientali al fine di individuare nel tempo gli scostamenti ritenuti rilevanti rispetto alle previsioni di piano. La registrazione di eventuali scostamenti più significativi può quindi servire per modificare le azioni e le strategie di piano in modo che il piano continui a perseguire i propri obiettivi o a mantenere i livelli di qualità ambientale assunti. La scelta degli indicatori da monitorare, che va effettuata fra gli indicatori utilizzati nella valutazione ex- ante, deve tener conto di due esigenze contrapposte: da una parte i tempi con cui vengono ordinariamente aggiornate le informazioni ritenute utili; dall’altra gli intervalli temporali con cui i diversi fenomeni vanno rilevati al fine di mantenere la loro conoscenza a livelli tali da poter intervenire con efficienza ed efficacia. Per essere efficaci, nel processo di semplificazione della complessità ambientale, gli indicatori sintetici devono rispondere a una serie di requisiti fondamentali: - essere pochi per non introdurre troppe variabili da gestire; - essere significativi, cioè capaci di rappresentare in modo chiaro la realtà locale; - essere in grado di rappresentare in modo chiaro le trasformazioni e le azioni indotte e le loro ricadute territoriali; - essere disponibili e facilmente reperibili; - essere di facile lettura e comprensione - essere monitorabili nel tempo. Considerando la dimensione del comune di Commessaggio, gli indicatori di monitoraggio del PGT dovranno possedere tutte le caratteristiche sopra descritte, ma anche poter essere aggiornati dall’ufficio tecnico comunale, che potrà anche attingere ai dati regolarmente registrati dalla Provincia, dall’ARPA e dall’ATO In particolare il comune potrà misurare il grado di applicazione delle misure compensative e mitigative, o delle azioni di miglioramento ambientale che il piano stesso avrà indicato. Per la rappresentazione sintetica della realtà e della sua evoluzione nel tempo viene generalmente fatto ricorso alla valutazione di una serie di indicatori , considerati come segni o strumenti in grado di riassumere informazioni rilevanti, per fornire una traccia su un tema più ampio e rendere misurabile un fenomeno non sempre direttamente percettibile. Gli indicatori possono infine essere utilizzati nei processi decisionali come fonti di informazioni sintetiche sulle problematiche complesse su cui si vuole intervenire.

7.2 Scelta degli indicatori per il monitoraggio

Il piano di monitoraggio fa riferimento agli obiettivi di carattere ambientale individuati dal comune di Commessaggio in sede di impostazione del PGT e riportati al precedente punto 5.3; per ciascun obiettivo di riferimento vengono individuati uno o più indicatori, specificando la componente ambientale interessata, il soggetto referente per l’aggiornamento del dato e la cadenza suggerita per tale aggiornamento.

Obiettivo di riferimento Indicatore Unità di Componente Soggetto Periodicità misura ambientale coinvolto rilevamento Garantire permeabilità dei suoli urbani superficie impermeabilizzata mq suolo - acque comune annuale Contenere il consumo di suolo St nuove espansioni mq suolo comune biennale Dare priorità agli interventi di recupero Slp edifici recuperati mq sist. insediativo comune annuale Tutelare la falda acquifera sotterranea n° controlli smaltimenti n° sist. agricolo ASL bien nale Incentivare nuovi metodi di n° interventi migliorativi n° infrastrutture comune biennale smaltimento delle acque reflue sistema fognario

ambientale ambientale Ridurre il consumo di acqua potabile n° interventi migliorativi n° infrastrutture comune biennale Proteggere i suoli agricoli dallo n° controlli smaltimenti n° sistema Elementi di criticità criticità di Elementi ASL annuale sversamento di liquami e fertilizzanti agricolo

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Obiettivo di r iferimento Indicatore Unità di Componente Soggetto Periodicità misura ambientale coinvolto rilevamento Conservare la tipicità del territorio interventi di valoriz. strade, n° paesaggio comune biennale agricolo filari, corsi d’acqua ml Tutelare i corridoi ecologici e filari alberati o superficie ml ecosistema comune annuale potenziare le aree di pregio ambient. boscata mq Incentivare l’attività agricola coerente campagne di sensibilizzazione n° paesaggio comune biennale con le caratteristiche del territorio degli operatori agricoli Tutelare le cascine come elemento interventi migliorativi n° sistema rurale comune annuale testimoniale del paesaggio Tutelare e valorizzare gli ambiti di filari alberati e/o superficie ml

tutelare tutelare ecosistema comune annuale protezione ambientale boscata mq Disincentivare trasformazioni campagne di sensibilizzazione n° paesaggio comune biennale improprie nella campagna Favorire il recupero delle corti Slp edifici recuperati mq sistema comune annuale

Ambiti sensibili da proteggere e proteggere da sensibili Ambiti dismesse o in via di dismissione agricolo Proteggere le fasce boscate ripariali e filari alberati e/o superficie ml paesaggio comune annuale in ambito agricolo boscata mq Tutelare e valorizzare il patrimonio Slp edifici restaurati mq Sistema comune annuale storico –artistico vincolato insediativo Rispettare il paesaggio e gli ambiti di campagne di sensibilizzazione n° paesaggio comune biennale particolare rilevanza Valorizzazione del paesaggio agrario estensione piste ciclabili ml – n° paesaggio comune biennale per renderlo fruibile visitatori Controllare le trasformazioni nelle n° interventi migliorativi n° paesaggio comune biennale zone di maggiore sensibilità Incentivare la fruizione del centro n° interventi / campagne di n° sistema comune biennale storico e dell’abitato promozione insediativo

Patrimonio paesaggistico paesaggistico Patrimonio Valorizzare il patrimonio edificato di n° interventi migliorativi n° sistema rurale comune annuale valore storico in ambito agricolo Verificare la capacità residua di abitanti serviti / capacità n° smaltimento della rete fognaria nera depuratore abitanti infrastrutture comune annuale rie Promuovere sistemi eco-sostenibili di n° interventi esemplari n° infrastrutture comune biennale smaltimento delle acque reflue i prima Dotazioni Dotazioni Verificare la compatibilità degli n° interventi migliorativi n°

infrastruttural infrastrutture comune biennale interventi sulla rete fognaria bianca Promuovere interventi sperimentali di n° interventi sperimentali n° sistema risparmio energetico nel settore realizzati insediativo comune annuale edilizio Incentivare impianti di produzione di superficie (mq) nuovi impianti mq sistema energia da fonti rinnovabili coerenti da fonti rinnovabili agricolo

Risparmio Risparmio comune annuale energetico energetico con la produzione agricola e il paesaggio

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