COMUNE di TRENTOLA-DUCENTA Provincia di

PIANO URBANISTICO COMUNALE /HJJH5HJLRQDOHQƒGHO'LFHPEUH 5HJRODPHQWRGLDWWXD]LRQHQƒ

il Progettista il Sindaco Arch. Gianluca Cioffi Geom. Michele Griffo

O $XWRULWjSURFHGHQWH O $XWRULWjFRPSHWHQWHSHUOD9$6 Arch. Carmen Maria Mottola Ing. Raffaele Avvedimento

ELABORATO TAVOLA

DATA OSSERVAZIONI PARERI DEL PROGETTISTA GIUGNO 2014 A1 Le presenti note costituiscono la valutazione da parte del progettista del Piano Urbanistico Comunale di delle osservazioni presentate a seguito della pubblicazione del Piano stesso ai sensi del comma 3 dell’art.7 del Regolamento n.5/2011. Il Piano Urbanistico Comunale è stato depositato in pubblica visione in data 24 Febbraio 2014 come da avviso pubblicato al BURC n.13 del 24/02/2014 Il termine per la presentazione delle osservazioni ha pertanto avuto scadenza dopo 60 giorni e precisamente in data 24 Aprile 2014, entro tale data sono state depositate 45 osservazioni come dal seguente elenco:

N Provenienza Prot. del

1 Pisanelli Marica, Pisanelli Gessica, Pisanelli Angela 3539 17/03/2014

2 Antonietta Martino 3972 25/03/2014

3 Gaetano Castaldo 4615 10/04/2014

4 Giuseppina Oliva 4683 11/04/2014

5 Partito dei Comunisti Italiani, sez. Trentola Ducenta 4666 11/04/2014

6 Carmela Mosca 4773 14/04/2014

7 Nebiante Antonio 4814 15/04/2014

Cristofaro Giovanna, Pollifrone Gianfranco, Griffo 8 Angelo, Russo Giuseppe, Sagliocco Giovanni e 4907 17/04/2014 Pirozzi Giuseppe

9 Mariano D’Amore 4912 17/04/2014

10 Nicoletta D’Amore 4913 17/04/2014

11 Mariano D’Amore, Nicoletta D’Amore 4914 17/04/2014

12 Tonziello Romualdo 4903 17/04/2014

13 Società P&C s.r.l 4939 18/04/2014

14 Rosangela Griffo 4945 18/04/2014

Tommaso De Chiara, Giuseppe Prato, Emanuela AbateGiovanni, Francesca AbbateGiovanni, 15 Giuseppina Russo, Francesco Costanzo, Lorenzo 4960 18/04/2014 Spina, Maria Michela Masucci, Anna Santagata, Luigia Tessitore, Mario Fabozzo, Giuseppe Bove

1 16 Nicola Costanzo 4982 22/04/2014

17 Cerullo Elvira 4999 22/04/2014

18 Palmiero Lucia 5031 23/04/2014

19 Carmela Coscetta 5033 23/04/2014

20 Salvatore Cavallaccio 5037 23/04/2014

21 Raffaele Abate 5041 23/04/2014

22 Angela Balivo 5044 23/04/2014

23 Antonio Andreozzi 5046 23/04/2014

24 5048 23/04/2014 Società Mr Immobiliare srl 25 5049 23/04/2014 Arbitrio Vincenzo 26 Giuseppe Costanzo 5054 23/04/2014

27 Bove Michelina, Bove Giorgio, Bove Ciro 5069 24/04/2014

28 Mons. Sossio Rossi 5071 24/04/2014

29 Luca D’Alessandro 5084 24/04/2014

30 Luca D’Alessandro 5085 24/04/2014

31 Franca Maiale 5092 24/04/2014

32 Rosa Maiale 5093 24/04/2014

33 Società C.R.A. 1 s.r.l. 5094 24/04/2014

34 Chianese Emilio 5095 24/04/2014

35 Fabozzi Carmela 5096 24/04/2014

36 Società cooperativa D&G 5100 24/04/2014

37 Griffo Angelo 5101 24/04/2014

38 Gennaro Pirolo 5105 24/04/2014

39 Arch. Antonio Marino 5106 24/04/2014

40 Arch. Antonio Marino 5107 24/04/2014

2 41 Arch. Luciano Palmiero 5108 24/04/2014

42 ITALGROUP s.r.l. 5135 24/04/2014

43 Salvatore Cavallaccio 5138 24/04/2014

44 Michele Mottola 5139 24/04/2014

45 Adriana Picone, Giuseppe Di Nardo 5140 24/04/2014

Premessa:

Prima di passare all’esame delle singole osservazioni si riporta di seguito l'iter procedurale fino ad oggi seguito per la formazione del PUC. La norma di riferimento è la legge regionale della n.16/2004 ed il suo Regolamento di attuazione per il Governo del Territorio del 4 agosto 2011 n.5. Nel luglio 2013 con la delibera comunale n.129 prot.n.9570 viene deliberato con parere favorevole, l’indirizzo strategico per l’elaborazione del documento preliminare di progetto – PUC, così come proposta del responsabile dell’Area Urbanistica.

In data 25 settembre 2013 prot.n.11481 il progettista\coordinatore del PUC del comune di Trentola Ducenta trasmette il Rapporto Preliminare Ambientale e il Preliminare di Piano agli uffici preposti.

In riferimento all’oggetto e alla nota del 25/09/2013 prot.n.11495 e alla nota del progettista coordinatore del PUC del 25/09/2013 prot. n.11481, ai fini del parere inerente il rapporto preliminare ambientale, viene espresso parere favorevole dall’Autorità Competente con prot.835 del 26/09/2013.

In data 27/09/2013 prot.843 alle ore 14.00 come da convocazione del 26/09/2013 protocollo 11528 si riuniscono il coordinatore\progettista del PUC, il RUP e l’Autorità competente del comune di Trentola Ducenta. L’oggetto della riunione riguarda in linea con la LRC 16/2004 e del Manuale Operativo della Regione Campania 5/2011 l’individuazione degli SCA ovvero delle autorità alle quali trasmettere il rapporto preliminare ambientale e il preliminare di piano, al fine di recepire contributi informativi, di osservazioni e suggerimenti utili.

Premesso che in data 02/10/2013 prot.11708 e 11696 venivano invitati i comuni e i soggetti SCA per la procedura di formazione del Rapporto Ambientale e il “Rapporto preliminare ambientale del comune di Trentola Ducenta” (Rapporto di Scoping). In data 16/10/2013 alle ore 10.00 in aula consiliare sono presenti il Coordinatore/Progettista del PUC, il RUP e l’autorità competente, considerato che alle ore 12.00 nessuno degli invitati è presente la seduta viene sciolta. Prot. n. 12313 del 16/10/2014.

In data 5/11/2013 prot.1 n.13131 l’Autorità di Bacino e in data 15/11/2013 prot.13571 l’ARPAC comunicano le osservazioni del Rapporto Preliminare Ambientale, cosi come previsto nella fase di Scoping ai sensi dell’art.13 del D.Lgs n.152/2006 e ss.mm.ii. Sulla scorta degli assensi fino a lì avuti è stato redatto il rapporto per la Valutazione Ambientale Strategica

3

Con deliberazione n.19 del 6 febbraio 2014 la Giunta Comunale ha adottato il Piano Urbanistico Comunale (PUC) e il rapporto per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS), dandone comunicazione sul BURC n.13 del 24/02/2014 e sul sito web dell’Amministrazione procedente mettendo in visione gli elaborati progettuali oltre che in forma cartacea anche sul sito web in formato digitale.

In data 24 aprile 2014 si è conclusa la fase delle osservazioni le quali saranno sottoposte alla Giunta Comunale per la valutazione ed eventuale recepimento.

Il procedimento fino a qui seguito è conforme alle previsioni della Legge Regionale della Campania n.16/2004 ed a far data dalla emanazione del Regolamento di attuazione per il Governo del Territorio del 4 agosto 2011 n.5 di attuazione della LRC16/2004 in materia di Governo del Territorio nello schema esemplificativo del procedimento di formazione ed approvazione degli strumenti urbanistici previsti dalla LRC 16/2004 integrati con VAS.

4 OSSERVAZIONE N.1 (Protocollo n.3539 del 17/03/2014)

RICORRENTE: Pisanelli Marica, nata ad (CE) il 31/05/1978 e residente in (CE) alla via Bivio, 25; Pisanelli Gessica, nata ad Aversa (CE) il 31/05/1978 e residente in Trentola Ducenta (CE) alla via Roma, 41; Pisanelli Angela, nata ad Aversa (CE) il 23/12/1976 e residente in Roma (RM) alla via Robert Mallet, 29.

RIFERIMENTO: Particelle n. 5072, 5073, 5126, 5127, 5128, 5129, 5063, 375 del foglio n. 2

RICHIESTA: Inserire l’area indicata come Zona F (attrezzature pubbliche ad uso pubblico) distinta in catasto terreni al foglio 2 particella 5127 di mq.553 in zona B1.

PARERE DEL PROGETTISTA: L’area in oggetto risulta essere soggetta a richiesta di permesso di costruire per la realizzazione di un edificio per civile abitazione e commerciale rilasciato in data 05/02/2014, pratica n° 60, protocollo n°14236 e 530 albo 320. Si ravvisa l’erronea apposizione di area destinata a standard urbanistici, non previsti all’interno del suddetto permesso di costruire. Pertanto si provvede alla rettifica.

CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.

5 OSSERVAZIONE N.2 (Protocollo n.3972 del 25/03/2014)

RICORRENTE: Antonietta Martino nata a San Cipriano d’Aversa il 27/06/1950 e residente in Trentola Ducenta alla via Caduti in Guerra.

RIFERIMENTO: Particelle n.5164 del foglio n. 5

RICHIESTA: Chiede la rettifica dalla destinazione E – Parco agricolo urbano a B1- Residenziale di più recente edificazione come è stato fatto per tutte le aree edificabili ai sensi del previgente P.R.G.

PARERE DEL PROGETTISTA: Si ravvisa l’erronea destinazione urbanistica dell’area in oggetto. Pertanto si provvede alla rettifica.

CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.

6 OSSERVAZIONE N. 3 (Protocollo n.4615 del 10/04/2014)

RICORRENTE: Gaetano Castaldo nato ad Aversa il 18/09/1946, residente in Aversa alla Strada Cesare Golia n.48

RIFERIMENTO: Particelle n. 35 e 190 del foglio n. 2

RICHIESTA: Cambiamento di destinazione d’uso della zona nella sua parziale estensione verso nord, al confine con la strada comunale via IV Novembre da zona F “Aree per attrezzature di uso pubblico” in zona D “Produttive esistenti e di completamento”, e nella sua ulteriore verso sud, al confine con il campo sportivo comunale, sottozona PP(Parcheggi)

PARERE DEL PROGETTISTA

La richiesta può essere accolta in parte, relativamente alla destinazione di zona" D- Produttive esistenti e di completamento" in quanto vanno a chiudere parzialmente la maglia produttiva già esistente. In ogni caso parte delle particelle sarà destinata sia a zona" F- Aree per verde pubblico attrezzato" che viene definito dall’art. 29 delle NTA Il verde ornamentale eventualmente esistente dovrà essere conservato. Nelle aree destinate a verde pubblico sportivo è consentita la realizzazione dei relativi impianti. ATTREZZATURE SPORTIVE Sono ammesse le volumetrie necessarie all'esercizio delle dette attività e quelle eventuali connesse ed integrative, necessarie per potenziarne la capacità attrattiva nei confronti dell’utenza. Tali attrezzature possono anche essere eseguite e gestite da privati mediante concessione. In tali aree il piano si attua per intervento diretto, applicando le seguenti prescrizioni: a) Indice di utilizzazione fondiaria - per gli impianti coperti Uf 0.25 mq/mq - per gli impianti scoperti Uf = 0.50 mq/mq b) Altezza max 10 m c) Distanze dai confini = 10 m e sia come zona" F- Aree per parcheggi pubblici" come definito dal art. ART. 30 delle NTA I parcheggi pubblici, previsti per ciascuna zona, secondo la ubicazione e/o il dimensionamento di piano, dovranno essere costituiti da aree separate dagli spazi di circolazione e sosta e da questi accessibili attraverso appositi varchi nei marciapiedi pedonali e nelle cordonature e recinzioni perimetrali. Nelle aree di parcheggio è prescritta la piantumazione di essenze ombrelliformi con Interasse, tra le piante, multiplo degli spazi di ingombro previsti per le autovetture.

7 CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che l’osservazione avanzata sia accoglibile e pertanto si propone la modifica della previsione pubblicata.

8 OSSERVAZIONE N. 4 (Protocollo n.4683 del 11/04/2014)

RICORRENTE: Giuseppina Oliva, nata a Caserta il 06/09/1979; Maria Oliva, nata a Napoli il 28/09/1971.

RIFERIMENTO: Particelle n. 715 del foglio n. 5

RICHIESTA: Richiesta di cambiamento di destinazione d’uso da zona F -Aree per verde pubblico attrezzato in zona B1- Residenziale di più recente edificazione, o comunque affinché a tale area venga attribuita la destinazione più idonea escludendosi dalle destinazioni dirette a soddisfare standard pubblici.

PARERE DEL PROGETTISTA

Per quanto attiene la collocazione delle zone a verde si evidenzia come l’art.3 del Decreto Interministeriale n.1444/68 stabilisca la quantità di aree necessarie che non possono che essere ricavate e distribuite sul territorio. In tali zone quanto stabilito dell’articolo 29 - Aree per verde pubblico attrezzato delle NTA Il verde ornamentale eventualmente esistente dovrà essere conservato. Nelle aree destinate a verde pubblico sportivo è consentita la realizzazione dei relativi impianti. ATTREZZATURE SPORTIVE Sono ammesse le volumetrie necessarie all'esercizio delle dette attività e quelle eventuali connesse ed integrative, necessarie per potenziarne la capacità attrattiva nei confronti dell’utenza. Tali attrezzature possono anche essere eseguite e gestite da privati mediante concessione. In tali aree il piano si attua per intervento diretto, applicando le seguenti prescrizioni: a) Indice di utilizzazione fondiaria - per gli impianti coperti Uf 0.25 mq/mq - per gli impianti scoperti Uf = 0.50 mq/mq b) Altezza max 10 m c) Distanze dai confini = 10 m

CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che non sia accoglibile l’osservazione avanzata e pertanto si propone il mantenimento della previsione pubblicata.

9 OSSERVAZIONE N.5 (Protocollo n.4666 del 11/04/2014)

RICORRENTE: Pirozzi, responsabile del Partito dei Comunisti Italiani, sez. Trentola Ducenta.

RICHIESTA: Prevedere nel P.U.C. un area attrezzata per la fiera settimanale e un Terminal bus con area di parcheggio annessa.

PARERE DEL PROGETTISTA

L’area di stazionamento bus verrà concordato successivamente tra Comune e Regione Campania in base alle indicazioni dell’azienda dei trasporti pubblici. Per quando riguarda l’area attrezzata per la fiera settimanale si suggerisce all’amministrazione di individuare un area nell’ambito delle aree di proprietà comunale

CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che le attività sopra richieste possono essere svolte nei modi e nei limiti previsti dalla normativa vigente.

10 OSSERVAZIONE N.6 (Protocollo n.4773 del 14/04/2014)

RICORRENTE: Carmela Mosca, nata a Lusciano (CE) il 24/09/1963 e residente in Trentola Ducenta alla via A.Cielo.

RIFERIMENTO: Particelle n. 5526 del foglio n. 3

RICHIESTA: Rettifica degli standard da Sud a Ovest essendoci stato un errore grafico dell’orientamento all’interno del P.d.C n.155/2013.

PARERE DEL PROGETTISTA: Si ravvisa l’erronea disposizione dell’area destinata a Standard Urbanistici da parte del tecnico incaricato a redigere il P.d.C. Pertanto si provvede alla rettifica.

CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.

11 OSSERVAZIONE N.7 (Protocollo n.4814 del 15/04/2014)

RICORRENTE: Nebiante Antonio, in qualità di Consigliere Comunale

RICHIESTA: - Inserire nel P.U.C. delle aree adibite ad attività ricreative (parchi tematici, acquatici, ecc.), tipiche delle direttrici che portano verso mare;

- Individuare nel P.U.C. delle aree per adibirle a strutture ricettive o Alberghiere;

- Riassumere in una tavola unica tutti gli elementi che compongono il Sistema Ecologico Comunale.

PARERE DEL PROGETTISTA

Per le zone E – Parco agricolo urbano si rinvia alla normativa definita dal PTCP di Caserta il quale consente all’interno di dette aree la possibilità di istituire attività a carattere ludico- ricreativo e attività a carattere ricettivo (agriturismo) compatibili con la richiesta in oggetto relativa ai primi due punti.

“La Zona Omogenea E comprende l'intero ambito extraurbano, che non sia classificato diversamente. In essa è consentita la sola attività agricola e la coltivazione dei fondi. Sono analogamente consentite tutte le attività di trasformazione, connesse alla coltivazione ed all'allevamento (gli impianti di raccolta, trasformazione, immagazzinaggio, imballaggio nonché quelli dedicati all'allevamento di specie animali, anche ittiche) e quindi anche la attività edilizia che abbia tale finalità ovvero che obbedisca alle necessità abitative del conduttore. La carta dell'uso agricolo e delle attività colturali in atto individua il carattere prevalente delle colture. In detta Zona Omogenea il PUC si attua a mezzo di intervento diretto previo rilascio di permesso di costruire. Nel computo dei volumi abitativi non sono da conteggiarsi: le stalle, i silos, i magazzini e i locali per la lavorazione dei prodotti agricoli, in funzione della conduzione del fondo e delle sue caratteristiche colturali e aziendali documentate, nonché gli impianti per la raccolta e la lavorazione dei prodotti lattiero-case ari e gli impianti di itticoltura; per tali realizzazioni è consentito un Indice di Fabbricabilità aggiuntivo di 0,10 mc/mq. Dal calcolo delle cubature v.p.p. degli impianti di itticoltura viene escluso il volume delle vasche necessarie all'allevamento dei pesci. Per gli allevamenti zootecnici, che possono essere consentiti esclusivamente nelle zone boschive, incolte e pascolive, con l'eccezione degli allevamenti bufalini che potranno avvenire ovunque, non vanno superati i limiti di rapporto di copertura e di distanza dai confini riportati nella tabella alla fine del presente articolo. Le esistenti costruzioni a destinazione agricola possono, in caso di necessità, essere ampliate fino ad un massimo di 20% dell'esistente cubatura, purché esse siano direttamente utilizzate per la conduzione del fondo (opportunamente documentata).

12 Per le necessità abitative dell'imprenditore agricolo a titolo principale è consentito l'accorpamento di lotti di terreni non contigui a condizione che sull'area asservita venga trascritto, presso la competente Conservatoria Immobiliare, vincolo di inedificabilità a favore del Comune da riportare successivamente su apposita mappa catastale epositata presso l'Ufficio Tecnico Comunale. In ogni caso l'asservimento non potrà consentirsi per volumi superiori a 500 mc. Per le aziende che insistono su terreni di Comuni limitrofi è ammesso l'accorpamento dei volumi nell'area di un solo Comune. Tutte le aree la cui cubatura è stata utilizzata ai fini edificatori restano vincolate alla inedificabilità e sono evidenziate su mappe catastali tenute in pubblica visione. Il permesso di costruire residenze può essere rilasciato per la conduzione del fondo esclusivamente ai proprietari coltivatori diretti, proprietari conduttori in economia, ovvero ai proprietari concedenti, nonché agli affittuari o mezzadri aventi diritto a sostituirsi al proprietario nell'esecuzione delle opere e considerati imprenditori agricoli titolo principale ai sensi dell'art. 12 della legge 9 maggio 1975, n°1537. Indice di Fabbricabilità fondiaria per: - Aree boschive, pascolive e incolte IF = 0,003 mc/mq - Aree seminative ed a frutteto IF = 0,03 mc/mq - Aree seminative irrigue con colture pregiate ed orti IF = 0,05 mc/mq produzione ciclica intensiva - Pertinenze agricole, raccolta e lavorazione IF=0,10mc/mq prodotti lattiero-caseari, impianti di itticoltura. Rapporto di copertura per: - Allevamenti zootecnici, anche bufalini RC = 0,05 mq/mq - Edifici residenziali e per impianti di RC = 0,10 mq/mq Distanza minima dai confini: - Per edifici residenziali e per impianti di itticoltura D = 10 mt - Allevamenti zootecnici, anche bufalini D = 20 mt - Edifici in arretrato De = 10,00 mt - Edifici in aderenza De = 0 Altezza max degli edifici: - Residenziali e degli impianti di itticoltura Hm,x = 7,00 m Numero dei piani NP = 2 (compreso PT) Lotto minimo di intervento (con le precisazioni riportate): - Sm = 10000 mq L'unità minima di intervento (lotto minimo) dovrà avere estensione non inferiore a 10.000 mq. E' consentito che la consistenza complessiva di 10.000 mq si raggiunga mediante accorpamento di più suoli, anche non contigui, purché il lotto da edificare abbia estensione non inferiore a 5.000 mq.

ART. 23 Norme particolari PTCP Articolo 36 del PTCP - Articolazione del territorio rurale e aperto 1. Il presente Ptcp persegue la finalità di tutela strutturale e funzionale del territorio rurale e aperto, con riferimento: − all’attività produttiva agricola multifunzionale, forestale, zootecnico-pascolativa; − al mantenimento della biodiversità ed allo svolgimento dei processi ecologici legata alla riproduzione delle risorse di base (aria, acqua, suolo, ecosistemi); − alla stabilizzazione del ciclo idrogeologico, alla tutela della qualità della risorsa idrica, alla difesa del suolo; − ai valori paesaggistici e storico-culturali; − alla funzione ricreativa. 2. Ai fini del perseguimento degli obiettivi di tutela definiti al comma precedente, i Puc devono essere corredati da adeguata cartografia, alla scala 1:5.000, che identifichi tutte

13 le aree forestali, agricole, pascolative, naturali e seminaturali, o comunque non urbanizzate che concorrono a definire il sistema del territorio rurale e aperto, con riferimento sia a quelle caratterizzate da più elevata integrità, continuità ed estensione, sia a quelle di frangia e a maggior grado di frammentazione o interclusione a opera del tessuto infrastrutturale e urbano. 3. Il Ptcp individua e delimita i seguenti sottosistemi del territorio rurale e aperto: − a più elevata naturalità; − a preminente valore paesaggistico; − a preminente valore agronomico-produttivo; − di tutela ecologica e per la difesa del suolo; − di tutela ecologica e paesaggistica della fascia costiera; − complementare alla città. Articolo 37 del PTCP- Edificabilità del territorio rurale e aperto 1. I Puc prevedono che l’edificabilità del territorio rurale e aperto sia strettamente funzionale all’attività agricola multifunzionale, come definita dall’articolo 2 della legge regionale 6 novembre 2008, n. 15, “Disciplina per l’attività di agriturismo”, sia esercitata da imprenditori agricoli professionali definiti ai sensi del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99 (“Disposizioni in materia di soggetti e attività, integrità aziendale esemplificazione amministrativa in agricoltura”)e nel rispetto del principio del previo riuso dei manufatti esistenti. 2. L’edificabilità rurale comprende: − manufatti a uso abitativo per gli addetti all’agricoltura; − annessi agricoli; − annessi relativi alle attività agrituristiche e agricole multifunzionali. 3. I Puc subordinano la nuova edificabilità del territorio rurale e aperto, ai sensi dei precedenti commi 1 e 2, alle disposizioni di un piano di sviluppo aziendale (Psa). 4. I Puc dettano una specifica disciplina per il patrimonio edilizio esistente nel territorio rurale e aperto, prevedendo esclusivamente interventi di restauro conservativo, manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazione e sostituzione edilizia con fedele ricostruzione. Possono prevedere inoltre interventi di ristrutturazione urbanistica senza aumento di volume. Articolo 38 del PTCP- Criteri e modalità dell’edificabilità nel territorio rurale e aperto 1. I Puc prevedono che la nuova edificazione di manufatti a uso abitativo, ove consentita, avvenga a condizione che, nell'insieme dei fondi rustici dell'azienda agricola interessata, la somma delle superfici fondiarie mantenute in produzione, anche secondo diverse qualità colturali, consenta l'edificazione di unità a uso abitativo ciascuna per una superficie lorda di pavimento non inferiore a 160 metri quadrati, in base agli indici di utilizzazione fondiaria rapportati alle qualità delle singole colture, indicati negli articoli del relativo sottosistema del territorio rurale. 2. Il Psa, di cui al precedente articolo, obbligatorio per l’imprenditore agricolo professionale, contiene: − la descrizione della situazione attuale dell’azienda; − la descrizione degli interventi programmati per lo svolgimento dell’attività agricola e/o delle attività connesse nonché degli altri interventi previsti per la tutela e la gestione degli elementi di naturalità e biodiversità (boschi aziendali, filari arborei, siepi, alberi isolati), delle consociazioni tradizionali, delle sistemazioni agrarie (terrazzamenti, ciglionamenti), anche con riferimento al Codice di buona pratica agricola e alle misure silvoambientali e agroambientali contenuti nel piano di sviluppo rurale; − la descrizione dettagliata degli interventi edilizi necessari a migliorare le condizioni di vita e di lavoro agricolo degli aventi titolo, nonché all’adeguamento delle strutture produttive; − l’individuazione dei fabbricati esistenti e da realizzare e dei relativi fondi collegati agli

14 stessi; − la definizione dei tempi e le fasi di realizzazione del programma stesso. 3. L’approvazione del Psa, da parte del Comune, costituisce condizione preliminare per il rilascio del permesso di costruzione. 4. La realizzazione del Psa è garantita da una apposita convenzione, da registrare e trascrivere a spese e a cura del richiedente, che stabilisca in particolare l’obbligo per il richiedente: − di effettuare gli interventi previsti dal piano di sviluppo aziendale, in relazione ai quali e’ richiestala realizzazione di nuove costruzioni rurali; − di non modificare la destinazione d’uso agricola delle costruzioni esistenti o recuperate necessarie allo svolgimento delle attività agricole e di quelle connesse per il periodo di 20 anni; − di non modificare la destinazione d’uso agricola delle nuove costruzioni rurali eventualmente da realizzare, per almeno 20 anni dall’ultimazione della costruzione; − di non alienare separatamente dalle costruzioni il fondo alla cui capacità produttiva sono riferitele stesse; − di rimuovere gli annessi agricoli al termine della validità del piano di sviluppo aziendale, in mancanza di sue proroghe o dell’inserimento degli annessi in un nuovo piano di sviluppo aziendale. 5. I Puc prevedono che, in assenza di Psa, la realizzazione di annessi agricoli, se non diversamente disposto dalle norme specifiche di ciascuna articolazione del territorio rurale e aperto,avvenga nel rispetto delle seguenti superfici massime, detratte le superfici esistenti: − 20 mq/ha per i primi 3 ettari di superficie fondiaria mantenuta in produzione; − 10 mq/ha per gli ulteriori 3 ettari di superficie fondiaria mantenuta in produzione; − 5 mq/ha per gli ulteriori ettari di superficie fondiaria mantenuta in produzione. 6. I Puc prevedono che la nuova edificazione e la riedificazione di serre fisse, cioè a ciclo ininterrotto,ovvero con ripetizione della stessa specie di prodotto senza soluzione di continuità, se consentita dalle norme specifiche di ciascuna articolazione del territorio rurale e aperto, avvenga con estensione non superiore al 60 per cento della superficie agricola totale (Sat). 7. I Puc prevedono che la necessità di annessi agricoli in quantità maggiori di quelle indicate al comma 5 sia dimostrata da un piano di sviluppo aziendale (Psa) di cui ai commi precedenti. 8. I Puc prevedono che gli annessi relativi alle attività agrituristiche, da parte di imprenditori agricoli professionali, se consentiti dalle norme specifiche di ciascuna articolazione del territorio rurale e aperto, siano consentiti con riferimento al numero massimo di 20 posti letto per esercizio, nel rispetto di ogni altra norma vigente in materia. Articolo 41 del PTCP - Territorio rurale e aperto a preminente valore agronomicoproduttivo 1. Il territorio rurale e aperto a preminente valore agronomico-produttivo comprende le pianure pedemontane e alluvionali nelle quali la multifunzionalità agricola è principalmente imperniata sulla funzione produttiva. In queste aree l’obiettivo delle politiche rurali è sostenere un mosaico di aziende agricole, orientate a produzioni di filiera lunga, con il ricorso a tecniche produttive sostenibili. Le politiche territoriali di piano sono orientate al contenimento dei consumi di suolo e dei processi di frammentazione dello spazio rurale a opera della maglia infrastrutturale. 2. All’interno del territorio rurale e aperto a preminente valore agronomico-produttivo il Ptcp persegue l’obiettivo di tutelare la condizione di apertura (openess) del paesaggio rurale; di conservare e rafforzare la capacità delle terre di sostenere i processi produttivi agricoli e zootecnici, mantenendo una elevata qualità delle matrici ambientali: acqua, aria, suoli; di rafforzare gli elementi di diversità culturale e biologica delle aree

15 agricole (filari arborei, alberi isolati, boschetti aziendali, lembi di vegetazione seminaturale associati ai corsi d’acqua minori) mediante il ricorso alle misure contenute nel piano di sviluppo rurale; di mantenere e recuperare le opere e gli schemi di bonifica, che rappresentano nel loro complesso una capillare infrastrutturazione multifunzionale (idraulica, naturalistica, ambientale) a servizio del territorio, con riferimento alle canalizzazioni, agli impianti di sollevamento, alle opere di adduzione e distribuzione, ai borghi ed alle masserie, agli elementi tradizionali di perimetrazione delle unità colturali (filari arborei). 3. I Puc prevedono che la edificazione di ciascuna nuova abitazione rurale sia ammissibile a condizione che, nell’insieme dei fondi rustici dell’azienda agricola interessata, la somma delle superfici fondiarie mantenute in produzione, anche secondo diverse qualità colturali, consenta l'edificazione di ogni unità a uso abitativo con una superficie lorda di pavimento non inferiore a 160 metri quadrati, in base agli indici di utilizzazione fondiaria indicati nella seguente tabella:

Qualità di coltura Indice di utilizzazione fondiaria [mq/ha] Colture ortofloricole protette 160,0 Colture orticole di pieno campo, tabacco 53,3 Frutteti 40,0 Vigneti 32,0 Oliveti 26,7 Castagneti da frutto 22,9 Mais 20,0 Cereali, foraggere avvicendate 16,0 Bosco, pascolo, pascolo cespugliato e arborato 5,3

Articolo 44 del PTCP-Territorio rurale e aperto complementare alla città 1. Il territorio rurale e aperto complementare alla città comprende le parti del territorio rurale previste dal presente Ptcp negli ambiti di Caserta e di Aversa intorno all’attuale territorio urbano e delimitate all’esterno dalle tracce della centuriazione. 2. Detta previsione è recepita dai Puc, nei limiti di cui all’art. 3, comma 4, al fine di: − evitare la saldatura dei preesistenti centri e nuclei edificati; − conservare gli elementi del paesaggio rurale storico (filari, strade e sentieri, canali, fontanili) e le permanenti attività produttive agricole. 3. Il territorio rurale e aperto complementare alla città è destinato dai Puc ad attività rurali in regime di inedificabilità, salvo il recupero dell’edilizia esistente, anche al fine di dotare tale territorio delle attrezzature essenziali di cui al comma successivo, senza incremento del carico insediativo. 4. Può altresì ospitare attrezzature di verde pubblico e spazi per attività ricreative e sportive senza nuova edificazione anche attraverso la realizzazione di un Parco Agricolo Urbano, come previsto dalla legge della regione Campania 17/2003.

A tal proposito si rimanda anche alla L.R. n. 17 del 7 ottobre 2003 - ISTITUZIONE DEL SISTEMA PARCHI URBANI DI INTERESSE REGIONALE la quale definisce:

ARTICOLO 1

1. La regione, al fine di individuare tutte le azioni idonee a garantire la difesa dell’ecosistema, il restauro del paesaggio, il ripristino dell’identità storico-culturale, la

16 valorizzazione ambientale anche in chiave economico-produttiva ecocompatibile soprattutto attraverso il sostegno all’agricoltura urbana, individua, ai sensi delle legge 6 dicembre 1991, n.394, articolo 2, comma 8, il sistema dei parchi urbani di interesse regionale, costituito da: a) parchi urbani; b) parco metropolitano. 2. Per sistema dei parchi urbani di interesse regionale si intende il sistema urbano del verde come insieme di aree con valore ambientale e paesistico o di importanza strategica per il riequilibrio ecologico delle aree urbanizzate inserite in contesti territoriali con elevato impatto antropico, individuate dallo strumento urbanistico comunale vigente come aree a parco, aree verdi, aree agricole, aree archeologiche inserite in contesti naturali e, in linea prioritaria, tutte le aree di proprietà pubblica, sia alberate, sia rurali, sia incolte improduttive, nonché aree percorse dal fuoco successivamente da rimboschire con specie autoctone attraverso l’acquisizione di aree intercluse per consentire il ripristino di habitat senza soluzioni di continuità, ed aree vincolate per la protezione ambientale, funzionalmente integrate in un tessuto unitario continuo. Possono far parte del sistema dei parchi urbani di interesse regionale anche biotopi di modesta entità e monumenti naturali. 3. Per monumenti naturali si intendono habitat o ambienti di limitata estensione, esemplari vetusti di piante, di formazioni geologiche o paleontologiche che presentano caratteristiche di rilevante interesse naturalistico o scientifico. 4. All’istituzione dei parchi urbani si provvede, su proposta del consiglio comunale interessato che ne individua la perimetrazione, con delibera della giunta regionale che ne informa le competenti commissioni consiliari regionali. L’istituzione del parco urbano favorisce il contestuale risanamento di aree in situazione di degrado ambientale ed è inteso come disegno unitario e coordinato delle aree destinate al verde con apposite indagini per definire gli ambiti degli ecosistemi, favorendo in fase progettuale gli elementi principali di detti ecosistemi anche in riferimento al territorio. 5. La gestione dei parchi urbani è affidata ai comuni competenti per territorio secondo le apposite linee guida che la giunta regionale adotta entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge. 6. I comuni dotati dello strumento urbanistico comunale vigente possono adottare, entro un anno dall’entrata in vigore della presente legge, una variante relativa al sistema urbano del verde per uniformarsi ai criteri di cui al comma 2. 7. Le attività di pianificazione ed il programma annuale di attività dei parchi urbani sono sottoposti all’esame preventivo della giunta regionale che può formulare osservazioni entro sessanta giorni dalla ricezione. 8. Per parco metropolitano si intende il parco urbano del comune di Napoli già denominato Parco delle colline di Napoli dagli strumenti urbanistici comunali, la cui gestione è affidata ad un ente parco con personalità giuridica di diritto pubblico, istituito con decreto del Presidente della giunta regionale. Al parco metropolitano così istituito possono aderire i comuni limitrofi che individuano le aree contigue con le caratteristiche di cui ai commi 1 e 2, su proposta del consiglio comunale interessato. La formalizzazione dell’adesione e l’integrazione degli organi di gestione sono determinati con decreto del Presidente della giunta regionale. 9. All’istituzione del parco metropolitano si provvede ai sensi della legge regionale 1 settembre 1993, n.33, articolo 6. 10. Sono organi di gestione dell’ente parco: a) il presidente; b) il consiglio direttivo; c) la giunta esecutiva; d) il collegio dei revisori dei conti.

17 11. Il consiglio direttivo è così composto: a) il presidente dell’ente parco; b) quattro rappresentanti del comune di Napoli ed un rappresentante aggiuntivo per ogni comune aderente; c) un rappresentante della provincia di Napoli; d) due rappresentanti delle associazione ambientalistiche riconosciute dal Ministero dell’ambiente, maggiormente presenti sul territorio regionale; e) il direttore dell’ente parco che partecipa alle riunioni del consiglio direttivo con voto consultivo. 12. Per tutto quanto non previsto dalle presente legge si fa rinvio ai principi, alle norme e alle disposizioni della legge regionale n.33/93.

Per quanto riguarda il punto tre si conviene che ai fini di una più chiara comprensione, sia accettabile l’idea di riassumere in un'unica tavola i punti costituenti il Sistema Ecologico Comunale come già riportati comunque all’interno del PUC.

CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che le richieste in oggetto possano essere accolte nei modi e nei limiti previsti dalla normativa vigente.

18 OSSERVAZIONE N.8 (Protocollo n.4907 del 17/04/2014)

RICORRENTE: Cristofaro Giovanna, Pollifrone Gianfranco, Griffo Angelo, Russo Giuseppe, Sagliocco Giovanni e Pirozzi Giuseppe, in qualità di tecnici.

RICHIESTA: - Inserire nel P.U.C. delle aree adibite ad attività ricreative/ludiche anche a carattere di parchi giochi estivi o sportivi lungo le direttrici che portano a mare;

- Individuare nel P.U.C. delle aree da adibire a strutture ricettive o alberghiere.

PARERE DEL PROGETTISTA

Per le zone E – Parco agricolo urbano si rinvia alla normativa definita dal PTCP di Caserta il quale consente all’interno di dette aree la possibilità di istituire attività a carattere ludico- ricreativo e attività a carattere ricettivo (agriturismo) compatibili con la richiesta in oggetto.

“La Zona Omogenea E comprende l'intero ambito extraurbano, che non sia classificato diversamente. In essa è consentita la sola attività agricola e la coltivazione dei fondi. Sono analogamente consentite tutte le attività di trasformazione, connesse alla coltivazione ed all'allevamento (gli impianti di raccolta, trasformazione, immagazzinaggio, imballaggio nonché quelli dedicati all'allevamento di specie animali, anche ittiche) e quindi anche la attività edilizia che abbia tale finalità ovvero che obbedisca alle necessità abitative del conduttore. La carta dell'uso agricolo e delle attività colturali in atto individua il carattere prevalente delle colture. In detta Zona Omogenea il PUC si attua a mezzo di intervento diretto previo rilascio di permesso di costruire. Nel computo dei volumi abitativi non sono da conteggiarsi: le stalle, i silos, i magazzini e i locali per la lavorazione dei prodotti agricoli, in funzione della conduzione del fondo e delle sue caratteristiche colturali e aziendali documentate, nonché gli impianti per la raccolta e la lavorazione dei prodotti lattiero-case ari e gli impianti di itticoltura; per tali realizzazioni è consentito un Indice di Fabbricabilità aggiuntivo di 0,10 mc/mq. Dal calcolo delle cubature v.p.p. degli impianti di itticoltura viene escluso il volume delle vasche necessarie all'allevamento dei pesci. Per gli allevamenti zootecnici, che possono essere consentiti esclusivamente nelle zone boschive, incolte e pascolive, con l'eccezione degli allevamenti bufalini che potranno avvenire ovunque, non vanno superati i limiti di rapporto di copertura e di distanza dai confini riportati nella tabella alla fine del presente articolo. Le esistenti costruzioni a destinazione agricola possono, in caso di necessità, essere ampliate fino ad un massimo di 20% dell'esistente cubatura, purché esse siano direttamente utilizzate per la conduzione del fondo (opportunamente documentata).

19 Per le necessità abitative dell'imprenditore agricolo a titolo principale è consentito l'accorpamento di lotti di terreni non contigui a condizione che sull'area asservita venga trascritto, presso la competente Conservatoria Immobiliare, vincolo di inedificabilità a favore del Comune da riportare successivamente su apposita mappa catastale epositata presso l'Ufficio Tecnico Comunale. In ogni caso l'asservimento non potrà consentirsi per volumi superiori a 500 mc. Per le aziende che insistono su terreni di Comuni limitrofi è ammesso l'accorpamento dei volumi nell'area di un solo Comune. Tutte le aree la cui cubatura è stata utilizzata ai fini edificatori restano vincolate alla inedificabilità e sono evidenziate su mappe catastali tenute in pubblica visione. Il permesso di costruire residenze può essere rilasciato per la conduzione del fondo esclusivamente ai proprietari coltivatori diretti, proprietari conduttori in economia, ovvero ai proprietari concedenti, nonché agli affittuari o mezzadri aventi diritto a sostituirsi al proprietario nell'esecuzione delle opere e considerati imprenditori agricoli titolo principale ai sensi dell'art. 12 della legge 9 maggio 1975, n°1537. Indice di Fabbricabilità fondiaria per: - Aree boschive, pascolive e incolte IF = 0,003 mc/mq - Aree seminative ed a frutteto IF = 0,03 mc/mq - Aree seminative irrigue con colture pregiate ed orti IF = 0,05 mc/mq produzione ciclica intensiva - Pertinenze agricole, raccolta e lavorazione IF=0,10mc/mq prodotti lattiero-caseari, impianti di itticoltura. Rapporto di copertura per: - Allevamenti zootecnici, anche bufalini RC = 0,05 mq/mq - Edifici residenziali e per impianti di RC = 0,10 mq/mq Distanza minima dai confini: - Per edifici residenziali e per impianti di itticoltura D = 10 mt - Allevamenti zootecnici, anche bufalini D = 20 mt - Edifici in arretrato De = 10,00 mt - Edifici in aderenza De = 0 Altezza max degli edifici: - Residenziali e degli impianti di itticoltura Hm,x = 7,00 m Numero dei piani NP = 2 (compreso PT) Lotto minimo di intervento (con le precisazioni riportate): - Sm = 10000 mq L'unità minima di intervento (lotto minimo) dovrà avere estensione non inferiore a 10.000 mq. E' consentito che la consistenza complessiva di 10.000 mq si raggiunga mediante accorpamento di più suoli, anche non contigui, purché il lotto da edificare abbia estensione non inferiore a 5.000 mq.

ART. 23 Norme particolari PTCP Articolo 36 del PTCP - Articolazione del territorio rurale e aperto 1. Il presente Ptcp persegue la finalità di tutela strutturale e funzionale del territorio rurale e aperto, con riferimento: − all’attività produttiva agricola multifunzionale, forestale, zootecnico-pascolativa; − al mantenimento della biodiversità ed allo svolgimento dei processi ecologici legata alla riproduzione delle risorse di base (aria, acqua, suolo, ecosistemi); − alla stabilizzazione del ciclo idrogeologico, alla tutela della qualità della risorsa idrica, alla difesa del suolo; − ai valori paesaggistici e storico-culturali; − alla funzione ricreativa. 2. Ai fini del perseguimento degli obiettivi di tutela definiti al comma precedente, i Puc devono essere corredati da adeguata cartografia, alla scala 1:5.000, che identifichi tutte

20 le aree forestali, agricole, pascolative, naturali e seminaturali, o comunque non urbanizzate che concorrono a definire il sistema del territorio rurale e aperto, con riferimento sia a quelle caratterizzate da più elevata integrità, continuità ed estensione, sia a quelle di frangia e a maggior grado di frammentazione o interclusione a opera del tessuto infrastrutturale e urbano. 3. Il Ptcp individua e delimita i seguenti sottosistemi del territorio rurale e aperto: − a più elevata naturalità; − a preminente valore paesaggistico; − a preminente valore agronomico-produttivo; − di tutela ecologica e per la difesa del suolo; − di tutela ecologica e paesaggistica della fascia costiera; − complementare alla città. Articolo 37 del PTCP- Edificabilità del territorio rurale e aperto 1. I Puc prevedono che l’edificabilità del territorio rurale e aperto sia strettamente funzionale all’attività agricola multifunzionale, come definita dall’articolo 2 della legge regionale 6 novembre 2008, n. 15, “Disciplina per l’attività di agriturismo”, sia esercitata da imprenditori agricoli professionali definiti ai sensi del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99 (“Disposizioni in materia di soggetti e attività, integrità aziendale esemplificazione amministrativa in agricoltura”)e nel rispetto del principio del previo riuso dei manufatti esistenti. 2. L’edificabilità rurale comprende: − manufatti a uso abitativo per gli addetti all’agricoltura; − annessi agricoli; − annessi relativi alle attività agrituristiche e agricole multifunzionali. 3. I Puc subordinano la nuova edificabilità del territorio rurale e aperto, ai sensi dei precedenti commi 1 e 2, alle disposizioni di un piano di sviluppo aziendale (Psa). 4. I Puc dettano una specifica disciplina per il patrimonio edilizio esistente nel territorio rurale e aperto, prevedendo esclusivamente interventi di restauro conservativo, manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazione e sostituzione edilizia con fedele ricostruzione. Possono prevedere inoltre interventi di ristrutturazione urbanistica senza aumento di volume. Articolo 38 del PTCP- Criteri e modalità dell’edificabilità nel territorio rurale e aperto 1. I Puc prevedono che la nuova edificazione di manufatti a uso abitativo, ove consentita, avvenga a condizione che, nell'insieme dei fondi rustici dell'azienda agricola interessata, la somma delle superfici fondiarie mantenute in produzione, anche secondo diverse qualità colturali, consenta l'edificazione di unità a uso abitativo ciascuna per una superficie lorda di pavimento non inferiore a 160 metri quadrati, in base agli indici di utilizzazione fondiaria rapportati alle qualità delle singole colture, indicati negli articoli del relativo sottosistema del territorio rurale. 2. Il Psa, di cui al precedente articolo, obbligatorio per l’imprenditore agricolo professionale, contiene: − la descrizione della situazione attuale dell’azienda; − la descrizione degli interventi programmati per lo svolgimento dell’attività agricola e/o delle attività connesse nonché degli altri interventi previsti per la tutela e la gestione degli elementi di naturalità e biodiversità (boschi aziendali, filari arborei, siepi, alberi isolati), delle consociazioni tradizionali, delle sistemazioni agrarie (terrazzamenti, ciglionamenti), anche con riferimento al Codice di buona pratica agricola e alle misure silvoambientali e agroambientali contenuti nel piano di sviluppo rurale; − la descrizione dettagliata degli interventi edilizi necessari a migliorare le condizioni di vita e di lavoro agricolo degli aventi titolo, nonché all’adeguamento delle strutture produttive; − l’individuazione dei fabbricati esistenti e da realizzare e dei relativi fondi collegati agli

21 stessi; − la definizione dei tempi e le fasi di realizzazione del programma stesso. 3. L’approvazione del Psa, da parte del Comune, costituisce condizione preliminare per il rilascio del permesso di costruzione. 4. La realizzazione del Psa è garantita da una apposita convenzione, da registrare e trascrivere a spese e a cura del richiedente, che stabilisca in particolare l’obbligo per il richiedente: − di effettuare gli interventi previsti dal piano di sviluppo aziendale, in relazione ai quali e’ richiestala realizzazione di nuove costruzioni rurali; − di non modificare la destinazione d’uso agricola delle costruzioni esistenti o recuperate necessarie allo svolgimento delle attività agricole e di quelle connesse per il periodo di 20 anni; − di non modificare la destinazione d’uso agricola delle nuove costruzioni rurali eventualmente da realizzare, per almeno 20 anni dall’ultimazione della costruzione; − di non alienare separatamente dalle costruzioni il fondo alla cui capacità produttiva sono riferitele stesse; − di rimuovere gli annessi agricoli al termine della validità del piano di sviluppo aziendale, in mancanza di sue proroghe o dell’inserimento degli annessi in un nuovo piano di sviluppo aziendale. 5. I Puc prevedono che, in assenza di Psa, la realizzazione di annessi agricoli, se non diversamente disposto dalle norme specifiche di ciascuna articolazione del territorio rurale e aperto,avvenga nel rispetto delle seguenti superfici massime, detratte le superfici esistenti: − 20 mq/ha per i primi 3 ettari di superficie fondiaria mantenuta in produzione; − 10 mq/ha per gli ulteriori 3 ettari di superficie fondiaria mantenuta in produzione; − 5 mq/ha per gli ulteriori ettari di superficie fondiaria mantenuta in produzione. 6. I Puc prevedono che la nuova edificazione e la riedificazione di serre fisse, cioè a ciclo ininterrotto,ovvero con ripetizione della stessa specie di prodotto senza soluzione di continuità, se consentita dalle norme specifiche di ciascuna articolazione del territorio rurale e aperto, avvenga con estensione non superiore al 60 per cento della superficie agricola totale (Sat). 7. I Puc prevedono che la necessità di annessi agricoli in quantità maggiori di quelle indicate al comma 5 sia dimostrata da un piano di sviluppo aziendale (Psa) di cui ai commi precedenti. 8. I Puc prevedono che gli annessi relativi alle attività agrituristiche, da parte di imprenditori agricoli professionali, se consentiti dalle norme specifiche di ciascuna articolazione del territorio rurale e aperto, siano consentiti con riferimento al numero massimo di 20 posti letto per esercizio, nel rispetto di ogni altra norma vigente in materia. Articolo 41 del PTCP - Territorio rurale e aperto a preminente valore agronomicoproduttivo 1. Il territorio rurale e aperto a preminente valore agronomico-produttivo comprende le pianure pedemontane e alluvionali nelle quali la multifunzionalità agricola è principalmente imperniata sulla funzione produttiva. In queste aree l’obiettivo delle politiche rurali è sostenere un mosaico di aziende agricole, orientate a produzioni di filiera lunga, con il ricorso a tecniche produttive sostenibili. Le politiche territoriali di piano sono orientate al contenimento dei consumi di suolo e dei processi di frammentazione dello spazio rurale a opera della maglia infrastrutturale. 2. All’interno del territorio rurale e aperto a preminente valore agronomico-produttivo il Ptcp persegue l’obiettivo di tutelare la condizione di apertura (openess) del paesaggio rurale; di conservare e rafforzare la capacità delle terre di sostenere i processi produttivi agricoli e zootecnici, mantenendo una elevata qualità delle matrici ambientali: acqua, aria, suoli; di rafforzare gli elementi di diversità culturale e biologica delle aree

22 agricole (filari arborei, alberi isolati, boschetti aziendali, lembi di vegetazione seminaturale associati ai corsi d’acqua minori) mediante il ricorso alle misure contenute nel piano di sviluppo rurale; di mantenere e recuperare le opere e gli schemi di bonifica, che rappresentano nel loro complesso una capillare infrastrutturazione multifunzionale (idraulica, naturalistica, ambientale) a servizio del territorio, con riferimento alle canalizzazioni, agli impianti di sollevamento, alle opere di adduzione e distribuzione, ai borghi ed alle masserie, agli elementi tradizionali di perimetrazione delle unità colturali (filari arborei). 3. I Puc prevedono che la edificazione di ciascuna nuova abitazione rurale sia ammissibile a condizione che, nell’insieme dei fondi rustici dell’azienda agricola interessata, la somma delle superfici fondiarie mantenute in produzione, anche secondo diverse qualità colturali, consenta l'edificazione di ogni unità a uso abitativo con una superficie lorda di pavimento non inferiore a 160 metri quadrati, in base agli indici di utilizzazione fondiaria indicati nella seguente tabella:

Qualità di coltura Indice di utilizzazione fondiaria [mq/ha] Colture ortofloricole protette 160,0 Colture orticole di pieno campo, tabacco 53,3 Frutteti 40,0 Vigneti 32,0 Oliveti 26,7 Castagneti da frutto 22,9 Mais 20,0 Cereali, foraggere avvicendate 16,0 Bosco, pascolo, pascolo cespugliato e arborato 5,3

Articolo 44 del PTCP-Territorio rurale e aperto complementare alla città 1. Il territorio rurale e aperto complementare alla città comprende le parti del territorio rurale previste dal presente Ptcp negli ambiti di Caserta e di Aversa intorno all’attuale territorio urbano e delimitate all’esterno dalle tracce della centuriazione. 2. Detta previsione è recepita dai Puc, nei limiti di cui all’art. 3, comma 4, al fine di: − evitare la saldatura dei preesistenti centri e nuclei edificati; − conservare gli elementi del paesaggio rurale storico (filari, strade e sentieri, canali, fontanili) e le permanenti attività produttive agricole. 3. Il territorio rurale e aperto complementare alla città è destinato dai Puc ad attività rurali in regime di inedificabilità, salvo il recupero dell’edilizia esistente, anche al fine di dotare tale territorio delle attrezzature essenziali di cui al comma successivo, senza incremento del carico insediativo. 4. Può altresì ospitare attrezzature di verde pubblico e spazi per attività ricreative e sportive senza nuova edificazione anche attraverso la realizzazione di un Parco Agricolo Urbano, come previsto dalla legge della regione Campania 17/2003.

A tal proposito si rimanda anche alla L.R. n. 17 del 7 ottobre 2003 - ISTITUZIONE DEL SISTEMA PARCHI URBANI DI INTERESSE REGIONALE la quale definisce:

ARTICOLO 1

1. La regione, al fine di individuare tutte le azioni idonee a garantire la difesa dell’ecosistema, il restauro del paesaggio, il ripristino dell’identità storico-culturale, la

23 valorizzazione ambientale anche in chiave economico-produttiva ecocompatibile soprattutto attraverso il sostegno all’agricoltura urbana, individua, ai sensi delle legge 6 dicembre 1991, n.394, articolo 2, comma 8, il sistema dei parchi urbani di interesse regionale, costituito da: a) parchi urbani; b) parco metropolitano. 2. Per sistema dei parchi urbani di interesse regionale si intende il sistema urbano del verde come insieme di aree con valore ambientale e paesistico o di importanza strategica per il riequilibrio ecologico delle aree urbanizzate inserite in contesti territoriali con elevato impatto antropico, individuate dallo strumento urbanistico comunale vigente come aree a parco, aree verdi, aree agricole, aree archeologiche inserite in contesti naturali e, in linea prioritaria, tutte le aree di proprietà pubblica, sia alberate, sia rurali, sia incolte improduttive, nonché aree percorse dal fuoco successivamente da rimboschire con specie autoctone attraverso l’acquisizione di aree intercluse per consentire il ripristino di habitat senza soluzioni di continuità, ed aree vincolate per la protezione ambientale, funzionalmente integrate in un tessuto unitario continuo. Possono far parte del sistema dei parchi urbani di interesse regionale anche biotopi di modesta entità e monumenti naturali. 3. Per monumenti naturali si intendono habitat o ambienti di limitata estensione, esemplari vetusti di piante, di formazioni geologiche o paleontologiche che presentano caratteristiche di rilevante interesse naturalistico o scientifico. 4. All’istituzione dei parchi urbani si provvede, su proposta del consiglio comunale interessato che ne individua la perimetrazione, con delibera della giunta regionale che ne informa le competenti commissioni consiliari regionali. L’istituzione del parco urbano favorisce il contestuale risanamento di aree in situazione di degrado ambientale ed è inteso come disegno unitario e coordinato delle aree destinate al verde con apposite indagini per definire gli ambiti degli ecosistemi, favorendo in fase progettuale gli elementi principali di detti ecosistemi anche in riferimento al territorio. 5. La gestione dei parchi urbani è affidata ai comuni competenti per territorio secondo le apposite linee guida che la giunta regionale adotta entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge. 6. I comuni dotati dello strumento urbanistico comunale vigente possono adottare, entro un anno dall’entrata in vigore della presente legge, una variante relativa al sistema urbano del verde per uniformarsi ai criteri di cui al comma 2. 7. Le attività di pianificazione ed il programma annuale di attività dei parchi urbani sono sottoposti all’esame preventivo della giunta regionale che può formulare osservazioni entro sessanta giorni dalla ricezione. 8. Per parco metropolitano si intende il parco urbano del comune di Napoli già denominato Parco delle colline di Napoli dagli strumenti urbanistici comunali, la cui gestione è affidata ad un ente parco con personalità giuridica di diritto pubblico, istituito con decreto del Presidente della giunta regionale. Al parco metropolitano così istituito possono aderire i comuni limitrofi che individuano le aree contigue con le caratteristiche di cui ai commi 1 e 2, su proposta del consiglio comunale interessato. La formalizzazione dell’adesione e l’integrazione degli organi di gestione sono determinati con decreto del Presidente della giunta regionale. 9. All’istituzione del parco metropolitano si provvede ai sensi della legge regionale 1 settembre 1993, n.33, articolo 6. 10. Sono organi di gestione dell’ente parco: a) il presidente; b) il consiglio direttivo; c) la giunta esecutiva; d) il collegio dei revisori dei conti.

24 11. Il consiglio direttivo è così composto: a) il presidente dell’ente parco; b) quattro rappresentanti del comune di Napoli ed un rappresentante aggiuntivo per ogni comune aderente; c) un rappresentante della provincia di Napoli; d) due rappresentanti delle associazione ambientalistiche riconosciute dal Ministero dell’ambiente, maggiormente presenti sul territorio regionale; e) il direttore dell’ente parco che partecipa alle riunioni del consiglio direttivo con voto consultivo. 12. Per tutto quanto non previsto dalle presente legge si fa rinvio ai principi, alle norme e alle disposizioni della legge regionale n.33/93.

CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che le richieste in oggetto possano essere accolte nei modi e nei limiti previsti dalla normativa vigente.

25 OSSERVAZIONE N.9 (Protocollo n.4912 del 17/04/2014)

RICORRENTE: Mariano D’Amore, nato ad Aversa il 14/09/1965 ivi residente alla via Garofano n.146

RIFERIMENTO: Particelle n.5299 e 5300 del foglio n. 3

RICHIESTA: Rettifica delle tavole sulla collocazione degli standard rispetto al P.d.C. assentito n.99/2012

PARERE DEL PROGETTISTA: Si ravvisa l’erronea disposizione dell’area destinata a Standard Urbanistici. Pertanto si provvede alla rettifica.

CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.

26 OSSERVAZIONE N.10 (Protocollo n.4913 del 17/04/2014)

RICORRENTE: Nicoletta D’Amore, nata ad Aversa il 15/03/1968 e residente a Firenze in Lungarno Ferrucci n.23

RIFERIMENTO: Particelle n. 5301 e 5302 del foglio n. 3

RICHIESTA: Rettifica degli standard rispetto al P.d.C assentito n.109/2012; dal confine Est al confine Sud per una superficie di 150 mq, sul confine Nord 150 mq e lungo il confine Ovest per la realizzazione di via Leone

PARERE DEL PROGETTISTA: Si ravvisa l’erronea disposizione dell’ area destinata a Standard Urbanistici. Pertanto si provvede alla rettifica.

CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.

27 OSSERVAZIONE N.11 (Protocollo n.4914 del 17/04/2014)

RICORRENTE: Mariano D’Amore, nato ad Aversa il 14/09/1965 ivi residente alla via Garofano n.146 Nicoletta D’Amore, nata ad Aversa il 15/03/1968 e residente a Firenze in Lungarno Ferrucci n.23

RIFERIMENTO: Particelle n.5306, 5307 e 5308 del foglio n. 3

RICHIESTA: Rettifica delle tavole sulla collocazione degli standard rispetto al P.d.C. assentito n.38/2013; dal confine Ovest al confine Sud per una superficie di 435 mq e lungo il confine Est per la realizzazione di via Leone

PARERE DEL PROGETTISTA: Si ravvisa l’erronea disposizione dell’area destinata a Standard Urbanistici. Pertanto si provvede alla rettifica.

CONCLUSIONI : Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.

28 OSSERVAZIONE N.12 (Protocollo n.4903 del 17/04/2014)

RICORRENTE: Tonziello Romualdo nato a Trentola Ducenta il 16/10/1954

RIFERIMENTO: Particelle n.1235 del foglio n. 3

RICHIESTA: Chiede che venga evidenziato sulle tavole di zonizzazione lo standard urbanistico ceduto, così come è evidenziato nel P.d.C n.241/2013

PARERE DEL PROGETTISTA: Si ravvisa la mancata disposizione dell’area destinata a Standard Urbanistici. Pertanto si provvede alla rettifica.

CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.

29 OSSERVAZIONE N.13 (Protocollo n.4939 del 18/04/2014)

RICORRENTE: Tommaso Affinito, nato a Caserta il 12/08/1970, in qualità di legale rappresentante della Società P&C s.r.l con sede legale in via Michelangelo n.15 Aversa (CE)

RIFERIMENTO: Particelle n.5181 del foglio n. 1

RICHIESTA: Chiede che vengano riportati gli standard ceduti al Comune in seguito al piano di lottizzazione approvato.

PARERE DEL PROGETTISTA: Si ravvisa la mancata disposizione dell’area destinata a Standard Urbanistici. Pertanto si provvede alla rettifica.

CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.

30 OSSERVAZIONE N.14 (Protocollo n.4945 del 18/04/2014)

RICORRENTE: Rosangela Griffo nata a Trentola Ducenta il 17/06/1950

RIFERIMENTO: Particelle n.5125 del foglio n.3

RICHIESTA: Chiede di evidenziare sulle tavole di zonizzazione lo standard urbanistico ceduto al Comune in merito al P.d.C. n.55/2014 rilasciato il 30/01/2014

PARERE DEL PROGETTISTA: Si ravvisa l’erronea disposizione dell’area destinata a Standard Urbanistici. Pertanto si provvede alla rettifica.

CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.

31 OSSERVAZIONE N. 15 (Protocollo n.4960 del 18/04/2014)

RICORRENTE: Tommaso De Chiara nato, a Trentola Ducenta il 03/01/1952; Giuseppe Prato nato, a Trentola Ducenta il 21/09/1956; Emanuela AbateGiovanni, nata a Aversa il 04/06/1985; Francesca AbateGiovanni, nata a Aversa il 09/04/1987; Giuseppina Russo, nata a Aversa il 30/07/1971; Francesco Costanzo, nato a Napoli il 22/02/1959; Lorenzo Spina, nato a Trentola Ducenta il 12/08/1953; Maria Michela Masucci, nata a Trentola Ducenta il 15/04/1947; Anna Santagata, nata a Trentola Ducenta il 20/11/1963; Luigia Tessitore, nata a Trentola Ducenta il 01/07/1964; Mario Fabozzo, nato ad Aversa il 16/11/1980; Patrizia Cardone, nata a Napoli il 03/04/1957; Giuseppe Bove, nato a Trentola Ducenta il 18/01/1963.

RIFERIMENTO: Particelle n. 5195, 5106,5112, 5197, 2050, 2003, 5105, 5107, 5113, 5114, 2018, 2020 del foglio n. 1

RICHIESTA: Richiesta di inserimento in zona a carattere insediativo

PARERE DEL PROGETTISTA

L’area in oggetto di osservazione è classificata dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale per le particelle n. 5105, 5197 e 5195 come quale zona “Territorio negato con potenzialità ambientale. Per tale classificazione il PTCP nelle sue Norme prevede: Articolo 76 Territorio negato con potenzialità ambientale 1. Il territorio negato con potenzialità ambientale, individuato nella tavola C1.1 “Assetto del territorio. Tutela e trasformazione”, riguarda le aree che, per le loro caratteristiche intrinseche, devono essere ricondotte a un corretto uso agro-forestale o naturalistico. 2. Il Ptcp prevede esclusivamente interventi di recupero o restauro ambientale, escludendo destinazioni d’uso urbane o produttive. 3. Il Ptcp promuove: − il recupero ambientale e paesaggistico delle aree degradate, anche mediante il ricorso a interventi di forestazione urbana; − la bonifica dei siti inquinati finalizzata al restauro ambientale, paesaggistico e naturalistico, con la possibilità di destinare le aree alle colture bioenergetiche e no food; − la tutela e il recupero degli elementi di elevato valore storico, a partire dalla centuriazione romana. Si è provveduti pertanto a prevedere una destinazione conforme a quanto fissato dalle Norme del Ptcp e specificamente si è preferito destinare a standards urbanistico

32 l’area con una previsione a verde pubblico. Per le particelle n. 5106, 5112, 2003, 5107, 5113, 5114, 2018, 2020 l’area in oggetto di osservazione è classificata dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale come quale zona “Territorio rurale aperto complementare alla città”. Per tale classificazione il PTCP nelle sue Norme prevede: Articolo 44 Territorio rurale e aperto complementare alla città 1. Il territorio rurale e aperto complementare alla città comprende le parti del territorio rurale previste dal presente Ptcp negli ambiti di Caserta ed Aversa intorno all’attuale territorio urbano e delimitate all’esterno dalle tracce della centuriazione. 2. Detta previsione è recepita dai Puc, nei limiti di cui all’art.3, comma 4, al fine di: − evitare la saldatura dei preesistenti centri e nuclei edificati; − conservare gli elementi del paesaggio rurale storico (filari, strade e sentieri, canali, fontanili) e le permanenti attività produttive agricole. 3. Il territorio rurale aperto complementare alla città e destinato dai Puc ad attività rurali in regime di inedificabilità, salvo il recupero dell’edilizia esistente senza incremento del carico insediativo. 4. Può altresì ospitare attrezzature di verde pubblico e spazio per attività ricreative e sportive senza nuova edificazione anche attraverso la realizzazione di un parco agricolo urbano, come previsto dalla legge della regione Campania 17/2003. Si è provveduti pertanto a prevedere una destinazione conforme a quanto fissato dalle Norme del Ptcp e specificamente si è preferito destinare a standards urbanistico l’area con una previsione a verde pubblico.

Mentre per la particella n. 2050 l’area in oggetto di osservazione è classificata dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale come quale zona “Territorio negato con potenzialità insediativa”. Per tale classificazione il PTCP nelle sue Norme prevede: Articolo 77 Territorio negato con potenzialità insediativa 1. Il territorio negato con potenzialità insediativa, individuato nella tavola C1.1 “Assetto del territorio. Tutela e trasformazione”, riguarda le aree che, per le loro caratteristiche intrinseche, devono essere ricondotte a un corretto uso urbano, a seguito di approfondite valutazioni in sede di formazione del Puc. 2. Il Ptcp promuove il recupero integrale di dette aree prioritariamente attraverso interventi di ristrutturazione urbanistica, destinandole a usi residenziali, produttive e servizi nei termini di cui al Capo I del Titolo V. Si è provveduti pertanto a prevedere una destinazione conforme a quanto fissato dalle Norme del Ptcp e specificamente si è preferito destinare a standards urbanistico l’area con una previsione a verde pubblico.

Si è provveduti pertanto a prevedere una destinazione conforme a quanto fissato dalle Norme del Ptcp e specificamente si è preferito destinare l’area come zona G - Attrezzature tecnico distributive, in quanto, come si evince dai rilievi fotografici, le aree negate risultano già compromesse, e quindi richiedono un risanamento urbanistico.

CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la nuova destinazione da attribuire sia dovuta e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati ai sensi del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante “Regolamento di Attuazione per il Governo del Territorio”.

33 Si propone la modifica della destinazione assunta e l’accoglimento dell’osservazione.

34 OSSERVAZIONE N.16 (Protocollo n.4982 del 22/04/2014)

RICORRENTE: Nicola Costanzo, nato a Trentola Ducenta (CE) il 30/08/1949 e residente in Trentola Ducenta (CE) alla via Napoli, 1.

RIFERIMENTO: Particelle n. 5006 ex 32 del foglio n. 4

RICHIESTA: Prevedere la possibilità di ampliare il collegamento viario che va dall’incrocio di via Eraldo Griffo con la storica Torre di Centore con una carreggiata stradale di almeno due corsie, collegamenti ciclopedonali e con la presenza di adeguato arredo urbano (illuminazione, punti di sosta, panchine, pannelli turistici informativi), al fine di consentire sia l’esistenza di un percorso turistico, sia la possibilità di accedere ai fondi agricoli esistenti in modo agevole. Proposta di elevare l’indice fondiario nelle zone E “Parco Agricolo Urbano” almeno a 0,5 mc/mq, al fine di realizzare strutture recettive di tipo agrituristico o similari.

PARERE DEL PROGETTISTA

Il progetto di ampliamento delle sede stradale in oggetto era già prevista nell'ambito del PUC (vedi Tav. P8) con l'introduzione della pista ciclopedonale. Per quanto attiene il Parco Agricolo Urbano trattasi di previsioni a cui seguiranno tutti i successivi atti formali, comunque per tali zone si rinvia alla normativa definita dal PTCP di Caserta e recepita nelle NTA del Comune di Trentola Ducenta art. 23 la quale definisce:

“La Zona Omogenea E comprende l'intero ambito extraurbano, che non sia classificato diversamente. In essa è consentita la sola attività agricola e la coltivazione dei fondi. Sono analogamente consentite tutte le attività di trasformazione, connesse alla coltivazione ed all'allevamento (gli impianti di raccolta, trasformazione, immagazzinaggio, imballaggio nonché quelli dedicati all'allevamento di specie animali, anche ittiche) e quindi anche la attività edilizia che abbia tale finalità ovvero che obbedisca alle necessità abitative del conduttore. La carta dell'uso agricolo e delle attività colturali in atto individua il carattere prevalente delle colture. In detta Zona Omogenea il PUC si attua a mezzo di intervento diretto previo rilascio di permesso di costruire. Nel computo dei volumi abitativi non sono da conteggiarsi: le stalle, i silos, i magazzini e i locali per la lavorazione dei prodotti agricoli, in funzione della conduzione del fondo e delle sue caratteristiche colturali e aziendali documentate, nonché gli impianti per la raccolta e la lavorazione dei prodotti lattiero-case ari e gli impianti di itticoltura; per tali realizzazioni è consentito un Indice di Fabbricabilità aggiuntivo di 0,10 mc/mq. Dal calcolo delle cubature v.p.p. degli impianti di itticoltura viene escluso il volume delle

35 vasche necessarie all'allevamento dei pesci. Per gli allevamenti zootecnici, che possono essere consentiti esclusivamente nelle zone boschive, incolte e pascolive, con l'eccezione degli allevamenti bufalini che potranno avvenire ovunque, non vanno superati i limiti di rapporto di copertura e di distanza dai confini riportati nella tabella alla fine del presente articolo. Le esistenti costruzioni a destinazione agricola possono, in caso di necessità, essere ampliate fino ad un massimo di 20% dell'esistente cubatura, purché esse siano direttamente utilizzate per la conduzione del fondo (opportunamente documentata). Per le necessità abitative dell'imprenditore agricolo a titolo principale è consentito l'accorpamento di lotti di terreni non contigui a condizione che sull'area asservita venga trascritto, presso la competente Conservatoria Immobiliare, vincolo di inedificabilità a favore del Comune da riportare successivamente su apposita mappa catastale epositata presso l'Ufficio Tecnico Comunale. In ogni caso l'asservimento non potrà consentirsi per volumi superiori a 500 mc. Per le aziende che insistono su terreni di Comuni limitrofi è ammesso l'accorpamento dei volumi nell'area di un solo Comune. Tutte le aree la cui cubatura è stata utilizzata ai fini edificatori restano vincolate alla inedificabilità e sono evidenziate su mappe catastali tenute in pubblica visione. Il permesso di costruire residenze può essere rilasciato per la conduzione del fondo esclusivamente ai proprietari coltivatori diretti, proprietari conduttori in economia, ovvero ai proprietari concedenti, nonché agli affittuari o mezzadri aventi diritto a sostituirsi al proprietario nell'esecuzione delle opere e considerati imprenditori agricoli titolo principale ai sensi dell'art. 12 della legge 9 maggio 1975, n°1537. Indice di Fabbricabilità fondiaria per: - Aree boschive, pascolive e incolte IF = 0,003 mc/mq - Aree seminative ed a frutteto IF = 0,03 mc/mq - Aree seminative irrigue con colture pregiate ed orti IF = 0,05 mc/mq produzione ciclica intensiva - Pertinenze agricole, raccolta e lavorazione IF=0,10mc/mq prodotti lattiero-caseari, impianti di itticoltura. Rapporto di copertura per: - Allevamenti zootecnici, anche bufalini RC = 0,05 mq/mq - Edifici residenziali e per impianti di RC = 0,10 mq/mq Distanza minima dai confini: - Per edifici residenziali e per impianti di itticoltura D = 10 mt - Allevamenti zootecnici, anche bufalini D = 20 mt - Edifici in arretrato De = 10,00 mt - Edifici in aderenza De = 0 Altezza max degli edifici: - Residenziali e degli impianti di itticoltura Hm,x = 7,00 m Numero dei piani NP = 2 (compreso PT) Lotto minimo di intervento (con le precisazioni riportate): - Sm = 10000 mq L'unità minima di intervento (lotto minimo) dovrà avere estensione non inferiore a 10.000 mq. E' consentito che la consistenza complessiva di 10.000 mq si raggiunga mediante accorpamento di più suoli, anche non contigui, purché il lotto da edificare abbia estensione non inferiore a 5.000 mq.

ART. 23 Norme particolari PTCP Articolo 36 del PTCP - Articolazione del territorio rurale e aperto 1. Il presente Ptcp persegue la finalità di tutela strutturale e funzionale del territorio rurale e aperto, con riferimento: − all’attività produttiva agricola multifunzionale, forestale, zootecnico-pascolativa;

36 − al mantenimento della biodiversità ed allo svolgimento dei processi ecologici legata alla riproduzione delle risorse di base (aria, acqua, suolo, ecosistemi); − alla stabilizzazione del ciclo idrogeologico, alla tutela della qualità della risorsa idrica, alla difesa del suolo; − ai valori paesaggistici e storico-culturali; − alla funzione ricreativa. 2. Ai fini del perseguimento degli obiettivi di tutela definiti al comma precedente, i Puc devono essere corredati da adeguata cartografia, alla scala 1:5.000, che identifichi tutte le aree forestali, agricole, pascolative, naturali e seminaturali, o comunque non urbanizzate che concorrono a definire il sistema del territorio rurale e aperto, con riferimento sia a quelle caratterizzate da più elevata integrità, continuità ed estensione, sia a quelle di frangia e a maggior grado di frammentazione o interclusione a opera del tessuto infrastrutturale e urbano. 3. Il Ptcp individua e delimita i seguenti sottosistemi del territorio rurale e aperto: − a più elevata naturalità; − a preminente valore paesaggistico; − a preminente valore agronomico-produttivo; − di tutela ecologica e per la difesa del suolo; − di tutela ecologica e paesaggistica della fascia costiera; − complementare alla città. Articolo 37 del PTCP- Edificabilità del territorio rurale e aperto 1. I Puc prevedono che l’edificabilità del territorio rurale e aperto sia strettamente funzionale all’attività agricola multifunzionale, come definita dall’articolo 2 della legge regionale 6 novembre 2008, n. 15, “Disciplina per l’attività di agriturismo”, sia esercitata da imprenditori agricoli professionali definiti ai sensi del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99 (“Disposizioni in materia di soggetti e attività, integrità aziendale esemplificazione amministrativa in agricoltura”)e nel rispetto del principio del previo riuso dei manufatti esistenti. 2. L’edificabilità rurale comprende: − manufatti a uso abitativo per gli addetti all’agricoltura; − annessi agricoli; − annessi relativi alle attività agrituristiche e agricole multifunzionali. 3. I Puc subordinano la nuova edificabilità del territorio rurale e aperto, ai sensi dei precedenti commi 1 e 2, alle disposizioni di un piano di sviluppo aziendale (Psa). 4. I Puc dettano una specifica disciplina per il patrimonio edilizio esistente nel territorio rurale e aperto, prevedendo esclusivamente interventi di restauro conservativo, manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazione e sostituzione edilizia con fedele ricostruzione. Possono prevedere inoltre interventi di ristrutturazione urbanistica senza aumento di volume. Articolo 38 del PTCP- Criteri e modalità dell’edificabilità nel territorio rurale e aperto 1. I Puc prevedono che la nuova edificazione di manufatti a uso abitativo, ove consentita, avvenga a condizione che, nell'insieme dei fondi rustici dell'azienda agricola interessata, la somma delle superfici fondiarie mantenute in produzione, anche secondo diverse qualità colturali, consenta l'edificazione di unità a uso abitativo ciascuna per una superficie lorda di pavimento non inferiore a 160 metri quadrati, in base agli indici di utilizzazione fondiaria rapportati alle qualità delle singole colture, indicati negli articoli del relativo sottosistema del territorio rurale. 2. Il Psa, di cui al precedente articolo, obbligatorio per l’imprenditore agricolo professionale, contiene: − la descrizione della situazione attuale dell’azienda; − la descrizione degli interventi programmati per lo svolgimento dell’attività agricola e/o delle attività connesse nonché degli altri interventi previsti per la tutela e la gestione

37 degli elementi di naturalità e biodiversità (boschi aziendali, filari arborei, siepi, alberi isolati), delle consociazioni tradizionali, delle sistemazioni agrarie (terrazzamenti, ciglionamenti), anche con riferimento al Codice di buona pratica agricola e alle misure silvoambientali e agroambientali contenuti nel piano di sviluppo rurale; − la descrizione dettagliata degli interventi edilizi necessari a migliorare le condizioni di vita e di lavoro agricolo degli aventi titolo, nonché all’adeguamento delle strutture produttive; − l’individuazione dei fabbricati esistenti e da realizzare e dei relativi fondi collegati agli stessi; − la definizione dei tempi e le fasi di realizzazione del programma stesso. 3. L’approvazione del Psa, da parte del Comune, costituisce condizione preliminare per il rilascio del permesso di costruzione. 4. La realizzazione del Psa è garantita da una apposita convenzione, da registrare e trascrivere a spese e a cura del richiedente, che stabilisca in particolare l’obbligo per il richiedente: − di effettuare gli interventi previsti dal piano di sviluppo aziendale, in relazione ai quali e’ richiestala realizzazione di nuove costruzioni rurali; − di non modificare la destinazione d’uso agricola delle costruzioni esistenti o recuperate necessarie allo svolgimento delle attività agricole e di quelle connesse per il periodo di 20 anni; − di non modificare la destinazione d’uso agricola delle nuove costruzioni rurali eventualmente da realizzare, per almeno 20 anni dall’ultimazione della costruzione; − di non alienare separatamente dalle costruzioni il fondo alla cui capacità produttiva sono riferitele stesse; − di rimuovere gli annessi agricoli al termine della validità del piano di sviluppo aziendale, in mancanza di sue proroghe o dell’inserimento degli annessi in un nuovo piano di sviluppo aziendale. 5. I Puc prevedono che, in assenza di Psa, la realizzazione di annessi agricoli, se non diversamente disposto dalle norme specifiche di ciascuna articolazione del territorio rurale e aperto,avvenga nel rispetto delle seguenti superfici massime, detratte le superfici esistenti: − 20 mq/ha per i primi 3 ettari di superficie fondiaria mantenuta in produzione; − 10 mq/ha per gli ulteriori 3 ettari di superficie fondiaria mantenuta in produzione; − 5 mq/ha per gli ulteriori ettari di superficie fondiaria mantenuta in produzione. 6. I Puc prevedono che la nuova edificazione e la riedificazione di serre fisse, cioè a ciclo ininterrotto,ovvero con ripetizione della stessa specie di prodotto senza soluzione di continuità, se consentita dalle norme specifiche di ciascuna articolazione del territorio rurale e aperto, avvenga con estensione non superiore al 60 per cento della superficie agricola totale (Sat). 7. I Puc prevedono che la necessità di annessi agricoli in quantità maggiori di quelle indicate al comma 5 sia dimostrata da un piano di sviluppo aziendale (Psa) di cui ai commi precedenti. 8. I Puc prevedono che gli annessi relativi alle attività agrituristiche, da parte di imprenditori agricoli professionali, se consentiti dalle norme specifiche di ciascuna articolazione del territorio rurale e aperto, siano consentiti con riferimento al numero massimo di 20 posti letto per esercizio, nel rispetto di ogni altra norma vigente in materia. Articolo 41 del PTCP - Territorio rurale e aperto a preminente valore agronomicoproduttivo 1. Il territorio rurale e aperto a preminente valore agronomico-produttivo comprende le pianure pedemontane e alluvionali nelle quali la multifunzionalità agricola è principalmente imperniata sulla funzione produttiva. In queste aree l’obiettivo delle politiche rurali è sostenere un mosaico di aziende agricole, orientate a produzioni di filiera lunga, con il ricorso a tecniche produttive sostenibili. Le politiche territoriali di

38 piano sono orientate al contenimento dei consumi di suolo e dei processi di frammentazione dello spazio rurale a opera della maglia infrastrutturale. 2. All’interno del territorio rurale e aperto a preminente valore agronomico-produttivo il Ptcp persegue l’obiettivo di tutelare la condizione di apertura (openess) del paesaggio rurale; di conservare e rafforzare la capacità delle terre di sostenere i processi produttivi agricoli e zootecnici, mantenendo una elevata qualità delle matrici ambientali: acqua, aria, suoli; di rafforzare gli elementi di diversità culturale e biologica delle aree agricole (filari arborei, alberi isolati, boschetti aziendali, lembi di vegetazione seminaturale associati ai corsi d’acqua minori) mediante il ricorso alle misure contenute nel piano di sviluppo rurale; di mantenere e recuperare le opere e gli schemi di bonifica, che rappresentano nel loro complesso una capillare infrastrutturazione multifunzionale (idraulica, naturalistica, ambientale) a servizio del territorio, con riferimento alle canalizzazioni, agli impianti di sollevamento, alle opere di adduzione e distribuzione, ai borghi ed alle masserie, agli elementi tradizionali di perimetrazione delle unità colturali (filari arborei). 3. I Puc prevedono che la edificazione di ciascuna nuova abitazione rurale sia ammissibile a condizione che, nell’insieme dei fondi rustici dell’azienda agricola interessata, la somma delle superfici fondiarie mantenute in produzione, anche secondo diverse qualità colturali, consenta l'edificazione di ogni unità a uso abitativo con una superficie lorda di pavimento non inferiore a 160 metri quadrati, in base agli indici di utilizzazione fondiaria indicati nella seguente tabella:

Qualità di coltura Indice di utilizzazione fondiaria [mq/ha] Colture ortofloricole protette 160,0 Colture orticole di pieno campo, tabacco 53,3 Frutteti 40,0 Vigneti 32,0 Oliveti 26,7 Castagneti da frutto 22,9 Mais 20,0 Cereali, foraggere avvicendate 16,0 Bosco, pascolo, pascolo cespugliato e arborato 5,3

Articolo 44 del PTCP-Territorio rurale e aperto complementare alla città 1. Il territorio rurale e aperto complementare alla città comprende le parti del territorio rurale previste dal presente Ptcp negli ambiti di Caserta e di Aversa intorno all’attuale territorio urbano e delimitate all’esterno dalle tracce della centuriazione. 2. Detta previsione è recepita dai Puc, nei limiti di cui all’art. 3, comma 4, al fine di: − evitare la saldatura dei preesistenti centri e nuclei edificati; − conservare gli elementi del paesaggio rurale storico (filari, strade e sentieri, canali, fontanili) e le permanenti attività produttive agricole. 3. Il territorio rurale e aperto complementare alla città è destinato dai Puc ad attività rurali in regime di inedificabilità, salvo il recupero dell’edilizia esistente, anche al fine di dotare tale territorio delle attrezzature essenziali di cui al comma successivo, senza incremento del carico insediativo. 4. Può altresì ospitare attrezzature di verde pubblico e spazi per attività ricreative e sportive senza nuova edificazione anche attraverso la realizzazione di un Parco Agricolo Urbano, come previsto dalla legge della regione Campania 17/2003.

Viene comunque accolta la domanda di ampliamento della sede stradale che va dall’incrocio via Eraldo Griffo a via Centore fino alla Torre Centore, al fine di consentire un

39 ulteriore potenziamento delle opere di urbanizzazioni, come già previsto nel progetto del Puc. Ma si rimanda in ogni modo la domanda a successivi atti di competenza comunale.

CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che le attività sopra richieste possono essere svolte nei modi e nei limiti previsti dalla normativa vigente prevista nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Caserta e recepite dal PUC di Trentola Ducenta (art. 23) mentre per quanto attiene la strada si provvederà a meglio esplicitare quanto già contenuto nella Tav P8.

40 OSSERVAZIONE N.17(Protocollo n.4999 del 22/04/2014)

La richiesta non riveste il carattere di osservazione in quanto: - è stata prodotta in unica copia e non in forma legale cosi come previsto; - fa rifermento al ritiro di PdC assentito in data antecedente all’adozione del PUC e al relativo pagamento degli oneri concessori

RICORRENTE: Cerullo Elvira, nata a Lusciano il 07/03/1965 e residente in alla via S.Giuseppe, 5.

RIFERIMENTO: Particelle n. 5128, 5137 e 5140 del foglio n. 5

CONCLUSIONI Per ogni ulteriore chiarimento o delucidazioni si rimanda all’ufficio tecnico comunale.

41 OSSERVAZIONE N.18 (Protocollo n.5031 del 23/04/2014)

RICORRENTE: Palmiero Lucia, nata a Napoli il 27/06/1968 e domiciliante in Lusciano alla via Macedonia, 30. Palmiero Alfonsina, nata a Napoli il 09/12/1976 e domiciliante in Aversa alla via Pastore,147.

RIFERIMENTO: Particelle n. 673 e 689 del foglio n. 3

RICHIESTA: Procedere alla caducazione dei titoli concessori rilasciati e attribuzione di una Normativa tecnica che consenta di poter concorrere ad accogliere, quantomeno in parte, gli insediamenti residenziali che il nuovo P.U.C. avrebbe dovuto disciplinare e localizzare in conformità al P.T.C.P.

PARERE DEL PROGETTISTA

L’osservazione presentata non è accoglibile poiché le particelle interessate rientrano in una zona “satura”. I dati si possono riscontrare nella tabella al cap.3.2.4 dell’allegato R1 dove si è evidenziato che rispetto al numero di 856 alloggi (riferito alla proiezione 2018) stabilito dalla Provincia di Caserta, in fase di verifica, da parte dell'UTC, risulta che questo numero è già stato superato se si considerano gli alloggi effettivamente costruiti e quelli che sono stati assentiti come permessi di costruire e rilasciati, ma non ancora realizzati (vedi Tav P1).

CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la destinazione attribuita sia conforme e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati ai sensi del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante “Regolamento di Attuazione per il Governo del Territorio”.

42 OSSERVAZIONE N.19 (Protocollo n.5033 del 23/04/2014)

RICORRENTE: Carmela Coscetta, nata a Trentola Ducenta (CE) il 03/11/1939 e residente in Trentola Ducenta (CE) alla via Scipione, 3.

RIFERIMENTO: Particelle n. 15 e 45 del foglio n. 3

RICHIESTA: Rideterminare il numero degli alloggi effettivamente esistenti al momento dell’adozione del P.U.C. e prevedere, alla luce delle risultanze fatte, la edificazione del suolo conformemente alle previsioni del piano di lottizzazione adottato con delibera di giunta comunale n.16 del 03/02/2014. In subordine, l’ente locale potrebbe prendere in considerazione l’inserimento della predetta area in un piano di Social Housing.

PARERE DEL PROGETTISTA

La richiesta può essere accettata relativamente alla destinazione di Social Housing.

CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la nuova destinazione attribuita sia accoglibile parzialmente e pertanto si propone la modifica della previsione pubblicata.

43 OSSERVAZIONE N. 20 (Protocollo n.5037 del 23/04/2014)

RICORRENTE: Salvatore Cavallaccio, nato a Trentola Ducenta il 19/07/1935 ed ivi residente alla via Chianca n.3

RIFERIMENTO: Particelle n. 102 e 314 del foglio n. 5

RICHIESTA: Richiesta di cambio di destinazione d’uso da zona F – Aree per verde pubblico attrezzato in zona SH –Social Housing cosi come per i lotti limitrofi

PARERE DEL PROGETTISTA

Per quanto attiene la collocazione delle zone a verde si evidenzia come l’art.3 del Decreto Interministeriale n.1444/68 stabilisca la quantità di aree necessarie che non possono che essere ricavate e distribuite sul territorio. In tali zone quanto stabilito dell’articolo 29 - Aree per verde pubblico attrezzato delle NTA Il verde ornamentale eventualmente esistente dovrà essere conservato. Nelle aree destinate a verde pubblico sportivo è consentita la realizzazione dei relativi impianti. ATTREZZATURE SPORTIVE Sono ammesse le volumetrie necessarie all'esercizio delle dette attività e quelle eventuali connesse ed integrative, necessarie per potenziarne la capacità attrattiva nei confronti dell’utenza. Tali attrezzature possono anche essere eseguite e gestite da privati mediante concessione. In tali aree il piano si attua per intervento diretto, applicando le seguenti prescrizioni: a) Indice di utilizzazione fondiaria - per gli impianti coperti Uf 0.25 mq/mq - per gli impianti scoperti Uf = 0.50 mq/mq b) Altezza max 10 m c) Distanze dai confini = 10 m

CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che non sia accoglibile l’osservazione avanzata e pertanto si propone il mantenimento della previsione pubblicata.

44 OSSERVAZIONE N. 21 (Protocollo n.5041 del 23/04/2014)

RICORRENTE: Raffaele Abate, nato a Trentola Ducenta il 21/02/1942, domiciliato in (CE), al Corso Italia n.32

RIFERIMENTO: Particelle n. 5302 del foglio n. 5

RICHIESTA: Richiesta di cambiamento di destinazione d’uso da zona F – Aree per verde pubblico attrezzato in zona SH –Social Housing cosi come per i lotti limitrofi.

PARERE DEL PROGETTISTA

Per quanto attiene la collocazione delle zone a verde si evidenzia come l’art.3 del Decreto Interministeriale n.1444/68 stabilisca la quantità di aree necessarie che non possono che essere ricavate e distribuite sul territorio. In tali zone quanto stabilito dell’articolo 29 - Aree per verde pubblico attrezzato delle NTA Il verde ornamentale eventualmente esistente dovrà essere conservato. Nelle aree destinate a verde pubblico sportivo è consentita la realizzazione dei relativi impianti. ATTREZZATURE SPORTIVE Sono ammesse le volumetrie necessarie all'esercizio delle dette attività e quelle eventuali connesse ed integrative, necessarie per potenziarne la capacità attrattiva nei confronti dell’utenza. Tali attrezzature possono anche essere eseguite e gestite da privati mediante concessione. In tali aree il piano si attua per intervento diretto, applicando le seguenti prescrizioni: a) Indice di utilizzazione fondiaria - per gli impianti coperti Uf 0.25 mq/mq - per gli impianti scoperti Uf = 0.50 mq/mq b) Altezza max 10 m c) Distanze dai confini = 10 m

CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che non sia accoglibile l’osservazione avanzata e pertanto si propone il mantenimento della previsione pubblicata.

45 OSSERVAZIONE N. 22 (Protocollo n.5044 del 23/04/2014)

RICORRENTE: Angela Balivo, nata a Trentola Ducenta il 21/03/1927 ed ivi residente alla via De Simone, 78

RIFERIMENTO: Particelle n. 1768, 5327, 5328, 5329, 5330, 1797, 1925 e 1926 del foglio n. 6

RICHIESTA: Richiesta di cambiamento di destinazione d’uso da zona F –Attrezzature pubbliche e ad uso pubblico” in zona B1 - Residenziale di più recente edificazione oppure in zona G -Attrezzature tecnico distributive in quanto i lotti sono interclusi da tali zone, le quali hanno ceduto o riscattato gli standard per il 45%

PARERE DEL PROGETTISTA

Per quanto attiene la collocazione delle zone a verde si evidenzia come l’art.3 del Decreto Interministeriale n.1444/68 stabilisca la quantità di aree necessarie che non possono che essere ricavate e distribuite sul territorio. In tali zone quanto stabilito dell’articolo 29 - Aree per verde pubblico attrezzato delle NTA Il verde ornamentale eventualmente esistente dovrà essere conservato. Nelle aree destinate a verde pubblico sportivo è consentita la realizzazione dei relativi impianti. ATTREZZATURE SPORTIVE Sono ammesse le volumetrie necessarie all'esercizio delle dette attività e quelle eventuali connesse ed integrative, necessarie per potenziarne la capacità attrattiva nei confronti dell’utenza. Tali attrezzature possono anche essere eseguite e gestite da privati mediante concessione. In tali aree il piano si attua per intervento diretto, applicando le seguenti prescrizioni: a) Indice di utilizzazione fondiaria - per gli impianti coperti Uf 0.25 mq/mq - per gli impianti scoperti Uf = 0.50 mq/mq b) Altezza max 10 m c) Distanze dai confini = 10 m

CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che non sia accoglibile l’osservazione avanzata e pertanto si propone il mantenimento della previsione pubblicata.

46 OSSERVAZIONE N. 23 (Protocollo n.5046 del 23/04/2014)

RICORRENTE: Antonio Andreozzi, nato a Trentola Ducenta il 09/03/1960, e residente in Aversa alla via Sanfelice n.19

RIFERIMENTO: Particelle n. 5084 del foglio n. 1

RICHIESTA: Richiesta di revisione di destinazione d’uso in zona F – Verde pubblico in una zona con un valore di mercato simile o uguale alla sua vecchia destinazione d’uso (riportato nel P.R.G. approvato con d.g.c. n.137 del 20/10/1988) zona PEEP- edilizia economica popolare

PARERE DEL PROGETTISTA L’area in oggetto di osservazione è classificata dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale quale zona “Territorio rurale aperto complementare alla città”. Per tale classificazione il PTCP nelle sue Norme prevede: Articolo 44 Territorio rurale e aperto complementare alla città 1. Il territorio rurale e aperto complementare alla città comprende le parti del territorio rurale previste dal presente Ptcp negli ambiti di Caserta ed Aversa intorno all’attuale territorio urbano e delimitate all’esterno dalle tracce della centuriazione. 2. Detta previsione è recepita dai Puc, nei limiti di cui all’art.3, comma 4, al fine di: − evitare la saldatura dei preesistenti centri e nuclei edificati; − conservare gli elementi del paesaggio rurale storico (filari, strade e sentieri, canali, fontanili) e le permanenti attività produttive agricole. 3. Il territorio rurale aperto complementare alla città e destinato dai Puc ad attività rurali in regime di inedificabilità, salvo il recupero dell’edilizia esistente senza incremento del carico insediativo. 4. Può altresì ospitare attrezzature di verde pubblico e spazio per attività ricreative e sportive senza nuova edificazione anche attraverso la realizzazione di un parco agricolo urbano, come previsto dalla legge della regione Campania 17/2003.

Si è provveduti pertanto a prevedere una destinazione conforme a quanto fissato dalle Norme del Ptcp e specificamente si è preferito destinare a standards urbanistico l’area con una previsione a verde pubblico. Tale destinazione è stata preferita a quella strettamente agricola in quanto si è ritenuto che la stessa fosse meno penalizzante rispetto a quella agricola. Quindi in tali zone quanto stabilito dell’articolo 29 - Aree per verde pubblico attrezzato delle NTA Il verde ornamentale eventualmente esistente dovrà essere conservato. Nelle aree destinate a verde pubblico sportivo è consentita la realizzazione dei relativi impianti. ATTREZZATURE SPORTIVE Sono ammesse le volumetrie necessarie all'esercizio delle dette attività e quelle eventuali connesse ed integrative, necessarie per potenziarne la capacità attrattiva nei

47 confronti dell’utenza. Tali attrezzature possono anche essere eseguite e gestite da privati mediante concessione. In tali aree il piano si attua per intervento diretto, applicando le seguenti prescrizioni: a) Indice di utilizzazione fondiaria - per gli impianti coperti Uf 0.25 mq/mq - per gli impianti scoperti Uf = 0.50 mq/mq b) Altezza max 10 m c) Distanze dai confini = 10 m

CONCLUSIONI Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la destinazione attribuita sia conforme e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati ai sensi del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante “Regolamento di Attuazione per il Governo del Territorio”. Si propone la conferma della destinazione assunta

48 OSSERVAZIONE N.24 (Protocollo n.5048 del 23/04/2014)

RICORRENTE: Giuseppe Meraglia, nato a il 29/01/1961, residente nel comune di Trentola Ducenta (CE) 81038 via circumvallazione n.10 in qualità di legale rappresentante della società Mr Immobiliare srl con sede in (NA) viale Turati, Parco Fiorito, scala E, Interno 9

RIFERIMENTO: Particella n.5524 del foglio n.6

RICHIESTA: Richiede di sottrarre gli standard riportati sulle tavole relative alla particella in oggetto in quanto ha monetizzato l’area a destinazione standard divenendo proprietario esclusivo

PARERE DEL PROGETTISTA: Si ravvisa l’erronea disposizione dell’area destinata a Standard Urbanistici. Pertanto si provvede alla rettifica.

CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.

49 OSSERVAZIONE N.25 (Protocollo n.5049 del 23/04/2014)

RICORRENTE: Arbitrio Vincenzo, nato a Trentola Ducenta (CE) il 02/08/1940 e residente in Trentola Ducenta alla via Montevergine, 17.

RIFERIMENTO: Particella n. 5926 del foglio n. 5

RICHIESTA: Poter ritirare il permesso di costruire n° 177/13, allo scopo di poter iniziare i lavori in breve tempo.

PARERE DEL PROGETTISTA

L’area in oggetto di osservazione risulta classificata dal PUC come zona B1- Residenziale di più recente edificazione, in ogni caso, il territorio comunale risulta essere attualmente “saturo” cosi come si evince dalla relazione R1 cap. 3.2.4. “Il dimensionamento del PUC di Trentola Ducenta secondo il PTCP” L’articolo 66 delle Norme Tecniche di Attuazione del PTCP riporta i “Criteri per il dimensionamento e la localizzazione delle previsioni residenziali”. Nel meglio precisare tutti gli studi riportati nella Relazione di PTCP, le NTA definiscono il carico insediativo massimo previsto nell’orizzonte temporale 2007-2018, inteso come numero di alloggi aggiuntivi a quelli esistenti e/o autorizzati alla data di adozione del PTCP stesso (appunto, anno 2008), derivanti sia da attività di recupero e di trasformazione di volumetrie esistenti, sia da nuove costruzioni, e comprensivo di tutte le categorie residenziali ivi incluse le quote di housing sociale di cui alla DGRC 572/2010. Esso viene distribuito tra i diversi ambiti insediativi nei termini seguenti:

50 AMBITO INSEDIATIVO:AVERSA ALLOGGI ALLOGGI POPOLAZIONE ALLOGGI DIMENSIONE COMUNE N° COMUNE ANNO RESIDENTE ACCESS. PROVINCIA DEMOGRAFICA ANNO 2001 ANNO 2007 ANNO 2018 2018 TRENTOLA 17 DUCENTA 4.335 16.731 ++ 856 980

Rispetto al numero di 856 alloggi (riferito alla proiezione 2018) stabilito dalla Provincia di Caserta, in fase di verifica, da parte dell'UTC, si è constatato che detto numero è già stato superato se si considerano gli alloggi effettivamente costruiti e quelli che sono già stati assentiti come permessi a costruire, ma non ancora realizzati (vedi Tav P1).

COSTRUZIONI E PERMESSI DI COSTRUIRE (in fase di costruzione) N°ALLOGG ANNO MC I 2008 42.728 106,82 2009 59.785 149,46 2010 36.963 92,41 2011 16.374 40,94 2012 27.381 68,45 2013 50.733 126,83 2014 135.555 338,89 CONDONO 2008/2013 22.390 55,98 TOTALE 391.909 980 PREVISTI 342.400 856 ECCESSO 49.509 123

Il calcolo dell’eventuale fabbisogno ulteriore, successivo al 2018, sarà effettuato in sede di copianificazione con la Regione Campania. In linea del tutto generale, il dimensionamento residenziale di un PUC è determinato, assumendo a base la quota parte (in proporzione agli abitanti residenti nel comune nel 2007) del numero di alloggi previsti nel relativo ambito insediativo. Il dato può essere corretto nella misura di più o meno 15%, rimanendo invariato il dimensionamento complessivo dell’ambito, in funzione: dell’andamento demografico; del tasso di utilizzazione degli alloggi; del numero medio di componenti familiari; della distanza del centro abitato dalla più vicina stazione ferroviaria e del livello di servizio di quest’ultima; dei criteri di cui al 2° e 3° QTR del PTR.

51 Limitatamente agli ambiti di Aversa e Caserta, caratterizzati da una più alta densità insediativa, il dimensionamento residenziale di un PUC è ridistribuito in funzione del rapporto fra la densità insediativa media dell’ambito insediativo e la densità insediativa del Comune. Per il calcolo degli indici urbanistici si assume una grandezza media degli alloggi inclusi i relativi spazi di distribuzione e le pertinenze pari a 120 mq di superficie lorda di pavimento, pari a un volume vuoto per pieno di 400 mc. Negli ambiti di Caserta, Aversa e del Litorale Domitio, almeno il 30% del dimensionamento complessivo deve essere riservato all’edilizia sociale e al sistema dei servizi, come definiti dalla Dgr 572/2010. Nell’ambito Aree interne, la predetta quota di edilizia sociale può essere proposta dai singoli comuni in sede di formazione del PUC. Le nuove residenze vanno prioritariamente localizzate, anche attraverso interventi di recupero, ovvero di ristrutturazione urbanistica oggetto di appositi Piani Urbanistici Attuativi, nelle aree negate urbane e negli aggregati urbani degradati siti nel territorio urbano d’impianto recente. La localizzazione dei nuovi interventi considera inoltre prioritario: - Il riuso delle aree impermeabilizzate; - il completamento e la densificazione delle aree già edificate nell’ottica di migliorare la condizione urbana complessiva; - la ricucitura dei margini urbani mediante la realizzazione di cinture verdi; - l’accessibilità dell’area di intervento per ridurre il traffico privato locale.

Per contribuire al miglioramento della qualità urbana, gli interventi di trasformazione residenziale: - assicurano i requisiti di qualità urbana in riferimento alle linee guida di cui alla DGRC 572/2010; - prevedono un adeguato mix funzionale di residenza, servizi di vicinato, attrezzature pubbliche e altre funzioni compatibili con la funzione residenziale prevalente; - ricorrono a tipologie residenziali differenziate per promuovere concretamente un auspicato mix sociale; - promuovono modelli tipologici innovativi, basati sul recupero, sulla ristrutturazione e sul frazionamento delle unità immobiliari esistenti.

CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la destinazione attribuita sia conforme e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati ai sensi del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante “Regolamento di Attuazione per il Governo del Territorio”. A tal proposito la richiesta non può essere accolta in quanto l’istanza in oggetto riguarda problematiche di competenza dell’ufficio tecnico comunale e comunque pregresse all’adozione del PUC.

52

OSSERVAZIONE N.26 (Protocollo n.5054 del 23/04/2014)

RICORRENTE: Giuseppe Costanzo, nato ad Aversa (CE) il 01/12/1965 e residente in Trentola Ducenta (CE) alla via Taburno, 8.

RIFERIMENTO: Particelle n. 5020, 5055 e 5056 del foglio n. 4

RICHIESTA: Considerare la Zona E “Parco Agricolo Urbano” non solo per la capacità di produzione primaria, ma anche per la trasformazione dei prodotti agricoli con la realizzazione di impianti di raccolta, di trasformazione, di immagazzinaggio, di imballaggio e di vendita, nonché di quelli dedicati all’allevamento. Inoltre è da considerare la valenza turistico-ricreativa del Parco Agricolo Urbano, con la possibilità di localizzare attrezzature sportive.

PARERE DEL PROGETTISTA

Per tali zone si rinvia alla normativa definita dal PTCP di Caserta il quale definisce:

“La Zona Omogenea E comprende l'intero ambito extraurbano, che non sia classificato diversamente. In essa è consentita la sola attività agricola e la coltivazione dei fondi. Sono analogamente consentite tutte le attività di trasformazione, connesse alla coltivazione ed all'allevamento (gli impianti di raccolta, trasformazione, immagazzinaggio, imballaggio nonché quelli dedicati all'allevamento di specie animali, anche ittiche) e quindi anche la attività edilizia che abbia tale finalità ovvero che obbedisca alle necessità abitative del conduttore. La carta dell'uso agricolo e delle attività colturali in atto individua il carattere prevalente delle colture. In detta Zona Omogenea il PUC si attua a mezzo di intervento diretto previo rilascio di permesso di costruire. Nel computo dei volumi abitativi non sono da conteggiarsi: le stalle, i silos, i magazzini e i locali per la lavorazione dei prodotti agricoli, in funzione della conduzione del fondo e delle sue caratteristiche colturali e aziendali documentate, nonché gli impianti per la raccolta e la lavorazione dei prodotti lattiero-case ari e gli impianti di itticoltura; per tali realizzazioni è consentito un Indice di Fabbricabilità aggiuntivo di 0,10 mc/mq. Dal calcolo delle cubature v.p.p. degli impianti di itticoltura viene escluso il volume delle vasche necessarie all'allevamento dei pesci. Per gli allevamenti zootecnici, che possono essere consentiti esclusivamente nelle zone boschive, incolte e pascolive, con l'eccezione degli allevamenti bufalini che potranno avvenire ovunque, non vanno superati i limiti di rapporto di copertura e di distanza dai confini riportati nella tabella alla fine del presente articolo. Le esistenti costruzioni a destinazione agricola possono, in caso di necessità, essere

53 ampliate fino ad un massimo di 20% dell'esistente cubatura, purché esse siano direttamente utilizzate per la conduzione del fondo (opportunamente documentata). Per le necessità abitative dell'imprenditore agricolo a titolo principale è consentito l'accorpamento di lotti di terreni non contigui a condizione che sull'area asservita venga trascritto, presso la competente Conservatoria Immobiliare, vincolo di inedificabilità a favore del Comune da riportare successivamente su apposita mappa catastale epositata presso l'Ufficio Tecnico Comunale. In ogni caso l'asservimento non potrà consentirsi per volumi superiori a 500 mc. Per le aziende che insistono su terreni di Comuni limitrofi è ammesso l'accorpamento dei volumi nell'area di un solo Comune. Tutte le aree la cui cubatura è stata utilizzata ai fini edificatori restano vincolate alla inedificabilità e sono evidenziate su mappe catastali tenute in pubblica visione. Il permesso di costruire residenze può essere rilasciato per la conduzione del fondo esclusivamente ai proprietari coltivatori diretti, proprietari conduttori in economia, ovvero ai proprietari concedenti, nonché agli affittuari o mezzadri aventi diritto a sostituirsi al proprietario nell'esecuzione delle opere e considerati imprenditori agricoli titolo principale ai sensi dell'art. 12 della legge 9 maggio 1975, n°1537. Indice di Fabbricabilità fondiaria per: - Aree boschive, pascolive e incolte IF = 0,003 mc/mq - Aree seminative ed a frutteto IF = 0,03 mc/mq - Aree seminative irrigue con colture pregiate ed orti IF = 0,05 mc/mq produzione ciclica intensiva - Pertinenze agricole, raccolta e lavorazione IF=0,10mc/mq prodotti lattiero-caseari, impianti di itticoltura. Rapporto di copertura per: - Allevamenti zootecnici, anche bufalini RC = 0,05 mq/mq - Edifici residenziali e per impianti di RC = 0,10 mq/mq Distanza minima dai confini: - Per edifici residenziali e per impianti di itticoltura D = 10 mt - Allevamenti zootecnici, anche bufalini D = 20 mt - Edifici in arretrato De = 10,00 mt - Edifici in aderenza De = 0 Altezza max degli edifici: - Residenziali e degli impianti di itticoltura Hm,x = 7,00 m Numero dei piani NP = 2 (compreso PT) Lotto minimo di intervento (con le precisazioni riportate): - Sm = 10000 mq L'unità minima di intervento (lotto minimo) dovrà avere estensione non inferiore a 10.000 mq. E' consentito che la consistenza complessiva di 10.000 mq si raggiunga mediante accorpamento di più suoli, anche non contigui, purché il lotto da edificare abbia estensione non inferiore a 5.000 mq.

ART. 23 Norme particolari PTCP Articolo 36 del PTCP - Articolazione del territorio rurale e aperto 1. Il presente Ptcp persegue la finalità di tutela strutturale e funzionale del territorio rurale e aperto, con riferimento: − all’attività produttiva agricola multifunzionale, forestale, zootecnico-pascolativa; − al mantenimento della biodiversità ed allo svolgimento dei processi ecologici legata alla riproduzione delle risorse di base (aria, acqua, suolo, ecosistemi); − alla stabilizzazione del ciclo idrogeologico, alla tutela della qualità della risorsa idrica, alla difesa del suolo; − ai valori paesaggistici e storico-culturali; − alla funzione ricreativa.

54 2. Ai fini del perseguimento degli obiettivi di tutela definiti al comma precedente, i Puc devono essere corredati da adeguata cartografia, alla scala 1:5.000, che identifichi tutte le aree forestali, agricole, pascolative, naturali e seminaturali, o comunque non urbanizzate che concorrono a definire il sistema del territorio rurale e aperto, con riferimento sia a quelle caratterizzate da più elevata integrità, continuità ed estensione, sia a quelle di frangia e a maggior grado di frammentazione o interclusione a opera del tessuto infrastrutturale e urbano. 3. Il Ptcp individua e delimita i seguenti sottosistemi del territorio rurale e aperto: − a più elevata naturalità; − a preminente valore paesaggistico; − a preminente valore agronomico-produttivo; − di tutela ecologica e per la difesa del suolo; − di tutela ecologica e paesaggistica della fascia costiera; − complementare alla città. Articolo 37 del PTCP- Edificabilità del territorio rurale e aperto 1. I Puc prevedono che l’edificabilità del territorio rurale e aperto sia strettamente funzionale all’attività agricola multifunzionale, come definita dall’articolo 2 della legge regionale 6 novembre 2008, n. 15, “Disciplina per l’attività di agriturismo”, sia esercitata da imprenditori agricoli professionali definiti ai sensi del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99 (“Disposizioni in materia di soggetti e attività, integrità aziendale esemplificazione amministrativa in agricoltura”)e nel rispetto del principio del previo riuso dei manufatti esistenti. 2. L’edificabilità rurale comprende: − manufatti a uso abitativo per gli addetti all’agricoltura; − annessi agricoli; − annessi relativi alle attività agrituristiche e agricole multifunzionali. 3. I Puc subordinano la nuova edificabilità del territorio rurale e aperto, ai sensi dei precedenti commi 1 e 2, alle disposizioni di un piano di sviluppo aziendale (Psa). 4. I Puc dettano una specifica disciplina per il patrimonio edilizio esistente nel territorio rurale e aperto, prevedendo esclusivamente interventi di restauro conservativo, manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazione e sostituzione edilizia con fedele ricostruzione. Possono prevedere inoltre interventi di ristrutturazione urbanistica senza aumento di volume. Articolo 38 del PTCP- Criteri e modalità dell’edificabilità nel territorio rurale e aperto 1. I Puc prevedono che la nuova edificazione di manufatti a uso abitativo, ove consentita, avvenga a condizione che, nell'insieme dei fondi rustici dell'azienda agricola interessata, la somma delle superfici fondiarie mantenute in produzione, anche secondo diverse qualità colturali, consenta l'edificazione di unità a uso abitativo ciascuna per una superficie lorda di pavimento non inferiore a 160 metri quadrati, in base agli indici di utilizzazione fondiaria rapportati alle qualità delle singole colture, indicati negli articoli del relativo sottosistema del territorio rurale. 2. Il Psa, di cui al precedente articolo, obbligatorio per l’imprenditore agricolo professionale, contiene: − la descrizione della situazione attuale dell’azienda; − la descrizione degli interventi programmati per lo svolgimento dell’attività agricola e/o delle attività connesse nonché degli altri interventi previsti per la tutela e la gestione degli elementi di naturalità e biodiversità (boschi aziendali, filari arborei, siepi, alberi isolati), delle consociazioni tradizionali, delle sistemazioni agrarie (terrazzamenti, ciglionamenti), anche con riferimento al Codice di buona pratica agricola e alle misure silvoambientali e agroambientali contenuti nel piano di sviluppo rurale; − la descrizione dettagliata degli interventi edilizi necessari a migliorare le condizioni di vita e di lavoro agricolo degli aventi titolo, nonché all’adeguamento delle strutture

55 produttive; − l’individuazione dei fabbricati esistenti e da realizzare e dei relativi fondi collegati agli stessi; − la definizione dei tempi e le fasi di realizzazione del programma stesso. 3. L’approvazione del Psa, da parte del Comune, costituisce condizione preliminare per il rilascio del permesso di costruzione. 4. La realizzazione del Psa è garantita da una apposita convenzione, da registrare e trascrivere a spese e a cura del richiedente, che stabilisca in particolare l’obbligo per il richiedente: − di effettuare gli interventi previsti dal piano di sviluppo aziendale, in relazione ai quali e’ richiestala realizzazione di nuove costruzioni rurali; − di non modificare la destinazione d’uso agricola delle costruzioni esistenti o recuperate necessarie allo svolgimento delle attività agricole e di quelle connesse per il periodo di 20 anni; − di non modificare la destinazione d’uso agricola delle nuove costruzioni rurali eventualmente da realizzare, per almeno 20 anni dall’ultimazione della costruzione; − di non alienare separatamente dalle costruzioni il fondo alla cui capacità produttiva sono riferitele stesse; − di rimuovere gli annessi agricoli al termine della validità del piano di sviluppo aziendale, in mancanza di sue proroghe o dell’inserimento degli annessi in un nuovo piano di sviluppo aziendale. 5. I Puc prevedono che, in assenza di Psa, la realizzazione di annessi agricoli, se non diversamente disposto dalle norme specifiche di ciascuna articolazione del territorio rurale e aperto,avvenga nel rispetto delle seguenti superfici massime, detratte le superfici esistenti: − 20 mq/ha per i primi 3 ettari di superficie fondiaria mantenuta in produzione; − 10 mq/ha per gli ulteriori 3 ettari di superficie fondiaria mantenuta in produzione; − 5 mq/ha per gli ulteriori ettari di superficie fondiaria mantenuta in produzione. 6. I Puc prevedono che la nuova edificazione e la riedificazione di serre fisse, cioè a ciclo ininterrotto,ovvero con ripetizione della stessa specie di prodotto senza soluzione di continuità, se consentita dalle norme specifiche di ciascuna articolazione del territorio rurale e aperto, avvenga con estensione non superiore al 60 per cento della superficie agricola totale (Sat). 7. I Puc prevedono che la necessità di annessi agricoli in quantità maggiori di quelle indicate al comma 5 sia dimostrata da un piano di sviluppo aziendale (Psa) di cui ai commi precedenti. 8. I Puc prevedono che gli annessi relativi alle attività agrituristiche, da parte di imprenditori agricoli professionali, se consentiti dalle norme specifiche di ciascuna articolazione del territorio rurale e aperto, siano consentiti con riferimento al numero massimo di 20 posti letto per esercizio, nel rispetto di ogni altra norma vigente in materia. Articolo 41 del PTCP - Territorio rurale e aperto a preminente valore agronomicoproduttivo 1. Il territorio rurale e aperto a preminente valore agronomico-produttivo comprende le pianure pedemontane e alluvionali nelle quali la multifunzionalità agricola è principalmente imperniata sulla funzione produttiva. In queste aree l’obiettivo delle politiche rurali è sostenere un mosaico di aziende agricole, orientate a produzioni di filiera lunga, con il ricorso a tecniche produttive sostenibili. Le politiche territoriali di piano sono orientate al contenimento dei consumi di suolo e dei processi di frammentazione dello spazio rurale a opera della maglia infrastrutturale. 2. All’interno del territorio rurale e aperto a preminente valore agronomico-produttivo il Ptcp persegue l’obiettivo di tutelare la condizione di apertura (openess) del paesaggio rurale; di conservare e rafforzare la capacità delle terre di sostenere i processi produttivi agricoli e zootecnici, mantenendo una elevata qualità delle matrici ambientali:

56 acqua, aria, suoli; di rafforzare gli elementi di diversità culturale e biologica delle aree agricole (filari arborei, alberi isolati, boschetti aziendali, lembi di vegetazione seminaturale associati ai corsi d’acqua minori) mediante il ricorso alle misure contenute nel piano di sviluppo rurale; di mantenere e recuperare le opere e gli schemi di bonifica, che rappresentano nel loro complesso una capillare infrastrutturazione multifunzionale (idraulica, naturalistica, ambientale) a servizio del territorio, con riferimento alle canalizzazioni, agli impianti di sollevamento, alle opere di adduzione e distribuzione, ai borghi ed alle masserie, agli elementi tradizionali di perimetrazione delle unità colturali (filari arborei). 3. I Puc prevedono che la edificazione di ciascuna nuova abitazione rurale sia ammissibile a condizione che, nell’insieme dei fondi rustici dell’azienda agricola interessata, la somma delle superfici fondiarie mantenute in produzione, anche secondo diverse qualità colturali, consenta l'edificazione di ogni unità a uso abitativo con una superficie lorda di pavimento non inferiore a 160 metri quadrati, in base agli indici di utilizzazione fondiaria indicati nella seguente tabella:

Qualità di coltura Indice di utilizzazione fondiaria [mq/ha] Colture ortofloricole protette 160,0 Colture orticole di pieno campo, tabacco 53,3 Frutteti 40,0 Vigneti 32,0 Oliveti 26,7 Castagneti da frutto 22,9 Mais 20,0 Cereali, foraggere avvicendate 16,0 Bosco, pascolo, pascolo cespugliato e arborato 5,3

Articolo 44 del PTCP-Territorio rurale e aperto complementare alla città 1. Il territorio rurale e aperto complementare alla città comprende le parti del territorio rurale previste dal presente Ptcp negli ambiti di Caserta e di Aversa intorno all’attuale territorio urbano e delimitate all’esterno dalle tracce della centuriazione. 2. Detta previsione è recepita dai Puc, nei limiti di cui all’art. 3, comma 4, al fine di: − evitare la saldatura dei preesistenti centri e nuclei edificati; − conservare gli elementi del paesaggio rurale storico (filari, strade e sentieri, canali, fontanili) e le permanenti attività produttive agricole. 3. Il territorio rurale e aperto complementare alla città è destinato dai Puc ad attività rurali in regime di inedificabilità, salvo il recupero dell’edilizia esistente, anche al fine di dotare tale territorio delle attrezzature essenziali di cui al comma successivo, senza incremento del carico insediativo. 4. Può altresì ospitare attrezzature di verde pubblico e spazi per attività ricreative e sportive senza nuova edificazione anche attraverso la realizzazione di un Parco Agricolo Urbano, come previsto dalla legge della regione Campania 17/2003.

CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che le attività sopra richieste possono essere svolte nei modi e nei limiti previsti dalla normativa vigente prevista nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Caserta

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OSSERVAZIONE N.27 (Protocollo n.5069 del 24/04/2014)

RICORRENTE: Bove Michelina, nata ad Aversa (CE) il 12/02/1968; Bove Giorgio, nato a Secondigliano (NA) il 14/02/1971; Bove Ciro, nato ad Aversa (CE) il 11/03/1978.

RIFERIMENTO: Particella n. 5249 del foglio n. 2; Particelle n. 185 e 256 del foglio n. 1

RICHIESTA: Attribuire alle su richiamate particelle la cubatura inizialmente prevista dal Piano Regolatore Generale previgente per le zone C “zone residenziali di espansione”.

PARERE DEL PROGETTISTA

L’area in oggetto di osservazione risulta classificata dal PUC come zona B1- Residenziale di più recente edificazione, in ogni caso, il territorio comunale risulta essere attualmente “saturo” cosi come si evince dalla relazione R1 cap. 3.2.4. “Il dimensionamento del PUC di Trentola Ducenta secondo il PTCP” L’articolo 66 delle Norme Tecniche di Attuazione del PTCP riporta i “Criteri per il dimensionamento e la localizzazione delle previsioni residenziali”. Nel meglio precisare tutti gli studi riportati nella Relazione di PTCP, le NTA definiscono il carico insediativo massimo previsto nell’orizzonte temporale 2007-2018, inteso come numero di alloggi aggiuntivi a quelli esistenti e/o autorizzati alla data di adozione del PTCP stesso (appunto, anno 2008), derivanti sia da attività di recupero e di trasformazione di volumetrie esistenti, sia da nuove costruzioni, e comprensivo di tutte le categorie residenziali ivi incluse le quote di housing sociale di cui alla DGRC 572/2010. Esso viene distribuito tra i diversi ambiti insediativi nei termini seguenti:

58 AMBITO INSEDIATIVO:AVERSA ALLOGGI ALLOGGI POPOLAZIONE ALLOGGI DIMENSIONE COMUNE N° COMUNE ANNO RESIDENTE ACCESS. PROVINCIA DEMOGRAFICA ANNO 2001 ANNO 2007 ANNO 2018 2018 TRENTOLA 17 DUCENTA 4.335 16.731 ++ 856 980

Rispetto al numero di 856 alloggi (riferito alla proiezione 2018) stabilito dalla Provincia di Caserta, in fase di verifica, da parte dell'UTC, si è constatato che detto numero è già stato superato se si considerano gli alloggi effettivamente costruiti e quelli che sono già stati assentiti come permessi a costruire, ma non ancora realizzati (vedi Tav P1).

COSTRUZIONI E PERMESSI DI COSTRUIRE (in fase di costruzione) N°ALLOGG ANNO MC I 2008 42.728 106,82 2009 59.785 149,46 2010 36.963 92,41 2011 16.374 40,94 2012 27.381 68,45 2013 50.733 126,83 2014 135.555 338,89 CONDONO 2008/2013 22.390 55,98 TOTALE 391.909 980 PREVISTI 342.400 856 ECCESSO 49.509 123

Il calcolo dell’eventuale fabbisogno ulteriore, successivo al 2018, sarà effettuato in sede di copianificazione con la Regione Campania. In linea del tutto generale, il dimensionamento residenziale di un PUC è determinato, assumendo a base la quota parte (in proporzione agli abitanti residenti nel comune nel 2007) del numero di alloggi previsti nel relativo ambito insediativo. Il dato può essere corretto nella misura di più o meno 15%, rimanendo invariato il dimensionamento complessivo dell’ambito, in funzione: dell’andamento demografico; del tasso di utilizzazione degli alloggi; del numero medio di componenti familiari; della distanza del centro abitato dalla più vicina stazione ferroviaria e del livello di servizio di quest’ultima; dei criteri di cui al 2° e 3° QTR del PTR.

59 Limitatamente agli ambiti di Aversa e Caserta, caratterizzati da una più alta densità insediativa, il dimensionamento residenziale di un PUC è ridistribuito in funzione del rapporto fra la densità insediativa media dell’ambito insediativo e la densità insediativa del Comune. Per il calcolo degli indici urbanistici si assume una grandezza media degli alloggi inclusi i relativi spazi di distribuzione e le pertinenze pari a 120 mq di superficie lorda di pavimento, pari a un volume vuoto per pieno di 400 mc. Negli ambiti di Caserta, Aversa e del Litorale Domitio, almeno il 30% del dimensionamento complessivo deve essere riservato all’edilizia sociale e al sistema dei servizi, come definiti dalla Dgr 572/2010. Nell’ambito Aree interne, la predetta quota di edilizia sociale può essere proposta dai singoli comuni in sede di formazione del PUC. Le nuove residenze vanno prioritariamente localizzate, anche attraverso interventi di recupero, ovvero di ristrutturazione urbanistica oggetto di appositi Piani Urbanistici Attuativi, nelle aree negate urbane e negli aggregati urbani degradati siti nel territorio urbano d’impianto recente. La localizzazione dei nuovi interventi considera inoltre prioritario: - Il riuso delle aree impermeabilizzate; - il completamento e la densificazione delle aree già edificate nell’ottica di migliorare la condizione urbana complessiva; - la ricucitura dei margini urbani mediante la realizzazione di cinture verdi; - l’accessibilità dell’area di intervento per ridurre il traffico privato locale.

Per contribuire al miglioramento della qualità urbana, gli interventi di trasformazione residenziale: - assicurano i requisiti di qualità urbana in riferimento alle linee guida di cui alla DGRC 572/2010; - prevedono un adeguato mix funzionale di residenza, servizi di vicinato, attrezzature pubbliche e altre funzioni compatibili con la funzione residenziale prevalente; - ricorrono a tipologie residenziali differenziate per promuovere concretamente un auspicato mix sociale; - promuovono modelli tipologici innovativi, basati sul recupero, sulla ristrutturazione e sul frazionamento delle unità immobiliari esistenti.

CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la destinazione attribuita sia conforme e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati ai sensi del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante “Regolamento di Attuazione per il Governo del Territorio”. A tal proposito la richiesta non può essere accolta in quanto l’istanza in oggetto riguarda problematiche di competenza dell’ufficio tecnico comunale e comunque pregresse all’adozione del PUC.

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OSSERVAZIONE N. 28 (Protocollo n.5071 del 24/04/2014)

RICORRENTE: Mons. Sossio Rossi nato a Frattamaggiore il 15/01/1950 in qualità di Presidente e Legale rappresentante dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero di Aversa con sede in Aversa, Piazza san Paolo 27

RIFERIMENTO: Particelle n. 9 del foglio n. 5

RICHIESTA: Richiesta di cambiamento di destinazione d’uso da zona E – Parco agricolo urbano in zona F - Aree per verde pubblico attrezzato.

PARERE DEL PROGETTISTA

L’area in oggetto di osservazione è compatibile con la destinazione d’uso richiesta (area adibita a standatd urbanistici D.M.1444/68) come zona omogenea F – Verde pubblico Attrezzature sportive –AS In tali zone vige quanto stabilito dell’articolo 29 - Aree per verde pubblico attrezzato delle NTA . Il verde ornamentale eventualmente esistente dovrà essere conservato. Nelle aree destinate a verde pubblico sportivo è consentita la realizzazione dei relativi impianti. ATTREZZATURE SPORTIVE Sono ammesse le volumetrie necessarie all'esercizio delle dette attività e quelle eventuali connesse ed integrative, necessarie per potenziarne la capacità attrattiva nei confronti dell’utenza. Tali attrezzature possono anche essere eseguite e gestite da privati mediante concessione. In tali aree il piano si attua per intervento diretto, applicando le seguenti prescrizioni: a) Indice di utilizzazione fondiaria - per gli impianti coperti Uf 0.25 mq/mq - per gli impianti scoperti Uf = 0.50 mq/mq b) Altezza max 10 m c) Distanze dai confini = 10 m

CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la nuova destinazione attribuita sia accoglibile e pertanto si propone la modifica della previsione pubblicata.

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62 OSSERVAZIONE N.29 (Protocollo n.5084 del 24/04/2014)

RICORRENTE: Luca D’Alessandro, nato a Napoli il 28/02/1987 e residente in Trentola Ducenta alla via Santa Monica n.18

RIFERIMENTO: Particella n.5518 del foglio n. 3

RICHIESTA: Chiede che la particella vada identificata come patrimonio comunale, in quanto attualmente risulta classificata in modo inesatto.

PARERE DEL PROGETTISTA: Come si evince dalla Determinazione del Dirigente Prot. Interno n.398 del 08/06/2010 e Prot. Generale n.366 del 09/06/2010 il lotto in oggetto risulta essere parte integrante del patrimonio comunale di Trentola Ducenta con provvedimento di acquisizione gratuita al patrimonio del comune, così come riscontrato dalla Voltura automatica da Conservatorie n. 15265.1/2003

CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.

63 OSSERVAZIONE N.30 (Protocollo n.5085 del 24/04/2014)

RICORRENTE: Luca D’Alessandro, nato a Napoli il 28/02/1987 e residente in Trentola Ducenta alla via Santa Monica n.18

RIFERIMENTO: Particelle n.5423 del foglio n. 6

RICHIESTA: Chiede la rettifica della collocazione dell’ufficio postale in quanto riportato erroneamente sulla particella 5073 foglio n.6

PARERE DEL PROGETTISTA: Si ravvisa l’erronea collocazione dell’ufficio postale. Pertanto si provvede alla rettifica.

CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.

64 OSSERVAZIONE N. 31 (Protocollo n.5092 del 24/04/2014)

RICORRENTE: Franca Maiale, nata ad Aversa il 30/09/1971 e residente in Aversa alla via Corcioni n.31

RIFERIMENTO: Particelle n. 5004 del foglio n. 1

RICHIESTA: Richiesta di cambiamento di destinazione d’uso da zona F – Aree per verde pubblico attrezzato in una zona capace di restituendogli, almeno in parte, la sua vocazione edificatoria residenziale

PARERE DEL PROGETTISTA

L’area in oggetto di osservazione risulta già classificata dal PUC come zona B1- Residenziale di più recente edificazione, non come indicato erroneamente in oggetto di osservazione in zona F- Aree a verde pubblico In ogni caso, il territorio comunale risulta essere attualmente “saturo” cosi come si evince dalla relazione R1 cap. 3.2.4. “Il dimensionamento del PUC di Trentola Ducenta secondo il PTCP” L’articolo 66 delle Norme Tecniche di Attuazione del PTCP riporta i “Criteri per il dimensionamento e la localizzazione delle previsioni residenziali”. Nel meglio precisare tutti gli studi riportati nella Relazione di PTCP, le NTA definiscono il carico insediativo massimo previsto nell’orizzonte temporale 2007-2018, inteso come numero di alloggi aggiuntivi a quelli esistenti e/o autorizzati alla data di adozione del PTCP stesso (appunto, anno 2008), derivanti sia da attività di recupero e di trasformazione di volumetrie esistenti, sia da nuove costruzioni, e comprensivo di tutte le categorie residenziali ivi incluse le quote di housing sociale di cui alla DGRC 572/2010. Esso viene distribuito tra i diversi ambiti insediativi nei termini seguenti:

65 AMBITO INSEDIATIVO:AVERSA ALLOGGI ALLOGGI POPOLAZIONE ALLOGGI DIMENSIONE COMUNE N° COMUNE ANNO RESIDENTE ACCESS. PROVINCIA DEMOGRAFICA ANNO 2001 ANNO 2007 ANNO 2018 2018 TRENTOLA 17 DUCENTA 4.335 16.731 ++ 856 980

Rispetto al numero di 856 alloggi (riferito alla proiezione 2018) stabilito dalla Provincia di Caserta, in fase di verifica, da parte dell'UTC, si è constatato che detto numero è già stato superato se si considerano gli alloggi effettivamente costruiti e quelli che sono già stati assentiti come permessi a costruire, ma non ancora realizzati (vedi Tav P1).

COSTRUZIONI E PERMESSI DI COSTRUIRE (in fase di costruzione) N°ALLOGG ANNO MC I 2008 42.728 106,82 2009 59.785 149,46 2010 36.963 92,41 2011 16.374 40,94 2012 27.381 68,45 2013 50.733 126,83 2014 135.555 338,89 CONDONO 2008/2013 22.390 55,98 TOTALE 391.909 980 PREVISTI 342.400 856 ECCESSO 49.509 123

Il calcolo dell’eventuale fabbisogno ulteriore, successivo al 2018, sarà effettuato in sede di copianificazione con la Regione Campania. In linea del tutto generale, il dimensionamento residenziale di un PUC è determinato, assumendo a base la quota parte (in proporzione agli abitanti residenti nel comune nel 2007) del numero di alloggi previsti nel relativo ambito insediativo. Il dato può essere corretto nella misura di più o meno 15%, rimanendo invariato il dimensionamento complessivo dell’ambito, in funzione: dell’andamento demografico; del tasso di utilizzazione degli alloggi; del numero medio di componenti familiari; della distanza del centro abitato dalla più vicina stazione ferroviaria e del livello di servizio di quest’ultima; dei criteri di cui al 2° e 3° QTR del PTR.

66 Limitatamente agli ambiti di Aversa e Caserta, caratterizzati da una più alta densità insediativa, il dimensionamento residenziale di un PUC è ridistribuito in funzione del rapporto fra la densità insediativa media dell’ambito insediativo e la densità insediativa del Comune. Per il calcolo degli indici urbanistici si assume una grandezza media degli alloggi inclusi i relativi spazi di distribuzione e le pertinenze pari a 120 mq di superficie lorda di pavimento, pari a un volume vuoto per pieno di 400 mc. Negli ambiti di Caserta, Aversa e del Litorale Domitio, almeno il 30% del dimensionamento complessivo deve essere riservato all’edilizia sociale e al sistema dei servizi, come definiti dalla Dgr 572/2010. Nell’ambito Aree interne, la predetta quota di edilizia sociale può essere proposta dai singoli comuni in sede di formazione del PUC. Le nuove residenze vanno prioritariamente localizzate, anche attraverso interventi di recupero, ovvero di ristrutturazione urbanistica oggetto di appositi Piani Urbanistici Attuativi, nelle aree negate urbane e negli aggregati urbani degradati siti nel territorio urbano d’impianto recente. La localizzazione dei nuovi interventi considera inoltre prioritario: - Il riuso delle aree impermeabilizzate; - il completamento e la densificazione delle aree già edificate nell’ottica di migliorare la condizione urbana complessiva; - la ricucitura dei margini urbani mediante la realizzazione di cinture verdi; - l’accessibilità dell’area di intervento per ridurre il traffico privato locale.

Per contribuire al miglioramento della qualità urbana, gli interventi di trasformazione residenziale: - assicurano i requisiti di qualità urbana in riferimento alle linee guida di cui alla DGRC 572/2010; - prevedono un adeguato mix funzionale di residenza, servizi di vicinato, attrezzature pubbliche e altre funzioni compatibili con la funzione residenziale prevalente; - ricorrono a tipologie residenziali differenziate per promuovere concretamente un auspicato mix sociale; - promuovono modelli tipologici innovativi, basati sul recupero, sulla ristrutturazione e sul frazionamento delle unità immobiliari esistenti.

CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la destinazione attribuita sia conforme e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati ai sensi del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante “Regolamento di Attuazione per il Governo del Territorio”. Si propone la conferma della destinazione assunta.

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OSSERVAZIONE N. 32 (Protocollo n.5093 del 24/04/2014)

RICORRENTE: Rosa Maiale, nata a Trentola Ducenta il 02/10/1967 e residente in Aversa (CE) alla via del Campo, 25 B.

RIFERIMENTO: Particelle n. 5003 del foglio n. 1

RICHIESTA: Richiesta di cambiamento di destinazione d’uso da zona F – Aree per verde pubblico attrezzato in una zona capace di restituendogli, almeno in parte, la sua vocazione edificatoria residenziale

PARERE DEL PROGETTISTA

L’area in oggetto di osservazione risulta già classificata dal PUC come zona B1- Residenziale di più recente edificazione, non come indicato erroneamente in oggetto di osservazione in zona F- Aree a verde pubblico In ogni caso, il territorio comunale risulta essere attualmente “saturo” cosi come si evince dalla relazione R1 cap. 3.2.4. “Il dimensionamento del PUC di Trentola Ducenta secondo il PTCP” L’articolo 66 delle Norme Tecniche di Attuazione del PTCP riporta i “Criteri per il dimensionamento e la localizzazione delle previsioni residenziali”. Nel meglio precisare tutti gli studi riportati nella Relazione di PTCP, le NTA definiscono il carico insediativo massimo previsto nell’orizzonte temporale 2007-2018, inteso come numero di alloggi aggiuntivi a quelli esistenti e/o autorizzati alla data di adozione del PTCP stesso (appunto, anno 2008), derivanti sia da attività di recupero e di trasformazione di volumetrie esistenti, sia da nuove costruzioni, e comprensivo di tutte le categorie residenziali ivi incluse le quote di housing sociale di cui alla DGRC 572/2010. Esso viene distribuito tra i diversi ambiti insediativi nei termini seguenti:

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AMBITO INSEDIATIVO:AVERSA ALLOGGI ALLOGGI POPOLAZIONE ALLOGGI DIMENSIONE COMUNE N° COMUNE ANNO RESIDENTE ACCESS. PROVINCIA DEMOGRAFICA ANNO 2001 ANNO 2007 ANNO 2018 2018 TRENTOLA 17 DUCENTA 4.335 16.731 ++ 856 980

Rispetto al numero di 856 alloggi (riferito alla proiezione 2018) stabilito dalla Provincia di Caserta, in fase di verifica, da parte dell'UTC, si è constatato che detto numero è già stato superato se si considerano gli alloggi effettivamente costruiti e quelli che sono già stati assentiti come permessi a costruire, ma non ancora realizzati (vedi Tav P1).

COSTRUZIONI E PERMESSI DI COSTRUIRE (in fase di costruzione) N°ALLOGG ANNO MC I 2008 42.728 106,82 2009 59.785 149,46 2010 36.963 92,41 2011 16.374 40,94 2012 27.381 68,45 2013 50.733 126,83 2014 135.555 338,89 CONDONO 2008/2013 22.390 55,98 TOTALE 391.909 980 PREVISTI 342.400 856 ECCESSO 49.509 123

Il calcolo dell’eventuale fabbisogno ulteriore, successivo al 2018, sarà effettuato in sede di copianificazione con la Regione Campania. In linea del tutto generale, il dimensionamento residenziale di un PUC è determinato, assumendo a base la quota parte (in proporzione agli abitanti residenti nel comune nel 2007) del numero di alloggi previsti nel relativo ambito insediativo. Il dato può essere corretto nella misura di più o meno 15%, rimanendo invariato il dimensionamento complessivo dell’ambito, in funzione: dell’andamento demografico; del tasso di utilizzazione degli alloggi; del numero medio di componenti familiari; della distanza del centro abitato dalla più vicina stazione ferroviaria e del livello di servizio di quest’ultima;

69 dei criteri di cui al 2° e 3° QTR del PTR. Limitatamente agli ambiti di Aversa e Caserta, caratterizzati da una più alta densità insediativa, il dimensionamento residenziale di un PUC è ridistribuito in funzione del rapporto fra la densità insediativa media dell’ambito insediativo e la densità insediativa del Comune. Per il calcolo degli indici urbanistici si assume una grandezza media degli alloggi inclusi i relativi spazi di distribuzione e le pertinenze pari a 120 mq di superficie lorda di pavimento, pari a un volume vuoto per pieno di 400 mc. Negli ambiti di Caserta, Aversa e del Litorale Domitio, almeno il 30% del dimensionamento complessivo deve essere riservato all’edilizia sociale e al sistema dei servizi, come definiti dalla Dgr 572/2010. Nell’ambito Aree interne, la predetta quota di edilizia sociale può essere proposta dai singoli comuni in sede di formazione del PUC. Le nuove residenze vanno prioritariamente localizzate, anche attraverso interventi di recupero, ovvero di ristrutturazione urbanistica oggetto di appositi Piani Urbanistici Attuativi, nelle aree negate urbane e negli aggregati urbani degradati siti nel territorio urbano d’impianto recente. La localizzazione dei nuovi interventi considera inoltre prioritario: - Il riuso delle aree impermeabilizzate; - il completamento e la densificazione delle aree già edificate nell’ottica di migliorare la condizione urbana complessiva; - la ricucitura dei margini urbani mediante la realizzazione di cinture verdi; - l’accessibilità dell’area di intervento per ridurre il traffico privato locale.

Per contribuire al miglioramento della qualità urbana, gli interventi di trasformazione residenziale: - assicurano i requisiti di qualità urbana in riferimento alle linee guida di cui alla DGRC 572/2010; - prevedono un adeguato mix funzionale di residenza, servizi di vicinato, attrezzature pubbliche e altre funzioni compatibili con la funzione residenziale prevalente; - ricorrono a tipologie residenziali differenziate per promuovere concretamente un auspicato mix sociale; - promuovono modelli tipologici innovativi, basati sul recupero, sulla ristrutturazione e sul frazionamento delle unità immobiliari esistenti.

CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la destinazione attribuita sia conforme e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati ai sensi del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante “Regolamento di Attuazione per il Governo del Territorio”. Si propone la conferma della destinazione assunta.

70

OSSERVAZIONE N.33 (Protocollo n.5094 del 24/04/2014)

RICORRENTE: Società C.R.A. 1 s.r.l. con sede ad Aversa (CE), alla Piazza Bernini Palazzo “Bernini Center”, in persona del rappresentante legale Chianese Emilio, nato a Trentola Ducenta (CE) il 13/06/1963 e domiciliato in Trentola Ducenta (CE)alla via Cottolengo, 21.

RIFERIMENTO: Particella n. 2010 del foglio n. 1

RICHIESTA: Procedere alla caducazione dei titoli concessori rilasciati e attribuzione di una Normativa tecnica che consenta di poter concorrere ad accogliere, quantomeno in parte, gli insediamenti residenziali che il nuovo P.U.C. avrebbe dovuto disciplinare e localizzare in conformità al P.T.C.P.

PARERE DEL PROGETTISTA

L’osservazione presentata è da rigettare poiché le particelle interessate rientrano in una zona “satura”. I dati si possono riscontrare nella tabella al cap.3.2.4 dell’allegato R1 dove si è evidenziato che rispetto al numero di 856 alloggi (riferito alla proiezione 2018) stabilito dalla Provincia di Caserta, in fase di verifica, da parte dell'UTC, risulta che detto numero è già stato superato se si considerano gli alloggi effettivamente costruiti e quelli che sono stati assentiti come permessi di costruire e rilasciati, ma non ancora realizzati (vedi Tav P1).

CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la destinazione attribuita sia conforme e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati ai sensi del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante “Regolamento di Attuazione per il Governo del Territorio”.

71

OSSERVAZIONE N.34 (Protocollo n.5095 del 24/04/2014)

RICORRENTE: Chianese Emilio, nato a Trentola Ducenta (CE) il 13/06/1963 e domiciliato in Trentola Ducenta (CE) alla via Cottolengo, 21.

RIFERIMENTO: Particella n. 5173 del foglio n. 1

RICHIESTA: Procedere alla caducazione dei titoli concessori rilasciati e attribuzione di una Normativa tecnica che consenta di poter concorrere ad accogliere, quantomeno in parte, gli insediamenti residenziali che il nuovo P.U.C. avrebbe dovuto disciplinare e localizzare in conformità al P.T.C.P.

PARERE DEL PROGETTISTA

L’osservazione presentata è da rigettare poiché le particelle interessate rientrano in una zona “satura”. I dati si possono riscontrare nella tabella al cap.3.2.4 dell’allegato R1 dove si è evidenziato che rispetto al numero di 856 alloggi (riferito alla proiezione 2018) stabilito dalla Provincia di Caserta, in fase di verifica, da parte dell'UTC, risulta che detto numero è già stato superato se si considerano gli alloggi effettivamente costruiti e quelli che sono stati assentiti come permessi di costruire e rilasciati, ma non ancora realizzati (vedi Tav P1).

CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la destinazione attribuita sia conforme e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati ai sensi del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante “Regolamento di Attuazione per il Governo del Territorio”.

72

OSSERVAZIONE N.35 (Protocollo n.5096 del 24/04/2014)

RICORRENTE: Fabozzi Carmela, nata a Trentola Ducenta (CE) il 24/11/1950 e domiciliata in Trentola Ducenta (CE) alla via dell’Indipendenza, 8.

RIFERIMENTO: Particelle n. 563 e 565 del foglio n. 2

RICHIESTA: Procedere alla caducazione dei titoli concessori rilasciati e attribuzione di una Normativa tecnica che consenta di poter concorrere ad accogliere, quantomeno in parte, gli insediamenti residenziali che il nuovo P.U.C. avrebbe dovuto disciplinare e localizzare in conformità al P.T.C.P.

PARERE DEL PROGETTISTA

L’area in oggetto di osservazione risulta classificata dal PUC come zona B- Residenziale Esistente, e non B1- Residenziale di più recente edificazione come asserito nell’osservazione, in ogni caso, il territorio comunale risulta essere attualmente “saturo” cosi come si evince dalla relazione R1 cap. 3.2.4. “Il dimensionamento del PUC di Trentola Ducenta secondo il PTCP” L’articolo 66 delle Norme Tecniche di Attuazione del PTCP riporta i “Criteri per il dimensionamento e la localizzazione delle previsioni residenziali”. Nel meglio precisare tutti gli studi riportati nella Relazione di PTCP, le NTA definiscono il carico insediativo massimo previsto nell’orizzonte temporale 2007-2018, inteso come numero di alloggi aggiuntivi a quelli esistenti e/o autorizzati alla data di adozione del PTCP stesso (appunto, anno 2008), derivanti sia da attività di recupero e di trasformazione di volumetrie esistenti, sia da nuove costruzioni, e comprensivo di tutte le categorie residenziali ivi incluse le quote di housing sociale di cui alla DGRC 572/2010. Esso viene distribuito tra i diversi ambiti insediativi nei termini seguenti:

73

AMBITO INSEDIATIVO:AVERSA ALLOGGI ALLOGGI POPOLAZIONE ALLOGGI DIMENSIONE COMUNE N° COMUNE ANNO RESIDENTE ACCESS. PROVINCIA DEMOGRAFICA ANNO 2001 ANNO 2007 ANNO 2018 2018 TRENTOLA 17 DUCENTA 4.335 16.731 ++ 856 980

Rispetto al numero di 856 alloggi (riferito alla proiezione 2018) stabilito dalla Provincia di Caserta, in fase di verifica, da parte dell'UTC, si è constatato che detto numero è già stato superato se si considerano gli alloggi effettivamente costruiti e quelli che sono già stati assentiti come permessi a costruire, ma non ancora realizzati (vedi Tav P1).

COSTRUZIONI E PERMESSI DI COSTRUIRE (in fase di costruzione) N°ALLOGG ANNO MC I 2008 42.728 106,82 2009 59.785 149,46 2010 36.963 92,41 2011 16.374 40,94 2012 27.381 68,45 2013 50.733 126,83 2014 135.555 338,89 CONDONO 2008/2013 22.390 55,98 TOTALE 391.909 980 PREVISTI 342.400 856 ECCESSO 49.509 123

Il calcolo dell’eventuale fabbisogno ulteriore, successivo al 2018, sarà effettuato in sede di copianificazione con la Regione Campania. In linea del tutto generale, il dimensionamento residenziale di un PUC è determinato, assumendo a base la quota parte (in proporzione agli abitanti residenti nel comune nel 2007) del numero di alloggi previsti nel relativo ambito insediativo. Il dato può essere corretto nella misura di più o meno 15%, rimanendo invariato il dimensionamento

74 complessivo dell’ambito, in funzione: dell’andamento demografico; del tasso di utilizzazione degli alloggi; del numero medio di componenti familiari; della distanza del centro abitato dalla più vicina stazione ferroviaria e del livello di servizio di quest’ultima; dei criteri di cui al 2° e 3° QTR del PTR. Limitatamente agli ambiti di Aversa e Caserta, caratterizzati da una più alta densità insediativa, il dimensionamento residenziale di un PUC è ridistribuito in funzione del rapporto fra la densità insediativa media dell’ambito insediativo e la densità insediativa del Comune. Per il calcolo degli indici urbanistici si assume una grandezza media degli alloggi inclusi i relativi spazi di distribuzione e le pertinenze pari a 120 mq di superficie lorda di pavimento, pari a un volume vuoto per pieno di 400 mc. Negli ambiti di Caserta, Aversa e del Litorale Domitio, almeno il 30% del dimensionamento complessivo deve essere riservato all’edilizia sociale e al sistema dei servizi, come definiti dalla Dgr 572/2010. Nell’ambito Aree interne, la predetta quota di edilizia sociale può essere proposta dai singoli comuni in sede di formazione del PUC. Le nuove residenze vanno prioritariamente localizzate, anche attraverso interventi di recupero, ovvero di ristrutturazione urbanistica oggetto di appositi Piani Urbanistici Attuativi, nelle aree negate urbane e negli aggregati urbani degradati siti nel territorio urbano d’impianto recente. La localizzazione dei nuovi interventi considera inoltre prioritario: - Il riuso delle aree impermeabilizzate; - il completamento e la densificazione delle aree già edificate nell’ottica di migliorare la condizione urbana complessiva; - la ricucitura dei margini urbani mediante la realizzazione di cinture verdi; - l’accessibilità dell’area di intervento per ridurre il traffico privato locale.

Per contribuire al miglioramento della qualità urbana, gli interventi di trasformazione residenziale: - assicurano i requisiti di qualità urbana in riferimento alle linee guida di cui alla DGRC 572/2010; - prevedono un adeguato mix funzionale di residenza, servizi di vicinato, attrezzature pubbliche e altre funzioni compatibili con la funzione residenziale prevalente; - ricorrono a tipologie residenziali differenziate per promuovere concretamente un auspicato mix sociale; - promuovono modelli tipologici innovativi, basati sul recupero, sulla ristrutturazione e sul frazionamento delle unità immobiliari esistenti.

CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la destinazione attribuita sia conforme e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati ai sensi del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante “Regolamento di Attuazione per il Governo del Territorio”. Per la parte che concerne il PdC assentito e non rilasciato si rimanda all’ufficio tecnico comunale.

75

OSSERVAZIONE N. 36 (Protocollo n.5100 del 24/04/2014) L’osservazione fa riferimento al rilascio di un titolo edilizio n.98/2013, lo stesso non figura tra i volumi rilasciati ; L’osservazione fa riferimento anche a irregolarità procedurali.

RICORRENTE: La società cooperativa D&G, con sede in via IV Novembre n. 60, Trentola Ducenta e in persona di legale rappresentante Raffaelina D’Aniello nata a Trentola Ducenta il 29/11/1973

RIFERIMENTO: Particelle n. 645, 771, e 584 del foglio n. 2

RICHIESTA: Richiesta di cambiamento di destinazione d’uso da zona F –Aree per attrezzature pubbliche in zona B1 - Residenziale di più recente edificazione tenendo presente il P.d.C. n.98/2013

PARERE DEL PROGETTISTA

L’area in oggetto di osservazione, ivi compresi i lotti limitrofi a est, che nelle osservazioni vengono più volte richiamati per confronto, è classificata dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale quale zona “Territorio negato con potenzialità insediativa”.

Articolo 77 Territorio negato con potenzialità insediativa 1. Il territorio negato con potenzialità insediativa, individuato nella tavola C1.1 “Assetto del territorio. Tutela e trasformazione”, riguarda le aree che, per le loro caratteristiche intrinseche, devono essere ricondotte a un corretto uso urbano, a seguito di approfondite valutazioni in sede di formazione del Puc. 2. Il Ptcp promuove il recupero integrale di dette aree prioritarie attraverso interventi di ristrutturazione urbanistica, destinandole ad usi residenziali, produttive e servizi nei termini di cui al Capo I del Titolo V.

Allo stesso tempo il territorio comunale risulta essere attualmente “saturo” cosi come si evince dalla relazione R1 cap. 3.2.4. “Il dimensionamento del PUC di Trentola Ducenta secondo il PTCP” L’articolo 66 delle Norme Tecniche di Attuazione del PTCP riporta i “Criteri per il dimensionamento e la localizzazione delle previsioni residenziali”. Nel meglio precisare tutti gli studi riportati nella Relazione di PTCP, le NTA definiscono il carico insediativo massimo previsto nell’orizzonte temporale 2007-2018, inteso come numero di alloggi aggiuntivi a quelli esistenti e/o autorizzati alla data di adozione del PTCP stesso (appunto, anno 2008), derivanti sia da attività di recupero e di trasformazione di volumetrie esistenti, sia da nuove costruzioni, e comprensivo di tutte le categorie residenziali ivi incluse le quote di housing sociale di cui alla DGRC 572/2010.

76 Esso viene distribuito tra i diversi ambiti insediativi nei termini seguenti:

AMBITO INSEDIATIVO:AVERSA ALLOGGI ALLOGGI POPOLAZIONE ALLOGGI DIMENSIONE COMUNE N° COMUNE ANNO RESIDENTE ACCESS. PROVINCIA DEMOGRAFICA ANNO 2001 ANNO 2007 ANNO 2018 2018 TRENTOLA 17 DUCENTA 4.335 16.731 ++ 856 980

Rispetto al numero di 856 alloggi (riferito alla proiezione 2018) stabilito dalla Provincia di Caserta, in fase di verifica, da parte dell'UTC, si è constatato che detto numero è già stato superato se si considerano gli alloggi effettivamente costruiti e quelli che sono già stati assentiti come permessi a costruire, ma non ancora realizzati (vedi Tav P1).

COSTRUZIONI E PERMESSI DI COSTRUIRE (in fase di costruzione) N°ALLOGG ANNO MC I 2008 42.728 106,82 2009 59.785 149,46 2010 36.963 92,41 2011 16.374 40,94 2012 27.381 68,45 2013 50.733 126,83 2014 135.555 338,89 CONDONO 2008/2013 22.390 55,98 TOTALE 391.909 980 PREVISTI 342.400 856 ECCESSO 49.509 123

77

Il calcolo dell’eventuale fabbisogno ulteriore, successivo al 2018, sarà effettuato in sede di copianificazione con la Regione Campania. In linea del tutto generale, il dimensionamento residenziale di un PUC è determinato, assumendo a base la quota parte (in proporzione agli abitanti residenti nel comune nel 2007) del numero di alloggi previsti nel relativo ambito insediativo. Il dato può essere corretto nella misura di più o meno 15%, rimanendo invariato il dimensionamento complessivo dell’ambito, in funzione: dell’andamento demografico; del tasso di utilizzazione degli alloggi; del numero medio di componenti familiari; della distanza del centro abitato dalla più vicina stazione ferroviaria e del livello di servizio di quest’ultima; dei criteri di cui al 2° e 3° QTR del PTR. Limitatamente agli ambiti di Aversa e Caserta, caratterizzati da una più alta densità insediativa, il dimensionamento residenziale di un PUC è ridistribuito in funzione del rapporto fra la densità insediativa media dell’ambito insediativo e la densità insediativa del Comune. Per il calcolo degli indici urbanistici si assume una grandezza media degli alloggi inclusi i relativi spazi di distribuzione e le pertinenze pari a 120 mq di superficie lorda di pavimento, pari a un volume vuoto per pieno di 400 mc. Negli ambiti di Caserta, Aversa e del Litorale Domitio, almeno il 30% del dimensionamento complessivo deve essere riservato all’edilizia sociale e al sistema dei servizi, come definiti dalla Dgr 572/2010. Nell’ambito Aree interne, la predetta quota di edilizia sociale può essere proposta dai singoli comuni in sede di formazione del PUC. Le nuove residenze vanno prioritariamente localizzate, anche attraverso interventi di recupero, ovvero di ristrutturazione urbanistica oggetto di appositi Piani Urbanistici Attuativi, nelle aree negate urbane e negli aggregati urbani degradati siti nel territorio urbano d’impianto recente. La localizzazione dei nuovi interventi considera inoltre prioritario: - Il riuso delle aree impermeabilizzate; - il completamento e la densificazione delle aree già edificate nell’ottica di migliorare la condizione urbana complessiva; - la ricucitura dei margini urbani mediante la realizzazione di cinture verdi; - l’accessibilità dell’area di intervento per ridurre il traffico privato locale.

Per contribuire al miglioramento della qualità urbana, gli interventi di trasformazione residenziale: - assicurano i requisiti di qualità urbana in riferimento alle linee guida di cui alla DGRC 572/2010; - prevedono un adeguato mix funzionale di residenza, servizi di vicinato, attrezzature pubbliche e altre funzioni compatibili con la funzione residenziale prevalente; - ricorrono a tipologie residenziali differenziate per promuovere concretamente un auspicato mix sociale; - promuovono modelli tipologici innovativi, basati sul recupero, sulla ristrutturazione e sul frazionamento delle unità immobiliari esistenti.

CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la destinazione attribuita sia conforme e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati ai sensi

78 del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante “Regolamento di Attuazione per il Governo del Territorio”. Si propone la conferma della destinazione assunta. Per quanto attiene le osservazioni di cui al punto VI sono riportate in allegato alla premessa al parere del progettista copie dei verbali dell’iter procedurale. Per ogni ulteriore chiarimento o delucidazioni si rimanda all’ufficio tecnico comunale, competente in merito alle questioni elencate.

79 OSSERVAZIONE N.37 (Protocollo n.5101 del 24/04/2014)

RICORRENTE: Griffo Angelo, nato a San Marcellino (CE) il 04/04/1960

RIFERIMENTO: Particelle n. 5853, 5854, e 233 del foglio n. 3

RICHIESTA: Procedere all’attribuzione di una nuova Normativa Tecnica che consenta di poter accogliere gli insediamenti residenziali in tali particelle (formanti un unico lotto risultante intercluso da fabbricati limitrofi), opponendosi alla delibera di Giunta Comunale n.19 del 06/02/2014 per l’adozione del P.U.C. che ha ritenuto privilegiare chi ha preferito costruire in tempi brevi.

PARERE DEL PROGETTISTA

L’area in oggetto di osservazione risulta classificata dal PUC come zona B- Residenziale esistente, in ogni caso, il territorio comunale risulta essere attualmente “saturo” cosi come si evince dalla relazione R1 cap. 3.2.4. “Il dimensionamento del PUC di Trentola Ducenta secondo il PTCP” L’articolo 66 delle Norme Tecniche di Attuazione del PTCP riporta i “Criteri per il dimensionamento e la localizzazione delle previsioni residenziali”. Nel meglio precisare tutti gli studi riportati nella Relazione di PTCP, le NTA definiscono il carico insediativo massimo previsto nell’orizzonte temporale 2007-2018, inteso come numero di alloggi aggiuntivi a quelli esistenti e/o autorizzati alla data di adozione del PTCP stesso (appunto, anno 2008), derivanti sia da attività di recupero e di trasformazione di volumetrie esistenti, sia da nuove costruzioni, e comprensivo di tutte le categorie residenziali ivi incluse le quote di housing sociale di cui alla DGRC 572/2010. Esso viene distribuito tra i diversi ambiti insediativi nei termini seguenti:

80 AMBITO INSEDIATIVO:AVERSA ALLOGGI ALLOGGI POPOLAZIONE ALLOGGI DIMENSIONE COMUNE N° COMUNE ANNO RESIDENTE ACCESS. PROVINCIA DEMOGRAFICA ANNO 2001 ANNO 2007 ANNO 2018 2018 TRENTOLA 17 DUCENTA 4.335 16.731 ++ 856 980

Rispetto al numero di 856 alloggi (riferito alla proiezione 2018) stabilito dalla Provincia di Caserta, in fase di verifica, da parte dell'UTC, si è constatato che detto numero è già stato superato se si considerano gli alloggi effettivamente costruiti e quelli che sono già stati assentiti come permessi a costruire, ma non ancora realizzati (vedi Tav P1).

COSTRUZIONI E PERMESSI DI COSTRUIRE (in fase di costruzione) N°ALLOGG ANNO MC I 2008 42.728 106,82 2009 59.785 149,46 2010 36.963 92,41 2011 16.374 40,94 2012 27.381 68,45 2013 50.733 126,83 2014 135.555 338,89 CONDONO 2008/2013 22.390 55,98 TOTALE 391.909 980 PREVISTI 342.400 856 ECCESSO 49.509 123

Il calcolo dell’eventuale fabbisogno ulteriore, successivo al 2018, sarà effettuato in sede di copianificazione con la Regione Campania. In linea del tutto generale, il dimensionamento residenziale di un PUC è determinato, assumendo a base la quota parte (in proporzione agli abitanti residenti nel comune nel 2007) del numero di alloggi previsti nel relativo ambito insediativo. Il dato può essere corretto nella misura di più o meno 15%, rimanendo invariato il dimensionamento complessivo dell’ambito, in funzione: dell’andamento demografico; del tasso di utilizzazione degli alloggi; del numero medio di componenti familiari; della distanza del centro abitato dalla più vicina stazione ferroviaria e del livello di servizio di quest’ultima; dei criteri di cui al 2° e 3° QTR del PTR.

81 Limitatamente agli ambiti di Aversa e Caserta, caratterizzati da una più alta densità insediativa, il dimensionamento residenziale di un PUC è ridistribuito in funzione del rapporto fra la densità insediativa media dell’ambito insediativo e la densità insediativa del Comune. Per il calcolo degli indici urbanistici si assume una grandezza media degli alloggi inclusi i relativi spazi di distribuzione e le pertinenze pari a 120 mq di superficie lorda di pavimento, pari a un volume vuoto per pieno di 400 mc. Negli ambiti di Caserta, Aversa e del Litorale Domitio, almeno il 30% del dimensionamento complessivo deve essere riservato all’edilizia sociale e al sistema dei servizi, come definiti dalla Dgr 572/2010. Nell’ambito Aree interne, la predetta quota di edilizia sociale può essere proposta dai singoli comuni in sede di formazione del PUC. Le nuove residenze vanno prioritariamente localizzate, anche attraverso interventi di recupero, ovvero di ristrutturazione urbanistica oggetto di appositi Piani Urbanistici Attuativi, nelle aree negate urbane e negli aggregati urbani degradati siti nel territorio urbano d’impianto recente. La localizzazione dei nuovi interventi considera inoltre prioritario: - Il riuso delle aree impermeabilizzate; - il completamento e la densificazione delle aree già edificate nell’ottica di migliorare la condizione urbana complessiva; - la ricucitura dei margini urbani mediante la realizzazione di cinture verdi; - l’accessibilità dell’area di intervento per ridurre il traffico privato locale.

Per contribuire al miglioramento della qualità urbana, gli interventi di trasformazione residenziale: - assicurano i requisiti di qualità urbana in riferimento alle linee guida di cui alla DGRC 572/2010; - prevedono un adeguato mix funzionale di residenza, servizi di vicinato, attrezzature pubbliche e altre funzioni compatibili con la funzione residenziale prevalente; - ricorrono a tipologie residenziali differenziate per promuovere concretamente un auspicato mix sociale; - promuovono modelli tipologici innovativi, basati sul recupero, sulla ristrutturazione e sul frazionamento delle unità immobiliari esistenti.

CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la destinazione attribuita sia conforme e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati ai sensi del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante “Regolamento di Attuazione per il Governo del Territorio”. A tal proposito la richiesta non può essere accolta in quanto l’istanza in oggetto riguarda problematiche di competenza dell’ufficio tecnico comunale e comunque pregresse all’adozione del PUC.

82

OSSERVAZIONE N.38 (Protocollo n.5105 del 24/04/2014)

RICORRENTE: Gennaro Pirolo nato a Aversa il 06/06/1966 in qualità di legale rappresentante della società Pirolo & Della Corte Costruzioni s.r.l via De Chirico n.8 Aversa (CE)

RIFERIMENTO: Particelle n.5626, 5628 e 5629 del foglio n. 3

RICHIESTA: Chiede che venga rettificata la collocazione degli standard rispetto al PdC n.86/2009

PARERE DEL PROGETTISTA: Si ravvisa l’erronea disposizione dell’area destinata a Standard Urbanistici. Pertanto si provvede alla rettifica.

CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.

83

OSSERVAZIONE N.39 (Protocollo n.5106 del 24/04/2014)

RICORRENTE: Arch. Antonio Marino iscritto all’ordine degli architetti della provincia di Caserta al 1410 in qualità di tecnico incaricato del P.d.C n. 260/2013

RIFERIMENTO: Particelle n.5297, 5298 del foglio n. 3

RICHIESTA: Chiede che venga rettificata la collocazione degli standard rispetto al P.d.C. assentito, in particolare l’esatta collocazione si estende per 653,94 mq sulla particella 5298 e 669,66 sul confine ovest per la realizzazione di via Leone

PARERE DEL PROGETTISTA: Si ravvisa l’erronea disposizione dell’area destinata a Standard Urbanistici. Pertanto si provvede alla rettifica.

CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.

84

OSSERVAZIONE N.40 (Protocollo n.5107 del 24/04/2014)

RICORRENTE: Arch. Antonio Marino iscritto all’ordine degli architetti della provincia di Caserta al 1410 relativamente al Piano di Lottizzazione adottato con d.G.C. n.178 del 20/12/2013 proposto dai Sig.ri. Salvatore Griffo, Giampiero Griffo e Griffo Maurizio

RIFERIMENTO: Particelle n. 5359, 5360, 5361, 5362, 5363, 5368, 5371, 5372, 5373, 5376 del foglio n. 3

RICHIESTA: Chiede che venga rettificata la collocazione degli standard rispetto al PdL adottato con delibera di Giunta Comunale n° 178 del 20/12/2013.

PARERE DEL PROGETTISTA: Si ravvisa l’erronea disposizione dell’area destinata a Standard Urbanistici. Pertanto si provvede alla rettifica.

CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.

85 OSSERVAZIONE N.41 (Protocollo n.5108 del 24/04/2014)

RICORRENTE: Arch. Luciano Palmiero, nato a Caserta il 08/07/1971 e residente in (CE) alla via Filippo Turati, 22; Vincenza Di Ronza, nata a (CE) il 01/01/1959; Antonio Venditto, nato a Lusciano (CE) il 12/07/1956.

RIFERIMENTO: Particelle n. 5078 e 146 del foglio n. 5

RICHIESTA: Poter destinare le suddette aree, ricadenti in zona E “Parco Agricolo Urbano”, anche alla funzione di zone sportive in convenzione da attuare con l’Ente comunale.

PARERE DEL PROGETTISTA

L’area in oggetto di osservazione è compatibile con la destinazione d’uso richiesta (area adibita a standard urbanistici D.M.1444/68) come zona omogenea F – Verde pubblico Attrezzature sportive –AS Quindi in tali zone quanto stabilito dell’articolo 29 - Aree per verde pubblico attrezzato delle NTA Il verde ornamentale eventualmente esistente dovrà essere conservato. Nelle aree destinate a verde pubblico sportivo è consentita la realizzazione dei relativi impianti. ATTREZZATURE SPORTIVE Sono ammesse le volumetrie necessarie all'esercizio delle dette attività e quelle eventuali connesse ed integrative, necessarie per potenziarne la capacità attrattiva nei confronti dell’utenza. Tali attrezzature possono anche essere eseguite e gestite da privati mediante concessione. In tali aree il piano si attua per intervento diretto, applicando le seguenti prescrizioni: a) Indice di utilizzazione fondiaria - per gli impianti coperti Uf 0.25 mq/mq - per gli impianti scoperti Uf = 0.50 mq/mq b) Altezza max 10 m c) Distanze dai confini = 10 m

CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la nuova destinazione attribuita sia accoglibile, ma si sconsiglia per tale area una destinazione d'uso che preveda

86 interventi "pesanti" di trasformazione urbanistica (ad es. impianti natatori), pertanto si propone la modifica della previsione pubblicata.

87 OSSERVAZIONE N. 42 (Protocollo n.5135 del 24/04/2014)

RICORRENTE: Domenico Emiliano Pagano, nato a Parete il 28/05/1973, nella qualità di Amministratore Unico della ITALGROUP s.r.l. con sede a Parete alla via della Repubblica n.18

RIFERIMENTO: Particelle n. 10 del foglio n. 3

RICHIESTA: Richiesta di cambiamento di destinazione d’uso da zona B1 -Residenziale di più recente edificazione in zona SH- Social Housing, in tale prospettiva la società si rende disponibile a destinare parte del terreno a standards per attrezzature sportive di iniziativa privata in misura non superiore al 45%

PARERE DEL PROGETTISTA

In merito all’istanza proposta si ritiene ammissibile così come sopra riportato. Il 45% della superficie totale sarà destinata ad area verde, nello specifico zona F -Aree per verde pubblico attrezzato. In tali zone vige quanto stabilito dell’articolo 29 delle NTA - Aree per verde pubblico attrezzato. Il verde ornamentale eventualmente esistente dovrà essere conservato. Nelle aree destinate a verde pubblico sportivo è consentita la realizzazione dei relativi impianti. ATTREZZATURE SPORTIVE Sono ammesse le volumetrie necessarie all'esercizio delle dette attività e quelle eventuali connesse ed integrative, necessarie per potenziarne la capacità attrattiva nei confronti dell’utenza. Tali attrezzature possono anche essere eseguite e gestite da privati mediante concessione. In tali aree il piano si attua per intervento diretto, applicando le seguenti prescrizioni: a) Indice di utilizzazione fondiaria - per gli impianti coperti Uf 0.25 mq/mq - per gli impianti scoperti Uf = 0.50 mq/mq b) Altezza max 10 m c) Distanze dai confini = 10 m Inoltre la richiesta può essere accettata relativamente alla destinazione di Social Housing sulla particella

CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la nuova destinazione attribuita sia accoglibile e pertanto si propone la modifica della previsione pubblicata.

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89 OSSERVAZIONE N.43 (Protocollo n.5138 del 24/04/2014)

RICORRENTE: Salvatore Cavallaccio, nato a Trentola Ducenta (CE) ed ivi alla via Roma, 98.

RIFERIMENTO: Particelle n. 5251, 110, 112, 30, 38 e 67 del foglio n. 5

COMUNICAZIONE: Disponibilità alla cessione dei fondi sopracitati per la realizzazione di una strada, completa di reti fognarie, idriche, elettriche, gas, e con la presenza di eventuali marciapiedi che permetterebbe di alleggerire il traffico cittadino.

PARERE DEL PROGETTISTA

Viene accolta la domanda di cessione dei fondi per la realizzazione di una circonvallazione, al fine di consentire un alleggerimento del traffico veicolare oltre che un potenziamento delle opere di urbanizzazioni, come già previsto nel progetto del Puc, ma si rimanda in ogni modo la domanda a successivi e più approfonditi atti di competenza comunale.

CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che l’osservazione avanzata sia accoglibile, ma comunque si rimanda a successivi atti di competenza comunale.

90 OSSERVAZIONE N. 44 (Protocollo n.5139 del 24/04/2014)

RICORRENTE: Michele Mottola, nato a Trentola Ducenta il 07/09/1956 e residente in Trentola Ducenta alla via Degli Oleandri n.16

RIFERIMENTO: Particelle n. 711 del foglio n. 5

RICHIESTA: Richiesta di cambiamento di destinazione d’uso da zona E – Parco agricolo urbano in zona B1- Residenziale di più recente edificazione perché il lotto in oggetto è limitrofe con il comune di Parete, in modo da chiudere la maglia urbana per il completamento di detta zona.

PARERE DEL PROGETTISTA L’area in oggetto di osservazione è classificata dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale quale zona “Territorio rurale aperto complementare alla città”. Per tale classificazione il PTCP nelle sue Norme prevede: Articolo 44 Territorio rurale e aperto complementare alla città 1. Il territorio rurale e aperto complementare alla città comprende le parti del territorio rurale previste dal presente Ptcp negli ambiti di Caserta ed Aversa intorno all’attuale territorio urbano e delimitate all’esterno dalle tracce della centuriazione. 2. Detta previsione è recepita dai Puc, nei limiti di cui all’art.3, comma 4, al fine di: − evitare la saldatura dei preesistenti centri e nuclei edificati; − conservare gli elementi del paesaggio rurale storico (filari, strade e sentieri, canali, fontanili) e le permanenti attività produttive agricole. 3. Il territorio rurale aperto complementare alla città e destinato dai Puc ad attività rurali in regime di inedificabilità, salvo il recupero dell’edilizia esistente senza incremento del carico insediativo. 4. Può altresì ospitare attrezzature di verde pubblico e spazio per attività ricreative e sportive senza nuova edificazione anche attraverso la realizzazione di un parco agricolo urbano, come previsto dalla legge della regione Campania 17/2003.

Non si evidenzia pertanto la possibilità di modificare la destinazione prevista di suolo agricolo, si è pertanto mantenuta la zona agricola così come veniva previsto nel previgente PRG.

CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la destinazione attribuita sia conforme e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati ai sensi del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante “Regolamento di Attuazione per il Governo del Territorio”. Si propone la conferma della destinazione assunta.

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OSSERVAZIONE N. 45 (Protocollo n.5140 del 24/04/2014)

RICORRENTE: I coniugi Adriana Picone e Giuseppe Di Nardo

RIFERIMENTO: Particelle n. 5030 del foglio n. 5

RICHIESTA: Richiesta di cambiamento di destinazione d’uso da zona E – Parco agricolo urbano in zona B1- Residenziale di più recente edificazione perché il lotto in oggetto è limitrofe con il comune di Parete, in modo da chiudere la maglia urbana per il completamento di detta zona.

PARERE DEL PROGETTISTA

L’area in oggetto di osservazione è classificata dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale quale zona “Territorio rurale a preminente valore agronomico produttivo” Per tale classificazione il PTCP nelle sue Norme prevede: Articolo 41 Territorio rurale e aperto a preminente valore agronomico-produttivo 1. Il territorio rurale e aperto a preminente valore agronomico-produttivo comprende le pianure pedemontane e alluvionali nelle quali la multifunzionalità agricola è principalmente imperniata sulla funzione produttiva. In queste aree l’obiettivo delle politiche rurali è sostenere un mosaico di aziende agricole, orientate a produzioni di filiera lunga, con il ricorso a tecniche produttive sostenibili. Le politiche territoriali di piano sono orientate al contenimento dei consumi di suolo e dei processi di frammentazione dello spazio rurale ad opera della maglia infrastrutturale. 2. All’interno del territorio rurale e aperto a preminente valore agronomico-produttivo il Ptcp persegue l’obiettivo di tutelare la condizione di apertura (openess) del paesaggio rurale; di conservare e rafforzare la capacità delle terre di sostenere i processi produttivi agricoli e zootecnici, mantenendo una elevata qualità delle matrici ambientali: acqua, aria, suoli; di rafforzare gli elementi di diversità culturale e biologica delle aree agricole (filari arborei, alberi isolati, boschetti aziendali, lembi di vegetazione seminaturale associati ai corsi d’acqua minori) mediante il ricorso alle misure contenute nel piano di sviluppo rurale; di mantenere e recuperare le opere e gli schemi di bonifica, che rappresentano nel loro complesso una capillare infrastrutturazione multifunzionale (idraulica, naturalistica, ambientale) a servizio del territorio, con riferimento alle canalizzazioni, agli impianti di sollevamento, alle opere di adduzione e distribuzione, ai borghi ed alle masserie, agli elementi tradizionali di perimetrazione delle unità colturali (filari arborei). 3. I Puc prevedono che, detratte le superfici esistenti, la edificazione di ciascuna nuova abitazione rurale sia ammissibile a condizione che, nell’insieme dei fondi rustici dell’azienda agricola interessata, la somma delle superfici fondiarie mantenute in produzione, anche secondo diverse qualità colturali, non sia inferiore a quelle indicate nella seguente tabella:

92 Superficie colturale minima [mq] Colture ortofloricole protette 10.000 Colture orticole di pieno campo, tabacco 30.000 Frutteti 40.000 Vigneti 50.000 Oliveti 60.000 Castagneti da frutto 70.000 Mais 80.000 Cereali, foraggere avvicendate 100.000 Bosco, pascolo, pascolo cespugliato e arborato 300.000

Non si evidenzia pertanto la possibilità di modificare la destinazione prevista di suolo agricolo, si è pertanto mantenuta la zona agricola così come veniva previsto nel previgente PRG.

CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la destinazione attribuita sia conforme e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati ai sensi del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante “Regolamento di Attuazione per il Governo del Territorio”. Si propone la conferma della destinazione assunta.

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